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AEMAKD HÜGON AIGÜSTO
Case Nueve
TORRE RELUCE
DELLE VALLI VALDESI
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della Chiesa Valdese
Anno XCII - Num. 51 ABBONAMENTI / Eco: L. 1.500 per l’inlerno « Eco » e « Presenza Evangelica b | Spediz. abb. postale - I Groppo 1 TORRE PELLICE, 28 Dicembre 1962
1] n a copia Lire 4C I L. 2.200 per l’estero inteímo L. 2.500 • eel-ero L. 3.700 | Cambio d’indirizzo Lire 50 1 Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
ALLE SOGLIE DEL NUOVO ANNO
Il destino come vocazione
•-li'
. ».L
V., ÍV .;i
La solidarietà umana può essere
una fatalità, ovvero un fatto spirituale, volontario di inestimabile valore. Gli avvenimenti presenti ci parlano con tragica insistenza della solidarietà fatale nella colpa e nel dolore. ]Vla essi ci parlano anche della
solidarietà che deve essere voluta,
promossa come un bene inestimabile. Se una lezione si sprigiona da questi tragici avvenimenti, è questa: la
solidarietà umana non si può violare impunemente. L’umanità è un
tutto, il suo destino è indivisibile.
Quando una parte deirumanità si arrischia a separare il suo destino dal
Due messaci
In occasione di due recenti avvenimenti il Moderatore Ermanno Rostan ha inviato i seguenti messaggi, a nome della Chiesa Valdese, a
Sua Maestà la regina Giuliana d'Olanda e al Pastore Marc Boegner.
Maestà,
permettetemi di esprimervi in qualità di Moderatore della Chiesa Valdese d'Italia, la nostra simpatia cristiana in occasione della dipartenza
di Vostra madre, la regina Guglielmina d'Olanda.
Durante tutta la sua vita e nel corso del suo regno la regina Guglielmina ha reso una beila testimonianza di fede cristiana e di coraggio.
Ella conosceva la nostra Chiesa a causa della sua storia e sapeva quanto
l'Olanda aveva sostenuto le Chiese
Valdesi del Piemonte nella loro lotta
per la libertà di coscienza. Vostra
madre, la regina Guglielmina, ha ricevuto parecchi delegati della nostra
Chiesa e ha sempre manifestato loro
il grande interesse che portava alla
causa del Regno di Dio e della Chiesa Universale. Perciò evochiamo ora
la sua memoria con riconoscenza e
con rispetto.
Esprimendo a Vostra Maestà la nostra simpatia cristiana, affermiamo la
nostra fede in Colui che è venuto per
essere ia luce del mondo, e di cui
la Bibbia dice che « ci ha visitati dall'alto, per risplendere su coloro che
sono nelle te'nebre e neM'ombra della morte, per guidare i nostri passi
sulla via della pace ».
In nome della Chiesa Valdese d'Italia
Ermanno Rostan, Moderatore
Signore e caro Collega,
i giornali della Chiesa Valdese d'Italia hanno avuto occasione di parlare di Lei ultimamente, segnalando
al pubblico evangelico la Sua elezione all'Accademia di Francia.
Desidero tuttavia, e con una sincera gioia, esprimerle i rallegramenti della Tavola Valdese, assicurandole che la nostra Chiesa nel suo insieme si è rallegrata di questa notizia
che onora la Sua persona e al
tempo stesso la Chiesa Riformata di
Francia. Pensiamo a Lei con sentimenti di rispetto e di gratitudine per
il Suo ministero pastorale in seno al
Protestantesimo e per il Suo impegno nel mondo, quale cristiano al
servizio della Chiesa Universale.
Siamo quasi alla vigilia di Natale.
Dio Le accordi di celebrare questo
giorno sotto il segno della gioia che
viene dal cielo, a causa di Colui che
cì ha visitati.
Riceva, caro Collega e fratello in
Cristo, l'espressione della mia più viva cordialità.
Ermanno Rostan
Moderatore della Chiesa Valdese
<lestino comune, per assicm-arsi una
situazione di egoistica preminenza
nel godimento dei beni della terra,
il tentativo non può non affogare in
un mare di sangue. Noi siamo solidali, non possiamo nulla contro questa realtà. Ma quanto la vita sarebbe più bella, più nobile, più alta, se
questa solidarietà fatale fosse accettata, rispettata, trasformata in una
solidarietà fraterna consapevole e voluta! Non è cpiesto, in fin dei conti,
i! fine a cui Dio ci chiama?
Se sappiamo questo, non abbiamo
forse in questo una precisa a vocazione »? Non siamo forse « chiamati » da Dio, appunto, a tradurre la
nostra solidarietà fatale in una solidarietà spirituale, fraterna? A tradurre la necessità in libertà, il destino in volontà morale? A guidare questi individui accomunati da un tragico destino, verso l’ideale di una comunità di fratelli uniti in una volon
tà ed
in una speranza¡
A far sorge
re da questa massa oppressa nella
comune sciagura, un corpo spirituale, una pili nobile espressione di umanità : non è questa la nostra vocazione?
Ma non è tutto. Ad un livello più
allo, o più profondo, la solidarietà
¡ned dolore può .essere riconosciuta
come la giusta sanzione della solidarietà nella colpa. Ed allora, quando
ia solidarietà è accettata cosi, essa
si traduce in una solidarietà di espiazione e di redenzione. Essa diventa
la solidarietà nella fede, la comunione delle membra del corpo di Cristo. Quando abbiamo coscienza di
questo, noi non cerchiamo più neppure di scindere la nostra responsabilità, non domandiamo più di essere giudicati per quella soltanto. Noi
accettiamo, anzi, in tutta la sua estensione, la responsabilità comune.
Noi facciamo nostra in tutta la sua
ampiezza la colpa deH’umanità, alla quale siamo inseparabilmente congiunti. Noi accettiamo come una partecipazione alla espiazione della umanità intera le sofferenze inerenti
al nostro destino comune. E noi vediamo in questa partecipazione la
pili personale di tutte le vocazioni.
Anche i nostri casi personali ci appaiono profondamente trasformati
in questa visuale spirituale. Anche i
fatti più evidentemente fatali e im
SIMPATIA
La solitudine è forse la malattia
peggiore, quella che sottolinea l’abbandono di una creatura e la carenza di vita della comunità della quale
fa parte. I mali, le infermità fisiche,
fanno parte della esistenza, dobbiamo saperli affrontare con serena fiducia nelle consolazioni di Dio.
Quanti ammalati, a volte gravi, ne
gli ospedali e nelle case; quanti infermi conta ancora oggi la nostra comunità! Non è facile dire loro la parola giusta, e l’esortazione può ferire
invece di consolare; eppure non possiamo che indicare Cristo, nostro compagno di sofferenza, e ripetere che la
croce disegna l’ombra solo perchè alle sue spalle ha la grande luce della
Grazia.
Pensiamo con affetto particolare ai
nostri ammalati, alle famiglie provate dal lutto; pensiamo alle persone
inferme e sole, che con profonda dignità di credenti vivono a . volte da
anni nello stillicidio di una prova
senza requie. Certo, poche persone si
affacciano alla vostra casa, ma vorremmo ohe fossero di più, e con costanza di cure, perchè voi siete mem
bra doloranti del Corpo del Signore,
parte viva della nostra comunità che
vi ricorda nella comune preghiera
jiersonali, anche i colpi del destino,
anche la sofferenza ingiusta prodotta da circostanze incontrollabili, rivestono il valore di una precisa vocazione divina. Noi siamo chiamati apjmnto ad accettare consapevolmente
la nostra solidarietà di destino e di
colpa, per tradurla nella solidarietà
dì redenzione del Corpo di Cristo
Questa vocazione è l-aspetto perso
naie, provvidenziale, per ognuno di
noi, delle vicende della nostra esi
sterr a ; e la promessa che i nostri ca
pelli sono tutti mutati riveste un
nuovo e più profondo significato spi
lituale. Nella connessione fatale del
la solidarietà della colpa e del desti
no, Dio ci distingue nella massa, ci
la suoi, ei approva; e la sua appro
vazione basta a trasferire le nostre
sofferenze, dalla sfera della fatalità
comune in quella di Ulna dispensazio
ne personale, piena di austera bene
dizione.
Giovanni Miegge
Son-o, queste, alcune pagine dell’operetta « Pensieri sulla Provvidenza »
scruta da Giovanni Miegge in piena
bufera. Nou sono meno attuali, oggi,
in questo volger deltanno, in cui ci è
stala ricordata Ut nostra vocazione di
solidarietà, non sob^, nella collettn speciale di un giorno partutolare.
L'équipe della Claudiana allo stand n. 59
LA CLAUDIANA ALLA IV MOSTRA INTERNAZIONALE DEL LIBRO, A MILANO
Umile presenza, la nostra,
nella fantasia policroma deU'editoria
vi segue.
S.
Anche quest’anno dal 1° al 10 dicembre, le sale del Palazzo Reale di
Milano si sono riempite di una folla
di visitatori della IV Mostra intemazionale del Libro. iSebbene un grande
salone fosse dedicato ad ima rappresentanza dell’editoria straniera, si
natta in realtà di una grande rassegna delle « novità » editoriali italiane
aell’anno, alla vigilia del periodo d’oro delle vendite natalizie. Sebbene
non abDia lunga esperienza, mi pare
v;ne questo aspetto si vada accentuanao: imperano sempre più, tracciando
una variatissima fantasia cromatica,
ai sala in sala, di stand m stand, i
iiDri-stremie: libri d’arte, libri per ragazzi, collane di «olassici» di lusso,
n scorrere la Mostra, pur rallegrandosi per la vitalità mostrata dalla nosiia editoria, non si poteva non notare, a mio avviso, una certa « commercializzazione », un insistere — ancne qui! — sui «motivi di successo»,
mentre pubblicazioni di ben maggior
peso e validità se ne stavano quasi
umili, in un canto, offrendosi sooriarnenie all arienzione dei conoscitori.
dei resto comprensibile e logico che
quesie opere culturali colpiscano meno li gran puuDiico che dà una scorsa
per le sale ai una mostra carne questa,
per curiosità, o alla caccia di laee per
legaii, o per far collezione di catalogni! (Jomunque, è bello vedere che si
aovano decine di migliaia di persone non solo per una partita di calcio
o per un recital di urlatori, ma per visitare una mostra del libro; molti insegnanti hanno condotto le proprie
classi, e diversi hanno affidato ad allievi piccole « inchieste » o resoconti.
