1
iVOVELLl
GIORNALE RELIGIOSO
PREZZO DMKSOCIAXIO^'E
U domicili»)
Torino, per un anno L. 6,00 L.7,00
— per sei mesi » 4,00 » 4,30
Per le provincie e l’eslero franco sino
ai conlìni, un anno . . L. 7,20
per sei mesi, « 3,20
A).r,0eiovTi{ (Jè èv àyójtjj
Srgnrndo la verità nella cariU
Epk. IV. ^5.
L’Ufficio della BUONA NOVELLA è in
Torino, presso la libreria Evangelica
di GIACOMO BI.WA, via Carlo Alberto,
dirimpetto al Caffè Dilei.
Le associazioni si ricevono in Torino allo
stesso UiBcio.
Gli Associali delle Provincie potranno provvedersi di un vaglia postale,
inviandolo franco alla libreria Biava.
L'Armonia e la Storia. — Ricezione di Proseliti. — Cspotiiione Evangelica.
La Qlieta Grtco-Russa. — Notizie reltgioie. — Cronachetta polìtica.
l’armonia e la storia
II.
L'Armonia si atteggia a corruccio
contro la Buona Novella, e la tratta
da calunniatrice perchè quest’ultima
ha detto: « Papa Bonifacio III loda
l’assassinio barbaro commesso dall’empio, dal sanguinario imperatore
Foca, ed in premio ottiene da lui il
titolo di vescovo universale di tutta
quanta la Chiesa ». Ma quali sono le
ragioni che adduce madonna Armonia per ¡smentirci? Eccolej ma che
i nostri lettori nou ridano. « L’assassinio del predecessore Maurizio e
suoi figli fu da Foca commesso l’anno
602 nel quale egli cominciò a regnare,
cinque anni prima che Bonifacio
fosse pontefice ». Cosa ve ne pare?
Non è una ragione invittissima ?
Quando Bonifacio fu papa, il delitto
di Foca era stato commesso ; dunque
non lo lodò! invidiabile logica clericale !
2
Ma prima di dare le prove delle
lodi date dal papa a quel mostro
che disonorò l’umanità, sotto il nome
di Foca, raa che poco mancò non
fosse canonizzato perchè esaltò i
papi, richiamiamo alla memoria dei
nostri letiori, l'assassinio commesso
dall’empio Foca sulla persona del
suo legittimo imperatore Maurizio.
Non abbian timore i rev. deU’/l/-monia ehe noi aggraviamo i delitti del
loro carissimo Foca: noi copieremo
da un autore dei loro, da un autore
gesuita, dal P. Maimbourg, il quale
nella storia del pontificato di s. Gregorio così descrive 1’ assassinio di
Maurizio«. L’imperatore (Maurizio)fu
dato in mano a Foca, il quale per
una crudeltà spaventevole fece scannare in sua presenza e sotto gli occhi dello stesso Maurizio cinque piccoli principi suoi Pigli che il disgraziato imperatore non aveva potuto
salvare ». Dopo ciò il gesuita narra
come la nudrice deH’ulliino figlio di
Maurizio volendo salvare il piccolo
principe, oilri in iscambio il suo fanciullo; ma che Maurizio essendosene
avveduto, non volle permettere tale
cambio, e manifestò il proprio figliuolo. « Dopo ciò, continua il gesuita,
il tiranno più crudele delle stesse
fiere, non essendo commosso per
nulla da una così bella e cosi generosa azione, che faceva piangere tutli
gli astanti, comandò che il piccolo
innocente fosse ucciso, e che si consumasse il sanguinolento sacrificio
di sua crudeltà stendendo Maurizio
sopra i corpi dei cinque suoi figli
siccome sopra un altare, e là il fece
inumanamente scannare ». 11 figlio
maggiore di Maurizio era in viaggio,
ma Foca il fece raggiungere e trucidare. Ma seguiamo a citare il gesuita.
« Il crudele Foca fece ancora morire
quasi lutti i parenti e gli amici delr imperatore Maurizio, ed anco la
imperatrice Costantina e le sue tre
figlie, contro la parola che egli avea
data al Patriarca Ciriaco che le lascierebbe vivere in pace in un monastero ove erausi rinchiuse. In una
parola non vi fu giammai tanto sangue innocente sparso, nè tante miserie e disgrazie come sotto il suo
regno..... Non vi fu mai un tiranno
più infame di questo disgraziato uomo
senza virtù, senza nascita, senza onore , senza merito , malfattissimo
nella persona, orrendamente brutto...
in una parola avendo tutte le cattive
qualità che si possono opporre a
quelle che i storici hanno così grandemente lodate in Maurizio ». Allorché dunque noi abbiamo chiamato
barbaro l’assassinio commesso da
Foca, e questi lo avevan chiamato
empio e sanguinario imperatore non
avevamo calunnialo.
3
Ora poi vediamo come uu papa, il '■
santissimo Gregorio loda l’assassino
e l’assassinio. Noi non volevamo entrare in certi particolari dispiacevoli,
max Armonia ci cosiriuge nostro malmalgrado: a suo dispetto però useremo
la moderazione servendoci anche qui
delle parole del sulloJato gesuita, il
quale nella storia di papa Gregorio,
facendo il panegirico al suo eroe nou
può fare a meno di confessare che
questi lodò grandemente l’empio, il
sanguinario assassino Foca. « Io
confesso, sono parole del gesuita
Maimbourg, che tutlo quello che ho
detto (cioè la descrizione dell’assassinio di Maurizio) potrà fare qualche
pena a coloro che dopo leggeranno
le tre lettere che il santo pontefice
scrisse a Foca ed a Leonzia sua moglie, quando si ebbero a Roma le
notizie di quello che era avvenuto a
Costantinopoli, e che Foca era stato
coronato imperatore. Imperciocché
sembra che in tutte tre quelle lettere
egli si rallegri e renda grazie a Dio
pel suo avvenimento al trono siccome
del più gran bene che avesse potuto
avvenire all’ impero, e che esso ne
parli nei termini i più avvantaggiosi
del mondo , siccome di un principe
ammirabile che farà rifiorire il mondo, e lo renderà felicissimo, liberandolo du tutte le miserie dalle quali
fìno allora era stato aflltto: e loda
Iddio perchè dopo di essere stati sotto
uu giogo insopportabile, si comincia
a rientrare nel godimento di una
dolce libertà sotto il suo impero ».
