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Se 11 i m a n a 1 e
della CMesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fateVi un cuor nuovo, e uno spirito nuovo
il.
Anno LXXX — Num. 6
Abbonamento ! Lire 600 per l’interno. Lire 1000 per l’estero —• Spedizione in abbonamento postale, 1° Gruppo
Amministrazione; Claudiana - Torre Pellice - C.C.P. 2-17557 Prezzo L. dS
TORRE PELLICE, 3 Febbraio 1950
L.
Come i primi
« E Gesù, voltelosi e vedendo che lo seguivano, domandò : che cercale ? » (Giovanni 1 ; 38
Erano propcio i primi che seguivano Gesù.
Ed è a cominciare da costoro, è sin da questo ruo-;
mento che Gesù pone una sua precisa domanda-. Cosa
cercate? Tra non molto avrà alle calcagna le moltitudini:,. E verranno a trarlo fuori anche dai suoi Salitari
ritiri, dicendogli: (( Tutti ti cercano ». Ma sempre
Gesù vorrà sapere dai suoi cercatori quel che essi vogliono.
Malti saranno vagamente attratti daila Sua persona.
Altri non vorranno che guarigioni per la loro misera-:
hile carne. Altri ancora ce ne saranno avidi di mortificazione e di perdono, rinnovatamente, insaziabilmente. Altri infine non saranno che maniaci bevitori di parole, 0 curiosi itfstancabili del portentoso, o persino furbi caicolatori che cercano il successo ed il lucro per^
sonale.
Non sempre Gesù si volta ad interloquire. Ma Egli
cammina- Egli cammina tutti ì giorni, e facilmente
si lascia dietro i sazi, gli stanchi, i fatui, i dubbiosi.
Cosa cercavano i due che per primi seguivano Gesù.^ Nessuno li aveva sollecitati e seguivano qualcuno
che sembrava andarsene per i fatti suoi.
Avevano udito una singolare testimonianza ed essi
cercavano una personale esperienza. Fin qui erano
vissuti di penitenza e di attesa, ora avevan veduto
qualcuno che camminava in un giorno nuovo e già levalo. Vogliono finalmente levarsi, vivere, camminare
ancli’essi. ,,
—' Maestro, ove dimori?
Nessuno s’era ancora rivolto a Gesù. Nessuno lo
aveva ancora chiamato con un titolo qualsiasi. Costoro sono proprio i primi che gli si accostano, ed essi lo
chiamano così: Maestro. Ecco che cosa cercavano
quei primi: un maestro di vita
Altri seguiranno, altri verranno, in numero sterminato, e si porranno nella scia di questo nome: Gesù.
Cercheranno tante cose, ingenue e presuntuose, semplici e complicate, lecite ed illecite, utili e inutili.
Di tutto si cercherà, dietro Gesù!
Ben pochi cercheranno quel che, semplicemente,
cercavano quei primi.
Di seguaci affamati, straccioni, storpi, inutili, fanatici, melensi, fastidiosi, cupidi, falsi Gesù ne ha
avuti e ne ha anche troppi. Il suo nome è diventato
una insegna di illusione e di mistifìcazwne
Ma Gesù non si volta più indietro. Egli ha percorso il suo cammino, e si trova tanto innanzi: si trova
tanto in alto. Le sue orme si perdono snl monte degli
Ulivi, dal quale Egli s’è staccato per porsi al disopra
di tutto ciò che è terreno ed umano, t
E’ andato avanti e hq lasciato detto t( del dove io
vo' sapete anche la via »... '
Se quindi vogliamo trovare Gesù dobbiamo metterci seriamente sui suoi passi e come Égli richiede.
A chi ci affideremo per metterci sulla strada giusta ?
Apriamo l’evangelo e vi troveremo una guida che non
inganna. Mettiamoci sulle orme stesse dei primi che
si accostano a lui e porgiamo attentamente l’orécchio
alla domanda Ch'Egli rivolge anche a noi lontani nel
tempo: « Ohe cercate?».
Noi non possiamo cominciare che da dove quei
primi hqn cominciato- Noi non po'::sijm rispondere
che come quelli hanno risposto: i.
— Maestro, ove dimori?
Se vi è in noi questo desiderio di cercare prima
d’ogni altra cosa il Maestro della vita, se abbiamo
questa seria volontà di conoscere ov’Egli dimora, per
dimorare con Lui, per farne il nostro invisibile compagno, allora potremo trovarlo ben disposto con noi
e la sua risposta si farà adire anche per.hioi: « Venite
e vedete ». ^
E davvero vedremo, una volta che cammineremo
con Lui. '
Vedremo come a Lui si convengand i nomi di Cristo, di Salvatore, di Figlio di Dio, di Parola incarnata. Sapremo soprattutto ove Egli dimori, ov Egli si
può ancora trovare. Perchè Egli è anche il ViventeMa solo in quanto lo avremo riccnosciuto ed eletto prima d’ogni altra cosa come il nostro Maestro.
Nessun nome potremo dargli che più ai questo,
che è il più umile tra tanti, ci renda a Lui accetti.
MATTIA CAPACCIO.
(Da « Il libero Evangelo »).
Ermanno Roslan
IL RICCO E IL POVERO
In <>erte ore della storia, parlare
di un incontro fra il ricco ed il povero può sembrare un controscnso, una
palese impossibiliLà.
La socdetà umana è stala molte
volte profondamente divisa nelle sue
classi, tra patrizi e plebei, Ira borghesi e proletari, tra beati possidenti e sijuallidi mendicanti, non solo da
molivi d’ordine sociale e finanziario,
ma anche dall assenzu di solidarietà
e di fraternità umana.
Il problema, però, dell’incontro
tra il rieco ed il povero non si pone
soltanto sul piano delle considerazioni sociali, ma anelie sul piano della
fede e deiratteggiamento delle r,hieSe cristiane. E’ possibile onestamente affermare che la cosidetla « linea
di demarcazione » si ferma sempre
alla porta delle chiese e ohe le distinzioni fra classe, e classe scompaiono nelle coimunìtà dove tutti si ripbiamano al nome di Cristo ed inalberano la bandiera della fratellanza?
li’ineointro tra il ricco ed il povero
è esso sempre possibile e desideralo
- nelle chiese ovvero non è ostacolalo
da preconcetti, da privilegi sodali,
\_da errate valutazioni umane, da mancanza di amore fraterno?
E allora dov’è che « il ricco ed il
poltro s’incontrano » come afferma
l’aulore del libro dei Proverbi?
Al punto di parlenza
Si certo, al punto di partenza della
loro vita. Sia che nascano nell’umile
e rustica capanna del bracciante, come nelle lìmpide e conforlevoli stanze di un palazzo, il povero ed il ricco vengono lutti e due alla luce nel
medesimo modio, attraverso alla stessa sofferenza ed alla stessa gioia materna, legali da un filo invisibile a
Collii che « dà « tutti la vita, il fiato
ed ogni cosa ».
All’alba della loro giornata terrena, il loro sorriso è lo stesso e così ■
pure le loro lacrime; ispirano ambedue un medesimo affetto, hanno in
comune le loro prime esperienze,
pongono le basi di una comunione
che la vita, purtroppo, s’incarica
quasi sempre di interrompere e di
far eadere nell’oblìo.
Costìtuzionalnienle cesi sono ugnali: « l’Eterno li ha fatti tutto e due »
sono chiamati a crescere « ki statura, in mpi&taa, in grazia dmmui 4
Dio e daiuaati agli uomini »; la vocazione cristiana riguarda I nno e l’altro, perchè « dUnuazi a Dio non c'è
riguardo a persona »; l’Evangelo del
Natale e della Pasqua è per l’uno
come per l’altro l’annunzio divino
dell’amore e della speranza.
Per quali motivi rineontro non si
prolunghi e non si trasformi in comunione, perchè il ricco ed ¡1 povero debbano vivere talvolta Timo in
un'atmosfera di insensibilità umana
e cristiana, l’altro in uno stato di iimiliazioiie e di miseria: ecco uno dei
problemi che maggiormente tormentano gli uomini del nostro tempo c
che ei fanno sentire la nostra respoiisahilità, responsabilità che non cselnde quella più vasta dèlia società
umana i cui egoismi, le cui leggi, le
Olii opinioni incidono considerevolTiicnle sulle possibilità di una soluzione del complesso problema dell’incontro tra il ricco cd il povero.
