1
'i*-.
AMNO lxxiii
Torre Pellice, 23 ùennaió'S942-XX
N.-4
L’
DELLE
Riguardate alla roccia onde koste tagliati !
(Isaia LI: 1)
Settinaanaoil^e della dai
f
Nulla sia più forte delia vostra fede !
(Gianavello)
ABBONAMENTI
Italia e Impero .... Anno L. 15 — Semestre L. 8
Estero . . . . . » »25— » »15
Qlratto»» • —-.Tij-id,. ____
Spctt. Biblioteca Valdes PELLICE
-1
A M M IN IS ' *1# Ctrló Alberto, 1 bis - Tobhx Pixxice
REDAZIONE: Via Arnaud, 27 - Torre Pkli.ice
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lisa
Cent. 30 la copia
Prediche d*Appclio
oCflr vocazione Bei tremila
« ...e siate battezzati »
= Atti 2: 38.
Quel giorno, si fece dal cielo un suo’.-no come di vento impetuoso che soffia
’ e lo Spirito Santo, sotto forma di lingue di fuoco che si dividevano, scese
sui centoventi dell’alto solaio. Era l’alba radiosa della chiesa cristiana, l’ora
di un trionfo che non ebbe uguali mai
più, in cui le folle si presentarono ai
'centoventi deH’alto solaio, e tremila
r membri furono aggiunti alla chiesa.
" ' Ma fu anche, nella storia cristiana,
rinizio di una pagina nuova, nella quelle i discepoli si trovarono dinanzi a
'^'situazioni impreviste e dovettero prendere tempestivamente delle decisioni
,,,di una portata incalcolabile, come qualsia della vocazione rivolta a quei tre■ ' mila neofiti la quale diventerà la vocazione di tutte le folle che, in tutti i tempii pi, domanderanno di essere aggiunte
_alla chiesa.
*1
; -I//7 grave imbarazzo
#— Fratelli che dobbiam fare per essere anche noi salvati con voi, e per esser dei vostri, domandò la folla?
( . Bell’imbarazzo per Pietro e gli altri
[ se non fossero stati guidati dallo Spi^ rito Santo! Essi conoscevano bene la
^ via che li aveva portati alla salvezza,
ma non era più accessibile ai tremila.
Pietro, fin dal primo giorno che aveva
^visto il Signore, aveva udito dalla sua
viva voce una promessa profetica: « Saj rai chiamato Cefa »; Toma aveva messo
la mano nel costato del suo risorto Signore, e tutti i centoventi avevano così
la storia particolare della loro salvezza;
persino il defunto ladrone sulla croce
aveva udito la sua promessa dalle labbra di Gesù. Fino ad ora, era sempre
,_,^^stato il Maestro che aveva atteso ad
arruolare ì discepoli e a dir loro quelle
parole che suonavano ad un tempo come vocazione e come garanzia di salvezza...
'•Ma i tremila non possono seguire la
stessa via perchè ora Gesù non c’è più:
t*'da dieci giorni è salito al cielo. Chi polirà fare le sue veci e scrutare nel
cuore dei neofiti per sapere se sono
•inceri e dire le parole che assicurano
salvezza?
p,, - Eppoi, tremila son tanti! Fino ad ora
B metodo del reclutamento è stato ri.^gorosamente individualistico, perchè
“ Gesù li ha scelti ad uno ad uno e li ha
iatruiti per mezzo di continui contatti
personali, ma ora, con tremila in un
giorno solo, questo metodo non serve
più e bisognerà sostituirlo con uno moltìtudinistico...
Nei nostri tempi, dei problemi di
questo genere, avrebbero fatto incanutire chissà quanta gente e portato lo
«compiglio nelle conferenze Distrettuali e nei Sinodi; ma l’apostolo Pietro
«ra potèntemente assistito dallo Spirito
Santo che subito gli ricordò l’ultimo
ondine di Gesù prima di salire al cielo,
i^ciò, dopo aver accennato alla voca*jj|ne di tutti, di cui parlavano già i
.l^feti, del ravvedimento, egli disse:
•Siàte battezzati ».
Ora non c*è più bisogno...
Costoro dovranno, in luogo pubblico,
scendere nell’acqua di un fiume fino a
mezza vita, mentre un apostolo verserà
loro altr’acqua sul capo pronunziando
le parole sacramentali. Essi dovranno,
cioè, fare un atto di pubblica testimonianza al quale Dio ha collegato le sue
promesse e i doni della sua grazia.
Ora non è più necessario l’occhio
scrutatore di Gesù, perchè difficilmente
della gente non sincera verrà esporsi,
con l’atto pubblico del battesimo, ad attirarsi addosso gli scherni e le persecuzioni degli avversari. E non c’è più bisogno, neppure, della viva voce di Gesù
per dare il primo incoraggiamento e la
prima spinta ai credenti, aU’inizìo della loro vita cristiana perchè anche questo lo farà il battesimo.
lina macchina ferma
A'wiene qui ciò !che ho visto una
volta per una macchina c ferma sul ciglio della strada. S’era avariata la messa in moto e l’autista non riusciva più
ad avviare il motore: la benzina c’era,
la batteria, era in ordine, il motore ottimo, una volta avviato avrebbe camminato per centinaia di km, ma la difficoltà stava nel «farlo partire». Che
fece l’autista? Spinse la macchina verso
una breve discesa, la forza di gravità
costrinse, il motore a fare due o tre giri
e subito esso partì rombando e con
grande potenza.
Uatto di testimonianza che il credente dà col battesimo è la messa in moto
della, vita cristiana: Prima c’era un’anima bisognosa di camminare nelle vie
della salvezza e c’era la Potenza divina
capace di portarla lontano lontano, ma
mancava qualcosa che le unisse e avviasse questa vita cristiana. Il battesimo è quello che congiunge le due cose,
accende la prim,a scintilla e imprime la
prima spinta.
In altre parole, basià che l’uomo si
metta a, testimoniare della sua fede in
Dio, che, subito, si mettono in opera su
di lui le premesse e i doni della Grazia
di Dio, così come basta una lieve spinta
alla macchina ferma perchè si metta in
moto. E questo che. è vero nel momento
iniziale del battesimo, è vero, anche,
per tutto il corso della vita cristiana.
Un po* di con/usionel^:; 03
Oggi, nella cristianità, le idee intorno
al battesimo si sono fatte confuse: c’è
chi continua a battezzare gli adulti come quei tremila e c’è chi preferisce
battezzare i pargoli in tenera età; c’è
chi battezza per immersione completa
come i Battisti, chi per effusione come
ai tempi di Gesù e chi per aspersione
come usiamo noi valdesi e in mezzo a t
questo caos discutono teologi e non teor
logi e si guastano il sangue...
Malgrado tanta confusione, la regola
rimane sempre la stessa e conservai
tutta la sua efficacia: se un iiotrio ài
muoéè 0 apre la bocca per dare una testimonianza sincera della sua fede in
Dio, Dio ricollega a questa testimonianza le sue promesse e i doni della sua
grazia.
