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Prezzo Lifo 12
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aUo LXXVIII . N. 20
¿ TORRE PEÍ.LICE. 14 Maggio 1948
odivione m^abbonamento póstale - Î Orappo
ETTIMANALE DELLA
4'
/ dono
W
dello Spirilo ^anio
^
«hmSo
spiriio sovviene alla nosîra Aehótezza
PAOLO
VALDESI
CHIESA VALDESE
(ATTI APOSTOLICI II)
Lo Spirito di Dio, dato aBai Pentecoste, non è stato ritirato dai mondo, da allora. Se anche non si vedono
più 'le lingue di fuoco e non si ode più
suòho di vento impetuoso che sòf
Non si può leggere questo capitò^
^ degli diti Apostolici senza rimanerne
'sempre e di nuovo profondamente
: impressmiiati. E quando il nostro
^pensiero si volge, dalloi descrizione
'che la Bibbia ai dà delta prima Chiet
’ sa Cristiana della Pentecoste col suo
gelo, col suo ardore di testimoniafvfsai,
eolt'amore veio e profondo che regna tra i suoi membri, coi suoi se~
ygni e proiligi, alto spettacdAo che oggl qffiono le comunità che si recdamn' no del nome di Cristo, noi sentiamo
^ la grande differenza che intercorre
f tra queste e queÌla e ne proviamo un
itìinso <d viva umiliazione e di forte
„ nostalgia.
’ Ed allora una domanda si pone:
dobbin/no\ noi considerare questa, priI 'tnitiva Chiesa Cristiana come un idear
' le ormai lontano, irraggiungihi^, opl'pure c ¡urssibUe che questa primitiva
I? ^mdiziiane di fervore, di \fede, di m
nità, ai carità si rinnovi oggi per noi
e per le nostre Chiese?
' Cmchiamo di esaminare la questioyjie e risieindere a questa domanda.
'i*?- ■■
I
e jìersone radunate W/to Pentecoste ^
la casa di Gerusalemme non erano
diverse da noi oggi. Come noi, esse
sapevano molte cose riguardo a Gesù
Cristo. Gli Atti Apostolici, nella loro
sobrietà, ci ciicono che essi solevano
I’ radunai si nella sàia di sopra e parser
I vera/e in preghiera, imiti. Si direbhe che essi vivessero sopratutto allora
®. * dei I U-ordi di quanto^ Gesù aveva dep
I to e fatto quand’era in mezzo a loro;
e vivevano isolati dal mondo, in atter
sa. Conoscevano la resurrezione e Ì’at"
^ sùensiime del Signore, ma non ne a' vevcmo ancora pertamenite\ iiptesjo B
” significato pro^fondo ed attuale per
loro.
Anche le nostre comunità oggi datino Cimpressiione di vivere sopratutto
dei ricordi di quanto Gesù operava e
diceva quOnd’era nel mondo. Noi abbiamo imparato e sappiamo molte
cose, molti episodi riguardanti Gpsù;
nia forse non siamo ancora riusciti a
cogliere nella sua vera essenza tH messttggio rivoluzionario dell’Evangelo di
Cristo e troppo spesso in fondo pensiamo a Gesù come ad una~ specie (U
;}_^oe dèi passato che ha lasciato dolio
sè per bocca dei suoi disce¡wli una
dottrina sublime, com\e ad un martire la cui abnegazione ci riempie di
stupore e miche dì.... pietà, ma senza
afferrare pienamente il significato attuale della sua vita, dalla sua morte,
delle sua resurrezione ed ascensione
per noi e per la nostra vita di Oggi.
B questo appunto, rischia di rinchiusa dere le nostre Chiese in un isdktmervlopernicioso, in cui e.sse cedano alla
lentazioiic di vivere, assai comodar
mente del resto, in una atmosfera di
pietà spicciola ignorando che intorno
od esse vi è un mondo travagliato da
innumerevoli problemi, un mondo
che muore per mancanza di conoscenza di Dio e di Cristo,
ta; essi non parlano a vanvera, non
.sono in estasi o in rande» (!), ma
parlano di qualche cosa di bea preciso : diiite « grandi cose di Dio » e
rendono così la loro prima testimor
nianza cristiana di fronte al mondo
che non conosce Dio, Il miracolo è
dunpiuio: ta prima Chiesa Cristiana
è nata: essa è una Chiesa di testimoni
di Cristo sia con la pardia che, ctìfi
la vita; ed ipso facto essa diventa lo
strumento per cui altri uomini vengono afferrati dalla sua testimonianza
franca ed irresistibile ed 'entrano ad
ingrossarne le file.
