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ECO
DELLE mu VALDESI
Spett.
Scoiasi ?ttwsB
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno xeni - Num. 34
Una copia Lire 4C
ABBONAMENTI
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TORRE PELLI« E — 30 Agosto 1063
Ammanili, daudians Torre Pollice • C.C.P. 2*17557
LA PICCOLA MOGLIE
DI SATANA
Hanno cominciato nel giugno scorso, quando il monaco buddista Tic
Quang Due espresse per primo la protesta contro il governo vietnamita di
ispirazione cattolica, cospargendosi la
veste di benzina e bruciandosi vivo
perchè il suo sacrificio servisse di esempio ai seguaci e di ammonimento agli
avversari, o meglio ai nemici, poiché
ogni almi definizione sarebbe un menzognero eufemismo. Poi hanno seguitato: oggi un altro monaco, domani
una suora, dopodomani un giovane
studente. La serie dei suicidi effettuali in una forma così atroce non si è
fermata, come non si è fermata nemmeno la nefasta opera del governo
vietnamifa benché il gesto del monaco
buddista avesse fatto serpeggiare per
il mondo intero un brivido di terrore.
Noi so a pia ino che Dio condanna il
suicidio cr<me l’atto massimo di violenza I' I retrato verso una Sua creatura, e io fatto di religione respinge
tutti i Mia ifici rituali, ma i buddisti la
pensano diversamente e Lui soltanto
può decidere se è il caso di far loro
cambiar: idea. Comunque una cosa è
innegahdc: che i buddisti si sono autosoppn sxi, con il sangue freddo e il
fanatismo che li distingue, per compiere lina testimonianza e protestare
contro 'oppressore della loro religione.
Una certa signora, però, commentando ia tragica ribellione del primo
~mónaco affermò gCtíddhiéhter’'’Ñpn
c stato un suicidio. Quel monaco è
stato arrostito dai suoi fratelli di fede
dopo essere stato ubriacato”.
Chi questa signora? Una dolce,
fiagile, .sorridente donna dell’Oriente
che sembra essere uscita dalle stampe
diafane di un paravento di carta cinese o dagli arabeschi di un chimono
color cielo. E’ una donna, e, quello
che più stupisce, è una madre.
La persecuzione religiosa, (sfidiamo
chiunque a dimostrarci che questo termine è azzardato), che si sta verificando nel Viet-Nam. è al centro di una
Vietnam
dolorante
Isa siriiazione qua ’è quelila del Vi-eii.
nam, è difficile avere um’infomiazione dettagliata e sicura. Tuttavia è chiaro che in
quel paese Taperto conflitto politico-militare è complicato da una 'coanponente religiosa, e che un certo oattolicesinio si
largamente impadronito delle leve d«^ pO'
tere alleandosi con forze reazionarie nel
fermare un regime che ha molti punti di
contatto eon quello di Synigmau Rhee, ntìla Corea del Sud, con in più una foirtte colorazione religiosa. Ptroprio per questo l’anticomunismo di molti cattolici ©ud-vaetnamitd, e comunque di quelli al potere, è
cosi equivoco e deprecabile.
L’obiettività vuole che si riconosca ohe
non tutto il cattolicesimo fa corpo con il
regime di Dien (ci mancherehhe altro!).
dal giiugno »coreo l’arcivescovo di Saigon, in contrasto con queMo di Huè (cognato di Dien), ha rivolto un appello alla
pace e alla tolleranza reciproea, deplorando gli atti di violenza. Questa settimana
L’Osservatore Romano ha pubblicato (22> 63) un ampio articolo dei suo direttore
-- ripreso in parte, testualmente, da un
comunicato del giornale-radio, lo stesso
giorno — elle cerea di sminuire la responsabilità eattoiMca, riconoscendo che vi sono
stati eooessi, .ma mollando che la linea poli,
dica segjuiìta dal governo vietnamita rien•na, coline ogni fatilo poililieo, « nel eam(po
dtell’opinabre ».
Roima sa essere molto robusta e anche
duna, in certi casi. Era proiprio il caso di
tfserlo, ora, ma il’occasione pare, una volta ancora, diplomatieameinte elusa- Ct)Si,
alla ripresa dei lavori eonciliari, il iproblema della libertà di coscienza, all’ordine
del giorno, non si presenterà solo teorieaniente: e al dibattito, silenziosi testimoni,
accanto agli evangelici spagnoli e colombiani oppressi, ci saranno i bonzi arsì vi^ e gii studenti fucilati del Vietnam: saldo baluaiido contro là «marea comunasta»?
situazione confusa dalla quale esce
fuori però, nitida e viva la figura di
Madame Ngo Dinh Nhu. £’ la moglie
di Satana. Potremmo dire figlia, o sorella, o creatura, ma non daremmo, ci
sembra, una immagine abbastanza approssimativa della signora in questione. Moglie è qualche cosa di più di
queste parole: significa un più diretto
contatto, ima fusione, una intesa perfetta dovuta alla soggezione verso il
principe delle tenebre.
Ngo Dinh Nhu ha un marito assai
più vecchio di lei ma questo non conta o meglio conta soltanto perché è
fratello del presidente vietnamita e, a
sua volta, un teorico del regime cattolico al potere e capo della polizia segreta. Tutto ciò, comunque, è roba di
ordinaria amministrazione: l’importantr è che la donna, fervente cattolica
imparentata con il reverendo arcivescovo di Huè, Ngo Dinh Thuc, è la
ispiratrice della più bestiale reazione,
£ della più criminale intolleranza religiosa che si sia scatenata dai tempi
di Torquemada. ’’Strega malvagia”,
’’donna senz’anima”, ’’perfida bisbetica”, sono questi alcuni degli appellalivi con i quali si usa designarla, ma
la nobile signora nassa altera ed insolente sfidando il risentimento del suo
popolo, facendoselo del tutto ostile,
non altro guardando che al suo alluci
nato sogno di supremazia.
1 sterica.^sanguiriaria, odiosa persirio
a taluni mémhri ltélla suà famigÌia,
questo essere insidioso ha trovato finalmente uno sfogo alla sua vera personalità nella guerra di religione che
si è scatenata con cieca furia su centinaia e centinaia di fedeli buddisti,
soltanto perchè tali. La cronaca è nota: i soldati del governo cattolico hanno sfondato le porte delle pagode, trucidato monaci studenti e suore; altri
ne hanno catturati trascinandoli nelle
prigioni di stato. La ragione? bisogna,
per questo, ritornare ai tempi del Medioevo, così cari alle persecuzioni, e
al Santo Uffizio: processo alle streghe,
cioè processo al comuniSmo. ”I bonzi”, ha detto la signora Nhu, ” sono
comunisti vestiti di giallo, trucidiamoli”. E i soldati li hanno trucidati. L’America ’’baggiana” dona oltre un milione di dollari ogni giorno al governo del Viet-Nam, animata da un saldo spirito maccartista, ma di questi
solo una parte serve per finanziare la
¡otta al comMnismo mentre il grosso
nella somma serve per rafforzare l'onnipotenza di Dien, il suo potere sulla
nazione dove egli regna da despota aszolnto, o meglio regna sotto la ispirazione della cognata.
Madama Ngo nacque da una famiglia privilegiata, una delle più ricche
dell’Indocina. Viveva in un palazzo^
con venti .servitori, fu educata nella
maniera più signorile, era buddista, ma
aveva uno .spirito ribelle. A sedici anni conobbe Ngo Dinh Nhu, fratello
dell’attuale presidente vietnamita, si
piccò di sposarlo e siccome il preseci
te era cattolico anche madame si fece
cattolica. Quando si accorse che la
grande passione era stata un fuoco di
paglia al quale non era stato estraneo
il desiderio di sottrarsi all’autorità materna, la signora Ngo si rivolse con
sfrenata ambizione alla politica e allacqua santa.
Pare che, attraverso la gerarchia cattolica del paese. Paolo VI abbia richiamato i fedeli vietnamesi ad un
maggior senso di responsabilità e di
carità cristiana. Forse è troppo poco.
Anche i buddisti hanno, a quanto pare, la loro chiesa del silenzio e del
sangue, facciamo dunque un solo peso
e una sola misura: dall’altra parte ci
starebbe bene una scomunica, è un
tentativo, così, per rompere la monotonia. Marco
Per i pastori e per la Chiesa tutta
Obiettivo primo: predicare
Abbiamo già riferito come il Sinodo
1968 abbia avuto un avvio assai promottenie, mostrando ^ preoccuparsi
dei problemi di fondo.: predicazione
ed evangelizzazione, sebbene poi la
pur neoessaria discussione sui problemi di struttura abbia preso il sopravvento. Eppure sia il rapporto della Tavola (cfr. a pag, 2) ^ quello della
Oonunissione d’esame s^evano insistito sul primi, ed è forse utile riprendere, ora, parte di qt^eti documenti
davanti, ad un’udienza; più ampia —
anche se non cosi ral^àesentativa —
che l’Assemblea sinodtdé.
Nelle comunità
« La relazione della Tavola rileva,
molto giustamente, ol$je il problema
essenziale è quello del) modo nel quale la Chiesa, Corpo di Cristo, testimonia e annuncia il suo Segno nel mando odierno e precisa dhe questo problema si articola in qiwllo della pr^cazione, quello dei ntìnisteri, quello
della situazione partUEoiare dei Distretti montani e deli© grandi città
— così la C. d’e. —. N(^ riteniamo ohe.
anche a causa della particolare situaz.icne di transizione dete civiltà odierna, esista in questi campi una notevole confusione (...).
« La Comm. concoufe pienamente
con quanto la Tavoi \\ dice della necessità che la pred c acne ~ia libera,
chiara, .sottopo ta aii autorità del Signore. Ma aftinche ciò: avvenga, cioè,
l’opera dello Spinto' vsanto non incontri inutili ostacoli uiviam ci pare che
sia fra l’altro necessfi np :
‘ 1> che la pr%aicasiÌo& sia preparata
accuratamente, sia per ciò che riguar
di' il testo biblico, sia per ciò che concerne l’ambiente nel quale essa viene
portata » ( da cui, necessità di costante aggiornamento teologico e culturale).
2) Poiché per predicazione non si
può intendere solo quella pubblica, ma
altres' la piredicazione privata che avviene nel corsoi delle visite (le quali,
se non sono preidicazione all’uomo singolo, nella sua particolare situazione
diventano puri incontri sociali, senza
significato) e l’insegnamento catechetico, ohe è spiegazione della Parola di
Dio, dunque avvio e preparazione alle predicazione, la Comm. ritiene ohe
tutte le forme di predicazione, quella
pubblica quanto le viisite e i catechismi, dovrebbero venir considerate altrettanto essenziali e ohe la Tavola
dovrebbe curare che fossero messi a
disposizione dei predicatori, anche in
questo campo, m«ad moderni ed efficienti.
3) La Comm. ritie^ necessario, a
tale scopo, che i predicatori dispongano del tempo necessario per effettuare questa predicazione fondamentale.
A questo prop^to la C. ha rilevato
che, se la predicazione pubblica e privata e Tinse^amento catechetico devono costituire l’attività normale dei
pastori, circa 1/10 di quelli attualmen
te in servizio in Italia svolge, totalmente o prevalentemente, un’attività
diversa, e che almeno il 50 per cento
dei pastori restanti si dedica occasionalmente, in modo più o meno impegnativo, a compiti ohe possono ge
neralmente venire definiti diaconali.