Prendiamo pure il battesimo dei pargoli Sove la testimonianza è data dai
genitori invece che daU’interessato:
sapj^amo tutti che le promesse fatte
con eineerità e con tutto il cuore, sono
genialmente coronate dai doni e dalle
ben^izioni della grazia divina mentre
che Ialiti altri battesimi, fatti come formalità tradizionali o feste di famiglia,
non|òffrono nè tanto nè poco, nè prima )
nè ;^i, le tracce della presenza di Dio- i
Sintomatiche sono le discussioni che
han- luogo a proposito del battesimo
nelle famiglie miste: si capisce bene
che questa testimonianza avrà un riflesso su "tutta la vita del bimbo e cHe;imolto probabilmente, esso apparterrà alla
religione nella quale fu battezzato
E tutto questo e tanto piu: • vero nel
momento della confermazieaie . o del
battesimo degli adulti Teoricamente,
tutl^'questi ragazzoni che mnmettiamo
ogrf anno alla chiesa e che danno la
loro testimonianza con pompa nei templi-affollati, dovrebbero m quel momento cominciare una luminosa vita
cristiana... ma sappiamo tutta purtroppo, che molti sono m quel momento
tanto consapevoli quanto : lo furono in
fascie e dànno perciò una testimomanza senza valore che ìion sollecita le
promesse divine. Ma ve ne sono anche,
grazie a Dio, che dicono il si per davvero e diventano la speraPza e la fi.-)rza
della nostra chiesa.
Quesio era so/o il principio
Dopo il battesimo o la confirmazione,
il credente si trova tutti i giorni in condizione di dare, o no la sua testimonianza al suo Dio e la regola rimane
sempre la stessa: la testimonianza g solo
essa, impegna le promesse e le benedizioni di Dio.
Io penso qui ad uno dei tanti culti
con comunione visti nelle nostre parrocchie Valdesi: il Pastore invita l’assemblea ad accostarsi alla Sacra Mensa
e solo pochi fratelli e sorelle si alzano
mentre che gli altri restano al loro posto come se la cosa non li riguardasse...
spettacolo, che mi ha turbato fin dalla
mia fanciullezza e che ha destato nell’animo mio tanti angosciosi perchè ?
Esso non è che Tìmmagine fedele di
quanto avviene quotidianamente nelle
nostre valli, in mille maniere diverse,
dovunque alita o passa qualche valdese:
alcuni, con le loro parole e con le loro
opere, danno del continuo la testimonianza della loro fede; molti non se
ne curano. Di qui il fatto che solo alcuni realizzano il beneficio delle promesse
e dei doni della grazia divina mentre
che per tanti esse restano lettera morta.
.0,1
Xa noséret vocazione j
* Nòli 'fci'sérpijia, ¿¡ lettore, che la voca
ziotì'é tièi'tryrìulà sia la stessa che il Si
(Ki'j ormoco TVj oìiuh!; ,
gnore rivolge oggi alla nostra chiesa
Yàldqsi® ? §ji baUlKzwito.e cioè, dà la tua
tòstiiiqonismzahio ,ióChredo perchè il nos#ò 'l^¥ dèboifé ¥^pf>%)rió quello della
i°«Fi ^'fnontahari son
capaci di qualunque sacrificio, ina non
domandate loro di parlare in pubblico
della loro fede o di fare una preghiera...
Io lo credo e ne esulto, perchè allora
il segreto del risveglio nelle nostre Valli mi par semplice e sicuro. Pensa alla
macchina ferma sul ciglio della strada:
basta una spinta perchè il motore si
metta in marcia con grande potenza...
E basta una parola dal nostro popolo
perchè le promesse di Dìo tornino a
posarsi sul suo capo. Basta un nonnulla,
una lieve, spinta, perchè la potenza dello Spirito torni a posarsi come lingue
di fuoco sui nostri monti e a soffiare
come un vento impetuoso nelle nostre
vallate. Enrico Geymet.
F. W. V.
. ■ '
Concorso per Salmi e Inni
Nell’anno 1940 venne bandito vm
concorso per l’adattamento di inni della raccolta antica Psaumes et cantiques, in vista della pubblicazione di un
innario giovanile. Il concorso non diede
alcun risultato positivo. Rinnoviamo
dunque il bando con alcrme modifiche.
1 j La scelta comprende i numeri seguenti della raccolta Psaumes et Cantiques: N. 4, 7, 8, 10, 11, 15, 20, 69,
186, 197-, 205, 225.
2-11 testo dei Salmi non dovrà necessariamente essere in versi, potrà essere in prosa ritmica che corrisponda
fedelmente al ritmo della frase musicale. Poiché in alcuni casi crediamo di
doverci allontanare, per fedeltà agli originali, dal ritmo tradizionale del nostro innario, avvertiamo ì concorrenti
che potranno avere una copia della musica dei Salmi, richiedendola al Segretario della Federazione.
li testo dei Salmi non deve proporsi
di riprodurre, mediante la traduzione,
le poesie dell’innario, ma rifarsi direttamente al testo biblico, rendendone fedelmente i concetti e possibilmente le
espressioni secondo la Versione Riveduta. "
3 - Le traduzioni degli Inni possono
essere in versi o in prosa ritmica. Non
si richiede che rendano strettamente gli
originali, ma che ne esprimano lo spirito con dignità di forma e di espressione. 'I
4-1 manoscritti devono essere consegnati entro il 30 aprile 1942. Ogni
manoscritto dovrà essere contenuto in
una busta chiusa, contrassegnata con u-j
na sigla. Il nome e l’indirizzo del concorrente dovranno essere chiaramente
indicati in un’altra busta chiusa.
5 - Per prendere parte al concorso’
non è necessario presentare un testo
per tutti gli Inni indicati nel bando. Si:
prendono in considerazione anche Inni
isolati. Ogni Salmo o Inno accettato sà^
rà premiato con la mqdesta somma di’
L. 50.
6 - Indirizzare i manoscritti al pasto^^i
re Tullio Vinay, Segretario Generaléi
della Federazione Unioni Valdesi - Viil|
Manzoni, 2Ì - Firenze. nioiv
LA COMMISSIONE;: sIbì
Lily Giampiccoli - Prof.if^Gioiri
vanni Miegge - Sig.rù.
Coisson-Brofferio. ,^3
ERRATA CORRIGE: P&r^ unHnvo^i
lontario errore di trascrizione nalsprtm
cedente bando è stato
del pastore T. Vinay aljpostp.^
della Sig.ra M. B. Coisson-Èrofferio.
2
1,’ECO DELLE VAXil VALDESI
Si pud é si oggi §àrtppe di risveglio?
#
lU
Nei precedenti articoli abbiamo cercato di definire la natura 4el risveglio
di cui la nostra Chiesa ha bisogno, considerandolo come una assoluta necessità ed una sicura possibilità.
Chiudiamo questo nostro studio rispondendo alla seguente domàn(^:i.
Quali sdrdnnó, quali potranno essere in
mezzo a noi, Valdesi, i segni di un verace, interiore risveglio ?
I segni ci saranno; ciò è indubitabile,
perchè non è possibile che lo Spirito
di Dio operi in una comunità, in una
famiglia, in una coscienza, con i mezzi
di cui esso dispbné. senza che di quest’opera et^a hóh àjppaiano i segni
ev^enti^, talvolta nieravigiiosi. « Ogni
albero ìmonq fa frutti buoni » diceva U
Signore GWù; e per sottolineare alla
nostra atter^ione l’idea che lo Spirito
di Diö, quando soffia, rivela la sua preancora dichiara: « fi vènto
soffia dove vuole, e tii ne odi il rumore
...così è di chiunque è nato dallo Spirito ».
9,u^te dichiarazioni bibliche non ladubbio circa la loro autori^ é la loro efficacia. Non sarà male,
però, che ^d integrarfé o, meglio ancora, ad illustrarle, noi volgiamo lo
sguardo verso un passato non ancora
tanto lontano e coniteinpliamo queljli
che sono stati in una piccola chiesa cristiana i frutti del ri^èglio, dovuto all’^ione potente dello Spirito dì Dio,
a^^era ìpnanri tutto nella persona
d’uri suo fedele servitole.