L’opera dello Spirito Santo in quel
giorno si è manifestala proprio ùt
questo: nel rivelare, net far assimila^
lie per la fede a quel piccolo nucleo
di persone la grande opera deBa safivezza compiuta da Dio in Gesù Cristo per toro; net sospingere questi
¡Mimi credenti al^a gi'óìfosa tes/timot
nianza dii fronte al moiidoi di questa
salvezza, nel condurre aliai fede Ùt
Cristo, per mezzo di questa franca e
gioiosa testimonianza di poveri uomini, altre persone viventi fino cétora
senza speranza e senza Dio noi mondo,
, Prima, i cqnvenMi supOvami midte
cose di Gesù Cristo ; in seguito al dono dello Spirito Santo essi hanno IN
i Lo Spirito di Dio scendo su quel
- » primo gruppo radunato a GerusaìemcC We. Un rumore come dii xtento impe^ tuoso invade la casa della riunionìe,
lingue come di fuoco apptdono
® posa una su ciascuno ctei oortSAs ^nuti. Questi sono arme obbligati e
1^ sospirai i a parlare in altre Bnguet car
^ s ¡nte tutte daila moltitudine stuj^at
ed è prjoche ha trae
la loro vita
sigenza santa
uiisto il Sigrto
TESO a ” futio di
prio questo INTENDEt
sfermato U IcTO cuore
ed ha creato in loro
della testimonianza a
re. ' f
Questlo ci appare ancora evidente
nella persivia dell’A postolo Pietro.
Lo vediamo affrontare^ moltitudine
di dùlòrp che si beffgnp dei primi
cristiani, to udiamo àpcùsare i Giudei della morte di Cris^, il quale pelò è stato dato nelle li^o mani ’ ’ per
il determinaUn coirsiglm e per lai prescienza di Dio ” ; ma &4sto è vincitore e mediante la sua resurrezione, è
.‘iaiito in cielo ciìla destka di Dio; ed è
proprio quel crocifissi^ debole ed inginricuo e sbeffeggiaiiidagli uomini
ohe Dio ha fntir,, Cristo^.Signore! Sì:
veramente. Pietro tmn^ più il disce. olo che si scandalizza^ solo pensiero che Gesù poic.ss-c putrire anziché
trionfare e che ccrcai:i^lài difenderlo
con la sua spada e clàf lo" rirategaVa
ti^e volte: Pieiru è ord'ifB uomo nuovo, veramente nato seCimda volta perchè lo Spìrito l^guo di Dio gli
ha aperto il cuore e laigumte e gU ha
rivelato quell’Evangel^' che dimora
, anona aggi.Ìoi..som^k^i^Sidir.-fmAper tanta gente in,farcita di buon senso e di ragione umana.
Giovedì 27 maggio, nei Tempii di Torre Pellice e ai S. Ger_
mano avranno luogo le Teste di canto delle Scuole Domenicali.
I> R O G R a. Ifl .1*1 A :
Ore 10,— : Inizio delle Feste di canto nei templi ;
Ore 12,— ; Pranzo al sacco ;
Ore 14,30 : Canti e giochi all'aperto.
N.B. Si raccomanda di essere puntuali nei Templi all’ora indicata —
In caso di cattivo tèmpo lo manifestazione avrà luògo ugualmente, e per il
pranzo sarò indicato il giorno stesso il luogo — 11 pubblico è cordialmente
invitato.
Per la Commissione Canto Sacro: JE. AIAIE
fla, ¿o Spirito di Dio è vìvente ed operante «incoro .oggi netta Chiesa che
vive nel mondo. La sua opera non
è solo una probabilità, una possibii/ità, una eventualità, ma una luminosa certezza. In che cosa consiste ancora oggi la sua opera? Essa consiste
ancora, come alla Pentecostèi, nelPaprire il cuore degli uomini onde essi
non si conientirto di sapere motte cose in Gesù Cristo' e magari di conloscet
re a memoria la loro Bibbia, raioi onde essi, mediante ed attraverso la loro Bibbia INTENDANO veramiente a
sidvezzm il messaggio deWEvangelo e
ne vengane sospinti di conseguenza
.mila via detta frartea e fedele testimonianza giornaliera nel moruM., Come ai due discepoli suBa via di Em'
maus giti occhi si aprirono ed il cuo
re cominciò ad ardere in seguito alta
presenza del Signore accanto a Ipro,
così io Spirito Santo può solo rendere palpitante di vita e di attualità la
ietterà di per sè morta della Scrittura e per mezzo di essa vivificahe oggi
icncora la Chiesa che porta U nome di
Cristo.
li mio, vero ” vicario di Crista
.mila terra” è lo Spirito Santo: esso
.solo -è ìmfallMbUe veramente, perchè
ci giiitla. in tutta Iqjverità (Giov.
