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Spett.
BiMioteca Valiese
(Torino)
TOHRS PELLTCl
Quindicinale
della Chiesa Taldese
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" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
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Anno LXXX — Num. 35
— Abbonamento : Lire 1000 per ^interno, L#ire 1600 per Testerò Spedizione in abbonamento postale, I Girnppo
Cambia d'indirizzo L. 90 — Amministrazione: Claudiana - Torre Pellice - C.C.P. 2-17557 Prezzo L. 2©
TORRE PELLICE. 20 OttoWe 1950
Commemorando la
RIFORMA
Non abbiamo alcuna intenzione di commemorare la Riforma ProtcLstante con animo settario o con farisaica superiorità.
Da un Ulto, la visione di un moiuìo che soffre per una profomla
carenza dì azione cristiana, e, dall’altro lato, l’innegabile tensione di
molte chiese e di molti cristiani verso una comune ricerca dell’unità
nello spirito ecumenico, ci aiutano piuttosto a dare a questa ricorrenza
un carattere di onesta e pensosa meditazione.
S
4.
1
Il Cristianesimo Protestante ha affermato innanzi tutto ed afferma
ancora oggi la sovranità della Parola di Dio negli scritti dell’Antico
e d(d Nuovo Testamento, davanti alla coscienza della Chiesa e dei singoli credenti.
Non si può parlare di Protestantesimo senza pensare al tempo stesso alla Bibbia: come documento della rivelazione di Dio agli uomini,
come garanzia di una fede cristiana autentica, come libro di meditazione e di pietà, come baluardo contro tutte le detrazioni della natura
umana e contro tutte le deformazioni di un paganesimo del continuo
rinascente.
E’ facile muovere delle accuse a questa affermazione della sovranità delia Parola di Dio: l’accusa di non tener conto nè della Chiesa
nè della tradizione, di idolatrare la Bibbia interpretandola più alla
lettera che nello spirito, di franare, come dice V. Subilia nel suo volume sul « Movimento ecumenico » nella a lieta convinzione di possedere il monopolio della verità e della fedeltà evangelica ». E non esitiamo a riconoscere che, entro certi limiti, queste accuse non sono prive di fondamento.
Resta però il fatto che il Cristianesimo Protestante ha voluto e
vuole ancora oggi dare alla propria dottrina ed alla propria fede un
fondamento di certezza e di verità; esso vede nella Parola di Dio, in
modo speciale nell’Evangelo « la pietra di paragone a cui devono essere saggiate tutte le dottrine e tutte le istituzioni »: vuole potersi liberare tanto dal peso inorgogliente di antiche e forse anche venerabili
tradizioni quanto dal pericolo di nuovi errori, imposti dall’autorità
ecclesiastica o favoriti dalla superstizione popolare. È non è poca cosa
asserire che, in tutto ciò che riguarda la vita e la salvezza del credente,
come anche la missione della Chiesa, la Parola di Dio, conosciuta, letta ed amala, è la sola sapienza, la sola verità, la sola e sovrana autorità.
Il Cristianesimo Protestante ha anche affermato ed afferma ancora oggi l’esigenza della liberta: della libertà in genere ed in tutti i campi della vita umana e sociale, ma specialmente della libertà del cristiano.
Anche a questo proposito è possibile muovere delle critiche al Protestantesimo che non è sempre stato e dovunque tollerante e non^ ha
sempre concretato in uno stile particolare di vita i suoi principi di libertà. E’ nece.s.sario riconoscerlo.
Ma non si può negare che ci sia nell’anima stessa del Protestantesimo una insopprimibile esigenza di libertà e non in vista dell anarchia, bensì del servzio. Una liberta che ha il sapore della liberazione,
nel senso indicato da S. Paolo ai Calati: « Cristo ci ha affrancati perchè fossimo liberi; state dunque saldi e non vi lasciate di nuovo porre
sotto il giogo della schiavitù » o nel senso indicato da Eutero per il quale il cristiano è « libero davanti agli uomini ma servo di Cristo Gesù ».
Anche in questo campo, Vaffermazione del Cristianesimo Protestante non è di poco conto, in tempi di oscurantismo come in tempi di
acclamata libertà. Due pericoli minacciano del continuo l uomo, la .»ocietà e la Chiesa stes.sa: da un lato Tassolutismo dogmatico o politico
procedente dalTalto con indiscussa autorità, dall’altro lato la divisione, il disordine, l’anarchia procedenti da una errata valutazione della
libertà. Malgrado gli eccessi in cui esso è talvolta caduto, il Protestantesimo chiama i credenti ad essere delle coscienze libere: interiormen
te libere davanti agli uomini ed alle istituzioni untane, libere di accostarsi a Dio senz’alcun intermediario all infuori di Gesù Cristo, libere
di aprire la Bibbia e di esaminarne il contenuto, libere di dire « no »,
Ulla Chiesa ed al mondo pur di dire « sì » a Dio, qiuindo è in giuoco la
loro fedeltà e la Sua verità.
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Il Cristianesimo Protestante ha infine affermato ed afferma ancora oggi la necessità di una vita cristiana vis.suta nel segno della grazia
di Dio e della fede in Gesù Cristo.
Negare al Protestantesimo questo suo carattere « cnstocentncu
signi/icffl commettere una palese ingiustizia. Il Protestante, il qua e
ancora sa perchè è Protestante, confessa la sua fede in Cristo e ripete
con S. Paolo: « E’ per grazia che voi siete stati salvati, mediante la
fede ». Non ha bisogno di altri interventi, non cerca altri appoggi, non
invoca altre persone; gli basta Gesù Cristo e. se è onesto, egli ricono.sce
anche che la sua vita è morale nella misura in cui egli e « in [Cristo »,
poiché il problema della morale non è innanzi tutto un problema di
precetti e di doveri più o meno fedelmente compiuti, ma un problema
di fede. « Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto
frutto. „ .
Questa affermazione di « sola fede » in Gesù Cnsto preserva il credente da ogni sterile quietismo religioso e da ogni illusione di salvezza
in qualche modo meritata o acquistata.
E anche questa, davanti a Dio, non è una cosa di poco conto.
BRMÀNNO ROSTAN
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Ogni Valdese
Gustavo Bouchard
legga, inediti ed agisca
É egli il tempo d'abitare le vostre case, rivestite di legno, mentre questa casa (dell'Eterno] giace in rovina? (Aggeo ì, 141
-m- t 1 •! M.________z.___ -1^* ____' Izz -nrzir.^1n O Cl.VP.tf*.
Israele dopo il tormentoso esilio
era rientrato in patria ed aveva posto mano, con alacrità ed entusiasmo, alla ricostruzione della propria
casa ed al risanamento del patrimonio nazionale. La terra promessa,
sognata -per lunghi anni sulle rive
del fiume Kebar, in Babilonia, eoi
ritorno degli esuli pareva diventare
prospera e ricca, nel clima della parziale libertà ottenuta, della gioia
travolgente di tutto un popolo.
Ma le radiose speranze accarezzate per 70 anni in esilio, parevano
sfumare. Il parziale giogo politico
persiano, il crescente stato di povertà, la .gelosia dei popoli confinanti,
le violenti discordie intestine, il disagio economico e la siccità avevano
smorzato l’entusiasmo e amareggiato gli animi. Aggeo fa il pimto sulla
situazione generale ascrivendo al i>opolo la piena responsabilità del fallimento con la motivazione*: « a motivo della mia casa che giace in rovina, mentre ognuno di voi si dà
]>remura per la propria casa... » Difatti sulle alture di Sion il tempio
glorioso di Salomone portava ancora visibìli i segni dell’abbandono:
i cortili erano diventati ricettacolo di
animali immondi, il luogo santo e
santissimo, dove Iddio parlava al
suo popolo, mostravano le tracce
della barbarica profanazione.