Nel 1823, dopo che Felice Neff ebbe
adempiuto la sua opera di pastore nelle chiesa di Meiis, in Francia, Antonio
Blanc, parlando dri. risultati di un così zelante apostolato, si esprimeva in
questi termini: Nel corso di due anni
passati in mezzo a noi, egli ha compiuto il maggior bene possibile. Lo zelo
per la religione è stato rianimato; molte
persone si sono seriamente occupate
della loro anima immortale; la Parola
di Dio è stata più accuratamente letta e
ricercata; i catecumeni sono diventati
maggiormente coscienti dei loro doveri
di cristiani e lo hanno dimostrato mediante la loro condotta; il culto di famiglia è stato instaurato in molte case;
l’amore del lusso e della vanità è scemato in numerose persone; le elemosine sono diventate più abbondanti e il
numero dei poveri è andato diminuendo; sono state create delle scuole e, .nei
paesi come nelle campagne, tutti hanno potuto constatare un notevole miglioramento dei costumi, un sincero
amore del lavoro da parte dei nostri
fratelli protestanti ».
Non sono forse questi i frutti svariati e manifesti che oggi, ad un secolo di
distanza, noi pure aspettiamo di vedere nel seno della nostra Chiesa e del
nostro popolo Valdese ? Non è forse un
rinnovamento di vita, nel campo religioso, inorale, sociale, che o^i noi invochiamo dall’ alto dei pulpiti, nelle
riunioni quartièrali, nelle conversazióni, nelle probiere ?
E badate: non è il caso di domandarci in quale ambiente delle nostre amate
Valli la campagna di appello iniziata
incontrerà un terreno più favorevole,
in quale delle nostre parrocchie o in
quale dei nostri fratelli l’appello del
Signore troverà un cuore rispondente;
non è neppure il caso di porre dei limiti afi’azione di Dio, pensando che nulla
potrà toccare la coscienza del nostro
vicino 0 della nostra vicina di casa, del
tale indifferente o della tal’aitra persona particolarmente colpevole. L’essenziale è che lo Spirito di Dio soffi, dove
vuole e come vùàlè ! L’essenziale è che,
in un terreno fecondato dall’azione onnipotente di Dio, preparato dalla pre
ghiera fatta con fede, cl siano dei ségpiii
dì vita nuova, dei cuori ché si cònver
V -'t.f
tono, delle anime che si destano dal loro torpore, 4®ì peccatori che si risvegliano ad una vita di giustizia e di santità, degli indifferenti che credono, dei
deboli che si fortificano al contatto con
la' Parola di Dio,, degli uomini e delle
dorme i quali prendono coscienza di Dio
è delle esigenze di Dio, dei cristiani i
quali, secondo lo spirito di Cristo, imparano ad amarsi e a perdonarsi.
Se lo Spirito di Dio soffia, e noi lo ‘■
invochiamo, i segni del risveglio non
tarderanno a manifestarsi, e tutti questi segni potranno compendiarsi in
qÙèllp che d’oghi spirituale risveglio è
il frutto più genuino, piu caratteristico, cioè la pietà.
La pietà del risveglio, di ogni vero risveglio, può essere ancora oggi male
intesa e giudicata. La si può considerare come l’espressione d’un certo pensiero teologico o d’una specifica esperiènza della vita cristiana; la si può
confondere anche con uno smidollato
e superficiale pietismo, con la bigotteria e la falsa religiosità, con le pratiche tradizionali del culto o con una
momentanea emozione religiosa.
Tutto ciò, però, non ha nulla a che
fare con la pietà del risveglio, in cui
io non scorgo altro che un riflesso, anzi Uria chiara, potente manifestazione
di quella sana pietà biblica che gii
scrittori sacri contìnuamente ci additano come l’espressione d’una vita cristiana interiore, profonda, completa; di
quella pietà che, prima ancora di esteriorizzarsi in forine, consìste in un atteggiamento dell’anima piena di timore, di fede, di amore, di riconoscenza, di
ubbidienza, di adorazione di fronte a
Dio; di quella pietà che caratterizza
e sintetizza tutta la vita cristiana e di
cui S. Paolo additava il supremo va*lore con queste parole: «• L’esercizio
corporale è utile a poca cosa, mentre
la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la
promessa della vita presente e di quella a venire ».
Troppo spesso la nostra pietà cristiana è superficiale ed incostante; per adoperare le parole del profeta Osea, essa
è « come una nuvola mattutina, come
la rugiada che di buon’ora scompare».
E’ dunque necessario un risveglio, un
»rinriovamento, un approfondimento della vera pietà cristiana !
Perchè mài si vuole attuare quest’anno una campagna di appello ? Per amor
di novità ? O piuttosto per il successo di
alcuni uomini, per la gloria tutta terreria della nostra chiesa ? Perchè mai ?
Risponde anche qui Iddio, per bocca
del profeta Osea: « Poiché io amo la
pietà e non i sacrifizi e la conoscenza
di Dio anziché gli olocausti ».
•h
In questo senso, fratelli Valdesi, diventassimo tutti pii !- Potessimo
tutti pregare ed esercitarci in vista
d’una sana pietà cristiania che è l’animd, jcome diceva Calvino, della vita
cristiana !
Il mondo potrà allora beffarsi di noi;
dirà che noi viviamo di sogni e di illi^ioni e seguirà la sua via. Ma il mondo passa e la pietà cristiana, dimora !
Nell’ora deUa morte abbandoneremo
ogni cosa; ci rimarrà, se l’avremo acquistata e custodita, soltanto la pietà,
protesa verso l’alto, fondata sulle ìmmutevoli promesse di Dio.
Il mondo ha bisogno di uomini e di
donne animati da una profonda pietà
cris,tiana; di credenti i quali preghino,
cantino, credano, amino ed operiho con
siricerè pìétà !
Se il risveglio invocato d recherà,
nell’ora volumi da Dio, una tede pietà,
allora gi sarà fra noi ed in noi, Veàdèsi,
un, Cridignesimo vissuto e non soltanto
professato.
Ci earà Gesù Cristo !
Non soltanto il Cristo d’un lontano
passato, ma il Cristo vivente, il Signore
di cui la Chiesa ha sempre grande bisogno», .
. -/-..e;'
E l’anima in cui c’è Cristo non può
non essere desta da ogni sonno pernicioso, perchè anche in questo campo è
vera la parola della Sacra Scrittura:
« Risvegliati, o tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo t’inonderà di luce ! » E. Riostan.
Scrivono all’-€co
...la nostra lettrice L. J. Alla stia lettera, che ntìn ci é possibile di pubblicare integralmente, vorremo porre un epigrafe « ...Ma io ho qualcosa contro di te:
che tu hai abbandonato il tuo primo
amore ».
Ho un messaggio per te popolo Valdese. Tu hai già udito è vero, qualche
squillo di risveglio di alcune sentinelle
vigilanti sul monte, ma ti prego d’ascoìtare anche quest’umile voce... Non ho,
è vero il vanto di presentarmi a te come progenie dei tuoi martiri ed eroi
nella fede, però posso dirti consciamente « L’Eterno m’ha presa » e mi ha detto « Va ». Ed io sono venuta nel mezzo
di te o popolo con Fentusiasmo di chi ha
udite l’opere stupende che l’Onnipotente ha fatte nel mezzo di te.
