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LA BUONA NOVELLA
Souiieiulo ta vciiUi nrU.i l anlh
Evts. IV. i:..
Si dislribuisce ogni Venerdì. — Per cadun Numero cenlesimi iO. — Per caduna linea d’inserzione cenlesimi 20.
Condizioni d’AsRorinKionei
PcrToniNO — Un Anno L- S, —Adomicilio L. 0 •
Sei mesi .3. — • 3 SO
Tre mesi . — • * *S
— PnovixciE I.. « *o.
— . 3 94.
— . * 30.
Por Francia e Srizzera franco a deslinazionc, c |)cr ringliilterm (ranco al confine lire 7 .io
per un anno, e lire » per sei mesi.
I.i! Associazioni si ricevono : in Turino, airt'niF.io <lcl <;lornHlc, via Vultiiiiiin, nixi
lkllora,N" 12,3" piani.; e dai l'ralolll l'Iiinci» liln-ai, via 1). V. dO(;li Angeli, iii>a P onlm.
— A Genova, alla rnppplla «’«IdcHO. mura di .S. Cliiaru.
Nelle provincie, presso tutti nli ('//idi poulnli per mezzo di Vnrjliit, clic dovranno essere iii\ iali
franco al Direttore della Hi ojìa Novkij,a t* non altrimenti.
AH'estero, ai seguenti indirizzi : Londiia, dai sim. Nissbctt e C. lilirai, 21 ltcnicr«-Ktrccl;
Pai\igi, dalla libreria C. Mi'vnicis, rue Tromhet, 2; Niiir.«, dal «ìr. Pi'yrot-Tincl libraio; l.inM,
dai sigg. Denis et Pelli Pierre librai, rue Ncnve, 18; Uinrviia, dal sig. E. ItcronJ libraio;
l.iisASNA, dal sig. Delafontaine libraio.
LA MORTE PER IL PECCATO
E Li
PE:n
Nuova risposla alla Ragione
(Vedi nn. 18 e 20).
III.
Il signor Franchi ci oppone questo dilemma :
« 0 la dottrina che si trova espressa nel libro
« (la Bibbia) ò vora, o falsa ; nel primo caso
« dee seguirsi, nel secondo rigettarsi ; umano o
( divino cho sia quel libro, importa poco, lo
t ripotiamo, anzi niente aiTatto». Passi, ch’ogli
non creda alla Bibbia, ma il diro che non importa nulla il sapere, so una verità vien da Dio
por rivelazione o è scoverta dalla ragione, è
manifestare una massima degnis.sima dell’indifferentismo religioso, od è negare cho questo
è indegnissimo d’un filosofo. Per evitare il lavoro d’un esame coscienzioso, il signor Franchi
giunge a pareggiare il valore de’ due modi di
avere il vero? Chi nega esser la Bibbia verità
di Dio, almeno non esclude l’esame : e il signor
Franchi senza pruove e quasi che un dilemma
pruovi tutto col togliere ogni distinzione tra
due specie di verità, esclude ogni esamei, dichiarandolo inutile. Prima di faro il dilemma,
voi, filosofo 0 conoscitore di logica, dovete dimostrare che v’è impossibilità assoluta ad avere
APPENDICE
ICEVQIE MARTIRI DI CHAMBÉRY.
III.
All’atto di scomunica, di cui nel numero
precedente, seguirono altre procedure cho
amiamo narrare colle stesse parole del pastore
Laborie, iadirizzate a ministri e fratelli della
Chiesa di Ginevra.
« L’inquisitore diè principio aquest’altro interrogatorio con una delle solito aringhe in cui
parlava dol papa, senza nemmeno far menziono di Gesìi Cristo. E siccome egli qualificava come eresie le nostre risposte, perciò noi
lo pregammo a volercele dimostrare.
« L’inquisitore ci fe’ carico di non ritenere
che due soli sacramenti e non volere ammettere gli altri cinque ricevuti dalla Chiesa (cattolica).
€ —Mostrateci, noi rispondemmo, coll’autorità della Scrittura, cho ce no sono dogli al(ri, o
promettiamo di riceverli anche noi.
« Egli allora allogò il cap. 5 dclI'Fpùl. agli
Efesi, od aggiunse: — Non è scritto circa il
matrimonio; Hoc ^acramenlum magmitn est?
verità rilevate : indi ne caverete la conseguenza.
Il dilemma riportato cola l’apatia, non la logica
filosofica. La Bibbia non si presenta come un
libro di formulo algebriche o di teoremi filosofici : por esaminare so vaio qualche cosa, bisogna severamente scrutarla com’essa si presenta. La Bibbia si dà como un libro cho rivela
la storia deH’azionedi Dio in mezzo agli uomini,
le origini dolio cose o del malo, la natura intima dcH'uomo e la sua destinazione immortalo ;
che dà la buona novella di Dio maniftslalo in
carne, e cho in Cristo si trova grazia, perdono,
paco 0 perfeziono ; cho contiene promes.se, di
cui bisogna trovare la veracità in mozzo all’umanità e nel profondo dolla coscienza ; o (ulto
ciò con lo scopo dichiarato di mostrare la via
che conduce all’unionodi Dio e dell’uomo. Fatto
l’esamo di tutto ciò, e ponendosi nella condiziono ben ragionevole cho si richiede, se nella
pienezza del sentimento, nella profondità della
coscienza 0 nella forza di una ragione aspirante
all’infinito, si sento verificato lo scopo cui la
Bibbia ò diretta, non si doo conchiudere che la
Bibbia è libro di Dio? Duvo, cioè aH’clemento
umano rappresentato da uomini sì diversi o
nel corso di circa 17 secoli, è sapientemente
congiunta l’ispirazione divina ? La filosofia può
dir coso vero ancho in fatto di religione, ma
non dà Dio. La Bibbia promette di darlo; o
« — Come, signoro , voi comprendete così
bene la Scrittura da applicare quel testo al matrimonio? Voi rovesciate il senso delle parole di
san Paoloi il qualo non parlava che di Cristo o
della Chiesa. Ma quand’anche egli parlasse del
matrimonio, se voi conoscete il greco, potete
agevolmente osservare come la parola sia stata
mal tradotta.
