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Anno 124 - n. 14
8 aprile 1988
L. 800
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delle valli valdesi
SETTIMANALE DEI I F CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
USA: LA LUNGA CAMPAGNA PER LE PRESIDENZIALI DI NOVEMBRE
Un pastore per la Casa Bianca?
sse Jackson, candidato « non eleggibile »: nella battaglia condotta dal pastore battista di colore ci sono elementi di novità e di interesse per le questioni sociali, ma la sua non-eleggibilità ripropone inquietanti domande
I o
lesse Jackson, pastore battista, nero, in corsa per la « nomination » alle presidenziali del
prossimo novembre per il Partito democratico. I risultati, favorevoli oltre le prime aspettative,
nelle elezioni primarie nei vari
siati americani lo hanno fatto
venire alla ribalta della cronaca
in tutto il mondo.
Sull’altro fronte, quello del
Partito repubblicano, Pat Robertson, predicatore legato alle
correnti fondamentaliste delle
co,siddette « chiese elettroniche »,
conduce una battaglia dai toni
sicuramente decisi, che però è
destinata ad arrestarsi ben presto.
Mei partito dell’attuale presidente Reagan, infatti, la situazione è ormai abbondantemente
delineata a favore del vicepresidente Bush, tanto che il concorrente finora in « seconda posizione», Robert Dole, ha deciso
il proprio ritiro.
La storia della partecipazione
dei predicatori fondamentalisti
alla campagna le presidenziali è un L-i’,, cente: se fino
al 1980. ' :ii o c' a prima elezio
ne ci i R.
SI erano astenu
ti dal voto scrive Pierre Séguy Su /? ' .'-¡ne — a causa del
pecca; ' corrompe la politica. .ir-, F(dwell, pastore battista c" irginia, (...) utilizzò le
propria prestazioni regolari cdla
radio a in televisione per organizzare un movimento di cristiani conservatori. Molti dei fondamentalisti seguirono il consiglio
del loro pastore preferito e vota
rono Reagan ».
A questo episodio seguì il massiccio sviluppo dei programmi
religiosi televisivi. Pat Robertson, figlio di un senatore, divenne in breve il più popolare di
questi predicatori, e prima di
candidarsi, raccolse intorno a sé
tre milioni di firme di solidarietà. Ma quali discorsi fanno questi due candidati-pastori?
« lesse Jackson — prosegue Séguy — fa riferimento alla tradizione liberale deU'Evangeto sociale, il "Social Gospel”. Ha un
messaggio profetico e morale,
quello dei profeti dell'VIII secolo, come Osea e Amos, un messaggio di riforma. Dal Nuovo Testamento cita con più frequenza
l’episodio dei mercanti cacciati
dal tempio, cioè una delle azioni più energiche compiute da
Gesù. Pat Robertson, dal canto
suo, pone come centrali le affermazioni dei testi carismatici e
apocalittici del Nuovo Testamento ».
A questo punto, prosegue l’articolo di Riforme, « viene rimessa in causa la tradizionale separazione ira la Chiesa e lo Stato in USA. Come potrà la religione stare al di fuori della politica se le chiese (...) presentano dei candidati? ».
La politica di Jackson in realtà è più complessa e concreta,
anche rispetto a quella che fu
la sua campagna, piuttosto deludente, nel 1984.
Allora i suoi messaggi erano
adeguati ad una realtà di impegno tipico di una minoranza: ri
guardavano le questioni sociali
e l’erpancipazione dei neri. Ma,
appunto, era ima campagna dagli obiettivi limitati, come limitati erano i possibili « fans » da
coinvolgere. Non solo: in occasione di un suo discorso a New
York, il reverendo si lasciò scappare im’infelicissima battuta a
proposito della comunità ebraica, battuta che non mancò di
suscitare aspre reazioni, che contribuirono ad escluderlo molto
rapidamente dalla competizione.
Ora le cose sono molto cambiate. Mantenendo intatte le sue
(giuste) preoccupazioni per i diritti civili, che altri vorrebbero
limitare (pochi giorni fa il Congresso ha sconfitto Reagan, che
voleva parzialmente escludere
dall’assistenza sociale una fetta
di popolazione già di p>er sé costituita da emarginati), Jackson
ha imparato a rivolgersi a tutta
la nazione, a coinvolgere non
solo la popolazione dei neri, ma
anche altre minoranze.
Ormai anche i sindacalisti, le
femministe, i pacifisti, gli handicappati sono interessati al discorso di Jackson, in una campagna elettorale molto sotto tono: neU’80 gli USA erano drammaticamente coinvolti dai tesi
raipporti con l'Iran degli ayatollah e Carter cadde proprio con
il fallito blitz per liberare gli
ostaggi americani a Teheran. Nell’84 i rapporti con l'URSS erano freddissimi, l’Europa stava
piazzando i missili in risposta
agli SS-20 sovietici. Ormai, con
il summit di Washington sulla
Il pastore lesse Jackson in corsa per le presidenziali.
riduzione dei missili a testata
nucleare, si è iniziato un cammino inverso (o almeno questo
è quanto crede la gente), e neppure le vicende preoccupanti del
RESURREZIONE NON E’ CONSERVAZIONE
Gli aromi di Pasqua
« Passato il sabato. Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono degli aromi per andare ad imbalsamare
Gesù» (Marco 16: 1).
Comprendiamo molto bene il
profondo sentimento di affetto e
reverenza che deve aver mosso
le donne a recarsi al sepolcro
con aromi e oli odoriferi per imbalsamare il corpo di Gesù. Povero Gesù, così buono, così saggio, che ha detto cose mai udite prima, che ha insegnato a
tutti l’amore e il perdono, che
non avrebbe fatto male a una
mosca, è stato condannato e ucciso come il peggiore dei briganti: muore vittima dell’ingiustizM,
della menzogna, della violenza,
dell’odio. I potenti hanno sempre ragione e sono i deboli e gli
indifesi che pagano e nessuno
li difende. Povero Gesù, andiamo a rendergli omaggio, almeno noi che gli abbiamo voluto
bene, cerchiamo di conservare il
più a lungo possibile la sua spoglia mortale, la sua santa memoria. Anche se è stato sfortunato, anche se tutti lo hanno
abbandonato, anche se la sua
causa c fallita (e come poteva
riuscire senza mezzi, senza raccomandazioni, senza appoggio
presso i potenti?), noi gli vogliamo bene lo stesso, conserviamo con i nostri aromi il suo
corpo il più a lungo possibile.
Sì, comprendiamo e condividiamo questi sentimenti pensando alla sfortunata conclusione di
un ministero così promettente.
Ed invece, come è stata diversa la realtà! Il sepolcro era vuoto: l’olio, gli aromi, le bende, i
segni delia venerazione a un morto potevano ormai essere buttati via. Cristo era vivo; lo sconfitto e il fallito del Venerdì Santo diventa il trionfatore del
giorno di Pasqua. La resurrezione stabilisce la vittoria della
causa di Dio (senza mezzi e senza potenza umana!) e la sconfìtta di ogni ingiustizia, della menzogna, della violenza e della morte. Cristo è risorto: non hanno
più senso i pii sentimenti della
religiosità del ricordo e della
conservazione del passato, ma si
impone l’esigenza del rinnovamento della vita per il presente
e per l’avvenire. Vale la pena di
impegnarsi nella « causa di Dio »,
condotta con mezzi che per il
mondo sono scandalo e pazzia,
ma è attraverso la debolezza dell'uomo che si manifesta la potenza di Dio, vale la pena di
soffrire con lui, piuttosto di vincere con i suoi avversari, perché
in lui noi siamo più che vincitori!
Con quali sentimenti abbiamo
celebrato un’altra ricorrenza di
Pasqua? Abbiamo noi portato gli
aromi di una religiosità supe^dale, fatta di pio sentimentalismo privo di realtà concreta, fatta di ricordi del passato, di belle e commoventi cerimonie \per
mezzo delle quali cerchiamo di
far durare il più a lungo possibile l’inattuale memoria di Gesù di Nazareth? Ma quando ci
decideremo a capire che il sepolcro di Cristo è vuoto? Che
tutte queste cose non servono
per esprimere la fede nel Signore risorto? Non facdamo delle
nostre chiese dei sepolcri (più
o meno imbiancati) in cui si
« conserva » una tradizione religiosa ormai morta perché senza
relazione con la vita reale. « Voi
cercate il Cristo tra i morti, ma
egli non è qui, è risuscitato! ».
Nelle chiese-sepolcro Cristo non
c’è.
Buttiamo via gli inutili aromi
della religiosità delle cerimonie
e prendiamo coscienza delle conseguenze che derivano dalla fede nel Cristo risorto: « Se uno
è in Cristo, è una nuova creatura, le cose vecchie sono passate; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo
le armi della luce; non vi conformate a questo secolo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente ».
Non dobbiamo « celebrare Pasqua » come festa di precetto,
per cui tutti si ricordano di venire in chiesa per quel giorno
soltanto, ma credere nella resurrezione; credere nella potenza di rinnovamento che è in
Cristo per tutti i giorni della
nostra vita, come per la vita di
tutto il mondo.
Alberto Taccia
Centro America sembrano trovare dignità nei discorsi dei candidati: sono più che altro trattate dal Congresso (si vedano
vari confronti sui finanziamenti
ai « contras » in Nicaragua).
Jackson ha il pre^o & parlare di cose concrete, e le cifre
gli danno ragione: dopo sette
vittorie quasi scontate negli stati del sud, ha cominciato a raccogliere molti voti dei biechi
nello stato operaio del Michigan,
terra deU’industria automobilistica. E, secondo le stime, il numero dei delegati che alla prossima, decisiva « convention » del
Partito democratico dovrebbe designare il candidato da contrai>porre ufficialmente a George
Bush, si gioca sul filo di lana:
poche unità, ora a vantaggio dell’uno, ora dell’altro, separano il
pastore battista dal rivale Dukakis. Tuttavia rimpressione, amtira, è che tutto ciò non basterà: rorientamento, se Jackson
dovesse prevalere su Dukakis, sarà quello di far scendere in campo un candidato diverso, il governatore dello stato di New
York, Cuomo. Perché? Perché un
nero, anche nel 1988, non è eleggibile a presidente degli USA.
Nonostante le battaglie per la
giustizia sociale siano condivise
da elettori di provata fede democratica, il colore della pelle
avrebbe ancora un peso determinante.
Jackson nel Miiffii^n ha raccolto il 55% dei voti; tra il 15
e il 20% essi erano voti di bianchi. E’ una vittoria numerica, ma
che solo un 15-20% accetti di
votare per un « coioured » è forse sintomo di un pregiudizio razziale duro a morire.
Alberto Corsani
2
commenti e dibattiti
8 aprile 1988
’I
A PROPOSITO DEL MESSAGGIO PASQUALE DEL PAPA
Delirio mariano
« Totus tuus », tutto tuo, interamente dedicato, consacrato a te: questo il motto scelto dall’attuale pontefice romano; dove « tuo »
non è riferito a Dio Padre, e neppure a Dio
Figlio o a Dio Spirito Santo, ma, se capisco
bene, a Maria.
La proclamazione dell'anno mariano, i
pellegrinaggi ai santuari mariani sparsi nel
mondo, la consacrazione dei popoli al cuore
di Maria, tutto questo e altro ancora è
l’adempimento costante, direi quasi puntiglioso, di questo programma stabilito fin dall’inizio. Non c’è quindi da stupirsi delle uscite papali su questo tema.
