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PrecEo Lira 12
AhUo
XXIX .'N. g
TORRE PELLICE, 14 Gennaio 1949
Spedinole in abbonamento poetale - I Groppo
Sa
Se uno ha vergogna di^e e dzlle mie «
' parole, m ^Ftgliuol deWuomo kivrà vergogna
dì lui.
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vài ■-. ivï % ~ »
GESÙ'
SETTIMANALE DELLA
IIEinin DU TCflìPLE
Heureux ceux qui aiment le chemin de ta
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maison, o
E^nel !„.
Ps. 84:6 (version synodale)
CET |IN
CHIESA VALDÊSË
;j..,íí', fe,,
^'ai lu qxelque part un étrange Décalogue à Vusage de ceux qui se
propo.ent de tuer leur église.
Ils sont navrants!
Pour noliser un tel macahre idéal, U est adjoint, entre autre, de
’ ne pas chaner au culte, de ne pas s’abonner àu journal de l’Eglise, etc.
Mais le premier et le plus grand commandement est de ne pas assister
aux assembl'tes des fidèles. Le farouche législatmir a placé ce commandemeru en out premier lieu, signifiant per là qu’il pouvait s’attendre
aUx plus grirtds résultats.
Entre nws, je crois qu’il avait raison!
Que peit-on, en effet, espérer d’une assemblée qui ne s’assemble ptK, d’une église dont le témoignage est presque inexistant ?
JS’est-ce Was la meilleure école de découragement pour un pasteur et
pour tous cem qui ont à coeur la bonne marche de la communauté ?
Il n’est l^onc pas hors de propos de rappeler ici, aux générations
nouvelles, lefjonheiir du croyant qui se rend au temple pour adorer.
Oh! eeriii, le psalmiste n’est malheureusement pas de l’avis du
plus grand nombre!
Que d’êtrïs qui n’aiment pas le chemin de la Maison de Dieu! S^'
engager Constkue déjà un témoignage et ils craignent, par dessus tout,
les manifestations religieuses trop bruyantes. Et puis ce chemin est
si long et maûdse!
Par siircrlit, le fidele est travaillé par mille autres contrariétés,
d mdre plus ok moins spirituel qui lui empêchent de prendre le chemin du templé. Ce sont des doutes sur l’utilité ou l’efficacité de ce
rendez-vous dominical, sur la suffisance ou l’insuffisance du pasteur
ou des ^teurL ainsi que sur la présence réelle de Dieu dans son temFêl; î? il duhUe ou il n’a jamais su cë que disaû un jour
telix fSeff : « Il ne faut pas venir chercher Dieu au temple mais il
fatit Fy_aj»ppr|er ja,
Les mauvais payeurs, on le sait, ne~sont jamais à court d’areumenis! i ®
Et voilà Àiirquoi certains Dimanches matin la route qui conduit
an temple est jjlutot clairsemee d’adorateurs et que celle qui conduit
U marche ou d la place de sport fourmille de monde.
Mai
's rever
ns à l expérience du psalmiste qui proclame heureuxt
lU le chem’~ • > .
Heureux? Pourquoi?
ceux qui aimeÀt le cheinin de la Maison de Diau
<c? Pc
Parceque, tout’en sentant son indignité, le croyant aime à sd préparer à la rencontre de son Dieu. Ce sera, peut-être, un culte impur■ y^f’ humain, ‘Îu’il ira lui rendre, mais enfin il sera plus près de
lui et pourra, en tmme temps, participer à la communion de tous ses
freres. J
. Un vrai rendez^us de famille, donc. Aiissi est-il heureux de parttciper à cette ’coipmunion des saints” qu’il a appris à cow/esser en
confessant sa foi. >
■-Sans doiçte, iP aurait pu s’installer confortablement à la radio,
d ou l on diffuse si bons sermons; mais non, il préfère un petit effort et louer Dieu „dons l’assemblée de ses frères. Il y a là quelque
chose de plus tnna/f, de plus immédiat, même s’il doit braver le vent
ou la neige.
Il est emore heureux parceque cette montée au temple est pour
lui une occasion de trêve et de repos. Oh! il aime, et même passione^
m&u .son travail, mais U sent qu’une halte est nécessaire après le dur
labeur de la semaittie.
Il sait, en d autres termes, rendre à Dieu ce qui lui appartient, sarus
que cela nuise à sft prospérité matérielle, tout àü contraire. Il est
surtout heureux (et son âme en tressaille déjà) à la pensée que, dans
cette rencontre avet) Dieu, il pourra nourrir son âme du pain de lie.
Et pour que Dieu puisse s’approcher de lui et enrichir sa vie,
quand il entrera dans sa Maison, il fait taire, autant que posüble les
VOIX du dehors, cultivé dans son âme le silence intérieur, sans lequel
aucune entrevue est possible.
■Sans aucun-doute, il aime bien fraterniser avec ses frères chemin
faisant, les événements mêmes qui se déroulent autour de lui et dans
le vaste monde no je laissent indifférent (rien de ce qui est humain
lui est étranger!) i^is tout cela ne l’absorbe pas au point d’oublier
qu il est sur le chefnin de la Maison de Dieu, où il va lui rendre un
cuLte qui lui soit
Rengager mrW chemin est pour lui déjà un engagetnent et un
témoignage de sa foi qu’il veut lui rendre devant le monde.
^ J** parcequ’tZ est animé de tels sentiments que le psalmiste,
t^bord, et tout croyant, ensuite, aime le chemin de la Maison de
Dieu, qu’il peut se proclamer heureux et se dire: toPour moi m’approcher de l’Eternel est tout mon bien! »
C’est à cette condition aussi que le culte que Dimanche après
Dinugnche il va lui rendre dans son temple peut être efficace et béni.
H. TRON
Le due campane hanno suonato !
so, attrihuendq
della discussici
sapranno da
non tocca il
Siamo gratili Direttore deH’Eco,
il quale - prin^ di concludere la discussione sull’atteggiamento degli
«ohbiettori di coscienza» ci ha chiesto
se avevamo qualcosa da rispondere
agli ultimi articoli comparsi su questo argomento, i
In realtà pit| che trattare l’argomento particolare, quegli articoli
hanno esaminilo argomenti generali su diversi dei quali non c’è dissensi talora, nel calore
le, teorie fantàstiche
ohe non conoèiamo neanche di vista. Sicuri chi * lettori intelligenti
lì scartare ciò che
- p-'oblema in discussione, ci limiterlmo a poche osservazioni essenziali,
1) iUtscìamp da parte certi quadri
ad effetto - per esempio quel
lo di Gesù che pugnala o lancia
bombe atomicHe ecc. che hanno un
Ì carattere quasi} sacrilego. Un tale
per sostenere il fumare è vìzio
j descriveva, po^ic settimane or sono, con orroje, Gesù colla pipa in
\ bocca.... . Noi preferiamo attenerci
I ai principii eà ai fatti contenuti neli la RivelazioOP, evitando immagini
I fantasiose eie offendono i sentit menti e non jin^irano nulla, date
‘la missione e |i viia e la natura speheialissimc dijGcsfl.
' 2) Rileggi i| latore il Gap. 5 di
Matteo, il Apitob dei paradossi.
, 3<'condo i imtri jcontradittori noi
ovremmo iCceglìdre fra quei pre
■etti _■ r „
quelli che non ci fanno comodo e dire: «questi sono evidentemente paradossi che non vanno presi alla lettera».
Con quali criteri esegetici?
Per esempio i versetti 38-42 nei
quali Gesù dice:... «non contrastate
al malvagio; anzi se uno ti percuote
sulla guancia destra, porgigli anche
l’altra...» ; questo, si dice, è da prendersi alla lettera. Ma quando Gesù
prosegue: .. «e a chi ti chiede un
imprestito non voltare le spalle_____»
ah! questo evidentemente è un paradosso! ! E se io mi recassi dai miei
coiiiradittori per chiedere un mezzo
milioncino in prestito per metter su
un ben necessario termosifone nella Chiesa di Brescia, so già che risposta mi darebbero!
NON SI PUÒ’ interpretare cosi
la Parola di Dio.
Dissenso formale
più che reale
parad|5saH, fucili che ci fan5 u> comodo,’ e dlrè; «questi vanno
ffu'csi alla Ietterà»-^ eppoi scegliere
i'U fondo il dissenso è, in molte
cose, più formale ohe reale. Noi diciamo! certi ideali non possono essere applicati integralmente stibito:
neanche Gesù li ha applicati integ'almente pur avendoli enunciati.
Perciò noi affermiamo che vanno
applicati più che sia possibile, in
relazione alle nostre capacità ed alle possibilità della vita pratica. Applicare una cosa più che sia possibile non vuol dire rinnegarla o rifiutare l’obbedienza.
Gli altri dicono: riconosciamo
anche noi che non è possibile applicare integralmente certi ideali : ma
noi dobbiamo batterei il petto e
chiamarci vigliacchi e ipocriti e infedeli perchè non facciamo ciò che
ìi— impossibile fare!
