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f Preïien tir© 12
A..,., 1.XXVÍ1I N. 38
!X)KRF. PKIJJCK, 24 Settembre 1948
Spedizione i*» aKKonamento ^‘ostale ► 1 Gruppo
SETTIMANALE DELLA
Le cose che sono
Il mondo è senza pace e la desidera e Vinnoca e ne parla e ne discute, ma non la trova. Non la trova, perchè non può trovarla, e non
può trovarla, perchè la cerca dove non è. Il mondo cerca la pace e invece doterebbe cercare ’le cose che soT^o della pace,, come dice Cristo
nei Vangelo ; « Oh se tu pure (Gerusalemme) avessi cono
sciuto le cose che sono per la tua pace!,.
Gli uomini cercano la pace superficialmente, con mezzi esterni,
continuando ad essere moralmente quello che sono sempre stati. Ora
la pace può essere data soltanto dalla giustizia: «La pace» diceva l antico profeta (Isaia 32; 17) <(è il frutto della giustizia»- E il Sialmista
Cantava; « Bontà e verità s’incontrano insieme, giustizia e pace si baciano ». La pace è il frutto della giustizia, della verità e dell’amore,
attuati nei rapporti individuali, sociali ed intemazionali. Bisogna cercare ”le cose della pace” per avere la pace; bisogna cercare le cose che
Dio desidera, che IMo approva, che Dio ha rivelate attraverso i secoli
per mezzo dei suoi santi Profeti e in modo specicde per mezsiv del Suo
Figliolo Gesù Cristo; che Dio impone ad ogni coscienza umana.
(( Cercate », insegnava Gesù « prima il Regno di Dio e la sua giustizia » (Matt. 6: 33).
'Sf cerca la pace, ma. .
Gli uomini vogliono la pace e intanto continuano ad essere quello
che moralmente sono sempre stati. Gii uomini vogliono la pace, e continuano a cdininettcre violenze, soprusi e ingiustizie; e continuano
d mentire e ad 'fHÌiar.e; continuano a pensare soltanto a sè stessi, al
proprio interesse materiale, ai propri diritti, veri o pretesi, dimenticando troppo spesso i loro doveri.
L’individuo, come la società e l’umanità tutta, può aver pace solo se si lascia ispirare da questo principio essenziale di vita:
(( Fa’ agli altri quello che vorresti fosse fatto a te ». Vuoi tu che si sia
giusti con te? Sii anche tu giusto con gli altri! Vuoi tu che ti si dica
sempre la verità? Dilla anche tu la verità agli altri, sempre! J^uoi tu
che si sia buoni con te? Sii anche tu buono con gli altri! Sii giusto, sii
veridico, sii buono sempre, dovunque tu viva, nella famiglia, nella
scuola, nell’ufficio, nella bottega, dovunque tu lavori, in tutte le tue
relazioni con gli altri; ispira tutta la tua esistenza all'ideale del Regno
di Dio, che è regno di pace in quanto è regno di giustizia, di verità e
di umore; a questo regno pensa in primo luogo, a questo regno tendi
con tutte le energie dell’aniìna tua, ed esso diventerà una realtà in te e,
per la sua natura eminentemente espansiva, anche fuori di te, nella
tua famiglia e ppi mano mano, per mezzo di te e degli altri da te influenzati, nella società e quindi nell’umanità.
Inverno si parla di pace, invano la si invoca per i singoli individui,
come per la società, la nazione e l'umanità, se ogni uomo non fa prima la pace con Dio e non si «¡forza di essere uni vero cristiano; ispirandosi continuamente all’esempio del suo Maestro e Signore, il quale fu
il regno di Dio stesso divenuto realtà sulla terra. Dio avverte nella Sua
Paiola: « ISIessuno si lusinghi in cuor suo dicendo; ’’Avrò pace, anche
se camminerò secondo la caparhietà del mio cuore » (Deut. 29 ; 19)
no
Xa via della vera pace
Fratelli e sorelle, sono verità ovvie queste, ma purtroppo vengodimenticate. Bisogna che l’umanità cambi per avere la pace. Met
‘(%rra il diriìio come l'acqua e la ßiusiizia
Amos
CHIESA VALDESE
Leggere : Luca 19 : 41 - 47
<^CET IN TEV^
per la pace
' a
tendo da parte ogni scetticismo, incoraggiamo i movimenti, che seriamente si propongono 4i promwvere la santa causa della pace, come
per esempio quello del ’’Riarmo morale”, che, protestante alle sue
origini, ha saputa guadagnarsi l’entusiastica adesione di uomini d’ogni
confessione religiosa- Ma teniamo sempre presente che — come la
stessa denominazione di questo movimentio ci ammonisce — ogni iniziativa in favore della pace è condannata al fallimento, se pretende di
raggiungerlo con uomini come gli attuali, senza chieder loro cambiamento morale alcuno, se prescinde dalla realtà, la quale insegna che la
guerra ha la sua prima radice nell’anima egoista dell’uomo e che perciò se la si vuole evitare e bandire, è quest’anima, che bisogna prima di
tutto cambiare, riempiendola di pensieri, di sentimenti, di propositi
altruistici. L’uomo naturale cioè^ deve convertirsi e ravevdersi, diventando, per opera della grazia liberamente accettata, un uomo nuovo, acreato » scrive l’Apostolo a all’immagine di Dio nella giustizia e
neila santità, che procedono dalla verità » (Ef. 4; 24). Perciò Gesù iniziava la sua missione, intesa a tradurre in realtà il Regno di Dio coll’esortazione : « RAWEDETEVI! » (Me. 1; 15b).
Raivedetevi, cioè, che lo spirito presieda alla vostra vita e non la
materia; che Dià venga prima, Dio e il Suo Regno, che, ripetiamolo,
è regno di veritàj'di giustizia, d’amotre e di pace, e non il nostro regno
di menzogna, d’ingiustizia, di odio, di guerra; che Dio e non il nostro
io, da servito ed amato sopratutto; Dio e il npstro prossimo, cioè ogni
membro della nostra fatniglia, della nostra chiesa, della nostra nazione, ogni uorrto sekza distinzione di classe, di nazione, di razza, di.condizione morale; ogni uomo, non più considerato strumento e servo
per la soddisfazione dei nostri desideri e il raggiungimento dei nostri
scopiTma conservo e commilitone nostro, meglio ancora fratello da rispettare, aiutare ed amare, così come noi vogliamo essere rispettati,
aiutati ed amati.
Fratelli e sorelle, Gesù pianse su Gerusalemme, perchè, scrive il
nostra Vangelo, non aveva conosciuto le cose che erano per la sua pace
e presto perciò di essa non sarebbe rimasta pietra sopra pietra. Quante
volte non ha Egli pianto su questa povera umanità, specie su quella
parte di essa che si onorava del Suo nome, perchè pure lei non aveva
conosciuto ed accettate le cose che erano per la sua pace ed era perciò
straziata da guerre feroci e distruggitrici. La Sua Gerusalemme terrena, ricostruita, è ancora una volta teatro di lotte sanguinose, e sulla
cristianità intera nuovamente incombe la maledizwne di un nuovo
conflitto armato. Oh che gli uomini, che i cristiani edmeno conoscano,
finalmente, le cose che sono per la loro pace, accogliendo nel loro cuore
Cplui che a ragione è stato chiomato il Principe della Pace! Allora lacrime copiose righeranno nuoxximente il Suo bel volto, ma saranno lu
crime di <¿ioia. Amen
G- DEL PESCO
CELEBRflZIOni CEOTEnftRIE
Il loro
significato
Le due manifestazioni cotichisive del Centenario hanno indicalo con
evidente efficacia il valore ed il significato delle celebrazioni centenarie stesse. Nel loro primo momento, svoltosi intorno al 17 Febbraio, esse vollero esprimere, con le
loro manifestazioni indimeinticabili,
ferviàe dell’entusiasmo e della» fede di tutte le popolazioni delle Valli,
l’esigenza della libertà religiosa, la
libertà fondamentale, come elemento essenziale per la vita individuale
e sociale. Ed a questa affermazione
solenne concorsero gli interventi numerosi, eloquenti e cordiali, delle
autorità, personalità e popolazioni
cattoliche, a cui s’aggiunse il nobilissimo messaggio del Presidente della Repubblica, manifestando cosi ai
Valdesi una solidarietà calda e commovente.
