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ECO
DELLE VALLI VALDESI
Spett.
biblioteca
torre pellicb ®
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCIV - N. 42 \ Eco: L. 2.000 per l’interno 1 Spedizione in abbonamento postale . 1 Gruppo TORRE PELLICE. 23 ottobre 1964
rjna copia Lire 4 « ABBONAMENTI 1 L. 2.800 per l’estero 1 Cambio di indirizio Li»-“ 50 Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
La caduta di un uomo
Quando, un pai® di mesi or sono, leggevo
il -maggio breve e penrtramte di Isaac Deut-seber : « Il comimismo tra Krusciov e
Mao» (1). ero ben lungi dairimmaginare
che così presto il contrasto sarebbe giunto
a una resa dei conti drammatica, se pur non
definitiva, con la prima atomica cinese che,
e.sij'os;-. in una zona remota del Sinkiang, salutava la caduta politica di Krusciov. Penso
del resto che non erano molli, specie in occidente, a prevedere rimprovviso colpo di
scena. Occorrerà parecchio tempo per valutarne la portata con almeno sufficiente appiossimazione.
Mi auguro che il vinto di questo colpo di
st.ato (o di partito: in questo caso le due
i».s„ coincidono, purtroppo) non sia stalo nè
-::i eliminalo anche fi.sicamente; e il mio
i'iifiurio non è senza speranza in quanto tale
CcRiserebhc ai
SUOI avversari, al
alie froTilleT^i indiane tìeirHimalaya e alle rivendieaziom territoriali -verso la Siberia sovietica e la Mongolia, possono tuttavia già
dare qualche indicazione significativa.
Sono anzi convinto che Tinvoluzione sarà
inevitabile, qualunque sia in qu^to caso il
processo storico e sociale che deformerà l'ideale slancio mxziale, che forse già sta deformandolo. JSion ei sono primavere dai cento
fiori nè si leva il sole deU'avvenìre, se non
nel Regno di Dioi e quello non lo costruisce
la mano deli'uomD, nè la sua pianificazione;
viene « come un ladro nella notte d, a vagliare, con ogni .singola coscienza umana,
ogni ‘democrazia*, ‘’liberale’ o ‘popolare’ che
sìa.
In questa luce, ehe non è evidentemente
quella rlell’orlodossia marxista — e ferniu re
n:-.'no in occidente, una impopolarità che
tbabilmente essi non hanno alcun interesne desiderio di suscitare. Dobbiamo tutta^ fimanere realisti, nel valutare quest’uo1 che, ft dittatore contadino », per un deI imo e stalo in primo piano sulla scena
i . nazionale; occorre non cedere alla tenne del mito delFuomo della distensione
(. della coesistenza pacifica (singolarmente
- dirlo a quello del papa del disgelo, e del
I - lor americano della nuova frontiera) e
I -, dare, come fa giustamente il Deutscher,
i iSuazione paradossale per cui <c ad espriÍ . Í aspirazione a liberare il comunismo
< -1 pietrificazione stalinista» è stato
.nello stesso Krusciov che fu uno dei mag
coinpbci tU Stalin e uno dei principali
t.-olon delle grandi purghe» (p. 13).
- -- inganni dunque la sua figura bonaria,
'• ni di saggezza contadina, materiata di
concrete più che di ideologie maturate
. -.volino: egli è stato un duro, abile diploeo: ha giocato a lungo un gioco perico. ■ - ira opposte correnti, è riuscito a otte
: — non senza temporanei ritorni di
' deddo » — un profondo disgelo nei rapiti fra rURSS (seguita da buona parte
dei paesi comunisti europei) e i paesi occilentali; infine, non ha retto all’opposizione
oalizzala interna e esterna; e oltre cortina
anno messo in cantina le sue effigi.
Credo non ci sia dubbio che, nella linea
e.l movimento comunista rivoluzionario,
c iìisciov sia stato in questo decennio, in
:.L^r:do sempre più accentualo, un « deviazio.1 ta » : ha proseguito, in condizioni diverse
5 fuindi con metodi diversi, la politica di
e,it !smo nazionale russo perseguita da Stalin
V ' Í mordi che Stalin e Bukharin, nel 1925,
!- . opportunismo politico verso Toccidente
( per sospettosa gelosia verso i comunisti
« rti; >], imposero a questi ultimi dì far confi ine le loro forze nel Kuominlang di CiangK ij-Shek e nella sua pseudorivoluzione). In
c termini — e in termini molto spiccioli
! I.' H.SS di Krusciov ha perseguito una
piiiitica di prestigio e di leadership, come in
occidente gli USA, specie sotto la guida di
Kennedy; con la grande differenza che mentre in Occidente Timporsi degli Stati Uniti
come nazione-guida incontrava solo Topposizfi-me modestamente realistica della Gran
Bretagna c quella pateticamente orgogliosa
del « General » francese, la pretesa egemonica deirUnione sovietica si trovava di fronte non solo 5a quieta anche se ferma opposizione della « destra » comunista titìna e
gomiilkiana, ma Tirriducibile e potente opposizione cinese : e Mao ha una bel altra
statura di un De Gaulle, non foiss’al'tro perchè ha dietro di sè settecento milioni di
uomini, e un paese fortemente sottosviluppato e in slancio espansionistico.
Come dicevo, non mi pare sussista alcun
dubbio che nel contrasto fra Krusciov e Mao
quest’ultimo possa con maggior diritto presentarsi come campione dell’ortodossia leninista, reagendo a un comunismo che sembra
fortemente ripiegare da un lato nel nazionalismo — in contrasto con rinternazionalismo originario — e dall'altro nell’adattamento a una società che, se non lo è ancora,
evolve verso la situazione ’borghese’ — in
contrasto con lo slancio radicalmente rivoluzionario che il movimento ebbe airorìgine.
Per altro, occorre non dimenticare che la
Cina (evidentemente, la sola vera Cina è
quella continentale, non quella fantoccio di
Ciang-Kai-Shek, a Formosa; e gli Stati Uniti
farebbero bene a decidersi a togliere il veto
alla sua ammi.ssione all’ONU, che è un grottesco assurdo politico) vive la grande rivoluzione industriale e tecnica, oltre che sociale, a circa quarant'anni di distanza da
quando cominciò a viverla la Russia; e per
di più tale rivoluzione avviene oggi parallelamente a quella di tante ’giovani nazioni’ :
sicché un grande paese di antichissima civiltà, che a tappe forzate — e a prezzo di
quali sofferenze! — sta riguadagnando il distacco dagli altri a grandi », si presenta oggi
come paladino del grande risorgimento dei
popoli di colore, dei sottosviluppati ; pare
cioè predicare la nuova grande internazionale degli sfruttati e la rivoluzione radicale.
Solo fra qualche decennio risulterà se, e in
che misura, tale programma è stato più che
uno slogan propagandistico che nascondeva
un nuovo imperialismo nazionalistico; gli
sforzi di estendere l’influenza cinese in Africa, oltre che in Asia, accanto agli attacchi
Domenica 25 ottobre (festa della Riforma)
sarà celebrato il centenario deVa Chiesa
Metodista di Gorizia. Il cullo del mattino,
alle ore 10. con S. Cena, sarà presieduto
dal pnst. Coacci, della Chiesa Battista di
Pordenone; alle 15.30, solenne servizio religioso di ringraziamento, con la liturgia
metodista del Rinnovamento del Patto con
Dio, predicatore il past. Mario Sbaffi, presidente della Chiesa Evangelica Metodista
iVItalia; seguiranno adesioni e saluti, e un
incontro fraterno nelle sale della casa metodista. Alle manifestazioni parteciperà la
Corale battista di Pordenone; un cordiale
iniiio agli evangeiici veneü!
stando Ìl mio disaccordo di fondo con un
regime in cui non c'è un vero e aperto dibattito fra correnti, ma scomunica e epurazione della corrente via via soccombente nellì lotta al vertice — mi chiedo se, ¡n lutto
realismo, il giudizio sulla figura di Krusciov non possa assumere un carattere più
positivo. Egli è stato un duro, forse cinico
diplomatico, che ha saputo usare con notevole abilità la doccia scozzese e giocare con
dita sensibilissime .sul tasto deH’anelito alla
pace, che cosi spesso è la designazione farisaica del desiderio dei quieto vivere e del
benessere che sonnecchia o vibra in ogni
uomo. Tuttavia, forse proprio per questo
realismo politico sconcertante, egli non solo
ha saputo cattivarsi in tanti ambienti larghe
simpatie, ma ha efi'cltivamente contribuito,
credo, alla cau^a della « pace », ha facilitato l’avvio del disgelo, per quante riserve
si possano e debbano fare sui suoi retroscena.
E' stato uno degH artefici deH’accordo di
Mosca sulla sospensione degli esperimenti
nucleari bellici: neirurlo di due prepotenze,
a proposito di Cuba, seppe dar prova di realìstica moderazione affrontando un duro colpo a! suo prestigio; c senz'altro al suo influsso che si deve se berlinesi dell’est e dell’oves: hanno poluto riabbracciaisi e se in
alcune « democrazie popolari » europee si è
un poco allentala la tensione interna. Sono
constatazioni da cui è assente ogni idealizzazione: si traila di un atteggiamento politico
con tutti gli mevilahiii chiaroscuri che comporl.'ì, ma la sua porluia sopravviverà all’nomo. Prova nc sia d f.i’lo che, a differenza di
quanto avvenne in altre grandi purghe sovietiche, gli avversari di Krusciov, pur stigmatizzandone i a gra\i errori », si sono affrettali a dichiarare ai mondo occidentale che
la linea politica segi ita negli ultimi anni
non sarebbe stata mutata. In altri termini,
il « corso » kruscioviano è nel complesso irreversibile, cioè si situa nella grande corrente storica contemporanea come una componente essenziale, n<ín come un bubbone
estraneo, difforme e anacronistico quale fu,
ad esempio, il nazifascismo o quali sono i
« caudillismi » di vario genere, da Franco a
Salazar, da Duvalier a Stroessner.
Non voglio dire che l'uomo politico ’ideale’ debba essere un opportunista; ma penso
che sua dote essenziale sia il realismo, e che
l’Ideologia — di qualunque tipo, marca e
dignità —- sia il moloch odierno: chiunque
vi reagisce, secondo le sue capacità e cogliendo le occasioni che la storia (o il suo Signore?) gli porge, serve gli uomini, spesso senza
averne forse pienamente coscienza e volontà.
Ma questo, spero di vero cuore, non è un
requiem.
Gino Conte
Sul «Bornholm», al largo delle coste danesi
IV Conferenza
delle Chiese
Europee
(1) Laterza; Bari 1964, pagg. 99, L. 800.
