1
9kKNO LXXm
Jké.
Torre Pellice, 25
e. 1942-XX
- . l'‘>v/ ;'^*-ÌhTì*"'-N/39^'^C‘5
t
* --S
RlgiWfjtaic diflIaM
V^ _„p.\,V- V UaaiaUi-l)
ABBONAMENTI
Italia é impero
Anno Lr'15
Estero
Nella scia dei Trionfatore
"i,"
NnU« sia plii .forte della vostra fedel
V- ’ ■ (Ofanavelto)
2B
Dlrallorai Prof. (UNO COSTABEL
■:.,*;^íí¡'' ', Ttt'
AMMINISTRAZ IO N B: Via Carlo Alberto. 1 bis Temali Patrie*
REDAZIONE: Via Arnaud, 27 - Torre Peluce
Ogni cambiamento d'indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia '
« Grazie siano rese a Dio che
sempre ci conduce in trionfo in
Cristo ». 2 ài Corinzi 2, 14 a.
Paolo adopera una sola volta rìmmagine del « trionfo ». Che cos’è il trionfo ?
Era uno spettacoloso corteo in cui il
trionfatore e ' il suo esercito coronati
d’alloro traversavano le vie di Roma;
il comandante in gran pompa, sul carro trionfale tirato da cavalli bianchi,
era accompagnato dalle autorità, dall’eseicito, <Ìal popolo, e seguito da tutto
il bottino di guerra, uomini e armi.
-Pensando a questa visione veramente grandiosa della vita politica e militare deirimpero Romano, Paolo esclama
le parole del nostro testo: quale ne è
ii signiiicato ?
Un primo senso potrebbe essere il seguente: Cristo ci conduce in trionfo.
I cristiani sono reduci da una battaglia
vittoriosa, in cui im Capo celeste li ha
fatti vincere.
Ma osserviamo:
Siamo noi consapevoli di quel che
,i.'»ìgniiìchi esser vittoriosi con Cristo?'’" ""
s*- Ned momenti in cui più ferve il combattimento spirituale, abbiamo spesso
l’impressione di vivere dispersi, soli, e
L che i nostri sforzi siano vani. Spesso,
V lottiamo senza saper perchè, avanziamo
per spirito d’inerzia. Andiamo in chiesa
■ per abitudine, preghiamo perchè sta bene il farlo, siamo caritetevoli perchè abI bdamo del superfluo che non vorremmo
I buttar via, ci pentiamo perchè sappiamo che « errare humanum, perseverare
diaboli cum » — ma non viviamo con il
concetto della lotta, con la visione della
• vittoria. Non crediamo nel nostro trionfo {
2) Ma chi ci potrebbe rimproverare di
j ciò? Quel trionfo non è nostro ! E’ quelr io da Cristo, che traccia i piani della
I vittoria; Cristo è colui che veramente
’ «ferra l’offensiva contro il peccto. E
Cristo è colui dbe in fin dei conti vince,
fi se avviene che con Paolo esclamiamo
« siamo più che vincitori », ci ricordiaP mo ohe lo siamo « in virtù di Colui che
ci ha amati »,
Cristo è il trionfatore; noi non siamo
i vittoriosi reduci dalla battaglia!
II.
yn secondo senso del nostro testo potrebbe essere il seguente: Iddio ci esalta in Cristo; Dio esalta la nostra vitto^ rio in Cristo. Non siamo noi a trionfare,
r è vero; ma come il Cristo trionfa in Dio,
così noi trionfiamo in Cristo.
Ma - anche qui - osserviamo:
- 1) Qui non è davvero il luogo di par
lare di alcuna speciale esaltazione, od
' apoteosi dell’uomo; bensì di un abbassamento, di una umiliazione! Strano
corteo è quello che ci porta il Cristo: es' so conduce al Calvario, dove colui che
■ è il Trionfatore si abbassa fino alTestremo limite delTabbassamento. •
Ed il vero cristiano non può non imiti tarlo. Non soltanto a parole, ma a fatti,
ì-con una vita spiritualmente inginoeE"chiata ai suoi piedi. Quel che manca al
l’uomo oggi, è precisamente il senso della umUtà, deH’insuffioienza personale.
Noi viviamo in funzione del nostro orgoglio, mentre dovremmo vivere in funzione deU’abbassamento insegnatoci dal
Cristo, che « non riputò rapina... »
2) Del resto, anche Paolo era di que,sto parere. Egli pari* di sè e dei suoi
fratelli come delTodore di Cristo. Che
t
significa ciò? Questo: « il credente è tutto, ed è nulla». Pensiamo a ciò che av-^
viene di un profumo sparso in una
■stanza e chiusa, dopo poche ore
l’odore sarà insopportabile,Ma fragranza
sarà divenuta putridume di aria pesante. Il soave profumo ha in sè il germe
della putrefazione! ■«
Ora, nient’altro vuol dire Paolo: noi
siamo M buòn odore della vittoria di Cristo, cioè siamo tutto, e non siamo nulla.
Possiamo annunciare che il Cristo è il
trionfatore, possiamo ahiche essere il
lezzo annunciatore della morte, l’ammorbante esalazione dei cadaveri in decomposizioine.
E dovremmo esaltarci per questo?
Perchè siamo la casa profumata che Cri- r*»
sto lascia dietro di sè là dov’è passato,
affinchè l’umanità lo desideri sempre
più ed aneli sempre più a Lui? Via, non
presumiamo d’essere quel che non siamo nè saremo mai! Troppo parliamo del
Cristianesimo come se fosse una cosa
veramente nostra, da noi ideata, che
trionfa grazie alla nostra abilità, alle
nostre capacità organizzative od oratorie, od altre. E Dio ci punisce,* ricordandoci che siamo odore, e nient’altro che
odore. Odore che può, da xm momento
all’altro, trasformarsi in lezzo!
III.
Non ¡resta allora altro senso che Tultimo: noi siamo nel corteo trionfatore di
Cristo, è vero, ma non in qualità di militi e tanto meno come trionfatori, ma
come quelli che seguono il cocchio del
trionfatore: che lo seguono legati, incatenati, a capo scoperto: gli schiavi conquistati, i prigionieri catturati!
Questo è il vero senso del nostro testo; difatti,
1) confessiamolo; questo trionfo del
Cristo, noi non lo avremmo voluto. Il
peccato è stato vìnto contro la nostra
ritrosia e contro la nostra mollezza. Ed
oggi ancora il peccato ci affascina. Ne
godiamo, non ce lo strappiamo dal cuore, lo custodiamo come un tesoro, come
se fosse una parte integrante della nostra personalità...
