1
a
DELLE
(Torino)
TOHaS PELLICS
Í'. '
Quinti icinai e
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quoti avete peccato, e iatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Ann* LXXXV - Num. 19
Una copia L.
ABBONAMENTI
lEco: L. 700 per rintemoII Eco e La Luce-. L. IJOO per riatemo i Spedir, abb. poetale II Gruppo | TORRE PELLICE — 23 settembre 1955
|Eco: L.
1200 per Testerò I
£. 1.800 per Testerò | Cambio d’indirizzo Lire 40,— I Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
Checosa possiedi tu...? UNA M i SSIO N E M O N D ! A LE
Chi ti distingue dagli altri? E che hai tu
che non l’abbia ricevuto? E se pur l’hai ricevuto, perchè ti glori come se tu non l'avessi ricevuto? (1 Corinzi 4: 7).
La grazia ci è data, non solo senza
che alcun merito nostro vi sia stato
in precedenza, ma anzi dopo un gran
numero di nostri demeriti. E quando
abbiamo il privilegio di aver ricevuto questo dono prezioso, cominciamo ad aver qualche merito, di cui
Dio solo è ancora il principio; se infatti la grazia viene a mancare, subito l’uomo cade, e il suo libero arbitrio non solo non lo sostiene, ma anzi lo fa precipitare. Che l’uomo, pertanto, quand’anche comincia a compiere opere buone si guardi dall’attribuirle a se stesso, anziché a Dio.
La grazia di Dio è infatti necessaria
(di’uomo, non solo per giustificarlo,
cioè per farlo giusto da empio quale
egli era; anzi, anche quando egli è
stato giustificato per fede, ancora
egli ha bisogno che la grazia cammini con lui, ed è necessario che egli si
a}tpoggi ad essa per non cadere.
Ecco perchè Paolo dichiara di aver
ottenuto misericordia « per diventar
fedele ». Egli non dice: Ho ottenuto
misericordia perchè ero fedele, ma
« per diventar fedele ».
Con queste parole egli dimostra
chiaramente che la fede è un dono
di Dio e che non si può possederla
che per un dono della sua misericordia. Le buone opere rutscono dalla
fede; e nm tò fsas~dstW'^mm~dpèie. Le opere della giustizia ci vengono da colui dal quale anche ci viene la fede. Agostino
La prima e imprescindibile missione della Chiesa Valdese è verso
il popolo valdese sparso nel mondo
intero (1).
Ma ce n’è un’altra che si riallaccia strettamente alla prima e che
non è meno importante.
Non formiamo, noi Valdesi, un’aristocrazia religiosa e il retaggio che
ci è stato tramandato non è nostro
ma è di tutti. E’ il retaggio della
fede in Dio riassimta in questa sublime dichiarazione: « Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il
suo Figlio Unigenito affinchè chiunque crede in Lui non perisca ma
ahhia vita eterna » (Giov. 3: 16).
Cliiunqtie vive questa fede, la deve comunicare a tutti perchè destinati a tutti. E’ un obbligo imprescindibile di coscienza. Questo obbligo morale caratterizza tutti i
grandi movimenti di riforma di tutti i tempi e caratterizza pure il sorgere del movimento valdese in quell’epoca di fermento spirituale dei
secoli XI e XII. Infatti, malgrado
il divieto deU’autorità ufficiale, Valdo e i suoi seguaci continuarono a
predicare la loro fede.
Oggi e sempre si fa sentire il granile imperativo per tutti gli spiriti
onesti e sinceri come lo senti l’apostolo Paolo quando esclamava :
« Guai a me se non ev'angelizzo! »
Il messaggio evangelico è come le
bombe a mano che, una volta aci^hìto‘"iiontano altrimenti scoppiano nelle mani
di coloro che le usano.
Noi Valdesi abbiamo coscienza di
questo imperativo morale. Sentiamo che dobbiamo compiere una
missione evangelizzatrice che ci
spinge oltre i confini dell’Italia.
Questa missione ^ sentita oramai come una esigenza' inderogabile. Bisogna considerarla come ima missione che la Provvidenza, con segni
non equivoci, ci impone e alla quale dobbiamo prepararci.
Condizione prima di successo di
questa missione, condizione di partenza, è un fronte interno, per quanto possibile, unito. Va mantenuta
e, .se non c’è, va creata una solidarietà spirituale Vdldese, non solo tra
i Valdesi delle Valli, ma fra tutti i
gruppi disseminati, nel mondo. Contatti frequenti, scalai di visite, corrispondenze epistolari, tutto va tentato per cementare un’unione che
le distanze fatahnente tendono a
dissociare. E perchè non si potrebbe
lanciare un giornale che servisse di
organo di collegamento per tutti i
Valdesi?
Ma il cemento che deve unire il
fronte interno dei Valdesi e dar loro la tempra di conquistatori deve
essere un comune ideale spirituale.
Quell’ideale dev’essere di marca
prettamente Valde^ e va ricercato
nelle origini stessè, del nostro movimento. à
Risaliamo il corso^'della nostra storia quasi milleiii iTa e abbeveriamoci alfe pure sorg^ del Valdismo.
' tày liU quelle ' s«àgive, troviamo
deale che solo può ispirarci ora, ideale di vita più che di credenze,
ideale che ci accomuna con altri mo
CORRIERE MISSIONARIO
1^'pspedale di Senonga
li ProtettoìVq Barotseland ha
avuto ultimamefity^’onore di essere
visitato dal GovernàKre detta Rhodesia del Nord. Sua Ete^ellenW ha
voluto visitare anche la stà3a«jne Oli
Sefula, della Società delle Missioni
di Parigi, dove ha visto con interesse, la chiesa, il cimitero dove sono
sepolti i missionari fondatori dell’opera, la libreria e la scuola normale.
Si è pure vivamente interessato ad
una serie di vecchie fotografie che
furono fatte nei primi anni dal missionario F. Coillard e dai suoi collaboratori.
Alcuni giorni dopo, il Governatore inaugurava ufficialmente il nuovo
ospedale missionario a Senanga. Questa stazione è stata riaperta, dopo una lunga chiusura, nel 1935. In venti
anni essa si è sviluppata in modo
straordinario, e conta oggi una fiorente scuola industriale con sessanta
studenti, una scuola femminile con
settanta alunne, e il nuovo ospedale
con una sessantina di letti. Fra pochi
mesi sarà inaugurata una bella chiesa in mattoni, che sorge sulla riva
dello Zambesi, e donde si gode di
una vista magnifica sulla pianura.
Il Governatore ha avuto parole di
compiacimento per l’opera svolta
dalla Missione.
L’inaugurazione del nuovo ospedale fu semplice, ma commovente
per tutti quelli che hanno seguito
passo per passo la sua costruzione
cominciata nel 1949 in mezzo a grandi difficoltà. Se questa bella impresa
ha potuto essere compiuta, ciò è dovuto in grandissima parte alla paziente energia ed alla fede tenace della dottoressa A. Casalis, fondatrice e
direttrice del nuovo ospedale. Dopo
te alcune parole di congratulazione,
tagliò il nastro bianco sull’ingresso
dell’ospedale. Dopo che le autorità
ebbero preso posto nell’atrio, il pastore J. P. Burger presidente della
Missione, presiedette un breve eulto
H quale presero parte un pastore ed
evangelista indigeni. Seguirono
due h^evi discorsi, l’uno del primo
ministro, phe rappresentava il governo indigèftQ, l’altro del pastore H.
Mercier di Losanna rappresentante
della Società oMle Missioni di Parigi.
Gerto che pardon ato agli ospeda
un inno in inglese, e il benvenuto ne.
Casa delle Diaconesse
Il Comitato della Casa delle Diaconesse, profondamente riconoscente per l’ottimo risultato del Bazar
che ha avuto luogo in occasione del
Sinodo, ringrazia le Comunità e le
associazioni ed i privati che, con doni, ne hanno reso possibile l’organizzazione, e tutti gli amici della Casa
che in qualche modo hanno contribuito al suo successo.
li moderni dell’Europa, quello di
Senanga è umile e povero, ma per il
protettorato è una realizzazione, che
segna un progresso rallegrante su
quanto è stato fatto fin qui. E’ un
bell’insieme di costruzioni in mattoni coperte parte con lamiere, parte
con erba. Le sale per i malati sono
ampie e ben ventilate: un vero palazzo agli occhi der malati che vengono da villaggi lontani, e che sono
abituati a dormire in misere capan
espresso con poche parole dalla signorina Casalis, il Governatore, det
Alcuni mesi fa, quasi tutto il materiale chirurgico che la Dottoressa
Casalis aveva penosamente acquistato, fu distrutto nell’incendio dell’ospedale provvisorio dove erano curati i malati, aspettando che i nuovi locali fossero pronti. Appena questa disgrazia fu conosciuta, molti dottori
evaiigeiici in Europa, e particolarmente a Ginevra, decisero di aiutare
la loro collega in Africa, e mandarono strumenti e denaro, riuscendo rapidamente a sostituire tutto il materiale distrutto e anche di più. Ultimamente questi dottori e amici hanno promesso di dare al nuovo ospedale un apparecchio per le radioscopie.
