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Quind i ci■a I a
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le qualf'avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Ann. LXXXV - Num. 12
Un, capi. La
ABBONAMENTI
\Eco; L. 700 per Tintemo | Eco e La Luce: L. 1^00 per Fintemo Spediz. abb. postale II Groppo
/ L. 1200 per l’estero i L.'l^OO per l’estero ] Cambio d’indirizzo Lire 40,—
TORRE PELLICE -^ 17 Giugno 1955
Ammin. Clandiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
Conoscere Cristo
Filippesi 3: 7-11
Il centro di questo passo della Parola di Dio è costituito dai termini
« conoscere » e a conoscenza » riferiti a Gesù Cristo, i quali indicano
una realtà talmente importante e
fondamentale che, di fronte ad essa, ogni altra conoscenza ed ogni
valore umano diventano non soltanto privi di importanza, ma addirit' tura elementi di cui è necessario disfarsi perchè importuni e dannosi.
Vale quindi la pena impiegare
qualche minuto — a dire il vero vale la pena impiegarvi molto più tem])o — per chiarire il senso di questi
tenni ni che, come tutte le espressioni del pensiero umano odierno,
vanno ancora e sempre di nuovo
messi in discussione per afferrarne
ii significato.
Conoscenza di Cristo è, certamente, prima di tutto un fatto intellettuale. Non è dato agli uomini un altro mezzo per entrare in contatto con
una realtà al di fuori di essi, con
falli successi in altro luogo ed in altro tempo.
Conoscere Cristo significa conoscere i fatti che l’amore e la potenza
(1; Dio hanno compiuto in mezzo agli uomini nella preparazione e nella manifestazione del suo Figliuolo.
Non si tratta di intuizione di valori
eterni nascosti nel nostro spirito, di
rivelazione mistica di un Dio velato
nella nostra natura; ma di parole e
di azioni dette e compiute in mezzo
agli uomini dallo Spirito e dal Figliuolo di Dio. « Come crederanno
in colui del quale non hanno udito
parlare, e come udranno se non v’è
chi predichi? » (Rom. 10: 14).
Ma questo non è che il primo passo, necessario quanto insuificente.
Nella Bihhia conoscere significa molto di più; non solo, ma qualche cosa
di molto diverso.
Nel nostro mondo scientifico moderno, figlio in questo della filosofia
greca, questo termine indica un possesso che noi conquistiamo su di un
oggetto fuori di noi, di cui ci potremo servire, che adopereremo come
ci pare e ci piace: quello che i francesi dicono «maîtrise».
Ma non è così che l’ammalato « conosce » la sua malattia, che il peccatore « conosce » la giustizia di Dio,
che l’uomo « conosce » la donna e
viceversa.
In questo caso si incontra, si partecipa e si ha comunione con qualcuno o qualche cosa, o anche la si
subisce.
Non è più un possesso, ma talora
una invasione, non è qualcosa verso
cui abbiamo diritti e non doveri; ma
un fatto che ci impegna in modo totale e perenne, non uno sfruttare un
oggetto; ma aver comunione con un
altro soggetto, che ha i suoi diritti
e le sue pretese.
Nel N. T. in particolare significa
riconoscere nella ubbidienza queUo
che Dio ha compiuto per noi, conoscere Colui dal quale siamo stati conosciuti, rispondere con amore a
Chi ci ha amati per primo.
Siamo agli antipodi di quello che
normalmente si intende col termine
in questione.
Nel nostro passo conoscere Cristo
— e non qualche cosa di Lui — entrare nella sua comunione significa
soprattutto aver parte alla potenza
della sua resmrezione.
Il termine « e » del v. 10 è più
che una semplice congiunzione.
Ma ecco: la situazione sembra invertirsi ancora una volta. La via della resurrezione e della vittoria che
le è connessa, non è quella della
gloria; ma della croce.
Sì, è vero, la potenza della Resurrezione di Cristo spande le sue pri
niizie in questo momento e nella nostra vita, manifesterà la sua pienezza nel giorno in eui saremo chiamati a partecipare ad una resurrezione simile alla sua, « ma la potenza
del Cristo risprto si manifesta nella
persona del suo apostolo (e nella
nostra) rivestendola con Tobbrobrio
(iella croce » (K. Barth).
Questo significa spogliare se stessi
di tutti i nostri meriti e valori, significa rinunziare alla nostra propria giustizia e ad ogni giustizia u’ mana, lasciare da parte ogni salvezza che crediamo poter realizzare per
noi stessi od aneliamo con tutta la
nostra anima di conquistare per il
nostro fratello nella sofferenza, considerare tutto questo come una spazzatura. '
E ciò non è poco, nè facile. Qualche volta sarebbe meno duro morire !
E a questo si aggiunge la sofferenza fisica da cui non siamo risparmiati e che assume un nuovo senso. Calvino commentava il nostro jjasso in
questo modo: « Il y a une doublé
société et communication de la mort
de Christ. L’une est intérieure, crucifiement du vieil homnie. L’autre
est extérieure, c’est la souffrance de
la croix ». ,,
Ma j>ure in queéto nostro quotidiano morire nello ^ìrito e nel corpo la nostra morte*ie i nostri peccati
sono sommersi nella sua resurrezione, e sotto a questq segno noi viviamo qui ed oggi; sotto a questo segno
noi troviamo la no^ra speranza e la
nostra pace e la .nostra gioia!
Questo significa « conoscere Cristo » ed in esso siamo impegnati con
tutta la nostra esistenza, fino alle
sue più profonde radici.
Ma questa realtè^ possiamo anche
indicarla con altrei^parole: essa è il
fine cui deve necessariamente tendere ogni impulso dato alla lettura
della Bibbia. Non erudizione, ma
comunione con la morte e la resurrezione del nostro Signor Gesù Cristo.
E voglia Iddio che anche la nostra
« campagna biblica » si svolga su
questa via e giunga a questa mèta.
Franco Davite.
(Dal Sermone di apertura della
Conferenza del I» Distretto).
En souvenir d'nno Diaconesse
« ... io bramo di giungere a conoscere
lui. Cristo, e la potema della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze
e di morire in modo conforme al suo, nella speranza di pervenire, se mi sia possibile, alla risurrezione di fra i morti ».
(Filippesi 3: 10-11)
Je viens de faire une courte visite
à l’Institution des diaconesses de SaintLoup. dont on ne repart jamais sans
y avoir respiré une atmosphère des
plus bienfaisantes.
Mais, cette fois, j’ai appris la douloureuse nouvelle qu’une des diaconesses qui ont jadis exercé avec dévouement leiu- précieux ministère ici dans
nos Vallées, venait d’effectuer le grand
départ, le jour de l’Ascension.
Notre chère Soeur Emma Burkhalter est partie, à l’âge de 82 ans. Dans
une circulaire de la Direction de SaintLoup, il est dit que Soeur Emma a
été au Pomaret « pendant onze ans, où
elle fut particulièrement heureuse ».
Nous savons qu’elle était très liée à
la famille du pasteur B. Léger.
Elle aimait nos Vallées, et je suis
sûr que beaucoup ici la regretteront.
La sus-dite circulaire parle d’elle en
ces termes : «... Consciencieuse jusque
dans les moindres choses, ayant horreur de n’être pas d’accord avec la volonté de Celui qu’elle adorait et qu’elle reconnaissait pour son Sauveaur,
Soeur Emma était extrêmement impressionnée par les souffrances d’autrui. Elle aimait son prochain et lui
prodiguait non seulement les soins du
corps d’une manière entendue, mais
les soins de l’âme avec cette délicates
se que seule peut créer une constante
pratique de la prière... Chaque fois
qu’on la rencontrait, c’était avec un
beau et bon sourire qu’eUe vous saluait, et si on engageait la conversation, celle-ci ne manquait de traiter
de l’essentiel, de la communiôn avec
Dieu, dé la grandein du ministère et
de l’amour des âmes ».
A côté de la sympathie que nous
^prouvons pour l’Institution de SaintLoup qui a été frappée par ce deuil,
QOtre Eglise se doit d’offrir à la mémoire de Soeur Emma la fleur de la
reconnaissance. Le souvenir de Soeur
Alice Beney, de Soeur Emma Burkhalter, et de tant d’autres qui ont travaillé parmi nous, doit demeurer dans nos
coeins.
Mais aussi, qui écoutera la voix du
Maître, lequel en plaçant devant nous
l’exemple de ces servantes fidèles dans
l’amour fraternel, dit aujoind’hui encore: « Va, et toi, fais de même »?
Le nombre de nos diaconesses est
toujours plus restreint. Un journal suisse faisait récenunent cette demande;
« Qui soignera nos malades? » Et chez
nous? On veut bien apprécier nos Institutions de bienfaisance, et y avoir recours... Mais, si nous continuons de
ce pas, bientôt qui soignera nos malades? G. Bertinatti
DALL’OLANDA
Avevo udito dire che la Chiesa
cattolica in Olanda ha fatto dei progressi molto sensibili, mentre il numero dei protestanti è in diminuzione. Volendo rendermi, per quanto piossihile, esatto conto della situazione, ho ricercato i dati risultanti
dair ultimo censimento ufficiale del
1947. In Italia, come tutti ricorderanno, per rultimo censimento, non
c parso necessario fare dichiarare ai
cittadini la propria religione, sia per
r assunto assurdo che naturalmente
tutti gli italiani erano da considerarsi cattolici, sia forse per timore di
un numero temibile di dichiarazioni di non appartenenza alla Chiesa
cattolica.
