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ANNO LXXVI
Torre Pellice, 29 novembre 1946
cu
VJ
Spett;
N. 47
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Nulla sia più torte della vostra fedel
(Glanavello)
SETTIMANALE DELLA
ABBONAMÉNTO ANNUALE E SEMESTRALE
Italia . . Lire 250 150 Francia . Franchi 250 150
Svizzera . . Franchi 4 3 Stati Uniti Dollari 2 1,25
Ogni cambiamento ¿’indirizzo costa Lire CINQUE - La ‘copia Lire CINQUE
C'HIESA VALDESE
Riguardate alia roccia onde foste tagliati
•* Isaia LI : 1.
REDAZIONE : Via Sibaud. 7 , Bobbio Pellice
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
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Il
non precederemo... rt
r Tessalonicesi 4: 15
Senza dubbio con tale dichiai'azionc i'apostolo mira a correggere leiro.e dei Tessalonicesi, secondo cui sarebbero Siati invece i
viventi a piecedere i moni neH’inoontro col
Signore. A precederti ai cnissà quanto tempo. Di secoli e s.coli, forse. Paolo risponde
Cile la Verità è ben diverga. Non i viv..i) i sa
larno i più favoriti in quel giorno, ma proprio i morti in Cristo e tra costoro anone i
I a etti defunti, per la sorte 'ei :|uai i Ics
salonicesi tanto si contristavano.
Non i primi precederanno gli altri, ma
quesii quelli.
Precedenza che vien confermata nel versetto successivo con le parole : i iliorti in
Cris.o risusciteranno i primi.
Precedenza il cui valore non è sfuggito a
taluni espositori, fra i quali il Diodati che
cosi si e.=prinie:. (( noi vìventi, cioè quelli
che allora vivranno, come noi al presente
che dobbiamo aspettare Cristo ad ogni momento non andremo^ cioè non avremo alcun vantaggio sopia loro; anzi, per dir cosi,
i morti l'avranno sopra noi, in quanto ch’essi risusciteranno avanti che noi siamo can
giati di qualità, per entrare nellà vita elerna i>. A questo rilievo dell’antico e vaio
roso traduttore della Bibbia, fa eco un moderno, cioè il non mai abbastanza rimpiango
Enrico Bosio : k il morire non separa il credente dal Suo Salvatore, nè lo priva della
gloria del Suo Regno. Anzi, credenti mor
t. prima del ritorno di Cristo, s-aranno i pri
mi a contemplare il loro Re». Ed ancora:
Rispetto ai credenti morti prima del ritorno
di Cristo, pronte all'apustolo di far conoscere ch’ess! risusciteranno prima ancora che
sia venuta la trasfigurazione di quelli che
saranno alloia in vita. La morte, lungi dal
privarli di qualche privilegio, assicura loro
una specie di primato nella glorificàzione >,
(commento ai versetti 14 e 16).
La dichiarazione di Paolo risulta dunque
bone appropriata anch’essa onde togliere •
tratelli di Tcssaionica (...e noi) dail’ignoran
za 1, circa quelli che dormono a no.nchè pei
trasfondere cnr’.solazioni nella tristezza deli
nostri lutti c nella prospettiva medesima della nos-tra morte.
Ciò nondimeno, io non direi ohe il Dicdati, nè il Bosio, nè altri sian riusciti ad esfrarre dal particolare in questione tutto
quel che vi è nascosto. Vediamo dunque ; i
morti risusciteranno i primi, i viventi saranno trasformati appresso. Ma quale intervallo
s avrà tra i due prodigi? Che avverrà nel
frattempo?
Certamente la pausa non dovrà essere di
'"ilo qualche istante, se no il vantaggio ed il
pritmato, a che cosa si ridurrebbero? Analogamente. la precedenza dei morti sui viventi
deve avere un suo scopo, se no, risolvendo
si lutto nel'a quasi immediata ascensione degli uni e degli altri, quale la sua ragion d’es•scre ?
Che 'a pausa debba risultare sensibile, lo
si indovina d’altronde dal versetto diciasettesimo ove è detto: «poi noi viventi, ohe saremo rimasti, verremo insiem con loro (coi
morti risuscitati) rapiti nelle nuvole ad incontrare il Signore nell’anaii. O m'inganno,
o quel poi sottintende ben più che qualohe
momento.
Ma una luce più viva quanto alPintervallo
in discorso e a ciò che lo dovrà caratterizzare. mi pare si sprigioni dalla parabola delle
dieci vergini (Matt. 25: 1-13) della quale
già mi permisi di asserire il significato eminentemente profetico-escatologico. Il che. sia
detto per incidenza, non ne diminuisce- il
valore contingente. Dobbiamo infatti vegliare, pregare, trafficare ara e del continuo,
proprio per essere pronti - sia che viviamo,
sia che moriamo - allora. Dobbiamo imparare dalle vergini che dive.nnero sonnacchiose
e .si addormentarono, onde non cadere in simile pericolosa letargia.