Noi abbiamo citate le parole del gesuita panegirista del papa: ora giudichino i nostri lettori se noi abbiamo
calunniato, o se VArmonia abusando
della storia mentisce sfacciatamente.
3Ia l’/lmoniii continua: » Noi sfidiamo la Buona Novella a produrre,
se le basta la visla, un qualche documento comprovante cho il nominato
papa (Bonifacio III) abbia lodato l’assassinio barbaro ecc. "■ E noi accettiamo la sfida di madonna Armonia
e le facciamo vedere che ci basta la
vista a provare quello che abbiamo
detto di Bonifacio III.
l’apa Gregorio I, dopo l'avvenimento di Foca, mandò a Costantinopoli in qualità di suo Nunzio (apocrisario) il diacono Bonifacio, che fu
poi papa Bonifacio III. Questi fu
forse il portatore delle lettere di Gregorio di cui sopra abbiamo parlato ;
e questi sicuramente dovè a voce dire
assai più airimperatore di quello che
Gregorio gli diceva in iscritto. Se
Gregorio lodava in quel modo ì'empio
il sanguinario Foca , il suo ambasciatore mandato in quella occasione
avrebbe egli latto di meno ? Lo storico Le Sueur nella sua storia della
chiesa e dell’ impero , all’anno 605
4
dice di Bonifacio apocrisario che egli
fu ricevuto dalfimperalore Foca molto
bene; ed essendosi avveduto che il
patriarca Ciriaco non era amato dall’imperatore perchè gli avea rimproverato l’assassinio, l’apocrisario per
mettersi bene coll’imperatore, e per
ottenere favori per il vescovo di Roma, non mancò di infamare e di calunniare il patriarca: « e vi riuscì
così bene, segue lo storico, che tre
anni dopo fu fatto papa, ed ottenne
l’ordinanza di Foca per essere dichiarato vescovo universale ».
Ma non basterà a\\'Armonia queslo documento, e sebbene Le Sueur
sia storico dotto ed imparziale, essa
ci opporrà che è uno storico protestante: ebbene citiamo autori cattolici.
Il sig. Bruys è autore cattolico; ha
scritto la storia dei papi, la quale è
stimata da tutti. Noi traduciamo dal
francese le parole di questo autore
nella vila di Bonifacio Ili. "Egli (cioè
Bonifacio 111) era stato mandato nel
603 a Costantinopoli in qualità di
Nunzio del papa s. Gregorio. Il tiranno Foca, irritato contro Ciriaco,
patriarca di Costantinopoli, il quale
si era generosamente opposto al crudele disegno ch’egli aveva formato
di far morire la imperatrice Costantina, si dichiarò per il papa di Roma,
6 favorì la sua ambizione in pregiudizio della chiesa d’Oriente, Bonifacio
fece sollecitare Foca, e ne ottenne il
titolo di vescovo universale, che il
papa Gregorio I aveva così altamente
condannato». Qui l’autore che noi
citiamo, cita a sua volta Anastasio
Bibliotecario, Paolo Diacono, Sigonio,
e Pomponio Leto. Ecco risposto alla
sfida dell’ Armonia : che ne dicono
i nostri lettori, siamo noi i calunniatori ?
Per riguardo al terzo fatto rimproveratoci Aa\VArmonia, che la B.
N. cioè ha calunniato papa Gregorio
II nell’aver detto che egli vendè l’Italia ai barbari ed a’ Francesi, i nostri lettori vedono quale vasto campo
ci si aprirebbe per dimostrare l’amore
sviscerato dei papi per la povera
Italia, e come essi, sì essi soli, sono
se non l’unica, almeno la principale
cagione dei mali della patria nostra ;
ma tale discussione ci porterebbe sul
terreno politico che noi ci siamo proposti di non calcare. L'Armonia dice
che non è vero che papa Gregoriq II
vendè a Luitprando l’Italia, perchè
questi già regnava in Lombardia.
Non è quesla una ragione potentissima ? Ma lasciamo i rev. dell’^monia nelle loro volontarie aberrazioni ;
e per difenderci dall’accusa di calunnia rimandiamo i nostri lettori alle
fonti : ecco alcuni degli autori che
possono consultarsi per vedere se noi
abbiamo calunniato: si vedano Paolo
5
Diacono nella storia miscellanea al
lib. 21: quest’opera si trova nel primo
tomo del Muratori Rerum Hai. scriptor.: Zonara nel libro lo degli Annali
al cap. 4: s. Teofane chronogr. ann.
320: iVaucler. Gener. 25: Bruys liistoire des papes; hist. de Greg. H.
Le Sueur hist. de l’Egl. et de l’empire ann. 724, ed altri che per brevità
non citiamo.
Ora che abbiamo ribattuta la taccia di calunniatori, che piaceva alVArmonia di darci, preghiamo quel
giornale e consorti a non volersi rallegrare per la nostra risposta quasiché avessero trovato il modo di
farci recedere dai nostri proponimenti
di non voler entrar in polemica con
certi giornali : noi avevamo promesso
ai giornali clericali che se qualche
volta avevamo volontà di smentire le
loro calunnie lo avremmo fatto; questa volta ne avevamo volontà, e lo
abbiam fatto; ma non siamo disposti
ad appiccare una polemica eterna,
specialmente con uomini che non
usano che di malafede e menzogna.
