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ANNO LXXVI
Torre.Penice, 31 MÌg|fo ìfl40-XVin
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Spett. BìbltDtica Valdeae
TORRE PELLICE
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Riguardate alla roccia onde foste tagliatll
(Isaia LI, 1)
SeCUmancBl« d«ll«* .. Cki<
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ABBONAMENTI
Italia e Impero . Anno L. 15 — Semestre L. 8
Parrocchie del Primo Distretto . » » 12 — » » 7
Estero . » » 25 — » » 15
Jijare in tempesta
&
« Gesù, vedendo chè i suoi
discepoli si affannavano a remare... andò alla lor volta
camminando sul mare ».
Marco VI, 48.
Il significato di questo testo va al di
là del suo senso letterale: « affannarsi
a remare perchè il vento è contrario »;
Che ciò succeda sul mare di Galilea o
sul mare della vita, noi possiamo farne
l’esperienza nelle nostre proprie famiglie come nel cerchio delle nostre conoscenze.
Innumerevoli sono le cause che provocano certe penose tempeste in cui
sembra che tutte le loro forze sieno
contro di noi! atmosfera ostile in casa,
nell’ufficio, nel laboratorio a contatto
con quelli per cui la vita spirituale
conta poco — una salute cagionevole,
difficoltà ‘che ogni giorno sorgono per
il pane quotidiano... veramente il vento
è troppo sovente contrario al nostro
progresso nelle cose migliori, e senza
la giazia divina, diventa difficile conservare la fede.
I discepoli avevano avuto una giornata eccitante:, cinquemila persone sa-r _
ziate con cinque pani e due pesci —;
le turbe avevano anch’esse visto il miracolo e credettero che un gran profeta
era venuto al mondo, sicché già stavano per rapire Gesù e farlo re —;
ma Egli óbbligò i suoi a passare colla
barca all’altra riva, mentre avrebbe licenziate le turbe. I discepoli non erano
molto lontano dalla riva quando il cielo
s’oscurò ed il vento, sollevando la barca
sulle onde, minacciava di sommergerla.
Essi vedevano che i loro sforzi erano
vani contro il vento, il quale era loro
contrario, ed il pensiero del loro Maestro assente li rendeva incerti, inquieti
fino alla paura. Senza dubbio pensavano
a Lui e L’aspettavano, ma non nel modo
in cui Egli venne a loro, camminando
sul mare. — Cristo viene sovente a noi
per vie inaspettate e c’insegna che la
potenza di Dio è sempre la medesima
e si spiega in modi diversi — alle volte
strani ai nostri occhi... la visita d’uno
straniero, una malattia, una riga d’un
inno imparato alla Scuola domenicale
— ed ecco che la presenza di Cristo diventa una realtà che porta nel nostro
cuore la calma e la fiducia.
Non limitiamo il nostro amato Salvatore con idee preconcette, alla nostra
vista limitata ed i nostri pregiudizi e
sopratutto colla mente sempre dubbiosa... altrimenti corriamo il rischio
di perdere il Suo aiuto quando più ne
abbiamo bisogno. — La paura dei discepoli è ancora una buona lezione per
noi quando la nostra fede è messa a
dura prova —; allora non siamo chiamati a spiegare le vie di Dio, ma a
confidare in Lui. Se Egli ritarda non è
detto che voglia negare... « Ma alla
quarta vigilia della notte. Egli venne
a loro, camminando sul mare ». Gesù
vegliava e si trovò vicino ai suoi nel
pericolo, esattamente quando più necessario era il Suo aiuto. Sappiamo anche noi per grazia Sua aspettare « la
Sua ora » e che Iddio ci aiuti. X.
Comunicali
Nulla sia più forte deila vostra fede !
(Gianavello)
Dlraller* i |Prof. «IVO CQSTABEI.
A MMINIST R A ZION E: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
REDAZIONE: Via Arnaiid, 27 - ToimE Pellice
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
HI
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La Conferenza del IV° Distretto è
convocata in Bari per il giorno 11 Giugno p. V.
Il culto di apertura avrà luogo nella
Chiesa Valdese (Viale Garibaldi, 164),
alle ore 20, e sarà presieduto dal pastore Mariano Moreschini, della Chiesa
di Napoli.
I lavori della Conferenza continueranno nei giorni 12 e parte del 13 Giugno p. V.
p. la Commissione Distrettuale:
SEIFFREDO COLUCCI.
Il giorno 11 Giugno p. v., alle ore
15.30, nei locali delle Attività Giovanili, in Bari (Viale Garibaldi, 164), avrà
luogo un Convegno Pastorale, al quale
tutti i Pastori del Distretto sono cordialmente invitati.
Il Sopraintendente:
SEIFFREDO COLUCCI.
La XXXIIP Conferenza Distrettuale
del 1° Distretto (Valli Valdesi) si aprirà,
D. V., a Pinerolo, il 4 Giugno p. v., alle
ore 8.30, col culto, presieduto dal pastore Oreste Peyronel.
I lavori seguiranno tutto il giorno,
secondo l’ordine contemplato dai Regolamenti.
La Commissione Distrettuale.
Liceo-Ginnasio Yaidese Pareggiato
Torre Pellice
Tutti gli esami di Ammissione e di
Idoneità alle varie classi, per i candidati esterni, avranno inizio Lunedì 3
Giugno, alle ore 8.
Per l’ammissione alla prima classe
della Scuola Media il Diario delle prove scritte è il seguente: Lunedì 3 Giugno, ore 9: Dettato - ore 10: Disegno.
— Martedì 4 Giugno, ore 9: Relazione
scritta. — Mercoledì 5 Giugno, ore 9:
Aritmetica.
FEDERAZIONE UNIONI VALDESI
QRUPPO VALLI VALDESI .
PERSONALIA
SETTIMANA DI RINDNZÍA
Annunziamo alla gioventù valdese
che, a Dio piacendo. Domenica 9 Giugno, si effettuerà un Convegno Giovanile a Pragiassaut (Inverso Porte).
Il Convegno s’aprirà con un culto all’aperto alle ore 10.30 del mattino.
Nel pomeriggio verrà studiato e discusso il seguente argomento:
« Lo stemma valdese ».
1° Il suo valore storico nel passato (pastore E. Rostan).
2° Il suo significato spirituale nel presente (pastore G. Bertin).
Speriamo vivamente che venga concessa a molti giovani l’opportunità di
partecipare a questo Convegno e che
essi vi possano trovare una forte ispirazione in vista della loro fede cristiana. E. ROSTAN.
Abbiamo appreso con vivo piacere
che il nostro correligionario console
Carlo Eynard è stato insignito della
croce di commendatore della Corona
d’Italia.
Vivissime felicitazioni.
(Settitna Lista).
Chiesa di San Giovanni . L.
» » Ferrerò, saldo »
» » Bergamo, id. »
i » » Roma (Via IV No
5 vembre), id. »
2177,—
40,—
10,—
Doni ricevuti dal Cassiere
iTavola
50,—
della
ì
; Orfanotrofio di Pomaretto:
Giovanni Griset, Milano, in
*. mem. cugina Maria Griset L.
