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(Torillo) -
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Settimanale
della Chiesa Valdese
DELLE VALLI VALDESI
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Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Ann© LXXXVII - N. 27 ABBONAMENTI \ Ecot L, 1.000 per l’intemo | Eco e La Lucei L. 1.500 per l’interno Spediz. abb. postale - II Gruppo
Una copia L. 30 ( L. 1.500 per l’eatero 1 L. 2.000 per l’estero Cambio d’indirizzo Lire 40,—
TORRE PELUCE — 5 Luglio 1957
Aminiii. ÇlflWiiiana XoiTc PcUicc ■ C>G*P> 2*17557
PROBLEMI DI VITA ECCLESIASTICA
Dopo la flosira Coofereoza Dislrethiale
In questo articolo mettiamo in evidenza alcuni aspetti positivi e negativi
delle nostre Assemblee, al termine di un anno di attività ecclesiastica
La settimana scorsa, mentre scrivevamo la cronaca della Conferenza distrettuale delle Valli Valdesi, avremmo voluto dare maggiore ampiezza
ad alcuni problemi e sottolineare alcuni aspetti della nostra riunione o
della nostra vita ecclesiastica in generale. Non lo abbiamo fatto per riguardo verso i lettori per i quali due
terzi di pagina di cronaca ci sembravano sufficienti.
Oggi ci permettiamo di riprendere
alcune cose già dette al fine di meglio illustrarle e di indicarne alcune
nuove. Il nostro commento vuol essere un primo contributo ad una eventuiiie discussione; ci rendiamo conto
ch(- esso può suscitare delle reazioni
potitive o negative, ma di ogni cosa
siamo pronti a tener conto nell’interesse generale della nostra presenza
Valdese nella chiesa e nella società.
La Conferenza non ha avuto, a parer nostro, momenti di grande vivacità o di approfondito studio in preser./a di qualche aspetto particolare
della nostra vita ecclesiastica.
E. nondimeno, sono venuti fuori aicuoi ordini del giorno che consideriamo senz’altro positivi e che, se realizzati con decisione e in uno spirito
di collaborazione ecclesiastica, si riveleranno utili nel futuro. Il primo
di questi ordini del giorno riguarda il
« culto pubblico » della domenica mattina; il secondo, l’istituzione di «borse di studio » con un contributo annuo da parte delle comunità. Trattasi, lo si intuisce facilmente, di problemi che non sono marginali; poiché la fede dei credenti si manifesta
nel culto della comunità e nel rispetto ilei giorno del Signore, con una presenza che è al tempo stesso atto di adorazione e di testimonianza; ma le
chiese attendono che dei giovani si
alzino, in risposta ad una vocazione,
per compiere un servizio in favore
della Chiesa e del popolo Valdese, in
qualità di Pastori, di professori, di insegnanti, di segretari comunali, di
notai, di avvocati, di diaconesse, di
infermieri, di medici la cui missione
o la cui professione, se si vuole, rechi
l’impronta di un impegno cristiano
nella espressione della fede e nell’adempimento delle opere.
Ben vengano i giorni in cui con il
salmista molti Valdesi diranno: «Io
mi son rallegrato quando m’han detto; Andiamo alla casa dell’Etemo».
E vengano anche i giorni in cui l’aridità che oggi fa soffrire la vita delle
nostre chiese e dei nostri Istituti, per
mancanza di operai, cesserà per far
posto alla gioia, all’entusiasmo, all’amore non più espresso a parole, ma
manifestato in atti e in verità. Se potremo aiutare in avvenire qualche gio
vane o qualche giovanetta Valdese
« bisognosi e meritevoli » a prepararsi
per l’adempimento di un servizio nella vita ecclesiastica o sociale del nostro popolo, l’ordine del giorno della
Conferenza distrettuale non sarà stato vano.
♦
Accanto a questi aspetti della Conferenza che abbiamo considerato positivi, ve ne sono altri che stimiamo
per lo meno difettosi. Ci sia concesso
di additarli, con animo sereno e fr^
terno, per poter compiere in avvenire un chiaro passo innanzi.
A parer nostro (ma ammettiamo
naturalmente i pareri contrari) la riuscita di una Conferenza distrettuale
dipende almeno da due fattori (e lo
stesso ragionamento potremmo fare
riguardo al Sinodo): dall’atmosfera
spirituale che si riesce a dare ai nostri incontri e dal modo in cui sono
programmati, vale a dire dalla procedura dei lavori.
Quanto al tono o all’atmosfera spirituale, nessuno si spaventi. Per quanto crediamo alla necessità della preghiera collettiva o comunitaria non
abbiamo alcuna intenzione di trasformare la Conferenza di Distretto in
una riunione di preghiera. Nè vogliamo farne un’adunanza di risveglio,
per quanto i termini « risveglio » o
«pietà» di cui molti diffidano, in nome della loro teologia, ci sembrino
assai aderenti al pensiero degli scrittori biblici.
Dette queste cose, è chiaro che una
Conferenza distrettuale si occupa di
problemi che riguardano il Regno di
Dio e la sua Chiesa; anche se, in pratica e per il fatto che la Chiesa è
sulla terra, questi problemi e le varie
discussioni che ne seguono, recano il
segno della nostra umanità, talvolta
anche della nostra animosità.
Trattandosi del Regno di Dio e della .sua Chiesa, è anche necessario da
parte nostra un impegno in vista della serietà, dell’ordine, della collaborazione. Non si può scherzare su tutto, compreso ciò che travaglia la Chiesa ed i credenti. Le Chiese devono
tutte inviare le loro relazioni alla
Commissione Distrettuale: abbiamo
con ragione sottolineato la parola
« tutte ». Sarebbe augurabile che, all’apertura della Conferenza, la comunità locale fosse rappresentata da un
buon numero di fedeli e che molti ne
seguissero i lavori; ma, da noi, generalmente così non è. Si è raccomandato quest’anno che i delegati ed i
Pastori fossero presenti al culto di apertura ed un certo risultato si è ottenuto; ma, alla ripresa dei lavori
pomeridiani, una buona metà dei
membri della Conferenza era altrove.
Quando si è trattato di formare l’eleneo dei delegati al Sinodo, il disordine è stato sovrano; si sono fatti e
sono poi stati inseriti nomi di persone mai consultate e, naturalmente,
assenti, alle quali è ora affidato « di
autorità » il mandato di rappresentare la Conferenza al Sinodo. Ci sono, insomma, nella vita della Chiesa
degli atti amministrativi o di disciplina che hanno un valore spirituale
c che incidono positivamente o negativamente sulla vita del corpo nel suo
insieme. Nella nostra Chiesa c’è una
certa carenza di ordine e di disciplina; e tuttavia nessuno, per carità, ci
accusi di autoritarismo o di fanatismo per i regolamenti!
Ma, anche sulla procedura dei lavo
ri, ci sia permesso di fare alcune osservazioni.
Le parrocchie delle Valli costituiscono il nucleo più importante della
Chiesa Valdese; e ciò sia detto senza
orgoglio settario. £’ effettivamente
così, per varie ragioni che ora non è
il caso di elencare. In poche ore, pei^
chè si tratta effettivamente di poche
ore, la Conferenza svolge il suo compito, più o meno seriamente, più o
meno supertìcialmente. Ci sono dei
problemi che ritornano ogni anno in
discussione con una pesante monotonia ; ve ne sono altri ai quali si passa
soltanto accanto nella fretta di giungere alla fine. Quando mai, per esempio, si parla un po’ a lungo dei nostri
Istituti di assistenza o di istruzione
secondaria? E perchè non si parla più
della gioventù? Quest’anno, nell’assenza giustificata del Capo gruppo,
abbiamo visto passare come una co
meta il Segretario Generale della F.
L. V.; ma, a parte l’intervento del
sottoscritto in favore dell’assistenza a':
giovani militari Valdesi, nulla si è
detto sulla gioventù, che è gioventù
della Chiesa, chiamata a costituire b:
comunità delle nostre Valli oggi e
nel futuro.
Riteniamo che la Commissione distrettuale debba considerare con attenzione questo aspetto della nostra
vita ecclesiastica. Nella sua relazione
la Commissione si attiene ad un esa
me generale e riassuntivo ; ma dovreb
bc anche segnalare alla Conferenza
ciò che essa ritiene più importante
ed urgente, salva restando la libertà
di parola dei membri della Conferenza stessa. Si ha talvolta l’impressione che i nostri organi esecutivi, giunti alla fine del loro mandato, si chiudano in un dignitoso silenzio, lasciando alle assemblee il compito di dibattere o bene o male le questioni in
discussione. Pur riconoscendo la pie
na sovranità dei Sinodi o delle Conferenze distrettuali, riteniamo che
tanto la Tavola quanto la Commis
sione distrettuale debbano essere di
stimolo e di valido aiuto cosi nella
procedura dei lavori come nella valu
tazionc dei problemi.
Infine, manca talvolta in una Conferenza distrettuale (forse anche nel
Sinodo) il tempo per il contatto u
mano e fraterno nelle conversazioni
particolari « fuori sedata ». Non è sol
tanto necessario parlare in pubblico;
è forse ancora più necessario parlarci gli uni agli altri. Pastori e membri
di chiesa, in un rapporto di solidario
tà e nel vincolo delia comprensione.
Come diceva il profeta Malachia:
« Allora quelli che temono l’Eterno si
son parlati l’uno all’altro; e l’Eterno
è stato attento ed ha ascoltato; e un
libro è stato scritto davanti a lui, per
conservare il ricordo di quelli che temono l’Eterno e rispettano il suo nome ».