L’ospedale non è ancora terminato, e continuano i lavori per la costruzione deUa cucina, della lavanderia e delle case per le infermiere
e gli infermieri. Poi ci sarà ancora da
sistemare i lebbrosi. Già ve ne sono
parecchie decine, che vivono aHa
meglio in capanne provvisorie, aspettando di poter essere sistemati
aneh’essi. Il progetto prevede im villaggio distante alcuni chilometri dall’ospedale, in una radura dove i malati avranno la possibilità di coltivare mi campicello.
L’inaugurazione solenne del nuovo ospedale è stata una bella occasione per dire a Dio la nostra riconoscenza per quest’opera missionaria
compiuta coll’aiuto finanziario del
governo coloniale e di tanti fratelli e
sorelle dell’Europa; essa è essenzialmente un’opera di earità ispirata dall’amore di Dio per le sue creature.
N.d.R. - Al missionario R. Coisson che ha raggiunto il suo campo
di lavoro in Africa, dopo un breve
periodo di operoso riposo, giungano
i nostri saluti ed il nostro grazie per
questa corrispondenza che segna l’inizio di un Notiziario Missionario.
vimenti spirituali italiani e mondiali come il francescanesimo e che rifponde oggi alle aspirazioni espresse e non espresse, di tante moltitudini sofferenti.
I primi Valdesi non erano certamente grandi teologi, ma erano profondamente religiosi. La loro religione aveva come base la Bibbia che
studiavano assiduamente, mandando
a memoria capitoli interi di quel libro. Ma questa passione per la Bibbia era motivata dal bisogno urgente
di trovare ima norma di vita. La
conoscenza biblica non era per loro
qualche cosa di freddo e puramente
intellettuale, ma qualche cosa di vitale. Per questo il loro messaggio
era vivente, pratico, diretto alla coscienza di tutti.
Risalendo alle origini del nostro
movimento potremo non solo ritrovare gli ideali di vita che devono
ispirarci, ma anche, mettendoci alla
scuola dei Barbi, apprendere da
loro come quegli ideali vanno sentiti e propagati.
Fra i monumenti della storia Valdese che ho visitati, in questi ultimi
tempi, nessuno mi ha impressionato come il collegio degli antichi Barbi.
Lassù, dietro all’imponente baluardo della Rocciaglia, circondato
da irti dirupi, in mezzo ad una natura selvaggia, si vedono- tre capanne rustiche, basse, oscure, corrose
dagli atìnt- MaRe- dntemq»crie;-:-In
una di esse si dice che funzionasse
la scuola dove i Barbi si preparavano al loro ministero. Una gran
pietra piana, nel mezzo della stanza, era |a tavola di lavoro per gli
studenti. Dopo alcuni anni di preparazione essi erano accettati dal
collegio dei Barbi e mandati a due
a due in missione evangelistica itinerante per il vasto mondo, dopo
aver fatto voto di povertà, castità
e obbedienza. Quella missione terminava solo colla morte o col martirio.
Ho pensato e ripensato a quegli
antichi missionari e mi è parso vedere in essi la personificazione del
puro spirito Valdese. Il loro tenore particolare di vita potrà essere considerato come cosa del passato, ma il loro esempio rimane come un punto luminoso e come una
perenne ispirazione. Immaginate
quel che si potrebbe fare se, accanto ai pastori sedentari odierni, che
non hanno pronunciato i tre voti —
e non si può pretendere che lo facciano — sorgessero dei Barbi itineranti che potessero utilizzare tutti
i mezzi rapidi di comunicazione che
la civiltà moderna pone a nostra disposizione !
Tutto quésto sta bene, si dirà, ma
voler imporre sulle nostre deboli
spalle una missione mondiale è troppo presumere di noi. Il popolo Valdese è un popolo minuscolo. Lo ammetto, ma se siamo realmente gli
araldi di una « Buona Novella » non
importa se siamo in pochi. Se Dio è
con noi chi ci potrà fermare? La
grandezza di un popolo non si misura dal numero dei suoi componenti,
si misura dalla grandezza dell’idea
che rappresenta.
Del resto se siamo pochi oggi, potremo diventare molti domani, come
molti siamo già stati nel nostro lontano passato. Ci fu un tempo, il tempo glorioso della nostra storia, quando i Valdesi erano realmente « Vaidesi », il tempo in cui, come una
macchia d’olio, ci eravamo estesi a
mezza Europa, allargandoci nella
pianura Lombarda, spingendoci giù
fino in Calabria e dilagando di là
dalle Alpi, in Francia e persino nella lontana Boemia.
Perchè questa ripresa non potrebbe rinnovarsi oggi? Forse a questo
ci ha destinati la Provvidenza mantenendoci raccolti per secoli nelle nostre Valli per poi lanciarci, come il
seminatore i chicchi di grano, nel
vasto campo del mondo. Si salga su
negli ultimi villaggi montani: silenzio e desolazione; rovi ed ortiche ingombrano le strade. Dove sono andati i Valdesi? La Provvidenza li
ha sbalestrati altrove. Ce ne sono in
tutti i continenti. Nell’America Meridionale sono quasi in egual numero che nelle storiche Valli Valdesi e
si sviluppano con rapido aumento.
Dovere della Chiesa Valdese in
questa svolta storica è di prendere
coscienza della sua gran missione attuale che, come si vede, non è più
nazionale ma mondiale. La nostra
Chiesa deve allinearsi con decisione e
coraggio, senza deviazioni, al fianco
delle altre Chiese che lavorano nel
mondo, per compiere fedelmente
quella sua missione con una visione
panoramica più vasta e più comprensiva. Ernesto Tron
11) Ero delle Valli Valdesi . N. 18.
N. d. R. — Siamo grati al pastore
Ernesto Tron, di Colonia Vaidense
(Uruguay), ritornato alle Valli, dopo più di vent’ armi, per un breve
soggiorno, di averci dato al Sinodo
(¡uesto vigoroso messaggio che siamo
stati lieti di pubblicare. Red.
Facoltà Valdese dì Teologia
Sono aperte le domande di ammissione alla Facoltà di Teologia per
l’anno accademico 1955-1956. Per la
iscrizione come studente regolare occorre farne domanda per iscritto al
Consiglio, presentando:
1) certificato di nascita;
2) il diploma di maturità classica
od altro titolo giudicato equipollente dal Consiglio;
3) un attestato fornito dal Consiglio di Chiesa della Comunità di cui
lo Studente fa parte, dal quale risultino i caratteri morali e spirituali
del medesimo e la sua iscrizione da
almeno due anni ad una Comunità
evangelica;
4) un certificato medico comprovante la sua sana costituzione fisica;
5) l’importo della tassa di immatricolazione.
Presentando gli stessi documenti,
è possibile iscriversi alla Facoltà anche come Studente esterno: la categoria degli esterni non dà adito al
l’esercizio del ministero pastorale,
ma è aperta a coloro che intendano
seguire gli studi teologici onde avere
la preparazione necessaria ad esercitare un ministero cristiano nella Chiesa o per fini culturali, scientifici o
esigenze spirituali di ordine personale.
Gli esami della sessione di ottobre
sono fissati per i giorni 26-27-28 ottobre.
La prolusione è affidata al prof. V.
Subilia ed avrà luogo, a Dio piacendo, nell’Aula Magna il giorno 29 ottobre alle ore 17,30.
Per gli Studenti che devono sostenere esami il Convitto è aperto dal
25 ottobre, per quelli che non hanno
esami dal 28 ottobre. Tutti gU Studenti sono pregati di essere in sede
entro la sera del 28 ottobre o la mattina del 29, preavvisando del loro
arrivo la Direzione del Convitto.
_ La Segreteria
Via Pietro Cossa 42 - Roma
2
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T»””—
lÉitiiT.Wiài
Gli Istituti
L’ECO DK4Æ VAl^I VALDES^
La relazione^ della Ciov (Comm.
istituti ospitalieri Valdesi) al Sinodo,
esordisce ponen4o in rilievo l’insostituibilità del suo compito di assistenza sul piano spirituale e materiale e ne chiarisce il motivo ispiratore: a Chi non ama non ha cono‘
scinto Dio ». Questa affermazione as. stune un particolare rilievo in quanto si deve porre in relazione con il
problema della mancanza di personale qualificato nei nostri istituti.
