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ANNO LXXV
Avvime per la libertà come per tutti
i beni di questo mondo; se ne apprezza il valore specialmente ' quando si
sono perduti. ''
Perduta la libertà, ruomo sente, con
unriliazione e avvilimento, di non esser
più che uno strumento in mano altrui.
Tanto nella sfera ■civile e politica quanto in quella intellettuale, mia; più ancora in quella morale le religiosi la prima condizione indispensaibile di vita
normale è la libertà. Una persona non
libera perde ipso facto .le prerogative
che la flanno persona, cioè un lessere responsabile; più non vive, ma vegeta
come una pianta o si muove come
animale aggiogato, come una maochina.
Tutti si trovano d’accòrdo nel rkono^ere ed esaltare il valore inestimabile
della libertà. Ma raccordo cessa, non
appena si tratta dd definirla con una
certa precisione e, sopratutto, di fame
uso.
Che cos’è la Liberta?
Immagino uno, dalla natura sentimentale e poetica, rispondere declamando: « Dolce dell’alme universal sospiro ! ». ■
Un altro, dalla m'ente più ragionatrice e con tendienze fìlosofiahe: « è la possibilità di coordinare, senza ostacoli, i
mezzi necessari al compimento d’un
fine ».
L’uomo della strada non è soddisfatto; cerca nello so^alet-iLdiMoinaicia .del
Petrocchi le legge: « Libertà = la facoltà di agire secondo il nostro volere ».
Benissimo — approva l’uomo della strada —■ questo è ,pos tivo e chiaro; io ho
sempre pensato che non .c’è nulla, dd più
bello al mondo che di poter fare tutto
quello che mi pare e piace...
E così via. Ciascuno si fa della libertà un'ideia conforme alla propria indole
e al proprio sviluppo inteUettuale e morale. Ma, fra tutte, l’opinione più diffusa rimiane sempre quieta fadlona dell’uomo della strada.
Ora. è straordinariamente difficile il
far penetrare negli uomini, della strada o no, queste semplidssiime verità :
1) nessuno mai pu^ fare tutto quello
che gli pare e piace; 2) i proprii diritti
sono sempre limitai dai diritti altrui
e condizionati dai jffopri doveri; 3) libertà non significa affatto sottrarsi ad
ogni autorità; 4) libero è l’uomo che
trovasi in loondizione di scegliere e adoperare i mezzi necessari al compimento del proprio dovere; 5) libero è chi
■può vivere, parlare ed agire, secondo le
indiaazioni della propria coedenza.
Purtroppo, le verità più elementari e
fondamentali sonoi anche quelle che rimangono con maggior facilità o incomprese o, peggio, travisate © calpestate.
Cosi, mentre tristissime pagine furono
isiopittè nella storia diai tirannici oppressori della-libertà altrui, altre non meno
tristi son dovute laU’abuso della libertà,
degenerata in licenza. Il gettarsi senza
freno nè controllo nel disordine, ripudiando ogni autorità che non sia il proprio arbìtrio, è una formidabile stoltìzia e una via aperta a sempre .più disastrose sciagure. Ci vuol poco a vedere
che codesto è il pericolo gravissimo cui
si trovano esposti coloro i quali per lungo tempo non sono stati educati aUa libertà.
* «
L’apostolo Paolo ebbe occasione di
rivolgere a questo, proposito un serio
ammonimento ad un gruppo di cristiani dell’Ail« Minar«. TmttaiviMi ti «na
delle più alte forme di'".libertà: la, libertà spirituale.
Erano dei neofiti della Galazia. i quali, dopo di avere con .grande entusiasmo accolto la proclamazione dell’Evangelo, si lasciavano trascinare da alcuni fanatici settari sotto un regime di
schiavitù spirituale; la bella e fecondia
vita cristiana minacciava di trasformarsi in una meschina osservanza di prescrizioni legali in -un sistema di forine
e di riti alsBolutamente sterile, anzi mortifero. Onde l’apostolo, interveniendo
con santa energia, lesclama: « Voi non
siete più in carcere ! Non siete più sotto tutela ! Gesù Cristo vi ha ©manc’pati dal giogo delle pratiche cerimoniali, affrancandovi dalla -j>esante bardatura d’ima legge cesi raeocanicamente intesa e farisaicamiente applicata...
