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Freno Llf« 12
[Anno LXXIX . N. 17
TORRE PEIXilCE, 6 Maggio 1949
Abbonamento; Lire 500 per l'internoi Lire 900 per l’estero
Amministrazione; Claudi.ma - Torre Pellice-C.C.P 2(17557
Spedizione in abbonamento postale - i Oruppo
SETTIMANALE DELLA
m
î-ÿ •
V: /
La joie chrétienne
Ce que je dis, étant encore dans le|monde, je le dis
afin qu’ilsjaient la plénitude de ma joie (Jean 18:
Celle joie, enifin, dont nous sommes incapables pur nous-mêmes,
mfdonl nous sommes indignes, Paul en fait le second fruit de l'Esprit.
Ç; « Lf fruit de l’Esprit, c’est l’amour, la joie.. » (Gai. V. 22). Voyez,
U',i encore, cette conjonction de f amour et de la joie. Il faut vraiment
\qhe le Saint-Esprit s’en mêle pour que notre joie ne soit pais une façade
de joie une bravade ou une évasion. Aux Romains, Paul écrira : « Le
royaume de Dieu consiste dans la justice, la paix et la joie par le Saiatp' Esprit ». {Rom. XV 13). Et aux Thessaloniciens: « Vous avez été mes
imitateurs et ceux du Seigneur en recevant la parole au milieu de bean¡»»coup d’afflictions, avec la joie du Saint-Esprit » (/ Thess, I, 6).
Ainsi la. joie nous vient de Dieu lui-même, de Jésus-Christ lui%"Emême qui l’a connue, au temps de son incarnation, dans sa plénitude,
du Saint-Esprit, quj est Ikt présence du Seigneur au coeur de son Eglise.
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" Per la benedizione degli uomini retti la città è esali: ■ ' .-At
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tata, ma è sovvertita dalla bocca degli empi^,. ..-'.'’ïH
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Proverbi XI v, 11.
Biblioteca Vi^fdes
pellice
CHIESA VALDESE
Encore une dernière remarque. Dans les textes du Nouveau-Testa1;, ment, la joie est très souvent conjointe à l’action de grâces
« Soyez toujours joyeux. Rendez grâces pour toutes 'boses, car
telle est la volonté de Dieu à votre égard. N’éteignez pas l’Esprit »
a Thess. V. 16-18).
Ijo reconnaissance multiplie la joie, et la joie multiplie la reôon!, naissance; si bien que l'absence de joie apparaît comme une ingratir
tude, et l’ingratitude comme une incrédulité.
Z, J’ajoute que le Nouveau-Testament associe maintes fois faction de
H grâces et la joie à la célébration de la Cène. Dkms les communautés
apostoliques, la Cène était une eucharistie, c’est-à-dire, une action de
|î grâces. On la célébrait,non le vendredi, mais le premier jour de la semoine, anniversaire de la résurrection du Seigneur, de l’Eglise. On la
If célébrait avec force louanges, et dans l’adoration. On rompait le pain
l~ avec allégresse, «agalliasisy>. Ce moi grec désigne la joie dans sa\ plus
,ir.-^llfaHde pureté, la jiibiltction des pécheurs-páxdotiné»-gui-chantent-Ja..
« ' miséricorde et la puissance du Dieu Sauveur.
En ce temps-là, rendre grâces signifiait: célébrer la Cène.
r Ne pensez-vous pas que certaines liturgies actuelles de la commit:
nioii mériteraient d’être renouvelées, d’être embrasées de cette flam!’=■ me crépitante de la joie des rachetés?
On faisait le compte, en rompant le pain, de toutes les gratuités
I de Dieu offertes en Jésii.'--Christ. On faisait le compte des frères qui
étaient là, frères à jamais dajus la communion de Jesus-Christ. On réu\lisait qu'aimer Dieu et qu’aimer les frères sont les deuxface.'s d’une
n même grâcÆ, et le signe de notre communion véritable avec Jésus-Christ.