In Olanda invece, come è logico
che fosse, per il censimento del 1947
tutti i cittadini hanno anche dovuto
dichiarare la loro religione.
Ebbene, il linguaggio delle statistiche sfata decisamente la leggenda
di un aumento sensibile della popolazione cattolica. Nel 1849 i cattolici costituivano il 38% della popolazione olandese e secondo i dati del
1947 risultano ancora essere il 38%.
I.’aumento di un secolo è stato solo
di poche unità. Ma se questo è vero,
è vero altresì che hanno fatto nondimeno dei progressi in un altro senso e cioè nel cercare di occupare le
posizioni chiavi e nell’inserirsi sempre più saldamente nei posti di responsabilità.
Naturalmente in un paese libero
hanno il diritto di farlo e nessuno
trova niente da ridire. Menzioniamo
il fatto semplicemente perchè con
uguale tolleranza e larghezza di vedute essi dovrebbero comportarsi nei
paesi ove sono la maggioranza, e
specialmente in Italia, nei confronti
degli acattolici. Ma evidentemente,
finché il pensiero della Chiesa cattolica, espresso in documenti ufficiali,
rimane ancorato al concetto che i
diritti della verità (cattolica) iono
diversi da quelli dell’errore (protestante ) è vano sperare che essa voglia riconoscere ai protestanti quella
libertà che essa, pretende da loro e
di cui essa sa così bene approfittare
nei paesi a maggioranza protestante.
Una voce assai preoccupante, seconda le statistiche del 1947 è quella da
cui risulta che 1.641.000 persone hanno dichiarato di non aver rapporto
alcuno con alcuna Chiesa.
Nel periodo di un secolo si tratta
del 17% della popolazione che sembra essersi estraniato completamente dalla vita della Chiesa. Questa situazione allarmante richiedeva che
si corresse in qualche modo ai ripari. Fu così che nel dopo guerra fu
iniziato da parte della Chiesa Riformata Olandese, in collaborazione col
Movimento Ecumenico, un esperimento assai interessante. Si tratta
dell'Istituto denominato « La Chiesa e il mondo » fondato per portare
il Vangelo al popolo in tutti i settori
della vita. L’Istituto è sorto in fondo come reazione a quei gruppi ecclesiastici che pensano ancora oggi
che la forza consista nel mantenersi
in Comunità rinchiuse in se stesse,
senza preoccuparsi del mondo circostante. I,a Chiesa Riformata Olandese ha compreso invece che era un
grave errore Isolarsi ed estraniarsi
dall’elemento non cristiano nelle fabbriche, nelle campagne, nei sindacati, nelle scuole, nella radio ecc.
Poco lontano da Utrecht, in una
zona assai pittoresca, vicino a Driebergen, sorge la magnifica proprietà che è stata acquistata per preparare le nuove forze allo scopo di ridare alla Chiesa il suo carattere evangelistico e farne una Chiesa per
il mondo e .sensibile ai suoi problemi.
L’Istituto prepara giovani di ambo i .sèssi, che abbiano compiuto i
loro .studi secondari, a portare uno
spirito cristiano in tutti i rami della
attività sociale. E’ qui che sono preparati assistenti sociali, leaders per
la gioventù, evangelisti per zone industriali e per zone rurali. Per la
loro preparazione seguono corsi di
teologia, filosofìa, sociologia, psicologia, nozioni tecniche ecc.
L’Istituto provvede anche, terminata la preparazione, a collocare gli
allievi in posti di responsabilità dove il lavoro loro può risultare di maggiore utilità e dove è più necessario.
Così essi entrano nelle attività della Chiesa, si occupano di educazione, entrano nelle industrie metallurgiche o agricole, trovano lavoro nei
sindacati degli operai e degli agri
coltori e ovunque cercano di raggiungere quelli che hanno perso il contatto con la Chiesa.
Accanto a questa preparazione specifica dei giovani, nell’Istituto ” La
C hiesa e il mondo ” vengono tenuti
dei corsi speciali per laici dal sabato
al lunedì. Questi corsi comprendono
studi biblici, storia della Chiesa, etica sociale ecc. Altri corsi sono riservati a dirigenti di aziende industriali che si raccolgono nell’Istituto
mensilmente per prepararsi alle relazioni umane sopra una base spirituale evangelica.
ISel corso dell’estate i magnifici
parchi dell’Istituto sono aperti a
conferenze e a incontri e a campi
raggruppati secondo le diverse vocazioni; maestri, dottori, infermiere,
economisti sono così aiutati a trovare la via dell’etica cristiana per la
loro professione.
L’Istituto pubblica pure una Rivista ” La porta aperta ” che ha raggiunto una circolazione di 110.000
copie e che viene distribuita gratuitamente da membri di Chiesa a quelli che si sono estraniati dalla vita
della Chiesa.
Ilo avuto il privilegio di trascorrere una intera mattinata neU’Isti
luto assieme all’amico Jacques Ross
membro del Comitato generale d
-igape e al quale devo grande riconoscenza per la pubblicità che ha fatto con articoli sui giornali riferentisi
alla mia visita.
Il Direttore dell’Istituto mi ha voluto a pranzo con gli studenti dandomi Vopportunità di un discorso. Sono stato molto grato di questo contatto prezioso e di quanto ho potuto
vedere.
Lo stesso pomeriggio ho potuto
parlare a un convegno giovanile a
Utrecht e la sera nella Chiesa Walione di Utrecht. Sono ritornato quindi ad Amsterdam per presiedervi un
culto domenicale molto ben frequentato e la sera succàssiva ho tenuto
una conferenza a Harlem. Continuerò U mio giro per Rotterdam ed altre località ancora. L’accoglienza è
sempre molto buona e l’interesse per
la nostra situazione e per la nostra
opera assai vivo. Il tempo purtroppo non mi favorisce molto. Piove
quasi sempre e fa freddo in questi
ultimi giorni, ma non sarà sempre
così.
A. Deodato.
Utrecht, 15 maggio 1955.
Questa lettera vede la luce quando già il Moderatore A. Deodato è in
Italia, dove ha ripreso immediato
contatto con la vita amministrativa
della Chiesa, presiedendo, sulla via
del ritorno, una seduta della Tavola
a Torino. Gli siamo grati per aver
trovato il tempo di inviarci questi
messaggi che sono stati letti con in
teresse.
Red.
di
Personalia
A Verona è stato benedetto il matrimonio dell’anziano - evangelista
Felice Bertinat con la signorina Anila dalla Chiara. Ai due giovani esprimiamo l’augurio di ogni benedizione nel servizio del Signore.
* % *
Al pastore Aldo Comba che è
giunto con la sua famiglia dall’Uruguay, per un periodo di riposo, giungano i cordiali saluti dell’Eco delle
Valli Valdesi che è lieto di averlo
suo collaboratore.
* * *
Anche al dott. Mario Jahier che
è giunto da Buenos Ayres con i suoi
familiari, giungano i nostri fraterni
saluti.
« « «
Le nostre felicitazioni a Giuseppe
Crosto, Bonjour Giovanni (maresciallo dei Carabinieri), Michelin Salomon Palais, Isidoro Morè, insigniti della croce di cavaliere della repubblica.
2
f, ìfy f ,
:ci
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
DEL r DISTRETTO
D culto di apertura ha luogo nel
tempio di Lusema S. Giovanni alle
ore 8,30. E’ presieduto dal pastore F.
Davite che predica su Filippesi 3: 7-11
(diamo U testo di questa predicazione
in prima pagina). Il pastore R. Jahier, presidente del seggio provvisorio. con esemplare sollecitudine trasmette i suoi poteri al seggio definitivo formato dal pastore F. Davite presidente, V. presidente prof. Theiler,
segretario pastore T. Pons che, con
altrettanta sollecitudine procede al disbrigo della verifica dei mandati, formulazione della lista dei membri della Conferenza; dopodiché una saletta
della Casa Valdese riesce a contenere
tutti i delegati e qualche amico.
Per i lavori viene fissato l’orario seguente: 9,30-12,30; 14,30-16,30: tutto sommato cinque ore. Poche o molte? D cronista non può che riferire che
le due interpretazioni sono ugualmente giustificabili.
INIZIO DEI LAVORI
I lavori hanno quindi inizio con la
lettura della relazione della Commissione distrettuale fatta dal suo presidente, il Vice Moderatore Roberto
Nisbet. La Conferenza procede quindi all’esame dei singoli paragrafi della relazione stessa.
Campo di lavoro
La Commissione distrettuale accenna brevemente alla sistemazione del
campo di lavoro, alla soluzione provvisoria adottata per Torre Pellice ed
a quella definitiva di Perrero-Maniglia.