Ermanno Rostan
Ciò che il denaro
può dire all’uo m;o
PUÒ’ DIRGLI:
« Tienimi strettamente, e farò inaridire le sorgenti della simpatia
che si trovano nel tuo cuore; lascierò la tua anima sterile e nuda.
Custodiscimi gelosamente, e cambierò il tuo cuore di carne in un cuore di pietra.
« Stringimi da vicino, e cambierò i tuoi occhi affinchè vqdano soltanto ciò su cui è impressa la mia immagine, trasformerò il tuo udito
a tal punto che il mio suono cristallino e gradevole t’impedirà di udire
il grido delle vedove e degli orfani, il gemito delle moltitudini sofferenti.
« Custodiscimi, accarezzami e distruggerò la tua amicizia per gli
uomini, il tuo rispetto per il giusto, il tuo amore e la tua ubbidienza
a Dio. Afferrati a me fino alla morte, e attrarrò verso di me tutti i
desideri e gli appetiti della tua anima: poi, finalmente, ti farò piombare in una notte senza fine ».
MA PUÒ’ ANCHE DIRGLI:
« Rinunzia a me e utilizzami per la salvezza delle anime : tornerò
a te moltiplicato. Agirò e reagirò. Benedirò chi mi riceverà e chi si
sarà servito di me per il bene di altri Comprerò del cibo per chi ha
fame, un abito per chi è nudo; offrirò un aiuto a chi soffre e coopererò
alla diffusione dell’Evangelo fra i popoli che ancora non lo conoscono ».
Apologo della vita e della morte
Due grandi famiglie di esseri chiamati "uomini" vivevano sulla crosta
di un piccolo pianeta gravitante nella
orbita di un modesto sistema solare
che, a sua volta, seguiva il grande moto di traslazione della sua galassia, attraverso le vie del cielo, in compagnia di altri innumerevoli universi stellari.
I componenti di quelle due grandi
famiglie umane pensavano di aver raggiunto un altissimo grado di civiltà
perchè, nel corso dei millenni della loro fortunosa storia, erano riusciti ad
impadronirsi di parecchi segreti della
Natura ed avevano accumulato molte
ricchezze tnateriali che davano loro
l’ebbrezza della potenza e del dominio sugli elementi e sugli esseri viventi
sulla terra da loro abitata.
II mito della torre di Babele sembrava essersi tramutato in una prodigiosa realtà. La scienza di quegli uomini aveva rotto i sigilli del mistero
della vita e sera impossessata della
energia racchiusa nella materia; già
aveva superato vittoriosamente il limite del suono e si apprestava a raggiungere la velocità della luce con potenti
apparecchi di traslazione che sembravano sfidare gli immensi spazi interplanetari. E nel cuore di quegli uomi- !
ni assetati di potenza echeggiavano !
ingigantiti i superbi propositi delle antiche genti : « Orsù, edifichiamoci una
città e una torre di cui la cima giunga
fino al cielo, e acquistiamoci fama!... »
Ma il ritmo accelerato delle scoperte scientifiche non andava di pari passo con l’evoluzione spirituale di quelle genti avide di potenza e di facile benessere. E la materia stessa, che credevano di dominare, diventava estremamente pericolosa nelle loro mani,
perchè l’energia liberata improvvisamente rompeva l’equilibrio degli elementi e generava preoccupanti disturbi nei loro corpi mortali. Nondimeno
il desiderio di potenza e di predominio spingeva le due famiglie a trasformare le loro abitazioni in misterio.si
arsenali di congegni mostruosi capaci
di seminare la morte e la distruzione
sugli avversari con fulminea rapidità.
Ed i capi di quelle due comunità, sotto l’incubo di improvvisi assalti, costringevano le loro genti ad un duro
lavoro per alimentare il mostro della
distruzione. Gran parte delle loro fa
tiche e dei loro sacrifici si trasformava
in potenti macchine improduttive ed
in complicati ordigni di sterminio.
La morte era dovunque in agguato.
Non era però la morte benigna e saggia che si accompagna al naturale declino delle forme fisiche ed apre a suo
tempo, la porta della vita per- introdurre gli spiriti umani in altre forme
più progredite di esistenza. Era invece la morte mostruosa e ripugnante
che frantuma e deforma, la morte turpe e folle che fa delirare gli spiriti sottraendoli alle proficue esperienze della vita. Quella che si appiattava con
macabro sogghigno in ogni angolo delle case delle due famiglie era il prodotto demoniaco della orgogliosa volontà di potenza e di dominio: la
morte pazza, figlia dell’odio e della
paura.
E tutti lo sapevano. Ma, nonostante
il grido di allarme dei sapienti e le
commosse supplicazioni dei saggi, la
paura continuava ad alimentare quel
mostruoso gioco della morte. Bisognava vincere il macabro incantesimo. E
per molti anni i capi responsabili delle due famiglie tentarono degli approcci, spesero molto tempo e innumerevoli parole per trovare una via di
compromesso. Gli uni e gli altri pensarono di mitigare la tensione pericolosa, proponendo di istituire sistemi
di controllo reciproco per diminuire
la possibilità di micidiali sorprese da
parte dell’avversario. Ma anche quando si precisò la proposta di reciproche
ispezioni parziali sui margini dei loro
territori, il problema della vita e della
morte di quelle due faittiglie non appariva risolto in modo ragionevole,
efficace e duraturo. Infatti, se si ispezionava il tetto delle due case, gli ordigni micidiali non erano per ciò soppressi; e quando pure si fosse giunti
ad un più ampio controllo delle stanze di abitazione, le capaci e profonde
cantine potevano facilmente rigurgitare di congegni diabolici capaci di
.seminare improvvisamente la distruzione su tutti i continenti.
E la morte, potenziata dalla paura
e dal sospetto, continuava a sogghignare cinicamente sulla stoltezza umana ed a minacciare la vita degli oppressori. l saggi da parte loro continuavano a Imciare il loro grido di al
larme ed a parlare con commossi accenti di libertà, di giustizia, di democrazia, di sincerità, di amor fraterno e
di vero progresso nell’unità cooperativa.
Ma il vero Signore della Vita che
"abita una luce inaccessibile ” non
cessava di far levare il suo sole ’’sui
buoni e sui malvagi”, su quelli che lo
adoravano e su quelli che lo negavano o lo schernivano, perchè egli amava di un uguale ineffabile amore gli
abitanti delle due case, che erano tutti suoi figliuoli. E tuttavia, nella sua
infinita saggezza. Egli non voleva privarli della facoltà di compiere il bene
od il male, perchè senza libertà l’uomo non può acquistare esperienza e
sapienza. Berciò la sua voce misteriosa e suadente non cessava di echeggiare nei loro cuori per ammonirli: «Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita
e il bene, la morte e il male... ». La
scelta a te spetta!
Le croru«:he non scritte dicono che
quelle due famiglie, dopo lunghe e dolorose esperienze, decisero di comune
accordo di scegliere la vita ed il bene.
Allora finalmente si realizzò sulla loro terra la parola di un antico saggio:
« Qelle loro spade labbricarono vomeri d aratro e delle loro lance, roncole;
una nazione non levò più la spada
contro un altra, e non impararono piu
la guerra ». Le loro case si svuotarono
degli ordigni di morte, le loro terre
— anche le più aride — ' porirono
come la rosa , la miseria alleata della morte fu vinta dal concorde lavoro,
ed il pianeta da essi abitato divenne
una bella scuola di vita e di progresso, una delle tante dimore della infinita Casa del Padre.
G. Francesco Peyronel.
M
ais, docteur, dit le malade inquiet, croyez-t>ous que je sur
vivrai?
J’ai entendu parler de cas ou le médecin avait fait une erreur de diagnostic, soigrumt une personne de
ht pneumonie et quelques jours phi.s
tard cette dernière mourait de fièvre typhoïde ”.
Des bêtises tout cela, dit le médecin piqué au vif, si je soigne mon
patient d’une pneumonie, il meurt
d’une pneumonie... ”.
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L’ECO DELLE TALLI VALDESI
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Ì7ti problema scottante per i credenti
LA SESSUALITÀ
Dobbiamo avere una condotta
cristiana riguardo ai problemi sessuali. La Bibbia non dice in nessun
punto che la sessualità sia, di per
se stessa un peccato, benché molti
commentatori biblici tentino di dimostrarlo. La Bibbia ci insegna che
il cattivo uso della sessualità è un
peccato. L’atto sessuale per il quale è creata tutta la vita su questa
terra, dovrebbe essere la più meravigliosa, la più significativa e la più
soddisfacente delle esperienze umane.
Ma l’uomo per la sua natura vile
e corrotta, ha contaminato quello
che, nel pensiero di Dio, doveva essere l’atto di amore più bello e più
completo tra i due esseri, e l’ha ridotto a qualcosa di basso, di spregevole e di immondo. L’atto sessuale,
privato del reciproco amore e rispe|tto, diventa semplicemente un
atto animale, contro il quale la Bibbia ci mette in guardia in termini
non equivoci.
La Bibbia
mondo che
delle questioni senza timore nè ritrosia. Essa non cerca di nascondere
i loro aspetti buoni o cattivi. L’atteggiamento sornione, segreto ed
imbarazzato del « Ciò non esiste »,
è d’invenzione puramente umana.
Cercando di togliere alle questioni sessuali il loro carattere proibito
e misterioso, si è insistito troppo
sul loro lato fisico, e si è trascurato
l’atmosfera spirituale che dovrebbe
avvolgere l’espressione suprema dell’amore umano.
La sessualità è una parte della
vita che non possiamo sopprimere,
anche se tale fosse il nostro desiderio. perchè senza di essa tutta la
vita cesserebbe. Compresa rettasa con saggezza, può diventare un
meraviglioso servitore. Considerata
superficialmente, può trasformarsi
in .tiranno. , .