Parimenti non intendo negare rimpcrtan
za che la detta parabola riveste in merito a la morte. Anche qui ij credente deve tenersi
preparato in guisa che quando venga a scoc
care l’ora della partenza, egli - dice il Vini:
- sia sipiritualmente già partito.
Tutto questo non impedisce però che la
parabola punti sovratutto e ci orienti verso
b grandi cose della fine. Parecchi interpreti - scrive lo Stewart - sono d’accordo nel
riferire il sonno delle 10 vergini «ad una
decadenza spirituale della chiesa la quale
accadrà imme.tetamcinte 'prima «ialTappanzione del Signore Gesù Cristo». Aggiungasi che il grido levantesi sulla ir||pzzanotte •
ecco lo sposo, uscitegli incontro, non può
riguardare il giorno del nosiro trapasso Lo
sposo è Gesù, e Gesù non è la morte, ma
la risurrezione e la vita (Giov. 11 : 25).
Inoltre la similitudine delle vergini stolte
ed avvedute che tutte si destano, male si addice ai defunti, poiché, dopo la morte, la
oo.ndizlone delle due categoTÌe rimane fissata in modo che solo i cristiani rappresentati
dalle cinque avvedute, udranno a suo temeo
la vece de! Flgliuol di Dio e parteciperanno
alla prima risurrezione (Ebr. 9 ; 27 ; Giov
5: 25; 1 Ccr. 15: 23, ecc.).
Ciò premesso, riveniamo al nostro argomento per stabilire quindi.
1) ohe ri.ntervallo fra la risurrezione dei
morti in Cristo e la tra.'figurazione dei viventi in Cristo (1 Cor. 15: 52) va considerato e misurato in coincidenza con Matt. 25,
dal versetto 0 a 10.
2) che durante tale intervallo si produrranno tu-te le cose figurate nel trambusto
del risveglio, neH’acconciatura delle lampade, nel dialogo fra le vergini avvedute e le
s'Oiite e nel tentativo delle seconde di procurarsi l’elio in extremis.
3) che i '.notti, risuscitando, se non i primi a contemplare il loro Re, saranno con ogni verosoniiglianza coloro che annunceran
Una delle caratterisuche del Protestantesimo :.n America che più colpiscono lo straniero è il suo dinamismo, la sua vitalità rigogliosa : mentre altrove il Cristianesimo è
dottrina, teologia o sistema e niente altro, e
quindi statico, direi fuori delle realtà, negli
Stati Uniti è tutto volontà, azione, sacrificio .
v! sono correnti di entusiiasmo cristiano e di
buona volontà che sf trasformano in profonde energie spirituali capaci di agire profondamente nel dominio della vita associata.
Ciò deriva in parte dalla noncuranza in cui
è tenuta la teologia, che non assorbisce molte forze, e che campa quasi ai margini della
vi,a religiosa. Si preferisce il pragmatismo
a l'astrazione, l’azione pratica allo .studio.
L'n altro carattere delle Chiese americane, e
che non è solo delle chiese, è il gusto continuo dsiresperimento, della modifica, del nuovo ; mentre l’Europa e il Protestantesimo dei
paes'i europei sono saldamente ancorati ad
una tradizione storica di secoli o di millenni, e ^iò pesa nella vita odierna, la vita americana è priva di coscienza storica, di legami co! passato ed è una metamorfosi continua, in cui essa cerca una sistemazione e una base ; motivo per cui si spiegano le corrènti di idee che suscitano entusiasmo e fatti, e poi svaniscono come’nebbia al sole,
senza lasciare traccia : instabilità a cui è ovvio che non possano sfuggire le chiese nella loro vita interiore ed esteriore.
TerzO’ fattore importantissimo nella vita
religiosa americana è la completa indipendenza delle Chiese dallo Stato: l'uno e l'altro sono cresciuti parallelamente, con vita
propria, da un medesimo tronco, il calvinismo, e vivono di quella vita libera e autonoma chi invano si ricerca in Europa. Ciò non
significa che lo Stato professi un laicismo areligioso : sarebbe possibile, solo se gli uomini di governo crescessero in altro clima :
il Congresso stesso si apre con una preghiera e le affermazioni di carattere religioso
che colpiscono nei presidenti degli Stati Uniti (Roosevelt, Truman), provengono dalla loro forte coscienza religiosa. Vige insamma una specie di neutralità religiosa dello
Stato nel riguardo della vita delle chie;s,
eh; non gli impedisce però di manifestar.si
qualche volta come emanazione dell cento
milioni di protestanti americani. Nelle scuole governative non viene impartito Insegnamento religioso e l’istituzione di scuole con
no il suo avvenimento alla generazione dei
cristiani (e pseudp-cristiani) vivente allora.
Saranno essi che grideranno ; ecco lo sposo,
uscitegli incontro.
