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BlUioteca Mai'*«-''
Hort»o) - "
BELLE
Quindicina!a
della Odesa Yaldese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e latevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo^^^__
TORRE PELUCE - 28 Agosto 1954
Anno LXXXIV - Nnm. 18
Una copia L>
ABBONAMENTI
Í
Eeoi L. 700 per Tinterno E—€ La Lu€*.i L. per Tinterno
L. 1200 per reitera
L. 1880 per reitera
Spedis. abb. portale II Gruppo
Cambio d’indiriaxo Lire 40,—
Ammin. Claudiana Torre Pelliee - C.C.P. 2-17M7
EROISMO
CRISTIANO
Voi chiedete perchè il cristianesimo non è più così combattivo, comunicante come lo è stato in passato. Chiedete al fiume, che non riceve più acqua dalla sua sorgente,
perchè non si spande fecondo nelle
campagne. E’ perchè gli uragani,
che accumulano tesori di neve alla
sommità dei monti, non si sono verificati e la sorgente non ne ha beneficiato e si è inaridita.
Alla sommità della nostra vita di
cristiani non vi sono uragani: tutto
è tranquillo, nulla vi è di violento,
nulla che si sollevi con fremiti di
impazienza, al disopra delVimmenso livello della morale dei più.
Infine, un certo non so che di
tragico che è nell’essenza e nell’idea stessa del cristianesimo, è così
poco nello spirito dei cristiani di
oggi jier cui certi fatti straordinari
della storia e della vita quotidiana
sono <ln loro accolti con la stessa
indifferenza e con lo stesse interesse
degli altri...
Le porle dell’inferno non prevarranno contro la Chiesa. Ma che cosa sono queste porte o la potenza
delì’inferno? E’ la paura del sacrificio, la paura dell’opinione, la paura di trovarsi soli, di andare contro
corrente, di mett^sà d; „
vendicare, si, vendicare comvnciando da noi stessi?
Se è così, noi siamo cristiani. Se
non è così non lo siamo!
Se non è così, noi non abbiamo
nulla da dare ai nostri contemporanei, nulla da trasmettere ai nostri
figli, all’avvenire.
Ma se noi lispondiàmo alla esortazione contenuta in Matteo 5: 47,
48 con un sì che attende la forza per
portarla a compimento da chi l’ha
formulata, allora noi saremo un anello nella vivente cat&ui por mezzo della quale gli ultimi tempi si ricongiungono con i primi, e la consumazione dei tempi con la consumazione del Calvario.
(Tr. A. B.) A. ViNET
Su\e giù per ie Valli
Su e giù perde Valli in fior, dice,
se ben ricordo, ana vecchia canzone;
e molti sono i i|ori che un romantico turista può cògliere nelle sue passeggiate, su e giù, per le nostre Valli.
Uno dal delicato profumo « burocratico » vorrei segnalare agU amanti della poesia e della storia Valdese;
se non avesse altro nome lo chiamerei: O.P.B.P.V. (volgarmente parlando: Opera pia Borsa poveri Vaidesi; cosi è infatti catalogato nei sa
»
essere segnati a dito^ e la paura
lo straordinario...
Occorre alla Chiesa una nuova èra
eroica e se, come nelle epoche passate essa non ne trova gli elementi
nell’odio ardente dei re e delle nazioni, se questa arena le manca, bisogna che essa ne trovi un’altra. Essa, a cui lo Spirito di Dio insegna,
quando è necessario, a trovare la pace nella guerra, deve trovare, saper
trovare, la guerra nella pace. Ma
quale guerra se non quella dello Spirito contro la carne, quella della volontà, dell’amore contro la volontà
dell’egoismo? Solo questa guerra,
questa guerra del cristiano contro se
stesso, questo lavoro di perfezione,
segnalerà nel mondo la sua presenza ed il suo vero carattere...
Chiediamocelo francamente: damo dei testimoni o degli accusatori
dell’Etxmgelo? Degli esemplari camuffati o sinceri del cristianesimo?
Abbiamo in noi un istinto di eroismo o un istinto di vigliaccheria?
Siamo dei semplici amatori, degli
ammiratori della saggezza evangelica o siamo dei campioni o dei soldati di Gesù Cristo? Guardiamo la
terra come un campo di battaglia,
la vita come una battaglia continua,
sanguinante e gloriosa, Gesù Cristo
come una vittima che noi dobbiamo
Convegno Franco Valdese al Colle della Croce.
(Leggere resoconto in terza pagina)
— OPERE PIE -------------------------
cri alla polvere registri della Prefettura).
Bisogna dunque sapere che molti
e molti anni fa, non sappiamo esattamente quando-, (si dice in linguaggio burocratico: ab immemorabili)
i nostri padri ebbero la buona idea
di raccogliere una determinata somma i cui interessi avrebbero dovuto
servire a sussidi per i fratelli bisognosi.
Abbiamo l’impressione che questa
iniziativa debba risalire al tempo
delle persecuzioni, perchè non pensiamo che si possa storicamente dimostrare che un valdese pensi che
vi possa essere un altro più bisognoso
di lui, nei tempi della vita comoda.
Poi questa iniziativa e questo capitale vennero affidati alla tutela
dello Stato: si costituì ufficialmente
tanto di Opera pia (Ente Morale) i
cui bilanci vennero e vengono tuttora sottoposti all’approvazione della competente autorità (oggi la Repubblicana Prefettura).
Ci ha permesso il caso di aspirare
qualche boccata dell’aria di un polveroso armadio che contiene i documenti, statuti, regolamenti, decreti
di approvazione, verbali di sedute
di una Opera pia. ,
Un^ seiisQ ^i comm^^^&,gi,.ha invè»titr:-'p'ot^érè'"é''M^^eelarÌi; tutto un mondo che ci sembrava estinto e che invece riviveva.
R li abbiamo compulsati, con rispetto, questi vecchi testimoni di un
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aiHimitiiminiiiiiniiiiiiHimiiiii
iiiiimiiiiiMiiiiiiiiàiiiiimiiiiHmmmuiiitnnimiHimiiinmiaiiamiaiMiwiiMiiiHiHiimiiiHiiiitiiiuiiimiHimninm
Le attività pre - sinodali
Attività presinodale in tono ridotto, quest’anno a Torre Pelliee. Segno di vita nascosta? di stanchezza?
di disinteresse? o forse tutto assieme? Comunque segnaliamo:
Gli esami di fede dei candidati
Renzo Bertalot, Salvatore Carcò, Alberto Soggin, Alberto Taccia hanno
regolarmente avuto luogo con esito
soddisfacente, in una seduta prolungata... fino alle ore 14.
/ sermoni di prova hanno pure
regolarmente avuto luogo, con piena soddisfazione del Corpo pastorale: Renzo Bertalot e Alberto Soggin, nel tempio dei Coppieri; Salvatore Carcò e Alberto Taccia a Pomaretto.
La Commissione d’esame dell’operato della Tavola e della Facoltà
COMUNICATO
La prossima Sessione Sinodale si aprirà, piacendo al Signore
Domenica 29 agosto alle ore 15,30
nel Tempio Valdese di Torre Pelliee, con un culto presieduto dal Prof.
Valdo Vinay e la consacrazione al Santo Ministero dei Candidati Signori Alberto Soggin, Salvatore Carcò, Alberto Taccia e Renzo Bertalot.
Tutti i Membri del Sinodo, Ministri di Culto e Delegati, sono
convocati per le ore 15 nell’Aula Sinodale della Casa Valdese, per
presenziare all’apposizione della firma dei Candidati all’alto di accettazione della Confessione di Fede della Chiesa Valdese.
Immediatamente dopo il culto, i Membri del Sinodo si recheranno
nell’Aula Sinodale per costituirsi in Assemblea sotto la presidenza del
più anziano di età tra i Ministri di Culto in attività di servizio presenti, e procedere alla nomina del Seggio definitivo del Smodo.