Se X Armonia cerca di darsi aria d’importanza presso certi fanatici che
la leggono, attaccandoci: se crede
che noi le possiamo dare materia
per empire le sue colonne colla polemica, la sbaglia. Noi non ricusiamo
mai di combattere, ma vogliamo
combattere lealmente, ed i giornali
clericali non sanno cosa sia lealtà f
Non meni dunque vanto VArmonia se noi non replichiamo alla sua
risposta di sabato scorso : noi non
troviamo in essa che ingiurie, e menzogne : la nostra replica è di pregare chi volesse vedere il fine di
questa polemica di leggere attentamente gli articoli Armonia ed i
noslri, e poscia giudicarne.^
RICEZlOJiE DI PROSELITI
Togliamo dalla Semaine religieuse
i seguenti particolari, che abbiamo
promesso, sulla ricezione nel grembo
della Chiesa evangelica di cinquantadue Cattolici romani, avvenuta giorni
sono in Ginevra:
Le speranze da noi espresse nel
settembre dell’anno scorso, all’occasione di un pubblico ricevimento di
proseliti, già cattolici, si sono, la Dio
mercè, realizzate, e giovedì è stato un
nuovo giorno di benedizioni per la
chiesa di Ginevra. Indipendentemente
da un certo numero di persone che
a Natale vennero ammesse alla nostra
comunione, ed oltre alcune ricezioni
particolari, cinquantadue proseliti furono solennemente ricevuti, dopo di
avere, durante tulto l’inverno, assistito al corso d’istruzione religiosa pei
Cattolici, ed aver date serie prove di
6
loro fede e delle loro disposizioni.
Dna gran mollitudine di fedeli si affollava in pio raccoglimento sotto le
volle della Cattedrale, e circondava
colie .sue simpatie i nuovi fratelli che
essa d’ora innanzi conterà nelle sue
file.
La cerimonia ebbe principiO'da una
preghiera del sig. pastore Duby, vicepresidente del Concistoro, e dalla lettura di alcune parole di s. Paolo ai
Tessalonicesi. Lo stesso signor Duby
rivolse poscia ai proseliti un discorso,
di cui riproduciamo qui la sostanza;
■I Nel momento, diss’egli, in cui avete
compiuto un alto solenne, maturato
in una serie istruzione, noi non crediam necessario il rammentarvi di
nuovo le differenze che esistono tra
la Chiesa di Roma e la Chiesa dell’Evangelio. Ciò che importa si è il
rammentarvi Colui, agli occhi del
quale ogni cosa è a nudo e al tutto
scoperta , e che manifesterà netl'ultimo giorno i disegni dei cuori-, ciò
che importa si è il farvi sentire le
conseguenze che scco trascinerà codesto vostro passo, e i mezzi atti a
sostenervi nella nuova via nella quale
entrate. Io non parlo qui delle conseguenze temporali, imperciocché la
vostra decisione non è stata spinta
da fini mondarii ; avrete piuttosto da
subire rimproveri e spiacevoli imputazioni per parte dei membri della
comunione che abbandonate. In queste lotte precisamente dovranno manifestarsi gli effetti della vostra adesione all'Evangelio. Sopportate codeste prove con la mansuetudine e la
pazienza, di cui il divin nostro Maestro cl ha dato l’esempio. Date gloria
alle nuove vostre convinzioni, vincendo il male col bene, e conservando
sempre una perfetta moderazione con
coloro che vi chiederan conto della
vosira fede. Gesù Cristo, alle sofferenze fi alle ingiurie si contenta di
rispondere unicamente col presentare
la Verilà , rimettendosi pel resto a
Colui il quale giudica con giustizia.
La violenza e la collera sono segni di
debolezza.
« Voi entrate in una chiesa la quale
non riconosce altro che la Parola di
Dio per base della sua fede. Sia adunque vostro diritto e vostro dovere ¡1
respingere da voi tutto ciò che vi
sprà insegnato che non sia d’accordo
con la Santa Parola. Provate colla
vostra fede e colla vostra condotta,
che se avete respinti gl’ insegnamenti
degli uomini, avete ciò fatto per seguire intieramente ¡ precetti di Dio.
Nudritevi delle sacre Scritture, ed
alle obbiezioni che vi saranno fatte,
rispondete sempre con queste parole;
Sta scritto-, ed alle dottrine che non
potete ammettere , rispondete; JVon
istà scritto. La vostra condotta de«
7
farsi di più in più conforme al Vangelo, acciocché gli uomini, testimonii
della vostra vita, sieno ravvicinati a
voi. L’Evangelo insegna che la testimonianza della fede è l’obbedienza,
ed una risoluzione sincera di avere
in ogni cosa dinanzi agli occhi 1’ e
sempio di Gesù Cripto; Queijli che
appartiene a Cristo, deve camminare
come efjìi stesso ha camminato. In
altro modo operando, dareste formale
smentita alla professione della vostra
fede.
« Ma, senza più, v’ indicherò la
sorgente alla (juaje potrete attignere
la fedeltà e la fermezza -, Gesù Cristo
medesimo è quegli che ce l’addita,
allorquiindo ci dice che Iddio dà il
suo Santo Spirito a colui che glielo
domanda. Fuori di Crisfo,sta scritto,
non potrete far nulla. Colui il quale
dimora in Lui, porla molti fruiti. Fatevi dunque animo, miei cari fratelli,
disponetevi ad accostarvi al sacramento della Santa Cena, la quale più
strettamente vi avvincolerà col vostro
Redentore; e lo Spirito Santo fortifichi, c sviluppi di più in più in voi la
fede ch’Egli vi ha data! »
Poi, rivolgendosi ai Fedeli raunati
nel tempio, l’oratore raccomandò alla
loro cristiana affezione I nuovi fratelli. « Il Concistoro, diss’egli, ve li
presenta; senza dubbio, egli non può
leggere nel profondo dei cuori ; ma
si sono prese tutte le precauzioni acciocché nessun motivo interessato o
mondano abbia potuto operare sulla,
loro determinazione. Unite dunque
alle nostre le vostre preghiere, acciocché in queslo solenne momento, Iddio spanda su di loro in gran copia
il suo Spirito!» Indi ¡catecumeni,
alzatisi, fecero la loro abjura, secondo l’uso della chiesa di Ginevra.