13) riveìaniÌoci appieno il Cristo deBa
Scrittura, facendoci vivere la nostra
vita veramente ” in Cristo ”, fondata
sulla Sua. grazia. In tal modo, soh
tanlo ed esclusivamente lo Spirito
Santo è l’artefice della nostra ’’nuova nascila” senza la quale non è pos.sibite in alcun modo all’uomo di entrare nel Regno di Dici.
confusione come è il nostro di ogffi,
può cedere alBo smarrimento od essere tentata di rinchiudersi in un comodo ed ipocrita ” splendido isolar
mento ”,
Oggi il mondo, àmm forse neppure saperlo, ha un bisogno straordinitriamente pressante: queBo di avere
nel suo seno una Chiesa non vùiettte
di tradizioni-umane e di altre cose dB
questo genere, ma una Chiesa viv&ite nel e per il Signore, una Chiesa
pulsante di vita e di fervore, una chier
sa che sappia riflettere, testimoniandone in ogni occasione, la carità stessa di Cristo che amò sino aBa fine.
Possiamo essere questa Chiesa se e
quando le Spirito di Dio ci farà rivivere, rinascere con la Sua potenza. E
allora, anziché fare lunghe e dptte dissertazioni SU lo Spirito Santo, una cosa urge e deve essere fatta da
tutti cdloro che amano lai Chiesa e
soffrono sinceramente di vederla copi
timida e pavida e simile al inondo incredulo: chiedere, chiedere ancora e
Sempre a Dio il dono dellb Spirito
Santo vivificatore. Egli risponderà:
ne abbiamo la promessa: ” se voi che
siete malvagi sapete dare buoni doni
ai vostri figliuoli, quanto più U Padre vostro Celeste darà Egli J|o ,S5piirito Santo a coloro che glielo domandano ” (Luca II; 13).
E. Alme
IÜ
Mirstit di
Quelle flamme à noe fronts l’oTè
gilè réfractaire à brûlé?
Quel mystère, à travers nos lOurdia
vatsaeuax d© terre révélé?
IV
II profeta Ezechiele, al capo trenti ytt esimo del suo libro ci descrive l’opera dèlio Spirito di Dio il qfude con
la sua potenza trasforrua le ossa disseccate sparse in una valle in un esercito grandissimo di veri credmtl.,
Questo miracolo può verificarsi oggi
anche per le nostre Chiese, per la
Chiesa di Cristo ia quale, di fronte
ad un mondo pieno di peccato e eh
—iTinimszTrrr~TiiirunMiiam'ir 11 «■«■■■■■■■
Mais je n’ai reconntt qu’aux cendres yiu’il me laisse après lui
L’éclair de l’Esp|r|it Saint consumant l’oinbr© épaisse de ma nuit...
Fais que je sois. Seigneur, cette
cendre, et la trace de ton feu,
— nia vie anéantie aux torches d|e
la grâce, oh! mon EHeu.
Dedicato agli amici d’Italia, in cor
munione di spiriti con la Chiesa' deh
le VaUi Valdesi.
Bordeaux, 6 aprile 1948.
SIMONNE CONDEMINE.
«Iddio è Spirito». E. noi, esseri in. parte spkiitaali ma anclhe in patte oamali,
ora « vediamo come in uno specchio, in
modo oscuro », conosciamo soltanto et in
■parte )). Ma la Sacra ScirtUura, mediante simboli, paragonn, ■sim'iliitudini, ci ar
iuta a sempre meglio comprendere. Così, troviamo m essa ben cinque simboli
dello Spili ito Santo. Ed ognuno di essi
Oa un d'uipiliiice aspetto.
1 SIMBOLI DELLO SPIRITO SANTO
I
L’acqua
a) E’ simibolo di puiriiiìcazione. E’ il
siigriiilicato del ,Ba|ttesimo. M'enitir© 1
sangue ledeuLoie ci lava dai peccati comjTiiessi, lo Spirito Santo ci purifica la coscienza ed d cuore, ci fa sempre migilior
ri.
b) Lo Spirito inizia in noi una vita
nuovia. E|' ilaunuova nascita)), che fa
di noi dèlie nnuove creature)). E’ ili mar
ni'festarsi d’iina vita spiritualle floirida>
abbondante, come « una fonte d’acqua
che scaturisce in vita ©tema ». Vita che
si espande con azione benefica su quelli
coi quali veniamo in contatto. « Fiumi
d’acqua viva » sgorgano dail seno ddl
credente. Perchè lo Spirito fa di noi degli 'istiumenti di vita per gli
la purificazione. Ciò che l’acqua non può
fare, lo fa il fuoco. Ci vuole ili' fuoco per
liberane il metallo dalle scorie. Così, lo
Sipiriito Santo compie in noi l’azione Cr
nergiica cèlla quale siam liberati dai tanti eiemenibi iimpuri che c’iinpediscono di
brillare di luioe .purissima e di valorizzare i talenti che ci sono affidaiti.
b) 11 fuoco è anche luce e calore, dinamismo. Lo Spirito ci ainiitna di santo eir
dorè per tiutto ciò che è manifestaziione
di vita divina. Fuoco Consumante che oi
fa tesibimoni ed: apostoli della Verità e
del Bene. lE come qualsiaaii mezzo di
locomozione agisce mediante un processo da combustione, così è sempre lo Spinto ciré ci spinge aill’azione pel trionifo
della Verità e dteil Bene.
mo gli effetti. Grande è la sua forza :
può abbattere gro6si alberi secolari...