Questa qualificazione non s’ha da intendere tanto sul pianò' tecnico, di
capacità professionale (per quanto
anche in questo campo diventi sempre più diffìcile di trovare nel nostro
ambiente il personale necessario),
quanto su quello vocazionale. Solo
più 8 sono le diaconesse che presta
no servizio presso istituti della Ciov
Sti questo punto la Comm. d’esa
me, dopo alcuni rilievi di natura
tecnica, presenta un o. d. g. con cui
si rrtvitanq^i Concistori a cercare ma
no d'opera volontaria in favore de
nostri istituti. Si vuole cercare di am
pliare una iniziativa che ha già avu
to qualche precedente: offrire la pos
sibilità di un servizio cristiano, vo
lontario, per un periodo di sei mesi,
£1 delle giovani disposte a consacrare
un breve periodo della loro vita al
servizio di Cristo nell’amore concreto del prossimo.
Prendendo lo spunto da un accenno della relazione^, la Comm. d’esame esprime il suo rincrescimento
per il fatto che non ha ancora avuto
un’applicazione generale l’atto sinodale con cui si invitava le singole
Chiese « a integrare i mancati od i
parziali pagamenti delle rette dei loro membri assistiti dagli istituti di
beneficenza » ed invita tutti i Concistori ad uniformarsi a questo atto.
La discussione sui problemi generali (e specifici) che si svolge (come
sempre) in un’aula semideserta non
pone in rilievo alcun aspetto particolare dei problemi stessi; perciò si
passa all’esame dei singoli capitoli.
Ospedale di Torre Pellice. Se il
numero dei ricoverati, pur essendo
in aumento, è ancora inferiore alle
possibilità di capienza dell’Ospedale, la relazione si rallegra dei promettenti sviluppi del reparto maternità che un generoso dono della signora Meta Gallian Bauer ha permesso di ampliare e sistemare in modo più razionale.
Ospedale di Pomaretto. La crisi
che aveva travagliato questo istituto
è finalmente cessata; l’affluenza degli ammalati si fa' sempre più note-^
vole ed esso si rivela strumento prezioso anche ai fini della nostra testimonianza evangelica. Questi sviluppi
hanno permesso l’inizio di notevoli
lavori di restauro ed ammodernamento. Accanto ad una convenzione
con l’E.N.P.D.E.P., la Cìjiv si propone di poterne, al più presto possìbile, perfezionare una con la « Mutua provinciale Malattia per Coltivatori Diretti » in modo da poter venire in più diretto aiuto con i nostri
agricoltori, che, « per ovvie ragioni,
oggi, ricorrono alle cure ospedaliere solo in casi estremi ».
Due date eloquenti per gli amanti
delle statistiche. Giornate di presenza: Ospedale di Torre Pellice:
11.999; Ospedale di Pomaretto:
5.828.
Rifugio « Re Carlo Alberto ». Questo istituto che costituisce uno dei
gioielli più preziosi della corona delle opere assistenziali della Chiesa
Valdese per il suo carattere inconfondibile di « rifugio » per tante miserie, ha avuto un anno particolarmente difficile. Si sono rese più acute le difficoltà materiali inerenti alla
sistemazione di 70 ricoverati in tre
caseggiati non costituenti un tutto organico. Il reclutamento del personale, sempre più difficile, ha presentato
vari problemi di non facile soluzione. Le condizioni dello stabile inoltre cominciano col diventare preoccupanti, per quanto si riferisce, per
es., al tetto della Casa Madre. Giornate di presenza: 23.844.
Asilo dei Vecchi di San Germano
Chisone. La relazione segnala che la
« t'ita si è svolta in un modo normale e soddisfacente »; si è perfino potuto registrare che « la situazione del
1/aldeki
personale è migliorata ». Anche qui,
per la manutenzione degli stabili, si
sono dovute affrontare Ingenti spese. Giornate di presenza: 24.420.
Orfanotrofio maschile-di Poh/.aretto. Il nostro giornale ha dato recentemente un breve resoconto dell’attività di questo istituto, che ci limitiamo qui a sottolineare, rallegrandoci che « la convivenza con il Convitto della Scuola Latina che ha sede nello stesso stabile » è stata buona.
Da sottolineare un esempio di pratica collaborazione: « L’opera umile, eppure preziosa di un gruppo di
signore che, settimanalmente, offrono un pomeriggio per eseguire lavori di cucito e di rammendo ».
Orfanotrofio femminile di Torre
Pellice. La relazione della Ciov rievoca i 100 anni di vita di questo istituto e si rallegra dello slancio di solidarietà e comprensione cristiana
che ha permesso, nell’anno del centenario, di liberare l’Orfanotrofio
a della pesante passività che minacciava di comprometterne l’esistenza ». Un dono della Entr’aide protestante, tramite il pastore C. Freundlei ha permesso « l’installazione di
una lavatrice meccanica e di un idroestrattore ».
In sede di discussione sinodale il
prof. V. Vinay rende omaggio al
« clima » di vita familiare che la direzione ha saputo creare in questo
istituto e prospetta la necessità di intensificare l’attività intesa a permettere una più completa preparazione
culturale degli elementi giudicati idonei; il prof. V. Vinay ritiene che si
debba intensificare l’istituto dei padrinati in questo campo in modo da
offrire borse di studio per quelle giovani che potrebbero lodevolmente
continuare la via degli studi; sottolinea l’importanza, ai fini della nostra testimonianza evangelistica, di
questa attività, e le sue possibilità
(li sv'iluppo.
Scuola di agricoltura e di economia domestica. Questa ultimogenita
delle nostre istituzioni nei suoi brevi
anni di esistenza ha già trovato modo di dare origine ad un problema
quasi giuridico, che si ripresenta tutti gli anni al Sinodo : perchè essa,
che è un istituto' di istruzione si trova fra gli istituti ospitalieri?! Comunque, la scuola« o, meglio, le
scuole ci sono.
Quella di economia domestica ha
« incontrato », come si suol dire;
quest’anno ben 10 sono state le iscritte; a completamento della scuola ufficiale, un corso integrativo di « taglio e cucito », opportunamente esteso ad alunne esterne ha accolto
ben 17 iscritte. v
La scuola di agricoltura per contro incontra ancora una certa difficoltà ad inserirsi nella vita delle nostre Valli; « si lamenta come per gli
unni passati la mancanza di buoni elementi maschili specialmente provenienti dalle Valli Valdesi, elementi per la cui istruzione agricola e formazione tecnica lu scuola fu fondata ». Probabilmente si tratta di un
fenomeno passeggero, comune alla
storia di tutti gli istituti analoghi.
Asilo di San Germano
Ore di serenità
La Commissione d’esame, mentre
si rallegra per quanto si è fatto allo
scopo di affermare la presenza di
questa scuola nelle nostre Valli (conferenze ai Chiotti di Riclaretto ed in
varie parrocchie) sottolinea l’importanza di sviluppare maggiormente
questo genere di iniziative ed altre
analoghe (fogli dì collegamento ecc.).
Un reverente omaggio viene rivolto alla memoria del signor Fluhmann, che, rientrato in Isvizzera dopo un soggiorno di tre anni alla Scuo
la, veniva colpito da inesorabile male.
Conclusione. A conclusione del dibattito il Sinodo approva due o. d.
g. ]Nel primo si ringrazia, la Ciov per
U suo operato; nel secondo si ringraziano personale, amici e benefattori.
Un cordiale saluto viene rivolto al
signor A. Peyrot, v. presidente della
Ciov ed al dott. D. Rochat segretario
della stessa, che scadono dal loro
mandato e non sono rieleggibili.
ISTITUTI DI ASSISTENZA
Casa delle ^Diaconesse
La relazione mette in rilievo il la^
voro fedele, il ministero della carità
di cui le nostre diaconesse sono le testimoni fedeli. Purtroppo il loro numero diminuisce di anno in anno; le
novizie vengono ma, quando si vedono in presenza del compito di servizio cristiano in cui deve tradursi
quell’ideale che indubbiamente avevano in fondo al loro cuore, sembrano come smarrite e lasciano la Casa.
Quest’anno due novizie si sono ritirate, cosicché il numero delle Diaconesse è di 22. Una situazione che, a
viste mnane, è quasi disperata, se si
pensa alle necessità dei nostri istituti
di beneficenza ed gUe possibilità di
opera che si poti^bero offrire nelle
nostre parrocchie a suore visitanti;
non vi è quindi da stupirsi se, per
Orfanotrafio*-Femmiiiile = meirgiardinò si lavara...
esempio, nell’ospedale di Torre Pellice troviamo presente una sola diaconessa, ed una sola al Rifugio Re
Carlo Alberto di Luserna San Giovanni. A viste umane non sembra
lontano il giorno in cui i nostri istituti dovranno avvalersi unicamente
di personale laico.
