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Nulla ala più forte della vostra fede!
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SITTIMANALi PULA
ABBONAMENTO
Italia : Annuale
Estero: - »
Ogni èàmbiamènto d’indirizzo costa Lire Cinque — La*‘copia Lire 4,—
L. 150,— Semestrale L. 100,—
» 300,— il) Il 175,—
Ùn’esperienza certamente comune ai credenti, è quella di testi biblici che letti cento
volte senza scorgervi nulla da nuovo o di notevole, si palesano d’un tratto carichi di significato e di insegnamenti. Fatto questo che
sta in prima linea a provarne la divima ispirazione e che ci fa apprezzare ¡qual si deve, la grandezza del miracolo comipiuto da
Gesù pei discepoli, quando « aprì loro la
piente per intendere le scritture » (Luca 24 :
45).
A me, uno dei casi accennati sopra, avvenne tempo addietro aljprquando, terminata la lettura della prima lettera di 'Paolo ai
Tessalonicesi, mi soffermai al versetto 27
del capitolo 5 ed ultimo; « Io vi scongiuro
per il Signore a far s3 che questa cipistola
sia letta a tutti i fratelli». Raccomandazione
la cui importanza eccezionale m’éra sempre
sfuggita come pare sia sfuggita, da quel che
ne so, ai commentatori stessi più quotati. Il
diittissirno Godei, per esempio, si limita a
vedervi il desi<j^rio dell’apostolo ohe k) scritto in parola venisse portato a conoscenza dei
fratelli assenti, per qualche ragione, da'la
riunione in cui lo si sarebbe letto e discusso
per la prima volta. Il che è vero, ma non è
tutto il vero. Il professor Luzzi dal canto
suo, riproduce in una sua recente pubblicazione quel versetto, soltanto per asserire la
ipiportanza attribuita genericamente da Paolo a tutto ciò ch’egli dettava.
Orbene, dopo questi due maestri, umilmente ma con profonda convinzione, io mi
permetto di sostenere che il versetto in questione tende invece ad estremamente accentuare, per ; fratelli di Tessalonioa come per
i credenti tutti e dt tutti *t‘ tèmi^, ’la portata
unica, spaeiiica; incomparabile della lettera
a cui si riferisce.
Dio mi guardi con ciò dal sottovalutare le
altre dodici missive del grande apostolo.
Per dire di una sola, riconosco anoh’lo
quale capolavoro sia l’epistola ai Romani,
compendio ammirabile della dottrina della
.salvezza per grazia mediante la fede ; arsenale principe delle armi spirituali con ohe i
riformatori combatterono e vinsero la loro
guerra sacrosanta. In breve, credo anch’io
di tutto animo, col medesimo autore, che «o^ni scrittura è ispirata da Dio e utile ad insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, affinchè l’uomo di Dio
sia compiuto, appieno fornito per ogni opera buona» (2 Timoteo 3; 17).
Ma gli è per questo appunto che peiKo si
debba tenere in considerazione particolare
quelle parti della Bibbia che la Bibbia particolarmente ci indica. Agli autori sacri lo
stabilire la scala dei valori di ognii pagine
delle Scritture. A noi il porvi mente. ((Chi
legge pongav*! menie», dice anche Gesù
laddove vuol meglio fissare l’attenzione nostra (Matt^ 24 ; 15).
Considerata sotto tale aspètto, la prima
ai Tessalonicesi si direbbe apparire all’apostolo più importante di ogni altra sua, non esclusa la suddetta ai Romani,
Invano infsrtti cercheremo in calce alle resta.nti un incitamento che pareggi quello in
discorso. In due casi appena, una eco : cioè
in Colossesi dove è scritto al cap, 4; 15:
<( e quando quest’epistola sarà stata letta fra
voi, fate che sia letta anche nella chiesa dei
Laodioési, e che anche voi leggiate quella che
vi sarà mandata da Laodicea » (notiamo, tra
parentesi, che questa seconda non oi fu tra' mandata, il ohe vuol dire che non aveva che
lun ^eresse locale e transitorio). L’altra eco
ci viene dalla2 Tessalonicesi 3 : 14 : «E se
qualcuno non ubbidisce a quel che diciamo
in <}uesta epistola, notatele) quel tale, e non
abbiate relazioni con lui, affinchè si vergogni ».
Come ognun vede, siamo ben lontani dal1 angoscia della frase : u Io vi scongiuro per
• il Signore a far si ohe questa epistola sia ' ì
letta a tutti i fratelli». t
ScOTgiurare - spiega il vocabolario - vale
esorcizzare, invocare, pregare insistenteI mente, costringere, supplicare. Impossibile
escogitare un verbo satuno di sensi come
, questo ed altrettanto potente a riflettere l’an' sia deH’apostoIo.