Naturalmente, coloro che hanno
un punto di vista cristiano sulle
questioni sessuali, avranno anche
è uno dei libri del
ci parla apertamente
un punto di vista cristiano sopra il
matrimonio. Prima di contrarre un
matrimonio, considerate che questo atto temporale, avrà delle conseguenze spirituali fin nell’eternità.
Nel crescere degli anni, impariamo
ad amare, prima i genitori e gli amici, poi, più tardi, la persona che
condividerà la nostra vita. Abbiamo
già visto che è una cosa dffiicilc,
perchè l’odio più dell’amore viene
spontaneamente al cuore del peccatore non rigenerato.
Molte persone hanno avuto la
sventura di scegliere il loro congiunto quando l’uno e l’altra erano ancora nella rete del mondo, della carne e del diavolo. Ed allora c’è forse
da meravigliarsi se tanti matrimoni contratti da due anime spiritualmente ignoranti ed incapaci di amore vero e duraturo, terminano con
il divorzio?
Il matrimonio è un legame sacro,
poiché esso permette ai due esseri
di aiutarsi reciprocamente a compiere il loro destino spirituale. Dio
dichiara che il matrimonio è buono,
perchè Egli sa che l’uomo ha bisogno di UH aiuto e la donna di un
protettore. Egli domanda che gli
sposi non perdano mai di vista il
fine principale del matrimonio. Il
compito della donna è di amare, di
aiutare e rincuorare il marito in tutte le circostanze; e il compito delTuomo è di amare, di proteggere la
moglie e i figli ch’ella gli dà e provvedere al loro sostentamento, affinchè la casa sia ripiena dell’armonia
e della pace di Dio.
1 matrimoni fatti con una coni
prensione chiara del fine e delle
leggi di Dio, non sfociano nel di
vorzio. I coniugi mal informati — e
il loro numero è grande —■ dovreb
hero prima di tutto cercare di sape
re quello che Dio aspetta da ciascu
no di loro, poi domandarGli il Suo
aiuto per seguire i Suoi comandanienti. Billy Graham
(Da ” Il grido di guerra ”).
CoDfmnza Distrettuale del 111 Distretto
Il culto di apertura è fissato per le
ore 21 del 19 Giugno. Alcuni delegati
e Pastori giungono già a Sampierdarena in mattinata, altri soltanto nel
pomeriggio per il colloquio pastorale
che ha inizio alle ore 17. Il caldo è
soffocante, e qualcuno si lamenta un
poco, ma non così i genovesi che sono
felici per la prima giornata calda dell’anno. Quasi tutti i Pastori e i delegati sono presenti al culto. Pochissimi
giungeranno soltanto in mattinata il
giorno seguente. Il Pastore Carco di
Colleferro predica su Colossesi 3: 1 fili presentando come segni della comunione con Dio e di amor fraterno
Tammaestramento, l’ammonimento vi
Torre Pellice, 1-14 Agosto
CORSI DI CULTURA
RELIGIOSA
Da vari anni si tengono a Torre
Pellice, per iniziativa della Tavola
Valdese, corsi di cultura religiosa nel
periodo estivo.
Lo scopo è di fornire ai membri
delle nostre chiese la possibilità di
allargare e approfondire le loro conoscenze bibliche, anche in vista di
una più efflciente collaborazione laica nelle nostre comunità.
I corsi hanno per oggetto lo studio
dì alcuni libri dell’Antico e del Nuovo Testamento, la dottrina cristiana,
la storia della Chiesa, la tecnica della predicazione.
Si svolgeranno quest’anno dal !'>
al 14 Agosto, a Torre Pellice (Torino), sotto la guida di alcuni pastori
e professori incaricati dalla Tavola
Valdese, la quale offre aiiche facilitazioni di soggiorno ai partecipanti.
Per ulteriori informazioni rivolgersi al proprio pastore e per le iscrizioni al Direttore dei Corsi: '
Alberto Ricca
49, via Serragli
FIRENZE
cendevole ed il canto di coloro nei
quali la Parola di Dio abita doviziosamente, augurandosi che la nostra Conferenza si svolga con questi pensieri
in ciascuno dei convenuti per fare
« ogni cosa nel nome del signor Gesù ».
Verso le nove di Giovedì 20 hanno
inizio i lavori. Le discussioni iniziano
subito dopo la lettura della Relazione
fatta dal Capodistretto. Si parla brevemente di Ferentino che necessita di
un locale di culto e si decide di pensare a questa chiesa poiché è, dal punto di vista edilizio, la più... misera del
Distretto. Mentre Colleferro ha inaugurato da poco il suo tempio con annessa sala di attività e casa pastorale,
mentre Pisa ha rinnovato il complesso
dei suoi edifici e Livorno non presenta
ormai più alcun segno della scorsa
guerra, a Ferentino l’attuale sala adibita a locale di culto, oltreché essere
ormai divenuta troppo esigua per il
numero dei partecipanti al culto, non
dà alcuna garanzia di solidità, essendo situata al primo piano di una casa
privata e per di più soggetta a sfratto
da parte del proprietario. Si decide di
invitare le varie Chiese per l’anno
prossimo ad indire una colletta in favore della chiesa di Ferentino che altro non chiede se non un locale decente e... non traballante.
Si parla poi a lungo della liturgia
in uso nella Chiesa di Colleferro (banchi con inginocchiatoi, assenza di pulpito, preghiere spontanee). Gli interventi dei vari oratori diventano sempre più animati. Gli uni sostengono
che la liturgia di Colleferro é. come
viene praticata, più vicina allo Spirito
delI’Evangelo che l’altra comunemente in voga nelle altre chiese valdesi.
Altri pensano che, se tutte le chiese
possono da ora in poi adottare la liturgia che pare loro migliore, finirà
per esservi confusione al massimo grado in seno alla Chiesa valdese. Evidentemente non si giunge ad alcuna
conclusione concreta anche perché non
si vuol votare nessun o. d. g. che potrebbe suonare come monito troppo
severo per alcuni, ma tuttavia la discussione é stata utile in quanto ha
servito a chiarire molte idee che potranno essere poi sviluppate altrove.
MESSAGE P^UWE RËIIIE
CeWe leltre a élé écrife par la Princesse Wilhelmina, Reine Mère des Pays Bas
Amis,
Depuis la rédaction de ma première lettre, l’évidence m’est parvenue de côtés très divers et même de différents continents, que la vérité
sur l’unité de Dieu et de Jésus Christ gagne rapidement du terrain.
« Moi et le Père nous sommes un » (Jean X, 30).
D’autre part, je reçois moi-même de plus en plus de demandes de
copies de ma lettre du mois de Mai dernier.
En écrivant ce message, je me suis rendu compte que je ne pouvais
pas insister sur cette vérité sans mentionner en même temps la loi
fondamentale du Royaume. Car, il est simplement impossible que nous
puissions penser à Christ sans penser du même coup à la mise en pratique, par Lui et par nous, d’un christianisme vivant. Mais, la longueur
prise par ma lettre m’obligeait à être brève à ce sujet. J’ai donc le
sentiment de pouvoir préciser de façon plus explicite comment nous
pouvons faire de la religion chrétienne une réalité vivante dans notre
vie quotidienne.
Je Crois femiement que notre effort de connaissance personnelle,
dans notre vraie réalité et non pas dans notre apparence, est le point
de départ de Son enseignement.
Toutefois, nous n’ayons pas tous le courage de faire tomber les façades que nous avons érigées, consciemment ou inconsciemment et qui
cachent à notre prochain notre être véritable, afin de pénétrer jusqu’au
plus profond de nous-même. Nous pourrions dire aussi : nous ne parvenons pas définitivement à séparer dans nos vies la vérité et l’erreur.
Nous sommes enclins à une certaine réticence au début de cette
entreprise. Mais, tant que nous refuserons de le faire, nous ne nous
élèverons jamais au-dessus du monde faux dans lequel nous vivons.
Heureusement, la méthode d’analy.se de l’homme a perdu de son
attrait, et nous nous rendons compte que l’âme et le corps doivent être
considérés comme un tout dont l’expression est une personnalité. Ensemble, ils expriment cette personnalité.
Jésus Christ est en quelque sorte la pierre de touche qui nous permet de vérifier si nous sommes purs de coeur et narfaitement honnêtes
envers nous-même, envers notre prochain, et surtout envers Lui.
Dans le Sermon sur la montagne, Jésus Christ insiste sur la nécessité de mettre l’orientation et le plan de notre vie en parfaite harmonie avec l’ordre divin invisible; et sur le fait que cette harmonie est
infiniment plus importante que l’apparence des choses. Il appuie aussi
sur le fait que Ses commandements doivent être mis en pratique « en
esprit et en vérité », et non pas de façon formelle, n’atteignant pas
l’être profond et conduisant, encore de nos jours, à l’hypocrisie et au
pharisaïsme. Car cette attitude détruit tout contact avec la Source
de vie.
« Je ne me regarde pas comme étant parvenu... » « ...mais je fais une
chose: oubliant ce qui est derrière moi et m’élançant vers ce qui est
devant moi, je cours vers le but, pour obtenir le prix de la vocation
céleste de Dieu en Jésus Christ» (Philippiens 3, 12 à 14).
Avec l’ardeur des coureurs antiques, Paul s’élance vers son but:
l’union avec Christ.
Tourner le dos^ à ce monde plein de compromis et de mensonge et
ouvrir tout notre être à la lumière et la gloire de Son royaume, n’est
pas chose facile, ni vite faite: ne pas reculer devant les obstacles de
notre chemin quotidien, mais les faire entrer dans notre nouveau mode de vie! Rappelons-nous que même un très humble et in.signifiant
progrès dans notre conduite est une contribution réelle à l’avancement
du Royaume de Dieu dans ce monde! Dans ce domaine également, nous
ne sommes que trop enclins à l’hésitation.
