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tasa Va Id esa
TORRE PEELICE
DELLE VAtLT VALDESI
S e 11 i m a n a I e
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quc^i avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anne LXXXVIII - N. 12
Una copia Li 30
ABBONAMENTI
}
Eco: L. 1.200 per Tintemo
L. 1.600 per l’eatero
Eco e La Luce’. 1.800 per Tintemo I Spedir, abb. postale - il Gruppo
L. 2.500 l’estero
Cambio d’indirizzo Lire 40»—
TORRE PELLICE ^ 21 Marzo 1958
Ammin. Claudiana Torre Pdlice • C.CJ*. 2*17557
Un cinquantenario
Il nome e l’opera di Edmondo De Amicis sono stati
rievocati in Italia cinquanta anni dopo la sua morte
Martedì, 11 marzo, Edmondo De
Amicis è stalo ricordato nella sua città natale, Oneglia, con una manifestazione celebrativa in occasione del
ciiHjuantesimo anniversario della sua
morte. Alla cerimonia sono intervenute autorità del Governo e della
regione oltre, naturalmente, ad una
lolla di scolaretti della città e di genitori ai quali il nome e l’opera di
Edmondo De Amicis dicono ancora
(jiialeosa di buono e di vero in questa
nostra epoca caratterizzata da proionde trasformazioni sociali e morali.
E" comunque significativo che, nel
ttinformismo attuale dove tutto ciò
die tende al socialismo ed alla vera
iUtertà di pensiero è guardato con sospetto, ci si sia ricordali del grande
scrittore italiano, amato e popolare
(juaiil’aitri mai. L’on. Maria Jervolino, sottosegretario della Pubblica
Istruzione, lia assicuralo che il governo partecipava con tutta cordiali là alle onoranze, senza alcuna riserva mentale; ed ha anclie aggiunto
che nessun altro autore, più che al
De Amicis, va riconosciuto il merito
d’aver lavorato in profondità, nel
(•ampo dell’educazione dei fanciulli.
Nel teatro della città, alla presenza
anche dei. raimjteatmtafflti AL Xnrjj
Antonio Bardini Ira pronunziato l’orazione ufficiale. « La morte di Edmondo De Amicis » ha detto, « commosse l’Italia forse più ancora che
quella di Giosuè Carducci, avvenuta
tredici anni prima... Il Paese ne
pianse la scomparsa come per un
hitlo familiare, domestico. Il « Cuore ì) fu per molte generazioni qualcosa più che una lettura scolastica : le
sue capacità di far versare lacrimoni,
autentici lacrimoni, fece inarcare il
ciglio a taluni critici. Ma conviene
riconoscere che nelle pagine dei quaranta volumi del De Amicis si trovano davvero tesori di commossa umanità, un germe di ottimismo, una
nobile sollecitudine per i valori morali. E se qualcuno volesse scoprire
l’antidoto per certi libri d’oggi, aridi ed amari, ritorni ai bozzetti ed
agli scorci del De Amicis, e si sentirà rimescolare i^ sangue ».
Sono passati cinquat’anni dal giorno in cui, in una stanza aperta sulla
marina di Bordighera, moriva Edmondo De Amicis. Aveva lasciato
da una decina di giorni Torino; era
un uomo alto, sereno, dalla bella
zazzera candida, come si vede nella
fotografia che pubblichiamo; portava con vigorosa freschezza i suoi sassanladue anni. La sera del 13 marzo
la salma delPillustre scrittore intraprendeva il viaggio verso Torino.
Il pojtolo si assiei>ava alle stazioni
col cuore commosso e ricopriva di
bori la bara; le madri protendevano
verso il convoglio i bambini assonnati.
Il motivo di (juesto affetto nazionale, risiedeva soprattutto nella
(1 bontà » elle anima di un calore
diffuso e penetrante le pagine di
Edmondo De Amicis, specialmente
quelle di « Cuore », il libro che gli
diede fama e che fu poi universalmente noto. Da un articolo di Edmondo Mareucci su ” L’Incontro ’
di febbraio stralciamo alcune parole
che caratterizzano l’uomo e la sua
opera • « De Amicis amava i ragazzi, li studiava penetrando nelle loro
anime talora in preda a crisi e soggette alTincomprensione dei grandi... Con mente adulta troveremo le
veeehie j)agine di {( Cuore » indebolite anche per la scomparsa del
quadro ambientale , spesso manierate per un certo languido e garrulo sentimentalismo... Ma questi
di felli hanno un ricco compenso nelI oro puro che brilla in tante pagine... Il successo strepitoso del libro
rispondeva ad un bisogno reale delI epoca, stanca di certa melensa e
bigotta pedagogia... Il socialismo
del De Amicis risultò frutto più della sua generosità che costruzione politica su basi economiche e sociologiche... Del maestro affermò con calore di aver avuto la vocazione, dei
maestri elementari, stipendiati alla
fame e non di rado vessati, fu il difensore, narrando la loro vita difficile, esaltandone la missione ».
Noi, Valdesi, ei as.socianio con
particolare simpatia alla commemorazione di Edmondo De Amicis.
Davanti alla nostra chiesa di Pinerolo un busto in bronzo lo ricorda
a chi ancora lo degna di uno sguardo; e sul colle di S. Maurizio, vera
e stupenda terrazza che domina l’arco alpino, una lapide ricorda che,
là nella villa Graziosa, egli scrisse
’tj-'^diidfearnd-o
pagine di appassionata rievocazione
alla storia ed alla testimonianza dei
Valdesi. ,
In un tempo in cui si celebrano
le effimere glorie umane, edificate
sulla potenza del denaro o della prò
paganda, ci è parso giusto parlare
di un uomo la sui semplicità e di
gnità di vita hanno nel giudizio del
la storia un valore diverso, più pre
zioso e più duraturo.
Ermanno Rostan
Prendete il vostro
posto
Molti anni fa, mentre la guerra civile infuriava negli Stati Uniti, si verificò il seguente caso. Nel tumulto del combattimento una giovane recluta aveva smarrito la
sua compagnia, allora appressandosi al generale Sheridan gli chiese timidamente dove doveva andare.
— « Prendi il tuo posto, tuonò il generale, non importa dove —• ci si batte su
tutta la linea ».
Anche oggi vi sono dei credenti che non
si rendono conto del grande combattimento che è in corso tra la forza del bene e la
forza del male, fra la luce e le tenebre, fra
la libertà e la schiavitù, fra lo Spirito e la
ialite, e realizzano la stessa posizione del
I uvnito. Però questo giovane domandò
eluda a Sheridan e ciò significa che, nono•.laute il suo poco discernimento, egli aveI II I olontà di servire.
11 brecce non difettane neppure oggi:
wmii ano solo i riparatori.
\nii è indispensabile rivolgersi a un generale, poiché semplici caporali potranno
aiutarvi ad entrare in linea, ma è di somma importanza possedere un’anima di combattente. Solo l’amore profondo per il Signore, una volontà ferma uniti ad uno spirito di rinunzia e di sacrificio, vi permetteranno d’indossare la divisa del ’’Soldato” di Cristo.
Altrimenti dovete rinunziare.
(Servir en L’attendanl).
CoalerBHza di capì
pnMaiitt
Due storici personaggi torinesi degli inizi del secolo: Edmondo De Amicis
(a sinistra) e Giuseppe Giacosa.
(Cliché concesso all’«Eco delle Valli Valdesi» da «La Via del Piemonte»
BERLINO — Una conferenza internazionale dei capi delle Chiese protestanti
dell’Europa si è svolta nej. giorni scorsi;
il comunicato finale afferma che i legami
fra le Chiese protestanti dell’Europa occidentale e orientale debbono essere più
stretti per dar maggior vigore allo slancio
internazionale della Chiesa. Alla conferenza assistevano fra gli altri il dott. Dibelius vescovo luterano di Berlino e de]
Brandenburgo, presidente europeo del consiglio ecumenico mondiale. (ANSA)
CORRISPONDENZA DAGLI STATI UNITI
TUCSON, Arizona, 8 Marzo 1958
Da otto giorni ormai ci troviamo
in questa bella città situata ai piedi
di una pittoresca catena di montagne, i monti Catalina. Ci siamo giunti il 1 Marzo da Phoenix dopo circa
due ore e mezza di viaggio in automobile, attraverso il caratteristico
deserto delTArizona, interrotto in
qualche tratto da enormi distese di
piantagioni di cotone.
TUCSON era anticamente un villaggio indiano e porta ancora i segni
della dominazione spagnola che vi
stabilì missionari e forse militari fin
dal 1692. E’ rinomata per il suo clima
ideale con pochissima umidità, ed è
diventata perciò centro turistico di
prima importanza. Vengono qui da
tutte le parti degli Stati Uniti ed an
che dal Canada i sofferenti di artrite
e di asma e pare che ne abbiano gran
giovamento. La città è sede di una
bellissima Università con 15.000 studenti. La rapidità dello sviluppo di
questa zona è impressionante. Nel
1940 la popolazione era appena di
58.000 abitanti; nel 1950 ne contava
già 141.000; oggi ha già superato i
250.000 abitanti e continua ad aumentare.
Questo rapido sviluppo crea naturalmente svariati problemi. Ne menzioneremo solo due. Uno è (juello della preservazione del magnifico paesaggio e l’altro è quello dell’assistenza a questa popolazione in continuo
aumento. Lo Stato di Arizona ha risolto il primo problema, creando degli immensi parchi nazionali tutto
attorno alla città, per cui, eccetto
nella zona a sud che si estende lungo
la grande arteria nazionale, basta fare un percorso di pochi kilometri in
automobile e ci si trova in uno di
questi parchi dove la flora e la fauna
del deserto è preservata. Abbiamo
avuto occasione di visitare alcuni di
questi parchi e veramente riesce difficile descriverne la bellezza. Son...
semplicemente incantevoli, con tutte
lo infinite varietà di cactus, alcuni
dei quali giganteschi e con centinaia
d: anni di età, quali i Saguaros dalle
forme strane. In questi giorni stanno
fiorendo ed offrono uno spettacoht
meraviglioso.