Sembrava, di primo acchito, che
tutta la responsabilità del popolo
dipendesse dall’erezione del temijio
e che Dio non richiedesse altro che
la sua ricostruzione. Il profeta vede
più lontano: l’adempimento o meno di certi atti anche esteriori e inat,''riaii ci indica il criterio non equivocabile dei sentimenti e delle disposizioni d’tm individuo o d’nria
cliiesa. E la profezia di Aggeo ha,
per questo, un sapore di modernità
e attualità sorprendente se si confronta la situazione di quel tempo
con il no.stro.
che sia piena di attualità la parola
del profeta: « Chi guadagna un salario mette il suo salariò in una borsa bucata; voi vi aspettavate molto
ed ecco v’è poco e quando l’avete
portato in casa io ci ho soffiato sopra ». Sì avverte, nonostante un certo benessere, la precarietà del pt>ssesso, l’instabilità della casa, la fragilità del tutto che è racchiuso nei
limiti del tempo e dello spazio. Perchè questo? il profeta risponde: «. a
motivo della mia casa che giace in
Aimosfera di iormenlo
e di apprensione
Anche noi abbiamo conosciuto
una immane sciagura i cui segni sono ancora riconoscibili nel volto delle cose e delle persone; eppure anche noi, come Israele, abbiamo costruito case, abbiamo visto sorgere
nuovi caseggiati alla periferia dei
paesi e delle città: la vita economica sembra essersi normalizzata un
poco, un senso di maggiore benessere e un tenor di vita più elevato sono avvertibili im po’ dovunque, specie nelle nostre valli. Lo svago domenicale, non più limitato ai tradizionali ])ic-nic d’un tempo, è reso
più vario dalle attrattive cinematografielie, sportive, e più avvincente
ed emozionante coi mezzi motorizzali che ci lasciano l’impressione più
che di una corsa, di una fuga, quasi
si volesse sganciarsi da una vita clic
opprime, che grava come cappa di
piombo, alla ricerca di visi nuovi,
d’una natura nuova, d’un mondo
nuovo. E per questo si profonde,
senza risparmio, il proprio salario,
con grave pregiudizio, talvolta, della propria situazione economica famigliare.
Eppure anche oggi, come al tempo del profeta, si avverte nell’aria
un’ansia indefinita, un tormento,
una apprensione, un timor cupo del
domani, eoi suoi punti interrogativi,
colle sue gravi incognite, forse messaggero di nuove sciagure, di nuove
distruzioni. E si ha l’impressione
rovina »
Perchè ?... Perchè ?..
Il fallimento generale non è quindi dovuto alle avversità indipendenti da noi, ma alla debolezza della vita spirituale, airinfiacchimento del
sentimento religioso, alla preoccupante sfiducia in Dio. Qui sta il motivo essenziale, la causa vera del generale perturbamento economico
politico, morale.
Qual’è per noi, lettori, il significato preciso della casa che giace in
rovina? La risposta è semplice. L’opera che Dio ci ha dato da compiere, qui, in Italia, nelle sue varie istituzioni è in sofferenza. Essa manca
di mordente, di incisività, di concretezza. Esemplifico: opere sorte,
nel passato, sotto i migliori auspici,
ora languiscono o agonizzano. Perchè le scuole dì Riesi, centro di educazione evangelica, concreta testimonianza dell’eiangelo predicato,
prolungano la loro esistenza, unicamente per il sacrificio delle ins,'gnanti, letribuite con un ben magro
salario? Perchè il Collegio ed altri
Istituti annuneiano ogni anno il loro
[lauroso deficit e vanno innanzi con
io spettro continuo della loro ehiii1?
sura
Perchè l’opera di colportaggio, un
tempo florida, dinamica, evangelizzatrice di piccoli e grossi centri dTtaiia, mezzo efficace di viva penetrazione e dì conversione delle anime,
arma sicura della propaganda spicciola è pressoché scomparsa e non
figura perciò più nel rapporto al Sinodo? Perchè le campagne di evangelizzazione attuale con tutti i mezzi, opuscolijc mezzi moderni di propaganda non sono più frequenti a
beneficio incondizionato dell’opera
tutta?
Perchè non sorgono nuovi istituti,
nuove scuole elementari e medie e
superiori, nuove chiese, nuovi ospedali? Perchè il Sinodo ha lancinlo
rS. 0. S. dei 50 milioni che suona a
nostra vergogna, che ci umilia e die
ci accusa per la nostra freddezza,
per la nostra apatìa, per il nostro
torpore mortale? Perchè, lettore,
l’opera della tua chiesa, della chiesa della quale fai parte, della chiesa
di cui .nei membro responsabile, della chiesa che vive anche della tua
fede o muore della tua tiepidezza,
se sei tiepido, è sofferente? Perchè l’opera di testimonianza e di
conversione delle anime di cui Dio
ti chiederà conto, procede cosi a rilento?
Qual'è
la noslra risposla ?
Voi avete seminato molto e avete
raccolto poco; voi mangiate, ma non
ad essere sazi; bevete ma non fino a
soddisfare la sete, vi vestite, ma non
v’è chi si riscaldi... »
Il buon valdese poteà rispondere
con una critica ancora più stringente: non era il tempo di fare i trasferimenti, non è il tempo di costruire
il tempio di Reggio, di mandare ancora Pastori in Sicilia, di affaticarsi
per la conversione delle anime.
Ma io domando al contadino, al
commerciante, all’operaio, all’industriale valdese che è sempre pronto a cogliere in fallo l’Amministrazione della chiesa: Cos’hai tu detratto dal tuo mensile per tutta l’opera della tua chiesa? La decima, la
ventesima o la trentesima parte?
Oppure hai tu versato quelle mille
o due mila lire all’anno che perpetuano la povertà della tua chiesa,
che la fanno essere sempre una stracciona^ ed una mendicante, che sono
il termometro purtroppo infallibile
della tua vita spirituale in ribasso,
sono il segno di mancanza di comunione col tuo Dio che si è dato per
te, per stabilire una comunione ognor più profonda con l’argento e
con l’oro di cui il profeta dice da
parte dell’Eterno: « mio è l’argento e mio è l’oro »?
Per riparare alla vergogna del nostro deficit aspetterai tu il richiamo
della tua chiesa, del concistoro, della commissione incaricata? Vorrai
tu leggere altri proclami, vorrai tu
aspettare una contribuzione eccezionale che ti tolga quel peso di dover dare ancora, pur avendo dato
molto poco, oppure ripeterai il gesto degli antichi credenti macedoni
che « prima si sono dati loro stes,si
ni Signore »? Non è forse que.sto
che Iddio attende da ciascuno
di noi perchè siamo veramente felici? Affidando a Ini la nostra vita,
gli affideremo anche quello che noi
abbiamo perchè Egli stesso provveda per tutte le nostre necessità e nel
contempo provveda, per mezzo nostro, all’opera gloriosa della salvezza di altre anime perchè siano chiamate dalle « tenebre alla meravigliosa luce ».
A questi perche cosa rispondiamo? L’antico israelita del tempo di
Aggeo aveva risposto: « Il tempo
non è giunto, non è giunto il tempo
in cui la casa dell’Eterno dev’essere
riedificata », e Dio aveva risposto:
« ponete ben mente alle vostre vie.
Si, « mettetevi all’opra perchè io
sono con i:oi » dice ancora il profeta Aggeo. Mettiamoci a ricostruire
su nuove basi la nostra vita interiore, intensificando la comunione con
Dio, nutrendo con perseveranza la
nostra anima dell’Evangelo della
Grazia, affidandoci ogni giorno aPa
sola Guida, al solo Artefice, capace
di liberarci da ogni affanno, da ogni apprensione, da ogni incubo.
Allora ricostruita così la casa di
Dio in noi, il tempio di Dio in noi,
potremo gioiosamente e spontaneamente prodigare il nostro tempo, il
nostro danaro, il nostro entusiasmo,
il nostro intelletto, il nostro, lavoro
per la ricostruzione di altri templi
umani, dì altre anime distrutte,
profondendo, senza risparmio, quello che Iddio, nella sua Grazia ci ha.
affidato perchè il Suo Regno venga,
perchè l’Opera sua di Pace si compia. Allora, « la gloria di quest’ultima casa sarà piu grande di quella
di prima, dice l’Eterno degli eserciti; e in questo luogo io darò la PaOe, dice l’Eterno degli eserciti ».