Dopo di che è tempo di porsi la domanda :
quali sono dunque la materia, le verità, le
preziosità-contenute nel documento co^ fervidamente segnalato? Come ognuno può
controllare, uno dei motivi ohe vi predominano è costituito dalle persecuzioni edì afflizioni che quei fratelli stanno soffrendo e
dalle preoccupazioni che Paolo,ne risente.
.Ragione per cui vi abbondano le esortaz'oni
a perse,verafe, le espressioni di simpatia In
lensa. di conforto, di incoraggiamento. Cose
tutte che, stendendosi per beo tre capiipli (i
primi deH’Epistola) spiegano in certo'modo,
con la premura e la trepidazione dell’apostolo, il suo desiderio phe la lettera sia letta
e meditata daH’intera congregazione. Oh volesse Iddio che nei cuori di ogni conduttore
di chiesa, di ogni testimonio di Cristo, albergasse una parte anche minima di tal sol, lecitudine. (2 Cor. 11 : 28).
Non credo tuttavia sia quello il fondamento dell’io vi scongiuro. Persecuzioni e pericoli erano anche di altri ; dei Filippesi, per
esempio (Filippesi 1 : 27-30) ; eppure l’epistola a questi diretta non finisce punto con
una esortazione del genere.
Tanto meno è da ritenere che l’io vi scongiuro dipenda dai precetti, voti, consigli
sparsi qua e là e che s’incalzano poi dal 12
al 26 versetto del quinto edi ultimo capitolo.
Precetti, voti, consigli di gran peso senza
dubbio, ma reperibili anch’essi, letteralmente o con varianti minime, in quasi tutto l’epistolario paolinico.
Insomma, l’io vi scongiuro non può che
trarre origine da una rivelazione speciale,
specialmente inserita nella lettera che stia,.,,i^tno esaminando. Rivelazione che infatti tra. luce in più punti (cap. 1: 10; 2: 19; 3:
....13; 5; 9, IO, 23)-e che sfolgora infine pienamente nel brano ohe va dal versetto 13 al
19 del IV capitolo. Rileggiamolo ancora una volta :
, «•Of fratelli, non vogliamo che siate in Ignoranza circa quelli che dormono, affinchè non
siate contristati come gli altri che non hanno speranza. Poiché se crediamo che Gesù morì e risuscitò, così pure quelli che si sono addormentati, Iddìo per mezzo di Gesù li ricondurrà con esso luì. Poiché questo vi diciamo per parola del
Signore ; che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati ; poiché il Signore stesso, con potente grido, con .voce d’arca.-.gelo e . on la tromba dì Dio, scenderà dal
cielo, e i morti in Cristo risusciteranno i primi ;
pei noi viventi che saremo rimasti, verremo nsieme con loro rapiti sulle nuvole a incontrare
il Signore nell’aria ; e così saremo sempre col
Signore. Consolatevi dunque gli uni gli altri con
queste parole».
Eccolo il meraviglioso, profetico squarcio
che spiega e giustifica il pressante appello
del ((Vaso eletto>;.
Si tratta di richiamare l’attenzione sul più
grande dei prodigi che deve compiersi dopo,
l’altro -prodigio della Fentecoste. Si tratta
del ritorno di Cristo per prendere seco i suoi
santi, prima che venga il giorno dell’ira e
per scampameli (cap. 1 ; 10; 5 : 9).
Si tratta deH’esplicazione di quél mistero
per il quale (( non tutti morremo», ed in conseguenza del quale saremo resi simili al nostro Signore (! Cor. 15: 51; 1 Giovanni
3 • 2).
Si tratta del compimento di quella ineffabile promessa che troviamo nell’Evangelo
di Giovanni, cap. 17 : 24: (( Fadre, io voglio che dove sono io, siano ancora meco
coloro che tu mi hai dati».
No : lingua é vocaboli umani non posso* no che balbettare le benedizioni inaudite che
il citato brano preannunzia. Fertanto, ben si
comprende che l’apostolo l’additi ai Tessalonicesi per consolarsi gli uni gli altri.
Ma non basta ; quel brano ha pure importanza cospicua per la luce ch’ei reca e riceve da altri passi biblici, altrimenti difficili a
■capirsi.
Se piace al Signore ne riparleremo, valendocene quindi per trarre dal tesoro delle
Scritture le cose' vecchie e le cose nuove alle quali egli allude (Matt. 13; 52).
Nell’attesa, parmi che il miglior modo di
concludere sia quello di ripetere a quanti
non l’hanno fin qui tenuto presente come
CHI l'S ArVALDESE
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Riguardate alla roccia onde fpste tagliati
. i Isaia LI : 1.