E’ quindi comprensibile che il
Comitato della Casa delle Diaconesse, pur conservando la sua immutata
fedeltà ai principi fondamentali dell’Istituto : consacrazione, servizio
gratuito, vita comunitaria alla Casa
Madre, stato nubile, costume, cerchi
vie nuove che permettano di sovvenire in qualche modo ed in qualche
misura, alla carenza delle diaconesse. Perciò « la Commissione ha deciso di aiutare, mediante prestiti, quelle giovani che, pur non volendo entrare nella Casa delle Diaconesse, avrebbero il desiderio di conseguire
il titolo di infermiere e ostetriche ».
Istituti vari.
Dipendono direttamente dalla Ta
vola, che li amministra mediante co
mitati locali: l’Istituto Gould (Fi
renze), l’Istituto Evangelico Femmi
nile (Firenze), l’Asilo per Vecchi
(Vittoria, la Casa Valdese (Yalleerò
■sia). Tutte svolgono im’opera inso
stituibile nei loro campi specifici; il
Gould accoglie ragazzi di età varia,
per lo più privi dei genitori ed offre
loro un ambiente che ridà loro il sen
so della famiglia, li segue nella h>^
attività scolastica e post-scola/ica.
Analoga osservazione per Istituto
Evangelico Femminile che/ottolinea
l’importanza di quello et© e'sso considera un suo convito specifico
storia Vait/e^B
Domenica 23 agosto ha avuto luogo la tradizionale « serata di Storia
Valdese », cioè la seduta annuale
della Società di Studi Valdesi che
con questo incontro sinodale esce dal
chiuso della sua biblioteca e dalla cerchia dei suoi soci per raggiungere il
gran pubblico dei curiosi, dei simpatizzanti nella speranza di trasformarli in soci attivi (cioè paganti la modesta quota di L. 500 annue che permettono alla Società di vivere, cioè
di pubblicare i suoi due boRettini
annui, la cui collezione costituisce
una preziosa sorgente di informazione per quanti si interessano alla storia valdese).
La seduta si è divisa in due parti,
come sempre; quella amministrativa, presieduta dal presidente della
Società, prof. A. Armand Hugon,
che ha letto la relazione dell’attività
della società durante l’anno 1954-55
e quella che chiameremo più o meno approssimativamente : ufficiale.
Davanti ad un buon pubblico, che
lo ha ascoltato con vivo interesse, di
vertito a tratti, interessato sempre,
i! prof. Giorgio Spini, docente di storia alla Facoltà df Lettere dell’Università di Messina, ha narrato la vita
avventurosa di Giacinto Achilli, già
frate domenicano, poi quasi cospiratore, poi evangelista alle dipendenze
di un comitato inglese, avventuriero
sempre; figura interessante per il
momento storico in cui vive, che gli
offre molteplici possibilità d’inserirsi nel vivo dei moti del Risorgimento e di sfruttarli a suoi fini personali.
« Valli Nostre »
1956
Il termine ultimo di prenotazione
j)er il calendario Valli nostre al prezzo di L. 210 (più le spese postali),
anziché L. 300, è prorogato al 30
Settembre. Chi desidera assicurarsi
il calendario è pregato di rivolgersi,
non oltre tale termine, presso la Libreria Claudiana.
Lo troviamo a contatto coi fratelli
Bandiera, con Mazzini, con il cardinale IVewmann: un misto di fanfarone. di entusiasta, di don Giovanni
da strapazzo, forse con un pizzico di
buona fede.
Una vita interessante di per sè,
che ha trovato nel prof. Spini lo storico che ha saputo inquadrarla magistralmente nelle vicende più grandi di lei, e che le danno un senso per
lo studioso del Risorgimento.
All’applaudita conferenza facevano seguito due brevi messaggi del
pastore E. Tron che recava il saluto
della Soc. di Storia Valdese Sudamericana e del pastore P. Monastier
(¡Vîmes), pronipote dello storico valdese Antonio Monastier.
L’assemblea dei soci, costituitasi
al termine della parte ufficiale, deliberava di portare a L. 500 annue la
quota annua; confermava il seggio
nelle persone dei proff. A. Armand
Hugon près. ; G. Costabel, v. près. ;
R. Jouvenal, segretario; T. Pons, archivista; A. Vola, cassiere.
« memore dell’opera di evangelizzazione e di testimonianza che la Chiesa Faldese ha sempre svolto nell’Italia meridionale » ; la formazione
intellettuale e spirituale capace di
guidare le giovanette ospiti « nella
loro opera futura di donne evangeliche attive nella complessa situazionimeridionale ».
L’attività della Casa Valdese di
Vallecrosia è nota alle Valli, perclii
molti sono i ragazzi e non poche It
famiglie che hanno trovalo nella Ca
sa l’ambiente ideale per ritemprai'ile forze fisiche nella serenità (li m;
ambiente evangelico. In questa atti
vita concepita come servizio cristia
no, non si esaurisce però il quadre
del servizio stesso, che ha trovato i!
suo postici più vast«» piao»
ecumenico, ospitando la Coiiferenz;'
dei paesi latini delle Scuole domeni
cali.
L’Asilo dei Vecchi di Vittoria ha
potuto finalmente risolvere l’annoso
problema dei locali, seppure solo ancora parzialmente; si è proceduto al
restauro di alcuni locali, mentre
refettorio è stato rimesso compie**"
mente a nuovo e sono stati migli’*'®"
ti i servizi igienici.
Una nota comune rism**® ® tutte
le relazioni di questi :^<-ittiti j a soddisfazione per l’qt>^® riuscita della
istituzione dei padrinati (o madrinatUilie di- si voglia). Alcune delle
fetre j?arrocchie sono state invitate
'^ad assumere direttamente contatti
con l'amministrazione degli istituti
stessi, in modo da partecipare praticamente all’attività ed alla vita degli
istituti stessi. Così le Chiese di Venezia, Genova, Roma cc hanno accettato l’invito della Tavola di occuparsi in modo particolare del Gould »,
con evidente potenziamento dellà vita spirituale delle Comunità e dei ragazzi, e non meno evidenti vantaggi
sul piano del bilancio deU’istituto,
Analoghe considerazioni vanno fatte
per l’apporto delle Chiese di Bergamo, Como, Milano e Firenze (Via
Manzoni) per quanto concerne l’Istituto Evangelico Femminile di Firenze, mentre l’interesse delle Chiese
del meridione è stato diretto sull’Asilo pei vecchi di Vittoria.
CON CORSO
La Libreria Editrice Claudiana
bandisce un concorso per fotografie
riguardanti tutto quanto può interessare la vita delle comunità: templi,
gruppi, manifestazioni varie, specialmente ultimo Sinodo).
Le fotografie prescelte verranno
premiate con L. 1.000 caduna, quando gli autori avranno inviato il negativo, che rimarrà di proprietà della Claudiana.
Le fotografie dovranno giungere
alla Claudiana non oltre la fine del
mese di Ottobre.
Le fotografie non premiate potranessere restituite contro rimborso delle spese di spedizione.
La Libreria Claudiana
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
. — J
Congresso della F.O.V. 1955
su
tu:
sj.
si
Ì5f
Agape 30-31 luglio.
Siamo saliti ad Agape dopo cin(jiie anni di assenza dai congressi delle nostre associazioni giovanili.
Conoscevamo pur bene Agape per
aver partecipato ogni anno o al Convegno responsabili del Gruppo Valli
0 ai campi estivi ed eravamo pur
sempre rimasti nelle file giovanili
sia nella nostra parrocchia sia nelle
svariate manifestazioni interunionistiche; tuttavia serbavamo la segreta
sjteranza di poterci trovare dinnanzi
a qualcosa di rinnovato. Agape, le
1 dazioni interdenominazionali ed internazionali, gli avvenimenti politici degli ultimi anni ed i loro riflessi
sulla vita delle Chiese, la Conferenza di Evanston ed infine l’anelito
semjtre più vivo delle nostre comunità del Meridione verso im migliore
avvenire sociale: tutto ciò avrebbe
dovuto contribuire a divellere il Congresso da una semplice e fredda serie di interventi ed a porlo in una
alraosiera di maggiore luce e calore
Siamo stati un po’ delusi.