Achille Deodato
Moderatore della Chiesa Valdese
Torre Pelliee, 18 Agosto 1954. >
di teologia, dopo varie vicissitudini, è risultata composta dai pastori:
Roberto Comba e Umberto Beri; dai
laici Abele Geymonat e Renato Giainpiccoli.
La giornata degli amici del Collegio ha pure regolarmente avuto
luogo il 22 agosto, in un clima di
normale amministrazione. Abbiamo
spesso l’impressione, guardando all’attività di certi nostri comitati che
la facoltà d’imitazione sia alquanto
debole nella... razza (?) valdese,
(^ando pensiamo all’attività svolta
dalle analoghe istituzioni che raccolgono gli ex allievi degli Istituti cattolici (S. Giuseppe ecc.) ci domandiamo se proprio gli ex-allievi del
nostro Collegio abbiano dimenticato
che molti di essi, una volta, sapevano... copiare! Nell’insieme è stata
una buona giornata: Culto presieduto dal Moderatore, pranzo al Bellevue, discorsi rievocativi e visita alla
Mostra d’arte contemporanea che la
passióne del pittore Scroppo ha ancora assicurato a Torre Pelliee.
/ corsi di cultura religiosa che
hanno avuto nella loro ennesima metamorfosi la durata, quest’anno, di
15 giorni, sono stati seguiti da 10
giovani e non più tanto giovani. Nel
la Sala della Biblioteca Valdese han
no avuto luogo, dal 1 al 14 agosto
lezioni di dogmatica, esegesi, pasto
rale, storia del cristianesimo: inte
cessanti e vivaci scambi di idee e di
esperienze ; regolarmente assenti
giovani delle Valli.
La Società di Studi Valdesi terrà
la sua normale seduta sinodale domenica 29, alle ore 21, nell’aula sinodale. Vi sarà ima relazione di particolare interesse del pastore Luigi
Santini su: Il problema religioso nel
Risorgimento, indagini fatte e da fa
re. I soci della società ed il pubblico Valdese sono cordialmente invitati a questa seduta.
* S: *
Domenica sera 22 agosto, nel corso di un’intima riunione familiare,
alla Casa delle Diaconesse, ha avuto
luogo la « Presa di costume » di Alba larzeolla, della Chiesa di Napoli, che si recherà ora alla Casa delle diaconesse di Zurigo per un corso di perfezionamento. Nessuna liturgia speciale per questa riunione:
il consueto culto serale, presieduto
dal direttore della Casa delle Diaconesse, pastore Nisbet, che ha commentato una parabola dell’Evangelo, e due brevi messaggi del Moderatore e del pastore 0. Peyronel, della Chiesa di Napoli. Il culto si è
iiiimiáaiwHÍiñiTiiii>imimi»iiiwiiiiMnniiiiiomiriimiiímÍHi>'iiHiui»imiiiiiiH..
Orfanotrofio Valdese
Siete cordialmente invitati a visitare la vemlita di beneficenza, a favore del nostro Istituto, allestita nei
locali del Convitto Valdese Domenica 29 e Lunedì 30 Agosto.
I! buffet della Settimana del Sinodo funziona per conto dell’Orfanotrofio e va a beneficio del medesimo.
concluso con la celebrazione della
Santa Cena e, forse appunto perchè
non rivestiva alcun carattere di 'quella ufficialità che spesso raffrena l’intima spontaneità di una manifestazione. questo culto ci ha ricordato
quello che dovevano essere le prime
manifestazioni del culto cristiano,
quando si parlava della Chiesa che
si riuniva nella casa dei credenti.
rep.
periodo che ci veniva incontro col
sapore di una vecchia oleografia.
Ed abbiamo fatto la conoscenza
con alcune belle figure di buoni Vaidesi del tempo che fu; per esempio
la Signora Caffarel Cat. Susanna,
con un lascito di « L. 400 Rendita
lorda per il mantenimento di due
artigiauelli Valdesi »; per esempio
il Signor Filippo Parander che lascia « L. 100 di rendita destinati ad
acquisto di panno ».
E facciamo conoscenza col signor
Notaio che svolge la complessa pratica di accettazione; e facciamo conoscenza coi signori funzionari che
diligentemente riempiono dei grandi fogli di una carta che sembra pergamena; e facciamo la conoscenza
del Signor presidente dell’O. P.
Borsa poveri Valdesi che deve rispondere a tante domande strane:
« Non facciamo celebrare messe ».
E facciamo la conoscenza dei sussidiati e dei sussidi:
Quartier des Blonats: Kg. 10,50 pane
Comuns Kg. 8; Danés Kg. 9,50;
Jalla Kg. 5; Lantaret Kg. 10; Nazerot Kg. 11 ; F. de S. Jean Kg. 8.
I signori della Direzione annotano
diligentemente il nome e la condizione sociale e la situazione familiare dell’assistito; quanto pane
. quanta farina
(de maïs), quante paia di zoccoletti;
c‘è persino della disponibilità per
acquistare qualche metro di panno
e qualche bottiglia di « huile de
foie de morue ». Perchè bisogna sapere che rO. P. Borsa dei poveri
Valdesi di *** è ricca: dispone di
una rendita di 3880 lire: una somma favolosa, con cui si può aiutare
molta gene nel 1866.
Nel 1866 Roma non è ancora capitale d’Italia ed i nostri buoni padri Valdesi hanno una illimitata fiducia nello Stato liberale che si viene faticosamente creando; tanta fiducia in esso, quanto scarsa fiducia
nella Amministrazione ecclesiastiea
Valdese. Perciò accolgono giubilanti l’invito a mettersi « in regola » e
conservano con cuore puro negli archivi della Chiesa, in San Giovanni
Pelliee, il decreto, all’originale firda S. Maestà Vittorio Emanuele II
in Firenze, capitale d’Italia, con
cui si approva lo Statuto Organico
dell’Opera Pia. Possono ora dormire sonni tranquilli, i nostri buoni
Valdesi. Lo Stato liberale farà l’unità d’Italia; Roma diventerà capitale; Roma, maestra di diritto alle
genti tutelerà anche diritti e doveri
dell’Opera pia Borsa Poveri Vaidesi.
San Giovanni Pelliee lascierà il
posto a-Luserna S. Giovanni; scomparirà la Sottoprefettura di Pinerolo; scomparirà lo Stato liberale, e
nascerà il regime fascista; tramonterà anche lui, e gli succederà il regime democristiano; ma vigile rimarrà, onnipresente ed onnipotente, la Burocrazia con le sue scartoffie, i suoi bilanci preventivi e consuntivi, con i suoi visti ed i suoi decreti di approvazione.
E la Burocrazia scoprirà ad un
tratto che la vera « bisognosa » è
lei; e l’Opera pia dei poveri Valdesi
le verrà in aiuto!
Forse i nostri padri non avevano
previsto questa fine ingloriosa, ma
tant’è, bisogna prenderne atto, se non
altro per la comune edificazione di
quei bravi Valdesi che vanno ancora farneticando di Enti morali.
E’ dunque accaduto questo alla
Borsa dei Poveri Valdesi di... San
Giovanni Pollice nell’anno di gra195...
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
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Evanston
Evfuiston è una città degli Stati
Uniti, non lungi da Chicago. Nella
seconda quindicina di agosto, il Consiglio Ecumenico vi tiene la sua Assemblea, a sei anni di distanza da
quella di Amsterdam.
La preparazione di quell’Assemblea ha richiesto molto tempo. Il
primo compito fu di fissare, almeno
in termini generali, il tema fondamentale dell’Assemblea. Fu un ex
missionario dell’India del Sud che
propose di portare l’attenzione sull’idea della speranza. Egli disse che
l’uomo moderno sperimenta la vita
come disperazione. « Chi ci farà veder qualcosa di buono? » è la domanda quasi universale.