2) Ma c’è di più: questo trionfo del
Cristo, su chi è esso compiuto, se non
veramente sull’uomo, cioè su di noi?
Chi altri vuol conquistare e aggiogare al
suo trionfo Cristo, se non noi?
La Parola lo conferma: Gesù è venuto per acquistare, a caro prezzo l’uomo.
E Paolo: « facciam prigione ogni pensie-.
ro... » (II ai Corinzi 10: 5).
3) E che cos’altro dobbiamo mostrare
al mondo, se non che siamo incatenati al
Cristo, che dipendiamo da Lui, che ci'
siamo arresi a Lui, die ci siamo abbandonati a Lui?
Vincitori? Non diciamo: « Cristo ci ha
incaricati dì vincere, di presidiare per
,,.I^i il campo trincerato del mio cuore ».
"Ma,diciamo invece: « Facciam parte del
vWrteo trionfale del Vincitore e, nonojtante ogni difficoltà, siamo treiscinati
nella scia del Trionfatore ».
Pensiero altamente consolante è
-perciò codesto. Quando ci riteniamo
-^.onfitti, quando l’ora è buia, quando
Spaniamo per la sorte dei nostri cari,
(piando soffriamo, quando ci sentiamo
..jireda di questo mondo brutto, che è a
^sùa volta preda del Maligno, non temìaLa vittoria è posta in mano sicura:
in Cristo, in Colui che trionfò vivente di
le opposizioni, che trionfò in croe che trionferà su di noi ed in noi!
Berto da Ornala.
O
■Svt'
Già prima del peccato originale il lavoro, deiruomo era contemplato da Dio
Ad suo piano della creazione. Nel secondo capitolo della Genesi è detto che
^uUa terra non c’era alcun arbusto e
nessun’erba, perchè l’Eterno non aveva
ancora fatto piovere e perchè non c’era
alcun„uomo die la coltivassei. Ma quando Iddio ebbe creato Tuomo lo pose nel
giardino. d’Eden perchè lo lavorasse e lo
custodisse (Gen. 2: 15). All’uomo dunque è affidato subito da Dio U compito
di lavorare. Soltanto dopo la caduta il
lavoro diventa gravoso, accompagnato
da fatica estenuante. Il suolo sarà maledetto per causa tua: ne mangerai il
frutto con affanno tutti i giorni della
tua vita. Mangerai il pane col ■ sudore
del tuo volto, finché tu ritorni nella terra donde fosti tratto (Gen. 3; 17 19).
E’ da notare che la maledizione riguarda tutta quanta la vita dell’uomo;
fino alla fine dei suoi giorni. D’ora in
pod egli non lavorerà più nel giardino
d’Eden, ma nella terra donde è stato
'tratto. Questa condanna cì rivela Titn^ortanza, che ha 11 lavoro nel piano di
Dio nei riguardi della creatura lunana.
Infatti anche uno dei comandamenti, e
precisamente il quarto, è dedicato al
proiblema della continuità del lavoro e
del riposo. Lavora sei giorni e fà in essi ogni opera tua, ma il settimo è giorno
di riposo, sacro alVEtemo ché è l’Iddio
tuo (Esodo 20: 9-10). Se tutto rihsegnamento biblico cì induce a considerare il
lavoro come un ordine del Signore che
deve inapegnare seriamente tutta la vita
ed a cui l’uomo non ha diritto di sottrarsi, pure il quarto comandamento ci rivela che anche nel lavoro c’è un lìmite,
che non è lecito in alcun modo dì oltrepassare. Per tutto t’è il suo tempo, v’è il
suo argomento per ogni cosa sotto il cielo
(Eccl. 3:. 1). L’utilità del riposo è anche
affermata da un altro passo della Sacra
Scrittura: Val meglio una n^no piena di
riposo, che ambo le moni piene di travaglio e di corsa dietro al vento (Eccl. 4:
6).
Non si pensi tuttavia che queste parole possano cc^tituire un incoraggiamento all’inerzia, chè anzi la Bibbia, dai
Proverbi alle Epistole di S. Paolo, esorta di frequente al lavoro e condanna vivamente la pigrizia. Il lavoro del giusto
serve alla vita (Prov. 10: 16), mo chi lavora con mano pigra impoverisce (Próv.
10: 4). E nel libro dell’Ecdesiaste leg- giamo: Tutto quello che la tua mano
trova da fare, fallo con tutte le tue forze
(9: 10). L’apostolo Paolo ai Tessalonicesi,
che si sono condotti disórdinatamente
ed affacendati in cose vane, sènza latrare tricotrda /come egli ha faticato e
penato per non essere d’aggravio ad alcuno, e li esorta altresì a mangiare il
loro proprio pane, quietamente lavorando, poiché se alcuno non vuol lavorare,
neppure deve mangiare (2 Tess. 3). •
Questo severo ammonimento delTapostolo ci richiama alla legge che go.verna la vita umana, che alle volte ci
sembra tanto dura e amara: Tutta la fatica dell’uomo è per la sua bocca. L’Ecclesiaste aggiunge con una punta di pessimismo: e nondimeno l’appetito suo non
è mai sazio (6: 7). .
Infatti il lavoro può costituire uiÌB
tentazione, quando non ci accontentiamo d’un giusto guadagno, ma vogliamo
accrescere smisuratamente le neutre risorse. Molto spesso la Parola di Dio ci
mette in guardia contro il pericolo delle
ricchezze. Gesù stesso dichiara che è
ben difficile per un ricco entrare nel regno dei cieli e ñon altrimenti si é?priine con la paràbola del ricco e Lazzaro.
„Ma già nell’Ecclésiaste, che insiste di
ffrequente sul problema del lavoro, troviamo in proposito delle sentenze, che,
nella loro cruda verità, ci fanno seria, mente riflettere: Dolce è il sonno del lavoratore: abbia egli popo o molto da
mangiare; ma la sazietà del ricco non
lo lascio dormire (5: 12). Uscito ignudo
dal seno, di sua madre quel possessore se
ne va come era venuto e di tutto! lo suo
fatica non può prenchre nulla, dà portare seco in mano (5: 15).