A jiarte il fatto die il Congresso
eia posto a priori dinnanzi alla diffiiile scelta del nuovo Segretario
della F.E.V., non avendo più presentato la propria candidatura il
P isi. Franco Sommani a causa della
sua nomina a titolare della comunità di Torre Pei lice, l’assemblea
deiuinciava una mesta caratteristica: la notevole scarsità dei delegati,
il Congresso Ita inizio alle ore 15,
il Segretario uscente si sofferma
dajipriina ad illustrare le funzioni
delia carica nei diversi aspetti. Funzii iii a cui Agajie ha dato il suo
coiiiribulo che pos,siamo così classilicite: ilelerminante sul piano inlerrsazionale; discreto su quello inlenienoni inazionale; pure discreto
piatto interno, poiché esiste ora
punto di riferimento dove i rensahili hanno modo di ritrovar; che ha mutato il compito del
retarlo stesso, ma tuttavia insufiiciente. Qui Agape, a nostro modesto avvisò, non ha svolto in modo
sosianziale la sua funzione; anche
se city Tioti sarà espresso SpertaMente dal Congresso verrà però ribadito .‘¡ovente nel corso di esso questo
pensiero che da quella constatazione deriva: esiste una scala di qua(h ; dirigenti, ma manca praticamente una massa attiva: la « truppa »,
he la completi.
’ questo punto si pone il proble* ^fla figlila del nuovo Segretario ris>,j(,-j ,^]|g esigenze di risveglio «‘'Ile Occorre dunque
im Scgrelarh» vero
(( entrainear », 'yt^ero ila altri impegiis, capace di sih„,tere le sonnolenti Unioni? (Past. Tracio Vinay).
Oppure le singole Uniorìr (levonc.
ti'ovare la forza di reagire dà spie
a! loro torpore perchè nessun. Se*>
gretario Generale potrebbe in cari- •
ca assolvere un compito simile?
(Marco Ricca).
La risultante delle due tendenze
non è tra le più soddi.sfacenti : il Segretario potrebbe eventualmente islruire i dirigenti delle singole Unioiii sull’attività da svolgere. Quando poi il Congresso ad un certo punto sembra orientato addirittura verso un Segretario laico l’intervento
del Moderatore Past. Deodato è abbastanza valido per appianare le dit erse congetture.
« La Tavola non può disimpegnare totalmente un pastore ad esclusività della F.U.V. ; avrebbe la Tavola espresso il suo parere favorevole circa la retribuzione di un laico? In caso contrario dove avrebbe
trovato la gioventù valdese un laico
disposto ad assumere l’onere di tale
incarico? Più realizzabile invece la
idea di una più lunga permanenza
ad Agape del Segretario Generale,
in modo da venire così a contatto
coi rappresentanti delle diverse Unionì ».
Circa l’attività dei Gruppi, dopo
un esame di carattere generico, viene posta in evidenza l’assenza dei
capi-gruppo del IV e V gruppo che
si aggiunge a quella del rappresentante meridionale del Comitato Nazionale, dott. Ciro Di Gennaro. Poiché la discu.ssione procede in termini blandi e poiché queste assenze si accompagnano a quelle di quasi tutti i delegati del Sud, Franz
Ghiglieri invita a considerare più
seriamente il problema. Interviene
allora il delegato di Taranto che illustra vivacemente le precarie condizioni di vita della gioventù della
sua terra: per lo più braccianti occupati pochi mesi all’anno quando
.non sono completamente senza lavoro. Una gioventù quindi assillat i
da ben più gravi problemi che non
l’invio dei propri delegati ad im
Congresso.
Altri punti di notevole interesse
i campi di Agape' ed il giornale
« Gioventù Evangelica ». Riconfermiamo in questa sede il nostro intervento al Congresso: occorre che
il giornale tratti finalmente i pro
blêmi dei nostri giovani che appartengono alle masse lavoratrici, così
come auspichiamo «he la Chiesa si
accosti concretamente a questi asiietti della vita terrena.
Esauritisi forzatamente gli interventi, dato Tawicinarsi della chiusura, il Congresso ha quindi nominato il nuovo Comitato Nazionale
nelle persone di: Past. Alberto Taccia, Segretario generale, Past. Giorgio Bouchard, Àiario Miegge, Marco Ricca e Gianni Rostan.
Qual’è la nota saliente di questo
Congresso? Quali sono i veri problemi della gioventù assente? Non
basta recriminare sul mancato arrivo dei delegati del Sud. Occorre indagare profondamente le cause di
queste condizioni, occorre dare una
risposta solida ed esauriente a tanti
jierchè.
Ascoltavamo con commozione l’intervento dei fratello di Taranto: era
la voce del Meridiome in lotta con
la disoccupazione e la miseria. Questo e non l’assenza dei capi-gruppo
è l’immediato problema che ci si
presenta.
Accostando questi aspetti ai campi di Agape non possiamo tacere del
campo per operai. Non ci siamo stati, tuttavia da notizie raccolte non
ci risulta che vi siano stati trattati
argomenti della vita operaia, tecnica o sindacale: argomenti concreti
e reali. Spesso nei nostri inni sacri
cantiamo : « Gesù Cristo a sé ci chiama... ». Sì, è vero. Ma Cristo prima
di chiamare gli uomini, li ha cercati. Non basta invitare i lavoratori
ad Agape: bisogna andare ed imparare a conoscerli nell’ambiente
del loro lavoro, nella fatica quotidiana o nell’angoscia della disoccupazione.
Quando saranno comprese appieno queste necessità ed in tal senso
si svolgeranno le nostre attività giovanili, allora anche i delegati del
Sud saranno presenti, allora non si
porrà più la questione se il Segretario generale, laico o ecclesiastico,
uomo o donna, debba essere un istruttore o un animatore.
Con questi sentimenti, mentre ringraziamo l’ex-Segretarlo past. Sommani per il lavoro svolto nel passato augurandogli un ministerio lungo e benedetto a Torre PeUice, esprimiamo la nostra simpatia, a nome di tutta la gioventù valdese, ai
nuovi componenti del Comitato Nazionale. „ TI
Irancesco Benech
Arte contemporanea
Anche quest’anno s’è riaperta al
pubblico la mostra d’Arte contemporanea, allestita nei locali dell’Aula Magna del Collegio Valdese, a
Torre Pellice, con gusto e con competenza, come sempre, dall’amico
Scroppo, che tenacemente prosegue
nella sua nobile fatica di creare un
interesse per i problemi più attuali
di questo mondo di oggi, così travagliato eppur così interessante nella
sua coscienza di valori tramontati e
nella sua ricerca spasmodica di qualche cosa di nuovo che sta sorgendo.
L’arte di oggi non è una ricerca
del nuovo per il nuovo, ma un tentativo di dar forma viva ed intuitiva
a ciò che già si sente nell’aria, e che
forse si potrebbe definire « crisi dell’umanesimo classico » e « instaurazione di un mondo umano concreto,
storicamente determinato, aperto ai
più vari campi dell’umano agire e
del lavoro quotidiano, al senso d’uiia
pienezza anche sensuale della vita,
alla fantasia liberamente spaziante
nei cicli senza confini della sensibilità e dell’emozione ».
I più non capiranno perchè questo nuovo mondo che io definisco
concreto sia espresso per mezzo dell’astrattismo. Dirò allora che siamo
noi che non ci rendiamo conto che
proprio quel « paesaggio naturalistico... che si comprende quel che
vuoi dire » che « quel ritratto cosi
verosimile da parer fotografia » sono
ormai a tipi » astratti anch’essi, tal
TRA UBRI E RIVISTE
Hin v (ùuiiwi: /,« paix avec Dieu - Edilions ìles Groupes Missionnaires . Ve\ey ■ ir. sv. 7 - Libreria Claudiana
I,. 1.20«.
Il nome e la rinomanza dell’aulore sono
la migliore presentazione di questo libro.
Nelle 26« pagine del volume, il grande
evangelizzatore del nostro tempo, ei offre
in lettura la sostanza del suo messaggio,
profondamente bibliéó"^éd evangelico. Cen.
tinaia di migliaia di persone nel mondo
sono accorse ad udire Billy Grabam in
America, in Inghilterra, in Francia, in
Svizzera ed altrove. Non ci è stato dato
di ascoltarlo in una di quelle grandi riunioni che caratterizzano le sue campagne
evangelistiche; lo abbiamo ascoltato e lo
potrete ascoltare leggendo in uno spirito
di umiltà cristiana questo suo libro ora
tradotto in francese: La paix avec Dieu.
Se le folle sono accorse là dove egli parlava, è perchè il suo messaggio ha un contenuto ed un significato attuale per gli
uomini del nostro tempo. Lo ha anche
per noi, uomini e donne già credenti e
già presenti nella vita della Chisea. Egli
non vuol fare altro clic condurre le anime
a Cristo, chiamandole al ravvedimento ed
alla vita nuova nella ledè e nell’ubbidienza. Annunzia l’Evangelo nella sua pienezza, con i suoi urgenti e severi ammonimenti, ma anche con i suoi tesori di grazia e di perdono. Proclama il suo messaggio in modo chiaro, netto, incisivo,
senza preoccupazioni lolemiche ed ecclesiasiiciie, con Pardimeniò di chi vuol lanciare una corda di salvezza a chi sta per
esser trascinato al largo dalle onde agitate e micidiali del mare in tempesta.