E’ dunque questione di scelta di
atteggiamento di fronte alla realtà
della vita che è quello che è. Gli
uni credono in un Gesù che non è
come quei dottori della legge ai quali Egli rimproverava di «caricare le
genti di pesi difficili a portare e di
non toccare quei pesi neppure con
un dito..» (Luca 11: 46). Gli altri
invei'e vedono in Gesù un Maestro
utopista il quale insegna un Evangelo la cui essenza sarebbe utopia, e
il quale gode nell’imporre «pesi
gravi» agli uomini, e «dice e non
fa» (Matteo 23: 3-4): il quale denuncia la violenza eppoi l’adopera
(vedi Giovanni 2: 15) non soltanto
come insinua il nostro contradittore
con ingenua bonomia, per «scapaccionare delle ragazzine sciocche»
(ma ohe scherziamo?!); e il quale
loda un centurione, romano per la
sua fede invece di imporgli di svestire l’imiforme che sarebbe peccaminosa.
Da un lato sono i cristiani i quali, pur non perdendo affatto di vista
I ideale, lottamf per raggiungerle
progressivamente, e più che sia possibile adoperando anche quel buon
senso che, secondo i nostri contraoittori, esulerebbe dalla vita dei
cristiani. Dall’altro lato vi sono i
cristiani i quali g’odono nel fare del
Ci istianesimo un giogo pesante e
I doveri dei figli di Dio
4) Può darsi che qualcuno sia d’accordo col nostro contradittore quando riconosce che ... «rinunciando
all’uso della violenza correremo il
rischio di essere distrutti noi. E non
temiamo di aggiungere che per il
Regno di Dio ciò sarebbe un assai
piccolo danno perchè la causa che
dobbiamo servire non è la nostra
causa e il trionfo a cui dobbiamo
tendere non è il nostro proprio ma
è quello della verità e della giustizia...»
giusti
Ma noi desideriamo dire ben chiaro che non crediamo che il programma che Dìo ha assegnato alla nostra
vita terrena sìa quello della passività di fronte all’ingiustizia, all’oppressione dei malvagi ed alla distruzione dei credenti. I doveri di solidarietà e di difesa dei deboli fanno
parte integrante dei doveri dei fiali
dì Dio.
Noi crediamo che il buon ordine
della società faccia parte del pro
gramma della vita terrena che Dio
addita ài suoi figli. Vita assediata ordine . leggi . solidarietà - giustizia - libertà - non sono parole vane
per i cristiani. Tutto il Nuovo Testamento ci parla dei doveri dei cristiani nella vita associata diretta da'lle
Aùtorità a ciò designate e da loro
fatta tutelare con giustizia.
Ma queste cose non possono sussitere se si fa di Gesù un utopista
chte vive fuori delle realtà umane.
Secondo il nostro contradittore l’applicazione progressiva dei precetti
del Vangelo sarebbe una teoria nuovissima deletèria; e non si accorge
che fin da quando era bambino mm
ha fatto àltrò che viverla personalmènte in una società che da secoli
si sforza di applicarla. Applicare il
Vangelo più che sia possibile in relazione alle, proprie possibilità ed
alle possibilità deH’ambiente cercando la propria strada in mezzo a doveri che sono talvolta in contrasto
fra di loro, non è rinnegamento degli ideali cristiani: è il relativo ohe
tende a diventare assoluto e lotta
per realizzare sempre più l’assoluto e per renderlo sempre più possibile trasformando a poco a poco
l’ambiente che si oppone all’ideale.
Conclusione
che si oppone ad ogni ragionevolezza c«l al senso di giustizia umani.
Hanno sempre in bocca «la follia
della croce» senza capire il senso di
quella espressione che non è affatto
quello rhe essi credono.
Più che sulla sostanza del Cristianesimo il dissenso verte sull’atteggiammto che si vuole assumere verso
il Cristianesimo nelle varie circostanze della vita. C’è il credente equilibrato e c’è quello che ritiene
l’eccesso una virtù.
E concludiamo. Abbiamo cercato
di esporre nei nostri scritti, gli argomenti per i quali riteniamo che
l’atteggiamento degli ohbiettori di
coscienza rappresenti un eisoessc
nilaterale che non può essere giustificato quando si considerino tutti i
doveri che il cristiano deve compiere per stabilire il Regno di Dio sulla terra. Siamo lieti che la maggioranza ad «Amsterdam» abbia adottato le stesse vedute.
Abbiamo parlato partendo dal
presupjposto della sincerità degli ohbiettori c del loro desiderio di essere fedeli al Signore; non occupandoci di tanti problemi pratici di
non facile soluzione connessi con tale atteggiamento.
Dopo aver pesati gli argomenti
prò e contro tale atteggiamento, noi
liaffermiamo il nostro consìglio ai
giovani cristiani di non làsciarsi trascinare. ad assumere atteggiamenti
ohe riteniamo eccessivi e unilaterali ; ma a compiere umìlmmte ti^tti
i loro doveri di cittadini forzandosi di compierli con spirito cristiano
c non amando - come tanti e tanti
altri - la violenza.
Ricordino i giovani che i sacrifici
ohe alcuni ohbiettori sono pronti ad
affrontare per le loro idee, non sono nulla in oonfrrmto dei sacrifici
che un giovane cristiano affronta
passando una sola notte in trincea
di prima^ linea per compiere un dovere. Altri ha esaltato i sacrifici dek
gli ohbiettori: io m’inchino riverente davanti a tutti voi, giovani valdesi, che avete conosciuto il sacrificio
cosciente di chi offriva per mesi e
mesi tutta la propria vita per compiere Un dovere: c avete soffertosofferenze senza nome e nel corpo e
»lello spirito perchè - pur odiando
la guerra come la odio io, con molte
ragioni - volevate, essere fedeli anche ai doveri civili che lian tenuti
lontani dal npstro popolo l’abbietta
seluayìtù ed il crollo di quel tanto di
civiltà che è stalo penosàmente conquistata a prezzo di molte sofferenze
dui nostri padri.
Oner* a Vali
Paolo Bo
Abbiamo lasciato a tutti ampia
bertà >h scriwre sugli uobbiettori
coscienza». Varie voci sono stai;: u
te e. perciò consideriamo chimo, j
ora, la d/iscussione. i;
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SereÙie in^puato
lotta condotta per lunghi anni dri
po|»olo valdese per dilendete le soie
créense e le sue tradìit^oni «a qunl*
cosa di particolare e rappresati
esclusivamente lo spirilo di ^difesa di un piccolo popolo, da una'speciale manifestazione di intolleranza.
' Una lotta come quella sostenuta
dal popolo valdese si è svolta in
tutti gli Stati, in cui predcuninava la
^ chiesa cattolica, inflessìbilmmte diretta alla difesa dei propri dogmi e
della propria organizzazione.
Nella biblioteca Mazzarìna dì Parigi è conservato un documento intitolato «Epistola Gregorii IX contra
universos hœreticos, catharos, patharinos, pauperes de Liigduno, Josephinos, Arnaldistas, Speronitas »
nel quale si trovano i primi cenni
alla lotta contro questi movimenti
dissidenti. Negli Statuti di Pinerolo, quelli concessi dal Conte Tommaso in di Savoia e riformati nel
' 1280, ivi è un capitolo, I’84 del libro
primo, dedicato ai primi valdesi e
æ intitolato (Í De eo qui hospitaretur
p' vahlensemy>, nel quale si dice «c si
1' quis, vel si qua, hospitaretur aliquem, vel aliqiiam valdensem, vel
valdensam, se sciente, in posse Pinerolij, dahit barinum solidorum decem quotiescumque hospitaretur
cioè si infliggeva un hanno di die<»
soldi ogni qualvolta si ospitasse un
valdese od una valdese. Questi sono
i primi tentativi per soffocare all’origine l’eresia, come fin d’allora
venne chiamato ogni movimento dissidente.
Malgrado queste limitazioni, la
nuova/dottrina prende corpo e si allarga, ed allora la duchessa Violante, sorella di Luigi XI, sposa di Amedeo IX, e tutrice di Cirio, duca
di Savoia, il 23 gennaio 1476 ordinala ai fiastellani di Pinerolo e di Cavour, al podestà di Lusema ed a tutU gii ufficiali fedeli e sudditi, di far
si che gli abitanti della Valle dì Luserna «ad gremiun sanctoe matris
' ecclesiae venire possintv, cioè possano vmire in grembo alla santa madre Chiesa), osservando ed applicando le disposizioni degli inquisitori. L’editto è sottoscritto dal Vescovo di Torino Compesio e dal Vescovo Urbano Bonivardo consigliere
della reggente e vescovo di Vercelli,
. sepolto nella chiesa di Abbadia Alpina.
Malgrado l’intolleranza, nello stato sabaudo l’eresia sf allarga nè può
essere soffocata, e divampa colla Riforma, particolarmente in seguito
allo storico sinodo di Cianforan
(1.532), in cui i valdesi danno la loro
adesione alla riforma.