L’idea della speranza s’impose a
poco a poco e l’argomento centrale
venne formulato nel seguente modo:
Gesù Cristo nostro Sigiare, unica speranza delia Chiesa e del mondo.
Evanston ha da essere non soltan
ziali e toniche (Dr. Roswell P. Barnes - Stati Uniti)
6) Il laico cristiano nella sua vocazione professicmale (Presid. : Mrs.
Kathleen Bliss - Gran Bretagna).
A Evanston, come già a Princeton,
la Chiesa Valdese è rappresentata
dal Past. Alberto Ricca, di Firenze.
L’Assemblea durerà sedici giorni
in tutto: centinaia di delegati delle
Chiese del mondo occidentale e di
altri paesi d’oltre cortina, delle chiese note in campo di missione e delle
organizzazioni giovanUi, saranno presenti. Essa sarà circondata dall’attenzione del vasto mondo americano e da un numeroso stuolo di corrispondenti della stampa. I visitatori degli Stati Uniti si conteranno a
centinaia di migliaia.
Eppure, per far qualcosa di utile,
l’Ass^blea di Evanston avrà innanzi tutto bisogno dello Spirito Santo: « O Padre Nostro », così dice la
preghiera additata alle chiese in vista dell’Assemblea ecumenica, « Padre del nostro Signore Gesù Cristo,
dal quale provengono ogni bene ed
ogni dono perfetto, ti preghiamo per
la tua Chiesa sulla terra... Non abbiamo saputo consacrarci interamente a Te e la Chiesa ne è stata indebolita. O Padre, rinnova in noi uno
spirito ben disposto affinchè una vita
e una forza nuove animino la tua
chiesa alla tua sola gloria.
Ti preghiamo per quelli che preparano VAssemblea del Ctmsiglio Ecumenico. Che essi cerchino veramente di compiere ìft tua volontà;
che nelle discussioni essi difendano
la tua verità; che nelle loro decisioni siano guidati dal tuo spirito per
servire Uumanità... » e. r.
Princeton
E' il nome della città degli Stati
Uniti, non lungi da New York, in
cui dal 27 luglio al 5 agosto ha avuto luogo rAssemblea generale della
Alleanza Riformata Mondiale. Prima di partecipare all’Assemblea del
Consiglio Ecumenico a Evanston, i
delegati delle Chiese Evangeliche
Riformate sono stati convocati per un
periodo di studio e di lavoro in comune.
Il tema generale dell’Assemblea
Riformata è stato il seguente:
La testimonianza delle Chiese Riformate nel mondo di oggi. / partecipanti hanno preso in esame questi
cinque argomenti principali:
1) Le Chiese Riformate ed il movimento ecumenico
to un nome e tanto meno un motivo
di propaganda in favore delle chiese o dei popoli occidentali. Dovrà
dire al mondo ecclesiastico e politico, alle gerarchie delle chiese ed
agli scienziati della bomba atomica,
la verità su Gesù Cristo, unica speranza, unica salvezza. Ed in quella
testimonianza, le chiese rappresentate a Evanston dovranno umilmente, ma sinceramente cercare e volere
la loro unità: una unità che già esiste, che già è data a tutti coloro che
sono <( in Cristo », ma che deve manifestarsi in un mondo lacerato da
contese e da lotte e dove le nostre
discussioni costituiscono un ulteriore motivo di disordine.
Il programma dell’Assemblea prevede dei culti mattutini e serali. Nella prima settimana i delegati si riuniscono per studiare il tema centrale e per udire i diversi rapporti sulle
attività del Consiglio Ecumenico. La
seconda settimana viene dedicata allo studio degli argomenti secondari
e l’Assemblea sarà divisa in sei sessioni, in base all’ordine seguente:
1) Fede e CostitusAone: la nostra
unità in Cristo e la nostra divisione
come Chiese (Presidente: arcivescovo Yugve Brilioth - Svezia)
2) .Evangelizzazione: la missione
della Chiesa verso l’esterno (Presidente: vescovo Richard Raines - Stati Uniti)
3) Azione sociale: una società responsabile (Presidente: Dr. C. L.
Patijn - Olanda)
4) Affari internazionali: i cristiani nella lotta per una comunità mondiale (Presidente: Sir Kenneth
Grubb - Gran Bretagna)
5) Relazioni tra gruppi umani: la
Chiesa in mezzo alle tensioni raz
Sulla vìa deU’ecnmenismo
Dopo averne tanto parlato in questi ultimi anni, è ormai noto a tutti il
significato del termine « ecumenico »,
vale a dire « universale ». Nel movimento ecumenico le chiese cristiane
vogliono esprimere in modo sempre
più visibile la loro universalità ed anche la loro unità « in Cristo », molte
volte offuscata dalle diversità di carattere confessionale ed ecclesiastico
che, oggi ancora, caratterizzano resistenza della Cristianità nel mondo.
« Movimento ecumenico » e « Consiglio Ecumenico delle Chiese » non
vanno confusi fra di loro. Il « movimento ecumenico » non è un organismo ecclesiastico o superecclesiastico : esso esprime il bisogno e la volontà delle chiese di sfuggire al loro isolamènto nella sincera ricerca dell’unità secondo il volere di Dio e nello spirito di Cristo, che è spirito di libertà e
di amore.
Il « Consiglio Ecumenico delle Chiese » è istituzione assai più recente; esso
rappresenta ufficialmente le varie Chiese che, nel mondo intero, condividono
l’ideale ecumenico e s’impegnano a
collaborare le une con le altre onde la
realtà della Chiesa imiversale sia resa manifesta nella comune fede in Gesù Cristo, nella partecipazione allo
stesso sacramento della « Cena », nella proclamazione dell’eterno Evangelo, nella confessione di una sola, gloriosa speranza in Colui che « era, che
è e che viene ».
L’attuale « movimento ecumenico »
è stato preceduto da altre organizza
SPERANZA CRISTIANA
La speranza, per essere cristiana ed
efficace, deve avere quattro aspetti:
1) Per l’individuo, dev’essere la speranza della vita eterna. Noi non ne
parliamo molto; una predicazione al
riguardo è spesso condannata come
individualistica o evanescente. Ma dopo tutto, quello che l’uomo comune
desidera è di conoscere dove egli va
per vivere di nuovo; solo la certezza
della vita eterna può dargli il coraggio
di sopportare le afflizioni e le disperazioni che premono su di lui da tutti i
lati nel nostro mondo moderno.
2) Vi deve essere speranza per la
Chiesa oggi. Molte delle nostre chiese
sono oggi morte; esse devono ricuperare la certezza che, poiché Cristo è
risorto dai morti, ogni gruppo cristiano che tomi a Lui in pentimento e in
fede può essere ripieno della potenza
di Pentecoste, per santità di vita e potenza di testimonianza.
3) Il mondo ha bisogno di speranza.
Ha bisogno di speranza oggi. Noi sappiamo che il Maligno non può essere
eliminato fino alla Parousia (ritorno)
di Cristo; ma sappiamo che in ogni
concreta situazione che si presenti, la
vittoria può essere raggirata per mezzo della potenza di Cristo. Pierre Maury ha detto : « Con i nostri atti di ubbidienza e di fede, possiamo elevare
in terra dei segni che indichino la futura vittoria... Dedichiamoci a questi
compiti, che stanno nelle nostre mani
ed eleviamo così dei segni che gli uomini possano vedere ». Nel complesso
le chiese sono così deboli da non aver
elevato questi segni, e perciò il mondo
non crede che abbiamo da dire qualche cosa sui suoi problemi. Dovremmo essere capaci di dire : « Noi non
possiamo dirvi quale sia la soluzione
dei vostri problemi; ma possiamo portarvi quello Spirito di Cristo, per mezzo del quale sia possibile trovare una
vera, giusta e fruttuosa soluzione ai
vostri problemi ».