« — Io ne so un pochetto, — risposo l’inquisitore.
« — Ebbene, compiacetevi , dirci come sta
scritto in greco. —Allora l’inquisitoro fu imbarazzato e nrth seppe rispondere.
« — Ebbene, aggiungemmo noi, so voi non
osate dirlo, permettete clic lo diciamo noi stessi.
La parola areca significa .«£i»’eioo jnislero, c mu
sacramento. Per la qual cosa il vosiro argomento è mal fondalo. Ci sorprende poi che
mentre volete farci riconoscere il matrimonio
siccome un sacramento, voi lo proscrivete come
una sozzura, preferendo ad osso la libidine.
« A queste parole l’inquisitore rispose dicendo
essersi a lungo disputalo, econcbiuso col darci
nota, senz’altro, d’eretici; indi soggiunse:
* — Cosa pensate dcH’estremn unzione?
* — Ma, siguorc, disputiamo in prima sul
non ostante la stranezza di tal [iromos.sa, una
testimonianza di grandi o di piccini, di dotti o
d’ignoranti, in tutti i secoli, attesta ch'olla si
verifica. Un filosofo, prima di negare il fallo
deve esaminarlo ; 0 negatolo, ileve nonnsinnto
spiegarlo. San Paolo dice che il crislianesimo
è una pazzia; ma il grande di questa pa/.zia è
cho bisogna c.ssor filosofo ben piccolo ¡ver non
esaminarla. Ciò lo diciamo senz'allusione al
signor Franchi, il quale non è ancora che sul
principio della sua carriera filosofica, e non v’Im
dubbio che progredendo adempirà ni dovere di
esaminare la pania di T)io. Vogliano o non
vogliano, i veri filosofi debbono pagare questo
tributo alla dottrina del povero giudeo morto
in croce, o che noi ben piccoli «l'ingegno o di
fama riconosciamo per nostro Dio salvatore. E
ben si debbono travagliare i piii potenti ingegni
filosofici per comboticrc la testimonianza di
tanti pusilli! nè sembrano mai cosi piccoli i
filosofi, so non quando erodono potervi riuscire
ridondo 0 scherzando.
Il signor Franchi parla delle molte setto del
cristianesimo; indi osclanin : € Oh cho razza di
€ autorità è mai codesta che ciascuno può tirar
t dalla sua, e farlo dire sì e no, bianco e nero,
« a proprio talento ! » Al solito prende l’argomento che i teologi cattolici portano coniro i
protestanti, o invano s’aspetta cho lo scetticismo
matrimonio e andiamo per ordine, o datevi per
vinto.
c Fu allora cho tutti, ufllciali, monaci ed avvocati si misero a gridare: —E troppo, è troppo;
qui non si disputa, risiiondeto so vi aggrada.
« — Gimù, signori, siete troppo facili a far
morire cinque poveri innocenti, senza voler
ascoltare le ragioni dolla loro giusta causa. V’accorgeto benissimo che i nostri avversarii non
sanno provare ciò che dicono, e siccomo ciò
vi fa dispiacere, quindi sfogato la vostra collera sopra di noi. Ma se voi non volete udirci,
il giudice de’ giudici che è noslro J’adro ci
ascolterà benignamente, o ci darà ragione; ed
è a lui cho dovrete render conto del torlo cho
fato a Gesìi Cristo suo figlio in persona nostra
che ne siamo membri.
« Ci fu imposto di rispondere suireslrema
unzione.— San Giacomo, dicevan essi, l’ha comandato, e voi non potete negarlo.
< — Xoi convenghiamo cho nel principio in
cui fu predicato il Vangelo dagli apostoli, essendo mestieri cho la dottrina fosse conformala
da’miracoli, v’erano segni o sarranienti cho
rappresentavano codesti miracoli. L’imposizione delle mani significava il dono dello Spirito
2
presenti obbiezioni di nuovo conio. Quando un
filosofo si permette un simile ragionamento, noi
possiamo rispondere allo stesso modo. Voi proclamato la Ragione per unica autorità. Da Talóte ad Ausonio Franchi ò sempre la stessa Ragiono cho si ò manifestata, o da Aristotile in
poi la logica ò rimasa sempre la stessa. Cho
razza d’autorità ò codesta che appoggia scottici
e dogmatici, razionalisti e sentimontalisti, idealisti c realisti, spiritualisti e sonsisti, o via dicendo? Che razza d’autorità ò codesta che fa
diro si 0 no, bianco e nero, o anzi giunse a negare il s\ e il no, il bianco o il nero? Davvero
cho i filosofi hanno un bel giuoco a parlare delle
sette del cristianesimo ! che le studiino, o vedranno cho le varietà sul fondamento, cho ò
Cristo, son pocho o nulla, o che quelle sul resto
sono spiegabilissimo con la condiziono personale o con gli avvenimenti storici, senza imputarlo alla Bibbia.