Il signor Bungener, a nome degli
ecclesiastici che si sono incar¡cati
de¡ corsi d’istruzione religiosa, ha diretta una commovente allocuzione ai
proseliti. Dopo averli assicurati degli
ardenti voti dei loro Pastori per la
confermazione della loro fede, l'oratore li ha chiamati a lestimon¡are la
verità e la purezza delle doitrine
evangeliche che sono state loro insegnate. « Noi, diss’egii, non abbiamo
voluto sapere con voi se non una sol
cosa, Gesù Cristo, e Gesù Cristo croc¡fisso. Noi nou rovesciamo pel piacere di rovesciare; ma sì imt ricostruire , e non abbiam falto alcun
vuoto senza tosto riempirlo. Voi ora
siete liberi; ma vi resta da saper bene
ciò che sia libertà; e questo veniamo
oggi a ripetervi, ricordandov¡ da che
cosa siate liberali, t da che cosa non
10 siate 0 non lo dobbiate essere.
« Siete liberati dall’autorità suprema di Roma, la quale riserva a sè
11 potere di distribuire le grazie della
8
salvezza, e di aprire il cielo. Fra tutte
le male conseguenze di quest’ autorità, ma ve n’è, la quale merita di
essere qui rammentata, ed è io annichilaraento della responsabilità del
fedele dinanzi a Dio. II discepolo di
Roma non ha altro da credere oltre
a ciò che gli vien detto di credere;
non ha altro da fare oltre a ciò che
gli vien dello di fare, e la Chiesa è
mallevadrice della di lui salvazione.
Il giogo è ad un tempo stesso pesante e leggiero, gravemente incomodo, e dannosamente comodo. Voi lo
avete portato codesto giogo, e qualunque sia stata la prima sorgente dei
vostri dubbii e delle vostre incertezze,
una sola e medesima conseguenza è
stata per voi tutto il risultato delle
vostre determinazioni di questo giorno. Divenendo liberi, voi divenite responsabili, primieramente della vostra fede ; noi vi abbiamo insegnato
a qual fonte potete attignerla, ma non
ve l’abbiamo imposta. Il perfezionamento della vostra fede dev’ essere
vostra opera continua, sino al dì in
cui essa si cangerà in veduta. « 11
protestantesimo, vi si dirà, è la libertà
di credere ciò che si vuole, o di non
creder nulla » : voi avete veduto che
il protestantesimo è la libertà di rigettare tutto ciò ch’è stato aggiunto ai
ai divini ammaestramenti, la libertà
di nulla credere oltre a quello che inse
gna la Bibbia. Ma ben poca cosa sarebbe il rispondere con parole ai vostri avversarii, se nello stesso tempo
non faceste loro vedere che la parola
di Dio è divenuta la vostra guida, la
vostra luce, la vostra vita, il vostro
lutto. Non contentiamoci di studiarla
per opporla agli errori del cattolicismo; attignamvi una fede la quale
sia vita, sia amore.....Iddio è amore.
EgU è perciò che noi amiamo codesta
Parola, perchè ci viene da Dio, perchè ci parla della sua bontà, perchè
è tutta piena del Sai valore, perchè da
tre secoli ha dissipale le tenebre che
avevano avviluppata la croce; noi
l’amiamo perchè l’amarono i padri
nostri, perchè fu la loro luce e la vita
loro. Dessa li sostenne e li consolò
in lutte le loro prove; dessa fece i nostri martiri. Se l’amate, i noslri padri saranno anche i vostri ; dessa darà
a voi ciò che a quelli ha dato; il coraggio e la libertà persino nelle catene; imperciocché laddove è lo Spirito del Signore, ivi è la libertà,
« In secondo luogo voi divenite responsabili delle vostre operazioni, di
tutti i movimenti del vostro cuore, di
tutto quello che avrete, o non avrete
falto. La vostra liberazione trae seco
la vostra sommessione intiera al giogo
di Dio e della sua Parola. Vi è stato
detto che voi cercate la libertà di fare
il piacer vostro. Egli è pur troppo
9
vero, che ne’ primi tempi della Riforma, vi furono uomini i quali si
erano dati a credere che la loro liberazione consistesse nello sciogliere
la briglia alle loro passioni; ma lo
Spirito del Signore non avea preso
abitazione in coloro, e senza lo Spirito del Siguore, la libertà non è altra
cosa che disordine, anarchia, corruzione. La chiesa di Ginevra non ammette e non ammetterà giammai altre
anime che quelle che le sembrano
marchiate col suggello di Dio.
«NellaChiesa di Roma avete il prete
e Dio: nella nostra Chiesa Iddio è
dovunque — Iddio solo. Vi trovate
liberati da quelle mille superstixioni
che non parlano se non agli occhi ;
ma ne avete in compenso le sante impressioni di un culto in ispirilo e verità. Nella Chiesa di Roma eravate
costretti a ripetute preci ; ed ora non
più pregherete per penitenza, e sareste inescusabili se dalla preghiera
non venisse la vosira gioia e il vostro
scudo. Non pregherete più i santi ;
raa avrete sempre davanti agli occhi
il Santo dei Sanli. Le opere non saranno più per voi una condizione a
salute, ma incorrerete 1’ obbligo di
farle, sotto pena di possedere una fede
morta. Ecco il giogo che dovrete portare; ma è questo il giogo dei beati,
è il giogo degli Angeli nel cielo ! La
legge di Dio può sembrarvi severa,
ma la sua bontà vi comparirà, al
tempo stesso, più grande. Nessun
uomo d’ora innanzi vi dirà più: io ti
assolvo-, ma ve lo dirà Colui solo il
quale è morto per voi. Noi vi abbiamo condotti a Lui, noi vogliamo lasciarvi appiè della sua croce. A Lui
solo pensate, per Lui solo vivete. Egli
vi ha amati, e voi amatelo simigliantemente. Egli vi ha redenti, e voi vivete come sjioi riscattati, e divenite
fiamme vive che spandano la luce all’intorno di loro.
» La felicità alla quale Iddio vi
chiama è quella di poter dire altamente: Io so in chi ho credulo, e in
chi ho confidalo-, e di non avere più
altra cosa da fare che amare Colui il
quale ci ha amati il primo. Amatelo
nella sua parola, amatelo ne’ vostr
fralelli, amatelo.....e per Lui romperete i vincoli del peccato, sarete consolati nelle vostre prove, e farete veramente parte della Chiesa immortale
di Gesù Cristo. Allora vedendola in
faccia, gli renderete grazia dell’avervi
schiuse le fonti pure della fede e dell’amore ».