Nel secondo momento, che si è
svolto fra agosto e settembre, le manifestazioni centenarie hanno avuto
un altro significato, più ratxolto, più
intimò, mettendo in eividenza altri
due elementi fondamentali della personalità valdese ideale. Le grandi adunate del 15 agosto, le commemorazioni, conferenze e visite storiche, le
pubblicazioni, le rappresentazioni
drammatiche, le riumoni musicali,
le grandi adunanze sinodali, le altre
numerose iniziative, haano da un Iato voluto attrarre l’attenzione del
pubblico sullo svolgimento della storia, dell’azione, della vita del popolo
vald esc durante i cento armi trascorsi, e dall’altro lato hanno voluto risvegliare e chiarire ed irrobustire nei
Valdesi la coscienza dei grandi principi che stanno a fondamento della
loro personalità e della loro intera
esistenza come individui e come popolo; vicino all’indispjensabile esigenza della libertà religiosa, l’esigenza della fede evangelica, pensata.
sentita e praticamente vissuta, e l’esigenza della testimonianza cristiana, espressa con la parola e con tutta l’azione della vita, come missione
affidala da Dio e preparata provvidenzialmente da tutta la loro tormentosa storia. In tal modo le celebrazioni valdesi, mentre nelle loro
manifestazioni esterne passeggere sono rimaste come cari graditi ricordi,
hanno acquistato un più profondo
valore spirituale di carattere permanente ed hanno avuto un risultato
vasto c duraturo.
La Mostra
Centenaria
Queste osservazioni circa il carattere ed il valore delle celebrazioni
centenarie possono riferirsi con particolare rilievo a quella Mostra Centenaria della storia e della vita del
popolo valdese, che per un mese a
Torre Pellice e per una settimana a
Pomaretto, ne è stata la manifestazione più efficace ed eloquente. I.a
Mostra, con due sezioni che hanno
maggiormente suscitato l’interessamento ed il plauso dei visitatori, ha
ha voluto anzitutto ricostituire idealmente l’ambiente naturale e sociale
in cui la personalità valdese si è formata; Luna, la mostra del paesaggio
delle Valli Valdesi, ha presentato
la magnifica natura delle Alpi e delle Valli nostre nella visione immaginosa d’un gruppo d’artisti valdesi
ed amici, i pittori Paolo Paschetto
Marco Subilia, Isabella Chauvie,
Giuseppe Bosio, Michi Turbil, Pietro
Quaranta, Maria Perelli, Emilio
Comba, Teo Bcrt, che con la magia
dell’arte ne hanno svelato tante bellezze nascoste; l’altra ha esposto la
ricostruzione dell’antico Focolare
Valdese, una cucina, una salelta da
pranzo, una camera da letto, una bottega d’arligianato, arredate con mobili e suppellettili tutti autentici di
almeno cento anni fa, ricomposti con
tale fedeltà, tale gusto, tale senso
d’armonia composta e raccolta, da
provocare nei visitatori l’illusione
commossa di vedervi comparire vivi
i padri antichi, che in un tale ambiente sono nati e si sono formati mate
rialmente e spiritualmente. Le due
sezioni hanno costituito una preziosa
documentazione per la comprensione
storica e sociale delle generazioni
passate. Una terza sezione hà rievocato la storia e la vita valdese nelle Valli, durante l’epoca fatidica del 1848
ed attraverso il successivo sviluppo fino ad oggi, nelle varie manifestazioni
religiose, civili, culturali, economiche
politiche, per mezzo' di una ricca e
molto ^ interessante documentazione
di fotogiÉfie, di stampe, di quadri artistici, di cimeli, di oggetti vari; una
quarta sezione, con analogo materiale, ha esposto l’azione e l’opera valdese in Italia, fuori delle Valli, nella graduale penetrazione e nello svolgimento vario e costante del lavoro di
testimoniantza cristiana; ed una quinta ha ricordato lo sviluppo e l’opera
delle robuste e fiorenti colonie valdesi, a Valdese, nelTAmerica del Nord
e nella Regione Rioplatense. S’è aggiunta una pregevole documentazione
fotografica delle antiche colonie vaidesi della Germania, nel Württemberg, nel Baden, nell’Aseia, che hanno conservato tenacemente i caratteri
essenziali ed i fedeli ricordi della loro origine. Una vivace emozione, is. pirata a recenti dolorosi ricordi, ha
suscitato la sezione che, in modo so- ,
brio ed impressive ad un tempo, con
composta dignità ha illustrato il periodo della guerra partigiana e dell’oppressione tedesca. Un’r^tima sezione *ha esposto le bellezze ©aratteristìche delle montale valdesi e l’opera midtiforme che vi sta svolgendo
la locale sezione del C. A. I- Infine,
mentre a Torre Pellice è stata aggiunta, come logica premessa storica e
spirituale, la visita al Museo Valdese,
a Pomaretto, come eloquente conclusione, v’è stata aggiunta quella del
Museo delle Missioni in terra pagana.
Nei due luoghi, una sezione speciale
ha illustrato la magnifica iniziativa
giovanile di Algape.
Così costituita, la Mostra Centena- '
ria Valdese non è stata una semplice
raccolta di oggetti interessanti, nè
una pregevole rassegna d’attività
umane; è stata, oltre a questo, qualcosa di più prezioso; un organismo
vivo, unitario e completo, pur nella
sua modestia, animato da una ispirazione ideale, che aveva una sua finalità voluta ed espressa. La quale è
quella stessa ch’è stata proposta pel
complesso delle celebrazioni del centenario; quella di rendere più chiare
e più fattive, nella coscienza dei Vaidesi, quelle tre esigenze fondamentali a cui abbiamo già accennato, le esigenze della libertà religiosa, della
fede evangelica, della testimonianza
cristiana; in modo che essi possano
anche oggi giustificare quelle note definizioni con cui fin dai tempi remoti
sono stati indicati ; i Valdesi il popolo della libertà, il popola della Bibbia.
A. J.
COMUNICATO
In seguito alla domanda di
emerìtazione, a partire dal 1
ottobre 1948, presentata dal
Pastore Sig. Giulio Tron, la
Tavola Vaidese proclama la
vacanza del posto di Pastore
Titolare delia Chiesa di Bergamo.
La designazione del nuovo
Pastore dovrà farsi a tenore
degli art. 12, 13, 14, 15, 24, 25
del Regolamento.
Il Moderatore delia Tavola Valdese
Guglielmo Del Pesco
Torre Pellice, 21 settembre 1948
2
L’ECX) DELLE VALLI VALDESI
Am s t e r d a'm
Le mardi 24 août, la séance plë4
nière du matin est consacrée
’’L’Eglise universelle dans le dessein
de Dieu”. Trois rapports du Prof.
C. T, Craig, du Prof. Florovsky, do
Prof. Prenter sont présentési.
Le prof, Craig, méthodiste des Etats
Unis, présente son rapport sur les
caractéristiques de la véritable Eglise de Dieu. Autrement dit sur la doctrine biblique de l’Egli&e.
Le proiesseuli’ Florovsky de
l’Académie de Théologie orthodoxe
de Paris, remarque, à son tour, que
les réunions oecuméniques elles-mêmes ne sont que des manifestations
de la division dhrétienne, où, manifestement, seule une action concertée aurait quelque chance de succès.
Est-ce bien certain? M. Florovsky ne
doute pas du succès que reporterait
une coalition des Sourdes chrétiennes. Et pourtant, déelare-t-il, ce
christianisme appligué est la plus
grande tentation de toute l’histoire
humaine. Imaginons que nous puissions porter d’une seule voix, dans
la situation politique. Aurions-nous
marqué là un vrai progrès? Nous ne
pouvons atteindre l’unité par une
simple opération arithmérique. Un
dénominateur commun, tel que le
Credo, ne résoud pas nos divisionsLe Christianisme n’est pas de c® monde. Nous n’avons pas, nous n’aurons
jamais, aucun allié dans ce monde,
mais un seul, le Charist, à qui tout
pouvoir a été donné.