La risonanza nazionale di questa
manifestazione è stata sottolineata
dalla visita del Presidente Segni, del
Ministro Tremelloni e del Sottosegretario Delle Fave.
Come i due ultimi anni, anche quest’anno la Claudiana ha compiuto uno
sforzo e si è presentata con un suo
.stand: purtroppo, evidentefiiente, non
tutto di novità! Ma un’occasione come questa ci stimola a valutare quale
riotrebbe essere la sua opera, unica
nel suo genere, nel nostro paese.
Una dinamica quanto simpatica é
quipe milanese, della locale Chiesa
Valdese ha collaborato alla migliore
riuscita della nostra partecipazione.
Oltre aU’intervento frequente dei pastori di Milano o viciniori, dell’Ing.
Piccoli, membro della Commissione
della Claudiana e appassionato assertore della necessità di avere un nostro stand, nonché di qualche altro
membro della Chiesa, hanno dato la
loro ottima collaborazione la Signorina Alba Pace (ormai quasi una veterana ! ), ohe ha trascurato im poco, in
quei giorni, i suoi doveri universitari,
e il Signor Bruno Roselo, il quale non
ha esitato a sacrificare con entusiasmo dieci dei suoi preziosi giorni di
ferie per darci la sua valida presen
za; l’orario, infatti, era pesante, dal
mattino alle 22,30, e in certe ore la
folla richiedeva la presenza di più
persone, per distribuire cataloghi e
qualche pubblicazione in omaggio ai
più interessati, dare informazioni, in
qualche caso pure avviare interessanti conversazioni. Tengo a ripetere qui
i' più caldo ringraziamento, a nome
della Claudiana, a coloro, che con sa
crificio non indifferente di tempo e
di energie hanno dato la loro cosi simpatica cordiale collaborazione.
Su una parete del nostro stand avevamo scritto ; « I ’fratelli separati’ vi
parlano». Un po’ ambizioso, se volete... Era l’anno in cui dirlo. Potete immaginare le reazioni; sospettose e
motteggiatrici da parte di parecchi,
ma interessate — talvolta molto — da
parte di altri, che non di rado scoprono (non vuol dire che accettino, s’intende!) dinanzi alle nostre modeste
copertine, scorrendo gli indici di varie nostre pubblicazioni, un’alternativa cristiana alla visione romana della Chiesa. Abbiamo, tra l’altro, potuto
distribuire un certo numero di copie
dello scritto del Past. Giorgio Girar
det : « Il Protestantesimo e l’unità della Chiesa» (oltre a «La fede cristiana evangelica»); U «pezzo forte» di
quest’anno è stata la recentissima opera del Prof. V. Subilia: «Il problema del Cattolicesimo », su cui pure diversi sacerdoti e religiosi si sono soffermati. Come già l’anno scorso, l’attenzione di molti è stata attratta dai
vivaci volumetti della Piccola Collana Moderna, a cui quest’anno si è
purtroppo potuto aggiungere soltanto
quello del De Pury su « Giobbe, l’uomo in rivolta». Per difficoltà tipografiche e ritardi vari, altre 3 o 4 opere in
stampa non hanno ancora potuto esesere esposte: speriamo che potenzino la nostra esposizione dell’anno
prossimo !
La nostra presenza a Milano esprime una delle Unee sulle quali intende
muoversi sempre più la Claudiana : presentarsi al pubblico al di fuori deUe
comunità evangeliche; è la nostra evangelizzazione, che naturalmente ubbidisce a criteri particolori. Nello
stesso senso è in progetto — avvia
to qua e là — di offrire a varie librerie laiche, in deposito, alcune nostre
opere che possano interessare un pubblico più vasto. Sono pochine, per ora :
dobbiamo moltiplicarle.
L’altra linea è nota alle nostre comunità (ma potrebbe forse, talvolta,
esser tenuta maggiormente presente...); offrir loro libri di formazione,
d’informazione e di pietà protestante.
Anche su questa linea c’è molto da
fare. Ma per poter almeno avviare tutti questi programmi ambiziosi bisogna
che, già fra noi, si legga di più (il
che, dal nostro punto di vista, vale:
SI venda di più). Molti semplicemente
non conoscono la Claudiana e le nostre pubblicazioni. Richiedete il nostro catalogo; Claudiana, Via Principe Tommaso 1, Torino. Per questo stiamo man mano costituendo in varie
cemunità neutri depositi, e i primi esperimenti stanno dando ottimi risultati.
Abbiamo scritto sul nostro stand,
per i cattolici e p>er gli agnostici: «I
’fratelli separati’ vi parlano». Siete
convinti che abbiamo davvero qualcosa da dire, agli uni e agli altri, anche attraverso la stampa?
Gino Conte
Ai nostri lettori
e collaboratori
iljUiOl/l dl/lMO
★ ★★★★★★★★★★★A
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OTLUOJA HOCUil GIlAMdA
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A FIRtIIZE L’ 8 DICEMBRE
Riuhlóñé dei Consigli di Chiesa
del OudrR) Distretto
Il (ioroo 8 Dicembre u. s. si »cno rinniti a Firenze, ised locali di Via Manzoni, i
Coqaicli <|i Chiesa del IV DiztreUo. Dopo
un breve culto tenuto dal frateMo Prof.
Giorgi dà Pisa, l» avuto inizio la goduta
con laldlaeuasioiBe del prima argomento e
cioè : «Collaborazione reeponaabiie dello
generazioni davanti aM’Evangelo Latro«
dotto dal Pastore Santini.
Uv relatore, attraverso una interessante
espo^zione etiao-storica e religiosa ha chiarementc dimostrato che l’Evangelo quale
rivelazione di Dio nei Nuovo Tes'omento
è Legge Eterna. Di fronte ad essa tutte le
generazioni hanno lo identica responsabilità in quanto cristiane, perciò è indispensabile ohe Oigni generazione riscopra
l'Evangelo e non perda mai di vista il concettó^ohe la Chiesa è una e che la sua unità è fondamentale. Ha poi rilevato ohe la
vita e la cultura moderna lianno fatalmente spinto verso un movimento di cultura
religiosa superiore (culmine Agape) creali
do così dei conflitti di livello che hanno
avuto per effetto l’alloiutanamento di parte
dell’elemento popolare. Il relatore concludeva quindi con i seguenti giudizi.
a) Rafforzare le comunità in senso unitario con la fusione de^i intenti e ideali
di tutte le generazioni ivi cpcranti.
b) Allargare la conoscenza e la presenza
della Chiesa nell’amlneiile locale ; senza chiudersi nell’anibito della ristretta «ita comunitaria.
c) Incoraggiare la presenza degli adulti
alle varie manifestazioni della vita civile,.
d) Segnare chiarameote le distanze dal
cattolicesimo e curare la delicaita ed importante queslio'ne dei matrimoni misti.
e) Sollecitare la più ampia collaborazione dei laici nella comunità.
f) Curare assiduamente i contatti con le
altre Chiese, con particolare riguardo a
quelle della Toscana.
Seguiva il fràflello Giovannini di Pisa il
quale si associava àlle lesi del Pastore Santini ed esprimeva alcuni concetti sui principi della giO'Ventù moderna, dimostrando
tome questa sia in errore quando ai ritenga auto-snfiicente ed affermando ehe per
saggio principio e per ragioni di vita,
Teaperienza deve avere un reale valore e
perciò i 'giovandissimi dovrebbero attingere
dai giovani, questi dai più ^maturi e questi
ultimi dagli anziani. In merito ai matrimoni misti si è detto meravigliato clm ne avvengano più di quanti si penisi per il troppo facile cedimento degli evangelici di
fronte alle esigenze dei fidanzati e, peggio
ancora, delle fidanzate.
Conferenza, distrettuale
a Pisa
(Ci dispiace di pubblicare solo ora questa corrispondenza, speditaci tempestivamente ma non pervenuta. Red.)
Nei gio'mi mercoledì 31 oMobre u. s, e
giovedì 1® novembre ha avuto luogo a Pisa
la Conferenza del IV Distretto. Alla sera
di mercoledì, dopo il <ouito sul tema: « Voi
mi sarete testimoni fino a'H’nstremità della
terra» (Atti 1: 6-8) presieduto dal Pastore
Bertolino della Cliiesa di Ferentino, si è
proceduto alla nomina del seggio nelle seguenti persone: Presidente, Past. Bertolino;
Vice Presidente, Past. Carcò; Segretario,
sig. Lala di Livorno.
Il giovedì mattina ad ore 9 la Conferenza si è iniziata con una breve meditazione quindi sii è effettuata la verifica dei
inaihdati. Si proseguiva quindi con l’ordine
dei giorno ehe contemplava la votazione i>er
la nomina del Segretario della Commissione Distrettuale. A tale carica veniva eletto
il Pastore Paolo Ricca.
< Ai' secondo punto figuirava lo « Sguardo
al campo di lavoro e sua sistemazione », relatore il Pas'ore Matliieu. Questi passava in
rassegna la situazione delle varie chiese rilevando fra l’altro tl fatto della designazione dei pastori (da parte della Tavola) ad
incariclii speciali senza il x>arcre della Commissione Distrettuale. Doipo esauriente discussione veniva deliberata di presentare
una raccomandazione alla Tavola afSncliè la
Commissione Distrettuale venga preventivameaile interpellala in merito allo sposta
mento dei pastori, data anche la maggiore
competenza della Commissione stessa nei
casi specifici relativi alle situazioni loc.ali.
Sull’iinportante argomento, sempre ricorrente, dell’incremento da dare alla attività
cvangelistica la trattazione è stata copiosa
ed appassionata. Facendo un giro d’orizzonte sul territorio del distretto è stato deciso di rivo'lgere per quest’anno le massime
cure all’Isola d’Elba, ccn centro a Rio Marina, ed alla particolare situazione di Livorno. E’ stato alPuopo demandato all-a
larossima riunione dei Consigli di Chiesa il
compito di nominare un colportore stipendiato per l’opera di evangelizzazione da
concordarsi (Toscana e Lazio).
