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Prcaszo Llftt 19
:^Anao LXXIX . N. 37
<-:4' ■ f. . .
TORRE PELLICE, 30 Settembre 1940
Abbonamento; Lire 500 per rinterno; Lire'SOO per l’estero
Amministrazione: Claudiana - Torre Pellice -C.C.P. 2/17557
Spedizione in abbonamento postaie • i Gruppo '
La vifa deH’uomo è sulla ferra una milizia,- i
giorni suoi sono simili ai giorni d’un*operaio.
Giobbe.
DELLE VALLI
SETTIMANALE DELLA
I
ini.
B:
■s
Pourquoi ?
Pourquoi l’homme ne refléchit-il pas à la chose la plus imporUinte
de sa vie?
Dans son adolescence, il est trop joyeux, il dit: j’ai encore du
temps devant moi, j’attendrai jusqu’à ce que je devienne un homme,
il esl inutile de me farcir la tête avec ces choses là maintenant!
Dans sa jeunesse, il est trop occupé, il faut qu’il fasse des études
et qu’il gagne sa vie et il dit : je dois concentrer tout le temps disponihle aux sports et aux plaisirs et pour gagner de l’argent quand je me
serai installé dans cette vie, j’aurai assez de temps pour penser à
la religion,
Datis la quararUaine, il est trop pré-occupé, les charges de familles
pèsent sur lui, il doit faire face à toutes sortes de responsahilités. Les
alfaires. le travail et les autres occupations remplissent la majeure
partie de son temps. Il dit: je pe peux penser à Dieu encore, j’ai trop
d(' choses urgentes et sérieuses à régler d’abord.
An déclin de sa vie, il se sent trop vieux, son coeur, si longtemps
familiarisé avec le péché s’est endurci, les habitudes mondaines et
les vices contractés pendant dé nombreuses années sept définitivement
enracinés dans sa vie, il se sent eiicapable d’en sortir
Sur son lit de mort, il est trop malade, son corps est secoué par
la douleur, ses pensées sont concentrées sur sa souffrance, son intelligence est amoindrie, sa volonté est faible, il ne peut plus concentrer
ses pensées comme auparavant.
A su mort, il est trop tard, les occasions se sont évanotiies, son âme
a quitté son corps, d’après les Saintes Ecritures, il y a maintenant un
abîme entre lui et kg joies éternelles qui auraient pu être siennes.
.lamais plus il ne pourra être pardonné, ni sauvé de la mort éternelle.
Car que servirait-il à un homme de gagner le monde entier s’il perd
son âme (Marc 8; 36).
Et comment échapperons-nous si nous négligeons un si grand
salut (Heh. 2; 3).
Crois au Seigneur Jésus-Christ cl lu seras sauvé (Actes 16; 31).
(Jeunesse fiour Clirisi)
Tu as besoin d'être sauvé
Tu ne peux te sauver toi-même
Crois au Seigneur Jésus... et tu seras sauvé !
YA ■
CHIESA VALDESE
PREGHIERA
ti
Padre celeste! chè cosa è l’uomo,
perchè tu ti ricordi di lui; che cosa
è il suo figlio, perché tu ti preoempi di lui, in ogni riguardo! In verità, Tu in nulla rimani senza testimonianza, e ini fine ci hai fatto dono
della Tua parola. Tu non potevi fare di più, costringerci ad utilizzarla, a leggerla o ad ascoltarla, a metterla in pratica. Tu non potevi volerlo. Eppure hai f^tto di più. Perchè Tu non sei come l’uomo, che
agisce raramente con disinteresse e
che, se lo fa, non vuole per lo meno averne delle noie. Ma Tu, oh
Dio! Tu dai la tua parola come un
dono; ecco che co.sa Tu fai, o Dio
Altissimo, e noi non abbiamo nulla
da darti in cambio. E se tu trovi nel
singolo la minima bidona volontà,
sei subito viciiw a lui e, con una
longanimità più che umana con la
tua pazienza divina, sei il primo ad
insegnargli a sillabare la tua parola (4finchè egli la bomprenda come
conviene; e sei sempre Tu ancora
che, con una longanimità più che
umana, con la Tua pazienza divina,
lo prendi per così dire per mano e
vieni in suo aiuto quando egli si
sforza di mettere in pratica la. Tua
parola. — Padre nostro che sei nei
cieli!
Sorep Kierkegaard
possibile, ai nuovi tempi, sul fondamento di una dottrina non rivoluzionaria, ma conservatrice. Esempio
tragico, anzi tragicomico, come lo
confermano le concessioni del tutto
marginali, e su i terreni più impensati, che il cattolicesimo ufficiale fa,
pur di non concedere nulla sul fondiameulo della sua tipica spiritualità
conservatrice: come, ad esempio, la
tacita, ma ufficiale approvazione del
controllo delle nàscite, le migliorate
libertà al clero (preti che fumano in
pubblico, che fanno dello sport, che
discutono del cinema), i colloqui con
acattolici, lo spirito di fronda filobarthiapo di larghi strati del clero
francese (gesuiti in testai), le decisioni recenti intorno alla iormazioue
dei primi undici capitoli della Genesi o intorno ai brani scritturali della
Messa in italiano, e così via. Non ci
si deve ingannare.- Tali concessioni
sono formali, apparenti; non implicano ancora l’abbandono di un millenario atteggiamento oonservatore.
Vna nuova società non sembra,
pertanto, che debba giungere oggi
ai mondo dal cattolicesimo.
Da *'Lo specchio della Parola,,
VusmÌ.
Editori
Evangelizzazione sociale
All’ultimo Sinodo, iin oratore, do- do circa presunti « regressi » nelle
po aver prospettato la seoncertante^^nostre statistiche e il frutto di... un
analogia che si può scoprire tra ili ||ei'rore di stampa. Quandoque bonus
fervoie f-vaiigelistico deH’immediato* Homerus dormitat... Ad ogni modo.
dopoguerra, per cui la nostra valorosa Chiesa Valdese si lanciò in avaiiti rinnovando l atto di ledè del
Risoi'gimento, al quale seguì, negli
anni successivi un ripiegamento (dovuto sopraUitto a cause estiriori), e
dall’altra parte il sorgere entusiastico di ideologie politiche, le quali in
poco tempo sono tramontate o stanno sul punto di tramontare — questo
oratore domandava, a sè stesso ed ai
suoi colleglli : forse questa analogia
è qui per dirci che l’Evangelo non
poteva, non doveva ricalcare, dopo
la Liberazione, degli schemi ormai
stantii, ripercorrere delle vie le quali. infeconde sul terreno politico, non
lo sono state meno sul terreno della
testimonianza e della fede?
Ki domandia è forse la più importante che si siano rivolti gli uomini
del Sinwlo 1949: perchè essa inves'e
i fini stessi della nostra Opera, alle
Valli e fuori delle Valli.
Nienle campane a morto I
Prima di tentare una risposta déh1)0 dire, ai miei lettori, che quanto
s’è detto non significa « regresso »
nella attività della Chiesa Valdese.
S’è potuto dimostrare facilmente, per
fortuna, ebe lo slogan corso al Sino
1 richiamo s’inserisce nella sl'era di
una esigenza che lutti abbiamo, dì
statistiche aggiornate, che parlino il
linguaggio della verità, esigenza che
giriamo ai competenti e — per essere imparziali — ai morosi!
Debbo anche aggiungere, per chi
mi legge, che l’analogia tra il fervore evangélistico della Chiesa Valdese
subito dopo la guerra e la vitalità politica ilei nostro paesi^-è puramente
formale. Comparaison n’est pas raisan : la miglior prova sta pel fatto chi'.
Se alcuni partiti politici sono scomparsi dalla vita attiva del paese, pur
dopo promettenti inizi, e se alcune
ideologie, già rimarchevoli, hanno
perduto per strada il loro mordente,
riducendosi al lucignolo, la nostra
Chiesa Valdese segue tutt’altro che
quel sentiero : e mentre il cerchio
continua a chiudersi, essa prosegue
l’opera sua di testimonianza evanifclica, registra il nuovo sorgere di
promettenti gruppi, la continua richiesta di interventi in quella clic
potremmo chiamare la Diaspora Ilalica (interventi limitati soltanto
dalla penuria dì uomipi!), lo spirito
sempre vivace della liberalità cristiana, anche di fronte a nuovi colossali impegni economici. Nessuna cam
pana a morto, pertanto, e meno che
mai il senso che sf debba segnare il
passo.