4) Infine, c’è speranza per l’universo. Vi è un mistero, al quale solo pochi accenni sono fatti, ad esempio in
Romani 8. Saremmo pazzi se tentassimo di penetrare in ciò che Dio ha tenuto segreto; ma la nostra fede è imperfetta se non alziamo gli occhi e non
ricordiamo il grande piano, del quale
siamo una parte, che sarà rivelato a
suo tempo e nel quale tutte le nostre
altre e parziali speranze troveranno la
loro spiegazione ed il loro compimento.
Gesù Cristo, nostro Signore,, è l’unica speranza della Chiesa e del mondo.
Stephan Neill.
zioni interdenominazionali o universali. Basti ricordare l’Alleanza Evangelica Universale che intendeva promuovere l’unità della testimonianza e dell’intercessione fra le chiese evangeliche di ogni denominazione, l’Alleanza
Universale delle Unioni Cristiane dei
Giovani sorta per favorire rincontro
di giovani cristiani su di ra piano inter-confessionale, infine la Federazione Universale delle Associazioni Cristiane fra Studenti che mirava ad unire, in uno stesso impegno missionario
ed evangelistico, studenti di tutto il
mondo, senza distinzione ecclesiastica.
L’origine di questi tre organismi risale al secolo scorso. Ma fu soltanto
all’inizio dei nostro secolo che l’esigenza « ecumenica » riuscì ad imporsi con particolare vigore alla coscienza delle Chiese erigane, oltre i limiti
della Cattolicità romana. Lo scandalo
delle divisioni ecclesiastiche fu denunziato in occasione della « Conferenza
Universale delle Missioni Cristiane »,
tenuta a Edimburgo (Scozia) nel 1910.
Allora le giovani Chiese, nate dal lavoro compiuto dai missionari in terra
pagana, richiamarono le Chiese e le
Società missionarie al dovere di una
maggiore cooperazione nell’aimunzio
dell’Evangelo, per non scandalizzare
gli indigeni con una concorrenza e con
un frazionamento ecclesiastico che risultavano, in definitiva, a tutto danno
dell’avanzamento del Regno di Dio in
quelle regioni.
E oggi, ben si sa quale sia l’indispensabile e prezioso apporto delle
« giovani Chiese » dell’India, di Ceylon, dell’Africa, nel pensiero e nella
azione ecumenica contemporanea.
Dalla « Conferenza Universale delle Missioni Cristiane » nacque il Consiglio Internazionale delle Missioni,
mediante il quale l’attività eomenica
si sviluppò e si intensificò. Al tempo
stesso, sempre nel 1910, una « Convenzione della Chiesa Episcopale Americana, riunita a Cincinnati, consapevole delle sofferenze imposte alla
Cristianità dalle divisioni ecclesiastiche e dalle divergenze dogmatiche,
propose di indire una « Conferenza
Mondiale sulla Fede e sulla Costituzione » (cioè sul governo della Chiesa).
La prima Conferenza ebbe luogo a
Losanna nel 1927 e riunì circa 500 delegati di 90 Chiese diverse; l’ultima,
ebbe luogo a Lund (Svezia) nel 1952.
Il lavoro compiuto dalle Conferenze
sulla « Fede e Costituzione » fu innanzi tutto teologico e dottrinale. Le chiese dovevano avvicinarsi e riconoscersi,
nella loro ricchezza e nella loro povertà; dovevano anche confrontare se stesse e la loro dottrina con la verità eterna della Parola di Dio.
Ma l’elaborazione teologica e dogmatica non poteva non tener conto dei
gravi problemi sociali e di indole pratica che le chiese cristiane devono
ogni giorno affrontare. Ed ecco sorgere, accanto al Movimento « Fede e
Costituzione », l’altro movimento di
carattere pratico per lo studio dei problemi riguardanti la « Fede e l’Azione », con la sua prima Conferenza a
Stoccolma e con l’appoggio della « Alleanza Universale per l’Amicizia in
ternazionale per mezzo delle Chiese ».
Nel 1937, le due Conferenze « Fede
e Costituzione » a Edimburgo e « Fede e Azione » a Oxford decisero di
unirsi in un organismo che potesse
rappresentare direttamente le Chiese.
E così sorse il « Consiglio Ecumenico
delle Chiese ».
4: 4:
L’attuale movimento ecumenico ha
dunque fatto la sua strada nel mondo
cristiano sotto la spinta di tre principali organismi: il Consiglio Internazionale delle Missioni, il movimento
« Fede e Costituzione », il movimento
del Cristianesimo pratico « Fede e
Azione ».
La storia recente è nota. La prima
Conferenza Mondiale del Consiglio
Ecumenico delle Chiese ebbe luogo ad
Amsterdam nel 1948. Fu allora resa
testimonianza alla signoria di Cristo
sul mondo e sulla Chiesa. Furono
creati dei Dipartimenti o Commissioni del Consiglio che in questi anni passati hanno molto lavorato nel campo
dottrinale, per la solidarietà fraterna,
per la gioventù, per l’evangelizzazione,
in favore dei rifugiati, della ricostruzione delle Chiese distrutte dalla guerra e della libertà religiosa.
La seconda Conferenza Mondiale è
in atto a Evanston, negli Stati Uniti,
nel corso del mese di Agosto. Vi partecipano rappresentanti di più di 600
Chiese. I capi delle Chiese, scrive il
vescovo anglicano Stephan Neill, « si
potranno conoscere personalmente in
un’atmosfera di amore e di fiducia
cristiana... Se Evanston deve restare
come un faro nella storia delle Chiese,
è chiaro che quelli che si riuniranno
avranno bisogno della sapienza e della potenza dello Spirito Santo al massimo grado. Se Evanston potesse pronunziare una sola parola chiara, che
risplendesse come una luce in mezzo
all’oscurità della chiesa e del mondo,
esso potrebbe rendere un meraviglioso servizio alla causa di Cristo nel
mondo. Ma se la luce che è in essa è
tenebra, quanto grandi saranno queste tenebre! »
Voglia Iddio che la luce risplenda in
quell’Assemblea. Sia la luce che viene
dall’Alto e che illumina la via degli
uomini e delle chiese in quest’ora che
ci chiama tutti ad essere più coraggiosamente « sale della terra e luce del
mondo ».
Ermanno Rostan.
iiiitiiiiiiniiiriiiiiiiinimiiiiiminiiuiminiiiiiniHiiiiiii
Personalia
Domenica 22 agosto ha terminato
la sua esistenza terrena la Signora
Clara Jalla, Vedova del pastore 0doardo .lalla, in età di 98 anni. Esprimiamo la nostra simpatìa cristiana ai familiari tutti. I funerali che
hanno avuto luogo nel tempio di
Torre Pellice, sono stati una testimonianza di quanto fosse l’affetto
da cui era circondata la veneranda
personalità della cara defunta, che
fino agli ultimi giorni della sua vita
terrena aveva conservato una non
comune lucidità di mente ed un immutato interesse alle cose della sua
Chiesa,
2) L’influenza della Chiesa nel
mondo (evangelizzazione, missioni,
educazione, cultura).
3) I diversi ministeri nella chiesa.
4) Libertà e responsabilità della
Chiesa di fronte allo Stato ed alla
società.
5) Il rinnovamento della vita interiore della Chiesa (individuale e comunitaria).
Si tratta di problemi attuali sui
quali le Chiese Riformate hanno voluto meditare, prima di far udire la
loro voce nel vasto consesso ecumenico a Evanston. Poiché, nell’insieme delle voci che rendono testimonianza a Cristo, le Chiese Riformate
hanno una parola chiara da dire, vincolata alla autorità della Parola di
Dio, alla tradizione del secolo apostolico ed alle grandi rivendicazioni del periodo della Riforma.