A proposito della diffusione della stampa
evangelica si è rilevata la necessità di in
lensificare vieppiù la propaganda m sene
alle famiglie delle Comunità.i E’ stata inoltre esaminata la proiposla di partecipare
' con stalli riservati alle Fiere e Mostre più
importanti (Firenze, Bari, Napoli, Milano
ecc.) lasciandone lo studio aUa Commissione Distrettuale. E’ stato infine deliberato
di raccomandare alla Tavola di oecuparsi
dei Corsi jier Corrispondenza affidandone
riinearico alla persona o Ente ritenuto più
idoneo e più opportuno.
Il Pastore Carcò quindi letta una relazione chiara ed esauriente sulla Casa Valdese di Rio Marina. E’ stato rivolto un vivo plauso per rattività svoilta e per l’opera
prestata dal fratello Acinelli il quale ha
inoltre presentato un progetto di amplia
mento e mìglioraanénto della Casa con un
preventivo di circa 2 milioni da ripartirsi
fra le varie comunità. Veniva deciso di dare incarico al Cotnitato Amministratore di
studiare intanto un programma di lavori fra
i più urgenti richiesti dai competenti Uffici d’igiene per l’agibilità dei locali.
Sulla questione delle -o.ttribuaiotii la
Conferenza decideva di rivolgere tm caldo
appello a tutte le comuniià affinchè i versamenti alla Cassa Centrale avvengano mensilmente. In ogni Comunità vi dovrà essere
una Conunissione Finanziaria con rincarico
di fare opera di persuasione presso le singole famiglie. Dalla Tavola verrà diramata
una circolare esplicaliva sul .significato della decima cristiana.
Nel campa della « varie » si è discusso
e stabilito quanto segue. Per le visite alle
Chiese la Commissione Distrettuale si regolerà in base alle ridiiesle delle singole
Comunità.
In merito al Centenario della Chiesa di
Rio Marina è stato invitato quel Consiglio
a presentare un programma demagliato delle cerimonie. In quella occasione si riunirà
luggiù anche la Commissione Distrettuale.
Per il Bollettino d’informazioni della
Commissione Distrettuale veniva deciso di
abolirlo invitando però ogni singola Chiesa ad inviare il proprio Ballettino a tutti i
componenti degli altri Consigli.
Veniva quindi formulalo un indirizzo di
saluto e di augurio al molto benemerito
Istituto Ferretti. /. g.
U fratell«'Balenici ha lattato dell’Ecumeninno dic^arandosà favorevole a quello
delle Chiese pcoteataoti ghe è sempre aperto andie alla Chiesa Romana. Ritiene ohe i
rapporti con i cattolici oggi sono cambiati
e perciò dobbiama comfannare la loro dottrina ma non cessare di amarli noncliè di
essere obiettivi nella critica, da farsi solo
quando si abbia piena cognizione della lora teologia...
11 Past. Carcò ha dimostrato la necessità
di ribadire all’interno ed all’estero che esiste solo Cristo e die la Cliiesa è Cristo e
basta; concetto questo da far capire bene
ai gtovani.
Qui si è chiitóa la pibaia parte deMa riiii.
ii'ione. I ddegàti Bona' stati fraternamente
ospitati dalle iréirie famiglie evarageliehe
fiorentine per il pranzo, dopo il quale tutti insieme si sono recati a visitare la Chiesa di Via Lamormora e quindi gli Istituti
Gonld e Ferretti. Molto ammirata al Gould
la organizzazione del Centra di Solidarietà che possiede andie un bellissimo ambulatorio medico.
Alla ripresa della riunione il fratello
Long, Segretario della Conferenza Distrettuale ha porto ai convenuti il saluto del
Past. Mathieu e del iPùst. Gay impossibilitati ad intervenire. Ha quindi illustrato la
situazione finanziaria dimostrandó la necessità di dover creare fra i membri delle varie Comunità la coscienza di una contribuzione proporzionale alle rendite familiari,
con versamenti mensili,
11 prof. Caponetto ha quindi intre dotto
l’argomento: «I laici e la diaspora», coininciiando con l’affermare die piano, piano si è perduto il prezioso concetto del sacerdozio universale riversando tutte le attività della Chiesa sul Pastore. Ognuno ha
dimenticato die ha ricevuto il dono della
grazia e pertanto è tenuto ad offrire qualcosa in cambio attraverso la propria attività nella Chiefia e fuori. Qui ha mosso in
evidenza la opportunità di una collahorazione in seno alla diaspora che il Paslore
non può efficacemente curare da solo. Non
si può certo esigere dal laico la,, predicazione dal pulpito perchè questa richiede
cultura, preparazione e facilità oratoria, ma
è seniipre possibile di’esso si rechi in piccole località lontaiiie dove basta leggere la
Parola e pronunziare una semplice preghiera. Ha previsto le obbiezioni e cioè l’essere tutti assorbiti dajla professione die lascia già scarso itetupo; libero per lo svago,
la famiglia e il rijioiso. Ma almeno una volta al me.se la propria còllahorazione dovrebbe essere possibile offrirla, nel nome e per
la gloria del Signore.
A consolazione deL relatore il Dr. Giovannini ha reso'notdWle a Pisa ,»ii-circa 100
membri di Chiosa vi sono 5 predicatori laici cd inoltre ad ogni membro del- Consiglio
di Chiesa è stato assegnato un dato numero di famiglie da visitare periodicamente.
Il Pastore Carco Ita infermalo die anche
a Livorno si e fallo qualco.sa di simile, pero bisogna fare attenzione a non andare in,
contro alla n Chtesa a domicililo ».
Si e quindi passati airargomeiito relativo
airassunzione di un colpe rtorc per la Toscana. Dopo vari mler'/enti e stato deliberato quanto segue: inserire un avviso sulla
Luce; imcancare i deiesali di Fiieiize per
la compdaziionc di:un preveiilivo anche per
far eonoBCore le coiidizioinii aircvcntuale
candidato nonché per inviiarle alle varie
Chiese le quali debbono essere edotte della spesa e della cifra di ripartizione. Ogni
Chiesa potrà presenitare uno o più aspiranti.
Nel campo delle « varie » gi è pollato
della organizzazione di un incontro fra le
comunità dtóUa Toscana scegliendo come
località Siena e come data il 23 maggio p.
V. Pesta dell’Ascensione. L’argomento del
raduno e i dettagli organizzatdvi saranno
definiti dai Pastori Ricca e Berlin appositamente incaricati. Si è tuttavia ritenuto fissare intanto che al mattino vi sarà il culto
ed al pomeriggio un breve studio onde lasciare tempo libero allo svago ed ai giochi
dei giovani. /. g.
1963 : ora zero
Al fratello Gino Conte
bene augurando.
Marco
Uomini, pace!
10 vengo a voi e vi porto l’ignoto
l’affascinante ignoto che ad ogni alba
chiamerete Speranza.
Non avrò che un aprile ed un’estate
solo una volta vedrò il verde grano
diventar d'oro
e sentirò il profumo deU’autunno
tra le foglie accartocciate.
Non so come sia rosso l'ottobre
nè come
caldo fluisca alta stagion dei fiori
11 vostro sangue.
Sono ignaro dei doni che vi porlo.
So che chiamerete giorno
ogni bcittito del mio cuore
ed ogni giorno noi morremo un poco
e chiamerete vita
ogni mio passo sulla vostra strada
e ad ogni passo noi vivremo ittsieme;
insieme andremo per te vie del tempo
nel dolore e nel gaudio vicini
voi perituri, io figlio dell’eterno.
Ricorderemo i miei fratelli andati
la sera, sotto il lume,
quando le teste, le ombre ed i ricordi
si riuniscono in cerchio e il cuore parla
in quell’ora di pace.
Viviamo, uomini!
Ragazzi stanchi e irrequieti siete
e non trovate il sonno nelle notti
lunghe
per gli incubi del male che vi fate.
Provate uomini,
mentre i bengala brillano
e levate le coppe a salutarmi,
provate
cui alzare nel cielo i vostri cuori
più su del nero della notte
verso le stelle donde vengo a voi.
Marco
Crois seulement
Luc 8: 50
i.J
f
C’est-la parole qtt.’U le <lit chaque lois qu’il^tc faut marcher vers
, l’inconnu 5 au m{ipiient.où tu quittes les sûretés humaines pour te fier
à Lui, à cj^acun des tournants de ta vie, et enfin au bout de la route,
là où le cfiémin, d’un brusque saut, disparaît dans la nuit,
Chaque fois, tu voudrais qu’il t’éclaire et te renseigne un peu:
ptjisqu’Il sait tout, H pourrait bien te faire voir ce qui t’attend; te
expliquer pourquoi choisir Sa voie n’est pas — comme il te semble —
sauter dans le vide; pourquoi, quand II te dit de tourner à droite et
non à gauche, ce n’est pas au hasard qu’il le dit; pourquoi enfin ce
qui viendra après la mort doit provoquer ta joie et non pas le frisson
qui souvent, malgré toi, te saisit.
Chaqne fois. Il répond: « Crois seulement! ensuite tu verras! ».
Pour justifier ta plainte, tu as envie de Lui rappeler Ses propres
m<^: «Jé-jVoœ appelle Mes amis,.. ». Est-ce ainsij Seigneur, qu’on
«traite ses amis? comme des serviteurs, auxquels ou ne dit pas ce que
leur maître fait!
C’est vrai. Mais te rappelles-tu à qui II parle ainsi? Précisément
aux hommes qui les premiers ont obéi stuis comprendre, le jour qu’à
chacun d’eux, qu’il rencontrait pour la première fois. Il a dit, sans autre explication: « Suis-moi! » et que, laissant tout, ils Lo suivirent.
C’est leur obéissance qui leur vaut le beau titre d’amis: « Vous
êtes mes amis si vous faites ce que je vous commande ».
Ne l’oublie pas! Plus grande encore que la satisfaction de s’être
fait tout expliquer est la joie de l’ami qui, sans savoir, se fie à .son
Ami, et s’avance avec Lui dans le rayonnement de Sa béatitude: « Heureux ceux qui n’ont pas vu et qui ont cru! ».