Una società nuova
Torniamo alla nostra risposta.
Essa è semplice, lineare, s ispira alla storia della fede cristiana. Eccola: i cristiani primitivi vinsero l’altendismo o addirittura l’ostilità della loro epoca offrendo al mondo una
nuova società. I Valdesi medievali
(questo punto non ci sembra si^«talo ancora lumeggiato interamente)
si affermarono e coslituirppo^^^i^fle
propaggini in Europa perchènm^|
vano con sè l’ispirazione
di una società nuova. I Valdesi d’oggi (e tutti gli evangelici italiani con
loro) possono sperare di far trionfare l’Evangelo di Gesù Cristo ip T
talia soltanto adi una condizione: di
presentarsi cioè, avendo realizzato
neile loro comunità, nella loro vita
associata una società nuova. Fuori di
questo, si continuerà a mantenere
per valide le consuetudini, le tradizioni, il oonst'rvatorismo (classista
o dogmatico) che sopo tipici degli organi ecclesiastici cristallizzati e che
sono - indubbiamente . l’isterilimento
dell’Evangelo. L’esempio più attuale e più tragico di questa cristallizI zazione è dato dai tentativi che il cat^tolicesimo romano compie, oggi, per
concedere tutto quel eh’esso ritiene
Comunilarismo o socielà nuova
Ma che cosa intendiamo con una
società nuova? Lo spirito comunitario? Sì e no.
Come tutte le parole di cui si fa
largo uso, anzi abuso, «c spirito comunitario » non significa, già oggi,
più gran che. E lo si comprende. C’è
addirittura pericolo che lo si confonda con tutt’altra cosa! Se posso così
definirlo, lo spirito comunitario dovrebb’essere l’atteggiamento di chi
trova nella vita in comunità la migliore realizzazione delle sue aspirazioni, dei suoi ideali. Il lavoro, la
preghiera, la vita quotidiana fatta
di asperità e di gioie, di necessità
materiali e di ascensioni morali e
spirituali : tutto questo, nello spirilo
comunitario, è veduto sotto l’angolo
d’incidenza del collettivo, della vita
insieme, del fraterno congioire e con.
soffrire. Parlavo tempo fa con un apostolo di questo spirito comunitario; egli mi diceva: « per me, lo spirito comunitaria è il guardare insieme, al di qua di una invarcabile barriera, la nostra povertà e la nostra
miseria, che al di là di quella barriera vengono trasfigurati in Dio ».
Splendida definizione. Ma purtroppo esattissima. Ecco perchè, non
per spirito di contrapposizione, ma
per un'esigenza di chiarezza evatigelica, propongo al lettore la concezione di una società nuova. Cioè di
una socielà intimamente, rivoluzionariamente cristiana. Non al dì qua
di una invarcabile barriera; ma in
cui la barriera è passata al di là, vale
a dire dietro di essa società. Perchè
quella società nuova l’ha superata.
Società nuow non significa speranza"
di nuovi rapporti fra gli uomini, nella comune ¿offerenzaj^ significa rapnortl reali, pienamente raggiunti
sotto la signoria di Cristo.
— Bravo! dirà qualcuno? Quel
che tu vuoi è la rivoluzione della società attuale.
— Sicuro, perfettamente. Senza
essere nè anarchico, nè petroliere, aifermo che soltanto un’oi/tra società
nella società del nostro tempo, come
un germe vitale ip una massa in decomposizione, può — portando l’Evangelo agli uomini — salvarli dalla perdizione collettiva totale,, bomba atomica o meno. Affermo che
questa società nuova fu realizzata
dai cristiani antichi, dai Valdesi primitivi, ma non lo è dalle nostre comunità odierne, in cui vediamo gli
stessi umori, le stesse tendenze, lo
stesso spirito, le stesse esigenze che.
assai più in grande, affliggono la universale società uinana. Tanto per
fare un esemplò, la Chiesa Valdese
di Z. riproduce nei suoi membri,
nella sua organizzazione interna, nella sua vita comunitaria (e ne ha, delia vita comunitaria, ne ha, e di molta!), il bene, ma sopratutto i mali
della società italiana, della quale fa
parte. Ancora: la Chiesa Evangelica
Valdese, nel suo insieme, riproduce,
nel suo insieiue — cioè nei suoi Sinodi, nelle sue autorità ecclesiastiche, nel suo corpo pastorale, nei suoi
membri tutti, e sopratutto nei spoi..
regolamenti ! ! ! — le vicende, le esperienze collettive, le idealità, le esigenze mutevoli (ma sempre uguali a sè stesse) di questa Europa di me.
là secolo. Ancora; la cristianità di
tutto il inondo, nelle sue svariate divisioni e suddivisioni, riprodiice —
non ho bisogno di esemplificare —
la storia umana, troppo umana, del
XX secolo dell’era volgare, su un pianeta satellite del Sole, provvisto esso stesso di una luna, che, qui chiamiamo terra o globo terráqueo, ma
che, visto da Marte o magari da Plutone, farà una ben altrimenti strana
impressione !
E’ chiaro?
Uno sforzo nuovo
Quel che manca al nostro mondo
— in cui le strutture materiali, economiclie, si sono completamente
rinnovate—■ è d’aver saputo scoprire
delle strutture religiose, intellettuali, morali e sociali, che dicano qualche cosa agli uomini della civiltà moderna. Occorerebbe una coscienza
profetica della situazione, che la
Chiesa non ha sempre. La soluzione
non può consistere se non in uno sforzo nuovo di invensioae, E l’inveiizione è data dàllo stato dì grazia. E la
grazia è da Dio. E’ Dio in noi.
E’ assolutamente sciocco asserire
che il mondo in cui viviamo è «postcristiano ». Siamo noi, cui è stato
trasmesso l’Evangelo, che ad ogni
buon conto siamo « postcristiani ».
E imitare i Riformatori non significa certo ripeterne gli atteggiamenti
e i gesti, ma rivivere nel tempo presente l’urgenza di una verità che essi hanno incarnato nel loro tempo.
Essi erano del loro tempo. Siamo noi
del nostro tempo? Gli evangelisti
tradussero il linguaggio di Cristo nella lingua dei pagani dell’epoca. Traduciamo noi (ma non soltanto verbatim, per carità!) l’Evangelo della
grazia di Dio nei termini del paganesimo odierno?
Ad un altro articolo, alcune altre
osservazioni.
Teodoro Balma.
Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vitä
eterna, il quale il Figliuol dell'uomo v'
darà. Questa è l'opera di Dio ; che
crediate in Colui che Egli ha mandato.
Gesù
iMVora! Se non ne hai bisogno per il
vitto, ne hai bisogno come medicina.
■W. Perni
L'operosità senza scopo non è meno
pazzesca d’un godimento senza freni.
Johannes von Müller
Di tutti i mezzi che danno la fortuna
l più sicuri sono la perseveranza ed il
lavoro.
Reybaud
L’ozio porta vergogna e bisogno; la
diligenza invece onore e pane.
Anonimo
2
;' -; -,?: ¿ääSfeiÄii'*-?? -,; y:~.9- -^: ' ' í, -, ;
L’EiCO DEIiLE ViAJjLI ViAiLDESI
^■5^í
APPELLO URGENTE
AI CRISTIANI
ùA COlNFJittEJNZA PEjd lA EVAì’ìUhaJZZ-AììIuNE 1?EL MOi\uO, riunita a beateoiierg (Svizzera)
uai 6 al 13 A^oaio ’49, comprendente
dOO parieciponti di cui W operai di
Uio t, pastori, missiouarr o responsabili di opere sociali) di 17 diiltrenti
nazionalità e 10 campi missionari,
impressionata dalla importanza e
ualla iragicità dell’ora attuale, rivolge un vivo appello a lutti coloro
cne uauuo una qualsiasi respousabiliià nella direzione delle chiese o assemblee protestanti di Europa o nel
mondo e specialmente ai Pastori e
dirigenti ai quali, il Si^ore ha affidato la cura delle anime.