Riferendosi alla riconferma avvenuta
in tutte le parrocchie in cui si era compiuto il settennio, ne trae motivo di
compiacimento per la dimostrazione
che esse hanno dato di riconoscimento del Ministero pastorale in sè. D.
Abate ringrazia la Tavola per l’invio
del pastore L. Marauda, di cui addita
ai giovani lo spirito di consacrazione
totale nella sua umiltà. Il pastore R.
Jahier osserva che un paragrafo speciale avrebbe pure meritato la distribuzione di generi alimentari che apre
un vero e proprio campo di lavoro assai interessante. Il pastore E. Rostan
rivendica il valore spirituale che sta
alle origini di questi doni, per cui dobbiamo esser riconoscenti al Consiglio
Ecumenico ed alle istituzioni cristiane
che si impegnano per essi.
l’erba cresce ». Senonchè ci si accorge
che l’esemplare sollecitudine di cui abbiamo fatto cenno nei « preliminari »
di questa cronaca, non permette di
considerar valida la votazione, perchè
non si sa quale sia il numero degli aventi diritto al voto e dei presenti. Dopo un sollecito controllo, si può constatare che era presente il numero legale e la votazione viene considerata
valida. Fuori, piove.
Campagna biblica
La Commissione distrettuale, tracciando il consuntivo della campagna
stessa, osserva che le ha nuociuto una
serie di equivoci, per cui si attendeva
da taluno una Campagna di Risveglio
vero e proprio, sul tipo di quella di
Billy Graham, che era esclusa in partenza per la nostra deficienza di mezzi in ogni campo. Accenna al successo del numero unico: Domina il mondo e del Lezionario.
La discussione su questo paragrafo
tarda ad accendersi, poiché tutti sono
evidentemente compresi della gravità
dell’argomento. Il pastore Taccia rompe il silenzio per fare il punto della
situazione; egli osserva che la Bibbia,
ufficialmente, è sempre stata all’o.d.g.
delle nostre attività, pur essendo, in
realtà, la grande essente nella vita privata. I pastori ed i Concistori si sono
sempre richiamati alla Bibbia; e forse
il senso di disagio che si è avvertito
in questa campagna è dovuto al fatto
che, da taluno, questo appello è stato giudicato come aito slogan per uscire da una impasse. La conversazione si fa ora animata e vari temi si accavallano con più o meno grande disordine. C’è chi fa rilievi sul legionario ultima edizione e lo vorrebbe più
completo, con un versetto-guida riferito per intero (Codino); chi suggerisce di ricorrere ad un determinato tipo
di calendario biblico (U. Bert); chi è
contrario ad iniziative in questo campo e vorrebbe sfruttare quanto altri
hanno fatto prima di noi e meglio di
noi (E. Geymet).
Il Vice-Moderatore illustra l’importanza dell’iniziativa; infatti se è vero
che ufficialmente la Bibbia è sempre
presente nella vita della Chiesa, non
è meno vero che è opportuno di concentrare, durante%n certo periodo, tutta l’attività della Chiesa su un determinato argomento; bisogna evitare in
questa, come in altre analoghe iniziative, lo scetticismo in partenza e il pessimismo in sede di consuntivo, se non
vogliamo vivere in clima di disfattismo. Il pastore E. Rostan ritiene che
non si possa parlare di scetticismo;
bisogna rallegrarsi di questa iniziativa, che va affrontata e seguita in ginocchio. Anche il pastore E. Aime
concorda con E. Rostan; se scetticismo c’è stato, si riferiva al metodo di
un attivismo discutibile, non sulla diagnosi o sul fatto, su cui tutti concordano. Come avviene quando tutti concordano sul fatto, tutti hanno idee svariate sui rimedi. A quelli già accennati, si aggiungono raccomandazioni di
D. Abate sul modo di meglio impaginare i nostri giornali, sulla necessità
di variarne i caratteri, sull’uso delle
virgolette, sulla necessità di una più
ricca cronaca parrocchiale, sull’utilità
anche pratica delle meditazioni sui no
stri ^ornali, sul carattere di queste
meditazioni (affrontare il problema
dell’uomo nella sua socialità).
Al termine della discussione T. Vinay ritiene che si possa trarre la conclusione che bisogna continuare e perfezionare; insegnare agli uomini a trovare il modo di fermarsi un istante per
meditare la parola di Dio.
Turismo evangelistico
La Commissione distrettuale si rallegra del successo della visita dei delegati delle Chiese delle Valli a Colleferro; segnala l’opportunità di continuare in questi contatti con le Chiese
del campo di Evangelizzazione, e di
stabilirne con la diaspora piemontese,
in occasione di particolari manifestazioni evangelistiche a Torino o ad
Asti per esempio. Il Vice Moderatore
sottolinea in modo particolare l’importanza che il turismo ha assunto anche
per le nostre organizzazioni ecclesiastiche più tradizionaliste; bisogna
sfruttarlo ai fini evangelistici.
Anche su questo punto tutti sono
d’accordo! Ma quanta sottigliezza di
distinguo quando si deve passare alla
attuazione! Mentre il pastore U. Bert,
in considerazione del successo della
visita a Colleferro, ritiene opportuno
di non ripeterla subito, onde evitare
il rischio di un insuccesso, il prof. A.
Armand-Hugon ritiene che bisogna
appunto sfruttare questo successo.
C’è chi osserva che le gite deU’Unione delle Madri adempiono già a
questa funzione, e chi invece ha molti
dubbi proprio su questo argomento.
Il pastore E. Aime si domanda se il
regno del pullman è così assoluto che
si debba rinunziare definitivamente ad
incontri coi Valdesi di Pradeltorno o
di Rodoretto.
All’esplicita domanda del Vice Moderatore in merito ad un parere della
Conferenza, Abate prorompe: organizzate anche questo, e il pastore E.
Geymet afferma : facciamo del turismo.
Visite di Chiesa
La Commissione sottolinea alcune
attività caratteristiche di alcune parrocchie. Ad Angrogna, il tentativo di
un dialogo, nelle riunioni quartierali;
a Villar Pellice, l’organizzazione dei
vecchi; a Bobbio Pellice la sistemazione degli stabili; a Massello, la ripresa
dell’affluenza degli studenti alla S. Latina. La relazione ha l’impressione
che bisognerà, in avvenire, dare maggiore importanza al lato amministrativo in queste visite.
Domenico Abate inizia lo svolgimento di un tema che egli rielaborerà
successivamente su vari toni: organizzazione. Vorrebbe che si potenziasse
maggiormente l’attività della Commissione distrettuale, sia sul piano spirituale che su quello amministrativo.
Traccia un quadro non molto rallegrante della vita spirituale delle nostre parrocchie, e quasi lugubre dell’attività amministrativa dei Concistori.
Il prof. A. Armarid-Hugon riprende
il vecchio tema della conservazione dei
registri e documenti anteriori al 1865,
presentando un o. d. g. che domanda
alla Commissione distrettuale di studiare il miglior modo di conservare i
suddetti docmnenti nell’archivio della
Tavola o della S. S. V. a Torre Pellice. Innocente proposta, poiché domanda solo uno studio da parte della
Commissione distrettuale, ma tale, pur
nella sua innocenza, da risvegliare i
fermenti giuridici vaganti nel subcosciente di ogni valdese.
Viene osservato che i Concistori sono Enti con una loro particolare personalità giuridica, per cui non possono disfarsi di questi registri leggermente. E inoltre gli archivi della Tavola o della S.S.V. offrono forse maggiori garanzie? E la consultazione di
questi registri sarà poi facile? Inoltre,
osserva il pastore E. Rostan, non bisogna generalizzare; se ci sono dei casi di disordine, sono delle eccezioni
come possono verificarsi ovimque; tutt’al più si potrebbe desiderare, come
osserva il signor Godino, una maggiore uniformità nell’indirizzo amministrativo. Si passa quindi alla votazione
dell’o.d.g., la cui innocuità risulta così
evidente da permettergli di venir approvato : « Studia Commission, che
problema
finan
zia no
La Commissione fa il punto della
situazione: si è realizzato qualche progresso; quasi tutte le parrocchie hanno aumentato i loro versamenti alla
Cassa Centrale; ma la mèta non è stata raggiunta. Nel corso della discussione il Vice' Moderatore illustra con
maggior ricchezza di dati la situazione, che appare in tutta la sua gravità:
il Sinodo ha approvato senza opposizione il bilancio preventivo e, per questo semplice fatto si è impegnato, o
meglio, ha impegnato le Chiese di cui
era l’espressione, a fornire la copertura di questo bilancio. Ora, questo
impegno non è stato mantenuto. Il Vice-Moderatore non propone alcun o.
d. g. particolare, perchè troppi ne sono già stati votati; invita soltanto seriamente la Conferenza a rendersi conto seriamente della situazione.
La discussione si accende senza bisogno di particolari esortazioni. Si fanno proposte, si danno suggerimenti.
Secondo il pastore E. Geymet sarebbe forse opportuno che, al termine
della discussione sinodale, i delegati
delle varie Chiese, per iscritto comunicassero la cifra per cui ritengono di
poter impegnare le loro Chiese; questo eviterebbe ogni illusione. Il ViceModeratore domanda allora se il bilancio della Tavola dovrebbe esser
fondato unicamente su questi impegni!