. Unione Giovanile di San Secondo, in mem. Emilia Gay »
>N. N., in mem. Emilia Gay »
Ente Distribuzioni Rottami,
r, Milano, per onorare la memoria di Marcello Mangiarotti »
sLa famiglia, in mem. del sig.
Teofilo Mathieu »
À. Coisson-Nisbet, missionaI rio, in mem. di Teofilo
t Mathieu »
i Ornile Pasquet, Ginevra »
! 'Sig. Bazzetta, Perosa »
iiathieu Giov. Enrico, in
I mem. del fratello Teofilo,
Pomaretto . . .. »
Philip Richard, Norfolk »
N. N. »
30,
50,—
10,—
500,—
200,—
25,—
81,50
20,—
100,—
94,80
10,—
Rifugio Re Carlo Alberto:
Agente M. Vaidense, Echague
Chiesa di Iris
» » Tarariras
L.
114,—
150,—
50,50
Ut lit Ut
Ospedale di Pomaretto:
Francisco Poët
Chiesa di Cosmopolita
» » Colonia Vaidense
» » Iris
L.
322.50
50,—
180,—
156.50
Chiese d’Abruzzo
Quando lasciamó le case di Salle Littorio per recarci al Tempio in Salle
Vecchia pioviggina: più che in Aprile
pare di essere in Novembre, un centinaio di metri più in alto i monti sono
ancora bianchi di neve.
Non siamo ancora a metà strada che
una lunga frana interrompe la via, un
po’ più in là: eccone una seconda poi
una terza, anche se minori della prima.
La visione di Salle. Vecchia sotto
quella pioggia quasi autunnale non è
certo visione rallegrante: situata su di
un promontorio corroso dalle frane il
paese è ormai quasi ridotto ad un cumulo di rovine: le case ancora rimaste
in piedi ospitano le famiglie più misere, quelle che, non ostante il sussidio dato dal Governo, non sono riuscite a costruire ima casa in Salle Litr
torio: la loro miseria quindi contribuisce a rendere la visione più penosa. ;
In quella miseria generale il nostro
piccòlo tempietto purtroppo non infonde una nota gaia: abbastanza simpatico esteriormente, ha nell’interno
un triste aspetto di abbandono: vecchi
sedili sgangherati, finestre che da anni
non chiudono, ed un freddo umido che
penetra nelle ossa. Eppur quella Chie
setta è stata una delle più viventi dell’Abruzzo!
E’ stato il vecchio anziano Raffini
a portare dall’America ai suoi concittadini il primo annunzio dell’Evangelo
circa un quarant’anni fa, e fu lui a
chiamar dalla non lontana Chieti ' il
pastore valdese di allora, il dott.
Grilli. L’opera sorse così e, pur fra le
lotte, si dimostrò presto prospera. Fu
agevolata anche dalle nostre scuole
presto istituite e nelle quali trovarono
posto una cinquantina di ragazzi (si oltrepassò in certi anni la settantina!)
Per sopperire alle esigenze dell’opera
fu costruito un Tempio con annesso il
palazzo delle scuole e l’alloggio degli
insegnanti. E l’opera continuò sempre
più prospera.
Tragico anno fu per Balle il 1915. Il
13 Gennaio il terremoto distrusse un
centinaio di case, ed il nostro Tempio,
costruito da appena sei anni, ne uscì
lesionato. Non erano àncora state
sgomberate le macerie del terremoto
quando, il 25 Maggio dì quell’anno
stesso, una gigantesca frana scosse
tutto il paese e ridusse in rovina un
altro centinaio delle case salvatesi dal
terremoto! E da allora lentamente, ma
senza posa, la frana continuò l'opera
sua! Ma ormai Balle è quasi deserta e „
cbH’aiuto dello Stato è risorto sulTaltrp
versante del monte un paese lindo e
moderno: Salle del Littorio.
QueU’anno 1915 segna anche l’inizio
del declino della nostra opera in Salle.
Il Tempio scampò alla frana, ma perchè esso non fosse trascinato nel crollo
della casa delle scuole, quest’ultima
dovette essere quasi interamente demolita; le scuole continuarono ancora
ad essere frequentate per circa quindici anni, ma molti, quasi tutti i membri di chiesa, emigrarono, ed il gruppo
dei fratelli si fece sempre più sparuto,
fino ad essere ridotto ad una decina di
persone.
A Salle non abitò mai un Pastore
Valdese; esso veniva solo quindicinalmente od anche mensilmente da Chieti,
ma da sempre, ogni Domenica, vi sono
stati ì culti regolari: per un certo periodo di tenapo li presiedettero gli insegnanti e da quando la scuola è chiusa
un anziano, ogni Domenica, presiede il
culto, mentre un membro di Chiesa
suona l’armonium.
Intanto l’anziano suona la campana
per far sapere ai fratelli di Chiesa ed
al paese intero che è l’ora del culto:
oggi suona più a lungo e con maggiore
energia, perchè oggi è venuto un Pastore da lontano... Continuate a suonarla regolarmente ogni Domenica, la
vostra campana, fratelli Valdesi di
Salle; anziano Ruffini, continua fedelmente la tua predicazione domenicale...
Sono passati ì tempi in cui la Chiesa
si riempiva, siete rimasti ormai in pochi! E’ passato il tempo epico della
vostra Chiesa quando Tincomprensione
e la superstizione resero difficile la vostra vita: oggi non dovete più montare
a turno la guardia alla casa del Maestro per le oscure minacce che avete
sentito pronunciare contro dì lui; oggi
il sindaco e l’arciprete f non si concertano più per cacciare' ' con una sommossa il « propagab^sta protestante »,
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D’Eeai DELLE VÀLLL VALDESI
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oggi il ■ PastOT^ deve più venire,
come il sig.'' Grilli,; quando ritornò la
seconda-'voltà a visitarvi,stscortato da
sei o sette carabinieri; oggi il Presidente del Comitato di evangelizzazione
non deve più ricorrere per voi al direttore * generale 'della Pubblica Sicurezza; i tempi sono mutati, nel paese
tutti vi rispettano, ma pur troppo nessuno più si occupa dell’Evangeloi E
voi ricordate i Sallesi vostri correligionari sparsi per tutto il mondo, voi ricordate le figure di quelli che non sono
più di questa terra! Continuate a radunarvi nel vostro vecchio Tempio, fratelli di Salle, la Chiesa Valdese non vi
dimentica ed anche se non può darvi
quello che voi chiedete e che noi desidereremmo, sappiatelo, guardiamo a
voi con ammirazione, simpatizziamo
con voi, preghiamo con voi! E ne siamo sicuri, voi tutti rimarrete fedeli al
vostro posto, luce che brilla testimoniando della verità! À. RIBET.