Formazione
di nuove Chiese
Il secondo problema connesso co.
rapido aumento della popolazione è,
come abbiamo detto, quello dell’assi
stenza spirituale a questa gente, e
le Chiese protestanti, specialmente
quella Presbiteriana, la stanno risolvendo egregiamente. Là dove vedono
che la popolazione tende ad aumon
tare, inviano immediatamete un pa
store, il quale comincia i culti in u i
piccolo locale, a volte un negozio, a
volte j’a.ula di una scuola. Ma questa
sistemazione provvisoria in generale
dura poco, meno di un anno. Il grup
po che si forma passa subito alTazio
ne, compra un vasto appiezzamento
di terreno, approva il progetto della
costmzioné di una chiesa con annessa una grande sala e con tante altre
sale minori per le classi della Scuola
Domenicale e per l’asilo infantile, pe
gli uffici ecc. e comincia a costruire,
non la Chiesa, ma la grande sala.
Questa serve temporaneamente per
tutti gli usi: culto, serate, ricreative, sala per le agapi fraterne. Intanto
la Comunità si sviluppa, si forma, s;
fortifica, i membri della nuova Comunità si tassano mensilmente per
costituire il fondo per la costruzione
della Chiesa vera e propria ed ecco
che in quattro o al massimo cinque
anni di questo lavoro la Comunità è
costituita e la Chiesa è costruita.
Abbiamo avuto il privilegio di parlare in parecchie di queste Chies',
che oggi contano dai mille ai tremila
membri e che solo quattro o cinque
anni fa avevano cominciato con un
gruppo di cinquanta i^rsone o anche
meno. Data questa situazione, è assai difficile per loro capire il molto
lento formarsi e progredire delle nostre Cemunità in Italia. E’ vero che
qui il costituirsi di queste nuove Comunità è facilitato dal fatto che questi nuovi membri di Chiesa provengono da Chiese protestanti di altre
parti degli Stati Uniti. E’ anche vero
però che molti di questi nuovi membri non appartenevano prima ad alcuna Chiesa e che parecchi sono di
origine cattolica. Nella più grande
Chiesa che abbiamo visitato, per e
sempio, una Chiesa che conta oggi
3.000 membri, dopo cinque anni di
lavoro, il Pastore ci diceva che Tan
no scorso ha ammesso come membri
regolari 30 persone provenienti da’,
cattolicesimo. Di questi progressi del
Protestantesimo in America naturalmente nè l’Osservatore Romano, nè
la stampa laica parleranno mai.
In volo
verso Nashville
In questa città ci è stato preparato
da un nostro caro amico, un ottimo
programma di lavoro. Abbiamo co
minciato la domenica 2 marzo con
due culti in una di queste giovani
Chiese. La sera altro culto in una
Chiesa interrazziale. C’erano Messicani, Indiani di varie tribù, Negri e
alcuni Americani. Ambiente molto
simpatico. Il lunedì siamo apparsi in
un programma alla Televisione e
poi la sera abbiamo partecipato ad
un’agape fraterna in un’altra Chiesa
Presbiteriana, seguita da una nostra
conferenza. Il martedì abbiamo avu
to occasione di parlare ad una grande riunione di signore appartenenti
a varie Chiese e abbiamo poi trascorso la serata invitati dal Vice Moderatore della Chiesa Presbiteriana il
Dr. Me Gee.
Abbiamo poi parlato ad un gruppo di studenti presbiteriani dell’Università e ad un pranzo del Consiglio
Federale delle Chiese Evangeliche.
Altra agape fraterna e conferenza
nella Chiesa del Dr. Me Gee — e poi
ancora a un gruppo di studenti Congregazionalisti dell’Università e Pastori Congregazionalisti e Metodisti.
Ieri sera eravamo di nuovo per una
agape fraterna e conferenza nella
più giovane Cldesa Presbiteriana,
ancora in formazione. Avremo ancora domenica prossima due culti e poi
una conferenza ai giovani di varie
Chiese la sera. La stessa sera alle
21,10 ripartiremo in aereo per Nashville, nello Stato del Tennesse. Sarà
di nuovo un lungo viaggio in aereo,
tutta la notte, in quanto giungeremo
a Nashville solo alle 6 del mattino.
Ci attende là per quel giorno una
riunione importante con i dirigenti
della Chiesa Presbiteriana del Sud.
Saremo ospiti delDr. Freeland caro
amico della nostra Chiesa e nostro,
uno di quelli che ci hanno molto aiutati per la costruzione della Chiesa
di Milano e per altre opere. Ci rallegriamo molto di rivederlo e speriamo
che anche questa volta la nostra visita porti il suo frutto.
A. e L. Deodato
Più profonda è la pietà tanto più
umili sono le sue pretese riguardo alla conoscenza del soprannaturale. Essa è come un sentiero che si insinua
tra le colline invece di passarvi al di
sopra. A. Schweitzer
2
a —
L'ECO DELLE TALLI VALDESI
Edmondo De Amicis e i Valdesi
La visita deiio scrittore ad aicune iocaiità deila
Val Penice e rievocazione della storia valdese
Tutta Italia ha celebrato il cinquantenario della morte di Edmondo De
Amicis, autore intramontabile di ’’Cuore’* e di tanti altri volumi di viaggi e
imiffessioni, che ancor oggi si leggono volentieri : le pagine del noto scrittore toccano infatti sentimenti ed affetti eterni nell’uomo, per cui hanno
il sigillo dell’arte. A noi Valdesi egli
è caro in particolare per quei due capitoli del libro « Alle porte d’Italia »
che egli ha dedicato alla storia valdese ed al racconto del suo breve soggiorno in Val Pellice, a Torre ed Angrogna, che gli ispirarono appunto
« La Ginevra Italiana » e « Le termopili valdesi ». Ho riletto in questi giorni queste pagine, e mi sono convinto
che esse andrebbero rilette e conosciute di più dai Valdesi stessi, tanto
è efficace e sentito il richiamo alla
storia delle Valli e alle lotte religiose,
tanto è profondo l’afflato di simpatia
che vi aleggia, così immediata la sensazione dei luoghi e dei fatti attraverso la fervida e geniale penna dello
scrittore.
De Amicis è stato definito scrittore
lacrimevole e sentimentaloide : a Cuore » in particolare che ci dà una visione particolare di un mondo in cui
sempre la bontà regna sovrana, dove
l’amore è la legge di ogni giorno, in
cui vizi e malvagità sono puniti o condannati, può dare in certo modo un
buon pretesto a tale critica. Il fatto è
che De Amicis ha saputo vedere e
presentare con spirito d’artista quei
sentimenti di umana solidarietà che
non saranno mai rinnegati da una civile convivenza: ed è perciò che egli
ha potuto avvicinarsi con comprensione alle vicende dei Valdesi, perchè
nelle loro lotte, persecuzioni e testimonianze egli ne ha visto soprattutto
il lato umano, familiare direi quasi, e
nelle sue rievocazioni delle grandi pagine della storia valdese affiora ovunque e si simpohe'précisamente là visione delle scffierenze singole, delle
tragedie familiari, dei focolari distrutti; di sfondo, si vede che egli ha pre
sente le vicende di un’intera popolazione, ma davanti ai suoi occhi passano i singoli individui, con il loro carico di gioie, dolori e fatiche.
♦
De Amicis venne a Torre Pellice nel
settembre del 1883: « vediamo un po’
questo minuzzolo di capitale », diceva,
e ci capitava in periodo sinodale, quando la vita della cittadina era in pieno
fervore. Il nome di « Ginevra Italiana » non è dovuto a lui, perchè fin dal
1800 Torre si era meritata tale appellativo da altro scrittore: egli comunque lo ha affidato al mondo delle muse per sempre. Certo che 75 anni fa
Torre poteva più di oggi ricordare Ginevra, per il suo carattere più spiccatamente valdese e per certi tratti di
garbo e di compostezza dei suoi abitanti: chissà se oggi lo scrittore potrebbe dire altrettanto? « H paese è
stretto e lunghissimo, è tutto-pulito e
lindo che par fabbricato da pochi anni. Somiglia a un villaggio svizzero...
Non ci sono che quattromila abitanti,
metà dei quali, a un dipresso, cattolici, e quasi tutti operai. Ma il carattere generale della piccola città è vistosamente valdese. C’è quella nitidezza,
quell’aria di semplicità quasi ingenua
che si ritrova nei sermoni dei pastori
delle Valli... C’era in ogni parte una
operosità tranquilla, e come un buon
odore di vita ordinata e raccolta; l’apparenza' di un paese in cui non fosse
mai stato commesso un delitto, nè seguito un tumulto o una sventura pubblica e dove i carabinieri stessero in
villeggiatura... ». Lo scrittore alloggiò
all’Hotel de l’Ours (dove una lapide
ricorda l’avvenimento « in cui si cucina ottimamente il camoscio », e prese
contatto con l’ambiente cittadino. Le
passeggiate nei dintorni e specialmente sulla collina del Forte, gli diedero
motivo di lanciare quelle fiere parole
di filippica contro l’intolleranza religiosa dei tempi andati, che oggi non
osiamo più nemmeno ripetere, e che
lo facevano concludere : « Oh! male
Per il tempo
della Passione
lo so molto bene che sono un uomo indegno, degno d'essere fratello del diavolo (non di Cristo nè dei suoi santi); ma ora Cristo ha
detto che io (poiché per me egli è morto e risuscitato, come per San
Pietro, che è stato come me un peccatore) sono suo fratello, e vuole
seriamente da me, che io creda a lui senza dubbio nè incertezza, senza
considerare nè badare che sono indegno e pieno di peccato; poiché lui
stesso non vuole considerarlo nè ricordarsene, come potrebbe giustamente farlo, e avrebbe ragioni a sufficienza, nei suoi discepoli, da vendicarsi e punire per quel che gli hanno fatto ; ma tutto è dimenticato,
e cancellato dal suo cuore, anzi, ucciso, sotterrato e sepolto, e non sa
parlare d'altro che d'amore e di bontà, li saluta, e parla con loro amabilmente, come se fossero i suoi migliori amici e i suoi pii figliuoli...