REDAZIONE : Via Sibaud. 7 - Bobbio Penice . ,
; .1 . amministrazione : Via' Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
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LA CONFERENZA DEL 5* DISTRETTO
C A L. A B R ' A
La Conferenza viene inaugurata nel tempio di Messina martedì 25 giugno', alle ore
19, con un culto presieduto dal pastore Teodoro Balma, il quale predica sul testo: Rom.
12: 11-12 ed Efes. 5 ; 14. Il mattino del
giorno seguente nello stesso tepipio di Messina hanno inizio i lavori della Conferenza, '
dopo un breve culto presieduto dal cand, al
Min. Davide Cielo (testo: Geremia 17:
5-8).
.'Il seggio provvisorio (che in seguito sarà
confermato per acclamazione) è -presieduto
da L. Naso, coadiuvato dal prof. E. Puzzanghera, vice-presidente; e D. -Cielo, segretario. Tutte le comunità del Distretto sono
rappresentate, eccetto Riesl.
Ha subito inizio la lettura delle relazioni.
Il ISovrintendente Deodato legge la relazione della Commissione Distrettuale; segue la
lettura delle relazioni delle varie Comunità.
Si apre quindi la discussione,, nel corso della quale vengono affrontate alcune questioni di fondamentale importanza per la vita
del Distretto. Ne diamo un -breve riassunto.
COSTITUZIONE DEL 5" DISTRETTO
Il Sovrintendente ricorda ì motivi che indussero il Sinodo dell’anno scorso a costituire il 5° Distretto dividendo in due il 4°
Distretto (vastità territoriale del 4® Distretto, difficoltà dei Viaggi). Fa osservare, però,
ohe l’aver affidato ad un unico Sovrintendente i due Distretti lascia sussistere in parte gli inconvenienti ere si sarebbero voluti
eliminare. Perciò è evidente che il Sinodo
dovrà riesaminare questa questione e risolver]» in modo più completo!. Un oratore
nota che come furono motivi di ordine contingente (riduzióne del numero dei membri
della Tavola) a consigliare l’abolizione del già
esistente Distretto calabro-siculo, cosi sono
stati di- nuovo motivi di ordine contingente
(difficoltà delle oomun-icazioni) che hanno
consigliato ja sua ricostituzione. -Meglio, invece, sarebbe *stato se alla creazione del 5®
Distretto si fosse giunti tenendo presente la
sua reale utilità in vista dell’opera da compiere. Adottando questo giusto criterio generale si potrebbe studiare il modo di aumentare il numero dei Distretti attualmente esistenti, raggruppando più razionalmente quelle comunità che si trovano nella stessa zona
ed hanno caratteristiche analoghe.
IL PROBLEMA DELLA DIASPORA
Il 5° Distretto pullula di piccoli gruppi isolati, disseminati in tutti gli angoli del vasto territorio calabro-siculo, spesso a grande distanza dalle comunità rette da pastori.
Questi gruppi isolati non possono naturalmente usufruire di un’assistenza regolare,
specialmente oggi che le comunicazioni sono
ancora tanto difficili, e quindi sono praticamente abbandonati a sè stessi. Che fare
per risolvere questo problema, che è un po’
il problema di tutta la nostra ope-ra in Italia? Alcuni oratori propongono di ripristinare la pagina mensile de La Luce dedicata
agli isolati e lo schema di culto per gli isolati, che veniva pubblicato prima della guerra. Ma, evidentemente, questo non -risolverebbe affatto il problema degli isolati ; ecco
perchè la Conferenza approva aH’unanimità
il seguente o.d.g. ; (( La Conferenza del 5*
Distretto, vista la dolorosa situazione dei
gruppi rurali dì disseminati e delle stàzion-i
di evangelizzazione, che pur costituiscono
un elemento Importante della nostra opera
di evangelizzazione, invita il Sinodo ad esaminare la possibilità di ùn ministerio itinerante per quelle zone in cui l’impiego di pa
merita, il fervido, amoroso ammonimento :
« Io vi scongiuro per il Signore a far si che
questa epistola sia letta a tutti i fratelli».
* D. Argentieri
Nota : Per consenso quasi unanime degli eruditi, la prima lettera di Paolo ai Tessalonicesi,
oltre ad essere la prima che egli scrisse, costituisce altresì il più antico dei ventisette libri formanti il Nuovo Testamento. Primato cronologico
interessante di per se stesso, ma che più lo diventa, s’io non erro, quando lo si metta in rapporto al testo di cui mi valsi nel presente articolo..
e: s I c I l_ I a
stor^ stabili è impossibile .per la scamità di
operài ».