Le prof. Prenter, pasteur luthérien danois, professeur de Théologie
dogmatique à VUniversité d’Aarhus
présente ua rapport sur la doctrine
de l’Eglise. Il précise d’abord avec
force que cette doctrine est moins un
enseignement qu’une existence. Il y
a une doctrine de l’Eglise, si l’Eglise la vit. En ce sens, nmis devons noter à quel point la misère de l’Eglise
s’avère flagrante dans ses divisions
et dans sa désunipn
Cependant, notre temps nous offre aussi des témoignages et des signes ”de l’avènement du Christ”;
24 août ,^:gignes et témoignages manifestés par
’iii les 'Eglises d’Europe durant la guermanifetes par Vactivité des laïques, le renouveau biblique, le renouveau du culte chrétien, la conscience de l’universalisme du message chrétien qui s’applique non pas
setdement à la vie intérieure mais à
l’existence toute entière de l’homme, enfin le réveil de l’évangélisation.
^ L’Eglise du Christ, au fond de
l’abîme avec les autres, doit rapprocher les nation». Elle ne peut s’identifier à aucune d’entre elles. Elle doit être libre d’illusion et libre
de désespoir, elle doit travailler
avea tspoir et amour à l’édification
de la nouvelle société refIé^ant plus
purement la gloire invisible d ■
Christ.
Le prof. rev. T. C. Chao, de l’Eglise Anglicane Chinoise, présenté ensuite un rapport sur le témoignage
de l’Eglise en Chine. Il nomme d’abord les immenses possibilités,' mais
aussi les dangers très graves en face
desquels se trouve le missionaire.
La Chine traverse un boulversement sans précédent qui remet en
cause toutes les valeurs traditionnelles. La précarité des conditions de
vie, les guerres incessantes, sont de
graves obstacles au développement de
1’ Eglise qui se heurte à un milieu
hostile.
En Cliine, certains groupes préconisent une ocKÛdentalisaîion complète de ce continent; d’autres sont
à la recherche d’une nouvelle philosophie de la vie. Il en est qui mettent leur espoir dans le communisme;
d’autres s’accrochent désespérément
au capitalisme. Au milieu de ces
courentg contraire l’Eglise ne parvient pas à donner un message efficace. Si elle est assise fermement,
en Cliine surtout, du fait de ses activités extérieures, elle ne repréisente
cependant qu’une petite minorité
(% % de chrétiens).
Cependant, Dieu utilise cette faiblesse et l’a mise à l’oeuvre dans un
plan triennal d’évangélisatîon qui a
donné des résultats appréciables. Le
travail le plus urgent en Chine reste
cependant la formation de chefs de
file gui acceptent les immenses responsabilités que comporte la situation.
T
La situation des travaux
de rassemblée
au 26 août
Le Canon L. Hodgson présente
l’état actuel des travaux de lu Se< tion I: ’’L’Eglise universelle dans le
le dessein de Dieu.
La discussion s’oriente sur la signification dans notre temps de l’Eglise Corps du Christ, et la recherche de ce que l’affirmation paulinienne implique. L’ancienne distinction entre Eglise visible et Eglise
invisible s’avère incapable d’exprimer le mystère permanent de l’action de Dieu sur terre, par le moyen
de l’Eglise. L’Eglise est à la fois visible et invisible. Et c’est dans sa
ftfrme temporelle que l’action de
Dieu s’exprime dans la mesure où
I Eglise est fidèle et obéissante à la
Parole.
Le Dr. Mackay et le Dr. Kraemer
ont présenté les travaux de la Section II : ”Le témoignage de l’Eglise
et le dessein de Dieu.
Le Dr. Mackay souligne l’urgence
pour l Eglise de ne pas se confiner
dans l’aûjrution, mkiis d’être très
attentive au témoignage extérieur
que sa foi lui commande do délivrer
Trop souvent les Eglises établies jiil
, ailîi à ce devoir et qpt été remplacées dans cette carencJ’'pat de» hommes sans autorité officielle, mais
poussés par l’Esprit.
De quoi s’agit-U, demande le Prof
Kiiietn' r? De répéter aux Eglises
qu’elles doivent évangéliser? Mais
non, de rendre attemives les Eglises
à vivre personnellement cette évangélisation et à témoigner par leur
existence que réellement le salut de
l’homme réside en Jésus-Christ. Ce
qui peut paraître en paroles une
platitude devient, vécu, un convaincant témoignage.
Le Dr- Paiijn et le pasteur Lauricl ont présenté les travaux de la
Section III; ’’L’Eglise et le désordre de la société”.
La section se heurte immédiatement au problème de la technique.
Qu est-ce que la technique? Il est
trop facile de dénoncer en elle une
des formes du péché. La technique
est ’’indifférente”, ses inventions
comme ses résultats peuvent être également tournes vers le bien ou vers
le mal.
Dans ces conditions le pasteur
Lauriul, demande quelle doit être
l action de l’Eglise ? C’est, répondil de redonner au monde sjan âme,
que la technique tend à lui faire perdre.
et la recherche de l’éternel dans ce
monde qui passe.
A ce témoignage qui, par une pudrui toute française, voulait demeu-ler dans une tradition classique il
fallait, pour le compléter, la parole
de Niemoller,
On comprend facilement que des
homme.s qui n’ont pas connu la guerre sui’ leur propre sol s’étonnent du
pessimisme foncier* du pasteur allemand. En l’éooutanl il faut avoir
présent à la miémoire les ruines gigantesques de Berlin, les foules alíemandes suivant misérablement un
chemin sans issue. Mais cela, c’est
aussi la réalitô du monde, c’est l’atroce rappel de son péché. Et le pasteur Niemoller nous parle de la détresse de ce monde moderne, de cette civilisation que certains appellent déjà post-chrétienne, mais gui
accomplit sans doute ce que dit l’Ecoiture dans ses dernières pages et
qui attend le Seigneur Jésus.
C’est l’eschatolcgie qui donne
tout son sens au message du Dr. Niemoller et qui lui donne à lui-même
tout son espoir. C’est la vision de
l’action de Dien. le discernement du
plan de Dieu qui le redresse jjoiir le
combat. Aussi bien pour fustiger
les héritiers de ces pharisiens hypocrites que nous sommes si souvent,
que pour leur rappeler la grâce du
Dieu vivant qui les revêt, sans (ju’ils
le méritent, d’une dignité d’hommes
libérés par la Croix.
Voilà la parole de l’Eglise au
monde, le témoignage de l’Eglise
dans le monde. Et qui doit s’incarner dans le service que l’Eglise assume vis-à-vis de la détresse inaté
Enfin, il remarque, en terminant,
que le travail missionaire en Chine,
fait ressortir l’urgence d’une unité
chrétienne concrètement affirmée.
X'€ff/ise ef le désordre
M. Jacques EHul, professeur à
l’Université de Bordeaux fait le diagnostic du désordre du monde ;
1) Dévalorisation de l’homme,
apparition du ’’robot”. Défpersonalisation des relations humaines.
2) Il y a une contradiction entre
les moyens de saint proposés : ils se
neutralisent.
Que doit faire FEglise? Annoncer
l’Evangile. Cela ne signifie pas; faire des discours sur Dieu. L’Eglise
doit être présente dans le désordre
du monde et chercher l’ordre de
Dieu, un ordre où l’homme peut vivre une vie humaine avec la possibilité d’entendre l’Evangile.
C’est au moment des changements
de civilisation que l’Eglise a le plus
grand rôle à jouer : faire le pont entre l’ancienne civilisation et la nouvelle, et aider cette nouvelle à naître. Elle doit mettre en évidence les
valeurs permanentes d’hier, tout ce
qui est valable devant Dieu. Elle
doit elle-même être l’arche dans laquelle elle Sauvera ces choses pour
l’avenir.
Et puis, l’Eglise doit, pour la nouvelle civilisation à naître, créer ce
gui n’existe pa» enoore. L’exemple
de l’Egl ise doit être initiateur.
Cela suppose de grandes tranformations dans les églises: elles doivent se réformer elles-mêmes en vue
d’une plus grande fidélité.
M. John Foster Dalles, dit que la
responsabilité des Eglises comporte
la nécessité de dénoncer le fléau de
la guerre qui ne résoud aucun problème. L’évolution de la civilisation
doit se faire non dan» la violence,
mais par l’amélioration des lois......
Et ces lois doivent s’inspirer des lois
morales et religieuses: respect de
l’homme et respect de Dieu. Les démocraties ont prouvé que cela est
de la société
possible au sein de leur pays- Il faudrait en arriver de même pour les
relations entre le» pays.