1 due segni che, in base alle infallibili profezie della Bibbia, ci annunciano che noi siamo entrati nell’ultima ora del nostro tempo, sono
visibili:
LO SIATO D ISRAELE E’ FOr^OATO.
L INIQUITÀ’ INVADE, COME
UNA MAREA CHE SALE IRKestSlIBILMENTE, IL MONDO JNlERO E RAGGIUNGERÀ PRE310 LA SUA PIENEZZA.
Noi sappiamo d’altra parte che
Gesù attende la sua ora, sedato alla
destra del Padre e che presto la piedizione: « Questi» Gesù ritornerà a diventerà un fatto storico.
E’ per questo che, in questi ultimi
tempi, prima che il giudizio di Gesù si taccia sentire sulla terra, noi ci
sentiamo spinti ad esortare ogni creatura al ravvedimento ed alla tede in,
Gesù Cristo.
Nessuno può sfuggire a Gesù Cristo. La salvezza, per mezzo di Gesù
Cristo, è oggi ancora offerta a tutti.
Versando il suo sangue, il Cristo
ha riscattato il ntondio intero, ed £gli solo, il Cristo, ha la podestà di
perdonare i peccati.
Chi crede in lui è salvato; chi non
crede è condannato.
La salvezza è solo in Giesù Cristo!
Noi che portiamo il Suo Nome,
abbiamo l’alto obbligo di annunziare
questo messaggio di salvezza agli uomini che vivono neiraffanno, nella
miseria materiale e spirituale, nel
dolore, nelle tenebre, nell’augoscia
della morte, e tremano al cospetto
di uno spaventoso avvenire che li attende. Noi udiamo la umanità chiedere a gran voce la liberazione. Noi
sappiamo anche che gli sforzi che
essa fa per cercare di salvarsi da se
stessa, non possono condurla che alla
catastrofe, ai dubbio o ad una cupa
rassegnazione.
Specialmente coloro che sono chiamati a proclamare la Parola di Dio,
portano la responsabilità delle anime che si perdono, essi stessi ai quali Gi'sù ha detto: « Andate per tutto il mondo e predicate l’Evangelu
ad ogni creatura ». Abbiamo noi obbedito a questo ordine? I nostri contemporanei hanno udito, per mezzo
nostro, l’Evangelo ?
Se è vero ohe 500 milioni di esseri
umani non conoscono nemmeno il
nome di Gesù Cristo, ciò è in parte
colpa nostra!
Se milioni di Europei, che pure
hanno udito predicare Gesù, ignorano quasi completamente il potere di
perdono che è in Lui, la potenza della Sua risurrezione, la speranza del
Suo ritorno e la eterna perdizione,
ciò è in gran parte colpa nostra.
Riconosciamo, cristiani, con molta
umiliazione, che noi ci siamo occupati con maggiore frequenza delle
cose del mondo ed abbiamo cercato
il favore del mondo anziché occuparci delle cose di Dio e cercare il favore
di Dio, di modo che oggi, la linea
di demarcazione fra il mondo e la
Chiesa è appena visibile. L’amore
del prossimo, la purezza, la sincerità sono virtù disprezzate; l’adullerio
la vita licenziosa, la gozzoviglia, l’avarizia, l’invidia, l'odio e la maldicenza sono tollerati nelle Chiese e
questa tolleranza annulla, rende fiacco rinleresse per l’Evangelo in mo
do che il nome di Cristo è deriso.
Gesù ha lo stesso potere oggi come 2000 anni fa per salvare i peccatori, poiché Egli é stalo crocifisso
per i peccati dtel mondo e. mediante
la sua risurrezione, ha riportato la
vittoria sulla morte.
Perchè il messaggio evangelico ha
peidulò tanta parte delia sua poten
za? Perchè i fondamenti della nostra
fede tono stati minati,Ricossi, in proporzione spaventosa.
NCI DICHIARIAMO DI CREDERE;
1) Che la Bibbia è interamente e
in tutte le sue parti, la Parola di
Dio. Se noi l’attacchiamo coi nostri
dubbi, se vi togliamo qualeiie cosa,
non vi è più alcun messaggio avvalorato dalla autorità del Dio vivente
e noi possiamo offrire solo delle pie
tre agli affamati che ci chii'dono il
pane. ^
2} Cile solo per il sangue di Cristo
possiamo ottenere il perdano dei peccati e la vittoria sul peccato.
Se noi abbaneloniamo questa base
fondamentale della fede, non vi è
più alcun messaggio per coloro che
cercano il perdono e la liberazione
dalla potenza del male.
3) Che lo Spirito Santo ha il potere di creare in noi una nuova vita.
La Parola di Dio non può produrre
!a noi vita e forza che allorché essa
è annunziata mediante la potenza
dello Spirito Santo. Se questi non
anima più il messaggio, si cercano
allora dei surrogati dello Spirito Santo. Ogni sforzo delPuomo non potrà
mai sostituire lo Spirito Santo.
Noi ci siamo umiliati in un profondo sentimento di pentimento a causa
dello stato delle nostre Chiese ed as<:emblee cristiane , ed a causa della
dominazione de} Maligno sui nostri
rispettivi popoli.
Se noi non ritomiàmo aU’Evangt lo
integrale del Dio vivente, se noi ùon
l’annunziamo al mondo intero, se la
sua potenza di rinnovamento non penetra la nostra vita, i popoli deU’Europa, e la Chiesa di Cristo saranno
raggiunti da un giudizio più terribile
di quello che il mondo ha già conosciuto. Per questa ragione no) supplichiamo solennemente ciascun uomo o donna che abbia un incarico
o una responsabilità nella sua chiesa o assemblea, di giiardari a se
stesso e gli diciamo:
« Oggi, se voi udite la sua voce,
non indurate il vostro cuore ».
A NOME DELLA CONFERENZA PER L’EVANGELIZZAZIONE
DEL MONDO: (segue elenco di 3.7
delegati di ogni nazione.
‘r '
. r
.uV-,C'
1«v fr ‘.i-ì
Pastori delle Cinese \ aidesi del Sud-Anieriea in orcasionr del culto di consai’razionc dei
Ministero C. CiFiot e Aldo Comlin, a C.ulonia V^aldense il iì Marzo ìH49.
In piedi da sinistra: Kmilio Ganz, i'arlos Neurin, VVilfrido Artus, Carlos ][Grìut, Krnesfo Tron
Silvio Long, Giovanili Tron, seduco ii defunto Pastore Kiiritjue Beux.
andidati al Sacro
Aldo Comba,
SCCMUNICA
Se ne parla da ogni parte, si i.jntinua a parlarne come di argomento
tra i più impurtauli, anche tra li giàvi preoccupazioni dell ora. Ci parve in
principio che Roma, impugnando le
sue armi spirituali, movesse incontro
ai mitra di oggi armata delle alabarde della Guardia Svizzera e la cosa
sembrò rasentare il ridicolo. Ma dovemmo ricrederci: Roma sa sempre
quello che fa; ritenerla meno abile
ed efliciente oggi che nel passato è
scambiare un desiderio per la realtà. Roma potrà mancare di fedeltà
alI Evangelo, ma pop di perspicacia,
di psicologia e di tempestività.
Sembrava che su di un mondo ormai ili lauta parte convertilo all’indifferentismo religioso, al materialismo, aH’anticlericalismo maschera
dell’antìcristianesimo, le sanzioni
spirituali non avessero più effetto e
che i fulmini ecclesiastioi dovessero
essere neutralizzati dalla presenza di
tanti parafulmini. Invece non è andata così. Il risentimento, le stesse
invi llive scagliate da tante parli ed
in forma spesso violenta sono prova
clotjiiente di un generale sgomento,
anche in chi faceva lo spirito forte.