4) che pertanto, e pur essendo impossibile precisare, la durata deU’interva'llo in
questione non sarà di pochi momenti, ma
fors’anche di ore e di giorni.
5) che la parentesi si concluderà con la
esultante ascesa degli eletti e rangoscioso
ripudio degli altri, giusta la metafora dell’uscio che si chiude fra i primi e i secondi
(Matt. 25; Il e Luca 13; 25).
Vorrei dire arcora che in sostegno di questi punti, specie del terzo, la Scrittura ci offre un altro notevolissimo elemento, attraversio quel misterioso passo di Matteo 27 :
52, 53 nel quale, in connessione con l’epilo,go della tragedia del Golgota, ci viene ri
ferito che « le tombe s’aprirono e molti corpi dei Santi, che dormivano, risuscitarono;
ed usciti dai s;polcri dopo la risurrezione di
lui (di Gesù), entrarono nella santa città ed
or par nero a molti.
■ Ora,, considerato che in tanti casi biblici,
un avvenimento generale d’indole profetica,
trova sempre una parziale, anticipata realizzazione (la Pentecoste, per es., ' primizia
della effusione spirituale che un giorno s<’
verserà sopra ogni carne: Gioele 2: 28;
Fatti 2: 1-13, 17), non diviene egli credibile che quei santi usciti dai sepolcri a apparsa a molti, ahbian costituito la p.imiz’a
delle future miriadi che, uscendo ar.eh'es:e
dai sepolcri in q“uel giorno, appariranno a
molti dei viventi? E che dire degli effetti, di
una cotale apparizione?
Affrettandomi alla chiusa, non .so se l’interpretazione di cui sopra persuaderà del
tutto chi mi legge. Non lo pretendo. Scrivo
ques'e note, non tanto per convincere, qua,nto per suscitare in altri più competenti, il
desiderio di meglio conoscere e far conoscere le meraviglie della Parola di Dio che
ancora rimangoho inesplorate (Salmo 119:
8, 1 Pietro 1 : 12). Infine, spero noin vi sia
chi mi opponga che no.n ne vale la pena ;
che si tratta di speculazioni oziose e inutili
e quindi di inutile perditempo. Altrimenti
dovrei replicare che l’accusa andrebbe a colpire, di là dal sottoscritto, il Signore stesso
il quale chiama beati coloro che ascoltano 'a
parola profetica (Apoc. 1 ; 3).
Altrimenti dovrei ricordare Pietro che la
defìnlsce una lampada risplendenoe ijli un
luogo oscuro; e Paolo che proprio nella
S'tessa la Tess., cap. 5: 20. ci esorta a non
disprezzare le profezie.
No. non si tratta punto di un vano speculare.
Una visione più lucida delle cose avvenire ed una caipacità maggiore nel discernere
i segni dei tempi, sono fatte invece per influire grandemente sulla vita del cristiano e
in particolare per rendere pro'ficua la sua testimonianza (1 Cor. 14: 1, 3).
Una dePe lacune più evidenti delle chiese
odierne e una delle cause della loro impotenza, risiede per Lappunto nel pochissimo'
conto che vi si fa delle profezie. Trascurando le profezie - cosi un pastore francese le chiese si sono tarpate le ali. Asserzione
d'fficilmente confutabile. Ma grazie a Dio,
le profezie rimangono e, con esse, questa
della prima ai Tessalonicesi, la quale, in perfetta sincronia con i Vangeli, può ritrasportarci in alto, nei cieli, ove abbiamo la nostra cittadinanza e d’onde anche aspettiamo
'.Oi,,,. Salvatore il Signor Gesù Crisfo, il
quale trasformerà il corpo della nostra umiìiazione rendendolo conforme al corpo della
tfUa gloria. (Filipp. 3: 20, 21).
D. Argentieri
PROTESTANTESIMO AMERICANO
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iessionali è considerata come nociva e antidem'ecratica. Tale situazione poi non è uniforme, ma varia da stato a stato della confederazione.
L’ambiente in cui vivono le chiese è un
mond'O di affari, tutto V'aito alla soddisfazmne' di bisogni immediati, di realizzazioni
pratiche, di metodi spicci, ad una religione
della vita presente e che ignora l'aldilà:
questo stato di fatto costringe continuamente
!a chiesa ad essere missionaria, ad et-sèi .
tes im'Onianza vivente, ad adottare all'ambiente la predicazione, la teologia, razio.ne
sociale. Mentre ci riserviamo di ri ornare
si’irargomento deirazione sociale, soffermiamoci un momento ad esaminare la vita
interiore ed esteriore delle Chiese.