Però bisogna dire che la fantasia certe
volte supera l’immaginazione. Anche la grande stampa mi pare sia rimasta in qualche
modo sconcertata dal messaggio pasquale
pronunciato quest’anno dalla loggia di San
Pietro. Chi si aspettava una parola forte contro le ingiustizie perpetrate in varie parti del
mondo è rimasto certamente deluso: il Papa
non ne ha parlato.
Il messaggio è stato solo un accorata invocazione alla Madonna; e la Madonna ne costituisce il centro. La vita di Gesù, la sua
passione, la sua morte, la sua resurrezione,
tutto questo è letto a partire solo e unicamente dalla Madonna. Il suo dolore e la sua
gioia fanno da contrappunto alla vicenda del
Cristo; la Chiesa è sullo sfondo, come il coro
di una tragedia greca.
Sarebbe certamente assurdo chiedere al
Papa di fare un discorso diverso; né gli si
può chiedere di fare un discorso nel quale in
un certo modo potessimo riconoscerci anche
noi. Egli parla a nome della chiesa cattolica;
rappresenta quindi una certa parte della cristianità, diversa dalla nostra e con la quale
su questo punto abbiamo ben poco, per non
dire nulla, in comune.
Ma c’è una cosa che ci lascia perplessi:
lo stravolgimento del messaggio biblico. Il
Papa sa bene che i racconti evangelici della
Pasqua ignorano totalmente la figura di Maria. E’ un silenzio che pesa. E allora come se
la cava? Ecco cosa dice: « Poteva una qualsiasi narrazione registrare il momento della
Resurrezione nel cuore della Madre? ». E
dunque, se gli Evangeli non ne parlano, lui
che la sa più lunga, si sente autorizzato a parlarne! E’ una vecchia storia: la Chiesa completa la testimonianza apostolica, e quindi in
ultima analisi si sostituisce alla Bibbia.
Il messaggio papale è centrato su Maria.
Come giustificare questa operazione? «Tu —
prosegue il Papa, rivolgendosi a Maria vai
innanzi in maniera singolare su quella via
su cui si svolge il pellegrinaggio mediante la
fede nel mistero pasquale... ». Ma gli Evangeli dicono che è Cristo risorto ad « andare
innanzi» (cfr. Matteo 28: 7). Ora apprendiamo invece che è Maria.
Ognuno è libero di dire ciò che vuole.
Non toglieremo di certo noi al Papa questa
libertà.
Ma non si stupisca se invece di andare
dietro a lui preferiremo, più modestamente,
andare dietro al Cristo che ha aperto per
noi spazi di vera libertà e di vita.
Luciano Deodato
NON DIMENTICARE
Questo Istituto Storico della Resistenza in Cuneo e Provincia e le associazioni della Resistenza della provincia hanno sentito il dovere di esaminare la
polemica avviata da quel gruppo di
intellettuali, storici e politici, che fa
capo al prof. Renzo De Felice, intorno all’antifascismo, che a sentir
loro sarebbe in ultima analisi da annullare insieme alla Xll disposizione transitoria e finale della Costituzione, che
vieta la riorganizzazione del partito
fascista, e ne hanno constatato la assurdità e la inconcludenza.
Secondo costoro infatti non il fascismo persistente e ricorrente deve
essere eliminato: non il fascismo sempre più smascherato del ‘Movimento
Sociale Italiano: non il terrorismo nero con le sue stragi (Banca dell’Agri
coltura di Milano, Gioia Tauro, Pe
teano. Questura di Milano, piazza del
la Loggia di Brescia, treno Italicus, sta
zione ferroviaria di Bologna, treno d
Val di Sambro); non il fascismo ne
mondo che va dal Cile al Sud Africa
non II fascismo in Europa sul quale i
Parlamento Europeo ha svolto una
inchiesta rivelatrice, con le sue punte in Francia ed in Germania.
No, secondo costoro deve essere
eliminato l'antifascismol
Questa paradossale tesi naufraga invero nelle elucubrazioni che l'accompagnano, che ignorano i due fondamenti dell'antifascismo, quello storico,
che non può essere cancellato insieme
al suo martirologio, e quello politico,
che è semplice difesa dai fenomeni fascisti esistenti, densi di pericolo e
comunque offensivi della dignità umana.
Il fascismo mussoliniano è stato
persecuzione, è stato guerra al fianco di Hitler, è stato complicità nell’olocausto; rivalutarlo od anche solo
legittimarlo è atto criminale che non
può essere tollerato, ed anche se la
tolleranza democratica ha nondimeno una sua ragion d'essere, non è
concepibile il seppellimento della Resistenza. base deila Costituzione, radice della Repubblica.
La semplicità della proposizione di
spensa dal discutere quelle elucubrazioni ma induce questo Istituto e
queste associazioni a chiedere al Presidente della Repubblica una parola
chiarificatrice, che tanto più nel contesto delle riforme istituzionali che
sono in predicato, ne confermi e ne
garantisca la matrice antifascista, come garanzia di democrazia, come garanzia di libertà.
Con ossequio
Associaz. Nazionale Partigiani d'Italia
Giuseppe Girardi
Feder. italiana Volontari della Libertà
Giorgio Boggia
Feder. Italiana Associazioni Partigiane
Nuto Revelli
Ass. Naz. Perseguitati Politici italiani
Antifascisti Dino Giacosa
Associazione Nazionale ex Deportati
Diego Verardo
Ass. Naz. Famiglie Martin e Caduti per
ia Liberazione Armando Azzaiin
Il Presidente deH’Assemblea
Qn. Alberto Cipellini
Il Presidente dell'Istituto
Prof. Lorenzo Burzio
OPINIONE
Noi e Israele
Il comitato centrale del
Consiglio ecumenico reclama
una conferenza di pace subito (vedi l’art. a pag. 12). Il
dramma di Israele, dopo tre
mesi di agitazioni palestinesi
nei territori occupati con la
guerra del ’67, .dopo questa
Pasqua in cui centinaia di
migliaia di persone sono state costrette agli arresti domiciliari perché palestinesi, è
anche un dramma per noi
protestanti, valdesi, italiani.
Un po’ seguendo il mito
dell’Israél des Alpes, un po’
seguendo una certa teologia
derivante da una lettura parziale dell’Antico Testamento,
noi ed alcune generazioni di
credenti che ci hanno preceduto, avevamo visto con favore il movimento sionista e
la nascita dello stato di
Israele. .Avevamo sostenuto
l’utopia dei kibbutz e la radicale diversità dello stato. Il
nostro dramma è oggi di scoprire Israele come uno stato
uguale agli altri, che obbedisce alle stesse logiche degli
altri stati. Uno stato in cui la
ragion politica prevale sull’e
quità e sulla libertà.
Un dramma che interroga
anche il nostro modo di leggere l’Antico Testamento.
Oggi è opportuno leggere
anche Ester, Giona, Ruth:
una lettura che ci chiede di
impegnarci per la coabitazione tra le nazioni, una lettura
che valorizza la diaspora, la
vita e la integrazione di
Israele anche lontano da Gerusalemme.
Sono testi che annunciano
un Dio personale non etnico,
un Dio universale che è guardiano di tutte le nazioni e di
tutti gli esseri umani. Testi
che sono oggi molto attuali
coi richiami al valore della
pace, della giustizia, del rispetto dello straniero.
Una lettura completa dell’Antico e del Nuovo Testamento ci permette un rapporto più vivo con la storia
contemporanea ed allo stesso
momento una partecipazione
più attenta al dramma degli
ebrei in Israele e fuori, all’affermazione dei diritti dei palestinesi.
Giorgio Gardlol
LETTERA ALLA TEV
Cari fratelli.
Giorni fa ho letto su « La Luce »
la vostra presa di posizione al recente
libro di G. Bouchard: I valdesi e l’itaiia..
Noto, con rammarico, che uno dei
temi continuamente dibattuto da Voi
è l’omosessualità in rapporto alla fede nell’evangelo di Gesù Cristo. E' un
vostro problema naturalmente, e solo
voi, tra voi ed in voi lo dovete risolvere con serenità. Ma in questa vostra
« ricerca » non credo abbiate il diritto
di ironizzare o condannare chi, nel nome di Gesù Cristo, ha saputo e sa
sedersi allo stesso tavolo con il diverso (o emarginato) iniziando con
lui una faticosa, ma cristiana amicizia in nome di Colui che è morto perché tutti abbiano vita eterna.
Dovete purtroppo rilevare che nessuno di voi ha mai posto il suo piede
ad uno dei passati campi di Agape su
fede ed omosessualità almeno per capire come andavano le cose, e nessuno di voi ha mai accettato di sedersi
allo stesso tavolo con un omosessuale, transessuale, o travestito che si
prostituisce ogni sera sui marciapiede, con la pari dignità che si concede a chicchessia. Nessun colloquio sereno con questi « peccatori »; nessun
annunzio di ravvedimento, o meglio
nessuna testimonianza di « Buon annunzio »,... solo condanne scritte, ironie, giudizi degni di Ratzinger, o di
C.L. o dei fondamentalisti della moral
majority!
Credo di dover anche a voi, come
ho fatto recentemente con altri, indicare il volumetto di Moltman: Diaconia,
il servizio cristiano nella prospettiva
del Regno di Dio (editrice Claudiana).
Sostituite al termine handicappati, il
termine: emarginati - omosex - pro
stitute - ecc,... a vostro criterio e con
molta probabilità molti dei vostri preconcetti-pregiudizi si dissolveranno
come nube al sole. Il Ministero della
Sanità italiano prevede per il 1989 almeno 9.000 casi di AiDS conclamato, con forte condensazione nelle regioni del Nord.
Sia chi scrive queste righe sia alcuni omosessuali credenti si sono già
detti disponibili a dare una mano, disinteressati, verso coloro che saranno
colpiti daila malattia che per il momento non ha alcuna speranza di
soluzione da parte della scienza medica. Non sarebbe il caso di dare anche
voi una mano? come suggerisce anche Emilio Castro (vedi NEV febb./88)
specie per i malati in fase terminale
che muoiono senza alcuna assistenza di
amicizia... senza che nessuno tenga
loro la mano!
Forse ci organizzeremo in Casa di
amicizia proprio per, ed a causa, dell’AIDS incombente mettendo in ciò
tutti i nostri pochi soldi ed il nostro
tempo libero dal lavoro dipendente.
Non chiedo a voi tanto, ma almeno
un piccolo spazio nel vostro tempo
per dare « un’occhiata >> nel prossimo
giugno (15-19), al campo studi su fede
ed omosessualità.
Che il Signore della Gloria conceda
a tutti noi di poter sedere tutti, indistintamente alla sua mensa.
Fraternamente, anche se con un
di tristezza.
G. L. Giudici, Mestre
delle valli valdesi
settimanale delle chiese valdesi e metodiste
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Redattori: Alberto Corsani, Luciano Deodato, Roberto Giacone, Adriano
Longo, Piervaldo Rostan a,.
Comitato di redazione: Mirella Argentieri Bein, Valdo Benecohi, Alberto
Bragaglia, Rosanna Ciappa NittI, Gino Conte, Piera Egidi, Paolo Fiorio, Claudio Martelli, Roberto Peyrot, Sergio Ribet, Massimo Romeo, Mirella Scorsonelli, Liliana Viglielmo
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RegilTrLionel TriSaT^di Pinerolo n. 175. Respons. Franco Giampiccoli
Il n.13/'88 è stato consegnato agli Uffici postali di Tonno il 30 marzo, e a quelli decentrati delle valli valdesi il 31 marzo 8 .__________
Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Baldi, Dino ^
Mannelli, Luigi Marchetti, Teofilo Pons, Jean Louis Sappe, Renzo lurinetto. Vera Velluto.