Non si reagisce con tanta passione a
quello che lascia indifferenti. Non è
vero che comunisti e socialisti nostrani abbiano accolto la scomunica
con uno scoppio d'ilarità. Se ilarità
v’è stata, è stata falsa, convenzionale,
forzata, è stato un rider verde che
maschera male un molo istintivo,
qua.si subcosciente di apprensione.
Chi ha rilevato quella risata ha ancora scambiato per la realtà un suo
desiderio. Se costoro avessero riso
della scomunica, avrebbero smesso
hi n presto di pensarvi e di parlarne.
Invece non sembrano ancora in procinto di lasciar cadere l’argomento.
E’ giustificata Roma di aver lancialo la scomunica? Ha agito oppor
Imiamente, dal suo punto di vista?
Se sì. perchè ha tardato tanto? Domande, a nostro parere, oziose. La
scotiiunica per agioni poluiche non
è una novità nella Chiesa romana,
che anzi è stala sempre più severa
coolro gli scomunicati politici che
contro gli eretici. La scomunica oramai è stata lanciata ed ha prodotto
effetti insospettati da molti, ma non
certo da Roma. Essa sa bene che nel
mondo cristiano, sono innumerevoli
coloro che non si emano della loro religione c della loro chiesa, ma che ei
rengoiio ad avere ed a lasciare uno
Spiraglio aperto per l’ora estrema;
non si sa mai! Questo stato d’animo
non è una particolarità del cattolicesimo. ma è indubbiamente più
diffuso in esso die altrove. E’ proprio su questa posizione che Roma
basa la sua forza psicologica, secondo una sua vecchia tradizione. E’
naturale quindi che costoro rimangano oggi sgomenti e altri non lo sono meno perchè temono di non poter più fare sicuro affidamento su
questi sgomenti.
Riflessi suirevangelismo
Anche nel nostro ambiente evangelico che la scomunica pon tócca io
alcun modo, dato die siamo già serviti, ce ne siamo interessali e ne abbiamo discusso, non sempre molto anilamentc o felicemente.
Più che la misura in sè, intcressa’ o le reazioni che essa ha provocalo. Qualunque queste siano, hanno
in ogni Caso dimostrato una realtà
confortante in sè. L’umanità cristiana non è ancora completamente sorda ai motivi spirituali. Le dottrine
antireligiose e materialistiche che
prclende di professare sono, più
spesso che non si credà, frullo di lina posa o di uno spirito gregario,
non altrimenti di certe inferiori manifestazioni religiose. Sono una vernice che male resiste agli agenti climaterici. Non certo nella misura in cui
ciò si sarebbe verificato in altre epoche, ma sempre in misura che
molti, stando alle ostentate manife
stazioni, non avrebbero saputo immaginare, l’anatema ha gettalo lo
scompiglio in molte zone della catiolicilà che sembravano ornai avulse dalla Chiesa.
Ne emergono anche dei pericoli
por le chiese e le comunità di altre
confessioni cristiane. Anzitutto quello di cedere alla seduzione di ragionamenti di questo tipo; i nemici dei
nostri avversari sono i nostri amici.
Sillogismo falso e pieno d'insidie clic
in diplomazia ha dato talora luogo
ad alleanze catastrofiche e mostruo
\wÈ ValilMeiiTiii
La seduta inaugurale del 95" Anno
Accademico sarà tenuta, nell’Aula
Magna di via Pietro Cossa 40, il giorno i" Novi inbre, alle ore 17,30 precise.
Il culto sarà presiedùto dal Mos
deralore, Past. Guglielmo del Pesco.
Incaricalo della prolusione è il prof,
Davide Bosio, il quale tratterà l’argomento: / Salmi, innario d’un popolo.
La sessione autunnale d esmii è
fissata nei giorni 26 a 29 ottobre.
Il Convitto annesso alla Facoltà si
aprirà la mattina del 25, martedì
soltanto per coloro che dovranno
sostenere esami. Per tutti i Convittori, esso sarà aperto la mattina di
lunedi 31 ottobre.
d’iitli gli Studenti sono tenui! a
trovarsi a Roma non più tardi della
sera del 31, preannunziando il loro
arrivo al Decano c Direttore del Convitto. Quelli di primo anno, i quali
non ije fossero si .ali informati, chiedano in tempo orecìsaBÌoni riguardo
alla retta, il corredo richiesto nel
Convitto, rammonlarc della borsa di
‘Indio.
Roma, 20 Setii*mLi“ 1)49.
Per il Consiglio:
Prof. Ernesto Comba»Decano
se. In secondo luogo la teutazioue
di un tacile proselitismo Ira gli an>
gosciaii eù i disgustati- in uu tempo
ed in località d inteidetto fe eresie
meùiuevaii si dilfoudevauo e si multiplìcavano di prelerenza. darebbe
oggi uu proselitismo di scadentissima qualità, ùi zavorra pericolosa
per la spiritualità delle Chiese.
i capi e le guide responsaliili
delle singole Chiese ed organizzazio- J
ni ecclesiastiche s<>no abbastanza
prudenti ed illuminati da dare atiidamento di non lasciarsi adescare a
muovere passi talsi, ed in definitiva
deleteri per le Chiese stesse, nella
sfera di loro competenza, il pericolo non è meno reale per qualche comunità o gruppo, specie nelle Cliiese a ordinamento presbiteriano.
M. Eynard.
Pubblichiamo questo scritto del now
stro egregio collaboratore, anche se
non ne eondividiamo tutte le idee. Es.
so-può comunque far rifletter© e ser-"^
vii'e di base ad una utile e fraterna discussione. (Dir).
Deux hypocrisies
Dans l’histoire, trop d'hommies, Uap ’
de choses revêlmerut, sans les mérUer
réellement, des emeignes et vrvsignes
clurétiens, U n'g a rien de plius abject
que Le mensonge, La sirrmlation et l'hy.
pocr-isie. Cet état de choses provoqua
une protestation et mue révolte. L’Etat portait les symboles et insïyius
du christmnistrie, s'intitulait clncUen
sans l’être effectivemeni. Et l'on pour.
font en dite autant de la vie, de la
science et de l’art, de Véconomie et du
droit, de toute la « culture vhrttien-i
ne )]. üu justifiatit même jrwr le chnstianisvLe l'explgitapioii de l'homme par
l’homme dg/ris la vie sociale on soute-i
naît les riches et les forts de ce nionae.
Dams le monde chrétien, mva%l
core l’a/ncien pdien, appelé à Védifica-*.
tion de là vie chréUewne, mais chez le-''\
quel fomeritaieÿà. encore les passions
mauvaises. L’Eglise l’influençait inté- ■
rieurement, mais elle ne pouvait pas
vaincre, par la violence, sm ancieune
nature. C’est un processus inténeu/r
caché, invisible. Le lioyaunie de Dieu
rient imperceptiblement. Il s’était nvrumulé dans le nurnde chrét'mn beaucoup d'hgpocrisi(‘, de mensonges, de
conventions, dg, rhétorique. Un soulèvement était inévitable. La révolte
cantre le christianisme et son abaïuion
ne manifestait souvent qu’un de.sir
sincère dg vmr l’extérieur semblable
à l’intérieur, S’il n’g a pas de chrisstianisnie au dedans, il ne doit pas g
en avoir au dehors. Si l’Etat, la société, la culture ne sont pas chrétiens intérieurement, il ne faut pas Imix donner Ce titre. U ng foMt jnis s'imuier et
nientir. Cette proteMation avait un
côté positif : la haine du mensonge et
Vanurwr de la vérité. Mais, de pair avec la vérité et la sincérité, la prof es.
fation contre le mensonpe et Vhgpocn.
sie, se manifestent un nouveau mensonge et une nouvelle hypocrisie.
En partan t du principe que les hommes et la. société n'étaient chrétiens
qn’cæférienrement, par simuLaiire, an
en vint à affirmer que, le. chnstiaiv'.. i*
me est ung chimère et un morgsonge, et
l’cm considéra l'éche.c dg la religion
chrétienne. On s’imagina ensuite avoir
ntteint un niveau plus élevé, une jilus
gra,nde perfection,, une confession de
loi plus authe.nt'ique. A l'hypocrisie
rhrétienne se substitua une hypocrisie,
anfichréfieime.. Nicolas Berdiacff.