COMUNITÀ’ PRIVE DI PASTORE
Connesso col problema degli isolati è
quello delle vacanze pastorali nel 5® Distretto. Alcune comunità (come Pachino,
Grotte e Caltanissetta) chiedono da ami un
pastore. Elementi laici del luogo, sia anziani che giovani, hanno prestato entusiastica-'"
mente ,la loro opera per mantenere accesa
la fiaccola dell’Evangelo, e ad essi la Conferenza ha voluto esprimere la sua riconoscenza in uno speciale o.d.g. Ma ora questi collaboratori laici chiedono di essere esonerati dal loro incaricoi divenuto superiore
all© loro possibilità o alla loro disponibilità
di tempo. La -Conferenza ha esam-inato con
particolare attenzione la situazione di queste comunità ■€, pienamente convinta della
necessità di risolvere urgentemente la questionò delle sedi vacanti, ha votato il seguente o.d.g. da sottoporre al Sinodo : (( La
Conferenza del 5® Distretto, visto che dal
confronto con le vacanze pastorali negli altri Distretti, la Sicilia e la Calabria appaiono particolarmente colpite in quanto, mentre gli altri Distretti hanno una percentuale di Vacanza ohe va dal 18 % al 25 %,
quella del 5° Distretto giunge al 45 % degli operai in atto presenti,
pur rioon-osoendo d’altra parte le difficoltà in cui si dibatte, per la mancanza di operai, TAmmin ¡straziane centrale, fa voti pressanti perchè ;
a) al più presto si provveda ad un ministerio stabile almeno per le comunità di
Grotte, Fachino.e Reggio Cabria;
b) perchè il Sinodo oixliliri*atttlàzi-one ftttmediata delle decisioni già prese circa l’istituzione di corsi di preparazione per anziani
evangelisti o simili;
o, secondariamente, perchè il Sinodo si
pronunci favorevolmente circa la eventuale
assunzione in servizio temporaneo straordinario di laici qualificati nel Distretto, per il
d'S’mpegno della vasta diaspora costiera ed
interna».
LE SCUOLE
Un tempo esistevano fiorenti istituti elementari a Grotte, Fachino, Riesi © Palermo,
alle dirette dipendenze deH’Amministrazione centrale. Ora sono rimaste sulla breccia
solo le scuole di Riesi e Palenno ; ma. costrette a mantenersi esclusivamente coi propri mezzi, vivono stentatamente ed in mezzo a grandi difficoltà. La Conférenza ha riconosciuto che si deve fare ogni sforzo per*
estendere l’influenza della Chiesa per mezzo
delle scuole, sia elementari ohe medie a seconda delle esigenze locali, ma ha affermato il principio che tali scuole devono acquistare (mediante le rette e mediante gli aiuti
delle comunità interessate) l’indipendenza'finanziaria in modo da non essere di aggravio aH’Amministrazlone.
ALTRE QUESTIONI
La Ootnferefiza ha preso jn esame varie
altre questioni quali : la ricostruzione del
tempio di Reggio Calabria, andato distrutto
in seguito ad incraidio doloso; la necessità
di intensificare l’opera di evangelizzazione
approfittando delle favorevoli opportunità offerte dal nuovo clima di libertà; là realizzazione di attività sociali presso‘quelle comunità che ne abbiano la possibilità. (Su
quest’ultimo argomento il pastore Panasela
aveva presentato un ottimo studio dal titolo
(( I-a Chiesa e le attività sociali »).
La Conferenza chiude la pomata dì intenso lavoro con l’elezbne dei membri della Commissione Distrettuale ; Vice-Presidente è eletto il prof. G. Briante e Segretario il pastore iP. V. Panasela. Delegato della Conferenza al Sinodo è .nominato il prof.
F.. iPuzzanghera; supplente il sig. A. Carcò.
Quale sede ■della, prossima Conferenza è
scelta Palermo; predicatore d’ufficio: il pastore L. Naso. La seduta è tolta alle ore
18.30 con il canto dell’inno 98.
Subito dopo ha luogo un culto con Santa
Cena, presieduto dal Sovrintendente Deodato, il quale parla sul testo : Lucfi 14 ; 28-29.
Davide Cielo,
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.le looai de «Ohurch World Service», a de-*'
mandé au gouvernement de porter inuQédia- v
t^ent eeméde à la pénurie alimentaire qui ^
sévit datfê ie monde en rétablissant le rationnement et en prélevant sur la récolte
une certaine quantité de blé.
Le «Church World Service » a également
demtmdé aux conseils des Eglises dans les
états du Middle West, qui scait les grands
I producteurs^ de blé, de demander aux pasteurs stocks de blé dès maintenànt.* En ouce auprès des fermiers afin qu’ils livrent
leurs stocks de blé dès maitenant. En outre, cette organisation a distribué des tracts
qui suggèrent que les familles eUes^êipes
ccmstituent des réserves de denrées alimentaires. On demande aux chrétiens de donner de l’argent à leurs Eglises pour acheter en gros des aliments concentres au lieu
d’acheter des boîtes de conserves au détail.