Mettiamoci all’opra e tutto quello che compiremo nel nome suo,
nella sua Chiesa, per la sua Chiesa,
sarà suggellato dalla gloria e dalla
pace ineffabile Sna.
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L’ECO DEIJÆ VALU VALDESI
' CROWÀlÌft,*°l5ELrANNO SANTO•
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^ Assunziiie detta l^rglñé
L’ordine del giorno del Sinodo
Valdese, pubblicato in uno dei numeri passati del nostro giornale e
riprodotto mutilato dell’essenziale
da una parte della stampa. quotidiana, esprime cbiaramente le ragioni
del nostro dissenso dal nuovo dogma dell’Assunzione: esso è « una
glorificazione indebita della natura
umana » e « contribuisce a sviare i
fedeli da Gesù Cristo, vero Dio e
vero uomo, unico Signore e Redentore della umanità perduta ». Queste due proposizioni non si riferiscono in modo specifico al dogma
dell’Assunzione, di cui abbiamo osservato il carattere secondario, ma
a tutta la dottrina e la pietà mariana del cattolicesimo. Poche parole
di schiarimento saranno sufficienti.
Una differenza sostanziale
Ma vi è, in questa imitazione, una
differenza sostanziale. Gesù Cristo,
nella fede cristiana, è l’Uomo-Dio,
l’incarnazione dì Dio in tma persona umana. Tutta la fede cristiana,
glorificando Cristo, intende glorificare Dio in lui e per mezzo di lui,
confessare che, in Cristo, Dio era
veramente presente, che è passato
in mezzo agli uomini in un’ora incomparabile della storia. La nascita
miracolosa, la risurrezione e l’ascensione di Gesù non vogliono essere
una glorificazione di Gesù, ma dì
Dio manifestatosi in Gesù Cristo agli uomini per salvarli.
Ma la Vergine Maria non è l’Uomo-Dio: c semplicemente donna.
Su questo la dottrina cattolica è
chiarissima e fermissima. Maria non
è una dea nè una semi-dea. La pietà
mariana, lo sforzo di invenzione (he
attribuisce alla Vergine tratti e fatti
sacri proprii della vita del Redentore non possono essere altro che una
glorificazione quasi divina della figura timana dì Maria; appunto,
« glorificazione indebita ».
Maria, nella pietà cattolica, è l'apoteosi della donna, della vergine e
della madre; Maria eleva fino al cielo l’idea della donna che, sì badi bene, appunto perche è donna, è sempre pietosa, seinpri- pronta a perdonare, indulgente anche al di là delle esigenze della morale. Maria è la celebrazione di quella femminilità, in cui
l’uomo sembra talvolta vedere il
proprio ideale, quello che non è, e
che nei suoi momenti migliori vorrebbe essere, la sua anima miglior".
Il culto di Maria è una forma di .idorazìone dell’umanità, di autoadorazione dell’uomo, personificantcsi
nella .sua ■/ migliore metà ». Dì quel
culto, l’Assunzione di Maria è il coronamento necessario, come la sua
Immacolata Concezione ne era il
presupposto. I due dogmi sono legati fra toro, sono fasi necessarie di
uno stesso processo: ma è un processo di iiuvoluzionc pagana del cuttolic,esimo romano.
Non è quasi necessario aggiungere che, appunto per questo, il tiuovo dogma, come tutta la pietà ma
riana, « contribuisce a sviare i fedeli da tà'isto, Uomo-Dio, solo Signore.,* .Redentore.A,
La sola via del ritorno
Noi non sappiamo quasi nulla di
Maria. La figura tradizionale di Maria Vergine, come il Cattolicismo
se la rappresenta, è una invenzione
della immaginazione pia, compiutasi attraverso i secoli, come il smt
volto tradizionale è una invenzione
dei pittori italiani del Rinascimento. Donde ha attinto l’immaginazione popolare per costruire quella figura ideale? Prevalentemente dalla
figura stessa di Gesù. Maria è una
imitazione, attenuata e femminilizzata, della figura di Gesù. E il culto
di Maria è un riflesso, una imitazione dei sentimenti di devozione
che la Cliiesa rivolge a Gesù. (]osì
anche gli avvenimenti sacri, che av-.
volgono di una aureola di mistero
la nascita e la morte di Gesù, -ono
stati trasferiti dalla pietà cattolica,
in forma attenuata, alla Vergine
Maria: Gesù nasce dallo Spirito
Santo? Maria è « concepita senza
peccato ». Gesù dopo la sua morte
risorge e sale al cielo? Anche la Vergine Maria, dopò la sua morte, è risuscitata e assunta al cielo.
I cattolici non si stancano di ripetere, che ogni onore reso a Maria è
un onore reso a Gesù, e che la fede
in Maria è la via maestra per andare a Cristo. Ci permettiamo di non
crederlo.
II culto di Maria è un surrogato
del Cristianesimo: non può essere
la via del ritorno al puro Cristianesimo. Per tornare a Cristo non c’è
che una via: rientrare in noi stèssi,
riconoscere il nostro stato di peccato
diflìdando di ogni celebrazione di
^ una umanità immacolata, verginale, liliale, degna di essere assunta,
anzi, senz’altro già assunta nel eie.
lo; confessare il nostro peccato, a
l ui nessun essere umano si sottrae,
a cui nessuna idealizzazione della
parte migliore di noi stessi, e sia imre la femminilità ideale, può porre
rimedio. E credere veramente, che
da questa situazione disperata soltanto Dio può cavarci, e lo ha fatto
e lo fa a prezzo di tm grave ed eterno sacrifinio; riconoscere in Cristo
la condanna e la salvezza di ogni umanità (anche di quella immacolata della V’ergine Maria), e non cercare facili e commoventi scappatoie,
le cui origini psicologiche è sessuali
si rivelano al primo sguardo.
Tali sono le sostanziali ragioni
del nostro rifiuto del nuovo dogma,
come di tutta la mariologia. Possiamo aggiungere, che non sarà quel
nuovo dogma ad alterare profondamente il nostro atteggiamento nei
riguardi del cattolicesimo: le ragioni del nostro dissenso sono troppo
sostanziali, perchè l’aggiunta della
definizione di una dottrina, del resto già professata da secoli, possa
modificare essenzialmente il nostro
giudizio.
Oiovanni Miogge
PENSIERI
n male è profondo
Ma dobbiamo pure dire, e con
profonda tristezza, che il fatto che
la Chiesa si sia decisa a questa definizione, nonostante tutte le buone
ragioni che avrebbe avuto per non
farlo, ed abbia ancora una volta voluto cedere al sentimento meno illuminato delle sue moltitudini, anziché a quelle sostanziali ragioni di
fede e di storia che'anch’essa conosce, dimostra una volta di più quanto sia incurabilmente profondo il
male di cui soffre: e il fatto che abbia creduto di poter compiere quel
gesto .neH’anno stesso che, a sentire
la sua propaganda, avrebbe dovuto
essere l’anno del « gran ritorno » e
della riconciliazione dei fratelli separati, dimostra quale concetto dobbiamo farci di quel ritorno e di
quella riconciliazione. La Chiesa
dimostra ima volta di più, che non
L’intera natura (¡anta tu Tua gloria,
ma Vuonio grida Lodi al vitrllo
d'oro! Evviva Basco « Venere! L'osteria, la borsa. Vharem sono il nostro
Paradiso.
Le creature, che. l’uomo crede inferiori a sè. non han/^O harem, borsa, osterie. Uomo, che^Moi fatto della tua
* intelligem<a ? Che ‘hai fatto della tua
anima ì Tu vivi come se la fine non dovesse venire mai. il : Mene, mene,
tekel, upl'iarsim 1 (sei stato pesato, sì'!
stato trovato leggero) <' gu't sospeso .sul
tuo capo: Apri gli ^echi e fuggi ai piedi di Cristo, prima'Che sia troppo tar
•ft'.
di.
Ma tu sovente non sai neppure chi
sia Cristo e dove Ur si può trovare.
— Cristo, figura- leggendaria! E'
mai esistito 'ì E se té ne danno le prove.