Immagine della potenza dello Spirito di
Dio, alla quale nulla può resistere. Di
codesta energia è fatto partecipe chi è
animato dallo Spirito Santo: esso è in
grado di superare i maggiori ostacoli.
Sapienza celeste che ci orlenita attraverso le tenebre, consacrandooi sempre
più completamente a Dio, inteosificanr
do la nostra comumione con Lui , di luce
in luce, verso la pienezza della luce, al
«ospetto di Dio.
V - Il suggello
IV - L’olio
■m
III - Il vento
Il " il fuoco
a) L’aoqtM ed il fuoco son fra loro nemici. Eppure, tutFe due simboleggiano
a) Come in fisica il Vento è un elemento invisibile, imponderabile, di cui
udiamo il rumore ma ignorianio il punto
di parlJenza e quello d’arrivo, così é —
dice Gesù — a così è di chiunque è nar
to dallo Spirito». Processo misterioso,
eppure reale.
b) Se non vediamo il vento, ne vedia
a) Ne ir Antico patto, l’olio rii spargeva sul capo dei re, dei profeti e dei sacerdoti, qual segno du cousacraziione.
Gesù riunendo in Sè il triplice ufficio di
re, profeta e sacerdote, è il Cristo, il
Messia, TUnh per eccellenza. Alla
Sua volta, Egli com'uniica l’Tinzione conr
sacrante ai Suoi seguaci d’ogni tempo.
Lo Sipirito ci unge, cioè oi consacm al
Signore.
b) Giovanni dice ai credenti : « Voi
avete l’unzione dal' Santo (comunicatavi
da Cristo), e conoscete ogni cosa... L’unzione Sua v’insegnerà ogni cosa ». E’ il
compimento della promessa dii Gesù:
« Lo Spirito della verità vi guidlerà in
tutta la verità ». Lo Spirito ’Santo c’inspira la mente, la cosciemea, il cuoce.
a) Una vita del tutto trasformata dallo
Spirito di Dio reca un’improintB. La si
distingue per le sue qualità morali e spb
rituali. Il vero credente ha un modo dii vir
vere superiore. Si vede che se non
ha ancora ra^iunto la saintità, egli segue f edelmente la via che ad essa conr
duce.
b) Egli stiesso, il credente, sente in
sè una soave certezza. Egli sa di non
appartenere più .nè a sè stesso nè al
mondo. Cdl dono dello Spirito Suo, Dio
lo ha suggellato perchè Suo. E’ una testimonianza reciproca ed unanime. «Voi
avete ricevuto lo Spirito d’adozione,
per il quale gridiamo Abba ! Padre 1 Lo
stesso Spinto attesta insieme col nostro
spirito, che siamo figliuoli di Dio ». Siamo suggellati dà Dio per tutta FetemL
tà.
L’impronta dello Spirito Santo non ri
cancelli mai' in no* !
0. Bertinattl
.J
2
EN VUE
Ce qui se poisse eu Eorope ,vu des
Etats Unis, permet à un Eotropéeni dje
se faire une idjéte plus claire die l’ensemble des événements, grâce au«recul dans lie temps et l’espace.
^ C’eet d’id que l’on peut mieux suivre les progrès diu mouvement oécur
mémque en Europei, dans ces derr
nières années. Je lUe suivrai pas la
presse religieuBe d’ici qui en général
en parle assets peu; je me baserai sur
le témoignage oje deux professeurs
laiques; le prof. Henry P. van Dusen et le D.r Kennetb bcott Latôuret
te, tous dieux historiens appréciés.
A leur avis, l’oecuménicdté a fait de
réels progrès, sms et constants —
péniblement pendant la guerre, plus
rapides en ces deiniecs temps. — Le
cèntre du mouvement oecuménique a
été et est encore la villei de Calvin.
C’est à Genève que se sont concentrées les ddféientes initiatives et o^rganisations: le Bureau international
d’eentraide aux Egüses, le Secours et
la reconstruction chrétienne, l’aide
aux étudiants, aux orphelins des missionnaires, aux évacués etc. Genève
est aussi le siège européen dki Conseil
Mondial des Eglises (World Council
of Churches amôrioain) gui a déjà
réussi en très peu d’années à grouper
partenir a une communauté mondîa>le: ce résultat ayant été acquis par
la fidélité constante des missionnaires
dans toutes le parties dn monde.
Ceci pour le passé. Quels sont les
piugniQistics pour l’avenir?