Philippe Vernier
libri
Le pubblicazioni sul periodo fascista in
Italia sono ormai abbastanza nniiierose,
spesso anche ricclie di materiale fotografico e di doci’iienti vari riportati talvolta
anche inlegralmenle. Ma per lo più sono
pubblicazioni che hanno lo scopo di dare
una visione generale del fascismo stesso,
per cui si tengono necessariamenle nel vago, con vantaggio, forse, per la completezza deirinformazione, ma ccn svantaggio
ai fini della comprensione dello spirilo
che animò la dittatura e la lotta contro di
essa, per coloro che non le hanno più vissute. il liibro olle presentiamo, invece, «i limita strettamente alla ipubblicaziione dei
documenti più importanti relativi al proCC.S80 di cui è fatta menzione nel titolo,
avvenuto in seguilo aH'arresto di due corrieri segreti comunisti arrcs'ali a Pisa la
sera del 28 agosto 192ò, e conclusosi con
la condanna della maggior parte degli imputati il 4 giugno 1928. Esamina cioè un
fatto molto limitato dal punto di vista
storico, ma ci è parso interessante perchè
rivela lo spirito animatore della politica,
del diritto, della magistratura fascista e
della opposizione che trovarono, o almeno
dii quella che praticò il Partita Coninnisla.
Certamente è un po’ arido, per dei profani nel campo del diritto, seguire tutti
i formulari giuridici e l’elencazione degli
articoli di legge; ma dietro questi, sta un
profondo contenuto umano, per cui il liliro si legge quasi come un romanzo: si segue la sorte degli imputati quasi fossero i
protagcnisti di un giallo; o forse con più
interesse perchè quando i documenti vogliono infinocchiare chi li legge sul carattere di qualcuna delle persone, lo fanno
cosi goffamente che si sente che non è solo col fine di complicare l’avventura e di
far trattenere il respiro ai lettori, ma che
c’è dietro un problema che è malgrado tutto ancora di oggi ; si cerca di fare apparire diverso da com’è un uomo in carne ed
ossa, non solo l’eroe di un romanzo. Ma
un uomo in carne ed ossa si difende con
la sua vita dalle accuse infondate. Perciò
nella introduzione si scrive che i documenti raccolti « non rappresentano soltanto le varie fasi deU’interessante vicenda
giudiziaria, ma costituiscono... ’’un’apologia” del partito ».
Si può non essere d’accordo sui principi
in base ai quali il partito ha condotto la
sua opposizione, ma è innegabile che di
fronte alla convinzione degli imputati e
ai rischi cui andavano incontro nella loro
opera clandestina, non si può non essere
presi dall’ammirazione e, diciamolo pure,
da un senso di colpa. Infatti si possono
raccogliere i documenti del processo contro i comunisti, ma non si può fare altrettanto per quanto riguarda noi valdesi. La
nostra opposizione è stata quanto mai calma, a parte per qualcuno ; non avevamo
corrieri segreti che corressero il rischio
di essere arrestati nè borse di cuoio che
cc ntenessero documenti compromettenti :
avevamo solo una liturgia che pregava per
il duce e per il re. E oggi sarebbe lo stesso. E’ lo stesso, forse.
Malgrado questo il vedere la dignità
umana calpestata, il diritto ridotto a pura
formalità da un tribunale speciale che non
anunette .nppiello o ohe, quando l’ammette,
non dice a chi si deve ricorrere e si pre
senta più come la caricatura di un tribunale che come un tribunale serio e fa pensare a quello che condannò Pinocchio percliè la volpe e ¡1 gatto gli avevano rubalo
le sue monete d’oro; la violenza grottesca era eretta a sistema: lutto questo ci rivolta, e guai non ci rivoiltasse !
Nella difesa di un avvocato c’è sempre
molto di convincente: quando si sente una
parte, .-i meno di essere già abbastanza scaltriti, si è portati a credere che è dalla parte della ragione. Nel nostro caso si è, invece, colpiti dal fatto clic le ragioni, anche
giuridiclie addotte dall’uci iisa. non cmiviiilono per niente, per mi, Se si fosse a digiuno della conciiisioiie, essa giungi-rchbc
alla fine couipletamente inaspeliata. ( i si
aspetterebbe iiii’assoluzione piena. Invece
si giunge alla condanna. A condanne aiii-lie
mollo pe.sanli, a 2.') o 26 anni di n'iinsii)nc, lali cioè, che il regime non iliiier.'i
quanto sarehhe sialo necessario per applicarle.
I.’a.ssoiuzion' di alenili impiilali non fa
<he eonfermare quello che si caiiisi e fin
dalla pri'iia riga, rioè ehe il Iriluinah' vuole fare come si è sempre fallo, da mi pnnU> di visla formale: condannare aìciini e
assolvere allri. Ma il crilcrio per (ondannare e aissolvcre non è quello rlie si è senilire seguilo ) che sarebbe normale ri si
sforzasse di seguire. Si condanna e si assolve co.si, a casaccio, senza crilcrio. rome nel libro di Pinocchio. Non si espongono neippiiie tulli i c.api di acetisa, che
gli imputati vorreldiero sentire, caso iOrse
unico nella stona; e poi si giudica cosi.
Più che uii’apolcgia del partito, abbiamo sentilo nella lettura di quei docnmenli.
un’apologià degli uomini che si impegnano nella lotta per la libertà e per la caislizia. Le frasi fatte dei eonumisU e dei manifesti sequestrati, sono la cornice in mi si
svolge una lotta e un problema ohe non è
necessario essere comunisti per senlire.
Che, forse — sottolineo il ’forse’ — è possibile sentire anche di più se si c inori
dall’azione ufficiale di un partito organizzato in cui si forma sempre una colla ortodo.ssia che poi bisogna seguire finn in
fondo magari venendo meno ai primi inincipi che hanno determinato il sorgere del
partito stesso — e questo è capitato spesso
nella storia . L’essenziale è, coiniinquc,
essere disposti a impegnarsi, anche a < i>slo
di riportare una condanna che duri di più
di obi ha aviu'.o il coraggio di infliggcila.
c. t.
D, ZUCARO: Il processone. Collana
«Nostro tempo». Editori Riuniti,
Roma 1961, pp. 280, L. 1.000.
— Nel Tempio, gremito di folla silenziosa e commossa, si sono svolti, lunedì 17 u.
s., i funerali della sorella Mariuccia Rostagno nata Paschetto, di anni 51, decetlula
all’Ospedale Evangelico di Torino.
1 numerosi parenti ed amici, accorsi da
ogni parrocchia per rendere alla cara Estinta l’e.slrenic '.riUuto di affetto, si sono stretti attorno al marito, anziano della Chiesa
di Su.sa, ai figli, al fratello, pure anziano
della nostra chiesa, per dire loro tutta la
simpatia nel dolore unitamente all’esprcssione delie più sincere condoglianze.
Nativa di San Secondo, l’Estinta faceva
parte della comunità di Smsa dove si er.i
trasferita da parecchi anni con la famiglia
e dove si era fatta benvolere da tutti per il
suo carattere buono di sposa fedele, madre
affettuosa e attiva collaboratrice per la canna dell’Evangtìlo.
La sua immatura scoimparsa ha destato
viva commazione ed il suo ricordo e la sua
leslimonianza di fede non saranno tanto
presto caniiceilati dal cuore di quanti la conobbero e le vollero bene.
Chiediamo al Signore di asciugare le lacrime dei parenti in lutto e di concedere
!ora il confo-rto della fede alla luce di Colui clic ha detto: «Io ¡sono la risurrezione
e la vita. Ciri crede in me, non perisce ma
ha la vita eterna ».
- E’ in distrilnizione in questi giorni la
bus'a per il secondo versamento della collctta annua. La raccomandiamo in moda
particolare perchè il Concistoro ha già versato alla Cassa Centrale nna somma considerevole. d. a. g.
3
¡g dicembre li*® — N, 51
P«S- 3
IN MARGINE AI COMMENTI IQ : ; a'
SUGLI &BSERUATORI E IL CONCILIO ~
Speranza e ^ia^nza
II
tra gli tzigani
Applaudire, inginocchiarsi, farsi
magari anche il segno della croce durante le sedute del Concilio Vaticano,
al quale si è avuta la ventura di assistere quale invitato ed ospite o come
osservatore delegato, finché si rimane
e si intende rimanere membro di una
Chiesa evangelica riformata, può an^
che non essere imo scandalo, come
scrive D. R. S. suH’«Eco-Luce» del 14
dicembre, solo se si considerano, con
un certo stomaco, le particolari «consuetudini» a cui certuno può essersi
personalmente abituato, ma costituisce tuttavia una chiara e palese mancanza di sensibilità e di responsabilità collettiva verso tutti coloro che appartengono alla Chiesa di cui ancora
si assume di far parte.
A mio modesto avviso quell’uno o
due osservatori-delegati delle Chiese
evangeliche ohe hanno applaudito il
papa al termine del suo discorso nella
seduta di chiusura della prima sessione del Concilio, hanno dimostrato,
quanto meno, di non aver saputo anteporre alla loro emotività personale,
il senso preciso del mandato ricevuto
dalle loro Chiese e ohe, del resto, per
volere stesso della Chiesa remana, era
di mera « osservazione » non di « par
Avvlso ai lettori
Mentre ringraziamo i lettori che
hanno già provveduto a rinnovare il
loro abbonamento (aggiungendo, parecchi, una gradita offerta), rinnoviamo la più viva preghiera di scrivere
leggibilmente nome e indirizzo! Coloro che allegano il ritaglio del giornale con il proprio indirizzo ci facilitano
molto il lavoro: grazie!
tecipazione », Quegli invitatirospiti
che durante il Concilio si sono inginocchiaU, e più di una volta, si son
qualificati da sé, dimostrando la loro
solidarietà spirituale con una confessione religiosa che non è ancora ufficialmente la loro, piuttosto che con
quella da cui provengono e a cui dichiararli) ancora di appartenere.