LA RIFORMA
Il movimento che era allora limitato ad un angolo remoto dello stato sabaudo, prende una irrefrenabi^ ■ le ampiezza perchè si collega ai mo‘.^vimcnli che sorgono in tutta Europa.
I Re di Francia, Francesco I e suo
j figlio Enrico II si preoccupano dell’aliargarsi dell’eresia, emanano ordinanze rigorose, e nel 1540 proibiscono «de recepter, favoriser ou
supporter lesdits coupables ^d'herede), leur adhérents, alliés et compli", , tes, ni leur bailler confort ou aider
directement ni indirectement, mais
tantôt at incontinent qu’ils seront
S avertis, les relever à justice, et de
tout leur pouvoir aider à les extirper, comme chacun doit concourir
: a eteindre le feu public» ed accor
- dano ai denunciatori il quarto delle
w somme confiscate .
Gli editti dei duchi di Savoia si
< imìformano a quelli del regno conr finante, sia perchè il re di Francia
considera i duchi suoi vassalli, sia
perchè le forte congiunte della Chiesa e della mònar^ia francese agiscono irresistibilmeitte sul piccolo
Stato.
Emanuele Filiberto ricupera i
suoi jStati pel trattato di (' *eau
Candireiis, (1559), in co: dazioni di
disseto, e per ingraziarsi il pontefice e per aver soccorso in denaro,
inizia il suo regno emanando nel
1560 un editto contro. î valdesi vie
; v' ■ j ì;' -- 1'^
landò,^ pena la: galera, .di sentire le
prediche dei ministri riformati.
L’editto suscita viva resìstita e
si.inizia quindi ima lotta aperta tra
ì valdesi ed il duca, lotta terminata
con la pace o capitolazione di Cayour (1561) per cui viene ridonata
la libertà di coscienza e di culto,' li-¡
mitatamente però ad un piccolo territorio della Val Pellice, (esclusa
Luserna e Torre) e la Val Perosa,
limitata alla zona di S. Germano e
Gran Du,bbione. Nel restante dominio di S. A. viene proibito qualunque culto valdese.
Emanuele Filiberto non ratificò
questo accordo passato trg i rappresentanti dei valdesi ed il Conte
di Racconigi, ma ne osservò le pattuizioni, anche pei l’influsso della
sposa Margherita Valois, che favoriva tendenzialm'ente i riformati.
La «capitolazione» di Cavour, come viene espressamente chiamata
nel documento, è il pùnto fondamentale in cui la religione valdese viene per la prima volta riconosciuta
di diritto dal principe, sia pure in
un limitato territorio.
E’ vero che ufficialmente l’atto
ÌWMI venne interinato ,e cioè non fu
perfezionato, allo scopo di non
creare tali premesse di diritto, e non
fu legge dello Stato, ma è pur vero
che per la prima volta furono fatte
delle determinate concessioni ad im
culto diver^ dal cattolico, sia pure
con delimitazione di luoghi precisi
delle valli, e limitatamente alle persone già professanti la religione riformata.
Tnlti gli editti seguenti si riferiranno o ricalcheranno le/ basi della
pacq di Cavour,
iV’
■. % JVt.
I j riformati
IN FRANÒ^
In Francia intanto,'>{F 2? febbraio
1561, viene puhblicatoinn?'editto in
cui, «pour entretenir lei"’'peuples en
paix et concorde», '*r sospendono i
divieti alle assemblJè'dei protestanti, da tenersi di gidni^ ’"fuori delle
città per esercizi i-^iji^osi. Il Parlamento di Parigi, ì$|^irandosi a questo senso di moderazione e per impedire che I’eresia fosse ricercata e
punita come un pu.hbUco delitto, si
ribellava aH’edilio - 22 novembre
1549, che attribuivi), la/ competenza
a giudicare del delitto dì eresia ai
giudici reali ed ecclesiastici congiuntamente, affermando' che ai giudici reali spettava distruttori a ed il
decreto di rinvio al Giùdice della
chiesa per il deliitn;' «d’erreur ou
héresie simple», ed a-tutti e due i
giudici solo nel caso in eùì col delitto di eresia fosse avvenuto uno scandalo pubblico, comcaozione popolare o sedizione, od altro delitto ritenuto di pubblica offesa.
Si andava cosi lentamente preparando in Francia uno spirito di tolleranza civile, che ' permetteva ad
Enrico IV di emanare neH’agosto
1598 il famoso editto dì Nantes, con
cui si concedeva «a oeux de la religion pretendile reformée, de vivre
et demeurer 3^ dans toutes les villes
et les lieux du. royaume, sans pou- '
Voir y être mi^stés ni contraints dé
faire auûune’ëhose contre leur conscieneef pmtt, îq fait de la religion»
e «d’assernhler le peuple même à son
de cloches,- et faire tous les actes et
fonctions appartenant, tant à cet exercice qu’aux reglements de la discipline^ comme consistoires^ colloques et synodes provinciaux et nationaux, par permission du rai»,
Cosa avveniva invece in questo
periodo di tempo nello Stato sabaudo? R 10 giugno 1565 Emanuele
liberto pubblicava un decreto in cui
rivolgendosi a tutti ì suoi sudditi,
dichiarava che «i sudditi di S. Al.,
li quali essendo nella religione riformata fra due mesi non si risolveranno di vivere secondo la religione
Cattolica, dovranno absentare e partirsi dalli nostri stati e domini} infra il termine di due mesi dopo essa
pubblicazione». Egli concedeva un
anno per vendere e disporre dei beni mobili ed immobili, autorizzando intanto a godere dei frutti, con
questo però «nelli stati nostri sia obbligato di andare a messa, e far le
altre cose e estrinseche dimostrazioni usate dalli altri di nostra religione, e che si guardino di ogni atto\
scandaloso, sotto pena della vita e
confisca dei beni». Il 20 aprile 1566
venne pubblicato un altro editto,
con cui si prescriveva a tutti gli stranieri. e fra questi erano i minittri
riformati, di lasciare i confini dello
Stato entro 24 ore.
IL GOVERNATORE
GAS T ROGARO
Il colonnello Bastiano de’ Grazioli di Castrocaro, in seguito gover
expe
di
do fra ri'
Î Che f
ccetlatttp-'"''
nè l’a*^
ufficio
che ;
ero in-:
li senza
natore dei forte di Torreiff
i suoi buoni uffici tra il di
vola ed 1 valdesi, propoi
l’altro le seguenti oondiziii
i valdesi non avrebbero
ministro straniero nella va
vrebbero impiegato in ta
ove non fosse stato sudd
sudditi minfeti^ non av:
viato lettera fuori delle
comunicarle ^^ai, snidaci luogo,
che i valdesi, per dimostri :e il loro
desiderio di vivei;p' in pai ìji^vrebberO. richiesto a % A. un |ovi^Datore, che non avrebbero fatto lega o
confederazione con princÌ|re o Stato
slianiero, ed avrebbero mine ricevuto i predicatori mànici da S. A.
nelle valli, per predicare^! vera dottrina.' è'
Newninato il governatore nella
persona del Castrocaro, i 4 settembre 1570 il duca Em. Fiiberto allo
scoprici controllare le iunioni dei
valdesi, e ciò in contramizione con
le condizioni della capBolazione di
Cavour in cui permettevi che i vaidesi si congregassero liberamente
per le loro pratiche religiose, vie- ■
ta va agli uomini e comunità delle
valli di Lucerna, Andogna, San
Martino e Roccapiatta e di tutte le
terre sottoposte al carico del magnifico governatore di dettO valli e terre, di «adunarsi nè far congregatiqni alcune^ sotto qualsiioglia prêté“
sto, senza la presenza a licenza speciale del detto govermaore Castrocaro, sotto pena di notra disgrada
e di cento scudi per orni volta».
{continua)
Arnald Pillavino
LA CHIESA NEL MONDO
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S ^ y A ’ R D
c u Q
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uria
guerra
Cina
QuaPè la possibilità di vita e d’azione delle missioni cristiane
nella Cina occupata dai comunisti ? Ecco il problema cui cerca di
rispondere Robert RUot, che dopo un soggiorno in Cina di diversi
mesi pubblica le sue impressioni sulla rivista americana «The Christian Centiiry». «Molti pensano, scrive Root. che b sopr:.vvivfuza del
cristianesimo è molto problematica e che il lavoro missionario diventerà impossibile Ma nella Cina comunista vi sono molte più opere
missionarie di quanto non si creda; gli ospedali sono considerati con
Sarticolare benevolenza» .II Root osserva però che le difficoltà e la
iffidenza delle autorità comuniste intralciano gravemente il lavoro,
talché alcune opere missionarie sono già state completamente spazzate via. Da una intervista con una donna comunista tra le più influenti, la sig.ra Kung Pen, egli ha tratto però qualche speranza per l’avvenire; difatti, ha dichiarato la sig.ra Kung, «finche i missionari non
si occupano di politica, sono liberi di fare ciò che vogliono. A differenza dalla Russia,- il regime di Nanchino non ha dato importanza
alla religione.