[iaz.
Rwordisimo a tutti gli insegnunti
rannuale convegno dellp jipresa, che
avrà luogo, D. v. a Pincrolo, il giorno 12 Ottobre, alle ore 9 nei locali
della Chiesa Valdese.
Nel caso che rum fosse vacanza d
12, il convegno è spostato al giorno
successi.vo giovedì 13 ottobre.
Programma. Mattino: breve culto
d’apertura e studio.
pomeriggio: comunicazioni vaiie
e discussione attività invernali.
E’ previsto un pranzo in comune a
prezzi modici.
Il Seggio.
3
P
L'ïliCO D.E(LLE ViAIiLI VAiLDEiSII
Regi nedi bellezza
bo
I gravi problemi del giorno, la svalutazione della moneta, l’acercontrasto fra l’Oriente e rOccidente, l’instabilità delle sistemazioni
sociali, le calamità e i drammi di questo tempo, non hanno impedito
i giornali di pubblicare articoli sU articoli ad! esaltazione della tale o
tal’altra Miss.
Si direbbe, aiizi, che in queste ultime settimane la passione per le
^regin(tte di bellezza stia assumendo un'ampiezza del tutto impensata.
« La Nuova Stampa », per esetnpio, di lunedì 19 corrente, pubblicava
^iiel centro della terza pagina una grande fotografia delle varie con'i'correnti al titolo di a Miss Europa », riunite a Palermo e fotografate
naturalmente in im succintissimo costume da bagno; e, nello stesso
: numero del giornale, si potevano leggere alcune notizie riguardanti
i l’elezione di Miss Occidente, Miss Napoli, Miss Sorriso, Miss Piemonte
Miss Liguria.
Proprio si direbbe che il popolo italiano non abbia altro da fare;
.> e mentre le masse si agitano, mentre le tragedie si abbattono sull’nmanità, mentre le esperienze della vita si rivelano dbre per tanta gente,
^c’è chi ha tempo e denaro da perdere per partecipare alle elezioni
■ delle varie reginette di bellezza, da Torino, a Stresa, a Palermo.
E bisogna anche vedere in quali termini ne parlano i giornalisti;
'■T per esempio, il corrispondente de « La Nuova Stampa »;
j «Le ragazze indossano elegantissimi costumi in due pezzi...L’e' norme ^olla ha quindi agio di esaminal e una per una ad oOchio nudo
le undici bel'e creature mezzo sorridenti e mezzo emozionate.
Appaiono tutte fisicamente complete, proporzionate, mentre l an^ nunciiaore Filogamo dà in pasto al pubblico ragguagli in cuntimetri
‘'secondo le misurazioni compiute nei rispettivi paesi all’aitto della nomimi a Miss. Miss Francia, ad esempio, è alta m. 1,67, giro di petto
- centimetri 89, taglia centimetri 17, peso 52 chilogrammi. Miss Svizz' ra
ha un giro cfi petto di 92 centimetri, mentre il giro delle anche è di 94.
Miss Svezia è la più alta di tutte, m. 1,73, petto 84, è s’aneiata, biondrt
di capelli e rossa di carnagione... ». E così di seguito.
E a noi die importa tutto ciò? E all’umanità, credete veramente
che importino molto questi dettagli somatici? Che proprio il giro di
petto o delle anche di una donna, sia pure di una Miss nazionale, dehha essere cosa di tale valore da imporsi all attenzione del mondo?
Tutte queste misurazioni, mi si perdoni se lo dico, mi fanno pensare
di più a una fiera del bestiame ohe all’elezione di una Miss : vitelle,
cavalle, taglia centimetri tanti, peso chilogrammi tanti, giro di petto
ceiitimt tri tanti !
Ci sarehhe da ridere, se in fondo a tutta questa questione delle
reginette non ci fosse qualcosa di serio, di molto serio. E la serietà di
cui parlo non è dovuta al fatto che l’elezione di una Miss non è tanto
scopo a sè stesso quanto un motivo per organizzare feste popolari, manifestazioni artistiche, commerciali, industriali, turistiche.- C’è qualcos’ altro che mi fa riflettere: qualcosa che m^ dice cqmej ancora in
questo caso, la creatura umana abbia perso il senso dei suoi limiti e
si compiaccia in una perniciosa esaltazione di sè stessa, fonda a sulla
vanità dii ciò che perisce e sull’oblio di Colui al quale il Salmista dice:
« Sei tu che hai formato le mie reni, che m’hai intessuto nel seno di
mia madre. IO TI CELEBRERÒ’, perchè sono staio fatta in modo meraviglioso, stupendo. Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore, vedi
se v’è in me qualche via iniqua e guidami per la via eterna ».
Non esitiamo u dire che questa passione per le « regine di bellezza » è una delle varie forme della idolatria contemporanea che toglie
a Dio ciò che gli è dovuto e lo riversa sulle creature di carne che durano sulla terra per pochi giorni.
Oggi, come al tempo di Palo. « gli uomini dicendosi savi, soti diventati stolti, e hanno mutato la gloria dell’incorruttibile Iddio in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile; hempo itdorato e servito
la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno »,
Ermanno Rostan.
gìoso raccento non cadrà nè sulla astratta trasmissione di nozioni nè sulla
spir tualità del maestro (pericolo pietistico), ma sulla onestà intellettuale e
.1 rispetto all’iniziativa di Dio sull’animtì del fanciullo; safper assistere con
spirito di preghiera a ciò che Dio può
fare.
Uno scambio di idee ,interessante e
vivo segui lo studio ; oltre agli argomenti già toccati dal prof. Miegge, si parlò
anche della responsabilità ohe Tinsegnante evangelico come tale, deve saper assumere., con una concreta presenza e presa di posizione in campo
professionale.
Nel pomeriggio, attraverso la discussione nello schema di statuto, prese
gi^adatamente forma quella associazione la cui necessità era vivamente sentita da tutti. Essa si chiamerà Associazione Insegnanti Cristiani Evangelici
inseGnnnTi n conueeno
Dopo il Sinodo erano state organizzate due giornate di incontri e discussioni per gli insegnanti evangelici, la
prima di riposo, svago e meditazione
a Praly, preparazione alle seconda di
più .ntenso lavoro, a Torre Pellice, con
studi c Congresso vero e proprio
Di esse vogliamo dare un breve cenno qui, specialmente per coloro che, a
causa della distanza o per altri motivi,
non poterono unirsi a noi, ma ohe sentimmo ugualmente vicini, come ne fa
fede il telegramma di adesione di un
direttore didattico evangelico dell’Abruzzo.
Quello di Praly fu una serena giornata di gioia fraterna e di edificazione,
sia in particolare visitando Agape, s'a
partecipando, nella raccolta chiesetta,
al culto presieduto dal pastore Franco
Sommani.
11 sabato mattina ci ritrovammo in
buon numero a Torre Pellice, nei locali dell’Asilo, , gentilmente concessi,
per una breve meditazione relig’osa
del pastore Ayassot e lo studio del prof.
Miegge, di cui accenniamo qui ai punti principali, perchè di fondamentale
interesse, per noi.
11 tema era vasto, ma subito dall’oratore ricondotto alle sue vere dimen
OTganizzazione di convegni, la pubblicazione di un notiziario ecc..
L’ultimo atto del convegno per l’elezione del Seg^o che r'sultò cosi composto : Evelina Pons, presidente ; Dott.
Carlo Alberto Theiler, vice presidente ; Maria iProchet ved. Bonnet, segretaria, prof. Cornelio Vinay e Paolo Frache membri.
A coloro che la cosa interessasse e
che volessero mandarci indirizzi, 'Adesioni, o esprimere desideri e suggerimenti di interesse generale, segnaliamo
Findirizzo dell’Associazione, via Ro
ma 2, Torre Pellice (Torino). '
Concludendo, desideriamo ringraziare la Pro Valli che è stata larga di aiuto e di consigli nella fase preparatoria
di questo Convegno ed auguriamo ohe
l’Associazione, grazie alla collaborazione di tutti, possa affermarsi ed es
e si propone di collegare tra loro tutti ggj,g inooragg amento e di aiuto a
gli insegnanti evangelici di ogni ordine gjj insegnanti nella loro opera di
e grado, per lo studio alla luce del Van- testimonianza cristiana,
gelo di tutti i problemi inerenti alla loro attività professionale, attraverso la H Cronista.
