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DELLE mLLT VALDESI
Eiljliptíca VaHsse
(Torino) TOTHIT
Settimanale
della Chiesa faldeae
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anna LXXXVII - N. 36 ABBONAMENTI y Eco: L. l.OOO per l’interno Eco 6
Una copia !-• 30
Eco c La Luce: L. 1^ per rinterno | Spediz. abb. postale - II Grappo I TORRE PELLICE, 13 Settembre 1957
L. 2.000 per l’estero | Cambio d’indirizzo Lire 40,— I Ammin. Claudiana Torre Pelliee - C.C.P. 2-17557
SINODO VALDESE 1957
iV‘
^on per "tradizione diciamo che il Sinodo di quest’anno è stato interessante e vivo. Merito ne va alla Commissione d’esame (formata dai
pastori Davide Cielo e Paolo Marauda e dcd Membri laici dott. Aldo
Rihet e avv. Ettore Serafino) che ha presentato la sua controrelazione
sull'operaio della Tavola e della Facoltà di Teologia in modo chiaro e
conciso, facilitando lo svolgersi dei lavori. Ma molto merito ne va pure
al Seggio, e in particolare al presidente, post. E. Rostan, che li ha diretti
in modo energico quanto brioso: l’humor, quand’è controllato e fine e
non senza carità, può essere profondamente corroborante. D’altra parte
i membri del Sinodo hanno partecipato con interesse ed impegno a ciò
che si dibatteva: la frequenza è stata per lo più buona, considerando il
ritmo piuttosto intenso dei lavori (vi sono state due sedute sinodali serali. oltre a ciucila in cui .si .sono ascoltati i delegati esteri); è però deplorevole il progressivo assenteismo nell’ultima seduta (alle ultime votazioni
ha partecipato il 45% dei membri del Sinodo!); relativamente pochi gli
inierventi inconcludenti o prolissi. Questa maggiore concretezza dei lavori .sinodali è infine dovuta pure al nuovo metodo di lavoro verso cui ci
stiamo avviando, estendendolo (poiché è già in uso per quel che riguarda
l'operato della Tavola, della Facoltà di Teologia e della CIOV) a tutti gli
aspetti della vita ecclesiastica, anche nei particolari: l’affidare a commissioni di studio resame di un determinato problema, in modo che mn si
discuta su di un tema non conosciuto, ma in base ad una relazione accuratamente .studiata. Questo metodo non infirma minimamentè l'autorità
de! .Sinodo.
Vocazioni e Ministeri nella Chiesa
Nella vita della Chiesa e nell’opera di evangelizzazione ci si trova pure di fronte ad un problema di uomini : per quanto il Corpo pastorale
non sia mai stato così numeroso come quest’anno, rimane sempre inferiore alle richieste, che si moltiplicano, in Italia ed all’estero. Inoltre,
come appare dalla relazione della
Facoltà di Teologia e dalla controrelazione, il numero di studenti vaidesi che si preparino ad esercitare
il ministero della Parola nella nostra
Chiesa è diminuito gravemente in
questi ultimi anni.
Una Commissione, presieduta dal
Prof. G. Miegge, era stata incaricata dallo scorso Sinodo dello studio
del problema delle vocazioni pastorali, e ne ha riferito al Sinodo. Essa
contesta anzitutto la legittimità dell’opinione di alcuni secondo cui la
scarsezza di vocazioni pastorali sarebbe dovuta alla impostazione attuale degli studi teologici; nessuno
studente serio è stato fermato dalla
Vila ecclesìaslica ed [vangelioazìone
E’ stato detto a più riprese che il
Sinodo aveva una nota decisamente
ottimistica. Si è trattato, forse, di quella vivacità cui si accennava sopra,
con una vena umoristica; ma ci pare
che sia troppo parlare di ottimismo,
quando la relazione della Tavola e la
controrelazione della Commissione di
esame ci hanno posti ben chiaramente di fronte a situazioni gravi : riprendendo le relazioni delle Conferenze
distrettuali, e stata lamentata scarsissima frequenza ai culti nel 1° Distretto; mancanza di calore e di vita nelle
comunità del II» e 111° Distretto; scarsa collaborazione, mimetismo religioso, incostanza in quelle del IV” e V”
Distretto. Sono giudizi d’insieme, che
non devono farci dimenticare l’inaugurazione del Tempio di Colleferro,
la posa della prima pietra di quello
di S. Secondo ed il progetto di quello
di Frali; le nuove possibilità alla periferia di Torino ed a S. Giovanni (Airali); l’impegno fecondo di alcuni
gruppi del Vangelo; il rinnovato interesse per il lavoro delle Scuole Domenicali e per l’opera fra i giovani; il
segreto e profondo lavoro di rinnovamento biblico che viene tentato nelle
Chiese, diretto da una Commissione
biblica attiva e piena di iniziative; ma
giudizi che non devono essere dimenticati in un’illusoria euforia.
In fondo, lo specchio migliore della
nostra vita ecclesiastica e della nostra
evangelizzazione (sono, in realtà, una
cosa sola) è la reazione che suscitiamo
nel nostro paese. Ebbene, citiamo la
relazione della Tavola : « Se dovessimo giudicare da quello che si stampa
e si dice di noi, si dovrebbe concludere che la nostra presenza è scarsamente avvertita e che la nostra azione
evangelistica lo è ancor meno. Anche
quei periodici che hanno dimostrato
di essere molto sensibili ai problemi
di rapporto fra Chiesa e Stato, di invadenza confessionale, di integralismo
cattolico, non guardano in fondo a noi
come ad una alternativa spirituale da
contrapporre ». E’ un grave giudizio,
che mette in questione tutto il senso
della nostra presenza in Italia; tanto
più seriamente in quanto quel proces
so di allargamento della libertà religiosa, iniziato nel 1848 dando un impulso alla nostra testimonianza evangelica, ha segnato una nuova tappa
con la nota decisione della Corte Costituzionale che ha abrogato parzialmente l’art. 25 della Legge di P. S.
Fra il conforrqismo della massa e
l’anticlericalismo di un piccolo numero di resistenti, non siamo ancora riusciti a separarci nettamente, agli occhi
della gente, dal proselitismo delle sette, ed a far sentire la nostra alternativa di Chiesa riformata che vive della Parola, ma in tutti i campi della
vita. In base ad un o. d. g. della Conferenza Distrettuale di Milano, si è
avuta un’interessante discussione sul
problema dei nostri rapporti col Cattolicesimo; se le idee non sono ancora
sempre sufficientemente chiare, è però
apparsa dalla discussione la necessità
Gli Uffici
della Tavola
Il Sinodo si è rallegrato vivamente per l’efficienza dell’Ufficio Legale,
che ha facilitato i contatti con le Autorità dello Stato centrali .e periferiche e che ha fornito alle comunità
quella consulenza tecnica di cui hanno avuto bisogno; come pure di
quella dell’Ufficio Tecnico, che ha anch’esso svolto una massa di lavoro
notevole, nella cura dei nostri stabili
esercitata in modo più organico e sistematico. Ai loro titolari, Dr. G.
Peyrot e Ing. V. Ravazzini il Sinodo
ha espresso la sua riconoscenza. Anche il Servizio di Documentazione e
d’informazione, diretto dal past. N.
Giampiccoli si è manifestato come
un utile strumento in Italia e per
l’estero: si è per ora dovuto limitare
assai nel suo lavoro, ma se ne auspica vivamente lo sviluppo, possibilmente associandolo, come propone la
Commissione d’esame, all’organo di
stampa unificato, secondo l’orientamento assunto dal Sinodo al riguardo.
di informare l’opinione pubblica ecumenica di quel che è il Cattolicesimo
della S. Sede, e d’altra parte ^ per
quanto in tono minore — la necessità
di ripensare in senso ecumenico la
nostra posizione davanti al Cristianesimo Cattolico. E’ stato votato il seguente o. d. g. :
Il Sinodo dà mandato al Seggio di nominar e una Commissione di studio che riferisca alla
sessione del 1958 sul tema della
nostra posizione di evangelici di
fronte al Cattolicesimo romano
con particolare riferimento alla
nostra testimonianza in Italia ed
alfa attuale problematica del
movimento ecumenico.