Se non dobbiamo faticare avendo vinicamiente in vista le ricchezze, non ci è
però neanche lecito di considerare il laV'oro fine a sè stesso. E’ facile che cadano
in questa tentazione coloro che nella vita non hanno altre soddisfazioni all’infuori della loro attività. Questi uomini si
formano im altissimo concetto del lavoro e subordinano ad esso tutto, nella
loro esistenza: vi concentrano tutte le
loro energie, vi sacrificano tutto ti loro tempo. Essi non vedono il pericolo
che il lavoro possa diventare per loro un
idolo. Vanità della vanità, tutto è vanità, ricorda TEcclesiaste (1: 3). Difatti,
che profitto trae l’uomo da tutto il suo
lavoro, dalle preoccupazioni del suo cuore, da tutto quel che gli è costata tanta
-fatica sotto il sole (2: 22) ?* Tutto sii questa terra è vanità e un correr dietro al
vento, anche il lavoro non h^ alcun valore in sè stesso ed è cosa vana, se non
è considerato in rapporto aH’ordine e all’opera di Dio, se insomma non è visto
in relazione ai piani divini.
Perciò rBoclesiaste insiste in varie
partì del suo scritto su questo concetto:
che se uno mangia, beve e gode del suo
benessere in mezzo ,o tutto il suo lavóro,
è un dono di Dìo (3: 13); e in un altro
punto dicé: Anche questo ho veduto che
viene dalla mano di Dio (2: 24). Infatti
Dio interviene*'nella nostra vita ed interviene anche nel nòstro lavoro. Alle
volte Egli è una guida amorevole e costante che ci accompagna nella nostra
fatica quotidiana, ma altre volte interviene violentemente e radicalmente, '
2
'''\^i/' •’ “'f-’íÁ- **<'■''■•' ~2^ \ C"“'-' f * . ’ ^ ‘ í t , '- "
^.‘if.vVvn.2f- ^ V... -. > - uzœ imjjt ^MM.^ÁiMm
«I3P
. 'ni «v*
- A?’
«
1-/
i'.?!
iw' ',
cambiando e sccftivolgendo i nòstri piani umani. '>■
C’era una 'volta un uomo, che si era
fatto un grande e bel castello di carta;
era il piano del suo lavoro. Ogni giorno
della sua vita si affannava a trasformare una parte del castello in un solido
palazzo di mattoni ed aveva calcolato ’
che doveva lavorare un tanto al di ner
condurre a termine l’opera prima della
morte. Ma ogni giorno gli capitava
qualche impedimento al lavoro: ora c’era da aiutare un compagno, la cui carriola, piena di calce, era affondata nel
fango, ora s’imbatteva in una povera vedova;' che non aveva del pane da dare
ai suoi figliuoli, e la soccorreva, ora
c’era un afflitto da consolare, ora un
morto da accompagnare alla sepoltura.
E così via. Intanto la costruzione del
palazzo era ritardata. Ogni sera quelTuomo si disperava e piangeva, perchè
'vedeva ohe non avrebbe potuto terminare l’opera a tempo. Stolto ! chè non
comprendeva che un ben altro lavoro gli
era stato assegnato dall’Alto e che quell’unica fatica, che aveva da compiere su
questa terra, egli giorno per giorno, suo
malgrado, la conduceva a termine !
Che talimo di noi invece, per costruire il suo palazzo di mattoni (magari un
' edificio spirituale !) non chiuda gli occhi davanti ai suoi piccoli o grandi compiti quotidiani, soltanto perchè non fanno parte <iel suo castello di carta! Facciamo dunque attenzione, .poiché alle volte
siamo chiamati a delle fatiche che non
sono contemplate nei nostri piani. Dice
l’Ecclesiaste: Tu Twm sai quale dei due
lavori riuscirà meglio: se questo .o quello, o se ambedue saranno ugualmente
buoni (11: 6).
Il nostro grande amore per il lavoro
non correrebbe -il rischio di diventare
idolatria, se ad esso unissimo il timore
dell’Etemò: se ricordassimo che l’uomo
noti può comprendere dal principio alla fine l’opera che Dio ha fatte (Eoel. 3;
11) e non potrà raddrizzare ciò Ch’Egli
ha ricurvo. (Elccl. 7: 13), e se, in mezzo
alla nostra fatica, riconoiscessimo con
tremore che w’è un tempo per il gmdido
di qualsivoglia azione e, nel luogo fis- <
■sato, sarà giudicata ogni opera (Eccl. 3:
17). Allora, rimettendoci alla grazia di
Dio, al termine della neutra fatica, sapremo dire: noi siamo servi inutili; abbiamo fatto quello che eravamo in obbligo di fare (Luca 17; 10).
La conclusione di tutto il nostro discorso è uguale a qu^la del libro dell’Ecclesiaste: Temi Dio e osserva i suoi
comandamenti, perchè questo è il tutto
dell’uomo. Poiché Dio farà venire in
giudizio ogni opera, tutto ciò ch’è occulto, sia bene, sia male (12: 15-16).
Anna Marullo
In giro per il Mondo
Ungheria. Il protestantesimo ungherese ha recentemente deciso di fondare
una Società nazionale ungherese della
Bibbia. Finora le Bibbie erano diffuse
dalla Società biblica britannica. La
Chiesa riformata e ^a Chiesa luterana
d’Ungheria hanno approvato con piacere questo progetto.
+
Germania. Si nota un incremento
della vita spirituale nelle smgole chiesa Numerose opere teologiche trattano
della comunione, di cui sì sente gran
neceiKità. Quanto rallegra maggiormente è il veder aumentato il numero
dei partecipanti alla Santa Cena. A questo spontaneo movimento di risveglio
partecipa numerosa anche la gioventù.
Bulgaria. La Chiesa ortodossa ha destinato 300.000 leve alla pubblicazione
dì libri di preghiera e raccolte liturgi, che in lingua russa destinate alla Russia occupata.
y ' Otri vecchi
Matteo 9: 14-17.
Oggi Gesù mi parla di cambiamento,
dì rinunzia. Per tema di scoraggiare,
non oso parlare sempre di queste necessarie rimmzie. Per tema di scoraggiar
l
mi, m’immagino spesso che bastano dei
cambiamenti interni: decisione, ideale,
biforcazione dei miei pensieri; il vino
nuovo. Ma tutto questo contrasta con
la mia vita, con le mie abitudini, coi
miei programmi troppo fissi. Otri vecchi.
La mia vita interna soffoca: decisione e buone intenzioni si spendono. La
* *
mia vita esterna è turbata, piena di esitazioni, di scrupoli, di rimorsi. Il vino si
spande e gli otri si rampono.
Conviene che io arajetti le conseguenze delle decisioni ispiratemi da Dio.
Conviene che consideri coraggiosamente i cambiamenti esterni indispensabili.
Conviene che rovetsici gli ostacoli che
fermano la marcia’ di Dio nella mia vita reale, o piuttosto che permetta che
Dio li rovesici lui stesso.