— Ri. sì, era un uomo qualunque.
Oppure : -— Un iUato, un taumaturgo.
Maomeiio, Budda, Brahma, Vishnii,
Sivu tanti dei, tanti Cristi. Chi rue capisce qualcosa?
Poveri ignoranti: 0 pazzi che confondono Cristo, Dio vero, morto per
noi, coi falsi dei pagani e pretendono
che tutte le soluzioni siano buone! Paragonate gli scritti dei falsi profeti col
Vangelo di Cristo e se non siete ciechi,
vedrete l’abisso che separa la parola
dclVuomc dalla parola di Cristo.
Uh parola divina, poesia eterna, profumo di fiori celesti, alta come il firmamento, profonda come l’abisso, più
dolce del miele per colai che, crede e
ama! Ma spada a dui tagli, tuono e
lampo, fuoco che minaccia, distrugge
e annienta per colui che nega e odia.
i
F. Maurin
è disposta a fare il benché minimo
passo per facilitare quella riconciliazione, anzi, che non teme di moltiplicare gb ostacoli, ostentando una
sicurezza di se, che non è certamente
proporzionata alla sua reale potenza spirituale.
Intanto. l’Anno Santo avrà un fi,
naie grandioso Le schiere di pellegrini. che m numero tanto inferiore
a quello sperato! continuano a calare in Italia, saranno certo galvanizzate, e forse rese più numerose, dalle feste solenni che accompagneranno la proclamazione del nuovo dogma. Il prestigio della Santa Sede
presso le moltitudini cattoliche ne
sarà ingrandito. In fondo, per essa,
mm è la sola* cosIP che importa?
rj:
L' APPELLO
della Tavola Valdese
E’ per tutti i Valdesi, naturalmente, senza distinzione: adulti, i
giovani, vecchi, bambini, sì anche bambini, dimoranti in Italia ed I
all’Estero. Tutti la Tavola chiama a raccolta, affinchè tutti, d’un solo !
slancio, accorrano in aiuto della loro Chiesa, che è in gran distrell.i: i
date, date, date tutto quello che potete e subito (allrimenti la situazione si aggraverà sempre più), senza tentennare, senza dubitare, i
senza mercanteggiare.
L’appello della Tavola è quello del Sinoilo e il Sinodo, che è la
nostra suprema autorità, incaricando la Tavola di lanciarlo, sapeva,
certo, quel che faceva. In piena consapevolezza della gravità della situazione ha chiesto
5 0 milioni
■ Numerosi sono i valdesi che vivono all’Estero (in Europa, in Am,;rica, o altrove) e in genere, per la loro capacità ed onestà, oeciqiano
posti di fiducia, ben rimunerati; in ogni caso, econoinieaniente stanno, nella loro maggioranza, meglio che i loro confratelli d'Italia. Ed
amano la loro Chiesa, che li accolse bambini nel suo gn-inbo e non
cessò di curarli spiritualmente, fino al giorno, in cui il bisogno, o il'
desideiio naturale di migliorare le loro condizioni di vita, o ragioni
di parentela, od altro, non li spinse a lasciare la famiglia, il villaggio
o la città natia, col pianto in gola. Pochi, o molti anni sono passati da
quel giorno; ma essi, certo, ancora ricordano la chiesa, in cui furono
battezzanti e confermati e forse spo.sati; e non di rado la nostalgia li
punge....
Adesso la loro Chiesa non vuol ricordare loro l’ainoit'. con cui li
ha sempre seguiti nella loro esistenza, e i benefici di ogni genere elio
da essa hanno ricevuto (quale madre lo farebbe?), ma dice loro semplicemente: Soru) in gran necessità; ho appena un magro pane per vivere, non per colpa mia, ma degli eventi. E e.'è sempre To|u‘ra che Dio
mi ha affidata, nelle Valli e fuori, da svolgere; l’opera vostra, Topera
dei nostri padri. Aiutatemi a compierla, aiutatemi a vivere. Fiucliè ho
potuto fare da me, non sono ricorso a voi. Non vi ho chiesto mai nulla.
Ascoltate oggi il mio grido. E che Dio vi benedica!
Il Moderatore
Versate la vostra offerta al (Cassiere della Tavola Valdese. Past.
Guido Comba — Via IV Novembre 107 — Roma.
11° ELENCO DI OFFERTE
in risposta all'appello
Emma Porli
Carlo Gay
Sohna Longo
Tina Rabaglia
Massimiliano Evnard
M, M.
M. Pasquhto
N. , Roma
Paknira Cocconi Lui
N, N., Bergamo
Alberto Rostan, Bergamo
Bruna Viti
Chiesa di Coazze
L. 100.000
» 100.000
10.000
3.000
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15.000
2.000
1.000
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3.500
5.000
] .000
Alberto G'.rardet
Eco Giorgi
1. ed F. Valeri
Aldo riautucei
Armino Marti
Milca Cornelio
Federico IToefer
Roberto e Gerinaiia
venal
Elba Longo
Berlolè Ludovica
Beiix Trma
» 100.000 '
» 5.000,4
3 000
1.000-?;.
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1.000 '4
30.000
15.000 &
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1.000 t
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J Signori R. e O. Jouvenal ìiauno
inoltro prestato Lire 200.000 Le s^in- *
ine apparse sotto i nomi Davite Carlo ^
» 80.000 e Franco sono stale date in prestito.
Une femme seule Explique pourquoi
elle ne souffre pas de sa solitude
ir me raconter leur déceotions. esnoirs, lu
Monsieur,
Veuillez m’excuser si je prends la
liberté f!e vous répotuire sur la série
d'articles « Femmes seules ». Ne
vous étonnez pas des fautes; étant
Alsacienne, ouvritre, je n’ai jamais
pris des leçons de français, dotte je
m’explique comme je pense.
Je suis une vieille fille — 58 aii.s
— je ne comprends pas bien toutes
ces lamentations sur notre soi-disant
triste sort. Pourtant je vis et je suis
contente et pas du tout malheureuse.
Jeune fille, j’ai rêvé d’un foyer
avec beaucoup d’enfants, j’étais même. fiancé", la guerre 1914-1918 «
brisé mon rêve, mais pms ma vie.
Quand on a le coeur à la bonne pince, un peu de comprenette pour la
peine des autres, on n’est jamais .feule. De ma vie je n’ai jamais eu le
temps long, ma solitude ne me pèse
f>as.
J’ai passé ma vie à Moulhouse,
sans avoir une seule amie intime,
toutes les jeunes filles de ma connaissance viennent me faire visite.
nie raconter leur déceptions, espoirs,
projets, me demandant conseil, même une. prière, tl faut savoir s’oublier. savoir se ipettre dans la peau
des autres, rester' vivante, gaie, jeune malgré les cheveux blancs et /e.s
rhumatismes. Je suis la première à
rire de mes bobos. Je vous assure
que j’ai déjà travaillé dans ma vie
et travaills encore au moins douze
heures par jour et en pins mon ménage, je. lis mes journaux, écoute In
rmlio, une petite lecture spirituelle
de la sainte messe le matin, six à
sept heures de sommeil et ça recommence. fe ne sors jamais, ni excursions, ni cinéma, ni théâtre, mais je
sais tout ce qui se passe dans le mon-,
de, tout m’intéresse ; la politique, ta
science, les inventions. Pendant les
grandes vacances, je prends un on
deux enfants pauvres chez moi pendant deux mois. Comment voulezvous que je me trouve .seule?