JNotre monde, nos eivilisatious sont
((en Clise». Haas le language otiinois
BU mieux dans sou écriture iidleolypir
c[ue. Je mot comporte une o^ouhJe sigmtication, qm dlu lestci peut s'appliquer au nom «crise », provenant
au grec; c’est a diae celle de péril et
( celle tl'occaeioa, propice. Si nous serons capables Ole braver le péril et
le saisit l'occasion propice que Lieu
nous oftie, l'avenir est assure; siuou
ce sea’a la dó.aite et le chaos. ÎNous
jiouvons espérer la vioto.re par la foi,
la vitalité et l’imité des églises : qui
seront fortes en tant qu’unies, actives
et agressives eu tant que vivanLes. Ar
vec cies églises actives et v.,vantes il
U'y a aucun danger que l’union soit
tormelJe: il ne lem.’ sera pas demantié die renoncer à leur tranis et ûjons
ciiarismatiques paiticiüiers. Elles
sauront, au^moment voulu, les subordonner à la nécessité d’une action
cohérente et concoruante d'ensemble.
%aldesd corremmo
In quanto ai hi . .........
dir loro : guardai^, >^acsto volta si tratta proprio 4i "qacrià^ dì (( terribtìmen
te» pratico. Ottani0e^Chie^ di trenta
ke paesi diversi, af^n^^nenii a tfuasi tatti i rami irinportanttMeUa CrisHamtà (esclusa per sua ifo/o^ la Chiesa Romana dhe si oonridera Mmpre do se kt Chiesa universale) oogU^^ oostituire un Con
siglio di slàidio e cmdonc dhe appuntò
per la sua universaì^^si chiamerà ecumènico (mondUile)^J
E si radunano r^^Amsterdam questi
delegati di tuMe le ^^ese, non per una
semplice serie di s4^te ammimstratioe,
ma per definire le ^ì^ive per le Oiiese stesre néi conÌB^^ dei problemi essenziak della uostins época.
CHIESA VALDESE DI
^AN iiMMANU
Domenica di Pentecoste, ore 10 ;
Lontermaxioue dei Catecumeni e comunione;
ore 10; Convegno giovanile
interquartiieraie al l'arco della bagna. In caso aji pioggia,
nella saia delie attivdà.
Venerdì 21 corr. me 21 ; Secata
speciale dti cidusura della Corate. Sono altresì mvitati i giovani diell'Lluioiie e tutti i collaboratori, membri eomuni'y... cauti ebe hanno in ^lalehe
motìjo ooUaborato alla ttievotcazione del XV11. Messaggio
delta Sigma Marcelle Hard,
pastoressa della parrocchia
uelJa bervette oji Ginevra,
fuoco di campo.
Domenica 23 cprr. ore 10,30:
Culto in tráncese, presieduto
dalla East. sig.ra Hard;
ore 16: lliuuioue alle Chenevières. Allocuzione djelia
big.ra Bard.
Tutta la gioventù della parrocchia è invitata a partecipare al
Convegno Generalo .della^Jaccera
Aux grands maux qui ravagent iior
tre dvilisation, les Egüses doivent
pouvoir opposer oc que l’ou appelle
rnaintenanl, (( un front unique » pom’
maintenir lequel il n’est pas de trop*
de metti© ^ oonmiim toutes nos ressources, matcnelies, morales et spiriluctlijes eu chercliant (^inteapretier
au mieux et dte la manière la plus pratique le commandement du beigneui'
de nous aimer les uns les autr^.
Le plus granci danger, qui a de tout
temps menacé les églises particulièiles, est et ai été le formalisme qui les
enciiort et le sléiilise.
Le D.r Latourette estime que les
réveils du 18 et 19.me siedfes, malgré
toute apparence contraire, ont été
les sources plus puissantes d(u mouvement oeoumienique actuel. Amsterdam nous dira cet été oommmit l’Esprit Dieu est à l’oeuvre dans le
monde, X. j.
Qualcosa di sMUa/dinOriamente moco, ai slraordinarirmenie grave, ed anche, quindi, pericoltmr, come è sempre
pericoloso un impegno col Cristo.
Non accademia teologica, anche se di
teologia si dovrà .pattare : si può jorse
costruire, se non si cerca la pietra angolare ? Non contradittorio politico, anche se
il quarto argomento qit'ordine del giorno è: (( La Chiesa € gli affari internarionaliì). Può forse ignorare, o fingere di ignorare la Chiesa, che vive nel disordine della società umana, che se que
sta slessa sodetà non m trocare altra soluzione che la guerra ai prohlemi che la
travagliano, esm è condannata a perire ?
Qualcosa di pratico dunque; e non
sappiamo cosa potrebbe esserlo di più!