MARC DU PASQUÍER
CRISTIANESIMO
Ai. Eynard
SUPERATO
lu seguito aU'offensiva del materialismo conilo il sentimento religioso
alenili cristiatii hanno ritenuto che la
Cristianità nelle sue condizioni attuali non abbia in sè la forza di resistere agli attaejèhi ed hanno parlato di
superamento del cristianesimo ; e
ancora, si .son messi all’opera nella
riccrta di espressioni religiose che si
ispirino alia tendenza imperante di
considerare ogni forma di attività e
di pensiero sotto l'aspetto sociale.
Essi sono caduti nell’errore fondamentale di voler basare il Cristianesimo su dottrine ohe vanno sotto il
noiine di sociali, anziché viceversa.
di queste tendenze. Il vecchio radicalismo valdese si è fatto avanti e
qualcuno ha patrocinato su queste
stesse colonne la soppressione dei dogmi dalla quale nascerebbe quella pacificazione degli spiriti di cui il nostro mondo, religio» o meno, ha
tanto bisogno.
Semplice si sie ma morale ?
Pili e,he a situazioni politiche ei riferiamo a tentativi domniatici di varia origine verificatisi di re<!enle, alla tendenza a dei « sinemismj », non
chiaramente definiti con i quali si
vorrebbe ridurre il Cristianesimo adì
un teismo cerebrale o sentimentalistico, ad alcuni principi di etica sui
quali si pone un accento più marcalo
di quanto non facciano ordinariamente le Chiese.
A questi movimenti non g<wio mancate le adesioni, particolarmente di
giovani (di anni o di spirito), tra le
nostre com,unità valdesi, e la nostra
stampa religiosa si è fatta sovente eco
Cristianesimo, il volérgli sostituire un
semplice sislenia m^ale, sia pure altissimo, dal quale e^lano tutti i suoi
valori escatologici, m sfrondarlo, come si propone-, dei s^oi dogmi e (benche non sempre lol.jBi dica esplicitamente) dei suoi « m^ », ridurlo a puro attivismo, eliminando o,gni mistica, proprio quando dottrine puramente umane, inalher.^o una loro mistica, è assolutamente ingiustificato c
sacrilego da parte di cristiani. In. un
cristianesimo tlj laLfatla, del Cristo
non sussisterebbe che la natura umana e l’uomo dovreltbe cercare fuori
di esso quelle certezze benedette che
sole possono sostenerlo nell’ora del
travàglio. A'
Sarebbe azzardatj^il dire che idee
del genere siano épntipre effetto di
scarsezza di fede, consideriamo la
personalità di ulci:^ dei loro araldi: certamente esse dimostrano mancanza di memoria.;;Molie apprensioni degli uomini n^^cmo dal non ricordare il passalo, jpal non. saper trovare nell’innegabiiffi realtà dei ricorsi
storici una risposiaf.ai problemi dell’ora.
/e e nuove esperienze
Questo su per giù osservava or non
è molto Giovanni Papinl in un suo articolo su di un grande quotidiano romano. Egli paragonava la crisi attuale
della Cristianità a quella sotto alcuni
aspelti analoga sofferta nel periodo
<h'ireneielopedismo e deli'illumiiii
smo. tra la fine del 700 ed il principio deirSOO; analogia che non è del
resto una scoperta del Papini, ma
che già da altri era stata rilevala.
Naturalmente il Papini identifica
la (7ri,stianità con il Cattolicesimo romano. Egli osserva come anche allora sembrasse imminente il tramonto
od il fallimento della Chiesa, ma
quando la situazione sembrava più
disperata, con il Capo della Chiesa
prigioniero, il clero disperso e perseguitato in molte zone, i santuari
ehiiisi su tanta area del Cattolicesimo.
Roma risorgeva, confermava la sua
intransigenza, appena addolcita nelle sue estrinsecazioni pratiche, affermava rimmutabilità dici suo pensiiro, mentre Tavversario si esauriva'.