Les aliments concentrés achetés en gros
sont en effet plus avantageux, et d’un transport moins encombrant que les boîtes de
conserves.
Le Conseil Fédéral des Eglises du Christ
en Amérique. Le Comité exécutif du Conseil fédéral des Eglises du Christ a également adressé un appel au gouvernement et
aux Eglises d’Amérique demandant une action immédiate pour parer à la crise alimentaire qui sévit dans tant de pays.
Le Conseil Général de l’Eglise Unie au
Canada. A sa séance du 10 mai à Toronto
1e comité exécutif du Conseil Général de
l’Eglise Unie du Canada a appuyé sans réserves tes projets du gouvernement canadien
en favéür des Etiropéens affamés. Le comité a également recommandé que l’Eglise soutienne mieux que par le passé les efforts du
Oonseil des Eglises du Canada pour envoyer des fonds au Conseil œcuménique des
Eglises, à Genève,, en vue de la reconstruction en Europe.
Le comité a recommandé aux fidèles d’acheter moins de blé, de viande, de fromage
et d’œufs, de n’acheter que les denrées nécessaires immédiatement, d’éviter te gaspillage et de cultiver des jardins potagers. Il
propose également de réduire de 30 % l’usage d’orge maltée pour les boissons alcooliques.
La Société des Amis en Grande-Bretagne.
t a Société des Amis (Quakers) de "GrandeBretagne, qui vient de clore sa 278.e assemblée annuelle à Londres, a publié une
déclaration sur la situation alimentaire mondiale dont nous citons Certains messages :
« ...Le peuple britannique dispose aujourd’hui de 95 % environ des calories qu’il
consommait avant la guerre. Il semble que<»
soit plus que l’UNRRA n’estime nécessaire au maintien d’une bonne santé. La plupart
des pays d’Europe sont au-dessous de ce
niveau. Dans certains d’entre eux. comme
par exemple la Pologne et l’Allemagne,
nombreux sont ceux qui meurent de faim.
Il en est de même aux Indes et en Chine.
11 ne serait pas juste que tes rations alimentaires en Grande-Bretagne dépassent te minimum indispensable à la santé tandis que
d’autres peuples cwinaîssent la faim... Les
chrétiens ne deyrai«it pas admettre un système qui répartit les vivres entre tes peuples selon leur puissance nationale.
Que pouvons-nous faire? En premier
lieu, nous devons éviter tout gaspillage,
sous quelque forme que ce soit. Puis, comme le gouvernement, nous a demandé d’économiser surtout 1e pain, que tous <«ux
qui te peuvent donnent chaque jour l’équivalent de deux tranches de pain. On sauvera ainsi des vies humaines.
Nombreux «>nt ceux qui désirent faire
davantage dans 1e |»rtage de leurs^ vivres
avec tes affamés. Des dons de denrees non
périss^les, si tes organisations de distribution ont la possibilité de les répartir, sauveraient bien des vies humaines. Les Amis
coiuinuerwu à demander que ces autorisati<His soient accordées. Le gouvernement
encouragerait ainsi l’esprit de miséricorde
et de générosité».
(S.Œ.P.I.).
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Case e Tereeni in vendita :
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5 vani libero subito, Vendesi. Rivtrfgersi a Cario
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temalo par» alberato. Ubera S. Martino, vendesl. Rivolgersi come sopra.
' i-yèàh'rir^f.
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s
m
iti eipllml pnsbitiiitni ^dlt ?i
- '?- ■ . J..' -i .-A-.l/'
5) • ’ (Cronaca ritardata ^r disguido fostale)'.’^
Il Convegno sarebbe '^ato forse più ni|^
meroso se non avesse dovuto essere ritaidte*V to e rinviato più volte. Abbiamo comunqqe^
avuto il piacere di veder giungere a Tofpe '
Penice nel pomeriggio di martedì 4 giug^
una autocolonna dì sei macchine recanti a
bordo gli otto ‘ Cappellani ' che avevmio li’*
sposto al nostre invito ; sette Cappellani della Chiesa dì Scozia ed un Americanof si
aggiunse poi al gruppo il P^^tere Scozzese
Rev. Cookbum, anche egli della Chiesa di
Scozia.' ' ’*=. ■ .V
Per coloro ohe avendoli incontrati desdde-;
rassero ricordare i loro nomi : Rev. J, W.
Robertson, ‘ Capo dei Cappellani della 86.a
Area Scozzese; Rev. A. A. Morrison, Sooz, zese, Cappellano ; Rev. A. Logan, Scozzese,
, Cappellano; Rev. Robin Gilmonf, Scozzese, Cappellano ; Rev. Thomas Schrearer,
Scozzese, Cappellano; Rev. ìPeter Campbell, Scozzese, Cappellano; Rev. J. Fletcher, Scozzese, Cappellano; ' Rev. W. M.