Nous ne devons jamais oublier Qui nous parle sur la montagne.
Ce n’est certainement pas l’être que l’imagination désordonnée de l’homme a présenté comme Christ et qui est devenu pour beaucoup le grand
inconnu. Mais, c’est Dieu Lui-même, incarné, venu sur cette terre pour
le salut de l’homme par l’abolition grâce au sacrifice personnel de la
croix, de l’abîme fatal creusé entre l’homme corrompu et la sainteté
parfaite et l’amour sublime de Dieu; ce Dieu incarné unit à nouveau
ce qui est inséparable dans .Sa création : Dieu et l’homme ; et aussi l’autre inséparable : la foi de l’homme et sa réalisation dans l’action quotidienne; Il permet de ce fait à l'homme de revenir à sa sainte et
etemelle demeure
Notre privilège et notre devoir est de raviver de toutes nos forces,
notre bonne disposition et notre bonne volonté et de les manifester
dans toutes nos actions. En nous confiant entièrement à Lui, dans la
ferme assurance que ce qui compte en dernier lieu, n’est pas le succès
ou la perfection de. notre entreprise, mais notre foi.
«Je suis le vrai cep, et mon Père est le vigneron...; vous êtes les
sarments. Celui qui demeure en moi et en qui je demeure porte beaucoup de fruit, car sans moi vous ne pouvez rien faire». (Jean 15).
Car le sarment, dont les veines se ferment, a perdu son contact
avec le vie du Christ; il se dessèche et meurt.
Dans ce nouveau mode de vie, les commandements de Jésus Christ
cessent d’être un fardeau et deviennent une source intarissable de sa
tisfaction et de joie. « Je vous ai dit ces choses, afin que ma joie soit
parfaite». «C’est ici mon commandement: aimez-vous les uns les autres, comme .je vous ai aimés ».
Le message universel de Jésus Christ franchit toutes les frontières
et tous les murs érigés par les hommes. Il contient l’unité rayonnante
de vie, d’amour et de fraternité et saisit le coeur humain partout dans
le monde.
C’est en suivant Jésus Christ que l’on fait l’expérience de cette
unité jaillissant directement de la vie divine du Cep.
C’est cette Vie qui fait renaître le printemps dans notre monde
désolé. Car nous voyons les sarments qui donnent signe d’une nouvelle vie et d’uns récolte mûrissante.
Quel privilège pour la jeune génération d’étre témoin de ce printemps! D’être celle qui peut faire de cette communion avec Jésus Christ,
une force actuelle agissante; une force actuelle qui, dans l’assurance
inébranlable de sa victiore finale, s’oppose courageusement à tout mal
et aux forces des ténèbres menaçant le monde.
Et puis, cette force peut remplir ¡e monde de cette unité et de la
vie divine du Cep, en préparant le chemin de la réalisation dans un
prTChe avenir du plan du Christ conduisant Son humanité à une ère
meilleure. Princesse Wilhelmina
Het Loo - Pays-Bas
Tanto grande è il calore della discussione che neppure l’ottimo pranzo offerto gentilmente dalla Chiesa di Sampierdarena nei locali delle attività giovanili riesce a calmare l’animosità, per
altro fraterna, di alcuni membri della
Conferenza che continuano a parlare
di queste cose a tavola toccando anche le discussioni sull’ambiente di Ferentino. Nei momenti di intervallo tutti discutono animatamente anche fuori della chiesa. Lo scrivente pensa involontariamente alle « conferenze ad
alto livello » di cui parlano tanto i
quotidiani in campo politico ed ai
« banchetti » tra le personalità che dirigono gli « affari internazionali » offrenti ottime opportunità di discussioni e scambi di idee non ufficiali...
* * *
Nel pomeriggio i lavori continuano. Si prende atto dell’unione a Firenze in una sola chiesa organica delle due chiese di Via dei Serragli e di
Via Manzoni e si discute sull’evangelizzazione. Un interessante esperimento in questo campo sarà probabilmente fatto a Roma dalle Chiese evangeliche di quella città unite insieme per
far pervenire dei manifestini in ogni
casa invitanti, chi lo desidera, a partecipare ad un corso con dispense periodiche, che saranno inviate a domicilio, sull’Ev. di San Giovanni. Evidentemente non ci si aspetta di convertire grandi masse con un sistema
del genere, ma bisogna pure « farsi
tutto a tutti per conquistarne alcuni ».
Sembra comunque siano campi pm
propizi all’evangelizzazione la provi-icia e la periferia delle città. Si decide
di nominare una Commissione che
studi questa questione.
Si ascolta quindi la relazione sui':»
attività giovanile fatta dal Cand. Theoì.
G. Bogo, letta dal Sig. Carlo Papini.
Con piacere apprendiamo che in generale le Unioni giovanili del nostro
distretto stanno superando 1’« empasse » in cui erano cadute anni addietro.
Ritorna l’amore per lo studio della
Bibbia ed a Firenze i contatti con la
Unione metodista si svolgono su un
piano di ecumenismo incoraggiante.
Non hanno potuto essere costituite
delle Unioni giovanili a Siena, ma si
spera di poterlo fare in seguito, ed a
Forano Sabina a causa della mancanza in loco di un Pastore dopo la
morte del Pastore Scarinci. La rela
zione non menziona però le Unioni
della fascia ligure che l’estensore della
relazione dichiara essere state unite al
secondo distretto, dato che dal punto
di vista geografico e pratico sono più
vicine a queste, il che suscita alcune
rimostranze da parte della Conferenza che esprime il desiderio di udire
in futuro anche le notizie delle Unioni della Liguria che non possono essere così arbitrariamente considerate
parte del II" Distretto.
Dopo il resoconto del Pastore Carlo
Gay su un incontro tra Pastori dell’Ovest e di oltre cortina a Bossey a
cui egli fu presente, resoconto che ha
innalzato i nostri animi, almeno per
un istante, dalle legittime e necessarie
preoccupazioni riguardanti il nostro
Distretto, ad una visuale di problemi
più ampi di ecumenismo e di amor
fraterno, si procede alla elezione della
Commissione distrettuale (che rimane
formata dalle medesime persone dell’anno scorso), della « Commissione
per lo studio dell’evangelizzazione nelle Provincie e nelle periferie di città »
e dei delegati della Conferenza al Sinodo. La sede della prossima Conferenza sarà Pisa; predicatore Pastore
Mario Musacchio di Sampierdarena.
Un pensiero di riconoscenza esprimiamo alla Chiesa di Sampierdarena
per la sua gentile accoglienza e per
tutte le attenzioni di cui ha circondato i nrembri della Conferenza.
Bruno Costabel.
POLITESSE
Une maman désirait que sa petite
fille fût spécialement bien élevée et
prenait grand soin de lui enseigner
In façon de s’exprimer poliment en
société. Ses conseils n étaient fxis
perdus. Un jour la famille reçut la
visite du pasteur qui devait bientôt
changer df> paroisse. La petite fille
attendit poliment ime pause dans la
conversation et sans arrière-pensée
dit alors: « j’apprends que nous allons bientôt avoir le plaisir de vous
perdre, Momieur! ».
3
4 —
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
C_q S E D'IN G H I L TJ R R A
I titoli ad effetto
L’Eco del Chisone, settimanale cattolico
del Pinerolese, con un titolo su quattro colonne annunzia ai suoi lettori la grande
notizia del giorno: in Inghilterra « Il Protestantesimo sta morendo mentre cresce il
Cattolicesimo ». La documentazione « quasi fotografica » di un tale evento, l’Eco del
Chisone dichiara di averla ricevuta in una
conversazione con « un sacerdote della Congregazione di Don Orione, da otto anni in
Inghilterra, il Rev. P. Bidone », ospite per
alcuni giorni della Casa di Esercizi già Castello di Miradolo.
E così, data la serietà con cui il settimanale pinerolese pretende di informare i
suoi lettori, bisognerebbe credere a ciò che
dice; invece, in questo come in altri casi,
il dissenso è necessario.
Il titolo è di pretto stile propagandistico,
buono per chi non sa guardare oltre al proprio naso. Il rev. Bidone è libero di fare
quante dichiarazioni vuole e così pure
^l’osservatore” dell’Eco del Chisone; ma
esse sono discutibili e, in parte, prive di
fondamento. Varie volte siamo stati in Inghilterra, visitando chiese e gruppi protestanti; in quel paese a grande maggioranza protestante, come in altri paesi a
grande maggioranza cattolica, larghi strati
della popolazione hanno praticamente abbandonato la chiesa. La minoranza cattolica,
in piena libertà, è attiva e coraggiosa nella
testimonianza della propria fede, ed è anche rispettata, molto meglio rispettata di
quanto non accada alle minoranze protestanti in paesi cattolici di nostra conoscenza. Ma di lì a dire che nei giorni festivi i
cattolici « affollano le proprie chiese, mentre in quelle protestanti si nota la desolazione del deserto » c’è comunque una certa
dose di partito preso. Secondo ’’l’osservatore" del giornale «pochissimi fedeli, come smarriti, si rifugiano negli angoli dei
vasti templi un tempo gremiti ». Ci sono,
in Inghilterra, come in Italia o nella cattolica Francia che un sacerdote ha chiamato ’terra di missione”, delle chiese semivuote; ma vuole ’’l’osservatore” che gli
facciamo il nome di certe chiese che abbiamo vedute piene due e, talvolta, anche
tre volte nella stessa domenica per un culto completo?