Il signor Franchi passa a ripeterò alcuni degli
argomenti già addotti, e a’quali abbiamo risposto.
In sul finire poi dell’articolo sostiene che l’incarnaziono del Verbo e la transustanziazione
ò un assurdo eguale. « Infatti, nell’una si dico
t che sotto lo forme dol pano non v’ò la sostanza
« dol pano, ma il corpo di Cristo ; e nell’altra si
« credo cho sotto le formo dell’uomo non v’ò la
« persona d’uomo, ma quella dol Verbo. Là il
« pano non òpane, o qua l’uomo non òuomo».
Questo parallelo basterebbe solo a mostrare como
il signor Franchi ignora affatto l'Evangelo: il
che non diciamo per rimprovero, ma come spiegazione del suo modo di ragionare. Il pane non
ò più pano: ecco un assurdo, egli dico, e sta
bene. Ma chi gli ha detto che Cristo ha solo lo
ftìrme dell’uomo ? Cristo ò uomo, simile in tutto
a’ fratelli: non si ò egli chiamato il figliuol dell’uomo? Alla sua anima perfettamente umana
ò porfottamente congiunta la divinità. Nel pano
por mettervi Dio voi dovete supporre l’annientamento della natura : in Cristo vi si dà la na
od era in effetto seguita da questo dono prezioso, come risulta dagli atti. Finalmente l’unzione dell’olio ora così salutare, che ne seguiva
una miracolosa guarigione , como appare dal
medesimo testo di saH Giacomo. Ora, quando
il Vangelo fu ricevuto dal mondo, il dono visibile dello Spirito ed i miracoli cessarono. E
poi, quanto non differisco l’unzione di san Giacomo dalla vostra? E quale guarigione seguo
alla vostra? Voi non l'adoperato cho nel caso
disperato.
« Dopo ciò essi domandarono se l’estrema
unzione abbia o no potenza di rimettere i peccali.
« — La rimessione de’ peccali non è attribuita nel tosto all’unzione, ma sì alla preghiera
fatta con fedo, impcrciocchò la rimessione dei
peccati è nel sangue di Cristo unicamente.
« — Questa opinione, dissero i giudici, ò condannala da’ Concilii, e voi propugnandola sielo
erotici, — e conchiusero che questo cose non
poteva insegnarcele Io spirito di Dio, ma quello
del diavolo.
« Dopo aver data loro risposta su questo, noi
ci mostrammo pronti a discutere intorno al papa
0 li sfidammo a provarci coH’autorilà dolla
Scrittura che il papa è, come dicono, il ca|)o
tura doU’uomo, cui si trova unito Dio. Nell’uno
avete mestieri di un miracolo senza scopo, nell’altro il congiungimento è la soddisfazione dol
più grande degli umani bisogni. 11 panteismo,
cho puro ò il più splendido do’sogni filosofici,
non ha mostrato forse che la più forte dello
umane aspirazioni ò di congiungersi con l’infinito? (V. Ulman.n, Essenza del crislianesimo).
Or l’Evangelo ci mostra realizzata questa aspirazione in Cristo: si può dirlo stesso dell’osita?
Ciò che in Cristo è umanità, nell’ostia ò materialità; egli si comunica a’ fedeli por uniono
spirituale 0 intima, o questa nell’ostia si suppone corporale e stomatica ; ciò che in Cristo
6 opera di Dio, nell’ostia si credo virtù della
parola del prete ; ciò che in Cristo ò divinità
manifestata per potenza, e sentita per coscienza , nell’ostia ò fedo cicca, impotente o
superstiziosa. Cristo, uomo o Dio, ha fatto un
sacrifizio e basta : per le oslie avete bisogno di
sacerdoti, e dovete dar loro l’onnipotenza di divinizzare un pezzo di pasta ; e lutto ciò non vi fa
sentire la differenza tra l’incarnazione e la
transustanziazione? Dubitare di entrambe 6 possibile : ma non lo è di pareggiarle, so si ha caro
il buon senso.
I nostri lettori ricorderanno cho la nostra polemica col signor Franchi cominciò sul proposito della dottrina della salvazione. Noi avevamo detto che questa si ha mediante la fede,
ed egli ci oppose cho la dottrina cattolica ò meglio sostenibile a fronte della filosofia. Or nella
Ragione, num. 30, aWai Rassegna politica ahbiamo lettequeste magnifiche parole: «Ci pare
K cho il ravalletto sia degno della città {povera
« Roma!) e della religione cho produsse l’In« quisizione con tulle lo suo appendici ; e se
« nasce in noi qualche stupore, si ò nel mirare
« como si proceda a,rilento nel rinnovollare uno
« stalo di cose, che, vnlero o non'volero, È pcre
« UNA CONSKGIIEMZA INEVITABILE DELLA ROMANA
« RELIGIONE ». Il cavalletto dunque, l’Inquisi
della Chiesa di Cristo; ma non volendo essi
provare che il papa ò il capo della Chiesa, noi
ci esibimmo a dimostrare colla Scrittura il
contrario, cioò che il papa è l’Anticristo, e domandammo una Bibbia. Ma non vollero saperne. Allora incominciammo a citare i passi
della 2“ Epist. a' lessai., cap. II; ed essi
perdendo ogni pazienza si posero a gridare,
siccomo lupi, chiamandoci eretici più di Wicloff, IIuss, Lutero o degli altri riformatori;
e protestando di non voler disputare più oltre
con noi. — Però cangiando linguaggio ci ioccro
un sermone per convertirci. Rispondemmo non
saper cosa fare dello loro ammttnizioni, facondo osservare a tutti gli astanti in qual modo
i nostri avversarii ris|)ondevano alle nostre ragioni, o con argomenti ridicoli, o con grida e
minacce ».