Il predicatore americano deve affrontare
un pubblico formato ad una mentalità completamente diversa da quella europea ; egli
'deve saper toccare con argomenti pratici,
con esempi impressivi l’uomo che entra nella casa di Dio; è necessario che egli s’a attuale, incisivo, breve, e che lasci il commentario esegetico della Bibbia ai professori di
teokigia : l’americano vi è per lo (più insensibile. e la Bibbia è troppo sovente per lui
« un k'bro di belle storie », che egli considera cosa sorpassata,
11 predicatore quindi porterà una testimonianza perronale. un punto di vista -proprio:
sono le caratteristiche che ci colpiscono
qua”d'0 noi udiamo parlare un pastore americano.
Il culto è ricco di liturgia, la musica sacra è ben curata e generalmente eseguita da
un coro apposito; la vita parrocchiale si svolge, nelle città, sotto una forma completamente diversa dalla nostra, e li generalmente il pastore è assistito da un numero vario
di collaboratori che s’accupan-o delle case
più diverse, dalla Scuola domenicale al cinema, dal club di parrocchia alla stampa,
dafi’assistenza negli ospedali alle riunioni
culturali. Nòn mancano naturalmente le
Scuole domenicali, le riunioni della gioventù, i corsi di studi biblici, le runioni di preghiera (ramericano non è trattenuto lì da
quel falso pudore che caratterizza le nostre
assemblee)' il tutto con perfetta collaborazione laica. E tutto si fa con la mentalità
propria dell’americano, che vede le cose In
grande, perchè il suo paese è largo il doppio deH’Atlantico ed i suoi grattacieli sono i
pii; alti del mondo.
La teologia in America forse non è stata
maestra, ma ha dovuto subire lo sforzo di
ad-ttlamento ilU'ambiente : non manca.ua i
te-alogi famosi, ma la loro influenza è pio
blematicfl. 11 modernismo ad un certo punto ha attaccato la Bibbia, in modo particatare l’Antico Testamento, facendone r'Cgge.lr> di una -critica spietata ; la teologia ha dovuto reagire e lottare a viva forza : le relazioni tra scienza e fede, tra fede e storia,
hanno interessato a lungo, non meno che i
rapporti tra psicologia e religione, tra pedagogia e problemi sociali e cristianesimo. C'è
stata la lendciiza a rendere la rcligilone cristiana ad un puro umanesimo, svuotato delle
basi carismatiche : Barth in un primo tempo
non è stato molto seguito, ma in questi ultimi an.ni la sua influenza si è accresciuta, e
forse gli americani cominciano a veder chiaro nelle diverse correnti teologiche europee.
Oggi in America ,Iohn Mackay e Niebuhr reclamano dalle chiese il ritorno e l’aderenza
pjì completa alla Bibbia, ed affermano »‘.ve
occorte andare a sinistra in politica ed a destra in teologia.
Le scuole di teologia sono un centinaio agli Stati Uniti : la cultura che si richiede per
entrarvi e per uscirne non è eccessiva : greco ed ebraico non so-no -obbligatori che in
qualche scuola, e si tende piuttosto alla formazione di predicatori e di bravi pastori, c.ie
d; liberi docenti. Nessuno oserà negare che
per questo carattere le predicazioni sieno
meno efficaci.
In sostanza, la vita delle chiese è dominata in tutte le sue manifestazioni dall’urgenza deH’evangelizzazione e della vita missionaria : a questi scopi esse sono volte con
lune le loro forze.
Augrusto A. Hugton
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
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BOR/A DI STUDIO
WILI.Y JBRVIS
*■ • ^ . »• ’ ^
Sì comunica che il palmento delle borse W<
Jervis verrà effettuato agli interessati stessi presso le Arti Graficiie L’Alpina - Torre Pellice, per
i candidati residenti nella Val Pellice j presso la
direzione delia Scuoia Latina, per quelli della
Val Germanasca.
Le tre borse assegnate per l’anno scolastico .
1945-46 saranno pagate in una volta sola, mentre”
verrà pagata la prima rata .soltanto di quelle per
l’anno, scolastico 1946-47. i La Commissione.
limitile 11 PI
(30 dlc«nbr« 1946 • 6 g«nnaip 1947)
11 Comitato Nazionale della Federazione delle
Unioni Valdesi indice un campo invernale di otto
i giorni (30 dicembre 1946-6 gennaio 1947) a posti
limitati (N. 50) al quale invita la gioventù valdese. Questo campo offrirà insieme liete ore di sport
invernali e buone ore di studi e di meditazioni,
ore di raccoglimento intorno al fuoco e ore di gite sulla neve dei nostri monti. Programma dettagliato è inviato alle Unioni.
Gli suudi saranno in relazione ai punti delia
prossima conferenza mondiale di Oslo col tema
^ generale <( Gesù Cristo è il Signore ».
Iscriversi subito, per non correre il rischio di
rimanere esclusi, presso il Segretario Generate
della F.U.V., pastore Tullio Vinay - Via Manzoni. 21 - Firenze - versando la quota dì iscrizione di L. 100. Le iscrizioni senza questa quota
sono ritenute valide. Termine d’iscrizione il 15
dicembre. Quota giornaliera del campo lire 200.