Si può dunque prevedere, continua il Root, che ci sarà abba.'lanzà libertà in Cina per giustificare la preparazione d| un lavoro missionario. Ma bisognerà trovare una nuova forrnula,' Il lavoro dovrà
essere’cÌ^:rullato secondo un tipo di Chiesa senza’organizzazione;
gli ospeda^^tranno essere mantenuti dai comuniki, che ne comprendono l’imU^; ma le scuole cristiane dovranno sparire Cyome tali.
Però un’opera €ppionieri dovrebbe essere possibile e‘il lavoro di dissodamento dei discepoli del primo secolo viene naturalmente alla
mente».
Aggiiingianio, secondo alcune informazioni del S< OE. P. I. che,
malgrado le raccomandazioni dtei consolati americani il personale
missionario americano non sarà evacuato dalle regioni minacciate.
Inoltre il comitato missionario della Chiesa di Scozia ha ricevuto
delle notizie secondo le quali le armate comuniste Che hanno occupato Mukden hanno dato assicurazione che rispetteranno la libertà
delle missioni e delle chiese in quella regione.
pàlesiina
Un corrispondente del S, OE. P. I. in Palestina: così descrive la
pace e di stabilità siano date alle istituzioni eristiiuae del paese, almeno nell’immediato avvenire. E bisogna ricordarsi che |ier il cristiano palestinese non vi è distinzione molto netta tra relj^one e nazionalità. per lui gli eventi politici hanno sempre ripek;|issioni spirituali, e le fedeltà spirituali sono sempre intimamente ligate alle fedeltà politiche». i
Jndk^sia
Poco prima che il governo olandese passasse all'^^one armala
contro la repubblica indonesiana, il Sinodo generale ^ella Chiesa
riformata d’Olanda, ha mandato al governo una lettera ìin cui sottolinea l’importanza della responsabilità del governoj |ià lettera così
conclude; «Ciò che sopratuUo importa, è che i respon^bili adottino
un'atteggiamento che permetta ai popoli deU’Indonesii di collaborare realmente e come popoli liberi con l’Olanda. Il 6inodo ritiene
che una soluzione armata dei problemi in discussione 1) aggr iverebbe
inevitabilmente. Sia per la Chiesa che per la Mis.sione5iuna soluzione
armata del conflitto significherebbe una rottura catasliofica e umanamente parlando irrimediabile tra noi e la popolàiioiic indonesiana. Il Sinodo generale fa appello a voi, cm e statoV,affidato l’impiego della forza, perchè vegliale ad evitare ogni^ahàso di questa
forza. Possa l’Olanda evitare con fermezza tutto quello;ciii essa si è
opposta con tanta serietà morale in tutta la sua storia» i^. OE. P. I.)
Chiesa e Stato, a oriente evjobcidente
t' I
Xa Shiesa jTngi^cana
urrispo
■: «In
situazione: «In certi luoghi un gran numero di cristiiini arabi vivono
ìnsiegmc; essi non sono per nulla molestati neit’^rcizio del loro
culto. Nel complesso il lavoro delle Chiese no» è disturbato.
Ma si può facilmente immaginare lo stato d’animo delle popolazioni cristiane indigene; esse sono molto preoccupate della loro miseria; coloro che comprendono l’ampiezza dei problemi che pone la
situazione attuale, hanno un profondo risentimento ' verso l’ingerexiza politica straniera, e rimproverano alle nazioni c^stiane di non
aver preso alcuna misura contro la distruzione dei luoghi santi. Essi
vorrebbero essere sicuri ohe una forte pressione si eserciti a loro favore negli ambienti influenti e ohe si prevedano misure atte ad assicurare la futura sicurezza dei santuari cristiani.
Non si tratta di una quistione di diritti acquisiti o di preservazio, ne di monumenti. I cristiani di Palestina potrebbero essere facilmente schiacciati tra l’Islam e il giudaesimo. E’ necessario che le forze
cristiane del mondo occidentale facciano in modo che garanzie di
La Chiesa Anglicana d’Inghilterra, in quanto Chiesi di Stato, hai
una libertà giuridicamente molto limitata. Ma tale limi'i azione è solo
teorica; in realtà poche chiese sono cosi Ubere come VAriflicana. Perii
l’arcivescovo di York, dr. Garbett, ritiene ormai oppor’^ni certi mutamenti di struttura. Egli osservante il parlamento inglese, che ha
vaste competenze in materia ecclesiastioa, non è piu, coinè una volta,
composto di laici che siano tutti membri di chiesa. Ora mentre lo Stato in Inghilterra invade sempre più il campo della libertà degli individui e, della società, non è escluso che un giorno o l’altro venga al
potere un governo che possa tentar di servirsi della ChiiW per la sua
propaganda.
Il dr. Garbett non trae da ciò la conclusione che Ufi Chiesa deb’
separarsi dallo Stato; ma vorrebbe ottenere alcune modifiche di struttura che garantiscanò alla Chiesa la più ampia libertà‘per quanto
concerne, ad esempio, l'elezione dei Vescovi, la liturgia e la disciplina ecclesimtica (S ,P. P-). ^
J Caiioiici negli Siali Uniti
Gli arcive»x>vi ed i vescovi cattolici-romani hannd pubblicato una
dichiarazione in cui protestano contro il secolarismé, pericolo .
tale «che minOtìcia il nostro modo di vivere di cristiani e d’Americani»
'La dichiarazione attacca particolarmente la sémaratione della
Chiesa e dello Stato in materia di educazione religioja; infatti in due
recenti casi la Corte Suprema degli Stati Uniti ha inmrpretato il principio della separazione nel senso che ogni collaboraìdone tra lo Suaa
e le Chiese deve essere esclusa. I vescovi protestano contro questo tttteggiamento e chiedono che sia riaffermata «la tradizione americanm
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sostenete il giormale
rinnovando Vabbona/
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venate per la vostra
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Lire 500 quale prez/
zo di abbonamento al
giomqle II !
pensate fin {tora
a pagare Vabbona/
mento III
1 ’
;o(ietà di Stadi Valdesi
;Ç’opuscoIo pel 17 Febbraio
=c
' Anche quest>nino la Società di Situ?di Valdesi sta preparando un opusoo*lo di carattere celebrativo. I nostri
girateli] delle Colonie Valdesi della
}‘^Ì3ennainia oelebrerainno in quest’anno
11 250" anniversario della fondazione
delle Colonie stesse, che, oom’è noto,
^no siate fondate particolanmente
Ilei 1600, sotto la precipua direzione
^di Enrico Arnaud, in seguito al for|tanoM‘ secondo esilio. Per unirei a lo^jo coì’dialmtìnte in questa manifesta'i^Ìonc, !,’< »puscolo tratterà appunto
■t. JS-- ■ i i-'ii' ■'
ed attuale '’^ argomento: Le Colonie Valdesi in Germania, nel 2150° anniversario della loro
fondazione. E l’affermaaione fraterna sarà tanto più efficace ed eloquente, in quanto, se si arriverà in tempo,
PopuBoolo sarà tradotto in spagnolo
© distribuito a tutte le Colonie Vaidesi della Begione Rio-Platense, affratellaaido per ila porima volta così in
un'unica ofifeirmaaioae i tr© più numerosi nuclei di Valdesi, ©d insiem©
con loro tutti gli altri.
Il nostro opmscolo avrà un’interessante appendice : cioè una Bievocazione storica e moz-ale delle Celebrazioni Centenarie ohe si sono svolte
l’anno scorso nelle Valli Valdesi con
esito tanto luainghiero. Tale rievocazione ci è stata richiesta da moltissimi Valdesi ed amici.
L’opuscolo di 30 pagine, convenientemente illustrato, sarà offerto al
pubblico al modico prezzo di I/. 30, A
coloro che. ne avf'a/ntuj prenotate al-meno 20 copie entro il 28 corr, il prezzo
è ridotto alla somma straordinariamente modesta di L. 25 la copia. I signori Pastori ed altr© persone interessate sono vivamente pregati d’accompagnare le loro prenotazioni col
pagamento della somma dovuta inviandola al cassiere sig. Abele Geymonat, Torre Pellìoe. C' O P. n° 2/33513
ed aggiungendo L. 100 per ogni 100
copie por la spodizion©. Per 1© Vailli
e Torino, 1© copie potranno essere ritirate seniz’altra speaa alla Tipografia Alpina.
Ubera collaborazione tra il governo e gli organismi religiosi — col'.^borazione che non implica alcun privilegio spedale a determinati
'.gruppi nè restrizione della libertà religiosa dei cittadini» (CondenÌ*alo dal S. tE. P. I.).