Enfin le Prof. Joseph L. Hromadka, de l’Eglise des Frères Tchèques
de la Faculté de Tlieologie Jean
Hiiss de Prague, donne une vision
sensiblement différente de celle de
M. Dulles. Il vit au delà du ’’rideau
de fer”. Pour lui l’Eglise n’est chez
elle dans aucune situation historique; elle n’est paralisée par aucune
catastrophe historique. Libéronsnous de toute crainte et de toute
haine; aucun rideau, fut-il d’or, de
soie et de fer, ne doit nous séparer
les uns des autres. Il ne faut voir que
Jesus-Christ seul.
Les troubles que nous voyons ont
des causes historiques et sociologiques, nrais ils ne peuvent être compris en dehors de l’action du ’’prince des ténèbres”.
Les nations occidentales ont cessé
d’être les seuls architectes du monde- La démocratie libérale, gui après
la première guerre mondiale, semblait devenir le type imiversel d’organisation politique et sociale s’est
écroulée dans une terrible faillite.
Les efforts de la bourgeoisie européenne pour se conserver, en appliquant ou en tolérant les remèdes du
fascisme, amenèrent l’Europe au
bord de l’abîme.
L’Allemagne est une blessure ouverte au flanc de l’Europe, sa catastrophe dépasse toute mesure. Elle
traverse une solitude et une agnnie
qpii dépassent l’imagination.
Qu’avons-nous à offrir pour surmonter la crise mondiale? Le fatalisme démoniaque et meurtrier n’offre aucune solution
Jeudi soir, 26 août, dan» la grande salle des séances, avait lieu mie
Conférence publique sous ce litre
général : ”Le témoignage chrétien
dans le monde moderne”, sons la
présidence de l’archevêque d’Upsala. ¿
Le public avait répondu en masse a 1 invitation et la salle était comble. Ont pris la parole le Prof. John
Baillie d’Edimoburg, M. Philippe
Maury secrétaire de la Fédération
chrétienne des Etudiants, Miss Saiali
Chakko du Tlioburn College à Lucknow (Inde) et le Dr. Niemoller,
viœ-president de l’Eglise évangélique en Allemagne.
Après une leçon magistrale du
Prof. John Baillie sur le témoignage
de l’Eglise dans la communauté primitive et le sens biblique des termes
de tiemoignage, témoin et martyr, les
trois autres orateurs qui se sont succédés à la tribune se sont atlacliés
à exprimer le sens de témoignage
chrétien dans le milieu où ils travaillent.
Il était ainsi émouvant de confronter les réactions d’un jeune français
travaillant dans le milieu universitaire, d’une Indienne qui veut vivre
pleinement la vie de sa nation, d’un
Allemand qui a participé et qui participe au drame de son peuple.
A n’en pas douter le milieu influe
sur le témoignage. St. Paul avait
parfaitement reconnu le fait, lui qui
se faisait tout à tous, afin d’en, sauver au moins quelques-uns. L’optimisme actif de Miss- Chakko est parfaitement compréhensible dans un
pays où le sécularisme européen ne
joue pas encore, où le nationalisme
a un caractère religieux, nn pays
dans lequel la religion an sens le
plus général du terme fait partie
intégrante de l’existence. Que cette
situation amène des confusions regrettables; que les Indiens confondent le Dieu créateur aven la terre
indienne, assimilait Jésus à un ’’guru” et trasforment la folie de la
Croix en une sagesse, ce sont là des
déviations naturelles provoquées par
les ligne» profondes de leur civilisation. Mais i.ourtant ce climat spirituel eat favorable à un travail missionnaire efficace, d’autant plus efficace que le christianisme paraîtra
moins dépendant de la civilisation
occidentale et que les Eglises chrétiennes feront taire leurs divisionsDe même, le témoignage de Philippe Mamy suppose une civilisation
européenne qui a médité Pascal et
qui est maintenant nourrie de la
pensée de Barili. Cette lucidité et
cette perception aiguë de nos inconséquences dans le domaine spirituel
cette analyse impitoyable de nos
carences, répondent parfaitement
au climat dans lequel vit l’homme
occidenial- Mais en même temps
l’affirmation de l’absolu que représente Jiesus-Christ et le souci constant d’incarner sa preBence dans tous
les domaines de l’existence témoignent du sérieux avec lequel les
hommes qui sont nés à la fin de la
première guerre mondiale envisagent l’Evanigile. Enfin, la difficulté
que ces hommes éprouvent à relier
leur vision pessimiste du monde et
le victorieux message du Christ crucifié et glorifié, indique assez la tension qui existe dans ciette Europe occidentale entre une civilisation pleine d’expérience qui se sent mourir
rielle des hommes.
Le Département de Jeunesse du
Conseil Oecuménique a lui aussi sa
conférence mondiale, parallèleinienl
aux travaux de l’Assamblée. Elle
comprend 100 délégués, tous de
moins de trente ans. 48 nationalités
sont reprmenbées: moitié de fenmies
deux tiers de laïques. L’Eglise orthodoxe a un pourcentage de délégués
beaucoup plus fort qu’à l’Assemblée.
Les jeunes étudient leg mêmes sujets
et ont les mêmes commissions, que
l’Assemblée. Ils lui trasmettront leurs
conclusions, qui seront peut-être sensiblemeut différentes de celle.s de
leurs aînés.
La délégation italienne à Am.sterdam était coniposée, pour l’Eglise
Vaudoise, de MM. les pasteurs DrElio Eynard et Vittorio Su.bilia. I/Eglise Méthodiste était représentée
pur le Rev. Emanuele Sbaffi, Président de l’Oeuvre Méthodiste eu
Italie, le Département de Jeunesse
par le pasteur Giorgio Girardel de
Campobasso, et la Presse par le pi-of.
Giovanni Gönnet de Rome, au nom
du S. I. P. I- et du Conseil Fédéral
des Eglises Evangéliques en Italie.
(S. I. P. I.).
Facoltà Valdese d(Teolo^ia
Si comunica agii studenti in Teologia che il Convitto della Facoltà si
riaprirà il 27 ottobre e che la sessione autunnale di esami avrà luogo nei
giorni 28 e 29 ottobre, mentre il 30
si inizierà il nuovo Anno Accademico con un culto e la prolusione uell’Aula Magna.
Sono aperte le iscrizioni al primo
arino. Gli interessati devono presentare la domanda al Consiglio della
Facoltà (via Pietro Cessa,42 - Roma)
corredata dai seguenti documenti:
1) Raccomandazione del proprio
Pastore.
2) Certificalo di Maturità Classica
o titolo di studio equipollente.
3) Certificato di Nascita.
4) Certificato medico di .sana costituzione.
Torre Pellicc. 16 settembre 1948.
5e io conósco le via che
mena alla mia casa e se la seguo tiiubanie come un uomo ebbro,
vuol forse dire che la strada sia
cattiva ? O indicatemene un'altra
o sostenetemi sulla vera via, come
sono pronto io a sostenervi. Ma
non mi respingete, non gioite della
mia inesperienza, non gridale con
trasporto : ” Guardate, dice che
va a casa e cade nella mola /
No. non ve ne rallegrate, ma aiutatemi a sostenermi.
(Leone Tolstoi, La mia fede).
ABBONAMENTI A
Il Segretario.
TECO DELIE VIIILIMDESL
E Gesù vedendo le turbe, n’ebbe
(iumpassione, pprchè erano stanche
e sfinite, come pecore che non hanno pastore. Allora egli disse ai suoi
discepoli: Ben è la messe grande, ma
pochi sono gli operai. Pregeete dunque il Signore della messe che egli
spinga degli operai nella sua messe”.
Matteo IX
Italia ,
Estero
ANNUALE SEMESTR.
L. 500 280
L. 900 500
li
-héA
'
-Issi
Ogni cambiamento (l’indirizzo
costa Lire DIECI
_______________________________/
3
L'ECO DEIJJE VALU VALDESI
Di ritorno da Amsterdam
Nel quadiro delle serate del nostro Sinodo, l’importantissimo evento della Conferenza Ecumenica di
Amsterdam ha avuto il posto che gli
spettava, essendo sitato unanimemente
deciso che i nostri delegati fossero uditi in una seduta apposita serale,
cui ponesse largamente paitecipare
il pubblico, E il pubblico ohe ha gremito la sala sinodale la sera del giovedì 9 settembre u. s, ha dato una
chiara indicazione dell’interesse vivo
e sempre crescente ohe la nostra Chiesa ha nei riguardi del movimento
ecumenico.