Non sono date facilitazioni per i viaggi.
Cintro evangelico di Cnltnra
Abbiamo già segnalato l’iniziativa delia Società Ü1 aiudi vaioesi per ta luimuziune ni ione
r'ellice di un Centro Evangelico di Cultura.
Nei contam e nette coiivcrsazaOm pnvaie ava c
linora dal Comitato provvisorio, 1 idea del vientre si è venuta allargando, in modo da poter corrispondere alle più svariate esigenze. 11 centro si
propone di «promuovere e coordinare tutte le attività culturali che comunque si riferiscono atia
vita intellettuale, religiosa, morale, politica ed economica della popolazione delie valli valdesi»
(Art. 1 deilo Statuto provvisorio.
Per compiere un lavoro cosi complesso, il Centro sarà suddiviso in gruppi d; attività, ciascuno
dei quali diretto da un ,« responsabile». I gruppi in progetto comprendono, finora, ie attività seguenti : religione, storia, filosofia ; pedagogia ;
letteratura; scienze; arri; cultura politica; agronomia e cultura artigiana; statistica, folk-lore e
vita locale, il Cenuo avrà inoltre una Sala di lettura. aperta tutti i giorni nel bel locale che si sta
allestendo in Piazza della Libertà.
Potranno far parte del Centro Evangelico di
Cultura «tutti coloro che. senza distinzione di’
confessione religiosa, aderiscono al suo programma di attività» (Art. 2 dello Statuto provvisorio).
La prima assemblea del Centro Evangelico di
Cultura è convocata per venerdì 29 corrente, alle ore 20.30 nella Saia di Piazza dellà Libertà, col
seguente ordine de! giorno ;
1) Iscrizione dei soci.
2) Discussione e approvazione del Regolamento
3) Quota sociale.
4) Discussione e approvazione del programma
di attività.
5) Elezione dei Comitato direttivo.
Tutti coloro che desiderano iscriversi sono
cordialmente invitati ad intervenire a questa prima assemblea, che avrà il valore dì seduta costituente.
Non si mandano inviti personali.
Per il Comitato provvisorio : Giovanni Miegge
CRONACA VALDESE
COMUNICATO
alla Coaiaiinioni stampa
Cari fratelli.
Desideriamo innanzi tutto ringraziarvi per aver
accettato l'incarico dei vostri Concistori, e assicurarvi che la vostra collaborazione è delle più preziose per il progresso delta Chiesa.
La prima vostra attività è in vista di raccogliere gh abbonamenti per l'Eco delle Vaili. A questo proposito vi preghiamo di tenere presenti i
seguenti suggerimenti.
1. Date la maggiore pubblicità possibile a
questa iniziativa, chiedete ai vostri Pastori che la
visita che farete alle famiglie sia largamente annunziata ai culti, nelle riunioni quartierali, nelle
Unioni e nette Scuole domenicali.
2. Non trascurate di visitare tutte le famiglie,
anche quelle dove non avete molte speranze di
successo. .
3. Le visite siano fatte da due membri della Commissione, non isolatamente
4. Non lasciatevi scoraggiare dai primi insuccessi. Considerate l’incarico che avete ricevuto come una missione da svolgere in vista del bene della Chiesa.
5. Se possibile, fate inviare a spese dell’Unione o del Concistoro due o tre numeri di saggio del giornale. Prendete per questo gli opportuni accordi con il vostro Pallore e con l’amministrazione dell’Eco delle Valli.
Gradite ì nostri fiaterni saluti.
La Commissione Distrettuale.
Domenica 10 novembre il culto è stato presia-’
duto dal signor Domenico Abate Che ringraziamo
vivamente per il suo fervido messaggio.
Sabato 16 corrente è deceduto in seguito a lunga infermità Stefano Póns. della Garainera. Ai
4^. ' ■.
nurnerosl fratelli e sorelle colpiti da questo lutto ;
/innoviamo l’espressione della nostra cristiana k
. .simpatia. •-i'
-■'Sk. ■- '-2 ;ÌV H,
A.n^a>«»i^n«BptS4
Domenica 24 novembre nel corso dei nostro
colto nel Tempio di Pradeltorno è stato, insediato
il nuovo diacono del quartiere. ;.il sig. Simond
Guido.
- La benedizione del Signore lo accomipagni nelradempimento del mandato ricevuto.
Martedì i9 corrente abbiamo deposto nel cimitero di Pradeltorno la spoglia mortale di GAYDOU Damele, deceduto in frazione Chiot di Pradeltorno, il giorno 17 corrente, all’età di armi 89.
Invochiamo sulle famiglie afflitte le consolazioni del Signore. e. a. .