Il risultato di detta indagine
verrà in seguito proposto allo
studio delle Assemblee di Chiesa e delle Conferenzie Distrettuali.
In tema di evangelizzazione la discussione si è pure fermata, con interventi interessanti, sul problema essenziale dei criteri da seguire nell’accettazione dei nuovi membri di Chiesa,
problema dibattuto anche ultimamente sulle nostre colonne; si sono alternati sostenitori del « lassismo » e del
rigorismo, pur con la riserva di togliere a questi termini ogni, estremismo. Non si è giunti ad alcuna decisione, ma, se la nostra opinione in materia non deforma la visione, ci pare
che il Sinodo tendesse ad un serio vaglio della conoscenza biblica di coloro che domandano di unirsi a noi, pur
con uno spirito di grande carità.
Ancora una volta abbiamo sentito
l’urgenza di un approfondimento biblico; è lì la radice di ogni rinnovamento, perseguito nella predicazione,
nell’istruzione catechetica, nella cura
d’anime, ma altrettanto nel lavoro
delle Unioni giovanili, nella ricerca
personale o comunitaria, seria, costante, sistematica: parola d’ordine per
l’anno che si è iniziato, per ogni Valdese come per ogni comunità, per ogni
pastore come per ogni « responsabile ».
loro difficoltà. E’ essenziale la preparazione di un Corpo pastorale ad
alto livello cidturale. Se relativamente scarso è stato negli ultimi anni l’afflusso di studenti dalle Valli,
ciò sarebbe dovuto, almeno per le
Chiese montane, a ragioni più sociologiche ed economiche che religiose,
in quanto i ragazzi si fermano spesso
ad un’istruzione primaria, o si avviano verslo occupazioni tecniche.
Riconosciamo che questo fattore ha
il suo peso, e rimandiamo a quanto
detto nel paragrafo relativo alla nostra Istruzione secondaria; ma non
crediamo che la scarsezza di vocazioni sia un jiroblema ecclesiastico
così elusibile : si tratta senza dubbio
di un segno di carenza di fede.
Ma accanto al problema delle vocazioni pastorali in senso proprio,
vi è quello di « come accogliere e
convogliare al servizio della Chiesa
altre vocazioni, di indiscutibile serietà e valore, che per qualsiasi ragione non possano essere avviate
agli studi teologici ». Si tratta anzitutto di rivalutare ed incoraggiare i
ministeri laici, affinchè il proclamato principio del sacerdcndo universale non rimanga, appunto, un bel
« principio » teorico. Inoltre, di
fronte al problema degli Anziani
evangelisti, si manifesta ancora una
volta in Sinodo una grande perplessità: il loro « carisma » (ministero)
non è ancora sufficientemente chiarito, e di conseguenza la loro situazione giuridica nell’ambito della
Chiesa; si impone un serio studio
ecclesiologico che ripensi biblicamente tutta la questione dei ministeri. Viene vivamente auspicata la
costituzione di una Scuola teologica
per Evangelisti, che li fornisca di
« una preparazione più semplice,
ma non inadeguala al ministero ».
La discussione sfocia in un o. d. g.
che è quello presentato daUa Commissione, leggermente ritoccato, e
che merita di essere valutato seriamente, punto per punto;
Il Sinodo, riconoscente e fiducioso per le trocazioni che
il Signore continua a suscitare
nella Sua Opera, invitta In
Chiesa a fare delle vocazioni
pastorali un oggetto di continua preghiera nelle famiglie e
nei culti; raccomanda che il
problema delle vocazioni pastorali sia mantenuto vivo nella istruzione dei catecumeni,
nelle Unioni giovanili, nella
cura d’anime e per mezzo della stampa; invita le Chiese,
la Tavola ed il Consiglio della
Facoltà di Teologia a dare
particolare rilievo, a questo
fine, alla domenica della Facoltà; esprime il suo compiacimento per la decisione della
Conferenza del I" Distretto di
promuovere l’istituzione di
borse di studio per le scuole
secondarie, e raccomanda alla
Chiesa tutta di procedere arditamente per questa via; rivolge un pensiero di gratitudine
a tutti i fratelli che in varie
guise collaborano volenterosamente, nelle loro progressioni
laiche o accanto ad esse, all’opera della Chiesa ed invita la
Chiesa a promuovere sempre
meglio questa preziosa collaborazione; ricorda olla Chiesa l’opera fedele dei suoi Anziani evangelisti, e invita il
Seggio a nominare una Commissione che studi le modalità
della formazione degli Anziani
evangelisti e ne riferisca al
prossimo Sinodo.
E' morto Gaetano Salvemini
Dopo Piero Calamandrei, che anche il Sinodo ha ricordato come un
amico che è ' stato al nostro fianco
nella lotta per la libertà di coscienza nel nostro paese, si è ora spento
Gaetano Salvemini, storico e politico insigne. Vediamo con preoccupazione scomparire queste figure nonconformiste dcdla scena politica e
culturale italiana, poiché non pare
che i vuoti siano riempiti... Salvemini non fu forse quello che potremmo chiamare un nostro ” amico
troppo il clericalismo aveva reagito
su di lui rendendolo incapace di valutare la pienezza di una vita cristiana che si esplica in tutti gli aspetti
dell’esistenza. Di fede socialista salda, ma indi fendente, ” di tipo individuale ”, com’è stato scritto di lui,
fu tra gli interventisti democratici
nel ’15, ma immediatamente sentì il
pericolo del nazionalismo, e denunciò T avventura dannunziana a Fiume. Fu fin dal principio un oppositore del fascismo, il che gli valse la
prigione e pei l’esilio, trascorso soprattutto in America, dove ricoprì
la cattedra di storia della civiltà italiana nell’università di Harvard: con
il suo insegnamento e con le sue opere storico-politiche contribuì a far
riconoscere che non si poteva identificare del tutto Italia e fascismo. La
Resistenza gli diede ragione; ma,
tornato in Italia, fu fra coloro che
continuarono fa lotta affinchè ad
una dittatura non se ne sostituisse
un’altra, quella dell’integralismo cattolico-romano. Nel contrasto che oppone clericali e laici, nel senso profano che questa parola ha assunto,
egli è stato senza dubbio una figura
di primo piano; e elidiamo onore
al suo anelito di libertà, alla sua dirittura, alla formatività della sua figura. Ma ci chiediamo, sentendo gravemente la responsabilità della nostra presenza protestante nel nostro
paese, se l’anticonformismo di tanti
” laici ” nostrani, per mancanza di
una testimonianza cristiana concreta
ma libera, non scivoli troppo facilmente in un conformismo anticlericale che pulì, a lungo andare, rivelarsi altrettanto sterile. La domanda
che figure come quella di Gaetano
Salvemini, proprio nella loro serietà, pongono al Protestantesimo italiano è, forse inconscia, questa: è
possibile che in Italia, oggi ancora,
non si possa essere che beghini o
mangiapreti?
2
2 —
tiTCO Draui VAIXl YAliDBSI
Facoltà Valdese di Teologia
Sia la relazione che la controrelazione mettono in evidenza la stima crescente incontrata dalla nostra
Facoltà nel mondo ecumenico. Ne
sono segno i dottorati honoris causa concessi quest’anno al prof. G.
Miegge dalle Facoltà Teologiche di
St. Andrew e di Lipsia, ed al prof.
V. Suhilia dalla Facoltà di Teologia
di Parigi, nonché l’invito a tenere
corsi in alcune Università olandesi,
rivolto al prof. V. Vinay. Ne sono
pure segno le visite di amici vecchi
e nuovi, che rappresentano vere autorità nel campo della scienza teologica, fra cui ricordiamo in particolare il prof. O. Cullmann, che ormai da dieci anni presta il suo insegnamento presso la nostra Facoltà,
nel corso della primavera. La Facoltà è, oggi, cf per la Chiesa Valdese
uno dei mezzi più efficienti per i
rapporti con le Chiese dell’estero »,
sia per mezzo dell’opera dei docenti
sia in parte mediante i nostri studenti che vanno a perfezionarsi all’estero.