Voi siete stati chiamati a libertà!... Soltanto '(ed ecco il forte animonimiento !)
non ^ate, della libertà un’occaskme alla
carne: non fate, cioè, diefia libertà un
pretesto per dare sfógo ad impulsi ©goi
stici le qd istinti senza freno. Il freno?
Eccolo, ecco la migliore e più efficace
salvaguardia contro il permanente pericolo di lasciare la libertà degenerare in
heienza: seriMe gli unii agli aitrv per
mezzo dell’amore, perchè tutta la legge è
adempiiìta m quesfunìca parola: Ama
il tuo prossimo come te stesse/ (Gal. 5:
13. 14).
Invero, non v’è problema morale e
sociale che possa rimanere trascurato e
insoluto, qiUando in regime di libertà
gli uomini loercano sinceramente di
comprendersi a vicenda, di aiutarsi volonterosamente l’un l’ialtrò, abbandonando le sciaigurate vie dell’egoismo e
dell’odio, della rivalità e delle vendette.
Per evitare ohe l’umanità trascenda
ad .ogni sorta 'di abusi, facendo della libertà xma oaoaisdone per le cupidigie e
per le più sfrenate passioni, non c’è che
un rimedio: servire gli urti altri nell'amore, in stretta soiddarietà fraterna seguendo l’esempio di Colui che su questa terra straziata è venute non iper essere servito ma per servire.
Non v’è rimedio più sicuro ai mali che
ci affliggono ed a quelli che ancora ci
minacciano. E ncoi v’è libertà più vera
e più gloriolsB di questa !
Ernesta Comba.
(«La Luce » - febbraio 1945).
la littsna ftascesf telli MIVM
A proposito dell’ottimo articolo di
Eric RoHier, « Le don des langues »,
.pubblicato. nell’ultimo numero dell’Eco,
così pieno di nostalgici ricordi e di sagge considerazioni, è interessante sape^
re quanto già è stato fatto, in queste
nrime settimane di riacquistata libertà,
per ristabilire l’inlsegniamento del francese nelle scuole elementari delle Valli
di Pinerolo.
! mente aU’amimnistrazione statale, la
j Ohielsia Valdese, d’intesa con le autorità
Il nostro convalligianio prof. Luigi
Grill, insegnante di francese nelle Scuple Medie stataili. è stato richiesto dal
Comitato L.N. Regionale di Torino d’informarlo circa l’uso e rinsegnamenio
del francese nelle Valli pinerolesi. A
tale effetto, il prof. Grill ha presentato
al Comitato stesso tm’espK)sizione di carattere generale, la quale è stata poi
oomunioata al Seggio della Società di
Studi Valdesi, con preghiera di completarla con opportune indioaziord e precisazioni. Ed il Seggio medesimo, lieto
deU’oocaisaoine, ha subito inviato una sua
breve relazione, redatta dal presidente
prof. Attilio JaUa. dd cui comunichiamo le parti essenziali.
civili, continuò a promuoveré, a proprie
spese, rinsegnam'ento del francese.