Si tratta qui di una situazione chiaramente anormale, in particolar modo
in una Chiesa come la nostra, che dispone al momento attuale di così pochi predicatori.
« E’ evidente infatti che nessuna
istituzione laica impiegherebbe in questo modo il suo personale : nessuna industria incarica gli architetti della
costruzione di macchine, e nessuno
elei membri di questo Sinodo si affiderebbe ad un ingegnere per un’operar
zione chirurgica, pur essendo architetti, ingegneri e chirurghi parimenti
degni e rispettabili nel loro ramo. Per
contro si trova del tutto naturale ohe
i pastori facciano gli architetti, i cassieri, i segretari, gli albergatori, eoe.,
e la Tavola non sembra essersi sempre opposta con il nece^ario vigore a
questa situazione che sarebbe considerata illogica in qualunque istituzionic privata. A ciò si aggiunge che, poiché noi crediamo che le particolari
vocazioni esistenti nella Chiesa sono
opera dello Spirito Santo, si deve pensare che, quando colui ohe è chiamato a predicare impiega altrimenti il
suo tempo, a danno della predicazio
ne, non solo si mette in una situa
zione illogica, ma anche si oppone ad
uii ordine dello Spirito e noi pensiamo ohe la confusione esistente in
questo campo abbia contribuito non
poco alla diminuzione delle vocazioni
pastorali. Pertanto noi riteniamo di
dover chiedere alla Tavpia:
a) di affidare a dei tecnici la preparazione delle pratiche tecniche, agli
organizzatari sociali e in generale ai
diaconi le questioni diacoruili, lascando così liberi tutti i predicatori, a cominciare da quelli membri della Tavcla, di svolgere la loro opera pastorale;
b) di richiamare tutti i pastori ad
essere solo pastori. Ciò non significa
trasformarli in farisei che rifiutino di
soccorrere il viandante sofferente, ma
evitare l’abitudine alla confusione dei
servizi, poiché neppure il Samaritano
cìella parabola era divenuto un ftmzion.ario della Croce Rossa (...);
c) quanto sopra si applica anche ai
viaggi e spostamenti dei pastori. Mentre riteniamo che la massima mobilità debba essere incorag^ata per scopi di predicazione, riteniamo che dovrebbero venire esclusi gli spostamenti di pastori ohe non siano determinaid da questo scopo.
« Oi reiidiamo perfettamente conto che questo nuòvo e, per noi, assolutamente necessario orientamenito
potrà creare delle difficoltà nella gestione di alcune Opere, e sappiamo
che la Tavola ha incontrato non poche risposte negative quando ha cer
cato di sostituire i pastori impiegati
in compiti extra-pastorali, ma riteniama, anzi siamo certi, ohe si possono
trovare nella Chiesa dei non-pastori
disposti a dare questo servizio alle
stesse condizioni economiche e morali pastori ; qualora perù però ciò
non fosse possibile (e consideriamo
questo un segno gravísimo di cui la
Chiesa dovrebbe \'endre chiaramente e
pubblicamente informata), noi riteniamo che valga meglio chiudere una
Opera anziché limitare la predicazione, poiché, nonostante rimportanza
delle Opere, la Chiesa sussiste senza
Opere ma non senza predicazione. E’
ovvio ohe i compiti pastorali mancano a volte di fascino spettacolare, sono in realtà tm servizio umile, modesto, che a volte può apparire monotono, ma è a questo servizio che i pastori sono stati chiamati, e nè la Tavola nè essi stessi ftossono limitare la
risposta alla chiamata dello Spiritei
La discissione «u questo punto è stata.
Se non molto ampia, viva e interessante.
Anzitutto Sergio Rostagno ha fatto notare
kihe va preiciisato il eonkretto di predica
zione, che non può ridursi a quella domeuàeale, dal pulpito; e l’obiezione è ri
'presa da 'Tullio Vinay, ohe rifiutai l’equa
zione: 1 caimpanlle • 1 pastore, il die im
p’iicihereibibe una concezione eiceessivamen
te iMrroeichia’e della ehi esa: il male di
cui essa soffre non ei risolve con il ritor
no ad un più acoentuàto panrolcicihialiismo
La Conini. d’esame riisfponde che è pie
uamente d’accordo, ma che non si tratta
di aoceuituare il parroochialismo, bensì di
(rihiarire la diversità dei ministeri e di
diieidere ohe venga riispettata, il che si
gnifida dà un Iato insistere sul’a nartico
larilà del pastorato e dalTaltro sull’impe
gno di altri ’mindstri’ per icomoltd diaico
nali, eec. V’è ehi lamenta che i mindsteri
ilailci siano poco valorizzati (G. Oirardet)
e ohi il fatto ehe la Chiesa è oggi avara
di vO'Cazionii e di servizio (Moderatore
Rostan), ma N. Giàmpiceoli ricorda che
vi' sono pure motivi di speranza, per es.
i « gruppi, di servizio » ed appoggia l’o.d.g.
dell ai Comm,, d’e. — che è in discussione
e che sarà poi approvato alTunanimità
(y. ordini del giorno, 1) — .ma a cortdiziome che al termine predicazione sia dato moni un senso restrittivo .ma ampio, di
'Servizio reso alla Parola : ci sono certo
dèlie sicelte da fare, specie da parte della
Tavola, ma appunto ne' senso di optare
per un lavoro piuttosto che un altro da
affidare a un pastore, neMa misura in cui
esso meglio risponde al serviizto da reiudere alla Parola di D.ìo. Giorgio Peyrot
si chiede il perchè della fuga dei pastori
dai loro compiti specifici e perchè la
Chiesa sia avara di vocazioni e di servizio : v’è un circolo vizioso, da rompere,
al punto della nostra responsabdlità persouale. Il problema è quello della .classe
diirigen'te della Chiesa valdese, trascurato
'da ‘firent anni', si che il nostro laicato è
ipreparato per la vita religiosa ma non
altrettanto per la vita eociesiasti'Ca (« Manica l’homo ecidesiastLcns ») : bisogna rendere il laicato veramente eompartecipe
della reisponsabilità della Chiesa, e si
avranno vocazioni' fra i laici. Come si
vede, già ai questo punto la discussione
era scivolata dal problema della preditea
zione a quello dei ministeri laici.
Alla radio e alla televisione
« L’Atto 19 del Sinodo 1961, ”lameaitando la mancata valorizzazione di
questo servizio a causa delTattuale discontinuità e spersanaUzzazione della
trasmissione”, invitava la Tavola ad
adoperarsi ’’affinchè il culto radio venga affidato ad un pastore che abbia
le capacità richieste per asstimere
questo incarico in modo esclusivo”. Il
precedente A. S. 18 invitava la Tavola a portare in seno al Consiglio Federale l’esigenza di utilizzare la televisione ai fini della testimonianza cristiana e a ricercare la via per una rapida attuazione di questo soopto.
« Allo stato attuale dei fatti, mentre nulla di concreto è avvenuto nel
settore della televisione, il coordina
mento del culto radio è affidato ad un
pastore battista, mentre è affidata a
un pastore valdese la stampa del testo e la cura della corrispondenza, e
1 predicatori continuano ad altemaj>
si senza un contatto seguito con il
pubblico. In realtà gli ascoltatori dei
culto radio costituiscono una vastissima chiesa che va assolutamente curata con la stessa continuità di persone e con lo stesso abbinamento di
predicazione pubblica e privata con
la quale si cura una chiesa locale. Riteniamo pertanto che, anche in considerazione delTmnfluenza che questo
culto esercita, la Tavola debba vivamente insistere affinchè esso sia affidato ad un solo predicatore o ad una
ristrettissima équipe di predicatori, i
quali dovrebbero provvedere di persona a rispondere alia corrispondenza,
a seguire i cosi segnalati, ecc. Ritenia.:
mo ohe questo possa essere un motivo più ohe sufficiente per liberare un
pastore da altri incarichi, dato Talto
valore evangelistico e di predicazione
che questa forma di culto riveste.
« Gli stessi o altri pastori dovrebbero curare i culti o le trasmissioinl in
formative alla TV. Pur apprezzando
nel dovuto \-alore le difficoltà ohe la
Tavola ha ùioontrato neiresecuzlono
della disposizione sinodale, riteniamo
di dover invitare la Tavola a fare ogni
sforzo pratico e finanziario per ottenere la disponibilità di un programma TV e per assegnarvi le persone
adatte ».
Una breve dìeiciiasione porla al voto de!l’o.dg. n. 2.
In mezzo ai nostri emigrati
« L’Atto 18 del Sinodo 1960 metteva
chiaramente in luce Tlmportanza della predicazione e dell’azione sociale
fra gli emigranti e altrettanto faceva
con un’accentuazione evangelistica,
l’Atto 10 del 1962, ma la relazione di
quest’anno del III Distretto lamenta
la insufficienza di quanto è stato fàtto La Tavoia ha, nello scorso anno,
assegnato alla cura degli emigranti
nella Svizzera settentrionale e in una
zona della Germania il past. lìborio Naso, che vi ha svolto un’opera
estremamente utile ed apprezzata in
collaborazione con la sempre attivis
sima Chiesa di lingua Italiana di Zurigo e di Basilea e con ì pkastori ita
liani di altre denominazioni.
« E tuttavia il problema delTemigrazione, nelle sue particolari caratteri
stiche odierne, riveste im’importanza
tale che ci pare uxg«ate sottoporre alTattenzione del Sinodo alcune considerazioni:
1) Temigraziane, in una forma o nel
l’altra, costituisce un problema per
manente, in quanto è tutta la società
che è entrata in movimento e cerea
un nuovo assestamento: accanto alla
emigrazione estranea è apparsa infatti
una non meno forte emigrazione interna, con caratteristiche spesso simili.
2) Temigrato, distaccato dalle consuetudini e dalle oppressioni del suo
luogo di residenza abituale, è, da una
parte, un uomo in crisi e, dall’altra,
aperto alla novità dell’Evangelo.
3) tutte le Chiese, non esclusa la nostra, hanno troppo a lungo consìde
(continuJa in 2.a pag.)
2
pag. 2
N. 34 — 30 agosto 19jj
■fc'ECO DEI LAVORI SINODAL
y*. T 1
%} i t*.
La TavAlà segnala nel suo rapporto In mezzo ai noslri emigrali
i problemi di fondo della nostra Chiesa
La, Tavola, insieme colle Chiese, non
può non sentire resistenza di alcuni
problemi di fondo. Essi non sono nuo
ma si ripresentano alla nostra generazione rendendoci attenti alla nostra responsabilità davanti a Dio ed
agli uomini.
Il primo di essi riguarda la presenza
della nostra Chiesa nella realtà della
vita odierna. Qual’è il contenuto del
suo messaggio e in qual modo essa annunzia il Regno di Cristo? In qual
misura essa riesce ad essere « sale della terra » e « luce del mondo » in mezze agli uomini della presente generazione l quali, come diceva il messaggio
sinodale del 1960, «si consumano nella ricerca di se stessi, nella sete del
possesso, del dominio e del potere»?
E’ un problema di vaste dimensioni, la cui soluzione non può esser data in poche parole. Tuttavia esso esiste e non vorremmo che lo si evitasse
per paura di essere interpellati dal
Signore della Chiesa e del mondo.