3
8 aprile 1988
fede e cultura
RIFLESSIONI SULLA MOSTRA CHIUSA A ROMA IL 4 APRILE
LA NOSTRA FEDE
Levangelico Van Gogh L’Antico Testamento
Un’esistenza drammatica, contrassegnata dalla ricerca dell’assoluto
Nella storia, fatta di fedeltà e infedeltà da
parte di Israele, avviene la rivelazione di Dio
Se una farfalla è attirata da
una sorgente luminosa, ma ardente, e troppo vi si accosta,
non può che restarne bruciacchiata o morirne.
A tale banalissimo pensiero mi
ha sempre condotto la fine suicida del grande Van Gogh, da
me mitizzato fin dagli anni giovanili.
Non riuscivo a conciliare le
sue azioni di credente, magari
contrassegnate dalle furiose impennate mistiche, con l’incapacità di dominare gli appetiti della
carne o rinclinazione al litigio,
all’alcool e al demenziale masochismo. La sua intera esistenza
sarà sempre segnata dairaffannosa ricerca deH’assoluto — dalla luce delle verità spirituali a
quella fisica del sole — ma che
lui, profondo conoscitore della
Bibbia, non abbia saputo ricordarsi di ciò che sta scritto in
Esodo 33; 20: « Tu non puoi vedere la mia faccia... e vivere »,
0 in Giobbe 37; 21: « Nessuno
può fissare il sole... » mi appare
un vero enigma. Insofferente di
qualsivoglia costrizione, si rivelò presto un estremista, non nel
senso limitativo socio-ipolitioo del
termine, ma nello sconfinato significato metafisico, che non ammette inciampi ritardatari, secondo lui, frutto delle convenzioni presunte civili.
La lettura dei Vangelo lo spinge a mettere in pratica la divulgazione del messaggio della salvezz.a, sempre però ribelle ai metodi del tradizionale buon senso
comune.
Anche i più scettici biografi
di Van Gogh mettono in evidenza il fatto che l’artista, fin da
piccolo, fa liliarizzò con la trascendenza evangelica e mai cessò di essere un appassionato credente, isioso di divulgare il
verbo ; ¡stiano, a loro giudizio
ingen' unente utopico e destinato perianto a naufragare.
Dopo l’assistentato inglese ad
un nri'^iore metodista, rientrerà
in patria per presentarsi agli esanti di ammissione alla facoltà
teologica deirUniversità di Amsterdam, ma non saprà superarli. La bocciatura, tuttavia, non
lo ferma nella vocazione pastorale, per cui decide di emigrare
in Belgio, accettando, dalla Scuola di evangelizzazione di Bruxelles, l’incarico di predicatore laico, con destinazione: le miniere
carbonifere del Borinage.
Ed è qui che la sua irrefrenabile passione evangelica tocca le
commoventi cime del misticismo,
malgrado la pressoché totale incapacità di parlare in pubblico
secondo le regole omiletiche della predicazione nrotestante. Per
1 poveri si spoglia del poco che
ha, condivide il desco con i minatori, dorme con loro sui giacigli infestati da faune repellenti.
Ma ecco che. ’ra le imprevedibili umiliazio’-'i le più assurde rinunce. La fame... si fa prepotentemente largo il miracoloso germoglio dell’arte che, nel
tormentato volgere di pochi anni, è destinato a diventare un
albero vigorosamente maturo e
sovraccarico di frutti immortali.
Ma i volti di quei servi della
gleba, che lo fissavano mentre
parlava loro di Cristo, gli resteranno impressi nella memoria e
presto (assieme a quelli di altri umili lavoratori) saranno il
soggetto preferito dei suoi disegni, che non tarderà a tradurre
in opere pittoriche. I colori che
egli impiegherà nei dipinti, come i celebri « mangiatori di patate », saranno oscuri, bituminosi, per meglio esprimere l’universo dei miseri, relegati all’ultimo posto dalle classi dominanti. Per lui il quadro deve andare
oltre la semplice rappresentazione del soggetto: deve caricarsi
Vincent Van Gogh: «Falciatore in un campo di grano».
di significativi messaggi umanitari... Specie nel primo periodo,
quello cosiddetto di Nuenen (dove c’è la casa patema), è affascinato dal mondo contadino di
Millet; ma, via via, la sua irrequieta ansia di apprendimento
lo porterà a Parigi, la ville lumière, il più fervido centro culturale dell'Europa di allora. Vi
incontrerà i maggiori esponenti
delle avanguardie dell’impressionismo, del divisionismo.
Su consiglio di Toulouse-Lautrec, parte per la Provenza, dove nasceranno i suoi capolavori
più celebrati, che pure risentendo di influssi divisionistici, di
vibrazioni simbolistiche, o di esaltazioni « espressionistiche »,
non lasceranno indifferenti alcuni critici e la maggior parte dei
grandi maestri suoi contemporanei.
Per i necessari approfondimenti critici deH’opera vangoghiana,
quasi non esistono studiosi che
prescindano dal sottofondo religioso del grande maestro olandese, a cui la mostra romana intende opportunamente rendere
omaggio.
Se aggiungo queste riflessioni
a quanto da me scritto su questo settimanale, il 4 marzo, è
per sottolineare più diffusamente. la matrice spirituale dell'arte di uno dei maggiori esponenti della pittura contemporanea.
Vorrei infine parlare del mio
innamoramento del mitico personaggio Van Gogh (si licet parva parare magnis), che negli anni della prima giovinezza mi si
rivelò carico dei miei stessi problemi, che furono principalmente la vocazione pastorale e la
pittura.
Ma il parallelismo non può esistere che in senso lato: come
si può infatti paragonare il centro minerario del Borinage, dove operò un secolo fa Van Gogh,
alle miniere di zolfo del mio
paese natale, Riesi, allora attive?
Rammento che volli calarmi
nella vicina Miniera Grande, a
700 metri di profondità, ma in
ascensore, per vedere, da sedicenne curioso, gli zolfatari che
nei pericolosi cosiddetti « avanzamenti » scavavano, nella irre
spirabile calura del sottosuolo,
il materiale solfifero.
Furono gli anni in cui lavvertivo impellenti i richiami al problema dello spirito. Nella mia
lunga appassionata ricerca religiosa, mi fu vicino l’amico Liborio Naso: vicino nella preghiera, vicino nella frequentazione
dei « pentecostali », anche se lo
zio, il pastore Arturo Mingardi,
ci metteva in guardia dagli eccessi estremistici della rumorosa « setta » americana, negli anni '20 arrivata in Sicilia.
Trasferitomi, ventenne, a Vittoria, per seguire lo zio, facevo
fatica a studiare, dipingere e dedicare le mie ore serali ai consistenti gruppi giovanili, attratti
dalTEvangelo ma digiuni di ogni
cultura, dalla letteraria alla religiosa. Tra i molti giovani rammenterò Vincenzo Sciclone, che
diverrà predicatore della Buona
Novella nella Chiesa Valdese.
Ma il iperiodo vittoriese lo ricorderò sempre perché determinante per la mia complicata natura. Mi portavo sulle sponde
del torrente Ippari a dipingere
le lavandaie... e spesso a sera,
nella campagna digradante verso la pianura di Comiso, cadevo
in ginocchio al cospetto degli infuocati tramonti siciliani. Erano
giorni di esaltazione mistica:
progettavo di convertire le « demo'selles » delle « case chiuse
(ma sempre me ne mancò il coraggio); di arringare folle sconosciute... Non dimenticherò mai
le conversazioni lunghissime con
lo zio pastore, per mia fortuna
pazientemente comiprensivo... per
cui non si determinò rottura alcuna, o contrapposizione alla testimonianza cristiana praticata
dalla Chiesa Valdese.
Drammatico purtroppo fu l’urto dell’infelice Vincent con le
convinzioni teologiche del padre,
pastore rigorosamente calvinista.
Tuttavia, concludendo (mentre mi scuso ulteriormente di
avere accostato il mio nome a
quello gigante ed immortale di
Van Gogh) dichiaro, come credente, di essere vicino al padre
pastore Theodorus, da molti biografi accusato di fredda incomprensione del grandissimo figlio.
Filippo Scroppo
Lo « specifico » delTAntico Testamento può essere indicato
(come fa Rendtorff) nel fatto che
Israele comprende la sua storia
nazionale come storia con Dio;
in altri termini, che Dio si rivela proprio nella storia.
La singolarità di questa concezione ebraica è tanto più sorprendente in quanto Israele, piccolo popolo dalle tradizioni quanto mai modeste, ha sempre vissuto accanto o sotto altri popoli di civiltà decisamente più colte ed avanzate, dotate di un pensiero religioso assai diverso'.
Del resto questa originalità religiosa trova riscontro anche sul
piano politico e istituzionale. Perfino con i re più prestigiosi, Davide e Salomone, non si manifesterà la concezione, tipica delle società orientali, di una monarchia assoluta, con prerogative e poteri divini.
Anzi, quando i re si allontaneranno da un corpportamento conseguente alla loro elezione, i Profeti si leveranno con veemenza
ad accusarli e condannarli, umiliandoli in pubblico (per esempio Davide).
Un altro tratto peculiare, che
emerge dalle pagine dell’Antico
Testamento', è l’idea che l’elezione divina non è qualcosa di acquisito per sempre, ma può essere in ogni momento revocata
(vedi Saul), allorché l’eletto si
rende colpevole di infedeltà nei
confronti della volontà del Signore.
Il richiamo ~ ^ dei profeti
Tutto l’Antico Testamento è dominato dalle figure singolari dei
Profeti, guide carismatiche, che
hanno il compito di richiamare
costantemente il popolo e i governanti, mettendoli in guardia
dalle conseguenze della loro infedeltà a Dio. I Profeti in sostanza sono grandi maestri di fede,
ordinatori del p>ensiero teologico
di Israele, che grazie ad essi giunge a definitiva maturità.
Del resto tutto Israele, in un
certo senso, si considera profeta, e concepisce la propria storia come profetica, ossia strettamente legata alla propria fede, ed anche alla propria infedeltà.
Il canone delTAntico Testamento risale al Sinodo ebraico di
Javne, nel 135 dopo Cristo.
Canone è un termine greco
che significa « regola » o « norma » e indica la scelta definitiva dei testi considerati autorevoli o « sacri >• — fra numerosi
altri analoghi — sulla base non
già di un pronunciamento inappellabile di un’autorità religiosa,
sia pure un sinodo, bensì di un
riconoscimento generalizzato nel
tempo da parte delle varie comunità.
L’Antico Testamento è scritto
in ebraico, con alcuni passi in
aramaico.
* * *
Il Pentateuco presenta il racconto della creazione del mondo, delle origini e delle caratteristiche dell’uomo e della sua ribellione a Dio; illustra le figure
dei Patriarchi (capi religiosi e
politici), promette la salvezza da
parte di Dio, che per realizzarla
elegge Abramo e il popolo che
da lui discenderà (Genesi).
L’Esodo narra il lungo viaggio
degli Ebrei per sfuggire all’oppressione egiziana e conquistare
la « Terra Promessa ». Sul Monte Sinai è stipulato il solenne
« Patto di alleanza » tra Dio e
Israele, che organizza la propria
esistenza sulla base della « Legge » (Decalogo). Questi libri con
tengono ancora molto materiale
leggendario e altro, frutto di epoche posteriori.
Il Levttico illustra le norme
del culto, affidato alla - tribù di
Levi.
Numeri deve il nome ai censimenti del popolo ebraico.
Deuteronomio ricapitola gli avvenimenti precedenti e dà dispK>sizioni di natura religiosa e sociale; è pervaso da un diffuso
senso umanitario.