A questo interesse, indicato pure
dal giungere annuale di studenti
stranieri, da parte del mondo ecumenico, non fa purtroppo riscontro
un pari interesse nella nostra stessa
Chiesa. La Facoltà non è per lo più
sentita come un’opera che interessa
e sta a cuore; e per quanto le cifre
non abbiano sempre un valore assoluto, e la simpatia non si possa contare a somme, la pochezza dei contributi delle Chiese per questo nostro essenziale Istituto resta pur
sempre tristemente indicativa. Ed è
doloroso che per la soluzione del
problema della quarta cattedra, riconosciuta indispensabile dal Sinodo
1955, ma che non ha ancora potuto
trovare attuazione pratica, non si
possa contare sull’impegno delle nostre comunità, ma si debba attendere l’aiuto di amici esteri più interessati: la relazione nota infatti che il
prof. Vinay, nel corso di un giro di
conferenze, « ha interessato personalità delle Facoltà teologiche e del
governo della Chiesa Evangelica di
Renania ad un possibile finanziamento della cattedra per esegesi e
teologia veterotestamentaria presso
la nostra Facoltà ».
Un relativamente piccolo numero
di « amici della Facoltà » ha risposto all’appello sinodale dell’anno
scorso; si auspica che esso si accresca, contemplando anche la possibilità che la quota annua proposta, di
L. 10.000, sia versata da due o più
persone associate. In merito al problema finanziario, il Sinodo si è espresso col seguente o. d. g. :
Il Sinodo ringrazia i donatori esteri e gli amici della Facoltà, esprimendo il voto che
vieppiù numerosi siano coloro che faranno parte di questo sodalizio; ricorda inoltre
alle comunità valdesi la loro
responsabilità nei confronti
della Facoltà di Teologia, onde sostenere l’opera con contributi finanziari più adeguati.
Per quel che riguarda gli studiti
rimandiamo a quanto detto in merito alle voeazioni pastorali. Il loro
piccolo numero desta preoccupazioni serie.
La rivista Protestantesimo ha proseguito coraggiosamente la sua via.
pur fra gravi difficoltà econmniche,
ed ancor più gravi difficoltà dovute
alla mancanza di collaborazione che
impedisce quella apertura a tutti
i problemi della vita e della cultura
di oggi, teologicamente valutati, che
sono nell’universale desiderio e nel
programma redazionale, ma attendono piena attuazione. Tuttavia la
rivista adempie già ora una sua funzione, e non sono mancati apprezzamenti anche ufficiali, laici e cattolici, in Italia ed all’estero.
Ancora in merito alla formazione
teologica, ricordiamo la decisione
presa, per il VI“fDistretto, di considerare sufficienti per l’abilitazione
all’esercizio del ministero pastorale,
il baccellierato ‘feonferito dalla Facoltà di Teo'ogii di Buenos Aires,
considerato equivalente alla Licenza
teologica ,rilasciala dalla Facoltà di
Roma.
La
situazione
I problemi che si vedono e
La nostra stampa
E’ stata notata la ricca attività editoriale della Claudiana, che affianca
anch’essa la campagna biblica; menzione particolare merita quest’anno la
pubblicazione del Dizionario Biblico,
« che è stato accolto con favore anche
al di fuori della nostra Chiesa e che
ha colmato egregiamente una lacuna
esistente » nella nostra letteratura.
Ma il Sinodo si è soffermato soprattutto sul problema della nostra stampa periodica, discutendo lungamente
la relazione presentata da una Commissione sui rapporti fra La Luce,
L’Eco delle Valli e Presenza Cristiana. Dopo aver dato atto ai rispettivi
direttori deU’impegno con cui hanno
sostenuto il compito, e dello sforzo di
Valli Valdesi
problema di fondo
Il Sinodo riprende a questo
proposito l’esame fatto nella
Conferenza Distrettuale di San
Germano; accanto al problema
purtroppo ovunque diffuso, del
progressivo spopolamento delle
zone montane, problema che incide evidentemente anche sulla
vita delle nostre comunità alle
Valli, è stata discussa l’opera di
penetrazione del Cattolicesimo
che sembra conoscere un impulso rinnovato in questi ultimi
tempi, mediante la pressione sui
matrimoni misti, l’occupazione
di case e terreni lasciati dai valligiani valdesi scesi a valle a
cercare una vita meno dura, e
soprattutto con il tentativo di
raggiungere a poco a poco ”i
posti chiave della vita sociale e
politica delle comunità valligiane”; si è pure notato qualche
caso, se non proprio d’intolleranza, comunque di inframmettenza, da parte dell’ufficialità
cattolica.
Però, e di questo va dato atto,
il Sinodo si è reso conto che il
vero problema delle Valli non è
questo; ma, accanto e legato a
quello economico, è un problema di fede. Tutti i problemi che
travagliano^ le nostre Valli si
possono riportare, più o meno
direttamente, ma sempre in profondità, al ¡progressivo allontanamento dà popolo delle Valli,
nel suo inshpme, dalla Parola di
Dio. In questo senso il Sinodo
ha posto con tutto il suo peso
dinanzi ai pastori delle Valli la
necessità di una intensificazione
dell’attività , pastorale, in particolare della cura d’anime, come
predicazione della Parola nelle
famiglie e presso i singoli credenti. Formuliamo l’augurio che
questo avvertimento sia pienamente raccolto; e che a questa
attività pastorale corrisponda
una sincera ricerca da parte dei
membri delle nostre comunità.
Alcuni altri problemi, trattati
a parte, interessano però in maniera prepqnderante le Valli.
Uno di essi! anzi, quello degli
Istituti Ospitalieri, verrà presto
legato più strettamente alla vita
del 1« Distretto.
IsHluH Ospilalieri Valdesi
Sotto la sigla CIOV è nota la Commissione degli Istituti Ospitalieri Vaidesi. La controrelazione della Commissione d’esame ne ha messo in luce
gli aspetti positivi e quelli negativi,
dovuti in buona parte, questi, alla cronica scarsezza di mezzi, ma alcuni dei
quali potrebbero essere ovviati, in
qualche Istituto, con una maggiore
Rapporti con la Chiesa Metodista
Erano presenti alle sedute sinodali
il past. E. Sbaffi, Sovrintendente della
Chiesa Metodista d’Italia, il past. M.
Sbaffi, Sovrintendente designato, ed il
prof. G. Spini: il Sinodo li ha accolti
fraternamente quali delegati ufficiali
del Sinodo Metodista con le stesse
prerogative concesse ai membri con
voce consultiva; ed è stato questo un
segno tangibile della nuova via su cui
si sono avviati i rapporti fra le nostre
due Chiese: riconosciuto per ora inattuabile il progetto di unione organica
(Sinodo ’56) la Tavola, in collaborazione col Comitato Permanente della
Chiesa Metodista, ha proceduto allo
studio di una sempre più profonda
collaborazione fra le due Chiese. E’
stato così formulato un progetto, che
è stato presentato al Sinodo, col fine
di promuovere una collaborazione effettiva fra le due denominazioni, una
opportuna economia di uomini e di
mezzi, nonché il potenziamento dell’opera di testimonianza nel paese. Rimane chiaro che non si prevede chiusura di opere o rinuncia da parte di
una delle denominazioni a posizioni
da essa occupate, ma soltanto una più
razionale distribuzione delle forze pastorali: tutto il progetto è basato sul
rispetto e sulla lealtà alla situazione
denominazionale nelle singole località.
Questo progetto è ancora allo studio, ed il Sinodo, preso atto con alle
grezza della nuova situazione che si
va lentamente creando, dopo una discussione che non ha registrato voci
contrarie, ha votato all’unanimità il
seguente o. d. g. :
Il Sinodo, udite le relazioni
della Tavola e della Commissione d’esame sul progetto di
collaborazione nella cura pastorale e nell’evangelizzazione con
la Chiesa Evangelica Metodista
d’Italia, rallegrandosi per le notevoli possibilità di collaborazione e di testimonianza che il progetto prevede, riconosce la comunione di fede esistente fra la
Chiesa Valdese e la Chiesa Metodista in Italia, nonché la validità del ministero pastorale e
dell’amministrazione dei sacramenti da parte dei pastori dell’una e dell’altra denominazione; dà mandato alla Tavola di
continuare lo studio del progetto, d’intesa con il Comitato Permanente della Chiesa Metodista, dandovi pratica attuazione
e proseguendo in tal modo l’opera iniziata.