Lusévnai S. Cni«»>aairani
(E. R.) Domenica 17 novembre, con un culto
particolarmente solenne, sono stati insediati ufBcialmente nella loro carica di anziani di questa
comunità il sig. Eugenio Long, per il quartiere
delia Cartera, il sig. Alberto Pons, per il quartiere del Danna il sig. Guido Benech, per il quartiere dei Peyrot, designati dalTassemblea di Chie"sa del 10 novembre, in sostituzioné degli anziani
sigg Pietro Malan e Davide Pons, e del diacono
sig Adolfo Coisson, dimissionari.
Ì nuovi anziani vennero esortati, secondo le
parole deH’apostolo Pietro, «ad essere gli esempi
del .gregge» ad aver chiaro dinnanzi' a loro le responsabilità e i' doveri del loro importante ufficio;
a desiderare il dono dello Spirito Santo, sostegno
e guida in ogni compito assegnatoci da Dio.
La Corale cantò con maestria un inno adatto
alla circostanza e la comunità tutta si strinse intorno ai suoi nuovi anziani, assicurandoli del syo
affetto e delle sue preghiere.
-— Le riunioni quartierali si susseguono settimanalmente nei quattro quartieri dei ; Peyrot,
Gonin. Mourcious e Fondo S, Giovanni, ed essendo ben frequentate, danno la speranza di portare un buon frutto.
— La Scuola domenicale si è iniziata' pure sotto
i migliori auspici. Si pregano i genitori di inviare
regolarmente e puntualmente i loro bimbi-a questa scuola, la cui imiportanza per la vita religiosa
della comunità non è forse ancora abbastanza seriamente sentita da tutti.
— .Abbiamo accompagnato al campo del riposo
OblN lenny vedova BENECH richiamata dal Signore all’età di 66 anni ; RICCA Margherita Fanny, di anni 76; .MALAN Giovanni di anni 71. li
Signore consoli le famiglie afflitte.
— E’ stato amministrato il Santo Battesimo a
PITTAVINO Roberto, di Silvio e di Losano Margherita; CANARIATO Adriano Giorgio, di Giuseppe e di Bertalot Germana; .TOURDAN Caria
Elisa,-di Eli e di Gnocchi Ines; BENECH Sergio
di Guido e di Reve! Ida; PEYROT Irene di fu
Emilio e di Eynard Evelina.
— Sono stati celebrati i seguenti matrimoni :
SLAVIERO Costantino e AVONDETTO Fannv ;
GIORDAN Enrico e COSTANTINO Ida; ROSTAN Umberto e LIGUSTRO Nella Adelina;
LUCIGNANO Ciro Vincenzo e ODIN Annalilia Romilda; GRILL Giovanni e GOSS Aldina,
li Signore conceda a questi sposi la grazia di fondare dei veri focolari cristiani.
Un’opera di testimonianza evangelica in ter
mini di cordiale ricerca della verità e di chiarezza Si dimostra necessaria, fuori della nostra comunità. oltre che in essa. Nell’attuale confusa e minacciosa situazione degli animi', noi cristiani evangclici, anche se siamo una piccola minoranza,
abbiamo il dovere di rendere testimonianza i6a
verità, richiamando le coscienze all’autorità di
Cristo e alla necessità di una esperienza cristiana veramente rinnovatrice dell’uomo e della società.
Con questo spirito, il Pastore ha partecipato
ad alcune conferenze pubbliche in un cinematografo della città e nel salone della Casa del Popolo. intervenendo nella discussione per esporre
il pùnto di vista dei cristiani evangelici. In un
cortese contradditorio con Padre Enrico da Rovasenda. domenicano, egli ha avuto modo di precisare il punto di vista evangelico sui rapporti
fra la chiesa e lo Stato, e di formulare l’esigenza
non solo del rispetto per le minoranze religiose
ma di una piena libertà religiosa e di una parità
di trattamento giuridico sancito dalle leggi.
— Il giornale La Luce è in vendita da oltre un
mese presso l’edicola pubblica di Piazza Cavour,
vicino alla fermata della tramvia. 1 valligiani che
scendono a Pinerolo ne sostengano la vendita, acquistando il giornale o facendolo acquistare.
- Il Pastore è anche stato accolto molto cordialmente dalla direzione e dalla commissione interna di uno stabilimento cittadino per provvederé
all'assistenza religiosa degli operai evangelici me- diante una breve riunione mensile. In quello stesso stabilimento, un sacerdote cattolico già da tempo assolve la sua missione.
— Un grupp,p di giovani unionisti della Chiesa
di Torino ci hanno visitati sabato sera, 23, cor
rente, e ci hanno offerto, oltre a! loro messaggio,
una simpatica serata cinematografica. Li ringraziamo e auguriamo loro 'un buon lavoro nella loro comunità.
— In assenza del Pastore, recatosi a Torino' per
il culto radio, i! culto del |7 novembre è stato
presieduto dal Vice Moderatore Roberto Nisbet.
A lui il nostro ringraziamento, per la sua collaborazione.