La IV Conferenza delle Chiese europee, che ha avuto luogo quest’armo
a bordo della motonave « Bornholm >i
anziché nell’usuale cittadina danese
di Nyborg, è terminata con una netta
divergenza di vedute ed una decisa
presa di posizione negativa da parte
dei giovani di fronte alle tesi predominanti nell’Assemblea. La burrasca
che la « Bornholm » ha saputo evitare
.sul mare, commentava argutamente
un giornale danese, è scoppiata invece
aH’mterno della Conferenza.
La Conferenza delle Chiese europee
non è soltanto una delle molte riumoni ecumeniche periodiche a cui ci siamo abituati in questi ultimi anni: es.sa rappresenta l’Impegno da parie di
un gruppo di chiese che lavorano in
uno stesso settore, l’Europa, di rendere più concreta l’imziativa e l’attività
eoumenioa pirendendo le proprie responsabilità anziché lasciare che di
ecumenismo si occupi ufficialmente
soltanto l’impersonale Consiglio Ecumenico deile Chiese. Il C.E.C. stesso
ha incoraggiato le Chiese ad uscire
dalla tutela di Ginevra per entrare
nella maturità di un’azione autononia
e responsabile, e iniziative di questo
genere sono sorte anche in altri continenti. In Europa la Conferenza di
Nyborg iniziava la sua opera con una
prima Assemblea nel ’57, poco dopo i
tragici avvenimenti dell’Ungheria.
Una caratteristica costante e importante della conferenza è stata la partecipazione di Chiese tanto dell’est
quanto deirovest europeo, che ha garantito la possibilità di un dialogo e
e di una collaborazione al di là delle
frontiere politiche. Quest’anno la Conferenza, che si riunisce di regola ogni
due anni, ha dovuto lasciare la sede
di Nyborg: i delegati della Germania
orientale non hanno infatti potuto
entrare in Danimarca a causa di quelle partite della politica mondiale in
cui i due giocatori cercano con qualche rapida , botta e controbotta di
gnare qualche punto sul tabellone
se
dei
Cronaca del Concilio
Matrimoni misti: chi fa professione tii
ecumenismo lieve agire in conseguenza
(e rivedere ii Codice di diritto canonico)
i iaioi non devono essere soie **i gregari
dei clero f.
Si dà per certo che il problema dei
matrimoni misti sarà sollevato in
Concilio, ma é molto improbabile che
l’assemblea conciliare si pronunci in
merito. Lo schema sull’ecumenismo,
discusso nel corso della seconda sessione e approvato nei giorni scorsi a
stragrande maggioranza, non contiene nesstm accenno a questa importantissima questione, che è uno dei
banchi di prova del reale impegno (o
disimpegno) ecumenico delle varie
Chiese cristiane. Per sapere fino a che
punto una Chiesa è ecumenica, si
guardi come essa risolve il problema
dei matrimoni misti. Finora, come è
noto, la Chiesa cattolica ha sempre
mantenuto in questo campo (come
del resto in molti altri) un atteggiamento di intransigenza e di intolleranza, imponendo praticamente l’abiura al coniuge non cattolico (non a lui
personalmente, ma a lui nella persone dei suoi figli) che si sposi in chiesa cattolica. Dall’altra parte il coniuge cattolico che si sposa secondo il rito evangelico incorre nella scomunica (Codice di Diritto Canonico, can.
2319), anche se in pratica essa non
viene sempre applicata. Tutto ciò è
incompatibile con rma professione di
fede ecumenica. Se la Chiesa cattolica ■vuol essere ecumenica e vuole che i
cristiani delle altre confessioni credar
no nella sua volontà ecumenica, lo di;
mostri cambiando le sue leggi sui
matrimoni misti. L’ecumenismo fatte
di parole, appelli e sentimenti non
convince nessuno. Il dialogo intercon
fessionale dev’essere accompagnato c
verificato da una nuova etica ecumenica: altrimenti rischia di diventare
un vaniloquio. Chi fa professione di
ecumenismo, deve agire in conseguen
za Chiedere a dei cristiani di essere
coerenti non dovrebbe essere una pretesa eccessiva. L’attuale disciplina cattolica sui matrimoni misti è in
flagrante contraddizione con i princiDi ecumenici più elementari. E’ perciò
indispensabile, soprattutto ora che lo
schema suU’ecumenismo è stato approvato, che essa venga sostanzialmente modificata, se si vuore che il
dialogo continui e che Tecumenismo
sia qualcosa di più che una idea emozionante o un bel tema per conferenze. Tutti sanno: che il problema è complesso e che l’operazione è delicata;
ma ciò non può costituire una scusa
per rinviare la questione o to'llerare
ancora lo status quo. Non è ammissibile che la Chiesa cattolica continui a
condurre la sua tradizionale politica
di forza e di coercizione, sacrificando
l’anima di molti cristiani sull’altare
dei pretesi « diritti della Chiesa ».
Va segnalata, a questo proposito,
un’ iniziativa recente dell’ episcopato
elvetico. Secondo informazioni raccolte in ambienti vicini al Concilio, i vescovi esvizzerì avrebbero redatto un
documento in cui si chiede che la
Chiesa cattolica riconosca la validit-à
dei matrimoni misti celebrati in chiesa evangelica : questo alleggerirebbe
alquanto la situazione, almeno sul
piano psicologico e morale, consentendo ai oatteliei di contrarre matrimo
nio in chiesa evangelica senza incorrere nelle sanzioni previste dal Codice di Diritto Canonico e senza restare
con Timpressione di fare un mezzomatrimonio o addirittura di entrare in
stato di concubinaggio. L’altra parte
ii documento affermerebbe che qualora il matrimonio misto avvenga nella
Chiesa cattolica, quest’ultima non può
rinunciare a esigere che gli eventuali
figli della coppia vengano educati secondo la religione cattolica. In sostanza, il documento deU’episcopato svizzero, che dovrebbe essere presentato
in Concilio (o forse sarà semplicemente distribuito ai « padri », senza
essere discusso) rappresenta un leggero progresso rispetto alla situazione
attuale. C’è da augurarsi che sortisca
qualche effetto, in attesa che tutta le
teoria e la prassi cattolica in materia
di matrimoni misti venga sottoposta
a una revisione radicale e venga riformata secondo lo spirito e secondo i
princìpi dell’ecumenismo che la Chiesa cattolica dice di aver accolto.
Intanto il Concilio continua a lavorare senza posa. Esaurito il dibattito
sul De Divina Revelatione, s’è svolte
dal 7 al 13 ottobre, quello sull’ « Apostolato dei Laici ». Mentre scrivian\o
è in corse la discussione su un documento intitolato « La vita e il servizio
dei Sacerdoti » e contenente 12 tesine
(propositiones) sulla figura e sul mi
nistero del sacerdote.
SEGUE
IN SECONDA PAGINA
Sbarcuno, u Malmó (Svezia), i delegati delle Chiese della Germania orientale, che non
hanno potuto pestare altro suolo danese che
la tolda del ” Bornholm ”.
prestigio. Al nulla di fatto* (divieto di
ingresso in un paese della NATO da
una parte e rifiuto di riconoscere di
latto il governo della DDK daU’altro).
ha dovuto rispondere la Conferenza
di Nyborg. Ed ha risposto molto bene
spostando solo di qualche miglio la
sede della conferenza, che ha a'vuto
luogo se non in terra almeno in acque
danesi, accogliendo i delegati tedeschi
orientali con un fortunoso trasborda
al largo della neutrale te:rra svedese.
Dopo 3 sessioni la Conferenza delle
Chiese europee ha sentito la necessità di un minimo di sitruttura che garantisse il proprio lavoro : per poter
lavorare la Conferenza doveva avere
una capacità giuridica di decisione e
di iniziativa sulla base di una costituzione riconosciuta ufficialmente dalle Chiese europee. Nyborg IV, a bordo
della « Bornholm », si è quindi trovata
di fronte allo schema finale della Costituzione che era stato già inviato alle Chiese, rielaborato in seguito agli
emendamenti proposti, rinviato di
nuovo alle Chiese e finalmente posto
davanti ai delegati delle Chiese per il
voto conclusivo. La votazione della Costituzione, seguita ad un lungo dibattito e alla votazione di diversi emendamenti di dettaglio, è stata infine
senza dubbio un fatto molto positivo
ed un deciso' passo avanti nell’attività
di questo organismo ecumenico europeo. La Costituzione, se da una parte garantisce l’autonomia delle singole Chiese — per cui ogni decisione della Conferenza è vincolante pter una
Chiesa solo nella misura in cui questa liberamente ed espressamente la
accetta (art. 1, d) — daH’altra per
mezzo dei suoi organi (Assemblea, Comitato Consultivo, Presidenza e Segreteria) c di im bilancio a cui partecipano varie Chiese a seconda della
loro possibilità (art. 6, a), assicura al'•1 Conferenza una capacità di vita autonoma eppur rappresentativa delle
Chiese europee
Mentre da una parte la Conferenza svolgeva il lavoro giuridico relativo alla Costituzione, dall'altra portava avanti la discussione sui due temi
di studio: il ra,piporto tra l’Europa e
gii altri continenti e il pro'blema delle
relazioni tra le diverse generazioni (Il
titolo della Conferenza rispecchiava
questi due temi: Vivere insieme come
continenti e eome generazioni) La di.=iCussione a gruppi di questi due temi,
pur intralciata dai ritardi sull’orario
dovuti al lavoro deH’Asseinbea plenaria sulla Costituzione, si è fatta via
via interessante, anche per il fatto che
per la prima volta nella vita della
Conferenza non si trattava di discussioni improvvisate; la discussione si
basava, oltre che su una conferenza
introduttiva di un esperto (prof. Joubert, francese, 1® tema; prof. Von Oppen, tedesco, secondo tema), sul lavoro di due gruppi di lavoro che durante l’anno scorso avevano elaborato un
documento preparatorio rispettivamente sul primo e sul secondo tema
di studio e di cui parecchi membri
erano presenti alla Conferenza. Du;
documenti conclusivi sui due temi di
studio erano già pronti per la discussione plenaria quando sulla ■via del ri
torno verso Copenhagen, preannunciata da alcuni scontri avvenuti nel
corso della discussione sulla Costituzione, è scoppiata la bufera di cui par
lE:va.mo all’inizio. Lo scontro si è avuto tra due opposte tendenze che gros
SEGUE
IN SECONDA PAGINA
2
12
23 otttbre 1964
Costituzione della Conferenza
delle Chiese Gnro|iee
Articolo 1.
a) La Conferenza delle Chiese europee (d’ora in poi designata col termine a la
Conferenza ») è una comunione di Chiese all’opera in Europa che confessano il Signore Gesù Cristo come Dio e Salvatore secondo le Scritture e che perciò cercano di
compiere insieme la loro comune vocazione alla gloria dell’unico Dio, Padre, Figlio e
Spirito Santo.
b) Lo scopo della loro cooperazione è di discutere, per mezzo di incontri regolari, questioni concernenti le Chiese in Europa e di prestarsi scambievole assistenza
in quel servizio al quale sono chiamate le Chiese nella situazione dell’Europa contemporanea.
c) La Conferenza è autonoma; è tuttavia in stretto rapporto con il Consiglio Ecumenico delle Chiese nel comune intento di promuovere l’unità e il servizio tra i Cristiani.
d) Le dichiarazioni e le decisioni della Conferenza sono vincolanti per ogni
Chiesa che partecipa al suo lavoro solo nella misura in cui sono espressamente accettate dalla Chiesa stessa.