Si veramente tu sei un Popolo privilegiato: Egli sì è rivelato a te confidan. doti il Candelabro della Sua Luce di
Verità, Egli ti ha circondato d’un nuvolo di testirnoni di profeti, dì santi, che
ti hanno indicato le Sue Vie, la Sua
Volontà. Egli ti ha in certo qual modo
appartata, ponendoti sul monte, affinchè Tu gli fossi un popolo d’acquisto,
una generazione santa,... ed io venni
nel mezzo di te per vivere della tua
Luce, godere della Tua Pace, e cosi
glorificare^ insieme « Colui che non è
accettator di persone » perchè in me
pure Egli ha operato con potente Braccio e Mano stesa.
Ma lasciami dire ciò che parte da
un’angoscia profonda d’un cuore che
SÌ è consacrato alia Sua Causa. Ov’è la
sua Luce? Invano la cercai sul monte,
ne vidi solo qualche sprazzo in poche
anime che pregano e soffrono per te...
E il nemico ha rotte le tue mura,
è entrato nel tuo seno, e., ha eretti degli altari ag’idoli che ora tu adori...
Vedo Mammona che si erge sovrano
privandoti a poco a poco di quelle ricchezze impescrutabilì che sono in Cristo Gesù. Tu non hai più sete della
Sua Presenza, della Sua Parola di Verità, tu non ricerchi più avidamente il
Suo Regno, la Sua Giustizia, la comunione del Suo S. Spirito, la sua pienezza di vita...
' ...Vorrai *tu dunque morire ?..- «lE
perchè morreste voi, popolo mio ? » dice il Signore ! Oh no Egli vuole la tua
vita, la tua pace. Perciò Egli or batte
aÙa tua porta... perciò egli manda i
Suoi a svegliarti, che ora è il tempo
dglla grazia. La notte è passata. Risvegliati e Cristo ti risplenderà. Apriti ed
Egli entrerà nel Tuo Tempio, spezzerà
ogni idolo, vincerà ogni nemico e ti rivestirà della Sua Giustizia e della Sua
Luce Gloriosa. Ma è ora il tempo. Non
indugiare ! Oh non disprezzare questo
richiamo dello Spirito Santo; ascolta
questo squillo di risurrezione, perchè
Egli è alla porta.
Piccola Posta
Abbiamo ricevuto dal rag. S. Rasora,
e trasmesso:
L. 100 per il Collegio Valdese - 100 per
l’Orfanotrofio dì Torre Pellice - 100 per
l’Orfanotrofio di Pomaretto - 100 per il
Rifugio Carlo Alberto - 100 per l’Ospedàie dì Torre Pellice.
Domande indisorete
Agii «omini 't
che fumano: quanto spendete, ogni set-?
Umana, ed ogni mese, in sigari e tabac
i
Agli escursionisti
quanto vi costano le vostre gite dcrmcni^
cali (viaggi, consumazioni ecc.)? j
Alle signore
(e signorine): a quale cifra sale la spesa-:
mensile per le cure che date alla vostra i
capigliatura, per le spese di quanto è
necessario per... abbellire il vostro volto
ecc. 7 I
A tutti : - • ' I
quanto spendete, settimanalmente, ini
cioccolatini, caramelle, consxmiazioni,
profumi ? ^
Fate un conto, 1
anche solo approssimativo. Paragonate"
quindi le vostre cifre con quanto versate come contribuzione alla Cassa Cen-«
trale (Colletta Annua) ed alle diverse
opere di heneficervza e d’istruzione .'Asili pei vecchi, orfanotrofi, Rifugio, Cól-¿^
legio). i
Chiedetevi quindi, coscienziosamente,*
se avete fatto il vostro dovere, tutto tl s.
vostro dovere ! f
Perché se ciascuno desse alla Chiesa^
in proporzione di quello che dà al ta-. '
bgccaio, alla pettinatrige, all’oste, al"^
pasticcere, in spese voluttuarie, NON Cl
SAREBBE PIU’ ALCUN DEFICIT NEI
BILANCI DELLA CHIESA.
•h fé
Gesù Cristo, il Figliuolo di Dio, non
si è forse fatto povero per arricchirà
dèi tesori dell’Evangelo ? La povera vedova che Egli ha incontrato alla porta
del Tempio diede forse solo del suo «
NECESSARIO ? U
■•V
E noi rimarremmo indifferenti all’ap-^
pello della Chiesa, nostra MADRE spi-'
rituale che ci ha condotti a Gesù, il Saivaiare, in cui abbiamo la speranza della i
vittoria, e della vita eterna ?
A buon intenditor, salute !
J
(Tradotto da: La Vie Protestante)
1
■f.
CRONACA VALDESE.
LUSERNA SAN GIOVANNI
In occasione della Campagna di Appello la nostra parrocchia avrà il privilegio di ricevere il messaggio di alcuni»?
Pastori che hanno gentilmente accettato di visitarci.
li pastore sig. Giulio Tron, di Torre.^
Pellice, presiederà la riunione nella ^
Scuola di Fondo San Giovanni vent-rdì
23 corrente ed il culto principale dome- j
nica 25 alle ore 10.30. Martedì sera 27
•fé
'hiX.
ai Bellonatti parlerà il pastore sig. Er- ^
nesto Ayassot dì Venezia e giovedì sct^h
ra, pure ai Bellonatti parlerà il pastore,.;
sig. Virgilio Sommani, Moderatore del-.'jj
la Chiesa Valdese. .v
Invitiairio tutti i membri di ciiiesa a fj
voler afferrare queste belle opportunità?^
loro offerte di udire le parole di que->,
sti servitori di Dio che vengono a noi '
nel Suo nome. M
PINEROLO
M.
Nel pomerìggio di venerdì 16 corr.,
col concorso di numerosa folla, si svol- ¡-i
sero i funerali della nostra sorella Re- -3
vel Rachele vedova Fornerone, decedu-;?*
ta dopo breve malattia, in età di 77 anni nella frazione Gioietta. Durante
sua vita la nostra sorella sostenne con |
sottomissione e con fede numerose
dolorose prove. Alle famiglie Fornerone,'^
e Geymonat e a tutti i congiunti rìnno- |
viamo Fespresslone, della nostra viva
simpatia cristiana.
— Per i culti di Appello il pastore :1
doti. Oreste Peyronel ha trascorse alcu-,
ni giorni deUà scorsa settimana nella'.,
nostra parrocchia. Venerdì sera, 16 corr ■
rente ha presieduto uria riunione a S. j
Secondo, sabato sera ha rivolto il suo
messaggio aUe due nostre Unioni Gìo
' «I
■ " m
M
3
L’ICO DELLE VALLI VAiJDlSJ
vanili, riunite a Pinerolo per l’occasione. Domenica mattina ha parlato ai
bambini della Scuola domenicale e presieduto il culto principale. Nel pomeriggio ha rivolto la parola ai catecumeni
confermandi di quarto anno. Rinnovi^'mo al dott. Peyronel i nostri sentiti
ringraziamenti pei suoi apprezzati messaggi. Voglia Iddio farli abbondantemente fruttificare nei cuori!
— Domenica prossima, 25 corr., .^avremp il piacere, Dio volendo, di avere
in mezzo a noi il Moderatore, pastore
Virgilio Sommani che presiederà il culto principale del mattino e, nel pomeriggio, un altro culto per i giovani della
I chiesa.
POMAHETTO
Giovedì 8 gennaio hanno avuto luogo
le esequie del nostro fratello Lageard
Pietro, d^eduto dopo breve malattia,
all’età di 84 anni, nella sua abitazione
di Perosa (Ponte). Scompare con lui una bella figura di vecchio dall’animo
seieno e dal carattere gioviale.
Alla vedova, al figlio ed a tutti i congiunti rinnoviamo l’espressione della
nostra simpatia cristiana.