Sempre secondo l’Eco del Chisone soltanto i cattolici « possono documentare il
fenomeno di nuovi acquisti e costruzioni
di edifìci di culto », mentre « nella sola
Londra sono stati demoliti una trentina di
templi protestanti al nord e la cinquantina
raggiungeranno quelli da demolirsi al
sud 8. Non abbiamo dati sulla demolizione
dei utmpli protestanti nelle grandi città;
ma è onesto il linguaggio del giornale?
Dobbiamo proprio dirgli che abbiamo veduto con i nostri occhi diecine di nuove
chiese protestanti e che, nei Sinodi ai quali abbiamo partecipato, uno dei problemi
fondamentali è proprio quello denomirmto
’’Church extension”, vale a dire l’estensione della chiesa nelle nuove zone sviluppatesi attorno alle grandi metropoli?
I fedeli delle Chiese protestanti inglesi
sono i primi a riconoscere la grande carenza di inserimento nella vita ecclesiastica
del paese; ma essi sarebbero i primi a sorridere se leggessero il titolo allarmistico
dell’Eco del Chisone. Del resto, il giudizio
sulla religiosità di un paese non dipende
unicamente dalla partecipazione del pubblico alle funzioni religiose, per quanto ciò
sia desiderabile. La cattolica halia, per
esempio, è uno dei paesi elei mondo dove
la bestemmia è più diffusa e più grossolana; milioni di persone che venerano Maria
o adorano Dio nell’atto di culto, bestemmiano ogni giorno e il Creatore e la creatura. In ogni paese, la Chiesa di qualsiasi
confessione, ha i suoi problemi e le sue
preoccupazioni; e, dopo tutto, l’apostolo
Giacomo ha ammonito a non esser soltanto
’’uditori” della Parola, ma ’’facitori”.
Dio ha i suoi piani per l’Inghilterra e
per noi, per la Chiesa Protestante e per
quella Cattolica Romana. Ed essi si attueranno, malgrado tutti i ’’nostri” piani. A
viste umane, però, abbiamo l’impressione
che se il Protestantesimo inglese ’’sta morendo”, la sua agonia debba essere piuttosto lunga; e, con tutta probabilità, esso
sopravviverà tanto al rev. Bidone quanto
all’osservatore dell’Eco del Chisone, ai
quali d’altra parte auguriamo una vita lunga e felice. Red.
Le rencontre
Marcher à la rencontre de mon amie
de ma bien-aimée ^
de ma vraie raison d’être _ _
de ma plus secrète et profonde joie
sans me distraire
ni me perdre , .
dans la vanité de mes désirs
et de ma crainte.
Rester devant toi
vérité de ma vie
avec le coeur simple et pur.
Et si la vérité dernière
dans notre monde
était la douleur et la mort
ne devrions-nous pas contempler en
le mystère sacré . [elles
qui nous délivre de toute vanité
et de toute illusion?
Ne serait-il pas dans ce qu’on perd
tout ce qu’on possède
dans tout ce qu’on donne
ce qu’on reçoit
dans toute naissance
l’entrée dans la mort
et dans toute mort
l’entrée dans la vraie vie?
Obéissons alors avec confiance
à notre loi de douleur
puisque c’est elle qui nous delivre
de toute illusion
et nous ouvre ,
à la contemplation de la vente.
C. L.
NOTIZIE IN BREVE
dalla Chiesa di Venezia
Il 25 aprile, Lunedì di Pasqua, un
gruppo di Valdesi di Venezia si ritrovava coi confratelli di Treviso
ospiti dell’ingegnere Fanton. Dopo il
culto tenuto in casa, si aveva un
buon pomeriggio di fratemizzazione
Ringraziamo ancora l’ingegnere Fanton per la cordiale accoglienza.
Buono fu il Convegno di Pordeno
nc (il tredicesimo) tenuto quest’anno
il 25 aprile. La nostra Chiesa venne
rappresentata da una decina di per
sene. Speriamo siano di più Tanno
prossimo. Fa del bene ritrovarsi assieme nel nome del Signore. (Salmo
133).
Il giorno 11 maggio il pastore P.
Bosio veniva da Genova a darci un
messaggio nella Chiesa dei S.S. Apostoli, annunziato da avvisi murali in
città II 12, seconda domenica di maggio, nella nostra Chiesa ci dava un
buon messaggio e alla fine del culto
rivolgeva alcune parole ai bimbi che
celebravano in quel giorno la festa
della famiglia; la sera della stessa
demonica ci dava una conferenza
nella Chiesa dei S.S. Apostoli che
per l’occorenza raggiungeva la mas
sima frequenza di quest’anno. Ancora lo ringraziamo.
6ESUITI NELLE VALLI VALDESI
In occasione del centenario ignaziano anche i nostri giornali hanno ricordato S. Ignazio e la Compagnia di Gesù. Non sono stati certamente dei panegirici, ma per quanto severi, i no-stri giudizi sono stati meno drastici
di quanto suH’argomento hanno scritto oggi come nel passato alcuni cattolici.
In quell’occasione sono incorso in
un errore causato dal fatto che i nostri storici valdesi non hanno messo
in particolare risalto la parte avuta dai
Gesuiti nelle misure prese contro di
noi; dissi che non risulta che i Gesuiti abbiano preso parte diretta in queste misure; ma una circostanza imprecisata mi ha messo tra le mani la massiccia opera del Canonico Pietro Caffaro « Notizie e documenti della Chiesa Pinerolese », sei poderosi volumi
che senza dubbio esistono nella nostra
Biblioteca ed in quella della Società
di Studi Valdesi (sarebbe peccato se
non ci fossero) editi intorno al 1900
da Chiantore e Mascarelli di Pinerolo. Il molto reverendo autore tratta
dei Valdesi della diocesi di Pinerolo
ed anche di quelli compresi nella vecchia Prevostura di Oulx o vassalli delTAbbadia di S. Maria e, parlandone,
si compiace a descrivere le atrocità
commesse dai Valdesi durante le loro
« ribellioni » (che coincidono con quelle che noi chiamiamo « persecuzioni »); tratta di falsificatori gli storici
valdesi dal vecchio Gilles a Muston
e Comba, perdonando in parte solo a
Giovanni Jalla.
PRIERE
Dieu tout-puissant, Père des miséricordes!
Tu nous vois, aujourd’hui humiliés au pied de la Croix, car ce son
nos péchés qui y ont attaché le Saint et le Juste.
Nous avons commis l’offense, et c’est Toi Seigneur Jésus, qui as
été frappé pour les coupables que nous sommes. Tu es mort par la main
des méchants, et ces méchants, c’est nous qui T’avons tant de fois
offensé, renié et trahi; nous qui, maintenant meme découvrons en nos
coeurs les germes et peut-être les fruits amers des passions qui se son
déchaînées contre Toi. Les vertus que Tu as montrées sur Ta croix
s’élèvent, elles aussi, en témoignage contre nous. Ta patience accuse
nos murmures; Ton esprit de pardon. Ta douceur. Ton amour accusent
notre dureté, nos ressentiments et nos haines; Ta foi condamne no
incrédulité; Ton humilité notre orgueil, et Ta soumission nos révoltés.
Pardonne-nous, ô Sauveur, et unis-nous à Toi, tellement ^ que, par ici
pant à Ta mort, nous puissions revivre avec Toi déjà ici-bas pour la
justice et pour la sainteté. Et puisque Tu a promis à Tes disciples que
élevé sur le bois infâme. Tu attireras tous les hommes à Toi, renverse
les forteresses d’erreur et de péché qui s’opposent à Ton règne, sou
mets et gagne tous les coeurs encore lebelles à Ta voix.
Père saint, nous nous plaçons tous ensemble sous Ta puissante
protection. Te demandant une grâce spéciale pour les malades, les affligés et les déshérités. Conduis-nous tous par les sentiers qui e
plaira de nous tracer. En attendant le grand jour où Christ viendra
pour juger le monde et associer les siens à Sa gloire, aide-nous a
vivre en chrétiens, à souffrir et mourir en chrétiens, les regards toujours fixés sur «le Chef et le Consommateur de la foi»! Amen.
(Paix et Liberté)
Hébr. 2: 9-18.
D’altra parte il canfore del nostro
canonico di fronte agli autori cattolici
arriva al punto da accettare i documenti irrefragabili (sic!) con i quali il
ben noto Rorengo dimostrava che i
primi valdesi di Val Chisone, dopo le
riunioni serali presiedute dai barba,
spegnevano i lumi e si abbandonavano a ogni eccesso. Inoltre riporta dal
Dizionario Geografico del Casalis che
Vittorio Amedeo II nel grande esilio
« combattè i Valdesi senza spargimento di sangue, sebbene altri dica che
tremila vennero uccisi e diecimila fatti prigionieri "
Ora noi non neghiamo, nè i nostri
storici hanno mai negato che i nostri
padri siano stati talvolta inumani, erano uomini del loro tempo, non angeli, e... d’altra parte sappiamo per
esperienza recente a quali eccessi può
portare la pratica delle rappresaglie e
controrappresaglie fin nei nostri « civilissimi » tempi; ma non sappiamo menare buone al bravo canonico le aflermazioni di « clemenza » ducale e dei
nostri persecutori e la sua esaltazione
delle misure repressive in danno dei
valdesi. Anche di simili debolezze abbiamo esempi troppo recenti per for-malizzarcene. Il libro resta ad ogni
modo, per la sua documentazione, una
preziosa miniera di informazioni e da
esso ricaviamo notizie precise dell’attività dei gesuiti nelle Valli.