Un complesso di problemi che oanno afJrontati, e siamo lieti di leggere nel preambolo della dichiarazione della 1V
commissione, dire vorremmo riportare
tutta qui, queste parole che convìiKeranno i nostri le\ttori che non siamo neU’atmosfera di logomachie ecclesiastiche, e
che bisogna pregare, pregare ancora e
pregare sempre perchè lo ibpiribo di Dio
illumini e guidi :
(( 1 popoli! SI Irovoino oggi di frònite ad
un’azione poktóca di una ^aviità senza
precedienti. La pace deve essere sitabir
hta. Ili caos della guerra deve essere
sormonitato. La vita economica, e poliitica
del mondo deve essere mlormata. Una
legge amtemiazionale deve essere iinstaiurata. In quale spirito potrà avvenire ciò ?
Qui la Chiesa deve proniunzuare una parola che nessun altro può dire. Essa non
parla a nome d’uina nazione, d’una classe o d'un gruppo, ma in nome di Diio...
''L’interpretazione della volontà di
Dio iin quel che ponoerne l’imbiogilio dei
prohiémii polintiai ed economiici del monr
do è un oompailo formidabiile, che esige
un iintormiaz'ione esatta, un gaud'izio pieno di prudenza e di peneitrazione spirituale. L un dovere meiuttabile per la
Cmesa, oggi, di portare i’appoggio delie prospettiive OTStione a quanti racoprono
posti dti tesponsabi'lità in queste slere, e
GII ricordair .loro gii’iimpeiativi cristiani)).
CI.
Ku F(st((oste tragica
meoicali
Lezione dei Aia^ió 1948
'
Jijaría dt JVíagdala
10-18.
ijettura S. Cjiiovâimi' 20:
Impanare 20 ; 10-167’*''
dans 30 nations env. quatre vingt églisee lie dénominations diflérentes.
C’est à Genève qu’afilue l’argent de
toutes les parties dlui monde: il est
acaniuistré d’une façon fort paatique
sans égard aux difiêrénoes raciales e
, thniques ou dénominationales.
Dans oertains pays ex-ennemis il
s’est fait pendant la gueiTe mi travaU
d’aide chrétienne aux égliess sous
la croix avec le concours die ces dernières et oette oeuvre se poursuit d’une manière semi-clandestine à cause
de la oensure et ne pouixa être oonuue que plus tard.
Des rapports récents préparés par
les bureaux genevois sur les bases
dies djocuments et des déclarations
qui leur arrivent die toutes parts,
montrent qu’à oe jour il y a bien plus
d’umté dans la pensée des clirétiens
au point de vue îcligieux, politique,
et économique, qu’il n’y en avait au
commenoement de la dernière guer
re: preuve évidente dje lai vitalité et
de la croissance de l’esprit oecuménique. Ddpsi ce développieimieiat que
l’on peut bien appeler organique
(c’est la aroissance de la plante à laquelle Jésus fait si souvent allusion)
on peut noter que:
a) Le témoignage et l’efficacité de
l’action chréti^ine vient bien m«.ina
des individus que djes églises uni«
en groupes résistants et combattants.
A questo articolo che ci giunge d'olire Oceano e di cui cordialmèrde ringraziamo l'autore ci siamo permesso di
aggiungere alcune parole a mo' di conclusione o ¿'introduzione per i lettori
dell'Eco che fossero, per avventura, dotati di debole memoria. Ad Amsterdam
dunque, dal 11 agosto al 5 settembre c.
a. si radunerà la prima Assemblea del
Consiglio Ecumenico delie Chiese. Il
Consiglio ecumenico che, dal 1936, è
in via di formazione » sarà uffidalmente allora costUuito. Un avvertimento insomma di sbaordinaria importanza
per la ivita delle chiese evangeliche ed
Ortodosse.
'L lEco delle Valli 'ha già attirato l’attenzione dei lettori su questo avvenimento, ma, nel complesso, abbiamo la
impressione che la reazione dell'ambiente valdese sia stata piuttosto debole : l'avvenimento non è ancora « sentito ». La
colpa naturalmente è di tutti un poco,
del nostro giomide stesso che non ha saputo « propagandare » idee e fatti; ma
^la Vera colpa Lha il nostro spirito Valdese, incurabilmente scettico di fronte
ai grandi problemi, che esso sembra solo capace di cogliere sotto il punto di oitla esclusivamente pratico. Congressi e-umenici, federazione di Chiese evangeliche. Il buon Valdese si stringe nelle
spalle : « Sarà, ma iper ora non ci credo;
aspettiamo a vedere ».
E così accade spesso thè i Valdesi
stanno a guardare ed ai loro uomini di
punta viene a mancare quel senso inti.
mo di una solidarietà vivente che porta
alla vittoria. E noi Vorremmo che i noH
siri delegati che hanno già svolto un appassionato lavoro, dovessero sentirsi isolati in cpiesto che è veramente un buon
'.ombaitìmento.