Lungo la via
Vor remmo dire che il ricco cd il
povero s’incontrano anche lungo il
loro terrestre cammino, ma rischiamo di fare un’affermazione iin po’
temeraria in un tempo in cui i pro'blemi sociali ed economici pongono
la collettività umana in uno stato di
crisi e di alta tensione. Si prevede
infatti l’obbiezione:. « No, non è vero che il ricco ed il povero s’incontrino; se. ciò accade, non è che per
Un inomento, poi ciascuno torna a
mangiare al proprio tavolo, a dormi
re nel proprio letto, a coprirsi con i
propri panni più o meno caldi », E
bisogna riconoscere che molte volte
è così, anche quando gridiamo contro le ingiustizie umane, salvo poi ad
imitare l’esempio del sacerdote e del
levita della parabola evangelica i
quali, neU’ora in cui bisognava praticar la giustizia, passarono oltre.
Comunque tanto temeraria la nosta affermazione non è, dal mcn|U;dto che il ricco ed il povero s’ineóntrano quaggiù: nelle vere gioie e nei
profondi dolori della vita. L’amore
che unisce sinceramente due sposi è
lo stesso per l’uno come per l’altro;
essi si curvano con la stessa gioia e
con uguale trepidazione sulla culla
dei loro figli; se gono uomini e, meglio ancora, credenti considerano l’uno e l’altro la casa come un dolce asilo. Un rifugio neU’ora delle tempeste, un luogo dì riposo, di benessere, di felicità.
Ma anche le prove giungono per
l'uno come per l’altro; la sofferenza
liesce qualche volta ad avvicinarli
più ancora della gioia e a far loro
sentire che, malgrado tutto, essi hanno una stessa natura e si ritrovano
nelle esperienze fondamentali della
vita. La lebbra che consuma le carni
di Giobbe, il più ricco degli orientali, s’atl^pca anche alle membra dei
poveri Galilei del tempo di Gesùj
la morte colpisce il primogenito di
Faraone, re d’Egitto, «d il figlio della povera vedova di Nain. Il mistero
dèlia sofferenza avvolge il ricco ed il
povero nelle stesse tenebre; tutti e
due hanno bisogno della stessa luce.
Ciò che li divid^e, molto spesso non
è che frutto di orgoglio e di vanità.
E al cimilero?
Si potrebbe pensare che neppure
al cimitero il ricco ed il povero s’incontrano, dal momento che le grandezze umane stentano a scomparire
anche in quel luogo dove, più che
altrove, le creature umane dovrebbero recare il segno inconfondibile della loro povertà, della loro uguaglianza e della cristiana speranza nella
« eredità.,, conservata nei cieli per
noi. »
La morte livella ogni privilegio,
ogni distinzione, ogni olassificazione
umana; perciò si può dire che, al
termine dèlia loro vita, il ricco ed il
povero s’ineonlrano, ugualmente poveri senza la grazia di Cristo, ugualmente ricchi se in Lui hanno « la redenzione mediante il suo sangue. Ut
remissione dei peccati,
le
ricchezze della sua grazia ».
Noi non ci poniamo il problema
dell’al di là nè c’inoltriamo nello
studio della parabola del ricco e di
Lazzaro. Rimaniamo umilmente nel1 al di qua, dove sappiamo che è necessario operare e pregare affinchè
I incontro tra il ricco ed il povero,
nelle chiese oltre che nella società,
divenga più reale, più costante, più
fraterno.
Il problema dei rapporti fra il ricco ed il povero ha indùbbiamenle
molti aspetti che sfuggono al nostro
e,same; ma por noi, cristiani, dev’essere prima di lutto un problema di
fede e di carità.
Anche del rieco e del povero si può
dire ciò che S. Paolo diceva dei Giudei e dei Gentili: « Voi che già erat>ate lontani siete stati avvicinati niediaoite il sangue di Cristo; povdiè dei
due popoli Egli ne ha fatto uno snso ». Un popolo sensibile alla voce
deir amore, dèlia giustizia e dell’untana dignità.
COLLOQUI
del tramonto
Tu sei l'unica Verità, Signore. Gli
esseri umani che si muovono intorno
a noi sono come noi imperfetti ed impotenti, rinchiusi nel loro egoisrno e
nel loro orgoglio, nemici senza istinto
nè volontà d'A more .
Tu solo, lontano ed ignoto a noi nel
Tuo mistero, sei l’Onniveggente e lo
Onnipotente: sei la Fonte, il Perchè,
la Mèta della nostra vita. La Tua scintilla divina vive nella nostra opaca e
torbida materia: a nostra insaputa, in
Te ci moviamo, di Te ci nutriamo, verso di Te saliamo a passo a passo. Tu
sei l’unico rifugio alla nostra disperata
solitudine: sei l'unico baluardo contro
le forze del Male che ad ogni passo, insidiose, d attendono.
Signore, abbi pietà delle Tue creature, che Tu stesso, nella Tua suprema
saggezza, hai volute soggette alla prova della vita su questa terra, per fini
noti a Te solo: noi tutto ti chiediamo
perchè nulla abbiamo se non da Te.
Tu sei la Giustizia, Tu sei l’Amore e
se a Te i nostri errori non sono occulti, è sulla bilancia della Tua misericordia che ne misuri la pesantezza- Grazie a Te, Padre, e la nostra vita che
Ti appartiene, sostienila giorno per
giorno, fortificala della Tua forza ed
illuminala della Tua luce finché in Te,
nel Tuo eterno mistero, troverà pace
alla sua guerra terrena.
Signore, la natura che vive intorno a noi è ricca della Tua pace e della Tua bellezza; il nostro corpo è
una meravigliosa macchina rivelatrice
della Tua sapienza;, e l’anima nostra
è un’arpa che vibra di tutte le sfumature del sentimento, di tutte le intuizioni deli’intelUgenza che da Te ci
provengono.
Perchè, Signore, il Male si è insinuato ed ha dilagato nel mondo che Tu
creasti perfetto? Perchè questo mistero che suscita in noi U dolore e la rivolta nel rimpianto di un Bene perduto in eterno?
Ma un altro mistero che in Te ha la
sua rivelazione, la nostra speranza ci
addita: la Croce di Cristo. Padre, Tu
ci h(tí dato il Tuo figliuolo: creatore.
Tu ci hai concessa la seconda nascita:
eterno, Tu a hai offerta la eterna Salvezza.
O Dio, la nostra umana miseria, e
la natura tutta con noi, innalza a Te la
voce della sua gratitudine ed alla Tua
misericordia chiede aiuto- Venga dalla
Croce di Cristo a noi la Luce, a noi la
Forza, perchè il Bene sul Male trionfi;
perchè lo Spirito della Pace prevalga
sull'istinto della Guerra, perchè in Te
possiamo trovare il gaudioso libero
senso della nostra vita.
Una Sorella valdese
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
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Bourg S. Pierre (Svizzera) m. 1-500
Foresta ben tenuta : Coltivazione di frumento Moni Cairn 245
RISPOSTA
Al GIOVANI
ranno delle giovani ben preparate
per i loro compiti futuri. .
Alla Scuola Valdese di Agricoltura
di Torre Pellice, i giovani troveranno il signor Kholi, il direttore che
sarà loro guida e maestro.
La domanda « E noi che faremo ? »
del giovane Edelweis, pubblicata
nell’Eco precedente viene a proposito.
Rispondo a lui ed a tutti i giovani
agricoltori delle valli che chiedono
ansiosi quali sono le loro condizioni
materiali e morali e che cosa faranno per conservare le terre ereditate
dai Padri.
Edelweis è stato in Svizzera (; certo avrà veduto a quale perfezione è
giunta ragricoltura in quel paese:
avrà veduto come sono cuvati la montagna, i boschi, il bestiame, la frutta;
con quale competenza è lavorato il
latte; con quale conoscenza sou coltivati i fruiteti, e gli orii uche in
alta montagna lino a 15tK) mctii. Si
è domandato, il nostro giovane Kfh ivreis, come abbiano raggiunto laii »•
tanti risultati, i nostri amici svi//eri? Si è domandato se le valli \ahlcsi, col lavoro dei giovani, polrt hhero essere Ira.sformate o dare possibilità di vita a tutti i giovai;i di buona
volontà e di fedte. i quali non avrebbero più bisogno di espatriare, di
scendere in città. di abbandonare
terra e focolare?
Sarebbe ottima cosa che proprio
il nostro Edelweis formasse il primo
gruppo di giovani e giovinette provenienti dalla montagna e che già da
febbraio venisse a frequentare la scuola: sarebbq, cosi l’inizio di un rirmovamento materiale e morale d’incalcolabile valore: una prospettiva d’avvenire veramente entusiasmante e r'cca di frutti in ogni campo.