]\lelle Valli di Luserna
e del Chisone
Infatti essi, che già si erano fermamente insediati alla Corte Sabauda, vi
compaiono non molti anni dopo la loro istituzione. Il 7 Luglio 1560 il gesuita Antonio Possevino da Ferrara
tenne in Angrogna una famosa disputa della quale ambo le parti si attribuiscono la vittoria. Ma era una discussione ad armi diseguali; a breve distanza dal Possevino seguiva il Costa
della Trinità, il di cui nome è ben noto tra noi, con un forte esercito. Così
spalleggiate si istituiscono in quel tempo delle missioni mobili nelle tre valli (Luserna, Perosa, S. Martino) e nel
1563 Emanuele Filiberto, che i nostri
storici lodano forse un po’ troppo.
« aumenta le prigioni di Pinerolo »
per accogliere i Valdesi. La missione
gesuita diventa stabile in Luserna nel
1583, con quattro padri, a Bricherasio
nel 1585, e poco dopo a Bibiana, dove cessa nel 1628.
Nel 1602 l’arcivescovo di Torino,
Mons. Broglia, visita la Val Luserna
seguito da quantità di religiosi e massime di Padri gesuiti. « Con tale efficacia si adoperarono i Gesuiti che ridussero buone famiglie e restò il luogo
di Luserna purgato... che (alcuni anni
dopo) non vi abitava che un relapso
che pur finalmente morì cattolico »,
così un cronista del tempo. Tuttavia
la notizia contrasta con quella che nel
I 1620 i Valdesi furono obbligati a la
sciare il « Monte Ombroso » di Luserna e portarsi al di là del Pellice.
Altre visite pastorali con seguito di
gesuiti si hanno nel 1618 e 1626.
Non meno attivi furono i Gesuiti
nella parte delle Valli allora valdesi
soggette al Re di Francia. Nel 1659,
Luigi XIV istituisce in Fenestrelle una
missione con quattro padri, dotata di
casa e chiesa, missione che dura fino
al 1773, anno della soppressione dell’ordine, quando l’alta Val Chisone aveva da tempo cessato di essere valdese. Questa missione vanta alcune conversioni tra cui quella del pastore Giovanni Balcet di Traverses che pubblicò successivamente alcune opere di apologia cattolica, del Capitano Claudio Guiot-Croyat e del Capitano Jourdan di Fenestrelle, castellano di Val
Chisone.
Riei/ocazione
e avvertimento
Tra i gesuiti che maggiormente ofierarono nelle Valli va ricordato il
Padre Carlo Ignazio Bocchiardi di Pinerolo che fu prevosto di S. Martino
di Perrero, poi di Angrogna, parroco
di Villar Luserna, (edificando durante
tale incarico la Chiesa di Bobbio), parroco a Massello, a Pomaretto, ed' infine rettore fino al 1747 dell’Ospizio
dei Catecumeni di Pinerolo.
Di pretto stile gesuitiche sono infine le « istruzioni segrete » impartite
l’anno 1730 dal re al Senato di Piemonte e candidamente riferite dal Caffaro ; « Bisogna procurare in tutti i
modi possibili e coperti d’impedire che
i beni dei cattolici passino nelle mani
dei religionari senza però mostrare di
voler operare contro l’editto regio che
esteriormente deve essere osservato ».
Data la fonte d’informazione, possiamo ritenere autentiche simili istruzioni che, se citate da uno dei nostri, sarebbero tacciate di falsificazione.
Questa mia rievocazione non è stata solo a fine di curiosità storica, ma
vuole essere anche un avvertimento
ai confratelli delle nostre Valli, specie
a coloro che rivestono cariche amministiative o sindacali. Oggi i gesuiti
stanno riacquistando influenza e potere in Italia, ove prendono la guida di
movimenti a evidente scopo confessionale (e politico - n. d. r.). State in
guardia; essi sono abili e soprattutto
tenaci e non hanno certamente abbandonato il vecchio intento di « purgare » anche le nostre valli dalla « pestifera » eresia. M. Eynard
La domenica 19 maggio era tra
noi la missionaria V. Spelta che la
mattina ci dava un saluto nella nostra Chiesa, e la sera, nella Chiesa
dei S.S. Apostoli un resoconto del
lavoro missionario nelle isole Tahiti.
Il suo dire era illustrato da meravigliose diapositive di quella zona dall’eterna primavera. La colletta fatta
quella sera era devoluta alla Missiorie. Anche a Lei li nostro grazie.
li 23 maggio si addormentava nel
Signore il fratello Pietro Bortoli, decano della nostra Chiesa; i funerali
avevano luogo il 25 maggio nella nostra Chiesa e al cimitero di S. Michele.
Il giorno dell’Ascensione aveva
luogo presso la Chiesa metodista di
Venezia un Convegno giovanile cui
erano invitate le unioni delle altre
denominazioni evangeliche del Triveneto. Sia al mattino al culto, che
nel pomeriggio nella sala delle attività metodista, il pastore Troemè e
sig.ra, apostoli del movimento della
riconciliazione, ci davano forti messaggi.
Il 2 giugno, nella nostra sala dell’attività si è avuto il Bazar primaverile preparato con cura dalle signore
della Società di cucito e da alcuni
volonterosi. Ringraziamo le persone
che hanno collaborato alla buona
riuscita col loro lavoro e col loro
acquisti.
Dalla Diaspora
Veneta
CHIOGGIA. Il 26 maggio nel pomeriggio il nostro pastore e l’anziar
nc Dr. Busetto si recavano a Chioggia per esaminare i catecumeni che,
dopo 5 anni di frequenza ai culti,
avevano fatto domanda di essere am
messi quali membri comunicanti
nella nostra Chiesa. Undici venivano esaminati e ammessi nella Chiesa, gli altri saranno esaminati prossimamente.
A Sottomarina di Chioggia ogni
martedì è stata fatta una visita agli
Ungheresi evangelici. Inviamo al
Sig. Vezzosi di Padova e agli altri
che hanno predicato qui. il nostro
grazie.
Grazie alle famiglie evangeliche
di Treviso per l’aiuto dato ai profughi ungheresi, e per l’ospitalità offerta al gruppo che manca di locale.
Il pastore ha visitato ultimamente. Mestre, Mugliano Veneto, Favaro Veneto, Mira Taglio, desolo Lido,
S Donà di Piave, Mausile di Piave,
Bassano del Grappa, Corlo di Cismen del Grappa.
A Jesolo Lido abbiamo avuto presso la Croce Rossa una quarantina di
profughi di religione evangelica: Riformati e Luterani, che il nostro pastore ha visitato settimanalmente,
impartendo loro lezioni di inglese,
tenendo culti nelle camerate, distribuendo sermoni dattilografati in ungheresi. Qualche volta essi sono venuti ai nostri culti a Venezia. In
maggio essi sono partiti per la Australia o per il Canadá. La nostra intercessione li accompagna.
Cercasi borsa
Nella gita compiuta dalle Unioni
Giovanili a Como è andata smarrita
una borsa azzurra con dentro un rotolo di fotografìe. Chi, fra i componenti la comitiva, l’avesse ritrovata,
voglia per favore consegnarla alla Tipografìa Subalpina di Torre Pellice.
Red.
Nuovo Segretario Comunale
ad Angrogna
Il Prefetto di Torino ha nominato quale nuovo segretario comunale
di Angrogna il signor Ferraroni Enzo, da Mantova, in sostituzione del
signor Ferdinando Trucco, vincitore
del concorso, rinunciatario. Mentre
vediamo partire con dispiacere il segretario interino sig. Dante Eynard
il quale in pochi mesi aveva già saputo accattivarsi la stima della popolazione, diamo il più cordiale benvenuto al signor Ferraroni augurandogli una. attività feconda in mezzo alla nostra laboriosa popolazione.
* ♦ ♦
Gli eredi del Pastore Stefano Bonnet, abitanti alla Ramà del Martel
hanno offerto la somma di L. 50.000
per le spese di manutenzione del
tronco di strada consorziale BruerePorte d’Angrogna. A loro il nostro
vivo ringraziamento. Eventuali offerte in merito possono esi«re versate al sig. Ricca Felice, Martel.
4
ROBERTO NISBET T IT"
Ma il Vangelo non dice così L. 250 L Eco 1
L'Eco delle Valli Valdesi
Dizionario Biblico
Brochure L. 3.700
Rilegato L. 5.000
Ordinazioni alla Claudiana
NOTIZIE DALLE NOSTRE CHIESE
Angrogna (Serre)
Il tempo finalmente più propizio,
oltre all’ondata dei lavori della fienagione, ci ha dato la possibilità di
iniziare i culti all’aperto: sono già
stati tenuti al Bagnau, al Sap e ad
Anchioccia, con una buona partecipazione, anche se lassù si nota ancor più il progressivo spopolamento
delle alte zone montane.
Ecco il programma delle prossime
domeniche :
7 luglio, ore 10: Serre; ore 14: Bagnau.
14 luglio, ore 10: Pradeltomo: ore
14: Maria.
21 luglio, ore 10: Serre; ore 14: Bagnau.
Non è necessario ricordare che,
nelle domeniche in cui il culto non
ha luogo nel Tempio del Serre, quello del Capoluogo non è poi così lontano...
Angrogna ( Capoluogo )
Riunioni domenicali pomeridiane
all’aperto: domenica 7 luglio, ore 15:
ROCCIAMANEOD (in caso di cattivo tempo, nella scuola del Martel;
domenica 14 luglio, ore 15: PONS (in
caso di cattivo tempo, nella scuoletta
del quartiere); domenica 21 luglio
ore 15: SEA; domenica 28 luglio, ore
15: PRASSITIT; (in caso di cattivo
tempo, nella scuoletta del quartiere.
e. a.
Pinerolo
La mattina di venerdì, 28 giugno,
la chiesa si è riempita di gente accorsa da Pinerolo e dintorni per rendere
le ultime onoranze alla salma del nostra fratello in fede Ermanno Tiirck,
ben noto industriale della città.