Poiché dunque egli non vuol più saperne nulla, anzi vuol tenere
i miei peccati per morti e sepolti, perchè non dovrei lasciarli stare anch'io, e non dovrei ringraziare di cuore e lodare e amare il mio caro
Signore, perchè è stato clemente e misericordioso?
Se ora uno vuole caricarsi di nuovi peccati, e non lasciare che sia
dimenticato ciò che Egli ha pur dimenticato, costui potrebbe, in fede
mia, rendersi colpevole di essere eternamente dimenticato, e di non
averlo più in aiuto; come l'Epistola agli Ebrei (VI, 4-6 e X,26) dice di
coloro che sono incappati nel peccato, « che decadono dalla parola di
Dio, e la smentiscono »; e ciò significa il peccato contro lo Spirito Santo, e come egli dice « farsi beffe del Figliuolo di Dio e metterlo sotto
i piedi » e « disonorare lo Spirito della grazia » ; Dio ne guardi tutti coloro che vorrebbero essere cristiani.
Ahimè, vi è anche troppo di tale cecità e stoltezza, nella quale siamo stati immersi finora; ma ora dev'essere superata e dimenticata, e
noi dobbiamo essere certi che siamo suoi fratelli, se soltanto vogliamo
accettarlo: se dunque non possiamo crederlo cosi fortemente come dovremmo, cominciamo a succhiare, come i piccoli bambini, un cucchiaino
di questo latte, e non lo respingiamo, finché possiamo diventare più
forti....
Anzi, fa così; se senti che ti è troppo difficile credere, buttati in
ginocchio e confessagli la tua incapacità, e di' con gli apostoli; « Signore, aumentaci la fede! ». Vorrei bene, con tutto il mio cuore, considerarti come il mio diletto Padre, e Cristo come il mio fratello; ma la mia
carne, ahimè, non vuol darmi retta ; sovvieni alla mia incredulità, affinchè io possa dar gloria al tuo nome e tener per vera la tua parola.
Martin Lutero
(Da una predica fatta per il Principe Elettore di Sassonia il 22 aprile
1.S38 a Wittemberft. — Nel volume su: Lutero Scritti relijtiosi — a
cura di V. Vinay e G. Miegge — Edizioni Laterza).
dizione! Dolore!. Vergogna eterna!......
uno scoramento triste, un disprezzo infinito della bestia umàna, che fu capace allora di commettere quegli orrori
in nome della religione, che li commise più tardi in nome’’dèila-libertà, che
li commetterà forse domani in nome
dell’uguaglianza; che è capace ancora,
dopo sei secoli, di ricordarli "senza ribrezzo e senza rosspre, di scusarli, di
giustificarli, di gloriarsene ».
Ad Angrogna, il De Amicis, ebbe
come cicerone il pastore iStefano Bonnet, « un bell’uomo sulla quarantina,
con tutta la barb%;nera, alto e svelto,
di viso sorridente e modi amabili, vestito di scuro, ma con un certo garbo
signorile, che se non avesse avuto la
cravatta bianca, si sarebbe potuto pigliare per un capitano dei bersaglieri
in villeggiatura ». lasieme percorsero
tutto il vallone di Angrogna, che al
De Amicis era apparso « uno strettoio, un imbuto di valle, e così bella malgrado la sua angustia, e così triste nonostante la sua bellezza »; grande impressione fece la visita alla Gheisa della Tana: «certo che doveva destare
una commozione profonda il pastore
dalla lunga barba bianca che da quel
pulpito di roccia, al chiarore di una
fiaccola, predicava con voce sommessa
alla folla, pigiata ¡in-quella specie di
cripta selvaggia, ifi cui ciascuno poteva temere di essere entrato per non
uscirne mai più ». Dopo Chanforan e
il Serre, i viaggiatori arrivarono al luogo che De Amicis consacrò col nome
di Termopili Valdesi; « di qua e di là
si levano i monti altissimi, rocciosi,
boscosi, orridi, quasi neri dalla parie
dell’ombra. Par di essere in fondo ad
una grande crepa della terra : bisogna
torcere la testa in isu per vedere il cielo.... L’aspetto delle Rocciaglie in quel
punto è veramente maestoso e terribile ». E lo scrittoci rievoca qui, con
magistrali paieleAle Niceftde della lotta e della resistenza valdese, glorifica
i difensori di quei dirupi e bolla con
parole roventi gli assalitori. « Invano
i frati, invano i missionari, ad ogni assalto deU’esercito,, aspettavano all’imboccatura della Valle che i vincitori
tornassero trascinando con sè gli ultimi avanzi dei miscredenti, per farne
dei papisti o dei cadaveri. Gli ultimi
avanzi non tornavano mai ».
Pra del Torno gli apparve mentre
era così rapito da uno spirito assorto
e meditabondo, da fargli pensare di
dire al maestro del posto: « ... parli...
mi persuada... il mio cuore non è stato
mai così ben disposto a sentire, e mi
pare che non ci sija più altra voce che
la sua da cui io possa sperare ancora
qualche cosa... »; i Ma era un sentimento passeggero, e poco dopo, guardando le due chiesette del luogo,
la valdese e la cattolica, gli veniva naturale di esclamare : « Quanto parevan piccini, in fondo all’abisso, ai piedi di quelle grandi montagne, quei due
mucchietti di pietruzze, ciascuno dei
quali diceva all’altro : lo sono più vicino al cielo di te! ».
Torre Pellice ha ricordato con un
busto inaugurato nel 1922, col nome
di un viale e con ima lapide, la visita
dello scrittore: è il meno che si poteva fare per non dimenticare un amico
che ha scolpito còn parole lapidee le
caratteristiche dei Valdesi : « Fra abitanti del piano e montanari non furono mai più o moltò di più di ventimila,
divisi in quindici‘parrocchie: eppure
ebbero le vicende e la forza d’un grande popolo : ebbero i loro eserciti, i loro generali, i loro eroi, i loro martiri;
trattarono molte ■('olte da pari a pari
con lo stato cento volte più grande a
cui appartenevano... Infine stancarono con la costanza invitta gli oppressori, si fecero invocare da loro nei pericoli, combatterorio valorosamente per
la causa comune, ¡strapparono ai secolari nemici l’ammissione e la gratitudine, li costrinsero a dar loro la libertà per cui lottarono da secoli, a vergognarsi del passato, e a festeggiare
quella concessione come un bene e una
gloria di tutti ».
ì
Augusto Armatìd Hugon
Marinai inglesi
ad Agape
Una cinquantina di sottufficiali e
marinai inglesi hanno visitato Agape
la settimana scorsa. Si tratta di una
parte dell’equipaggio della portaerei
britannica « Ark Royal » che è stata
per diversi giorni all’ancora davanti
ai porto di Genova. Uno dei giovani
che stanno compiendo il loro servizio
militare a bordo della portaerei era
stato ad Agape nel corso deH’estate
partecipando al Quarto Campo internazionale diretto dal vescovo Stephen
Neil. L’esperienza della vita comunir.itaria e l’interesse per l’opera di
Agape hanno indotto questo giovane
r. farsi promotore di una escursione
di suoi commilitoni che, approfittando della sosta della loro nave a Genova, sono venuti a passare una giornata di ¡permesso tra il candore delle
nevi, nell’atmosfera accogliente e fraterna di Agape. Durante il pranzo
offerto ai marittimi inglesi il pastore
Tullio Vinay ha parlato brevemente
illustrando il significato spirituale di
Agape. Gli hanno risposto alcuni de
gli ospiti non soltanto per dire una
parola di ringraziamento ma per manifestare la loro gioia di trovarsi in
una comunità cristiana e per sottolineare l’importanza del vincolo della
fede che unisce i credenti anche al
disopra delle diversità di lingua e di
nazionalità.
Nel pomeriggio i marinai hanno visitato il tempio di Frali ottenendo
una rapida informazione sulla storia
valdese e sulle relazioni che sono esistite nel passato e durano nel presente tra la nostra chiesa e le grandi comunità protestanti inglesi. Si sono
naturalmente molto interessati al
progetto della costruzione del nuovo
Tempio rimanendo ammirati per la
entità dello sforzo che la comunità
di Frali ha deciso di compiere.
Le rigide regole della vita militare
obbligavano i marinai a tornare a
bordo prima della mezzanotte e le
condizioni della strada nonché il forte vento che imperversava a Genova
in quei giorni rendevano il viaggio e
le operazioni di imbarco particolarmente lente, per cui la partenza dei
graditi ospiti ha dovuto essere anticipata. Nondimeno le ore che essi
hanno passato in mezzo a noi sono
state, seppur brevi, intense ed interessanti per le conversazioni che si
sono potute avviare, nelle quali si è
posta in luce la comunione che deriva dalla fede nello stesso Signore.