Dopo sì belle esortazioni, il signor
Duby ha pronunciato la preghiera, e
l’assemblea si è ritirata con quell’attitudine calina e raccolta che viene
prodotta dalle sante emozioni.
10
ESPOSIZIONE e\a?;gelica
I Libri ApofriB.
I.
Una delle più gravi accuse che si fanno
dai dericali agli evangelici è quella di
avere mutilalo la Bibbia. Lln’acciisa così
grave merita bene la pena di una discussioDe; e noi la faremo, a Dio piacendo,
senza lo stile acre della controversia, raa
solo espoDeodo la nostra credenza intorno ai libri della Bibbia, e dicendo il
perchè noi nnn possiamo ritenere per canonici aldini libri che la Chiesa romana
ritiene per lati.
La nostra Bibbia del Vecchio Testamento è composta dei seguenti libri. I cinque
libri di Mosè, i libri di Giosuè, dei Giudici, di Rut, primo e secondo di Samuele, primo e secondo dei Re, primo e secondo delle Cronicbp, il primo di Eidra,
il libro di Nehemia, il libro di Ester fino
al terzo versetto del capo X, il libro di
Giobbe, i 150 Salmi, ¡Proverbi o le sentenze di Salomone, l’Ecdesiasle, il Cantico dei cantici, i qualtro profeti maggiori
Isaia, Geremia compreso ii libro delle lamentazioni, Ezechielto, e Daniello fino al
verso iZ del capo XII; i dodici profeti
delti minori cioè Osea, Giocl, Amos, Abdia, Giona, Michea, Nahum, Ilabacuc,
Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia.
La Bibbia della Chiesa romana oltre i
libri sopranaominati contiene il libro di
Tobia, di Giuditta, gli ultim¡ capitoli del
libro di Ester, cioè dal vers. 4 del capo
X fino a lutto il capo XVl; il libro della
Sapienza, dell’Ecdesiastico, i capi XIII e
XIV di Daniello, la profezia di Baruch, e
i due primi libri dei Maccabei. Questi li
bri la Chiesa romana li ritiene per divini
e canonici, mentre la Chiesa evangelica li
chiama apocrifi, e come tali, non riconoscendo in essi la divina ispirazione, li
esclude da quel libro che essa crede essere Parola rii Dio.
Intorno ai libri del Nuovo Testamento
non vi è alcuna questione fra la Chiesa
romana e la Chiesa Evangelica, accordandosi le due Chiese a riconoscere la divinità e canonicità di tulti i libri che lo
compongono.
Il concilio di Trento nella sessione quarta si contenía di fulminare l’anatema contro tutti coloro che non riceveranno, che
non vogliono ricevere come divini e canonici quei libri; ma il suo decreto non
è appoggiato a veruna ragione. Per i cattolici romani obbligati a credere ciecamente alla loro Chiesa tale decreto èsufficiente; ma per chi vuol ragionare non
vale uulla. Noi però per negare la divinità e oanoaicità di quei libri non portiamo un decreto di un nostro sinodo, ma
delle buone e valevoli ragioni delle quali
facciamo giudici i nostri lettori.
Ci protestiamo però che in questa nostra esposizione evangelica noi non vogliamo attaccare nè direttamente nè indirettamente la Chiesa romana: ma intendiamo soltanto di esporre la nostra credenza intorno a quei libri, e le ragioni
per cui noi non li crediamo nè canonici
nè divini: vogliamo ribattere l’accusa ripetuta fino alla nausea che noi abbiamo
mutilato la Bibbia. Fermi nel nostro diritto, noi esponiamo la nostra fede, e la
difendiamo dagli attacchi dei nostri nemid.
Sei sono le ragioni principali |>€r le
quali noi non riteniauio quei lihri per
11
divini e canonici: 1“ perchè non crediamo
che il Concilio di Trento, avesse tale autoiità da dichiarare essere Parola di Dio
quella che fino allora non era creduta tale
dalla Chiesa: 2“ perchè la liilil)i:i stessa
si oppone alla canonicità di tali libri; e
noi che crediamo più alla Ril>l)ia che agli
uomini, si chiamino vescovi, si chiamino
papi, 0 con quiiliinque nitro nome vogliono, non possiamo ricevere una dichiarazione di un concilio quando è contraria
alla Bililiia; 5" perchè gli elirei che hanno laBibbia del Vecchio Testamento come
ia avevano ai tempi di Gesù Crislo e degli Apostoli, nnn hanno ritenuto, nè rilengoao tali libri per canonici: A“ perchè
nè il nostro Signor Gesù Cristo, nè gli
Apostoli hanno giammai citato neppure
unodi tali libri: 5“ perchè la primitiva
Chiesa di comune accordo nnn li ha mai
riconosciuti per canonici: 6“ finalmente
perchè sono pieni di errori. Un breve
esame di queste ragioni giustiticherù la
nostra credenza intorno a tali libri, e dimostrerà calunniosa l’accusa che ci fanno
i clericali di avere mutilato la Bibbia.
Nell’esporre la prima delle nostre ragioni dobbiamo innanzi lutto rammentare
che libri canonici sono quei libri della
S. Scrittura che sono sempre stati considerati siccome libri divinamente ispirali,
e come tali inseriti nel catalogo delle S.
Scritture, che con voce greca si è chiamato canone. Ciò posto, dichiarare se un
libro sia canonico o no è una pura decisioue di fatto, e i teologi stessi della
Chiesa romana convengono che la loro
Chiesa, anche radunata a concilio, non è
infallibile nelle questioni di fdtto: se dunque il Concilio <Ji Trento potè errare, anche secondo i loro principii, in questa
decisione essi ci scuseranno se noi ci ricusiamo di credere infallibile queslo suo
decreto.