Venite, noi vi aspettiamo.
Mario Gherardi
À proposito dell’ ar ticolo « Uno oco le
d’agriculture va s’ouvrir », pubblicato nell’ultimo nuimero del giornale,
abbiamo ricevuto una lettera da un
gruppo di agriooltogi valdesi. Ne pubblichiamo volentieri una parte;
« ...Àlcttifii agneoltoì'i rtd kffuvto ma~
mfesta>to wi rfi to rinentimerUo, anche
a mio pcurere (jniistificaio, per le ewdenti e scmfortevoh, esagerazioni sulle condiTtiorvi dell iigncoltura nell-e no.
sire Valli, frttfoiosamente riportate.
nell’vXtimo mimerò dell’Eco delle Valli Valdesi, No-n ha Vinienziame dà en.
trare in polemica con Vantore dell’articolo già apjmrso^ urie giornale »
Terr¿ Va/adoise », ma mi sembra do.
veroso rivolgei-Ie la preghiera di in.
trodurre nei prossimo numm-o del Suo
giomcd,e v/na messa a punto tede da
dissipare la nube di malcontento forum tasi.... Una breve ed obb'iettiva rettifica avrebbe il vantaggio' di rkdzare
la dignità degli agricoltori valdesi dà
fremi e a.i loro cciL^hi svizzeri « dei
quali espprezziamo vivarnenie la, sim.
patria»... ■
• Ed ecco la nostra frarterna messa a
punto.
L’artioolo tratto da c( iLa Terre Vaudo'ise » ci è stato.^inviato con preghiera di ipubblicazione ; il ohe abbiamo
fatto a titolo di documentazione
Riteniamo che l’artioolo rifletta una
particolare situazione delle Valli ITaldesi, dal punto <l¡ vista agricolo, e non
tutta ragricoltuTà- locale che, 'bisogna
onestamente riconoscerlo, non merita
DOVUNQUE il giudizio piuttosto
pessimista del nostro caro e fedele amioo svizzero.
Non sono un tecnico dell’agricoltura e la mia competenza in materia si
basa su impressioHià superficiali Personalmente ritengo ohe sia l’agricoltura come l’igiene, il decoro ed altri
aspetti della vita sociale alrbiano an.
cora non pochi }Mx>gressi da compie,
re, specie nella zona collinare e di
montagna ; e dobbiamo esser riconoscenti che alcuni amici ci vogliano
aiutare^ non solo, ma dovremmo essere più pronti ad ascoltare i loro
consigli, perchè sono i consigli di una
esperienza più volte messa alla prova
Edelweis propone l’aperlura di
una casa artigiana, ma io penso che.
prima d’imparare un lavoro per i
mesi d’inverno, sia più saggio ed utile, informarsi di come è possibile
fare bene ed in modo proficuo, l’agricoltore, anzi l’agricoltore moderno per gii altri sei mesi e far rendere
anche i pascoli più lontani e più nuigri e ogni angolo delle nostre valli.
Io voglio proporre ad Edelweis e
a tutti i giovani come lui, di venire
a passare l'inverno fino a Pasqua,
alla Scuola d’Agricoltura, e se qualcuno ha tempo, anche i mesi dell’estate.
Visione Svizzera a Torre Pellice — Vacche della scuola al pascolo
e dimostratasi efiìcace ; noni per tiulla
esistono in Svizzera numero-se scuole
d’agricoltura che hanno formato ed
educato la mentalità agricola di alcune generazioni.
Il che non toglie ohe ci siano anche
degli agricoltori alle Valli dotati di
intelligenza, di capacità, desiderosi
di progredire e di aggionnarsi Certe
caanpagne che percorro quasi quotidianamente non corrispondono proprio iiif tutto a quelle descritte dall’articolo del giornale svizzero: sono
campagne coltivate con cura e. con
rendimento. Quando la stagione è
Itùona è raro vedere « les vignes qui
voisinent avec du maïs dont les plantes hautes de près de deux mètres se
m,fieni de curieuse façon avec les .sarments où quelques rares mis ins se
montrent à regret » !
Ma nessuno oserà negare che si deb.
ha pur sempre e ancora imparare in
fatto di agricoltura, di pulizia delle
case e delle stalle, di razionale impie,
go di mezzi ecc. ecc. Bisogna intende,
re l’articolo del giornale svizzero
ti cu-m grano salia » e apprezzare lo
sforzo di quegli amici per l’inorejnento e l’aggioriiiiamerito della nostra vita agricola. E bisogna anche^ cari a.
gricoltori valdesi, accettare umilmente alcune critiche e non rifiutai'fi la
« vostra simpatia al giornale della
chiesa» Se le ha pubblicate, sia pure
un po’ frettolosamente
Ermanno Rostav.
Una azienda (farm) con 96000 acri’
destinati a frumento, nella stato di Montana (S- U.) è passata recentemente inj^
possesso della U. S. Wheat Corpoiù-y.tion di Ohama {Nebraska) che ha
tissimi legami con la fondazione cattoli^^
Cuore di Gesù ». Infatti'^..
della.^i
ca del (( SS
il Consiglio d'amministrazione
Wheat Corporation è costituita da un 7
avvocato cattolico, da 3 prioressc di
conventi di benedettine, da 3 abati dii»
trappisti e dal segretario della flotta a- ^
mericana F.
cattolico.
P. Mathews, che è Dure
Gli utili della grandiosa impresa in
questione dovranno servire a fondare '¿x
conventi di Benedettini e Trappisti, a
1
sostenere le missioni estere ed interne
e per favorire l’istruzione di nuovi sa^
cerdoti.
Allo stesso scopo serviranno gli uUlt
di un’azienda di cotone di 35000 acri,-^
situata nella valle di S. Gioacchino ”
(California) e pure recentemente paS'
sala in mani cattoliche.
|m
Scuola Valdese d’Agricollura
Sono aperte le iscrizioni per giovani e giovunette da anni 13 in poi.
Scrivere al segretario prof. Jalla, Torre Pellice.
Questo genere di acquisti presenta il ,;
notevolissimo vantaggio che, secoruio
la legge americana, tali aziende non
sono tenute al pagamento delle imposte,
essendo considerate « fondazioni ecclesiastiche ». ' , '
Il K Christian Century » commentai
In tutto ciò non vi c nulla d'Wegale, ma
resta dimostrato che l'esenzione dàlie
tasse delle fondazioni ecclesiastiche può «
servire ad aumentare il carico tributario
del cittadino medio. E. P. D.
Questi giovani impareranno a tenere bene il bestiame e a farlo rendere, a lavorare il latte e fare del
burro buono che spunterà i massimi
prezzi, dei formaggi reblochons, dei
Tilsit e anche l’Emmental (Berrà):
impareranno a curare i pascoli c i
boschi, a coltivare il grano anche in
■alta montagna; coltivare, potare,
trattare i frutteti: impareranno lavori di artigianato adatti alla loro attività agricola.
Nella sezione femminile, le ragazze verranno, alla loro volta, preparate a tenere e mantenere in scrupoloso ordine e pulizia la casa: impanranno a cucinare bene ed economicamente, a far rendere la bassa corte,
a cucire: riceveranno le cognizioni
atte cd allevare una famiglia ed u«s i
Anche quest’anno fra il 29 die. ed
il 6 gennaio una chiassosa gioventù ha
affollato Praly. La molta allegria ha
reso più tollerabile la scarsità della
neve troppo necessaria per un campo
di ski. La maggior parte dei campisti
era molto giovane — forse troppo —
per il tema piuttosto difficile degli studi ¡ « Cristianesimo in pericolo? )>. E
questo fatto ha preoccupato talvolta gli
organizzatori. Ma in ogni cosa c’è il prò
ed il contro, iLe discussioni erano meno tenaci e meno profonde degli anni
precedenti, però l’affiatamento fra t
partecipanti molto rapido. Sono stati
un’allegra brigata ohe ha trascorso
giorni indimenticabili, come essi stessi hanno detto, e, malgrado il nostro
pessimismo, hanno anche ricevuto spiritualmente qualcosa. Lo crediamo sinceramente.
F. U. V.
Campeggio Invernale a Prali-Ghigo
rimborso..
tardi dei frutti. Se hanno guardato con
speranza e gioia ad Agàpe, ciò può far
rallegrare, anche chi per la quotidiana
fatica considera ormai severamente la
propria vocazione.