C. Oellérier - trad. O. Cerni).
V •
i ^
se svedese e danese. Fu studiato l’argomento: la comunità dei paesi nordici, le sue difficoltà ed i suoi compiti.
il
‘i k
'•fÌ,.
If;
Il moli m tiru 1 toM di li iimini
• Isaia 9: 12-20.
Non so donde viene n male. Gesù dice’: « Un uomo nemico ha fatto questo », quando parla del peccato. .Gesù
combatte il male, quando il male è nella
sofferenza. Ma Gesù, a volte, sotto la
sofferenza, denunzia il peccato. Ed io
penso che spesso la sofferenza è la giusta consequenza del peccato. ^
Però, quale sia questa sofferenza, cer-1
co sempre di sfuggirla. La mia fuga, è
una corsa che mi allontana da Dio. Se,
al contrario, nella sofferenza sapessi accostarmi a Dio, non perchè mi.consoli
anzitutto, ma, forse, perchè mi spieghi
il mio dolore, se sapessi conoscere che
quel dolore è giusto, se sapessi discernare la mano del Dio che mi colpisce
per avvertirmi quando è ancora tempo,
ritengo che in tal modo la mia vita
prenderebbe, ben presto, le vie più diritte, perchè, allora, tidrei parole di Dio
alle quali, fin qui, ero Hmasto sordo.
Bisogna che il popolo torni a coltii che
lo colpisce, e Dio chiede, a me stesso,
quel ritorno, affinchè cerchi l’Etèmo.
• C. Oellérier - trad. O. Cerni).
Svizzera. Nei primi giorni di giugno
le Unioni Cristiane delle Giovani hanno tenuto un corso di formazione a
Vaumarcus; più di 140 dirigenti vi hanno preso parte e questo testimonia del
valore e deU’afficienza del movimento.
I pastori Thurneysen e Roulin presiedettero gli studi che ebbero per argomento i tre articoli che riassumono
la fede cristiana: « Fede in Dio, Padre
e Creatore, in Gesù Cristo Salvatore e
nello Spirito Santo ». Poi si trattarono
argomenti pratici sull’impostazione delle attività unioniste.
Romania. L’àttefizione generale è ci
volta verso l’opera missionaria della
Chiesa ortodossa in Transnistrìa. E’ in
progetto l’apertura di una scuola di
teologia a Odessa.
Albania. La Chiesa ortodossa continua a svolgere la sua attività in mezzo
al popolo. Sono notevoli gli sforzi del
proselitismo della Chiesa cattolica.
Germania. Da una notizia apparsa
nel bollettino d’informazioni mensile
della chiesa evangelica tedesca risulta
che su 18.047 pastori evangelici, 6.687
sono attualmente al fronte. A queste cifre bisogna aggiungere i 1.022 pastori
noh ancora consacrati o studenti in teologia. Il numero dei pastori, candidati
e. studenti in teologia caduti al fronte
ammontava ai primi di aprile 1942 a
698.
Finlandia. La stampa finlandese informa che recentemente a Turku e ad
Helsinki è stato tenuto un congresso
ecumenico dei paesi nordici al quale
hanno partecipato rappresentanti della
Chiesa finlandese e delegati delle CMe
America Latina. L’U. E. S. ha comprato a Buenois Ayres il terreno per
costruire un nuovo palazzo destinato
ad offrire tutti i locali necessari (dcormitori, sale .di studio, biblioteche, ecc.)
ad una istituzione tanto necessaria per
le Chiese protestanti. Il seminario diventerà così il più importante deU’America Latina di lingua spagjnola. Attualmente esso comprende studenti der
l’Àrgentina, dell’Uruguay, del Cile, della Bolivia e del Perù. . Divenuto 'nel
1917 un seminario misto a disposizione
delle diverse denominazioni, conta fra
«
i suoi anziani allievi Pastori delle chiese metodista, valdese, presbiteriana e
congrezionahsta. r. m.
5oci(tl 5tidi VaM
La tradizionale seduta della Società
di Studi VaMesi, aUa quale è riservato
il lunedì sera, il primo lunedi del Sinodo, ha avuto luogo regolarmente alla
presenza di uh pubblico accopso abbastanza numeroso.
Il presidente della Società, prof. A.
Pascal, ha letto un’ampia e dettagliata
relazione sull’andamento dell’anno sociale e.suH’attività svolta dal Seggio,
dopo aver reso un doveroso omaggio alla memoria del suo compianto cassiere
comm. E. Ayassot.
Dell’attività culturale e scientifica
sono stati riusciti documenti i due Bollettini, nonostante, le difficoltà provocate dalla riduzione del numero delle
pagine, in conformità aUe superiori disposizioni. Nello stesso campo il prof.
A. Pascal è lieto di poter annunziare la
realizzazione di una nuova iniziativa;
la pubblicazione cioè di una serie di nonografie che al valore scientifico uniscono anche il pregio di essere accessibili alla massa del pubblico "Valdese che
si interessa alla storia del nostro movimento, e della Riforma. Segnala così
la pubblicazione di un volumetto di
Giovanni Gönnet: Valdismo Medioevale - Prolegomeni, a cui dovrebbe seguire quella del Saggio sul Riformatore A.
Mainardi, del dott. A. Armand-Hugon,
•segretario della Società stessa e che ora
veste il glorioso grigio verde, ed al quale la Società invia un affettuoso saluto.
Accenna all’opera di un comitato di docenti e di studenti che si è proposto di
compiere una indagine scientìfica sull’attività culturale evangelica.
Segnala ima lacuna nella rassegna bibliografica del Bollettino e fa appello
alla collaborazione di tutti i volonterc»i
perchè il Bollettino, pur nella limitatezza dei suoi mezzi, possa esssere un istrumento quanto più possibile prezioso e
perfetto d’informazione di quanto si riferisce agli studi sulla Riforma, sui movimenti ereticali, ecc.
Dell’atiimtd divulgativa riferisce pure il prof. Pascal ricordando l’opuscolo
del 17 febbraio (P. Bosio), su Pra del
Torno (A. Jalla), la passeggiata storica, l’opera di preservazione degli antichi
monumaiti (Coulege).