Ma è codlesta « pacificazione degli
spirili » un ideale legittimo per il
cristiano? Sembrerebbe di no. ricordando le parole di Matteo IO. 34-36:
’’Non son tremito a metter pace, ma
spada!’’
Lungi da noi l’intenzione di condannare i tentativi del genere, che anzi Ogni ricerca, ogni manifes!azione
d’indipendenza spirituale, anche se
av\ianlesi per i sentieri dell’eterodossia, ei sembra preferibile all’inerzia e<l al quietismo che fa ritenere a
tanti cristiani perfetta o per lo meno
non perfezionabile la propria organizzazione ecclesiastica.
Spingendo lo sguardo oltre la zona
considerata dal Papini, ricordiamo
ohe qiialcoéa di simile, anzi di più
drammatico, avvenne per le Chiese
riformate, talché nei loro riguardi a
maggior ragione si poteva temere il
fallimento, se non la fine. Se il dramma fu piuttosto interiore ed ideologico e non registrò avvenimenti spettacolari, non fu pe» questo meno grave.
Alle dichiarazioni di guerra idrolngicu Roma ha in ogni tempo opposto la più ferma intransigenza, areettando la lotta e combattendo sirelinamente.
E’ certo che le Chiese hanno bisogno di aggiornare i loro sistemi per
portare la Parola della Fede a certi
strati della umanità contemporanea,
ma il dichiarare esaurito o fallito il
dine Spirituale da questa volontà di
« camminare con i tempi » e in simili circostanze f’atteggiamento di Roma fu più biblioo di quello riformato.
Fatto sta che, durante il periodo rievocato dal Papini, le Chiese evangeliche s’inquinarono di razionalismo.
L’ambizione di mantenersi à la page,
la paura di passare per parrucconi,
forse anche il fascino conferito alle
nuove dbttrine dalla condanna di Roma, orientarono verso di esse professori e studenti.
civiltà mediterranea un patrimonio
di esperienze e di valori di cui venti
secoli di storia sembrano rum aver ancora spiegato fino all’esaurimento le
intime risorse ». Parole più che mai
attuali.
V
e rs 0 un ri sveglio
La Chiesa Valdese non sfuggì alla
sorte comune; i suoi pastori riportavano dagli studi compiuti all’estero
1 infezione razionalirtica, «osi che nei
primi decenni dell’800 la nostra Chic,
sa presentava il triste spettacolo di
miseria materiale e spirituale che
riferiscono i visitatori stranieri del
tempo.
Le dottrine umane vamio e vengono, ma «■ la Parola del Signore dura
in eterno ». Quindi non sincretismi,
non superamenti, non evasioni fuori
dei limiti diella Rivelazione, incommensurabile ed irmsauribile in sé
stessa, ma approfondimento in essa
e soprai ulto Fede, fede orante ed oncrante, anche se meno raziocinante.
I
L E
Ed ecco sorgere da parecchie parti i profeti che richiameranno le Chic,
se alla loro vera missione che non è
quella di diffondere tra gli uomini la
luce intellettuale : ecco i « Risvegli »
riportare nelle Chiese lo Spirito da
esse posto in oblio.
* Je parle toutes les langues sous le
soleil et je pénètre aux quatre coins
du monde.
apporte les bonnes runtvelles^ la
joie et la paix à toute l’humanité.
Cosi oggi un nuovo Risveglio potrà
indicare alle -Chiese evangeliche ancora perplesse la loro via. Che la necessita di un Risveglio sia ormai sentita da molti, che da tante pàrtl’ lo si
prepari, fa ritenere che esso non debba essere lontano. Forse si attuerà
con minore dlrammaticità e subitaneità che nell’800, forse è già in atto,
senza che ce ne rendiamo perfettamente conto. Ma é oerto che, una
volta avvenuto il Risveglio, le Chiese
sapranno inserirsi nella vita senza
enir meno alla propria missione che
la anche un aspetto sociale, ma non
è esclusivamente sociale. Lo spirito
saprà suggerire quelle riforme liturgiche o amministrative ohe potranno
accrescere refficienza della predicazione, ma la sostanza del messaggio
portato dalle Chiese é immutabile e
rimane più che sufficiente a soddisfare i bisogni spirituali di qualsiasi
epoca.