Ermanno Tiirck, dalla natia Germania, fu portato in Italia in tenerissima età, a due anni; e a Pinerolo egli trascorse la sua giovinezza
negli studi prima, poi nella pratica
di un lavoro in cui si specializzò e
che localizzò per lunghi anni in quello che ancora oggi è il Merlettiflcio
Tiirck. Data la sua posizione sociale.
Direttore: Prof. Gino Costabel
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo con decreto del 19 gennaio 195S
da Clotilde Codino
Via Repubblica, 16
TORRE PELLICE
Vasto assortimento
foulards - fazzoletti - cravatte
guanti, calze, parures
tovaglie e centrini
Corredini per neonati
Vestine e costumini per bimbi
e molti altri articoli
VISITATECI
Convenienza - Qualità - Scelta
era conosciuto nella città, in Italia ed
all’estero. La Chiesa Valdese lo annoverò fra i suoi membri, insieme con i
suoi due fratelli già defunti e con
lui collaboratori nello sviluppo della
stessa industria.
Negli ultimi anni della sua vita, fu
provato dalla malattia ed ebbe lunghi periodi di tormento. Dio gli concesse di chiudere la sua esistenza a
78 anni, nell’intimità di casa sua, assistito amorevolmente dai suoi cari.
E il suo tramonto fu calmo, illuminato dalla speranza in Colui che ha
dato la sua vita per noi.
Alla famiglia colpita dal lutto, la
chiesa esprime la sua cristiana simpatia ed annunzia l’invito di Cristo:
« Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati; io vi darò riposo ».
T orino
I ^omi 19 e 20 Maggio la Chiesa
sa di Torino ha avuto U piacere ed
il privilegio di ricevere la visita del
Capodistretto ,il Pastore Neri Giampiccoli.
La visita si è svolta secondo il programma che era stato preannunciato.
Purtroppo la giornata domenicale
ha coinciso con la festa di canto delle Corali nelle Valli Valdesi e con
varie manifestazioni cittadine che
hanno alquanto assottigliato le assemblee cultuali. Ciò nonostante coloro che hanno potuto ascoltarlo hanno vivamente apprezzato i messaggi
del Capodistretto, sia al Culto della
Domenica mattina, in Corso Vitto
rio, che la sera in Corso Oddone.
Nel pomeriggio della Domenica il
Pastore Giampiccoli accompagnato
dal Pastore Corsani e da un membro
del Concistoro, ha anche visitata la
Chiesa di Asti, tornando a Torino
in tempo per rivolgere un saluto a
quanti erano presenti al Culto pomeridiano in Corso Vittorio.
II Lunedi è stato consacrato ad
una visita alle varie opere della Chiesa ed alTUflìcio Parrocchiale.
Nel pomeriggio, in un incontro con
il Direttore deH’Ufflcio Tecnico della
Tavola, Ing Ravazzini, e con il Consulente Tecnico del Concistoro, Geometra Gönnet, è stato esaminato il
problema della sistemazione di nuovi locali di attività in barriera di
Milano.
Lo stesso argomento di cui speriamo fra poco dare più ampia informazione alla Comunità, è stato esaminato nella seduta serale del Concistoro che vi ha preso importanti
deliberazioni sulle quali aspettiamo
solo dati concreti e definitivi per informare la Chiesa.
La seduta del Concistoro ha riunito al completo Pastori, Anziani e
Diaconi ed ha permesso un esame
ampio e sereno della vita della Comunità e delle sue necessità alle
quali il Capodistretto si è mostrato
particolarmente interessato.
Il miracolo della « Dorcas » si ripete
ogni anno perchè è il miracolo della
carità operosa ed instancabile di un
gruppo di sorelle in fede che si
preoccupano, con il loro lavoro, di
non far mancare alla Diaconia i mezzi della sua op>era di aiuto fraterno.
Non tutti sarmo forse che, con i
mezzi forniti dal lavoro della Dorcas,
la Diaconia, oltre a fornire aiuti occasionali a fratelli in fede partico
larmente bisognosi, contribuisce
mensilmente al mantenimento presse Istituti Valdesi di ima diecina di
ricoverati: vecchi, invalidi o bambini orfani.
Quest’anno il Bazar della Dorcas
ha reso più clamoroso il suo successo
battendo tutti i records sin qui raggiunti e superando per la prima volta il traguardo del milione!
Rivolgiamo da questa pagina im
grazie di cuore alle sorelle in fede
della Dorcas ed a tutte le persone
che hanno collaborato con i doni,
acquisti, ed in molti altri modi, alla
riuscita del Bazar.
Oltre a tutto il Bazar, sia pomeridiano che serale, è stato una piacevole occasione di incontro per molte
persone della Comunità.
La recita offerta dai giovani del’Unione ha lietamente arricchito il
programma della serata.
A tutti la testimonianza della nostra riconoscenza nella soddisfazione
di un lavoro portato a buon fine.
Villar Penice
Il maltempo che ha recato gravi
danni in tanfi luoghi ha pure provato duramente la nostra parrocchia,
asportando tutti i ponti sul Penice e
danneggiando molte colture. Anche
10 stabilimento Crumière, un giorno,
ha corso grave pericolo e solo l’accorrere tempestivo della popolazione lo
ha salvato da danni molto gravi.
La vita della comunità, invece, ha
potuto notare nella sua cronaca molte cose buone:
Pentecoste. - Il culto è stato abbellito da un canto dell’Unione delle
Giovani eseguito con molta maestria.
Sul far della notte, giungono in visita ultra rapida, con due pullman, 50
fratelli delle Hautes Alpes, Dopo uno
spuntino in piazza, sono ripartiti, per
11 pernottamento, tra il Castagneto,
la Miramonti ,il presbiterio e la casa
ospitale di Adolfo Jalla.
L’indomani, sempre a tempo di record, si fraternizzerà nel tempio e si
visiteranno il Castagneto, Bobbio e
Torre prima di ripartire per la frontiera. Istanti brevi ma così ricchi da
lasciare in tutti impressioni profonde
e un ricco strascico di corrispondenza.
16 Giugno - Gita Scuole Domenicali. - Accompagnati dagli amici trombettieri di Torre, i nostri alunni visitano: Ferrerò, Chiotti, Villasecca,
Pomaretto, orfanotrofio e Ospedale e
San Germano Chisone (asilo dei vecchi) e dappertutto cantano e dan fiato alle trombe. Tratto tratto la pioggia scroscia e diluvia ma la scolaresca passa sempre indenne tra una
goccia e l’altra e la sera giunge al Vii
lar felice e... asciutta.
23 Giugno. - Partecipa al culto il
primo campo del Castagneto, costituito da una trentina di giovani operaie del Palatinato. Il culto è bilingue ed il meccanismo liturgico è migliorato in confronto al passato. Melodioso e bello il canto delle ospiti,
edificante lo spirito del culto che consacra l’unità del Corpo di Cristo..
La sera, le ospiti offrono ai Villaresi una serata nella sala delle Attività. Si parlan lingue diverse eppure
ci si capisce, ci si diverte e ci si edifica insieme, si comprende meglio come il nome di Cristo abbatta le bar
riere che separano gli uomini, e si da
gloria a Dio!
30 Giugno. - Gran movimento in
paese. Ha l’uogo Tinaugurazìone del
gagliardetto degli ex alpini di Villar
e per l’occasione si attendono varie
personalità e si appresta un ballo
pubblico in pianura. La Chiesa Valdese, pur sentendosi pienamente solidale con i cari ex alpini e considerando con deferenza il loro calvario
in tempo di guerra, non potrà tuttavia dare un significato anche minimamente religioso all’inaugurazione
di una bandiera... Ed anche il culto,
quel giorno, mentre tanta gente è in
piazza, non sarà più frequentato che
di consueto.
Neppure le personalità Valdesi venute di fuori si ricorderanno che lì
a due passi c’è un tempio ed un culto
della loro chiesa e l’importanza che
il loro esempio avrà su coloro che li
circondano. Peccato! Speriamo meglio per un’altra volta.
Dipartenza : Il 14 giugno hanno
avuto luogo le estreme onoranze rese
alla salma di Geymonat Maria ved.
Gönnet di anni 84 da Pourracira. .11
Signore Tha richiamata a sè dopo
una malattia durata vari anni e sopportata con quella serenità che solo
la fede può dare. Serenità della veneranda Signora e serenità dei figliuoli
che l’hanno curata con dedizione
esemplare.
Annunzi. - Domenica prossima 7 luglio il culto sarà presieduto dal sig.
Alberto Lazier del Castagneto in lingua francese.
Abbiamo stampato una liturgia
estiva in tre lingue perchè ai nostri
culti, durante i prossimi mesi parteciperanno anche fratelli di lingua te
dcsca e francese.
Abbiamo a disposizione dei fratelli
che lo desiderano, alla porta del nostro tempio, dei dischi con la registrazione di vari inni eseguiti dalla
nostra Scuola Domenicale, ed altri
con le professioni di fede fatte dai
nostri catecumeni il giorno della loro
ammissione alla Chiesa.
Redattore : Ermanno Rostan
Via dei MiUe, 1 - Pinerolo
tei. 2009
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
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Tipografia Subalpina - s. p. a.
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■ 'neroio • (Ca.erma Berardi)
ORARIO NEL PIMEROLESE IN VIGORE DAL 2 GIUGNO 1957
Pinerolo
Porte
S. Germano
Vllar P.
Pinasca
Porosa
fer.
4.20
4.47
.4.54
5.25
5.35
5.45
fer. fest. fer.