L'indomani (lunedì) fu chiamato innanzi alla
corto il fratello Tauran. — Risogna notare che
questo discepolo di Cristo non era stato avviato
nel sentiero della fede che da soli tre mesi. I
giudici non ignoravan questo, e sperando di poterlo ridurre, l’avovan fatto chiudere in un carcere separato. Ma lo stesso Laborie assicura che
il Tauran seppe rispondere ad essi non meno
ziono e le sue appendici provengono inevitabilmonto da quella religione che ò poggiata sulla
doltrina cho il signor Franchi trova più sostenibile in filosofia. La dottrina poi che servì di
leva a quella riforma che rinnovò l’Europa in
tulli gli ordini scientifici e letterarii e svelò nuovi
disegni sociali, quella dottrina non ò punto
degna di venire in lotta con la filosofia. Davvero che la filosofia del signor Franchi ò ben
singolare : la dottrina che porta al catallelto ò
filosoficamente superiore alla dottrina che tolse
i ceppi all'umana ragione! In faccia a tali ragionamenti ogni difesa ci sembra inutile. —
Ricordiamo al signor Franchi il toma cho gli
abbiamo proposto : Nella sua filosofia quali sono
le origini dell'uomo, quale il suo scopo e quello
delVumanità, e qualii mezziper raggiungerlo ?
Noi abbiamo trattato il tema da lui propostoci :
ci attendiamo altreltanto dal canto suo, amando
di vedere svolgere un soggetto importante cho
non ha ancor toccato.
LETTERE AD UN AMICO
LETTERA V.
Oggi m'accingo ad esaminare lo tuo obiezioni
d’ordiue politico, riguardo sempre al nostro tema
religioso.
Molti ìa religione da parte — ella guasta la politica —per noi Italiani darsi pernierò di ciò sarebbe distoglierci dall’idea principale e grandiosa
della nostra indipendcnaa — a che promuovere contrasti, guerre, divisioni, mentre abbiamo bisogno
della maggior unione possibile! Queste sono, come
vedi, espressioni tue, ch’io già riportai in altra
mia, e son quattro punti cui vorrei poterti rispondere adeguatamente; in ogni modo anche intorno
ad essi eccoti la mia opinione.
Incomincio dal primo; tu dici, metti la religione
da parte, nè io vi contraddico, ma facciamo ad
intenderci bene : è fuor di dubbio che la religione
dev’essere distinta da ogni altra cosa; l’epiteto
stesso di santa, con cui la si venera, contiene ap
felicemente che gli altri ; talché perdendo ogni
speranza di convertirlo, o dichiarandolo perduto del pari che gli altri, lo rimandarono alla
prigione.
• E gran festa gli fecero questi ultimi al vederlo ritornare fra loro co’ segni in volto d’una
completa vittoria. Non ignari dello iniquo arti
cui solevano in quei tempi ricorrere gl’inqui^sitori per sedurre o confondere gli accusati, essi
dal fondo dolla loro prigione mandavano fervide preghiere al buon Dio afilnchò assistesse
col suo divino spirilo il poriglianto fratello, o
gl’infondesso animo e costanza davanti a' suoi
giudici. Por la qual cosa non appena l’ebbero
veduto cho gli corsero incontro con la gioia di
chi rivedo una c<ira persona scampata da gravo
cimento; allora di sua bocca udirono la turpo
storia de’ raggiri usati da que’magistrati, ondo
fargli rinnegare lo dottrine di Cristo o di bel
nuovo abbracciare le credenze del papa ; udirono del modo fermo ond’egli, come ispirato
da Dio, seppe resistere alle loro indegne suggestioni e ribalterò i loro argomenti ; e coll’animo
tocco da profonda riconoscenza, que’buoni fratelli caddero tulli in ginocchio e ne resero grazio al Signore. {Continua).
3
punto il senso che ha la parola da parte che tu
pronunciasti, cioò appartata come cosa sacra;
laonde in questo non v’ha discrepanza fra te e me;
di più, noi ci troviamo d’accordo eziandio colla
idea e col sentimento del nostro secolo, il quale
aspira o si affatica onde togliere e in politica e in
religione il conflitto che vi regna e che deriva
precisamente dal non aver fatto di esse la debita
distinzione.
Se poi, col mettere da parte l’argomento religioso, intendi che non s’abbia da occuparsene affatto, allora di certo noi ci troviamo in due campi
diversi, imperciocché dal sopraddetto, per la ragione medesima eh’ ò materia messa a parte in
causa dell’alta sua dignità, io deduco in vece che
s'abbia non mica da confinare in un cantuccio la
religione, come un fuor d’opera ed un’anticaglia,
ma da curarsene in pt;incipalità e in modo condegno alla di lei grandezza. In oltre, se la religione ha questa sublime natura, unica per eccellenza, come non riconoscere ch’ella deve di
necessità mostrare un’azione corrispondente, vale
a dire un’azione del pari unica per eccellenza!