Pendant des mnées, j’avais trois
amies, j’étais alors jeune, elles étaient âgées; une aveugle, l’autre
mal de Poti, l’autre de la colonne
vertébrale, les trois pauvres, et seules, je vous assure que ce. n’était pas
toujours gai, mais le bon Dieu les a
cherchées depuis longtemps. Maintenant que je commence à vieillir,
le.s jeunes me cherchent. Si j’étais
encore dans une ville où il y a des
hôpitaux, oh, que ce serait facile;
on y va à l’heure des vi.sites, on demande n une soeur si une mnlmle
sans famille accepte un petit rien,
elle vous conduit à un lit, on e.sl tout
de .suite à .son aise avec un franc sourire; une bonne poignée de main,
on demande à la malade la permission de revenir et ça y e.st. Allez
voir un pauvre petit une ou deux
fois, la troisième fois il vous appelle
maman dès qu’il vous voit. Mais il
ne faut ¡ms jouer la. dame bienfaitrice. Ces « distractions » sont à la
portée de tout le monde et de toutes
les bourses et on emporte une bonne
part de ce bonheur qu’on veut donner aux autres dans son coeur. Et cela vous porte à apprécier la santé,
même relative, dont on jouit — ei
à la reconnaissance envers Dieu dont
on se sent aimé. Et ainsi la vie a
vante vers le but: l’union arec Dieu'
et en lui avec toute la création, quelle riche.s.ic, quel bonheur!
Mon Dieu, monsieur, je m'oublie
et je gaspille votre temps, excusezmoi et croyez à mes meilleurs sentiments.
A. H. (Bas-Rhin). ?
(Lettre envoyée
Chrétien).
à Témoignage
A. L C. E.
Associas. Insegnanti Cristiani Evangelici
Convegno di Pinerolo
Tutti gli insegnanti evangcdici *iOIìO
cordialmente invitati a partecipare ali
Convegno che si terrà D. v. a f'nu lolo;,
iì 1" novembre nei locali della Chie,sA
Valdese Sono in programma, ni mat;^
tino due relazioni, del prof. E. Bem e
della sig. Lina Sommani sui rapporti
tra scuola elementare e scuola mediai
nel pomeriggio discussione del program.*
ma di attività (corso di aggiornamento, viaggio in Svizzera, ecc.) e v.irie
importanti comunicazioni. Pranzo in
comune a prezzi modici.
Ritropo alle ore B. IL SKGGH)
3
‘"ifr/’
t*ECO Dm.LE VALU VALDESI
(II)
ÌLa Gioventù
Lii terza serata, presieduta dal Moderatore della Chiesa Valdese, ha
visto succedersi sulla pedana quattro
aruppresentanti della gioventù, della
Spagna, del Belgio, dell’Italia e della Francia.
• Le difficoltà delle Chiese Spagnole sono note al mondo intero, il deilegato spagnolo non vi si è soffermato se non per ricordare brevemente la travagliata storia del protestany 'tesiino spagnolo dalla Riforma in qua.
.^La caratteristica del lavoro tra i giovani evangelici spagnoli è la sua
concentrazione nello studio della
Bibbia e nel lavoro di testimonianza per contatti personali. La gioventù spagnola ha ricevuto con riconoscenzd il dono, simbolo di solidariei-:tà spirilnaie, della gioventù d’Italia.
^ Nel Belgio la Gioventù non ha uIfna organizzazione ecclesiastica cen^;t-tralizzata ma la sua opera è nettamente orientata in senso ecumenico e le organizzazioni varie di Chiej. la: sa e para ecclesiastiche lavorano di
iicoinunc accordo con spirito di colla» bora/, ione.
Il delegalo italiano ha parlato del■ ; la e.sperienza comunitaria di Agape,
L,^di cui i nostri lettori sono già da
i tempo edotti, ed ha terminato pofr nendo l’accento sulla funzione ecii"t menica che Agape desidera avere
^1 mettendosi al servizio della gioventù del mondo intero, ed in particolare di quella delle Chiese d’Euro
' Fa
sulla Evangelizzazione : Innanzi
tutto: « la Commissiona sulla Evangelizzazione ricorda che VEvangelo
annunzia nd ogni uomo la salvezza
in Gesù Cristo; una salvezza eterna
che si traduce in una rigenerazione
attuale della sua condizione umana ».
Auspica un maggiore coordinamento di informazione e di lavoro
nell’opera di evangelizzazione e sopratutto richiama alla attenzione delle Chiese la necessità che:
1) sia dato un valore essenziale al
la testimonianza dei laici nel lavoro e nella professione.
2) le Chiese offrano per mezzo della loro vita comunitaria un « ambiente » ove una vita cristiana autentica possa essere cercata e vissuta
3) si insista sulla necessità che ogni
credente interpreti Ut sua vita quotidiana come un « sepnzzo » nel quale sentirsi impegnato m modo tota’
le. .
4) la Chiesa prenda sempre più
chiara coscienza della sua responsabilità di fronte al ^problema della
giustizia sociale. | '
In ogni modo sono auspicati e avviati metodi nuovi di collaborazione
tra le varie Chiese già mediante laistituzione di un comune ufficio d,
segretariato, di una rivista di evangelizzazione e con scambi di uomini*
mezzi ed esperienze,
(segue) Émesto Ayassot
conGBesso onnume Bice
•%. Il dcleojato francese ha dipinto con
'■.vivi colorì li carattere della gioven
■tù evangelica francese, aperta a tutti i movimenti dello spirito, avanguardia di ogni nuovo tentativo nel
campo del pensiero e dell’azione.
. Un forte, cosciente, moderno spirito
evangelistieo la spinge su detta via.
L'Evangelizzazione
nei Paesi LaNni
1 r,. Eccoci Oía ai rapporti delle varie
i Commissioni di studio i cui lavori,
i prima impostati dalla sessione pieI naria, sono ad essa ritornati dopo un
, giorno e mezzo di studio, per essere
sottoposti alla discussione generale.
Presiede il Pastore Marc Boeguer.
Una lunga esperienza presidenziale
oltre alle sue rimarchevoli qualità
personali, ne fanno un presidente ideale: ])ieno di autorità e di bonomia ad un tempo, profondo e rapidi*
nell’afferrare i concetti essenziali,
nel metti-re a fuoco un argomento
con un senso spiccato di « humor »
che sa elegantemente superare con
un sorriso ogni piccola difficoltà procedurale.
Ma eccoci ai rapporti o meglio
ai punti che ei par più utile se^gnalare ai nostri lettori, dato che
*hon basterebbero molti numeri del
giornale se si volesse indicare egni
aspetto dell’interessante lavoro compiuto.
.-J
Nei giorni 30 e 31 agosto ebbe luogo, a forre Pellioe, neH’Aula sinodale
della Casa Valdese gentilmente concessa, il Congresso annuale dell’Associazione Insegnanti Cristiani Evangelici.
La prima giornata venne dedicata
allo studio dei problemi generali riguardanti la posizione degli insegnanti evangelici in Italia; presentarono al
riguardo interessanti relazioni i Proti.
N'aldo Vinay, Giorgio Peyronel e Giovanni Gönnet. Nelle animate discussioni che ne seguirono e che ai protrassero fino a tarda sera, venne esaminato a fondo il problema del come
possa, l’insegnante evangelico, testimoniare della propria fede nell’ambiente in cui è chiamato a prestare la
propria opera, ambiente molto spesso
ostile e prevenuto contro chi non professa, e quindi naturalmente non insegna, la religione di Stato.
Non essendo facile, in, un breve articolo di cronaca, riassumere quanto
affermarono al riguardo i vari oratori,
ci limiteremo a trascrivere alcune frasi annotate casualmente durante la
discussione, augurandoci che esse possano servire a mettere ogni insegnante
evangelico, dentro e fuori deH’aida
scolastica, alle Valli o nel difficile campo dell'evangelizzazione, di fronte .alla propria responsabilità di credente :
« VoH, sempre indispensabile, e sopratuUo non è sempre possibile, una
icstimonianza diretta delle verità tdlr
quali crediamo; quello che è necessario è che tutta la nostra opera di educatori sia rischiarata dalla luce dclVEvangelo. Solo così le nostre parole,
i nostri atti, il nostro insegnamento,
tutta la nostra vita, saranno una costante. anche se indiretta, testimonianza al solo, vero Maestro ».
Durante la seconda giornata i lavori continuarono con le relazioni del
Dott. Carlo Alberto Theiler su « 11
problema delle scuole elementari alle
"S'alli », del Prof. Ernesto Tron, del
Pastore Ernesto Ayassot e del Prof.
Augusto Armand Hugon su « T prt>blemi dell'insegnamento secondario alle Valli » e relative discussioni.