Un gruppo di Diaconesse svizzere
in visita alle Chiese delle Valli Valdesi
Le Valli hanno avuto la scorsa settimana il privilegio di una visita
molto gradita: quella di una delegazione della Casa delle diaconesse
svizzere di Saint Loup. Da lunedì
10 a domenica 16 sono stati fra noi
11 direttore di quella Casa, il Pastore L. Gagnebin, la direttrice, soeur
Cécile De Silvestri, e due giovani
suore: soeur lana Reiifer e soeur
J acqueline Rouge. L’organizzazione
di questa visita ha implicato per i
nostri o.spiti non poco lavoro: certi
impegni hanno dovuto essere spostati; una suora ha dovuto essere
sostituita nel suo lavoro all’ospedale, un’altra è tornata dalla Germania dove sta frequentando un corso
di perfezi'ònamento biblico. Poi un
lungo viàggio «li 500 chilometri in
macchina. Molti, in Italia e in Isvizzera avevano fatto di questa missione un argomento di preghiera; si
può ben dire che è stata preceduta
e accompagnata da molte preghiere
Dell la Casa madre di Torre Pellice
gli ospiti si sono ogni giorno divisi
per vi.sitare tutte le paroccJiie delle
Valli. Ma fin dal martedì mattina il
sig. Gagnebin ha iniziato il suo lavoro parlando a quasi tutti i Pastori
convenuti a Pinerolo. Nel pomeriggio due suore sono salite alle Fontane di Rodoretto, accompagnate da
un vento impetuoso, che sulle cime
soifiava in tormenta. Poi la sera, a
Frali, con un freddo siberiano, ha
avuto luogo un incontro con alcune
catecumene di Frali e quindi, nel
tempio, riunione generale. A Massello si rec.iva il sig. Gagnebin accompagnato da un’altra suora, che,
nel pomeriggio, parlava alle giovani
e alle madri; la sera altra riunione a
Ferrerò. Il giorno seguente erano
state convocate alla Casa Madre le
mogli dei Pastori, insieme alle signore del nostro comitato e le dirigenti di Istituti. E’ stata una mattinata intensa e benefica, nel corso
della quale abbiamo udito i messaggi dei nostri o.spiti. Nel pomeriggio
sono state visitate le parrocchie di
\ illar e Bobbio. Giovedì il diretto
re e la direttrice hanno parlato .i
llorà, nel pomeriggio, e alla Fucine
la sera, mentre le altre due suore
salivano ad Angrogna per un incontro con le catecumene e j>er una
riunione nella saia delle attività la
sera. Venerdì vennero visitate Prarestino e San Giovanni, e il giorno
.seguente Pramollo, Villasecca e Pomarctto. Domenica mattina il sig.
Gagnebin ha presieduto il culto i
una numerosa assemblea a Bobbio,
•nentre le suore pardavano a Torre
Pellice, Pinerolo e San Germano.
La .sera ancora il Sig. Gagnebin ha
parlato a Torre Pellice a una riunione della « Enrico Arnaud » sui
problemi della liturgia, argomento
<li 'mi egli è particolarmente competente.
Ovunque Paccoglienza è stata cordiale^ commoventi i messaggi e le
testimonianze udite. Gli anni scorsi abbiamo ascoltato molte cose sull'opera delle diaconesse ma questa
volta la nostra gioventii ha potuto
udire dalla loro viva voce che co■sa sia qitesto ministero. In una riunione Un Pastore affermava che questa visita aveva fatto cadere dei
preconcetti. Siamo convinti che vi
è stato un risultato migliore ancora: tutti quelli che hanno ascoltato
queste diacone.sse, alle quali si aggiunsero alla fine della settimana,
anche due suore della nostra Casa,
hanno sentito che la gioia e la pace
del servizio cristiano sono una vivente realtà.
Noi benediciamo Iddio per il bene
profondo die la loro visita ha fatto
alle nostre parrocchie. Quanto ci
hanno detto non sarà dimenticato,
come non sarà dimenticata la parola del Signore Gesù, che esse hanno
sovente sottolineato: « I.a messe è
grande, ma pochi sono gli operai.
Pregate dunque il Signor della messe che spinga degli operai nella sua
messe ». Roberto Nisbet
Personalia
Il 15 corrente è deceduta a Pinerolo la Signora Giuseppina Celli vedova del Pastore Pietro Giraud, alla
età di 89 anni. Il ministero del Pastore Giraud si svolse, dopo un breve soggiorno a Susa e ad Ivrea, a
Frali per 14 anni, a RiO' Marina ed a
S. Germano Chisone, dove morì nell’anno 1913.
La Signora Giraud trascorse quindi molti anni della sua lunga vita a.
Pinerolo. La sua fine è giunta nella
serenità della fede in Gesù Cristo e
in comunione col Pa4re Celeste, nostra speranza e nostra fiducia.
Per ragioni indipendenti dalla nostra volontà, annunziamo soltanto
ora la morte del Dott. Stanislao Rocchi, di Como, avvenuta il 5 marzo,
nella tarda età di 94 anni.
Molti ricordano la bella figura del
Dott. Rocchi, sempre presente col
pensiero e con l’azione nella vita della nostra chiesa. Era stato apprezzato membro della Tavola Valdese dal
1922 al 1928 e per lunghi anni fu anche anziano della Chiesa Valdese di
Como. Il funerale ebbe luogo il 6 marzo a Como e fu presieduto dal Pastore locale in collaborazione col Sovrintendente Neri Giampiccoli, quale rappresentante della Tavola Valdese. La salma è stata deposta il 7 marzo nel cimitero di Luserna S. Giovanni, alla pre.senza di molti conoscenti
e dei tre ultimi Pastori di Como R.
Jahier, P. Sommani e Th. Soggin.
Nel rievocare questi fratelli in fede
e al tempo stesso operai al servizio
della Chiesa durante la loro lunga
esistenza esprimiamo alle famiglie
colpite dal lutto la nostra cristiana
simpatia. Sulla via della testimonianza cristiana, nella Chiesa e nel mondo, Iddio faccia sorgere del continuo
altri servitori suoi, umili e iedeli nel
loro operare. red.
Uova pasquali
G u p er
la convenienza nella qualità
3
L’EGO DFfJJt TAUJ VALDESI
— S
CANTO SACRO
Dato che una Corale della Val Pellice sarà in « tournée » all'estero
alla data in un primo tempo progettata per la festa di canto di Torre
Pellice, il calendario delle feste di canto si svolgerà alle date seguenti :
DOMENICA 27 APRILE : Festa di canto delle Corali della Val Chisone nel
Tempio di Pinerolo.
DOMENICA 4 MAGGIO: Festa di canto delle Corali della Val Pellice nel
Tempio di Torre Pellice.
Dato che un certo numero di Direttori di Scuole Domenicali della
Val Chisone ha manifestato ripetutamente il desiderio di avere la festa
di canto delle Scuole Domenicali nel corso d'una intera giornata ed in
una Comunità non di fondo valle, le feste di canto delle Scuole Domenicali risultano così fissate ;
DOMENICA n MAGGIO; Festa di canto delle Scuole Domenicali della
Val Pellice nel Tempio di Torre Pellice.
GIOVEDÌ' 15 MAGGIO: Festa di canto delle Scuole Domenicali della
Val Chisone nel Tempio di Prarostino. In caso di cattivo tempo, la
festa avrà luogo la domenica 18 maggio nel Tempio di Pomaretto.
Altre precisazioni verranno date in seguito circa l'orario delle feste
e le prove d'insieme.
il terzo inno italiano che le Corali eseguiranno insieme alle feste di
canto verrà fornito nei prossimi giorni alle Corali partecipanti alle feste
di canto.
La Commissione del Canto Sacro prega vivamente i Concistori di
voler inviare alla Commissione stessa il loro contributo finanziario, come
deciso da ormai almeno tre Conferenze Distrettuali. Per i versamenti i
Concistori possono servirsi del c.e.p. N. 2/16811 intestato al Concistoro
Valdese - Angrogna (Torino).
La Commissione del Canto Sacro.
Un regalo utile
per i comermandi
Ai Catecumeni che verranno prossimamente ammessi in chiesa offrite
un regalo che sia toro utile per tutta
la vita, per esempip:
★
IL DIZIONARIO BIBLICO
Rii. L. 5.000 - pross. L. 3.700
★
LA CHIAVE BIBLICA
Rii. L. 4.500 - Bross. L. 3.500
★
INNARIO GSRISTIANO
Rii. in pelle L. - Tela L. 700
★.
Ordinazioni alla Ubreria Claudiana — Torre Pellice' (Torino)
E’ UStiTO
Ma il Vangelo
non
dine
COSI
XI Edizione
L. 250 (copertina plasticata)
PROMOfMIOME
Apprendiamo con orgoglic che il
nostro correligiona|io colonnello degli Alpini e Medaglia d’Oro Rivoir
Adolfo è .stato promosso al grado di
Generale delle truppe alpine, con decorrenza 1953. ifsi
Al valoroso ufficiale le nostre più
vive felicitazioni.
Critica dell'aiuto sociale
_ _ f-?