« La paix avec Dieu » non è un volume
di teologia o di dogmatica nel senso comune di questi termini. Non è neppure
una raccolta di sermoni. Billy Graham
espone le grandi verità della fede e della
vita cristiana con la costante preoccupazione di evangelizzare, cioè di annunziare
agli uomini la buona novella che Dio si
è incarnato in Cristo per la salvezza dei
peccatori.
« Tout peut changer, mais Christ, Lui,
ne change pas. Dans la mer agitée des passions humaines. Christ rèste ferme et calme, prêt à accueillir tops ceux qui veulent
QUARTO CENTENARIO
del Tempio dei Coppieri
Dopo il Chabas, il tempio dei Coppieri; i centenari si seguano a ritmo
accelerato in questo scorcio, d’estate
sereno che Ita offerto ai parrocchiani di Torre, che, numerosi, hanno
affollato il vetusto santuario, una luminosa giornata, domenica 18 settembre.
Al mattino, il culto è stato presieduto dal Moderatore, pastore A. Deodato; il tempio era troppo piccolo,
una volta tanto. Il Culto è stato coronato dalla celebrazione della Santa
Cena; il raccoglimento, che è stato
profondo, ne ha fatto veramente un
atto di rendimento di grazie che è
stato la nota dominante della celebrazione.
Al pomeriggio, ancora tempio affollato. 11 prof. A. Armand Hugon
ha ricordato la storia del tempio: il
suo atto di nascita e le sue vicende,
che sono le vicende di tutta una comunità stretta intorno al suo tempio ;
la rievocazione è stata quindi la rievocazione di una pagina di storia di
uomini che nella fedeltà alla 'parola
di Dio trovavano la loro ragione di
essere come comunità, anche se erano nomini con tutte le debolezze della natura umana. Comunità unita nel
nome di Cristo, anche se il suono della campana poteva chiamare a rac
colta per interessi della patria terrena.
I! pastore F. Sommani traeva quindi dalla storia il suo ammaestramento per la comunità .chiamata a dare
oggi la sua testimonianza; riconoscenza a Dio ed ai padri, umiliazione, impegno: tre temi sviluppati dall’oratore, perchè la storia non diventi semplice rievocazione.
La corale di Torre Pellice, egregiamente diretta dal maestro Ferruccio Corsani, ha dato un efficace contributo alla riuscita della manifestazione, con l’esecuzione di un salmo,
del Giuro, di un Corale.
All’uscita, dopo una visita alla restaurata e rinnovata scuola vicina,
trasformata in un’attraente sala pelle attività giovanili, i convenuti si riversavano nel giardino della Villa
Rivenire dove un thè « benefico » era
organizzato.
Una celebrazione contenuta in una
atmosfera di serietà senza retorica,
diremmo quasi familiare, in cui ha
introdotto una nota di festività di
strapaese la fiaccolata serale. rep.
TEMPIO DEL CIABAS
Il prossimo culto avrà luogo
D. V. domenico 25 settembre
alle ore 15.
se tourner vers Lui et aceepler la sécurité
et la paix qu’Il donne. Car nous vivons
clans un temps de grâce, où Dieu promet
que quiconque le veut peut recevoir son
Fils. Mais ce temps de grâce ne durera pus
indéfiniment, et même le temps dans lequel nous vivons maintenant ne nous est
que prêté ».
« La paix avec Dieu » non è un libro per
gli specialisti di studi religiosi: jè un libro
per tutti e che può essere letto da tutti.
Il nostro augurio è che Iddio se ne serva
per il bene delle nostre chiese e delle nostre famiglie e.r.
Tout ce que vous faites... Editions Labor et
Fides - 12 Grand Rue - Genève.
E’ un (quaderno di documentazione, contenente alcuni piani di lavoro ad uso dei
movimenti giovanili e delle unioni giovanili parrocchiali. Serve da complemento ai
tre quaderni della stessa serie già apparsi
negli anni scorgi e dedicati, i due ultimi al.
meno, ai problemi del lavoro e degli svaghi. Come sempre, questo quaderno è dovuto alla collaborazione dei responsabili
dei movimenti giovanili protestanti nella
Svizzera romanda. e. r.
1 Exbrayat: Notre Père ou la prière révolutioniuiire - Editions Labor et Fides - Genève.
11 Past. Exbrayat è ben noto in Francia
per la sua attività evangelizzatrice lungo
le strade, sulle piazze, nei cinematografi,
talvolta con una « équipe » di giovani filodrammatici protestanti. Il « Padre Nostro »
ha .servito da base ai suoi messaggi du
rante cinque anni e le meditazioni raccol
le in questo volume, pur essendo un com
mento della preghiera insegnata dal Cri
sto ai suoi discepoli, recano chiaramente
ed efficacemente il segno di una testimo
nianza attuale di fronte al mondo ed agli
uomini di oggi.
11 nome di Exbrayat non ha la risonanza di quello di Billy Graham, ed ¡1 suo
messaggio ha l’impronta di una diversa
eiperienza cristiana; ma non è meno preciso ed evangelico di quello dell’evangelizzatore americano. 1 loro doni sono differenti e lo sono pure i loro metodi; il
past. Exbrayat ha qui raccolto alcuni messaggi chiari, concreti, che non riguardano
.soltanto l’individuo come tale e la sua
conversione personale, ma l’uomo di oggi e la società contemporanea, con i suoi
problemi ed i suoi tormenti. Sono usciti
vari volumi di meditazione sul « Padre
Nostro » in questi ultimi anni. Questo è
indubbiamente uno dei migliori, dei più
originali, dei più rivoluzionari. Infatti,
per l’autore la preghiera che egli medita
e commenta è la preghiera c rivoluzionaria ». ,e. r.
mente astratti da non esser più sinceri e da non dir più nulla di concreto: tutt’al più solleticano solo il
nostro conformismo pigro che s’adagia nell’acquisito e non vuole ascoltare più alcuna voce profetica. Come tale è forse già anche l’arte neorealista che risponde più ad ordini
di scuderia che ad un gusto veramente sentito
Se dovessi dire quali opere esposte prenderei ad esempio di quanto
detto, farei il nome di Spazzapan,
per i suoi « Santoni » e le sue « Aragoste ».
Nei « santoni » c’è tale una suntuo.sità di tono e tsile una imponenza d’impostazione deUe figure per
cui vengono in mente ì se diari di
RaffaeUo. Sediari senza i volti dell’Urbinate, qui ridotti a piccole scatole senza significato: d’altronde non
c’è stato che ima riaffermazione riuscita dei valori eterni del colore, senza ripetere il tipo di uomo espresso
dal volto, che sarebbe \»ggi — appunto — astratto. C’è la riaffermazione dell’eterno messaggio dell’Arte e s’è lasciato cadere il contingente; non è Giulio II che piace in Raffaello, è il modo con cui Raffaello
l’ha rappresentato: colore e forma.
L’altra opera di Spazzapan che m’è
parsa notevolissima è « Le Aragoste » : rapido e calzante condurre di
linee che racchiudono ed offrono due
maccliie semilunari rosse. C’è un
movimento potente e dinamico che
ricorda certi nembi roteanti intorno
al Padre Eterno Creante di michelangiolesca memoria: non c’è più il
soggetto, e non c’è più perchè non
ce n’è più bisogno: moto, rapida padronanza di linee, potenza d’impostazione e l’intuizione è data. A che
serve che si determini più precisamente? Se un movimento veloce può
piacerci, ci piace in quanto tale e
non già perchè il moto d’una nube
spinta dal vento o d’una macchina
lanciata a foUe velocità.
Tante altre cose potrei dire, su
Rossi, su Santomaso, Rollier, Scroppo, per non parlar dei grandi presenti alla mostra, come Picasso. Ma
ho preferito fermarmi ad un esempio per farmi meglio capire, magari
su un punto solo del vario e multiforme orizzonte artistico odierno.
A modo suo e nel campo a lui proprio, Scroppo adempie ad un suo
imprescindibile imperativo: predicare la comprensione fra gli uomini di
oggi. Di ciò gli dobbiamo esser grati. R. J.
Per una lieta occasione offrile
INCANTI DI SANREMO
fantasia di sole e di mare, presso la Libreria Claudiana, L. 300 franco di porto.
COLLEGIO VALOESE
LICEO
Promossi alla III ; Bosio Roberto,
Formigoni Giuseppina, Genre Arturo, Hugon Paola, Pons Liliana.
Promossi alla II: Lusona Paolo,
Meynet Vanda, Beltrami Luca.
Ammessi alla I: Catalin Giovanni, Rollier Roberto, Todde Massimo.