Que.sti fatti hanno provocato una
impre.ssione negativa non solo negli
ambienti evangelici italiani che, poveretti. a dirla con Giorgio M. Girar
det (Eco-Luce 14 dicembre) in tre an
ni non hanno saputo passare dal loro
anticlericalismo settario e autosufficiente ad una visione serena e obb’et
tiva e sviluppare una capacità di dialogo, ma anche — vedi un po’ — tra
gli ste.s.si osservatori delle Chiese evangeliche che tali capacità hanno ben
sviluppate e da tempo. Che dire allora? Credo che il senso delle cose rabbia esattamente colto un giornalista
straniero notando che le Chiese evangeliche avevano inviato al Concilio
non solo degli « observatores », ma anche degli « admiratores ». Pur senza
drarnmatizzare il caso suscitato da
qualche elemento in vero assai poco
rapprp.sentativo, occorre tener ben
ferma una tale distinzione, ed augurarsi, proprio ai fini di un dialcgo sereno, ohe vi sia un avvicendamento
nel gruppo dei rappresentanti evangelici al Concilio e ohe altre Chiese, ol
... l!r
1 tre quelle che», tramite i grandi raggruppamenti oonfessionaU, hanno già
inviato osservatori, abbiano la possibilità di inviarne dei doro ad osservare
soltanto quanto verrà fatto nella seconda sessione del Concilio al mese
di settembre. Più saranno le persone
che avranno veduto, sentito, vissuto
l'esperienza del Concilio nella sua aulenti^ atmosfera, più larghe saranno
di poi le possibilità consapevoli per un
futuro dialogo.
Nessuno nega infatti che lo Spirito
può soffiare dove vuole, nel dialogo
come anche nel Concilio, ma nessuno
è autorizzato ad affermare che vi debba soffiare forzatamente. Speranze ed
anticipazioni, piuttcsto che attesa e
pazienza questi sono i minti di dtstinzione tra coloro che con G. M. Girar
det si lamentano che ci si mostri «profondamente privi di speranza », e
quelli che, come Paolo Ricca ed il
sottcscritto tra gli altri, si limitano
ad attendere e ad osservare per il momento ciò che al presente è dato di
conoscere. Taluno tra i nostri è portato ad anticipazioni immaginative,
quanto meno emotive e senza riscontro nella realtà oggettiva dei fatti.
Non è giusto quindi che da queste cattedre si affermi ohe ci si compiace che
non accada nulla di nuovo. La speranza è un fuoco che brucia l'attesa,
come la fede che un tempo era un
fuoco che bruciava gli eretici ed i dissidenti. Tra i due fuochi, crede s|a da
preferire quelio lento e continuo della carità che induce alla comprepsione ed al rispetto del travaglio e della
ricerca altrui; carità che ci spinge ad
adoperarci a capire avendo però rispetto anche verso le posizioni di quelli che vivono la nostra stessa fede e
non_ solo per quelli che sono ancora
dall’altra parte, e che sono da noi separati, non dimentichiamolo, almeno
quanto noi lo siamo da loro. Quésto
fuoco della carità è paziente, arde,
ma non brucia; e non verrà mai meno come ci è stato assicurato. Riscaldati-quindi da tale fiamma possiamo
attendere che i nostri confratelli cattolici terminino i loro lavori conciliari e ci dicano cosa avranno concluso
e deciso, senza agitarci nel frattempo
in vane frettolose speranze, sbracciandoci ad annunciare che il nascituro
sarà maschio, quando è altrettanto
probabile ad oggi ohe il parto dia un
esito diverso. Nella ricerca della unità conviene riporre la nostra fiducia
nel solo Signore che ci vivifica e nel
compimento dell’opera sua, chiarendo
a noi stessi prima di tutto la nostra
fede, quindi cercando di comprendere
l’altrui.
Per il momento quindi anche di
fronte al ritiro per un riesame dello
schema sulle fonti della Rivelazione,
ed al rinvio a settembre della seconda
sessione conciliare, visto ohe — secondo G. M. Girardet — saremmo « tutti
impreparati ad affrontare il dialogo
che ¡1 cattolicesimo oggi ci propone »
e che, tramite il movimento ecumenico, gli evangelici hanno offerto ai cattolici da oltre 30 anni, conviene pazientare ed attendere, perseverando
nello studio di quanto avviene. Non è
infatti necessario sperare per perseverare, nè vincere per combattere come
avveniva qualche secolo fa.
Giorgio Peyrot
I Frère Jacob evangelizza una roulaue, u Torino
.àiÈh
itii “
U
La ^^roulotte^, della Salvezza
in Grecia, Spagna, Portogallo, Scozia,
Germania, Italia
Un>a « ro'ulolte » di Tzigani ha pencoli
l’Europa recando il meeeaggio della Salvezza : l’incendio valdeee del Medioevo
dalla Spagna alla Grecia ei ripete ancora
oggi con la fianuna dei Gitani; oome allora i Valdesi esercitavano i mestieri più
«nùli per servire Cristo così oggi gli Tzigani segnono le stesse orme e con l’ansia
nel oooire di salvare il popolo e di recargli la perla di gran valore.
Nel corso di quesl’anjtio, ha dichiarato
il Pastore degli Tzigani tecossec, in occasione della grande aduinaita annuale, 1300
carovane si sono ritrovate insieime per una
settimana di preghiera, canti, messaggi in
vista d’un arricchimento ^iritiuale. Le
conversioni a Cristo sono in continuo anniento raggìtingendo per la Francia la
piunta di 8.000 oonvertiti nei giro di podii
anni; anche un seminarista di nome Palko, già professore e ccdlaboraitore di cappellani eattoliici, si è, convertito questa
primavera scorsa a mezzo dei Gitani ed è
ora predicatore evangelico nefia tribù dei
Roms. I neo convertiti di questo gruppo
sono molto aitivi e comipiono progressi
straordinari nella testimonianza e neH’opera di evangieliazazione; inoltre, si ritmiSCO ne tutte le sere per sttadiare la Bibbia
e gli incontri durano fìnó alle 2 e alle'3
del m^ino...
In Gitola
La « Roiulotte » del Pastore Leoossec ha
raggiunto la Grecia a metà novembre, e il
fratello Badia ha prcdlicatò l’evangelo in
un quartiere di Atene davanti a più di
mille tzigani che invocano il loro ritorno
per essere istruiti nella conoscenza della
Parola di Dio. Nel Peloponneso esiste da
sei anni una comunità evangelica tzigana
di cento persone co.n un locale di riunioni ; da questo gruppo è partita una donna
quale missionaTia per l’Australia, dove ei
sono 100.000 gitani.
Iff Portogallo
Oltre 800 sono stati evangelizzati durante un viaggio dei nostri amici: membri
di comunità evangeliche aiutano gli Tzigani a leggere e scrivere in modo da consentire loro la personale leuura della Parola di Dio.
In Italia
La missione del collega Lecossec, durante il suo viaggio in Grecia, ha visitato
gli Tzigani d’Italia, soprattutto della Calabria. Alcuni del gruppo, capaci di leggere, aiutano gli altri alla lettura della
Bibbia; quelli elle hanno la casa la mettono a disposizione degli altri. La miseria
è grande e la sete dell’evangelo ancor
più grande...
2000 Kmrn da Salonicco
a Pomaratto
La ii Roul>o4Jte deill'’ainii>co iLecosaeic, assi£ime a fròre Jacob, Badia StoipJian ed
altiri otto, ba compiuto <im aiiibeaitioo lunraoolo ; da Salbniiooo donde isono partiti
venerdì 7 aMe ore 10 sono giunti a
fuori per le strade e lungo le siepi., e predica la Buona Novella*
iiiiiiiiiii'iiiiiiiiiiim
...................................................in
DIAKIC DI ECDDC
Stamattina, martedì 25 dicembre
siamo andati in grappo a portare gli
auguri di Natale al nostro Comandante.
La nostra « carretta » — così vengono definite in gergo marinaro le
navi che trasiportano merci — è in
navigazione da tre mesi; un porto dopo l’altro, si carica e si scarica; finiremo col tornare a Genova chissà
quando.
Ho sentito — per radio — che la
cupola della Lanterna è stata dipinta
di rosso, per consentire maggiore visibilità ai velivoli che atterrano al vicino aeroporto; sarà un bel vedere
il mio bel faro col berrettino rosso:
dovrò ingoiare un tranquillante, prima che la nave sia in vista del golfo.
Ma queste sono malinconie ohe non
hanno sènso, tanto più ohe qui voglio
parlare del mio primo Natale in mezzo airOc»ano; se non fosse pèrchè
sono in compagnia di gente che in
fatto di viaggi la sa molto lunga, a
volte creperei di paura. Ho la sensazione che mi abbiano introdotto in
un catino, un piccolo catino, e lasciato
in balìa delle onde; forse Mosè, se si
fosse trovato nell’età della ragione,
avrebbe avuto lo stesso terrore.
Ma oggi è Natale ed a bordo ci siamo preparati a festeggiarlo da parecchio tempo.
Elìsio, il cagliaritano, ha tenuto in
serbo una forma di cacio pecorino;.
i \ ■ ■ ■
Gianhi,fc il viare^ino,^ tre fiaschi*di
Chianti, e, così tutti gli altri hanno
pronto ilj^lpro contributo. Io, che sono il « pivello », il noveUiho, la recluta, sono esonerato, anche perchè non
ho che il vecchio nonno a casa, e con
la pensioncina che ha non può venirmi in aiuto; sono io che devo aiutare
lui.
Ma torniamo alla storia di questo
giorno memorabile.
Eravamo riuniti sotto coperta e si
discuteva sul gran pranzo del pomeriggio, al quale aveva promesso di
partecipare anche il Comandante.
Dice Efisio, che ha la lingua appuntita come il pungiglione di una
vespa:
— Solo Baciccia, il nostromo, non
ha detto ohe cosa porta per il pranzo.
Ma è un genovese, e non offenderti,
ragazzino (ha soggiunto rivolgendosi
a me); i genovesi sono sparagnini; il
nosttomo più che un etto di castagne
secche non ci porterà.
— Ve lo do 'io lo sparagnino! —
grida. — Siete tutti malviventi, lazzaroni e male lingue.
Si rivolge a Efisio e gli chiede, perentorio :
— Tu che fai tanto il i galletto, che
cosa porti.
— Formaggio.
— E tu? — chiese al viareggino.
•—Chianti. 'Li, |..
Dopo aver ottenuto la debita risposta da tutti. Baciccia sbraita:
— Bd io vi porto un sacco di frustate!
Si è sfilata la cinghia dei pantaloni
e ha cornine ato a staffilare a destra
e a sinistra; meno male che è intervenuto il Comandante, che è un bonaccione, e tutto è finito in ridere.
Al pranzo, lutti pacifici, tutti contenti, e il Comandante ha messo a disposizione un bardotto di vermouth,
e Baciccia — incredibile, ma Vero —
un sacchetto di noci, due fiaschi di vino delle Cinque Terre e un panettone
genovese. E’ vero che iper spezzettare
il panettone c’è voluta l’ascia di mastro Gianni, ma Io zibibbo di cui era
infarcito non aveva perduto la sua fragranza e i canditi erano ancora gustosi.