Questa conoscenza delle due lingue è
sempre stata considerata* d’utilità essenziale, sia ' Pier la cultura generale, sia
per la vita pratica, sia per le relazioni
col paelse confinante, aum,entando notevoknenfe il valore effettivo della persona e idei nucleo sociale. Appunto per
tali considerazioni, messe in levidenza
da 11’intelligente azione d’un Comitato
prò Francese costituito nel 1910. lo Stato Italiano, con legge del 4 igiugno 1911,
non soltanto^ riconosceva legalmente
rinsegnamento idei francese neUe scuole elementari delle Valli di Pinerolo, ma
Nelle valli del Pellioe e della Germanasca, e nell’alta valle del Chisonie, la
popolazione, pure usando la lingua itarliana come lingua nazionale, da tempo
immemorabile conosce e parla abitualmiente anche la lingua franqese. Fin dal
Medio Evo, ed, attraverso i secoli, fino
ai primi anni del secolo nostro, è costante Fuso concorde delle due lingue:
quella italiana per gH atti pubblici, le
deliberazioni dei consigli comunali, i
documenti notarili; qpella frattoelsie nella conversazione privata, e speeialmiente nella vita sociale, culturale e religior
sa della ipopolazione valdese. La Chiesa
Valdese, che nelle sue manifestaziom
culturali ed ufficiali ha usato,^ secondo le
circostanze, l’una o l’ialtra lingua, con
prevalenza deE’una o dell’altra, secondo le necessità dei tempi, ha svolto
sempre una lodevole attività per la
conservazione dèi francese, specialmente mediante l’istruzione religiosa dei
giovani e mediante la mirabile rete di
scuole elementari e medie da essa organizzate e dirette fin dal secolo XVI. Nel
primo deciennio del secolo XX, quando
1« Miralo «loimoatari patoaroino graduol
Fedepazione delle Unioni ì/alde^i
------— GROPPO VALLI --------~
Tutta la gioventù, in particolare quella di Val Germanasca e Val Chiscaie, è
invitata al ’ ’
CONVEGNO
che avrà luogo, D. v., domenica 24 giugno, alle ore 15, sotto i castagni di Culumbie, a dieci minuti da Perrero.
Oratori: Pastore Gustavo Bouchard
Pastore Amàldo Genpe
Comandante Ettore. Serafino.
Avvertenze:
In caso di cattivo tempo il Convegno
avrà luogo nel tempio di Perrero.
I giovani che igiungonoi a Perrero in
mattinata possono partecipare al culto
dalle ore lil.
lo rendeva obbligatorio. Veniva poi
.stanziato, sul bilancio diella Pubblica
Istruzione, un sussidio annuo di lire
10.000, da equipartirsi come compenso
fra gl’insegnianti che impartissero, nelle
Valli quell’insegnamento.
Le precisazioni circa il programma e
rorario dieH’insieginamento e circa la
preparazione specifica ed il criterio di
nomina degli insegnanti, non contenute
nella legge, furono poi completate dal
R. Proweditoire agli Studi le dal Consiglio Seolaatieo Provindale di Torino.
Quanto jall’orario, il Provveditore
prof. Luigi Garelli prescriveva, per
l’anno scolastico 1914-15, che l’insegnamento del francese fosse impartito in
ogni iciasse lelementaré e popolaire « par
non meno di mezz’ora giornalièra ».
D’altra parte, un prógramma per il detto insegnamlento era preparato e redatto dal Consiglio Scolastioo Provindale
per l’anno 1918-19. Infine la preparazione specifica degiM insegnanti veniva
fatta con un corso spedale nella Scuola Normale Valdetete di Torre Pellice, le
con corsi accelerati estivi appositamente oiganiiraati.
Pur troppoi il governo fascista, per
uno stolto pregiudizio nazionalista,
svolse un’azioné nettamente contraria
all’uso del francese, soppirimendone gradualmente l’insegnamento, impedendone l’uso sistematicamente. Gli effetti di
questa dissennata .politica scolastica le
culturale non tardarono a manifestarsi
e divennero a poco a poco tatastrofici.
iSa ora si vuole evitare che il danno
divenga irreparabile, occorre provvedére napidamente © radicalmente. Non
domandiamo per ,q|ueste Valli tutto
quello 'due è stato in lìnea generale
concesso per la valle d’Aosta. Noi vogliamo rimanere interamenite italiani
anche nella; lingua ufficiale. Ma, perchè sia conservata e rinforzata fra noi
quella tradizionale conoscenza del francese. che d è preziosa come tradizione,
come cultura e coipie vita pratica, domandiamo il ripristino deU’obbligatorietà deil’inisegnaimiento del francese in
tutte le scuole elenuentari delle Valli di
Rnerolo per il prossimo anno scolastico. in omaggio, a quello .che è un nostro
gtostó-diritto, sandtòi dàlia legge
Stato, provvedendo alia sistemazione
dell’orario e del programma.