Scriveva il Ruonaiiitj dieci anni or
sono: « Il Cristianesimo ha dato alla
• Je suis Vennemie de toute ignorance de tout esclavage et l alliée de la
lumière et de la liberté.
* J’ai le pouvoir'^de
de l’homme, d’appr
f tß Vision
timents et d’enrichir sa litefe 4.*' *
® Je suis une amie véritable, une sage conseillère et un guide sûr.
• Je suis aussi silencieuse que l’air,
aussi soupie et puissante que le courant électrique, et je suis aussi endurante que les neiges éternelles.
® Je suis le pain de vie avec le message du salut pour chaque âme perdue.
JE SUIS LA BIBLE.
fa’ Chiese evangeliche, non cosi
irrigidite in armature dogmatiche,
cercarono spesso dei compromessi, si
avvicinarono con non dissimulata
simpatia agli avversari, se non come
organismi ufficiali, almeno da parte di individui o di gruppi ad essi appartenenti. Non si può dire che eonseguisscro vantaggi o progressi di or
COMUNICATO
Sa Zavola Valdese, al fine di promuovere la preparazione dì pastori e di insegnanii, isfifutsce borse
di studio, due a retta compieta e due a nfezza retta,
per soggiorni (vitto e alloggio') presso i Convitti di torre
yellice e di J?omaretfo, per facilitare ai giovani assegnatari la frequenza presso il Collegio Valdese o la
Scuola Satina.
tali borse sono rinnovabili di anno in anno, previo
accertamento detta condotta e dei profitto.
Se domande vanno inviate al f/toderatore della tavola Valdese entro il 15 Suglio, corredate dal titolo di
studio del richiedente e da una presentazione dei (pastore
della Comunità atta quale il richiedente appartiene.
yer ulteriori informazioni rivolgersi al J)irettore del
Convitto in torre pellice.
poma, 26 j^prite 1949.
Jl f/Ìoderatore delta tavola Valdese :
Çuglieimo dèi pesté.
2
L ECO DBLLE VALU VALDESI
FESTA DEL
In spagnolo si chiama « fiesta de la
ooseoha »..e si celebra di soljto in febbraio o m^zo. Alcuni la chiamano
a festa di gratitudine » ed infatti quello è il suo scopo ; esprimere con un
culto, con una festa e con delle offerte
la gratitudine dei credenti a Colui che
ha loro concesso un buon raccolto.
Qui la mietitura avviene in dicembre 0 gennaio ; subito dopo vifene il raccolto del lino e più tardi quello del
« mani ». o nocciolina americana, che
è coltivato in alcune delle nostre colonie per ricavarne l’olio; allo stesso scopo si coltiva anche il girasole in grandi estensioni.
Quando tutti questi raccolti sono terminati si celebra appunto la festa che
ne porta il nome. Quest’anno ho assistito a tre di queste feste: a Colonia
Vaidense, a Nueva Vaidense e ad Arroyo Negro. In questa ultima local.tù
esiste una Chiesa valdese che comprende una quarantina di famìglie e
che celebrò la sua festa del raccolto al
principio di febbraio.
Quasi tutte le fam glie della Ch’est
si radunarono in un pomeriggio di sabato nei dintorni di una vecchia e
grande casa, disabitata da alcuni anni.