Ma la sorpresa più bella, più commovente, ce l’ha riservata il Comandante che, aiutato daU’uffidale in seconda, aveva preparato — sul ponte
di comando — un albero di Natale in
piena regola, con appese tante lampadine elettriche multicolori ed un regalo per ciascuno di noi. A me è toc
cato un paio di stivaletti di gomma
ohe sono una manna per quando la
mareggiata spazza la coperta.
Poi, il Comandante si è tolto il berretto gallonato, ha aperto la Bibbia,
ci ha letto il passo di Luca sulla natività di Gesù. Poi ha detto:
« Ragazzi, noi siamo abituati a vedere regioni e città diverse. In fondo,
sono tutte uguali, tutte simili le une
alle altre: la Lanterna di Genova è
un faro — anche se più piccolo — come la statua della Libertà, e i grandi
grattacieli di Chicago hanno la stessa
struttura di quelli che sono a Napoli
o a Liverpool. Ma pensiamo che
alla fine, anno più, anno meno, c’è
una grande e gloriosa città che ci
aspetta, la città dove regna TOnnlpotente, la città dai dodici fondamenti:
il primo di diaspro, il secondo di zaffiro, il terzo di calcedonio, il quarto
di smeraldo, il quinto di sardonico, il
sesto di sardio, il settimo di crisolito,
l’ottavo di berillo, il nono di topazio,
il decimo di crisopazio, rundecimo di
giacinto e il dodicesimo di ametista.
La pace sia con voi e con tutti gli uomini di buona volontà. Il marconista
trasmetta l’augurio di pace alle navi
che sono in viaggio, alle nostre famiglie, a tutte le genti ».
Siamo rimasti in piedi, scossi dal
pianto, e chi ha singhiozzato più forte di tutti è stato Baciccia, il nostromo. Alberto Guadalaxara
’e'-'ii
retto sabato 8 alle ore 20,38 viag^ando
attraiverso la Jugoslavia, percoirenido la
bellezza di 2000 Km. Alla riunione temutasi nel tieatro c’era un forte gruppo di
pairoocfiiani càie ba molto apprezzato le
testimonianze ed i canti diretti da frère
Jacob ed il messaggio commoveiite dell’amico Lecossec ; egli ha recato come
l’apostolo Paolo le notizie della missione,
raccontando le grandi cose die il Signore
aveva fatto per mezzo loro. Abbiamo
gioito tutti insieme per la Potenza dello
Spirito ebe soffia a mezzo degli Tzigani
di Francia, per i miracoli compiuti nel
corpo e nell'anima di tanti Infelici risaaati medlainte la fede e la preghiera dei
mtssionari del Signore. 11 messaggio del
caipo degli Tzigani ba rivelato la grande
miseria del popolo che il Signore ebiama
oggi alla conversione: crea ture che vivono in tende, in baracche di cartone, pezzi
di straccio, sotto i ponti, nelle immondizie; creature che hanno perduto ogni, speranza negli uomini; ed ecco per loro è
suonata la grande ora del risveglio, la
grande ora della rinascita spirituale. Rallegriamoci tutti insieme perchè lo Spirito
di Dio soffia ancora e realizza il Regno
■di Dio tra g|li umili, gli oppressi, gli infelici delle baracche. Cristo è predicato ed
accettato, iCristo cambia la vita di giovani
e la mette al servizio e per la gloria di
Dio; e gli Tzigani rivelano i segni di questa miracolosa azione dello Spirito: il
mondo e la sua concupiscenza per loro
passa e non conta più : essi guardano al
dono ielle Dio ha toro fatto, alla gioia
eterna die Ita loro recato, alla Pace profonda die ha portato, alla ricdiezza enorme che ha loro consegnato nei loro tuguri e nelle loro carrozze. I giovani die
liaimo testimonialo a Ponuiretto e 1/userna S. Giovanni hanno lasciato la mentalità dei mondo per inserirsi nel mondo
e cambiarlo radicalmente.
La sera dell’8 dirciiliiUre rimarrà per
noi tra le più belle esperienze; ringraziamo gli amici di Francia, ringraziamo il
dr. Gàerardi per l’interesse, Taffetto con
cui segue l’opera tra gli Tzigani conseiiteiido loro di ineontrarci e di portarci
il messaggio della fede, della certezza nel
Salvatore.
La carrozza biblica
Gli Tzigani, mi diceva ancora il fratello
Leoossec, stanno preparando la « carrozza
biblica » modernizzata con la missione di
diffondere la Bibbia e libri religiosi tra
i non Tzigani, con una opportuna preparazione biblica; la storica carrozza biblica valdese del secolo scorso, tiraita da un
cavallo, che percorreva l’Italia intera,
riappare in Franda c motorizzata. L’opera del colporlaggio si sta compiendo da
un popolo semplice, fino a pochi anni fa
illetterato. Lo Spirito di Dio non ha bisoigno di troippo studio, nè di troppe
strutture: mette in azione degli uomini
che hanno risposto alla chiamata; questi
uomini hanno percorso l’Europa ed ora
stanno per recarsi in America. Difaitti alcuni Tzigani americani venuti dai Sud
America in Francia sono ripartiti entusiasti e convinti dell’opera di risveglio del
loro popolo; in gennaio recheranno ai
froitelli d’altre oceano il imessaggio liberatore.
I n'Ostri amici ci hanno chiesto di pregare per loro: non dimentichiamoli. Soprattutto domandiamo a Dio di creare il
risveglio anche da noi (quanta paura abbiamo di questo nome), di far sorgere
delle vocazioni pastorali capaci di servire
in ogni campo, ivi induso il colportaggio. Spendiamo nn po’ del nostro tempo
per là preghiera affinchè il miracolo della
Pentecoste si compia e gli operai siano
pronti per laivorare nella messe del Signore.
Ai nostri fraleUi Tzigani inviamo un
pensiero di riconoscenza ed un augurio di
rivederci presto. Ohe il Signore benedica
la loro missione per la gloria sua.
Gustavo Bouchard
Musica liturgica
evangelica
alla RAI
Apprendiamo, a complemento di
quanto scritto in un precedente articolo, che iper il ciclo di concerti « O
Roma Felix » trasmessi in occasione
del Concilio Vaticano, verranno radiotrasmessi altri inni sacri evangelici, in particolare; il 10 gennaio 1963
« O Re straziato, affranto »; il 17 gennaio « Gloria al Signore, alleluia »;
il 14 febbraio « Come cerva che assetata ». (Stazioni del Programma Nazionale della RAI, il giovedì alle ore
17,30). F. C.
4
p*g
N. 51 — 26 dicembre 1962
li Paelore Bertaloit, giunto ad ottobre,
prosegue nel suo giro di visiilc a tutte le
famiglie della comunità e nella presa di
contatto, già più completa nel gruppo più
ristretto di Mestre, mentre a Venezia la
cosa procede un po’ più lentamente. Una
certa difiSicoltà di ripresa si nota nel più
« giovane » nucleo di Clhioggia. Qui, ultimamente, v’è stato un piccolo incidente:
la cappeUla locale è stata visitata da un
gruppo di (ignoti giovani sfaccendati ; Ite
porte sono state facilmente sfondate e dopo un baccano indiavolato gli indesiderati ospiti si sono allontanati. Intanto la
polizia, avvisata deiraocaduto, svegliava
nel cuore delia notte un sacerdote cattolieo annunciandogli die un oratorio della
dttà era stato saccbeggiato e die la sua
. presenza era desiderata! Cosi le suippelletlili della cappella, ormai in balia dd
pubblico, furono raccolte e depositate in
Questura. Il giorno seguente un nostro
membro di diiesa, venuto a conoscenza
del fatto, si recò inimediatamente al Commissariato. Tutto fu scrupolosamente restituito e rimesso al sno posto con l’aiuto
della stessa polizia. La porla fu diiusa, e
cosi pure l’incidente.
Il 16 dicetiibre, a Venezia, si è tenuto
un. riuscito bazar organizzato dall’Unione
Femminile.
L’Unione Giovanile ba ripreso la sua
attività in comune con i giovani tnetodisli, sotto la presidenza della sig.na Laura
Bo.go. Nel programma, assai vario, sarà
inserito — dietro suggerimento del Consiglio di Chiosa — Ite studio dei problemi
relativi ai matrimoni misti.
L’Assemblea di Chiesa del 2 dioem.bre,
oltre a deddere il programma d’attività
ddle prossime settimane, ha approvato :
a) la diffusione de « La Luce », sì da portare possibilmente il isetlimanale in ogni
famiglia evangelica o simpatizzante;
b) rorgaiiizzai-ione, in febbraio, di un
ciclo di conferenze die permetta di presentare al pubblico veneziano la noistra
posizione ecumenica; c) lo- studio dei particolari problemi riguardanti i matrimoni
miisti.
BERGAMO
Nonn»ale il riitmo delle at tività : si nota
però qaalolie irregolariità di frequemiza sia
alila Scuola Domiciniicale che al -cateohianio.
E’ invece iniziato con suocesso un. corso
di caleeliiisiino biblico per adulti : isi legge
e si coimnenla l’Evamgelo di Manco, ampliaitidolo con leliture da altri Evanigeli.
Una novità recenile è la fomiazione di
un gruppo corale, sotto la direzione del
do'tt. Luciano Gay: tscopo di questo gruppo « di offirire luna guida per il canto comunitario duranite il culto e di introdurre via via la conoiseeniza di nuovi inni.
La 'biblioteca è «stata anipliata e riordinata, a cura di un. cainita lo composto
da Alberto Guadalaxara, Giovanni Frizzoni e Luciano Gay. Inoltre la libreria annessa alla loliiesa, affidata al isig. Guadalaxara, ha ora in deposito le principali
opere della Claudiana, di cui cura la diffusione, accanto alla raccoka di abbonamenti ai vari periodici evanigelici.
BARI
Dopo la pareutesi estiva, durante la qu.t1« la Comunità godette del minislerio del
Candidato Macrì Tieodoro, con l’autunno
tutte le attività ripresero il loro ritmo normale. La ncslra Chiesa ebbe ancora una
volta la gioia di sperimentare, in occasione della Conferenza Distrettuale del 1“ novembre quanto è buono e piacevole che fratelli dimorino insieme.