Fin qui, la relazione del Seggio diella Società di Studi Vald^. A confer
ma della quale, il iComitaitoi locale di
L.N. della Scuola; dopo tin accurato
esame della quistione. ha (emanato il
seguente ordine del giorno:
« Il C.L.N. della Scuola della Val
Pellioe, riunito in seduta ordinariia, l’8
giugno c. a., presa conoscenza ddl’esposto presentato dal prof. Litigi
Grill al C.L.N. Regionale di Scuola, circa rinsegnamiento del francese nelle
scuole elementari deiUe Valli Valdetsd e
sentita la relazione sullo stesso- argomento pt eparata dalla Società degli
Studi Valdesi, inviata al prof. Grill
perché la oomxinicasse al C.L.N. Regionale della Scuola, si compiace di questa
iniziativa, e convìnto della grande utilità della conoscenza di ima seconda
lingua per le popolazioni di confine,
chiede che venga ripristinato come nel
passato l’ìnsegnamiento della hn^xa
francese nelle souoile elementari nel
prossimo anno scolastico ».
« Sopoinis fidèles dam les petites
choses... ». (Matteo 25: 23).
Une ancienne coutume des « bonnes »
familles vaudoises. des « piliers d’Eghse » qui ne manqpent jamais de prendre part au culte, en groupe serré, était
de s’arranger de façon que le dimanche
le repas de midli fût simple et facile, de
manière à .permettre à la domestique
de participer au culte oantune les maîtres de la maison. N’est-ce pas là aussi
une manière de prouver que devant
Dieu il n’y a point die différence entre
les âmes de se& enfants et aussi de témoigner que l’amour pour son .prochain,
que nous ne cessons d’affirmer, ne doit
pas être inférieur à celui pour soimême? Chmifgien.
«>
2
A
Notizie delle Chiese Valdesi
dell’Italia Centiro Meridionale
Ce le ha partate ^ Luce, nei suoi
porfmi dinque numeri mensili, da genmaio a .marzo. E le abbiaimo lette d’tm
flato solo, con 'emozione crescente, comje
ai legge ^ma lunga lettera attesa ansiosamente per interminabili miesi, di parenti carissimi che hanno attraversato
ddfe grandi tempeste e ohe dal capo
del mondo ci mandano infine le loio
nuove. Con quale immensa gioia le abbiamo lette, malgrado gli stringimenti
di icuore, '6 con quale riconoscenza verso ]>io !
E vorremmo tanto poterle leggere ad
alte voce per tutti i lettori dell’Eoo, e
spiegare diavanti a loro questi cinque
magmfid esemplairi de La Luce risorta,
così ricchi di insegnamiento cristiano e
di cristiani atteggiamienti di fronte ai
gravi momenti storici che noi attraversiamo, e cosi palpitanti di interesse per
le notizie riportate.
Ci ha partioalarmleinte commosso la
'Profonda ansietà e la triistezza accorata
e l’affetto intenso che trasparivano da
quelle pagine .per la sorte di tutti noi
a mano a mano 'due le notizie delle gravi e sempre più minacciose situazioni di
.queste nostre Valli tpervenivano ai no^ amici. Eppoi la loro esultanza nell’apj^ndiere la liberazionie deU’intera
Patria e ila nostra libarazioine...
Sono cose che riscaJdiano il cuore e ohe
senza dubbio ritemprano le forze in vista del comiune avvenire.
* * *
Tomaite assai prima di noi a libertà
di jvita e di azione, buona parte di quelle OMese hanno potuto svolgere da tempo una buona e quasi regolare attività.