L'Alleanza Mondiale Riformata
rappresenta grandi Chiese protestanti idi’opera in tutti i continenti e
piccole Chiese evangeliche, come
quella Valdese, presenti nel vecchio
mondo e nel campo missionario. Ha
sempre preso a cuore i problemi che
travagliano le minoranze religiose,
ha fatto udire molte volte la sua voce in difesa della libertà religiosa
negli Stati totalitari e là dove i diritti degli uomini o meglio ancora,
della coscienza cristiana sono concidcati.
Foìulata nel 1875, VAlleanza Mondiale Riformata prosegue la sua via
per stabilire una sempre più grande
e fraterna conoscenza fra le chiese
sorte dalla Riforma calvinista, sensibile ad ogni sincera ricerca ed affermazione della unità della Chiesa fra
quanti, al di là dei limiti confessionali, riconoscono che Cristo solo è
il Signore, alla gloria di Dio Padre!
iihiiHiiiHHituiiiiiiiiiinHimiiiHiiiiMiiiiiiJiitiiiiiiiini
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cure del pastore E. Rostan, cui esprimiamo la nostra riconoscenza. La
Chiesa Valdese è rappresentata ad
Evanston dal dott. A. Ricca. - Red.
niiiiiimiiiiiiHiiuini
Evangelizzazione
»iiiiiiiMiitiiniiimiHHiiiiniiiimiwHiimm
« Evangelizzazione ». Poche parole
del linguaggio ecclesiastico sono così
familiari! E poche parole sono più
fraintese!
La parola deriva dal greco: « Evangelo » nel linguaggio del Nuovo Testamento indica la buona notizia che Dio
ha visitato in Cristo questo mondo per
trasformarlo e farne il teatro della Sua
gloria. E’ un messaggio di speranza
per un mondo che soffre sotto ij duro
dominio del peccato e della morte.
La Chiesa è posta nel mondo per
proclamare, con la sua parola e con
la sua azione, la buona notizia della
speranza a tutti gli uomini, in tutte le
circostanze, anche le più disperate.
Ogni volta che questa speranza si è
dileguata, la Chiesa ha subito la tentazione di isolarsi dal mondo, quasi
non avesse un messaggio per lui, e a
rinchiudersi in se stessa. Dovunque,
invece, questa speranza è stata una potenza di vita, la Chiesa ha proseguito
senza timore il suo cammino nel mondo. E’ diventata una Chiesa confessante, una Chiesa evangelizzatrice. La
testimonianza nel mondo non fu più
soltanto una delle attività della Chiesa, ma l’attività essenziale alla quale
tendevano tutte le sue energie.
In una società in cui ogni cittadino
vive ancora sotto l’influenza cristiana,
ogni parrocchia può essere tentata di
porre al primo posto delle sue preoccupazioni il proprio benessere spirituale, il proprio bilancio, la solidarietà
con l’ambiente sociale al quale appartiene.
Ma Ulta chiesa ha questo diritto alla
vita, quando deve considerarsi un
avamposto in un mondo ostile e perduto, un campo di battaglia, e non già
un rifugio accogliente per anime tintorose? Non sono forse le chiese troppo
sollecite delle proprie esigenze spirituali e di una interminabile preparazione interiore? E non dimenticano
forse di essere strumenti nelle mani di
Dio per la redenzione del Mondo?
(Dallo studio sulla Evangelizzazione a Evanston).
I
3
^ s
L’incontro franco-valdese al Colle della Croce
Domenica 25 luglio, sul Colle della Croce (m. 2300) tra il Queyras
(alta valle del Guil) e il Piemonte
(alta valle del Pollice), è stato festeggiato il ventesimo anniversario
del tradizionale incontro tra francesi
e italiani. L’incontro — è bene ripeterlo — non avviene sotto il segno di comuni aspirazioni civicoeuropee, ancorché queste — come
ha dimostrato il recente jumelfi,ge
tra Guillestre e Torre Pellice — siano tutt’altro che inutili e oziose, ma
fu possibile allora e lo è ancor oggi
in virtù di qualche cosa che è piu
profondo e più duraturo, cioè la comune fede nel Padre celeste e nel
Suo Figliolo Gesù Cristo. Pensate
un po’ alle date: vent’anni fa noi
eravamo in pieno fascismo, e cinque
anni più tardi la frontiera tra Italia e Francia si chiudeva sotto il
rombo dei cannoni e non si riapriva che per far passare l’odio e la
distruzione! L’incontro, ogni anno,
si effettua in im anfiteatro di montagne la cui visione idilliaca è bruscamente interrotta dalle rovine del
rifugio Napoleone, mentre più in
là, scendendo la Comba Morelle verso il Guil, s’incontrano ben presto
i poveri resti di alpeggi un tempo
fiorenti, segni del peccato degli uomini. I ricordi, le visioni sono tristi: ma la Croce innalzata sul Colle
di fronte ai ruderi, il versetto inciso sul legno bruciato dal sole (dalla
parte francese: Che siano tutti uno,
e dalla parie italiana: A fin quils
soient tous un), la rustica Tavola
della Santa Cena, il canto degli inni della speranza cristiana, la comune preghiera di confessione dei peccali e di ravvedimento, l’àgape fraterna consumata allegramente sui
prati bagnati dal sangue dei martiri della fede e dei caduti di tutte le
guerre: tutto ciò è profondamente
consolante e fu ricordato con op|)ortune parole dai vari oratori ufficiali.
Il Culto e i messaggi
LiTmattina, alle li, quando ha
inizio il culto di adorazione e di celebrazione della Santa Cena, l’anfiteatro. al cui centro sorge la Croce
costruita dopo l’ultima guerra con
legni provenienti dai due versanti
del confine, presenta un bellissimo
colpo d’occhio: circa un migliaio
di persone sono raccolte tutto intorno, disposte in tanti gruppetti quante sono le comunità rappresentate^.
Il pastore Cadier, della comunità
di Arvieux-Guillestre, uno degli iniziatori e responsabili di questi incontri, porge il suo saluto ai presenti, ricorda gli assenti, passa in rassegna — facendone l’appello le
varie comunità rappresentate (da
quelle delle Valli piemontesi e francesi a Torino, Milano, Genova, Roma, Nizza, Marsiglia, Parigi, perfino Calais ecc.) e comunica il programma della giornata. Quindi, nel
silenzio più assoluto, rotto solo di
tanto in tanto dal canto lontano di
qualche gitante intento a raccogliere stelle alpine sidle vette circostanti, l’assemhlea in piedi si raccoglie
per udire la lettura dei dieci comandamenti, per confessare i propri
peccati e per udire le consolanti promesse della Parola di Dio. Il pastore
Nisbet, incaricato della meditazione
si basa sulla parola d’Isaia: Le nazioni spereranno nel Suo nome, per
illustrare il grande tema deU’iniminente Conferenza ecumenica di
Evanston, Cristo speranza del mondo. Allacelebrazione della Santa Cena prendono parte circa 300 persone, disposte in un immenso cerchio
attorno alla Tavola, sulla quale sono pronti cinque calici e cinque
piatti. Il pastore Genre di Bobbio
Pellice guida l’assemblea in preghiera, il pastore Gentil di St. Verán spezza il pane, il pastore Jahier
di S. Giovanni innalza il calice della benedizione rendendo grazie,
quindi i cinque pastori presenti, accompagnati da cinque anziani rappresentanti di cinque diverse comunità, distribuiscono contemporaneamente la Santa Cena a tutti i partecipanti, espressione concreta dell’unione in Gesù Cristo.