La discussione, che sembra avviarsi su
un piano puramente tecnico (^migliore
organizzazione delle collette, distribuzione razionale delle bustine, reperimento dei contribuenti morosi), assume
un tono vivacemente mosso in seguito
ad un intervento del prof. A. Armand
Hugon che ritiene che indugiando su
questo aspetto del problema, non lo
si affronta seriamente. Egli infatti ha
l’impressione che il ’’deficit” di cui si
parla non sia sentito dalle Chiese; non
già che se ne contesti la realtà, ma
perchè si è ingenerato in un vasto settore della Chiesa, un doloroso senso
di sfiducia, di cui forse la Tavola non
si rende conto. Secondo lo stesso oratore il vero problema è quello di riconquistare questa fiducia, rinnovando
metodi e strutture antiquate, ricorrendo a drastiche misure (blocco dei trasferimenti, di spese non urgenti ecc.).
L’accenno a questa latente sfiducia
nell’Amministrazione è variamente inteso e ripreso e contestato.
Per il pastore U. Bert è un dato
di fatto di cui la Tavola deve tener
conto; nella sistemazione del nostro
campo di lavoro, nell’impostazione di
molte attività, si procede con sistemi
antiquati.
Ma cosa s’ha da intendere con questo riferimento ad una latente sfiducia
delle nostre parrocchie verso l’amministrazione della Chiesa? Una sfiducia
verso gli uomini, o verso l’amministrazione in sè? Si è sempre criticato la
Tavola nelle Valli; ci troveremmo ora
di fronte ad una manifestazione concreta di quello che era solo un generico atteggiamento?
Se si tratta di una concreta, esplicita
manifestazione, osserva il Vice-Moderatore, essa è, in sede di Conferenza,
ingiustificata; è in Sinodo che bisogna
aver il coraggio di parlare ed in Sinodo che bisogna cambiare gli uomini.
Qui, osserva, il pastore Tullio Vinay
si attacca uriassente: la Tavola; si è
anche ingenerosi, poiché rion si tien
conto del grave peso che grava sugli
uomini che hanno la responsabilità
della amministrazione ed accenna al
penoso lavoro del Moderatore nelle
sue missioni all’estero, per cui bisognerebbe unirsi in preghiera e non in
critiche. Il pastore Giovanni Peyrot ritiene che l’accenno del prof. A. Armand-Hugon a certe parrocchie delle
Valli che costituirebbero, dal punto di
vista economico, un’area depressa non
sia persuasivo; bisogna parlare di aree
depresse spiritualmente. Il pastore E.
Rostan denuncia l’incurabile avarizia
dell’inconvertito cuore valdese: il danaro c’è per ogni scopo, compreso ed
in modo particolare, per il divertimento. Il pastore G. Bouchard considera
le critiche come il tentativo di una cattiva coscienza di costituirsi un alibi;
nega loro pertanto il diritto di esistere.
Il prof. A. Armand-Hugon manifesta il suo sbalordimento per il tono
apocalittico delle risposte al suo modesto intervento, ispirato solo al desiderio di chiarificazione; nessuno si è
mai sognato di fare degli attacchi a
questa o quella persona, e neppure a
questa o ad una passata amministrazione. E’ sul terreno pratico che egli
si è posto, cioè sullo stesso terreno su
cui si era posto la relazione, in sede
di bilancio. Il pastore T. Vinay ha
perfettamente ragione di dire che, in
fondo. Agape non dovrebbe presentare un bilancio preventivo, perchè le sue
previsioni sono nelle mani di Dio. La
stessa cosa si potrebbe anche dire della Chiesa. Purtroppo la Chiesa è anche istituzione umana, e come tale ha
bisogno di bilanci dalla impostazione
tecnicamente più perfetta che sia possibile, e di metodi di azione che rispondano nel modo più adeguato possibile alle esigenze attuali.
E’ impossibile tappare la bocca delle madri o degli uomini delle nostre
parrocchie di Torre Pellice o di Luserna San Giovanni, che si meravigliano di trovare un pastore a Biella, uno
a Ivrea, uno ad Aosta.
E’ impossibile e, secondo il pastore
U. Bert, controproducente, se fosse
possibile; dal cozzo di voci contrastanti nascono suggerimenti che possono
esser preziosi per chi ne sa trarre opportuni ammaestramenti.
Fuori, continua a piovere con un
crescendo impressionante, con gran
soddisfazione dei delegati che pensano alla benedizione che essa rappresenta per i campi delle aree depresse.
Dentro si discute stranamente, senza
riuscire ad intendersi su un problema
su cui tutti sono d’accordo. E forse
questo è l’aspetto più preoccupante
della discussione di questa stracca
Conferenza, che va avanti per forza
d’inerzia, con improvvisi sussulti solo
quando c’è un intervento imprevisto o
paradossale.
’’Non facciamo di una discussione
di metodi e di bilanci una tragedia, e
lasciamone fuori la poesia in questo
campo, — invoca un delegato laico —;
troviamo un punto d’accordo”.
— E cos’è questa ’’poesia” — domanda il pastore?
Forse che ci stiamo avvicinando al
punto cruciale? Niente paura! L’ora
del pranzo è suonata; la discussione
è interrotta e praticamente si arenerà
su questa invocazione: troviamo un
punto d’accordo.
Nuove parrocchie
La Relazione riferisce che un nuovo passo è stato fatto verso la realizzazione della nuova parrocchia di San
Secondo. I Concistori di Pinerolo e
Prarostino hanno collettivamente esaminato vari aspetti della sistemazione
del campo di lavoro in quella località;
le famiglie di Miradolo si sono espresse in favore dell’unione con la Chiesa
di Pinerolo.
Il prof. A. Armand-Hugon si augura che quest’anno, ricco di celebrazione di centenari di templi, possa vedere
la posa della prima pietra del tempio
di S. Secondo, dove doni generosi hanno già assicurato il terreno necessario.
Il pastore E. Rostan è lieto di poter
dire che si procede con spirito di comprensione.
Filodrammatica
La Relazione della Commissione distrettuale si rallegra dell’attività delle
nostre filodrammatiche, ma si augura
che essa sia sempre intonata alle esigenze della testimonianza della Chiesa. Non si può ammettere che da questa attività i giovani non ricevano nulla o addirittura ricevano influenze deleterie per la vita spirituale.
D. Abate si associa all’augurio della
Commissione distrettuale, e con lui i
pastori E. Geymet e Taccia. Il primo
mette in rilievo come possaiw esser nefaste certe recite e suggerisce che ogni
recita venga accompagnata da un adeguato commento. Il fine educativo
di ogni recita è messa in evidenza da
questi interventi che tendono ad escludere dal repertorio la recita ricreativa
pura e semplice.
E’ la prima volta, dopo parecchi anni, che questo argomento è all’o.d.g.
dei lavori di una Conferenza, che ascolta pazientemente e tira avanti.
Le celebrazioni
E’ la prima volta anche che la Conferenza è chiamata a pronunziarsi sulla scelta della località in cui dovrà celebrarsi la festa del XV agosto pel Valpellice: Angrogna e Bobbio Pellice si
contendono l’onore, l’onere (e il bazar?). La pioggia è cessata; il sole ha
portato un tono di allegria nei superstiti delia Conferenza, che si sentono
diventati tanti ragazzi che si divertono nella schermaglia di rivendicazioni! Schermaglia che finalmente si risolve in favore di Bobbio Pellice.
Il pastore Nicod raccomanda che si
tenga conto del desiderio della sua
parrocchia che la festa delle Fontane
venga celebrata la domenica seguente
al XV agosto.
Commissioni
Il pastore E. Aime dà lettura della
relazione della Commissione del Canto sacro; concisa ma sostanziosa, riferisce sull’attività svolta in mezzo ad
un’assenza di solidarietà veramente notevole e che ha la sua tipica espressione nella noncuranza delle parrocchie di
fronte ai loro impegni di contributi
finanziari; 6 su 18 parrocchie hanno
fatto fronte ai loro impegni.
Il pastore E. Rostan, appoggiato dal
pastore G. Peyrot, raccomanda alla
Commissione di esaminare la possibilità di trasformare V attuale festa di
canto delle Scuole domenicali in una
giornata delle S. Domenicali, ritornando parzialmente all’antico.
4: 4c :|e
Il prof. A. Theiler riferisce sull’attività del Comitato di gruppo della
F.U.V.
♦ ♦ *
Il pastore E. Geymet legge la relazione della Pro Valli che svolge alcuni argomenti di notevole importanza: difesa del patrimonio immobiliare
— proposte in merito alla costituzione
di Pro loco — insegnamento del francese. Dato il carattere particolare dei
vari argomenti, non riteniamo opportuno di riferirne ora ampiamente, riservandoci di parlarne specificatamente a suo tempo.
Riferiamo solo che il prof. A. Armand Hugon si è rallegrato del lavoro
efficace svolto dalla Pro Valli.
* * *
Qualcuno ha detto: difficile è vivere; più facile è morire. Questo qualcuno non conosceva la Conferenza del
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
— I
/ Distretto che non riesce a morire.