11 primo oratore è il Pastore Elio
Eynard. Con parole commosse egli
rivolge anzitutto un pensiero riverente alla memoria del Sdg. Rollier
il OjUale avrebbe dovuto intervenire
ad Amsterdam quale rappresentante laico della nostra Chiesa, e il quale, per Amsterdam, si era preparato
cose ieuzi osamente. Il Dottor Elio
Eynard ricorda come il compianto
Sig. Rollier fosse stato di continua ispi razione ai nostri delegati nella fase
piepuiatoria della Conferenza e come egli sentisse profondamente il
v^aliare dell’apporto che la ndstra
piccola Chiesa Valdese può dare al
movimento ecumenico. La sua scomparsa e la sua assenza ad Amsterdam
scoio stale sentite profondamente anche dai dirigenti dell’ufficio ecumenico di Ginevra i quali apprezzavano
la sua forte personalità e la sua intelligenza pronta e vivace.
Da alcuni dettagli riferiti dall’oratore abbiamo appreso come i delegali ufficiali delle Chiese fossero
350 che rappresentavano 147 Chiese
di 44 Nazioni Che è stato format«'
un Comitato esecutivo di cui è presidente il Vescovo Metodista americano Oxnam. Che le Chiese che non sono rapjiresentate in questo Comitato
hanno diritto di inviare un osservatore alle sedute del Comitato stesso.
Che nelle Chiese cattoliche di Olanda
si sono innalzate preghiere per la
Conferenza, quantunque la Chiesa
cattolica romana non vi fosse rappresentata.
Le 'impressioini riportate dal nostro delegato Doti. Eynard possano
riassumersi in una dichiarazione centrale; « Il Movimento Ecumenico si
afferma nel Mondo » A sostegno di
questa dichiarazione l’oratore ha acleimato rapidamente all’atteggiamento delle Chiese presenti ad Amsterdam: a) Le Cliiese hanno riconosciuto che esse devono lasciarsi correggere ìe line dalle alt re alla luce
della Parola di Cristo; b) Le Oiiese
storirlif diffidano delle loro tradizioni e si aprono facilmente al soffio
profetico delle giovani Chiese; c) Le
Chiese giovani sono all’avanguardia
c danno una testimonianza attiva e
coraggiosa dinanzi alla quale non possiamo non arrossire.
Il Doti. Eynad ha concluso la sua
vivace esposizione con la lettura del
Messasgiot del Consiglio Ecumenico
alle Chiese Cristiane.
Compre » s i o sa e
e gisacerità.
di partenza molto sigfnificativo, le cui
conseguenze sono imponderabiliIl terzo delegato di ritorno da Amsterdam è il Past. Giorgio Girardet
che faceva parte dei 100 giovani convocati dalla direzione dell’assemblea
di Amsterdam per discutere i problemi' delle attività giovanili. Egli
ha messo in rilievo come i giovani ad
Amsterdam si sentissero veramente
all’avanguardia del movimento e'come essi abbiano preso atteggiamento
decisamente contrario allo spezizettamento dei servizi di comunione. Egli ha notato come le Chiese che
procedono più speditamente verso
l’ecumenismo sono le Chiese di missione. Nei lavori cui egli ha preso
specificamente parte è stato discusso
della importanza dei laici nella Ghie
apprensioni che gli si sono presentate allo spirito, notando conxe ci fosse
un substrato di influenze estranee all’oggetto della Conferenza. Ma, egli
conclude, rincontro dei delegati di
paesi ohe rappresentano le tendenze
antitetiche del mondo, non può non
essere stato un incontro fecondo.
Il pastore Carlo Lupo ha voluto
sottolineare che Amsterdam è un segno certo che la Riforma cammina ed
ha caldamente invitato i Pastori fortunati che hanno partecipato alla
Conferenza a mettere a disposizione
dei Golleghì l’ampio e prezioso materiale raccolto, affinchè tutte le nostre Comunità possano essere messe
al corrente.
Il prof. Bruno Revel, che presiedeva la seduta, ha rilevato la .buona
preparazione della nostra rappresentanza ed ha messo in luce come il
pessimismo e l’ottimismo delle rela
L’INCONTRO CON 1 FRATELLI
Una ¡¡ernia sinodale è sempre dedicala al riceoimento dei delegati delle
Chiese dell’estero, quest’corno perticolarmesnie numerosi.
La riunione ha ovato luogo il mercoledì sera nel Tempio di Torre Pcllice affollato, sotto la presidenza dell*atiuale
Moderaiore, Ougliellnio Del Pesco.
E‘ stato un incontro cordiaie. fraterno; l’incontro di ohi viene o noi con
sensi dì solidarietà cristiana e di ammirazione per il nostro passato, l’incontro
con i messaggeri di altre Chiese Evangeliche sparse sulla faccia della terra,
non separate da noi, anzi vicine, a noi
nell’atmosfera della fede e della speranza e della carità.
In quell’incontro è dato alla pìccola
Chiesa Valdese di ripensare la propria
storia di testimonianza all’Evangelo e
SERATi SINODALI
sa e delle loro attività per trovare
nuove vie al messaggio.
Socondb l’oratorie, la C|onfere^za
ha avuto un inestimabile pregio,
quello déRa sincerità- Il movimento
ecumenico, ha concluso egli è uno dei
segni che il Regno viene, che il Signore viene ogni giorno, finché verrà definitivamente.
Cofacluisi o e
Il quarto oratore della serata è il
prof. Giovanni Gönnet, il quale rappresenta la Stampa Evangelica presente ad Amsterdam. Con una esposizione brillante, condita di fine umorismo, egli ci fa parte di alcune
zioni udite fossero entrambi giustificati.
A conclusione della interessante
serata, molto apprezzala da tutti, è
stato approvato il seguente O. d. g. :
Il Sinodo, udite le relazioni dei
nostri rappresentanti alla Conferenza
Ecumenica di Amsterdam, li ringrazia petr l’opera svolta nell’interesse
della nostra Chiesa, e, considerando
l’importanza preminente che il problema ha oggi, invita la Tavola a curare che le Comunità siano poste in
condizione di riesaminare e meditare gli studi e le decisioni della Conferenza di Amsterdam, assolvendo le
responsabilità che incombono alla
Chiesa verso Vecumenismo.
A. Deodato.
STUDI VALDESI
Il secondo delegato che abbiamo
avuto il privilegio di udire è il Past.
Vittorio Subilia. Nel corso di una esposizione pacata e precisa nei termini egli non ha nascosta un senso di
delusione provata di fronte alla debolezza di Amsterdam. E’ mancata
l’audacia cristiana ed è mancato il
vigiire profetico, cosi come è stata
sentita proflondjamente la earfenza
delle Chiese dell’Europa continentale. Amsterdam è stata una rivelazione dello stato della cristianità nel
mondo. Il Regno rimane da venire,
ma la nostra opera non è vana nel
Signore e non è senza speranza. E
cosi Porato-re, dopo questa prima
parte giustamente critica, passa alle
impressioni positive. Autsterdam rimane nella storia come un grande atto di lede e di risoluta determinazione
a una maggiore comprensione reciproca- Nella storia della cristianità
ci troviamo di fronte a tm fatto nuovo: c’è un Consiglio di Chiese che sono decise a rimanere insieme per operare insieme. E’ questo un punto
Il lunedi sera 6 c- m. ebbe luogo la
tradiziona.e assemblea della benemerita Società di Studi Valdesi alla presenza di un discreto numero di soci e
di amici. Il presidente, prof. Jalla,
nella sua relazione morale passò iti
rassegna l’attività del seggioi durante
l’anno sociale decorso: attività varia
e complessa, data l’occasione speciale
del centenario. Il seggio ha organizzato o preso parte attiva alle varie ini
ziative S ’ ollesi alle Valli dal XVII feb
braio ad oggi ; pubblicazione dell’o
puscolo commemorativo, organizza
zione di visite e pellegrinaggi di nu
merose comitive straniere, organizza
zione della mostra valdese di Torre
Pellioe e di Pomal'etto, di cui abbia
mo già parlato su queste colonne. Co
me pubblicazioni il seggio della S. S
V. ha dovuto battere per alquanto
tempo il passo, in seguito alle difficol
tà finanziarie e tipografiche : ma è im
minente la pubblicazione del bolletti
no n“ 88 ohe conterrà gli atti sinodali
dal 1692 al 1854, curata dal prof. Teo
filo Pons, mentre la pubblicazione
del bollettino n° 89, riguardante il cen
tenario, sarà effettualo tra non molti
mesi. Anche la bibliografia Valdese
curata dai proff. Armand Hugon e
Gönnet, è ormai pronta e sarà data
alle stampe quanto prima.