■ — In queste ùltime, settimane due nostri Pa
telli in fede hanno terminato la loro vita terrena ;
L na CARDON, figlia del fu Pastore Filippo Car
don. giunta da poco a San Secondo dalla sua residenza di S. Germano e Michele LONG, fu Mi
chele, di anni 75, per molti anni custode del no
stro tempio e ben conosciuto nella comunità.
Diciamo alle famiglie provate la nostra paro'a
di Cristiana speranza.
— Sono /.tati celebrati i matrimon,i di SIMOND Oreste di Angrogna e di SURIA Virginia
di Pinerolo; di GRIGLIO Aldo di S. Secondo '
di FORNERONE Emma, di Miradolo.
Accompagnano questi sposi i nostri auguri di
pace cristiana e di pros'perità famigliare.
— U 20 ottobre è stata battezzata la piccola
BARBETTA Ivana.
™ EA. _ .
■«»■•ino
COMUNICATO. 3
Il Concistoro, riunitosi il 15 novembre, in cons’dei-azione delia sospenisiO'ne della erogazione di
energia elettrica la domenica miattina dalie ore 8
alle II, è venuto nella determinazione di spostare l’orario del nostro Culto, la domenica mattina,
nelle due Chiese di Corso Vittorio Emanuel© e
di Corso Principe Oddone.
I Culti avranno quindi luogo, a cominciar© da
domenica 24 novembre, alle ore 11.
■ CULTI RADIO.
Per le medesime difficoità sorte a causa dei
turni di erogazione di energia elettrica, i Culti
Radio saranno trasmessi dalla locale stazione Radio dalle ore 16.45 alle ore 17.10,
Viltà- l»«llice
VISITE. La Comunità ha beneficiato, durante
l’assenza del Pastore, della visita e della efficace
predicazione di alcuni fratelli laici : i sigg. Aldo
Comba, Domenico Abate, prof. Gino Costabel e
pref. Paolo Baridon ai quali ridiciamo la nostra
v:t;a riconoscenza.
DIPARTENZE. Esprìmiamo la nostra solidarietà fratem.'à nel doiore alie famiglie che sono state
visitate dal lutto per la dipartenza' della sorella
.Miria BON.IOUR ved. MICHELIN. originaria di
Bobbio, deceduta al Bessè in casa delle figliuole,
il 20 settembre scorso, in età di 83 anni - e dei
piccolo Emilie LONG di Alberto, del Teynaud,
deceduto In seguito a disgrazia, il 16 novembre,
in età di due anni e mezzo.
NUOVI FOCOLARI. Sono state celebrate nel
nostro tempio le nozze di dieci giovani : Albert-a
JSHANFORAN con Augustina Ines GEYMET, il
21 settembre scorso, Pietro BAROLIN con Maddalena Maria PEYRONEL il 5 ottobre, Edmondo
GRANERO, di Lusefna S. C. con Enrichetta
GOSTABEL il 27 ottobre. Attilio FRAGHE con
Anita BOIJISSA il 14 novembre, e Giuseppe
SIBILLE di Torre Pellice con Maddalena CONNIET il 2.5 novembre, li Signore benedica quesa
focolari e ne sia l’Ospite sempre desiderato.
— .Ai pastori Ernesto Ayassot e Alberto Ricca,
che h'tnno presieduto in nostra assenza due matrimoni e un funerale, rinnovati vivi ringraziamenti
per la fraterna collaborazione. j.
Corrispondenza
Caro sig Geymet.
La lettera ael rnc-dico da lei inserita nel numero
del I ' c. m. nell’ Eco mi ha sorpreso e quasi
scandalizzato. Possibile —- ho pensato — che ci
siano delle brave persone cui gli anni tragici
Cile abbiamo vissuto e viviamo non hanno nulla
insegnato ' In cui sopravvive quello spirito che
taceva ritenere certe classi sociali di possedere
un diritto divino ad essere servite?
E vorrei chieder': al medico ; se, per un caso,
gli si offrisse l occasione di andare ad esercitare
la professione in una sede ove la sua arte gli
rendesse molto di più in guadagni e onori, o magari in soddisfazioni scientifiche, esiterebbe ©gli
a lasciare la sua clientela per accettare la nuova situazione? Sono certo c-he non penserebbe un
solo istante di compiere un’azione .poco nobile
e nessuno potrebbe d’altronde fargli- simile appunto.
Ora perchè egli rimprovera alla sua domestica
un’azione analoga'? Ad una persona cioè che egli
reputa senza dubbio a sè molto inferiore che in
ogni caso è di lui molto meno responsabile?
(Viene in mente Luca 11-46). E lui che non è
giusto? E che dire poi del chiamare Lei a tutóre
deH’ordine sociale vigente, ed i pastori a farsi
carabinieri della « borghesia » ?