Del resto il risultato di un campo
non lo si pesa con facilità. Se son fornati contenti della loro esperienza di
vita comune è già qualcosa per loro e
non meno per il futuro lavoro della
Chiesa. Se hanno riflettuto sull’impostazione della loro vita, ciò porterà più
Una serata è stata molto bella, fra
le altre. Quella del 1“ gennaio- La gioventù di Praly aveva preparato un bel
rinfresco per i campisti, questi un programma vario di giuochi e canti oltre
ad una recita. E la gioventù del luogo
e quella variopinta delle città lontane
hanno fraternizzato a lungo insieme.
Ce ne siamo rallegrati poiché su questa via vorremmo si incamminassero,
quando Agàpe funzionerà, in molti incontri fra la gioventù di tutto il mondo
e quella dei nostri monti. Questo è
l’ultimo campo invernale organizzato
con mezzi di fortuna, alla meglio, nei
pochi locali disponibili di Ghigo- 11
prossimo sarà ad Agàpe. Alla maniera
di quest’ultimo abbiamo già avuto diversi campi ricchi di buoni risultati.
Ma nel chiudere questa prima serie di
campi in cui le difficoltà organizzative
sono state assai forti vorremmo ringraziare chi ce li ha resi possibili.
gratuito, senza neppure u
della luce elettrica ed il consumo degli
arredamenti. Desideriamo testimonia-,.^
re la gratitudine della gioventù valdese/^
a questi amici che ci sono stati in ogni '
evenienza vicini, con lo spirito più di-_.sinteressato ed altruistico, veramente ì,
di amore in Gesù Cristo. ,'„j
E grazie anche alla comunità tutta ¿
d: Praly oltreche al suo Pastore. 1 campisti sono come le onde del mare r»
il loro canto talvolta piace, talvolta è,^j
assordante ; il loro venire ed andare
talvolta rallegra, talvolta fa perdere la ,
quiete e l’orientamento. La comunità *'
di Praly ha ormai visti molti campi
Prima di tutto l’Albergatore Sig. Edmondo Grill e la Signora che con ge.nerosità esemplare per parecchi anni
ci hanno messo a disposizione, assolutamente gratis, Talbergo- Sia per la
cucina (e il disturbo per loro non è
stato piccolo dovendo pensare anche
alla loro clientela) sia per la stanza da
pranzo, per il magazzino e per varie
camere nella « dépendance'o. Tutto
li ha -sentiti, certo, nei due
aspetti^-,,;;
Questo è l’ultimo campo invernale
diremo cosi — all’addiaccio, poi saremo lassù. Quest’estate ancora campi ^
sotto le tende... poi lassù. M
E lassù, amici di Praly, c’è posto an- J
che per voi : vi sarete accolti sempre A
con l’affetto più grande.
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T. V.
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IL^CO DELLE VALLI 'V ALDESI
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% 6, . ' ',|a.»>'.
' Abbìaoio aott oocjaìo ùui giomaietto, « Il Carroccio », cfa,e è stato —
pare —^ largamente diffuso nella nostra valle. Reca Hn. articolo dal titolo vistoso : « I Protestmii neaufii
t di Dio e deiriudia ».
Preparazione di una nuova guerra « santa »?
Inutile dire che il tono generale
dell’articolo non è degno di quella
ohe si proclama la sola Chiesa di
Gesù Cristo. Si possono avere punti
Idi vista diversi, ci si può criticare,
ma chi pretende di essere « cristiano » dovrebbe avere almeno un po’
l'dello spirito di Cristo che manca inCvece del tutto nel sullodato articolo.
Ja Seguire verità in oacità » (S. Paolo); ma in questo caso la carità ha
lasciato il posto al fanatismo, alla
ignoranza edi all’odio clic non sono
^®di Cristo, ma di qualcun altro.
Con sentimenti così poco cristiani
^^sono altred inutili le prej^ere per
'^i « Iratelli separati », e Dio non le
* esaudire. Altrettanto inutili i
begli appelli fatti ancor recentemen^te da « Roma » ai fratelli separati di
.'/tutto il mondo, quando contempo^ rancamente, in ambiente più ristret- to, si usa lo « stile Carroccio ».
^ Ed ecco un po’ di quella prosa per
edificarci l’animo: « Il prontes^^tex;SÌmo è contro il Vangelo insegnatoci
^ da Gesù, contro Le Sacre Scritture.
Sembrerà strana guest’asserzione contro i protestanti che appoggiano tut£^ta la loro fede sulla S. Scrittura. Ma
^ ^ in realtà essi accettano dalla Scritti '>i'Kiura quel che loro piape, mentre rigettano quel che aou piace » (Seguouo i soliti esempi del papato,
i dei Sacramenti, dd purgatorio),
i E‘ la solita calunnia di chi si conu
i piace di calunniare. Chiunque ode
la predicazione dei protestanti può
"'¿»..rendersi conto che essa è profonda
cioè basata
r ' mente « evangelica »,
f^suirEvangelo, su lutto l’Evangelo,
^ vi sono state guerre, orrori, stragi da
#1
M ,
sarebbe salva! Viva la sincerità, virtù cristiana! .4,' ? ’ ’’
iìr,lX^ ,r
♦
doperìno meglio a far conoscere la
pace e la giustizia che vengono da
Gesù Cristo, e da Lui sol auto.
Ì! # *
libero da ogni tradizione umana.
-ÌMa o'è invece chi preferisce le tradizioni e ignora l’Evangelo.
Tutti gli uomini (siano essi di civiltà latina o di altra civiltà) hanno
' bisogno di conoscere meglio Cristo
■ ' che ci è rivelato non dalle tradizioni degli uomini, ma dulia Sua stessa
Parola, dalTEvangelo. L’Evangelo
di Ge^ìi, predicato insistentemente
sarà più proficuo agli uomini che
noi) riti in lingua sconosciuta o propaganda politica fatta purtroppo anche (la [)iilpiti cristiani.
:!i * sN
(( >Voi iiuLiani nm sappUmte <he
>, fartene (Iella civiltà del petrolio e
del carbone. lE noi pesiamo il valore
delle iota civiltà (dei protestanti)
fitti frutti che dannO: la civiltà germanica La misuriamo dalle Fasse Ardealine di Roma e dai campi di concentrumenlo, come quello di Dachiaii ; la civiltà anglosassone la misuriamo dalla distruzione di MonteI cassino e dai homhardamenti indi' .scriminati di Milano, Torino, ecc.
' ecc.; quella americana la misuriamo
f dalla bomba atomica di Hiroshima ».
" L’articolista sembra ignorare (o
ignora ?) che l’Evangelo di Cristo
non è nè anglosassone, nè tedesco,
nè americano, nè latino, ma sempli.* cernente l’Evangelo della Grazia per
tutti gli uomini peccatori, e che non
può avere (come l’avevano le reli. gioni pagane) alcuna marca di fabbrica nazionalistica.
In quanto alle prove addotte, t»se
sono tanto misere da non meritare
l’altenzione delle persone benpensanti: lutt’al più faranno colpo su
V chi sarà tanto ingenuo ed ignorante
'■ da non vedere che un’altra civiltà
' potrebbe esser giudicata, se si vuole
lo stesso metro, dagli orrori della
guerra civile di Spagna, dalla S. Bartolomeo, da decine di altre guerre
sante, dalle torture e dalle infamie
. deirinquisizione Romana, dalle imlefatte dei repubblichini! E l’elenco
potrebbe esser più lungo, ma ne fac;CÌamo a meno perchè sono ragioni
“da... carroccio! Potremmo dire invece (e ei auguriamo che Carroccio
.i-. possa capire questa ragione) che se
Ascoltate ancora questa ultima:
« Oggi i protestanti vorrebbero invadere ITtalia, approfittande de la
sua condizioTìe di niaàone vinta,..
Perchè protestantizziare ITtalia? Ah,
lo comprendiamo! Sor ebbero felici
gli anglosassoni di rendere protestante ITtalia fX.cìiè quel giorno il
nostro paese divente.ebbe una loro
povera e docile colonia ».
Peccalo che di i « ciisliari » si
sentano in gradò di profterir menzogne così grossolane! E poi, è così
poco nobile di vedere lutto, anche
la libei a predicaziotie di Cristo, in
funzione di ragioni politiche o fi
nanziarie
Si annunzia l’autore di Ciisto? E
subito \’è ehi pensa alla colonia inglese!! Si parla di Cristo, il srÀo
Salvatore che può oggi liberare la
urranità dairangoseìa? E subito ecco chi insinua che c’è di mezzo il
petrolio ed il carbone! ! I proiesta ;
li che sono così pochi in Italia, e
che pure _____ giudictuido da Carroc
cio e da tanti altri fogli del genere
—- danno un certo fastidio, si limitano all’Evangelo, lasciando da parte l’it trigo politico? E subito v’è chi
sospetta die si voglia svolgere azione addirittura anti-italiana!!