Con un ulteriore o. d. g. il Sinodo
ha delegato la Tavola a nominare i
rappresentanti della Chiesa al prossimo Sinodo della Chiesa Metodista
d’Italia.
’’fantasia” al servizio dell’amore, con
più spirito d’iniziativa. E’ stato pure
notato che si impone un coordinamento dell’attività dei nostri tre ospedali
(Torino, Torre Pellice e Ponuaetto),
temiendo a dare’agli ultimi due una
caratteristica particolare (ad es. avere
a Pomwetto un convalescenziario ed
un reparto attrezzato di maternità).
Questo non deve però far dimenticare
l’opera che viene compiuta silenziosamente e fedelmente nei nostri Istituti,
a servizio della nostra gente; ed il Sinodo esprime la sua riconoscenza al
personale che vi presta la propria opera.
Inoltre, poiché questi Istituti interessano in modo preponderante il nostro Distretto, dopo breve discussione
il Sinodo ha accettato una proposta
formulata dalla Commissione d’esame, pure in base ad una richiesta della
Conferenza del F Distretto ed ha votato il seguente o. d. g.;
Il Sinodo dà mandato al Seggio di nominare una Commissione che studi l’opportunità di
demandare alla Conferenza del
I» Distretto, che è tenuta a riferirne a sua volta al Sinodo, l'esame dell’attività ordinaria della CIOV.
Isliluli di Islruzione
Secondaria
Mentre alcuni di essi (la Scuola Media di Torre Pellice e la Scuola Latina di Pomaretto) sono si può dire al
completo, assai scarsa é la frequenza
al Collegio di Torre Pellice; e questo
fatto rende ancora più grave la situazione dei nostri Istituti, già precaria
a causa del progressivo aggravio rappresentato dalla necessita di uniformarsi gradualmente alle disposizioni governative. Anche su questo problema una
Commissione ha riferito, in base allo
studio condotto nel corso dell’anno;
non sono però apparse delle possibilità veramente nuove. Bisogna pure
tener conto del fatto che si é in attesa
che il Ministero della P. I. precisi i
suoi nuovi orientamenti nei confronti
delle scuole pareggiate e parificate.
In sede generale, va rivalutata la
vocazionalità dell’insegnamento nei
nostri Istituti (è stata anche ventilata
la proposta di avere di nuovo dei pastori quali insegnanti; ma questo non
deve assolutamente indebolire la realtà della vixazione che può essere indirizzata ad un insegnante ’’laico”).
D'altra parte, riconoscendo che nessun istituto dì istruzione é economicamente autosufficiente, il Sinodo ha voluto porre tutte le comunità di fronte
alla responsabilità che tutte portano
nei confronti di questa attività essenziale (ricordare il valore delle scuole
evangeliche nell’impulso evangelizzatore in Italia!), votando questo o.d.g.:
Il Sinodo, riaffermando l’importanza della funzione degli
Istituti di istruzione secondaria,
invita le comunità a sostenere
gli Istituti stessi, sia favorendo
la frequenza da parte di un maggior numero di allievi, sia con
un più adeguato contributo finanziario.
Scuola di Agricollura
e di Economia Domeslica
Anche su questo aspetto della nostra attività ecclesiastica ha riferito al
Sinodo urut Commissione, constatando il favore incontrato dalla Scuola
di Economia Domestica, ma la persistente quasi nulla partecipazione alla
Scuola d’Agricoltura. Pensiamo che
questa relazione meriti di essere conosciuta per esteso dai membri delle nostre comunità valligiane, ed in attesa
di riprodurla, riportiamo l’o. d. g. sinodale al riguardo;
Il Sinodo, esaminata e discussa la relazione della Commissione ad referendum circa la
Scuola di Agricoltura e di Economia Domestica, mentre si
compiace del soddisfacente andamento della Scuola di Economia Domestica, deve constatare
che la Scuola di Agricoltura si
è trovata ostacolata neirinserimento nell’economia agricola
delle Valli dalla mancanza persistente di allievi; auspica che la
Scuola di Agricoltura si orienti
verso un’azione di formazione e
di potenziamento dell’agricoltura delle Valli quale cattedra ambulante di agricoltura, adattando parte del podere a campo
sperimentale per determinate
coltivazioni o culture, demandando alla Tavola, in deroga
all’art. 20 degli Atti Sin. 1949
ed in via transitoria, la nomina
di una Commissione.
rinnovamento compiuto per l’Eco, in
ottemperanza alla decisione sinodale
dell’anno scorso, la discussione si è
concentrata sulla proposta della Commissione: giungere, sia pure per gradi, alla fusione o integrazione dei tre
giornali.
Per quanto le modalità di questa
fusione o integrazione non fossero ancora molto chiare, è però chiaro quali
vantaggi detta unificazione porterebbe: l’eliminazione di doppioni o articoli d’informazione necessariameme
simili; il potenziamento della nostra
stampa, se le energie di un redattore
(specie se a pieno impiego) ed il pubblico dei lettori fossero concentrati su
di un unico settimanale; l’utilità di
questo giornale unico per contribuire
ad abbattere quella cortina di ignoranza reciproca che troppo divide le
nostre comunità delle Valli e dell’Evangelizzazione.
D’altra parte, com’è stato notato da
alcuni delegati delle Valli, potrebbe
essere pericoloso, specie in un momento in cui l’Eco pare incontrare rinnovato favore, trasformarlo in un giornale diverso, che non potrebbe più riflettere in pari misura i problemi particolari delle Valli. E’ stato risjX)sto
che si trattava comunque di fusione,
non di « inghiottimento » dell’Eco da
parte di un altro giornale, ed è stata
pure ventilata la possibilità di una
duplice redazione, una per l’Evangelizzazione ed una per le Valli, con alcune pagine in comune ed altre in
proprio.
La discussione, che, come si è detto,
si svolgeva su di un tema che non era
stato ancora studiato abbastanza a
fondo, ha manifestato ancora alcune
riserve, di cui si dovrà tener conto; ma
in complesso il Sinodo si è dichiarato
favorevole all’attuazione graduate di
un piano di unificazione, orientaiidosi
verso l’utilità di consacrare a questo
servizio redazionale una persona a
pieno impiego; al termine della seduta è stato votato il seguente o. d. g.:
Il Sinodo, udita la Cuniinissione sulla stampa, periodicci,. .itivita la Tavola a studiare c\ non
appena possibile, attuare un piano di coordinamento ed iìUegrazione della stampa periodica,
utilizzando, se possibile, a tale
scopo, l’opera a pieno impiego
di una persona qualificaia.
RapporM
ecumenici
La relazione della Commissione di
esame si è rallegrata deH'ampiezza
dei rapporti ecumenici intrattenuti
dalla nostra Chiesa, «i quali non si
limitano alle numerose e reciproche
missioni di predicazioni e di conferenze ed alle varie delegazioni, ma
vanno — a semplice titolo esemplificativo — dalle intense relazioni che
i docenti e gli studenti della P'acoità
di Teologia intrattengono colle altre
Facoltà protestanti, alla collaborazione interdenominazionale nella valorizzazione delle Scuole Domenicali in
Italia, all’impegno che lega ad Agape
amici di ogni paese », per non parlar
re di tutti i Convegni interdenominazionali, degli accordi con le Chiese luterana ed anglicana circa l’uso
di locali di culto, e cosi via
IL CONSIGLIO FEDERALE, quale organo di collaborazione ecumenica, ha reso preziosi servizi, specialmente per quel che riguarda la rappresentanza del Protestantesimo dar
vanti alio Stato; ma rimane ancora
niolto da fare per portarlo ad una
piena efficienza, o per dir meglio bisogna che il senso ecumenico si ap
profondisca nelle nostre Chiese Evangeliche, affinchè il loro organo comune possa esprimere in iniziative
concrete la loro fraternità. E’ stata
co'rnunque auspicata una tempestiva
revisione dell’opera del Culto Radio, per portare al massimo dell’efficienza questa occasione unica di
testimonianza resa al gran pubblico
Italiano.
Quando la tua situazione finanziaria ti preoccupa, non rivolgerti
a uomini di affari : gettati in ginocchio e prega.