Sarebbe stato bello poter celebrare la
festa nella <*:esa, ma nei dintorni del
tempio non vi è nè pozzo nè alberi, .2
passare un pomeriggio d’estate al sole
e senz’acqua non è possibile. Fu dunque
scelto il bosco di « paraísos » (i soli
alberi che resistono alle cavallette) della casa Planchón. La festa cominciò
verso le quattro del pomeriggio con un
culto all aperto nel quale, attraverso la
pred;cazione e gli inni, risuonarono le
note della riconoscenza, de!|a gioia e
della CMisacrazione a Dio,
pratori sono abbastanza disposti a largheggiare, ma naturalmente bisogna
incoraggiarli ed allora se il c( rematador » riesce con o'Pportuni scherzi o
prese in giro a mettere in competizione due persone o due famìgliie, dato
che nessuno vuol dimostrarsi da meno
dell’altro, le offerte aumentano e gli
oggetti donati possono produrre un
guadagno molto superiore al loro valore.
Quando comincia roscurità si cena
La gente no nè difficile di gusti : avendo abbondanza dj pane e di carne è
più che contenta, e le due cose in questo pa«se abbondano. Alla festa del
raccolto di solito si fa 1’« asado » cioè
l’arrosto, ma è un arrosto speciale, dato ohe si macella una vacca o alcune
pecore, si squartano e si infilzano in
lunghi spiedi che vengono piantati jn
terra intorno ad un falò, dove rimangono a cuocere per varie ore. A volte
si arrostiscono gli animali senza
scuofarji perchè la carne conserva un
sapore migliore.
Alcun;' lettori forse sospireranno pensando che qui la carne è tanto abbondante e in Italia tanto cara : pensino
che ogni medaglia ha il suo rovescio e
che molti sono qui coloro òhe vorrebbero mangiare frutta e verdura, non
togliersi un gusto, ma per la loro salute, e che hanno serie difficoltà per
t.'ovarne.
gere, con le ruote alte, che possano
passare a guado i torrenti e non impantanarsi nel fango. Qui tutti hanno
la macchiìna, ma macchine vecchie come quelle che si vedono in certe campagne uruguayane in Italia non ne ho
viste mai.
Alla luce dei fari -termina la festa :
qualcuno intona una canzone, ma nessuno fa coro. Alcuni 'hanno imparato;
« Là-haut, sur la montagne, était un
vieux chalet... » e proviamo a cantarlo insieme, ma gli. altri continuano a
conversare ad alta voce. Penso Che
qui i Valdesi hanno peixiuto rabitudine
del canto, e presto mi rendo conto del
perchè strette di mano, saluti, « Hasta manana », e ciascuno nella sua auto se ne va a casa per conto suo. A Torre Penice il migliore esercizio di canto
era quello che si faceva dopo rUnione
lungo la (( bialera » 0 su per la provinciale fino al a Rio Cros », ma qui
dopo Id Hunoine c’è un gran rumore di
motori e... addio canto!
E, cosi nello sconquassato veicolo di
un mentbro del 'Concistoro torniamo
a-lla casa che Oli ospita per qualche
giorno,¿e, p©r risparmiare tempo, attraversiiamo di corsa immensi pascoli :
di quando in quando Vediamo scappare una lepre e a tratti una buca più
profonda delle altre ci manda a sbattere la testa nella cappotta deÌPauto,
Poco prima df arrivare ho una strana
impressione : sembra di vedere le luci
di una grande città in lontananza, ma
è un’Ilusione, sono oentjnaia e centinaia di pecore i cui occhi brillano nell’oscurità; qualcuna rimane abbagliata
dai fari e galoppa follemente nel fascio
i luce 'Per qualche minuto prima di
'ascondersi' nella notte.
E questa è stata la mia priba « festa
del raccolto » in Uruguay.
Aido Comba.
Ringraziamo il Post. A. Comba per
questa sua corrispondenza sud-americana e gli rivolgiamo un caldo invito «
proseguire.
Red.