Forse perchè ridotti a pochi, i superstiti possono fwalmente respirare, si riprende gusto alla discussione. Si deve,
o non si deve, ascoltare una relazione
della Ciov? Il seggio dice: no; questa
relazione essendo di competenza del
Sinodo. Il pastore E. Aime dice: si,
perchè la Conferenza lo ha deciso nel
passato. Il dibattito minaccia di compromettere il thè! Ed il pastore U.
Bert lo risolve di forza, con la benevola sopportazione del seggio: egli riferisce brevemente su alcuni aspetti
dell’attività della Ciov: difficoltà di sistemazione del personale, scarsità delle diaconesse; per contro è stato cancellato il deficit dell’orfanotrofio di
Torre Pellice, e l’Ospedale di Pomaretto ha visto finalmente risolti i problemi che lo travagliavano.
Varia
Una domanda, apparentemente innocente del Vice-Moderatore, minaccia di rendere travagliata l’agonia di
questa Conferenza. Chiede il Vice-Moderatore: ritiene opportuno la Conferenza che abbia luogo quella autunnale? Regolamenti alla mano, il pastore U. Bert dimostra che la Commissione è essa competente a decidere in merito. Eppure la discussione si fa serrata e vivace: tutti si ritrovano concordi nel ritenere utile la Conferenza autunnale {R. Jahier che la vorrebbe ad
Agape, Taccia, T. Vinay, D. Abate, E.
Geymet) ricordando i benefici di quella dello scorso anno, ma... c’è il solito
ma, inespresso come inespresse tante
cose nelle nostre Valli: l’attuale Conferenza! Vale la pena di ritrovarci impreparati, quando questa Conferenza,
che dovrebbe rappresentare la sintesi
del nostro lavoro di un anno è stata incapace di durare 6 ore? E’ possibile,
si domanda il pastore E. Rostan, organizzare seriamente questo incontro,
estendendolo magari a diaconi ed anziani, per l’autunno? Eppure tutti sono concordi nel ritenere che sarebbe
bello e buono ritrovarsi a meditare insieme due giorni ad Agape.
♦ ♦ *
Ora si preparano le schede per le
elezioni: tutto è finito, trarrne per il
pastore E. Aime il quale suggerisce un
tema per l’eventuale Conferenza autunnale: l’autonomia delle Chiese. E’
vero, come gli osserva il pastore E.
Rostan, che il problema è già stato
studiato recentemente, d’altra parte,
meditando sulle recenti riconferme dei
pastori, si è potuto trarre, fra le molte conclusioni, anche l’impressione che
spésso si dovrebbe parlare non di autonomia delle Chiese, ma di autonomia dei pastori. Ma questa volta è veramente troppo tardi; se ne riparlerà
un’altra volta.
La fede viene daH'udire
Messaggi
Ospiti graditi della Conferenza: il
pastore E. Tron di Colonia Vaidense
che ha sottolineato il carattere unitario della Chiesa Valdese, qui, nelle
Valli, là nell’Uruguay; il signor Morley che ha parlato delle Associations
familiales ed argutamente illustrato alcune sue impressioni sui nostri lavori;
il prof. A. Jalla, invitato dalla Pro
Valli, che ha parlato dell’insegnamento del Francese. A tutti ha risposto il
presidente pastore F. Davite.
Al pastore Lebet, Domenico Abate
ha rivolto il saluto della Conferenza,
che ha calorosamente applaudito il
commosso messaggio del pastore Lebet a cui auguriamo ogni benedizione
nel suo nuovo campo di lavoro.
Nell’articolo di Laura Bobino, apparso sul N. 8 dell’Eco, intorno ai
« giovani di fronte alla Bibbia » rilevo una frase che ha colpito la mia
attenzione; parlando del ritorno alla Bibbia, auspicato dalla nostra
chiesa, l’autrice dice: « come fare —
(a tornare alla Bibbia) — se questo
ritorno... presuppone già una chiara e solida fede che solo può determinarne l’interesse? ».
Mi permetto di dissentire da questa atfermazione della Bobino. La
mia esperienza personale e, credo
di non errare, dicendo l’esperienza
di molti credenti è stata diversa, e
precisamente l’opposto di questa:
iion è perchè si ha una chiara e solida fede che si va (o si ritorna) verso la Bibbia: ma sì va verso la Bib
bia appunto per ottenere, o riacquistare, una simile fede.
Molte possono essere le cause —
(perchè solo una?) — che determinano il nostro interesse per la Bibbia: l’ambiente, la tradizione, una
¡.articolare disposizione ai problemi
teologici, il sentimento religioso, una certa quale lede istintiva.
Ma la fede chiara e solida, quella
fondata non sull’arena, ma sulla roccia, viene dopo: è una grazia ed un
dono di Dio che si ottiene dopo una
reale presa di possesso personale della Parola di Dio, in uno spirito di
preghiera.
Questa è pure l’esperienza dei
neo-convertiti che ho conosciuto nel
(ampo dell’evangelizzazione; quando essi scoprono finalmente la Bibbia, la leggono, la studiano con in
Elezioni
La Commissione distrettuale viene
quindi riconfermata nelle persone dell’avv. E. Serafìrw, vice presidente; pastore G. Bouchard, segretario.
♦ * ♦
La Comm. Pro Valli viene riconfermata nella sua attuale composizione,
con la facoltà di aggiungersi un membro corrispondente per ogni parrocchia.
tit ii: Ut
La Comm. Canto Sacro viene riconfermata; in sostituzione del pastore
P. Marauda dimissionario viene eletto
il pastore Franco Davite.
^ *
A sede della prossima Conferenza
è scelta Pomaretto; predicatore; L. Rivoira.
* * *
La Conferenza approva quindi la
seguente lista dei delegati al Sinodo:
Enrico Long (Pramollo); Codino Emilio (Pinerolo); Cardio! Umberto
(Prarostino); Malan Daniele (L. S. C.);
Alberto Bleynat (S. C. Ch.); Abele
Ceymonat (Bobbio); Malan Luigi (Angrogna); Lina Ceymonat (Bobbio P.);
Levi Tron (Pomaretto); Viglielmo Elena (Riclaretto); Tourn Aldo (Rorà);
Ciò vanni Baridon (Villar P.); Prof.
Donini (Torre P.); Benech Amato (Angrogna Serre); Supp. prof. A. Armand
Hugon.
* * ♦
I lavori terminano con una preghiera
del presidente. rep.
Invitato a partecipare, come Pastore nelle Valli Valdesi, al Congresso delle Scuole Domenicali dei
Paesi latini a Vallecrosia all’inizio
della settimana scorsa, sono stato
anche pregato di darne una breve
notizia ai lettori dell’ cc Eco delle
Valli Valdesi ».
Lo faccio tanto più volentieri in
(juanto il Congresso si è occupato
di uno dei settori più importanti
della nostra vita ecclesiastica, quello della istruzione religiosa dell’inlanzia per mezzo delle Scuole domenicali, e si è svolto in un’atmosfera di bella, serena, fraterna collaborazione.
Erano presenti una trentina di
delegati, rappresentanti le Chiese
Evangeliche della Francia, della
Svizzera, del Belgio, del Portogallo
e dell’Italia. La rappresentanza italiana era così composta: Past. Guido Comba, presidente del Comitato
delle Scuole domenicali d’ Italia,
Past. Luigi Santini e Signora, Signora Berta Subilia, Sig.na Evelina
Fons, Past. E. Rostan e Signora,
tutti della Chiesa Valdese. Rappresentavano la Chiesa Metodista i Pastori Venturino Mo e Sergio Carile
e la Chiesa Battista il Past. Vincenzo Coacci.
TRA IL LUSCO E IL BRUSCO
Esami di Maturità
In .sede di bilancio delle elezioni
siciliane, un commentatore annota:
” Anzitutto da riflettere la sconfitta
di Lauro. La batosta ricevuta dal comandante in (¡ueste elezioni è significativa e dice chiaramente che il sistema dell’offerta di derrate, scarpe,
generi alimentari, quattrini e via discorrendo, non attacca più con quest(ì elettorato. In otto anni lo Spirito
democratico si è affermato, il siciliano ha capito qualcosa ed ha saputo soprattutto sfruttare bene la sua
iena di umorismo. Il comandante
offriva, chi poteva ha arraffato;
quanto a votare pe>- lui, è stato un
altro affare! Praticamente anche in
(¡uesto caso Velettorato ha dato una
nuova dimostrazione di maturità
Santa pazienza
I giornali di Francia hanno riferito la nota seguente di cronaca giudiziaria: « Il tribunale militare di
Parigi, lunedì scorso, doveva giudicare, per la terza volta l’obiettore di
coscienza Giovanni Claudio Rezer.
Ma, dopo una breve dichiarazione
del giovane suddetto, tendente a
chiarire ai suoi giudici che egli non
si sentiva di indossare l’uniforme
militare « senza disubbidire alla legge di Dio », il suo avvocato ha illustrato verbalmente alcune conclusioni, in vista di ottenere una perizia medica del suo cliente, onde appurare .se il Rezer, detenuto da tre
anni, è ancora « abile » per il servizio militare, o non deve es.ser riformato.