Articolo 2.
a) La Conferenza è formata dalle Chiese europee che hanno partecipato alle riunioni della Conferenza che si sono tenute a Nyborg prima deH’accettazione di questa
Costituzione e dalle altre Chiese europee che vengano ammesse susseguentemente.
b) Le Chiese che faranno domanda di ammissione saranno accettate se l’Assemblea lo decide con la maggioranza di 2/3 dei delegati presenti con diritto di voto. Le
domande di ammissione che pervengano nel periodo di tempo tra un’Assemblea e l’altra possono essere prese in esame da una riunione congiunta del Comitato di Presidenza c del Comitato Consultivo. Se la domanda è sostenuta da una maggioranza di
due terzi dei membri presenti e votanti, questa decisione verrà comunicata alle Chiese
che partecipano alla Conferenza e, salvo obiezione da parte di almeno un terzo delle
Chiese che partecipano alla Conferenza pervenuta entro sei mesi, la Chiesa candidata
sarà considerata eletta.
c) La Chiesa che desideri dimettersi dalla Conferenza può farlo in qualsiasi
momento. Qualora voglia rinnovare la sua partecipazione al lavoro della Conferenza,
deve presentare una nuova domanda di ammissione.
Articolo 3.
Gli organi della Conferenza sono:
a) L’Assemblea.
b) Il Comitato Consultivo.
c) Il Comitato di Presidenza.
d) Il Segretariato.
Articolo 4.
a) L’Assemblea si riunisce di regola ogni due anni. E’ convocata dal Comitato di
Presidenza ed è preparata da questo e con l’aiuto del Comitato Consultivo. Il Comitato dì Presidenza e il Comitato Consultivo decìdono congiuntamente il numero dei
delegati di ogni chiesa avendo cura di rispettare un equilibrio confessionale geografico europeo. Ogni Chiesa che partecipa alia Conferenza ha il diritto di essere rappresentata da almeno un delegato. (*) Ogni delegato ha diritto al voto.
b) Il Comitato di Presidenza, insieme al Comitato Consultivo, può invitare rappresentanti dei movimenti e delle organizzazioni cristiane che accettano la base contenuta nell’art. 1 a) a partecipare alla preparazione e al lavoro dell’Assemblea con voce
consultiva.
Articolo 5.
a) L’Assemblea elegge il Comitato di Presidenza e il Comitato Consultivo normalmente per un perìodo di 6 anni. Il Comitato di Presidenza è composto da un minimo di cinque fino ad un massimo di sette membri; il Comitato Consultivo da un
minimo di quindici fino ad un massimo di ventun membri.
Un terzo del Comitato Consultivo scade ad ogni Assemblea.
Nella prima riunione del Comitato Consultivo eletto dopo l’accettazione della
Costituzione verrà stabilito, estraendo a sorte, quale terzo dei membri terminerà il
proprio mandato alla prossima Assemblea e quale terzo scadrà all’Assemblea successiva.
I membri del Comitato di Presidenza e del Comitato Consultivo che terminano
il loro mandato sono eleggibili per una successiva rielezione. L’elezione dei membri
del Comitato di Presidenza e del Comitato Consultivo deve tener conto di un equilibrio confessionale e geografico europeo.
Durante il loro mandato ì membri del Comitato di Presidenza e del Comitato
Consultivo hanno diritto di voto nell’Assemblea.
b) Se un membro del Comitato di Presidenza o del Comitato Consultivo si ritira
prima del termine normale del suo mandato egli può essere sostituito fino alla successiva Assemblea per mezzo della decisione di una riunione congiunta del Comitato
di Presidenza e del Comitato Consultivo convalidata dalla conferma da parte della
Chiesa di cui il nominato è membro.
c) Ogni membro che si trova neU’impossibilità di partecipare ad una riunione
(congiunta del Comitato di Presidenza e del Comitato Consultivo può inviare un sostituto. Il sostituto è di norma membro della stessa Chiesa a cui appartiene il membro
che egli rappresenta.
d) Il quorum del Comitato di Presidenza è dato dalla maggioranza dei suoi membri. Il quorum delle riunioni congiunte del Comitato di Presidenza e del Comitato
Consultivo è dato dalla maggioranza dei membri del Comitato di Presidenza più la
maggioranza dei membri del Comitato Consultivo.
e) Il Segretario e il Tesoriere sono nominati per mezzo di una decisione congiunta del Comitato di Presidenza e del Comitato Consultivo.
f) Un Segretario Consultivo può essere nominato per mezzo di ima decisione congiunta del Comitato di Presidenza e del Comitato Consultivo.
Articolo 6.
a) La Conferenza stabilisce il bilancio preventivo della Conferenza. Le Chiese
che partecipano alla Conferenza forniscono i fondi necessari per mezzo di contributi
in misura delle loro possibilità.
b) Il bilancio viene esaminalo annualmente da revisori dei conti espressamente
nominati. Sulla base del rapporto dei revisori dei conti l’Assemblea decìde suH’approvazione del bilancio.
Articolo 7.
Una riunione congiunta del Comitato di Presidenza e del Comitato Consultivo
può nominare dei gruppi di lavoro e aiTidare loro dei compiti che siano compatibili
con la prassi e il bilancio preventivo determinati daU’Assemblea.
Articolo 8.
La Conferenza può mantenere contatti con altre organizzazioni ecumeniche e
organismi confessionali. Rappresentanti di tali organizzazioni e organismi possono essere nominati come consulenti per l’Assemblea e per i gruppi di lavoro.
Articolo 9.
Qualsiasi cambiamento di questa costituzione, proposto o dal Comitato di Presidenza o da qualsiasi chiesa che partecipa alla Conferenza, può essere deciso dalla
Assemblea con una maggioranza di due terzi dei presenti aventi diritto di voto, previo
esame dei cambiamenti proposti da parte del Comitato di Presidenza e invio degli
stessi alle Chiese che partecipano alla Conferenza almeno sei mesi prima dell’Assemblea.
Nyborg IV, ottobre 1964.
(*) Al momento attuale le Chiese nelle Isole Britanniche sono rappresentale
congiuntamente nella Conferenza attraverso il British Couneil of Cliurclies.
Cronaca del Concilio
CONTmUA DALLA PRIMA PAGINA
Lo schema sui laici è stato severar
mente criticato : « è troppo clericale **
paternalistico» (card. Ritter, americano) ; « è confuso o equivoco » ( arcivescovo Veuillot, francese) ; « lo schema, cosi, com'è, sarà ima grande delusione per i laici» (vescovo De Roo,
canadese) ; « il rapporto tra sacerdoti t
laici dev’essere de-olericalizzato, perchè il clericalismo dev’essere definitivamente sradicato dalla Chiesa » (vescovo Charbonneau, canadese); «bi
sogna riconoscere la maturità e il ^riso di responsabilità dei laici e Invita
re il clero ad aver fiducia in loro » ( ardv. MeOann, sud-africano); e si potrebbero moltiplicare le ciitazdoni. La
generale opposizione dei « padri » al
lo schema è un indizio molto positi
IMIIIIIIItlllKlIIIIIIIItlI
Allenii al "Irìonlalismo'’ ecclesìaslìco
Perche una conferenza come quella di Nyborg ci lascia alla fine un senso di delusione?
L'organizzazione era, come al solito, impeccabile e i temi di studio ben preparati. Non
mancava la sensazione di compiere un atto
insolito, per il fatto di ritrovarsi su un bastimento. Come è noto, non vi era altra possibilità per non rinunciare alla partecipazione
dei delegati della Repubblica Democratica
Tedesca. La conferenza ha avuto luogo sotto
la bandiera danese, ma non nel territorio del
Regno di Danimarca: abile scappatoia per evitare Vostacolo senza affrontarlo. Non mancava neppure la volontà concorde per dare
vita ad un nuovo organismo ecumenico, che
assicurasse il contatto e la collaborazione delle Chiese europee. Se si pensa che organismi
di questo genere esistevano già da tempo per
gli altri continenti, ci si può rallegrare per
questa volontà di collaborazione.
Perche dunque la delusione? Forse perchè
l Europa appare, nella prospettiva di Nyborg.
come' un continente vecchio. I degni rappresentanti delle Chiese che erano a Nyborg rispecchiavano abbastanza bene la classe dirigente europea, coti le sue paure ed i suoi silenzi: neppure, una volta ho sentito menzionare la Cina o Cuba, nè afirontare apertamente i problemi che esse pongono (eppure
uno dei temi della conferenza era: ” Vivere
insieme con gli altri continenti”!); non è
stato affrontato il problema delle migrazioni
Note in margine
alla Conferenza di Nyborg IV
interne europee, nè alcun altro problema politico del nostro continente: ma in compenso
si è sentito parlare di tradizioni, di continuità storica e si sono viste sollevare obiezioni
di carattere formale. Un pò* come al nostro
Sinodo, nei suoi momenti peggiori.
O forse perchè la Chiesa che si è mostrata
a Nyborg si è mostrata così chiusa nei confronti del mondo. Il corrispondente de ” Le
Monde " annotava malignamente che la nebbia che a momenti circondava la nave serviva ad isolarla ancora di più dai mondo; qualcuno ha commentato che Vìmmagine di una
'T‘hiesa come una uare non si era mai tanto
bene adattata ai passeggeri del ” Bornholm ”
i quali, in quei giorni giravano in su e in
giù tutti insieme (nel golfo di Aarhus), senza mai toccare terra. La terra era lontana, nè
sono valsi a molto i richiami di taluni conferenzieri e le parole,, come sempre appropriate, di Visser ’t Hooft. Dov era la chiesa che
si perde nel mondo, la chiesa che si dona, la
chiesa povera? Avevamo dinnanzi a noi chiese costituite in tutto lo splendore della loro
NYBORG, QUARTA TAPPA
Ad una svolta decisiva
vo. Se è vero che teoiogicamente i
laici nella Chiesa cattolica sono solo
!( i gregati del clero- » ( cosi Carlo Falconi, su L’Espresso del 18-10-64), è altrettanto- vero che vasti settori delTepiscopato cattolico, scavalcando la
dottrina ufflciale, stanno riscoprendo
e rivalorizzan-do il ruolo essenziale ch i
compete ai laici nella vita e nella missione della Chiesa. Paolo Ricca
PERSONALIA
Giorgio e Teresina Vidossich ci annunziano la nascita, a Torino, della
loro piccola Margherita. Condividiamo la loro gioia e facciamo a tutti loro gli auguri più cordiali.
CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA
so modo raggruppavano da una parte i delegati ufficiali delle Chiese e
dall’altra gli invitati (membri ner
esempio dei gruppi di lavoro) ed i rappresentanti dei movimenti e delle organizzazioni no-n strettamente ecc’
s-iastiche (dai rap-presentanti del dipartimento della gioventù del Consi
.elio Ecumenico ad Agape, dalle Accademie evangeliche ai ra-ppresentainiti
della Conferenza della pace di Praga)
che costituivano un terzo dei membri
della Conferenza pur non avendo diritto di voto. L’occasione è stata data
d-all’elezione del Comitato di Presidenze (7 presidenti) e del Comitato Consultivo (18 consiglieri) che insieme
formano l’esecutivo della Conferenza.
Un’impressionante rassegim di -dignitari ecclesiastici dairaltissimo quoziente età veniva proposta da un’apposita commissione per le nomine : nel
Comitato di Presidenza 3 aroivesicovi
(due ortodo-ssi orientali e uno luterane orientale), 3 vescovi (anglicano, luterano tedesco e metodista) e un preGidente di Chiesa (olandese rifo-rmato). Nel comitato -consultivo 6 vesccvi, 3 p-residenti di chiese, 5 professori
e 4 pastori. Contro una simile concezione di un esecutivo si sono leva-te
(iivers-p voci che chiedevano insistentemente una ra,ppresentanza giovanile, un apporto laico, una presenza fe-mminile, un contributo da parte di quei
movimenti e di quelle o-i'ganizzazioni
cJie sono oggi in Europa una ricchezza
per la vita delle Chiese. Tutto è stato
inutile. Il vento ha soffiato dalTalto
più forte che- mai. L’Assemblea ha cominciato con l’appesantire la Costituzione votata il giorno prima riconoscendo ai soli delegati ufficiali il diritto di esse-re eletti e rifiutandolo ai
rap-presentanti « non ufficiali », anche
se memb-ri impegnati delle Chia.se aderenti alla Conferenza, presenti alla
Co-nferenza stessa. (E’ con vero piacere ohe possiamo segnalare tra i due
voti contrari a questa decisione il voto del delegato ufficiale della Chiesa
Valdese, past. Cario Gay). Ha finito
per votare, seppure con molte astensioni, la lista dei candidati ohe era
stata ritirata per un’ulteriore rielaborazione in .seguito alla discussione e
ripresentata poi oon fantastica faccia
tosta del tutto inalterata. Imboccata
questa strada la Conferenza ha sepolto i documenti conclusivi sui temi
di studio, specialmente sul problema
delle ge-nerazioni. Come app-rovare un
documento che tra l’altro chiedeva
concretamente che alle varie generazioni fosse data un’effettiva responsabilità nella vita della Chiesa sul piano locale, nazionale e anche sul piano della conferenza di Nyborg, quando questa richiesta era già stata clamorosamente smentita dalla nomina
di un esecutivo la cui età media si
avvicina ai 60 anni?
Cosìi le ultime battute deila Conferenza sono sitate piuttosto amare : una
presa di posizione nettamente negativa da parte dei giovani e un tentativo
piuttosto goffo da parte del presidente di turno di giustificare la riuscita
tutt’altro che perfetta della Conferenza citando l’esempio dei fabbricanti di
tappeti persiani che volutamente introducono nella trama del tappeto un
errore per dimostrare umilmente ch.e
la perfezione appartiene a Dio solo...
Nyborg IV è stato dunque un fallimento? E’ troppo presto per dirlo, ma
certo la Conferenza delle Chiese europee, se da vma parte ha segnato un
passo avanti con rapp-rovazione della
Costituzione, dall’altro ha subito un
duro colpo con rirrigidimento da parte deH’Assemblea votante.
Per M futuro della Conferenza delle
Chiese europee sarà decisiva la reazione delle Chiese, e nuovo esecutivo. di fronte a questa Nyborg IV. Se
le Chiese e resecutivo daranno un giu
dizio accomodante e farisaico, tipo
ta-pp-eti persiani, sulla chiara opposizione che si è manifestata a proposito delle esigenze politiche, di prestigio, di parata, di conservazione, in breve la Conferenza delle Chiese europee
sarà disertata dalla gioventù (un delegato del dipartimento della gioventù
del Consiglio ecumenico mi diceva
« tentiamo ancora due anni prima di
mollare ») e dai pochi laici invitati
e le sue Assemblee saranno formate
da delegati sempre più « ufficiali »,
sempre più ecclesiastici e sempre meno disposti a tollerare voci contrarie
come quelle udite a Nyborg IV, Se invece le Chiese, e l’esecutivo-, avranno
il coraggio di guardare in faccia la situazione reale, pubblicando rapporti
non diplomatici ma realistici, accel
Culto radio
ore 7.40
DOMENICA 25 OTTOBRE
Pastore Roberto Comba
Chiesa Valdese di Roma
tendo la voce di un initeriocutore, forse la Conferenza avrà un futuro meno sclerotico; forse nei prossimi anni
le Chiese accetteranno di mandare a
Nyborg non delegazioni -di dignitari ecclesiastici ma di persone impegnate nei lavoro ecumenico, rappres-entanti anche dei laicato e di quella generazione che 4 anni fa a Losanna
ha negato la validità dèlie divisioni
denominazionali in quanto tali. Forse la Conferenza si troverà cosi ad
avere nel suo interno-, nella veste di
delegati delie Chiese, queirinterlocutore — costituito da giovani, laici,
rappresenta-n-ti delle organizzazioni e
dei movimenti non strettamente ecclesiastici — che a Nyborg IV è stato
solo un interlocutore esterno e in
quanto tale ignorato e inascoltato.
In questo senso i due anni di intervallo tra Nyborg IV e V e la Conierenza di Nyborg V saranno decisivi.
Speriamo di poter udire tra due anni
un rapporto più positivo di questo.
Altrimenti non varrà più la pena di
parlarne. Franco Giampiccoli
potenza e del loro prestigio, come piccole potenze terrene, piccoli stati, che difendevano i
propri diritti e che temevano di essere coinvolti in azioni pericolose. Ma tutto questo
sembrava un gioco che a momenti si situarla
del tutto al di fuori della realtà del nostro
tempo.
Ma forse vi è un motivo più profondo di
delusione, anzi di preoccupazione: a che cosa
si riduce Vecumenismo in questi anni? hulubbiamente l'ecumenismo può significare anche l’incontro fra le chiese, anche la presa di
contatto fra patriarchi e vescovi, anche un
prudente programma di visite e di reciproche
cortesie liturgiche; ma che significhi soltanto
questo, che sia messa da parte la ricerca del
rinnovamento, che si dimentichi che ecumenismo è giudizio e ravvedimento, è prontezza
ad uscire e negarsi come chiesa, come ancora
si us::va dire non molti anni or sono... è
questo che ci turba. Nel momento in cui
molti cattolici mettono in questione il loro
proprio trionfalismo (e bisogna pur riconoscere che l invenzione di questa espressiva parola è merito loro), si affaccia un trionfalismo
del nord-est, di quella mezzaluna che da
Atene, anzi da Cipro sale al nord fino a Mosca e piega ad ovest oltre la Scandinavia fino
alla Gran Bretagna: la mezzaluna che si chiude al centro sulla enigmatica Germania luterana, non ancora liberata dai conformismi
antichi o esposta forse a nuovi conformismi.
Certo tutto questo pub essere semplicistico:
certo nei popoli ortodossi vi sono tesori di
vita cristiana che non abbiamo ancora imparato a conoscere e ad amare; certo anche, la
Germania dei conformismi è piena di fermen
ti nuovi ed interessanti: ma e anche chiaro
che queste altre cose a Nyborg non »otio app;:rse. E non vorremmo che non tto a i:—.-o
affatto neppure nel futuro, respinti dal trionfalismo ecclesiastico del nord-est. Il quale poi
potrebbe finire per congiungersi, a suo tempo, con il vecchio trionfalismo del sud-ovest,
ancora vivo, il trionfalismo cattolico di ceppo
latino. Questo ci sembra essere il pericolo che.
minaccia la conferenza di Nyborg e in fondo tutto il movimento ecumenico e contro il
quale dobbiamo elevare il nostro no deciso.
Il compito del segretario della nuova organizzazione. il caro nostro amico Dr. G. C. Williams, non è affatto facile e noi lo seguiam-:
con tutta la nostra simpatia.
Probabilmente però vi sono stati anche eiementi positivi in una coiijerenza come cjuesta di Nyborg. In un modo o nelValtro h
vecchie chiese ortodosse vengono in contatto
con l occidente europeo e da questo incontro
pub jìascere un dialogo fecondo che potrebbe
avviare l ecumenismo verso vie nuove. I primi contatti, come di dovere, non possono avvenire che attraverso le rispettive gerarchie,
trattandosi di chiese pesanti, anzi pesantissime. Eppure dietro alle gerarchie vi sono, come ili ogni chiesa, i teologi e il popolo cri
stiano e nuovi fermenti di ricerca e di vita.
Consideriamo perciò rincontro di Nyborg come un primo passo necessario, anche se poco
entusiasmante. Teniamoci pronti per conti
nuore e approfondire il dialogo.
Del resto in queste assemblee (come in
ogni iOinodo o conferenza) dobbiamo ricercare
il volto vero della Chiesa. La quale, non è
associazione di interessi (religiosi) nè società
di tutela di una tradizione, ma è il luogo dove l'uomo di questo mondo si accorge con
meraviglia che la povertà, la debolezza, tu
persecuzione, la morte non sono Vultima e
definitiva parola di sconfitta pronunciata sulla sua vita, ma divengono misteriosamente
un segno di speranza. Perchè il crocifisso è
risuscitalo.
La vera chiesa non può perciò essere riconosciuta al di fuori di questi segni: povertìi.
debolezza, persecuzione e morte. Questi sono
i segni visibili per i quali si può riconoscere
la chiesa. 7 ulto il resto, la gloria, la potenza,
la vittoria e la vita, sono percepibili soltanto
per mezzo della fede: cioè al di là e fio/i
prima del richiamo alla croce. Di questa ecclesiologia non abbiamo trovalo a Nyborg alcuna traccia. Del resto non soltanto a Nyborg.