L’attività deH’ardiivista prof. T. Pons
è stata preziosa nel riordinamento e nel
la sistemazione della Biblioteca, mentre
il prof. A. Jalla ha fatto del Museo una
mèta sempre più ricercata dai visitato-rJ, favoriti ora dalla Guidina compilata
dal prof. A. Jalla. Il Museo missionario
di Ehma^]^to ha pure avuto un meritato
su«Éses0 ’'W
La rfflHizzazione del Sacrario dei combattenti Valdesi è passata dalla fase dello studio a quello deH’attuazione; il
prof. A. Pascal chiarisce il suo significato ed il suo valore e si augura che la
risposta e la raccolta di documenti e cimeli sia totalitaria, a dimostrazione dell’amor patrio dei Valdesi. - "
Dopo l’applaudita relazione, il pubblico segue con interesse una conversazione del prof. A. Jalla sugli Invincibili; esposta con la consueta vivacità e chiarezza dairoratore, è vivamente applaudita dagli uditori, che seguono pure con
interesse la lettura fatta dal prof. A. Pascal di una lettera del generale Bes che
sottolinea elogiandole, alcune caratteristiche politico-militari della storia degli
antichi valdesi; applaudita pure una lettera di un ufficiale superiore Valdese
che annunzia la sua collaborazione alla
Società per la realizzazione del Sacrario.
Il Seggio è stato eletto nelle persone
dei sigg. prof. A. Pascal, presidente;
prof. A. Jalla, vice pr^idente. dott. A.
Armand-Hugon, segretario;* E. Benech,
cassiere.
Cl.
Segnalazioni
i
«
M
w
■m
i
Sotto gli auspici della Società di Studi Valdesi è stato recentemente pubblicato: Il Valdismo Medioevale. * Prolegemeni, di Giov. Gönnet, un volumetto di
134 pagine, di altissimo valore, come
introduzione allo studio delle origini
del movimento nostro, come chiarificazione ed impostazione di-molteplici problemi.
Gli scopi che l’autore si è proposto,
li ha egli stesso definiti come ^égue;
« a) Dare notizia sintetica dei problemi storici relativi all’origine, allo
sviluppo, alle manifestazioni etiche teologiche dottrinali e alla prassi religiosa
del primitivo movimento valdese, dalla
nascita fino all’incontro con la Riforma;
b) fare un primo tentativo di raccolta
delle fonti concernenti il Valdismo Medievale e i suoi rapporti con i moti religiosi ed ereticali coevi;
c) parlare dello stato attuale'' degli
studi sull’argomento, prospettando criteri e mezzi per una adeguata trattazione di tutto il tema e tfacciando le prime linee di una bibliografia « Valdese. ». »
Soltanto chi ha una sia pur vaga idea
della complessità, dell’intricata selva ^
degli studi e delle ricerche sull’etero- ^
dossia medievale, per il continuo ed in- j
sospettato nascere, e trasformarsi di movimenti ereticali e delle loro reciproche .- j
azioni di osmosi, può adeguatamente
comprendere la mole di lavoro die questi « prolegomeni » hanno richiesto. Ci
rallegriamo pertanto dell’avvenuta pubblicazione che fornisce gli studiosi e
quanti si interessano ad un sempre maggior approfondimento della ' loro conoscenza della loro storia, di uno strumento. più che prezioso, veramente indi- spensabile, oltre chè per la serietà della -|
preparazione per la compiutezza del- j
l’informazione, anche per la chiarezza
dell’esposizione: « Notizia sintetica », ^
ma non mai oscura.
La parte indubbiamente più preziosa, ,
è la trattazione razionale, critica della ^
bibliografia.
Che cosa si è scritto sui rapporti, per j
esempio, tra Valdo e S. Francesco ?
'^ale è lo stato attuale del problema
della esistenza storica di Pietro Valdo ?
Cosa s’ha da intendere per carattere "
dottrinale dei Valdesi prima di Cianfo-f
ran? Ad una risposta più precisa a queste e ad altre domande, il Gönnet dà un|
prezioso contributo di chiairificaziane'|
• con il capitolo consacrato airesante j
3
^ ’V\ '*•
'■ /
'T»»'
L'BOO
MàUà WäSJWä
’ pedeufcico ""dei problemi storici relativi
airorigine, allo sviluppo, alle manifestazioni etico-teologiiche-d.ottrinali © alla prassi religiosa del primitivo Valdismo, e con la precisa esposizione bibliografica. Particolarmente notevolei, pur
nella sua voluta incompiutezza il capitolo consacrato alla storiografia Valdese; è
certo che essa deve oramai abbandonare
le tradizionali vi© della cronaca più o
imeno fedele di avvenimenti politicomilitari di una popolazione alpigiana,
per riprendere il cammino, più arduo
e faticoso, già additato da Emilio Comba, di indagine delle relazioni e deH’inquadramento del Valdismo nei suoi rapporti con i movimenti eterodossi coevi.
È forse non sarà privo di una pungente
attualità il domandarsi perchè un tale
trasferimento di visuali sia stata possibile e coltivata quasi con gelosa passione. 0. l.
* Giov. Gönnet: Il Valdismo Medioevaie.
Prolegomeni. (Società di Studi Vaidesi) - L. 15.
COLLEQIO VALDESE
Liceo-Ginnasio
Ammissione alla IV: Albarea Celina,
Bellenghi Clelia, Bertero Giovanna, Eynard Dante, Long Livio, Pasquet Bruno,
Pons Elmo, Ollivero Eugenio, Paire Michele, Appiano Giancarlo.
Promozione alla V: Magrini Alessandro, Odin Ezio, Pastre Arturo,« Reinando Giuseppe, Rol Enrico, Zarotti Bruno,
Poet Paolo.
Promozione , alla II Lic&o : Bouissa
Margherita, Casali Luisa, Corsi Alfredo,
Fantone-Julio Bruna, Gay Evelina,
Gersoni Anna Lisa, Geymonat Giov.
Ciac., Lesea Corrado, Malanot Ferruccio, Peyrot Teodoro.
Promozione alla III Liceo: Bonnet
l.
^ Anna, Ispodamia Guido, Monti Paolo,
Roman Emilia, Toya Sergio, Bianco
Senzogno Remo, Perucca Renato.
Ammissione al Liceo: De Carolis Attilio, Eynard Arnaldo, Faissola Alberto,
Malan Marcello, Negrin Edmondo, Pasquet Franco, Ribet Elfi, Ribet Roberto,
Ferrari Alessandro, Galgano Alma Maria, Viriglio Vittorio, Zanolo Sergio.
Scuola Media
Promozione alla II classe:, Chauvie
-Franco, Poet Alfredo, Borzelli Angelo,
Bonifetto Carla, Cantameissa Rosina,
Cesan Mkhelina.
Promozione alla III classe: Bertaiot
Guido, De Judicibus Danilo, Mazzarella Fausto, Stallé Giuseppe.