Nel pomeriggio, alle 14, ha inizio
la seconda parte del programma:
rivolgono brevi messaggi il pastore
Monod di Cannes, il pastore Griot e
la sua compagna, delTUniguay, il
prof. Giovanni Gönnet di Roma, il
pastore Jacques Barai di Marsiglia
e il pastore Cadier. In particolare
Monod e Cadier si soffermano sulle
origini dell’incontro, che meritano
di essere qui brevemente rievocate.
Le orì.^ini dell’incontro
Esse risalgono al 1933, e precisamente ad imo degli ultimi grandi
campi-convegni organizzati dall’Associazione Cristiana dei Giovani al
Villar, sotto i castagni dell’Inverso,
aR’imbocco della Comba dei Carbonieri. Erano presenti molti pastori valdesi, metodisti, battisti, nonché personalità della cultura e della
religiosità itaRana, tra cui lo scrittore Piero Jahier e il Prof. Buonaiuti. Anzi fu in quell’occasione che
il Buonaiuti confessò di aver partecipato per la prima volta ad un culto evangelico, quello tenuto all inizio del Campo nella Chiesa Valdese
del Villar. Si trovavano anche i pastori francesi Meyer e Cadier, coi
quali nelle pause del Campo il pastore Jahier, conduttore in quegli
anni della comunità di Villar Pellice, ventilò l’idea del Convegno del
Colle della Croce, che fu subito attuata l’anno successivo (1934).
Le esperienze
di due pastori operai
Non si sale al Colle della Croce
senza essere fortemente interessati
alle esperienze dei due conduttori
spirituali della minoranza riformata
del Queyras (il 10% circa della popolazione, un tempo tutta valdese).
Sono degli autentici pastori-operai,
due fra quei tre o quattro di cui
mena vanto o si preoccupa — non si
sa bene — la Chiesa Riformata francese. .11 primo, Jacques Cadier, è
regolarmente consacrato e, quando
fu inviato dal Comitato centrale
della sua Chiesa a ricoprire il posto
vacante di Arvieux-Guillestre, gli fu
detto che forse sarebbe stato l’ultimo titolare di quella comunità, poiché il numero esiguo dei contri
buenti non avrebbe ulteriormente
consentito il mantenimento di un
pastore sul luogo, eccettuato il caso
di un fortissimo aumraito delle contribuzioni stesse. La situazione non
cambiò e il pastore Cadier fu richiamato, ma egli fece pr^ente che
c’era un buon lavoro spirituale da
compiere, che era male lasciare
isolata quella minoranza di riformati, che il contraccolpo psicologico di una partenza del pastore avrebbe provocato la fine di quella
comunità e che, se non c era nessun
altro rimedio e se la sua Chiesa era
d’accordo, egli sarebbe rimasto las
(continua in 4“ pagina’
20 anni fa: campo-convegno a Villar Pellice
' I ...
IN TEMA DI PREDICAZIONE LAICA
La Conferenza del II Distretto ha
espresso recentemente un voto che
merita di essere ponderato.
Ecco l’ordine del giorno votato
dalla Conferenza : « La Conferenza
Distrettuale del II Distretto ai fini
dello sviluppo della nostra opera e
conformemente all’ insegnamento
evangelico sul sacerdozio universale,
ritiene necessario che il lavoro e la
testimonianza laica siano maggiormente inseriti nella vita della comunità e nell’ordinamento della Chiesa Valdese. Invita pertanto il Siìipdo a studiare la istituzione di un albo di predicatori sulla cui collaborazione la Chiesa saprà di poter contare ».
Per dire il vero non vediamo che
cosa c’entri l’auspicato albo dei fratelli predicatori con il sacerdozio
universale! La Chiesa evangelica
afferma che Gesù ha abolito i sacerdoti, cioè quegli uomini che pretendevano mettersi — per diritto
divino — fra Dio e gli uomini e dire: « Voi uomini, per rivolgervi a
Dio dovete passare per il sacerdote:
iHiHiiiMiiiininiiiimiiiniiiinwiiiiiii
mimiiriinimiiiiiiniiHiiiiniiiimmiiiiiiiiiiniuimmiiiiiiiwninmiiwiHiiiiinmimmuiiHmiwiHiii
iiiiimimiiiimmiiHi
Il panorama Rioplatense
{Vedi 1“ puntata nel numero precedente)
Un cenno speciale merita l’attività radiofonica.
In Argentina, con il prevalere del
movimento peronista tutte le radiotrasmissioni evangeliche sono state
soppresse. Da circa due mesi, tuttavia, alcime denominazioni hanno
potuto riprendere questa attività.
In Uruguay, dove si gode la più
assoluta libertà di coscienza, non esistono restrizioni nell’uso delle radiotrasmissioni. La Chiesa Valdese
pertanto può usufruire di due radiotrasmissioni settimanali di 15 minuti ciascuna: C. W. 1, Radio popolare di Colonia, e C. W. 35, Radio
Paysandù (quest’ultima in collaborazione con la Chiesa Metodista).
L’opera di evangelizzazione, (a
ques-o scopo si fa una colletta annua nel distretto) non era stata molto fiorente in questi ultimi anni.
L’anno scorso però essa ha avuto un
nuovo impulso con l’adozione di nuovi metodi adottati dalla Commissione di Evangelizzazione. Si è accentrata una particolare attività nella
ciìtà di Paimira dove non vi era alcun’opera ev'angelica costituita tranne un piccolo nucleo valdese, ben
disposto. Dopo un’adeguata preparazione dell’ambiente per opera di
una « équipe » si organizzazono conferenze con l’intervento del coro della Chiesa più vicina; la Chiesa Metodista prestò la sua collaborazione
con l’intervento di un oratore e di
un auto-vettura 'biblica fornita di
altoparlanti.
I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti, cosicché la Commissione
ha affittato un locale, in cui si celebrano regolari culti domenicali, e si
è aperta im’affollata Scuola domenicale. Tutte queste attività sono affidate ad un laico che da Tarariras si
reca ogni domenica a Pàlmira. Quest’opera dipenderà per un anno dalla Commissione di Evangelizzazione,
onde conseguire una certa stabilità
ecclesiastica e spirituale.
Il caso di Paimira è l’esempio più
significativo, ma non l’unico della
attività evangelistica, poiché anche
altre comunità cercano di fare quanto sta nelle loro possibilità.
Una apposita commissione sta preparando l’attuazione di un program,
ma celebrativo del D centenario della Colonizzazione Valdese in Uruguay (arrivo dei primi Valdesi a
Montevideo alla fine del 1856). Ecco
i vari punti del programma:
1) Pubblicazione di una « Storia
della Colonizzazione Valdese in Uruguay » affidata al pastore Ernesto
Tron.
2) Conferenze del pastore Giovanni Tron, nelle varie Chiese del distretto sopra : « I costumi religiosi
dei primi coloni Valdesi ».
3) Costruzione di tma Casa Valdese in Colonia Valdese.
4) Costruzione in Montevideo di
un Quartiere Parrocchiale (tempio,
appartamento per il pastore, sala per
le attività, ecc.) come monumento
del centenario; a questo scopo è stata lanciata nel distretto ima colletta
che dovrebbe dare i 500.000 pesos
uruguayani necessari, cioè 100 milioni di Lire.
5) Pellegrinaggi commemorativi :
a) Dal Sud-America in Italia nel
1956 per visitare le Valli;
b) In Uruguay, nel 1957, neUa località di Florida dove rimasero per
alcuni mesi i primi Valdesi prima di
stabilirsi a Colonia Valdese;
c) DaUe Valli Valdesi aU’Uruguay,
onde offrire agli Italiani la possibilità di assistere aUe ultime manifestazioni del Centenario.