Spence, S. U. d’America, Cajppellano ; Rev.
H. A. Cockbum, Pastore Scozzese.
Nella accogliente Villa Olanda i Convenuti ebbero tempo di rimettersi dal faticoso
viaggio (alcuni venivano addirittuira da Napoli, altri da Gorizia e Trieste) e la prima
riunione fu a Torre Pellice nell’Aula Sinodale. Riunione non molto numerosa perchè, nella incertezza di un arrivo in orario,
non avevamo fatto molta pubblicità. Il Pastore Ayassot, organizzatore della visita,
porse ai convenuti i saluti dei fratelli in
fede delle Valli, parlarono alcuni Cappellani a portare i messaggi cristiani delle Chiese rappresentate ed alla fine i nostri Mitici
ricevettero, come se^o di fraterna ammissione nella nostra famiglia valdese, un distintivo valdese che abbiamo visto poi luccicare sulle loro uniformi per tutto il tempo
della loro visita e dopo e che ci hanno assicurato di voler riportare alte loro case come
caro ricordo delle nostre Valli.
Mercoledì mattina era destinata alla visita delle varie opere della Chiesa in Torre
Pellice. Adunata «mi gli studenti del Collegio anche qui con messaggi a nome degli
studenti di Scozia e di America e te immancabili fotografie. Piacevole incontro dei
Cappellani con U corpo msegnante del nostro Istituto. Visita al Museo, owi la preziosa guida del prof. Armand Hugon, gentile aoooglienza alla Casa delle Diaconesse,
visita (ed acquisto di .ricordi) alla Claudiana
e naturalmente al Tempio. Al termine della mattinata visita aH’Orfanotroflo ove te ragazze cantano per i Cappellani e ricevono
uno dei preziosi doni <die il Cai^llano Americano ha portato con sè : .una bella cassa di dolciumi, cioccolata, ecc... (Diciamo
tra parentesi che il nostro buon amico il
Cappellano Bill Spence oltre ai dolciumi ha
portato con sè per i nostri orfanotrofi la bella somma di L. 70 mila, frutto di una colletta fatta allo scopo tra i suoi soldati l).
Alla fine della simpatica visita sono liete
te fanciulle... sorride soddisfatta la Direttrice e con Lei il Pastore Comba, alla cui amministrazione è stato recato un buon aiuto,
ed i Cappellani ci assicurano di aver passata una delle ore più piacevoli di tutto il
loro soggiorno in Italia.
Nel pomeriggio è la volta di Villar e
Bobbio. Sulla nostra strada vìsitianio i vari
padiglioni deirOspedate Valdese ed abbiamo occasione di portare i nostri auguri al
Vxe-Moderatore sig. NMiet. A Villar ci attende la bella sorpresa di un gruppo di fresche <( cuffie » con un gruppo di fratelli e
il Pastore Jahier. Breve culto in Chiesa,
alcuni messaggi, fotografie (naturalmaite i)
ed una non mai risbastanza apprezzata tazza dì tè.
Partenza per Bobbio con... automobili
decorate di un bel numero di «cuffie» che
accettano di buon grado di accompagnarci.
A Bobbio, ove il Pastwe Ricca ci attende sulla piazza, saliamo a Sìbaud, il Pastore del luogo ne spiega il valore storico e
si scende a visitare la Chiesa, Fraterne conversazioni per una mezz’oretta e ritorno a
Torre.
A Torre Pellice è indetta una serata giovanile che gremisce la Sala Sinodale. La
sera vola con un programma vario, quanto
mai interessante, molti sono i Cappellani
che parlano alternandosi oon f canti in comune e con le esecuzioni applauditissitne (e
meritatamente!) delle Corali di Torre e San
Giovanni e di un canto In xozzeoe eseguito
dai Cappellani.
Parlano quasi tutti i nostri visitatori, chi
in inglese, chi fai francese ohi persino in
italiimo, i loro messaggi fanno risuonare le
note più diverse della fraternità, della esortazione, della pranza e sopratutto di quel
messaggio di amore che i crtetiMii di tutto
il mondo si scambiano decisi a vincere le
grandi battaglie ideila pace. Il Pastore Ayassot, presenta, traduce da e nelle varie Un
>
V'
lue, ringraii®uttì ed inca|lce i "nostri,
telli di ripor^ alle loroJ^iese il "sei^
quella ffidanza fai Cr^ che" cLao^
d -m ^ ‘■f
, (^<Dopo ila^^ÌPiniioine pf^l^uono ^ llt^a
■^^iperta i canti giovanili ouf’volentieri parte-’
. ripaino anche i nostri ospiti che LI canto e
« rondes.«; . accompagnano sino ,VUla
gtenda.