Ammessi alla I Media: Blanda Mafalda, Burrato GMiano, Carraria Martinotti Franca, Charbonnier Enrico, Lisa
¡Ettore, Reietti Giorgio, Sobrero Franca,
I Ferrieir Attilio, Gardiol Regina, Ghigo IVan, Giraud Margherita, Grill Alice,
Grill Anita, Grill Elio, Longo Lina, Longo Malvina, Morel Roberto, Mourglia
Marcello, Pastre Filiberto, Peyrot Alma, Pons Arnaldo, Tron Alberto.
Scuola Media Pareggiata- Valdese
Le domande d’iscrizione alla 1 classe
<iella Scuola Media possono presentarsi fino al 25 settembre.
Liceo-Ginnasio Pareggiato Yaldes.e
Le iscrizioni alle varie classi sono
aperte fino al 25 settembre.
i.
PER ECO AI MILITARI
Gandini Gaspare, L. 5 - Maria Bruschettini, 5 - Armand Pilon Giovanni,
10 - Art. Lon^ Ihnberto, 10 - Enrichetta
« Amelia Pons, 10 - Malan Berta, 10 Malan Federico, 5 - Varese Aldo, 5 Posta Militare 84, - 5 - Emestina Rivoire, 10 - Pons Giosuè, 10 - Feyles, 15 liuisa Pons, 10 - Giacomo "Jahier, 10 Amprimo GÌonin Caterina, 10 - Prerf. Ro* .stagno, 20 - Itala Serafino Barbara, 10
Augusta Martinat, 5 - Revel Maria, 5.
Villa Elisa
, Già la stagione estiva volge 'al suo
termine.
VILLA ELISA - che la generosità di
una cara Amica e benefattrice dell’opera, ha donato airUnione Cristiàna delle
Giovani perchè essa diventi un focolare
di vita cristiana, l’»cogliente casa per
le giovani bisognose di riposo - dopo il
Sinodo sta per congedare le sue ospiti,
prevalentemente evangeliche, per cedere il posto ala gaia schiera dele studentesse.
VILLA ELISA, infatti, per chi non lo
sapesse, si trasforma al principio dell’anno scolastico in Convitto femminile
dove le giovani in maggioranza delle
parrocchie delle nostre Valli godono di
agevolazioni per poter frequentare le
Scuole Valdesi.
La casa signorie sita airimboccatura
delia Valle d’Angrogna non potrebbe essere più adatta per aocoglere giovaniette che una Direttrice attenta e vigile assiste e dirige fraternamente.
Già l’anno scorso la casa è stata frequentata da giovani provenienti da Rorà, Villar, Bobbio Pellice, Pramollo, Pomaretto, Maniglia, S. Germano, S. Antonino di Susa, Pavia, Alpignano, porgendo così loro l’oocasione di meglio conoscersi, di stringere sane e buone amicizie.
CRON/IQ/I V/ILDE5C
. Chiunque desiderasse chiarimenti e
condizioni' può rivolgersi direttamente
'alla Direzione di Villa Elisa mentre sin
d’eara essa fa presente ai Genitori interessati che il Comitato, conscio .delie
difficoltà attuali, verrà loro incontro il
più possible pur di aiutare le nostre
giovani a continuare gli studi in un ambiente evangelico; contando sul reciproco senso di solidarietà e di sacrificio.
Per quanti Genitori il' problema di far
studiare una figlia lontana da casa in
momenti come questi diventa assillante!
’ Ma noi vogliamo darci la mano per cercare di risolverlo insieme, per aiutarci
e capirci, senza lasciarci scoraggiare da
■preoccupazioni puramente materiali.
Facciamo un atto di fede: guardiamo
più in là, all’avvenire dei nostri Figli,
delle nostre giovani valdesi, dando loro
l’opportunità di crearsi una posizione
indipendente nella vita, di camminare
sulle orme di tanti e tanti onesti e distinti Professionisti che hanno largamente onorato nel passato il nome Valdese, attraverso sacrifici e battaglie che
hanno temprato come l’aociaio il loro
carattere.
Cerchiamo di mettere in atto ì principi di carità e di solidarietà cristiana:
chi può aiuti, sia con il suo fattivo interessamento, sia con borse di studio
-. anche con modeste somme mensili queste nostre Studentesse valdesi e cooperi così alla formazione di personalità
femminili cristiane più consefe della loro vocazione nella famiglia, nella chiesa
e nella società.
Marta Turin.
U. C. D. G. - Via Angrogna, 10
Torre Pellice.
LliSBRNA SAN CiOVAIWi
Martedì 15 settembre hanno avuto
luogo i funerali del sig. Chiaffredo Pittavino, deceduto ai Favout in età di anni 79. Alla moglie, ai figli cd ai parenti
tutti l’espressione della nostra simpatia.
Giovedì 17 settembre abbiamo reso
gli ultimi doveri alla spoglia mortale
del sig. Giov. Bartolomeo Revel, decer
duto a Luserna in età di anni 72. Ripetiamo alla moglie che con tanta ammirevole ed instancabile premura e spirito
di sacrificio lo ha curato durante la lunga malattia per oltre otto anni, le nostre
vive condoglianze e con essa, con particolare affetto in quest’ora di dolore,
pensiiuno ai figli lontani, il maggiore in
Argentina ed il secondo prigioniero in
Africa.
• #
Venerdì 18. settembre abbiamo accompagnato al campo del riposo le spoglie mortali della sig.ra Alessandrina
Beux nata Martinat, deceduta al Valentino in età di 70 anni. Ai marito, .alla
figlia ed alla sua famiglia, ai parenti
tutti la giostra Vivà-Bjmpatia.
•’ ■ . .■ ••
.. .POMAMBTTO ■ ■'
Giovedì scorso 17 corn -iranno avuto
'luogo le esequie di Bafet Francesco fu
Giovarmi deceduto a Cqrabavilla di Inverso Rinasca in età di 81 anni.
A quelli che questa morte affligge, la
'.nostra simpatia è assicurata,
f — Domenica prossima 27 coir, il culto nel tempio alle ore 10,30 sarà cele1 braito con servizio di Santa Cena.
Raccomandando vivamente a tutti i
membri di Chiesa la partecipazione alla Mensa del Signore, facciamo preseiite
che la celebrazione di quel Sacramento
sarà ripetuto, come 'di censueto, la
, domenica successiva.