In questi scorsi mesi la Comunità si è
stretta attorno a quelli che pian.gono : l’8
ottobre per la scompairsa del compianto
fratello Vimcenzo La Tegola e il 12 oti. in
analoga circostanza per la scomparsa del
care simpatizzante Vito Lorusso. 11 nostro
Oratorio si riempì dii persone a noi estranee ma vicine nella comunione della .sofferenza sopportata nella luce della speranza
e della fede in Cristo.
lat Comunità ha avuto an<lie le sue ore
liete e serene: l’8 novembre quando si è
trattato dei matrimonio del nostro giovane
fratello ing. Samuele Gavazza con la sig.na
Riccarda Tàtz celebrato nel nostro Oratorio alla presenza di un folto stuolo di amici degli sposi mentre all’organo sedeva il
Maestro Pantaleo ; il 2 dicembre allorquando Riccarda CasligHone e Matilde Camardtella ipronunziarono il loro si nella Chiesa
gremita inquanto oltre alla {!oin’iiiiilà Valdese era presente parte della Comunità
Battista ed un largliissimo stuolo di amiei
delle famiglie. La .cerimonia resa s,lentie
anclie dal fatto che ¡1 Pa.store oificiaiilc era
padre dello sposo fn seguita in un (dima
di grande raccoglimento da una sostenuta
attenzione. Fu eseguito un appropriato coro preparato dai giovani delle due Unioni
Giovanili sotto la direzione del Maestro Pantaleo mentre all’organo la nostra
sorella prof.ssa Elena Vigliano eseguiva
scelti brani musicali. A queste due nuove
famiglie ehe si formano sotto lo sguardo
del Signore in seno alla nastra Comunità
giungano da questo colonne gli auguri più
atfettuosi di copiose benedizioni nel Sigilo
re- E. C.
loiKiiiiniiiiMmin
RINGRAZIAMENTO
La Presidente delle tre Società Femminili « Pro Missione », ringrazia tutti quelli ehe, in un modo o neU’altro, hanno
cointirilbudto al buon successo del loro Bazar dell’8 dicembre 1962 in favore delle
Missioni. E. IMy Coii.Mon
Federazione Femminile
Valdese
STATISTICHE D'ALTRI TEMPI
valdese
Im Federazione Femminile Valdese ha
organizzalo un incontro delle Unioni del
lì Distretto a Genova.
Esso ha avuto luogo la domenica 24 novembre nei locali della Chiesa Valdese di
Via Assarotti.
Precedentemente la Federazione avevo
fatto pervenire alle singole Unioni un questionario sul servizio del cristiano nel mondo. Vi è stata dunque una seria preparazione preliminare ed al Convegno sono state udite e discusse le risposte che le varie
Unioni Femminili avevano preparato.
Il problema del ’’servizio’’ è stato così
esaminato dal punto di vista biblico, familiare, sociale, politico.
Mentre si è manifestato accordo per
quanto concerne i dati biblici sul ’’servizio” per quanto concerne il servizio nella
famiglia, alcune Sorelle hanno posto maggiormente l’accento sull’aspetto religioso
dell’educazione dei figliuoli, altre hanno espresso la necessità di una disciplina morale
ferma. Anche nel campo della politica i
pareri sono stati diversi sottolineando alcune la necessità di un inserimento concreto
nella vita politica, altre insistendo sulla in
fluenza del singolo cristiano in tutte le sfere della vita.
La signora Etiennette falla, della Chiesa
di Torino ha presieduto il culto all’apertura del Convegno, la signorina Evelina Pons
il dibattito. La sig.ra Maria Barbiani ha
presentalo le risposte al questionario preparate dall’Unione Femminile di Torino
e la sig.ra Florence Sbaffi quelle preparate dall’Unione Femminile di Genova.
Abbiamo ancora una volta sperimentalo
(¡uanto utili siano questi incontri. Si tratta
ora di attuare quanto abbiamo udito in un
impegno chiaro e fedele.
Una partecipante
K. ^
La Tour le 10 août 1858
Monsieur et cher frère
Nous nous faisotie un devoir de vous
eomimuniquer le tableau que nous ve
iions de recevoir de Mr. Durand Canton, des secours recueioillis dans nos
paroisses en favenr de Prametin si
sévèrement éprouvé l’amnée dernière
par le terrible fléau du 21 juin...
Uè maïs p. de terre ol)àiaitgineis argent
Si.-Jean 31 hémines 51 béiiiines 35 riihs 37 bs 507
Ma&sel 34 — 10,50
A mig ro g.ne 40 — 2 — 77 te 145,50
La Tom* 35 — 14 isats 294,50
Bobi 72
Bora 6 — 92,90
Potiiarpl 10 — 112,25
Praly 301/2 - 72
Pramol 5 — 90
Villar 11 — 109.35
Roderei 18 —
Ville Sò(*be 6 7/8 — 2 — 40
Maneille 4 — 14
La leM-era proseguo con i ringraziiini'en- liilarie’.à era forse (li origine diversa ;
ti. F inm a t o : il modera t ore.
Questo piccolo quadro statistico che ci
ricoiuiduce alle Valli di lOO anni fa, servirà ai nonni per ittsegnare ai nipotini
cosa sono le hémines, i rubs ed i sacs, se
lo ricordano ancora! Può anche offrire
Mpunto però per una riflessione interessauie sulla solidarietà valdese nel passato.
.Sembra che nel piòcolo mondo valdese
del secolo scorso vi fosse maggior solidarietà di oggi, nel senso anche di una maggior conoscenza reciproca delle parrocchie.
Tutta la vita, è vero, si svolgeva all’interno delle Valli stesse, scarsi erano i con.
laMi col Piemonte e l’Italia ma questa so
valid es'i del le-iiiipo avevano cosicienza di
appartenere ad un’iuinicia famiglia religiosa e civile, avevano cliiaramente la sensazione di essere parte di una eoniunità
sipeciale, potevano dire « noi valdesi »
(on mag,gior convimizione dì noi oggi.
Qiieisita coinunìtà solidale si manifesta nella colletta di eui parla il nostTo sCiritto ed
in molle altre oocasioini. E’ stata una forza, una ricchezza; varrebbe la pena di
ravvivarla, rafforzarla, varrebbe la pena
cioè di cercare come si può rendere ai
valdesi la loro solidarietà e la loro unione.
g- t.
iiiiimiiiiuiiiiiiiiiiimiiii
iiimiiiiniihiiiiiiiiiiluimiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
iiiiiiiuiiiiiiiitimuimiiiiiiiiiiKiiii
iiiimHiiiiiniiiiuiHiiiiiiiii
iiuirmimiiiiiiiiiMi
nAT IF MOSTRF COMUNITÀ
VILIASECCA
— Il 1° Dicembre, mentre ritornava dal
lavoro in miniera, in seguito ad un incidente stradale avvenuto sulla strada Perrero-Cliiotti, in località Ribbe, ha perso la
vita il nostro fratello Armando Peyronel
del Trussan, all’età di 26 anni.
La populazionte della Valle, vivamente
colpita dalla tragicità deM’incidente ha preso parte in gran numero al funerale avvenuto ai Trussan il 4 corrente testimoniando così il 1^0 affetto alla famiglia colpita
da queeto lutto.
La Comunità di Villaseeca rinnova ancora l’espressione della sua solidarietà alla
famiglia afflitta ricordando con questi no
siri fratelli la parola del Profeta Isaia:
« Non ti smarrire perchè io sono il tuo
Dio ».
—r Domenica 2 Dicembre, l’Unione delle
madri ai ChioUti Ita discusso il questionario presentato dalla EFV. Dopo una meditazione presentata dalla Sig.na Amandina
Viglieimo, le domande del formulario sono
state illustiale all’aiSsemblea dalla Sig.ra
Giulia Viglieimo che, assieme alle Sig.re
Elsa Maesel e Maria Luisa Davite, aveva
preparato comunitariamenie l’argomento.
La vivace discussione ohe ne è seguita ha
fotnko !I materiale per le rispoiste al questionario.
ma guerra mondiale, in cui fu dì nuovo
in Amerioa e dove si sposò, ritornò in Italia nel 1919 e fu pastore della Chiesa Meicdi-s a di Via dei Cimbri in Napoli e poi,
daipo qualche anno, della Chiesa di Zurigo
iti Svizzera.
Nella primavera del 1929 tornò ancora in
America, con la sua famiglia, ai Springhfield in Illinois e predicò l’Evangelo in
questa città fino alla seconda guerra mondiale, quando, per 1’info.rtunio - toccato al
suo unico figlio, Silvio, si trasferì in California.
Di lui vogliamo ricordare in particolare
il suo fecondo lavò.fo di evanigelizzatore,
che non si arrestò mai, neppure nei momenti di maggiore difficoltà e persecuzione.
Dopo la seconda guerra mondiale venne
due vo'Ue in Italia in visita, prima .con la
sua gentile compagna e poi col fratello
Paist, Frank Scorza. Tutti noi, che lo abbiamo conosciuto e amato, ricorderemo i
suoi messaggi e i suoi appelli alla fedeltà
aU’Ev'aogelo, tenuti nella Chiesa di Catanzaro.
Alla sua fedele compagna Elena, ai suoi
figli Silvio, Vera, Edna e famiglia, ai suoi
due fratelli e alla sorella, vadano le espressioni della ipiù viva sinapatia e le più sentite e cristiane condoglianze di tutti i membri delle etmuni^à di Catanzaro, S. Pietro
e Viiracolise. E. Scorza
JÓMABETTO
— Reicnleinente abbiamo celebrato il
miitrinioniu di Bertetlo Elio con Iris I.ong
della Faiola; un folto gruppo di amici Ita
preso parte alla simpatica cerimonia; clic
il Signore benedica gli sposi e consenta loro di tenere alta la lampada della fede.
— Nel corso della .setliinana nlibiamo celebralo il servizio funebre di Reynaud Giovanni dei Gilly deceduto in tarda età e
senza sofferenze. Il Signore l’ha benedetto
nei lunghi anni della sua vita. Nel tempio molta gente Ita ascoltato il messaggio
della Speranza cristiana. Alla famiglia inviamo un pensiero di viva solidarietà cristiana.