L aiufo sociale non procede sempre daH’amor fraterno;
risale assai spesso ad altri sentimenti, su altri piani di validità
IJ titolo alquanto... kantiano d:
(|ueste righe non insospettisca nessuno. Nè si pensi ch’io voglia porre
¡11 dubbio il valore concreto, immediato di ogni aiuto sociale (dall’assistenza privata ai derelitti all’organizzazione collettive, e nazionale di
una pbltiiea socfaìfe)." De^siileró" sémplicemente stabilire che l’aiuto so( i ale non va frainteso: i suoi fondamenti non sono sempre di natura
morale, e neppure hanno sempre oligine da postulati di logica conseguenziale. Rispondono cioè ad esigenze che non si possono sempre ri( ondurre, in ultima analisi, alì’amor
Iraterno; ma ad altri sentimenti, su
altri piani di validità. Non dico che
l’aiuto sociale non sia un aiuto reale; dico che le sue motivazioni sono
per lo pili estranee alla vera natura
deiraitito; le sue possibilità sono
largamente utilitaristiche.
Vediamo.
.V) Sul piano strettamente economico. Oggi l’aiuto sociale appare necessario non meno per chi riceve,
che per chi lo dà. L’utilitarismo internazionale ha fatto que.sto miracolo !
Codesto non dev’essere un pretesto per negare il dovere della ricoJioseenza : essa è fuori causa. Ma va
detto che l’aiuto sociale su basi strettamente economiche non costituisce
manifestazione perentoria di amor
iraterno, anche se, lungo la via, ec
so finisca per assumere colorazioni
o sfumature dichiaratamente morali.
B) Sul piano deH’uguaglianza civica. Questo tipo di aiuto sociale è
uno stretto dovere : il suo opposto
è anzi un crimine. Donisi, Borgo di
Dio, i trulli di Matera, Primavalle
e cento altre zone depresse italiane
documentano, non tanto la criminalità endemica di quelle zone stesse,
ma l’assenza del sentimento del civico dovere verso i propri! concittadini, da parte di singoli uomini e
di governanti. E pertanto, l’aiuto
sociale sul piano della doverosa uguaglianza civica (ogni cittadino ha
un sacrosanto diritto a non morir di
fame, mentre nella stessa patria altri cittadini .schiattano di salute e
di denaro) non è dovere morale, ma
è diritto civico dei non abbienti.
C) Sul piano di una azione nazionale intesa a migliorare una popolazione, a portare ad alto livello comune le condizioni generali della
vita di una collettività, ad eliminare dolorose sperequazioni economiche, piaghe sociali tipiche, strani
dislivelli endemici di tenor sociale,
e così via.
Aspetti diversi
dell’ainto sociale
Esaminiamo le ragioni che hanno
condotto D -conducono a tali forme
nazionali di aiuto sociale:
1) ci sono degli obblighi internazionali (come per esempio la lotta
contro gli stupefacenti, contro la
tratta delle bianche, contro la prostituzione legalizzata); e perciò, in
questo caso, manca ogni vero, autentico valore sociale, ogni condizione
etica determinante. Probabilmente,
se l’obbligo internazionale non esistesse, le cose continuerebbero come
prima !
2) tali forme di aiuto sociale sono
determinate, e talora imposte, dal ■
l’azione — in sè lodevolissima — di
talune minoranze, che riescono a
superare la sordità e l’indifferenza
della maggioranza abulica e tradizionalista. Ci sono cioè dei pionieri,
che riescono a trascinare con sè i
retrogradi e gli oscurantisti. Indub
biamente, in questi casi, un valore
elico-sociale esiste, è indiscutibile.
Ma è validità che rimane limitata a
coloro che hanno predicato e attualo quelle forme di aiuto e di riforma sociale: e costoro, l’ho detto, sono una minoranza. Nè vale il rilievo
che non tutti possono esser riformatori e pionieri, e che, in fin dei conti, è già gran cosa il seguirli e l’adottarne i concetti — segno che li
abbiamo compresi e condivisi — perchè un atto di moralità sociale (come un atto di moralità privata) non
può esser sugerito nè fatto per procura.
3) ci sono infine delle questioni di
¡.restigio internazionale, e perciòdelle azioni di aiuto sociale determinate dal desiderio di non sfigurare nei consessi internazionali. Il va
lore sociale (cioè morale) di tali aiu
ti, anche se nel concreto siano attuati con grandiosità di mezzi, è
scarso per non dire nullo. E’ questo
uno dei punti più delicati di questo
tema. Non c’è Stato o popolo che
RICORDATE
Uova pasquali
G u p e r
non vanti le sue autostrade, i suoi
ospedali, le sue ferrovie, i suoi teatri, come i migliori del mondo. \
parte il fatto che unjconfronto è sempre difficile (oltreché banale), resta
«la chiedersi quale/sia valore morale di meraviglie^i^ientifiche ed assistenziali iuiposte ' dalla corsa del
progresso e della civiltà (come la odierna guerra fredda dei satelliti insegna). i
Ora, sono d’accordo nel riconoscere che, in questi' casi, l’importante è che qualcosa tsi faccia. Ma in
realtà, basta che ^ per cause impreviste — si scateni su una parte
del globo un cataclisma di odii e di
egoismi inevitabilmente conducenti
ad un conflitto armato, perchè questa pàtina di bontà (provvisoria spalmata dal progresso civile, sia cancellata e tutti, tutti-sprofondino nell'abisso delle età barbariche.
Il progresso civile
sul piano^ azienda le
D) Sul piano della concorrenza aziendale. Ci s«jno delle aziende commerciali e industriali che praticano
l’aiuto .sociale — nei riguardi dei
loro dipendenti — in maniera non
soltanto impeccabile, ma spesso così
multiforme e capipare, «la trasformare quelle aziende medesime, sotto certi aspetti, in veri e propri! enti
assistenziali. Per non destare legittime... gelosie, nominerò la Philips
di Eindhoven (Paesi Bassi). Chi ha
visitato Eindhoven pensa, indiscutibilmente, ad una città del lavoro fraterno e dell’amore sociale.
Ma è davvero tutto ciò, sempre,
un fatto di natura eminentemente
morale? Non si sono gli uomini battuti, in tutto il mondo, per decenni,
per migliori condizioni di vita nei
lavoro? E la risposta che hanno ricevuto dal padronato inielligeute ed
umano ( quando lo è), non è stata,
sempre, di una gradualità che invalidava il fatto morale? E la migliorata condizione odierna non è, in
m.aniera altrettanto evidente, causate in buona parte dal legittimo orgoglio di un capitalismo che ha cal»ito la sua funzione nella società umana? Causa prima dell’aiuto sociale sul piano aziendale è stata ed
è, tuttora, il progresso civile, non
certo essenzialmente l’amore fraterno, diciamo pure l’amor cristiano.
E) Rimane da discorrere dell’aiut«> sociale sul piano della dignità umalia. Lo lascio alla prossima volta.
B. d. O. I
Le Federazioni Femminili
nel mondo evangelico
La Federazione femminile valdese nelle
nostre chiese del Sud America, conta 21 leghe in Uruguay e 3 in Argentina co)i un totale di 1.300 membri. Nell’anno ip corso
organizzò riunioni generali a Vaidense e a
Dolores, una trasmissione radio dedicata
alla famiglia, e continuò a «nirare la pagina femminile del Mensajero Valdenae. Contribuì per la Colonia di vacanze, per l’Asilo dei Vecchi, per le borse per studenti,
per la Radio,' per la Facoltà di Teologia ;
per l’evangelizzazione, per gli orfani di
Corea, per la settimana di rinunzìaj per il
Parco 17 Febbraio, per una costruzione
commemorativa in Montevideo, per l’ospedale evangelico, per le missioni e per i rifugiati di Ungheria.
Si è tenuta, ai primi di novembre, a Ginevra, l’assemblea annuale delle Relegate
«Iella Federazione Femminile Protestante
svizzera, costituitasi 10 anni fa che ya sempre più estendendo i suoi compiti e i suoi
effettivi. Dalle interessanti relazioni sui
suoi lavori, pubblicate dai giornali svizzeri ci piace rilevare la dichiarazione di un
gruppo femminile recentemente affiliatosi
alla F.F.P.: <« Ci siamo federate: 1) per
prendere contatto con altre donne protestanti; 2) perchè le donne protestatati rappresentino una forza nel paese; 3) p^r essere tenute al corrente dal Comitato centrale,
delle questioni più importanti.
A Ginevra, nell’Assemblea General^ delle
Unioni delle Madri e dei Gruppi feiisminili
protestanti dei giovani, dei figli, sono stati
chiamati a dire il loro stato d’animo verso
la generazione che ha dato loro la vita, le
loro rivolte, l’incomprensione di cui si sentono circondati, quello che chiedono, tutto
con estrema franchezza. E’ un tentativo per
aprire gli occhi sul mondo che ci circonda.
Fu messo l’accento sulle esigenze] spirituali della famiglia. e sullo scopo che deve
avere l’educazione cristiana: ’’l’incontro
con Dio ”.
★
Per cominciare a dimostrare in modo reale la solidarietà che ci lega sul piano del
nostro impegno, cristiano, proponiamo a
tutte le sorelle valdesi di riservare alcuni
minuti, ogni sabato sera, all’intercessione
per il culto deW indonumi ; chiederemo sem
plicemente al Signore di benedire dovun
que, e in particolare nella nostra parroc
chia, l’annuncio della Sua Parola, di infon
dere in tutti i Suoi figli il vivo desiderio di
essere partecipi di questa benedizione e di
ispirare coloro che hanno la responsabilità
di predicarla.
★
A Torino è sorto tre anni fa, per iniziativa di un gruppo di socie della Lega femminile, il Comitato del Bicchier d’acqua,
allo scopo di esprimere in modo reale la
fraternità di Cristo e la solidarietà responsabile dei membri della famiglia dei credenti, gli uni verso gli altri. Esso raccoglie
indumenti, scarpe, giocattoli, libri e li manda ai nostri Istituti di assistenza e di educazione e a gruppi e chiese del Sud e delle
Valli, meno privilegiati. L’anno scorso furono spediti 24 pacchi in 12 località per
complessivi Kg. 225.