PHAROSTINO
In relazione con la Campagna di Appello abbiamo tenuto, nei diversi quartieri della parrocchia, due cicli di riunioni speciali.
Hanno quindi avuto luogo, il pomeriggio delle domeniche 11 e 18 gennaio,
due grandi riunioni generali per tutta
la parrocchia.
Nel tempio di S. Bartolomeo una buona assemblea ascoltò i messaggi dei pastori L. Rivoira e R. Jahier. Nella Sala
Cappella del Roc non c’era più un posto
libero tanto numerosi erano coloro che
erano accorsi per udire il pastore G.
Bertin;
Le due riunioni sono state presiedute
dal pastore locale e la Corale ci ha ofisrto una apprezzata collaborazione.
Incominciano a manifestarsi, qua e
là, i primi benefici effetti della Campagna di Appello; ci auguriamo che molti
siano coloro che sono stati richiamati
sulla via dell’ubbidienza ai comandamenti del Signore.
SAN GERMANO CHISONE
I nuovi abbonati all’Eco hanno raggiunto il bel numero di 74. In tutto, vi
sono nella parrocchia 263 abbonati. Gli
abbonati alla Luce sono 15.
— Sabato 17 corrente Vinçon Guido
e Bouchard Jémina della Sagna sono
stati uniti in santo matrimonio, sotto lo
.sguardo del Signore! Che Dio benedica
abbondantemente questo nuovo focolare! Alla sposa che è stata monitrice e
segretaria di quartiere della gioventù
vanno i più vivi auguri della Scuola domenicale e della' « Capitano Robert ».
— Domenica prossima 25 coiicnte,
alle ore 15.30, avrà luogo nella Sala
delle Attività un Convegno interquartierale. Tutta la gioventù della parrocchia, particolarmente quella dei quartieri più lontani vi è cordialmente invitata.
— Venerdì 30 corr., alle ore 20.15,
sotto gli auspici deirUnione Giovanile,
il pastore di Venezia sig. Ernesto Ayassiot terrà una conferenza su « LÌ’Evangelo a Venezia ». Sarà fatta una c(ületta a favore dell’opera di evangelizzazione. Dopo la riunione pubblica il
sig. Ayassot parlerà alla gioventù.
Le Cadette, per Fiori in ntemoria
di Rachele Bouchard, a favore dell’Orfanotrofio di Pomaretto: L. 140.
Asilo dei vecchi:
Con profonda gratitudine la Direzione ha ricevuto, dal 1° ottobre al 31 dicembre 1941, le seguenti oblazioni:
Signora Balmas-Turin Paolina e Signorina Balmas Margherita, San Germano, L. 40 - Famiglia Scria, Torino,
pei onorare la memoria del suo caro
congiunto, 25 - Coniugi Boldrini-Gav,
Torino, 15 - Soulier Francesco, S. G.,
10 - Signora Burton Alvina, Viliino Fe
de, in memoria signora Romano, 5
Maresciallo Petrone Ignazio, Tripolitania, 50 - Cav. Monnet Bartolomeo, S.
G., in memoria della sua cara moglie,
200 - Peyronel Corrado, S. G., in memoria del caro nonno, 50 - Famiglia
Bouchard, Bernardi di S, G., 10 - Signorina Jon-Scotta Mariuccia, Torino,
23 - Signor Jon Scotta Carlo, Id., 25 Signorina Giorgina Mancini, Roma, in
mém.oria della Mamma, 10 - N. N., S.
G., 23,25 - Coniugi Giovanni e Celestino Comba, Corbiera dTnverso P'orte, 20
- N. N., Milano, 1000 - Signor Biolley
Eugenio, Asilo, 10 - Signor Long Federico fu Daniele, Pramollo, 10 - Dott. Aìessandro Poet, R. Notaio a riñoso. Traverse, 100 - Id., in memoria dello suocero Massel Giacomo, 25 - Signora Anna Klein Berner, Livorno, in memoria
della Signora Ada M. Arias, 100 - Signora L. Ferrero-Boanet, Torino, 100 Sigg. Alfredo e Margherita Bergeon, in
memoria della cara indimenticabile amica Signora Ada M. Arias, Livorno,
50 _ Famiglia Ebert, Livorno, per onorare la mérnoria della buona e cara Signora Ada Arias, 50 - Signora Emma
Capuis, Venezia, in memoria dello zio
Teodoro Stevens, 50 - Signor Attilio Arias, pastore, per onorare la memoria di
mìa moglie, 100 - Signorina Adele ed
Elvira Arias, per: onorare la memoria
delia cara cognata Ada M. Arias, 50 Signor e Signora Widemann, S. G.,
1000 - In memoria dell’anziano Avondet Bartolomeo, S. G.: Avondet Augusto, Provençal, 5 - Avondet Emilio, 10
- Beux Emilio, Gardo, 5 - Balmas Gustavo, Gardo, 5 - Dalla Colletta per beneficenza di S. Germano: Albertina e
Mario Beux, Villa, 35 - Graziella Bertalet, Villa, in memoria dal caro nonno,
25 - Ribet Enrico, Chianaviere, 100 Famiglia Giustetto Alessandro, Inverso
Rinasca, 26 - Famiglia Bouchard, Bernardi, S. G., in memoria di Rachele, 24
- B. e A. Soulier, in memoria della cara
Rachele, 50.
il Direttore: Bart. Soulier.
TORINO
Nelle ultime settimane la nostra Comunità è stata particolarmente provata
dalla dipartenza di non pochi suoi membri, richiamati dopo lunga malattia o in
modo repentino alla Casa del Padre.
La signorina Emma Novarese si è
spenta in tarda età, dopo una breve mar
lattia. Era una delle sorelle più anziane della nostra Comunità ed il suo spi- .
rito si mantenne sereno fino all’ultimo.
Dopo una lunga malattìa, sopportata
con fiduciosa sottomissione, ha chiusa
la sua giornata terrena il fratello Alber- .
to Schaefer.
L’accompagnamento funebre ebbe
luogo il 28 dicembre scorso.
Il 29 dicembre avevano luogo i funerali dell’Avv. Francesco Roedel e del
sig. Paolo Avondetto.
Lo stesso giorno, nel nostro Tempio
di Corso Vittorio, erano resi solenni
onoranze alla salma del glorioso Aviere
Motorista Corrado Fucci caduto aU’inizio delle ostilità nel cielo del Mediterraneo. Rese gli onori un plotone di avieri e la funzione, nell’austera semplicità evangelica, riuscì commovente.
Un rapido trapasso che commosse
tutti i suoi conoscenti fu quello del
Prof, Guglielmo De Grandis. La mattina del 28 dicembre era presente al culfto, al posto che per tanti anni aveva
occupato con encomiabile fedeltà. Nel^
pomeriggio, per improvvisa sincope, egli
entrava neU’eternità, sorretto da quella
fede., che lo aveva animato durante la
sua travagliata esistenza.
Un morbo violento stroncava la giovane esistenza di Pio Coucowrde e il
largo stuolo di presenti al servizio funebre dimostrò quanta commozione
avesse, suscitato nei cuori il suo repentino trapasso.
Nunierosì parenti ed amici si raccoglievano nel pomeriggio del 3 gennaio
nei nostro Tempio di Corso Vittorio per
circppdare la salma della nostra sorel-la Mqtiide Rostan Sibille^ spentasi serenamente in S. Germano Casone, dòpo una Ivmga vita spesa amorevolmente
per la sua famiglia. Il largo concorso di
presenti valse a dimostrare, alla famìglia afflitta di quanta considerazione la
nostra venerata sorella fosse circondata.