Si ajire quindi la discussione sulla
relazione del Dott. Theiler. Riguardo
all’insegnamento del francese nelle
se,nolo elementari de.lle Valli (insegna
I
LETTORI,
rinnovale il vostro abbonamento per il 1951 al
prezzo di L. 1000 per L’Eco delle Valli Valdesi e
per La Luce a settimane alternate.
I nuovi abbonati, versando oggi il loro abbonamento
di L. 1000, riceveranno L'Eco delle Valli Valdesi quindicinalmente fino ella fine dell’anno e poi i due
giornali durante tutto il 1951.
RICORDATE:
L'abbonamento a L’Eco delle Valli e a La Luce a
settimane alternate costa L. 1000 per l’interno e L.
1600 per l’estero.
L'abbonamento al solo Eco delle Valli quindicinale
costa L. 6C0 per l'interno, L. 10(X) per l’estero.
FATE L'ABBONAMENTO CUMULATIVO Al DUE GIORNALI
mento ora permesso' dal Provveditorato agli Studi nelle ore extra scolastici le), si fa notare che'esso viene impartito molto in'egolarjnente, :rnche
perclià la Chiesa non. può disporre di
fondi A tale scopo mentre, d’altra parte, le Autorità comunali se ne disinteressano completamente, salvo naturalmente poche lodevoli eccezioni. Riguardo alla necessità, sentita da tutti
gli insegnanti, di intensificare i rapporti tra scuola e famiglia e'sul problema deirinsegmirnento religioso nelle scuole, il congi-esso'vota un o. »1. g.
che « invita insegnanti e Concistori
delle Valli a organizzare degli incontri periodici tra genitori degli alunni
(Ielle scuole e responsabili dell’insegnamento per la discussiom dei piohìemi pedagogici e religiosi di comune
interesse. Invita altresì i Pastori delle
parrocchie valdesi a convocare periodicamente gli insegnanti evangelici
del Comune per lo studio dei programmi di insegnamento religioso ».
Al termine della discussione sulla
istruzione primaria i congressisti ebbero il piacere di trdffe un breve ma
efficace messaggio del Sig. Moderatore il quale, dopo apprezzate parole di
saluto ed augurio, formulò il voto che
la collaborazione tra Chiesa ed insegnanti diventi sempre più intensa e
proficua.
Il problema dell’insegnamento secondario alle Valli, chiaramente impostato dai vari relatori, non potè essere trattato a fondo per mancanza di
tempo. Si fece tuttavia osservare., fra
l’altro, che Itv crisi dei nostri Istituti
secondari, Collegio e Scuola Latina, è
dovuta in gran parte al fatto che pochi ormai, qui alle Valli, sentono il dovere di compiere magari un lieve sacrifizio per far proseguire ai propri figli la via degli studi. E’ necessaria
(juindi, da parte di noi. insegnanti, una
intensa opera di propaganda e di ]>ersuasione in seno alle famiglie. Il primato della cultura — osserva il Fast.
Ayassot — è stato detenuto per lungo temilo nella nostra zona dal popolo
valdese ; la frequenza, da parte dei nostri figli, del Collegio o della Scuola
Lìitina, è uno dei mezzi principali per
non lasciarcelo sfuggire.
I lavori del congresso ebbero termine con l’elezione del nuovo Comitato
direttivo che risultò cosi composto :
Proft. Giorgio Peyronel, Ernesto fron
e Giovanni Gönnet; Insegg. Carlo A,
Theiler, Evelina Fona e Giovanni Baridon.
Ricordiamo ancora a tutti gli Interessati che il prossimo Convegno degli insegnanti evangelici avrà luogo,
D, V., a Pinerolo il 1® novembre. Ci
auguriamo che professori e maestri
delle A’alli vi intervengano numerosi,
e ci permettano i colleghi della ~\'al
San Martino di rivolgere particolarmente a loro il nostro invito, dato che
essi al congresso annuale brillavano,
come si suol dire, per la loro assenza,
11 programma di detto convegno verrà reso noto per mezzo di un prossimo
comunicato.
Segr.
CONVEGNO
di studi sociali
COLLEGIO VALDESE
f Corsi di preparazione magistrale presso il Collegio hanno dato ottimi risultati.
Difatti dei cinque candidati preseiif.iiisi
per l’abilitazione presso l’Istituto Magistrale Statale di Pinerolo 4 sono stati ahi
litati, tre nella ses.sìone estiva e uno nella
sessione autunnale.
La nuova abilitata è Bonnet Ethel.
Presso lo stesso Istituto si è abilitala
Calza Laura, ex alunna del Collegio.
Felicitazioni ed auguri di brillante car
Dal 28 agosto al 4 settembre ha avuto
luogo a Terrcnoire, nella zona mineraria
della Francia centrale, una settimana di
studi sociali per i giovani, organizzata dal
moviniento del « Christianisme Social ». A
aquesto movimento, ben noto anche in Ita-.
lia, aderisce un numero abbastanza grande
di Cristiani di varie confessioni e delle più
diverse tendenze politiche, uniti dalla convinzione che troppo spesso la nostra fede
si esaurisce in parole e in atteggiamenti
esteriori e che anche più spesso noi dimentichiamo come l’amore del prossimo affermato da Gesù nel secondo comandamento
ci impone di agire a favore di tutti gli nomini e particolarmente di quelli oppressi
da un sistema sociale fonte di tante ingiustizie. Quest’azione di giustizia sociale non
è un’opera di carità più o meno pelosa, ma
un dovere a cui non si può sfuggire.
Cosi gli uomini del « Christianisme Social » si impegnano in tutte le attività che
loro”sembrino rispondenti a questa esigenza: i partiti e le organizzazioni in cui essi
lottano sono naturalmente assai diversi, ma
rimane forte il legame di un’esigenza da
tutti sentita.
E la .settimana di studi sociali ha un duplice scopo: da un lato permette ai membri del movimento di ritrovarsi a comunicare le esperienze fatte nei diversi campi
di lavoro, a liprendere coraggio nel lontatto con persone animate dalla stessa fede, dall’altro Iato riunisce intorno al nucleo dei vecchi combattenti. un certo numero di giovani, rinnovantisi ogni anno,
francesi e stranieri (quest’anno, p. c., yi
erano Belgi, Tedeschi e Italiani) per aprir
loro gli occhi su responsabilità a cui forse
non pensavano, su problemi di cui assai
spesso i giovani dimenticano l’esistenza, e
che considerano come facenti parte della
vita di ogni giorno, ben diversa e ben lontana dalla vita religiosa, limitata per tanti
al culto della domenica mattina o poco
più.
L’opera del Movimento non si esauri-tee
qui, ma uno dei lati più interessanti è senza dubbio questa testimonianza costiiue
che fede e vita quotidiana non sono su ctue
piani diversi e con pochi punti di .:omalto, ma devono anzi formare un’unità coerente, in cui le nostre azioni non possono
e non devono essere in scandaloso contrasto con la nostra etichetta di Cristiani.
M. G.
Il grande pericolo dell'aHuale CrisNane^imo è che esso fende a creare dei
Cristiani professionisti
—---------1------------- ^ e '
cV^ ®
Cristiani professanti
\ n
V e
ce
DEIiliHGOMUlfOTÄ'
Angrogna
La domenica 8 Ottobre il eolio è -italo
presieduto dal pastore Alberto Ricca che
ha pure amministrato il halteKÌino alle due
bimbe del pastore Edoardo Aime.
Ad Eliana, a Gisella, ai genitori i nostri
migliori auguri nel Signore. R.
Perrero-Maniglia
Ringratiamo ancora cordialmente il Prof.
Silvio Pons di Firenze ed i Pastori O. Peyronel di Napoli e G. Peyrot di Prarostino
del loro messaggio cristiano alle Assemblee domcnienli in questi Templi.