Più che mai è vero che chi ha i!
sospetto ha il difetto.
* >!•- *
Cosa direbbero gli amici americani se leggessero «Carroccio»? Proprio loro, così cari in questo mo
mento alla politica romana, e cori
utili per gli aiuti che Roma ha copiosamente ricevuto da quei « nem ci di Dio e deirltalia »? Non sarebbero moTo .soddisfatti, indubbiamente; ma si potrebbe sempre dire
che «Carroccio» non ha carattee« ufficiale », e che l’articolo è stato
scritto da un « non autorizzalo » o
« irresponsabile », perchè è evidente (si direbbe) che nessuno a Roma
ha mai considerato nè il pres. Trumao nè i protestanti americani come
« nemici ecc. ecc. »• E così, la faccia
■IH
11 giorno in.cui si capirà che lu
predicazione di Cristo, nel mopdo
che perisce senza Cristo, non deve
essere fatta a fini politici, e senza '
pensare nè a colonie inglesi, nè a
petrolio o carbone, ma solo per il
bene delle anime; quando si capirà^
che la voce deH’Unico Salvatore ha
da essere più forte ed jmtorevole di
quelle dei partiti, delle gerarchie,
(lei corpi diplomatici, allora si vedrà la necessità che tutti, cattolici e
protcetanli, predichino infaticabilmente l’Evangelo, sia pure con divergenze d’interpretazione. E il punto essenziale, su cui non Vi dovrebbero essere divergenze, il centro del! Evangelo, è l’amore di Cristo oer
lutti gli uomini che sono peccatori,
a qualsiasi civiltà appartengano.
QuelTamore, meglio conosciuto e
praticato, impedirà ohe i vari Carroccio pubblichino accuse cosi false,
grossolane, assurde, e le loro colonne saranno meglio utilizzate nell’irisegnare ad amare Gesù Cristo e gii
uomini tutti, anche i a iratelli separati »!
ih. p.
f. Corinthiens IX^ 16 • 'it
R é V é i 1
DIGESTE CHRÉTIEN
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■ • \
22, Avenue Mauvoisin'*'
SANNOIS IS & O.) iW
C:C.P. 7281-04 Paris
Quand tü pries
—Mms toi quand tu pries, entre dans
ta chmdrrc et après avoir fermé tn
porte, prie ton Père qui voit dans le
lieu secret et tan Père qui voit dans le,
secret te le rendra. Matt. 6:6.
Lorsque J ésu® eut choisi see premiers
disciples, il leur donina un enseignement public dans le sermon sur la
montagne. iLà, il leur exposa ce qu’est
le royaume de 'Dieu, et les lois qui le
régissent. Dans ce royaume, Dieu est
non seulement Dieu, mais le Père; non
seulement il donne tout, mais il est
tout. Le bonheur de ce royaume consiste à le reooûnaître et à vivre dans
Sà oommunion.
L'osservatore politico
La vita politica itdiana delle ultime
settimane è stata tutta dominata dagli
sviluppi della crisi governativa, risoltasi di recente.
Dopo le dimissioni del Governo,
l’on. De Gasperi ha ricevuto dal Presidente della Repubblica l’incarico di
formare quello nuovo.
Le difficoltà maggiori eran costituì,
te dall'atteggiamento assunto dagli esponenti dei minori partiti che avevan
fatto parte della precedente composizione ministeriale: e il rischio più grave, era quello, per l’on- De Gasperi,
di dover ripiegare' sulla formazione di
un Governo monocolore, totalmente
democristiano, ove non fosse riuscito
a conciliare i punti di insta, e, perchè
no, le pretese c le segrete ainhizioni
di tali partiti minori.
lersi dedicare al proprio partito, di cui
ricopre oggi la carica di Segretario in
sostituzione dell'On- D’Aragona, designato a Ministro delle Poste e Telegrafi.
Al Dicastero di Grazia e Giustizia
è invece l’on. Piccioni, già Segretario
della Democrazia Cristiana,- al suo po.
sto era prima un ministro liberale,
S. E. Grassi, che è deceduto in questi ultimi giorni
Una distribuzione proporzionale a
quella dei seggi ministeriali si è avuta
per i posti di sottosegretariato.
Il nuovo Governotfha induhbiamen.
te di fronte a sè ufi compito severo:
è nato poco dopo gli ultimi sanguinosi
scontri fra dimostranti e polizia a Mo
dena; è nato mentre in Calabria e nel
Molise fervono i moti popolari per ap.
poggiare la candidatura di questa o
quella città a sede dei futuri parlamenti regionaU.
In questi moti vi è un che di paradossale per non dir grottesco, un'atmosfera da..- (( Secchia rapita » : mentre
si parla di federalismo e abbattimento
delle frontiere fra stato e stato, rina.
scono le divisioni di medievale ricordo
fra città e città, e si vocifera a Catanzaro, rimasta varii giorni inchiodata da
uno sciopero di campanile, di organizzare..- una marcia su Reggio!
Interessante sarà vedere l’atteggiamento che di fronte al Governo prenderà la nuova opposizione, rutta dalla
crisi oggi risolta, e dalle secessioni
socialiste, e costituita dal centro destra
(liberali) e dal centro sinistra {partito
socialista unitario). Restiamo in attesa.
I>ès lors renseignement de Jésus se
fera en vue do çe nouveau royaume
qu’il est venu établir, et l’une des premières leçons aéra 'de révéler la vie de
prière. Moise n’a promulgué ni ordre,
ni loi touchant la prière, les prophè' tes eu on dit peu de choses ; Christ, lui
a enseigné à prier. Avant tout le Seigneur exhorte ses disciples à se réserver un lieu secret où ils puissent se
trouver en tête à tête avec Dieu, leur
Père. Il veut que chacun ide ses disciples fasse choix d’un lieu déterminé
où Dieu puisse se renoontrer journellement avec lui. 'Cette chambre secrète
et solitaire quelle soit, c’est la salle
d’école dé Jésus. Elle peut changer
cihaque jour si les ciroostamoes l’exigent, mais il faut qu’elle existe avec
ses heures d© reouedJlement où 1© Maître prépare son disciple à la vraie
adoration du Père. « Quand tu prie»,
entre dans ta chambre... ».
e- s.
A. Murray
II Presidente del Consiglio è indubbiamente un esperto pilota, che non si
spaventa pel mare mosso od i soffi improvvisi di vento, sorretto forse, oltre
che da una innegabile abilità, dalla
coscienza della forza politica del par.
tito che rappresenta: non si può fare
a meno di constatarlo, indipendentemente dall’approvazione che gii si può
0 meno dare per i suoi principi in linea programmatica o teorica. E’ riascito un’altra volta a spantarla, sostituendo praticamente sulla scacchiera
una sola pedina: quella del Partito Liberale, che ha rifiutato di dare i pròprii uomini alla nuova compagine ministeriale. sia come esponenti ufficiali
del partito, sia in veste di cosidelti
(( indipendenti ».
tu uoce DOLie comuniTfl'
Angrogna (Capoluogo)
Giovedì 26 gennaio ne] corso della
riunione quartierale al Martel è stato
presentato al Battesimo il bimbo Rrc■w(to Moivnet di Ernesto © Benech Hosalba, (Sonagliette).
Il Signore iMmedica il bambino ed i
.suoi genitori. e. a.
Rodoret
fut chargé de porter les précieux ronleaux à la plaine. Mais lorsqu’on voulut passer la gorge des Rivets, la route
n’était plus. Un, IxMihomm© assis sur
un rocher incana et dit dans son patois :
« Mon ton muletier ! retournez-vous
en aux Rimas, d’où vous êtes venus et
donnezjmoi oes rouleaux qn© je les
in,ette ©n sûreté ».
Quattro ministeri sono andati ai socialisti del P. S- L. /. nonostante la
secessione verificatasi or non è molto
in questo partito, due ai repubblicani;
gli altri son rimasti tatti ai democristiani.
Non si sono avuti cambiamenti nei
ministeri « chiave »: De Gasperi alla
Presidenza (e-d all’Africo ad interim),
Sceiba agli Interni, Sforza agli Esteri,
Pacciardi alla Difesa, salva la sostituzione di Fanfani con Ton. Mar azza al
ministero del Lavoro.