COBKtSSO F- i V. 19M Asilo vecchi Evangelici
Vittoria
sioni con l’interrogativa: che cosa dice
la B bòia dell’insegnamento? Alcuni
passi biblici possono fornire precise
indicazioni per una pedagogia cristiana :
anzitutto da Deuteronomio 11 ; 18 a
23 traspare il senso sacramentale dell insegnamento che non è solo tramissione, ma comunicazione della legge,
pegno della grazia. In Matteo 28; 19 a
20 e in Atti 5; 42 l’insegnamento è
l’annunzio della Buona Novella e in
Timoteo 1 ; 2 e 4; 11 raccento cade
sul l'oggetto da insegnare, cioè l’amore di Db.
Da ciò si può dedurre che, come la
verità che Dio è Amore non è nozione
e neppure è giacente naturalmente in
cuor d'uomo, così la concezione biblica deir'nsegnamento non corrisponde,
per noi oggi, nè ai principi della scuola vecchio stampo (autoritaria e nozionist ca) nè a quelli della scuola attiva,
sebbene vi si avvicini assai di più ; ma
è qualcosa di più, presuppone qualcosa che riceviamo dall’Alto, Finserirsi
di un terzo, Gesù Gristo vivente, tra
chi crede e insegna e chi impara e crederà ; il primo è chiamato a servire
D o nella persona del discepolo, il secondo sa che può essere ammaestrato
solo da Dio, Maestro di tutti. In particolare riguardo alFinsegnamento reli
I Era davvero il congresso della F U
V (si è domandato al Sinodo, anzi al
congresso stesso) o non era soltanto il
congresso di Agape r
Il punto resta incerto, se si vuole,
perchè il problema di Agape è ancora
aperto oggi per molti.
Anzi, a! Congresso si sono ben notati e sviluppati i due sensi in cu il
problema è aperto : « problema del
presente » e « problema del futuro »,
\lorrei chiamarli.
Il « pioblema del presente » è, in
tondo, nel binomo (involontario, forse, come binomio) deliia domanda iniziale: F UV o Agape?.Unioni — Agape, cioè: è un problema di reciproca comprensione, di amore.
Non ci possono essere, neppure larvatamente, ostilità : non ci devono essere. Se Agape vuol essere una comunità vivente, deve portare i;n sè l'agape spirituale: ed e^a, nella sua luce
irradiante, sarà riconósciuta da tutd coloro ohe veramente cercano la v'a dell’amore. Se veramente (( vive », Agape supererà tutti gli ostacoli.
Ma sta in noi —■ in noi, unionisti
delle Valli e dell’Evangelizzazione d' farla vivere : portare gli uni agli altri problemi, obbiezioni, dubbi, e risolver!; insieme, nella carità. Non porre
os.acoli : ma osservare gli ostacoli e le
mancanze, per superarli insieme.
Agape è cosa nostra, di ognuno di
noi, se cerchiamo di realizzare In essa,
veramente, l’amore di Cristo: che non
ha, e non vuoi porre barriere, ma toglierle via.
11 « problema del futuro » è sgorga 0 dalFesperienza viva che i camp
di lavoro hanno fin qui portato, e si apre su tutto quel terreno che Agape avrà dinnanzi a sè quando sarà costruita. Non vogliamo che quest campi finiscano, l’esperienza vi è stata troppo
viva e feconda.
Per quanto sta in noi i campi di lavoro continueranno: n questo senso è
stato approvato, all’unanimità, l’unico
ordine del giorno del Congresso.
1 campi, poi, ad Agape stessa sono
un altro punto interrogativo : che non
è stato totalmente risolto, anzi rimane
aperto alle voci più vive che scaturiranno ancora in quest’anno di lavoro
•Così il Congresso, per quanto piccolo per tanti assenti, anche v'cini ahimè,
ha cercato di ascoltare la voce di questo silenzio, di questa assenza.
Forse non ci è riuscito.
Ad ogni modo si rivolge a voi, che
non siete venuti, per pregarvi di portare Fanno prossimo la vostra voce, qualunque essa sia, e la voce delle vostre
unioni : insieme, soltanto insieme, potremo veramente costruire l’Agape di
domani, che si forma ancora, prima di
tutto in ognuno di noi e nelle nostre
unioni. Letizia
Il nostro Asilo aoooglie attualmente dodioi ricoverati, in maggioranza
del Sud Italia, uomini e donne che
abbiamo tolto per lo più dalla strada
o dall’isolamento spirituale in cui erano presso mtituzioni o famiglie
cattolioiie. Abbiamo cercato di dar loro il necessario ; un cibo sano, un
tetto ospitale, un ambiente calmo che
fosse una seconda famiglia e un saggio di vita comunitaria. Abbiamo avuto a coadiuvarci nel ireggerlo la signora S. Ciardiaia, le signorine G.
Calabria e A. Niniano e il Pastore
emerito U. Sarrubbi. Li ringraziamo
tutti, come ringraziamo pure i ricoverati ohe hanno coadiuvato in cucina, nella pulizia, nel fair la spesa e
in qualche altro modo. Da notare che
in questa nostra opera di bene sociale ogni prestazione di lavoro, è fatta
griatuitamente; infatti non abbiamo
personale di servizio estraneo.
Mercè gli aiuti avuti mensilmente
dalFDNEiRA e da altre consimili opere assistenziali e quelli fattici pervenire dal Pastore G, Comba dj Roma, le spese di vitto quest’anno non
sono tioppo aumentate in confronto
del costo della vita.
Ringraziamo i Pastori e i Consigli
di Chiesa, specie quelli del IV e V
Distretto, ohe durante l’anno o alla
chiusura dei conti si sono ricordati
di questa istituzione. Grazie pure alle persone amiche italiane e straniere
che Ci hanno fatto pervenire offerte,
doni o pacchi di eibi e indumenti. Un
gra»ie vada al Dott. B. Mingairdi
per le su« prestazioni mediche gratuite. Non possiamo non ringraziare
anche q-uj la Ta/vola Valdese ohe ci è
sempre venuta in aiuto quando- le offerte sono state poche per supplire
alle numerose spese.
E al disopra di tutti ringraziamo il
Signore che ha suscitato tanta liberalità.
Qui trottVtri't'Ott ait cid?
On raconte que Jea/n Wesley, le fondateur da méthodisme, eut, une niuit,
un songe dans lequel U se vit lui-niêfne aux portes de l’enfer. ïl demanda
alors à ceux qui étaient à l’intérieur :
— Y a-t-il des catholiques romains!
— OvÀ, lui répondit-on, en- grarid
nombre.
— Et des membres de l’Eglise réfor- rnée ?
— Oui, et en grwnd nombre.
— Et des presbytérien-î ?
— Oui, et en grand nombre.
— Et des méthodistes?
— Oui et en grand mombre.
Tout surpris et déçu surtout de la
dernière réponse, il prit n/n aaitre che- ,
min et se trouva aux portes du oie.1.
Il y répéta les mêmes questions ;
— Y a-t-il ici des méthodistes ?
— Non! ‘
— Des presbytériens?
— Non!
— Des membres de l’Eglise réformée ?
— Non!
— Des catholiques romains?
— Non!
— Qui avez-vous alors? demanda-til a/u comble de l'éUmnement.
— Nous n’avons personne ici qui
porte les noms que vous venez de mentionner... Le seul que nous conmaissions
est celui de chrétiens.
Cité par « Le Hoc » avril 1949
L’animo umano non è mai più lietamente intonato di quando ha trovato il
suo lavoro adatto.
W. von Flumboldt
Jc...
(Luca 1: 32).
Dio mandò il proprio figlio., per salvarci, per persuaderti, non
per farci violenza. A Dio non si conviene la violenza.