E’ stata battezzata la piccola Eliana Peyran di Osvaldo e di Elena Miohialino, Perrero. Clic il Signore benedica quella c.ira
giovan-e vita che gli è consa.rata fin dalla
nascila dai suoi genitori.
ni 64 scomparsa fin dal 18 aprile scorso
incnire da Faetto Inverso ritornava a c.tsa
sua a Roccia Indiritti. Allora, ricerche fu
rono fatte uvunqne si presumeva che fosse
passata ed andata; probabilmente, non tanto esperta, in quella giornata nuvolosa c
piovosa, ad un dato punto sbagliò sentiero
e sali, salì credendo di giungere alla sua
dimora ed invece trovò la morte dispersa
nella neve: la sua sepoltura ha avuto luogo giovedì 12 corr.
I.’anziano di Ferrerò, Alessandro Ghigo
e la sua Consorte Luigia Micci hanno festeggiato le loro Nozze d’Oro in Chiesa ed
in casa circondati da amici, parenti, nipoti
c figliuoli venuti anche da oltre frontiera.
Che Iddio continui a benedire quel focolare! Rinnoviamo a quei cari sposi i nostri
.offcliuosi auguri nel Signore
Dopo una giornata di lavoro, il nostro
fratello Poet Giosuè fu Giovanni di anni SO
delle Grangelte, in seguito ad una caduta
accidentale per malore lungo gli scalini di
casa sua, è deceduto. Egli era molto conosciuto per la sua bontà, sempre pronto a
rendere tpialclie servizio al suo prossimo,
s’interessava assai alla sua Chiesa ed alle
cose della sua Chiesa Molti amici e conoscenti hanno presenziato al suo funerale.
Che il Signore di ogni consolazione for
tifichi coloro che passano per la valle delle
lacrime.
où les ])réoccupations de chacun se sont
fixées sur lo foin à rentrer, sur le bétail à
mener paître, sur tous les travaux journaliers d’un agriculteur de la montagne.
Et pendant e.es quatre mois, qu’est de
venue la vie paroissiale? sans doute a-telle été re,streinle. Néaminoins chaque dimanche tous pouvaient se retrouver sur la
place de l’église. Dans les rencontres avec..
1c pasteur on pouvait partager bien des proproblèmes et bien des soucis.
Dans le courant de juillet, la paroisse a
eu le privilège d’avoir la visite de deux
candidats missionnaires écossais. Chacun
d’eux donna un message au culte du di
manche. Nous leur souhaitons un ministère béni dans la Chine lointaine. Des campeurs d’.Agape, des amis de Suisse, de France. d’Amérique, se sont arrêtés dans notre
vieux temple plein de l’odeur des vieux
mélèzes.
Rodoretto
A Marsiglia è deceduta la nostra sorella
Leuiiia Poet, originaria delle Grangelte.
J
(ìasualmcute sul « Gran Bric » per la cresta che dal Voutour sale a Rocca Bianca,
sono stati ritrovati i resti mortali della nostra sorella Fanny Giraud ved. Poet di an
Je lève mes yeux vers les montagnes
D’on me viendra le secours;
Le secours me vient de l’Eternel
Qui a fait les cieux et la terre.
Les quatre mois de dur labeur prennent
fin, liientôt la montagne va s’envelopper
dans son manteau blanc et la vie paroissiale de Rodoretto va renaître. Quatre mois
Le 27 Août toute la haute vallée s’est
réunie au col des Fontaines pour la ren
contre traditionnelle. Mr. le pasteur Lebel
présida la journée et nous eûmes la joie
d’entendre deux voix des champs de l’évangélisation, l’une de l’Amérique du Sud
(Mr. Bertinalti), l’autre du midi de l’Italie
ÎMr. Peyrol). On aurait désiré rester plus
longtemps à celte rencontre fraternelle, mais
le soleil boudait et le petit vent froid des
sommets chassa bien vite les participants
dans leurs villages.
C’est avec émotion que le dimanche Lcr
octobre la paroisse prenait congé de son
4
L'ECO DEXXS VALU TAUKESI
pMteor titalaiw: Mr. Glampiccoli. Ce dernier eut dan» un meeeage tenique, incisif-,
rappeler aux paroisgiens leurs devoirs do
chrétiens et leurs responsabilités de membres de l’Eglise du Christ. Mr. Giampiccoli nous quitte pour aller à Bergamo, chacun dans la paroisse sait combien pen<l.mt
3 ans notre pasteur fut apprécié. Nous lui
souhaitons ainsi qu’à sa femme un ministère béni dans sa nouvelle paroisse.
Mariage. Le 20 mai se sont unis dans les
liens du mariage Meytre Rosalda et Tron
Walter. Nous leur laissons pour leur vie
à deux la belle promesse de Josué: Moi et
ma maison nous servirons l’Eternel.
Ün grand événement honore la paroisse
cet autonne. Après des décades d’espoir,
l’eau sera mise à la cure. Les travaux ont
été déjà entrepris et nous espérons qu'à la
première neige tout sera fini. Partout nos
enfants ont repris le cartable et maître et
maîtresse s’apprêtent à faire de leur mieux
pour éduquer et instruire nos enfants. L’école du dimanche reprendra bientôt. Le
dernier dimanche d’octobre sans doute;
nous avons reçu à l'intention de nos enfants un flanellographe et nous espérons
que cette nouvelle méthode d’enseignement
leur plaira. ”
Nous profitons, an nom du consistoire,
de dire anx paroissiens, le beau résultat
obtenu par la collecte de septembre en
faveur du déficit de la Table. Soit 30.000
L. ont été récoltées dans la paroisse. Meni
à tous les généreux donateurs et en particulier à ceux qui ont mis de leur néc-;ssaire.
Mot d’ordre pour les activités: Travaillez non pour la nourriture qui périt mais
pour celle qui demeure jusque dans la vie
éternelle.
Torino
Monitori, monitrici e Pastori attendono
tutti i fanciulli della Chiesa alle due ’Scuole Domenicali riapertesi sin dal 15 coir.
Il 29 ottobre. Domenica della Riforma,
la Santa Cena sarà celebrata ai culti delle
ore 10,30 in Corso Vittorio e in Corso Oddone.
DIPARTENZE
1 Pastori Oreste Peyronel, di Napoli, e Gustnvo Bone,hard, di Rorà, hanlio avuto il dolore di perdere rispettivamente il padre c la madre.
Da queste colonne inviamo loro l'espressione della nostra fraterna simpatia. Chiediamo al Signore di hcnc ìirc
per loro e per le loro famiglie anche
l'ora della separazione che, per il cristiano, I' ancora e sempre l'ora della
consolazione e della speranza.
(Red.).
Concorso Borst ii Studio
Willy Jervis
La Commissione nominata per l’assegnazione delle « Borse di Studio W. Jervis »,
visto il Regolamento ebe regge la fondazione delle borse suddette,
COMUNICA
.Baptême. Ton nom est inscrit dans ma
main, dit l’Eternel (Ezêchiel).
Ont été baptisés: 30 avril: Pascal Liviana
de Aldo Enrico e Restaing Vilma, parrain
Pascal Angnsto et marraine Tron Alma. Le
28 mai: Peyronel Angiolina Maria de .Intberto et feu Genre Suzanne, Parrain Peyronel Enrico et marraine Bounous Marie.
Le 18 juin: Pascal Amato Beniamino de
Beniamino et Pascal Emma, parrain Garrón Guido et marraine Pascal Adelina. Le
6 août: Bronza Italo Enrico de Giulio et
Breuza Antoinette, parrain Ferrandîno Pietro et marraine Breuza Germaine.
è aperto per l’anno 1950-51 il Concorso per
l’assegnazione di N. 3 borse di studio di
L. 3.000 Itremila) caduna, per studenti delle scuole secondarie oriundi delle Valli
Valdesi senza distinzione di confessione religiosa, uno dei quali preferibilmente iscritto all’Istituto Magistrale di Stato e gli alici
due al Collegio Valdese di Torre Pelllice
o alla Scuola Latina di Pomaretto.
Per partecipare al Concorso sono .richiesti i seguenti doénmenti:
a) la pagella dell’ultimo anno scolastico
od un documento equivalente (media punti 7).
b) certificalo in carta libera dell’Agente
delle Imposte.
c) ogni altro documento utile per la migliore classificazione del concorrente o comprovanti le condizioni economiche del candidato e dei membri della sua famiglia.