^jCa Chiesa Orfodossa in Bulgaria e J^omania
; Il periodico aZornitza» pubblica un’intervista concessa dal capo
Ì.jdel Dipartimento dei culti in Bulgaria. Riferendosi al SO.mo congressaò dei preti ortodossi, il sig. Iliev osserva che il congresso ha appro\
iitwfo la decisione del Santo Sinodo di protestare contro ogni impiegò
ùMel palpito per scopi politici, contro il governo o il fronte naziorwle,
congresso ha pure approvato la decisione del Sinodo di autorizzafé
" imembri del clero a\far parte dell’organizzazione politica del Frontef
.^P<à;zìanale, occupandovi anche posti dirigenti. Per quanto concerne la
''ittruzione religiosa ìliev ha dichiarato che il congresso ha appromto,
^ decisione del Santo Sinodo secondo cui la Chiesa non formerà <fdcurta organizzazione religiosa tra la gioventù e che non ha bisogno di orggnizzare corsi religiosi per i giovani, dato che la costituzione bulgara
allo Stalo il compito di educare la gioventù.
- i In Rumania la legge che regola i rapporti tra Stato e Chiesa stabili sce Ira l’altro (art. 21 del decreto 177) che le alte cariche ecclesia, ttdche saranno riconosciute solo sulla base dell’approvazione del Prae\
^Uim della grande Assemblea Nazionale, su raccomandazione del
inmero dei culti. Prima di entrare in funzione le autorità ecclesiache dovranno prestare un giuramento in aii si impegnano a restar
li contro ogni nemico della Repubblica popolare rumena.
(S. O. E. P. I.)
omunità Evangeliche in Russia
.11 «Messaggero fraterno» (N. 1, 1948) organo dell’Unione dei bate degli evangelici in U. R. S. S. fornisce queste notizie sul niovinto evangelico in Russia: Vi sono circa 4000 parrocchie, opiuna
le quali diretta da un anziano; tali parrocchie sono organizzile
distretti (ve ne s<mo 70) a capo dei quali vi sono degli anziani resahili. In generale gli anziani nxwi sono retribuiti; un terzo solo
I’!* ***’ ^ sostenuto materialmente dalla sua pa.rroechia. Gli altri gna|»nano la loro vita lavorando in una fabbrica o in una fattoria col■va. Essi possono perciò dedicare alla parrocchia solo il tempo lìo; il buon andamento della vita parrocchiale dipende dunque dal■»pinto di sacrificio dei suoi menibri e del suo anziano.
11 ministero dell’anziano è soltanto un ministero pastorale; il lao missimiario, la creazione di nuove parrocchie, dipende da coloratori appositamente scelti dal comitato diretto dell’Unione. I
^^^dieatori in viaggio devono essere mmiiti di un certificato dell’an.
o responsabile, perchè falsi predi-n'ori itineranti cercano di
^ -fir»* la discordia.
SecoiKlo le ultime statistiche vi sarebbero in Rpssia 400.000 mem« iscritti nelle comunità evangeliche; ma si ritiene che almeno 4
ioni di persone assistano ai culti. (Condensato dal S. OE.
se
P. I.).
I
^ L'ECO DEUX VAJLDm
K 4^.
LACERA
J>H4A CHIESA
La speranza della Chiesa è indiscutibilmente il ritorno del Sigrwre
Gesù. Che Egli debba tornare, la
Scrittura lo dice in forma esplicita,
e inoltre la prassi delia Chiesa primitiva sta a dimostrare che l’aspettazione del ritorno del •^gnore era
al centro dei pensieri' di ogni credente.
Un posto larghissimo'è fatto all’argomento del ritorno del Signore sia
nel Vecchio che nel Nuovo Testamento. E’ chiaro che il giorno e l’ora di questo ritorno ntm può e non
deve essere fissato, ma è altresì incontestabilmente vero che coloro che
credono ed hanno inteivdUnento delle Scritture debbono sapere discernere i segni dei tempi.
Il Dott, René Pache tratta diffusamente questo argomemo nel suo libro « Le, retour de Jesus Christ »,
Ed «Emmaiis» «Vennes sur Lausanne», esaminando con spirito di grande pietà le profezie /iferentesi ad
esso, coordinando i vari testi e riuscendo nel corso di circa 500 pagine, a dare una visiotm chiara degli
avvenimenti che tilla ififie dell’epoca della grazia e dell’età presente
dovranno manifestarsi.
E’ da notare subito lo spirito di
grande prudenza che l’autore manifesta, in modo particolare quando
commenta avvenimenti attuali che
possono essere presi come segni dei
tempi. Questo va detto, perchè noi
Valdesi abbiamo forse trascurato
troppo questo argomento del Ritorru) del Signore, con tutti gli altri ad
esso collegati, quali il rapimento
della Chiesa, il Millènnio, l’Anticristo ecc., per spirito di reazione
ad esagerazioni, o peggio, ad isterismi di settari dalle idee miserabilmente ristrette, proponenti quesiti
fatti colla pretenzione antiscritturale di determinare date e modalità,
molto spesso cervellotiche.
Nulla di tutto questo nell’esposizione del Pache, il quale, come s’è
detto, espiane e coordina i passi delle
profezie e li commenta, trovando
dei riferimenti con quanto oggi avviene, con spirito di pietà e grande
dottrina, ma rifuggendo in modo
assoluto dal vieto «patois di Canaan». che così insopportabile riesce
al nostro modo di pensare e di esprimerci.
Il libro si legge con un interesse
palpitante, è scritto in forma piana
accessibile a tutti e con un periodare tale da afferrare il lettore fin dalla prima pagina.
Dal punto di vista didattico apre
orizzonti impensati nella comprensione di brani dei libri profetici, in
particolare di Daniele, di Ezechiele
e Zaccaria, brani ohe senza iin’ndeguata visione panoramica di quello
lililulo E[»iiii!ig Ili ta)
Siamo in grado di segnalare tre
corsi interessanti, per il 1949, sui
quali ci riserviamo di dare ulteriormente più ampie informazioni.
Dal 9 maggio al 2 giugno :
torso per Responsabili delle organizzazioni giovanili cristiane.
Dall’ 8 al 24 giugno:
Cor.so per Pastori,
Dal 4 al 24 luglio:
Corso per Studenti in teologia.
Il programma dei tre corsi si connette con i lavori dell’Assemblea di
Amsterdam. In particolare, nel corso pei- Pastori verrà trattato il pròblema della collaborazione laica
nella Chiesa; in quello*per Studenti
in teologia saranno studiati due temi di importanza essenziale : il messaggio dell’Antico Testamento, e l’idea della Chiesa nei lavori della
prima Commissione di Amsterdam.
Le date di iscrizione scadono, per
il corso per Responsabili giovanili,
al principio di febbraio ;per quello
per Pastori a Pasqua (17 aprile);
per quello per studenti in teologia,
il 16 maggio. Facilitazioni saranno
concesse agli iscritti dei paesi a cambio svalutato.
Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al corrispondente per l’Italia : Prof. Giovanni Miegge, Viale
della Rimepibranza 7, Torre Pelliee, Torino.
che è il piano di Dio per gli idtimi,
tempi risulM/io alia totidità dei
lettori . esclusi i tecnici dello studio
della Scrittura • praticamente incomprensibili.
Per tanti brani neotestamentari,
forse letti e riletti molte volte, viene
prospettata - interìdiamoci - prospettata, non imposta • una interpretazione o un significato a latere, non
prima scorto.
Convinto intimamente che quanto
costituisce la Speranza della Chiesa,
il Ritorno del Signore, debba essere
argomento di medittàdone e di predicazione; che lo studio delle profezie sia un dovere ¿Iella Chiesa vedere Apocalisse 1; 3 - e che il credente debba saper discernere i segni
dei tempi e vegliare per non essere
sedotto, credo che il libro del Dotti
Pache dovrebbe essere preso in seria considerazione, in modo spedale dalle Unioni Giovanili. Così come
esso è, diviso nelle sue varie parti.
costituire un piano di-studi mòtto int&-essante' per argomenti,-’che, ,
pur facendo pttrte della nostra dot-^
trina, non possono essere sviluppati
nè. nelle scuole domenicali, nè nd
cofsi di catechismo e sui quali ben
raramente viene predicato in forma
esplidta. -r j,, / r
Terminando esponiamo alcuni
toli delle varie parti in cui si suddivide l’opera;
L’oggetto della promessa; Il momento del ritorno cU Gesù Cristo;
lì ritorno del Signore e le sue reltvzioni con Ut Chiesa e il suo rapimento; Col mondo e il suo giudizio, con
Israele e la sua restaurazione; L’apparizione personale elei Signore; Il
Millennio.
Nel Credo Apostolico siamo soliti
ripetere che il Signore ha da venire
a giudicare i vivi ed i morti, senza
che d soffermiamo soverchittmente
a valutare, a studiare questo articolo della nostra fede. Non inutilmente, forse, questa pubblicazione del
Pache viene per richiamard ni pensiero, che è vocazione della Chiesa,
aspettare vegliando che il ritorno
elei Signore, Sua Speranza, divenga
realtà visibile. Guido Ribef
Ri c oche ('S
Il est aussi beau de peler
des pommes <ie terre pour
l'amour de Dieu que de
bâtir des cathédrales.
(Loringadi^)
Si le diable ne rugit jamais, l'Eglise ne peu! pas
chanter. (Spurgeon)
Si la prière ne chasse pas
le péché de ia vie, le péché
chassera la prière de ta
vie.