La relazione del presidente è accolt a da vivi applausi. Dopo- la relazione
finanziaria del cassiere sigi. E Benech.
prende la parola il prof. Bruno Revel
che presenta una brillante disquisizione sul tema: ((La storia valdese
continua», in cui l’oratore ha felicemente fatto notare le analogie esisitenti tra il movimento eretico valdese del
Medio Evo e la Chiesa Valdese di oggi che ne è l’erede lontana : analogia
nel campo spirituale, sociale, politico,
che inducono il prof. Bruno Revel ad
insistere sulla perenne fusione del
Valdismo italiano.
II presidente della Società Sudamericana di Storia Valdese, pastore Emilio Ganz, porta quindi il saluto di
quella società e dei Valdesi del Sud
America, leggendoci inoltre il hisinghiero messaggio che il presidente d ella Repubblica Uruguaiana ha inviato
per le manifestazioni centenarie ai
Va!desi del suo. paese.
Il past. A. Deodato prende quindi
la parola per recare la voce dei Vaidesi del Nord America,e specialmente
di Valdese, che egli ha visitato recentemente, e che hanno lasciato negli
Stati Uniti dei segni così belli e ammirati di feconda attività.
T)alla ferra di Jfrnaud
E’ anche tra di noi questa sera il
pastore Ludwig Zellcr, presidente
della Società dei Valdesi di Germania, ohe raggruppa i discendenti di
quelle colonie Valdesi formatesi nella Germania del Sud 249 anni fa e che
ancora oggi, dai nomi dei paesi e degli abitanti, ricordano le nostre Valli.
Egli porta a noi il saluto di quei fratelli in fede che tante vicende hanno
separato da noi, ma che nella comune
origine e nella fede in Cristo si sentono stretti a noi da vincoli profondi.
Enrico Arnaud fini i suoi giorni in
Germania e la Chiesa di Schònenberg
ne conserva la tomba : vicino ad essa è
cala, per opera del pastore Zeller,
la Arnaud Hans, la casa di Arnaud,
cioè il Museo Valdese della regione.
Tulli gli oratoi'i sono vivamente
applauditi.
Si svolge in seguito la seconda parte
della seduta, riservata ai soci (notiamo che molti tra i soci hanno disertato l’unica seduta annuale della loro
Società ; notiamo altresì lai quasi totale assenza del corpo pastorale!) Furono trattati brevemente alcuni argomenti amministrativi; la quota venne fissata in IL. 300 annue, oltre ad
una integrazione delle spese di stampa
dei bollettini.
L’elezione del seggio venne fatta
per acclamazione; il prof. Tricomi,
vicepresidente, ora in America, ed il
cassiere, sig. E- Benech, erano dimissionari. Esiso risultò così composto :
presidente, prof. A. Jalla; vice pres.
prof. Angusto Armand Hugon; segretario prof. Gino Costabel ; bibliotecario archivista, prof. Teoifilo Pons; cassiere sig. Abele Geymonat
H.
di sperimentare che la sua piccolezza
non è un motivo d’isolamento e di scoraggiamento, bensì un profondo motivo
di riconoscenza a Dio e di allegrezza
crisMana, nella comunione con i discepoli del Cristo in molte parti del mondo.
Uno dopo r altro, i fratelli si sono alzati a recarci il loro messaggio ed a tutti
ha risposto con sensi di viva fraternità
il Presidente.
La riunione, apertasi con l'invocazione detta in quattro lingue diverse, si
è chiusa con la benedizione pare ripeta
ta in francese, in inglese, in tedesco,
in italiano.
Ecco i nomi dei delegati e degli ore
tori di que lla se rata :
1. -RIOHT Rev. WAI/PER MlLBURjN
M. A., Hoin C F. Modieratore della
jQhiesa Presbiteriana d’Inghilterra.
2. - Rev. DU'G'GINiS, delegato di His
Grace l’Arcivescovo di Clanterbury.
3 Rev, MELVILLE SOUTT, delegato
della Wialdesdan Aid Sooiety di
Londra.
4. . prof. IB. POSTER STDC'KWELL,
della -Facolità Teologica Protestante di Buenos Ayres.
5. . Rev. W. I. WISEiMAN, rappreBentante delila iSooietà Bìblica Britannica e Forestiera.
6. . Mr. le Pasteur J. MEIER, rappresentante della Clhifi'Sa Riformata di
Francia dà Marsiglia.
7. Mr. le Pasteur FRIEDRICH
KLEIN’, delegato della Clhieisa Nazio-nale Protestantie di Oinevra.
8. . Mr. le Pasteur ALBERT GIRARD'ET, iStegretario 'generale della Gioventù Parrocchiale della lOhiesa Nazional'P del Oantone di Vaud.
10. . Mr k Pasteur HEINRICH HEL.
LiSTERN, iSlegtetardo Generale del
Il 'Hilfs-wwk dèr Evangelisclien Kirchen der Sehweiz » )Azion'e 'di 'Soc
• corso dell© 'Chiese della Svizzera.
11. . PFARRER LUD'WIG ZELLER,
rappresentante dell© Ohiese di origine Valdese nel Wùrttieimiberg.
.12. . PFARRER JACOB BElSS-LER,
Decano (Moderatoire) diell© Chiese
db] Canton© dei Grigioni.
13. - Past. RODOLFO HARDMEIER
Delegato del Kirohenrat 'del Oantone di Zurigo (Consiglio 'dell© Chie'S© del Oaaiton© di Zurigo).
14. . Milionario ROBERTO COlSiSON
rappresentante della Società delle
iMiasioni di Parigi.
Abbiamo notato pneseutd al nostro
Sinodo anche: PFARRER HEINRIOH URNER di Liesital (Basilea), i
Pastori GIAN BIVETTI e ULRICH
KiAFLISOH 'dei 'Grigioni, il Pastore
HENRY BiERTHOUD, Direttore de
Il La Vie Protestante » di Ginevra, il
signor R, 'BREIDAZ della Coimni'ssion© iSinodalie 'della Chiesa Nazionale del
Canton© di Vaud.
MESSÀGGI
Al Sinodo sono pervenuti messaggi
scritti dalle seguerdi persomdità:
Retv. H. M. WAD'DAiMiS, Segretario
Generale del Consiglio per le relazioni intemaz'ionali della Chiesa di
Inghilterra.
Rev. Dr. IRVONRWY MOROAN della <1 Poplar » Missione Metodista
di 'Poplar (Londra).
Dr. ERLING EIiDBM, Aroiveseoyo
della 'Chiesa Protestante di iSVezia.
Pastore EUOiENIO FERRARI, pirct,
tor© del « Slemeur Vatdois ■di Losanna,
Dai Partecipanti convenuti a Prangins per la coanmeimorazione del
« Glorioso Rimpatrio ».
Past. MARC du PASQUIER, Ptesi'diente del Oonsiglio Sinodale della
Chiiesa Riformata Evaaiigelioa del
Cantone di Neuchâtel.
Past. E. 'MARION, Segretario Generale del Servizio di 'Stampa protestante in Svizzera.
Rev. A. M. ELLIFPE, B. A. Sinodo
di Otago e Southland.
Rev.ROSWELL P. BARNES, .Segretarlo Generale del Cbnsiglio Federale delle Chiese 'di Orisito in America.
Pastore HANS BOHRINGER, di S.
Gallo (iS'vizzera).
Rev. O. EARNER, Presidente e Rev,
O FREI, 'Segretario del Kirohenrat
del Canton© di Zurigo.