Quel problema ne solleva necessariamente altri: quello della predicazione
ORDINI
del giorno
1
Il Sinodo, considerata rimportanza
costitutiva della predicazione ai Ani
della edificazione della Chiesa Valdese. della ricerca di nuove vocazioni e
della evangelizzazione
a) chiede alla Tavola
— di curare che, nei limiti del possibile, tutti i pastori siano adibiti a
compiti di predicazione;
— di facilitare la preparazione o
l’aggiornamento tecnico-culturale dei
predicatori con tutti i mezzi più idonei;
h) raccomanda a tutti i pastori
— di tenere nella necessaria considerazione la predicazione privata che
avviene a mezzo delle visite e della
istruzione catechetica,
— di evitare qualunque impegno e
qualunque spostamento che non sia
motivato dalla predicazione o dall’evangelizzazione.
Il Sinodo invita la Tavola ad applicare gli o.d.g. del Sinodo 1962 (A. S.
18 e 19) adoperandosi affinchè il Culto Radio venga affidato ad un pastore che abbia le capacità richieste per
svolgere questa funzione, segua altresì la corrispondenza con gli ascoltatori e curi la- continuazione dei contatti con essi; e a ripetere in seno al
Consiglio Federale l’esigenza di usare
la tele\'isione ai fini della testimonianza cristiana.
Il Sinodo, considerata la rilevante
importanza della emigrazione interna
eri estera, esorta la Tavola e le Comunità a dare la massima importanza a
questo problema e invita la Tavola ed
inviare nel settore della emigrazione
gli elementi più attivi e socialmente
impegnati, a curare la preparazione
di ministeri specifici per remigrazione e la pubblicazione di materiale
culturale e evangclistico idoneo, a sollecitare nuovamente l’interesse delle
Chiese sorelle.
Il Sinodo, cosciente delle necessita
spirituali airintemo e all’estero, si
compiace per l’opera che svolgono i
gruppi di servizio e invita le Chiese
a proporre ai loro giovani l’urgente
necessità di potenziare questo nuovo
ministero.
Il Sinodo, considerata la importanza dei compiti affidati agli Anziani di
Chiesa, invita le Commissioni distrettuali ad istituire, con la eventuale
collaborazione dei Professori della Facoltà di Teologia, dei corsi di preparazione per .\nziani di Chiesa ed invita tutte le Comunità a prendere coscienza della importanza e dignità di
questo ministero.
e dei ministeri, della nuova fisionomia
sociale ed economica delle Valli Vaidesi o delle città in grande sviluppo
edilizio ed industriale. La nozione tradizionale della Chiesa e delle sue stru<
ture è posta oggi in discussione, non
per amor di novità, ma perchè si cercano nuove vie di penetrazione del
messaggio cristiano nel mondo. Avvertiamo i segni di questo ripensa
mento anche neUa nostra Chiesa Valdese e non ce ne rammarichiamo;
quando si pensa è segno ohe si vive
e che si vuole operare.
« Viviamo in un’epoca rivoluziona»
ria, in cui avvengono immensi cambiamenti in tutti i campi della -vita
dell’uomo. I cristiani sanno che Dio
è il Signore della storia e, per conseguenza, sanno che i problemi vitali
della nostra epoca non sono sorti al
di fuori del suo piano d’amore e non
sfuggono alla sua signoria. Perciò i
tempi di crisi si trasformano per il
cristiano in occasione di testimonianza a Dio. Oggi revangelizzazione deve operare in sitùazioni nuove, quindi con mezzi nuovi... e, se necessario,
la Chiesa deve correre l’alea di nuove
forme di relazioni sociali, presentando nuovi mezzi adatti all’incontro_ cd
alla comprensione di tutti gli uomini;
deve dare prova di una rinnovata simpatia verso le loro aspirazioni e le loro sofferenze: deve mostrarsi decisa
ad annunziare la verità dell’Evangelo,
tenendo conto della situazione reale
della loro vita ». Cos’4 si esprime il rapporto della Assemblea di Nuova Delhi
sulla « testimonianza ».
Vorremmo a questo proposito sottolineare alcuni punti che riguardano
la nostra Chiesa Valdese in particolare.
1) Siamo chiamati ad annunziare il
nome di Gesù Cristo ad ogni generazione, nel quadro storico, sociale, politico e spirituale in cui essa vive. La
testimonianza oristdana deve compe
netrare la realtà della vita odierna come fermento di vita nuova; ma non
deve perdere il proprio sapore, perchè
se diventa insipida, non serve a nulla. Non è necessario ohe la Chiesa si
appoggi ad ima ideoloigia piuttosto
che allWra; è invece indispensabile
che essa abbia un messaggio chiaro,
proveniente dalla Parola di Dio, libero di fronte agli uomini ed alle passioni umane, sottoiposto aH’autorità
del Signore, tanto nel giudizio quanto nel perdono e nella consolazione.
3) Nel rinnovamento della Chiesa,
che riguarda da vicino la comimltà
intera e non solo i suoi responsabili,
c’è talora la tendenza a diventare unilateraii nei giudizi e nei metodi d’azicne. Oggi è indubbio ohe l’aspetto
sociale ha una importanza notevole
nel campo della evangelizzazione; ne
fanno resperienza alcune chiese del
Sud dove la testimonianza si esprime
in opere di carattere sociale che vivificano le comunità e s’inserisconO' nel
mondo. Come fu detto a Nuova Delhi ;
« Una Chiesa che si tenesse al di fuori della vita della soedeià potrebbe
evitare la rude disciplina del servizio
ma non sarebbe più la Chiesa proiondamente impegnata nella missione che è chiamata ad organizzare e
ad intraprendere».
Non bisogna,* tuttavia, cooisiderare
quella forma di testimonianza in modo unilaterale, come se l’annunzio del
Regno di Cristo non potesse essere
udito diversamente. Riproduciamo a
questo proposito, alcune parale del
rapporto del Segretario deU’Alleanza
Riformata Mondiale • « Nell’ora in cui
varie Chiese Riformate si impegnano
in grandi azioni a carattere umanitario, non è forse inutile ricordare che,
pur comprendendo la necessità di dover dare del pane, le Chiese cristiane
hanno anche U dovere di dare il pane della vita mediante la proclamazione dell’Evangeloi. Se questa proclamazione è meno spettacolare della ricostruzione di un villaggio distrutto
dal terremoto, essa non cessa tuttavia
di essere un obbligo per tutta la Chiesa cristiana. Se crediamo che l’Evangelo della salvezza è necessario ad
ogni uomo, se Crediamo che soltanto
TEvangelo dona alla vita umana il suo
senso ed il suo valore, dobbiamo fare
tutto ciò che dipende da noi affinchè
sia proclamato sempre nlù fedelmente e dovunque nel mondo».
L’ordine di Gesù Criisto al primi discepoli rimane valido ajnehe oggi con
carattere di priorità : « Andate, ammaestrate tutti i popoli... insegnando
loro d’osservare le cose che v’ho co
mandate ».
{segue daUa La pag.)
rato secondario questo problema e rischiano di fungervi ancora una volta
troppo tardi.
4) è necessario ohe aUa predicazione
fra gli emigranti vengano assegnati i
nràgliori e più attivi fra i pastori giovani, socialmente preparati e in grado di avere un contatto umano con il
mondo operaio.
5) è necessario ohe questi pastori
siano, ancora una volta, liberi per la
predicazione e che per le altrettanto
necessarie opere vengano preparati
dei diaconi disposti ad offrire un servizio continuativo o limitato nel tempo.
« Poiché è stata prevista in questo
campo una larga coliaborazione internazionale, la C. invita la Tavola a porre questo problema al centro delle sue
preoccupazioni, a concentrare le forze in peraonale e in mezzi nei punti
nei quali esse appaiono più redditizie,
a sostenere in ogni modo la preparazione di assistenti sociali, di capi-gruppo, di cecnic’., di pastori per il lavoro
tra gli emigrati all’estero e alFinterno, a pubblicare con urgenza opere a
carattere evangelistico che la Claudiana ha in cantiere, nonché opuscoli
sp-8Ciali per gii emigranti».
Sui ip™bleina deild’emigraziojie, o pjj
prariisamen'te delia cura degli emigrati, ¡J
Moderaloire fa notare che già esiste, ù,
Italia, 'uai Comitato interconfessionale cite
lavora in questo campo, ma che dovrebbs essere potenziato. E. Vicari avverte
che spesso si guarda al ’emigrazione già
aweuuta, mentre si dovrebbe pure tener
presente Io stadio precedente, la prepa.
razione ad essa. E’ chiaro comunque che
non può essere la Tavola, ma devono esisere tutte le comunità ad aver viva coscienza di questa esiigenza evangelistica e
idi assisiteuza.; inoltre occotre sollecitare
ulteriormente J’interes»e che già molte
Chiese sorel e, all’esitero, hanno manife.
stato; viene qtrindi approvato l’o.d.g. n. 3.
Infine è approvato all’unianimità un altro
o.d.g. (n. 4) presentato da J. A. Soggin,
SUI: buon avoro dei « gruppi d| servizio » fra gli emigrati.
Gli
anziani
al governo delle chiese
« Ci siamo fermati particolarmente
sulla predicazione in considerazione
della sua importanza costitutiva della
Chiesa, ma ciò non significa certamen,
te che questa sia la sola forma di attività nella Chiesa. Tutta la Chiesa,
come corpo vivente di Cristo, testimonia e dimostra la presenza del Signore, vivendone e insegnando la Pa»
rola: è questo il problema dei ministeri, egualmente sollevato' dal rapporto della Tavola e del quale attivarnenite si occupa, com'è noto, una particolare Commissione.
mentre i pastori seguono coirsi, esami
e prove, almeno nel periodo della loro preparazrone, gli anziani, che tra
TaltrO' dovrebbero anche co'rtrolla’e
la linea teologica della pr zione
debbano sapere tutto da rè =0
vente senza alcun aiuto oc
2) Il nostro tempo è senza dubbio
segnato da vasti contatti ecumenici.
Le dimensioni del mondo si sono ridotte e li nostro interesse è afferrato
da problemi di vasta portata sul piar
no intemazionaile. Nessuno nega la
vitalità di un tale interesse; ma ciò
non deve verificarsi a dannO' della
missione che Dio ci ha affidato _ nei
nostri villaggi e nelle nostre città,
a contatto con gli uomini che vivono
accanto a nei. La tentazione di evadere dalla propria comunità, non solo in senso materiale, è presente nel
la nostra Chiesa. Siamo propensi a
guardar lontano', a prendere in esame
i grandi problemi del nostro tempo:
e molte volte dimentichiamo i fratelli con i quali trascorriamo resistenza,
incapaci di recar loro in un rapporto
perso'nale il messaggio della speranza
cristiana.
4) Il problema della gioventù dovrebbe essere oggetto di seria considerazicme da parte delle Chiese e del Sinodo. Da vari fnni non si sente quasi
più parlare della gioventù in sede di
Assemblea Smodale. Non intendiamo
alludere all’aspetto organizzativo e
tecnico di quel problema, ma ai suoi
asnetti vitali sul ciano delia fede e
della testimonianza cristiana. In qual
che Conferenza Distrettuale è stato
auspicato uno studio' sulla confermar
zione e sull’inserimento della gioventù
nella Chiesa. Quello studio potrà essere utile e costruttivo; tuttavia il problema è più vasto e ci costringe a penetrare più a fondo nella vita dei gio»
vani, per orientarii sulla via della fede in Cristo in un mondo secolariz
zato. Non possiamo ignorare questa
situazione ohe interessa da vicino le
nostre Chiese e le nostre famiglie; e,
se è vero che sotto certi aspetti essa
è il frutto del tempi, tuttavia non possiamo non domandarci in qual modo
e per quali vie i giovani potranno essere aiutati a conoscerei il senso ed
il valore di una vita chiaramente segnata dalla fede in Cristo, neH’intimo
della loro coscienza come nelle piccole e grandi scelte della vita.