Dalle tabelle statistiche della relazione
sinodale risulta che nella Chiesa Valdese vi
sono 75 Unioni femminili con 1706 membri.
★
Per accendere un fuoco ci vuole della legna, per organizzare un movimento ci vogliono un po’ di fondi! Saremo grate alle
unioni che vorranno mandarci un’offerta
anche modesta. Indirizzare alla cassiera:
Sig.na Laura Long - Ai Favout - Luaa'oa S.
Giovanni (Torino) con versamento sul c.c.p.
n. 2-15353.
Intanto è con gioia e riconoscenza che vi
segnaliamo il primo dono che abbiamo ricevuto: 100 franchi svizzeri, frutto di una
colletta in occasione del VII incontro a
Vaumarcu:« in settembre, al quale hanno
partecipato le nostre tre delegate, accompagnato da queste semplici e calde parole:
« Un piccolo dono di amicizia per le nostre
sorelle protestanti d’Italia ».
Aprile 1958
Primo Campo Monitori di colonia
In collaborazione con I Cemea di Firenze (formaz. Tecnica) ed il
Centre Social di Ginevra (attività pratiche), sarà svolto il seguente programma :
Struttura della colonia. Orari, piano delle attività. La vita quotidiana
e la responsabilità del monitore. Giochi e canto. La formazione religiosa
del bambino.
Sabato 5 avremo una escursione a Cannes (passaporto o lasciapassare!) con visita alla Coop. Freinet.
La quota è di L. 2.500 compreso il viaggio a Cannes. Il programma
delle glori,ate è assai denso; chi desidera trattenersi, prima o dopo il
campo, può farlo; la quota è ;di L. 1.000 giornaliere.
Indirizzare la corrispondenza a: Casa Valdese, VALLECROSIA (IM).
U argent f.
E’ il titolo del quaderno di documentazione pubblicato dai movimenti giovanili della Svizzera Romanda
per il lavoro nelle Unioni. Tien conto
particolarmente di situazioni ricorrenti nella Svizzera, ma si presta a
studi anche nelle nostre Unioni. Ecco l’indice delle materie: 1) Face à
l'Argent — 2) L’Argent dans le monde — 3) L’Argent dans notre vie
( con un capitelo su « L’Argent dans
l’église »).
Editions Labor et Fides, Genève.
Re«laUore: Ermanno Rostan
Vi;i «lei Millo, 1 - Pineroh,
tel. 2«09
Sede e Amministrazione
Editrice Claudianj
Torre Pellice - ' c.p. 2/17557
Tipografia Subalpina - s. p. a.
Torre Pellice (Torino)
Il 15 Marzo corrente Iddio ha richiamato a Sè
Giuseppina Celli
veld. Giraud
I figli Clara, Edoardo, Frida, Erica
con le rispettive famiglie, addolorati,
ma fidenti nell’al di là, ne danno il
mesto annunzio.
Rivolgono un sincero ringraziamento al Pastore Sig. Rostan che la confortò nei suoi ultimi giorni; al Dott.
Bertoredlo per le assidue cure; a
quanti si sono prodigati per la cara
Estinta; a tutti coloro che vollero accompagnare la salma ail’ultima dimora e che da vicino e da lontano
hanno dimostrato con fiori e scritti
affetto e solidarietà nell’ora del dolore
« Io rimetto il mio spirito nelle
Tue mani, Tu mi hai riscattato,
o Eterno, Dio di verità).
(Salmo 31: 5)
« Il Signore è il mio Pastore
nulla mi mancherà».
(Salmo 23: 1)
Pinerolo 18 marzo 1958.
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4
Gesù non predica l'etica contemplativa che tende soltanto al
perfezionamento di se stesso,
ma l'amore attivo del prossimo.
A. Schweitzer
L'Eco delle Valli Valdesi
Solo quando diviene veramente
umile il pensiero può incamminarsi sulla via che conduce al
sapere. A. Schweitzer
NOTIZIARIO DELLE DONI UNIT A '
AIUGROGIHA (Serre)
Domenica 2 marzo è stato celebrato il servizio funebre della nostra sorella Margherita Buffa, nata Rivoira, spentasi ad 84 anni, dopo alcune
settimane di malattia. Un gruppo assai numeroso di parenti e di amici
si è raccolto intorno alla famiglia in
lutto, ed insieme ci siamo volti alla
risurrezione di Cristo, promessa e
certezza della risurrezione di ognuno che creda in Lui. Ancora esprimiamo a coloro che piangono la loro
cara la nostra simpatia fraterna.
Queste ultime settimane hanno segnato alcune particolarità nell’attività dei nostri giovani. Domenica 2
marzo, al Capoluogo, un gruppetto
di questi si è unito ad altri giovani
del Capoluogo e di Rorà, per un piccolo incontro locale; ne abbiamo già
letto relazione sulle colonne dell’Eco,
ma vogliamo ancora rallegrarci della
sua riuscita. Il 5, la sera, abbiamo
avuto al Serre la visita del Past. Alberto Taccia, segretario nazionale
della P.U.V., per qualche giorno alle
Valli per un giro di visite ad alcune
Unioni. Agli Unionisti del Serre, cui
se ne erano aggiunti alcuni scesi anche da Pradeltomo, egli ha parlato
della sua attività, delle varie Unioni
che viene a conoscere nei suoi viaggi, ed in particolare ci ha parlato con
molta vivacità di alcune Unioni siciliane, presentandocene la vita e ì
problemi. Siamo stati molto lieti di
questa visita, in cui ci è pure stato
ricordata il programma dei Congres
SI di Firenze, il mese prossimo. Spe
riamo di poter inviare noi pure un
delegato.
L’unione di Cacet ha ripetutamente recitato, e con vivo successo, sia
a Cacet che al Serre, il dramma di
Edlna Ribet-Rostain: «Cisterne screpolate». La recita era stata lungamente ed accuratamente preparata,
sotto la guida dell’insegnante Sig.na
Bianca Armand-Hugon, e ringraziar
mo di cuore lei e tutti gli attori per
averci presentato questo bel lavoro
che, in modo molto vivace, ci ricorda
di non trascurar il tesoro che è in
noi, la fede che ci è stata, sì, tramandata dal padri, ma che irrancidisce
come la manna nel deserto, se non è
rivissuta da ogni generazione. Anche
alla spassosa farsa in piemontese, di
Nino Costa, che ha seguito il dram
CHIEDETE
Uova pasquali
Gup er
ma, il pubblico ha tributato il suo applauso; e ce ne siamo andati con
l'impressione di aver trascorso una
bella serata. I giovani, anzi, l’anno
prolungata, dopo il tè gentilmente
offerto dagli unionisti del Serre ai
loro ospiti.
Giovedì 13 abbiamo avuto la visita,
in Val d’Angrogna di due diaconesse
di St. Loup, accompagnate dal ViceModeratore, che hanno parlato dei
aiaconato, come appare nel inu^.
Testamento, nella storia della Chiesa, e come si manifesta nella Chiesa
di oggi; esse hanno pure esposto, con
una semplicità ed una naturalezza che
toccavano, la loro esperienza personale della vocazione. Quello che ci e
parso più bello, in ciò che dicevano,
è stato il senso di gioia che traspariva dalle loro parole, dal loro servizio,
che pure comporta gravi rinunce. « Il
mio giogo è dolce » — dice il Signore ;
e quando Egli è con noi, è vero. Un
buon gruppetto di catecumeno si era
raccolto per ascoltarle, nel pomeriggio. Peccato che così pochi sì fosse
la sera, nella riunione «plenaria»...
ii^liVIGRULÜ
— Il Pastore Bruno Tron di Torre
Penice ha parlato sabato scorso sulla
presenza aelle missioni evangeliche
m Etiopia, illustrando il suo messaggio con delle belle proiezioni a colore. Il pubblico, non molto numeroso,
ha però apprezzato l’interessante ed
istruttiva conferenza.
— La giornata di domenica 16 corr.
è stata particolarmente dedicata alla
visita di due diaconesse svizzere, una
delle quali, Soeur Cécile De Silvestri
(il padre era italiano) è attualmente
direttrice della Casa Madre di St.
Loup, legata alla Chiesa Valdese da
antichi a preziosi vincoli di collaborazione.
Le due diaconesse hanno innanzi
tutto rivolto il loro messaggio al gruppo delle catecumene ; poi, dopo la
predicazione del Pastore centrata sul
servizio cristiano in uno spirito di
amore e di riconoscenza, Soeur Cécile ha detto alcune parole alla numerosa assemblea raccolta nel Tempio;
infine, nel pomeriggio, le due ospiti
accompagnate da Suor Dina Constantin e dal Pastore R. Nisbet, hanno
parlato sul diaconato ad una riunione dell’Unione femminile. Una diaconessa svizzera e Suor Dina hannci
narrato come sono diventate diaconesse, esprimendo la loro gioia di
poter servire il Signore nella persona
del loro prossimo.
La visita ha lasciato un buon ricordo nella Comunità. Inviamo un cordiale saluto a quanti sono venuti in
mezzo a noi e additiamo, a quanti credono nella efficacia della preghiera,
il problema delle vocazioni al servizio cristiano là dove il Signore chiamerà.
— Lunedì, 17 corrente, un lungo
corteo di persone ha accompagnato
in Chiesa ed al cimitèro la salma di
una nostra sorella in fede, fra le più
anziane della comunità: Giuseppina
Celli ved. Giraud, deceduta all’età di
89 anni. Dopo il messaggio cristiano
pronunziato dal Pastore, il Vice-moderatore ha recato il saluto e l’espressione di simpatia della Tavola Valdese alla famiglia drila defunta, vedova
del Pastore Valdese Pietro Giraud.