A ,ROMA, nelle nostre due Chiese,
malgrado la considerevole riduzione —
e talvolta la completa soppressione dei
me^i 'di trasporto,, — la frequentazione <Jei culti è state soddisfaeente led anche incoraggiante. Dei culti di famiglia
• hanno riunito periodicamente le famiglie residenti alla periferia della città.
Tutte le coHette hanno segnato un aumento assai rilevante, e le cospicue
oblazioni 'di anonimi pier scopi beniefici
sono andate moltiplicaindosi.
Fin dal mese di ottobre si sono riaperte in Roma le Unioni Giovanili Vaidesi, ed* hanno svolto appieno la loro
consueta attività, non escluse le riuscite serate ricreative, e le passeggiate
tradizionali.
Sono stati celebrati diversi matrimoni, fra i quali notiamo quello del dottor
Franca Bounous, funzionario del Ministero degli Esteri, con la signorina Alba
de Cespedes, e del rag. Alfredo Giocoli
con la signorina Merio CasUignoli. Giungano a codesti cari amici i n'ostri auguri più cardiali.
Il tempio di Via IV Novembre fu,
l’estate scorsa, messo fraternamente a
disposizione di una quarantina di cappellani delle truppe neozelandesi, i quali vi hanno tenuti culti e riunioni; il
Cappellano protestante presso le trup.pe léancesi vi ha pure raggiruppaito, diverse volte, i suoi icorreligianari.
Tosto doix) l’arrivo degli Alìieati a
Roma, la sede della Ftucdltà Teologica
venne utilizzata per un’opera idi grande iapportanza spirituale, dipendente
<M Comanido Vili Armata' Britannica e
dinetta dal cappellano dott. W. Woods.
» 'Tutti i locali dlel CJonvitto, le sale dei
corsi e l’Aula Magna, adibita a cappella, furono occupali da Cappellani militai!, che, in turni d’una quindicina, ogni
settimana provenivano dalle zone d’operazioni per trascorrere a Roma un periodo idi riposo fisico e, sopratutto, di ristoro intellettuale e spdrituàle: culti
quioti'diaini, studi e discussioni su argomenti reh^osi.
Quei mesi lestivi hanno lasciato in
tutti un grato ricordo, procurando an
delle opportunità ottime per scamhdo di vedute © conoscenze personali. La
sodidarietà fra i Cristiani evangelici del
mondo intero è una confortante realtà;
i l^ami che uniscono la nostra 'piccola
Chiesa Valdese con le grandi Chiese del
Protestantesimoi mondiale non potranno
che essere rinsaldati da questi contatti
spirituali.
Dalla fine di ottobre, poi. si è stabilita per alcuni mfesi, in Via Pieitro Cossa,
la Leadership School della « Royal Air
Foroe». Opera an^e questa di natura
schiettamente spirituale, che riuniva in
turni quindicinali, di 25 o 30 per volta,
A.
non idei cappellani bensì ufficiali sotti^ciali fi soldati della R.A.F.. i quali,
dietro loro domanda intervengono in
volo a isegi^ corsi di conferenze intorno' a questioni etìoo-religioBe.
Per la maggior pariie sono giovani
che s’interesteno direttamente «die attività della loro Chiesa, e diversi sono
coadiutori <ii pastori © predioatori locali. Essi appartengono alije varie denominazioni delTevangelismo; presbiteriani, metodisti, .battisti. congregazionalKti,
tutti affratellati nella med'esima fede.
« * *
Nel corso di aprile, .nell’Aula Magna
di Via. Pietro Cossa. il prof. Valdo Vinay ha tenuto due conferenze sugli argomenti seguenti: « Il ,pensiieroi politico
del Nuovo Testamento » le « La missione della Chiesa nei riguardi dello
Stato ».
Il .pubblico, assai scelto e numeroso,
ha dimostrato .di molto gradire ed lapprezzare codesti studi.
*
Com’era da temersi, le cronache di sì
lunghi .miesi ci haimo recato pure le meste notizie di molte dipartenze .per un
mondo migliore, di nostri cari fratelli e
sorelle diella Capitale.