La voce delle Comunità
BOÖBIO PELLICE
Strana illuminazione
Dopo il culto, mentre ciascuno consumava rinfreschi e doW all’ombra
del boschetto, si potevano ammirare
sotto 11 porticato della casa tutti gli oggetti donatj dalle famglie della chiesa
ed esposti per la vendita : da una parte
i lavori a maglia ed altri oggetti di vestierio, poi un banco con dolciumi e.
specialità Htstronomiche ; p;« oltre, in
terra, j pretti agr coli : saochf di grano e di lino, legumi ecc., e a cinquanta metri dalla casa, in un apposito recinto, stavano i doni maggiori, ossia gli
animali; quest’anno c’erano sette vitelli e giovenche ed un cerio numero
di pecore.
Vendita all’asta
Trascorsa l’ora del rinfresco si pass.a
alla vendita : alcune cose si possoj;o
comprare a prezzo fisso, ma la maggior
parte dei dmh si vende all’asta, secondo un’abitudine molto diffusa nel paese; si capisce qu'ndi come il successo
della festa dipenda in buona parte dalla presenza di spirito, dall’abiiità e dall’umorismo del « rematador ». cioè di
colui che dirige l’asta. Trattandosi di
una vendita di beneficenza tutti i com
Ad Arroyo Negro le vendite avevano durato a lungo e la notte ci sorprese a metà della cena. Non era il caso di
pensare alla luce elettrica, poiché qui,
in camf)agna, date le grandi distanze,
non esìste una rete elettrica, e ciascuno, per conto suo, cerca di ottenere 1*
luce con un mulino a vento, una piccola dinamo e delle batterie ; ma la casa dove eravamo essendo disabitata aveva le batterie ormai scariche e fuori
USO; due lumi a gas di benzina, che erano Stati portati per ogni evenienza
non,funzionarono a dovere e si dovette ricorrere a un sistema di fortuna :
far convergere sulle tavole della gente
che satva cenando la luce dei fari delle
automobili dei convenuti; era un’illuminazione abbagliante e strana, che
dava l’impressione di essere su un palcoscenico.
Molte erano le automobili perchè la
maggioranza delle famiglie della colonia ne possiede; ma qui l’auto non è un
lusso, è una necessità. Ad Arroyo Negro c’è un solo negozio, al centro della colonia, e coloro che ne abitano gli
estremi stanno a più di dieci kilometri
d; distanza, e se vogliono trovare un
medico allora i kilometri da percorrere
diventano parecchie decine.
A Montevideo ed in altre città ci sono dei moderni macchinoni nord-americani, ma qui in campagna... non servono. Qui c’è bisogno di macchine leg
* Sono stati uniti in matrimonio :
il 16 aprile Orof Giovanini Daniele è
Oatalin Enriohett-a; il 23 delio stesso
mese Bostagtnol Davide e Pontet Ma^ia; Eavat Stefano e Baridon Aldina.
Auguri di felicità nel Signore.
* li lavoro 'delle Madri ricevette la
sua ricompensa il 10 aprile nella vendita di beneficenza che ebbe un esito
lusinghiero.
PINEROLO
Domenica, 8 Alaggio, un breve
culto darà inizio all’Assemblea di
Chiesa, convocata per esaminare alcuni importanti argomenti all’ordine
del giorno.
I membri della comunità sono
pregati di interve|iàre aU’Assemblea
che attende da loro un atto di presenza ed un segno di vivo interessamento.
fatta con molita acoumteoza, 'ha potuto
oonatataro uua normale situazione spi.
rituale e iwidersi conto in pari tempo
doLla gravi'tà dei .problenxi sociali del
posto. Nel giro d’uu solo anuo, ha fatto osservane il Dr. Meynet, m una sua
esposizione chiara e dettagliata alla
oomimissiarue, più di lOO rorenghi sono
emigrati e si prevede «he nel giro di
pochi anali la popolazione diimiaiuirà
ancora di molto. Lo afuttamento' delle
riaorse l'ooali potrebbe ovviare in parte
al grave inconveniente, ma i mezzi
mancane iper iniziare i lavori.
■Siaimo stati lieti della visita della
commissione e idnigiraziamo molto il
Dr. Ricca per il suo messaggio ed il
Dr. Italo iMathieu per lo studio esposto airassemiblea di Chiesa.