Giorgio Girardct
Il costo della grazia
L.3 gr.azia a buon rnercalo è la
pretlic.azione dei perdono senz.a die
vi si.a ])entiinento; è l.a Santa Cena
senza confessione dei peccati; è il
battesimo senza disciplina eedesiastica. La grazia a buon mercato è
la grazia senza l’obbedienza; la
"razia senza
la
croce.
La grazia invece costa caro perchè a Dio è costata la vita del Suo
Figliolo e ciò che costa caro a Dio
non può essere a buon mercato per
noi. La grazia che costa caro è una
perla di gran prezzo; per acquistarla bisogna abbandonare tutti i
propri beni. Essa è il prezzo della
vita dell’uomo in quanto dona la
vita all’uomo e lo diiama all’obbedienza.
Ti lamenti di non poter credere?
Se tu respingi l’ordine di Dio non
puoi ricevere la Sua grazia. Come
potresti trovare la comunione con
Colui che coscientemente sfuggi?
Chi non obbedisce non può credere; soltanto chi obbedisce crede. Tu
non sei obbediente, ti rifiuti <l’obbedire al Cristo, tu vuoi conservare
per te una parte della tua sovranità
personale. Tu non senti il Signore
|)erchè sei disubbidiente; non puoi
credere alla grazia perchè non vuoi
ubbidire. In un punto indetermina
to del tuo cuore ti sei indurito con
tro l’appello del Cristo. La tua mi
seria è il tuo peccato !
Dicendo che soltanto il credente
obbedisce il cristiano s’intossica di
grazia a buon mercato e rimane nella disubbidienza. Dicendo invece
che soltanto chi ubbidisce erede siamo liberati da ciò che ha apparenza
di fede e che ci tiene jirigionieri.
Siamo allora liberi d’udire l’appello alla fede e all’obbedienza che il
Signore ci rivolge.
Dietrich Bonhoeffer
3
23 ottobre 1964 — N. 42
pag. S
NOTIZIARIO METODISTA
Papisti! Questa è l’accusa che per
anni fu lanciata centro i predicatori
metodisti nel XVIII e XIX secolo a
causa di una loro accentuata insistenza sulla necessità di compiere buone
opere e papismo sono state mille volite definiti la dottrina metodista della
perfezione cristiana e l’anelito dei risvegliati verso il raggiungimento di
una vita santa e devota. Senza voler
minimizzare che, male interpretata,
la suddetta accentuazione abbia realniente concorso a far rinverdire in
taluni l’ipcorisia e il fariseismo (e
d’altra parte che fioritura di amore
operante!), rigettiamo l’accusa di papismo che veniva e talvolta viene sotto più educata terminologia lanciata
da ambienti presbiteriani e, guarda
caso, soprattutto da ambienti angli
cani. Il famigerato X articolo di lede
dal titolo « Delle buone opere » dice
infatti : « Sebbene le buone opere, che
sono i frutti della fede, e ohe segruoiio
la giustificazione, non possono cancellare i nostri peccati e sopportare la
severità dei giudizi di Dio, pur esse
sono in Cristo piacevoli e accette a
Dio, ed emanano da lede vera e viva,
oosicchè per esse una fede viva si può
tanto evidentemenite conoscere quanto dai frutti si disceme un albero»
Teologicamente e religiosamente superficiali, quasi sincretisti. Ecco im’altra accusa. Paté attenzione ; questi
meiodisti non hanno nemmeno la
cenfermazione. Si limitano, dopo un
breve periodo di tempo ned quale usano chiamare i loro adepti « membri
SOÍÍO prova», a rivolgere loro alcune
d'^'mande e alcune esortazioni e poi
COI una fraterna stretta di mano li
dii r.virano «membri in piena relazione V E’ vero ; nel metodismo è o megli' «ra sconosciuta la confermazione
(in ttalia parallelamente all’imparrcv ìuamento delle società divise in
eli- SI e istaurato e diffuso l’uso della nfermazione con relativo abito
pc ^.límente bianco per le ragazze)
e i -■sortazio’ni e le domande rivolte
ae* i.spiranti ad entrare in giena rela ne con le fratellanze metodis'i.e
er.i vi e sono di questo tenore:
<■ ;. Signor Gesù si offre a voi, e in
Lii: otte le promesse e i doni di Dio
scv vostri. Cosa e come rispondete
vG drappello della Sua grazia? Conte -crete Cristo dinanzi agli uomini?
Si • disposti a prendere la vostra
ci • ■ e a seguiTLo?»; e la risposta resi abile del credente era ed è : « Sì.
10 i confesso e mi consacro a Lui »
(Ci servizio per rammissione di nuovi V embri in uso nella chiesa metodi ,i del Congo ex- Belga).
vjppure: «Siete disposto a far progredire l'opera di Dio con la consacrazione di voi stesiso e di quello che
p ssedete? Ed a consacrarvi col vostro
sc- ’vizio e col vostro personale sacrifici ^ onde affrettare la venuta del Suo
l't’no sulla terra?». «Si sono diispost col Suo aiuto » era ed è la consape 'ile risposta deirinterrogato. (dal
se ZIO per l’amimisisione dei membri
sGvo nrova in uso nel metodismo
11 e)
ì : conoscenza del valore teologicri
e ‘ -'’ramentale del battesimo ricevute. -Ì-! bambino, e da adulto' è presuppr 1 infatti escrtazioni e domande
sovr. rivolte a chi ha già ricevuto il
br c 'mo d’acqua, non solo, ma a oh.(
s’ vipsume. dalla sua vita offerta in
se ' -lo a Dio. abbia ricevuto anche
quevo Spinto Santo.
Mario Sbaffi, la nuova armoniosa e moderna capipella metodista. Dio compie ancora
niiraco'li laddove, in mezzo alla poverlà
economica, vi è ricchezza di fede.
— La comunità di Gorizia celebrerà domenica 25 ottobre il centenario della costruzione del .proprio tempio.
Gran Bretagna. — Una quarantina di
Rew. anglicani e venti Pastori melodisli
hanno redatto una lettera comune, pubblicata dal « British Weekly », con la quale
essi chiedono sia posta fine agli attuali progetti dd unione delle loro chiese.
Germania. — J nostri fratelli metodisti
hanno creato un fondo di soccorso che permetta di versare delle cauzioni o di pagare delle multe quando degli integrazionisti
saranno condannati dai tribunali ; i metodisti tedeschi si sentono chiamati non sola
a pregare ma a dare un sostegno pratico a
coloro che lottano .yter TuguagHanza razziale.
— Ai moltj fratelli dèlia chiesa valdese
che lo avranno conosciuto e apprezzato coinnnicliiamo la salita nella Casa del Padre
del Pastore emerito Lodovico Vergnano.
Veramente « la memoria dei giusto è in
benedizione ».
Un vostro fratello metodista
La nuova cappella
metodista di Ales
sandria, inaugurali!
la domenica 13 set
tembre.
■iiiiiimiitiiiiiiiiii
flimiiiHiiiiumiiiiiJ
iiimiiiiiiiiliiiiliiimiiiticiiiiiiiii
NOTIZIE IN BREVE
— Il nostro Comitato Permanente ha disciisfo sulla situazione attuale dèll’opera
delia iios'.rii ('hiesa e si è reso conto ancora
una volta come, pur con la carenza dì no
niiiì! e di mezzi, vi siano dinanzi alla cliiesa ìiuModiisla resip-ornsabilità e possibilità alle quali non può sottrarsi. Ha avvertito una
particolare reisponsabilità della chiesa, fra
Tallro. m quelle zone -sottosiviluppate che
sembrano le più ricettive al messaggio evangelico e nelle quali operano isoltanto alcune (( sette ì) e nei grandi aiggloEmerati che
si ‘=ono formati o vanno formandosi attor'
ro alle grandi città, dove la chiesa ha il
dovere di essere presente con la predicazione del Vangelo e da dove i membri di
chiesa mantengono in maniera sempre p’ù
saltuaria i loro contatti con la eomiinita
che si raduna al centro della città. Il Co*
mitato Permanente ha avvertito come questa siUiazione richieda una sempre più sin
cera <apertura alla collaborazione con le
chiese evangeliche operanti nei nostro pae
se per fare insieme tutto quello che sarchile seiino di settarismo voler fare da soli.
—- Il vice presidente dellla nostra chies.i
Dr. Teofilo Santi e il Rev. Franco Caociapuoti pastore dellla comunità metodista di
Savona hanno rappresentato la nostra chiesa alla Conferenza metodista hrilannica
ohe Ila svolto i suoi lavori a Sheffieild.
— Domenica 13 settembre la comunità
di Alessandria ha inaugurato, alla presenza del Presidente dellla nostra chiesa, Rev.
UISERNA S. 6I0VAHHI
Paese che vai, religione che trovi
Fuori, mentre l’autobus corre attraverso la campagna, ritroviamo vivo ed identico quel paesaggio lindo
idillico riposante che abbiamo ammirato al museo nei quadri dei
grandi maestri olandesi, Ruysd.ael,
Van de Velde, Vermeer: i prati separati dai canali; le vacche pezzate,
bianche e nere, indolenti e sazie; i
i mulini; le casette rileccate, zeppe
di fiori nei minuscoli giardini e di
piante verdi sui davanzali, in mezzo
alle candide tendine; le grandi masse di nuvole sospinte dal vento, or
chiare come cirri scherzosi nell’azzurro, or scure, c.ariche di temporale.
L’autobus tr.usporla un folto gruppo di donne di 26 paesi diversi, che
partecijiano ad un congresso, per
far loro visitare le località caratteristiche deirOland.'i. La guida illustra
man inano, in tre lingue, il paesaggio : le terre fertili sottratte al mare con un lavoro immane e quasi inverosimile; i campi sterminati, ove
a maggio fioriscono gli splendidi tulipani; le serre ove sono coltivati
con estrema cura ogni sorta di altri
fiori; le citt.adine ordinatissime, ove
un popolo forte ed alacre s’affretta
continuamente allo studio e al lavoro su biciclette .antiqu.ite ; le case, neirinterno delle qu.ali si può
scorgere dalla strad.a, come in un
scenario, lo svolgersi di una vita
semplice ed operos.a. Gli olandesi
non chiudono mai, nè di giorno nè
di notte, le tende delle loro finestre;
Impressioni di viaggio di
‘’italiana sbagliata^,
una
e la guida ce ne offre la seguente
spiegazione: « questo è dovuto alla
forte impronta caKinista nel paese;
se non hai iivilla da n.ascondere, lascia la tua tenda aperta ».
Sono con me ne l [’autobus tre signore italiane; siamo sedute vicino,
in mezzo a francesi tedesche inglesi
svizzere giapponesi indiane ecc., e
conversiamo tra di noi di molte cose; le tre signore sono istruite, e si
può parlare di tutto piacevolmente..., di tutto?... sì. a patto che non
si tocchi l’argomei to «religione»;
allora le cose si ci.mplicano, si cade in una grande confusione, e la
istruzione — ahimè! —. presenta qui
una vasta e sconcertante lacuna.