II pubblico ministero non si è opposto a questa richiesta e la Corte,
dopo una breve permanenza in camera di consiglio, l’ha accolta. Pertanto Giovanni Claudio Rezer è ritornato in carcere, per aspettare, con
santa pazienza, che i medici dicano
se, ilopo tre anni di carcere, egli è,
fisicamente, ancora in condizione di
e.ssere obbligato a fare il militare.
I
Sulla via della santità
Padre Pio di Pietralcina continua
a far miracoli e molta gente continua a ricorrere alla sua intercessione; ma la via è lunga e il cammino
faticoso per raggiungere il padre.
Un certo Luigi Finotti, di anni 23,
da Donada per raggiungere più facilmente il padre, e impetrare la
guarigione, rubava un ciclomotore.
Poi, rimasto senza benzina, abbandonava il ciclomotore e rubava una
Vespa. Rimasto anche questa volta
senza carburante, abbandonava la
Vespa, e si accingeva ad un terzo
furto, di un non precisato mezzo di
locomozione, ma veniva colto sul
fatto ed arrestato dai carabinieri.
Condannato a tre mesi, i suoi concittadini hanno iniziato ima sottoscrizione per permettere al Finotti di
realizzare il suo desiderio.
Una polemica vana
Conclusosi nel modo che tutti conoscono lo sciopero degli insegnanti delle Scuole Medie, anche la polemica che era sorta sui rapporti tra
scuola statale e scuola privata si è
conclusa nel modo che tutti conoscono. Ad ogni tentativo di ridurre lo
.sfacciato favoritismo della scuola
privata-confessionale praticato dal
regime democristiano si è fatto no
tare, da ambienti bene informati in
merito al pensiero del Vaticano,
quanto segue: ” Sarebbe una polemica vana, poiché la posizione cattolica nei rapporti fra Stato e scuola
privata è ben chiara e irrinunziabile, secondo quelli che sono i recentissimi insegnamenti pervenuti
dall’alta cattedra di San Pietro
Da questa Cattedra alta Pio XII
ha precisato in una lettera alle insegnanti cattoliche: ” In ogni caso la
Chiesa non rinunzierà volontariamente mai alla scuola confessionale
e alla formazione degli insegnanti,
secondo i precisi intenti della Fede
e della dottrina cattolica ”.
In Italia prosperano nel campo
confessiotude 2427 istituti parificati;
2497 autorizzati con 34.500 insegnanti, alunni e 119.000 alunne.
COMUNICATO
Nei giorni 24 e 25 Maggio le Commissioni per l’Innario si sono incontrate a Firenze in seduta plenaria.
All’inizio dei lavori è stato commemorato il M.o Fanzini, la cui diligentissima collaborazione è da tutti vivamente rimpianta.
Sono stati quindi esaminati i vari
problemi concernenti la compilazione
del nuovo Innario. Le Commissioni si
sono a limgo intrattenute nel riesame
degli inni dell’attuale raccolta ancora
lasciati in sospeso, tenendo conto sia
dei criteri tecnici, sia delle esigenze
di culto delle Comunità. Mentre le
Sottocommissioni per i testi e per le
melodie proseguono il loro lavoro particolare, si prevedono altre riunioni
plenarie a non lontana scadenza.
AL CONGRESSO INTERNAZIONALE A VALLECROSIA
Le Scuole Domenicali
E’ stato svolto un buon programma di studio e di informazione reciproca, sia nelle ore dedicate al lavoro d’insieme come nelle conversazioni private. Il tema generale del
Congresso è stato il seguente: « Condi zioni politiche, sociali, culturali e
psicologiche in cui vivono i bambini di ogìii paese rappresentato al
Congresso e la loro influenza sul nostro insegnamento religioso protestante ».
La trattazione dell’argomento, affidata in precedenza a vari oratori,
è stata fonte di grande interesse per
tutti. La relazione sull’Italia è stata
fatta dal Past. Sergio Carile, quella
sul Portogallo dal giovane delegato
Oliveira Domingos, quella sulla
Francia dal Past. Roger Casalis,
quelle sul Belgio e sulla Svizzera
dai Past. W. Thomas e A. Perret.
Alcuni studi sono stati dedicati ad
argomenti specifici: « Les parents et
V E cole du dimanche » (Past. W.
Suggert); « U enseignement des disséminés » (Past.-A. de Haller); cc La
littérature périodique pour les enfants » (Signora B. Subilia). Lo studio biblico ha avuto il suo posto.
La presidenza del Congresso è stata
affidata al Past. Charles Bergier di
Losanna. Il Congresso è stato anche
onorato dalla presènza del Sig. James Turnbull, Segretario generale
delle Scuole Domenicali per l’Europa, e della sua gentile Signora.
Non mi è possibile dare un resoconto sia pur sommario di ogni relazione e di ogni studio. Le relazioni sui diversi paesi ci hanno dato
modo di conoscere situazioni, difficoltà, problemi, esperienze di quanti s’adoprano in chiese sorelle alla
organizzazione ed alla istruzione
delle Scuole domenicali. Gli studi
hanno attratto la nostra attenzione
su aspetti particolari di un’ opera
che è degna d’esser compiuta con
amore e con dedizione, senza dimenticare che, per svolgersi efficacemente, non deve rimanere arretrata nel
tempo, nei mezzi, nella conoscenza
delle condizioni morali, psicologiche e sociali in cui vive oggi l’infanzia nei nostri paesi europei.
Una nota desidero sottolineare:
l’iinportanza che le Scuole Domenicali assumono in paesi come quelli rappresentati al Congresso ed il
grande lavoro che si sente di dover
compiere per lo sviluppo religioso
e morale dei bambini. Le difficoltà
non mancano, in Italia ed all’estero; non mancano neppure le preoccupazioni ed i progressi da compiere. C’è però un senso di viva responsabilità che si manifesta nella
ricerca dei bambini, nel desiderio
di offrir loro una Scuola domenicale attraente e moderna sempre sul
fondamento della Parola di Dio,
nella preparazione dei monitori e
delle monitrici. E tutto ciò ci sia di
stimolo, nella nostra Chiesa Valdese, ad operare con rinnovato zelo
per il sempre miglior funzionamento delle nostre Scuole domenicali.
Nella Casa Valdese di Vallecrosia, il Pastore Santini e la sua Signora, hanno accolto gli ospiti con
jjremurosa e fraterna cordialità. Ne
siamo loro vivamente grati.
Ermanno Rostan
tensità, e a poeo a poco gìongono ad
avere, per grazia di Dio, una chiara
e .soUda fede.
L’apostolo Paolo, maestro di evangelizzazìone dichiara: « La fede
viene dalP udire e V udire si ha per
mezzo della Parola di Cristo ». Non
1 inverso; la fede prima di avere udito, è una fede tutta esteriore, senza conoscenza nè profondità, nè consapevolezza: quale valore e quale
garanzìa può avere?
Appunto perchè la fede viene dal
l’udire, la nostra chiesa tanto insi
ste e tanto si preoccupa per un ri
torno di ognuno di noi alla Bibbia
Riceveremo noi la fede salda e si
cura dei veri credenti senza ascol
tare la Parola, senza ricerca, senza
disciplina di ricerca, senza lotta di
preghiera?
Conserveremo noi la fede, o l’aumenteremo, o cresceremo nella vita
spirituale senza udire e udire ancora, senza indagare di nuovo e sempre la Parola di Dio?
Noi andiamo verso di Lui nella
nostra nudità: non ho la fede. Signore; non sono e non ho nulla, ma
vengo per ricevere ogni cosa da Te.
La fede viene dall’udire, e l’udire
si ha per mezzo della Parola di Cristo.
Maria di Befania si sedeva ed ascoltava, tutto dimenticando e nulla facendo. E Gesù: « Maria ha
scelto la buona parte che non le sarà tolta ».
Il solo atteggiamento giusto e necessario da parte nostra è fermarci,
tendere l’orecchio, prestare ascolto
alla voce di Dio, lasciando le molte
cure ancorché urgenti, di Marta.
Se, .anche senza interesse, noi ci
decidessimo ad aprire la Parola di
Dio, rimarremmo colpiti dagli innumerevoli richiami ad ascoltare,
che si trovano nella Bihhia: ascoltare la Parola dell’Eterno, il Suo
volere, la Sua voce, il Suo Figliolo!
E quanti appelli a cercare la Sua
faccia, a cercar Lo ogni giorno, a cercarlo con tutto il cuore, a cercarLo
per avere la Vita, a cercare perchè
si troverà! Quanti inviti ad udire la
Parola e quante promesse per colui
che seriamente udrà!
Ma se il Libro rimane chiuso, perchè « intanto, noi non abbiamo la
fede » per chi risuonano questi appelli e chi vi risponderà? Forse coloro che già hanno una chiara e solida fede, cioè che già hanno risposto, hanno trovato?
Non perchè io sono illuminato
vengo a Te, Signore, ma perchè sono nelle tenebre; e cosi tosto so dal
Tuo Libro che la Tua Parola è una
lampada al mio piede ed una luce
sul mio sentiero.