I Libri storici presentano ima
buona attendibilità per la ricostruzione dei fatti di un’epoca.
Giosuè è il successore di Mosè, che conduce le dodici tribù
di Israele alla conquista della
Terra Promessa.
Giudici (si tratta di monarchi
elettivi) presenta il periodo che
va dall’occupazione di Canaan all’istituzione della monarchia
(1250-1Ò20).
Ruth è un racconto popolare
che illustra con acume il carattere di due donne credenti, Ruth
e Noemi.
I e II Samuele tratteggia la
figura delTultimo dei Giudici, impegnato nella lotta all’idolatria,
nonché quelle dei primi due re,
Saul e Davide.
I e II Re presentano lo splendido periodo del regno di Saiomone, la successiva divisione nei
due regni antagonisti di Israele
a Nord e Giuda a Sud, nonché
le loro vicende fino alla distruzione.
I e II Cromiche si svolge in
parallelo con i libri dei Re e
tratteggia la storia del popolo di
Israele fino alla caduta di Gerusalemme e all’esilio.
Esdra e Neemia narrano il rim
patrio degli esuli da Babilonia,
la ricostruzione di Gerusalemme
e del Tempio.
Ester è un racconto sulla persecuzione e la salvezza dei giudei esiliati, che si rifiutano di
praticare la religione di stato.
Giobbe riflette sul problema
della sofferenza ed è generalmente considerato uno dei capolavori della letteratura mondiale.
I Salmi sono la raccolta di 150
composizioni poetiche destinate
ad essere cantate con accompagnamento di musica nel culto.
Sono di generi molto diversi:
lode, ringraziamento, lamentazione ed anche maledizione dei nemici (espressione della cultura
religiosa del tempo, « barbarica »
sotto certi aspetti).
Proverbi è una raccolta di sentenze o massime, concernenti anche regole di vita, da cui derivano molte delle attuali sentenze
popolari. La vera sapienza si identifica con la conoscenza di
Dio e della sua volontà.
Ecclesiaste è una profonda e
acuta riflessione sul significato
della vita, sulTelfimero e la caducità delle cose del mondo, cui
fa riscontro l’assoluta sovranità
di Dio sulla natura e sulla storia.
Cantico dei Cantici è un superbo esemplo di lirica che esalta l’amore tra uomo e donna
nell’interezza di un rapporto che
porta a superare la contrapposizione tra « sacro » e « profano ».
I Proieti annunciano l’imminenza del qiudizio divino che si
manifesterà con invasioni nemiche, deportazione ed esilio, momenti questi decisivi nella storia del popolo di Israele, la cui
fede sarà duramente messa alla
prova. Al di là delTesilio i Profeti vedono la restaurazione del
Regno di Davide, prevalentemente in termini di attesa della nascita di un Messia. Tra i Profeti
spicca Isaia, ¡1 cui passo da 52:
13 a 53: 12 è chiamato « il Vangelo prima del Vangelo ».
Aurelio Penna
4
4 area rioplatense
1
8 aprile 1988 1
SINODO DELLE CHIESE VALDESI DELL’AREA RIOPLATENSE
Il Sinodo rilancia la missione
In una società instabile e gravata dalle disparità sociali viene rilanciato il massimo impegno per l’evangelizzazione
In un clima di ritrovata
democrazia, la Chiesa valdese del Rio de la Piata ha tenuto il suo Sinodo, dal 14 al
18 febbraio, nel Parque del
XVII Febrero, a Colonia Vaidense.
E' stato un Sinodo preoccupato della dimensione missionaria della chiesa. I problemi che si agitano nella
società argentina ed uruguayana sono tanti, le contraddizioni sociali sono stridenti (si pensi alla ricchezza
di pochi e alla povertà di
molti), i diritti umani sono
in forse (si pensi alla amnistia per i militari colpevoli di
ignobili delitti, ed ai numerosi tentativi golpisti), ed in
queste contraddizioni le chiese valdesi vogliono inserirsi
con una proposta: l’evangelo
di Gesù Cristo. Una evangelizzazione che però non può
essere disgiunta dalla capacità di intervenire nella realtà
per modificarla.
Dopo una approfondita inchiesta tra le chiese locali e i
Presbiteri, il Sinodo ha lungamente discusso la strategia per la missione. Preparazione di membri di chiesa, attenzione al contesto sociale
ed in particolare alla classe
produttrice (operai e lavoratori dei campi): sono le indicazioni che le chiese dovranno seguire.
Mancano però i pastori. Il
Sinodo quest’anno ha accolto una coppia (Simone e Daniele Brandt) ed ha consacrato un nuovo pastore (Hu
Un angolo del Parque XVII Febrero
(Foto R. Coìsson)
go Armand Pilón). Il lavoro
nelle chiese locali è molto
grande, e così la chiesa ricercherà aiuti dalle chiese sorelle e soprattutto si dedicherà
alla formazione dei laici. Alla Facoltà di teologia (l'ISEDET) è richiesta una collaborazione per questo lavoro.
Ci si darà nuovi strumenti
per il lavoro tra i giovani,
tra gli adulti: nuovi testi,
nuovi sistemi audiovisivi.
Ma se mancano i pastori,
come al solito anche le finanze sono scarse e far quadrare i conti, nonostante il buon
livello di contribuzione, è
sempre arduo. Così il Sinodo
ha discusso attentamente il
progetto finanziario e la regolamentazione del fondo
per gli spostamenti in auto
dei pastori. Le auto saranno
di proprietà della chiesa e i
pastori, o chi le adopera,
« dovrà averne la massima
cura ».
Sul piano ecumenico il Sinodo ha deciso di intensificare i rapporti con la CEVAA,
con la Chiesa luterana unita,
e la propria partecipazione
al lavoro della Giunta delle
missioni, che opera con gli
aborigeni del Nord. Un documento suU'ecumenismo sarà
inviato a tutte le chiese perché ne facciano un attento
studio.
Sul piano organizzativo, oltre alla modifica di alcuni regolamenti dell’area, il Sinodo
Colonia
Vaidense;
all’uscita
del culto.
(Foto R. Coisson)
ha deciso l’autonomia della
chiesa di Rosario (di cui è pastore Ruben Artus).
Non poteva mancare l’attenzione alle cose italiane: le
chiese del Rio de la Piata
parteciperanno alle celebrazioni del « Glorioso Rimpatrio » (una loro delegazione
verrà alle valli). Anche nel
Rio de la Piata si rinnova
l’attenzione alla nostra storia: il Museo verrà ristrutturato e ci sarà un centenario,
quello del liceo « Daniel Ar
mand Hugon » di Colonia
Vaidense.
La stampa dovrà avere un
linguaggio più semplice e un
carattere pluralista. Sarà organizzata un’agenzia stampa
di informazioni sulla chiesa
valdese.
Per ir'tiiTio u^^ rambio: Ricardo Ribeiro, dopo 12 anni
di presenza nella Mesa, ha
chiesto di lasciare l’incarica
di moderatore. A sostituirlo
è sCato chiamato il past. Hu"o Malati. Giorgio Gardiol
Strategia per
la missione
TRA GLI ATTI DI QUESTA SESSIONE
Considerando i documenti presentati dai Presbiteri sul tema
« strategie per la missione » e tenendo conto, della analisi della
commissione d’esame su questa
materia, che ha suscitato in tutta
la chiesa una riflessione prolungata, il Sinodo propone ai Presbiteri e alle chiese locali di migliorare il lavoro missionario tenendo in conto le seguenti direttive:
Le principali decisioni
il Sinodo
stimola la continuazione delle
relazioni tra la nostra chiesa e
le chiese sorelle della CEVAA ed
in particolar modo con le chiese
dell’area africana e deirOceania.
2) avere una attenzione particolare alla realtà della vita dei
lavoratori nella città urbana e
industriale e a quella dei lavoratori agricoli;
Decennio
della donna
tettare nel prossimo anno
riSEDET, allo scopo di organizzare laboratori per la preparazione dei laici.
Elezioni
Mesa vaidense
A) Verso l’interno della chiesa: intensiflcare gli studi biblici
comunitari alla luce della realtà;
preparare i membri di chiesa ad
affrontare i piani decisi (campi
estivi, insegnanti delle scuole domenicali, visitatori, ecc.), ricercare l’impegno delle risorse umane esistenti, valorizzando i doni
ed incentivando il servizio cristiano.
3) organizzare un lavoro con
gli studenti a tutti i livelli (dalla
scuola secondaria, a quella tecnica, all’università).
Il Sinodo esorta le chiese a
partecipare e a realizzare i programmi del « decennio ecumenico di solidarietà con le donne ».
Concordia
di Leuenberg
Rosario: chiesa
autonoma
Glorioso Rimpatrio
B) Verso la società: analizzare il contesto sociale, economico, politico, culturale nel quale
siamo inseriti per cogliere le necessità della missione ; rispondere solidalmente alle necessità
contemporanee attraverso le nostre opere di servizio; partecipare attivamente, secondo un’ottica
evangelica, a tutte le attività della società.
Sentito il rapporto positivo del
Presbiterio di Colonia il Sinodo
dichiara la chiesa di Rosario autonoma.
Vocazioni pastorali
Allo scopo di raggiungere gli
obiettivi indicati, le chiese nei
prossimi anni dovranno;
1) avere in grande attenzione
i settori marginali della chiesa
e della società;
Considerato che tutti i Presbiteri chiedono operai per i rispettivi campi di lavoro, il Sinodo
chiede alle chiese di includere
quest’anno nei loro programmi
di studio il tema delle «vocazioni pastorali ». 11 Sinodo esorta
la Mesa vaidense a prendere in
seria considerazione le possibilità di interscambio con chiese sorelle per ottenere l’aiuto di un
numero maggiore di operai, nel
riconoscimento mutuo dei ministeri.
Considerata l’importanza che
la commemorazione del « Glorioso Rimpatrio » ha per le nostre
chiese, il Sinodo;
1) esorta le chiese a dare rilevanza ai vari aspetti dell’avvenimento attraverso pubblicazioni, conferenze, audiovisivi, opere
teatrali, approfondimento degli
studi storici;
2) appoggia il viaggio alle
valli valdesi, che è stato già organizzato, ed invita i partecipanti
a prepararsi adeguatamente dal
punto di vista storico;
3) raccomanda alla prossima
assemblea sinodale di dare sufficiente spazio alla commemorazione del « terzo centenario ».
Il Sinodo autorizza la Mesa
vaidense a firmare una dichiarazione di concordia e comunione
con la Chiesa Evangelica Luterana Unita, secondo la « concordia
di Leuenberg », simile a quanto
già realizzato con la Chiesa
Evangelica del Rio de la Piata.
Pastore Hugo Malan, moderatore ; pastore Hugo Gönnet, prof.
Marin Dabrlà, signora Noris de
Barolin, signor Alberto Berton:
componenti.
Commissicne d’esame per 11 Sinodo ’89: Nestor Rostan (presidente), Mabel de Barolin, Noemi
de Artus.
CEVAA
Preparazione dei laici
Considerate le difficoltà dovute alla mancanza di operai, il Sinodo esorta i Presbiteri a con
Considerato :
a) le relazioni stabilite con
le chiese con le quali la Chiesa
valdese del Rio de la Piata forma la CEVAA;
b) l’intensiflcazione di significative esperienze dei programmi di scambio;
c) l’organizzazione della riunione annuale del Consiglio della
CEVAA, nel mese di giugno scorso, a Colonia Vaidense;
d) la scoperta di vie concrete di relazione con altre chiese,
in particolare con quelle del Terzo Mondo;
Il past. Hugo Malan, moderatore della Mesa vaidense.