Chi era ? ¿0^
.¿il ciiwamava ilVlama iMaddaJena, perdiiè nativa di ilVlagctóla, in Galilea; e
non è da conlondiejai, con la peccatace
penitente che aveva unto a pieoli di Gesù con olio octonif^,* m casa da bmior
ne d lairaseo {b-. linea / ; 3/). E’ detto
in ¿>. iMaico'13 rr9, che Gesù aveva
cacciato da essa sette demani. Non
sappiamo di' quale-'inlemuilà su tratitasse.
ÌVla sta di latto che eia stata guarita da
Gesù nel corpo e neh anima dia gravi inlerm.i(tà ; e ine conservò una tale gratitu-...
dine per iil suo Liberatore che da alioia
si votò a lui inlterEtmente e ilo segui dovunque, sino ai piedi della croce. E’ uno dei più commovenii e suggestiivi episodii dell Evangelo, un vero gioiello.
Maria Maddalena'al sepolcro.
All primO' giomo deiila settimaina, ella
SI recò di buon’oiai, con le altre donne,
al sepolioro di Ges(ì per dmbaisamaine il
corpo. Vede con ^laraviglia e sgomento
che ila pietra ne è Stata rimossa e che la
tomba è vuota. Ejcome, cniniata suli’orlo del sepolcro, essa piiange va, vide due
angeli seduti inolila tomba stessa, che le
dissero : Don'na, pjarchè piangi ? — Ed
essa: Perchè han tolto al mio Signore,
e non so dove i'^bbiano posto. L’idea
della riisuriezionéideil iMaestro non ha
peranco penotratd^'il suo spirito, ed il
suo cuore è senzsdspetainza.
L’apparizione.
Ad un tratto sii. volito lindietio, come
avesse peroepito lun lrmscro, e vide Gesù
in piedi. Ma non $apeva dhe era Gesù.
Egli era cosi miuHÉo altraveiso il martino della croce e'iLl tocco deilla morte,
così diverso ned ^ principio di glorificaziione... —E de disse: Donna,
perchè piangi ? d| cerdii ? — Gesù
stesso, pieno di i^mpassione, viene a
quesit ainuna che cerca con amore, sia "
pure esanime, fra ile angosce e lie lagnine. Cosi Egli aiii^ina sovente gli infelici che lo cercajÉì, per aprire il loro
cuore alla fiducia,é la speranza.
Maria credette ; che fosse d’ortolano.
E, umilmente, o©ii|e pamloino i sofferenr
tii ed i suppliioi, ancorò : Sdgnore, se tu
l'hai portato via, diinmi dove l’hai posto
e io lo prenderò ! — E, Gesù le disse :
iviaiiva ! — La sua voce ! unica, incoinr
10.1101 Olii e ! La sua voce, la sua chuamata,
con un accento che esprimeva tutto ciò
evie essa era per lui, e tutto quello che
egli eira per ilei. Non clè più dubbio, è
i^ui risuscaitato e vivente. E con un fremito d'meltabiile gioia e di tede tiiionianle, dà mn questa esclamazione in cui
mette tuita d anima sua ; Kabbunì ! Maesixo mio !
E exime, trasportata dal fervore, forse
prostrata ai suoi piedi, avaiKava le maui'i per abbracciare ,i suoi ginocchi, Gesù
la lermò, diicenioole ; “ tNon mi toccare, perchè non sono ancora salato al Laore )). il Viaria IVliaddalena, .piena da gioia santa, pensava di vedere a rinnovarsi
le sue aziona abituali col divino Maestro,
thsognava trarla dad suo errore, distaccarla da codeste relazioni terrestra oramai supexaite, ed elevare a suoi affetti e
le sue speranze verso al momento non iontiano in cui, iinvisiiDale agili sguardi Egli
sarebbe salato ai Uadire suo, ed entrerebbe c-on tutik a suoi in una comunaone
spirituale infinitamente più intiiima, più
elevata e più santa. Eppeiciò le disse ;
i( Non mi toccare ; ma va dai miei bar
Iella, e dì loro ; lo salgo al Padre nuo
e al Padre vostro ». — Mona Maddalena, con pieno al cuore da santa divinaZiione, ubbidienza solleciita, e giocondar
mente cxMre ad annunziare ai discepoli
che aveva vediuto il Signare, e chEgdi
le avea dette queste cose.
Riflessioni.
Quanto fu grande l’amore di questa
umile servente del Signore, e grande la
sua fede ! E’ a lei, già preda di infer-,
nali tormenti, eppoi da lutto angoscioso,
a lei prima fra tutta, che Gesù ha voluto apparire. Nessuno disperi, se ama il
Cristo, e ne è così riamato.