Una decisione di un fatto dipende dall’esame de’testimonii: ora noi domandiamo su quali testimonianze il Concilio di
Trento ha potuto dichiarare il fatto della
canonicità di quei libri? Essi erano stati
scritti duemila anni av.inli quel concilio,
e per venti secoli gli ebrei, c per quindici secoli i cristiani avevano seco testimonianza che que’libri non erano canonici: come dunque il Concilio di Trento
potè in un istante dichiararli canonici dopo venti secoli di testimonianze contrarie?
Ci si dirà che un Concilio generale deve
essere rispettato. Noi rispettiamo lutti, e
molto più rispettiamo un Concilio: ma
non cnnsentiaino a rinunciare alla ragione ed alla logica per rispetlo ad un Concilio. Come difiilti potremo credere alla
decisione di un fatto che ha contro di sè
venti secoli di testimonianze? E poi .noi
evangelici nmi vogliamo lasciarci imporre
da chicchessia in materia di fede, fossero
pure lulti gli uomiai insieme uniti a Concilio; se agli uomini si unissero anche gli
angeli per imporci un domma fuori della
Bibbia, noi dirigeremmo a quella congrega
le parole dell'Apustolo s. Paolo (Galat. I,
9). Se alcuno v’evangelizza olire a ciò
che avete ricevuto, sia anatema.
A tutto ciò si aggiunga che la famosa
sessione quarta del Concilio di Trento
nella quale si dichiararono canonici 1 libri apocrifi, era composta di cinque cardinali e 48 vescovi; e noi non sap(tiamo
comprendere come un decreto, neppure
unanime, di S3 persone possa dirsi un decreto della Chiesa universale. Volendo
dunque rispettare per quanto è possibile
12
la decisione dei Concilio dì Trento, senza
però rinunciare al senso comune, noi non
possiamo tenere quel decreto per inftillibile, perchè trattasi di un fatto, e nelle
questioni di fatio i teologi romani stessi
dicono che la Chiesa può errare: Irattasi
di uu fatto che non poteva essere deciso
in quel senso dal Concilio di Trento, perchè aveva venti secoli di testimonianze
contrarie: perchè 53 persone non ci sembra ehe avessero potuto rappresentare la
Chiesa universale, quando anche la Chiesa universale avesse potuto giudicare infallibilmente di quel fatto. (Continua).
LA CHIESA GllECO-RL'SSA.
Nelle attuali circostanze in cui tutti
parlano deH’Oriente e della Russia non
sarà discaro ai noslri letiori che non
conoscono tanto bene la religione chiamata dallo czar ortodossa, e da noi Greco-Russa, di averne un’idea. Noi non ci
proponiamo di fare una dissertazione,
ma solo di esporre i punti principali di
quella religione in quello che riguarda
specialmente le differenze fra essa e le
altre comunioni cristiane. Togliamo tali
dettagli dal Bulletin du monde chrètien.
■l" La Chiesa greco-russa nega che
lo Spirito Santo proceda dal Padre e dal
Figlio, e sostiene che esso procede soltanto dal Padre.
2“ Non ammette il purgatorio ; ciononostante essa prega per i morti, ed
insegna che le preghiere e le elemosine
dei santi che sono sulla terra sono necessarie a salvezza.
3» Crede che i santi non saranno
ammessi a godere la visione di Dio che
dopo la risurrezione dei corpi.
Dà la comunione sotto le due
specie, e si serve del pane comune fermenlato: mette dell’acqua nel vino dell’eucaristia, e lo dà al popolo per mezzo
di un cucchiaio.
8° Riceve alla comunione i fanciulli
alla età di sette anni ; perchè è allora,
essa dice, che incominciano a peccare.
6“ Non ammette l’estrema unzione
che si dà agli infermi nella Chiesa Cattolica, e condanna i matrimonii in quarte
nozze; imperciocché, secondo essa, non
è lecito che maritarsi tre volte.
7“ Non ammette agli ordini se non
che uomini ammogliati, ma vieta al prete
rimasto vedovo di ammogliarsi di nuovo.
8" Condanna le immagini in ¡scultura, ma ammette le immagini dipinte, i
quadri, le incisioni ecc.
9“ Osserva quattro quaresime nell’anno.
10° Ritiene come cosa illecita digiunare il sabato.
Per quello che riguarda i libri santi
dobbiamo dire che la lettura di essi è
generalmente proibita. La Chiesa Greca
dà ai suoi adepti una scelta di capitoli
dell’Antico Testamento e del Nuovo che
fanno parte della liturgia. I quattro fivangeli formano un volume; ad ogni
servizio divino se ne legge una porzione.
Nelle chiese non vi sono nè banchi, nè
sedie, ma si assiste al servizio in piedi
colla faccia rivolta verso l’Oriente. La
più gran parte del servizio consiste in
salmi e cantici ; si recitano altresì certe
litanie; gli uditori stanno col capo coperto e si scuoprono alla lettura del Vangelo. I Greci fanno il segno della croce
dalla destra alla sinistra, tutto al contrario dei cattolici che lo fanno dalla sini-
13
stra alla destra, e ciiversanionte da>;li
Armeni i quali lo fanno a mano chiusa
cd i Greci a mano aperta. Prima della
comunione occupano alcuni minuti uell’esame di coscienza ; allora il prele
recita i dieci comandamenti e si contenta di domandare al comunicante quali
sono quelli che ha violato. La Chiesa
Greca nega il primato e la infallibilità
del papa : vieta la celebrazione del matrimonio io quaresima; essa considera il
matrimonio come un mistero, e la dottrina della predestinazione è una delle
sue fondamentali dottrine.
Il vestiario ordinario dei preli grecorussi si compone di una veste talare di
lana oscura stretta ai fianchi da una
cintura: quelli che sono ammogliati si
distinguono dai vedovi per una lista di
mussolina bianca che circonda il loro
berretto rotondo di feltro nero.
La Chiesa Greca è regolata da una
congrega che si chiama il santo sinodo,
il quale deve regolare lutti gli affari ecclesiastici sotto la direzione di un presidente nominato dall’imperatore. Tutte le
decisioni del s. sinodo sono rese in nome
della suprema volontà del piissimo czar.
Fra le attribuzioni del sinodo vi è quella
del regolamento dei beni ecclesiastici.