Porosa 4.45 4.50 5.55
Pinasca 4.55 5.01 6.05
Vülar P. 5.25 5.20 6.15
S. Ger. 5.32 5.27 623
Porte 5.39 5.32 6.29
Pinerolo 6— 5.50 6.45
Tramvia Pinerolo - Perosa e viceversa
fer. fer.
fest. fer. fer. fest. fer. fest.
4.35 5.45 6.45 7— 7.55 8.15 9.30 10.15 11.30
4.56 6.0'i 7.07 1 8.16 8.34 9.48 10.34 11.50
5.03 6.10 /.15 I 8.22 8.42 9.55 10.42 11.58
5.20 6.17 7.22 7.25 8.30 8.50 10.03 11 — 12.06
5.30 6.27 7.32 — 8.40 9— 10.10 11.10 12.16
5.40 6.37 7.40 — 8.50 9.10 10.20 11.20 12.25
fer. fest. fer. fer. fest. fer. fest. fer. fest.
7_ 7_ 8— 8.10 9.35 9.45 11.45 11.50
7.11 7.10 8.11 8.20 9.45 9.55 11.57 12 —
7.21 7.19 7.30 8.21 8.30 10— 10.04 12.07 12.09
7.28 7.25 8.28 8.35 10.10 10.10 12.15 12.15
7.35 7.32 8.35 8.42 10.20 10.17 12.28 12.22
7.55 7.50 8 — 8.55 9— 10.40 10.40 12.52 12.40
fest. fer. fest. fest.
11.40 12.40 13.10 15.05
11.58 13.02 13.29 15.22
12.05 13.10 13.36 15.28
12.11 13.40 13.45 15.35
12.20 13.50 13.55 15.45
12.30 14— 14.05 15.55
1er. fest. fest.
i3 — 13.25 14.10 16 —
13.10 13.33 14.18 16.10
13.40 13.45 14.28 16.33
13.47 13.51 14.34 16.29
13.54 !3.58 14.41 16.36
14.15 14.20 15— 16.55
fer. fer. fer.
15.05 16.02 17.50 19.25 20.55
15.24 16.22 18.09 19.47 21.17
15.32 16.29 18.17 19.55 21.25
15.40 16.55 18.25 20.02 21.55
15.52 17.07 18.35 20.11 22.05
16.05 17.20 18.45 20.20 22.15
fer. fer. fer.
16.15 17.25 19—21.15
17.35 19.10 21.25
16.55 16.55 17.45 19.20 21.55
17.03 17.52 19.28 22.03
17.11 17.58 19.35 22.10
17.18 17.35 18.16 19.55 22.30
Sapav autoservizio Torino - Pinerolo - Perosa - Pragelato - Sestriere
fer. sab. sab. fer. fer. fest. fer. fer. fer. sab.
7— 8.30 11.30 12 — 13.10 16 — 17.30 19 — 20.15 0.15 P- Torino a. 6.35 8.15 9.10 14.10 14.40 15.40 18 30 20 —
1 — 11.55 12.25 13.35 I 17.55 19.25 I 0.40 Airasca 6.15 7.45 8.45 13.45 1 15.15 I I
7.45 9.15 12.10 12.40 13.50 16.40 18.10 19.40 20.55 0.55 Pinerolo 6— 7.30 8.30 13.30 14 — 15 — 17.45 19.15
8.05 9.30 12.30 13 — 14.10 17 — 18.30 20— 21.15 1.15 Villar P. 5.40 7.05 8 — 13.05 13.35 14.40 17.25 18.55
8.15 9.40 12.40 13.10 14.20 17.10 18.40 20.10 21.25 1.25 a Perosa 5.30 6.55 7.50 12.55 13.25 14.30 17.15 18.45
fer. fer. fest. fer. sab. fer, fer. fer. fer. fer. fer.
5.50 8.15 9.40 12.35 13.20 14.15 17.10 17.30 20.25 22.20 P- Perosa a. 4.35 5.45 6.40 12.50 13.45 17.15 18.45 21.05
6.14 8.35 10 — 12.59 13.45 14.47 17.30 17.55 20.57 22.44 Villaretto 4.12 5.22 6.15 12.20 13.22 16.50 18.20 20.37
8.45 10.10 14 — 15.05 17.40 18.10 21.15 23 — Fenestrelle 3.55 4.55 5.55 12 — 16.35 18.10 20.20
9.10 10.40 18.05 21.50 Pragelato 5.35 16.10 17.50
9.45 11.05 18.30 Sestriere 15.45 17.30
Autoservizio Pinerolo - S. Secondo e viceversa
fer. (=) fest. fer. fest. fer. fest. fest. Pinerolo - Airasca - Torino e viceversa
S. Secondo 6— 7.50 11.45 13.40 16.45 18— 19.45 20.30 0.15 (•) (X)
Pinerolo. 6.10 8 — 11.55 13.50 16.55 18.10 19.55 20.40 0.25 Pinerolo 12 — Torino 18— 18.30
fer. ( = ) fest. fer. fest. fest. Riva 12.05 Airasca 18.30 19 —
PineròTò 5.55 7.40 11.30 13.30 16.30 19.30 20.15 24 — Airasca 12.15 Riva 18.40 19.10
S. Secondo 6 — 7.50 11.40 13.40 16.40 19.40 20.75 0.10 Torino 12.45 Pinerolo 18.45 19.15
(=) Solo al mercoledì e sabato (*) feriale (X) festivo
Autoservizio SATTI
(*) (X)
12.5018.13 19.15 20.10
Autoservizio - Tramvia
Pinerolo ■ Orbassano - Torino e viceversa
(-b)
Pinerolo 6.13 11.35
Frossas. 6.25 11.47 13.02 18.25 19.22 20.17
B. Cum, 6.37 11.55 13.10 18.33 19.28 20.23
Piossas. 6.45 12.05 13.18 18.41 19.35 20.30
Orbass. 6.57 12.17 13.30 18.53 19.43 20.38
Torino 7.35 12.55 14.08 19.36 20.05 21 —
Tx) (i) Tx)
Tonno 6.05 7.10 7.05 14.25 18.20 18.40
Orbass 7— 7.32 7.45 15— 18.58 19.15
Piossas. 7.12 7.40 7.57 15.12 19.10 19.27
B. Cum. 7.20 7.47 8.05 15.20 19.18 19.35
Frossas. 7.28 7.53 8.13 15.28 19.26 19.43
Pinerolo 7.40 8 — 8.25 15.40 19.38 19.55
(■F) Sabato, (•) Feriale, (x) Festiva.
Autoservìzio
Cavour - Torre Peli,
Cavour
Campiglione
Fenile
Bibiana
Luserna
Torre Pellice
Torre Pellice
Luserna
Bibiana
Fenile
Campiglione
Cavour
(+)
10.30
10.40
10.50
11 —
11.15
( = )
11.30
11.35
11.40
11.45
11.50
12 —
( = )
6.30
6.40
6.45
6.55
7.05
7.10
Í+)"
6.30
6.45
7.55
7.05
7.15
(+) martedì, (=) venerdì
Autoservizio Torre Pellice Bobbio Pellice e viceversa
(*)
Torre P. 8.30 12— 19.15
Bobbio 9— 12.30 19.45
(*) (X) ( = )
Bobbio 5.50 7.30 15.30 17 —
Torre P. 6.20 8— 16— 17.30
(*) Solo ven. (x) fer. escluso sab.
( — ) sab. e festivi.
Nei giorni di mercoledì e sabato si effettua da Bobbio a Pinerolo un autoservizio col seguente orario : Bobbio
P. 7.30 con arrivo a Pinerolo alle 8.30 ;
partenza da Pinerolo 12.30 con arrivo
a Bobbio alle 13.30.
FF. SS. - Bricherasio
Barge e viceversa
Brich. 5.03 5.55 8— 9.33 13.18 15.18 16.52 19.07 20.14 21.25
Barge________5^21 6.13 8.18 9.50 13.37 15.59 17.10 19.27.20.33 21.44
Barge 4.35 5.27 6.27 8.30 12.16 14.50 16.08 17.5319737 20757
Brich. 4.54 5.45 6.46 8.48 12.34 15.07 16.29 18.12 19.55 21.16
Autoservizio
Perosa - Perrero - Prali e viceversa
9.20 20.20
9.50 20.45
10.30
Perosa
Perrero
Prali
6.50 18.35
6,25 18.10
17.30
FF. SS. - Torino - Pinerolo
Torino
Airasca
Pinerolo
Brich.
Torre
P.
Torre P.
Brich.
Pinerolo
Airasca
Torino
Torre Pellice e viceversa
4.28 6.15 8.12 12.23 13.44 15.22 17.26~Ì8.29 18734 Ì9.26 23748
5.12 7.07 8.52 I 14.32 16.06 18.13 1 19.22 20.09 0.29
5.32 7.39 9.14 13— 14.57 16.28 18.40 19.13 19.46 20.32 0.51
5.53 7.57 9.29 13.15 15.12 16.50 18.59 19.28 20.07 20.47 1.07
6.06 8.10 9.43 13.34 15.25 17.04 19.12 19.42 20.20 21 — 1.20
n......
8.38 12.24 13.25 .16.32 18.03 19.50 21.06
8.53 12.39 13.40 16.48 18.19 20.06 21.21
9.11 12.58 13.56 17.06 18.38 20.30 21.40
9.28 13.19 1 17.35 18.59 20.59 22.10
3.44 4.44 5.36 6.36
3.59 5.09 5.52 6.51
4.17 5.27 6.15 7.09
4.35 5.47 6.47 7.26
5.20 6.27 7.34 7.56 10.05 14.01 14.47 18.25 19.44 21.42 22.52
(*) Feriale.
Per la vostra villeggiatura
venite alle
VALLI VALDESI