PCULiCE
In questi ultimi giorni Iddio ha richiamato da questo mondo: il sig. Domenico Audihusio, di anni 70 - la sig.na
Margherita Rivoir, aU’età di 80 anni ' la sig.na Gioelina Giordano, iixit modo
‘improvviso, quando sembrava a noi ben
■lungi daH’aver compiuta l’opera sua
I quaggiù. Insegnante nelle scuole elementari di Villar Pellice, seppe, con il
suo carattere buono, la sua intelligenza
e, la consacrazione alla vocazione che
da Dio aveva ricevuto, acquistarsi la
stima e l’affetto della popolazione.
Sulle famiglie afflitte invochiamo
ancora le celesti consolazioni.
VILLAR PELLICE
Visite. La nostra comiunità ha avuto il
privilegio di ricevere ancora alcune gradite visite, in queste ultime settimane.
Ringraziamo i pastori sigg. Giov. Bonnet di San Remo ed Ernesto Ayassot di
Venezia che ci hanno rivolto caldi e
forti messaggi cristiani rispettivamenet ai culti del 20 agoisfo e del 13 settembre.
Domenica 20 corrente era ancora festa per la nostra famiglia spirituale poiché ave'vamq la gioia di avere^ fra noi
il nostro Modetraitore, pastore V. Sommani che, dopo essersi affettuosamente
intrattenuto con i 14 membri presenti
del Concistoro, ha presieduto il culto
del mattino, rivolgendo aH’assemblea
un impressìvo messaggio che ha scolpito nei nostri cuori la radiosa certezza
che « la salvezza appartiene all’Iddio
nostro » (Apoc. 7: 10).
Voglia il Signore rendere durature le
risoluzioni suscitate in noi dagli appelli
dei Suoi servitori I .
Dipartenza. Il 16 settembre u. s., il
giorno del suo 74° anniversario, si è serenamente ajddòiitmentato jnel suo Signore, il nostro fratello Stefano Bonjour
fu Stefano, della Piantà che, infermo
da lunghi mesi, anelava rincontro con
il suo Dio.
Ai parenti, ai fratelli e partìjcolarmente alla sorella e al fratello che hanno avuto la consolazione di poterlo circuhdare fino aH’ultimo di affettuose cure, rinnoviamo l’espressione della nostra simpatia nel dolore della temporanea separazione.
Simpatia. La famiglia spirituale villarese è stata dolorosamente colpita, giovedì scorso, daU’improwisa notizia della dipartita a Torino, in seguito ad intervento chirugico, delia nostra sorella
Gioelina Giordano, insegnante da 20 anni nelle nostre Scuole di Villa. Rimarranno a lungo su questi monti il ricordo del suo carattere diritto ed umile e
sopratutto i frutti delle sue lunghe nobili fatiche dedicate al bene e all’educazione dei giovani nella scuola, nella
Chiesa, nelle organizzazione. Mia famigia tanto provata nei suoi affetti più
cari, diciamo la nostra profonda comunione nel dolore e nella Speranza, j.
Contro lo Spirito Santo
■■{r
Matteo 12: 31-33.
Leggendo la storia di Gesù, mi rendo
sempre meglio conto che la sua vita intera è una lotta; ima lotta senza tregua.. E questa lotta mette ip. luce, fino
alla croce, la cattiveria fondiamentale
degli uominii ,.
Sono un uomo. La mia cattiveria,, il
mio egoismo, la mia viltà, resistono a
Dio, resistono a Cristo, Quando lo Spirito Santo mi spinge, non soñó forse dì
quelli che preferiscono la materia e cha
conoscendo l’ordine divino, pure lo disprezzano ? Sarei forse di quelli che bestemmiano contro lo Spirito Santo?
La mia sola scusa è che non ne ho
Tintenzìone, La mia sola .speranza è ch'9
Dio mi preservi da una tale abbominazione, n mio ùnico bene, o Dio mio, è
di venire oggi e di tornare sempre alla
tua grazia e unicamente alla tua gra^
zia.
Sii benedetto, Dio di amore, per questa grazia che mi accompagna sempre
e che vuol salvarmi.
C. Cellérier - trad. O. Cerni).
Il sottoscritto, essendo stato vittima di
un furto che gli ha so|tratto prezic^i indirizzi e documenti consimili, prega i
militari che hanno corrispondenza con
lui e coloro che in questi ultimi tempi
gli hanno versato delle somme di denaro, di volergliene ripetere con sollecitu.dine la designazione precisa.
Vivi ringraziamenti.,.
Pastore T. Balma.
•Via Naumachia, 20 - Catania
La Chiesa Valdese piange un suo /edele servitore: il pastore
chiamato dal Signore alla gloria di un
più alto serpizìo, dopo lunghe sofferenze.
Esprimiamo alla Vedova, a tutti i familiari, la nostra cristiana simpatìa.
Di lui parlerà un nostro coUaboratofe
nel prossimo numero.
Dopo lunghe sofferenze' patite con coraggiosa rassegnazione, in seguito a quarantanni di vita labioriosia in Francia,
tutta di dovere e fedeltà è ritornata a
Dio Vanima umile e buona di
iLESSIKDRINi HiRTINÌT REUX
figlia e madre esemplare, generosa di
cuore e caritatevole cOn il prossimo.
Ne danno il dólorosq annuncio il marito e i figli con le loro famiglie.
Lusema S. Giovanni (Valentino),.
17-9-42-XX.
Dopo lunghe sofferenze è tornata a
Dio
ELENA PONS
Ne danno partecipazione agli amici,
ie sorelle Amilda Bounous col maritOf
Maria, Clotilde ved. Errerà con i figli, U
fratello Paolo con i figli, la cognata Rachele de Perregaux, i pronipof, Michela
Bernard e Gianni Scàndola.
Gesù disse: « Vi dò la mia pace ».
S. Giov. 14: 27.
Torre Pellice, 22 settembre 1942-XX.
La famiglia GIORDANO sensibilissima
alle tante prove di empatia ricevute,
ringrazia le gentili e buone persóne che
ài presenza o con scritti, le furono larghe di conforto
Ringrazia '!n modo particolare le Col
leghe della Cara scomparsa e la G. I. L
di Villar Pellice. .
Torre Pellice, 24 settembre 1942-XX.
4
' B^CO DELLE- VALU VALDESI
^ F
t
£,ij * .’
iô’,- ■•''•
i,- >>>
ï-.
ERCOLE MARELLI & C. - S., A. - MILANO
CORSO VENEZIA, 16%’'"
ARTI GRAFICHE
** L* ALR INA,,
RAPPORTI - RELAZIONI .