Nella partita degli incerti del clero greco
vi è la vendita delle candele, delle corone che si mettono in capo agli sposi,
e sopratutto la vendila dei Ralvo-condotti
che il clero greco vende ai moribondi
per l’eternità : questo commercio è assai
lucrativo per il clero greco, specialmente
ove la civilizzazione non fa progressi.
Se si deve credere a gravissimi autori,
le comunità religiose tanlo di monaci,
che di monache darebbero cagione ai
più gravi scandali. L’ignoranza del clcrc
è estrema; e tutta la vigilanza del s. sinodo uon giunge nè a reprimere, nè a
coprire le vergognose cadute di quei
reverendi.
La Chiesa Greca conta circa 30 milioni
di aderenti.
¡NOTIZIE RELIGIOSE
Alemagna, Amburgo. Prima d’ora
i matrimoni ira cristiani cd israeliti erano ecce.ssivamente rari ad Amburgo, dove
a pena se ne poteva contare uno ogni dieci anni. Questo stato di cose ha considerevolmente cangiato da pochi anni in qua.
Nel •! 853 quaranta matrimoni misti furono celebrati, tra i quali ve n’ebbero
trentaseiin cui i coniugi, di comune accordo, dichiararono di voler educare i
loro figli nel cullo cristiano.
Boemia. — Ancora un altro pastore
evangelico espulso brutalmente dal governo austriaco! Il signor Hòlzel pastore
a Galblonz, il quale da cinque anni vi
esercitava il ministero ecclesiaslico, si
era cattivata l’afTezione generale, e più
di settanta persone a Galblonz e nelle Comuni vicine si erano dichiarate protestanti. In seguilo di replicate denuncie
per parte del clero caltolico, fu iniziata
una inchiesta conlro di lui, e quantunque sia stato impossibile di provare che
il signor HòzeI abbia tenuto alcun discorso su materie religiose in presenza,
di cattolici, pure si ordinò che fosse destituito ed espulso (I). Gli venne rilascia
(!) Tre aani fa, il pastore Knssult) di Praga (a
per lo stesso motivo sospeso dalle sue fuoziuDÌ a
carceralo. 1 suoi oemici lo avevano aacuiat» di
mene politiche<
14
10 un passaporto per l’Inghilterra e gli si
negò il permesso di licenziarsi da suoi
parrocchiani, Trovasi ora ad Amburgo,
d’onde intende di trasferirsi in America,
se pur non gii venga assegnala un’altra
deslinazione.
America. Una quistione del più allo
interesse agitasi in questo moiuenlo
negli Stati-Uniti. La formazione di un
nuovo territorio, quello di Nebruska è
stata decisa dal Congresso. Or si tratta
se la schiavitù potrà si o no stabilirvisi.
Una legge del 1821 sancisce espressa- *
mente che in nessun caso poirà la schiavitii, nei terrilorii annessi, estendersi al
di là del 36“ 30, di latitudine, ed il Nbbruska essendo appunto al nord di detta
linea, parea non avesse neintueno da intavolarsi la questione. Ma è stata lale la
perseveranza degli uomini di Stato del
Sud, e così fatale lo spirito di condiscendenza di quelli del Nord, che 11 S-oato
decise l’introduzione della schiavitù nel
Nebruska. Tale decisione destò in tulto
11 paese la massima commozione. Da ogni
iato numerose petizioni giunsero a Wasington. 11 vescovo protestante di NewYork, i minislri e pastori di ogni denominazione nella Nuova-lncbilterra, han
mondato al Senato una protesta firmata
da più di 3000 ecclesiastici. L’illustre autrice della Capanna dello Zio Tom ha
scritto su questo proposito in un giornale
di New-York una lettera che fece gran
senso. Infine, molte Chiese hanno creduto di loro dovere in una circostanza
così solenne, di fissare un giorno di pubbliche preghiere e di umiliazione. Una
manifestazione cosi dignitosa e così imponente non potea rimanere infruttuosa.
La Camera dei Rappresentanti si è rifiu
tata a dare la sua ratifica alla decisione
del Senato, e tutto dà a sperare che una
legge così funesta sarà finalmente respinta.
— La grande Socielà delle missioni
americane ha tenuto dal 4 al 7 dello
scorso ottobre la sua quarantesìmaquarta
sessione generale a Cincinnati (Stato di
Ohio). Noi diamo qui alcuni ragguagli
delie sue operazioni.
Nel corrente anno (1833), la Società
aveva spediti ne’vari paesi ch’essa evangelizza, 47 operai. Le collette hanno
prodotto la somma di 314,922 dollari
(1,578,000 franchi), la qual cifra, confrontata con quella dell’anno antecedente,
rappresenta l’aumento di oltre 20,000
franchi.
La Società mantiene cento undici stazioni, e 38 che a quelle sono annesse.
Tiene al suo servizio 620 persone, Ira le
quali si contano 157 missionari americani, 206 donne addette alla missione, e
250 evangelisti indigeni.
Le chiese fondate dalla Società si compongono di 23,719 membri.
La Società possiede 9 seminari e 712
scuole; 28,152 allievi che studiano nei
suol stabilimenti, ed undici tipografie che
lavorano per le missioni.
I precipui campì di azione della Società sono l’Armenia, le Indie e le tribù
iudiuue del continente americano.
ì:ro>:aoìetta poetica
Torino. Dura da alcuni giorni nella
Camera elettiva la discussione sul bilnncio passivo del Ministero delle Finanze.—
Ila destato qualche stupore in tutte le
parti della Camera la Categoria pensioni
15
di quel bilancio, la quale somma è
di 9,208,3-20 06 !
— l.uncdi è stata pubblicata la legge
che autorizza l’alienazione per mezzo di
pubblica sottoscrizione, di una rendita
di un miiicne e diigentomila lire: il 5 per
0|0 a 78, cd il 3 per 0|0 a 52. — Da que
giorno in poi l'afRuenza dei sottoscrittori
è slata lale, die si è dovuto triplicare il
numero degli impiegati ricevitori del prestito. Halle provincie vi è continua domanda di moduli per sottoscrizioni.