Ricordando questa nostra sorella
m fede e la sua lunga vita terrena
diciamo ancora ai figli ed ai parenti
la nostra parola di incoraggiamento
e di ferma speranza cristiana in Colui che è il Signore nostro, nella vita
e nella morte.
^OSTA e diaspora
La nostra sorella sig.ra Fornerone
Lina Hilda ved. Pagetto, come lucignolo cui venga a mancare l’olio, si è
addormentata serenamente nel Signore. Ella era avanti negli anni, 86,
e soffriva più moralmente che fìsicamente di qualche acciacco dell’età,
ma è stata assistita con amore dall’unico figlio rimastole, Eraldo e dalla nuora presso i quali risiedeva a
St. Vincent. Giovedì 6 corr., dopo il
servizio funebre a casa della Defunta
e il corteo attraverso il paese, il feretro accompagnato dagli intimi, è stato trasportato a Pinerolo dove nel
Tempio il Pastore Signor L. Marauda
ha presieduto il servizio fimebre, indi
a San Secondo di dove la nostra sorella era nativa e deposto nella tomba di famiglia di quel Cimitero.
I Signori Pagetto, riconoscenti, ringraziano sentitamente il Pastore Signor L. Marauda e tutte le numerose
persone che a St. Vincent, a Pinerclo, a San Secondo li hanno circondati e confortati con simpatia ed affetto cristiani rendendo le ultime onoranze alle spoglie niortali della loro
diletta Mamma.
PRAROSTINO
La nostra chiesa ha ricevuto ultimamente alcune visite molto gradite.
Anzi tutto, domenica sera 2 marzo,
i Pastori Umberto Bert, presidente
della C.I.O.V., e Luigi Marauda membro della stessa, hanno parlato ad un
buon uditorio, riunito nella sala delle
attività parrocchiali, degli Istituti
Ospitalieri Valdesi, principalmente
di quelli che si trovano nelle nostre
Valli (Ospedale di Torre Penice e di
Fomaretto, Orfanotrofi femminile e
maschile. Rifugio di S. Giovanni e
Asilo dei Vecchi di S. Germano), facendo una breve cronistoria delle origini di ciascuno di questi istituti, e
quindi parlando della loro funzione
attuale.
Abbiamo avuto, poi, venerdì 14, la
visita di due diaconesse svizzere :
suor Cécile e suor Lina, della casa dì
St. Loup (cantone di Vaud). Erano
accompagnate dal Past. Roberto Nisbet, vice moderatore e direttore della
nostra Casa delle Diaconesse. Le diaconesse hanno parlato entrambe, prima alle ore 17, ad un discreto numero
di sorelle dell’Unione delle Madri, alle
quali si erano riunite alcune catecumene, della funzione attuale del diaconato femminile in seno alla Chiesa, e della loro vocazione i^rsonale a
questo servizio. Più tardi, alle ore
20,30, dinanzi ad un uditorio misto
che riempiva quasi la grande sala, le
diaconesse rivolgevano ancora ciascuna un breve messaggio, quindi il
Pastore Nisbet proiettava una pellicola documentaria sui nostri Istituti
di Beneficenza. Il Pastore locale ringraziava le diaconesse e il sig. Nisbet
per la loro visita e per i loro messaggi, molto apprezzati dai vari uditori.
Giovedì 6 marzo la nostra Unione
Giovanile è stata visitata dal Sig.
Franco Rivoira di Pinerolo, membro
del Comitato di Gruppo della F.U.V.
Il nostro giovane fratello ha intrattenuto i giovani presenti su vari argomenti, tra i quali i programmi di
vita unionista per le Valli, i convegni
giovanili di Perrero e di Angrogna
tenuti uitimamente, e su un probabile convegno in primavera da tenere
aiia Vaccera. Ha invitato infine i nostri a prendere parte ad un raduno di
giovani sabato 22 sera a Pinerolo.
Il gruppo della nostra filodrammatica si è recato a Bobbio Penice domenica 16, dove è stato ricevuto molto fraternamente dalla locale unione
giovanile e dalla intera comunità.
Grazie di cuore ai « bobbiesi ».
Battesimi — Ultimamente hanno
chiesto, e ricevuto, il segno della loro
appartenenza a Cristo e della loro in
corporazione nella Chiesa mediante
il battesimo: Carla Rivolr di Daniele
(Pcdio), Ada Pastre di Efisio (Girili),
Dario Avondetto di Emilio (Colombini). Il Signore aiuti questi giovani a
crescere ogni giorno «in fede, in co
noscenza, in santità e in amore».
Prof. Hr. A. Roniscontro
Libero docente
in Clinica Odontoiatrica all'Università
MALATTIE
DELLA BOCCA E DEI DENTI
Pinerolo - Via Palastro, 7 - Tel. 24-98
Tutta la settimana tranne domenica
e lunedì
A VViSI ECONOMICI \
ON CHERCHE: employé agricole sachant traire. Bon salaire à homme capable, ayant son passeport.
Entrée de suite. Aimé Gavin - Porneret - Forel - L AV AUX (\aud Suisse).
ON CHERCHE: jeune fille ou femme aimant les enfants pour aider
au menage. Roger Vannaz - Vigne
ron - Corsy - LA CONVERSION
(Vaud - Suisse).
La iamiglia del compianto
Aldo Leger
deceduto il 27 Febbraio ail’Ospedale
Civile di Pinerolo, all’età di 27 anni,
esprime la sua viva riconoscenza i
tutti coloro che hanno manifestato
la loro simpatia in occasione del lutto e che sono intervenuti all’accompagnamento funebre del Caro scomparso.
«Il suo sole tramonta mentre è giorno ancora »
(Geremia 15: 9)
Fontane di Salza di Pinerolo
28 Febbraio' 1958
Direttore: Prof. Gino Costabel
Pubblicaz. autorizzata dal Tribunale
di Pinerolo con decreto del 1-1-1955
Per rarredamento del vostro alloggio rivolgetevi al
MOBILIFICIO
Giuseppe Grìva
ABBONDANZA DI SCELTA
GARANZIA DI SOLIDITÀ’
Pinerolo •
strada per Mlradolo, di fronte alla caserma degli Alpini
(Caserma Berardl)
ORARIO NEL PIMEROLESE IN VIGORE OAL 1 GENNAIO 1958
Tramvia elettrica Pinerolo - Villar - Perosa A. (Giorni feriali) Tram elettrico Pinerolo Villar - Perosa A. (Giorni festivi)
Pinerolo 4.20 5.45 6.45 7 — 8.15 10.15 11.30 12.35 15.05 15.50 16.02 17.50 19.25 20.55 Pinerolo 4.35 6.45 7.55 9.30 11.40 13.10 15.05 15.50 17.50 19.25
Abbadia A. 4.35 5.55 6.56 7.11 8.25 10.25 11.40 12.46 15.15 16.12 18.02 19.35 21.06 Abbadia A. 4.47 6.54 8.06 9.39 11.49 13.20 15.13 16 — 18 — 19.36
Porte 4.47 6.04 7.07 8.34 10.34 11.50 12.57 15.24 16.22 18.14 19.47 21.17 Porte 4.56 7.03 8.16 9.48 11.58 13.29 15.22 16.09 18.10 19.45
S. Germano 4.54 6.10 7.15 8.42 10,42 11.58 13.05 15.32 16.29 18.22 19.55 21.25 S. Germano 5.03 7.10 8.22 9.55 12.05 13.36 15.28 16.15 18.17 19.52
Villar P. 5.05 6.17 7.22 7.25 8.50 11 — 12.06 13.15 15.40 16.20 16.36 18.30 20.02 21.35 vaiar P. 5.10 7.18 8.30 10.03 12.11 13.45 15.35 16.20 18.25 20 —
Pinasca 5.35 6.27 7.32 9 — 11.10 12.16 13.56 15.52 17.10 18.40 20.11 22.10 Pinasca 5.30 7.25 8.40 10.10 12.20 13.55 15.45 16.30 18.35 20.10
Perosa A. 5.45 6.37 7.40 9.10 11.20 12.25 14.05 16.05 17.23 18.50 20.20 22.20 Perosa A. 5.40 7.35 8.50 10.20 12.30 14.05 15.55 16.40 18.45 20.20
Perosa A. 4.45 5.55 7 — 8 — 9.35 11.45 13 — 16 — 16.15 17.30 19— 21.15 Porosa A. 4.50 7— 8.10 9.45 11.50 13.25 14.10 16 — 17.25 19 —
Pinasca 4.55 6.05 7.11 8.10 9.45 11.57 13.08 16.10 17.38 19.10 21.25 Pinasca 5.01 7.09 8.20 9.55 12 — 13.33 14.18 16.10 17.35 19.10
vaiar P. 5.05 6.15 7.21 7.30 8.20 10 — 12.07 13.18 16.20 16.35 17 — 17.48 19.20 21.35 Villar P. 5.10 7.19 8.30 10.04 12.09 13.45 14.28 16,20 17.44 19.19
S. Germano 5.32 6.23 7.28 8.28 10.10 12.15 13.52 16.28 17.08 17.55 19.28 22.08 S. Germano 5.27 7.25 8.35 10.10 12.15 13.51 14.34 16.27 17.50 19,25
Porte 5.39 6.29 7.35 8.35 10.20 12.25 13.59 16.35 17.16 18.01 19.35 22.15 Porte 5.32 7.32 8.42 10.17 12.22 13.58 14.41 16.35 17.57 19.32
Abbadia A. 5.48 6.37 7.44 8.44 10.31 12.36 14.08 16.45 17.13 17.28 18.09 19.44 22.24 Abbadia A. 5.41 7.41 8.51 10.26 12.31 14.08 14.50 16.46 18.06 19.41
Pinerolo 6 — 6.45 7.55 8 — 8.55 10.40 12.50 14.20 16.55 17.23 17.40 18.20 19.55 22.35 Pinerolo 5.50 7.50 9 — 10.35 12.40 14.20 15 — 16.55 18.15 19.50
Autoservizio « SAPAV » Torino - Pinerolo - Perosa A.