5
8 aprile 1988
ecumenismo
EVANGELICI IN CAMERUN
FRANCIA
Una chiesa in espansione
Nel quadro di un discorso di « condivisione » iniziato da tempo, la CEVAA ha deciso di fare una specie di inchiesta su quello
che dovrebbe essere il tema centrale della
vita delle chiese: l’evangelizzazione. Proprio
nello spirito di comunione che deve unire
chiese antiche ad altre più nuove, sono state
create delle équipe di due persone per visitare le diverse realtà di una data regione.
Dei due « visitatori » uno appartiene alla regione interessata, l'altro proviene dall’ester
Nel Camerún vi sano due
chiese che fanno parte della
CEVAA: una battista e l’altra
è la Chiesa evangelica del Camerún. Per quanto riguarda i
Battisti essi sono arrivati in Camerún all'inizio deirSOO quando questa regione era ancora
una colonia tedesca; quasi contemporaneamente sono arrivati
degli evangelici della Missione di
Basilea: ipiù tardi, quando le vicissitudini della P guerra mondiale hanno visto la Germania
perdere le sue colonie ed il Camerún è stato diviso praticamente in due parti, metà all’Inghilterra e metà alla Francia, è
arrivata la Società delle missioni di Parigi.
« La prima che abbiamo visitato — esordisce Pasquet — è
quella battista; un primo fatto
che mi ha colpito è stato quanto
accaduto nella prima domenica di
gennaio; normalmente in questa
occasione si battezzano i catecumeni. Ho partecipato al culto
nella chiesa di Donala ed ho assistito a 48 battesimi: ebbene
chi mi accompagnava, quasi scusandosi, diceva che quella era
una chiesa piccolina... Ho poi
scoperto che in altre chiese vi
erano anche più di 100 giovani
battezzati (ev.uUuali convertiti
vengono ir.vecc ammessi nelle
comunità durante l’anno).
^ Queste poche cifre danno già
l'idea di rosa siano le chiese in
queste ^oeioni; un numero di
giovarn impressionante, che ci fa
capire cnanto invece noi in occidente stiamo diventando dei
Paesi vecchi: Douala, cittadina
con torte immigrazione, conta
l'80% della sua popolazione con
un'età inferiore ai 25 anni ».
Dunque una forte partecipazione ai culti...
« Il tempio era gremito; 4-500
persone ed oltre cento persone
fuori, sotto una tettoia in lamiera. Si trattava di un’occasione
particolare, ma mi è stato detto
che ogni domenica la chiesa è
comunque piena ».
Che cosa caratterizza il culto?
« La durata di oltre tre ore
farebbe pensare, in base ai nostri standard occidentali, a una cerimonia noiosa ed invece
ho verificato una grande partecipazione dell’assemblea a livello del canto; ogni comunità ha
più corali e nell’occasione ve ne
erano ben cinque che hanno accompagnato tutti gli atti del culto non solo col canto ma con
una ricca gestualità ».
Questa grande partecipazione
ai culti fa pensare ad una forte presenza protestante...
« Nel Camerún vi sono circa
12 milioni di abitanti: di essi 60
mila sono i membri della Chiesa battista, circa 300 mila quelli dell’Eglise Evangélique du Canieroun; esiste inoltre una presenza luterana e presbiteriana.
Grosso modo, la situazione religiosa del Camerún può essere
divisa in quattro quarti più o
meno uguali: uno musulmano,
specialmente al nord, un quarto
di religione animista, uno cattolico e uno protestante ».
Per una chiesa così grande come avviene la preparazione dei
pastori?
« Esistono ancora i pastori
missionari, ma le ultime generazioni sono riuscite a crearsi
una classe pastorale autonoma;
no. Nello scorso gennaio il pastore Claudio
Pasquet ha visitato, insieme ad un membro
della Chiesa battista del Camerún, la zona
centrale dell’Africa, comprendente gli Stati
del Gabon, il Camerún, e la Repubblica centrafricana.
Pubblichiamo in due puntate le impressioni ricavate da Pasquet nel corso del suo
giro, iniziando questa settimana col Camerún.
semmai, nel campo della missione sono necessari tecnici, medici. Per i pastori esistono sostanzialmente due scuole teologiche,
una a Yaoundé e l’altra a Ndoungué, dove si preparano anche i
pastori del Gabon e, fino a poco
tempo fa, anche quelli del Togo ».
A parte la predicazione diretta, hai potuto riscontrare altri
campi di intervento delle chiese, per esempio nel « sociale »?
« Vi sono anzitutto delle scuole, non soltanto elementari o
dell’obbligo, ma anche dei licei;
lo Stato non riesce a far fronte
alle necessità, anzi mi dicevano
che se tutti i ragazzi al di sotto dei 14 anni andassero a scuola come la legge vorrebbe, mancherebbero sicuramente gli edifici. Ovunque si parli di costituire una chiesa, con essa si intende automaticamente anche una
scuola elementare; gli insegnanti sono pagati dalla chiesa, e questo con grossi problemi finanziari: infatti vi sono consistenti aiuti
dall’estero, in particolare dalla
Germania.
Per quanto riguarda gli ospedali, essi sono generalmente gestiti insieme dalle diverse chiese
evangeliche attraverso comitati;
ne ho visitati un paio: quello di
Ndoungué, molto grande, è stato costruito tempo fa dalle chiese evangeliche olandesi ed oggi
è uno degli istituti "pilota” di
questa nazione ».
Hai potuto constatare a quale
livello sono i rapporti ecumenici nella zona?
« Non c’è stato, nel corso della nostra visita, una grande attenzione a questo aspetto, tuttavia credo di aver colto una minor differenza legata alla tradizione storica; a livello della comprensione teologica ho sentito,
da parte protestante, delle riserve sul cattolicesimo che sono un
po’ le nostre stesse riserve, mediate da un’altra cultura: per esempio una critica forte alla
chiesa cattolica è quella di tentare di inglobare determinate
forme di superstizione legate alla tradizione locale in una dimensione di culto, mentre i protestanti, pur preservando le tradizioni, ritengono di dover distinguere nettamente ciò che è
cristiano da ciò che non lo è.
Sul piano della collaborazione.
Al Sinodo delle Chiese
evangeliche indipendenti
Sono stati discussi; l’evangelizzazione, il
pastorato femminile e il tema del ribattesimo
Camerún: fedeli all’uscita di una chiesa evangelica dopo il culto.
va precisato che se, nel corso di
missioni di evangelizzazione, esponenti protestanti incontrano
persone che erano state convertite al cattolicesimo e che si erano nel frattempo "secolarizzate",
non si tenta una riconversione
ma viene avvisato il sacerdote
cattolico e viceversa; non si ha
dunque un "furto delle anime"
ma si bada invece alla reale diffusione dell’Evangelo di Cristo ».
Esiste una qualche forma di
rapporto con lo Stato, col governo?
« Bisogna premettere che a
governare sono generalmente
partiti unici, ma con una concezione ancora diversa, nel senso che è una persona, una .specie di capo del villaggio elevato
a maggior dignità, talvolta con
forme di culto della personalità, a dare, diciamo, la guida politica. In generale esiste una certa separazione fra Stato e chiese, col riconoscimento di queste
ultime, nelle confessioni protestanti, cattoliche e musulmane,
da parte delle autorità governative; altri culti, definiti settari,
sono invece proibiti. Va rilevato infine che in uno Stato così
definito dagli europei, in cui si
hanno più di 200 lingue o dialetti diversi, contano generalmente di più le origini, le tribù di
appartenenza che non le ideologie di destra o sinistra secondo
i nostri schemi ».
Per quanto riguarda l’evangelizzazione, con quali strumenti si
attua oggi?
« E’ finita l’epoca delle conversioni in massa di interi villaggi
del secolo scorso quando certi
pastori, flirtando doni vari (sapone, medicinali ed anche letteratura evangelica) portavano al
cristianesimo grandi gruppi di
persone; ora il lavoro è più capillare, porta a porta, da parte
di gruppi coordinati dai pastori.
C’è comunque una grossa attenzione alla diffusione della Parola: basti pensare che la Chiesa
evangelica del Camerún ha cominciato a formare un pastore
nella predicazione attraverso la
radio e la televisione, ancor prima che lo Stato avesse una sua
trasmissione televisiva e proprio
nel periodo in cui ho visitato la
regione è uscito un nuovo giornale evangelico ».
Piervaldo Rostan
Mi sono rallegrato di poter
partecipare, su incarico della Tavola, al « Sinodo del cinquantenario » dell’Unione delle Chiese
Riformate Evangeliche Indipendenti di Francia (E.R.E.I.). Cinquant’anni fa, infatti, un gruppo
di chiese riformate e metodiste
riteneva indispensabile dissociarsi dalla decisione, presa dalla
maggioranza del protestantesimo francese, di fondare quella
che è poi diventata la Chiesa Riformata di Francia (E.R.F.). Si
è trattato, allora, di ima decisione estremamente sofferta, tanto che si sentiva ancora traccia
di questa sofferenza in chi ha
vissuto questi avvenimenti in
prima persona. Diciamo anche
che si è trattato di motivazioni
di fede, sp>ecie a proposito dell’autorità della Bibbia. Senza che
questo ci permetta né ci dia voglia di pronunciare un giudizio
su chicchessia, naturalmente.
Il sinodo, un centinaio di membri ed invitati, è iniziato ad Alès
— Gard — con tutti i presenti
in piedi, uniti nell’ascolto della
Dichiarazione di fede del Sinodo della Chiesa Riformata di
Francia del 1872, nella quale ci
si rifà esplicitamente alla Confessione di fede della Rochelle
e, con essa, all’« autorità sovrana delle Sacre Scritture in materia di fede »: un chiaro segno
della volontà di riallacciarsi alla situazione precedente a quella venutasi à creare nel 1938.
Il pastore Longeiret, presidente della Commissione Permanente (Tavola), ha sottolineato fortemente come non si trattasse
di fare del trionfalismo ecclesiastico, riandando ai cinquant’anni trascorsi. « Non siamo
chiamati — ha affermato — ad
un combattimento ecclesiastico
contro un’altra chiesa, ma a pro.
clamare, a confessare la nostra
fede nella fedeltà di Dio al popolo della sua alleanza. Non ci
preoccupiamo dell’avvenire di
una denominazione, anche se è
al suo interno che viviamo ed
operiamo; il nostro avvenire è
quello della Chiesa di Gesù Cristo in Francia e fino alle estremità della terra ».
I lavori del sinodo comprendevano rapporti della Commissione Permanente, dei Sinodi Regionali, del Presidente.
E’ bene ricordare che si tratta di una Unione di chiese e
associazioni. Cosi, è stata accettata la candidatura di una chiesa riformata di Brignoles, ma
anche quella di un’Associazione
riformata per l’evangelizzazione
indipendente.
Molto posto sembra esser fatto alla questione dell’evangelizzazione. Un Comitato di nomina
sinodale cura tale lavoro, valendosi di apposite « antenne », che
ovviamente implicano uomini e
mezzi.
L’Unione dà, insamma, l’impressione non solo di non essere in fase stazionaria ma di cercare uno sviluppo. Questo anche grazie alla presenza della
Facoltà di Teologia di Aix-enProvence, che pur non lavorando solo per l’EREI, le fornisce
certamente un prezioso strumento teologico ed un altrettanto
prezioso vivaio di giovani pastori. I quali non mancano di far
sentire la loro presenza. Anche
in quel sinodo esistono gli « enfants terribles »!