Saragat non ha ritenuto di far parte
del nuovo ministero, assumendo di vo
11 ecurt sur Itodoret une légende.
Il y avait une fois dans le pays une
fée tonne qui prési'dait aux bienfaits
des Hautes terres. Elle avait fait construire des canaux pour irriguer champs
l't prés, elle prenait soin d'u totail et
enseignait à toutes les jeunes filles à
filer ©t à tisser. Riref Rodorct était un
pays d© couoague ©t comme tous les
peuples heureux, les- Rodorettins n’avaient pas d’histoiT©.
Un jour la tonne fée mourut, on la
pleura, les lutins d© la montagne lui
firent des obsèques grandioses, dignes
d’une fée aimée. La perte fut si grande que l’on résolut d’en avertir le mo-ifie Une chronique longue et voltimineu'Se fut écrite. Elle, r'olatait l’âge
d’or de Rodoret Un brave muletim*
Le Paysan comnafissant la valeur du
proverto : «pour vivr© heureux vivons cachés » s’en retourna comme
ayant accompli sa mission. Le mystérieux personnage fit beisouler les prédeux rouleaux dans le torrent qui porta
dès Ce jour le nom de Rio dorato. Les
pages doré« des parchemins dorent
encore lès eaux touillonnamtes de la
gorge.
avec ses peines et ses joies. Mr. ©t
M.nte Pascal Hermann des Fontaines
ont fait baptiser leur petit Fremoo
Efi/rico ainsi que, Mr. et M.me Breuza
Osvaldo, leur petite Orygcl-lç.. A l’autre bout de la paroisse, dans le ha.meau des Rimas Mr. ©t M.in© Balma
Henri ont présenté au baptême leur
petit Tmchino. L© l'7 février est attendu avec im,patience. 'Chaque hameau
fait fair© un© bannière neuve.
Vous voyez ! il n’y a rien de nouveau
à Rodoret ! Les Rodorettins vivent cachés, peut-être sont.ils heureux !
A. Nicod.
Son Germano Chisone
Aujourd’hui, la paroisse suit l’exemple des temps jadis ©t les sages
conseils d’autan. Oomm© lès légendes
les nouvelles gazouillent avec le torrent et personne ne connaît la vi© rodorettiine.
Pourtant, là-haut entre les mélèzss
et les sapins, la vie s’écoule avec scs
grande» et ses moins grandes heures,
parte di tutti, e una prova di uiu
^1 che v’è bisogno urgente che tutte le
Chiese, animale da uno spirilo qiù
' elevalo di quello dì Carroccio, s» a
Le
j
me souviens de ce poêle put devait réchauffer notre chambre. Xo porte était
orès du sol. €t, quand nous voulions raviver la flamme en soufflant dessus, il fallait,
coûte que coûte, nous mettre à genoux.
Zoutes les fols que le feu dort dans mon âme - le feü de l*enthousiasme et du
dévouenjent ~ toutes les fois qu’il sommeille dans l’âme de mes frères, je songe au
vieux poêle qui nous obligeait à nous agenouiller.
C’est ennuyeux parfois, c’est dur de se baisser, de s’abaisser, plais c’est à
geqoux seulement - en prière - que l’on ravive le feu sacré.
(jeunesse)
L. S. PIDOUX
Dall’inizio del muovo anno tre menp
bri della nostra parrocchia ci hannA
lasciati per la Patria celeste; il 9 oorr.l
Bouvier Marghc-rito, ved. Rey-naiMl it||||
età di anni 86, Della sua famiglia som
un figlio ha potuto assisterla, gli altri
essendo a Marsiglia. Il 13 oorr. Oosta-n-t-mo Luigi del Sarei d’Inverao Pinasca. Non era ancora gi.unto alla vecchiaia, nta la vita delle gallerie aveva
usato la sua- forte fibra. Lascia tre figlixiol© ohe avevano già perso la mamma in tenera età. 11 24 oorr. Long Lw>giu ved,. Griot, di anini 84 Ha terminato il suo pellègrinaggio all’Asilo
dopo penosa malattia.
Alle famiglie visitate 'dal lutto © in
modo speciale alla famiglia Costantino esprimiamo la nostra cristiana simpatia e rivolgiamo il nostro fraterno
incoraggiamento.
'Siamo lieti di annunciare ohe, di
fronte a poche disdette, abbiamo registrato 25 nuovi nbbonamemti oM’BCO. Il numero totale è di 265. Dobbiamo ringraziare gli anziani © diaconi
e ohi per essi, © in modo speciale il signor Eli Long, segretario del Concistoro, per la raccolta a domicilio delle quote e per gli accurati elenchi ed in.
vii aiirAmmÌTii»tmziotie. La 7/i/ee conte, a 'S Oennano 10 abbonati.
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
',. Union» Giowmiie, Dalla r%Kma ad
1 oggi sonoi stati temuti, n«lle sedute del
ì venerdì sera, studi biblici seguiti su
« J Dieoi Ocxmandarneuti » e studi va.
ri, alcuni a gruppi su ; orisi della
J persona — la croo© ugonotta — la paÍ rabola del fattore iniedel© — i movi,
menti per la pace — Tidealè sodale di
(’risto — il campo biblico di Vaumar.
cus — la stampa pei ragazzi — rela.
^ ziooe SUI jlavori- del campo invernale
>' di Pialy- La maggior parte di questi
studi sono stati presentati dai giovani
stessi ed in partioolaie dal prof. C'. A.
Theilcr-la cui oollaborad'one oultura.
^le e ricreativa e molto apprezzata.
Al Oo-nvegno Jn.te.rquartierale del
4 dicembre abbiamo avuto la gioia di
udir© i messaggi del Comitato genera,
le della FUV_ Alla Veglia, molti unionisti si sono raccolti nella sala, dopo
il culto di fine d’anno, per trascorre,
r© in fraterba allegrezzà © sotto lo
sguardo di Dio i momenti solenni de'
cambiamento d’anno_ AU'Epifawia l’Unione ha offerto ai vecchi dell’Asilo
la tradizionale festa comi recite, canti
e ritxia merenda
La Filodrammatica sta preparando
la serata de] XVII che si annuncia
molto bella.
Iticirrdtamo che tutta Im gioventù dei
quQírtien. centrali; cmche quella che nm
ha più ijervt’è benvermta atte cedute del venerdì sera, e tutta la gioventù della po/rrocchia è att^sn ai conregni interqmrtierali.
Aiiohe le future Unioniste svolgono
una -bella attività sotto la guida della
aig.na Nelly Rostan. Le Cadette que.
st’anno hanno voluto, con gesto spon.
tameo, dare ai piccoli orfanelli dell’Istituto di Pomaretto un segno del lo.
ro affetto cristiano, inviando a ciascuno di essi in occasione del Natale
un bel regalo E poi nella prima do.
inenica deH’an-no hanno avuto la loro
festa intorno all’Albero acceso.
Torre Pellice
Il 17 Febbraio, bella festa valdese.
Sarà anche quest’anno celebrato solennemente. L’apposito Gomitato ha
deliberato che il pranzo tradizionale avvenga la domenica 19 Febbraio
alle 12,30, considerando che il 17
e non soltanto giorno lavorativo per
tutti ma è pure giorno di mercato, e
che quindi gli operai, commercianti,
bottegai, professionisti ed impiegati
sarebbero impossibilitati d’intervenirvi. 11 programma della festività
può fin d’ora prevedersi cosi nella
serata del 16 Febbraio, fuochi di gioia
sulle montagne e nel piano; il 17
Febbraio, nella mattinata, celebrazione per la gioventù nel Tempio Valiiese, preceduta dal tradizionale corteo; nella serata, la rappresentazione
organizzata dalla gioventù nell’Aula
. Magna, che si ripeterà nella serata
successiva del 18 e del 19; il 19 Febbraio alle 10,30. nel Tempi« Va dose. solenne culto cominemorati\o;
alle 12,30, pranzo tradizionale. Il
(.omitato spera pure d¡ promuovere
nel pomeriggio, dopo pranzo, un breve trattenimento ricreativo.
Si invitano j cittadini ad esporre
le bandiere nazionali alle loro abitazioni sia il 17 sia il 19.
L in vendita nelle Librerie locali
l’opuscolo edito dalla Società di Stu^i Valdesi per commemorare l’anniversario del 17 Febbraio; esso traila
I argomento molto interessante e po
co noto diei VMesi durante Un Riw
luziong Francese, ed è stato redatto
dal prof. Angusto Annand Hugon.