Ogni studente non può concorrere che ad
una sola borsa.
Domande a documenti devono essere indirizzati alia Commissione Borse dì Studio
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Luigia Dalmas ved. Abécourt
ringraziano il past. Geymet, la dott.ssa
sig.ra Minghelti-Dubs e tutti quelli ì *
nella malattia e per la dipartenza della loro
cara, lestimoniarono la loro simpatia. sp
Villar Pellice (Teynaud), 8 ottobre 1950.
La famiglia Long, profondamente comnios.sa per le dimostrazioni di stima e di!p.,
affetto ricevute in occasione della dipnr- *
lenza del '.-■•impianto i
Giovanni Giacomo Long
nell’impossibilità di farlo singolarmente,''^-^ '
ringrazia tutte le gentili persone. Enti, Associazioni, che con scritti, con fiori e di
presenza si unirono al suo grande dolore
e le furono di conforto nella triste circostanza. Un particolare ringraziamento ai sigg,
Pastori Beri, Micol, al Doli. Coucoiirde'
per le as.sidite cure, e al Reti. Don Pietrti'
.4udisio per l’aiuto fraterno che in tante - |
occasioni volle dare al caro scomparso.
Rue di Pramollo, 17 ottobre 19.50.
E’ mancata all'affetto dei suoi cari
Lidia Maddalena Bouchard
nata Long
di anni 77
Aie danno l’annuncio: il manto Houchard Giovanni; i figli: Davide e famiglm;
Elvira e consorte; Elma; Edvico e famìglia; Edmondo e famiglia; Alberto e consorte; Gustavo e consorte. *
Sia «he viviamo, sia che moriamo, siamo del ■sienore. (Romani 14: 8).
Se crediamo rhe Gesù mori e risuscito,
rosi pure quelli che si sono addormentati
Iddio per mezzo di Gesù li rii oiulnrrìi con
Lui. (I Tessalonicesi 4: 14).
La famiglia della cara E.stinta ringrazia
cordialmente quanti le sono stati In qualsiasi
nutdo di ‘tiulo e di conforto nell’ora del
lutto.
S. Germano Chisone, 17 Ottobre 1950
RAGAZZA quattordicenne cerca sistemazione presso famiglia valdese. Rivolger»;
si al Presbiterio di Villar Pellice.
GASCTNOTTA da vendere 12 giornate circa ■ vigneti, prati c boschi sulla collina
di San Secondo di Pinerolo. Rivolgersi
G. Vicino, San Secondo.
Direzione; Via dei Mille. 1 -Pinerolo
Telefono 2009
Amministrazione; Claudiana - Torre
Pellice
C. C. Postale 2-17557 della Libreria
Claudiana — Torre Pellice
Dir. fìcsp. Ermanno Rosian
Tip, Subalpina, a. p. a. - Torre Pellice
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Via C. Alberto, 4 - Tel 20.61
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Materiale elettrico - pile - superpile - fanali
PINEROLO
ORARIO FERROVIARIO-TRAMVIARIO-AUTOMOBILISTICO DEL PINEROLESE
TORtNO-PINEROLO-TORRE PELLICE e viceversa
T orino |
A trasca |
Pi. croio 5.52 I
Bricherailo 6,081
Torre Pellice 6,22 |
6,20 I
7,07 I
7,381
8,00 1
8,15 I
8.10 I
8,54 I
9,15 I
9,34 I
9,50 I
I
I 12,28 I 13,02 I 17,04 | 18,20 | 18,32 | 19,25 | 21,40
I I 13,59 I 17,57 I 18,58 | 19,21 | 20,06 | 22,21
I 13,08 I 14,25 I 18,25 | 19,12 | 19,47 | 20,25 | 22,42
I 13,28 I 14,47 I 18,50 | 19,26 | 20,06 | | 23,02
I 13,42 I 15,03 I 19,05 | 19,40 | 20,20 | | 23,18
Torre Pellice
Bricheraslo
Pinerolo
Airasca
Torino
4,35 I
5,00 I
5.181
5,39 I
6,251
5.51 I
6,14 1
6,31 I
6.51 I
7,28 I
6,25 I
6,41 I
7.021
7,29 I
8,10 I
7,02 I
7,20 I
7,37 I
7,59 1
8.30 I
(I) Periate (2) Periate limitato a Pinerolo. Festivo a Torino.
(I) (2)
I 12,25 I 13,11 I 16,08 I 17,40 | 19,42 | 20,55
I 12,46 I 13,27 I 16,30 | 17,58 | a),03 | 21,12
I 13,07 I 13,42 I 16,52 | 18,18 | 20,26 | 21,30
I 13,34 I I 17,20 I 18,38 | 20,54 | 22,04
I 14,20 I 14,32 I 18,10 | 19,30 | 21,40 | 22,48
TRANVIA PINEROLO-VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Pinerolo
Per osa
4,29 I
5,451
5,45 I
6,37 I
8.451
7,401
8,151
9,10 I
10,15 I
11,20 I
11,30 I 12,40 I
12,25 I 14 I
14.40 I 17,20 I
15.40 I 18,25 I
19,20 I
20,151
IN VIGORE DAL 14 MAGGIO 1950
Autoservizio c tramvia
PINEROLO-ORÖASSANO-TORlNOeviccv,
Pinerolo
Orbaas.
Torino
(2)
Torino
Orbas.
Pinerolo
(1) Feriale
(I)
6,15 I 7 I 12,55
7 I 7,40 I 13,34
737 I 8,20 I 14,09
(I) (2)
6,20 I 7,10 I 14,20
7,04 I 7,46 I 14,5
7,44 I 8,26 I 15,36
(2) Festivo
18,10
I 18,50
I 19,29
I 18,15
I 18,55
I 19,35
Linea Aufomobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
Autoservizio Sapav-Satti
PINEROLO-AIRASCA-TORINO e viceversa
Orario giorni feriaii Sapav-Satti
Pinerolo
Airasca
Torino
7,30 I 7,50 I 12 I 13,45 | 19
7,45 I 8,05 I I2,IS| 14 | 19,15
8,15 I 8,35 I 12,45 | 14,30 | 19,45
Torino
Airasca
Pinerolo
7 I 11,50 I 17,45 I 19,10
7,30 I I2,Z0 I 18,15 I 19,35
7,45 I 12,35 I 18,30 | 19,50
Orario giorni festivi Satti-Sapav
Pinerolo
Ai asea
Torino
7,30 I 13,45 I 19,50
I 13,59 I 20,04
8,15 I 14,30 I 20,35
Torino
Airasca
Pinerolo
11
11,31
11,45
18 25 I 23,55
18,56 I
19,10 I 0,35
Torre Pellice
Bobbio Penice
8,30
9
Bobbio Penice 6,05
Torre Pellice 635
(1) Solo il Venerdì
(I)
11.30
12
(1)
7.30
8
19,15
19,45
15,30
16
Perosa
Pinarolo
4,45
6
5,55 I
8,451
7
7,SS
8,20 I 9,401 11,45 I 13 | 1530 | 17,40 | 1839 I
9,M I 10,40 I 1233 I 14.15 I 16,40 I 18,351 1030 I
Ncr giorni dimercoledi esabato si effettua da Bobbio
a Pinerolo un autoservizio col seguente orario : Bobbio
Penice 7,30 con arrivo a Pinerolo alle 8,20 ; partenza da
Pinerolo alle 12,% con arrivo a Bobbio alle I3,M.
Auto PEROSA-PERRERO-^PRALl e viceversa
(1) (21 (3) (3) (2)
Perosa 8,20 9,20 17,45 20,20 Prall Ohigo 5,30 17,25
Perrero 8,32 9,50 18,10 20,50 Perrero 6,25 7,20 18,08
Prati Qhigo 8,45 10,50 21,50 Perosa 6,50 7,45 18,35
(1) La corsa ai effettua soltanto nei mesi di Luglio e Agosto (2) Feriate,
rero Prati si effettua solo in Luglio e Agosto.
(3) Nel traltoPer