Tutti convengono pure nell’attribuire alla morale
una forza invincibile che non si ritrova nell’ordine fisico : or la morate non è forse la cima della
religione? ovvero, l’una forso non coincide coll’altra per via dell’amore, ch’è il termine a cui
riescono entrambe? A che dunque sogghignare
quando si proferisce il nome di religione 1 In verità ch’è far mostra di trovarsi in uno sfato di
forte preoccupazione, quale riscontrasi in mezzo
ai clericali, di cui molti, senza volerlo, hanno
resa spregievole per tanti la parola religione,
mentre l’altra, cioè la morale, che suona assai
men di frequente sul labbro loro, potè conservare la sua nobiltà e la sua efficacia; quindi,
amico mio, se vuoi, sostituisci pure il vocabolo
morale ogni volta che io adopero quello di religione, poiché, siccome dissi, entrambe tendono al punto stesso, in quanto che la cristiana
morale, cho abbraccia l’amore, la giustizia, la
ugualità, la fratellanza, ecc., spazia ben più largamente che non l’antica, sia pur dessa la sublime
italo-greca dei Pitagora, dei Fiatoni, dei Plotino.
Dunque mettasi pure a parte la religione, che
per la santità sua non vuol esser confusa colla
politica o fatta suo mezzo ed istromento; anzi vi
sono altri motivi essenziali per tenerla appartata.
La religione è immutabile, individuale, umanitaria; la politica, viceversa, è mutabile, varia,
nazionale ; immutabile quella, perché non vi può
essere che una sola legge morale, divina ed eterna
per tutti gli uomini; individuale, in quanto che
la religione diventa realtà e ne mostra i beneficii
colla particolare profession della fede, e non già
con una professione collettiva ed aerea, mancante
di corpo e non impegnante alcuno come individuo; umanitaria e spirituale ad un tempo, giacché
il Nazareno, ed Egli solo, fondò la grande comunanza umana ed eletta, vale a dire la Chiesa,
i di cui membri sono riuniti in Lui e da Lui come
i rami al tronco, e raccolti da tutte quante le
tribù e nazioni della terra, in forza di che si dice
essere la Chiesa, cattolica od univerisale, per non
trovarsi vincolata ad alcun uomo, nè ad alcun
paese, bensì coordinata colle difTerenti nazionalità ; e nelle Sacre Scritture non trovi allusione
di certo nè al papa, nè a Roma; che solo Cristo
è l’unificatore dull’umanità benedetta che ha per
ambiente il mondo. Al contrario, la politica è
mutabile, perchè nel governarsi i popoli soggiacciono a rivolture, a cadute, a risorgimenti; è varia, pel motivo che la varietà delle lingue, delle
generazioni, delle famiglie, dei paesi, introdusse
le nazionali distinzioni, e la Bibbia medesima cc
lo attesta per modo, che da essa, meglio che al
trove, imparare dovrebbero gli statisti moderni
essere i linguaggi, le stirpi e le regioni, i tre elementi sui quali devesi basare lo scorapartimcnto
dei popoli 0 delle sovranità; la politica è nazionale per ultimo, in causa delle suddetto ragioni
cho nella pratica la modificano' La religione
adunque attua la società spirituale, mentre la
politica si riferisce al temporale governo dei popoli; quella obbedisce al Redentore, i diversi
complessi nazionali obbediscono ad un Cesare,
ad un Console, o infine alla sovranità costituita;
gli uomini verso la prima hanno in conseguenza
doveri como cristiani, verso la seconda obblighi
eziandio come cittadini, laonde la società temporale può trovarsi, in molte circostanze, spinta
dal patrio dovere e diritto ad impiegare mezzi
esteriori di forza per istabilirsi e mantenersi ; all’opposto la società cristiana o la religione dello
spirito, deve introdursi, tutelarsi ed estendersi
per lo spirito, e così trionfare della materia. Chi
lira la spada perisce per essa, disse Gesù Cristo,
il quale condannò pure i discepoli chiedenti il
fuoco sopra Samaria, ed ha re.spinto eziandio lo
splendore e la mondana grandezza; or ti pare,
amico mio, chei preti in genere la jiensino cosi?
ma non si parli di ciò ch’è assai noto e chiaro;
soggiungo invece che se la religione, cioè la società spirituale, deve star a parte e uetlaraente
distinguersi dalla politica o società civile, accattare da questa protezioni per quella, non chiesfc
dal Re divino, è offender Lui e disonorare il Vangelo; se non che il più delle volto quegli cho le
domandano, le ricercano perchè fruttino loro o
non peraltro; peggio ancora quando poi lo Stato
vuole imporre una religione qualunque in onta
alle individuali coscienze.
Io la penso in tal guisa, amico mio, sul proposito di mettere a parte la religione, c tu vodi le
conseguenze importanti cho ne derivano, le quali
si possono riassumere in questa sola, cioè che
sia lasciata ad ogni Chiesa nazionale, frazione
della universale o cattolica, la libertà di governarsi e provvedere a se stessa 'per l’attività è lo
spirito religioso dei propri membri, stretti già in
fratellanza ed in solido, per aiutarsi a vicenda, coi
membri delle altre Chiese cristiane del mondo,
sotto l’immediata protezione e paternità del celeste Fondatore.