Sigg. E. PASiQUET e J. PICOT del
Comitato Pro Chiesa e Valli Valdesii di Ginevra.
Pastore BOEiGNER, P'^esident© del.a
Federazione ideile Chiese Rifonnate
■di Francia.
Past, PAUL METRAUX ex Direttore
■del 1« Semeur Vaudois ».
Rev. HOWARD V. YERGIN, Presidente della American Waldensian
Aid Society.
Mrs. CATHERINE ANDERSON, Segretaria Esecutiva ‘della American
Waldensian Aid iSooiety.
Mr. ADHE'RT FINET, Direttore di
(( Réforme », iperioidioo protestante
francese.
Pastore PIERRE FAVRE, Presidente del Consiglio iSinodale della Chicsa 'Cristiana 'Missionaria del Belgio.
Pastore ROGER WYIiBK, Segretario
generale della Chiesa Nazionale
Protestante di Ginevra.
Pastore MAURICE BONNARD, per
'la Commissione Sinodale della Chiesa Libera del 'Cantone di Vaud.
e. r.
^nangitraziont lapidi
‘^IN MEMORIAM ,,
Domenica 12 e 19 settembre hanno
avuto luogo due cerimonie in occasi'one
dell’'inaugurazione dii aloune 'lapidi allia memorila di partigiani' icaidaiti nelle
nostre valli : la prima, in Valle Geimanasca, alla presenza dèllè Autorità
valdesi e cattoliche, oltre 'che dei parenti dei Caduti e deii valligiani, Ha seconda al Ponte Ghisone, sulla strada
di Torre Pellioe, alla presenza delle
stesse Autorità e di una numerosa
folla.
(Nella Valle Germanasca, oltre ai
paitigiilani Ca'ttolici vennero ricordiati,
dal Pastore Paolo Mhraudà, i giovani
fahier Silvio e Boudhard Armando.
Al Ponte del Chisone, dopo una breve
funzione presieduta d.a3 Parroco di S.
Donalo, il Pastore E. iRostan lesse U
Parola di Dio e rivolse un breve messaggio, concluso con il (( Pa'dxe Nostro ». Fra i giovani valdtesi caduti ir
quella locallità ricordiamo i due iratelli Geme Ugo e Gino dì Pemaretìo
Gli awocaiti Risso e Ubois ed il
signor Giovanni Costantino 'concliusero
la cerimonia coni un loro messaggio.
In Memoriam per onorar© la Me.
moria ■del oom'pianto Sig. Erico RolLier :
Decker Ermanno e Bìanoa, per appafecchìo radiologico, Torino, lOOOO
DesLeix Alberto e Eugenia, Id., id. Torino, lOOOO - Elsa Rollier e figli, id.,
id. Torre Pellioe, 20000.
4
L’ECO DEUÆ ViALU VALDESI
£a Voce delle Cononltà
ÀNGROGNA (Serre)
Domenica 5 c. nel tempio di Praideltorno è staito posto il segno 'del Batteeimio sulla bimba SimOìid Clara di
'Guido e di Buffa Ilda (Eysart).
(La grazia del iSdgnore accompagni
sempre la bam'bina ■ed i suoi genitori.
c. a.
PERRERO - MANIGLIA
Rinigraiuaimo cordialmente della loro
visita i gruppi di correligionari svizzeri qui di passaggio accomipagnati dal
Pastore Sig. A- Fubrimann e Signora e
dal Pastore Sig. R. Hardmeier ; il'profeseore Attilio Jalla della sua dotta ed
interessante Conferenza in .yjoasione
della passeggiata storica; il Professore Emanuele Tron di Genova di aver
presieduto i nostri Culti domenicali.
In torpedone un buon gruppo di
m^bri della nostra Com'unità si è recato a Torre Pellioe per presenziare al
Culto di apertura 'del ISinodo ed alla
consacrazione al Santo Ministero del
nostro parrocchiano signor Giovanni
Peyrot.
E’ stato celief)rato e benedetto nel
'Bempio di Penero il matrimonio di
Ivonne h'errero di Alberto (Balbencia)
c di Enrico Costantino di Cesare degli
Olivieri (Parrocchia di Villasecca) ;
alla '^osa nostra valida collaboratrice
per la Scuola 'domenicale ©d al suo
compagno rinnoviamo nostri vivi auguri di ogni benedizione divina.
Ha avuto luogo il funerale di Maria
BertaJot ved. Bertalot 'di anni 78 de.
Cioeetto dopo essere stata chiamata a
passare pel crogiuolo di lunghe e dolorose soffenenae. Ai congiunti vicini
e lontani l’espressione della nostra
simpatia cristiana.
PINEROLO
Si annunzia ai membri della Comunità che, domenica 26 Settembre, avrà
luogo il culto con celebrazione della
Senta Cena.
PRALI
In questi ultimi tempi abbiamo dovuto registrare tre di'partenze.
Innanzitutto quella di un bel vegliardo novEqïbenne, Gajrrovt Francesco di
Villa. Egli allevò ed educò cristianamente Una numerosissima famiglia,
sparsa negli U.iS.A. Francia e Italia.
Con barbo François Garrou scompare
una bella figura di valdese integro e
fedele.
I suoi funerali che ai svolsero il 4
agosto testimoniarono della grande
stima di cui egli era circondato.
II 24 agosto si resero 'gli onori fune
bri di Richard Francesco ded Giordano,
di anni 61. Egli ebbe una vita molto
travagliata con la perdita 'degli otto
figli che il 'Signor©! 'P©r poco tempo gli
volle concedere. Durante la malattia
la sua fede in Dio non vacillò, anzi
essa venne sublimata dalla lunga sofferenza. La vedova, sorella del rimpianto Past. A. Rostan convive oxa
coi parenti. >
Il 6 settembre si addormentò nel Signore che tanto amava, all’Ospedale
di 'Pomaretto, in seguito ad atto operatorio, la giovane ventenne GriU Era
dei Ghigou. Quanti 1» conobbero, l’amarono e la piangono- Resta in noi
il ri'cordo della saia squisita bontà e
della sua fede inorollabile in Dio.
« Vegliate e pregate perchè non sapete inè il giorno nè l’ora in cui il Figlio! dell’uomo verrà ».
Alle famiglie afflitte la 'Chiesa esprime la usa solidarietà nd dolore e
con Gesù ripete le parole: c( Abbiate
fede in Dio ed abbiate fede pure in
Me. Nella casa del Padre mio ci sono
molte dimore ; Io vò a prepararvi un
luogo ».
Il 29 agosto è stata battezzata Pmcal
Graziella di Romildo e di Artus Ilda,
degli In'diritti.
Il iSignore bonodica e protegga da
ogni male quella cara bimba.
Il 4 settembre si sono uniti in matrimonio Peyroi Remo e Mewusan
Alma, ambedue degli Indiritti.
« 'Se L’Eterno non edifca la casa
invano vi si affaticano gli edificatori ».
La nostra gioventù ha fatto una gita
nel mese di luglio a Arvieu. Valle del
Queyras. Essa è stata a'Ocolta tfrater
namente dalla Chiesa e dalla famiglia
del Pastore Sig. 'Oadier.
■Conserviamo di quelle due 'belle
giornate in cui abbiamo potuto unirci in coinunion'e coi fratelli dolitr’Alpe
dei 'buoni e benedétti ricordi.
Pxali ha perso la sua fisionomia di
pace e di tranquillità d’un tempo, perchè durante l’estate le visite di stranieri e di Italiani si sono susseguite
senza intervallo.
Tra i 'pellegrinaggi menzioneremo
quelli capieggiaód dai past. Ohapuis di
Aigle, Mingot di 'Coppet, Cùrtot di
Ginevra. Fiod di Plain Palais. Fuhrmann di Zurigo, Metraux di Lausanne, Cadipr di Arvieu e Meyer di Maarsiglia. Infine non possiamo 'passare
sotto silenzio la visita fattaci dalla
Corale di Nyon.
Il Signore benedica questi incontri
per i visitatori e per la nostra Chiesa.
Al Culto oi sono stati rivolti messu'ggi da parte del Vescovo Neill della
Obiiesa Anglicana, dei past. R. Jahier,
T. Vinay, O. Peyronel, L. Santini, P.
Métraux e dal nostro Modleratore Sig.
Gulielmo Del Pesco.