Quando sei criticato, non ribellarti: gettati in ginocchio e prega.
Quando sei sovraccarico, lascia il tuo lavoro : gettati in ginocchio
e prega.
Quando 1 uditorio ai culti diminuisce, fai del tuo meglio per far
conoscere le riunioni: poi gettali in ginocchio e prega.
Se incontri successo, loda Dio : poi gettati in ginocchio e prega.
Se incontri insuccessi, confessali a Dio : poi gettati in ginocchio
e prega. (Consigli del direttore di «Gioventù per Cristo»)
3
L’ECO DELUB valli VALDESI
— 3
Situazione
finanziaria
A raffreddare l’illusoria euforia di
un Sinodo che si lasciasse rassicurare dal fatto che le Chiese hanno
raggiunto quest’anno xui aiunento di
contribuzioni di 10 milioni, i membri
dell’Amministrazione sono intervenuti, quasi allarmati, a ricordare che
l’aumento richiesto e considerato indispensabile era però di 13 milioni;
d’altra parte, quel preventivo di 72
milioni, che era stato posto l’anno
scorso come un’esigenza assoluta davanti alla responsabilità delle Chiese, deve essere portato quest’anno a
80 milioni, considerando il progressivo rincaro del costo della vita, e l’estendersi dell’opera. Quale Cassiere
della Tavola il past. Guido Comba ha
illustrato chiaramente il bilancio, ricevendo l’approvazione e il ringrar
zi amento del Sinodo, per la massa
di lavoro compiuto.
Voci laiche hanno ricordato come
la Chiesa, dal 1953 ad oggi, non ha
operato alcun ritocco alle retribu
zioni dei suoi operai.
Ed è stata riaffermata la necessità
che queste retribuzioni vengano assicurate dalle nostre comunità, mentre i doni che continuano a giungere generosi dai nostri amici in Italia
ed all’estero' potrebbero essere veramente impiegati al potenziamento
della nostra opera evangelica nel no.
stro paese, secondo le intenzioni dei
donatori. Si è constatato che ima
maggiore disciplina contributiva,
specie per quanto riguarda le contribiizioni proporzionali ed i versamenti
rateali alla Cassa Centrale, si è manifestata, e ci si è impegnati ad apprcfondirla e diffonderla
La discussione ha portato al seguente odg. :
Il Sinodo Valdese prende atto della migliorata situazione
delle offerte, riconferma la
necessità per le comunità ed i
credenti di perseverare nello
sforzo in atto, tenendo presente che la meta indicata alle
Chiese sin dal 1953, non solo
deve essere ancora raggiunta,
ma, per le accresciute esigenze
dell’opera, occorre sia superata.
Un secondo odg., riferentesi al bi
lancio straordinario, che contempla
le spese per gli stabili e su cui grava
un forte deficit dovuto a spese di
costruzione o ricostruzione fatte dopa la guerra, riconferma la dolorosa
necessità di frenare ogni spesa in
questo senso, (a meno che i fondi
siano assicurati da offerte) prima
che detto deficit sia stato sanato, come avviene progressivamente ma lentamente (quest’anno è stato ridotto
di circa il 10% ):
Il Sinodo Valdese, preso atto
dell’awenuto adeguamento del
regime finanziario della Tavola
al deliberato di cui all’art. 12
degli Atti Sinodali 1956, rico
nosce la persistenza dei motivi
che lo determinarono e lo riconferma integralmente per
l’anno prossimo.
/# corÌBO sinodale torna alla Gasa Valdese dope U culto Inaugurale
foto Costantino
Il cristianesimo
è la più vera e grande
inquietudine
Il travaglio è uno star male: non
un qualunque star male, ma uno star
male che prepara, dispone, feconda
e matura, qualche cosa che è proprio
dell’uomo stesso.
Il travaglio è tutto qui: ed è un fatto religioso, il documento della nostra inguaribile religiosità. Ed è pure il documento della nostra nobiltà,
così che dovrebbe essere accolto anche se fosse un soffrire a vuoto, anche se non gli corrispondesse alcunché di raggiungibile.
Il cristianesimo è la più vera e
grande inquietudine. Esso vuole inquietare l’esistenza umana nel suo
fondamento per far saltare tutti i limiti. Dove deve nascere un cristiano,
ci deve essere inquietudine: ove un
cristiano è nato c’è inquietudine, poiché « ogni creatura geme in attesa
della manifestazione dei figli di Dio ».
(da «Adesso»)
Il Pastore Silvio Long scrive dai Sud America
Nelle visite alle diverse parrocchie
delle Valli, effettuate durante il mio
recente soggiorno in Italia, ho avuto
la netta impressione che l’interesse
per l’opera che svolge la nostra Chiesa in questo Distretto non si è spento, anzi è forse più reale e profondo
di quanto lo fosse 15 o 20 anni addietro. Come modesto contributo p>erchè questo interesse non si affievolisca, ecco alcune notizie spicciole, come si presentano alla mia mente.
Festa del 15 Agosto. Da pochi anni
soltanto — se non erro dal 1950 — si
sta cercando di ricordare questa data
per mezzo di una riunione di carattere generale, anche nel nostro distretto. E l’idea partì da alcuni valdesi venuti neH’ultimo dopo-guerra e stabiliti a Colonia Vaidense, Colonia Suiza ecc., i quali sentivano la mancanza di una festa simile a quella che
solevano celebrare in Italia e pensarono riunirsi tra di loro, così, in fa
Problemi* accennati
e risoluzioni finali
Crune ogni anno, il tempo non è
bastato a svolgere tutti i temi che si
presentavano all’attenzione del Sinodo: sempre più desiderabile e necessaria una revisione dei lavori sinodali, iniziata con l’incremento dato
al lavoro per commissioni. Si è passati di corsa sul rapporto delle Chiese (che però era già stato esamirkato
nelle Conferenze Distrettuali), sui
problemi giovanili e sulVattività di
Aagàpe, sul lavoro nelle e per le
Scuole Domenicali. Altre questioni
sono state accennate, ma non hanno
potuto essere approfondite; co.sì
quella della revisione delle circoscrizioni territoriali dei Distretti 'e delle
diaspore; o (¡uella dell’esame dell’uri. 1 della nostra Costituzione,
questione che non è di pura forma,
ina, riveste una grande importanza
per il modo con cui si concepisce la
singola comunità (autonomie...) ed
il suo posto nella Chiesa nel suo insieme; è apparsa la necessità di un
npprofoiulito studio ecclesiologico;
o ancora il grave problema dell’obiezione di coscienza: quale che sia
la posizione della Chiesa Valdese in
materia (e le opinioni sono diverse),
si impone il nostro ripensamento di
una questione così grave, e la difesa,
in nome della libertà di coscienza,
di coloro che si impegnano in questa
via e che, per l’attuale legislazione
italiana, .sono dei fuori-legge senza
speranza. Per ognuna di queste questioni è stata nominata una Commis
sione di studio, che riferirà al prossimo Sinodo.
Si è giunti all’ultima seduta sinodale, quella delle votazioni. Il voto
quasi unanime che ha riconfermato
la Tutela uscente le ha espresso chiaramente la gratitudine e la fiducia
della Chiesa. La Commissione d’esame per l’anno prossimo è risultata
composta dai past. Gustavo Bertin e
Mario Musacchio e dai dott. Osvaldo
Coisson e Leopoldo Bertolè. Mentre
il numero dei membri del Sinodo
andava sensibilmente calando, sono
state votate o nominate dal Seggio
le varie commissioni; riconfermato
il Consiglio della Facoltà di Teologia.
Vengono quindi letti ed approvati
gli Atti Sinodali, e si decide che la
sessione sinodale 1958 si aprirà, piacendo al Signore, il 31 agosto, con
il culto presieduto dal past. Enrico
Tron.
Il Sinodo si chiude con un culto
di S. Cena. Anche nel nostro « parlamento » l’ultima parola spetta a
Dio, ed è una parola di perdono, una
potenza di vita.
A DIO SOLO SAVIO
SIANO ONORE, LODE E GLORIA.