Torino
Aìrasca
Riva
Pinerolo
Porte
S. Germano
Villar Perosa
Perosa
Perosa
Villar Perosa
S Germano
Porte
Pinerolo
Riva
Airasca
Torino
fest.
0.15 7— 8.30
0.40
0.50
0.55 7.45 9.15
1.05
1.10
1.15 8.05 9.30 12.30 13 —
1.25 8.15 9.40 12.40 13.10
fer. fer. fer.
5,40 6.15 6.55 7.50 12.55
5.50 6.25 7.05 8 — 13.05
5.55 6.30 7.10 8.05 13.10
5.58 6.35 7.15 8.10 13.15
6.05 6.45 7.25 8.20 13.25
6.10 6.55 7.35 8.35 13.35
6.20 7.03 7.45 8.45 13.45
fer. - sab. sab. j
11.30 12— 12.30 13.10
11.55 12.25 13.15 13.35
12.05 12.35 13.25 13.45
12.10 12.40 13.30 13.50
12.20 12.50 14.00
12.25 12.55 14.05
14.10
14.20
sab.
16 —
16.40
fest.
13.25
13.35
14
sab.
14.30
14.40
14.45
14.50
15 —
15.05
15.15
fer.
16.45
17.27
17.35
17.40
17.50
17.55
17— 18 —
17.10 18.10
17.15 18.45
17.25 18.55
17.45 19.15
fer.
17.30 19— 20.15
17.55 19.25
18.05 19.35
18.10 19.40 20.55
18.20 19.50
18.25 19.55
18.30 20— 21.15
18.40 20.10 21.25
6.45 7.40 8.15 9.10 14.10 14.40 15.40 18.30 20 —
FF. SS. Bricherasio - Barge
fer.
Bricherasio5.03 5.55 6.55 /— 9.33 13.18 15.18 16.52 19.07 20.14
Barge 5.21 6.13 7.13 8.19 9.51 13.37 15.39 17.10 19.27 20.33
Ba"rge 4.36T.27T32"8'30’9.06 12.16 14.50 16.08 17754 19.17
Bricherasio 4.54 5.45 7.S1 8.48 9.24 12.34 15.07 16.29 18.12 19.55
Autoservizio Pinerolo - S. Secondo e viceversa
Autoservizio Torre Pellict Bobbio Penice è viceversa
(*)
Torre P. 8.30 12 —
Bobbio 9— 12.30
! (*)
19.15
19.45
(=)
7.30 15.30 17 —
8—16— 17.30
escluso sab.
(X)
Bobbio 5.50
Torre P. 6.20
(*) Solo ven. (x) ter.
( = ) sab. e testivi.
Nei giorni di mercoledì e sabato si effettua da Bobbio a Pinerolo un autoservizio col seguente orario : Bobbio
P. 7.30 con arrivo a Pinerolo alle 8.30 ;
partenza da Pinerolo 12.30 con arrivo
a Bobbio alle 13.30.
Autoservizio
Cavour - Torre Peli.
(=)
Cavour
Campiglione
Fenile
Bibiana
Luscrna
Torre Pellice
Torre Pellice
Luserna
Bibiana
Fenile
Campiglione
Cavour
(=)
11.30
11.35
11.40
11.45
11.50
12 —
6.30
6.40
6.45
6.55
7.05
7.10
¥
S. Secondo
Pinerolo
fer. ( = ) fest.
6— 7.50 11.45 13.4(!
6.10 8— 11.55 13.50
fer. fest. fer. fest. fest.
16.45 18 — 19.45 20.30 0.15
16.55 18.10 19.55 20.40 0.25
fest. (=) fest. fer. fest. fer.
Pinerolo 5.55 7.40 11.30 13.30 16.30 19.30 20.15 24 —
S. Secondo 6 — 7.50 11.40 13.40 16.40 19.40 20.25 0.10
( = ) Solo al mercoledì e sabato____________________________________
Torino
Airasca
Piscina
Pinerolo
Bricherasio
Torre P.
FF. SS. Torino - Pinerolo - Torre Pellice
4.28 6.15 8.12 12.23 13.44 15.22 17.26 18.29 18.34 19.26 23.48
5.05 7.04 3.45 14.29 16.04 18.10 19.18 20.07 0.28
5.18 7.20 8.58 14.40 16.13 18.21 19.30 20.16 0.36
5.25 7.32 9.09 12.56 14.53 16.25 18.35 19.08 19.43 20.28 0,48
5.47 7.55 9.28 13.13 15.11 16.44 18.56 19.26 20.02 20.46 1.06
6.06 8.10 9.43 13.34 15.25 17.04 19.12 19.42 20.20 21— 1.20
Torre P.
Bricherasio
Pinerolo
Piscina
Airasca
Torino
3,44 4.44 5.36 6.36 7.39
3.58 4.58 5.50 6.50 7.53
4.11 5.23 6.09 7.03 8.13
4.27 5.38 6.30 7.18
4.32 5.45 6.37 7.24 8.39
5.20 6.27 7.34 7.56 9.07
12.24 13.25 16.32 18.03 19.50 21.06
12.37 13.39 16.46 18.17 20.04 21.20
12.54 13.53 17.03 18.32 20.20 21.35
13.11 17.19 18.48 20.43
13.17 17.25 18.53 20.49
14.01 14.47 18.25 19.44 21.42
Perosa
Autoservizio
Perrero - Prali e vicev
9.20 20.20
9.50 20.45
10.30
Perosa
Perrero
Prali
6.50 18.35
6,25 18.10
17.30
Autoservizio « SAPAV » Sestriere • Perosa
Sestriere
Pragciato
Fcnestrelle
Villaretto
Roreto
Perosa
fer. fer.
fer. fest. fer.
fer.
5.35
3.55 5.05 5.55 12— 12.10 16.35
4.12 5.22 6.15 12.20 12.27 13.22 16.50
4.22 5.32 6.25 12.30 12.37 13.32 17 —
4.35 5.45 6.40 12.50 12.50 13.45 17.15
sab.
15.45 15.45 17.30
16.10 16.10 17.50
16.35 18.10 20.20
16.45 18.20 20.37
20.47
17.05 18.45 21.05
fer. fer. fest. fer. sab. fer. \ fer.
Perosa 5.50 8.15 9.25 9.40 12.35 13.20 14.15 17.10 17.30 20.25 22.20
Roreto 6.04 9.40 12.49 13.33 14.35 17.45 20.45 22.34
Villaretto' 6.14 8.35 9.50 10— 12.59 13.43 14.47 17.30 17.55 20.57 22.44
Fcnestrelle 8.45 10.05 10.10 13.15 14— 15.05 17.40 18.10 21.15 23 —
Pragelato 9.10 10.40 10.40 18.05 21.50
Sestriere 9.30 11.05 11.05 18.30
FF. SS. Airasca - Saluzzo ■ Cuneo
Airasca
Vigono
Villafr.
Moretta
Saluzzo
Cuneo
Cuneo
Saluzzo
Moretta
Villafr.
Vigone
Airasca
fer.
5.05 7.04 12.07 14.29 16.04 18.10 19.18
5.40 7.25 12.24 14.53 16.27 18.44 19.53
5.50 7.34 12.32 15.03 16.36 18.54 20.03
5.57 7.39 12.36 15.08 16.41 18.59 20.10
6.29 8.03 12.51 15.38 19.30 20.37
7.38 9.46 13.34 16.41 20.50 21.44
fer.
3.30 4.43 7.10 11.19 14.17 15.34 18.59
4.07 5.35 8.04 12.07 14.58 16.22 19.45
4.27 6.01 8.19 12.34 15.17 16.50 20.09
4.38 6.07 8.25 12.45 16.57 20.19
4.48 6.17 8.33 12.55 17.07 20.29
5.07 6.35 8.46 13.14 15 51 17.23 20.47
Autolinea e Tramvia Torino - Pinerolo
ter. fest. fer. fest. fer. fest.
Torino 6.05 7.10 7.10 14.25 18 — 18.30 18.20 18.40
Orbassano 6.55 7.32 7.45 15 — 18.58 19.15
Piossasco 7.07 7.40 7.57 15.12 19.10 19.27
Bivio Cumiana 7.15 7.47 8.05 15.20 19.18 19.35
Cumiana 8.15 15.30 19.28 19.45
Airasca 18.30 19 —
Riva 18.40 19.10
Frossasco 7.23 7.53 8.13 15.28 19.26 19.43
Pinerolo 7.35 8 - - 8.25 15.40 18.45 19.15 19.38 19.55
fest. fer.
Pinerolo 6.13 11.35 12 — 12.50 18.13 19.15 20.10
Frossasco 6.25 11.47 13.02 18.25 19.22 20.17
Riva 12.05
Airasca 12.15
Cumiana 6.27 13 — 18.23
Bivio Cumiana 6.37 11.55 13.10 18.33 19.28 20.23
Piossasco 6.45 12.05 13.18 18.41 19.35 20.30
Orbassano 6.57 12.17 13.30 18.53 19.43 20.38
Torino 7.35 12.55 12.45 14.08 19.36 20.05 21 —
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2/17557.
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