Nella cerchia intima dei familiari e
degli amici, il 5 gennaio, abbiamo rese
le estreme onoranze alla spoglia mor^
tale di Enrico Fisch, spentosi dopo lunghi anni di sofferenza. Custodiamo nei
nostri cuori il ricordo di questo fratello sereno ed affabile.
.ir'15 gennaio abbiamo accompagnato
^ll’pítima dimora la spoglia mortale
dòte signora Sofia Rabaglio Corboz,
spentasi dopo breve malattia, circondata dall’affetto vigile e premuroso dei
suoi cari. '
^.Abbiamo nello stesso periodo di tem
.presieduti i funerali del Gap. Rag.
Fé© Pastore, del sig. Alberto Schoch,
della signora Pierina Rosazza e di Costantino Franchino.
K^ete affermazione, della luminosa
Certezza della Vita abbiamo trovato
conforto nell’ora della dolorosa separazione.; e ancora circondiamo le famiglie
idsjtftte dai lutto con la nostra profonda
simpatia cristiana.
— (J. C.) La sera del 16 dicembre, il
nostro salone di via Pio V°, accoglieva
pn colto e numeroso stuolo dì persone
accorso ad udire l’attesa conferenza del
pastore Mariano Moreschinì sul temn:
« La funzione del protestantesimo nella
cultura italiana ».
^L’alata parola del ben noto conferenziere, l’originalità dei suoi pensieri, la
profondità e l’elevatezza degli stessi,
fecero trascorrere ai presenti momenti
di perfetta letizia e dì vero godimento
spirituale.
Nel formare l’augurio di riudire pre. sto fra noi il dotto oratore, onde gustare
nuovi saggi della sua chiara e potente
dialettica, gli mandiamo dì cuore il nostro grazie sincero.
— Il 23 dicembre la Società « Dorcas », organizzò a profitto dei nostri poveri, un pomeriggio musicale, durante
il quale funzionò attivissimo un servizio di buffet.
Data Fimminenza delle feste Natalizie,
il numero degli intervenuti non fu
quello a cui siamo abituati, ma davvero
insperato ne fu il risultato che aiutò ad
arricchire i numerosi pacchi natalìzi,
attesi con tanto giubilo dai nostri poveri. Un plauso vivissimo alle gentili organizzatrici ed agli esimii artisti della
riuscitissima festa.
— Le feste di Natale per ì bimbi delle nostre Scuole domenicali ebbero luogo rispettivamente, il 21 dicembre per
gli alunni di Corso Vittorio ed il 4 gennaio per quelli di Corso P. Oddone.
L’afflusso dei bimbi, (e che dire dei
grandi ?), la loro schietta gioia che
esplose in frenetici e ripetuti applausi
al termine di ogni recita, bastarono a
dimostrarci quanto riuscite fossero le
recite stesse.
Ma il culmine delle due Feste in cui,
più che mai viva sprizzò la gioia infantile, fu alla distribuzione dei doni da
parte di Papà Natale, doni che non disìllusero l’attesa dei piccoli, giacché, nonostante i tempi, e, grazie alla generosità dei nostri Benefattori, potemmo,
anche quest’anno, mantenerci al livello
degli anni passati.
— Proseguono regolarmente e ben
frequentate, tanto in via Pio V® che in
Corso P. Oddone, le riunioni del Giovedì sera per lo studio della Parola dì Dio,
seguito da una breve riunione di preghiere.
Le chiare e persuasive parole dei nostri Pastori, sono seguite con la massima attenzione; i loro studi accurati, interessantiàsìffiii suscitano ognora nei nostri cuori il desiderio più vivo di maggiormente consacrarci al servizio di Dio
e chiediamo ài Signore ch’èsse dOope
rino all’auspiò.atp risveglio ..tapto- invescato in. seno ate destra Chiesa.
: --r L’assemblea di Chiesa tenuta il
dicembre ha eletto alla carica di diaconi i fratelli Alberto Balmag,
Gips^ Oliviero Scacciottl.
L’insediamento d^ nuovi manbri 44
nostro Concistoro Í ha avuto luogo durante il edito deU’ll gennaio.
— Gli Istituti di beneficenza che dipendono dalla Comunità di Torino hanno ricevuto in questi giorni un pegno
tangibile dell’affetto col quale è seguita
Topera elle svolgono. j s
Il nostro Ospedale ha ricevuto date
Signora Pierina Porcelli Morando la
somma di L. 30.000 in memoria del figlio amatissimò Dott. Nino Porcelli e
gli Artigianelli Valdesi hanno ricevuto,
nella seduta delTS dicembre, tenuta appositamente per interessare i benefattori all’opera svolta fra gli artigiani
v^desì, la sómma dì L. 10.000 dal ben
noto e generoso amico dei nostri Istituti, il Cav. Antonio Cabella, « in meimoria del sempre rimpianto amico pastore Arturo Muston ».
Ringraziamo di cuore i generosi oblatori e da tante prove di simpatia che i
nostri Istituti ricevono vogliamo trarre
nuovo incitamento alla nobile attività
benefica che il Signore affida a tutta la
Sua Chiesa.
TORRE PELLIPE
Nelle prime ore di sabato scordo Id-!
die ha richiamato a Sé il sig. Amato G.
Goss; egli aveva 72 anni. Era una ben
nota figura nel nostro ambiente tórrese.
Lavoratore tenace non abbandonò l’opera alla quale aveva consacrato la sua
vita e le swe forze che quando ebbe raggiunto il limite d’età che lo obbligò a
lasciare ad altri il suo posto, tennto
sempre con fedeltà e intelligenza. Egli
era affezionato alla suà chiesa ate quale. consacrò i talenti che Dio gli aveva
affidati. Fu per lunghi anni U tesoriere
della Borsa dei Poveri e dd Beneficiò
Bianchi. Frequentava ■ assiduamente i
culti, e due giorni prima ddla sua suprema chiamata, quando sembrava avviarsi verso la ^aligione, diceva ài Pàstore la sua nostalgia per la Casa (h Dio,
e la sua speranza di potearvì presto occupare il suo posto nei culti domenic§lì.
Egli è stato chiamato ad occupa.re il posto per lui preparato dal Salvatore nella
Casa del Padre, dove del continuo si loda il Signore e Lo sì serve giorno e
notte. Nella prova della separazione imploriamo sulla signora Goss, afflìtta
ma fidente in Colui che è la risurreziorne e la vita e che è con noi tutti i giorni, le consolazioni del Padre Celeste.
— Settimana di appello - Culti e riunioni:
Domenica 25 gennaio, ore 10.30 - culto presieduto dal Capo distretto, pastore Nisbet.
Ore 15 - riunione ai Coppieri, ai
Chabriols, al Tagliaretto, aU’Inverso, ai
Simondi.
Ore 16: alla Ravadera e agli Appiotti.
Mercoledì, 29 gennaio, ore 20.30 Riunione nella sala dell’Asilo Infantile.
Sabato 31 gennàio, ore 20.30 - Riunione della gioventù della parrocchia
nella sala dell’Asilo Infantile.
Domenica 1° febbraio, ore ^lOJSO Culto presieduto dal Moderatore, pastore Virgilio Sommani.