Piove ancora quando la littorina mi
deposita a Pescolanciano. Ho viaggiato
in mezzo a panorami. invernali: .per
più di un’ora la littorina ha fatto la
sua corsa nella neve: a Roccaraso nevicava come di Gennaio. Monti tanto diversi dai nostri sono questi abruzzesi,
ma pur ci si sente in naontagna come
, da noi! Alla stazione sono aspettato da
tre membri di Chiesa che mi conducono subito al Tempio. Il Tempio è
bello e simpatico e poi fa piacere im
po’ di fuoco!
Fu nel 1913 che l’opera Valdese cominciò in Pescolanciano ed anche qui,
per opera di un emigrato in America.
Ritornato in patria per sposarsi egli
portò con sè la conoscenza deU’Evangelo e ne parlò ai suoi amici e parenti.
Quando il nostro Evangehsta, da lui
chiamato, venne per la prima volta per
una riunione, si trovò di fronte a
trecento persone ansiose di udire il
suo messaggio. E poco dopo si potè
parlare di un gruppo di Valdesi a Pescolanciano, ricco di tredici famiglie.
E tre anni soltanto più tardi veniva
inaugurato il nostro Tempietto. Pur
troppo non fu quasi mai possibile avere
un Pastore sul posto, ed in quei pochi
anni in cui'lo si potè avere, egli ebbe
tanti centri da visitare, che Pescolanciano non potè mai godere di ima attività regolare e completa; eppure potei rendermi conto, anche nel culto da
me presieduto, che i simpatizzanti non
mancano! E da due anni, per complicazioni burocratiche sopravvenute, anche i culti già radi hanno dovuto essere sospesi! Ciò nondimeno il piccolo
gruppo di Valdesi rimane fedele al suo
posto e le stesse autorità locali ne dicono del bene. Oggi ancora, come nei
tempi antichi, i Valdesi devono sapere
star fedeli al loro posto e nella vita facile e, sopratutto, nelle difficoltà.
(continua) A. RIBET.
Padrino t Madrina
Vige sempre da noi la consuetudine
di dare ai bambini, all’atto del battesimo, il padrino e la madrina.
Nella cerchia dei parenti e degli
amici essi vengono a prender posto immediatamente dopo i genitori ed i
nonni, anche se non fanno parte della
famiglia. E’ perciò grande l’importanza
di questa antica istituzione.
Io penso sempre con affetto a quelli
che m’hanno tenuto a battesimo e che,
durante la mia fanciullezza ed adolescenza, si sono interessati di me con
amore. I loro regali tradizionali formano dei punti di riferimento nella nebulosa dèU’infanzia ed ancoi oggi sono
per me grati ricordi.
Ora che sono adulto considero sempre il mio padrino e la mia madrina
come persone alle quali sono unito in
modo speciale. E àé pure ci vediamo e
ci scriviamo ràTitìnèntè, ho sempre
avùto la certezza ch’egsi avrebbero assol^ verso di me ih compito dei geniferisse questi non fossero stati in grado
,di allevarmi ed^J educarmi. E' questo
pensiero me li fa sentire vicini al mio
cuore. <: ■
Ma, devo ben confessarlo, questa
stima e questo affetto non sarebbero
nati e cresciuti ifi me se il mio padrino
e la mia madrina non fossero buoni
Valdesi, onesti e probi nella vita privata è sociale, zelanti nella chiesa. E
pongo questa domanda: se i miei genitori avessero avuto la malaugurata idea
di darmi per padrino e madrina persone scelte fra gli amici di altra fede
religiosa o indifferenti nelle cose di
Dio, potrebbe esistere fra di noi questo reciproco profondo affetto?
Evidentemente no. E se essi avessero dovuto, per disgrazie accorse alla
mia famiglia, occuparsi della mia educazione religiosa, conformemente alle
promesse fatte al' battesimo, come
avrebbero assolto il loro compito?
E’ chiaro — è a questo punto che
volevo giungere — che un padrino ed"
una madrina cattolici non possono, per
la contraddizione che noi consente, far
le veci dei genitori valdesi nella educazione del figlioccio. La differenza di
religione può portare a degli inconvenienti anche molto gravi. •
Non è neppure confórme al buon
senso e a rettitudine e serietà cristiana
di esigere da carolici la promessa di
.’educare evangelicamente il figlioccio.
Ciò nonostante, in conseguenza della
infiltrazione cattolica alle Valli e della
dispersione dei Valdesi verso il piano,
e delle mutate condizioni sociali, i casi
di padrino o madrina cattolici si fanno
sempre più frequenti.
Io credo che i signori Pastori dovrebbero illuminare i fedeli sulla portata
degli impegni presi da tutti quelli che
presentano bambini al santo Battesimo
e fare opera di persuasione, e se necessario, rifiutarsi anche di permettere '
che dei cattolici facciano delle pro
messe di cui essi non possono valutarie
l’importanza e che in coscienza non pos-+
sono fare. j
Si tratta anche della dignità del sacramento del Battesimo. E si tratta so-».»
pratutto della felicità avvenire del bat-.,
tezzando.
Un battesimo misto è come un matrimonio misto, e tutto ciò che è misto
non deve piacere a noi Valdesi, amanti
come siamo delle posizioni chiare, de-,
siderosi che nelle nostre famiglie e
nelle nostre chiese non venga meno,
per influenze di vario genere, la com- ■
pattezza spirituale, determinata dalla "
comunione dei sentimenti religiosi, base
della coiicordia famihare.
Paorbrintager.
Parenti Peeeatori
Le belle famiglie d’un tempo, che
vantavano una specie di aristocrazia
morale e religiosa in tutti i loro componenti vicini e lontani e presso le
quali si poteva dire che certi peccati
fossero sconosciuti ed insospettabili
sono ormai un mito.
Non esiste quasi più famiglia, neppur
fra noi, che non debba noverare anche nella cerchia dei parenti prossimi,
un figliuol prodigo.
Si dice che una volta non fosse così,^
ma, quantunque in quel tempo beato
non fossimo ancor nati, ne dubitiamo
un poco, perchè la zizzania, come appare dall’Evangelo, è cresciuta commista al grano buono fin dal tempo di
Gesù. Il nostro scopo, ad ogni modo,
non è quello di versare qualche sterile
lacrimuccia su questo stato di cose, nè
di predicare una crociata contro i parenti peccatori.
♦ ♦ ♦
Dobbiamo tutti ammettere, però, che
essi esercitano una influenza sfavorevole sulla nostra attività religiosa.
ti ■■ ■ ■
Come si fa a predicar l’Ev^geio.e^a
svolgere qualche attività . nella. Chies^;
quando un nostro congiunto, mena
scandalosa? Perciò, non è raro il ca^
di diaconi ed anziani che, col cuore
rotto, inviano le loro dimissioni al
concistoro perchè un figliuol prodigo ha
disonorato la casa. Oppure, si tratta di
parenti ricchi dai quali dobbiamo dipendere un poco, essi han dato scandalo alla chiesa e noi, sforzandoci di
tenere il piede in due staffe, facciamo
buon viso ad entrambi. Altrove ancora son credenti pieni di zelo e di
fuoco sacro i quali vorrebbero predicare a destra ed a manca contro la rilassatezza dei costumi morali e della
fede; ma come si fa a condannare la
mondanità quando son mondani tutti
i nostri parenti?