...Poi lo manderà anche per giudicare, e allora chi potrà reggere
alla .sua apparizione? (Dalla « Lettera a Diogntto).
« Che nè del bimbo cui, fra tante ambasce,
Tancella del Signor suo latte diè?
Il fanciidlin che giacque, avvolto in fasce,
dentro una- rozza mangiatoia, -ov’è? ».
« Dovè colui che avendo consacrato
interamente l’esistenza al ben,
coi malfattori venne annoverato
e del Calvario trangugiò il veleii? ».
Lettor quel bimbo è diventato grande;
quel morto vive per l’eternità;
vive nei cielo e dal suo trono espande
in cielo e in terra, sua regalità.
IjO voce che a Betlemme fu vagito,
or di molt’acque è simile al tuonar;
I lo sguardo che Simone ha convertito,
splende del sole meridiano al par.
Tale, esultato a le superne sedi,
il vide quel Giovanni ch’egli amò,
c in su Vistante, esanime ai suoi piedi,
la fulgida visione lo accasciò.
Tale, apparendo quale appare il lampo,
gli uomini tutti un giorno lo vedr-im,
e monti e rocce, onde trovarne scampp,
indarno i suoi nemici invocheran.
Ecco, quel giorno tiene ardente come
una fornace, il giudice è vicin;
ma per color che temono il suo nome,
sarà pienezza!' di salute alfin.
Lettor; se pure di .salvarti aneli,
se dimorare in .sicurtà vuoi hi,
prima che il Cristo eterno a te si sveli,
credi in Gesù, rifugiati in Gesù.
D. Argentieri (pastore).
4
V
LMCO 0EIULE miiLl VA00E'SCt
LIBRI
DBSORDiEE DE L’^HOMME ET
DESiSEIN DE DIEU. Ed Deluchaux
et Niestlé N^wihàtd.
Sotto questo titolo generale^ la Casa editrice "svizzera ha pubblicato
quattro preziosi volumi eontemuiti
gli studi presentati e discussi alla
Conferenza ecumenica di Amsterdum,
nell’agosto del 1948. I titoli lei volumi sono significativi ed i volumi stessi racchiudono il frutto del lavoro intellettuale e della meditazione spirituale di uomini molto conosciuti nel
mondo ecumenico, rappreseaitanti del.
le varie chiese e delle varie correnti
teologiche e sociali del nostro tempo,
ad eccezione della chiesa Romana. E’
impossibile parlare dei singoli volumi in una breve recensione sul giornale; ma speriamo di poterne pubblicare
ogni tanto alcuni brani e di tener desta l’attenzione dei lettori sui oroblemi del nostro tempo, considerati nella
luce del pensiero cristiano e dell'esperienza ecumenica. Ci 'basti dire che
questi volumi, pubblicati sotto la direzione del Consiglio ecumenico delie
Chiese, senza però che esso si senta
vincqlato a tutte le opinioni espresse,
sono di una indiscussa ricchezza ed
utilità per quanti anelano a ripensare la loro fede, la vita delle chiese, i
problemi della .società sul fondamento
della signoria di Cristo; e costituiscono anche un invito alla conversazione ecumenica con dei fratelli in fede appartenenti ad altre confessioni
religiose in altre nazioni del mondo.
Ecco i titoli dei quattro volumi già
pubblicati ;
1) L’EGiLISE UNIVEESBLLE DANIS
LE DBSSEIN DE DIEU. '
2) LE DESSEIN DE DIEU ET LE
TEMOIGNAGE DE ìL’EGLISE.
3) L’EGLISE ET LE DESORDRE
DE LA SOCIETE.
4) L’EGUSE ET LE DESORDRE
INTERNATIONAL.
Il quinto volume contiene la relazione delle sedute e le risoluzioni deiTAssemblea di Amsterdam.
Prezzo di ognj volume ; fr. sv. 5,25
Prezzo globale dei cinque volumi : fr
sv. 25. (e. r.)
GEORGE WASHINGTON, CREATEUR D UNE NATION ;wr Erneg,
('hi-isteiì. Ed. Labor et Fides - Genève. Prezzo f,r. sv. 7,50.
La nota casa editrice ginevrina si
è specializzata nel pubblicare una serie di volumi a carattere biografico,
per divulgare la conoscenza di nobili
personalità del tempo passato, nel
campo de] pensiero religioso, pedagogico, politico. Ne è sorta così la collezione « L^s Vainqueurs », iniziata con
una rievocazione di Pietro Valdo per
opera di Giov. Jalla,
Il volume su « Giorgio Washington »
fa parte di un’altra collezione intitolata : » Nobles vie^, gramds exemplf.s ». L’autore, il Pastore E. (^risten, fa rivivere in un libro di 200 pagine, la personalità del primo presidente degli Stati Uniti, liberandola
da tutto ciò ohe è leggendario, per inquadrarla nella counice dei fatti storici, dove l’uomo appare in tutta la
sua realtà. E se anche in quella corni
ce ci sono dell© ombre, caratteristiche
(li ogni vita umana, esse non oscurano affatto la lue© che emana dalia figura di G. Washington il qual© ha
saputo render© un imimenso servizio al
suo paese, ubbidendo alla voce di una
cluara coscienza, ed ha anche saputo
infondere neU’animo della sua generazione e di quelle successive il rispetto della peasona © la liibertà di opinione, frutto di una imipostazione cristiana della vita.
Gli libro di storia: ma la storia è
sempre maestra di riflessioni. Questo
libro fa riflettere. (e. r.)
iàCiiWEiTZER L’AFtRiOAIN par
Ernant Christen. Ed, Labor et Fides,
Genève. Prezzo ir. sv. 7,50.
Anche questo libio fa parte della
collezione « Eobles vies^ grwnds extmpieis ». E' indubbio che Albert
Kciiweitzer, medico, musicista, filosofo, teologo e missionario è un uomo
che ha vissuto una vita nobile, esemplare. Il nostro giornale ha ultimamente rievocato questa bella © ricca
personalità di apostolo dei tempi moderni, ma questo volume invoglierà
a conoscer© più a fondo la vita e Peperà di un uomo veramente eccezionale, al servizio di Dio nel servizio dei
fratelli. Ottima lettura per tutti, specialmente per i giovani, in un tempo
in cui sembrano prevalere le concezioni egoistiche della vita. A. Schweitzer
ci mostra ohe la vita è sopratutto sa-'*
crificio, dedizione di sè alla causa di
Dio ; ma nel saciiificio la vita ritrova
il suo vero significato. « Ohi perderà
la propria vita per amor di me », ha
detto Gesù, « la troverà ». (e. r. )
STANLEY. BRliSEUR D’OlBiSTAOLES par Jean Jacques Laufer, Ed.
Labor et Fides. Genève. 'Prezzo fr. sv.
7,50.
Sempre della stessa serie, ecco una
altr,a intetressapte biografia di una
personalità nobile © coraggiosa, la cui
conoscenza è utile alla nostra generazione, non solo perchè essa fa rivivere tutto un mondo ormai tramontato,
ma sopratutto perchè ci rivela degli
uomini che hanno saputo costruire
con tenacia, con perseveranza e con
fede. Stanley è stato viaggiatore e
missionario; il suo nome è legato a
quello di Livingston© e le sue esperienze ci conducono nell’interno del continènte africano, nel tempo delia prima grande attività missionaria. Gli
uomini, anche i più grandi, hanno le
loro colpe e le loro deficienze ; Stanley
ha avuto le sue. Ma, nello studio de]
carattere e della vita degli uomini,
Dio può illuminarci ©d anche educarci.
Co-m© dei precedenti volumi, oosl
anche di questo bisogna apprezzare la
pubblicazione e la stampa.
Leggete diffondete
L'Eco delle Valli Voldesi
AVVISO
' 'ih
Il 'Oomitàto Eseeutivo del Villaggio
Evangelico « VIT4- NOVEILLA » rivolge viva preghiera ai Sigg. Pastori
perchè sj comipiaooiano segnalar© persona idonea alla Direzione della c Casa del Fanciullo » (ohe inizierà la sua
attività entro il prossimo Ottobre c.
a.) nonché Insegnante evangeli'ca ido-'
nea all’iinsegnamento e all’istruzione
religiosa dei bambini. , Si accettano
anche coniugi senza prole. Il Gomitato offre vitto, alloggio ©d eventuali
doni da parte di Enti, Amministrazioni pubbliche e private eoc.