Ecco come si svolge la conversazione tra noi quattro, sulla piazza di
una cittadina olandese, ove l’autobus ci ha deposto per una breve sosta; dice la prima, guardando la bella cattedrale gotica;
K Quella chiesa sarà cattolica o
protestante? ».
« Certamente protestante — afferma la seconda — qui sono tutti protestanti ».
« No — soggiunge la terza — in
Olanda vi sono anche zone ove gli
abitanti sono cattolici ».
« Si fa presto a sapere : se vi è
sul tetto la croce è cattolica, se c’è
il gallo è protestante ».
« Fj’ vero, tutte le chiese protestanti hanno il gallo in cima; perchè loro la croce non ce l’hanno ».
«Io - dice ancora la seconda signora —r se è una chiesa protestante non
vado di certo a visitarla, perchè le
chiese protestanti sanno tutte di
muffa; non c’è il buon profumo dell’incenso come nelle nostre chiese ».
(c E’ perchè sono sempre chiuse;
anche da questo si può riconoscere:
se è una chiesa protestante è chiusa
di settimana. Loro le adoperano poco le loro chiese : sono aperte soltanto la domenica ».
A questo punto, ad evitare che le
mie compagne di viaggio facciano
apprezzamenti poco lusinghieri sui
protestanti, prima di sapere che io
lo sono, intervengo e spiego l.a mia
posizione... Enorme stupore! a Ma
come mai? ci dic.a... ».
Parliamo a lungo, ed esse dimostrano di sapere dei vari movimenti
pre-riforma, Valdesi, Catari, Patari
ecc.; e della Riforma; così chè mi
giunge del tutto inaspettata questa
La Chiesa evangelica del Bulozi divenia autonoma
mentre la Zambia consegue i^indipendenza nazionale
Una giovane Chiesa accede airautonomia
La comunità valdese di Lusema S.
Giovanni terrà, D. v., domenica 25 ottobre alle ore 15 nella Sala Albarin ai
Bellonatti, la sua annua Festa del
raccolto e della riconoscenza, con esposizione dei prodotti del lavoro agricolo ed artigiano. Invita cordialmente
tutti i suoi membri ed i fedeli amie'.
Doni e prodotti da esporre si ricevono con gratitudine al Prestiterio e
alla casa Valdese dei Bellonatti entro
sabato 24 corr.
Il 24 ottobre segnerà rautonomia politica della Rliodesia del Nord: questa vasta
regione assumerà il nome di Zambia e si
leverà una nuova handiera indipendente;
su fondo verde (prodotti naturali) una tri
pHee striisoia, nera (Africa), rossa (sangue
versato^, arancione (rame), sormontata da
un’aquila elle «picca il volo (verso l’avvenire) : un pizzico di retorica non guasta...
Le giornate festive per rindipendenza si
preparano cor una campagna che tende a
evitare ogni esplosione di violenza; le con.«egne avvengono gradualmente, vari rappre.sentanli inglesi regionali hanno già passato o stanno passando Tincariico a colleglli africani; così ad esempio a Mongu, nel
Bulozi, il governatore inglese è diventato
Ecuretairio di Monga, un « bemba » (tribù
della zonal, clic ha il titolo di viceminislro.
Molti di questi nuovi uomini politici, direttamente o attraverso le loro spose, sono
in rapporto con G missioni evangeliche.
11 dot'.. Kaunda, leader dell’UNTP (United National Indipendence Party) che forma il governo, e presidente della nazione,
si rivela uomo di mente e di polso, diplomatico e capace; non cosi tutti i suoi collaboratori, e sarebbe nostro dovere unirci
nell’interceissione e chiedere a Dio, Signore dei cieli e della terra, di sostenere i
nuovi capi africani nel loro compilo difficile e di guidare i loro passi sulla via nuova e piena di pericoli. Iddio benedica, ora,
la Zambia.
*
Prima del 24 ottobre la piccola chiesa del
Bulozi ha voluto mO'Strare che si sentiva
anch’essa chiamata ad assumere le proprie
responsabilità: la cerimonia si è svolta a
Sefula il 27 settembre, ma già la vigilia
molta gente e numerosi delegati si erano
radunati, attendendo lo svolgersi del
programma che era stato accuratamente preparato. Eìcco alcuni dettagli
stralciati da una lettera della signorina
Merle Borie, ormai la decana del campo
missionario della Zambesi, con la quale
nel 1935 avevamo vissuto, insieme agli amici Roberto e Lisa Co'isson, il giubileo, nel
cinquantenario dell’arrivo a Sefula di F.
Coillard (1885); allora una folla dj cinquemila persone si ora radunata giubilante e
ri cono.sceme a Dio che aveva mandato i
suoi messaggeri di pace in quella valle remota ¡n cui nessuno aveva fino allora annunziato il Dio Salvatore.
« Sabato 26 settembre arrivammo a Sefula e subito cercammo di sistemarci in uno
dei vari cortili preiparati per ricevere membri e delegati dei vari ’’presbiteri”. La
Mia è già den.sa, raccolta sotto i magnifici ’’inituya”; il luogo della manifestazione è ottimamente preparato, con ripari per
il re, la Mokivae (viceregina di Nalolo, il
distretto oltre il fiume), per le autorità, per
gli oratori, ciivondato di bandiere sventolanti, fatte dalle ’’anamoyo” (leghe femminili): su fondo celeste, simboli diversi,
una candela, un elefante, una croce. L’atmosfera è calma, distesa, lieta.
« Era stata preparata una piccola esposizione di fotografie del pioniere, di alcune
sue lettere, e la gente potè visitarla dopo
il lienvenuto e il ctilto d’apertura ». Si
svolge quindi un ricco programma di canti
e messaggi, e a sera proiezione di un film.
« Abbiamo dormito benisBimo all’aperto
sotto il cielo splendido, stellato. Sveglia alle 6, la domenica. Alle 9 le grida gioiose
delle dorme salutano l’arrivo della Mokwae
e poco dopo del re, dalla capitale Lealui.
Il popolo nell’insieme ama la monarchia.
Tutto si svolge in modo ordinato e composto, senza necessità di poliziotti.
« Da tre a quattromila persone prendono
posto sulla fitta erba che è stata sparsa per
loro, all’ombra degli alberi, mentre le autorità e gli oratori occupano j loro posti
S] ode un cantico e giunge il corteo dei
pastori, degli evangelisti, degli anziani, che
prendono posto dietro la grande croce ntfstita d’erba che è stata rizzala. Il past.
Musyalela presiede la liturgia, noi ia predic.azione è data in francese (e subito ottiinamentr tradotta in lezi dal missionario
Tiercy) dal past. Juillard, uno svizzero che
rappresentava la Mission de Paris; ottimo
sermone su Col 1: 17-18, semplice, concreto, conciso; quindi egli legge jl messaggio
augurale della Missione di Parigi e dà la
mano al pastore Ngula, moderatore dellt
Chiesa del Bulozi. Questi risponde brevemente, con efficacia, commentando Colossesi 1; 12-13; «rendendo grazie con allegrezza al Padre che vi ha messo in grado
di partecipare alla sorte dei santi nella iute: Egli ci ha riscossi dalla potestà dePe
tenebre e ci ha trasportati nel regno del
suo amato Figlio ».
« Molti !>ianchi sono venuti da Mongn,
fra loro anche due missionari cattolici interessati aU’evento.
«Dopo il pranzo, nuova riunione. Fra i'
niessagg! «ono stati notati quelli del delegalo dc'b. Chiesa sorella del Lessuto, del
Ngambela (segretario del re) che ricorda
tutto il lavoro svolto dalla Missione di Parigi e il debito di gralitudine che il paese
Ila verso di lei ; il vice-ministro Monga legge un messaggio del nuovo governo ; l’ex
governatore inglese ringrazia per l.t collaborazione e l’ospitalità che i missionari
hanno dato per molti anni, quindi .«i rivolge al past. Ngula e con amichevole affcPo lo incoraggia nelle sue nuove responrabilità; quindi altri messaggi ecclesiastici,
fra cui quello della Chiesa metodista.
« Alla sera, ci awiciuiamo a gruppi di
sessanta o settanta al culto di S. Cena, ordinatissimo e raccolto. Quindi il commiato ».
Dio ci conceda di sentirci sempre più
imiti a queUe giovani chiese africane, che
come noi vogliono seguire Gesù Cristo, Via,
Verità e Vita. g. j.
affermazione da parte di una delle
tre :
« I protestanti non credono in Cristo, hanno soltanto l’antico Testamento ».
« No, guardi — rispondo — lei
ora ci confonde con gli ebrei ».
« Ah! sicuro, ora ricordo..., ma
scusi, come potete credere in Cristo
se non avete la Messa? Noi ogni domenica facciamo il sacrificio di Cristo con la Messa ».
Cerco con parole semplici di spiegare ancora, e per chiarire parlo dei
cristiani dei tempi apostolici, della
loro fede, e di come si radunavano
per rompere il pane e bere il vino, e
di come annunziavano la Buona Novella del Vangelo; tutto il resto nella chiesa è venuto dopo, è una sovra-struttura complessa... Una delle
mie compagne m’interrompe pron
ta:
« Dica pure ingrombrante ed inutile! Io sono cattolica, ma molte cose che ci sono nella nostra chiesa
non le approvo; trovo che avete ragione voi protestanti... ».
Quella di prima ripete : « Però
senza il sacrificio della Messa non
si può essere cristiani... ».
« Scusi — dice ancora un’altra —
ma perchè le vostre chiese sono
aperte solo la domenica mattina? e
durante la settimana che cosa fate?
non avete niente, nè funzioni, nè
preghiere...; la vostra è una religione soltanto per la domenica mattina ».
Sono tutte e tre assai perplesse,
e io penso a come questa frase, involontariamente, (occhi un punto
dolente per i cristiani in genere:
quanti credenti della domenica mattina vi sono tra di noi!
Cerco di spiegare ancora che il vero credente vive ogni giorno la sua
fede, in comunione con il suo Signore, mettendo in pratica quello che
ha udito la domenica... Ma questo
discorso non è compreso: le mie
compagne vogliono una chiesa aperta sempre, ove andarci a fare un rapido segno dello croce, assistere ad
una funzione, recitare una preghiera
imparata a memoria, e dove si senta odore d’incenso.