L opinione pubblica non tollera di
sentir la predica da coloro che han dei
parenti peccatori e così molte e molte
voci che dovrebbero annunziare l’Evangelo e predicare il Regnò di Dio,
tacciono. Di qui, un grande rallentamento in tutta la nostra attività religiosa collettiva: l’Opera del Signore intesa come predicazione dell’Evangelo,
è tutta quanta affidata alla parola 'ed
alla testimonianza dei suoi servitori;
ma se costoro tacciono, come potrà
essa affermarsi e progredire? C’è forse
da meravigliarsi se tutte quelle riserve
meravigliose di fede, che sono innegabilmente nelle nostre Valli, fanno così
poco sentire il loro peso nella vita della
comunità, e se la luce del candelliere
valdese, invece di proiettarsi lontano
come quella di un faro ultra potente,
somiglia a quella di un lucignolo fumante?
La direzione da prendere, qui, appare evidente: non è quella dei parenti
peccatori, bensì quella dei viventi
quanto alla fede.
, Inutile infierire dietro alle spalle di
coloro che son caduti; la loro è
una disgrazia come tante ne cela
' la vita, il peccato prepara loro per
più tardi, chissà quali sofferenze... Ricacciate in gola le parole del vostro
disprezzo perchè il disprezzo non ha
mai convertito nessuno; abbiate compassione così come l’ebbe Gesù!
D’altronde, non è ai parenti peccatori
che il Signore domanda di compiere
l’opera sua.
L’azione compete a coloro che son viventi quanto alla fede. Son dessi che
si debbono ridestare alfine dal loro
lungo torpore per far riecheggiare per
tutte le Valli le parole della fede, dell’intransigenza dei costumi, dello zelo
ardente per l’opera del Signore. Son
essi che debbon far diventare le nostre Valli ciò che dovrebbero essere e,
purtroppo, non sono; che debbon riaprire le bocche troppo a lungo mute e
far squillare le voci, fatte fioche pel
lungo silenzio...
— Ma, e i parenti peccatori?
Essi non possono e non dovranno
mai turarci la bocca. Diremo a loro
stessi, per primi, ciò che la nostra coscienza c’impone. Separeremo, se occorre, la nostra responsabilità dalla
loro, ma continueremo sempre più e
sempre meglio a servire il Signore... E
se questo servizio ci priverà dell’aiuto
dei parenti ricchi, affronteremo anche
la miseria, aspettando che il Signore
ci dia altrimenti ciò di cui abbiamo bisogno; e se, per esser fedeli al
Signore, dovremo disapprovare pubblicamente la condotta di un fratello, lo
faremo con tristezza, ma senza esitazione; e se ciò attirerà su noi lo scherno,
della gente, sopporteremo lo scherno
piuttosto che rinchiuderci nel silenzio...
Ma il mondo non potrà ridere a lungo
di un padre che, dopo aver rinnegato il
figlio apostata, continua col cuore irrimediabilmente spezzato a servire il Signore nella sua Chiesa.
^'iCor^gi(^,.,éoraggio Fratelli Valdesi!
■ ' Gh se Io c^m^ciamo il calvario di tante
^.'^^ime chè vorrebbero servire il Signor e con zelo ardente, ma che ne son
trattenute dal pensiero « di ciò ch’è ac
caduto », della profonda ferita che uno
scandalo ha infarto all’onore della famiglia... Nulla vi può chiudere la bocca
nè fermare il braccio. Il Signore anzitutto! Anche se le lacrime grondan dagli occhi ed il sangue scorre dalle ferite del cuore, anche se i capelli sono
imbiancati sotto i colpi delle tragedie
familiari, non possiamo rallentare il
passo, dobbiamo servire il Signore.
Il Signore anzitutto!
ENRICO GEYMET.
fs
CROM/ICZl VALDESE
LUSERNA SAN GIOVANNI. Sabato
mattina, 25 Maggio, è stato benedetto,
nel nostro Tempio, il matrimonio del
sig. Grand Daniele, di Villar Pellice,
colla sig.na Prassuit Margherita, di qui.
Agli sposi i nostri sinceri auguri.
— Nel pomeriggio si sono svolti, con
larga partecipazione di parenti ed
amici, i funerali della nostra sorella
sig.ra Rivoira Rosina vedova Ricca, deceduta ai Marauda, dopo penosa malattia, all’età di anni 69.
Ai figli in lutto ed ai parenti, le nostre sentite condoglianze.
PERRERO-MANIGLIA. Domenica 19
Maggio, nell’assenza del Pastore, i due
culti furono presieduti dall’evangelista
sig. Gustavo Bert, di San Germano,
sempre pronto a salire sin qui per predicare la Parola di Dio. Lo ringraziamo
molto caldamente.
— La Domenica della Madre fu celebrata Domenica 26 Maggio, con la partecipazione al culto di numerose madri
e degli allievi delle Scuole domenicali.
La colletta per gli Orfanotrofi ha dato
un buon risultato.
— Il 16 Maggio fu celebrato iÌ "matrimonio di Troh Francesco Enrico, di
Villasecca Superiore, con Poèt Emma,
del Clutes. Il 25, quello di Poèt Eraldo,
della Roccia, con Poèt Clementina, delle
Grangette.
— Sono stati presentati al S. Battesimo Pons Elmo di Attilio e di Ribet
Celina (Baissa), e Ghigo Arturo Felice
di Alessandro e di Tessore Margherita
(Eirassa).
POMAReTTO. Domenica scorsa, nel
pomeriggio, in una atmosfera veramente familiare, e perciò assai gradita,
si è svolta la festa delle nostre Unioni
delle Madri in occasione della chiusura
della loro attività per quest’anno. Gli
applausi tributati ai piccoli attori, il
palese compiacimento per i canti innalzati con fervore da una schiera di fanciulli, l’onore fatto alla tradizionale
tazza di tè assai ben guarnita quest’anno, grazie alla generosità di una
mamma che ha saputo andare incontro
ai gusti dei piccoli e dei grandi, hanno
dimostrato quanto la festicciuola sia
stata apprezzata. Rivolgiamo uno speciale ringraziamento alla signora Mathieu ed alla sig.na Adele Pons, all’attività delle quali è dovuta la buona
riuscita della festa.
— E’ stato presentato al S. Battesimo Baret Italo Giulio di Adolfo e di
Chambon Celina (Girp di Pomaretto).
Su di lui domandiamo a Dio di fare riposare la Sua grazia.
—■ Domaiica prossima, 2 Giugno corrente, i membri di Chiesa si costituiranno, D. V., in assemblea, per la lettura della Relazione morale e finanziaria per, l’anno testé decorso e per la
elezione dei delegati alla prossima Conferenza ed al Sinodo, nonché per quella
di nuovi anziani e diaconi o per la rielezione di quelli scaduti, a tenore dell’art. 159 dei nostri Regolamenti. Tutti
dovrebbero sentire il dovere ed il privilegio di essere presenti.