'Mentre a tutti rinnoviamo i nostri
ringraziamenti, chiediamo al Signore
■di far crescere ned nostri cuori il buon
seme che, a piene mani, è stato in essi
sparso.
Ì>H«> VA.LLI
Il Concistoro Vald'ose di Borà studia la possibilità di traeformare in
permanente la propria colonia di alta
montagna e spera di poterla attuare
fin diai prossimo ottobre.
Le famiglie evangeliche alle quali
questa iniziativa può initeressare sono
pregate di mettersi al più presto in
relazione col Pastore di Rorà.
'Correligionario (Svizzero cerca giovane o giovanetta vaJidiese, bilingue,
da iniziare airattività commerciale
con un tirocinio di tre anni initeramente gratuito. Ci sono pure richiesti
contadini, operai specializzati, muratori e alberghieri. Con 'particolare insistenza ci vengano richieste 'domestiche valdesi da Enti e da persone molto raccomandabili.
Quattro Pastori hanno provveduto
alle prime spese occorrenti per lo studente desideroso di diventare Pastore
e del quale venne 'parlato nel corso di
una seduta sinodale. L’aiuto di pochi
altri collaboratori basterà per colmar© il fabbisogno.
Le Celebraxioni (Centenarie
a Torre Pellice e Pomaretto
Le celebrazioni del Centenario del
1848 si sono concluse con due solenni manifestazioni, che ne hanno voluto indicare il significato ed il valore. La prima ha avuto luogo a Torre
Pellice nel pomeriggio di domenica
12 corr. nel Tempio Valdese, ove i
pastori Roberto Nisbet e Ermanno
Rostan ed il prof. Attilio Jalla esposero in riassunto lo svolgimento
ed i risultati delle numerose manifestazioni ed il Moderatore Guglielmo
Del Pesco portò l’eMressione della
riconoscenza della Chiesa Valdese,
per tutte le persone che vi avevano
collabarato.
Particolarmente importante e festosa fu la manifestazione di Pomaretto, che ebbe luogo domenica scorsa
19 corr. favorita dal tempo spendido
e da un concorso staordinario di popolazione che v’affluì dalle valli del
Chisone e della Germanasca. Nella
mattinata un lunghissimo corteo sfilò
per le strade di Pomaretto e di Porosa; vi spiccavano centinaia di donne
in costmne, un gruppo di baldi guerrieri del tempo di Gianavello, un
gruppo di autorità, fra cui i Sindaci
di Pinerolo di S. Germano e di Pero
sa, una lunga serie di rappresentanze con diecine di bandiere, che avanzavano al suono di due bande musicali. Il corico SI scioglieva dinanzi
al Tempio Valdese; e s’iniziava, dinanzi ad una grande folla raccolta
dentro e fuori, il culto solenne presieduto dal pastore dott. Ayassot,
Nel pomeriggio ebbe luogo nello
stesso Tempio la cerimonia d’inaugurazione della Mostra Centenaria
Valdese. pubblico eccezionale
gremiva l’ampio locale. Il Moderatore della Chiesa Valdese, Sig. Guglielmo Del Pesco, che presiedeva la
funzione, ne indicò con opportune
ispirate parole, il carattere spirituale. Il prof. Attilio Jalla espose efficacemente qual’era il contenuto ed
il significato della Mos(tra Valdese
nelle sue \arie sezioni.
II pastore sig. Mathieu, l’infaticabile organizzatore della giornata,
espresse vivi ringraziamenti per i
suoi collaboratori. La cerimonia trovò la sua più alta espressione nelle
melodie cantate dalla Corale di S.
Giovanni, eseguite all’organo dal
maestro Ferruccio Rivoir,
All’inizio della notte, una fantastica fiaccolata, accompagnata da quattro magnifici carri simbolici signifi
canti in vario modo* la liberazione
del popolo valdese dall’oppressione
e la sua missione evangelica, percorse le strade del comune e si sciolse
davanti al Tempio sfavillante di luci,
al suono di melodie valdesi suonate
dalla banda, chiudendo degnamente l’indimenticabile giornata.
Sra ¡¡bri e rivisie
Giovanni Miegge : Gesù e l’Evajigelo — 'Gli Atei d'cgli Apostoli — La
Ohi'eiaai ruei s(eoaH EldSzioine Claudiana Torre Pellice.
Tre volumi adatti a guidare i giovani e gli adulti nello studio del Nuovo
Testamento e della Storia del Cristianesimo. Scritti in forma piana, ad
uso 'degli studenti della Scuola Media.
Hanno lo 'scopo di inculcare ned nostri giovani studiosi 'Un «ano metodo
biblico ed una cihia/ra 'oonosoenza idei
messaggio cristiano. All’inizio delle
attività lautun-nali, nelle 'Chiede, nel.
le Unioni giovanili, nelle Scuole, i tre
volumi possono essere 'di grande utili,
tà ; acquistateli !
Protestantesimo •. rivista 'di pensiero e di cultura pixtestante, unica in
Italia-TDirezione : V. Subilia Via
Gorret 1 Aosta ; Amministrazione M.
Ferrerò Còrso ‘Soanmeiller 21 'Torino.
Persona ■. rivista edita dal Past. T.
Balma Palazzo Gaivagtois OastejLlo
5170 Venezia.
Abbonamento a 6 numeri ih. 200..Ne]
numero di settem'bre 1948 sono degni
di nota i seguenti articoli :
T. Bulina : Gli òbbdeteori di cosciemza.
A. Oabella: Anialisi della 'violenza
per una azione non violenta.
G. A. Ricci : Don Prooopio-edito da
Unione Evangelica. Feria 93 Napoli
Romanzo dal vero; gli avvenimenti
narrati sono Istati quasi tatti vissuti
dall’autore; la sua fantasia li ha armonizzati in modo romantico, onde
dare in un sol colpo d’occhio l’imp ressiione d’insdeme. Lo s(|opo del volume
è di mettere in evidenza la diversa
menlta|liità cattolica ©d evangelica nei
campo delia fede e dell’azione.
Le Vaili Valdesi: un volumetto di
32 pagine, redatto in occasione del
centenario per servire da ’’guida”
■delle Vadi Valdesi. Si può dire con
certezza che esso serve allo scopo e risponde ad 'una n^ecessità. Il volume è
corredato da svariate fotografie e da
una carta topografica.
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Tre brevisisime medtitazioni invitanti ■gli u'dito^ri delle nostre 'oomuniità a
meglio comprendere l’iutiimo tormento di ogni messaggero di Crisito.
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Sono state preparate 300 serie di tire
dischi per fonografo conitenenlii alcuni
cori valdesii, cantati dala Corale Valdese dii Torre Pellice in occasione delle
Celebrazioni Centenarie. lEXie dischi
contengono il magnifico coro del Bolzoni « ■La P erse cuz ione » (paròle di G.
Battisita Niicoòlim). nonicbè il coro
(( Preghiera di consacrazione )) di 'E.
Monod. Il terzo disco contiene da ■un lato 'il (( Giuro di Siiibau'd » e diali'’altro
il <' '(Doro del Centenario » di Ferruccio Rivoir.
I diischi, 'che sono riusciti molto bene,
sono offerti a Lire 650 oiascuno ; il
■prezzo complessivo per 'la serie dei tre
dischi è ridotta a L. 1.800.
Non si può fare altto che incoraggiare i lettori ad acquistare i d’ischi. Rivolgersi ai Pastori o direttamente al Cassiere della Tavola Valdese, Pastore
Guido Comba, Torre Pellice.
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La fami'glia Rostagnol riconoscente,
ringrazia quanti, in qualsiasi modo,
presero parte al suo 'dolore 'per la repentina perdita del caro
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I famigliari
defunto
©d i parenti tutti del
GIOVANNI COSTANTINO
deceduto a Pinerolo il 31 agosto
ringraziano sentitamente quanti
no preso parte al loro lutto.
Pinerolo settembre 1948
1948
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La famiglia ed i parenti tutti del
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GIOVANNI GERNANET
ringraziano sentitamente tutti ooloro
che 'presero parte al .loro ‘dolore. In
modo speciale: il pastore sig. Bertin,
il dote. Conoourde, i irappresentantl
l’Arma nei Carabinieri ©d i vicini di
casa.
S.Germano (Gondini) 22 ag. 1948
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