SCUOLA MEDIA
Promossi alla II: Baccella Giuseppe, Davit Floiia, D’Onofrio Maria
Carmela, Miclielin Salomon Enzo,
Pegone Luigi, Perro Claudia, Tourn
Franco, Zhigin Olga.
Promossi alla III : Converso Giorgio, Fanti Ezio, Gaia Rinaldo, Garnier Giovanna, lardella Paolo, Jourdan Marco, Merenda Ombretta, Santoro Pier Giorgio, ToseUi Mario,
Travers Erica, Malaguti Marisa.
Licenza Media: Agli Silvia, Bertin
Guido, Bertucci Piera, Biga Giovanni, Castelli Vittorio, Cavagnero Gian
Franco, Ceriana Giulio, Dema Pier
Paolo, Frizzoni Sergio, Marletta Rodolfo, Melli Luciana, Pittavino Dora, Costabel Gisella.
Ammessi alla I: Albarin Mirka,
Arnoulet Riccardo, Bein Enrico,
Cavallaro Aurelio, Cognazzo Ezio,
Giordan Coletta, Hugon Giuliana,
Melli Rosa Maria, Oudry Paolo, Crespi Giovanna.
ISCRIZIONI
Sono aperte fino al 25 corr. le
iscrizioni alle varie classi della Scuola Media e del Ginnasio-Liceo; la
segreteria dell’Istituto è aperta tutti
i giorni dalle 10 alle 12.
Le lezioni per la Scuola Media avranno inizio il 3 ottobre; il prof. A.
Donini terrà la prolusione il 1“ ottobre, alle ore 15.
4
4 —
t'ECa DELLE VMU VALDESI
La voae delle Comunità
Lucerna S. Giovanni
Visite. La nostra parrocchia ha
ricevuto la visita gradita di una
trentina di giovani evangelici di Cannes, guidati dal loro pastore Charles Monod, che ha presieduto il cidto domenicale del 4 settembre; il
sabato sera una simpatica riunione
nella Sala Albarin ha permesso ai
membri della nostra comunità di
fraternizzare con gli ospiti; brevi
messaggi, canti, proiezioni luminose hanno reso più calda la riuscita
serata. Siamo grati al comitato locale che ha efficacemente organizzato la sistemazione logistica degli ospiti, ai quali rinnoviamo l’espressione della nostra fraterna letizia di
averli avuto in mezzo a noi.
Al candidatore in teologia Norberte Bertòn, che ha presieduto il
culto domenicale il giorno 11 settembre, rinnoviamo l’espressione
della riconoscenza della comunità
per il suo efficace messaggio.
Giovedì sera, alle ore 21, in una
sala della Casa Valdese, il sig. Nicosia, accompagnato dalla sua Signora, originaria di Villar PeUice
e dalla figlia, ci ha dato una riuscitissima serata, con la proiezione di
due documentari sul Marocco in generale e su Casablanca, in particolare, illustrati con una « causerie »
della Sig.na Nicosia. Agli xjspiti graditi la nostra gratitudine e l’augurio
che la grazia del nostro Signore sia
con loro e li protegga.
Domenica 25 settembre il Moderatore, pastore A. Deodato, presiederà il culto domenicale.
Battesimi. Domenica 21 agosto è
stata battezzata Estella Gönnet di
Giovanni e Benecchio Margherita.
Domenica 18 corr. è stato battezzato Carlo Rivoira di Leopoldo e Alma Toum.
La benedizione del Signore scenda su questi bambini e su coloro che
li hanno presentati al Battesimo.
Nozze. Sabato 10 settembre il pastore Tullio Vinay ha benedetto le
nozze di Sandra Terraneo ed Eugeniif Greppi.
La grazia del nostro Signore Gesù
Cristo sia con questi sposi.
Lutti. La nostra comunità ha preso viva parte al lutto che ha colpito
una famiglia della comunità con la
dipartita del signor Woldemar Aibarin, deceduto all’età di 82 anni.
I suoi funerali hanno avuto luogo
a Torre Pellice. Rinnoviamo ai familiari, così duramente colpiti, l’espressione della nostra cristiana simpatia.
Chabas. Sotto la presidenza del
pastore emerito G. Bertinatti una
riunione commemorativa ha avuto
luogo domenica 11 settembre in questo storico santuario.
Il prof. V. Vinay, decano della
nostra Facoltà di teologia, ha posto
in rilievo come la nostra Facoltà
sia, in certo qual modo, figlia del
Risveglio ed ha tratteggiato con competenza il quadro storico di questa
nascita; dopo aver brevemente rievocato le varie tappe del cammino
della Facoltà e le sue sedi (Torre
Pellice - Firenze - Roma), l’oratore
ha analizzato la funzione della nostra Facoltà, nel passato e nel presente, che si riassume sempre in
una sola parola: Evangelizzazione:
cultura e predicazione dell’evangelo; retaggio prezioso che la nostra
Facoltà come la « ragione delle ragioni » della sua esistenza.
Il prof. A. Armand-Hugon, presidente della Società di Studi Vaidesi, vuole rispondere ad ima domanda molto chiara: perchè il Chabas è sorto sui confìni di Angrogna
e non ai Bellonatti? Domanda chiara, a cui l’oratore risponde altrettanto chiaramente, anche se la risposta è un po’ diversa da quella
semplicista tradizionalmente consacrata. Egli traccia un quadro delle
condizioni sociali e politiche nel
tempo, a San Giovanni, che non costituiva una comunità, ma « quei di
San Giovanni » : contadini, contro
feudatari ed artigiani, tenacemente
cattolici.
Il Vice Moderatore, pastore R. Nisbet, direttore della Claudiana, dopo aver sottolineato l’importanza
de' libro e della sua diffusione in
linea generale e sul piano particolare della vita delle nostre parroc
chie, ha ricordato il prezioso contributo dato dai nostri padri alla
causa del libro, al tempo della Riforma. Gianavello, nelle sue istruzioni, raccomandava che gli ufficiali
facessero leggere dei « buoni libri »
ai soldati nel corpo di guardia! L’oratore ha quindi tracciato brevemente la storia della Claudiana, ricordando fatti e dati tali da far riflettere anche il più distratto uditore.
La Corale di Luserna S. Giovanni ha dato, sotto la direzione del
Sig. Gustavo Albarin, un apprezzato contributo alla celebrazione, cui
era presente im buon pubblico.
Il Conristoro di Luserna San Giovanni da cui, come è noto, dipende
tuttora questo vetusto santuario, intorno al quale taluno ha sognato, per
il passato, il risorgere di una parrocchia del Chabas, ha in animo di celebrare degnamente il 4® centenario,
abbinandolo con quello del Tempio
dei Bellonatti di cui ricorre l’anno
prossimo il 150® anniversario. Intanto sono in atto quelle riparazioni che
risultavano necessarie, e che non
modificheranno in nulla la struttura
interna del tempio, nè, soprattutto
la sua struttura esteriore. rep.
Tinerolo
Durante i mesi estivi, la comunità
ha ricevuto la visita di vari pastori i
quali hanno presieduto i culti domenicali a Pinerolo ed a San Secondo:
Past. emer. V. Sommani, Enrico Pascal, Giov. Bertinatti, Past. A. Ricca, E. Micol, P. M^i'^uda, Prof. Gino Costabel. La Chiesa li ringrazia
per il loro messaggio.
11 Past. Montgomery Mann di
Dartford, vicino a Londra e delega
to al nostro Sinodo, ha assistito al
culto domenicale del 4 settembre e
vi ha pronunziato un breve messaggio di saluto.
Lunedì, 11 settembre, il cand. in
teol. Norberto Berton, residente a
Colonia Iris (Rep. Argentina) ha vivamente interessato l’assemblea convenuta nella Sala del tempio a Pinerolo. Egli ha parlato con molta efficacia della situazione delle chiese
Valdesi in Argentina ed ha completato le notizie con un messaggio cristiano particolarmente attuale. Anche a questi visitatori, la comunità
rivolge im vivo ringraziamento.
Battesimi: Castelhicci Franca di
Gino e di Avondet Giovanna; Costabel Giuliana di Ercole e di Gardiol
Vanda; Conti Alpo di Sebastiano e
di Confettura Eugenia; Grill Amato
di Alfonso e di Francese Maria; Gardiol Paolo di Dante e di Godine Iva ;
Vola Piera Giovanna di Ludovico e
di Cardon Alma.
Matrimoni: Ribet Giovanni e Viano Bruna (Pinerolo) il 13 Agosto;
Monticone Lorenzo e Motta Pierina
(Pinerolo) il 10 settembre.
Funerali: il 12 luglio è deceduta
all’Ospedale Civile Pattini Itala n.
Ghinzelli, all’età di 80 anni; anche
all’Ospedale Civile ha chiuso la sua
esistenza terrena, dopo una limga
sofferenza. Vola lima n. Bounous deceduta il 31 agosto, all’età di 60 anni.