Queste sono le grandi linee del
piano tracciato per la celebrazione
di im grande avvenimento. Voglia
Iddio che esso si possa realizzare e
che ogni cosa riesca a Sua gloria e
contribuisca a mantener viventi i vin.
coli di fede e di sangue che uniscono
i Valdesi del Rio della Piata e d’Italia.
Carlo Alberto Griot.
e Dio per rispondervi, e concedervi
le sue grazie, deve passare per noi
suoi sacerdoti ».
S. Paolo ha insegnato: cc Ve un
solo mediatore fra Dio e l’uomo:
Cristo Gesù uomo ». Questo la Chiesa Evangelica lo ha sempre affermato. Ognuno è sacerdote per se stesso
e può rivolgersi direttamente a Dio
in Cristo Salvatore.
Questo è appunto il « sacerdozio
universale » dei credenti.
L’istituzione (o meglio l’inquadramento dei predicatori laici nella
Chiesa, non concerne quindi il sacerdozio universale, bensì il Ministerio nella Chiesa che è cosa ben
diversa.
La Chiesa infatti mette a parte
alcuni suoi membri per il Ministerio e attraverso seri studi teologici
e pratici li' fornisce della necessaria
cultura esegetica, dommatica, filosofica e storica, in vista del Ministerio. Affida ai Ministri la direzione delle Comunità affinchè mediante
la predicazione, la testimonianza e
l’istruzione lavorino allo sviluppo
religioso dei membri dì Chiesa e alla
opera di diffusione della Rivelazione cristiana.
Se ben comprendiamo il voto della Conferenza del II Distretto, si
vorrebbe che accanto al Ministerio
regolare e necessario, s’incoraggiasse sempre più nelle Comunità,
la formazione di un certo numero
di capaci predicatori laici i quali
potessero sostituire occasionalmente
il Pastore nella predicazione. Cosa
che viene già fatta in parecchie Comunità. In più si vorrebbe che fosse istituito un albo di predicatori:
senza dire però con quali criteri
questo albo dovrebbe essere istituito, nè a quale scopo.
E’ evidente che prima di dare
una cjualifica ufficiale di predicatori
(che implica la responsabilità della
Chiesa che dà questa qualifica) a
dei fratelli i quali non han fatto
studi teologici regolari, occorreranno serie garanzie: specialmente
quando essi siano chiamati a ' presiedere adunanze alle quali partecipano, oltre ai fratelli, anche degli
estranei. Talvolta col voler mettere
un crisma di ufficialità su ciò che
vien fatto praticamente, si complicano le cose e le si rendono assai
difficili.
Ad ogni modo, visto che siamo
invitati allo studio della proposta,
non sarà fuor di luogo sentire ciò
che ci è stato detto dal Pastore di
una Chiesa dove, da molti anni,
esistono i predicatori laici, quali
collaboratori volontari di ogni Pastore per le adunanze dei gruppi di
fedeli sparsi nella Diaspora. Egli ha
riassunto le esperienze fatte (alcune
ottime, altre meno favorevoli) in alcuni punti che riassumiamo:
1) Bisogna comprendere bene che
non si tratta di trovare in una Comunità, alcune persone capaci di
recitare in pubblico un sermone
(magari copiato da un volume di
sermoni o plagiato da quello di un
Pastore).
Se si trattasse solo di questo, ogni
giovane filodrammatico, abituato a
recitare, potrebbe farlo.
2) Si tratta di trovare fra i fratelli quelli dalla vita religiosa ben fondata, dalla personalità cristiana ben
sviluppata, pieni di zelo e di spirito di testimonianza, capaci di sostituire occasionalmeùte il Pastore impedito dal presiedere Ü Culto, o di
presiedere le adunanze di gruppi di
isolati. Specialmente a ciò adatti
gli Anziani o altre persone conosciute per la loro vita specchiata di
credenti. Non sempre ^eUi che sono usi a farsi avanti in ogm occasione, saranno adatti per la predicazione evangeRca.
3) Più che di « preparare » con
speciali corsi ad esame, queste persone, spesso anziane, si tratterà di
riconoscere le capacità ed i doni di
testimonianza già esistenti in alcuni
fratelli, incoraggiandoli ad .usarli
pel servizio del Signore.
4) La normale predicazione presuppone studi accurati che non vanno sottovalutati e che non s’improvvisano. I predicatori laici salendo
in pulpito dovranno lasciare da parte i problemi teologici più ardui e
limitarsi a dare una testimonianza
efficace della loro fede e del loro
amore per il Signore. In modo speciale dovranno essere avvertiti di
non portare in pulpito le loro preoccupazioni di carattere poRtico
(cosà assai comune).
5) Occorre pure mettere bene in
chiaro che la predicazione laica non
è una via traversa per arrivare al
Ministerio senza aver fatto gR studi
regolari: o per trovare una occupazione quando si è giunti alla fine
della propria carriera.
Non è coR’abbassare 11 concetto
del Ministerio della Parola che si
può ridare vita aUa Chiesa.
Queste riflessioni di un uomo di
vasta esperienza potranno giovare
anche alla nostra Chiesa per evitare
che l’ottima collahorazione occasionale, per la predicazione, di fratelli, che è già in atto in varie Chiese
(e per la quale non saremo mai abbastanza riconoscenti ai fratelR zelanti e consacrati che la offrono)
possa tramutarsi in qualcosa che
può recare più danno che vantaggio
alla vita della Chiesa.
Paolo Bosio.
iiimmiimmiiMiiitiiiiiiiiimiiii'miii'iiiMHiiMiiimmitimiiiiiiiiimMiiii
Mnaiflomiiiimimiiimiii
Su e giu per le Valli
{Continua dalla 1“ pagina)
Attivo: L. 2323.
Passivo: Spese di amministrazione (carta da bollo, visti, stampati,
moduli, tasse, ecc. ecc.) L. 1590.
Sono rimaste così disponibili L.
585, di cui L. 360 rendita del lascito
Caffarel per il « mantenimento » ,di
due artigianeUi! 360 L. all’anno,
non al giorno! L. 25 quale contributo al Ricovero di Mendicità di
Pinerolo (diconsi L, 25 annue)! E
rimangono così L. 200 (diconsi L.
200) da distribuirsi in sussìdi ai poveri Valdesi (o Valdesi poveri che
dir si voglia). Come fiche de consolation rimane un fondo di riserva
di L. 148 che dovrebbe servire ad
ammortizzare negji anni futuri le
spese non previste: visti imprevedibili, aumenti di tasse ecc. ecc.
L’unica cpsa prevista è che in uno
dei prossimi anni l’O. Pia Borsa
Poveri Valdesi di ***, pia ab immemorabiR, dovrà vendere i suoi titoli di rendita per poter comprare
gli stampati ecc. ecc. pecessari per
compilare dei bilanci di una pietà
che si manifesta solo più nel pagare dei « visti » e carta da boUo in
onore di Nostra Signora della Burocrazìa.
L. A. Vaimal.
4
4 —
L*1C0 I»LLE TAIXI YAU>ES[
Voce delle Comunità
Angrogno (Capoluogo)
Giovedì 19 agosto abbiamo accompagnato alla sua ultima dimora terrena la spoglia mortale della cara bambina Siena
Pons, deceduta alla Revellera alla età di
7 anni.
fra stata ricoverata all’Ospedale Valdese di Torre Pellice in sèguito alla frattura
di un braccio e sembrava che dopo qualche giorno ella avrebbe potuto ritornare
in seno alla sua famiglia. Invece sorgevano
complicazioni cbe aggravavano rapidamen.
te le sue condizioni di salute tanto che,
malgrado gli sforzi dei sanitari dell’Ospedale Maria Vittoria di Torino che si prodigavano per strapparla alla morte, la bimba decedeva per sojlrawenuta infezione
tetanica.