Sono presa da uno scoramento;
c’è da domandarsi quale testimonianza sappiamo dare noi protestanti in Italia, con la nostra predicazione, con i culti radio, con la nostra
stampa, con i contatti singoli quotidiani nella vita del lavoro e della
scuola, se siamo sempre ancora a
questo punto. Perchè, effettivamente, queste mie compagne di viaggio
non r.appresentano un’eccezione: cosi è di qualsiasi nostro connazionale,
quando s’incomincia a parlare, di religione: eccoli d’un tratto completamente disorientati, pronti magari
a dichiarare che da noi è molto meglio, che abbiamo ragione; ma si
tratta di una dichiarazione superficiale, che non li tocca e non li muove nel profondo.
Una delle mie interlocutrici, rivolta a me, conclude sorridendo:
« Noi in Italia siamo tutti cattolici;
lei che è protestante, scusi sa, ma è
un’italiana sbagliata ».
Edina Ribet
4
í>ag. 4
N. 42
23 ottobre 1964
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
Napoli Via dei Cimbri
— Dal 15 agosto al 14 settembre, duiran o
1: vacanze del Pastore titolare, la Chiesa
ha avuto il piacere di ricevere il Candidato
iti teologia Bruno Bellion, che ha compiuto in mezzo a noi un buon lavoro, aippre zato dalla Comundità. Lo ringrazio viva
mente, formulando per lui i migliori voti
per il suo avvenire nella via che il Signore
gli ha indicata.
— Lutto. Il 30 agosto, improvvisamente,
neille prime ore del mattino, è deceduta la
signora Silvia Nicholls ved. Botta. La mor
te del figlio, prof. Guido, ancor giovanissimo, avvenuta solo dieci mesi prima, aveva
vivamente colpito la povera madre che ora
viveva nel ricordo di lui, dedicandosi alle
due pìccole orfane, presso le quali era rimasta con la nuora, signora Maria Corho.
Fervente membro della nostra Comunità,
la signora Silvia era sempre presente ai
culti e dedicava parte del suo tempo a coin
Un “Valli Nostre,,
tutto a colori
Il calendario « Valli nostre » 1965
porterà quest’anno 13 belle vedute tut
te in quadricromia, oltre al consueto
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a Torre Pellice.
l-iere he lissimji lavori ijer i nostri bazar
La sua «'comparsa Ila vivamente impressionato e addoloralo la nustra Coiiiimilà. Ai
familiari la nostra viva simpatia cristiana.
— Visita gradila. La sera del 30 settembre abbiamo avuto il piacere di ricevere la
visita della comitiva deir.Am-orica del Sud
die, dopo il suo giro in Italia e all’esleio,
sta per far ritorno a casa
Un simpatico irattenimenlo nei nostri locali, al quale hanno parteciparlo, oltre un
folto gruppo di membri della nostra Comunità. anche alcuni delle Chiese del Voniero e di Caivano, ci ha dato l’cccasione di
cMioscere un po’ questi fratelli valdesi
il’oltre oceano e scambiare con loro e col
loro Pastore, signor Silvio Lonig, notizie,
idee, esperienze e sentirci co.sì più vicini,
anche se siamo oeparati da una grande di
stanza.
— Ripresa. Col 1» ottobre tutte le attività della Chies-t hanno ripreso il loro norn ale funzioina.'nento. Al culto della domenica 4 c. m., seguilo dalla S. Cena, erano
presenti molti uditori e anche i nostri ragazzi delle Scuole Domenicale e Biblica.
Le lezioni saranno riprese regolarmente
daini ottobre, duraiUe l’ora del culto; gli
alunni saranno guidaiti dal volonteroso gruppo d’insetgiiiaTili che si alternano in questo
delicato o importante compito.
I corsi di Calechi-smo, lo studio biblico
del mercoledì sera, FU. G. vengono ripresi regolarmente e ci auguriamo con un
liiion numero di frequentanti.
II Concistoro ita già tenuto due sedute ;
lr-> l’altro ha preparato il programma per
il nuovo anno ecclesiastico, programma che
è stato espcisto, discusso e approvato nella
■Assemblea di Chiesa riunita la sera del 1
ottobre. In quella medesima Assemblea sona state ascoltate le interessanti relazioni
della Conferenza Distrettuale del 13-14 giugno e dell’ultimo Sinodo, presentate dai
nostri delegati, i fratelli Paolo Olivieri e
il Diacono Eugenio Baglio.
Se chiediamo al Signore di benedire il
nuovo anno di lavoro che ci attende, dobbiamo riconoscere che dipende anche da noi
che esso sia veramente proficuo per la no,tra Ccmunità. Ognuno faccia il suo d-t
vere di fedele membro di Chiesa e la benedizione del Signore non ci mancherà.
F. F.
Inaugurato alla Scuola Latina
l’anno scolastico 1964 - 1965
Con rintervento del Moderatore s’è inaugurato l’anno scolastico della Scuola Latina.
Il corpo insegnante era presente quasi in
blocco. La riunione presieduta dal pastore
di Pomaretto è stata caratterizzata di messaggio del Moderatore, particolarmente incisivo ed adatto per i ragazzi della nostra
Scuola. E’ importante, ha detto il Moderatore che gli adolescenti non si lascino tentare
da pensieri, tendenze che li portano lontani
dallo studio e che corrompono il loro carattere; è urgente seguire una linea di condotta
ben precisa senza essere portati facilmente
in direzioni pericolose. Per questo la Bibbia
e Tiniluenza della Scuola, particolarmente
qualificata per la formazione dei ragazzi consentono di formare la futura personalità dell’alunno sul piano morale e spirituale. Il
Capodistretto Davite ha recato il saluto delle
comunità delle Valli. La Preside dr. Elsa
Balme ha letto la relazione della Scuola: vi
sono note incoraggianti sia come profitto,
sia come numero; il prestigio della Scuola
Latina, l’ambiente particolare costituiscono
un elemento prezioso di richiamo a studenti
che vengono anche da molto lontano; nonostante la presenza di altre scuole vicine il
numero non è diminuito che di poco in confronto con gli anni precedenti; per questo
ce ne rallegriamo; il Convitto è al gran
completa. Qu^t’anno il prof. Tron ha lasciato la Scuola per motivi di famiglia ed
ha lasciato un ricordo vivo del suo insegnamento durante il ventennio della sua missione a Pomaretto; inviamo al Prof. Tron
un augurio profondo per la sua futura missione in Pinerolo. A sostituirlo è venuta la
prof.sa Marisa Griot ormai nota per la serietà del suo insegnamento; la prof.sa Greco
di Matematica sostituisce la sig.na Allasia;
anche a lei diamo un caldo benvenuto in
mezzo al corpo insegnante della Scuola Latina.
Abbiamo pure udito un saluto del Pastore
di Villar Porosa dr. Enrico Geymet. Nella
seconda parte abbiamo ammirato le diapositive dì Suor Ermellina la quale ci ha offerto un panorama molto interessante dell’opera del Rifugio; un appello finale al servizio cristiano e la benedizione hanno chiuso
il simpatico pomeriggio.
Domenica 11 è stato battezzato Gino Genre
di Giovanni e di Carla Poet. Il miracolo
della nascita possa essere seguito dal miracolo della nuova nascita mediante lo Spirito
che è stato invocato sulla tenera creatura.
Il Signore dia la forza ai genitori di essere
una guida preziosa al bimbo nel segno dell’esempio e della preghiera.
— Sabato 10 Ottobre è stato celebrato il
matrimonio di Reynaud Giovanni e Clot Lidia aUa presenza di un folto numero di
amici e parenti. Che il Signore circondi gli
sposi del Suo.Amore e consenta loro di amare 'la Cliiesa e di esserle fedeli in tutta la
ìtro attività.
Siamo grati a quanti si ricordano della
chiesa per circostanze speciali, guarigioni ottenute, matrimoni, battesimi e servizi funebri, con un’offerta generosa per l’opera del
Signore.
— Ricordiamo le riunioni prossime: 27
Ottobre (martedì): Porosa; 28 Ottobre (mercoledì): Masselli; 31 Ottobre (sabato): Clot
Inverso. Le riunioni hanno luogo alle 20,30
e sono seguite sempre dalla colletta.
— Domenica 25 corr. alle ore 15 nella
Cappella di Perosa, avrà luogo una riunione
di tutti i responsabili della Chiesa, con Anziani e Diaconi.
VILLAR PEROSA
Abliiamo amministrato i seguenti battesimi : Cristina di Enrico e Edina Ricca (Cascinette), padrini Oreste e Marina Long;
Carla di Alberto e Anita Charbonnier (Torre Pellice), padrini Albino Talmon e Angela Priotto.
Al Signore raccomandiamo queste care
bambine perchè le guidi nelle sue vie!
— Porgiamo un vivo ringraziamento ai
fratelli Dino Gardiol e Filippo Pace pei i
loro edificanti messaggi ai nostri culti.
— Ai coniugi Dolino di Dubbionc che sì
rallegravano tanto per l’arrivo del loro piccolo Emanuele, purtroppo subito tornato fra
gli angeli, diciamo la nostra fraterna simpatia, invocando su di loro le consolazioni del
Signore.
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FORANO SABINO
La ripresa delle attività dopo la parentesi
estiva procede lentamente, a causa degli innumerevoli ed improrogabili impegni del nostro Pastore, fra i quali la direzione dell’ufficio stampa per il Concilio. Non ci resta
dunque che attendere la fine del Concilio perchè tutto ritorni finalmente nella normafità.
Quello è quanto ci è sitato assicurato.
— Durante il mese di agosto, abbiamo
avuto fra noi il Candidato in Teologia Ennio
Del Priore, il quale ha lasciato un ottimo
ricordo. Nel ringraziarlo per l’Evangelo che
ci ha annunziato formuliamo i migliori auguri per un Santo ministero.
Ringraziamo anche il Col. Long per la visita fattaci durante l’estate e per il messaggio che ci ha rivolto.
— La foresteria ha egregiamente funzionato. Oltre ad alcuni amici di passaggio, vi
hanno soggiornato per un lungo periodo di
tempo le care famiglie Vignoli di Roma e
De Cusatis di Cetraro (Cosenza). Il Sig. Vignoli ha tenuto anche il culto, in sostituzione del nostro Pastore nel giorno del suo
matrimonio celebrato a Roma il 26 luglio u.s.
— Domenica 27 settembre siamo stati
visitati da un bel gruppo di Sud-Americani
guidati dal Pastore Silvio Long. Abbiamo
passato qualche ora in comunione fraterna,
e dopo il culto è stato offerto un pranzo nel\\ sala delle arivilà. Ringraziamo questi
fratelli in lede per il bene che la loro vi.!la ci ha proeurato.
— E’ stato impartito il Santo Battesimo
a Sabina, secondogenita di Gianfranco ed
Anna Maria Terribili. Il Signore voglia benedire e proteggere questo piccolo agnellino
del suo gregge e la sua famigliola.