Con quale diritto vieteremmo noi a codeste
umili (finché'non vanno fuori) collaboramioi. che
alcuni e più ancora alcune vorrebbero considerare alla stregua di formiche operaie, assennate,
di vivere la loro vita? In fin dei conti sappiamo
che la loro è una situazione transitoria, che anche esse hanno il diritto di aspirare ad una famiglia propria e di uscire da quella accanto alla quale
vivono, hanno spesso il dovere come Ella
ben fa rilevare — di mantenere i propri vecchi
o fratelli minori o figli.
Dovremmo anzi pensare con riconoscenza a
molte di codeste creature che oggi condividono,
sia pure spesso a malincuore e con malgarbo,
una crisi die non è la loro, la crisi che travaglia
le classi medie della quale risentono gli effetti
senza aver avuto parte nella colpa.
Ricordo che tante brave signore hanno protestato quando venne anche da noi il giustissimo
provvedimento di estendere anche al personale
domestico le previdenze sociali. E non pensano
che lo Stato veniva così a sollevarle di una responsabilità che esse non sentivano.
Oggi molti distinti professionisti hanno dovuto
imparare a cucinare, il che potrebbe anche essere divertente, se non si ripetesse tutti j giorni.
Non dico che ciò vada a vantaggio della loro efficienza profes.sionale o della loro utilità sociale.
Ma giova certamente, se la cosa è accettata nel
giusto spirito, alla loro formazione morale. Essi
.possono così' aipprezzare il valore de( servizi
che fin qui avevano ricevuto, come cosa ovvia,
valutarne il peso e rendersi conto della mancanza di carità nelle esigenze dei passato. In attesa che la vita sia organizzata per la nuova situazione come io è nei paesi’ ove la domesticità è
spariia da un pezzo, occorre si rassegnino a far
buon viso a cattivo giuoco e a sperimentare
quanto sia pesante e scoraggiante il lavoro domestico. E non dimentichino che, eliminata da differenziazione economica, il prestigio delle classi
medie è unicatnente affidato a dignità di vita, ad
elevatezza di .sentire e senso di responsabilità.
Certe querimonie sono fuori posto e fuori tempo,
e non giovano a! prestigio.
E quindi, caro Presidente della Pro Valli, continui a raccomandare ogni rondinella raccomandabile e non dica che il gesto di lasciar© un
servizio indigeno, necessariamente mal retribuito,
per un altro più lucroso è «poco nobile».
In quanto alla sua domestica, se è andata
presso un generale non deve aver fatto un gran
guadagno ora che i generali sono tanto in ribasso
(meno però di quanto vorrei!).
Continui, perchè codeste rondinelle quando trasvolino in ambienti sani, compiono un’opera di
utilità, non solo personale, ma sociale, contribuendo alla ricostruzione economica del Paese.
E quindi anche in ullima analisi ai risollevamento degli ingrati ex-padroni.
Cristianamente, suo Massimiliano Eynard
PER N.ATALE!
. . -ij’
E,‘ Ribet
leggenda di NATALE
j.ilaà'' pagg. 16 ?*'ilIustrato - Lire 10
Libreria Editrice Claudiana - Torre Pellicc
Il 16 novembre, dopo lunghe sofferenze, chiudeva la sua operosa giornata - terrena
Alessandrina Snsanna Peyronel
»•dova Bouneus
Ne danno, il dolorciso annuncio la figlia Irene
col marito Adolfo Proietti, i fratelli Giacomo e
Alberto, la sorella Maria, i parenti tutti.
L’Eterno è i! mio Pastore, nulla mi
mancherà.. Salmo 23: 1.
l-e famiglie BISIO e GAYDOU ringraziano le persone che presero parte ai funerali di
Daniele Gaydoii
Angrogna (Chiot), 18 novembre 1946.
La famille ARMAND^HUGON des Copiers,
remercie vivement les chers amis qui, pzr leur
ajeclueuse assistançe personelle ou par leur
réconfortants témoignages de sympatie l’ont entourée à l’occasion du départ -le leur Mère hienaimée
Madame Sara Ârmand-Hngon
née Vincent - de 87 ans
'.-nirée dans la gloire de son Seigneur le 2^ novembre 1946. to'-wamt après-elle un exemple lu\L-meur de foi forte et foyeuse^
Torre Penice (Copiers). le 25 novembre 1946.
La famiglia Rostan-Richard ringrazia tutte le
,^eTitih persone che vollero prender parte al çwo
grande dolore per la dipartita del caro
Armando
avvenuta a soli tre mesi dalla morte del Babbo
:ia prestando lì loro prezioso aiuto, .sia confortandola nel Signore.
Prali, 23 novembre 1946.
I.e famiglie Muston. Mourglia. Charbonnier e
t{Trenti lutti della compianta
Paolina Muston
naia Charbonnier
vivamente ringraziano tutte le persone che presero parte al loro dolore, .ed in modo particolare
coloro che le furono vicini durante la lunga rnaìatt'a.
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