Non figurava fra queste dipartenze,
forse 'perohè idi data notevolment© anteriore, e di cui la notizia ci è tuttavia
.pervienuta .assai idi recente, il grave lutto di una famiglia che a tutti ci è particolarmente cara, quella del grand’uff.
Niccolò Introna. Direttore generale della Banca d’Italia e nostro eminente correligionario, che fin dall’agosto 1944
soffriva la perdita della dileitta sposa e
madre signora Jenny Introna nata Mariani,
La soave bontà e la 'fervida fedie della nostra compian'ta sorella rimarrà ne]
cuore di quanti .la conoibbero comie dolce ed imperituro ricordo.
E mentre nje benediciamo memoria,
desideriamo esprimere aH’egregio commiendator Introna e alla sua cara famiglia tutto il nostro cordoglio e la nostra
simpatia cristiana viva e profondia.
CATANIA.
Dopo le tremende giornate che ebbero adì attraversare i nostri fratelli di Catania nel corso di aspre battaglie per il
possesso della città, e la conseguente dispersione di gran parte di quelle famiglie evangeliche, potè aver luogo, fin
dall’ottobre 1943, la ripre^ dei culti regolari. Ed il pastore sig. Bahna ohe; affrontando pericoli e disagi giornalieri,
si era prodigato senza posa per mantenere U coll^amento fra quelle famiglie
e recare ad esse il conforto della sua
assistenza spirituale, aveva 1/a gioia di
salutare il ritornioi graduale di molte di
loro, e poter riprendere oltre i iculti regolari una efficace attività evangelistica a mezzo di varie conferenze di cultura, attirando l’interesse di molti per i
problemi dello spirito.
PALERMO.
■Coin l’arrivo del nuovo conduttore, signor Davidie Cielo, già cappellano militare nell’Africa del Nord, il tempio che
era stato chiuso per varii mesi a caiusa
dei danni subiti, fu riaperto sul finire del
1943, e in grazia deU’interessamiento del
rnaggiore cappellano Du Brau che provvide a fare eseguire .a spese del Comanda Alleato le riparazioni più urgenti. A
quel momento la comunità si era pressoché ricostituita. La Scuola domenicale come pure la Scuola: elementare furono riaperte al principio del 1944. E il
resto dell’anno segnò come friequentazi'on© di culti, istruzioine religi.osa e .liberalità cristiana un progressivo ritorno alla normalità.
De^i di iparticolare menzionie la bella Festa dell’Albero di Natalie del 1944,
organizzata con raiuto del cappellano
Dell, della locale Baise Navale Americana, durante la quale furono distribuiti regali saporiti, ^ocattoli, maglioni di
lana e scarpe a più di 100 ragazzi; poi
la recita di un idramma valdese preparata dai giovani della Chiesa con la 'collaborazione veramente eccezionale di
tre autentici alpini delle Valli: d sottotenenti Corrado Tamietli e Paolo Melli ed
il cap. magg. Giuseppe Pavatier; la vendita di berìefieienza abbinata alle recite
e coronata da pieno successo; e infine,
la passeggiata del lunedì di Pasqua con
la parteeiparione di una cinquantina di
persone.
MESSINA.
Alcuni di quiei fratelli hanno perduto
dell© care durante le terribili
incursioni laeree; molti sono, rimasti senza calsa, senza masserizie, che sono andate distrutte o derubate. Non poche famighe rifugiatesi nel nord Italia, hianno
lasciato tutto e non hanno ancora potuto far ritorno.
A mano a mano che le famiglie rientravano erano ripresi i culti ad opera di
vari fratèlli volonterosi, e diversi ne
.presiedieva-il pastore T. Balma, di Catania. Sino a che, nel novemibre u. s., assumeva la direzione ideila comunità il
pastoipe Valdo Pan'ascia.
h’Unione Giovanile ha j^ipreso le suie
attività e recluta un considerevole numero di giovani pieni di buona volontà.,
Du© drammi di carattere oommemorativo sono stati 'recitati al il 7 febbraio.