Parici , t6 aprile. — Ciò die vi dissi
ieri è confermato dai dispacci ricevuti
quest’oggi ; voglio parlare delle nolizie
di Costantinopoli che continuano ad esser cattive. Alla partenza dell’ultimo
corriere si temeva che la ciltà non venisse messa in istato d’assedio. Si conferma altresì la condizione critica dell'esercito turco sul Danubio , il quale
aspetta impaziente l’arrivo delle truppe
anglo-francesi. Arroge che le jiolenze
occidentali non hanno abbastanza badato alle dilTicoltà che suscitavano alla
Turchia facendole emancipare i cristiani senza assicurare in pari tempo col
loro concorso una splendida vittoria alle
armi ottomane ; laonde il Divano deve
ora far fronte al fanatismo del vecchio
partito turco e ai risentimenti che sempre si risvegliano quando nei momenti
critici il successo non risponde alle speranze che si accarezzavano. A vero dire
non abbiamo sinora notizie positive di
una disfatta, ma pur troppo dobbiamo
aspettarvici atteso la grande superiorità
numerica deH'armala russa sulla turca.
{Corrisp. del Pavlamento.)
Londra. La notizia del richiamo del
cay. Bunsen, benché sia eoiifennata da
corrispondenza pai ticolnre , non è stata
ancora annunciata ollicialmente. Il sig.
Bunsen occupava qui un alto posto non
solo come ambasciatore, ma come scienziato e come proiettore delle scienze e
delle leilere , c la sua partenza farà un
vuoto non solo nel mondo politico e diItlomalico, ma nel mondo letterario. 11
sig. Dunsen e l'ambasciatore belgico, il
sig. Vandewayer, sono i due sapienti
del corpo diplomatico.
— Niente ancora ó. venuto a confermare la notizia die l'imperatore di Russia abbia sequestrato i beni, casa e mobilia dell’ambasciatore inglese, notizia
che l’altro giorno diede luogo a una
conversazione nella Camera dei lords fra
lord Lyndliursl e lord Lansdowne. Benché l'impressione prodotta dalle parole
de’ due nobili personaggi fosse che il fatto
è probabile, pur mi sembra si contrario
agli usi della civiltà europea, ehe non
vi crederò che allorquando lo vedrò confermato.
Grecia. I Greci sono stati battuti ad
Armiro. Regna fra i corpi la più gran
divisione, cd incominciano a gridare al
tradimento. Secondo una lettera del
Times iu data di Atene 50 marzo, non
esistereblte propriamente rivoluzione in
Epiro nè in Tessaglia, ma un brigantaggio sotto la maschera di liberti), di emancipazione, di patriottismo. Ciò che par
più sicuro si è che il movimento principale è venuto dal regno di Grecia.
Spagna e Poi'.togai.lo. Stando al Bollettino della Presse, non solo coi moti
della Grecia, la Russia rerdierebbe di
far diversione e di riciiiamare altrove die
sul teatro della guerra l’altenzioiie della
Francia 0 ddl’lnghillerra; ma lo stesso
16
sarebbe stato tentato in questi due Stali,
segnatamente nel primo, ove gli agenti
e l’oro russo non sarebbero stali estranei alle dimostrazioni carliste cbe di recente hanno avuto luogo a Barcellona.
DISPACCI ELETTRICI. - Trieste 19
aprile.
Costantinopoli, IO.— KustendjQfu
ridotta in cenere.
Le flotte sono entrate a Baiczick e
Kavarna.
Sono sbarcati a Gallipoli 1SOO inglesi.
_Varna non avendo che 6000 nomini di guarnigione chiede rinforzi ; si
crede che le squadre alleate vi condurranno truppe da Gallipoli. Grandi concentrazioni di truppe a Bazardschik;
nessun fatto nuovo.
Volo. — Sono sbarcali 300 Greci, dei
quali la maggior parte furono trucidati ;
il Testo si salvò a bordo della corvetta
austriaca Carolina.
Atene, ii. — Una nota minacciosa
anglo-francese fu rimessa al governo.
Bastimenti greci con munizioni furono arrestati da bastimenti francesi.
Parici , 19 aprile. — Il Moniteur annuncia aver un rapporto del generale
Canrobert sul di lui arrivo e sulla soddisfacentissima installazione delle truppe a Gallipoli.
Il sig, Hubner si assenta da Parigi per
10 giorni per assistere al matrimonio
tlell’imperatore.
Direttore P, G. MEILLE.
Grosso Domenico gerente.
AVVISO.
Libreria Evangelica di GIACOMO BIAVA,
via Carlo Alberto, dirimpetto al Caffè
Dilei.
Il Direttore di questo Stabilimento volendo annuire al desiderio di molte persone, si propone di atlivare una piccola
libreria circolante composla di bijoni libri evangelici, di sana morale, ed alli
alla coltura del cuore e dello spirilo. I
primi trenta sottoscrittori sarebbero i fondatori, e godrebbero un vantaggio nel
prezzo deH’abbonanienlo, cbe sarebbe di
12 franchi per nn anno, di fr. 1, .50 per
un me.se, e di ceni. SO per una settimana; i 50 fondatori non pagherebbero che
10 franchi all’unoo.
La utilità delle biblioteche circolanli,
e specialmente di una biblioteca circolante evangelica, fa sperare al sottoscritto
che i suoi correligionari esfangelici, ai
quali specialmente è direttoquesto invito,
vogliano incoraggirlo nella impresa.
Le basi dell’associazione sono ostensibili nella suddetta libreria ove si ricevono
anche le (irme dei socii. Apprtia avute le
firme di treni» fondatori, comin<;ierii ad
attivarsi il progello.
G. Biava.
IL
CRISTIANO FILOSOFO
TRIONFANTE DELLA MORTE
KELATIOHE
DELLE UL TIME SCENE DELLA VITA
del dott. in medicina
WILLIAM GORDON, F. L. S.
BI KINGSTON-lIiON-BULI.
DI NEWMAN HALL, B. A.
Traduzione daWingleie.
TIP. SOC. PI A. POtiS E COMP,