Doni por l’Eco delle Valli
Pons Benjamin (500); Rostan Pierre (240); Conte Gino (1.000); Bruno
Silvani (200); Bertolè Leopoldo (500).
miglia; due anni dopo la Società di
Storia Valdese prese in mano l’organizzazione di una riunione a cui manca ancora il calore popolare, quel
« quid » che ha alle Valli, ma che è
pur sempre meglio di nulla.
Quest’anno v’è stato un sensibile
miglioramento — circa 600 persone
— il che fa sperare bene per il futuro.
La riunione ha avuto' luogo a Colonia Vaidense, il cui tempio si è visto quasi totalmente colmo; oltre alla comunità ospitante, erano rappresentate quelle di Colonia Suiza,
Colonia Cosmopolita, Tarariras, Colonia, Ombues de Lavalle, ed abbiamo avuto la soddisfazione di salutare i giovani siciliani, Meilac di Pachino e Battaglia di Vittoria, entrambi residenti a Montevideo. Quasi
unanime è stata la « risposta » dei
valdesi delle Valli, tra i quali abbiar
mo scorto con vivo compiacimento
alcune donne in costume valdese.
Il culto è stato presieduto dall’Evangelista Elio Maggi Pasquet, di
colonia Suiza. Il Pastore Artus, tornato due mesi fa dagli Stati Uniti,
porge i saluti dei valdesi che ha visitato e sottolinea brevemente le car
ratteristiche delle comunità di Valdese e di Nuova York. Il sottoscritto
presenta un quadro forzatamente
succinto delle Valli nell’attualità, e
della situazione delle parrocchie di
alta montagna, esortando caldamente gli ultimi arrivati a trarre costan*
te ispirazione dal ricordo dei nostri
monti e delle nostre valli lontane.
Chiude la serie oratoria il Pastore
Ganz con cenni molto interessanti
sul breve periodo trascorso dai primi
emigranti valdesi nella Florida. Alcuni cori eseguiti dalla Corale di Colonia Vaidense, una colletta a favore
del Rifugio di San Giovanni ed il
canto del Giuro da tutta l’Assemblea
completano il programma della celebrazione del 15 Agosto 1957. Dio voglia che essa abbia contribuito in
qualche modo al rafforzamento della
nostra lede. Ne abbiamo tutti tanto
bisogno.
Echi del Pellegrinaggio. La Chiesa
Valdese in Italia e le Valli in modo
particolare sono state ricordate in
questi ultimi tempi con frequenza
non comune; diversi pellegrini dell’anno scorso sono stati invitati a
parlare in diverse chiese e l’hanno
fatto aiutati molto efficacemente da
proiezioni a colori che hanno destato
l’ammirazione per la bellezza dei nostri monti e dei nostri paesaggi alpini, E questo la perdurare nel cuori
di coloro che hanno avuto il privile
gio di parteciparvi l’emozione, la gioia e la riconoscenza verso Iddio per
tutti i benefici ricevuti. Espressione
di questa gioia e di questa riconoscenza sarà senza dubbio la « rencontre» che i pellegrini ed i loro far
migliari terranno il 17 ottobre a Tarariras poiché essi hanno deciso di
ritrovarsi tutti gli anni per rivivere
i bei ricordi del pellegrinaggio e per
rafforzare quei vincoli fraterni, formatisi durante il viaggio.
Operai del Distretto. In questo campo non vi sono grandi novità: il Pastore Norberto Berton, consacrato in
occasione dell’ultima Conferenza, è
stato eletto dalla comunità di San
Salvador e lo studente in Teologia
Carlo Delmonte sta facendo il suo
anno di pratica, richiesto dalla Facoltà di Buenos Aires, come conduttore della Chiesa di Colonia Miguelete. Il Cand. Theol. Nestor Rostan
a cui era stato affidato l’incarico di
visitare i Disseminati del Nord Argentino, ha dovuto rinunciarvi per
motivi di salute.
Facoltà di Teologia. Quest’anno i
nostri studenti della Facoltà di Buenos Aires sono ben otto (quattro argentini e quattro uruguaiani) ma deve tenersi conto che quattro signorine frequentano il corso per laici della durata di un anno soltanto.
Il Professore Soggin si è sobbarcato
il non lieve compito di visitare le nostre comunità allo scopo di raccogliere doni a favore delle opere di ampliamento che si sono rese necessarie dopo appena quindici anni dalla
costruzione deH’edificio. Buon segno,
senza dubbio.
Collaborazione valdese - metodista.
Avrà modo di manifestarsi in un
prossimo nuovo incontro pastorale
che avrà luogo a Colonia Val dense
e non v’ha dubbio che una maggiore
reciproca conoscenza, dei legami più
stretti e più fraterni tra i pastori,
una visione più ampia e più diretta
dei nostri comuni problemi, potranno dare un contributo efficace alla
causa della collaborazione tra le due
chiese sorelle.
Ultime dipartenze. A Tarariras,
Francesco Rostan Pons, di Prali, suocero del Pastore Giulio Tron, alla
bella età di 86 anni. Fu un membro
umile e fedelissimo di quella comunità. Ad Ombues de Lavalle Giov.
Davide Michelin Salomon di 93 anni, Giulio Maurin di 85 anni. Paolo
Stefano Davyt Bonjour di 83 anni e
Giuseppina Morel in Tourn, di Rorà,
di 78 anni. A Colonia Vaidense Paolo Bonjour Costabel e Paolo Bonjour
Rostagnol di 81 anni. A San Gustavo
Isaia Catalin di 66 anni e a Colonia
Iris Rachele Germane! in Dalmas,
suocera del fratello Clemente Beux
di San Germano, all’età di 84 anni.
Silvio Long
Ringraziamo sentitamente il Past.
Silvio Long per questa sua interessante corrispondenza. Siamo in epoca sinodale e pensiamo particolarmente ai fratelli Valdesi lontani, già
con noi l’anno scorso, augurando loro un tempo di grazia e dì benedizione divina. e. r.
RECENSIONI
MARTIN LUTERO - Il Padre nostro
spiegato ai semplici laici; traduzione e note del prof. V. Vinay, Ediz.
Claudiana, L. 360.
Nessun laico si lasci influenzare dal
sottotitolo, che può non apparire lusinghiero; ma, confessando socraticamente la propria ignoranza, accetti di
ascoltare la lezione che il dottor Martin Lutero gli offre. La spiegazione
dell’« orazione domenicale » era imo
dei caposaldi dei catechismi della Riforma; quella a cui ci troviamo di
fronte ha volutamente un carattere
popolare divulgativo, che non sacrifica affatto la serietà e la profondità
teologica. Ecco, dunque, un testo di
teologia veramente per laici! Si potrà
vedere se gli ostacoli ad un approfondimento teologico sono costituiti
dal linguaggio scientifico, dalle diffi
coltà concettuali, o da una certa qual
congenita insofferenza di ripensare
ed approfondire la propria fede. Grati
al prof. Vinay per la sua utile opera,
additiamo questo volumetto all’attenzione dei membri di chiesa e delle nostre comunità: potrà essere una uti
le guida per le riunioru quartierali,
per un approfondimento biblico nelle Unioni giovanili, oltre ad essere un
solido e maneggevole strumento di
evangelizzazione.
Captain R. M. STEPHENS - Never
Failing Light, Ediz. Claudiana, Lire 1.200.
Poche Chiese delle Valli non hanno visto passare, ed a molte riprese,
le carovane di «pellegrini» inglesi
guidate dal cap. Stephens. Questo
vecchio amico della nostra Chiesa ha
voluto dare il tocco finale alla sua
opera di divulgazione della conoscenza delle Valli e dell’opera valdese in
Italia fra il pubblico inglese, stendendo una storia aneddotica della Chiesa Valdese, riccamente illustrata e
corredata da esaurienti mappe. Lo
ringraziamo di cuore di questa sua
fatica, e segnaliamo l’opera a quanti
volessero far conoscere a qualche ar
mico di lingua inglese la nostra Chiesa e la sua opera, definita generosamente come « una luce che non si
spegno » ; ma pensiamo che il merito
e la lode ne vadano a Dio soltanto.
4
1 ïï
Martin Lutero
IL PADRE NOSTRO
spiegato ai semplici laici
Traduzione e note di V. Vinay
L. 360
r '7 fv’Vf •
Valli Valdesi
Captain R. M. St^iiens
NEVER FAILING LIGHT
L.