Non perchè conosco un’acqua che
disseta, ma perchè vengo meno dalla sete, mi rivolgo a Te; e tosto leggo nel Tuo Libro che Tu mi darai
da bere un’acqua che spegnerà per
sempre la mia arsura.
Accostiamoci dunque alla Parola
di Dio con verace umiltà; ed in silenzio, ascoltiamo: il resto alla Sua
Grazia.
Certo, ci vuole impegno e dedizione: ma si arriva forse a qualche
cosa di bene, in qualsiasi campo,
senza almeno queste due doti? Diremo dunque che un ritorno alla
Bibbia rton presuppone una chiara
e solida fede, bensì presuppone un
chiaro e solido impegno personale.
o .... Questo Libro — dice ancora
la Robino — questo messaggio che
molti giovani non tocca e che altri
sentono superato ». Pur trattandosi,
da parte di tali giovani, di un giudìzio di rara incompetenza intorno ad
un Libro che non conoscono, non
possiamo fare a meno di rattristarci
nell’udirlo.
Ma la Bibbia è aperta dinanzi a
noi e vi leggiamo queste parole del
Cristo: cc In verità in verità io vi dico che i cieli e la terra passeranno,
ma le mie parole non passeranno ».
Con umiltà, con amore, con attesa fervente, con sete di udire, noi ci
chiniamo ancora e ancora su queste
Parole Eterne. (Voce)
1 Andate dunque ed ammaestrate tutte
le genti, battezzando nel nome del Padre,
del Figliuolo e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che ho
comandato a voi. Ed ecco io sono con voi
sino alla fine dei tempi ».
4
4 —
L’BCX) DBLLbVaIÌI VALDBSI
La voce delle Cemunltà
Collegio Valdese
Angrogna (Capoluogo)
Domenica 29 maggio, nel Tempio
del Ciabas, il Pastore Lorenzo Rivoira ba invocato la benedizione del
Signore sul matrimonio di Ricca Clemente Secondo (S. Secondo di Pinerolo) e Malan Malvina (Giovo).
11 Signore circondi ed accompagni sempre con la sua grazia questo
nuovo focolare. e. a.
Bobbio Pellice
Matrimoni, Sono stati uniti in matrimonio nel nostro tempio: Cheret
Jean e Stallè Alice (Montecarlo), il
28 maggio; Michelin Paolo e Martoglio Maria (Ciastel) il 4 giugno.
Auguri vivissimi di felicità.
Funeràli. All’Ospedale di Torre
Pellice, dopo aver dato alla luce una
bella bambina, è deceduta Artus Costanza in Rostagnol, di anni 38. Ai
suoi funerali cbe ebbero luogo in
Bobbio Pellice il 23 maggio, partecipò una buona parte della popolazione. A soli due giorni di distanza
seguì la mamma nella tomba, la bimba Alma Costanza. I Bobbiesi, solidali nel dolore, accorsi in gran numero ai funerali, espressero alle famiglie Artus-Rostagnol la loro sincera, profonda simpatia cristiana.
Il 4 giugno si addormentò nel Signore, all’Abses, Charbonnier Paolo, all’età di anni 87.
Il 12 corr., lasciò improwisamen. te questa terra, Rostagnol Mario,
Malpertus, di anni 83.
A tutte le famiglie, colpite nei loro affetti più cari, ripetiamo le parole di Gesù: « Io sono la risurre' zione e la vita ».
— L’Assemblea elettorale del 29
maggio ha nominato quale delegato
al prossimo Sinodo il Signor Paschetto Edgardo.
Neo Cavaliere. Esprimiamo le nostre più vive felicitazioni al nostro
ex sindaco Bonjour Giovanni per
essere stato ultimamente insignito
della Croce di Cavaliere.
Pìnerolo
— L’anno ecclesiastico si è praticamente concluso con il culto di
Pentecoste. Una buona assemblea di
credenti vi ha preso parte e la S.
Cena vi è stata celebrata. La domenica seguente, prima domenica di
giugno, la predicazione è stata sostituita dalla lettura della relazione
annua sull’attività ecclesiastica, presentata dal Concistoro all’Assemblea
di Chiesa. Alcuni progressi sono risultati manifesti in diversi settori
della vita della comunità e la relazione ha sottolineato il pensiero della riconoscenza a Dio. L’Assemblea
di Chiesa ha proceduto alla nomina
dei delegati alla Conferenza Distrettuale (anz. Remigio Pons, diac. Emilio Codino, sig. Alessandro Gardiol) ed al prossimo Sinodo (ing.
Arturo Long).
— La Scuola Domenicale di Pinerolo ed i catecumeni, sotto la guida del Pastore, hanno effettuato due
belle gite: il 24 aprile a Rorà e
Piamprà, con partecipazione al culto della comunità locale, cordialmente accolti dal Past. G. Bouchard:
il 2 giugno alla Vaccera, con ritorno
da Prarostino e San Secondo di Pinerolo. Il bel tempo ha favorito le
due gite, ha pure stimolato i canti
ed i giuochi. La Scuola domenicale
di San Secondo, sotto la guida della
insegnante Sig.na Evelina Gay, si è
recata a Prali nella giornata del 9
giugno.
— L’Unione femminile di Pinerolo, in una delle sue ultime riunioni, ha ricevuto la visita del Past.
l'uUio Vinay, per una interessante
« causerie » sull’opera di Danilo
Dolci a Trappeto, in Sicilia. Il Past.
Vinay ha messo in evidenza le condizioni morali, psicologiche e sociali in cui vive una popolazione verso
la quale Danilo Dolci ed i suoi amici hanno sentito il dovere di tendere la mano della fraternità cristiana, con un amore che si manifesta a fatti e in verità. Un sincero
ringraziamento al Past. Vinay per
la sua visita.
— Un viaggio è stato compiuto a
Intra ed a varie località dei laghi
d’Orta e Maggiore, sotto gli auspici
delle Unioni femminili. Il pranzo è
stato consumato a Intra, nei locali
della Chiesa Metodista, messi gentilmente a nostra disposizione dal
Past. Sig. Scopacasa, al quale inviamo ancora il nostro ringraziamento.
— In assenza del Pastore, alcuni
culli sono stati presieduti dai Past.
R. Nisbet, Giov. Beriinatti e G.
Bouchard. La comunità ringrazia
questi collaboratori ed è pure riconoscente al prof. Attilio Jalla per
la conferenza serale da lui tenuta a
Pinerolo su: « Le Pasque Piemontesi e le Patenti di grazia del 1655 ».
Atti liturgici: Il battesimo è stato amministrato a Berson Cesare di
Ercole e di Paschetto Renato ed a
Costantino Paola di Costante e di
Plavan Lelia.
Il 9 Maggio è stato celebrato il
matrimonio di Pons Luciano (Pinerolo) e Meirone Maria (Cavour).
Il 23 aprile ha avuto luogo il funerale di Codino Giacomo (Pinerolo), deceduto nella bella età di 93
anni, dopo una vita vissuta nella
fede in Gesù Cristo e nelle promesse della Sua parola. R 10 giugno è
stato accompagnata al cimitero di
Torre Pellice la salma di Codino Livia n. Constantin, deceduta al Rifugio Carlo Alberto all’età di 96 anni.
Non molti anni addietro era tornata da un soggiorno negli Stati Uniti
ed aveva preso dimora nella nostra
parrocchia, alla Lombarda. Nella
sua tarda età, il Signore le aveva
concesso una buona salute e serenità di spirito. E’ pure deceduto
all’Asilo dei vecchi di San Germano Chisone Cardon Giovanna, natar
Griglio, già residente nella nostra
parrocchia.
Alle famiglie nel lutto, vicine e
lontane, giunga l’espressione della
nostra cristiana simpatia.
Pomaretto
— E’ stato presentato al S. Battesimo il piccolo Micol Roberto di
Valdo e di Genre Ida (Pomaretto).
La benedizione del Signore sia sopra questo bambino e sulla sua famiglia.
— Si sono uniti in matrimonio
Vinçon Gino (Roreto) e Long Silvia
(Serre); Massel Arturo (Chiotti e
Griglio Elsa (Pomeratto). I nostri
più fervidi auguri a questi cari sposi; sentano essi ognora la vera felicità di vivere nella ricerca dell’approvazione di Dio in ogni cosa.
— Abbiamo accompagnato al campo del riposo la salma del nostro
fratello Clapier Emilio di anni 62
(Clot Boulard), e qualche giorno
più tardi la nostra sorella Pons Giovanna ved. Tron di 93 anni (Pomaretto). Mentre li ricordiamo entrambi con effetto, diciamo alle famiglie
afflitte tutta la nostra simpatia cristiana.
— Il giorno di Pentecoste è stato
■confermato nell’alleanza del suo Battesimo il giovane Monnet Livio. Egli proviene dalla parrocchia di Angrogna ove ha compiuto la sua istruzione religiosa; si è ora stabilito colla sua famiglia nella diaspora della
valle del Chisone. Il nostro affetto
cristiano circonda questo giovane
fratello.
— Ì coniugi Alessandro e Alina
Raima (Gilli) hanno festeggiato nella intimità della famiglia le loro
nozze d’oro. La nostra comunità
prende viva parte alla loro gioia.