BORA'
E’ stata molto gradita la visita della Oommisaione Distrettuale, compo.
sta dal capodistretto dr. Alberto Rie.
ca e dal vioepresi'dente dr. Italo Ma.
thieu. Sono saliti da noi la dome"ira
delle Palme ed hanno rdvOlto eeldi
messaggi alla scuole dooneni,;ai( a)
culto e in una riunione pomeridiana,
composta dai reaponsabili della, chic.sa. Dopo il culto, il Dr. Italo Mathieu
ha esposto uno studio molto interes.
.sante sulla collaborazione laica che è
stato seguito attenitaiilente 'dall’ass-"'mblea. Alcuni fratelli humno contribui.
to alla discussione su quel tema, così
attuale. La visita della Commissione,
III culto di Pasqua, solenne come
sempre, affollatissimo come non mai,
ci ha dato l’apportamità di rivolgere
un "messaggio speciale 'per la comunità
dei fedeli, dei dispersi, degtlij amici
lontani e aocorsii in tal© occasione.
In tale occE^ion© abbiamo battezzato
il bimibo Odin Walter dii Alberto. Il
Signore comoeda ai genitori di far te.
sono delle ewrtazkimii ricevute.
I banchi idei confenmandi erano vuo.
ti quest’anno. Neppure U'n cateoumeno risultava iscritto 'all quarto anno e
quindi neppure uno ha fatto il suo in.
grosso nella chitìsa. Una nota di tri.
stozza per la comunità tutta ohe vede
assottigliarsi 1© file a poco a poco.
L’Uiniione giovanile, l’Unione delle
madri e la scuola domenicale hanno esprfssso la loro viva gioia alla moglie
del Pastore, in occasione della sua ve.
nuta a Rorà, Una recita dej giovani,
un rioevimiento solenne delle madri e
L\ BIBBIA, LIBRO ISPIBJLTO
Possiamo noi ora intendere per ispirazione della ScriUnra qualcosa
di diverso, così dall ispirazione letterale di una certa ortodossia, come
da quella secolarizzata, in cui si confonde lo Spirito di Dio con lo spirito dell’uomo?
Possiamo trovare una risposta a queste domande, soltanto considerandn la Bibbia come testimonianza umana di Dio. Non dobbiamo
cioè mai perdere di vista il suo duplice carattere di libro umano-divino.
Libro veraipente umano, cioè scritto da uomini vissuti in dati tempi
ed ambienti, influenzati da correnti disparate; ma da uomini che non
parlano d4 sè, delle loro esperienze, ma di Dio; del Dio rivelato in
Cristo.
Gesù Cristo è apparso sotto molti aspetti : alcvini hanno salutato in lui
un profeta, altri Elia, precursore del Messia, altri lo hanno compianto
come un pazzo (ì suoi stessi parenti!) altri lo hanno odiato come un
bestemmiatore. Gesù è dunque apparso come il Messia discusso e discutibile: senza forza, eppure dotato di forza, senza autorità, eppure
parlando con autorità, indifeso eppure difeso, disprezzato eppure ispirando timore. Da ehi, come viene egli riconosciuto nella sua verità ?
Da Pietro, che esclama: k Tu sei il Cristo il Figliuolo dell’Iddio vivente ». E il Signore, pieno di giubilo; « Tu sei .bealo, Simone, figlino!
di Giona, perchè non la carne ed il sangue ti hanno rivelato questo,
ma il Padre mio, che è nei cieli » (Matt. 16, 16-17).
Tencaido presente l’umanità della Bibbia, non cesseremo di credere
alla ispirazione di essa, perchè le scoperte archeologiche ci possono
dimostrare che una città era posta più a nord O più a sud della posizione attribuitale dallo scrittore biblico, nè perchè l’età dei patriarchi
può essere discussa, nè perchè è dimostrato che alcune citazioni profetiche hanno modificato coti le loro influenze qualche dettaglio dei racconti della vita di Gesù.