(Seguiranno altre notizie delle Chiese
nel proissimo numero).
Cronaca Valdese
ANGROGNA (Serre)
Battesimi. Domeni'Ca 3 giugno,
durante il culto pomeridiano al Bagnau,’
veniva posto il segno del Patto sui bambini: Roberto Monnet, di Ernesto e Rosalba;; Silvio ed Elvirm Monnet di Davide e Lina; Mario Mormet di Paolo e Celina.
Domenica 10 giugno, .al culto nel tempio di Piradeltomo, veniva presentata
al Battesimo la 'bambina Vanda Plavan
I di Guido led Amilda.
Sabato 9 .^ugno, nel tempio di
Pradeltorno veniva celebrato il matrimonio di Pietro Giovo (Torre Pellioe) .
I con Ilda Agli (Pradeltorno). Rimfoviai mo ida queste colonnfe agli sposi il mostro fraterno .augurio di ogni benedizione dal Signore,
CULTI ALL’APERTO
Domenica 17 giugno, ore 10.30: tèmpio
Serre; lore 15: AnchiOccàa.
Domenica 24 giugno, ore 10.30: Sasp;
ore 15: La Maria.
! Domenica 1° luglio, ore 10.30: tempio
I Serre; ore 15: Bagnau. e. a.
\ TORRE PELLICE
La somma totale raccolta con la colletta speciale per la Chiesa Valdese, per
alcuni altri doni ricevuti, è salita òomplessivamente a L. 201.310.
SAN GERMANO CHISONE
Sono tornati a tutt’c^i 4 giugno:
dalla Gerrnania: Albino Gailian, Emilio Costantino, Remo Paget;
dairitaha centro-meridionale: Oreste
Bleynast, Geremia Travers. Silvio Travers, Clemente Avondet, Guido Combà,
Aldo Pons, Eli Vinçon, Levi Bouchard,
attendlente del cappellano palstore Deoidato, Giuseppe Campra;
dalla prigionia le ■dai campi di lavoro
forzato del Nord Italia: Nelson C:arrié,
Attilio Vinçon, Alberto Beux, Gustavo
Baret.
In attesa, di festeggiarli insieme con
tutti quelli ohe coU’aiuto di Dio presto
arriveranno, diamo a tutti questi cari
giovani il più cordiale e fraterno bentornato.
— Il 13 maggio abbiamo celebrato la
domenica della Madre e della famiglia
cristiana nella consueta forma.
— Al culto di Pentecoste sono stati
ammessi alla Santa Cena Filippo Ribet
e Albertina Bouchmd, Che Dio conceda
a questi due giovani idi essere sempre
fedeli !
— Domenica 27 maggio si sono chiusi i Corsi di Catechismo con un culto
nel quale è stata messa in luce la grande importanza della educazione religiosa. Sono stati letti i risultati per ogni
singolo (ciatecumeno.
— La sera di quella stessa doirn,enica
è stato celebrato per la iprima volta,
dopo l'istituzione del coprifuoco, un
culto serale nel tempio, con sermone su
argomento d’attualità.
— L’Assembica di Chiesa, riunitasi
dopo il culto del 3 .pugno, anticipato di
mezz’oria; per roccasione, ha nominato
quali suioi rappresentanti alla Conferenza Distrettuale i signori Alberto Bleynat (Martinat), Emilio Paolo Avondet,
Ettore Traveira; al Sinodo, i signori Eli
Long, Bartolomeo Bertalot, supplentbe
Ettore Traivers.
— In tragico infortunio dovuto ad
a^nie <fi **guema è perito, il 18 aprile,
Chtudàp Bl^ynatt di Manlio e di Giulietta Balmas, di anni 11. Rag.azzo affettuoso e tmono, lascia nella sua casa, nella
scuola 10 ne^ chiesa un grande vuoto.