Les maris disent : "ce n'esi
pas vrai que les hommes
mariés vivent plus longtemps que les célibataires
- le temps nous semble
plus long,,.
En parlant on plait quelque fois; en écoutant on
plait toujours. On regrette
plus souvent d'avoir parlé
que de s'être tu.
“Jeunesse pour Christ,,
U O n V e g n o
giovanile a Bari
8 dicembre 1948
Ooane data e oom© aivvenknonto questo inoontro della gioventù ©vangelioa delle due Ghieae, la Battista e la
Valídese, ohe da oltre mezzo secolo lavorano in questo vasto mezzogiorno
■d Italia, si può dire ohe sia tradizìo
naie. Le Unioni di Taranto e di Bari Se ne assumono a turno l’organizzazione.
Quest’anno è stata la volta di Bari ©
quésta Unirai© ha preso in fitto come
luogo d’incontro il Dopolavoro Posteli^rafonieo capace di 350 posti a sedeire òhe risidtarono tutti occupati dalla massa di giovani convenuti da ogni parte di questo vasto Distretto,
Napoli e Oamipobasso compresi. Nessuna delle diu© 'Ohiese della città sarebbe stata capace di tanto. Povero
di mezzi questo evangelismo, sminuzzato in una vastissima zona, siDerduto
nella grande città, con la sua vita diifficile nei pieodli centri sicché sorge
talvolta il dubbio della sua effettiva
realtà storica per questa stessa incapacità. d’inserirsi come fòrza determinante ci è parso però rioco e potente
di quella ricchezza © potenza spirituale che non hanno nè metro nè numero
per essere valutate com© tutte lé OOB©
che appartengono aill'ordine dell© spi-,
rito.
Ha detto Vittorio Uaurora, il veterano sempre giovan© j,di questo evangelismo che lia nostra gioventù gli è
apparsa oom© il ramo di gemme turgidi© che pure in quest’epoca di racoogliiraento nel proceisiso vegetativo dà
■però al contadino la oeriteeza sulla
Ixmtà dell’allihero e la fiducia ohe vana non sarà la sua fatica Oon questo
occhio, noi Piurtori ahbi.amo guardato ai n OS bri giovani ed è salita dal nostro ouor© la pireghiera di riconoscen'
Za verso Colini oli© agendo col (Suo Spirito sul campo © sui coltivatori oi dava gio-ia di questa rad.iosa giornata.
I giovani che dovevano riferire aufll’argomento : AMOR PRATEiRNO
ispirandosi aM’immortale inno alla
carità, I Oorinzi 13 - 1, 13, Phanno
fatto tutti l>ene. Dopo un breve Culto presieduto dal Pastor© sig. Mollica le varie reflazioni hanno dato luo
‘ ■ ' :Ì: - ,
go ad un efficace ecamihìo di idee ovvero a veri e propri ohàardQieQiti'sd~
esortazioni da parte di Pastori ed aHV
tri giovami. Siiochè non è stato difficile giunger© all© oonollusioni.
La novità di questo convegno è consistita nel fatto che mentre negli anni passati gli studi erano presentati
dai vari Pastori ed ni giovani era dato solo di ascoltare, si può dire ohe
questa volta ili Convegno è stato restituito ai giovani. Nulla di più interessante che la costatazione ohe ©aia
t© nella nostra Chiesa uno spirito ftomunitario. E’ possibile studiare insieme ed asoolitaroi dall’awooato al
Contadino, dalia studentessa alla casali ng a, E di' più questa gioventù
quando ci ha detto in ■toiiio p^simista
ohe lo spirito di amor fraterno è
inattuabile a causa del peccato, ovvero quando oi ha ricordato che nul*
. la vi è di inattuabile quandò si crede
(sono le du© note contrastanti ohe
rieocheggeraamo) seppe dircelo sempre Con quel tomo di angoscia © di umiltà come solo i credènti sanno farlo. Dopo un ultimo intervento del sig
Lau/rora e un interresBant© iresooonto
del dott. Ciro Di Gennaro ohe avendò
seguito tutte 1© .relazioni seppe trarne tutte le conoluBioni, il Ciapo Gruppo Pastore Castiglione additò neWo
spirito di preghiera e di umiltà sopratutto nelilla nuova masoiita, il rimedio per Tattuazione dòll’amor fraterno. Quel che conta per noi cristiani è (ti voler perseverare su quelfla
via ohe conduce all’ideale © quella vi*
è ftisto qualunque sia il corso della
storia, qualunque possa essere ili significato di questo nostro apporto,
Dio è potente da renderlo quando oh©
voglia efficace, lò scopo nostro è quello di essere delle nuove creatuire ed è
su questo argomento che, a naturale
conclusione della meravigfliosa giornata, oi condusse eoi snio viherante
me^^o il Sòvrintendents Pastore
Panaseia rioondandooi che quandlo sì
è in Oristo si è nuove creature, perchè la prerogativa di Orieto è di influire sul nostro spirito per trasformarci a vita nuova.
iSeguì la oélebrasion© della Santa
Cena quindii oi separammo e dandoci
appumtamento per'iJ proiBimo Convegno è scaturita dal nostro cuore
una sola preghiera ; Rendici, o Signore, più docili strumenti nell© tue mani. G. S. C.
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L’SOO DEULg. VALLI VALDESI
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V In ocosisioae cktl. Natale « di Capodanno l’Evangolo dtììla’ grazia è stato
annunziato a 'numeroBe aeseiuiblee sia
al Oapoluogo ohe al iSerre «d .a Prai deWorno, ÌLa Ofir^ie, ohe ringraaiamo ancora vivaraonite -peru la sua OO'Ittaboraizione, ha esegnito ootri di circostanza al Oolto di Natale, al Caipoluogo, ai^ Quli» K^i fine d’anno al Sbrre ed al Onlito di Capodanno nuovamen^ ^jCapolmogo. CWi alber i di
N atale ■ aomo stahi acoesi la vigilia di
NaWe a Pradeitoii’no e la domenica
dicembre la,\ mattina al Capoluor
go, di pomeriggio all Serre oo;n rintervento delle 'Scuole 'Domenicali e di
numeroéo pubblico. La. nositn*a gratiinsegnanti per la loro
àpprézzata oolliaboraóione.
Voglia Iddio benedire per noi tutti
questo periodo in cui Egli si è ancora
avvicinato a noi attraverso la predicazione dellai Sua Parotia e voglia Egli oomc©de®oi Sa g^'asàa di assimilare
e vivere nella oonoreteBia della nostra
vita quol^iana nella fedtelità, nella
gioia,: nedl’amore id buon annunzio
della Sna Grazia.
Una parola fraterna di benvenuto
desideriamo rivol'gere al Maestro sig.
Baridom il quale ha da pochi giorni
iniziato il suo minsterio di MaestroEvangelista nella frazione ■di Pradeltonno. Benedaca Iddio la sua attività
in questa Comunità, E ci si permetta di formulare l’augurio vivo ohe
presto una sistemi«EÌone adeguata possa essere trovata analogamente anche
per la Comunità del Serre. e.a.
. PINEROLO
Nel corso dell’ultima settimana ahbiaono deposto nei cimiteri di Porte
di Pinerolo, S. Siecondo ^e GarzigQia^ na le salme di tre nostri fratelli in
fede; Beynaud Eugenio deceduto improvvisamente a Ponte S. Martino il
3 gennaio, all’età di anni; ForneTOne Giovanni Douniete, .* deoéchi.to a
Mir^olo il e gennaao, ali’età di 68
anni; Albarin Clementina nata Fradio, deceduta a Alberetti di Garzigliana il 9 gennaio 'àlPetà di 60 anni.
Il hJro petlegrinaggio nell’anno
noow è «tato mólto breve e la loro
chiamata è giu'ota in modo repentino
li Signore conosce la fine ed il valore dei nostri giorni. Ea^ioho prima
di tutto nelle Sue man^ ^'dobbiamo
Veramente imparare ■» credere od a
operare fedelmente mentre è giorno.
Il Signore benedica con 'la Sua consolazione i ouoi|' afflitti e trasformi i->
nostri lutti in motivi di vigilanza '‘è
di siperanza oristiana.
?1,5ÌÌ<.<V'.ilV'*r ,.Vi
Nel mese di dioernbi'e è stata gradita la, visita del sig. Alberto CaJbella
di Tonino. In occasione di una riunione dell’Unione Giovanile, egli ha
parlato ai giovani e ad una parte
dolila comu/njità sul ».Fiedleraliismo
Europeo». Il suo messaggio è stato
seguito 'da un’interest^'te 'discussione, nella luioe del pensiero cristiano.
PERRERO-MÀNIGLIÀ
Al principio di dicembre u. s., abbiamo avuto qni il Pastore G. Rivoir
di Lugano; gli riirnoviamo i nostri
ringraziamenti per la sua interessante conferenza.
Sono stati eletti ed insediati tre
»uovi membri del Concistoro : il Maestro sig. Augusto Pascali, diacono;
Ribet Ernesto, anziano del Lorenzo e
Artero Alifredo, anziano di Traverse.