—La domenica di Pentecoste la
nostra parrocchia ha avuto la gioia
di ricevere la visita delle Orfanelle
di Torre Pellice. Molto apprezzato
il bel coro ch’esse hanno eseguito al
culto della mattina nel tempio; molto applaudito il programma di recite
e canti ch’esse haruio poi dato, in
collaborazione con gli Orfanelli di
Pomaretto e l’Unione cadetta per la
festa della madre che si svolse nel
pomeriggio nella sala del teatro gremita fino aU’inverosimile. Serbiamo un gradito ricordo di quella bella giornata, e siamo felici di vedere
questi contatti tra comunità ed istituti nostri; la nostra parrocchia può
cosi prendere maggiormente a cuore l’opera di questo nostro orfanotrofio che ha sede in un’altra valle.
II contatto è stato vivo non solo mediante la festa, riuscitissima, ma an
clie nel tempo, tra il culto « la festa
del pomeriggio, in cui le famiglie
presero a casa un’orfanella; più di
3Ü famiglie che avevano chiesto di
avere una piccola ospite non poterono essere accontentate.
— La nostra Unione delle madri
ha fatto una magnifica gita a Milano
e Como la domenica 5 Giugno. Le
50 mamme della comitiva hanno
partecipato al culto nel bel tempio
nuovo di Milano, e sono state ricevute con molta cordialità dal past.
sig. Ribet e dalle signore della Lega
Femminile. Nel pomeriggio sono andate fino al lago di Como ove le aspettava il past. Sommani che le ha
guidate in una breve visita. Fu una
bella giornata, piena di gioia, e ne
siamo grati a chi ha organizzato la
gita ed a chi ci ha ricevute con tanta
gentilezza.
— Giovedì 9 Giugno, 75 ragazzi e
ragazze partivano in pullmann per
la gita che. ogni anno segna la fine
dell’attività della Scuola Domenicale. Il tempo non era bello; alla Gianna pioveva, e non si poteva pensare
di salire al Colle delle Fontane, mèta della gita, e trascorrervi tutta la
giornata. Ci si dirigeva allora verso
Agape dove nell’ampio salone si cor
se e si giocò sino ad essere più stan
chi che se si fosse saliti alle Fontane
Incontro fortuito, ma molto piacevo
le, con la scuola domenicale di San
Secondo ; e si cantarono insieme i
begli inni imparati per la recente fe
sta di canto. Nel pomeriggio riap
].ar^^e il sole; i ragazzi s’infradicia
rono a cogliere fiori su per i boschi
poi, giunta la sera, si pensò al ritorno dopo aver ringraziato i dirigenti
di Agape per la loro cordiale ospitalità; si guardò ancora una volta
verso i monti coperti di neve fresca,
ed allegri canti accompagnarono il
nostro viaggio sino a casa.
— Pomaretto è stata quest’anno la
sede della festa di canto delle Scuole Domenicali della valle del Chisone. Fu una grausbella giornata non
solo per il tempo radioso, ma per
questa occasione che Dio ci ha dato
di ritrovarci con altre scuole domenicali, fraternizzare e cantare insieme le Sue lodi.
Il past. Paolo Marauda inizia la
festa con un breve culto; egli sottolinea l’importanza che ha il canto sacro come espressione di adorazione
e di quella gioia del cristiano che
non viene mai meno anche se le circostanze esteriori non sono allegre;
canto di riconoscenza perchè il credente ha la certezza di essere redento da Cristo, e che nulla mai potrà
separarlo dall’amore di Dio. I canti
d’insieme, diretti dal pastore Marauda, furono cantati dai 200 bambini presenti; poi ogni scuola domenicale eseguì due inni di sua scelta
(Pinerolo, inni 8 e 310, direttore
past. Rostan; S. Germano, inni 279
ir. e 153, direttrice sig.ra Bert; Prarostino, inni 269 fr. e 176, direttrice sig.ra Peyrot; Pomaretto, inni 219
fr. e 288, direttrice sig.na Tildina
Tron).
I pastori sigg.ri Peyrot e Sommani hanno dato un messaggio di cui li
ringraziamo. Al termine della festa
fu data una brioche ai bambini, ed
una tazza di té fu offerta nei locali
del Convitto ai monitori ed alle mon^trici. R.
SCUOLA MEDIA
Le operazioni di scrutinio nella Scuola
Media e nel Ginnasio Liceo hanno avuto
luogo il giorno 3 giugno. Eccone sommariamente i risultati. Ci riserviamo di parlare più ampiamente di questo anno scolastico in uno dei prossimi numeri.
I r.l. Scuola Media, alunni 35, promossi
20: Aime Eliana, Barazzuol Silvana, Bongardo Norberto, Campi Emidio, Cardon
Luigi, Chauvie Denisia, Dalmas Lello, Ey
nard Roberto, Jouve Marcella, Mathieu
Giorgio, Mattei Pietro, Nicolosi Carlo,
Pollo Emilio, Raviol Cesare, Rivoira Giorgio, Santoro Ester, Secondo Ugo, Sibilia
Paolo, Taglierò Franco, Travers Alice.
II cl. Scuola Media, alunni 37, promos
si 21: Abate Sergio, Balbiano Adriana, Ca
vazzani Tito, Charbonnier Liliana, Cois
son Franca, D’Ambrogio Dario-, Di Fran
cesco Paola, Fasano Luigi, Galanides So
nia, Giovenale Giuliana, Gönnet Alberta
Michelin Lausarot Paola, Muraglia Piei
Cosimo, Paschetto Piero, Pegone Agosti
no, Prochet Vera, Revel Adriana, Santa
celli AU)erto, Sironi Bruno, Vola Maria
Zoppi Franca.
Ili cl. Scuola Media : 24 alunni, tutti
aniraessi agli esami di Licenza, iniziati
col giorno 4 giugno.
GINNASIO-LICEO
IV cl. del Ginnasio Superiore, alunni 9,
promossi 9: Bellion Bruno, Charbonnier
Aldo, Fontana Alma, Fornerone Alberto,
Geymet Amalia, Giacone Franco, Mattana Anna Maria, Polidori Sergio, Carlifc
Carlo.
V cl. del Ginnasio: alunni 8, lutti ammessi agli esami di Ammissione al Liceo,
iniziati il 4 corrente.
I cl. del Liceo, alunni 7, promossi 2:
Cavazzani Ada, Giachero Bartolomeo.
II cl. del Liceo, alunni 8, promossi 3:
Bonnet Renato, Pontet Elena, Sibille Olga.
Ili cl. del Liceo: alunni 8, tutti ammessi a sostenere gli esami di « maturità classica », le cui prove scritte avranno inizio
il giorno 20 giugno.
Elenco alunni ammessi alla 1" Classe
Sessione Estiva Esami : Armand-Hugon
Valdo, Arseniev Xenia, Azzali Pierluigi,
Borzone Sandro, Capello Gianfranco, Charbonnier Anna Maria, Cougn Aurora, Davit Bruno, Decanale Laura, Merlo Elsa,
Favoni Guido, Garnier Marina, Martina
Maria Luisa, Mastrangelo Francesco, Messina Giuseppe, Meynet Franca, Michelin
Ada, Michelin-Salomon Vanda, Monnet
Fredino, Papini Riccardo, Prochet Anna
Clara, Raviol Alba, Ribet Luciana, Ricca
Mirella, Sappè Gianluigi, Toscano Ferruccio, Tourn Adelina, Travaglini Carlo, Valente Graziella.
SPES
Torneo di Bocce
delle Unioni Giovanili
Il Torneo di Bocce deRe Unioni
Giovanili, in programma per il 9
scorso è stato rinviato, causa il maltempo, a domenica 19 giugno, con
inizio sempre alle ore 9,30.
La manifestazione, indetta dalla
SPES ed organizzata dalla UGV di
San Germano, si svolgerà con le
, modalità comunicate sul programma già inviato alle Unioni.
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ved. ROBERT
ISeirimpossibilità di ringraziare personalmente, esprime la sua riconoscenza al
pastore Umberto Bert, al Doti. Vittorio
Bertolino e a tutti coloro che con la loro
presenza hanno dato dimostrazione di siinputia e di affetto cristiano nell’ora del dolore.
Inverso Porte, lì 17-5-55.
ALASSIO
Direzione e Redazione
Prof. Gino Costabel
Via G. Malan — Luserna S. Giovanni
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Pinerolo con decreto del 19gennaio 1955.
Tipografia Subalpina S. o. A.
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Culto radio Trieste
Il Pastore G. Girardet ci prega comunicaie che: A partire da Domenica 12 Giugno il Culto Radio Trieste, anziché alle ore 8,30, sarà trasmesso alle ore 9, come sempre sulla lunghezza d’onda di m. 366,7 pari a chilocicli sec. 818.
Ricordiamo altresì che il testo del
Culto Radio di Trieste viene pubblicato su « Presenza Cristiana » e
inviato gratuitamente a chiunque ne
faccia richiesta, indirizzando a:
(Í Presenza Cristiana », Culto Cristiano Evangelico trasmesso da Radio
Trieste - Via Torrehianca, 41 - Trieste.
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