VILLAR PELLICE
PÉÉ TUTTI
Rinnoviamo a tutti i valdesi vülaresi,
4n grado di camminare o di potersi far
portare, il più ^insistiente invito a partecipare alle riunioni della Settimana, di
appello che avranno luogo - Dio permettendolo - nel seguente ordine:
Questa sera, venerdì 23 gennaio, al Bessè (pastore A. Ricca)
Domenica sera 25 oorr., al Centro,
(pastore E. Geymet)
Lunedì sera 26 corrente, alla Piantà
(pastbré E. Ayassot)
4
*1'
I'#.;
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
• r
Martedì sera 27 corrente a Buffa
(pastore À. Ricca)
Meicoledì sera 28 corrente al Centro,
per i giovani ^
(pastore A. Ricca)
Giovedì sera 29 corrente ai Garin
(pastgre A. Ricca)
Venerdì sera 30 corrente nel Tempio
(pastore, V. Sommarli, Moderatore)
Sabato sera 31 corrente al Teynavùd
(pastore A. Ricca)
Domenica mattina 1° febbraio nel Tempio (pastore A. Ricca).
Voglia il Signore benedire fin da ora
tutte queste adunanze. j.
di f-aBrai^liai
(Meditazioni preparate sui testi del Calendario Biblico della Chiesa Morava)
Lunedi Ancora un brevissimo temJ6 Gennaio po e colui che ha da venire
verrà e non tarderà. Ebrei 10: 37.
Quando più Tanima nostra è oppressa dal dolore, quando la stessa vita ci
sembra un peso insopportabile, quando
lo spettacolo del dolore umano ci strazia il cuore, noi siamo tentati di gridare
con l’antico Salmista;
-— E tu, Signore, infino a quando? Poi, subito vinto il dubbio che tenta assalirci, ripensiamo alle promesse del
Signore, allo stabilimento del Regno,
alla beatitudine degli eletti, al ritorno
del Cristo nella gloria; ci sentiamo con^
solati da quei pensieri, ma anche ci
sembra che il Regno, i nuovi cieli e la
nuova terra dove regnerà la Giustizia,
tardino troppo per la nostra attesa e il
nostro dolore.
La mente di Dio, anche nella misurazione del tempo, non è conforme alla
nostra; ma intanto una cosa sappiamo;
che le promesse di Dio avranno il loro
pieno adempimento. Il Regno verrà, e
con esso l’amore, la giustizia e la santità; Cristo ritornerà: Ancora un brevissimo tempo e Colui che ha da venire
verrà e non tarderà.
Allora la nostra beatitudine sarà
completa, perchè noi lo vedremo nella
sua gloria e nella sua santità.
Martedì Rendendo del continuo gra27 Gennafo2>2e d’ogni cosa a Dio Padre,
nel nome del Signore nostro Gesù Cri
»io- Efes. 5 20.
Abbiéimo mai tentato di numerare
tutti i doni che Dio ci ha fatto? Se sì, abbiamo dovuto rinunciarvi, riconoscendone l’impossibilità. Ogni cosa che abbiamo la dobbiamo a lui di nostro non
abbiamo che il male e il peccato ciò che
ci avvelena la vita, ci rovina il corpo e
ci uccide Tanima. Il resto è suo, del
tutto suo, che Egli ci ha donato in dono
gratuito. E per il male ci ha dato la
guarigione, per il peccato il perdono,
nel sangue del suo Unigenito Figliolo, e
la vita eterna, dono ineffabile, conseguenza del dono divino del suo Cristo.
Eppure noi, il più delle volte acettiaino ì suoi doni senza neppure, pensare a
ringraziarlo, oppure lo facciamo con
tanta freddezza, con tanta mala grazia,
che se lo facessimo con un nostro simile, questo se ne sentirebbe giustamente offeso.
Di più, quando, per attuare un i^o
piano che non possiamo comprendere,
ma che mira al nostro bene, egli ei ritira qualche suo donò, noi mormoriamo,
noi ci sentiamo come defraudati di una
cosa che fosse nostra di diritto!
Quando sentiremo veramente di fare,
di tutta la nostra vita un atto di ringraziamento?
Mercoledì Infatti è dalla sua pienezza
28 Gennaio che noi tutti abbiamo ricevuto grazia sopra grazia.
Giov. 1: 16.
Iddio è l’essere infinito ed assolutamente santo, e tutto quanto viene da
Lui è santo. Ogni suo dono, e noi abbiamo veduto quanto essi siano innumerevoli, è una grazia che partecipa
della sua santità. Basterebbe che noi aprissimo il nostro cuore e la nostra anima, perchè la grazia, che discende
dai Cielo, che ci viene dal Padre per
mezzo di Gesù Cristo, sovrabbondasse.
Eppure noi, con la nostra volontà ribelle, con la nostra inclinazione al male,
troppe volte profaniamb la grazia di
Dio o ci rifiutiamo di riceverla. Ma Dio,
nella sua misericordia continua ad innondarci di grazia, sino a che la nostra
volontà ribelle ne è vinta, e, anche in
noi il male è vinto dal bene.
Giovedì Servendo con perseveran29 Gennaio come se serviste il Signore e non gli uomini.
Efes. 6: 7.
Il cristiano, molte volte, vede misconosciuta la sua brama di bene, respinta la mano che tende con gesto fraterno, 0 vede attribuire scopi inconfessati
^ egoistici a quello che non è altro^che
il suo desiderio di servizio.
Altre volte in cambio del bene che
ha cercato di fare, dei servizi che ha
reso non ottiene che ingratitudine e
persino disprezzo.
Allora, l’uomo vecchio, sempre pronto a risorgere, si amareggia e fa proponimento di non sacrificarsi oltre, di non
rendere più servizi a chi se ne mostra
del tutto immeritevole.
Occorrerà allora pensare al modo col
quale noi abbiamo risposto a Gesù Cristo che è venuto nel mondo per servire.
Se Egli ebbe in cambio la Croce, come potremo noi pretendere gratitudine? E poi, è veramente servizio, nel
senso evangelico, quello che si fa per averne ricompensa?
Noi serviamo gli uomini, perchè vogliamo essere servi del Signore, e qualunque cosa facciamo siamo dei servi
inutili.
Venerdì Questo lo sapete, fratelli
30 Gennaio miei diletti, ma sia ogni uomo pronto ad ascoltare, tardo al parlare, lento all’ira, perchè, l’ira délVuomo
non mette in opra la giustizia, di Dio.
Giacomo 1: 19-20.
L’epistola di San Giacomo contiene
molti precetti di vita pratica, di una
vita quale è possibile vivere quando sia
già illuminata e fortificata dalla Fede.
Ma in questi precetti la differenza tra
l’uomo naturale e la nuova creatura in
Cristo è messa in evidenza. Ecco qua:
quale è l’uomo naturale che non si creda intellettualmente e moralmente superiore agli altri, che non voglia sempre
esprimere ed imporre il suo parere e
che non arda d’ira quando si crede disprezzato o menomato in quelli che
considera i suoi diritti?
Egli chiama giustizia la sua ira..„.
Il redento sa invece che Dio può parlare anche per la bocca di un piccolo
fanciullo, ed è quindi disposto ad ascoltare consigli ed ammonimenti, mentre
evita ogni vana ciancia e medita su
quanto dice.
li’ira poi, se anche si accende contro
il male, non arde mai contro l’uomo, nel
quale il cristiano non vede che un fratello, ignorante o ammalato o almeno
da raccomandare alla misericordia di
Dio.
Sabat« Ma .¡joi siete una genera31 Gennai zione eletta, un, reai sacerdozio, una gente santa, un popolo che
Dip s’è acquistato affinchè proclamiate
la virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce.
1 Pietro 2: 9.
L’incommensurabile misericordia di
Dio, che di una gente morta alla Grazia, e destinata per giusto giudizio alla
condanna e alla morte ha fatto il suo
popolo!