I lOulti del .periodo Natalizio e di
Oapodanno hanno Jasoiaito un caro ricordo nella Comuinibà tutta e hanico
dato un inizio incoraggiante al lavo.
ro*'d©l nuovo anno,
' Sono stati quattro Oulti assai ben
fa*equmitati speciatoen-te quello de!
mattino di Natale « i due -culti di vigilia con comunione. Molti i -convenuti, grazie anche al tempo assai propizio, © inumerosi i partecipanti alla Cena del ISdgnore.
Purtroppo non -tutti coloro ohe affollano il Tempio nelle cosidette « gran,
di oocaeioni » vi ritorneranno nelle
domeniche seguenti per cui, seibbene la
partecipazione ai Cultj sia abbastaii.
za buona ogni -domeniica, è sempre un
sentimento di delusione ohe dopo avere visto nelle feste » quello oh© potrei)1)6 essere » si constata a ritmo noimale
« quello ohe è »... ■
Ma anche in « quello che è » la vita
normale della Comunità abbiamo notato alcune oos© degne di rilievo.
Le riunioni quartierali dopo una bre.
ve interruzione ne] periodo festivo
hanno ripreso e in genere assai bene.
I] Pastore ed il Coadiutore si alternano quasi regolarmente ogni settimana
in ogni quartiere. Il sig. Lelret presiede in francese ed il suo contributo
sia religioso che alla conoscenza del
francese ti’a di noi risulta assai apprezzato
Il Pastore ha iniziato una serie d*
Il lezioni -di catechismo per adulti »
in ogni quartiere. Il Programma dei
©“orso di quest’anno comprende sei 'ezioni sul tema generale « la Chiesa »
cosi ripartite; 1) La Chiesa; 2) Il suo
fondamento ; 3) iL’appartenenza alla
Chiesa; 4) Il Battesimo; 5) La Oomuiiione; 6) Il -magistero della Chiesa.
Ognuna delle lezioni vien© ripetuta
ben otto volte in otto diversi quartieri. Ogni lezione è accompagnata da 'l a
distribuzione di un foglio poligrafato
con il riassunto della lezione stessa.
Poiché i fogli sono distribuiti uno per
famiglia e poiriiè abbiamo distri'ouito ben- 350 fogli del primo ciclo possiamo calcolare a circa 350 le famiglie
della Comunità di cui uno o più mem.
bri ha partecipato alle riunioin.i. 11 nu.
mero degli individui è naturalmente
alquanto superiore poiché molte fami,
gli© partecipano all© adunanze con più
di un membro. Ottimo ed incoraggiante indizio è l’interesse con il quale le
lezioni sono state seguite sin qui mal.
grado alcune serate dal tempo proibitivo. Una sola zona ha risposto cor. una partecipazione relativamente bas.
sa di fedeli; quella del Centro (Santa Margherita) per cui la sostituzione
temporanea delle riunioni nella sala
al Cailto del Oiovedì sera non sembra
essere stata molto apprezzata.
Le L riioni quartieirali svolgono assieme a quella de! Centro un buon lavoro. Una muova unione quartieraie
alla Ravadera, dopo una chiusura toni,
poranea, sta riprendendo vita. Una
grande riunione interquartierale pei'
la gioventù alla fin© di Gennaio ha
avuto ottima riuscita sin per il numero dei partecipanti, sia per il program,
ma-e lo spirito di cui l’adunanza era
animata.
Nel campo dei giovanissimi le Senole Domenicali hanno ripreso il loro
lavoro regolare dopo la Irella festa na
talizia. Quella di- Santa Margherita
ha finalmente trovato il suo nuovo Direttore nella persona del Prof. Lo Bue
che i ragazzi hanno accolto con gioia
e'riconoscenza od hanno subito impa.
rato ad amare.
Atti Uturgioi. (Battesimi di Gein.
naio ; Cougin. Silvaha e Frach© Serenella Odetta sull© quali là Chiesa ha
invocato la benecfizion© del iSignore
che ha dato loro il privilegio di nasce,
r© nella famiglia della Comunità di
cui Egli è il (Capo.
Sepolture (dopo l’ultima pubblicazióne nella Fiaccola idi Natalé) ; Jourdan
Alberto, Jahier Maddalena ved. Fra.
ohe, Amalia Bonnet ved. Eynard, Vola
Einrioo, Jourdan Pietro. Neesuina con.
solazione miglior© per le famiglie in
lutto oh© riudire l’invito di Gesù « venite a me voi tutti eh© siete ti a-vagJiati ed aggravati ©d IO vi -darò riposo ».
Il Culto in Francese della prima
Domenica di Fcbpraio sarà piresicduto iD V da] Coadiutore Sig. Lebet.
Ricordiamo eli© ogni seconda e qua-!',
ta Domenica del mes© il -Culto é cele,
brato in lingua francese nel Tempio
dei Coppieri alle ore 3 pomeridiane.
Per il prossi-rno 17 Febbraio avremo
come ogni aiiino la oelebrazion© p-ei- i
fanciulli delle Scuole (ed 1 grandi naturalinente anoh’easi ! !) alle o-i'© 10,30
nel Tempio, dopo il corteo dell© scola,
resch© alle ore lOi"
Il Culto solen,ne di commemorazàoiie
avrà luogo Domenica 19 nel Tempio
alle ore 10,30 seguito -dalla tradizionale « agape ». Per 1© altre celebrazioni
tradiziomali come la serata ©cc. daremo
annunzio tempestivo .nella Fi-accola
fra pochi giorni.
Villasecca
L’ultima settimana di Gennaio ha
segnato due lutti per la nostra Comunità ; ^
Pe.yronel Maddalena ved. MaJanot.
deceduta nella sua casa dei Chiotti
nella tarda etii di 91 anno. Bella figlira -di credente serena e forte, la nostra venerata ¡Sorella lascia di sé un
ricordo benedetto in quanti la c( nob.
l>ero.
Marina Maria Margherita nata (Hraud; 'd-i anni 59. Residente a Milano,
era venuta a cercar© sollievo nell’aria
del paese natio. Qui, é piaciuto al Signore di maturarla attraverso lunghe
e gravi soffereinae, sopportate '■on c-oraggio © con fede.
Ai familiari vicini e lontani di quo.
ste due 'Sorelle la Chiesa rinnova la
espressione della sua simpatia 'Cristiana.
Battesimi', « Errata Corrige, r ne.l’ultimo elenco : Peyronel Umlyei to
(non Adriano) d,i Adriano.
Nuovo Anziano. Domenica 8 Gennaio è stato eletto anziano di Pian
Faetto il sig. Ghigo All>erto. Dando
il l>envenuto al nuovo Compagno -d’O.
pera, il Concistoro si unisce alla Comunità per chieder© al Signor© di
■ispirarne © ibenedirn© l’attività
Unioìie (Ielle Madri. Per raccogliere
gli elementi dei vari villaggi di Riclaretto, la signora del pastore ha apei-to quest’inverno um-a Sezione al
Trussa-n. 'Com© numei'o dell© parteci.
pan ti, questa « figlia » supera la « madre » (Unione del Centro).. Ma lo
spirito é quel che conta; ©d esso si j-ivela ottimo così riell’una com© neiraltra.
,L i b r i
V :
CASA, DOLCE CASA,' di F. Walton,
Li. 200.
Nella soffitta di uina. vecchia locanda vivono un vecchio suonatore di organetto ed un fanciullo, eh© la mise,
ria ha uniti. Attraverso le vicende
a)-ramoventi della vita dei due amici,
il messaggio della salvezza © la via
della santificazione sono esposti im
maniera -ehiara ed avvincente. E’ un
libro oli© può esser© -di aiuto e di spro.
.ne, di conforto e di guida a chiu-nqur.
Particolarmente adatto, -oi sembra, ai
ragazzi.
SENZA 1)I(J NEL MONDO di ChrL
stina Itoy, h.- 200.
E’ il -racconto della breve vita di un
pastorello-, che, trovato in una gelida
notte fra 1© braccia della madre morente sul ciglio della strada, visse al.
levato « per carità » dai contadini del
villaggio -di Rasohovo, in ‘Slovacchia
L-e fantastioh-erie, le gioie, le ti'istez.
ze, 1© esperienze spiri'tua-li profonda e
sincere del ragazzo oom-m-uovono p fan.
no riflettere. E’ un .libro semplice <'h-fi
può far© .molto- bene.