Con il 1** ottobre è stato riaperto l’Asilo
infantile ed il doposcuola che tanti benefici
effetti ha portato alla nostra Comunità ed
anche fuori di essa. Un doveroso ringraziamento va alla maestra Sig.na Fiorella Meynier che per il IV anno consecutivo si prodiga per il suo ottimo funzionamento.
— I nostri migliori auguri di buon viaggio accompagnano la sorella Pazzaglia Rosa
in Terribili, partita per TAmerica del Nord
per riabbracciare due sorelle colà emigrate
nel lontano 1914 e mai più ritornate a Forano. Il Signore ci benedica e ci guardi.
Rocco Giuliani
Col cadere delle prime nevi sui monti la
vita della chiesa riprende il suo ritmo invernale.
Abbiamo avuto una importante Assemblea
di Chiesa nel corso della quale è stato eletto
Anziano, per il Quartiere di Villa II, il Sig.
Roberto Coi’sson Missionario, che ringraziamo per aver accettato questo incarico ed a
cui auguriamo un lavoro benedetto nella nostra Comunità. Il suo insediamento avverrà
la prima domenica di Novembre, giorno della Riforma.
Al Sig. Attilio Bellion, che ha dovuto lasciare il suo posto di Anziano per ragioni
di salute, va la nostra riconoscenza ed il nostro ringraziamento per quanto egli ha fatto
negli anni passati per la nostra chiesa.
L’Assemblea ha jioi ascoltato un’ampia e
precisa relazione dei lavori sinodali fatta dal
delegato Sig. Roberto Eynard.
Abbiamo poi nominato una Commissione
(Prof. Ferruccio Corsani, Sig. Edgardo Paschetto. Prof. Mirella Bein, Sig. Loris Bein,
Past. Alfredo Sonelli) dandole Tincarico di
svolgere una indagine suU’opinioiie della
massa dei membri di chiesa nei rispetti del
nostro Collegio. La Commissione riferirà in
una Assemblea nel corso della quale si spera
di potei esaminare anche il materiale che
la Commissione sinodale per il Collegio avrà
preparato.
Si è deciso di indire degli « Incontri » a
cui tutti i membri di chiesa sono cordialmente invitati, ogni seconda domenica del
mese nel pomeriggio' per studiare i numerosi problemi sui quali il Sinodo ha attratto
l'attenzione delle Comunità.
Domenica 18 ottobre si sono aperte ufficialmente le varie Scuole Domenicali con la
partecipazione dei bambini al culto. Siamo
riconoscenti al Signore di aver potuto avere,
anche quest’anno, un numero sufficiente di
collaboratori per questo compito importante
e delicato.
Le varie Unioni Femminili hanno ripreso
le loro attività con una riunione (veramente
non troppo bene frequentata) tenutasi domenica 27 settembre.
La bocietà Enrico Arnaud ha ripreso la
sua attività con una serata « ricreativa » di
addio olferta agli Uruguaiani in partenza. Al
centro della serata: una bella castagnata. La
cosa è riuscita particolarmente gradita ai
nostri fratelli dell’Uruguay.
11 Sig. Edgardo Pasclielto ha dovuto lasciare, quest’anno, il suo lavoro di « catechista » e lo ringraziamo molto per il prezioso contributo datoci per diversi anni in
questa attività con i catecumeni. Ringraziamo nel contempo il Prof. Casini che subentra in questa attività e gli auguriamo che
trovi in essa la gioia del servire il Signore
icoi doni che Egli ci ha dato.
Alla Scuola Media Statale non abbiamo
potuto ancora iniziare i corsi di religione
per una banale quanto concreta difficoltà di
trovare le aule necessarie. Speriamo che il
problema possa essere risolto quanto prima.
Con una riunione di carattere familiare
abbiamo festeggiato ed abbiamo espresso la
riconoscenza di tutta la chiesa aRe insegnanti
Fraehe Luigia. Giordan Civra Emma e Jourdan Ida che hanno terminato la loro lunga,
fattiva e preziosa carriera. Auguriamo loro
un tempo di riposo benedetto dal Signore.
L Unione giovanile del centro ha ripreso
la sua attività. E’ stato nominato il nuovo
seggio composto da Attilio Sibille, presidente, More] Zaira vice-presidente, Doris Bon-'
jour segretaria-cassiera. Franco Taglierò e
Gigi Cardon consiglieri.
Le Unioni dei Coppieri e dell’Inverso si
apprestano ad iniziare anch’esse la loro attività.
Col mese di novembre riprenderemo le
riunioni di quartiere e i culti alla Cappella
Battista alle ore 15 della domenica.
_______ F. S.
VENEZIA e DIASPORA
Ripresa. — La comunità cristiana è una
comunità d’obbedienti e perciò d’uomini e
donne liberi per il Signore. Abbiamo bisogno di ritrovare le linee comuni della nostra obbedienza. Dobbiamo perciò pianificarla insieme per renderla comunitariamente
più efficace. Il Signore non vuole una comunità di uomini che vivono isolati. Ognuno
di noi ha un ministerio da svolgere e una
precisa responsabilità. Come usarli per l’utile comune? Come farne l’espressione della
nostra obbedienza? Come non rifiutarci al
servizio che la comunità esige da noi?
Possiamo riprendere il nostro lavoro con
dignità, soltanto se ognuno di noi si rende
conto che qui si tratta di tutta la sua vita
e se abbiamo veramente colto tutta l’importanza del servizio e dell’esempio che ci dobbiamo gli uni gli altri.
Venezia. — L’ultima Assemblea di Chiesa
ha nominato un nuovo Diacono nella persona del Sig. Sandro Dell’Aquila che è stato
insediato nel suo ministerio domenica 26 luglio 1964. Durante l’estate sono stati battezzati Dante e Simonetta Ferrante ed è stato benedetto il matrimonio di Visman Adelino c Barbini Giuliana. Chiediamo al Signore di voler fare di ognuno di questi avvenimenti dei momenti decìsivi per la vita
e la testimonianza cristiana dei Suoi figlioli.
Il Sig. Arturo Bogo ha rappresentato la
Comunità alla Conferenza Distrettuale e al
Sinodo Valdese. Ringraziamo inoltre i Sìgg.
B. Grilli, A. Bogo e i Pastori D. Cappella e
A. Moncada per aver presieduto culti durante il periodo estivo. L’Unione Femminile
Ila portato a termine un altro riuscito bazar.
Mestre. — E’ stato affittato un nuovo locale di culto in via dell’Ospedale n. 41, non
lontano da quello precedente. I Sigg. Cserniely. Colonna, DeU’Aquila e Wiltsch hanno provveduto all’organizzazione dell’apertura e della sistemazione del nuovo locale.
Il gruppo di Mestre si organizza per l’agape fraterna, ormai tradizionale, a S. Maria di Sala. Un buon numero di partecipanti desiderano ritrovarsi insieme per questa occasione approfittando delle ultime possibilità di uscita prima «lei freddo. La riuscita della giornata promette bene per l’affiatamento del gruppo e per la ripresa delle
attività.
Chioggia. — Il problema del locale di
culto sembra aver fatto un passo avanti.
Sono in corso delle trattative per la risistemazione dello stabile della Chiesa. Il pianterreno verrebbe bonificato ed ampliato occupando tutti i locali disponibili mentre il
primo piano verrebbe ceduto come compen
E' deceduto alì'Ospedale Valdese di Torre
Pellice, di cui è stato un esemplare benefattore, il Rag. Levi Rostagno del Poli di Prarostìno.
Era un « Anziano R.I.V. » e fu per lunghi anni dirigente di quelPimportante industria, prima a Villar Perosa, poi a Torino.
Chi l’ha conosciuto, per amicizia o per rapporti di lavoro, ha apprezzato la rettitudine
c la laboriosità deH'onesto funzionario, il
quale ha onorato il nome di Valdese e di
Prarostinese. Egli ha dimostrato sempre un
attaccamento speciale per il suo comune di
origine, dov’era solito trascorrere i weekends e le vacanze.
Ai funerali, presieduti dal giovane pastore Marco Ayassot, e che hanno commosso
tutti, era accorsa una vera folla non solo dal
paese ma dai comuni vicini e specie da Torino: ili Tempio Valdese era gremito.
Alla moglie, Sig.ra Laura, al suocero Rag.
Federico Avondel ed ai parenti tutti le più
fraterne condoglianze. c. g.
PRO .AMMODERNAMENTO OSPE
DALE DI POMARETTO:
In memoria del Rag. Levi Rostagno, avv.
Cesare Gay L. 50.000.
Direttore resp.: Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, «-7-1960
Cip. Subalpina s.p.a. - Torre Pellice (To'
RINGRAZIAMENTO
La moglie del compianto
Rag.
Levi Rostagno
sentitamente ringrazia la Direzione °
■ Dipendenti della RIV, e le persorii'
che in cccaGione della dipartenza ri)
suo maritc hanno voluto dimostrare
la loro simpatia e prendere parte à'.
suo dolore.
In modo particolare esprime la su.'
riconoscenza ai Pastori Franco Som
mani e Marco Ayassot, al Dott. D>:
Bettini, alla Direzione e al Personali
dell’Ospedale Valde.se per il confort'
e l’assistenza prodigati.
Torre Pellice, 16-lQi-1964.
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so. Speriamo che le varie difficoltà tecniche
non ritardino troppo l’attuazione dei nostri
progetti.
Intanto il gruppo si è consolidato ed ha
recuperato parte delle sue forze. La media
delle persone presenti ai culti non ha così
subito diminuzioni.
Treviso. Diamo il benvenuto al Sig.
Giuseppe Lamanna e alla sua famiglia che
recentemente si sono stabiliti a Treviso provenienti da Milano. Siamo lieti di poter contare sulla sua collaborazione per il lavoro
e i contatti nella zona.
Unione Giovanile. — Al termine delTanno ecclesiastico sono stati eletti il Sig. Giorgio Pasquali alla carica di Presidente e la
Sig.na Annita Giusti alla carica di segretaria. La Sig.na Donatella Zotta ha rappresentato l’Unione al Congresso della F.U.V.
Nonostante l’interruzione estiva i giovani
hanno continuato saltuariamente le loro attività. Un programma di lavoro è stato discusso con il Consiglio di Chiesa in vista
di una più stretta ed efficace collaborazione
di tutte le forze della comunità.
Il gruppo di Chioggia è stato visitato dai
giovani che vi hanno presieduto il culto
in due occasioni. Un caldo invito a tutti
per la ripresa delle attività.
Centro Evangelico di Cultura. In seguilo ai contatti e agli incontri avuti con
eUmentì cattolici, il problema di una maggioi conoscenza reciproca e delTestensione
dei rapporti, si presenta più urgente che mai.
Pur non limitando le attività del Centro a
questo settore, è auspicabile che esso sia
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di affrontare dei programmi, che vi sia una
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