Quest’ultimo succede airanzianio Poet
Umberto il quale, dòpo vent’anni di
ànziànàto, ha 'dovuto rassegnare le sue
dimÌBBÌoni por ragioni di salute. Ringraziamo cordialmente l’Anziano usoente della fedele opera svolta 'per il
bene della Oamumità 'oon l’augurio di
averlo oon noi, ristabilito, per anolti
anni ancora.
Ai Culti delle ultime solennità c<r
me alle Feste dieH’Albero di Natale, a
Maniglia ,a Parrero, al Croeetto, abbiamo avuto la gioia di vedere anche
molti nosffi fratelli rientrati da più
o meno lontano in seno alile loro famiglia per passarvi le Feste mentre
abbiamo simipati^ato con glli assenti.
Nwtri vivi ringraziamenti agli Insegnanti o a tutti coloro che hanno
collaborato per le Feste dell’Albero
di Natale.
Oon votazione lusinghiera il nostro
fratello Dott. Alberto Pascal di Chiabrano ha conseguito il diploma di
Segretario Oomunale.
Ultimamente abbiamo avuto um’ammissione in Chiesa ; tre battesimi ;
Ferrerò Ezio di Emilio e di Lidia
'M....
Giooomino (:|c«narat),'Weyran MÌrelJaijda Albert^ di Tum Maria (Trave^, Pana*dmon(^,^, Renaldo e
di ''I^ Pons *Perrero) ; matrimonio Poet Attilio di Ì^'Uii'O e Gelato
di Lorenzo (Faeto^ Pons Aldo
ffi 'Carlo Emanùelé e'ioet kmi Ida di
Qiov. Alberto (Maniglia); e tre sepolture : Pons Giulio j fu Giov, Pie^o di, anni 82 (Borgo di Perrero),
Poet Giov. 'Giacomo fu Enrico 'di anni 80 (Ol'utes) deoediuto a Marsiglia
presso suoi nipoti i quali, setxi'ndo la
sua volontà, l’hanno fatto trasportare ©d inumare nel-cimitero di Faetto,
Poet Alberto di Enrico «Beriocu»
(Grangette) di «nnì iiit, m'embro dell'Unione Giovanile,, deceduto improvvisamente.
Voglia i] fiign'ore essere con coloro
che sono nella gioiav e con coloro che
sono nel dolore-* benedirli
■w'
PRAMOLLO
Biceviatru> e plfM^hiamo :
Il 4 Novembre 1948 lasciava im,provvisamente questa vita terrena per
raggiungere in càlcio i suoi cari che
l’hanno preceduta, Grill Celestina
nata Reynaud, originaria della frazione Pomeano di Pramollo © residen
te a New York da oltre 37 anaiii.
M adire esemplóiie di elette virtù
morali © spiritUftii, isempr* pronta ad
aiutar© in modo’tangibiile i numerosi parenti ed amici alle Valli oom© in
America, specie in questo dopo guerra. La piangono'il’marito 'Filipipo, il
figlio Renato ccRa moglie e la bimba nonché i fratelli e sorelle coi relativi congiunti sia in America che alle Valli ed i numerosi parenti. Gli amici esprimono -«ila numerosa famiglia in lutto tutta la loro simpatia
cristiana.
5Bllc.f(Nid( ddla radiò
La sett'a' di Capodanno è stato trasmesso alia radio un documentario su
«Agàpe, città dell’.amore». lOoloro i
quali hanno avuto ¡1 'privilegio di ascoltare la ti’frsmissi'one, si sono vivameoite rallegrati sia per il suo contenuto’che per la sua’'durata: per
mezz’'Ora Agape ha attratto Tattenzione degli ascoltatori e il oom.mdameaito 'dell’amor fratennO., nello spirito
della vita ■oomiunitaria oristiana, ha
dato un felice tomo a'tutta la trasmissione, così nei messaggi come nei canti e nella lettura della Parola di Dio.
E’ stato per quanti amano Agàpe
una bella mezz’ora alla radio; e per
tutti una testimonianza resa alla potenza 'deiramore di 'Oristo operante
nei cuori. jHed.
Ita famiglia BEUX
nell iwpossibilita Ai ^^^p^asonal
inente ringrazia in mèko s^Sale i,
Big. Pastore e tutte le gentili persomi
che hanno pi eso pwrte aj loro dolori
per la dipwrtema dèi loro caro ¥ccoh
aiAH N i
Direzione: Via dei Mille, 1 - Pinerolo
T elefono 409
Amministrazione: Via Carlo Alberto
1 bis - Torre Pellice
C. C. Postale 2-17557^ della Librerìa
Claudiana - Torre Pellice
Dir. Resp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE "L'ALPINA,,
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BALIA cercasi bambina 'da due anni
avan'ti : rivolgersi al giornale.
VENDESI casa S. Bartolomeo regio:
ne Rocoietta con boschi © seminativi, terreni regione Mulere. Rivolgersi Gamiba - Via del Duomo, 20 Pinero'lo.
Germano Ghiscme 2 gennaio 1»49|
Lu Vita ancor giovane di
tìèSa Nét«r.N«èlàgntfk^
H é spenta serena'tn^ente,^ ^ 2 gènti
1940, dòpo'uTM- lunga-^' ■ malattia chi
non indehoU in sua grande fede ne
Padre Celeste,
Tl marito Edwin col figlio Emric
h sorella Letizia"’Rostagno col mar
to Giorgio Girardet, i nipoti e:A-i
renti tutti, ne dànno il triste aamun^
do. X 't'
Roma — Via Avezzana, 31
La famigliai i congiunti dèi cor
pianto
■u3«nio Nsyiiaud
ringraziano sentitamente guemU,
‘Vario modo, hanno partecipato al la
ro dolore, in occasione del hitto eh
li ha colpiti.
Ponte E- htartino (Pinerolo) 5/1/194
La famigtia del diletto pcedre
■nrico PayFanali
riccrnoscente ringrazia tutti g<iont
le hanno Smostrato affett'wosa stir,
in, occasione della sua dipartenza. In
parttcolaì’e il Pastore sig. Bertin
le sue preghiere e “parole Ai conforto
e i parenti che. sono stati di. genere
So aiuto.
S.. Germano Chisone (Crocei) 28/12/4
n dr. OANIfiLE ROCHAT
visiiaa TOimE PELLICE
iuiti i "Venerdì dalle
10 alle 12 presso il
dr. Gdfdiol Tel. 77
a TORI NO'ali aliti I
dall©-14,30 all©
presso l'ospedale valdese ^ -via Berthollei 36
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SCREMATRICE
Rivolgersi: a BESSONE GIUSEPPE
Perosa Argentina - Piar. Marconi 10
Indirizzi «H chiese e opere valresi
^giwna — Pastoie; Edoardo A ime. Firenze - Chiesa- via _ t». o.. ......
Angrogna — Pastore; Edoardo Aime.
©ebbio Pellice — Pastore: Arnaldo Genre
Lttsema Saa Giovani — Pastore ; AchiHe Deo, dato.
Mastello — Pastore; Enrico Tr<m,
Perrero — Pastore: Lamy Odasoo.
Phierolo — Pastore Ermanno Rostan . Via del
Mflie, 1 - Chiesa : Ivi,
Pemaretto — Pastore • Paolo Marauda.
Praly — 'Pastore; da Rodoretto.
Praanollo — Pastore: Edoardo Micol,
Prtarostino — Pastore Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore; Lttl^ Marauds.
Rodoretto — Pastore : Neri Gianpiocòli.
Rorà — Pastore: Gustav© Bóudiard.
San Germano Chisone — Pastore : (hi^svo Bert!a
Torre PelHce — Pastore ; Ernesto Ayaaset.
Villar Pellice — Pastore : Enrico Qeymet.
• * •
Aosta — Chiesa : Rne Croix de Ville, 3 — Pastore: Vittorio Stthilia. Vis Gorret, 1,
Asti — (da Torino).
Barga — (da Pisa).
Bari — CIdesa Valdese : Pastore Antonio lUiscia,
Via Dante Alighieri, 174.
Bergamo — Chiesa VaMeae : Viale Vittorio Emanuete, 4 — Pastore : (Mrlo Lupo : Via
Torqnato Tasso. >8.
Biella — (da Ivrea).
Bórdighera — (da Vallecrosia),
Borrello — (da CsrtÉiddo).
Brescia — Chiesa Valdese: >na del Mille, 4 —
Pastore; Paolo Bosio, ivi.
Brindiri — Chiesa Valdese — Via Congiegarione (da Taranto).
Caltanisetta — Chiesa Valdese : Via Gaetaid. SO.
Oampobasso — Chiesa Vatdese - Pastore:
'Odovantii Peyiot.
Carema — (da Ivrea).
Camrnchio — (Chiéti)» da S. Giaoamo
^telvenere — (da Napoli).
Catania -— Chiesa Valdese ; Via Naumachia, 20
—■ Paètore : Enrico Corsim!, bri.