— Il figlio della centenaria Bleynat Giovanni e la sua compagna Giustelto Santina
tingraziana caldamente tutte le persone che
hanno manifestato il loro grande alletto in
occasione dei festeggiamenti per la centenaria ; in modo particolare ringraziano la
(omunità di Pomaretto per le attenzioni
avute ir. quella simpatica tircoelanza.
BOBBfO PELUCE
— Attività del periodo Natalizio. Le « feste dell’albero » Iranno avuto luogo come
segue : Giovedì 20, Roccia ; Sabato 22, Bo
vile; Lunedì 24, Trussan. La festa dell’albero a Villaseeca per tutta la Comunità ha
avuto luogo Domenica 23 alle ore 10. La
riunione natalizia de01’x4lbarea è Stata indetla per Venerdì 21. I catecumeni di 4“
anno sono stati convocati ai Chiotti Domenica 23 alle ore 14,30 nella sala del Concistoro, mentre la Corale si è riunita alle 14
nella Scuola Grande.
Rinnovate
l'abbonamento
al nostro
giornale
Sabato 15 dioenihre abbiamo invocalo
la benedizione di Dio sul inatrimonio di
Molino Ernesto (Orbaissano) e Mormet
Irene (Bourgei) e sul inatrimonio di
Tourn Istillo ÌRumer di Rnràl c Durai
Silvia Margherita (Cairus).
Gli auguri aft'eiltuoisi della Clii,e.sa tultia
seguono queste coppie di sposi c.hie si stabiliscono, la prima a Cuimiana e''la seconda a- Rniiner di Rorà. Al Siignor© doimandianio di essere l’ospite custa-nite di questi focolari fondati nel Suo Nome.
•iiiiiiiiioimiiiiimi
— Qiianlì non banno ancora restituito le
Inifttiìne della prima contribuzione, sono
pregati di farlo al più preslo, facendole
pervenire ai Membri del Concistoro, al Pastore o lascianidoile nella colletta domeni*
(ale.
— Jl Pastore ricorda pure di essere a ddsposizìone di quanti desiderano rinnovare
jili abbonamenti ai nostri giornali, come
già è stalo fatto per gli anni passati. Raccomandiamo, in ogni (^aso, di mm lasciar
s aderc gli abbonamenti.
Convegno >esponsabiir delle Unioni
Ciovanili di Puglia, Lucania e Molise
La ilipai'leiiza ilei Pastore
liiuseppe Seoi'üa
I,a luaHìiui del 7 Novembre 1962 in Rosemead, Califcrnia (U.S.A.) il Signore ha
ricbiamalo a sè il Pastore Giuseppe Scorza, all’età di 72 anni. Egli era Jiato in S.
Pietro Magiisano nel 1890; a soli 18 anni
emigrò In America, dove seguì gli studi
teologici e divenne Pastore delia Chiesa
Melud'isla Eiiiscopale.
Ritornato, a 24 anni, in Italia fu Io slrninonlo di cuii Dio si servì per la convev
sionc dei suoi genitori e dei suoi fratelli
e sorelle. Egli portò per primo l’Evangelo
nel paese natio e in tutta la provincia di
Catanzairo e questa fu la benedizione maggiore che Dio gli accordò: poter formare,
nella sua terra natale i primi nuclei evangelici e fondare le comunità di S. Pietro
e di ViiMolise. Dopo la parentesi della pri
L’8 dicemibre c. a. ha visto riuniti a Cerignola numerosi giovani valdesi, battisti,
inelodiisli, prevenienti dalla Puglia, Lucania e Molise. A parte il numero dei partecipanti, «uperiore al previsto, ci pare importante rilevare l’atmosfera di calda fra- '
lernilà ecumenica creatasi duramle la gioriia a uoni liè il vivo interesse moBlrato <lai
(onvenuli per l’argomento presentalo e discusso.
Dipo il Culto d’apertura presieduto dal
l’astore Ballista Nicola Leila, lo studio inIrodullivo isul rapporto « Testimonianza »,
di New Dolili, è stato tenuto dal Pael. Ernesto Naso. 11 relatore, dopo aver riccnoseiulo che molto spesso la Chiesa di oggi
Ila negletto la sua missione evangelizzatrice
e dopo aver puntualizzato che in questa sollunlo essa può ritrovare la «ua essenza e il
suo fine preciso, ha esortato i laici a sentirsi veramente il popolo di Dio nel senso
di pellegrini in marcia che con profondo
e sentito slancio evangelislico e con i mezzi che Dio dà a loro disposizione, mettendo da parte — pur senza ripudiarle - le
sirutilnre ecclesiasliche alle quali troppo
spesso sono rimasti ancorati, eseguano l’ordine dato da Gesù: « Andate ed evangelizzale ».
La discussione dapijirima in gruppi e poi
generale, ha portalo alla formulazione di
un ordine del giorno in cui si suggeriscono come soluzioni pratiche e concrete al
prolilema dell’evangelizzazione, la rialiiva
zione del colportaggio e il polenziamenlo
di altre attività evangelislicbe a carattere
eciimenico.
11 messaggio vibrante e combattivo del
Pastore metodista lanny, conteniito nel Cullo di <liiusura dei lavori del convegno, lui
conicluso la giornata.
Un caldo ringraziamento vada alla comunità di Cerignola che, sotto la guida della
sig.na Tro'bia, ha offerto ospitalità a tutti
i convenuti, i quali hanno — in tal modo
- - potuto sentirsi componenti di una sola
e grande famiglia, memltra di un solo corpo il cui capo è Cristo. lùlly Castiglione
PERSONALIA
Dalla Sicilia ci pervengono queste
due buone notizie:
Al Dott. Ettore Panascia, Direttore
didattico ad Avola (Siracusa) è stato
conferito dal Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro della
Pubblica Istruzione, il Diploma e la
medaglia di Benemerenza della P. I.
La cont.na Tamara Dancaux, della
Chiesa Valdese di Palermo, ha conse
güito presso l’Università di quella città la laurea in chimica pura con il
m.assimo dei voti.
All’uno e all’altra le nostre più vive
congratulazioni e l’augurio migliore.
R. CoissoN: Il popolo del fiume (La miesione dell-o Zambesi). L. 600.
Heiissi-Miecge: Sommario di storia
cristianesimo. L. 1.200.
R. Bainton : La Riforma protestante.
L. 800.
— Il diario di Anna Frank. L. 800.
Saint-Exupery : Il piccolo principe.
A. -Burgess; La locanda della sesta felicità. L. 300.
E. Hemvngwai ;
L. 1.200.
Il vecchio e il mure. .
G. Orweu.: La fattoria degli animai
L. 800.
Tipografia Subalpina, s.p.a.
Torre Pellico
IV»
ESTRAZIONE OBBLIGAZ IONI
SEDUTA DEL 15-12-1962
TiioU (In N. 1 obbligazione:
6, 7, 8, 12, 17, 3il, 107, 108, 174, 189. 191.
Tiioli da N. 2 obbligazi
213, 295, 323, 329, 331,
443, 167, 527, .538, 551,
661, 673, 683, 713, 717,
835, 862, 893, 909, 951.
1065, 1066, 1081, 1163,
1248, 1249, 1252, 1291,
1352, 1366, 1370, 1371,
1481, 1546, 1592, 1614,
1673, 1678, 1693, 1720,
1798, 1802, 180«, 1814,
1873, 1882, 1865. 1901,
1981, 1992, 1999, 2000,
2070, 2093, 2116, 2117,
2172, 2173, 2195.
ioni :
339, 352, 37
5,58, 632, 61
719, 722, 75
, 954, 989,
1165, 1194,
1293, 1294,
1426, 143!.
1627, 1614,
1725, 1758,
1851, 1864.
1931, 1945,
2001, 2032,
2123, 2160.
2, 381,
7, 649.
2, 772.
1046,
12(M,
1296.
1473,
1659,
1797,
1870.
1958,
2067,
2166,
Titoli da N, 10 obbligazioni:
2251, 2254, 2311, 2319, 23 51. 2362. 2368,
2380. 2384, 2430, 2477, 2479, 218-1. 2187.
2502, 2503, 25114, 2507, 2521, 2543.
Titoli da N. 20 obbligazioni :
2597. 2644, 2618, 2635, 2672.
Direttore resp. : Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Tip. Subalpina s.p.a. - Torre Pellice (Tot
NeH’annunciare la dipartita per la
Patria Celeste della loro cara
Mariuccia Rostagno
nata Paschetto
il marito, i Agli ed il fratello ringraziano sentitamente tutti coloro ch-3
hanno voluto esserle vicini durante la
,Eua lunga degenza.
Un ringraziamento particolare a tutto il personalé deU’Ospedale Valdese
di Torino, al Dott. Varese, a Suor Ernesta, e, in modo speciale, al Prof. Pinacci, al Dott. Bono, a Sorella Alma
ed a tutte le infermiere del 2" Piano
che l’hanno assistita fino all’ultimo
con vero amore. Un grazie aU’amico
Pastore Ayassot per la sua preziosa
assistenza spirituale.
« Io so in chi ho creduto »
Borgone, 14 dicembre 1962
Enrico Favout e i suoi familiari, riconoscenti e rincuorati dalla grande
manifestazione di simpatia e solidarietà ricevuti in occasione della dipartita della loro diletta e indimenticabile
Malvina
ringraziano commossi tutti coloro che,
in vario modo, furono vicini nel loro grande dolore.
Luserna S. Giovanni, 14 dicembre 1962
Il 1" Dicembre tragicamente mancava ai suoi cari
Armando Peyronel
I familiari ringraziano quanti si sono uniti a loro in questo grande dolore e particolarmente le Autorità di Porosa Argentina e Ferrerò, i Carabinieri, il Dr. Quattrini, le amministrazioni comunali, la associazione ex Alpini
ed i suoi compagni di lavoro.
Trussan - Biclaretto, 4 Dicembre 1962
SuBlUA: -.-¡Hi movimento eeunienico¿- á
L. 250.
Rostagno; Più presso a Te, Signor.
Bros«. L. 700, rii. L. 1.000.
P. Bosio: Un seminatore racconta. L. 400.
B. Revel: Vita di Gustavo Adolfo. L. 500.
E. Comba: Breve Storia dei Valdesi. .
L. 750.
L. Santini: Il movimento valdese, la Ghie,
sa Valdese. L. 250.
M. Eynard: Pietro e Francesco. L. 500.
del