Ora, tutte queste considerazioni premesse, non
mi perito dall’affermare che, messa a parte cosi
la religione od anzi vie più sarà distinta e vie più
la si renderà spirituale, maggiormente diverrà
olla il fondamento degli ordini civili. Filosofi,
statisti,politici d'ogni specie, realisti puri, costituzionali, repubblicani moderati, socialisti, purché sieno coscienziosi, tutti credono che gli Stati
per conservarsi e prosperare hanno bisogno, più
che di leggi civili, di moralità; infatti a che valgono ancho le buone leggi se manca nei cittadini
il sentimento del dovere, il patriotismo vero, il
sacrificio di se medesimi, e domina in vece l’egoismo e l’indifferenza pei nazionali - interessi! Or,
la morale cristiana sola può fare che si promulghino dallo sovranità e si osservino dalle masse
le buone leggi; le quali masse certamente saranno restìe se gli elementi cho le compongono,
ossia gli individui, non avranno ricevuto analoga
educaiione ed istruzione intorno ai varii doveri
di cui si occupa la dottrina religiosa o morale;
imperciocché la morale cristiana, dietro l’esposto, non è soltanto arto pratica, cioè non con.siste
unicamente nell’astenersi dal male ed esercitare
atti di virtù, ma costituisco una scienza, la scienza
degli obblighi, dai quali scaturiscono poscia i correlativi diritti, da esercitarsi nelle vario attinenze
sociali; in conseguenza tu vedi come la politica
s’intreccia colla morale. Infatti Iddio medesimo
creò lo stato sociale, cd è lo stato socialo che dà
origine alla politica; ma questa di necessità fondar
si deve sulla morale, che ci offre la sola e vera
teorica degli obblighi, iu guisa che se la moralità
osercilata in famiglia si può chiaiuare politica
domestica, eziandio la jiolitica degli Siali dovrebbe e.ssero l'attuazione della moralità nazionale. Dunque la religione è destinata a ])cnctrare
nelle società civili, a migliorarle, a informarle
sul pensiero di Dio: assai, pure in questo senso,
ha operato il Vangelo; basti confrontare i secoli
del paganesimo coi susseguenti posteriori alla
venuta del Redentore; tuttavia resta a far molto
ancora, ma, secondo la bella immagine oflbrlaci
dal nostro Divino Maestro, il suo regno opererà
come il lievito, alla fine s'immedesimerà iu tutta
la pasta, ch’è l’umanità inconvortita, e questa profezia ce la confermano lo nuovo terre o i nuovi
cieli annunziati dallo Spirito del Signore.
Io non so, amico mio, se ti paia diflicile il conciliare lo co.se dette, ossia la nessuna ingerenza
della religione in politica 0 , viceversa, la ne.ssuna prosperità della politica senza la religione;
però so vi rifletterai alquanto, senza ¡ireoccupazione di sorta, con tuUo l'indipendentismo del tuo
carattere, scomparirà dalla tua mente, se pure
esiste, ogni ombra di ripugnanza; certo cho un
mutamento grande c rigeneratore devo succcdore
nella religione che molti chiamano degli avi, ed
io, con altri, dei proti; ma eziandio ciò non offre
tanta difficoltà, quando vi sia l’impulso nel cuore
dogli uomini, imperciocché non occorre far se
non quello che la sapienza o la jirudeuza suggeriscono, trattandosi di rinvigorire le coso degenerate, cioè rimontare allo origini^; per conseguenza, in religione, il temjio degli Apostoli
costituisce le origini; è dunque mestieri eseguire
questo ritorno e distruggere quanto v'ha di contradditorio a quell’epoca, e tale ricorso può dirsi
quasi comandato da Gesù Cristo medesimo collo
seguenti parole: A principio non era coti.
Chiudo salutandoti cordialmente.
BLO.\ GUAD.AGAO
da un raociiillo mcndir«.
Nel 1803, un amico dell’umanità s’imbattè per
10 vie di Nuova York in un piccolo mendico, e
mosso a compassione lo collocò in una delle più
fiorenti scuole della domenica. Il fanciullo frequentolla regolarmente per cinque anni , c al
termine di questi vi fu impiegato come vicemaestro, All’età di 17 anni la detta scuola non
bastò 'alla sua attività ; |si pose a visitare ogni
venerdì i marinai, sollecitandoli ad assistere ad
apposite istruzioni; ed egli stesso, una volta^ier
settimana, insegnava e leggeva a loro la parola
di Dio : le sue fatiche o il suo zelo furono benedetti.
Inoltre, egli si valeva di ogni occasione per
aumentare le sue cognizioni. Povero, lavorava
11 giorno per guadagnarsi il pane, ma consecrava
allo studio parte della notte. Pervenne cosi ad
apprendere molte lingue e ad acquistare molta
scienza. Oggidì è scrittore distinto, oratore eloquente, amico devoto a tutto lo società di beneficenza. L’ami de VEvangile.
¡VOTIZIE RELIGIOSE.
Torino.—La legge sui conventi fu martedì (22)
approvata in Senato con 53 voti favorevoli e 42
contrarii. Com’è nolo, aspra e lunghissima riuscì
la lotta: il partito clericale co’suoi Tertulli ,
colle astuzie, colle menzogne, cogli indugi, cogli
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insulti e colle minacce ha ottenuto qualche vantaggio materiale di poco valore; ma la vera battaglia , combattuta con tutte le forze possibili,
contro il principio , fu da lui solennemente perduta; e siccome l'esame e la discussione in genere non possono che annientare i clericali, cosi
l’asperità e lunghezza medesima della pugna ebbero per conseguenza d’illuminare il popolo,
mettendo al nudo vieppiù la natura loro e i loro
tenebrosi progetti. Le gallerie dell’aula senatoria
in quel giorno, come al solito durante il dibattimento della suddetta legge, erano riboccanti
di cittadini : appena conosciuto l’esito della votazione , dal profondo silenzio che regnava si
passò ad una repentina esplosione d’applausi e
di grida giulive, protratte lungo le scale e nell’atrio , onde festeggiare i Senatori liberali che
discendevano dal Parlamento, ed annunziare alla
capitale la riportata vittoria.