Sono stati discussi e votati vari articoli delle discipline, che
l’Unione sta pazientemente redigendo. Un lavoro fastidioso ma
necessario che, a tratti, mi fa
ceva riandare a certe nostre pesantissime sedute sinodali...
Tutte le fasi del sinodo sono
state dirette, con garbo e fermezza, dal pastore Dupart, uno
dei responsabili della locale chiesa di Alès. Tale chiesa rappresenta la prova evidente che la
distinzione tra ERF ed EREI
non implica insanabile separazione o concorrenza: entrambe le
comunità locali utilizzano infatti lo stesso locale di culto, mentre a domeniche alterne si riuniscono in altra sala.
Molte delle decisioni prese ad
Alès erano state preparate dai
sinodi regionali, abbreviando così i lavori a livello nazionale.
Inoltre, tre commissioni si sono
riunite a due riprese per preparare ulteriormente certi argomenti. Si è discusso il problema
del ribattesimo (da studiare ulteriormente), come quello del pastorato femminile (che trova alcuni decisi oppositori su base
biblica). Inoltre si è riflettuto
sui collegamenti con la Federazione Protestante di Francia, col
neocostituito Consiglio di Chiese Cristiane in Francia, col Sinodo Ecumenico Riformato (di
stampo conservatore). A questo
proposito, dato che di esso fanno parte alcune chiese sudafricane che (salvo una) non hanno
ancora sconfessato apertamente
la base biblica dell’apartheid, i
membri del sinodo hanno espresso la convinzione che non .sarà
possibile continuare a far parte
di questo organismo senza chiedere risolutamente una presa di
posizione in proposito.
Vari ospiti hanno potuto po7>
tare il saluto delle loro chiese,
tra cui anche il sottoscritto, a
nome della Tavola e delle Chiese valdesi e metodiste. Secondo
un sistema che mi è parso buono, si chiede ad un solo invitato
di parlare più diffusamente della propria chiesa. Quest’anno è
toccato al presidente della Chiesa Riformata di Alsazia e Lorena (ERAL), pastore Klipffel, una
signora. L’invitata ha presentato in modo assai vivace la complessa storia e situazione delle
chiese protestanti alsaziane e lorenesi. Ho avuto l’occasione di
incontrare il past. Samuel Ada
della CEVAA, un pastore olandese di Dordrecht (membro di
una « piccola » chiesa riformata
confessante), il pastore Clavairoly, della chiesa ERF di Alès,
la cui consorte è originaria delle
valli valdesi (è nata Revel. se non
erro), e inoltre un simpatico collega con cui avevo lavorato a
Tahiti, il pastore Yves Gounelle,
attualmente « aumônier général
aux Armées ». Mi ha ricordato
il raduno intemazionale di militari evangelici al « Musée du
Désert », nel mese di giugno, al
quale vorrebbe vedere anche
qualche nostro rappresentante.
Ma gli ho detto che, nel complesso, siamo piuttosto schivi nei
confronti del servizio militare...
C’erano anche molti rappresentanti, professori, studenti ed ex
studenti della Facoltà di Aix, alcuni dei quali avevo già conosciuto in precedenza.
L’accoglienza è stata delle più
fraterne, per molti di noi nelle
famiglie della comunità locale.
Varrà la pena di mantenere sempre meglio i contatti con questa
Chiesa che, oltre a tutto, ha il
suo centro vitale in una zona
come quella delle Cevenne. che
tanto parlano anche a noi di una
lunga e sofferta lotta per la libertà di coscienza.
Giovanni Conte
6
■ir
6 prospettive bibliche
8 aprile 1988
« I cieli sono i cieli di Dio, ma
la terra l’ha data ai -figli degli
uomini» (Salmo 115: 16)
ALL’ASCOLTO DELLA PAROLA
Il progresso, questa esaltante avventura umana dagli orizzonti sconfinati di cui l'800 ha parlato con accenti quasi messianici, è in crisi.
L’ultimo rapporto dell’Istituto Worldwatch di Washington fa un quadro
agghiacciante dello stato di salute del
nostro pianeta. E' evidente che non
si tratta di rispondere alla cultura
del progresso con la cultura del regresso, ma di scoprirne il limite che
favorisca la vita e non la distrugga.
Il progresso
e il suo limite
Un problema dì fede
r,
La Scrittura ci ricorda che non si
tratta solo di un problema morale,
ma Soprattutto di un problema teologico, di fede. E’ il problema del nostro giusto rapporto con Dio.
« I cieli sono i cieli di Dio, ma ha
dato la terra ai figli degli uomini »
(Salmo 115: 16) « perché la lavorassero e la custodissero » (Genesi 2:
15). Il progresso è nelle previsioni
dei Creatore. L’uomo è vma creatura
intelligente, dotato della capacità di
scoprire, di ricercare, di fabbricare.
E’ dotato di grande creatività.
Il progresso, in poche parole, è in
fondo la ricerca di una condizione
umana, sociale e culturale ottimale.
E’ la libertà da ogni schiavitù, dalla
fatica, dal lavoro opprimente. E l’uomo si è dato via via gli strumenti
per raggiungere questi obiettivi. Ad
im certo momento si è affidato alla
scienza ed alla tecnica. E nel nostro
tempo stiamo scoprendo, a nostre
spese, che gli strumenti che ci siamo
dati da una parte allargano le nostre possibilità di vita, dall’altra
provocano guasti irrimediabili.
Un po’ dovunque — e purtroppo, riconosciamolo, ’’svegliandosi” ad
appelli e richiami d’allarme levati da uomini, mentre da sempre la Parola di Dio avrebbe dovuto renderli vigili, attivi, ’’resistenti” — anche
cristiani e chiese, ai più vari livelli, si trovano di fronte alla crisi drastica
del mito del progresso. Meglio tardi che mai, a condizione che, nella Parola di Dio, si attinga più un’indicazione di azione seria e fiduciosa che
di accresciuto catastrofismo. La riflessione biblica che qui pubblichiamo va
in questo senso. Parte dai dati di un rapporto dell’Istituto Worldwatch (Osservatorio sul mondo) di Washington, di cui è annunciata la
imminente pubblicazione anche in italiano.
crede di aver conquistato tutto, ma
lo ha fatto contro l’altro. Il progresso ci ha privati deU’esperienza positiva delle relazioni umane, della
solidarietà, della condivisione. Una
cultura che deve essere concreta, ottimista, ma che spesso ci impedisce
di comunicare la nostra angoscia
agli altri, che non riesce ad accettare la dimensione della tragedia, della crisi dei sentimenti. Tutti segni di
sconfinamento.
« I cieli sono i cieli di Dio ». Dio
va riconosciuto come Dio, come Signore e Creatore. Dio è il Signore,
non l’uomo. L’uomo deve rispettare
questo limite anche quando ricerca,
esperimenta, scopre una nuova macchina, scopre nuove leggi della natura.
a cura di GINO CONTE
La benedizione del limite
Un progresso ambivalente
struttiva. Pensate alla chimica. Grandi sono i vamtaggi in campo medico,
ma immensi sono i danni alla natura. Pensate alla chirurgia, alla genetica, campi nei quali ogni giorno si
rischia di sconfinare. Pensate al nucleare. Pensate alla televisione ed al
computer che stanno segnando così
profondamente il nostro tempo. Pensate aH’importante applicazione del
computer nel campo della medicina,
ma non potete dimenticare che televisione e computer sono dei derivati
della ricerca tecnologica a fini militari. L’altra faccia di una grande
macchina di morte. Aspetti positivi,
ma anche molti aspetti negativi.
Qual è il limite? È vero che bisogna
usare un po’ più di buon senso, che
dobbiamo applicare tutto il nostro
discernimento per evitare che il nostro futuro sia ulteriormente compromesso. Gli ambientalisti, i verdi
dicono cose sacrosante che vanno
prese molto sul serio.
data ai figli degli uomini ». Gli uomini non possono sconfinare nei cieli. L’uomo sconfina quando si erige
come dominatore, quando calpesta
le leggi della natura, quando legifera,
rapina e saccheggia la natura. Quando sottrae la terra al contesto divino in cui la terra è stata pensata, voluta, creata e nella quale l’uomo ha
le radici della propria vita. Quando
non crede più di avere come punto
di riferimento il primato del cielo.
Scoprire il nostro limite è vivere.
Il nostro limite è una promessa di
vita. Il nostro limite è benedetto da
Dio. Benedizione: è il termine della
vita, non di una vita qualsiasi, ma
di una vita fecondata ed arricchita
dalla Parola del Signore.
Il nostro progresso è sempre ambivalente. La macchina ci fa risparmiare molta fatica, ma ha anche sviluppato un’enorme potenzialità di
II limite e l’idolo
La Parola di Dio ci ricorda: « I
cieli sono i cieli di Dio, la terra l’ha
L’uomo sconfina nel cielo nel suo
gnosticismo scientifico, quando non
si pone più il problema della salvezza perché crede che il proprio progresso lo salvi, pensa di non aver bisogno d’altro: l’importante è raggiungere la pienezza di una arrogante
super-umanità. Il progresso diventa
un idolo contro cui il Salmo 115 rivolge una critica serrata, ironica,
fortemente polemica. Gli idoli non ci
possono salvare, non ci possiamo autosalvare. Possiamo solo crearci l’inferno. La perdizione, questa vecchia
ed obsoleta parola biblica, può diventare tragica realtà.
All’interno di quel limite c’è tanto
da fare, da vivere, da amare, da godere. All’intemo di quel limite possiamo riscoprire e vivere la dichiarazione di Dio sull’opera della sua Parola: « E Dio vide che questo era
buono », corrispondente alla sua volontà di amore. Se si capisce questo,
si va ben oltre qualche ritocco ecologico, oltre una nuova sensibilità
morale. E’ quel cambiamento di mentalità e cultura che la Bibbia chiama
conversione e che è possibile solo
per la grazia di Dio.
All’interno di quel limite c’è uno
spazio enorme per una vita ricca,
piena di gioia, piena di relazioni e d'
umanità ed in cui riscopriamo la
terra come la nostra casa da abitare
ed in cui vivere con riconoscenza.
L’uomo sconfina anche quando
Valdo Benecchi
t-.
il
Gli uomini dell'antico Oriente si recavano nei santuari per sognare e mettersi così in comunicazione con
la divinità o con la propria anima. Noi, più semplicemente, vi proponiamo di venire a Ravenna, città di antica civiltà, per parlare del "sogno nella Bibbia”. Se i
modi sono diversi, l’oscuro desiderio che ci guida non è
forse lo stesso? '
Biblia, associazione di cultura biblica per i laici, in concomitanza con l'assemblea annuale dei soci, organizza presso la sala
Melandri di Ravenna, il 7 e 8 maggio, un importante convegno
sul tema:
«Il sogno nella Bibbia»
Sabato 7 maggio
ore 17,00 — Apertura ufficiale del convegno, con saluto del
Sindaco di Ravenna e del Presidente di Biblia.
ore 17,30 — « // sogno dell’uomo d’oggi e il sogno nella Bibbia », prof. G. Benedetti deH’Università di Basilea;
— «/ sogni e la loro interpretazione nell’Antico Testamento », prof. A. Bonora, docente di Sacra
Scrittura alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
ore 19,30 — Cena al ristorante « Renato ».
ore 21,30 — Concerto d'organo e del coro deH’Associazione Polifonica di Ravenna nella Basilica di San Vitale.
Vi.