LETTERE CIRCOLARI
GIORNALI - RIVISTE
QUALSIASI L A"V O RO'
T I P O G R A F I C O
CHIEDERE PREVENTIVI
PREZZI DI CONVEGNENZA
Tnmmm
Ä7, Vi
il
A»nau«l,' 9 7
SOLLE CIT-UDINE
NELLA CONSEGNA
POMPE-PUTII
PM- Acqna, Acati, Vini, Uqaarl, Scirappt,
Olii, MaPlelaall, Profumi, Calla.
IMPIANTI PER CANTINE
par Vini Spamanli,par Aaqaa
a Sana - Catelapa pwtla.
BELLAVitA • VIA PMlMI. 1
. «M PJ* PARiNI a
aa Taparmataa>
lai Mtta m ha
OCCASIONE sala da’ pranzo, salotto
Luigi XV, ricca matrimoniale noce
massiccio. Causa sgombero vende*!. Veleggio 21, Torino. - Visibile sabato domenica pomeriggio.
SIGNORINA studi classici, . lingua
francese, adatta seguire ragazzo 5® ginnasiale e aiuto direzione casa cercasi.
Emma Virgilio - Piazza Portello, 2
Genova.
CASCINOTTO di coUina in territo-lio di S. Secondo, 8 giornate, frutteto,
vignae bosco da dare a mezzadria o’di
affitto, pel prossimo S. Martino; rivolgersi al sig. ardici Oscar Lombarda S.
Secondo.
ANT1 NE VR alICO^*
ALPHA BERTELLI
’’IL CON T «OOOi 0 r
PiwL
' ARTI GBAncinri'ALrw A - t
♦
C/15/1 V/ILDE5E DELLE DmC0NE55E
Fondata nel 1001.
Ha per scopo I* prepartatone rii
giovani cristiane, che desiderali* e**sacrare interamente la Uro vH* ai
Signore, curando i soffertati.
Si mantiene Mediante offcrU volontarie.
DiaconcM« f«Hei 1 UaHrioad*
niente s*fl* eri« rii pai
vita delle n*«irc fi«T«ai.
Per informazioni c *fhric rivoigardl
al Direttore della Criia
llovM« ritta Settata
ET
Sio. Past. ROBERTO MIS
Convitt* TaidcM
TORRE mAJCE (TmìIm)
f il
diffondete le pubblicazioni della
Xibreria Editrice Claudiana
Torre Pelliee
Laserna S. Olov.
Bricherasio
Pinerola
Airasca
None
Torino
458
902
512
533
5 58
SII
048
050
716
726
8
Orario Ferrovia TORRE PELLICE - PINEROLO - TORINO
7 04 12 35 10 40 18 26 19 43 (2> 21 08 Torino 4 25 6 30 8 12 13 10 17 10 (3) 18 30 19 — 21 15
708 12 39 16 44 18 30 19 50 21 12 None 4 55 7 03 8 38 1343 17 46 19 01 21 45
7 21 12 49 1854 18 40 20 01 21 22 Airaaca 5 02 7 12 8 44 13 54 17 50 19 08 1925 21 32
7 41 13 11 17 14 19 03 20 25 21 42 Plnerole 529 7 39 8 59 14 18 1819 19 32 1946 22 14
8 — 13 33 17 38 19 28 20 49 22 06 Bricherasio 558 8 09 914 14 41 18 37 20 06
8 30 13 46 17 49 19 35 21 03 22 20 Luserna S. Giov. 6 12 8 17 9 27 14 54 18 52 20 22
14 20 18 25 20 05 2i 35 22 55 Torre Penice 6 17 8 21 930 14 58 18 56 20 27
Fcrrovia Elettrica PINEROLO-PEROSÀ ARGENTINA
Pinerolo 6 25 7 52 9 15 10 45 13 10 14 42 16 40 18 25 (2) 19 54 Perosa Argent. 6 40 7 27 930 10 15 12 05 14 40 16 10 17 55 (2) 20 45
S. Germano 6 53 8 19 9 42 Il 10 13 39 15 10 17 09 18 51 2018 Villar Perosa 7 01 7 45 9 48 IO 35 12 23 15- 16 35 18 13 21 02
Villar Perosa 7 — 826 9 49 11 17 13 55 15 20 17 15 18 58 20 24 S. Germano 7 07 7 52 9 55 lo 42 12 31 1309 16 42 18 21 21 08 Perosa Argent. 720 8 45 10 05 11 40 14 14 15 40 17 35 19 16 2040 Pinerolo 7 30 8 20 IO 23 11 10 13 05 15 40 17 09 18 30 21 32
AUTOCORRIERA PINEROLO-ORBASSANO-TORINO
Pinerolo Torino (2) 529 6 57 745 9 11 1105 12 31 13 08 14 34 1645 1812 (2) 18 45 20 16
Torino Pinerolo 5 27 053 <t) 8 — 0 26 11 20 12 46 14 20 15 46 17 - 18 26 (2) 18 55 20 26
AUT. PEROSA-FENESTRELLE-PRAGELATO-SESTRIERE
(5) . 'Î (S)
Perosa 9 IO 19 30 — Sestriere ‘ 1605
Penestrelle 950 20 IO — Pragelato 16 30
Pragelato 10 21 — Penestrelle 5 45 16 55
Sestriere 10 55 — Perosa 6 25 17 40
AUTOCORRIERA TORRE PELLICE-fiOBBlO
Torre Peli ice 830 19 05 Bobbio Penice 6 15 15 50
9. Margherita 8 35 19 10 Via Pourca 620 15 55
Chabriols 8 42 19 17 Villar Penice 626 1601'
Villar Penice 8 49 19 24 Chabriols 6 33 1608
Via Fon rea 8 55 19 29 — S. Margherita 6 41 16 15
Bobbio Penice 9- 19 35 — Torre Pelliee 6 45 16 20
AUTOCORRIERA SAN SECONDO-PINEROLO
San Secondo 7 —
Pinerolo 715
14)
9 —
9 15
ISIS 15
Pinerolo 7 50
San Secondo 8 05
(4)
11 —
11 15
18 30
18 45
AUTOCORRIA PEROSA-PERRERO
Perosa 9 10
Perrero 9 35
930
9 55
Perrero 6 —
Perota 6 25
17 15
17 40
(1) Ferriate — (2) Festivo — (3) Non si effettua alla Domenica — (4) Si
effettua solo ai Sabato — (5) Al Martedì le corse ti eHettuano solo tra Perosa
e Pragelato.
I servizi automobitistici
sono sospesi nei ‘giorni
festivi eccetto sulla linea
Pinerolo-Orbassano - Torino e Perosa-5estrierc e
Perosa-Pcrrero
^2’
.1*