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L’ECD DELLE VALLI VALDESI ,’v > '
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FRALI. Ottimamente frequentato è
statoci 11 nostjro , culto > dell’Ascensione,
malgrado il tempo pessimo, e buona è
stata la partecipazione ai due servizi!
di Santa Cena di Pentecoste.
— L’assemblea elettorale della nostra
Chiesa, convocata per la Domenica di
Pentecoste, ha rieletto i signori Enrico
Grill, Alberto Rostan e Francesco Pascal a anziani dei quartieri di Orgere,
•Pomieri e Villa.
— Quest’anno abbiamo celebrato la
Festa della Madre la Domenica 19 Maggio: al mattino, culto con la presenza
di numerose sorelle, e distribuzione di
fiori; nel porneriggio, un’ottantina di
madri e di giovanotte, comprese le catecumene arrimesse in Chiesa quest’anno, si ritrovarono ancora nel Tempio dove, dopo la parte religiosa, dei
bambini cantano e delle unioniste recitano; quindi ci rechiamo nell’aula delle
nostre attività per la terza parte e dove
< una nonna ci dice ancora una bella
poesia.
— Ringraziamo lo studente sig. Felice Canal, della Società Missionaria
« Pra del Torno », di aver presieduto la
nostra Scuola domenicale ed il nostro
t culto della Domenica 28 Aprile.
— Rinnoviamo i nostri ringrazia- menti al pastore di Prarostino sig. Bert
il quale, colla Signora ed un gruppo
della sua gioventù, ci ha fatto una gradita visita ed ha presieduto il nostro
culto la Domenica 26 Maggio.
— Alla lista dei sottoscrittori per le
riparazioni del nostro Tempio dobbiamo aggiungere, riconoscenti, i nomi dei
signori Oreste Pascal, Ghigo (per la seconda volta); Augusto Balma, Indiritti;
Francesco Pascal, anziano. Villa; Edmondo Grill, Pomieri. Grazie,
PRAMOLLO. La Domenica 5 Maggio, la nostra Unione delle Madri, a
. conclusione della ^ua attività, si è recata a visitare l’Unione di S. Secondo.
Partita da Pramollo di buon mattino,
la numerosa còmitiva è scesa , in autobus a Pinerolo per assistere al culto ed
alla Festa della Madre. Nel pomeriggio, a S. Secondo, incontro con le Madri di famiglia di quell’unione, che avevano preparato un ricevimento veramente cordiale. Tutti i presenti conservano un ottimo ricordo della bella giornata, ed il nostro desiderio più vivo è
che l’Unione di S. Secondo salga presto a Pramollo per restituirci la visita
e per trascorrere ancora insieme qualche bel momento.
— Sabato, 18 u. s., è stato celebrato
il matrimonio di Rico Travers (Bosi),
con Elsa Long (Rivoire). La cerimonia è
stata presieduta dal pastore dott. Oreste Peyronel. Formuliamo per gli sposi
i nostri sinceri, cristiani auguri.
— Il culto della Domenica 19 Maggio è stato presieduto dal pastore di
Rorà, sig. Enrico Geymet, segretario
della Commissione Distrettuale: lo ringraziamo vivamente per il suo buon
messaggio.
Ha quindi avuto luogo l’assemblea
elettorale, che ha approvato all’unanimità la decisione presa dalla Ven. Tavola tempo fa, e che per varie ragioni
non era ancora stata ratificata. Risulta
perciò eletto come pastore titolare
della nostra parrocchia il sig. Paolo
Marauda.
— Domenica scorsa, 26 u. s., il ViceModeratore, presidente della Commissione Distrettuale, ha proceduto, mediante un culto solenne, all’insediamento ufficiale del nostro nuovo conduttore spirituale.
— Apprendiamo in questo momento
con vivo dolore, la partenza per la patria celeste del nostro fratello Giovanni
Sappé, del quartiere dei Pellenchi. Egli
lascia alla sua numerosa famiglia l’esempio d’una vita cristiana. Esprimiamo alle persone colpite da questo lutto
la nostra profonda simpatia.
Il funerale ha avuto luogo Martedì
mattina, alle ore 10.
SAN GERMANO CHISONE. L’Assemblea di Chiesa per l’elezione dei delegati al Sinodo e alla Conferenza Distrettuale è convocata per Domenica
prossima, 2 Giugno, subito dopo il
culto.
— La gita di chiusura della Scuola
Domenicale con meta a S. Bartolomeo
e Roccapiatta sì effettuerà, a Dio piacendo, la stessa Domeaiica.
La partenza da Villa è fissata per le
ore 7.45.
VILLAR PELLICE. La Festa della
Madre è stata celebrata Domenica pomeriggio, 19 corrente, con una simpatica riunione femminile nei locali delle
attività della chiesa. Le bimbe dell’Unione Cadetta, pazientemente istruite
dalle loro tre giovani dirigenti, offersero alle Mamme una bella festicciuola
di recite e dì canti. Con questa riunione
le attività femminili, che poche settimane addietro avevano avuto la grande
gioia di ricevere la visita incoraggiatrice di una fedele amica, la signorina
Marta Turin, hanno chiuso la loro attività.
— Visita. La mattina dì quella stessa
Domenica, i fedeli della Casa del Signore avevano avuto la lieta sorpresa di
ascoltare un forte messaggio del pastore sig. R. Nisbet, venuto a trovarci
nella sua qualità di direttore della
Casa Valdese delle Diaconesse. La rotonda somma raccolta in favore di questa Opera ha espresso in modo tangibile al caro visitatore i nostri sentimenti grati e solidali.
— Nozze. Il 25 corrente, nel Tempio,
bellamente ornato di fiori, a cura dì un
gruppo di giovaiii unioniste, abbiamo
celebrato, alla presenza di un rallegrante uditorio di parenti ed amici, il
matrimonio di Alfredo Timoteo Dalmas
fu Giacomo, del Teynaud, con la sig.na
Anna Maria Michelin-Salomon (Palavas), dei Garniers. Rinnoviamo agli
sposi i nostri auguri di felice, cristiana
vita coniugale.
— Impressioni. Un pìccolo miglioramento sembra manifestarsi nella frequentazione dei nostri culti domenicali
ed anche nella generosità di qualche
contribuzione per l’opera della Chiesa.
Oh, quanto dovremmo sentirci più
uniti, nell’ora grave che volge, e
quanto più riconoscenti a Dio per
l’inapprezzabile privilegio di poterci
riunire in tutta tranquillità per pregarlo e ricevere insieme le Sue Grazie!
r. 7.
Niente di grave
Niente di grave, certamente; però,
tutto sommato, peccato!