La scena e la fede
E’ doveroso ricordare che la filodrammatica cristiana deve, nel suo lavoro,
portare appunto il fermento cristiar
no. Beninteso, non si tratta necessariamente di presentare drammi biblici, nè tanto meno quel drammoni vaidesi, molti dei quali meritano veramente di aver «fatto il loro tempo». Pensiamo che la situazione, il
dramma apparentemente più profano
può essere visto e vissuto in ima luce di fede cristiana, perchè per il cristiano non c’è al mondo nulla di
« profano », di estraneo alla fede. Ma
appunto per questa nostra libertà, per
questa ampiezza dell’orizzonte che ci
si apre davanti, dobbiamo badare a
ciò che scegliamo, a ciò che offriamo
alla meditazione (non solo al divertimento; per questo c’è il cinema, la
televisione e, ahimè, Grand-Hotel)
della nostra comunità. Con uno spirito critico credente dobbiamo saper
scegliere, fra i polpettoni moraleggianti e i drammi in cui Dio non è
preso sul serio, la media via di una
rappresentazione scenica in cui si
rispecchi un atteggiamento di fede
che non sia banale, che non si manifesti in quella pietà parolaia che trop
PO conosciamo e impersoniamo, che
sia tormentato forse, ma reale, vero.
Solo quello che è vero « edifica », nel
senso forte di questo termine biblico.
In questo senso siamo lieti di poter ricordare là collezione «La scena
e la fede» che, curata dal past. T.
Balma, ci dà a poco a poco un repertorio di cui mancavamo totalmente.
Sono già stati pubblicati i seguenti
volumi, pure presentati sulla nostra
stampa :
1. PADRONE DOPO DIO, di Jan de
Hartog (presentato pure dalla
RAI)
L’AGNELLINO DI CRETA di Charles Dhombre.
2 NICODEMO, di Edmond Pidoux.
3. PIANGI, TERRA AMATA!, di A.
Paton / D. Atger.
4. LA PAROLA, di Kaj Munk.
5. NE’ SANGUE NE’ LEGGE, di
Edmond Pidoux
RIZPA, di Jakob Oettli,
6 PICCOLO TEATRO DI NATALE.
Ricordiamo ancora che la Casa Editrice Delachaux et Niestlé cura una
collana « Pour un théâtre chrétien »,
che potrà fornire materiale prezioso,
come pure il catalogo della PUV.
Inoltre, non sarebbe assai utile uno
scambio di idee su questa questione,
sulla nostra stampa? Che cosa vogliono vedere sulle nostre scene i nostri membri di chiesa? red.
Nell’imminenza ddla ripresa drile
attività delle filodrammatiche giovanili, si ricorda agli interessati che,
per rappresentare i lavori teatrali
pubblicati nella collana «La Scena e
la Fede », è indispensabile ottenere
una preventiva autorizzazione.
Tale autorizzazione, per gli speciali
accordi intervenuti direttamente tra
il S.I.D.R.E. e gli autori di detti lavori, costituisce l’unico permesso necessario per le rappresentazioni, anche nei confronti della Società Italiana degli Autori ed Editori, in quanto
gii autori dei lavori pubblicati nella
collana «La Scena e la Fede» non
sono da quella società rappresentati,
bensì dal S.I.D.R.E. medesimo, o addirittura intendono entrare personalmente in contatto diretto con le filodrammatiche, come è del resto chiaramente stampato nella seconda pagina di ognuno dei fascicoli della nominata collana.
La mancata richiesta deli’autorizzazione ora ricordata, mentre pone le
filodrammatiche evangeliche nella
condizione di dover trattare con la
Società Italiana degli Autori ed Editori, con gli inconvenienti che è facile
immaginare, pone d’altra parte il
S.I.D.R.E. nella impossibilità di svolgere la sua opera di collegamento tra
gli autori rappresentati e le filodrammatiche, nell’interesse particolarmente di queste ultime.
Si comunica che nell’anno 1957-58,
il S.I.D.R.E. prevede la pubblicazione
dei seguenti lavori teatrali:
Villa Elisa
Via Angrogna, 10
Torce Pollice (Tol
Telefono n. 9384
Casa dell’Unione Cristiana delle Giovani (Foyer)
Aperta tutto ranno, a pochi passi dal centro, per femiglie, insegnanti,
studentesse, signore e signorine bisognevoli di riposo e di tranquillità
in sano ambiente famigliare. Acqua corrente in tutte le camere. Riscaldamento centrale. Rette modeste.
In vendita alla Claudiana
1. GIONA, di Edmond Pidoux.
2. LA LINEA « FIUME », di Charles
Morgan.
3. NEL CROGIUOLO, di Kaj Munk.
Infine, si comunica che il S.I.D.R.E.
esaminerà benevolmente tutti i lavori teatrali che, nello spirito del programma della collana « La scena e la
Fede », gli saranno presentati per la
eventuale pubblicazione.
T. BALMA.
Nella Casa Valdese di Vallecrosia
Colonia Marina Permanente
I bambini bisognosi di soggiorno al mare anche per lunghi periodi
hanno qui un ambiente preparato per loro: assistenza sanitaria efficace
e costante, insegnamento elementare, ambienti riscaldati e confortevoli.
nutrizione adeguata.
Per questo primo anno i posti sono limitati a 25, l’apertura è fissata
per il principio di novembre, la quota giornaliera è di L. 1,200 escluse
cure mediche speciali e riscaldamento. Gli interessati possono scrivere
indirizzando :
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VALLECROSIA (Imperia)
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L’HOMME FACE A’ LA MORT
L. 1.275
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EDUCATION ET SEXUALITE’
L. 450
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D’OU VIENNENT LES PETITS
ENFANTS
L. 300
Pierre Bourguet
PROTESTANTISME ET CATHOLICISME
L. 440
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Traduzione e note di Valdo Vinay
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Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo con decreto del 19 gennaio 1955
ERMELINDA ROSTAiNG
nata Cardon
affranta dall’immenso dolore e commossa per la imponente dimostrazione di stima e affetto tributatale
nella tristissima circostanza, ringrazia i parenti e vicini che le furono
larghi di aiuto e quanti di presenza,
con scritti e fiori vollero lenire il
grande cordoglio.
Prarostino 3 settembre !9.57
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Pinasca 4.55 5.01
Villar P. 5.25 5.20
S. Ger. 5.32 5.27
Porte 5.39 5.32
Pinerolo 6 — 5.50
fer. fest. fer.
4.20 4.35 5.45
4.47 4.56 6.0t
4.54 5.03 6.10
5.25 5.20 6.17
5.35 5.30 6.27
5.45 5.40 6.37
fer. fest. fer. fest. fer. fer.
6.45 7 — 7.55 8.15 9.30 13.15 11.30
7.07 1 8.16 8.34 9.48 10:34 11.50
/.15 1 8.22 8.42 9.55 10.42 11.58
7.22 7.25 8.30 8.50 10.03 11 — 12.06
7.32 — 8.40 9— 10.10 11.10 12.16
7.40 — 8.50 9.10 10.20 11.20 12.25
fest. fer. fest.
11,40 12.40 13.10
11.58 13.02 13.29
12.05 13.10 13.36
12.11 13.40 13.45
12.20 13.50 13.55
12.30 14— 14.05
fest. fer. fer.
15.05 15.05 16.02
15.22 15.24 16.22
15.28 15.32 16.29
15.35 15.40 16.55
15.45 15.52 17.07
15.55 16.05 17.20
fer.
17.50 19.25 20.55
18.09 19.47 21.1?
18.17 19.55 21.25
18.25 20.02 21.55
18.35 20.11 22.05
18.45 20.20 22.15
fer. fer. fest. fer. fer. fest. fer. fest. fer. fest.
5.55 7— 7— 8— 8.10 9.35 9.45 11.45 11.50
6.05 7.11 7.10 8.11 8.20 9.45 9.55 11.57 12 —
6.15 7.21 7.19 7.30 8.21 8.30 10— 10.0t 12.07 12.09
623 7.28 7.25 8.28 8.35 10.10 10.10 12.15 12.15
6.29 7.35 7.32 8.35 8.42 10.20 10.17 12.28 12.22
6.45 7.55 7.50 8 — 8.55 9— 10.40 10.40 12.52 12.40
fer. fest. fest.