Roua. — Nello stesso giorno che venne eseguita l’ultima sentenza capitale, si commise novello omicidio alla Porta del Popolo; e l’indomani,
neH’interno della città, rimase ferita mortalmente
una donna. Inoltre, nel di medesimo che si applicava il siipplizio del cavalletto {da noi riferito
in altro numero) furono denunciati diecisette
furti, commessi dai borsaiuoli ¡sulla piazza della
tortura.
Francia. — Parigi : nell’aprile decorso ebbero
luogo le annuali assemblee delle società religiose
(annunziate da noi nel n® 18) ; ora ne offriamo
alcuni dati.
Colonia agricola \di Sainte-Foy : questa casa
conta 124 coloni, ma l’opera uon è sostenuta
quanto meriterebbe d’esserlo.
Società della storia del protestantismo francese :
il bollettino pubblicato da questa società ha
sempre destato vivo interesse, ma ella non può
ancora disporre di tutti i mezzi necessarii onde
prendere tutto lo sviluppo desiderato.
Società de’trattati religiosi : da trentatrè anni
ch’esiste, ella diffuse 18 milioni di trattati ; l’opera
fa continui progressi ; le di lei pubblicazioni
sono di più in più lette e sparse cou zelo crescente. Si diffusero molti libri fra i soldati partiti per la Crimea : delValmanacco dei buoni consigli se ne vendettero più di 200,000 esmplari.
Quest’anno furono distribuiti 11,000 trattati.
Società biblica protestante : l’opera si allargò ;
nuovi comitati ausiliari si formarono; la società
prepara una nuova edizione della Bibbia, per la
quale occorreranno 60,000 franchi : dal deposito
usci quest’anno 3,814 Bibbie e 4,695 Nuovi Testaménti.
Societh del son protestant : gli introiti ammontarono a 16,725 franchi, distribuiti fra 29 società
religiose e di beneficenza.
Società evangelica di Francia : cento agenti ed
alunni furono sostenuti dalla società; ad onta
delle difficoltà incontrate per la celebrazione del
culto, non si è venduto più libri santi e trattati
religiosi di quest’anno.
Società delle missioni evangeliche : dietro il resoconto offerto, la benedizione di Dio è discesa
sui lavori dei nostri cari missionarii ; il comitato
prese l’importante risoluzione di aprire a Parigi
una casa novella per le missioni.
Soc%età delle scuole per la domenica ; questa società fece gran bene, ma non è sostenuta abbastanza.
Società Biblica francese ed estera: la Bibbia
non venne mai diffusa meglio di quest’anno per
tutto il mondo; in graa parte vi contribuì la
proclamazione del nuovo dogma dell’immacolata.
La società ha distribuito nell’anno più di 60,000
esemplari di libri santi, e dacché ella esiste circa
un milione e 200 mila.
Società centrale protestante d’evangeliizaziom :
quest’anno l’opera andò innanzi bene ; si estesero
le antiche stazioni e se ne fondarono molte di
nuovo.
Società d’incoraggiamento per l’istruzione primaria: l’opera si estende sempre più, e nuove
scuole si aprono ad onta degli ostacoli che vi
frappongono i clericali.
Diaconesse : dal resoconto risulta che la culla
è chiusa per mancanza di posto e di assistenza :
che la sala d’asilo conta 120 bimbi, ch’è quanto
può capire; che la scuola mutua è più che piena,
per cui si davettero rimandare circa 120 fanciulli ;
che 174 malati furono ammessi nella casa eli
giovanette ricevute al rifugio.
Valleanza evangelica ebbe altresì una seduta
molto edificante ; infine colla celebrazione della
Santa Cena si chiusero le annuali assemblee.
Spagna. — Il nunzio del papa, vedendo che il
governo non vacilla e progredisce senza farsi
paura de' fulmini del Vaticano, s'acquetò ed anzi
fece smentire la voce della sua prossima partenza.
Russia. — Ad un parroco polacco furono sequestrati , per ordine dell’autorità politica, tutti
i libri diforazioni di cui si trovava possessore, e
specialmente perchè erano di provenienza inglese.
Particolari interessanti da Londra.
— Scrivesi da questa [città che, allorquando
lord Schaftesbury ricevette per via telegrafica
la notizia dei fatti di Nizza riguardo ai sequestri di Bibbie, trovavasi a pranzo da lui il marchese d’Azeglio, nostro ambasciatore. Egli stava
encomiando la libertà civile e religiosa di cui
al presente gode il Piemonte, nè si aspettava
certo di essere smentito dal telegrafo : l'onorevole marchese dunque fu cólto [da nobile ira e
scrisse all'istante ai proprio governo, dolendosi
dell’accaduto, e in poche ore jebbe la soddisfazione di poter assicurare lord Schaftesbury che
il nostro governo biasimava altamente la condotta arbitraria delle autorità locali di Nizza, e
che le Bibbie erano già state rimesse a coloro
cui appartenevano.
— Si calcolano 5000 gli Italiani dimoranti a
Londra : un nuovo culto evangelico venne aperto
in Red-Lion-Squeare, dove si fa ogni domenica
un servizio in lingua italiana ; è presieduto a vicenda dai nostri fratelli in G. Cristo, Salvatore
Ferretti, Vincenzo Crespi, Teodorico Rossetti,
Pietro Darò, Angelo Carducci : alla domenica
ha pur luogo un’istruzione dalle ore tre alle
quattro ; la sala è sempre zeppa e risplendono ’
le benedizioni del Signore. Salvatore Ferretti
aperse una scuola evangelica per l'educazione
de' giovanetti italiani ; altra scuola esiste pei
poveri (ragged school), e sono attuate le visite a
domicilio. I
ParliMlari interessanti dalla Turchia.