Era un bel gruppetto di voci simpatiche; voci... nostre. Era già notte, e le
note sembravano alzarsi quasi più pure
nel cielo sereno; erano le vecchie canzoni nostalgiche della piccola patria,
dal ritmo lento, evocatore del rude
montanaro che ha il passo sicuro fra
gh abissi, lo sguardo ardito ma non
protervo, il cuore puro... canti di gioventù serena che sa le insidie, il fango
della valle, e ricerca, in alto, l’aria
pura dei ghiacciai...
Canti puri di un cuore puro...
Ed ecco una voce, del gruppo, comincia, e le altre seguono, un altro
canto, dalle risonanze strane, ritmi di
un altro mondo...
...Come le lucciole...
Le voci sono ora lontane, ed all’orecchio arriva solo, come un ritornello,
questo — lucciole. —
E che sono, queste lucciole?
A quanto dice il vocabolario, sono dei
coleotteri luminosi, prossimi parenti,
cugine germane dei maggiolini.
Ci sono dunque delle brave giovani
valdesi che cantano felici; Noi siamo
dei coleotteri, dei maggiolini, delle lucciole??!
Sta bene che sono dei coleotteri lu
Per il culto di
ì
élla
(Meditazioni preparate sui testi del Calendario Biblico della Chiesa Morava)
Lunedi
3
Lettura : Salmo 85
< Oual a voi quando tutti gli
uomini diranno bene di voi ».
S, Luca 6-26
fi*, Gli uomini hanno sempre avuto il
senso dell’amor proprio ma spesso lo
hanno avvilito pensando che esso dovesse coincidere coll’approvazione della
pubblica opinione. Ve ne sono stati tuttavia e non dei meno intelligenti, che
pur soffrendo per la incomprensione degli altri non hanno voluto abbandonare
il loro ideale: un Cristoforo Colombo
,e un Galileo Galilei. Nel campo religioso v’è Gesù, il quale invero non
amò che tutti dicessero bene di Lui
svolgendo la sua grande missione in
mezzo alla incomprensione e allodio
del mondo; così Egli insegnò ai suoi
a diffidare dell’umano giudizio incapace d’ergersi a giudice di ciò che
non conosce. Può avvenire infatti che il
mondo approvi ciò che Dio disapprova.
Scriveva un ragazzo credente; dammi
o Signore di non temere al mondo altri che te. Egli aveva imparato a mettere da parte l’umano giudizio, geloso
solo, del giudizio di Colui che investiga
i...c\iori!
j^Marfedl Lettura: Atti8; 14-25
« Io sono la vite voi siete i
tralci. Colui che dimora in me
e nel quale io dimoro porta
molto frutto ».
S. Giovanni 15: 5
•J:'. . .
L’uomo, ■ creato all’immagine di Dio,
era destinato ad essere sempre in comunione con l’Eterno, ma il peccato
impossessatosi di lui gli ha fatto perdere quell’alto privilegio e così gli ha
tolto la vita. L’anima di cui l’uomo è
in possesso è però come una cerva assetata che cerca il suo Dio, fonte della
vita, mentre sente che una tal sete
nessuna fonte altra la può dissetare,
t Gesù che è venuto per salvare quello
che periva può riallacciare alla vita
quell’anima se essa per fede si unisce
a Cristo che identificò se stesso nella
Vita. Mettendosi a contatto col Cristo
di Dio, da Lui, come il tralcio della
vite, riceve quella linfa vitale, riprende quella vita il di cuijrutto fatto di
santità e di giustizia rallegra veramente
t il cuore dell’uomo e lo fa grato all’E^ terno per avergli ridato la vita in
' Gesù.
Mercoledì
5
Lettura : Atti 8: 26 40
» Andate per tutto il mondo
e predicate l’Evangelo ad ogni
creatura «. 5. Marco 16; Ig
L’Evangelo ad ogni creatura. .Ecco il
programma che Cristo affida ai discepoli. La buona novella è per ogni creatura, come ogni creatura trova nella
buona novella pace, perdono, gioia, il
motivo stesso di vivere e di donarsi. I
discepoli misero in pratica con l’aiuto di
Dio il mandato ricevuto; la loro opera
non risultò un fallimento, se diede inizio alla Chiesa che trionfò sulle strapotenti forze del paganesimo. In ogni
i tempo l’ordine del Maestro è un mandato rivolto al discepolo, il quale conscio di tutte le sue debolezze deve però
pensare che grande è il mandato e più
I grande ancora Colui che glielo rivolge.
; Ma sei tu un discepolo? Uno che sente
I d’aver bisogno del Maestro? E la Buccina Novella illumina essa il tuo sen,; tiero, rinnova essa la tua vita? Se sì,
non ti spaventi l’arditezza del compito
di annunziarla ad ogni creatura. Tu lo
assolverai perchè è Luì che ti manda.
Nell’ora dello sconforto ti rianimi la
sua promessa: Io sono con voi tutti i
I giorni.
Giovedì
Lettura : Atti 9:1-9
< Se questo disegno o questa^
opera è dagli uomini sarà distrutta ; ma se è da Dio, voi non
li potrete distruggere, se non\
volete trovarvi a combattere anche contro Dio » ,
“ A tti 5 ; 38 39
Molti hanno esaltato il senso pratico
e il santo principio della tolleranza cui
conducono queste parole.-Tolleranza in
materia religiosa che consiste nel lasciare ai fatti di dimostrare la bontà
del principio. Gesù lo dice mediante
il’immagine dell’albero che se è buono
dà frutti buoni. Gamaliele, l’esaltatpre
del principio della tolleranza, in definitiva non dice nulla di nuovo nè di
originale. Se détto principio ad esempio
si applicasse alla decisione per l’Evangelo, che l’anima è cosi tarda a prendere, esso costituirebbe la pietra d’intoppo, sarebbe come il consiglio dell’attesa là dove urge prontezza e ardore.
Guai se i primi cristiani avessero atteso il trionfo del Cristo e dell’Evangelo per decidersi; cristiani non ve ne
sarebbero mai stati. Là politica dell’atr
tesa non è quella del Regno di Dio.
Ricordiamoci degli Apostoli; essi sanno
che l’intrapresa loro era quella di Dio
e sono più savi di tutti i Gamalieli.
Venerdì
7
Lettura : Atti 9 : 10-21
< Chiunque s’innalza sarà abbassato ; ma chi si abbassa sarà
innalzato ». S. Luca. 18 ; 14
Agli occhi di Dio è degno solo colui
che si sente indegno e come su terra
riarsa allora le ricchezze delle benedizioni di Dio scendono su queU’anima. •
Alla luce di questa verità che è im
assioma della vita cristiana, si possono
capire le parole di Gesù, conclusione
della parabola del fariseo e del pubblicano. Il primo nella sua cecità di
non sentirsi peccatore, come o più degli altri, e nella temeraria idea di aver
fatto quanto era in suo potere anche
più degli altri, calpesta il sentimento
della propria insufficienza che deriva
dal sentimento del peccato simulando
una sua propria giustizia. Diventa fìnanco millantatore dei beni ricevuti
come se non li avesse ricevuti.. C’è da.
domandarsi perchè allora andava in
Chiesa a pregare Iddio? E’ innalzato
invece il pubblicano che sente im reale
bisogno di Dio e lo invoca come il suo
unico rifugio, come il suo tutto quaggiù, e Dio che vede nel segreto gli dà
la ricompensa, egli ritorna a casa giustificato piuttosto che l’altro.