« Ci limiteremo dunque solo ail alcune osservazioni. Gli Atti Sinodali
del 1959 (art. 9) constatavano «che
in molte Comunità gli Anziani hanno
funzioni prevaleintemente amministrative e ohe spesso' le loro' prerogative
si confondono con quelle dei Diaconi » e_ richiamava tutte le Chiese ad
una rivalutazione del ministerio degli
Anziani e dei Diaconi : ancora una
volta dobbiamo considerare come gli
Atti sinodali non abbiano' avuto una
compieta esecuzione, senza che sia
state avanzata dalla Tavola e dalle
Chiese alcuna giustificazione per questo fatto.
« L’Atto sinodale in questione si riferiva all’art. 156 dei R. O. che stabilisce le funzio'ni degli Anziani nei cam
po della « prcisperità spirituale» della Chiesa, ed è opportuno ricordare
che dai testi biblici risulta ohe il com
pito di governo è inteso da'lla Bibbia
e dai R. O. in modo collettivo, e che
questo compito — ohe è una vocazione — gli Anziani debbono' eissere specificamente preparati. La Commissione propone dunque, oltre che la generale applicazione deU’A. S. 1959, la
istituzione di co'rsi dì preparazione
per Anziani, da svolgersi neirambito
dei. singoli D-istretti, con la eventuale collaborazione di pro'fessori 'della
Facoltà, la reistituzione degli esami
altra volta effettuati nella Chiesa e la
chiara presa di cO'Scienza. delle comunità del ministero specifico dei loro
anziani. Appare infatti anormale che,
Pu'rtrop'po questo punto iiou li ; so-hleva.
to mollo interesse, -ani-lie se è isloio votato
alla quasi unanimità l’ods u. 5, i;iesemato
dalla C. d’e. Eppuré si tratta di u>! aspetto
d’importanza fondamentale, da tn...|)o tempo irascura'to (i nostri lettori ri . rderanm torse che G. Tourn, in una ’riiina del
suo « Tawiiino », aveva riportato -I siiccoS'j verbale di una seduta di ini ! -liicistoro
nelle Va'lli, -.-lel secolo scorso, con -ame di
due candidali airanzianato- 1 un., accettalo con .aioia, l’altro inviato a ma:' 'inrc approfondimento...). E forse, sul |ii;’ !o locale, uno dei compiti essenzia'li e i\i oiaggiore urpenza i-lie incombono ad oum pastore. è proprio la pireparàziono dei uuMnibn
del Consiglio -di Chiesa, di cob - s a cut
gpetiia il governo della Chiesa, come a lui
spetta il ministero della Parola; di anziani
e diu'co'n'i, diuinque. come dei sn,,i co'lla.
hora.tori, o meglio 'CO-ministri nel servizio
della Clneisa. D’altra parte bisogna he non
avvenga più, come talvolta a-wi.'i.ne, che
questa o quella assernhlea di diie.3a nomini anziano il tale o il tal’altro soli' perchè
è una persona « influente » ,1 im fnr.» u am.
ministratore », nella facile inliuci:. che il
Signore, toccato da queste qualità, conceda
poi il dono di « pascere il aretrai' .)
Ri'coridiaimo che neila sua collana, eidi'ta
dal’i'a Claudiana, la Coinimiiission-e p-'r i mi.
uiiisr.eri Ira pnibb liiciato un opusico'lo ¡ìireipara.
'to da Giorgio Tourn su u Gli JrizMniì).
Quesi'o opuBcoilo non ha finora avuto la
ditfiuisiioniei che meritava e che ci sì asipetf.ava; spenianio che ciò aweiriiga ora che
l’attenzi'one d-el Sinodo — e, per suo 'trasni’’e, delle commi'à — è stata e sarà sensilbiliZiZaila su q'ueis'o piroh'k’ima. 16 pagg.,
L. 100, nre.S'So la I.ihreiria Editrice Clandiana.
Altri ministeii da rivalutare e da "creare.
« Alcune relazioni distre’ttuali attirano rattenzicne sul mini&terio del colportore e 'SuUa sua necessità nella vita odierna della Chiesa; sarebbe neoessario a nostro parere che, previa
un’accurata preparazione, i colpor+ori
venissero inclusi nei ruoli deMa Chiesa in modo da dare un carattere stabile e organico alla loro opera ».
Occorre offrire, a quanti desiderano sf^rvire, reali possibilità
di servizio, efficace c moderno
L’esempio della « Società Biblica », con
i suci seicento e più colpertori (liberi, però, e talvolta non sufficientemente prepara
ti) insegni. D’altra parte l’attività della
Claudiana conoscerebbe forse in tal modo
un ma'ggiore respi'ro, bloccata com’è attualmente dalla trop'po isearsa diffusione delle
sue pubblicazioni, con conseguente alzo dei
tosti tipografici, per le Itasse ihature, e lungo immobilizzo di capitali.
Il Sint>do, udita la relazione della
Commissione permanente per i mini
steri, riconoscendo con allegr^ra la
molteplicità dei doni e dei ministeri
che, oltre al ministero pastorale, lo
Spirito suscita nella vita delle nostre
Chiese, dà mandato alla Comnùssione permanente per i ministeri di preparare, d’intesa con la Tavola, un progetto dettagliato per l’istituzione di
un unico ruolo denominato « Ruolo
dei ministeri diaconali », che ricomprenda tutte le forme di servizio a pieno tempo, distinte dal servizio pastorale.
« Accenneremo anche al ministerio
delle diaconesse valdesi, appunto sotto l’aspetto dei ministerio La relazione della Casa Valdese delle Diaconesse richiede imo studio di questo
ministerio nella situazione del mondo
attuale e noi non possiamo non attirare vivamente l’attenzione del Sinodo sulla sua importanza, sul progressivo preoccupante esaurimento del numero delle diaconesse e sulla necessità di esaminare con la masàma urgenza ì problemi ad esse inerenti, modernizzandone e rivalutandone il ministerio ».
« Infine il ministerio del diacono è
legato alla importanza delle opere sociali nella vita della Chiesa. Possiamo dire che è sempre stata, ed è og
gj Dìù che mai preoccupazione ^delia
Chiesa Valdese quella di dimostrare
l’annuncio della Parola con la carità
delle sue opere sociali: l’imoortanza
di queste opeire e la dignità delle persone che le curano non è seconda a
nessun altro settore della vita della
Chiesa. Ma, con questo, ci pare ohe
due co-nsiiderazioni debbano essere
chiare nel trattare questo problema:
1 ) le opere sociali sono, come anche
ricorda la Tavola, strumento e occasione di annuncio della Parola; quando, come poitrebbe accadere, queste
opere siano invece scisse da quest’annuncio, quando cioè esse non abbiano
un ben chiaro e tangibile carattere evangelico, es.se diventano peggio che
inutili: non solo varie istituzioni non
cristiane fanne altrettanto e meglio,
ma le 'Opere senza annuncio della Parola creano confusione e squalificano
questo annuncio;
2) è necessaria la già citata chiara
ripartizione dei compiti: le opere sociali sono strumento dell’annuncio
della Parola sia attraverso la predicazione pubblica che vi si compie, sia
attraverso la carità e la predicazione
privata di cui sono occasione; ma i
compiti tecnico-amministrativi che esse necessariamente richiedono debbo
no venire svelti da persone a ciò qualificate e per questo no'minate.
« Alcune di queste opere hanno carattere stre+tamente locale e provvisorio altre un carattere permanente
e un’azione più vasta. Ci pare allora
necessario, in armonia con quanto richiesto da odg. della P.F.V. e della
Commissione per i ministeri, che venga istituita un ruolo stabile per i ministeri diaconali, ruolo le cui condizicni dovrebbero essere chiaramente
definite, a cui dovrebbero essere ammesse le persone che si impegnano
permanentemente a svolgere i vari
ministeri diaconali, e alle quali dovrebbero essere assicurate le stesse
condizioni morali e finanziarie che
vengono assicurate ai pastori, essendo diverso il compito, ma uguale lo
Spirito ohe chiama ciascuno a servizi
diversi per il bene comune ».
non p'Uò seimipre dare tutto l’aiuto obe vorrebbe a queste iniziative sorte al di fuori,
della sua reaponsabilità diretta; in linea ge-,
nerale pare però neceissario ehe delle opero che hanno un carattere essenzialment*
locale la responsabilità resti alle chiese nello quali esse operano, non escludendo questo inaluralimente la eolidarieià di altre chiese più (< forti » numerioamente ed econouii
eamente.
Per parte sua, la Conunissione permanente per i ministeri. Ita presentato — nd
rapporto a stampa — un’ampia relazione
sulla intensa attività 'dell’anno decorso. Data la ristrettezza del tempo, non tutti g|'
odg. presentati hanno potuto essere esam*nati e discussi (e cioè i due concernenti
il pastoraito femminile, i quaili lutla-via presentano un carattere di urgenza, specie pei
ii Distretto rioplatense, del quale troppe
spesso ci dimentichiamo...). Viene comunque a'pprovato, senza quasi discussione, il
terzo odg. presentato dalla Commission*
su>' ministeri diaconali (v. odg. n. 6).
iiiiiiiiiliilitiiiiiimii
COMUNICATO
La discussione sinodale, veramente, verteva poi più stdle opere stesse che sui mi
nisteri diaconali; specie nei distretti nieridiionali, negli ultimi anni so'no sorte, in misura rallegrante, nuove opere sociali, ma spesso le comunità, relativamente noco numerose, non hanno la forza di
sostenerle da sole, in loco, e richiedono
l’aiuto delia Tavola, la quale d’altra parte
La Tavola Valdese proclama la vacanza e!c!!a Chiesa di Frali. La nomina ds! nuovo Pa.store titolare dovrà
farsi ai termini degli articoli 14 - 15 |
16 - 17 (■ 25 e 26 dei Regolamenti
Organici. Ermanno Rostan
Moderatore della Tavola Valdese
Torre Pellice, 21 Agosto 1963.
3
30 agosto 1963 — N. 34
pag.
P
ìse
Spigolature di attualità
Il pericolo
la festa del 13 Agosto a Pradellorao
Udh bella riunioDe nel cuore delle Valli Valdesi
giallo
Una\ notizia divulgata dai giornali è
forsfi sfuggita a quanti, distratti Sulle vacanze, si trovavano! in tutt’altre fakcenda
affatccendari.
Si è trat'ofo! di questo!: a Roma, un
controllo sanitario ha rilevato! che il lattei, tiwaiftt»o dalle autobotti, contenieva
tracce di benzind e di succhi di frutta.
La notizia ci pefmeitte alcune considerazioni, tuttora! attuali.
Anni fa. quando non era: necessaria
tanto consurm* di carburante, non esisSetjflfioi neinmtenoi lei autocisterne e non si
pensava neppure alla pastorizzaaion0 del
latte.