Domenica 8 maggio
ore 9,30 — « / sogni biblici nell’opera di Sigmund Freud »,
prof. D. Meghnagi, psicoanalista della Società
Psicoanalitica Italiana;
— « / sogni di Nabucodònosor » dott. A.A. Semi,
Membro Ordinario della Società Psicoanalitica
Italiana;
— « / sogni di Giuseppe, spòso di Maria », prof. P.
Stefani, scrittore.
ore 11,30 — Dibattito.
ore 13,00 — Pranzo nel Municipio di Ravenna e chiu^iura del
convegno.
Moderatore: dott. Daniel Vogelmann.
Per informazioni rivolgersi a: Biblia, via A. da Settimello 129,
50040 Settimello (Fi) - tei. 055/8825055
gioventù
evangelica
bimestrale
ABBONAMENTO
ANNO
1988
Ordinario 22.000
Sostenitore 30.000
Estero 27.000
ccp 35917004
intestato a
gioventù evangelica
via P. Lambertenghi
28.
20159 Milano
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il Lastìmonio
Mensile dell’ Unione CrisHana Evangelica BalHsia d’ilalia
ANNO 1988
Abbonamento ordinario
Estero
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Borgognissanti 6, 50123 Firenze
1
i
7
8 aprile 1988
obiettivo aperto
LA QUESTIONE ARMENA
Non c'è fraternità senza giustizia
Una terra contesa da tre nazioni e un popolo che da secoli cerca di affermare la propria indipendenza e la propria identità - Nell’estate scorsa sono state raccolte migliaia di firme per chiedere la ricongìunzione della maggioranza all Armenia storica - Un movimento che inizialmente intendeva restare nel rispetto della legalità, ma che
poi si è trovato di fronte ad un vero e proprio massacro: che cosa farà il governo centrale dell Unione Sovietica?
Gli armeni, un popolo le cui
tracce si perdono nella notte dei
tempi (risalgono forse aH’VIII
secolo a. C.) hanno da sempre
dovuto difendere la propria indipendenza e la propria identità.
Posti nel punto di frizione di
tre grandi popoli: russi a nord,
turchi ad ovest, persiani a sud, la
loro terra è sempre stata contesa ora dagli uni, ora dagli altri.
Non solo, ma altro elemento di
contesa è stata la religione: ortodossi a nord, musulmani a
sud, in mezzo gli armeni, con
una via propria al cristianesimo. Tagliati fuori dai grandi
concili ecumenici dei primi secoli, sono rimasti sostanzialmente monofìsiti, ma per una serie
di circostanze storico-politiche
sono stati condotti a cercare
un rapporto con Roma, della
quale peraltro non hanno mai
gradito molto il primato papale.
Troppo piccoli per imporsi alle grandi potenze confinanti.
I guerra mondiale, si costituiva
una Repubblica Armena Indipendente. Nel 1920, con il Trattato di Sèvres, la Turchia riconosceva l’indipendenza armena
e il presidente degli Stati Uniti,
W. Wilson, s’impegnava a tracciare i confini della neonata repubblica.
Ma la Turchia di Mustafà Remai (il leggendario Atatiirk, il
padre della Turchia moderna)
non rispettò le clausole del Trattato di Sèvres. Per questo le armate bolsceviche, aiutate dai
comunisti armeni, occuparono
il paese. Il 2 dicembre 19^ nacque ufficialmente la Repubblica
Socialista Sovietica Armena, con
im territorio di ca. 30.000 km^.
Ma questa repubblica nasceva amputata della maggior parte dei territori allora occupati
da popolazioni armene. Un territorio tre volte più grande della giovane repubblica rimaneva
a far parte della Turchia. A nord
la Repubblica Socialista della
Georgia si prendeva la regione
dell’Akhalkalat ; a oriente l’Azerbaigian si annetteva due altre
regioni: il Nakhitchevan e il
Karabagh.
Occupiamoci per un momento* di quest’ultima regione, perché è qui che in questi ultimi
tempi sono scoppiati i proble:mi.
Chiesa evangelica di Erevan: l'uscita dal culto.
SCHEDA
Armeni
popolo I
cristiano
L'Armenia adattò il cristianesimo
come religione di stato nel 301 d.
C., grazie all’opera di Gregorio
l'Illuminatore (257-332) che convertì
il re Tiridate Ili e lo consacrò
« Katholikòs » d’Armenia. Gregorio fece distruggere i templi pagani ed edificare al posto le prime
chiese cristiane.
Il V secolo fu un periodo d'oro
per la chiesa cristiana armena:
fu inventato l'alfabeto armeno, e
fu tradotta la Bibbia nella lingua
nazionale. I giovani furono inviati
a Costantinopoli, Atene, Alessandria
d'Egitto per studiare e contribuirono ad una fioritura culturale, spirituale, letteraria dell’Armenia.
L'espansione del cristianesimo fu
ostacolata dai persiani che cercarono d’imporre il mazdeismo, anche
con la forza. Nel 451 ci fu un memorabile scontro tra persiani ed
armeni. Le forze persiane di gran
lunga superiori per numero vinsero la battaglia, ma subirono dure perdite, a tal punto che lo Scià
di Persia rinunciò al suo progetto
e concesse agli armeni libertà di
coscienza.
La più antica Chiesa è la Chiesa
Apostolica Armena, alla quale appartiene la maggioranza della popolazione. Vi sono poi altre due Chiese. minoritarie e più recenti: la
Chiesa Cattolica e la Chiesa Evangelica Armena.
Si calcola che gli armeni siano,
in tutto il mondo, circa 7 milioni: di loro 3,3 milioni abitano in
Armenia.
troppo consapevoli della propria identità e confessione per
lasciarsi integrare nella cultura
dominante, la storia degli armeni non è altro che un continuo travaglio.
Una lunga storia di
persecuzioni e lotte
La nascita della
Repubblica Socialista
Armena
La zona tratteggiata a sinistra rappresenta l’attuale terntmo della
repubblica armena. A destra, sempre tratteggiata, la regione autonoma di Karabagh, in territorio azerbaigiano, vuole la nuntficazione
con la repubblica armena.
La regione autonoma
di Karabagh
Cominciarono i persiani, vennero poi i greci di Alessandro
Magno, e dopo i romani, i bizantini, gli arabi, i russi, i turchi...
L’Armenia li conobbe tutti. In
certi momenti potè avere una
esistenza politicamente autonoma. I suoi confini si allargarono, si restrinsero, a seconda
della sua forza o di quella dei
suoi vicini. Geograficamente dovrebbe far parte delTArmenia il
territorio nord-orientale dell’attuale Turchia. Ma, come si sa, in
quella regione gli armeni furono sterminati.
E’ una storia abbastanza recente, a cavallo di questo secolo. Nel 1894 ci fu il primo massacro da parte dei turchi. L’Europa inorridi, ma non seppe far
nulla di concreto per difendere
gli armeni. La Russia, diffidente
a quell’epoca verso una Armenia autonoma, e l’Inghilterra, incapace di applicare sanzioni contro la Turchia, permisero la prosecuzione della carneficina.
Con alti e bassi la persecuzione turca contro i cristiani armeni prosegui fino al 1915 (chi non
ha letto « I quaranta giorni del
Mussa Dagh » di F. Werfel?), facendo un milione e mezzo di
vittime.
Il Karabagh ha sempre fatto
parte delTArmenia storica. Fu
solo per la prima volta nel 1828
che questa regione fu annessa
alla Russia zarista. Nel 1919-20
scoppiarono dei conflitti tra
partigiani armeni e truppe dell’Azerbaigian. Anche questa regione fu occupata dai bolscevichi e nel 1923, nonostante il parere contrario di Stalin, il Karabagh fu annesso alTAzerbaigian e assunse lo statuto di regione autonoma. La sua superficie è di 4.400 km^ la popolazione è poco superiore alle 200
mila unità, e per T80>% è di razza armena. Da quell’epoca la
maggioranza armena ha chiesto, senza mai ottenerlo, di essere ricollegata all’Armenia.
naia di migliaia di persone delle petizioni che chiedevano la
riunificazione. Contemporaneamente ad Erevan, capitale delTArmenia, un movimento ecologico ha cominciato una protesta
contro l’inquinamento industriale. L’il febbraio scorso gli ecologisti hanno organizzato una
manifestazione a Erevan, che
si è saldata con il movimento
nazionale riguardante la regione
di Karabagh. Dal 22 a,l 28 marzo
gli armeni sono scesi in piazza a
migliaia, fino a raggiimgere il
numero di mezzo milione (a
detta di altri osservatori sono
addirittura un milione). Lo
slogan era molto semplice :
«Non c’è fraternità senza giustizia ».
re in conformità alle leggi sovietiche. Mentre ad Erevan avvenivano le manifestazioni, i rappresentanti del popolo del Karabagh
votavano (110 a favore, 30 contrari) una risoluzione per la riunificazione con TArmenia.
Che cosa è realmente succes
so in queste ultime settimane?
Per capirlo bisogna fare un passo indietro: nell’estate del 1987
sono state sottoscritte da centi
Esplodono le tensioni
razziaii tra
turchi ed armeni
Ma mentre in Armenia si svolgevano questi fatti, e nella vasta
diaspora, tra gli emigrati in
Francia, negli Stati Uniti e altrove, venivano promosse azioni di
sostegno, davanti alle ambasciate e ai consolati delTURSS, in
Karabagh gli azerbaigiani si abbandonavano al massacro degli
armeni. Difficile dare delle cifre
esatte; l’impressione è stata
quella di trovarsi nuovamente di
fronte ad un massacro che ricordava quello del 1915: donne,
bambini, vecchi sono stati uccisi
in modo brutale, in una esplosione di odio razziale che affonda le
radici in un lontano passato.
Il movimento non voleva porsi
al di fuori della legalità, ma agi
CONSIGLIO ECUMENICO
Non bisogna infatti dimenticare che la popolazione dell’Azerbaigian è di origine turca. Nel ’15
il governo turco progettava di
unificare la Turchia e l'Azerbaigian, eliminando fisicamente il
popolo armeno che si trovava tra
queste due regioni.
Preoccupazione
Finalmente il 28 maggio 1918,
nel rimescolio provocato dalla
Il Consiglio Ecumenico delle
Chiese il 25 marzo u.s. ha inviato un appello al segretario generale del partito comunista sovietico, M. Gorbaciov, per sostenere i diritti del popolo armeno.
Nell’appello il segretario generale del CEC, post. E. Castro,
scrive fra l’altro; « Esprimiamo
la nostra profonda preoccupazione a seguito degli incidenti che
hanno causato la perdita di vite
umane e immense sofferenze in
quella regione » ed auspica che
sia trovata una « soluzione giusta per la questione del Karabagh armeno, in modo tale che
trovino concreta attuazione i di
ritti legittimi del popolo armeno, in conformità alla Costituzione ».
Anche il «Katholikòs » Vasken
I, capo della Chiesa Apostolica
Armena, associandosi all’appello
del CEC, ed auspicando che la
regione del Karabagh sia ricollegata all’Armenia, si appella al
« diritto all’autodeterminazione
nazionale, garantita dalla Costituzione dell’Unione Sovietica».
« Il nostro popolo e noi tutti siamo sempre fedeli al principio
della fraternità dei popoli dell'Unione Sovietica, fondata sull’amicizia incrollabile e secolare
con il popolo russo ».
Spettri del passato son dunque
tornati presenti; non a caso la
popolazione di Erevan, alla notizia dei massacri nella regione di
Karabagh, si è ritrovata spontaneamente sulla collina dove sorge il monumento alle vittime del
genocidio del 1915.
Rimane ora da vedere come la
nuova dirigenza so'vietica saprà
dare risposte concrete e giuste a
questa aggrovigliata situazione.