Le singole proposte accompagnate
dalle seguenti notizie: generalità,
Chiesa di provenienza, età, titolo di
studio, capacità, attitudini, oondiziomi di salute, stato ©conomioo eoe., vanno indirizzate, entro il 10 Ottobre c.
a., al Segretario del Comitato; Dr.
Ettore Panasela . « Vita Novella >i PACHINO (iSiraousa).
Ja Famiglia Postre^ nell’impossibilità di farlo singolarmente, ringrazia
tutte le persone che le furono larghe
di. conforto in occasione dello, dipa/itenzn del loro caro
Filiberto Pasfre
Un ringrazinmenUi particolare rivolge ai pastori Mgg. A. Beodatg e FM aawuda.
Rei di Pomaretto 26 _ 9 . 1949
La famiglia del caro figlio e frateUo
Giovanni Giacomo Buffa
l'ingrazia serititamente le Suore del.
l’Ospe,dale Valdese, il Doti. Paltrinieri per le ciure prodigate al caro defun.
to, il Signor Pastore Aime ohe pronunziò parole di fede e di conforto.
Un ringraziamento particolare allo.
Signora Ada Rivoi/ra che lo assistette
nei suoi ultimi momenti, a tutti qnan.
t\ lo accompagnarono alla sua ultima
dimora e testimoniarono la 'org sim.
patia (illa famiglia ufflitta.
Torre Pellice 19 settembre 19'.9.
I familiari e i pare/nti tutti di
Giordan Paolo detto Fortuna
deceduto in Torre Pellice li .'d - 49,
oìl’età d,\ anni 78 ringraziano senti,
tarnente tutte le persone, che, jnterrerendo ai funerali, con scritti, fiori,
hanno partecipato al loro dolore.
Un ringraziamento speciale, al lìott
De, B et tini e alla Sig.na A. Chauvie
per le, amorose cure prestate iiU’estinto.
Torre Pellice 27 settembre 1949.
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TORINO-PINEROLO-TORRE PELLICE e viceversa
Torino 4.50 1 1 6,20 1 7,55 1 1 1 12,28 1 13,10 1 17,05 1 18,20 I 18,30 1 21,35
li Airasca 5,32 1 1 7,10 1 8.46 1 1 1 1 13,52 1 17,51 1 1 18,46 1 19,16 1 22,15 Autoservizio c tramvia
Pinerolo 1 1 7,38 1 9,08 1 1 1 13,07 1 14,20 1 18,17 1 19,01 1 19,43 1 22,36 PINEROLO-ORBASSANO TORINOc vìcev.
|| Bricherasio 1 6.38 1 8,01 1 9,26 1 1 9,35 1 12.48 11 3,24 14,42 1 18,45 | 18,52 1 19,18 1 20,02 | 22,56 (1) (2) (1) (I) (2)
Ij Torre Pellice 1 6.53 1 8.20 1 9.50 1 13.02 1 1 15,03 1 1 19,07 1 19,35 1 20,24 | 23,14
Pinerolo 6,15 1 8,20 1 11,25 1 12,50 | 18,10 18,45
j Torre Pellice 1 4,35 1 1 5,56 1 6,11 1 7,05 1 9,05 1 12,20 1 1 13,13 1 16,26 1 19,42 Orbass. 7 1 9 1 12,05 1 13,30 | 18,50 19.30
: Bricherasio i 4,50 1 1 6,n 1 6,24 1 7.20 1 9,19 1 12,34 1 12,40 1 13,26 1 16,42 1 19,58 1 Torino 7,40 1 9,38 1 12,43 | 14,08 | 19,37 1 20,08
Pinerolo 1 5,18 1 1 6,28 1 6,51 1 7,36 1 1 1 13,03 1 13,40 1 17,03 1 20,22 1 (1) (2) (1) (2) (I) (Il (2)
I Airases 1 5,37 1 6,03 1 6,52 1 7,16 1 7,55 1 1 1 13,20 1 1 17,29 1 20,43 1 Torino 6,20 1 8,25) 11,30 1 14,25 | 14,55 18,15 18,55
I Torino 1 6,25 1 6.45 1 7,35 1 8,15 1 8,30 1 1 1 14,20 1 14,30 1 18,20 1 21,35 1 Orbas. 7,03 1 9,04 1 12,08 | 15,01 | 15,33 18,59 1 19,35
1 Pinerolo 7,43 1 9.44 1 12,48 | 15,41 | 16,13 19,39 20,15
! BRICHERASIO-BAROE c viceversa (I) Feriale — (2) FesUvo
; Bricher. 5,16 9,30 1 13,35 1 14,55 1 18,50 1 20,15 Barge 4,25 1 6,M 1 12,22 14,08 1 16,20 1 19,32 Linea Automobilistica
Barge 5,36 9,50 1 13,54 1 15,14 1 19,10 120,36 Bricher. 4^ 1 6,30 1 12,40 1 14,38 1 16,40 1 19,52 TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
TRAMVIA PINEROLO-VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Pinerolo 4,25 | 5,45 | 6,45 | 8,i5 | 10,15 | 11,30 | 12,40 | 14,40 | 17,20 | 19,15 |
Pero»» 5.45 1 6,37 1 7,40 1 9,10 | 11,^ | 12,25 | 14 | 15,40 | 18,25 | 20,10 |
Pero»» 4,45 1 5,55 1 7 I 8,20 | 9,401 11,45 | 13 | 16 | 17,« | 18,50 |
Pinerolo 6 | 6,45 | 7^5 I 9,10 | 10,40 | 12^3 I 14,15 | 16,55 | 18,35 | 19,45 I
i
IN VIGORE DAL 15 MAGGIO 1949
Torre Pellice
Bohbio Pellice
Bobbio Pellice 6,05 |
Torre Pellice 6^5 I
(1) Soia U Venerdì
(I)
8,35 I 11,30 I 19,15
9.05 I 12 I 19,45
(I)
7,30 I 15,30
8 I 16
Pinerolo
Airasca
Torino
Autoservizio Sapav-Satti
PINEROLO-AIRASCA-TORINO c viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Sapav Sattl Sapav SaìII
7,40 1 11,40 I 13,45 1 19
7,54 I 11,54 I 13,59 | 19,14
8,25 I 12,25 I 14,30 | 19,45
Torino
Airasca
Pinerolo
Satti Sapav Sattt Sapav
7 I 11,50 1 17 119
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19,31
7,45 I 12,35 I 17,45 | 19,45
Orario giorni festivi
Pinerolo 7,40 1 8,30 I 13,10 1 19,50 Torino 7,20 1 12,15 1 18 25 1 1 23.55
Airasca 8,44 1 13,24 1 20,04 Airasca 7,51 1 12,46 1 18,56 1
Torino ;8,25 1 9,15 1 13,55 1 20,35 Pinerolo 8,05 1 13 1 19,10 1 0,35
Auto PEROSA-PERRERO-PRALI
feriale 21 6 8 feriale 22
Perosa 9,20 17,35 20,20 Prati Ohigo 5,35 6,50 17.15
Perrero 9,50 18 20,50 Perrero 6,20 7,30 18,05
Perrero 10 21 Perrero 6,25 7,35 11,10 18,15
Prati Ohigo 10,5( 2(,50 Perosa 6,50 8 11,35 18,40
Le corse 7 e 22 si efiettuano soltanto il LtinedI, Mercoledì, Sabato e (estivi lino al 30 Riunno
D»1 1 luglio si effettueranno tutti i giorni. La corsa 21 si effettua dal 1 luglio il Venerdì Saba to
e Domenica. La corsa 6 si effettua dal I luglio il sabato e II lunedi La corsa 8 si effettua da I 1
Luglio solo la domenica. La corsa 6 è in coincidenza con l'autoservizio di gran turismo Perosa
<p. ore 7,10) Torino (a. ore 8,25).