Oggi, l’igiene ha compiuto' passi gigantéschi, ma spesso! — per singolare contrasto — i rimedi escogitati a nostro v<mtalggio finiscono col ritorcersi contro di
L’improvviso rischiararsi del tempo,
assolutamente inclemente fino alla se
ra prima, ha fatto si. die un buon numero di partecipanti si ritrovassero
puntualmente nd dintcnmi della Foresteria F>er l’ora stabilita dal programma, le 10. Mentre i convenuti
prendevano posto sull’CTba, pw fortuna non troppo bagnata, alcuni « tecnici » improvvisati armegg^iavano intorno aH’altoparlante ohe sembrava non
voler funzionare, benché funzionasse
I>erfetuaraente l’impianto elettrico ed
il generatore di corrente della Foresteria. Già si pensava di doverne fare
s meno quando ecco ohe si scopre la
causa del male: alcuni fili che appari
vano recisi! Rimediato aH'incidente
verso le 10,10 aveva inizio il raduno
scccndo il programma prestabilito. Il
Adoperiamo gli anticrittoigamici per
sterminare! i ¡ìarassiti della friuttíi e deUa
verdura, ma\ ci caspita di trangugiare i
commestibili irrorali di sostfinze antipasrasiiitaries-, béviamo! latte pmtorizzato —
cioè lu&r<A ioiogicanvetnte puro, o quasi —
ei ci fanno sapere che esso è stato' travasato da' 'autobotti riempite alternativamente di latte, benzina e succhi di frutta.
Si comprende, ora, perchè, tra l’uomo
primilit'in PI quello del nostro tempo, si
sla iti'-erenloi /’« hotruy no-vus », avanguardia di una s¡tecie assai bizzarra; é c’è chi
per énnkürei urla carne un licanlropo, chi
¡dtinza. ilimenimdosi come il gorilla; chi
SI m-c-tun lungo le strade cittaidine con
dato lancuite a! velocità supersonicai^
Ra.-oii un sempliceì raffreddore per imbpciiri i di iimtibiOitici ; per utsn' banale
parlilo ih calcio! o per una. corsa! in bici
ci SI sii si beve, un bicchiere di lattA
e SI , s 'iimiigm succo di frutta: e benzina.
Co-i. irrobustiti, eccitati, vitaminizzati,
carbinai! a. dotiere, ci shmo distanziati
di iri-ir.i Adame, qimmo può essersi distimzicio. I ìltioS-iiuro' dall’acciuga, la maziircit -III! iH'ist.
La l '|'^l■nteht c’è sempre, .si capisce, perchè ì : hornoi no'viis » poissiede le carptle-rislicl - eSseiiizmli del lontano- proigenitorej: I ii’iosduroi é Vacciuga Sem¡u-e ¡msci
sono. ■ li twi.st si avvale, come la mazurca A dì le sette note.
Peri::', non lanceremo pietre contro lo
’’homi I nimus”, anche se talvolta ci fa
arralihiare!. anche sls ci fa et<asperare‘ fino
al prò- unirci Vitterizia.
L ii. i-rizia da ’’homonoivite acuta” è il
vero! ncticoio giallo che ci sovrastia, più
’'dei sntrcf-i-inroi milioni di cinesi di Mmr.
Ai (berlo Guadialaxara
LA NOSTALGIA
dell’Angrognino
!\(m è mia compilo /asne* la déacrizia^
nei deUd fostai dei lo ■agosifio’ perchè (dtri
certiOmi\ritnÉ fatrarma la croftaca sinteaiz^
zr\*it de^la belUa} gioìnwta ptissata ai Pm»
defltornoi. Eppure vornei permettermi alcur.'tQ consltleracionii in margine u questci
che secondo tradiziìoni dovrebbe) c'sslerd Paìiì&iimbl'e^x annuale dei Vfddesi, la
qualef »e non terrò, è stoifia orgofiizzaia
a\ppiùnto nei tempi in cui la libertà di cosciknzo^ non rfVi ricono<sciuia d per non
stare colle mani in manos non essendo
passibile aocudire ai i.dvori di cnmpa]gna
in quel giorno i nostri antenati gtiidìOi.i
dai loro Pastori <si radunavano in monfioìgmi per celebrare il loro Culto, e pel*
¡rnssarcs \una giornam in Iraterna riunione.. Orai nelVultima mduno di cui vi patrio è s'taitaì notata la sistematica assonata di
tutti i Pastori ddla Vai Pellice, ad \ecceziondi del Pastore ospitàfir^. Probabilmente erano tutti magnati precedenievnente,
mw è possibile dio, proprio per Da festa
(hd popolo Vidde^se, dobbiamo prenderti
in jirestko Pastori v Professori alVinfuori della nostre Valli?, ed è possibile ché
non si senta il richùimoi di visitiìTc il posilo che è smd In cullai deJ-la mission0
paìstorale? L’è papi na vira
L'è ipapì na vira, lo polirebbero dire,
forse a maggior ragione, i pastori che la
(lomeaiira ronislatano i vuoti nelle assemblee di quelli che sono solo dei boywiii
culti normali... n.d.r.
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiimiiiii
Costruire
1 NOSTRI STABILI
senza capitalizzare
Dii! ' " RiapipiorM \’iMa (T'aivola ” stralciamo !,itu-éstei \nioitizìe:
« La Tavoila si è ipreoccupatia di riisolivere alic'ani proWcimi a vawtaggio delie OiOniunità e della siituazione generale del!’0;pera. Bsisa lo ha faitito «oiti il dii|pli®e
Scopo di pirociuraire alle Chiese un loicale di ciullo adatto afte loro necessità e
di diimiiiiiuiire a poco a poco la somma
notevole dei fiitd passivi. Nel corso di
pollili meisi essa ha prowednito i locali
necessari alile ciliiese di Caltanissetta, Ferentino. Villar Pero-sa e Cam^robmSo, risolvendo in tal modo nin anmoiso pròb enia che anguistiava le co.mninità, imponendo aill’Amminiiislrazioine nin noitevole
peiso fiimamziiario. La Tavola, neft’initento
di non cireare debiti, ha potuto Twowedere all’acquisito degli iimmohili grazie
alla generosità di provati amici, ai quali essa rivolge semilimenti di profonda
gratiiliuidinev L’iiplt eresse di quei fratelli
si è nianiifestato amiche per la coatruiKione
della muova sala della Biblioteca presso
la Facoltà di Teologia e della Casa di
riposo di Vittoria.
« Due alidi problciui sono stali posti
sul tappeto e in panie soltanilo risolti:
quello di Ivrea e quello di Tananto. Siamo lieiii di annunziare che ad Ivrea, grazie anitìhe alla generosità della Ditta Divetii, un terreno e stato assiciurato per
la fiUtiuitia costruzione delia chiesa. A Taranto lUielle nostre riioerclie abbiamo conosciiutu speranze e delirsioni ; soprattullto ci siamo resi ooiito che in quella città in notevole sviluppo industrialle, Timpegno della Tavola riiobiederà coraggio
e fiducia ».
Altre questioni in cantiere sono queille
relaitiiive ai locali di culto di Sanremo e
Catania, ofi'.ne che ad edlifilci di proprietà
della Tavola, a Firenze. Nel compleaso
le ore dedicate al capitolo « stabili »
melle sedute della Tavola, e le giornate
dedicate a questi problemi dal’a Tavola
stessa sono state molte, quasi troppe, se
le si ooMsidera nel compIesM deft’operato della Tavola: è necessàrio che il maximum possibile delle questioni più
strelltamenile tecniche sia svolto da tecniici qualificati e di fidUteia, in modo ohe
alla Tavola — nella quale siedono pareeclilhi die in questi problemi qualifibati
non sono — spettino solo le decisioni definiitiive. Mentre il Sinodo si è compiaciuto in modo particolare per l’operato deilta Tavola in questo campo e per
la pircspO'ICiva data alla nropr.ia attività ,,si è pure fatta sentire l’esigenza a
non laislciariai prerldere la mano ita una
menita'ità commeTciale (costruzioni in vista di affilati, ecc.l; anzi, su questo si è
avuto un momento assai interessante di
diiscuissione ainodale, e non sarebbe fuori luogo che il dibattito continiuiitsse, e
si aKargasse.
Nella difirussione sinodale si sono infatti affrontate due posizioni divergenti,
ma non necessariamente icontrastanili, anzi icompleonentari : g'i uni mettono in
guardia contro il formarsi di rana menitalii'à ciapitalista o CEpitalizzatrice, ohe a
iiumgo andare potrebbe deformare gravemenile la sensibilità della chiesa nelle
questioni finanziarie, portandola a sostenersi più isu redditi che sulle offerte,
spontaneo atto di fede e di consaicrazione ; gli altri, rifiutanldo questo « masisimaliismo » e respingendo Taiccusa di « affarismo », affermano che, invece, oigni
opera deve poter giungere alla autosuffil'iemza, rispe.!tando tra l’alitro in tal modo
ani'he la volontà dei donatori delle somme affidate alla Tavola; esistono infatti
anche doveri precisi per il saggio uso dei
heni che ici sono siati affidati, e in questo senso di iraisformazione patrimoniale
l’opera avviata dall a Tavola per valorizzare questi beni va lodata e .incoraggiata
(come ha fa'.ilo il Sinodo nel suo insieme). Forse sarebbe bene non pendere mai
di vista queste due prosipettive che, ci pare, sono essenzialmente completnentari.
Dobbiamo essere -< savi amministratori »
anche di questi doni di Dio — pure il
denaro, se offerta di consacrazione e di
solidarietà fraterna, lo è — nè d’altra
parte è possibile appe'Iarsi ad ulna doppia morale, per i ’laici’ e per la icihiesa:
come i sinigoili laici, così i pastori e le
comunità possono e devono lavorare e
guadagnare per vivere e per 11 Regno di
Dio, non per questo mondo. Tuttavia non
dobbiamo lasciarci trascinare dall’istinto
di conservazione, nè cercare — neppure
in questo campo — urna fallsa sicurezza;
e non è davvero coisì facile e spontaneo,
sempre, vivere ogni cosa a servìzio di
Dio e del suo Regno.
pastore Gustavo Bertw di Pisa presiedeva il culto mentre la predicazione
della Parola era tenuta dal Pastore locale Bruno Costabel.
Il Pastore Bruno Corsani, iffoiessore alla Facoltà Valdese di Teologia di
Roma rivolgeva poi un appello in favore delle vocazioni pastorali ohe scarseggiano in questi ultimi anni. Sottolineava il fatto che forse la carenza
proviene dal fatto che il ministerio
pastorale sembra oggi essere in ribasso perchè per vari motivi si è accentuato in generale la necessità dei ministeri cosidetti laici, ed è stata messa in risalto l'Importanza di tutti i
ministeri della Chiesa, per cui nessuno è superiore all’altro. Tutto questo
è vero, ma non esclude il Ministerio
pastorale, che anzi serba e serberà
sempre il suo posto nella Chiesa. Si
ha e si avrà ancor sempre necessità
di pastori che operino come guida, come collegamento e coordinamento di
tutti i Ministeri esistenti. E il Professor Corsani terminava esortando i
giovani a prenderà in considerazione
seriamente la possibilità di essere disponibili per questo Ministero ed Invitando i genitori a non cercare d’indirizzare soltanto verso carriere eco
nomioamente redditirie i figliuoli, ma
a tener presente le varie esigenze della Chiesa al momento di aiutare i giovani a ricercare la propria vocazione.
La parola veniva noi data al Prof.