Ogignola —■’Chiesa Valdese (da Coftb>)
Cmno — Chiesa Valdese : Via Rneonl. 9 — Pastore; Roberto Jahier Via T. Grossi 17
Coazze (Twino) — C9iies-i Valdese.
Cerato — Chiesa Valdese : Corso Mstsltf, 27
Evangelista Enrico Trobia.
Courmayeur — Chissà VsMess (da Aosta)
Cosenza — Chlen Valdese — Pastore : Giuseppe Scarind. Viale MazrinJ 306 d.
Ctneo — Visitata (hi Torino.
Felonica Po — Ohicia Vaklese. Pastoj'» :
toiigi »antiiri.
Firenze — Chiesa Via dei Serragli, 49 — Pastore ; Seiffredo Colucd, ivi. ,
Via Manzoni, 21 : Pastore Carlo Gay
Forano Sabino (Rieti) — Chiesa Valdese — Pastore : Einrioo Pascal, W.
Genova — Chiesa Valdese ; Via Assarottl — Psstore : Francesco Peyronel Via Cintatone, 2
Grortaglie — Chirea Valdese (da Taranto)
Grotte (Agrigento) — Chiesa Valdese - Ev«^
'lista : Atti Ino del Priore.
Ivrea — Chiesa ; Corso Botto, 5 — Pastore ; lo.
renzo Rivoira, Via Bertlnatti 4
La Maddalena — Chiesa Vaideré.
Latiano — Chiesa Valdese (da Taranto)
Livorno — Chiesa Valdese • Via Verdi, 3 — p*.
ivi. - Oo.vdiutore
AUbqrto Riociandi (ivi),
Lucca — Chiesa Valdese ; Via G. Tassi, 18 <da
Pisa).
Mantova — Chiesa ; Via Baccltìo, 5 (da Feloni«).
Messina — Chiesa Valdese : Via Laudarne, 18
— Pastore; Pietro Valdo Panasela, Via Llii«tono, 16.
Milsiuo — Chiesa Valdese; C. 'Porta Roma, 10,
Pastore : Enrico Tron, Via Ippolito Nievo, 0.
Napoli Chiesa Valdese : Via dei Cimbri, 8
— Pastore Oreste Peyronel ivi.
Orsara di P^lla (Foggia) — Chiesa Valdese:
Fetore Ciprlaao Tonrn, Via Monfaloone. 32.
Pachino (Siracusa) — Chiesa Valdeee. . Pastore •
Franco Sommanl. \0a San Martino, 7.
Palermo — Ohirea Valcfese; ViaiSpezio, 43 —
Pastore.. Guido Matìhléu, ivi.
Pescolanciano — Chiesa VaMree (dt Camneitio)Piani di Vallecrosia — Chiesa Valdese — Via Col.
Aprosio. 96 — Pastore ; VirgiKó Bommani
Piazza Armerina — Chiesa Valdese (da Catania).
PiecKcavallo — Chiesa Valdese (da Ivrea).
Piombino -r Chiesa Valdese (da Siena).
Pisa — Chiesa Valdese : Via Demi, 18 — Pi.
store (da Livorno).
Reggio Calabria — (da Messina).
Riesi — Chiesa Valdese : Via Paracl, 79 — Pssfere : Davide Cleto, ivi.
Rio Marina — Ghiere Valdese (da Siena),
Rocchenere — Chiesa Valdese ('da Messliia).
Roma — Chiesa : Via IV NovMidne, 107 — Pastore : Mariano Moraeehini, Via Pietro Cowt.
42.
Piazza >(/avour — Pastore; Roberto
Comba, Via Marianna Dionigi. 57.
Salie — Chiesa Valdese (da San Giacomo).
Srnnpierdarena — Chiesa : Via A. Canttme, 16 —
Pastore: Alfonso Alessio, Vìa di Francia 118 F.
San Giacomo degli Schiavoni ~ Chiesa Valdese
— Evangeli'Sta Vincenzo iSciclone.
Sanremo — Chiesa Valdese : Via Róma, 8 — Pastore Emilio Corsani : Via Roma, 6.
S. Lucia di Quistello — Chiesa Valdese (da Peloni«).
S. Maria <8 Licodia — Chiesa Valdese (da Catania).
Schiavi d’Abruzzo — Ghiere Valdese (da Ctrnnchio).
Siena — Chiesa Valdeee — Viale Curtstone, 5.
Pastore : David© Pons.
Su« — Chiesa (Via Umberto I, 14 - da Torino).
Taranto — Chiesa : Via Di Pttaia — Pastore Giuseppe Cretìglione, Vile F. Criepi, 28.
Torino — Chiese : Ctotso Vittorio Emanneto li,
23 e Corso Principe Oddone, 7 — Pastori :
Elio Eyn,ui^ - Teotiorq Bàlma. Via Pio V
15 - Attilio Arias, Via ©ertliollet, 34.
Terrazza Piemonte — (da Torino).
Tramonti di Sopra — (da Veaeria).
Trieste — Chiesa : Via S. Moria Maggiore — Pastore : Giorgio Girardet, Piazza Libertà,
6.
Venezia — Chirea Valdese : Palazzo Cavagids,
Castello 5l70 — Pastore Roberto Nisbet.
Verona — Chiesa Valdese; Via Duomo (angolo
Via Pigna — da BresciaK
Vicring — Chiesa Valdese (da Aosta).
Vittoria (Ragusa) — Chiesa Valdese — Pastore ;
Liborio Naso, Via GaribaMi. 60.
Zurigo — Chiesa Evangelica d] lingua itoHana
WaMenserwerk) Bethaus TTedlkon (Sblioldlsgasse) — Pastore ; Alberto Pnhrmnm, GoMbrutmerstrasse, SS
Altri gruppi <fi fedeli sono regohinneiHe visitati
dai pastori delle Ommftà 'Vieihe.
Ufficio di Prasidenza dalla Tavola Valdesa :
Pastore Guglielmo del Pesco, Moderatore.
'Pastore Guido Comba, Cassiere — Via
IV Novembre, 107 - Roma, •
Fadoità fU Teoìogim :
)^a Pietro Cosu, 42 — Profeasori: BfMMo
Comba * Davide Boato - Valdo ^my.
Licao Oinnasio Foraggialo (Torre PdJice) ;
Preside : Prof. AdoVo Tron.
Libreria Editrice Claadiaaa (Tom Pdlio^ ;
Direttore ; Prof. Roberto Juvenal.
Convitto Maschile (Torre Penice) ;
Direttore; Pastore Alberto Ricca.
Orfanotrofio Maschile (Pomaretto di Perore) :
Direttrice ; Suor Adele Gay.
Orfanotrofio Femminile (Torre Pellice) :
Direttrice : sig.na Lidia Fini.
Orfanotrofio Maschile (Gould-Pestalozzi) . Vii
dei Serragli, 49 - Firenze :
Direttore : Pastore Seiffredo Colucci (ivi).
istituto Evangelico FemminOe - Via Silvio Pellico
Direttrice: sig.ra Emma Villlani. Firreze.
Istituto Arti^anelU Valdesi - Via Bertholet, 34 Torino :
Ospeddi Valdesi ;
A Torre Pellice, a Pmnaretto, a Torino (via
BerthoIIet, 36).
Casa delle Diaconessa :
S^e ■ Viale Gflly, Torre Pellice (Torino) —
Direttore; Pastore Alberto Ricca
Rifuso Carlo Alberio, per reonid :
Lusema San Giovanni (Torino).
AsUo per Vecchi ;
Luserna San Giovanni (Torino) — San Germano Chisone (Torino) — Vittoria (Ragusa) Via
Garibaldi, 60 - Dirèttore Past Liborio Naso.
COLONIE VALDESI
DELL'AMERICA DEL SUD
URUGUAY
Colonia Vaidense — (Dep.to de Colonia) Pastore : Ernesto Tron.
Colonia CosaiopoHtt — (Dep.to de Colonia) Pastore; EmiHo Ganz.
Taraininre e Annessi — (Dep.to de Colonia) Pasto,
re: Silvio Long.
Ombure de Lavane — (Dep.to de Cotetto) hi
stwe : Carlo Itogrin.
Colonia Miguelete : (Dep.to Colonia) da Ombues
de Lavane.
San Salvador (Dep.to Soriano) Pastore: Giovanni Tron.
NueVa Helvecia ; (Dep.to Colonia) ; Evangelista
Elio Maggi Pasquet.
Nuova VaWense (Dep.to Rio Negro) Estacién Bei.
ilaoo. Stud. Teol. Ric«rdo Ribelro-Pontet.
Arroyo Negro (Est. Pìedras Coloradas) Dep to
Paysandò, da Nuova Vaidense.
ARGENTINA .
Cdonia ^toano — (Prov. Santa Fè) Evangelista
Cario Alberto Griot.
Iacinto Aranz • Pampa
Cretral) pretore Wllfrido Art».
San Gustavo (La Paz - E. Rios) da Colonia Bel.
grano.
U. S. A.
Prima Chiesa Valdese di New IVorfc — Pastore :
Alfredo /anavel - 100 West 90 Streot . New
York N. Y. — U. S, Ameri«.
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