La tendina del tempio si fendè. aUa
morte del Cristo, e non fu più chiusa,
sicché noi possiamo entrare nel luogo
santissimo a contemplare la grandezza
dì Dio ed a ministrare al suo altare. Tutti. Non più un privilegio di nascita un’elezione di casta: tutti, perchè tutti fratelli del sommo sacerdote. Cristo, che
ha fatto di sè la vittima pura ed immacolata. Tutti, affinchè tutti proclamissimo la virtù di Dio.
Di Dio che ci ha rivestiti della stola
imbiancata nel sangue dell’Agnello, più
pura dell’Efod sacerdotale; di Dio che
vuol fare di noi gli strumenti per la salvezza di nuove creature che Egli ha elette.
Rivestiti della sua luce meravigliosa
egli vuole che risplendiamo di essa, nella notte buia del mondo, acciocché, altri fratelli, attratti dalla luce che è in
noi, vengano per percorrere con noi la
strada che guida al cielo.
Generazione eletta, reai sacerdozio,
gente santa, popolo di Dio!
I. Lombardini.
mnm ma mia
ORFANOTROFIO FEMMINILE.
Genre Davide, L. 15 - Chiesa di Villar Pellice, all’occasione visita delle Orfanelle, 200 - Cadette Villar Pellice,
5 - Alla cara memoria di Ethel Jalla,
lé aiilitehe Elba Longo, 10 - Violetta Vinà5^,” 10 - Maggio Cocorda, il0 - Chiesa
Valdese di Torre Pellice, domenica della Madre, 285 - Cav. Fernando Pellegrini, 250 - Clara Gardiol Frache, in
memoria Val. Carab. Bertinat Gius., 25
- Anita, Arnaldo e Italo, in memoria
del loro caro marito e padre, 100 - Elsa
e Rodolfo Rollier, in memoria di Linette Cotta Morandini, 25 - N. N., 100 Chiesa Valdese Pomaretto, domenica
della madre, 70 - Berton Maestra Elvìna, in memoria, 20 - Serafino ing.
Luigi e famiglia, 50 - Scuole domenicali
Pinerolo, 75 - Concistoro prò Orfanello
Rorà. 27,15 - Susanna Fenouil, IO - Enrico Margiunti, 50 - Chiesa Valdese
Serre di Angrogna, 20 - Diana Nicola,
4 - Chiesa Valdese Massello, 30 - Unione Femminile Id., 25 - N. N., Ivrea,
500 - Elma e Angelo Farina, 50 _ Ines
e Giovanni Maggi, 100 - Ada e Cariuccio Geymonat, in ricordo del loro caro
Babbo, 30 - Godino Rita in Pasquet, in
memoria del Padre, 20 - Cesira Tron,
in m,emoria dei suoi cari Giosuè e Adele, 25 - Chiesa Valdese di Via IV Novembre, Roma, 250 - Id. Perrero, 76 Id., Coazze, 100 - Gustavo e Ketty
Comba, Genova, 200 - Caruso Umberto,
in memoria della Madre, 25 - Chiesa
Valdese, Rio Marina, 45 - Ercone- Malan Rina, 10 - Pagliai Pier Luigi, 30 Società Cucito, San Germano, 50 Vittoria Mayel-, Ì00 - Chiesa Presbiteriana Italiana, Baltimora, 105 - Frangoli Fosco, 20 - Maria Menusan, in memoria Cav, Eli Long, 50 - Allievi Scuo-'
la domenicale Corso Principe Oddone,
Torino, 50 - Armand Hugon cav. Giuseppe, 50 - Bertin Susy, in memoria di
L. Balmas Collet, 20 - Chiesa Valdese,
Villasecca, 100 - Corale Valdese di San
Giovanni, in memoria Ethel Jalla, 36 Margherita Rasora, 50 - Bertin Ricca
Margherita, 25 - Salma maestro Enrico,
20 - Gunetti Paschetto lima, 10 - Famiglia Monnet Nicolet, 25 - Unione
delle Madri, Luserna S. G., 50 - Chiesa
Valdese, Id., 100 - Domenica della Madre, Id., lÓO - Eugenia Geymet e Elisa
Cabella, 50 - Dott. Gay Arturo, in memoria Console Eynard, 25 - Scuola domenicale San Germano, 50 - Chiesa
Valdese Id., 150 - Cassa Risparmio Torino, a mezzo Filiale di Torre Pellice^
1000 - Forneron Alessandro e Margherita, in occasione battesimo di Claudio,
20 - Godin Elisa, 10 - Lega Femminile
di Como, 200 - Chiesa Valdese, Id., 200
- Chiesa Valdese dì Ivrea, 300 - Chiesa
Valdese di Genova, 300 - Fiori in memoria di i^turo Mansuino, 50 - Società Cucito della Chiesa di Bergamo, 800
- Ernesto Peyrot e famìglia, in ricordo
del Padre, 20.
L. 1,—
della valle di
Prof. Gino Costaiel, direttore responsabile
ARTI GRAFICHE . L’ALPINA . - Torre Pellice
La famiglia dello Scompa.rso
Giovaiisii Goss
commossa per le fitte stazioni di affetto e
simpatia tributate al suo Caro, ringrazia. tutti coloro che intervennero alla
mesta cerimonia. In special modo il
cav. Giovanni Mazzonis e tutti i Compagni di lavoro.
Torre Pellice, 21 gennaio 1942-XX.
VIA QUELIA
MASCHERA
DI DOLORE!
I- ANTI NEVRALGICO
ALPHA BERTELLI
’’IL^CONTRODOIORE” ,
1
■Il
Chiave Biblica. - L. 3#,^______
Repertorio di tutte le parole contenute nella Bibbia.
Piccolo Dizionario Biblico L. 16,
Rilegàto L. 20,—
Aiuto indispensabile per i lettori della Bibbia.
Giovanni Rostagno: A Roma con San
Paolo L. 10,—
« Quando sì ha finito di leggere... si
ha un’idèa completa dell’ambiente
sociale e spirituale in cui l’Apòstolo
trascorse i suoi ultimi anni... ma specialmente si ha il sentimento dì esserci molto avvicinati all’anima dell’Apostolo». (La Luce).
Giovanni Rostagno: Il dramma dell’Apostolo e dell’Angelo di Satana Predica L. 1,—
Parole di speranza e di fede per chi
lotta e chi soffre.
Ernesto Comba: Ma ora... - Pjpedica
L. 1,—
Un serio appello alla decisione, cristiana.
Chi sono i Valdesi? L. 0,15
Opuscolo di 16 pagine - Sintetizza la
storia, la dottrina, l’ordinamento
valdese..
Giovanni Miegge; Chi sono i cristiani e
vangelici? l. 1,
Opuscolo di 36 pagine - Presenta in
modo piano e oggettivo i principiì del
protestantesimo.
Giovanni Miegge: Protestantesimo e
spiritualismo L. 3__
Quaderno di 64 pagine - Discute i
rapporti del protestantesimo col razionalismo, la mistica e la filosofia
dell’esistenza.
Attilio Jalla: Luserna
Vicende e tradizioni
Luserna nella storia valdese.
Lezioni di Religione
Sono usciti finora i tre primi volumi:
Classe I, pag. 32 L. 2,50
Classe II, pag. 56 L. 4,—
Classe III, pag. 72 L. 5,—
Il testo, agile e aderente al linguaggio
biblico, le illustrazioni, riproducenti
opere classiche, la nitidezza della
stampa, la bontà della carta e della
copertina raccomandano questa edizione.
Giovarmi Miegge: Il picolo Campanaro
- Racconto L. i,__
« Un quadro avvincente della vita di
un nostro villaggio di montagna nelle Valli Valdesi, e della simpatica attività di un giovanetto che ama il lavoro... » (La Luce).