Augusto Armand Hugon che intratteneva l’uditorio sulla Storia Valdese
in genere e su alcuni eoLsodi particolari riguardanti la località di Pradeltomo. Il suo discorso è stato seguito
con intere,sse ed attenzione, anche se
alcuni, come lo scrivente, pur condividendo appieno la sua valutazione e
il suo ridimensionamento della Storia
Valdese, non hanno apprezzato le varie nunte oolemiche rivolte ai giovan' che non si interessano niù assolu
tamente di Storia Valdese ed ai Pastori ohe in srenere non la in-seanano
più. (Quest’ultima affermazione ha
del vero, ma vi sono molte ragioni trer
le quali si verifica questo fatto, che
non possiamo esaminare qui. N. d,
scrivente).
Con la preghiera e la benedizione
ha avuto termine la -prima parte della giornata, che si concludeva con la
colletta per i restauri del Tempio di
Fradeltomo che frrittava la somma di
T„ 83.470 più 22 fr. sv.
Mentre ognuno t ohsumava il nranzo al sacco, o si r storava alla Foresteria che aveva per l’occasione allestito anche un ricco buffet, alcune
gocce seguite da una pioggerellina
che non sembrava promettere nulla
di buono metteva un po’ tutti In allarme. La pioggia cessava perù dopo
alcurii minuti, ma il timore che ricominciasse induoeva chi non si era lasciato sioaventare dall’acqua (quasi
tutti a dire la verità) a continuare la
riunione nel te-moio. Qui si ascoltava
’i vibrante messaggio del Pastore Elio
Maa-sn sulle condizioni delFAmerica
latina che. in fase di progresso e di
rinnovamento, ha bisogno della chiara Parola di Dio e quindi di gente im
Degnata al Suo servizio ner annun
ziarla. Il Pastore Pierluigi Jalla par
lava poi .sul tema: esperienze di un
emigrato. La sua disamina delle condizioni nuove in cui si viene a trovare
i; membro di Chi^a che dalla sua
parrocchia a carattere agricolo si spo.
sta verso una grande città in cui la
comunità ha un ritmo di vita ed esd.
genze differenti da quelle della campagna, è stata chiara e precisa. E, naturale, ne è scaturito l’appello aH’impegno rivolto a tutti i valdesi, tanto
ei restanti quanto ai partenti, nello
sforzo costante di non perdere non
soltanto, ma anzi di facilitare in tutti i modi i contatti con la Chiesa a
quelli che emigrano in città.
Il tempo intanto si era ristabilito e
CCS) all’uscita del tempio fu possibile
godere ancora del bel soie e dell’ospitalità dei prati antisianti la Foresteria. Una variante del classico gioco
della rottura delle pignatte e l’estrazione della lotteria occuparono ancoro, per alcuni istanti i partecipanti
al raduno'. Poi, a gruppetti, incominciò la discesa verso il Chiò dT’Aiga
dove erano parcheggiate le macchine
e dove aspettavano le corriere.
Quanti sono stati i partecipanti al
raduno? Circa cinquecento persone.
Quali !e caratteristiche della giornata? Il raccoglimento veramente notevole dei convenuti (non disturbati
certo in quella località dai rombi dei
motori delle automobili e Tattenzione sostenuta con la quale sono stati
ascoltati tutti gli oratori, senza che si
notassero segni di stanchezza o di rilassamento. Notevole lo spirito di ira
temità che ha fatto dire a qualcuno
che il 15 agosto a Pradeltorno ha avuto uno spiccato senso di intimità familiare certamente apprezzato da molti Unico, ma purtroppo non piccolo
incidente della giornata, è stata la
notizia appresa quando si era sulla
via del ritorno di ima terribile oadu
ta fatta dal ciglio della strada da ima
infermiera inglese di Malta. Da queste colonne le inviamo vivi auguri di
pronta guarigionfi. B. C.
Al momento della estrazione delia lotteria non tutti i proiprielari dei numeri erano presenti. Hanno ancora quindi da ritirare alcuni premi i seguenti signori: Frache Luigia, De Carli, Eynard Arnaldo, Hugcn Arnaldo, Caffarel Arturo, Boer Pierre,
Rivoira Erminia. Tre premi inoltre vincenti appartengono ad ima persona residente al Convitto dì Pin«rolo, ma il cui
nome non è stato scritto in modo leggibile dai venditori. Per ritirare i premi «d .prega rivoilgersi al Presbiterio del Serre.
miimimiiiiiimiiiiiHiiiiiiii
Moviié
Ciautiiana
100 pagg., 5 tavole f. t., L. 800
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Claudiana, Via Principe Tommaso 1, Torino, oppure Torre
Penice (To), oppure Libreria di
Cultuira Religiosa, Piazza Cavour 32, Rema.
Il ■iiiuHimiiiiMii
limillHIIIHIIKIIIIIIIIIi
iiiiimiiitiiiiiimiiHi»
Verso la riforma
dei lavori sinodali
Poiché dia. mott'e( parti e da tdnti anni
si laiitema la relativa) me\ffideinza delVattU'itlo siste^na di ìiwori sinodali, po^nsia
moi che\ intére^erà ai lettori éaipere che
è sUrta abbozzafta una riforma dei medesimi (umt situazmntì definitiva potrà essere raggiunfiai soltanto quandoi sarà sMS(t chi,(^itai ei reìgloXameJntatbì la corrispiondentei rifotrmd disitrettualel), sek^ondo le
norirte se^^jì&nil, che in parte non famnei
che sottolineare norme già esistenti:
Il Sfìinoido, udit« ile rw'hiesie della Tavola isiuillo isvoligi/me.nto ^dei Itavori isinoidalì
e qiuelle Idelllia Coniimiiasitone d’esame, sentina rappoiSiita Comimisigiione, richiama anziitutito ad ulna stretta osservanza delle
norme vigeaiiìi e approva inoltre le segnentii ìlsitriizioni integraitive per la disciplina idei lavori sinodaii:
quali in Sinodo non ritenga di po*ter8Ì
proinuaiieìare isuibito vengono demainidaite
aild^’esame prevenilivo tìelle Chiose partócolari e delle Conferenze distrettuali.
b) Le Commisisìoni ad referendum debbono essere composite da tre a icinque
¡memibri.
le) La Comimissione ad referendum <^e
non preseintaisse la propria relazione in
tempo utile per essere siLampata nel Riap*
porto deiFa Tavola decade dal diritto di
sedere in Sinodo.
4) Calendario] dueti lawóri
Il Segg>io airinizio dei lavori, visti ì
rapporti a stampa e seniite le Commissìoni id’esame, fissa il ienq^o- dà idediicare
a 'ciascAino dei commi dell’art. 81 dei
R. O., ivi icouipreso l’esame degili eventuali ricorsi.
1) Le Commissioni diesarne
a) Esise debbono limitare il proprio lavoiPo ad un esame ‘della Tavola e ideile
Commisisàoini amministra bive, nel senso di
inid'icare al Sinodo se queste hanno, e in
quali modo, a>ssolito il mandato riicevuto.
b) Deibbono inidioare al Sinodo quali
sono ¿Li) argomenti icontenuii o meno nei
rapporti ideile Amministrazioni sui quali
è necessario un esame da parte della AisSemlblea, e su quali altri l’esame istruiitorio delle Commissioni d’esame devesi
ritenere sufficiente senza Uvteriore discussione, salva l’approvazione »degli ordini del igiomo e il’esercìizio del diriitto
di appello su situazioni iconicrete.
fc) Debbono inditeare al Sinodo, con apposito ordine del giorno, quali argomenti debbono essere prospettali per un esame preliminare da parte delle Chiese partiteolari e di pei delle Conferenze diislretluali, in vista di un esame completo da
parte detla isuiclcessiva sessione sinodale.
di Delle Comimis&ioni d’esame debbo,
no far iparte almeno due membri (un pastore e un laico) iche ne abbiano precedenteinenite già fatto parte.
2) Svolgimento dei lavori da parte, del
Seggio
a) Il Presidenite del Sinodo non pone
in discusisiione i iciapiloli ^ei rapporti su
cui le Commiissìoni d’esame non hanno
riicbiesito la discussione del Sìncido.
b) Il Seggio nella disciplina della dieicussioTie \coin)cede ai membri de! Sinodo
la parola per una sola volta su iiaslcun
argomento ed eveniiualmenite una replica.
t?) Ciascun inìevvenìo non può superare i cinque minuti, salvo espressa proroga ; le repliche non debbono superare
i tre minuti.
di lì diritto di precedenza di rui al
n. 3 d’ell’art. 85 ?lei R. O. spetta ai membri del’Amministrazione solo quando sono inicaricati dalla slessa a parlare iti suo
nome o iu sede di replica.
3) Commissioni ad referendum
a) Al fine di diminuirne il numero, le
Commissioni ad referendum venigono nominate per (io studio di argomemii di carattere tecnico; le abre questioni sulle
5) C.I.O.V.
Il rapporto deilla C.I.O.V. e la corrispondenite conitroireia’ifcioiie venigouo prevenitivamenle esamiinati nella Conferenza
del I D-iisbretto. Ai Sinodo viene distribuito il rapporto a stampa, il lesto dellla
controrelazione e, aittravenso gli atti della Conferenza del I Distretto, gjd oi^dìinì
dell giorno da questa votaiti. La discussione sinodale sì liimita a questi uiitiimx ed
alla loro votazione, salvo l’eserci'zio del
diri'tto dì aippeìlo. Il Sinodo procede aiUa
nomina della C.I.O.V. e della Commissione d’esame loorriispondeinte.
6) Ricevimento' dei deleigati delle ChvefSe
sorelle
Il Sinodo invita la Tavella a limitare a
tre per ogni anno i delegati delle Chiese
sorelle da officiare per uu messaggio nel
cortso delle sedute sinodali, valorizzando
la presenza degli altri in manifestazioni
collaterali.
7) Chiusura dei lavori
a) Il Seggio affigge all’albo riudicazione delire caridhe da eleggere, a fianico delle quali il membri del Sinodo possono
iscrivere il nome di eventuali candidati.
b) Il Sinodo iconitìlude i suoi lavori il
venerdì pomeriggio con un culto di Santa Cena.
fhiusora deila XIV mostra d’arte
a Torre Pellice
Mercoledì 28 coir., sarà uIBcialmen
te chiusa la XIV Mostra d’Arte Contemporanea di Torre PeUice, la quale ha riscosso larghi co>nsensi tra il
pubblico che numeroso ha visitato la
rassegna, allestita nei locali del Collegio Valdese.
Il bilancio culturale a^tai lusinghiero dimostra, se mai ce ne fosse stato
bisogno, che l’iniziativa artistica è en
trata a far parte della migliore tradi
zione di Torre Pellice e che va comunque apprezzata e sostenuta.
Nei prossimi numeri riferiremo
sugli altri temi dei lavori sinodali: riforme di struttura, rapporti, ecumeni
ci situazione finanziaria, ecc. red.
Una lettrice-, dai Lido di Cotnuiiioria:
Signor Diretitore,
O'ggi mi è giuima « La Lnce » >n.
3'2. In qu©' niumero, come nel pennlUimo (dunque due vol'e) si paria
della teistimoniianza dei « Testimoni dì Geova » in lermind di lode e
di esempio da seguire. Dra, mi domando, quale fede testimoniano
questi? Nel Lexicon Fisoher (pag.