I dup- volumi ,si posso-no otteiierw
soì'ivendo a: A. .Biginellì — Via Carta ton-e 17 — Arezzo. Servil'si -del conto
covrente N. -5/9462 Ufficio di Firenze.
INTRODUZIONE ALLA LETTURA
DEL NUOVO TESTAMENTO di
■ itt. E. Al e.rande r — stampato a cu.
ra 'de l’Azion© iBiblica — Via A.
Gramsci 263 -r — Genova.
E’ il primo quadci-no di una sej'ie
di cultura biblica, oontenenit© otto studi utili alla oono.socnza del Nuovo Testamento. Sono al .tempo -stesso semplici e pieni -di -contenuto biblico
La fa-miglia MALANOT, rico.no.
scente, ringrazia quanti 1© furono larghi di simpatia cristiana i-n occasione (Iella dipartenza della loro Diletta
Peyronel Maddalena
vedova Malanot di anni 91
Il Io ho pazientemente asp-etta.
to il .Signore...; ed Egli ha as-cx)ltato il mio grido ».
Chiotti di .Riclaretto,
22 Gennaio 1950,
Salmo 40/1).
La famiglia del oom-pianto
Maestro Peyronel EU
ringrazia sentitamente tutti coloro i
quali intervennero al funerale o le diinostrarano si-mpatia nell’ora del lutto. Ringrazia in modo speciale il
Doti. Ros, il S-ig. Alfredo Libralon, i
vicini di casa, le Maestranze della Riv
<li Villar Perosa, 1© -Scuole eleine-ntari, il maestro Enrico Jahier, 1© Autorità coinunali e il Gruppo 'Sportivo
Ba-dieiSe.
S. 'Secondo di Pine-rolo* 27-1-1950,
Vient d© paraître :
Bemjmnmi, VaUoton — VICTOIRE
FELIX NEFF VOUS PARLE -- ar
voi in-6® de 160 pages avec 43 ili'xs^
trations d’An-ni© Va-lloten et 4 hoj's»
-texte. — Editioins LABOR ET FI,
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Depuis cent trente ans qu’il a paasé'|
sur les âpres se-ntiers d-es Alpes, Fé.
lix Neff demeure l’uoe 'des -plus toltesi
-et dee plus vivantes personnaJités duRéveil et il -n© pouvait ti'o-uver bic
graph© plus respectueux mi plus atia.1
chant qu© le populaire écrivain Ben,-|
jainin Valloton. 'Comment le seignut
d’artillerie est -devenu le porteur de*
feu spirituel dont le nom eat encore;
prononcé avec émotion -dans toutes
vallées -q-u’il évangélisa, c’est ce qu«i
rappellent ces pages si a-gréablement":
illustrées par A,maie Valloton, fille de"!
rautour Un te] ouvrage doit prendre«
place dans ohaqu© foyer protestant
On se l’est arraché à la récente fête^
-des Moissons de Prei-ssinièi'es.
J..F. Cnhnères,
'Chi S) interessa al Risveglio de’là
Chiesa legga « EGLIS'E REFORMEE‘I
REFORME TOI », puhli-licato da 4^
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TORINO-PINEROLO-TORRE pellice e viceversa
CO D EL PINEROLESE
Torino
Airasca
Pinernlo
I Bricheraaio
I Torre Pellice
I
I Torre Pellice
Bricheraaio
' Pinerolo
Airaaca
Torino
4,50 I
5,32 I
I I
I 6,38 1
I 6,53 1
4,35 I
4,50 I
5,18 '
5,37 I
6,25 I
6,20 I 7,55 I
7,10 I 8,46 I
7,38 I 9,08 I
8,01 I 9,26 I
8,201 I
I
6,03
6,45
5,56 I
6,11 I
6,28 I
6,52 I
7,35 I
I I 12,28 I 13,10 I 17,05 | | 18,20
I I I 13,52 I 17,51 I I 18,46
I I 13,07 I 14,20 1 18,171 | 19.01
9,35 I 12,48 I 13,24 | 14,42 | 18,45 | 18,52 | 19,18
9.50 I 13,02 I 14,02 I 15,03 | | 19,07 | 19,35
6,11 I 7,05 I 9,05 I 12,20 |----| 13,13 | 16,26
6,24 I 7,20 I 9,19 | 12,34 | 12,40 | 13,26 | 16,42
6.51 I 7,36 I I I 13,03 I 13,40 | 17,03
7,16 I 7,55 I I I 13,20 I I 17,29
8,IS I 8,30 I I I 14,20 I 14,30 j 18,20
I >8,30 I
I 19,16 I
I 19,43 f
I 20,02 I
120,24 I
I 19,42 I
I 19,58 I
I 20,22 I
I 20,43 I
¡21,351
21.35
22,15
22.36
22,56
23,14
BRICHERASIO-BARGE e viceversa
Brkher. 5,16 | 9,30 | 13,35 | 14,55 I 18,50 | 20,15 Barge 4,25 | 6,08 I 12,22 | 14,09 | 16,20 | 19 32
Barge 5,36 1 9,50 | 13,54 115,14 | 19,10 l 20,36 Bricher. 4,47 1 6,30 | 12,40 | 14,38 | 16,40 | 19’52
TRANVIA PINEROLO-VILLAR PEROSA ARGENTINA e viceversa
Pinerolo
Perosa
Perosa
Pinerolo
4,25 I 6,45 I 6,45 | 8,15 | 10,15 j 11,30 I 12,40 | 14,40 | 17,20 I 19,15 |
5.45 1 6,37 1 7,40 1 9,10 | 11,20 | 12,25 I 14 | 15,40 | 18g5 | 20,10 (
4.45 1 5,551 7 ' 8,20 | 9,40 | 11,45 | 13 116 | 17,40 | 18,50 |
6 I 6,45 I 7,55 | 9,10 | 10,40 | 12,5.8 I 14.15 | 16,55 | 18.35 | 19,45 |
IN VIGORE DAL 15 MAGGIO 1949
Autoservizio e tramvia
PINEROLO-ORBASSANO-TORINO e vicev.
(1) (2)
Pinerolo 6,15 I 7 | 12,55 | 18,10
Orbass. 7 | 7,40 | 13,34 | 18,50
Torino 7,37 | 8,20 | 14,09 | 19,29
(1) (2)
Torino 6,20 | 7,10 | 14,20 | 18,15
Orbas. 7,04 | 7,46 | 14,5 | 18,55
Pineroltf 7,44 | 8,26 I 15,36 | 19,35
(1) Feriate — (2) Festivo
Linea Automobilistica
TORHE-BOBBIO PELLICE e viceversa
(1)
Torre Pelile* 8,35 l 12 | 19,15
Bobbio Penice 9,05 I 12,30 l 19,45
(I)
Bobbio Pellice 6,05 | 8 l 15,30
Torre Penice 6,35 I 8,30 l 16
(11 Solo II Venerili
Pinerolo
Airaaca
Torino
Pinerolo
Airaaca
Torino
Peroaa
Perrero
Perrero
Prati Ohigo
Autoservizio Sapav-Satti
PINEROLO-AIRASCA-TORINO c viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satfi
Sapor Salti Sapav Salti
7,40 I 11,40 I 13,45 | 18,40
7,54 I 11,54 I 13,59 | 18,54
8,25 I 12,25 I 14,30 | 19,25
Torino
Airaaca
Pinerolo
Salti Sapav Satti Sapav
7 111,50117 I 19
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19,31
7,45 I 12,35 I 17,45 | 19,45
Orario giorni festivi
7,40
8,25
8,30 I 13,10
8,44 I 13.24
9,15 I 13,55
19,50
20,04
20,35
Torino
Airaaca
Pinerolo
7,20
7,51
8,05
12,15
12,46
13
Auto PEROSA-PERRERO-PRALI
feriale 21 6 8
9,20 17,35 20,20 Frali Qhigo 5,35 6,50
9,50 16 20,50 Perrero 6,20 7,30
10 21 Perrero 6,25 7.35
10,51 21,50 Perosa 6,50 8
18 25 I
18,56 I
19.10 I
feriale
11,10
11,35
23,55
0,35
22
17.15
18,05
18.15
18,40
Le coree 7 e 22 ai effettuano soltanto il Lunedi. Mercoledì Sabato e ri.,„ ».
Pno'J“*-"® ®i‘ ‘»tt* > Sforni. La corea 2l si effettua dafi itgfio iVvenerdf”«?àhf to
e Domenica. La corsa 6 si effettua dal 1 luglio il sabato e il lunedi La corsa 8
® con l’autoservizio di gran tÌlsmÓ“ P«oU