Sabato
II
taglierai
Lettura : Atti 9: 22-30
< Il vignauolo disse : lascialo
ancora quest’anno finché io l’abbia scalzato e concimato ; forse
darà frutto in avvenire se no lo
S. Luca 15 ; 8-9
Questa parola trovasi nella parabola
del fico sterile, la parabola rivolta aUa
nostra sterilità morale e spirituale.
Come non sentire che quell’albero che
ha soltanto foglie sei tu, cui Dio ha
dato di essere piantato nella sua vigna: la Chiesa ove sei educato, fin dulia
Scuola Domenicale. Se Dio ti dovesse
giudicare dal tuo operato, la sentenza
tu sai quale sarebbe, ma il Signore intercede per noi. Dunque noi sussistiamo
in virtù deila Sua misericordia, ma
siamo noi sicuri che questa misericordia ci possa salvare indefinitamente e
sempre? Lascialo e se non darà frutto
lo taglierai. La misericordia adunque
ha un limite mentre la volontà di ricuperare il tempo perduto deve essere
una realtà. Dalla Sua misericordia deve
rifiorire la nostra consacrazione.
G. CASTIGLIONE.
Domenica 7 Giugno
Leggere la meditazione in prima pagina
Lettura: Luca 14: 16-24.
minosi! e che certi visi variopinti si
prestano ottimamente a dei giuochi di
luce, a degli effetti luminosi impensati;
però, ecco...;
alla luce del sole, gli effetti scompaiono;
l’artiflzio appare;
e la lucciola non è più luminosa: è
soltanto un volgarissimo, comunissimo
e noiosissimo coleottero, prossimo parente, cugina germana dei maggiolini...
Il contadino, che ha il cuore sano e
la mente chiara, non ha eccessiva sim
patia per questo genere di animaletti;
preferisce, tutto sommato, l’ape che ha
un pungiglione, ma dà il miele...
Come dicevo cominciando: niente di
grave; però sognare « una casetta bianca, un picciol desco », e sentirsi svegliati da una voce dolce che vi canta:
siamo dei coleotteri, dei maggioEni,
delle lucciole...
ecco, è peccato! ^ CI.
r
4
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
•.sf.'-i—
Angrogna Pastore: Roberto Nisbet.
Angrogna (Serre) — Pastore : A. Deodato.
Bobbio Peìlice — Pastore : Alberto Ricca.
Luserna S. Giov. — Pastore : Lor. Rivoira.
Massello. — Pastore : Enrico Tron.
Penero — Pastore: Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pontaretto ~ Pastore : G. Mathieu.
Proli — Pastore: Lamy-Goisson.
Pramollo — Pastore Erra. Rostan.
Prarostino — Pastore Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore A. Janavel.
Rodoretto ~ Cand. TheoI, A. Genre.
Rorà — Pastore E. Geymet.
Germano Chisone — Pastore G. Bertìn.
Torre Pelllce — Pastore Giulio Tron.
Villar Pellice — Pastore Roberto Jahier.
Abbazia — «Chiesa di Cristo». Culto
alle ore 16. Pastore Valdo Vinay, da
Fiume.
Aosta — Chiesa: 11, Via Croce di Città
- C. Th. Neri Giampiccoli.
Barga (da Pisa).
^ori — Chiesa Valdese : Pastore A. Miscia - Via Tanzi, 33.
Bergamo — Chiesa: Viale Vitt. Èm., 4
-Pastore Arn. Comba, Viale Vitt. Em.59.
Biella -- Chiesa: Piazza Funicolare Culto la 1“, 3* e 5“ Domenica del mese
(da Ivrea).
Bordighera — Chiesa ai Piani di Vallecrosia - Pastore Davide Pons - Istituto Valdese - Piani di Vallecrosia.
Borrellò (da Carunchio).
Brescia — Chiesa : Via dei Mille 4 - Pastore Rob. Comba, ivi.
Brindisi —Chiesa ; Via Congregazione
(da Taranto).
Caltanissetta — Chiesa : Via Maida, 19.
Campobasso (da S. Giacomo).
Carema — Scuola Valdese.
Carunchio — Chiesa - Pastore L. Naso.
Castelvenere — (da Napoli).
Catania Chiesa: Via Naumachia, 20
- Pastore T. Balma, ivi.
Cerignola — Chiesa - Via Regina Margherita, 17 - Pastore E. Pascal.
Como — Chiesa : Via Rusconi, 9 - Pastore Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze — Chiesa - C. Th. Lo Bue.
Corato — Chiesa: Corso Mazzini, 27 da (Bari).
Courmayeur — Chiesa (da Aosta).
Felonica Po — Cand. Theol. E. Corsani.
Firenze — Chiese: Via Serragli, 51 - Pastore Emilio Corsani — Via Manzoni, 21
- Pastore Tullio Vinay.
Fiume — Chiesa : 6 e 8 Via Pascoli ;
(Culto ore 10) - Pastore Valdo Vinay
presso Sig. Wiltsch, Via Baccich, 5.
Forano — Pastore A. Alessio.
Genova — Via Assarotti - Pastore F.
Peyronel, Via Curtatone, 2.
Grottaglie (da Taranto).
Grotte (Agrigento) (da Palermo).
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5 - Pastore
. Arturo Vinay, Casa Pavera, « Piazza
d'Armi.
La Maddalena (da Roma). > i
Lattano (da Taranto).
Livorno — Chiesa: Via G. Verdi, 3 Pastore: A. Ribet, ivi.
Lucca - Via G. Tassi, 18 (da Pisa).
Mantova — Via Bacchio, 5.
Messina — Via Laudamo, Ì6 - Pastore
Seiffredo Colucci, ivi.
Milano — Piazza Missori, 3 - Pastore E.
Tron, jun. - Via Euripide, 9.
Napoli — Via Duomo, 275 - Pastore M.
Moreschini, Via Cimbri, 8.
New-York — Prima Chiesa Valdese 405, West41 st St — Culto principale
3,30 pom. - Pastore Pietro Griglio 30 West, 94 th Street.
Orsara di Puglia (da Cerignola).
Pachino.
Palermo — Via Spezio, 43 — Pastore :
V. Subilia, ivi.
Pescolanciano (da Carunchio).
Piani di Vallecrosia — Pastore : Davide
Pons, Istituto Femminile Valdese.
Piazza Armerina (da Catania).
Piedicavallo — Chiesa : Via Carlo Alberto
- 2* Domenica del mese (da Ivrea).
Piombino (da Livorno).
Pisa —- Chiesa : Via Derna, 15 — Pastore • Attilio Arias, Viale Giovanni
Pisano, 33.
Pont Canavese (da Ivrea).