2731 è scritto elle tale setta non
concorda con rinsegnamento della
nostra Chiesa: non credono nella
Trinità, ad esempio. Credo riie .tanti 'ettori del nostro giornale non
sanno nulla di questa setta, nè che
questa perseveranza si basa più su
un feroce fanatismo che sull’amore
In Gesù, il Cristo. Non si potreh
I LETTORI
scrivono
he avere qualche chiarimento circa la nostra posizione nei confron
ti dei « Testimoni di Geova »? So
die in Germania nè la Chiesa evan.
gedifca nè quella cattolica ammettono questa, setta.
Elisabeth Krauss
Forse aòbiagno effettivamente
troppo presunto, della conoscenza
di molti Lettori; comunque nei
due nrticoli in questione era: detto
chivdnventé che ¡’esempio datoci
dai ’’Testimoni” eroi Tesiempio- dei
coniggioi nellh testimonianza e non
l’eisém-pio della loro fede. Infatti i
’’Testimoni” sono una setta che si
pana fuori del Cristiianesimo, non
riconosce e non confessa: Cristo quai
Signore e Salvatole. La Claudiana
ha\ pronto! per la stampa un opuscolo- sui ’’Testimoni di GeosM” ;
intanto: ricordiamo' diùe> altre- brevi
pubblicazioni, disponibili; J.-iC.
Margot: Les Témoins de Jéhovah
(Ediz. Défachaux et Niestlé, Neuchâtel 1%2, L. 450) e L. Palmeri:
Risposte dei Cristiani ad Testimoni
di Geova (Ediz. Centro Biblico,
Napoli 1962, L. 100).
4
pag. 4
PRALI, 9-22 SETTEMBRE
Esistenza comunitaria
nella società industriale
Corso del ceùìTù laici di AgapeOrient,amento e preparazione per Tanno di servizio
A lum arano di kli«Aaraza dalil’ilni«EÌo ideit ipriimo arano di servizio, reso nei ^:oi|pipi
comimiitaini di Kriftel e di Paicihkio, i Yoloratairi isi ritroverarano per fare iil billaincio dell’anno passato e per formulare il proigramana delll’anno prossimo, insieme
con i muovi volontari e con alìtri phe seguono con particoilare interesse i gruppi
di servizio. Sarà .un perìodo di studio, di ridessionie eomnne, di meditaz-ione
delCa Parola di Dìo loora M desiderio profondo di essere veti nel riconoscere la
situazione del mondo attuale, delle nostre lohiese e idei nostri .gruppi.
H 001090 inizierà la sera di lunedì 9 settemlire e terminerà domeniea 22. Si
tratterà di lun vero e proiprìo icorso di. studio con iin progranuna molto impegnativo: sono previsti .quattro eorsi lirevì, la Isittuira lùiblica eomnnìtaria, aleune lezioni e conversazioni informative e im seminario eonidnsivo.
1 CORSI
1) Il concetto di ’’dUdconia” nethi Bibhin. Past. Ot. Ciiriatian Miìller, Kriftel..
Uno studio di teologia bibliioa sul tema icenitrale del servizio dei igruppi .co
mitmitarì. Probabilmente dall’ll al Ib settembre.
2) Conse^enze dell’emigrazMme sul paese di prolveniem^al. Sìtg. Goffredo
Fofi, Torino.
Ha lo scopo di esaminare le ripeilcitisaionì deH’emigrazione sull’ambiente di
provenienza, non particolare rignarldo alle persone stesse degli emigrati cbe ritornano temporaneamente o deifiniitivamente al paesi di origine. Dal 10 al 13
settembre.
3) Ecddsioia^daz le caratt^istiche essenzidti eUdla Chiosai. Prof. Georges Casalis. Parigi.
Si propone di considerare «he cosa è assokttamiente essenziale, cbe cosa non
può mancare perché lia chiesa sia ichiesa. Un gruppo Icomiunltario di servizio può
dirsi ehiesa? H prof. Casalis è uno dei rappresentanti più qualificaiti di una con^
cezione della chiesa aUeggerita dal peso delPiatituzionalismo. Dal 14 al 19 settembre.
4) Riflessioni sulla vita di un gruppoi coimmiiario. A cura del gruppo di
Kriftel.
Sarà presentato un lavoro in collaborazione sia esposnendo le pr.op.rie esperienze dirette che presentando alcune opere fondamentali (D. Boinboeffer, La
vie communantaire) e aioune .com/uinità esistenltii, in situazioni analoghe. Da.’ 17
al 20 settembre.
LETTURA BIBLICA COMUNITARIA
Ogni giorno si .leggerà e commenterà ampiamente, una serie di passi bifalilci' in relazione all’argomemto del torso. A cura di Franco Giampiiccoli e Giorgio Girardet.
LEZIONI E CONVERSAZIONI INFORMATIVE
Profittando della presenza dì diverse personaliià del mondo evangeli.co, sono
previste, soiprattutto durante i pomeriggi e le serate, le seguenti lezioni su argomento epe.cialle:
Dr. Ludek Broz
La situazione delVuomo nel Idivotoi industriale,.
Dr. B. Sjollema
InformdfàOni sul Consiglio Ecumenico e l’etmigrOziono.
Dr. Eros Vicari
Informazioni sulla legislOiiOnel inSemaiziorhUe idelVémigrazione.
Inoltre la presenza di esperti della situazione della chiesa nella società industriale del Sud Africa (Jobannesbiurgb) permetterà di udire .informazioni dì prima mano su questo a.rgomento.
SEMINARIO CONCLUSIVO
Venerdì 20 e saba.to 21 si certeherà di trarre insieme le fila del lavoro svolto
ip comune allo scopo di formulare il programma di lavoro per Tanno prossimo
ed even.tualllm.ente delle ìndieazioni per la vita icomunitaria dei gruppi di servizio.
H .corso si Ichiuderà con un '.cnllto di 8. Cena cbe rappresenterà al tempo
stesso l’inizio del periodo di servizio di tutti coloro .che fanno parte dei diversi
gruppi comltiniltari..
DIRETTORE DEL CORSO:
Past. Giorgio Girar^det.
Indicazioni prtttiche.
H corso ha inizio- lunedì sera 9 settembre. Co-loro cho avessero bisogno di
utn- -mezzo di trasporto da Perosa a Prali sono preigati di farlo sapere per teiupo.
In tal (caso un- mezzo di Agape verrà in .coinicidenza coll’autobus Torino-Perosa
che parte da Torino alle 16,45 e arriva a Perosa a.Ile 17,55,
Costo del .corso L. 13.700.
Sono disponibiii alcuni posti a quota ri.dotta di L. 7.000 per fac-Titare la
partecipazione di tutti.
Le iscrizioni vanno fatte »Ha « Segret^ia di Agape » - PRALI (Torino,) tdl 8514, tuttavia non si possono accettare iscrizioni telefoniche se non vengono
confermate .per iBoritto.
AN6R0GNA <Serre)
PRAROSTINO
N. 34 — 30 agosto 1963
— Riragnaziamo il Pastore Alberto Taccia del CapolUoigo di Anigrogna per aver
presàdu-dduto il calilo al Serre la domenica 4 aigosto ed il Pastore Giovanni Bertinotti per quello del 18 agosto nd corso
so ddl quale è stala battezzata la pìccola
Aline Castabel sniHa vita della quale ibvoehiamo ancora una volta !a benedizione
del Sigaiore.
— Esprimiamo la nostra simpatia eri
stiana alla f-amiiglìa Chiasvìa per la per
dita del padre Giovanni, membro di Ghie
sa di Plradeltomo, decediUlo a- Lusema S
Giovanni, ai Nazzarotti, il 12 agosto, all’età di 75 anni, Ido-po liilnighe e penose
sofferenze. La salma è stata tumulata nd
cimitero di Luserna S. Giovanni il 14
agosto.
— I (Culti per .il mese di settembre avraimo luogo seconIBo il seguente pro'ramma:
Domeniica 1: Nel -tempio del Serre, ore
9 . Bi'-Taperto-, al Bagnan, ore 14,30.
Domenica 8: Nel tempio di Pradekomo,
ore 10.
Dome(niCa 15: Nel tempio del Serre, o(re
9 . a.M’a.perto, al Baignau, ore 14,30.
H 22 ed il 29 (settembre, -e (così per le
domeniche su/oceasive, i iculti avranno
luogo secondo il (coaidetto orario ànverhale, vale a dire alle ore 10 nel' tempio
di iWdeltomo ed »He 14,30 nel tempio
del Serre.
Battesimi. -—■ Nel corso del culto, sono
stati battezzati : a Ruocapiailta domenica
Il aigosto, Gaudin Eniriico di Guido e di
Gontiet Delia (PlralaroBsa) ; Martiinat Ilario e Oilnella di Ermanno e di Grigllio
Clelia (Campa®); al tempio del Capoluogo domenica 18, Botd-iga Riccardo di
Bruno e di Avondet FraiUca (Porte). Il
Signore vegli su questi « agnelli della
Sua greggia » e dia ad genitori e ai padrini di mantenere con fedeltà le promesse fatte in occasione del battesimo.
Visita. — li (culto- di domen.ica 1» settembre, al Capoluogo, sarà presieduto dal
Pastore Seiffiredo Col/Uclci, DireiWore di
Villa Olanda. Gli diamo sin d’ora il più
caldo e fraterno benvenuto, augurandoci
di avere un» buona aesemiblea di fedeli...
Saluto. — Per quasi due mesi, abbiamo
avuto la gioia di avere tra di -noi, non
solo come villeggianti, ma .come fratelli
in fede, numerose .persone che hanno
trascorso- un per-i-udo dì ferie e dì riposo
estivo. Sono semipre anche stati presenti
ai (cul-tì, dando una nota di novità e di
gioia. Ora essi sono partiti, o stanno per
partire, per le rispettive residenze. Li seguono j nostri pensieri e auguri.
iniiiiimiiiiiiiiimiiiiiKiiiimiimiimiiiiiiimiiMmiiiiiiiiiimiimiiiiimiiiii
A
A
amici della Scuoia Latina
Direttore resp.: Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Tip. Subalpina s.p.a. - Torre Pellice (To'
Domenica proso., 1® settembre, avrà
luogo alle 12,30 nei locali del Convitto
Valdese di Pomaretto l’agape fraterna
degli alunni, ex-alunni ed amici della
Scuola Latina. Seguirà un programma
con proiezioni fotografiche. Cordiale
invito.
libri
nUCUIOIIE E SESSO :
FEDEBIZIOSE FEHHIIillE VllDESE
lìhrn iIh srnnrirp ^ VauEnarcus
UU OUU|ll 11 O Dal 20 al 22 selleaibre 1963 avrà luogo
Scorrendo le pagine di « Eìd.ucazioflne e
sesso » di Luc.ia Galle dd^mno — Editrice Gheroni, Torino --^arriviamo a -comprendere la continuità lugica tra educazione e funziene sessuale. La Scrop.po,
studiosa di (psicologìa moderna, ci rivela
come .la possibilità di sviluppare un atteggiamen.lo sano e naturale nei riguardi
del'e funzioni biologiiche del sesso, dipetnda .per il bambino e l’adolescente dalTaimbiente die gli è immedi-atamemte vicino, in genere dalla famiglia, die ha ’a
responsabilità d.i oiffiringli dei model i
adatti nei quali egli possa identificarsi.
Gli errori di valutazione psicolo'gica dei
genitori sono ^esso dovuti aMa iracapacilà 'di provvedere »d una totale, armonica educazione dei loro fiigli. Un’educazio-ne proigressiva, informata ai principi
etici, è indispensabile per ottenere .una
norma, e evoluzione della personalità e
crearne le basi in saldo equilìbrio di spirito e di corpo. «Educazione e sesso»
apre un dialogo coraggioso con i giovani e, .tralasciando gli aspetti morbosi della ses^alità, diffonde sentimeuli elevaiti,
educa alla non violenza .tra i due sessi,
induce a rispettare le differenze indivi.dùa i ,presenitando.ci .un» galleria di ritratti, (che ci servono da (unità di confronto.