Ai genitori, ai fratelli, alle sorelle ed
ai parenti tutti esprimiamo ancora la nostra fraterna simpatia cristiana.
« L’amato dell’Eterno abiterà sicuro
presso di Lui; l’Eterno gli farà riparo del
continuo » (Deuteron. 33: 12).
Domenica 15 agosto, nel corso del nostro culto nel Tempio, è stato presentato
al Battesimo il bambino Sappè Mariano
di Mario e di Schneider Clara.
Invochiamo la benedizione del Signore
sul bimbo e spi genitori.
Lucerna San Giovanni
Matrimoni. Nel corso di questi ultimi
mesi sono stati celebrati i seguenti matrimoni: Durand Ercole (Rorà) e Grill Carla (19 giugno); Beux Orazio e Long Alda
(7 agosto); Rivoira Davide (Angrogna) e
Roman Lina (14 agosto); Pav^jrin Emilio
(Rorà) e Avondet Aldina (14 agosto). Iddio colmi delle ricchezze della sua grazia
questi sposi.
Battesimi. Sono stati battezzati nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo : Bellion Graziella di Remigio
e Idrofano Margherita (8 agosto); Constantin Danila di Eugenio e Martinat Elma (15 agosto) ; Bonnet Nilve di Silvio e
Roman Miranda (Sordevoló). Benedica il
Signore questi fanciulli é le loro famiglie.
Funerali. Il 24 lugli-i ha avuto luogo il
funerale di Abrate Carlo (originario di Savigliano), deceduto al Rifugio Carlo Alberto in età di 66 anni; il 29 luglio, il
funerale di Giovarmi Pontet (originario di
Bobbio Pellice), deceduto alla Tagliarea,
in età di 80 anni. 11 31 luglio numerosi
fratelli di Miircius accompagnavano al
Campo del riposo la salma di Cipriano
Benecchio, deceduto a Rocca Pasqua in
età di 80 unni. 11 pomeriggio del 3 agosto
numerosi membri della nostra comunità
hanno dimostrato con la loro presenza la
loro simpatia a due famiglie provate dal
lutto, accompagnando al campo del riposo le spoglie mortali di Gönnet Federico,
deceduto al Saret in età di 75 anni, e di
Augusto Bonnet, deceduto alla Rocca; di
quest’ultimo la comunità ricorda con riconoscenza il fedele servizio prestato alla
Chiesa come anziano del quartiere dei
Peyrot. Il 16 agosto terminava la sua esistenza tórrena al Rifugio Carlo Alberto
Bertoldi Caterina ved. Buttignol (originaria di Udine), all’età di 89 anni; il 17 agosto, ancora al Rifugio Carlo Alberto,
decedeva Enrico Ricca (originario di Torre Pellice), all’età di 82 anni.
AUe famiglie afflitte esprimiamo la nostra simpatia nella comunione della Buona Novella: Gesù Cristo ha distrutto la
morte ed ha prodotto in luce la vita e
rimmortalità mediante PEvangelo.
Bazar. Siamo lieti di annunziare che il
tradizionale Bazar organizzato dalle sorelle della Società Le Pbintemps ha avuto
un lusinghiero successo. Cogliamo l’occasione per ricordare che un’apposita commissione è già all’opera per preparare la
Festa del raccolto. Il successo e le esperienze dello scorso anno lasciano bene sperare per la realizzazione di quest’anno.
Culti. Siamo grati al pastore G. Bertinatti per il messaggio ch’egli ci ha rivolto
al culto del XV agosto. rep.
Pinerolo
La comunità ha ricevuto la gradita visita del Past. C. A- Griot e della sua gentile
Signora, della chiesa di Paisandù, nell’Uruguay. Messaggi di edificazione e di fraternità cristiana sono stati rivolti in occasione del culto domenicale e di una riunione all’aperto alla Lombarda.
A questi cari amici, ormai quasi alla vigilia del loro ritorno nell’America del Sud,
giunga il pensiero riconoscente e l’augurio
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di Pinerolo.
ATTI UTURGICI:
Battesimi; Pellenc Ermanno di Mario e
di Romagnollo Pierina — Martini Elena
di Marcellino e di Armand Hngon Emma
— Rivoiro Iris di Adolfo e di Pons Liliana.
Matrimoni: il 1 Agosto, Marchisio Roberto e Montaldo Germana — il 5 Agosto,
More! Mario e Santo Margherita.
Decesso: Reynaud Eli Federico, oriundo
di Pramollo, deceduto presso la Casa di
Riposo Jacopo Bernardi, il 21 luglio.
L’ora della gioia per le famiglie sia un
motivo di riconoscenza a Dio e di rinnovata confessione di fede in Cristo.
Ai coniugi uniti in matrimonio giunga
il pensiero augurale della Chiesa. E Dio
benedica anche l’ora della prova per la
santificazione della nostra vita.
doiive|H0 fraHeo-valdese al dolle della droce
(cohtinua dalla 3^ pagina)
sù come pastore, ma senza stipendio: l’apertura di una scuola alpina
di sci e di guida lo avrebbe aiutato
a sbarcare il lunario. Dio benedisse il suo proposito. Il collaboratore
del pastore Cadier è un giovane candidato in teologia, non ancora consacrato, il quale accettò di ricoprire il posto dell’altra comunità del
Queyras, quella di St. Véran, la più
alta d’Europa (m. 2040). Il pastore
Gentil è un autentico alpigiano, ha
messo su una fattoria modello con
macchinari moderni, ed è diventato non solo il conduttore spirituale
di quei montanari, ma anche la loro
guida sul terreno tecnico-agricolo.
Se il motivo finanziario è stato puramente empirico, la causa fondamentale della decisione di quei due
pastori si può trovare non solo nella
fedeltà alla propria vocazione, ma
anche nel desiderio di partecipare
concretamente alla fatica degli uomini; di fronte ai loro parrocchiani i due pastori non sono' più degli
esseri diversi, pagati per compiere
una data funzione, sono uomini perfettamente uguali, ai quali volentieri anche il più riluttante e il più
(c pagano » riconosce, oltre l’uguaglianza del censo e della fatica fisica, il dono della vocazione pastorale. L’esperienza dei pastori-operai — come quella dei preti-operai
— è un segno dei tempi, e non può
lasciare indifferente o scettica la comunità dei credenti.
ëiovANNi Gönnet.
Scuola Latina di Pomaretto
Esami Sessione autunnale. Gli esami di
Ammissione, Promozione alla II ed alla
III Licenza avranno inizio Lunedi 6 Settembre alle ore 8,30. Il diario delle prove
scritte è affisso all’albo dell’Istituto.
Iscrizioni. Sono aperte le iscrizioni alle
classi I, li. III legalmente riconosciute.
Le domande, rivolte al preside, devono
essere redatte in bollo da L. 100 per l’iscri.
zione alla I, in carta semplice peir l’iscrizione alla II e alla III.
Direzione e Redazione: Past. Ermanno Boston - Via dei MiUe 1 - Pinerolo - Tel. 2009
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo, con decreto del 27-XI-1950.
Tip. Subalpina s.p.a. Torre Pellice (Torino)
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fassi Giuseppe
riconoscente per le dimostrazioni di stima
e di a§elto ricevute, ringrazia sentitamente quanti hanno preso parte al suo dolore, sia di presenza che con scritti.
Villa di Rodoretto, 6 Agosto 1954.
Domenica 22 Agosto 1954 s’è addormentala nel pensiero di Dio la Signora
Giara Jalla
nel suo novantottesimo anno di vita.
I figli Aimée, Attilio, Renata per Corrado. Luigi, le loro famiglie ed i parenti
ne danno il doloroso annunzio.
II presente annunzio serve come partecipazione personale.
Si ringraziano vivamente tutti coloro che
hanno espresso la lóro simpatia per la luttuosa circostanza.
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