^ Giovedì mattina riposo. Tutti erano stantii e tutti .volevano passare la mattinata a
'l^rivere a' casa, alte loro Chiese ed ai #or' ;^ali delle medesime te loro impressioni.
Al pomeriggio visita a S. Germano <r Po^.maretto. A S. Germano ri attende con fraeterno sorriso il Pastore Bertin : ci fa vedela Chiesa fe ci accompagna alla caaa di
ricovero nel}a'^ cui visita una buona ora trascorre vetoce, seguita da un tè in casa
Bertin. Conversazioni, ricordi di guèrra, come di un-triste passato speriamo ¡sepolto
„^ per sempre; propositi di più stretta amiciifzia tra le nostre Chiese per l’avvenire.
■ , A Pomaretto ci attendono, con il Pastore
Corsani, alcuni iMembri del Concistoro e
' fratelli. Visitimno l’Orfanotrofio, ed anche
Jà i nostri ragazzi ricervono la loro bella cas, setta di dolciumi, che pare piacciano loro
i non meno che alte fanciulle ! Facciamo una
, . breve visita di augurio al Pastore Mathieu,
^ammalato, visitiamo TOspedàte ove oi at,|tende la buona mermida di cui oi siamo for
7 ■
Ìj^niti in partenza e nella Chiesa trascorria
,mo un’ora piacevole al suono deH’organo, al
canto dì alcuni inni e per ascoltare la ennesima ((conversazione» del Pastore Ayas^sot al quale ì nostri Ospiti non si stancano
iSdi chiedere notizie storiche, e sopratutto no^ tizie del lavoro attuate della Chiesa, della
sua situazione, delle sue speranze per l’av4venire, delle difficoltà, eoe...
Sulla via del ritorno giungiamo a Pinerolo verso notte ove il Pastore Marauda ha
■i raccolto in Chiesa una bella assemblea con
'.la quale passiamo un’ora benedetta: parla
s' no alcuni cappellaiu, il sig. Marauda fa gli
onori di casa e rivolge un fraterno messaggio. Qui come a Torre Pellice, Lncomprensibile per rorecebio, ma nwi allo spirito, uno
dei Cappeilani Scozzesi prega in lingua celfica, evinta la Corale e cantano pure un can^ to scozzese i Cappellani, ed è solo verso le
11 di sera che Villa Olanda ci vede tornare
per la... meritata cena.
, Dopo cena, come spesso te altre sere, la
riunione privata si protrae sino ad óre che
f non osiamo confessare : un Pastore Americano, 8 Pastori Scozzesi ed un Pastore Valdese passano parte di quella, come di' altre
notti precedenti in uno fraterno scambio di
informazioni, e neU’ideare te basi di una più
intima relazione fraterna fra te nostre Chiese. I nostri ospiti non si stancano di sottoporre il loro collega (( Ernesto » ad un fuoco di fila di domande, vorrebbero sapere tutto, partecipare a tutti i nostri problemi; il
Pastore Cockburn che viene da e torna a
Ginevra presso il Consiglio Ecumenico delle Chiese si farà la eco di alcuni progetti
ideati di cui speriamo dare ai lettori del giornale più ampie notizie se, come speriamo
(( saranno rose e fioriranno... !».
Venerdì mattina culto di addio. Il Pastore
Tron, affiancato dal Pastore Robertson (Scozia) e Spence (America) presiede un Culto
di S. Cena cui partecipa un bel gruppo di
fedeli. L’atmosfera è raccolta e devota: è
veramente un culto di comunione con Dio
e coi fratelli di tutto H mondo.
Dopo il Culto un’ultima nota gaia : visita
e dolci ai bambini dell’Asilo della Parrocchia di Torre, ogni Cappellano ha in braccio un bimbo... e la partenza subisce un
notevole ritardo !
Sulla via del ritorno si visitano due delle
nostre Chiese di Città : Torino ove i tre Pastori ci accolgono fraternamente e Milano
ove si fa tappa prima che il gruppo si disperda e dove si coglie occarione per una
ulteriore lunga conversazione notturna.
Agli amici che ci hanno portato un soffio di fraternità cristiaina un ultimo saluto e
' l’augurio ohe, tornando alte loro Chiese, essi
portino con sè con il nostro pensiero fraterno l’interesse che haiwio dimosttato fai tanti
modi alla nostra Chiesa. Con il voto ohe te
nostre preghiere unite ed i nostri sforzi sempre più armonici cooperii» potentemente ad
un nuovo mondo di pace. E. Ayassot.