Egli chiama per nome, ama di personale amore chr lo cerca e lo segue ; e
gli dà ilà piena misura del suo amore e
delle sue divine rivelazioiìi. Per tutti noi
cui venga fatta una tale ammétnsa grazia,
ili dovere uigente e l’altissimo privilegio
dii dire agli altri ciò che da lui Egli ci
ha fatto vedere e udire. G. BONNET
20 pratileJL794
Secondo l’antico calendario, il
no della Fenteisoste; ooinciuenza pu-”*'
lamente f or tu.ita / LaJoolo astuto dlei ^
capì dleilla rivotuzione Iranceae? tk>munqué slaj in questo giorno di pen-,i,
teoosce, di una dieìle piu g;randji
nità della Chiesa Ci isiiana, la (don veu¡t)i(j.net pretenidie conBacirare sioJenncti^
mente U culto nuovo delPEsaere Su- '
pfenio e il baltesimo aelta nuovi i co-, ,
muniià, A Par igi la cerimonia è j ;ran--’^
tììosa. Atte ore otto del mattini co-^
rn..riicia la grande spontanea adunata
totantaiia. Gli eletti della nazione,.
.non piu ut cimiptoto perchè j»ari cchi '%
sono già stati ghigliottinati, hanno in- ^
possalo ima solenne uniiorme di ga- ^
ia : cappelli a granelli piume tricolori, ,':''’!
fasce oloraite, con mazzi di bori e spir ' É
ghe. Il corteo dei deputati oaJ J’aiOiigitone dell'Unità si reca aJI’anhU atro
oiove KohesjiierTe prouunziia l’oiazio- ^
ne ufficiale'. Egli esalta 1'H.sseEu hur^^
piemo; ((Essere apgii Esseri, autore
1., eUa natura, lo scniavo abbruUau, il’*^
vile stipendiiato dal dispotismo, l’ari-^«^
stoeriazia pertidia e ciatdede ti oJl'jag-,.jir
g.ano invocanitoli; ma ii difensori
la libertà possono abbandonarsi con '■
oontìdieoza nel tuo seno patei'iio ». 1 io- po 11 canto uli un inno il cerilo si
loi ma 2>er recarsi al Cainj>o di JViarted
cove 0|eve aver luogo la seconda pai'le della lesta. Otto buoi diahe lorna'^
aorate Irasoiiìano un carro di-.q pc^
g,ato tti rosso, su cui troneggia ima
scalila della Libeirtà con iiutmio spigiie di irumeiito, martelh, inciulrmi,
un torchio di stamperia, un ytolnioc
ini nauio; tutte le arti iosonima uell’afctività umana.
In testa camminava Robespierre,
1., alt’abito azzurro-cielo. Al Ganq.o di
Malte ei’a stata costruita una m-mla- ,
gna artiliciale la cui cima era omoreg- " ’
giala dia mi albero dèlia libertà. 'Jii,podi m/U,uiiifiii©voli/ bruoiavaiijo lìmcenso in onore dell’Essere Suprc no e
di Kobespierre, Un coro 0|i gii wani
canta l’iuno della nuova religione,
diella nuova cliiesa, della nuova Pentecoste senza Cristoj oomposto da Mar
ria Giuseppe Chénioi:, e di cui permettiamo di citare una strofa ;
Dieu du peuple, des rois, des cités,
des campt'gnes
De Luther, de Calvin, des enfants
d'Israël
Toi que le Guèbe adore au fond des
montagnes
En invocanf Lastre du ciel.
Ici sont rasseTiibiés sorts ton ri'gardi
immense
De l’empire frcmçais les fils et tes
sout ieiis.
Cosa c’eiUrassei o Lutero c Calv ino e
i figli d’Israele, non è dato di sapere.
Ma ai poeti mollo si perdona, (iemunque, tra canti e danze la fe.sta è finita :
La prima e l’ultima Pentecoste dtell’Essere Supremo d|ella Rivoluzione.
Ancora neppure 50 giorni e Robespierre salirà la ghigliottina.
IMr. Kes/ì. ERMANNO ROSTAN
Arti Grafiche ‘ L’ALPINA,. Torre Pelli«»'
Cercasi pe rsona educata, caipace, li dalias'.ma, per bimbo 10 mesi.
Scrìvere indicando età, pretese, refei'enze e unendo fotograifla a
Elena Olivati (Montenavule) IVhEA
DUO VALLI ^ Scuola di Un/
gua francese
Trasmettiamo aj vari concistori l’elenco
degli pnse^ianjtì ichic ihainno Impiariitio Od
zioni di iiimgua francese e »ahe ci sono staitj
notificati sino a questo momento.
Per eviltaire omiiìssilodi pireigb'amo tutr
ti gl’insegnanti di voUcrne prendere visone
notificandoci le medesime a giro di posta.
A distiiri|ta famiiglia vaddese ocoorre camerieira © uomo lavori vari, meglio coniur
gi o fratello e sorella. Buon stipendio con
vitto © alloggio.
Scrivere : BaIJissera - Lurate Caccivio
(Como).
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