E’ una limpida .ind.icazione delle vie naturali di (cui l’e(iù(catore dispone per
sdrammatizzare le azioni -intonno alla
realtà del sesso, per prevenire l’annoso
groviglio de.He ma.izle, .gli equivod nati
alTonibra di inutili e .colpevoli pudori,
retaggio pesantissimo delle generazioni
passate.
Infatti ancora oggi vediamo come (nella
nostra .società, in questo Campo si proceda per lo più per tentativi, date .le barriere che si frappongono tra l’individuo
e la mole dei problemi, che, .partendo da
quelli dell’attrazione spkiluale, toccano
queUi del .rapporto sessuale e della conservazione de'la spe'cie.
Il libro della Sc-ro.pp.o è anche un saggio di letterat-ura morale che osserva i costuma, riflette e fa riflettere sulla natura e
l’a condizione umana, die acopre i suoi
lati di mistero, specie alle creature o alle
comunità .ohe ne.la .paroila « tabù » .trovano a «ntlt’o,ggi l’equivalente di « sesso ».
NelTaffronlare eo-n rigore seientifieo temi pressoché scouoaciUti alla nostra letteratura pedagogica, Tautrice, muovendo
da una visione essenzialmente umana e
materna, asipira ad Una verità universale,
che può in siottesi manifestarsi anche
nella chiarezza del rapporto doiceutediscemte, specie quando quest’ultdma categoria è rappresentata da una giovane
inesperta .creatura.
' Roberto Sederino
« Educazione e sesso » di Lucia Gallo
ScToppo - Editrice Gheroni, Torino
- L. 500 - in vendita anche presso
la Claudiana di Torino e Torre Pollice.
La riunione annua
Dal 20 al 22 seliteaibre 1963 avrà luogo
al Campo di Vauniarcus ( Neuehàtel) il
Xlll Incontro delle donne protestami
svizzere; i, tenta; « Una giustizia per il
nostro tempo ».
PROGRAMMA
Venerdì 20
ore 18 - Culto d’apertura
ore 18,30 - Cena
ore 20 - L\ giustizia, in dono di Dio.
S. Amsler, iprof. di A. T. al!» Facoltà
libera di Losanna.
Sabato 21
ore 8 Culto del mallino
ore 8,30 . Colazione
ore 9,30 - Studio biblico a gruppi i Fil.
3: 4-111
ore 12 - Pranzo
ore 15,30 - Thè
ore 16 - a) Sintesi dello studio bibliico,
de. prof. Amsler.
b) L’uomo alla ricekca di una giustizia.
Past. E. Fmchs di Ginevra,
ore 18,30 - Cena
ore 20 . Colipo d’occhio sul mondo
Domenica 22
ore 8,30 - Colazione
ore 10 Culto con S- Cena (S. Aausler)
ore 12 - Pranzo
ore 14,30 • La giustizia in azione (E.
Fuc-liis)
ore 16 . Thè.
Particolari agevolazioni per il soggiorno al camipo saranno offerte alle donne
evamgeliche italiane che volessero parteciparvi, .da le donine delle chiese svizzere,
memori deJl’aoco^lienza loro fatta ai nostro incontro di giugno alle Valli Chi
desidera ulteriori informazioni si rivolga
aula Vilce Presideaiite F.F.V., Sig.ra Ade
Varese Theiler, Viale Trento 12, Torre
Pe'llice (To.), tei. 92.50.
degli Amici del Collegio
Domenica 25 a.go«(to, gli .existuideuti del
Collegio VaWeise di Torre Peffitee si sono
incoratrati per il loro tradi.zioina.le « raduno ». Il] (cromista noai ha nulla di particolare da segna are: è il solito iinconilro
di vecchi am.ici, .di c-oimpaigni -ohe rie.vo
«ano, dopo tarati arami, episodi e ricordi
che riaffiorano, inaapettatii, dal subcoscierate. L’aocoiglieinite ambi.era.te della Foreisleria, icon i suoi romaratici eipressetti
(o similia) e piittoresca (quasi) va.sche'ttia
Icora pesoioliinii (o.li! dolcezza d.e(lle rievocazioni .scolastiche quando i .poveri « pesci » avevano la booca oslimatamemte chrasa) è sempre fa.vorevole al a suggestione
del clima familiare jche fu ( olim) quello
del oo®tro CoMeigiu (quando magari un
profeseore oaicciiavta a pedate Un allievo —
o tirava gli orecclii e magari le trecce
— ma sì sentiva he'lla espressio.ne fisica
Un sem'so dì .paterno affetto!).
Grazie al pa'Store Deo’da.to e signiora per
Toisipita.li.tà ; gr'azie alla siignora Ade Tlieiler Varese, per Timpeocabile organizzazionie; e .grazie a.nche alle slmipatiche studentesse .che hanno sa.crifiicato alcune ore
dei loro ponderosi studi per questo saggio delle loro assimilate nozioni d.i economia dom.eetica! (Pecc'a.to che .ci fossero solo due professori del Coòlegio presenti, ed un solo pastore de.Js Valli!).
Tazione; del pa.slore Rodi, presidente del
Comitato Vallone, un fedele amico della
no'Stra Chiesa e del Collegio, che richiama le Valli Valdeisi alla loro re.sponsabili'tà di fronte all’Evangei’.ismo italiano.
Le famiglie Chiavia, Plavaii: Andreon, Oavaliere e Agli, profondamente oommossei per la dimostrazione di
simpatia avuta nella triste circostanza della dipartenza dei caro papa
Giovanni Chiavia
Gli ex visitano quindi il Rinnovalo Gabine'tto dì Fisica. 11 prof. Cosilabel proce.de quindi alla distribuzione di alcuni
documenti scolastici di antica da.ta, accolti co’n vivo iuteresS'e dai proprietari.
Il pastore R. Jahier dà brevi istanti di
gaudio antistilco con la proiezione di al<iu.ne diaipo'sitive.
Poi tutti si rec'ano alia Fore.steria per
la tradizionale tazza di thè, gentilmente
offerta... a fraterno pagamento.
aU’e'tà di 75 anni, dopo lunghe e penose sofferenze, ringraziano sentitamente il Dottor Pelizzaro, il Doti 'sr De
Bettini, particolarmente la Direttrice
delTOspedale Valdese, Suor Dina e
tutto il personale per le amorevoli cure prestate.
Ringraziano i Pastori Jahier e Costabel per le affettuose parole di confcrtoi, e tutti coloro che con flori, scritti e di persona presero parte a. loro
dolore.
Lusema S. Giov. N-azaarotti) 12-8-1963
NelTTAula Magna (quantum mutata ab
illa... iPtern.am'©nte sicranda, -e.&l;emamenite
ritiinita a nuo-vo...; uh! rievu'cazione di
« eepo'lcri. imbteracatd ») il dom. Gardiol,
presidente dell’associazione Ami'ci del
CoJleigio, dà inizio alla .seduta uffibiale
con la lettura della rela-zione .annua. E’
stato un anno di buon, lavo.ro. Accanto
a'ii attività coinsu’eta, .elle ha permesso una
sifetemaziome decorosa del gabinetto di fisica, 'Con acquisto di vari .nuovi pez-zi, la
campagna Perchè U Collegio viva ha avuto un: notevole successo (che va consolidato negli anni futuri!). Questo successo
Iva indubòiameoMe creato uno stato di enforia i.n a-lcun.i ex-allievi -che prospettano
nuove attività e una più o meno radica’e
.trasformazione dell’Associazione. Il prof.
A. Anmand-Hugon, il doM. Gustavo *Ribet, ed altri riprendono uu accorato appeUo del Moderatore E. Rostlan: H Collegio Cév'enol desta sionpaltia e suscita entusiasmi; gli Am-iei d-el Coilegi'o dovrebbero farsi iniziaitori e promotori di una
attliività .culturale a Torre Pellice d'uranle
il periodo estivo.
E’ u,n nuovo orientamento che si pros|pe-tta soli .piano di una rivaln-tazio-ne confessionale dell’ABsO'Cliazione, .die lascia
petipilesso ii prof. Loislabel, il quale, iaudator temporis aoti, fa TapolOgia delTideale di tolleranza che .ha sempre ispirato l’insegnam-ento al Collegio. L’asseimblea, iinterpelata esplicitamenite a questo
proposito, si diolniara icontraria a mutare Timpostazione attuale della aissoiciazione degli Amìied del Collegio. (La quale
associazione — l’alto livello degli argomenti ,iu discussione non ha consentito
che ci si soffermasse su questo punto —■
avreibbe ancora molto da fare anche su
quel piano economico e materiale -che
anche -in questa seduta è stato considerato un po’ troippo... culturalmente).
Dne note finali. Le dimissioni del
prof. Teofilo Poais, già presentate Tanno
Scorso e definitivamente imposte quest’.anno. Gli Amici ne prendo.no atto con
vivo rincreiscimento, anche se qnalcnno
comprenlde : è l’ora dei giovani!
Non è stala .addittaita- una nuova meta
agli Amici. Siamo .certi che ii Seggio nel
suo Bollettino, pur faceudo il dovuto posto affé « .superiori » esigenze,, troverà il
modo di se.gnailare che l’impegno Pro Collegio non era annuale, e ohe il CoLeigio
non è « sepolcro » imbiancato nè di fuori
nè di dentro! L.A.V.
avvisi economici
CERCASI per iJ' Coinviititio di Torre Pellice
iparsoma disipeisitio ad oocntpaiisd diei-ila coi*
cima. Siisiteiinazione co'nforte'vcle. Trattamemto prevideiniziaìc per dipemdensi cominercio. Scrisvere a Conviitito Miis-cliilie
Vailldeise . Torre Pelliicc (Toriino).
DITTA MORE’ di Torre Pellice cerf a giovane appremdistia ciarani'eldiisti e ragazza
aimto laihoraitorio.
Anno nuovo ! Nuova visione !
SoiTo e sostenuto dalla fede e dalla visione di tanti credenti per l'Italia,
l’ISTITUTO BIBLICO EVANGELICO
ROMA
invita tutti coloro che vogliono rispondere alla chiamata del Signore,
ad iscriversi al Corso di Studio che comincerà il 1° Ottobre 1963.
Per ogni informazione e iscrizione, rivolgersi :
ISTITUTO BIBLICO EVANGELICO
Dott. Royal L. Peck
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Corsi di studi per tre anni
Una simpatica manifestazione di soliidarietà è sta.ta priopùsta dal presddemitie ed
aicdamata: verrà versata una somma di
L. 59.000 alla Scuola Latina come risposta ail’appello di quel Comitato di Amici. Nulla .per contro veorà versato alla
Società di Studi Validesd: .sono due sfere
nettamente diverse.
Due messaggi da &o.ttnlineare : quello
del Moderatore ohe ringrazia per quanto
si è fatto ed esorta a .po.tenziamento del
visitate
rArtivalli
TESSITURA A MANO DI
TAPPETTI
SCIARPE
TESSUTI MODA
TESSUTI ARREDAMENTO
vi troverete certamente qualche oggetto interessante
TORRE PELLICE Corso Fiume, 6
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