CRONACil VALDESE
Culti domeniiM 21 luglio. Ore 10.30 : culto all'aperto al Sap (Pradeltorno) ; ore 14.30 : Tempio Serre.
Culti domenica 28 luglio. Ore 10.30 : Tempio
Pradeltorno; ore 14.30 ■. Tempio Serre; ore 15:
Bagnau. e. a.
Asti
Abbiamo avuto il 23 c.m. ad Asti, una giornata di buona, fraterna comunione cristiana.
Erano convenuti un grujM>o di colportori delte Sacre Scritture organizzati dalla « Caaa delia
direttore della sede
spiti del locale rapSpigelH. ' 1'*
„ avfifajmo un breve *
fùfako-Afeamblo .di idee,^la liMlltà e le tool te
I sfruttamento, ove esso
<iongruainéailte apprezzato, seguito, utiliz
• 'E si formulavano voti che ciò avvenga per
parte di tutti gli organismi che si occupano di
evaneciizziazione rtp.lnmttsn .ntAs*. • i.i
evangelizzazione nel nostt» paese. • |^f
Nel pomerìggio, nella saletta generosamente ' f '
offerta dalla ospitale famiglia Cemtola ed attrez- .
zata dallo zelante fratello Paolo, aveva luogo ìa i ;
normale riunione presieduta dall’inviato della. ì
((Giaffredo Varaglia » di Torino. i
r Porgevano il-doro messòrio a questo npsoen- y’
te gruppo, anche il sig. Barosso, invitando i p»t f
senti a propagare la: Bibbia ed a non temere per ¡j
la piccolezza del nucleo (41 presenti) poiché ad
esso,'’Iddio ha promessa la vittoria; ed'il sUgnor
Artuffo, di Torino, che esortava specialmente Ì
più '..picuini a seguire l’esempio della schiava
israelita del Siro, Naaman, ett- essere sempre
fedeli. ' .j,,.
Ringraziamo il Signore che ci ha aperta questa porta, mentre sentiamo sempre più il biso-,g)(’i.
gno di più larga e profonda consacrazione al Site
servizio. ^ ^ E. A. Beoìir*
- I
■»inemolo
Matrimonio. Giovedì 4 luglio corrente, davan'ti al nostro Pastore, si sono uniti in matrimonio
il sig. Franca Faldella e la signorina Maria Serafino, figlia deU’Lng. Luigi, membro del nostro Consiglio di Chiesa. 1 nostri migliori voti di lunga
e felice vita coniugale accompagnano i due gio- ;
vani sposi.
— Assemblea di Chiesa. L’assemblea elettorale è convocata perda domenica 21 corrente, allo
scopo di eleggere il •Delegato delia Comunità al
prossimo Sinodo. t
SCUOLA LATINA
DONI RICEVUTI
Chiesa di Perrero, Lire 1000 — U. G. V. di
Ferrerò 1000 Peyran Emanuele (Serre di Maniglia) 100 — Massel Ettore (Chiottì di Riclaretto)
500 Balmas Edmondo e Olga (S. Secondo)
in mem. del caro Dino 200, —■ in mem.-del-figlio
Dino, la mamma Balmas Giuseppina (Pomaietto)
100 —; Botturi <Mdò KTorino) 500 — Grill
Atathieu Letizia (Torino) 500 — U. G. V. di
Pinerolo in mem. di Ada Vola 500 — Vicino
Lidia (Pinerolo) 100 — Banda musicale di Pomaretto in mem. dei membri caduti 3000 — Lantaret Elisa e Emilia (Pomaretto) in mem. di Alice
Baldi Garrou tiOOO — Ribet-Cougn Adelina e famiglia (Torre Peli.), in mem. Giulio Cougn, 500.
(continaa)
»■t
Alberto Ricca: Direttore
Autorizzazione N. P 356 dell’A.P.B.
Lino Tipo Arti Grafiche - Torre Pellice
La famiglia della compianta
cistiitiBi liRNiiiiiia m.
neUHmpossibilità di farlo persoiidtment^. esprime i
la sua setitìta riconoscenza a tutte Ìelìéntili persone che con scritti o di presenza hanno, testimoniato la loro sìnwatia. In modo particolare ringrazia Il pastore É. *Rostan; e tuiU i vicini e |
amici che sono staiti larghi dì aiuto durante la ma- i
lama e in occasione della dipartenza- delia loro
cara. i
Massera di Prarostino, 14 luglio 1946. '■*
La famiglia della compianta
Sim Maria ni. Jaili
ringrazia i vicini di casa, il pastore sig. Tron e <
Signora e tutti quelli che hanno preso parte q/l
suo dolore.
Ai Jalla Inverso, 8 luglio 1946.
TRENTENNE occuperebbesi, iomestioo, autista,
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