— Recentemente alcuni Turchi, avendo acquistato delle Bibbie , testimoniarono la più
■viva riconoscenza ; baciaronle, e con rispetto
e sollecitudine posáronle sul loro cuore fra
le 'pieghe della vesta. — Gli Ebrei, i Greci e
gli Armeni ricevono ora meglio che in passato
le Sante Scritturo : permettono eziandio che
sieno insegnate a’loro figli: vennero stabilite a
Costantinopoli tre scuole pei Giudei, due per gli
Armeni, una pe’ Greci ed una per gli Italiani. —
Le truppe francesi e inglesi sono provvedute di
Bibbie e di Nuovi Testamenti, nè sono dimenticati i prigionieri russi : in genere il soldato di
ogni nazione riceve con trasporto il sacro volume; ma è difficile farsi un’idea della gioia con
cui la parola di Dio è accolta negli ospitali fra i
malati e i feriti. — Si è pure formato testé a Co
stantinopoli un ramo turco deH’Alleanza evangelica ; nella prima riunione composta di cristiani
evangelici di tutte nazioni e lingue, senza distinzione di chiesa, noi abbiamo potuto godere
(scrive M. R. agente della Società biblica americana a Costantinopoli) della fraternità ch'esiste
fra coloro che hanno il medesimo Signore e Salvatore.—In pochi mesi nella sola metropoli del
Maomettismo e suoi dintorni furono sparsi più
di 20,000 esemplari di Scritture Sacre, distribuiti
più di 6,000 Nuovi Testamenti fra' marinai italiani , soldati francesi e prigionieri russi, e nel
18.54 ne sono stati spediti 4700 in varii distretti
della Turchia. — Il rev.® Hayward della Chiesa
anglicana ha chiesto, non ha guari, per Balaclava
700 Bibbie e 300 Nuovi Testamenti ; altrettanto
dicasi del reverendo Camphell della ¡chiesa libera di Scozia; altrove i signori Pellar e Costabel fanno pure abbondanti distribuzioni di libri
santi. Un giorno il sig. Costabel (delle nostre
Valli piemontesi) recasi a bordo d’un vascello
francese, chiedendo al capitano il permesso di
distribuire de’Nuovi Testamenti all'equipaggio;
l’uffiziale lo ringrazia delle sue buone intenzioni,
ma non vuole accordarglielo. Passa quindi il
sig. Costabel ad altro naviglio, ed è bene accolto;
ma il prete romano, saputa la cosa, previene i
soldati e r incaricato di non far circolare se
non la versione latina; Costabel prosegue il suo
giro, dando il Nuovo Testamento a chi lo vuole
e s’informa de’protestanti ; il prete gli dice non
esservene, ed era falso, poiché molti se ne trovavano fra l’equipaggio ; uno de' marinai prende
il Nuovo Testamento ed il Gesuita, opponendosi,
gli dice ; « Voi non siete protestante ! » — « Che
sapete voi? » risponde il soldato. — « Io vi ho
sempre conosciuto per buon cattolico romano ».
— «E vero, ma non sapete ciò ch’io sia ora».
Il prete di un terzo bastimento mostrò d'essere
più illuminato ; condiscese volentieri alla distribuzione de’libri santi. L’Avenir.
BOLLEniKO POÜTICO.
— Il viaggio de'nostri soldati continua ad essere felicissimo ; a mano a mano che giungono
a Costantinopoli ripartono subito pel teatro della
guerra.
— Il generale Pélissier sottentrò a Canrobert
in Crimea ; tale mutazione fa supporre un cambiamento radicale nelle militari operazioni degli
alleati; — si dice che Pélissier abbia annunziato
aH’esercito, fra gli applausi, il prossimo assalto
di Sebastopoli.
— Le Cortes in Ispagna hanno abolita la pena
di morte in materia politica.
— In Inghilterra cresce il movimento popolare
per la riforma amministrativa.
— Dicesi a Vienna che fra poco saranno mandate al C. Rechberg, inviato austriaco a Francoforte , istruzioni onde proporre alla Dieta di
emetter l’ordine alle truppe federali di tenersi
pronte a marciare.
— Da una corrispondenza deirAoen*> de Genive,
proveniente dalle trincee dinanzi a Sebastopoli,
ricaviamo i seguenti particolari ; « La notte del
13 al 14 (aprile) furono tolte ai Russi le imboscate ; disgraziatamente per loro, ogni volta che
fanno una sortita, bevono troppa acquavite, e i
più sanno appena ciò che operano; il che ci dà
sovra di essi grandissimo vantaggio. Semljra, da
quanto ho udito, che se non sono mezzo ubbriachi non vogliano sortire; sanno già in anticipazione di essere battuti : io spero che in breve il
momento sarà favorevole e che Sebastopoli cadrà in potere degli alleati. Dal 15 al 16 [Artiglieria continuò il fuoco ; quanti mali ! È probabile
di essere esposti rimanendo in città ; noi scorgiamo degli accampamenti russi al di là di Sebastopoli , e si crede sieno gli abitanti. Io domando a Iddio che faccia cessare la guerra che
getta nel lutto tante famiglie 1 <
iiroHHo Domenico scronte.