13— 13.25 14.10
13.10 13.33 14.18
13.40 13.45 14.28
13.47 13.51 14.34
13.54 13.58 14.41
14.15 14.20 15 —
16 —
16.10
16.33
16.29
16.36
16.55
fer.
16.15
fer.
16.55 16.55
17.03
17.11
17.18 17.35
fer.
17.25 19— 21.15
17.35 19.10 21.25
17.45 19.20 21.55
17.52 19.28 22.03
17.58 19.35 22.10
18.16 19.55 22.30
Sapav autoservizio Torino - Pinerolo - Perosa - Pragelato - Sestriere
fer. sab. sab. ¡er. fer. fest.
7— 8.30 11.30 12— 13.10 16— 17.30 19— 20.15 0.15
1 — 11.55 12.25 13.35 1 17.55 19.25 1 0.40
7.45 9.15 12.10 12.40 13.50 16.40 18.10 19.40 20.55 0.55
8.05 9.30 12.30 13— 14.10 17— 18.30 20— 21.15 1.15
8.15 9.40 12.40 13.10 14.20 17.10 18.40 20.10 21.25 1.25
Torino
Airasca
Pinerolo
Villar P.
Perosa
fer. fer. fer. sab.
a. 6.35 8.15 9.10 14.10 14.40 15.40 18 30 20 —
6.15 7.45 8.45 13.45 1 15.15 l 1
6— 7.30 8.30 13.30 14— 15— 17.45 19.15
5.40 7.05 8 — 13.05 13.35 14.40 17.25 18.55
5.30 6.55 7.50 12.55 13.25 14.30 17.15 18.45
fer. fer. fest. fer. sab. fer. fer.
5.50 8.15 9.40 12.35 13.20 14.15 17.10 17.30 20.25 22.20
6.14 8.35 10— 12.59 13.45 14.47 17.30 17.55 20.57 22.44
8.45 10.10 14— 15.05 17.40 18.10 21.15 23 —
9.10 10.40 18.05 21.50
9.45 11.05 18.30
Perosa
Villaretto
Fenestrelle
Pragelato
Sestriere
fer. fer. fer. fer.
a. 4.35 5.45 6.40 12.50 13.45 17.15 18.45 21.05
4.12 5.22 6.15 12.20 13.22 16.50 18.20 20.37
3.55 4.55 5.55 12 — 16.35 18.10 20.20
5.35 16.10 17.50
15.45 17.30
Autoservizio Pinerolo ■ S. Secondo e viceversa
S. Secondo Pinerolo fer. (=) fest. fer. fest. fer. fest. fest. Pinerolo - Airasca - Torino e viceversa
6 — 7.50 11.45 13.40 16.45 6.10 8— 11.55 13.50 16.55 18— 19.45 20.30 0.15 18.10 19.55 20.40 0.25 Pinerolo 12 — Torino (•) (X) 18— 18.30
fest. ( = ) fest. fer. fest. fer. Riva 12.05 Airasca 18.30 19 —
Pinerolo 5.55 7.40 11.30 13,30 16.30 19.30 20.15 24 — Airasca 12.15 Riva 18.40 19.10
S. Secondo 6— 7.50 11.40 13.40 16.40 19.40 20.25 0.10 Torino 12.45 Pinerolo 18.45 19.15
( = ) Solo al mereoledì e sabato (*) feriale (X) festivo
Autoservizio SATTI
Autoservizio - Tramvia
Pinerolo - Orbassano - Torino e viceversa
(+) (♦) (X)
6.13 11.35 12.5018.13 19.15 20.10
6.25 11.47 13.02 18.25 19.22 20.17
6.37 11.55 13.10 18.33 19.28 20.23
6.45 12.05 13.18 18.41 19.35 20.30
6.57 12.17 13.30 18.53 19.43 20.38
7.35 12.55 14.08 19.36 20.05 21 —
Pinerolo
Frossas.
B. Cum.
Piossas.
Orbass.
Torino
(X) (*) ^ (X)
6.05 7.10 7.05 14.25 18.20 18 40
7— 7.32 7.45 15— 18.58 19.15
7.12 7.40 7.57 15.12 19.10 19.27
7.20 7.47 8.05 15.20 19.18 19.35
7.28 7.53 8.13 15.28 19.26 19.43
7.40 8— 8.25 15.40 19.38 19.55
Torino
Orbass
Piossas.
B. Cum.
Frossas.
Pinerolo
(-F) Sabato, (♦) Feriale, (x) Festiva.
FF.
Autoservizio
Cavour - Torre Peli.
(+) (=)
Cavour 10.30 6.30
Campigliene 10.40 6.40
Fenile 10.50 6.45
Bibiana Il — 6.55
Luserna 7,05
Torre Pellice 11.15 7.10
( = ) (-+-)
Torre Pellice 11.30 6.30
Luserna 11.35
Bibiana 11.40 6.45
Fenile 11.45 7.55
Campigliene 11.50 7.05
Cavour 12 — 7.15
(+) martedì, ( = ) venerdì
Autoservizio Torre Pellice Bobbio Pellice e viceversa
Torre P.
Bobbio
(*)
8.30 12— 19.15
9— 12.30 19.45
Bobbio 5.50 7.30 15.30 17 —
Torre P. 6.20 8— 16— 17.30
(*) Solo ven. (x) fer. escluso sab.
( = ) sab. e festivi.
Brich.
Bàrge
Barge
Bricb.
SS. - Bricherasio - Barge e viceversa
5.03 5.55 8— 9.33 13.Í8 I5.Í8 16.52 19707 207l4 21.25
Nei giorni di mercoledì e sabato si effettua da Bobbio a Pinerolo un autoservizio col seguente orario; Bobbio
P. 7.30 con arrivo a Pinerolo alle 8.30 ;
partenza da Pinerolo 12.30 con arrivo
a Bobbio alle 13.30.
^•21 6-13 8.18 9.50 13.37 15.59 17.10 19.27 20.33 2L4
4.35 5.27 6.27^8.30 12.16 14.50 16.08 17.53 19.37 20.57
4.54 5.45 6.46 8.48 12.34 15.07 16.29 18.12 19.55 21.16
Autoservizio
Perosa - Perrero - Prali e viceversa
9.20 20.20
9.50 20.45
10.30
Perosa
Perrero
Prali
6.50 18.35
6,25 18.10
17.30
FF. SS. - Torino - Pinerolo - Torre Pellice e viceversa
Torino
Airasca
Pinerolo
Bricb.
Torre P
4.28 6.15 8.12 12.23 13.44 15.22 17.26 18.29 18.34 19.26 23.48
5.12 7.07 8.52 I 14.32 16.06 18.13 1 19.22 20.09 0 29
5.32 7.39 9.14 13— 14.57 16.28 18.40 19.13 19.46 20.32
5.53 7.57 9.29 13.15 15.12 16.50 18.59 19.28 20.07 20.47
6.06 8.10 9.43 13.34 15.25 17.04 19.12 19.42 20.20 21 —
0.51
1.07
1.20
Torre
Bricb.
Pinerolo
Airasca
Torino
P.
(*)
(•) Feriale.
3.44 4.44 5.36 6.36 8.38 12.24 13.25 16.32 18.03 19.50 21.06
3.59 5.09 5.52 6.51 8.53 12.39 13.40 16.48 18.19 20.06 21.21
4.17 5.27 6.15 7.09 9.11 12.58 13.56 17.06 18.38 20.30 21.40
4.35 5.47 6.47 7.26 9.28 13.19 1 17.35 18.59 20.59 22.10
5.20 6.27 7.34 7.56 10.05 14.01 14.47 18.25 19.44 21.42 22.52
Da Perosa a Prali, nei giorni festivi di luglio e agosto (e
dal 21 luglio al 25 agosto tutti i giorni) si effettua una cor.
sa in partenza alle 8,20.
Da Ferrerò a Prali, alle ore
20,50 dal 1 luglio aj 31 agosto
(sabato é domenica) e giornaliera dal 1 al 18 agosto.