Alla famiglia colpita da tanta sciagura,
forte- n^a prova, un lungo looirteo di
.persone e di fanciuili ha lespresso sincera e cristiana simpatia.
Il 15 maggio è stata tumulata nel
cimitero d’inverso Porte, dopo il servizio funelare loelebrato aiUa 'Giulia,
Jenny Comba m Gallian. di anni 63,
decadute qualche settimana prima per
fatto dipendente dallo stato di iguerra.
Alla famiglia afflitta, rivolgiamo Tincoraggiamenito di Gesù: « Il vostro cuore
non sia turbato, abbiate fede in Dio e
abbiate fede anche in me ».
— Il 24 maggio è stato celebrato, nel
tempio, il servizio funebre dèi partigiano Armando Bouchard, uno dei primi
caduti in oombattimeno in Val Germanascai. Il lungo corteo, nel quale notavano le Autorità e molti partigiani, si
è quindi diretto al cimitero delle Rue.
Alla famiglia Bouchard, dei Farrieri,
rinnoviamo reSpressione del nostro dolore per la sua .grande prova. '■
— Una rappresentanza abbastanza
numerosa della gioventù della parrocchia ha partecipato al Convegno dei
Piani di Pomeano dell’Ascensione e alla
grande aduniaita giovamàle dèlia Vocegra.
— Ai Sangermanesi lontani faccia•mo 3,apera che nonosta,nte‘ le sparatorie,
i colpi di cannone, di mitragliere e di
mortaio che risuonaromo nel paese e
nella valle per due giorni, il tempio non
ha riportato nessun danno, le vetrate
sono tutte intatte.
Piccoli danni ha riportato il presbiterio a causa di improvvise scariche di
mitragliatrice pesante con .pallottole
esplosive dalla vicina caserma la sera
di martedì 24 aprile, in quasi tutte le
finestre del piano .superiore. Il Pastore
e la sua moglie vi avrebbero lasciato la
vita se .per una provvidenziale ispirazione non si fosseroi trovati in quel momento in una stanza del pianterreno.
— Abbiamo subito provveduto a far
sparire le tracce dell’occupazione gsrmavAca dalla Caìsa Valdese. Danni al
fabbricato ve ne sono stati molti,’ ma
facilmeritje'riitíediiabill.
— All"Asilo dei Vecchi tm obice è caduto sul tetto del dormitorio grande
delle donne. Avrebbe forato il soffitto e
provocato vittime se non fosse caduto
p.roprioi sulle 'grosse travi di sostegno
del tetto. Una .cam,era deU’infennieria è
stata colpita da molti proiettili di grossa mitragliera le il « chalet ». dell’Arvura è stato in parte smantella'to.
BIBLIOTECA VALDESE
I léttori che hanno ricevuto volumi in
prestito dalla Biblioteca sono pregati di
nestituirli non più tardi idei 28 corrente, per la revisione annua.
La Biblioteca rimarrà chiusa durante il mese di luglio.
Torre PellLce, 12 giugno 1945.
I Bibliotecari.
La famiglia Bouchard 'Giovanni sentitamente ringrazia Autorità e popoldzkme di Perrero e S. Germano^ Chisone,
i aompagrtj e vietai di casa che hanno
presio viva parte al suo cdlore nello dipartenza dei coro
ARMANDO
caduto in combattimento a Perrero l’8
giugno 1944.
In particalar modo ringrazia i pastori
signori Janavel, Gerire, Biertin e Payr»nei, che hanno presieduto i funerdU, e la
famiglia Gardiol EmiUo (Ferrerò)S. Germano Oh. (Ferrieri), piàggio 1945.
Doti 6IANGABL0 DE BETTINI
MEDICO CHIRURGO
Via Umberto I, 5 (Casa Mollea)
Riceve tutti i giorni dalle 14 alle 16
Venerdì e Domenica dalle 10 alle 12
Past. Giovanni BonneT, Direttore
Arti Grafiche « L’Alpina » - Torre Péllice