Motivi di gioia e di dolore seguono la nostra vita su questa terra.
Rendiamo grazie a Dio perchè, nella
sua benignità. Egli ci ha chiamati
alla conoscenza di Gesù Cristo e ci
chiama ancora oggi, nella gioia e nel
dolore, a lasciarci illuminare dalla
Sua celeste luce.
Senola Lattna di Pamaretta
Bisaltatí esami sessione autnnnale
Ammessi alla /“: Beux Nadina;
Gaydou Nicolette; Genre Ermanno;
Micol Franca.
Promossi alla II": Bouchard Sii
vano, Micol Ettore, Pizzotti Rober
to; Ribet Luciano; Rostagno Mario
Promossi alla HI“: Gardiol Ada
Poèt Valdo; Comba Ivana, Gugliel
mino Claudio; Breuza Romano; Poèt
Frida; Rostan Franco.
Licenziati dalla Scuola Media : Costantino Marco; Dana Mirella; Jahier Enrica; Micol Marta; Ribet Armida; Rostagno Paola.
iscrizioni. Sono aperte le iscrizioni alle tre classi. Le domande, da
farsi al più presto, devono essere redatte in bollo da L. 100 per l’iscrizione alla I® ed in carta semplice per
l’iscrizione alla II- ed alla III®.
Scuola Valdese di Agricoltura
e di Economia Domestica
Le iscrizioni si ricevono presso la
Direzione della Scuola dal 1® Settembre al 31 Ottobre. Per le modalità di iscrizione gli interessati possono chiedere direttamente tutte le
informazioni necessarie che verranno date con l’invio di un opuscolo
illustrato.
Gli allievi che non possono seguire i corsi regolari, potranno seguire
corsi più brevi nel periodo invernale. I posti sono limitati e verranno
assegnati in ordine di precedenza
delle domande.
arrivi
OSCAB CULLMANN
LA TRADITION
L. 60G
Edmond Obtigues
LES TEMPS DE LA PAROLE
L. 600
T. F. Tobbancg
LES REFORMATEURS
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Torre Pellice - C. C. P. 2/17557
AVVISI
Pronto? Pronto?., qnì parla il Q3C0
Ho avuto l’occasione, ultimamente, di andare a lavorare alcune settimane al Rifugio di Luserna San
Giovanni, al servizio dei nostri fratelli che sono ospitati colà.
Devo dire che è stata per me una
vera scoperta, questo piccolo mondo di travagliati nel corpo e nello
spirito, che a volte ci pare così lontano e pure, in fondo, è così facilmente raggiungibile! Io credo che
se ci rendessimo conto di quanta
gioia possiamo procurare a questi
nostri fratelli del Rifugio, andandoli a visitare o mantenendo con essi altri legami, certamente più spesso andremmo verso di loro. E vi assicuro che vale la pena di partire
una volta da Angrogna o da Torre
o anche da più lontano, non fosse
che per dar loro il sentimento che
non sono abbandonati e dimenticati
là dentro, come forse potrebbero
credere. I pomeriggi, specie quelli
della festa, sono a volte così lunghi
da passare per chi è immobilizzato
in un letto, oppure per chi farebbe
così volentieri due passi nel gran
giardino, in buona compagnia.
Una delle cose che più mi ha col
j ita al Rifugio è quel servizio re
ciproco che là ho visto insegnare e
praticare: chi ha le gambe deboli
lavora con le mani a fare bei panie
ri e solidi tappetini, chi ci vede di
rige il cieco e chi può camminare
sorregge l’infermo, cura e visita chi
non può muoversi più. Ricordo F
coi suoi 73 anni, che prima di scen
dere ogni giorno al paese a prende
re la posta, mi scopava tutti i pavi
menti, con una gran buona volon
tà, e G. che frenando i suoi istinti
battaglieri, mi portava pazientemente secchi e secchi d’acqua per
la pulizia, insegnandomi al tempo
stesso il « patois » di San Germano
e correggendomi il mio angrognino! Ricordo C., eccellente barbiere
della compagnia, obbligato al suo
seggiolone, ma pronto a rendere servizio a tutti i compagni, che uscivano dalle sue abili mani ringiovaniti e trasformati! Ricordo E. e C.
in un padiglione, I. e S. nell’altro,
preziosi aiuti per servire i pasti e
correre allegre su e giù per le lunghe scale, dimostrando così quanto
sia spesso più ntile far muovere le
gambe anziché la lingua! Ricordo
la M. che accompagnava gli inni
con la sua preziosa cetra e la 0., in
fermiera paziente e sollecita delle
vicine, e la S. affaccendata intorno
ai panni da lavare e alle ammalate
da vestire, e quante e quante altre
ho visto pronte al servizio gioioso
dei fratelli.
Certo la vita non può sempre essere facile ed armoniosa in una comunità di 70 persone, differenti per
età, gusti e caratteri, eppure io ho
dovuto spesso ammirare gli sforzi
che molti fanno là dentro per vivere in pace gli uni con gli altri.
E credo che in questo senso noialtri
« di fuori » potremmo aiutarli sia
interessandoli ad altri problemi che
non siano sempre i loro propri!. Se
sapeste come si interessano al mondo di fuori! Ma le notizie giungono
loro di solito sotto forma di quotidiani e di riviste e voi lo sapete
quanto poco incoraggiante e benefica sia questa stampa. Per cui, lo
invio di giornali, nostri e di pubblicazioni cristiane sarebbe quanto mai
opportuno. E così pure vorrei suggerire a gruppi di giovani e di giovanissimi, di organizzare ogni tanto qualche distrazione per questi ospiti del Rifugio. Basta telefonare
al n. 9360 e fissare con la direttrice Suor Susanna, il giorno adatto
per la visita (ma quando avete promesso di venire, non li deludete...)
e certamente sarà ben accolto il vostro servizio fraterno, sia esso espresso eoi canto o con le recito o magari con una visita ed una stretta
di mano riconoscente e comprensiva
verso chi si occupa di questi fratelli di cui siamo anche noi responsabili. Essi hanno bisogno di vedere ogni tanto in mezzo a loro altri
visi giovani ed allegri che vengano
a testimoniare della potenza dell’amore di Cristo e dell’amore fraterno. Al Sinodo è stato lanciato ini
appello perchè delle giovani dedichino sei mesi o un anno della loro
vita al servizio di questi fratelli. Io
spero che ci saranno alle Valli delle
giovani (e anche delle meno giovani) che verranno al Rifugio per questo servizio temporaneo, compensato, sul quale potranno chiedere informazioni ai loro Pastori o al Rifugio stesso. La pulizia di casa, la
cura dei malati, il lavare od il cucinare sono lavori a volte monotoni, ma quando sono fatti in compagnia buona ed allegra, al servizio
dei fratelli, sono spesso più facili e
simpatici! Provare per credere! E
siate tranquille che il vostro anno
di lavoro non sarà perduto, ma vi
arricchirà di qualcosa che è assai
più prezioso del denaro, ed è l’amore pieno di comprensione verso
il nostro prossimo. F. Comba
Doni ricevuti per i’Eco
Fsrrier Attilio 300; Rapisarda Giuseppa
150; Bounous Jenny 650; Pasquet Davide
500; Maiali famiglia 200; Bastia Lidia 200;
L. Klaesi 100; De Angeli Luigi 50; Long
Ernesto 150; Baret Pietro Enrico 50; Micol Paimira 300; Grill Alice 300; Zeni Ugo
150; Viti Bruna 150; Tron Alessandro 50;
Jahier Enrico 300; Chiavia Aldo 100; Bertalot Frédéric 1.000; Burchkardt Lucia 300.
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Viale Dante. Dirigersi giornale.
l a jnmiglia della compianta
lima Vola Bounous
profondamente commossa e confortata dalle dimostrazioni di simpatia ricevute, ringrazia tutte le persone che con la presenza o con scritti si sono unite al suo dolore.
Pinerolo. 5 Settembre 1955.
La sera di lunedì 12 settembre il Signore
ha richiamato a Sè
WOLDEMAR ALBARIN
in età di 82 anni.
Sorretti dalla fede in Cristo ne danno
l annunzio la moglie Margherita Prochel :
le figlie Regina, Rinalda ed Evelina; i fratelli Alberto ed Edvige Frache; la cugina
Paolina Peyrot; i parenti tutti.
____a Ritorna anima mia, al tuo riposo,
perchè PEtemo ti ha colmata di
bene» {Salmo 116: 7ì
Direzione e Redazione
Prof. Gino Costabel
Via G. Malan — Luserna S. GiovjKih*
Pubblicazione autorizzata dal /tribunale di Pinerolo con decrenv del 19gennaio 1955. ^
Tipografia Subalpi^S. i. A.
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