{/ispirazione dei libri sacri significa che essi sono stati scritti da
uomini, nei quali lo Spirito Santo ha operalo, perchè scrivessero quanto è utile per la nostra salvezza. Il testimone scrive quanto vexle: vi
pOMono ^eere inesattezze, incomprensione da parte sua, questo non
pregiudica il centro essenziale e la verità della sua testimonianzia.
Vi è, in fondo, una analogia, fra il « destino » di Gesù Cristo e il
« destino » della Bibbia, Ai suoi contemporanei ed in tutti i secoli
Quando riaffermiamo che il criterio decisivo per riconoscere la
Bibbia come Parola di Dio è lo Spirito Santo non to facciamo per sfuggire da una via senza uscita, nè per evitare l’asprezza delle varie
questioni filologiche, critiche, storiche, che vi incontriamo e
neppure per una simpatia sentimentale per le affermazioni (Hella Riforma. Lo riaffermiamo, perchè la nostra situazione umana non ha
cambiato : siamo, come Pietro, carne sangue, ohe non comprende le
vie di Dio, Anche quando le varie questioni letterarie e storiche fossero
eliminale, la fede noti sorgerebbe automaticamente per questo. Come
noi, cosi anche il Cristo non ha mutato: le testimonianze a lui rivolle
e le sue parole po.ssono ancora suonare ineomprensibili e strane, o nobili e vere agli orecchi degli nomini, come avvenne per i primi, che
le udirono. E neppure ha mutato lo Spirito di Dio; egli continua a
riportare gli uomini a (quella Parola per suggellarla nei loro cuori come
la Parola di verità.
(Dal libro <rZ.a ßihbia e il ,<no messaggio » di recente pnbblic.) Carlo Gay
una graiziosissima recita dei bimbi
hamno dato Toocasiane dii offrir© un
ricordo anolto apprezzato agli aposi no.
velli. Il Pastore © Ja »ua cooieorte rim.
graziano vivaiment© tutta la chiosa,
»pecdaknén't© la iSigmóri'na Toaim per
i’Union© didle madri, il maestro Oiaan.
bellotti e s’aiaziano Aldo Tourn per
r Unione giovanile © 1© monitrici Le.
tizia Boero Boi © Luciaoia Mordi per
quanto hamno fatto nella preparazione
del ricevimento.
FESTA DI CANTO
Domenica, 8 Alaggio, alle ore 15
avrà luogo a Luserua S, Giovanni
la Festa di Canto delle Corali della
Valle del Pellice.
Le Corali sono convocate per le
ore 14.15 nella Sala Albarin.
COIVIUNICt^TO
L’Union© Artigiana di Torino e
Proviinciia ha istituito un recapito
periodico settimanale in Pinerolo con
sede provvisoria in Via 'del Pino n.
11 (presso il Big. Rio Giuseppp© . i.
drauiico) Tel. 557.
Tutti i sabati mattina un fu'nzionario ideirUniome sarà prieseinte loer
assister© gli artigiani in ogni loro
pratica e per iraocogliere le iscrizioni.
Gli artigiani già iscritti per Tanno
iin corso ad àltra Associazione ncov“.
ranno il camilMo idelila tessera.
Quianto P'ri'ma TAssoedazione istituì,
rà un proprio riecapito anch© a lorrc
Pellice per 'rendere più comodi Tas.
sistenza agli artigiani della vaJlati.
Dir. Reap. Ermanno Roatan
Tipografia Alpina - Torre Pellice
Dr. DANIiLl DOCHAT
riceve in Torrc Pellice
(viale Mazzini num. 10)
Lunadl e v^narili dalle
ore 10 alle 12
a Torino riceve gii altri
giorni^ dalle ore 14,30 alle
ore J6,w0, in via BerthoK
let» 36 (ospedale evangelico)
SA H T O R I A
Arturo {alna
TORINO
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U. D. Beri
(Camminare insieme
Problemi di vita famigliare
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