Reggio Calabria — Chiesa Rione S.
Marco : Via Possidonia, 4 (da Messina).
Riesi — Pastore Carlo Gay.
Rio Marina (da Livorno).
Rocchenere (da Messina).
Roma — Chiesa di Via IV Novembre Pastore: V. Sommani, ivi — Chiesa
di Piazza Cavour - Pastore: Paolo
Bosio, Via Marianna Dionigi, 57.
Salle (da Carunchio).
Sampierdarena Chiesa: Via A. Cantoe, 16 — Pastore V. Panasela, Via
S.Bartolomeo del Fossato, 14/4.
San Giacomo degli Schiavoni — Evangelista G.'-Scarinci,
Sanremo — Chiesa: Via Roma — Pastore : G. Bonnet, ivi.
Lucia di Quistello (da Felonica).
"5. Maria di Licodia (da Catania).
^Schiavi (da Pescolanciano).
Siena — Chiesa : Via S. Dom., 5 - Past.
Em. E. Meynier (da Firenze).
Susa — Chiesa : Via Urnberto, 14 (da
Torre Pellice).
Taranto — Chiesa : Via Pupino, 16-20
(angolo Via F. Di Palma)— Pastore :
G. Castiglione, Via Crispi, 28.
Torino — Chiese : Corso Vittorio Emanuele, 23 e Corso Principe Oddone, 73
— Pastore : Elio Eynard, Via Pio V, 15.
Tramonti di Sopra (da Venezia).
Trieste — Chiesa : Via S. M. Maggiore
— Pastore : G. Del Pesco, P. della
Libertà, 5.
Venezia — Chiesa: Palazzo Cavagnis
(S. M. Formosa) — Pastore : Ernesto
Ayassot, ivi.
Verona — Chiesa : Via Duomo (angolo
Via Pigna) da Brescia.
Viering (da Aosta).
Vittoria — Pastore : Arturo Mingardi,
Via Garibaldi, 60.
Zurigo — Chiesa Evangelica di lingua
italiana (Waldenserwerk) - Bethaus
Wiedikon (Schlossgasse) — Pastore :
Alberto Fuhrmann, Steinstrasse, 28.
Addis Abeba (A. O. 1.) — Cav. Uff. Cap.
G. Bertinatti, Comando di Piazza.
Altri gruppi di fedeli sono regolarmente
visitati dai pastori delle Comunità vicine.
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5,27 1 ~ 7,15 9,54 12,51 16,54
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5,54 6,58 7.41 10,22 13,22 17,19
6,17 7,18 7,57 10,43 13,44 17,40
6,58 8,03 8,28 11,25 14,33 18,25
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18,30
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Torino p.
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1,19 5,33 7,11 8,44 12,29 14,05 17,52 18,41 19,30 21,11
1,39 5,57 7,34 8,59 12,43 14,27 18,16 19,32 19,48 21,29
6,19 7,58 9,11 13,02 14,46 18,37 ^ 20,06 ^ » 6,32 8,17 9,26 13,13 14,58 18,52 ^ 20,18 ^
6,36 8,21 9,30 13,17 15,02 18,56 j 20,22 >
1
(1) Feriale — (2) Festivo — (3) Al Lunedi.
Pinerolo p. 6,30 7,52 10,45 12,50 14,40 16,58 18,24 1 19,54
S. Germano > 6,59 8,19 11,10 13,10 15,07 17,24 18,50 20,18
Villar Perosa > 7,08 8,26 11,17 13,26 15,15 17,31 18,57 20,24
Perosa Argentina a. 7,a) 8,45 11,40 13,45 15,40 17,50 19,15 20,40
Ferrovia Elettrica PINEROLO-PEROSA ARGENTINA
Perosa Argentina p.
Villar Perosa »
S. Germano »
Pinerolo »
6,32 7,37 9,05 12,10 14,- 16,15 18,08 19,20
6,49 7,55 9,24 12,42 14,20 16,40 18,28 1Ò,36
6,59 8,02 9,31 12,49 14,27 16,47 18,36 19,42
7,24 8,30 9,55 13,15 15,05 17,14 19,- 20,07
(I) Festivo.
Autocorriera PINEROLO-ORBASSANO-TORINO.
'>1 GIORNI FERIALI.
Pinerolo Torino P- a. 6.03 7,15 7,25 8,37 9.- 10,13 11,18 12,31 13,18 14,30 17,23 18,41 18,51 20,05 21,01 -,- -,- 22,13 -,- Pinerolo Torino
Torino Pinerolo P- a. 6- 7,18 7.41 8,53 9,02 10,15 11,20 12,33 14,05 15,18 17,25 18,39 18,53 20,07 19,40 -,- -,- 20,54 -,- -,- Torino Pinerolo
GIORNI FESTIVI.
a. 6,33 7,46 7,55 9,08 9,23 10,36 11,18 12,31 13,18 14,30 17,48 19,01 19,12 20,25 21,- 22,13 22,56 —,- 0,08
p- a. 6,35 7,48 7,57 9,10 9,25 10,38 11,20 12,33 14,05 15,18 17,50 19,03 19,14 20,27 21,02 22,15 0.15 -,- 1,27 -,
Orario Automobile PEROSA-FENESTRELLE-PRAGELATO-SESTRlERE.
Perosa
Penestrelle
Pragelato
Sestriere
P- 9,- 19,30 -,_ Sestriere 1 p. —,— 16,15
9,40 20,10 -,- Pragelato 16,45
» 10,05 f — Fenestrelle » 5,40 17,15
a. 10,45 * — Perosa a. 6,20 17,50
(1) Venerdì, Sabato e Domenica.
Torre Pellice
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Bobbio Pellice
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1
a.
8,30
8,35
8,42
8,49
8,55
9
n,
11,05
11,12
11,19
11,24
11,30
15,15
15,20
15,27
15,34
15,39
15,45
19,05
19,10
19,17
19,24
19,29
19,35
PELLICE-BOBBIO PELLICE
I
Bobbio Pellice
Via Fourcia
Villar Pellice
Chabriols
S. Margherita
Torre Pellice
(1) Solo al Venerdì.
p. 6,30 7,15 12,- 17,30
» 6,35 7,20 12,05 17,35
» 6,41 7,26 12,11 17,41
» 6,48 7,33 12,18 17,49
» 6,56 7,41 12,25 17,55
fi. 7,- 7,45 12,30 18,—
Orario Automobile PEROSA ARGENTINA - PERRERO - FRALI
Perosa Argentina/?.
Perrero >
Prali a.
9,— 19,30 —
9,30 20,
10,20
Prali p.
Perrero »
Perosa Argentina a.
16,25
5,50 17,15
6,20 17,50
Orario Automobile SAN SECONDO - PINEROLO
Pinerolo
San Secondo
P
a.
7,50
8,05
1
11
11,15
18,25
18,40
San Secondo
Pinerolo
P
a.
7,
7,15
1
9,
9,15
18,
18,15
M
4
(1) AI Sabato.
1