Fraternità e giustizia, un binomio difficile da coniugare insieme, ma anche ima proposta politica degna di essere perseguita.
(da un articolo di René Leonian,
pastore della Chiesa Evangelica Armena, comparso su «Le
Christianisme au XX= siècle »,
n. 156/1988).
iS.
8
8 vita delle chiese
8 aprile 1988
ì
CORRISPONDENZE
XI CIRCUITO
Attività «secondarie»? Falò in piazza
BASSIGNANA — Le attività diverse dal culto sono spesso chiamate sussidiarie o, peggio, secondarie. L’istruzione biblica
(scuola domenicale, catechismo)
dovrebbe invece costituire l’ossatura della formazione in età
giovanile. Perciò ci sembra giusto dare il primo posto a questo
settore. Quest’anno abbiamo cominciato con la creazione fino
al diluvio e finiamo col Padre
Nostro, con l’aiuto di parabole
inerenti all’argomento. Il materiale di base è fornito dalla rivista e dai manuali della Commissione Scuole Domenicali. Ci
sono 3 bambini; 4, 6 e 10 anni; la
più piccola non sa ancora scrivere e vi trasmette questa impressione: « Sì, mi piace frequentare la scuola domenicale, ma a
volte ho tanto male al braccio a
forza di colorare! ».
Il catechismo si svolge in forma di conversazione con i tre
ragazzi (da 15 a 19 anni). Nel
primo periodo si è cercato di
vedere cos’è la Bibbia (ima biblioteca: definizione di Giorgio
Tourn). Ora guardiamo come è
accaduta e si è diffusa la Riforma (prezioso ausilio lo snello
e splendido volumetto di Mario
Miegge).
• Visite: alcune sono sistematiche, altre a seconda delle necessità o su chiamata. Presentano difficoltà per la nota incapacità del pastore di guidare
l’auto, che sarebbe invece quasi
indispensabile per località di
diaspora pressoché irraggiungibili con i mezzi pubblici. Anche
qui è di grande aiuto il trasporto di vari fratelli e sorelle; i quali non sono ringraziati solo per la
funzione logistica, ma anche per
il loro apporto di conoscenza di
persone e situazioni.
• Studi biblici: è in corso
ima serie di considerazioni sulla
preghiera (come ad Alessandria);
un po’ di tempo è dato alla lettura di alcune parti delle Discipline delle Chiese valdese e metodista. I Regolamenti di una chiesa non sono la Bibbia, ben s’intende, ma richiamano alcune caratteristiche a cui diamo libera
e volontaria adesione frequentando una comunità a vario titolo (membri effettivi, aderenti, simpatizzanti, catecumeni eccetera). Infine in una terza frazione si impara qualche inno.
parte cattolica, nonostante la ricerca iniziata a dicembre (con
simile argomento ci mettete in
difficoltà proprio nell’anno mariano, ci è stato detto). Questo
la dice lunga sulla situazione,
nonostante che le due Giunte
comunali (Alessandria e Bassignana) siano di sinistra (o forse proprio per questo?).
Incontri di
studio biblico
ALESSANDRIA — La regolarità dei culti è assicurata grazie
ai fratelli di Bassignana, che a
turno trasportano in auto il
pastore Turinetto ad Alessandria e poi lo riaccompagnano a
Bassignana per il secondo culto.
• Proseguono gli incontri di
studio bibhco. Dopo un’ampia
carrellata sulle figure femminili
nella Bibbia, ci si intrattiene
ora su significato, valore e modalità della preghiera con una
serie di passi biblici.
l* La scuola domenicale funziona regolarmente. Partecipano
Marilena, Dinca e Piero; come
monitrici si alternano Regina
Salviate che tratta « Lutero » e
Daniela Oltracqua con «Genesi»;
i testi adottati sono la rivista
« La Scuola Domenicale » e gli
album della Commissione Scuole Domenicali.
• Le attività dell’Unione femminile sono rallentate per difficoltà organizzative, ma la sorella Ricagni ha ugualmente
provveduto al disbrigo dell’ordinaria amministrazione inviando aU’UCDG di Roma la metà
• Unione femminile: nell’ultima riunione abbiamo ancora ricordato con piacere la festa dei
bambini del 3 gennaio. Sotto la
guida di Renzo Turinetto, bambini e giovani hanno rappresentato brevi recite che rispecchiavano il messaggio natalizio. La
giornata ha dato l’opportunità alle due comunità di Alessandria e
Bassignana di incontrarsi e godere insieme piacevoli e fraterni
momenti attorniati dai nostri
ragazzi, finendo con un rinfresco
che ha evitato il classico fuggifuggi lasciando spazio al dialogo
e ai saluti (e anche alla vendita
degli ultimi biglietti di una lotteria il cui ricavato è stato devoluto in parte a una famiglia e
in parte ai bambini di una missione del Terzo Mondo). L’attività femminile continua le sue
riunioni quindicinali (meditazione biblica, conversazione, cucito per il bazar di luglio). Continuano anche le visite di alcune
sorelle alla Casa di Riposo. Il
22 maggio, Dio volendo, riceveremo con gioia Graziella Fornerone di Pinerolo, forse accompagnata da qualche altra sorella.
La mattina esse guideranno il
culto, seguirà il pranzo in comune e al pomeriggio un incontro
con il commiato.
• Di Maria ce n’è una soia?
Guardiamo con fiducia alla conversazione (con dibattito, si spera!) che Valdo Benecchi terrà
il 9 aprile al Centro comunale di
cultura, qui a Bassignana, sul
tema degli evangelici e Maria.
Non siamo riusciti a trovare
nella nostra zona un oratore di
10 APRILE
Domenica
della
Facoltà
« Se si interrogano i comuni membri di chiesa su quale
sia V "opera" più importante
della nostra Chiesa, la risposta è: la Facoltà di teologia.
E non si pensi che essa sia
vista come semplice "fabbrica di pastori" o come produttrice di ideologia; no: essa
è vista come punta di lancia
della presenza delle nostre
chiese nel "culturale" e nel
"sociale", cioè in quella vasta area di rapporti umani
che non sono né personali
(l'amore, i figli) né collettivi
(la politica, le fabbriche).
(da Giorgio Bouchard, I valdesi e
l'Italia, Claudiana, 1988, p. 145).
Alessandria e Bassignana sono
state presenti ogni volta con
una diecina di persone.
• Per le visite a famiglie di
evangelici o simpatizzanti il pastore Turinetto, subito dopo il
suo arrivo, ha preso i contatti
cominciando dalle persone anziane che non possono frequentare la comunità, o da quelli
che abitano lontano e trovano
difficoltà a recarsi in chiesa regolarmente.
Trasmissione
evangeiica
delle quote versate dalle socie
e le offerte a Villa Elisa e Amnesty International.
Per la carica di presidentessa
dei prossimi anni sono stati avviati contatti con una sorella
che sembrerebbe disponibile. Vogliamo dire un grazie di cuore
per l’attività solerte e sapiente
svolta per tanti anni con grande umanità da Lydia Ricagni.
PESCARA — Parafrasando il
titolo di un romanzo di F. Scott
Fitzgerald (Tenera è la notte),
ci prendiamo la libertà di dire
che la notte tra il 23-24/2 è stata,
per gli ascoltatori di ’’Radio
AUT Marche”, una notte ’’evangelica”.
Infatti, il pastore è stato invitato da una emittente di Francavilla (AP), su interessamento
del nostro fratello lan McCarthy,
a condurre un « notturno » in
diretta dalle 23 in poi! Dopo una
brevissima presentazione sono
arrivate le telefonate degli ascoltatori. Gli argomenti richiesti: dai principi fondamentali
del protestantesimo alle apparizioni mariane, l’impegno politico e la vita delle chiese valdesi
e metodiste, l’ora di religione e
Tecumenismo, ecc. Su quest’ultimo tema ha insistito un sacerdote di Tolentino (MC) telefonando due volte: concordava con
il pastore nel rifiutare T« ecumenismo » di marca vaticana, privilegiando quello intorno alla Parola. Un giovane di Porto San
Giorgio, che già ci conosce per
aver partecipato all’unica conferenza pubblica in città, vuole
incontrarsi con noi. Romolo
Tamburrini, conduttore della rubrica, ha conosciuto anni or sono
l’opera del Centro ”J. Lombardini” di Cinisello. Una dozzina
le telefonate dirette al pastore e
a lan, fino alle 2.30!
FRESCA DI STAMPA
Scuola
Domenicale
• In febbraio hanno preso il
via quattro incontri di studio
biblico interconfessionale organizzati dal Centro interconfessionale per la pace, su alcune figure della Bibbia e la loro
attualità. Àbramo è stato presentato da don Gino Piccio; Ester, da Patrizia Barbanotti
(Chiesa dei Fratelli); Ruth, da
Renzo Turinetto. Il 24 marzo si
è chiuso con rifiessione e preghiera. Le nostre comunità di
a Colleferro
Da sinistra: due valdesine e i pastori Odoardo Lupi, Emidio Campi,
Giovanni Conte.
Le chiese valdesi e metodiste
deirXI circuito si sono incontrate domenica 28 febbraio, per
partecipare ad una manifestazione organizzata dal consiglio di
circuito, rispondendo ad una
proposta delle chiese di Ferentino e Colleferro. Si trattava di
ricordare insieme il significato
del « 17 », iniziando nello stesso
tempo la riflessione sul « Glorioso Rimpatrio». Per far questo,
si è voluto scegliere una zona
che offre possibilità di un certo
ascolto esterno e le cui due
chiese valdesi sono ben conosciute per la loro calda accoglienza
e capacità organizzativa. Abbiamo visto con vivo piacere la presenza di alcuni fratelli battisti
e quella di un gruppetto della
comunità di lingua francese. Due
valdesine in costume hanno dato, con la loro presenza, un tocco di freschezza, rimandando idealmente a quelli ben più numerosi che sono portati dalle
nostre sorelle in occasione dei
cortei che si svolgono alle Valli.
ro pullman della comunità d:
via XX settembre.
Giovanni Conte
SUSA — Promossa dal Centro evangelico di cultura e patrocinata dalla
città di Susa, dalla Lega piemontess
per la ricerca sul cancro e dal Liona
Club di Susa-Rocciamelone, sabato
16 aprile, alle ore 16.30, airAuditc
rium dell'Istituto « Pininfarina -, avrà
luogo una conferenza del Premio Nobel Rita Levi Montalcini su «L'ingegneria genetica e le sue implicarioiv
etico-morali ».
E' uscito in questi giorni il
n. 34 della rivista « La Scuola
Domenicale », quasi interamente
dedicato al teatro. In esso sono
raccolte 15 proposte teatrali, alcune già apparse negli anni scorsi, ma completamente riviste, altre nuove. Si ispirano aH’Antico,
al Nuovo Testamento e ad argomenti vari.
L'interesse di questa raccolta
sta nell’essere un dialogo tra il
Servizio Istruzione ed Educazione e le varie scuole domenicali
che hanno sperimentato e talvolta prodotto, con un lavoro collettivo, svariate forme di comunicazione teatrale. Si passa da
commedie molto tradizionali,
quali adattamenti da Tolstoj e
Dickens, ad altre forme innovative e autoprodotte.
Di particolare interesse ci è
parsa un’azione teatrale sulla
Vergine Maria, ispirata da Roland de Pury e adattata da Salvatore Ricciardi.
Per acquistare il numero singolo ci si può rivolgere alle tre
librerie Claudiana di Milano, Torino, Torre Pellice, o alla redazione della rivista (via della Signora 6, 20121 Milano). A questo
indirizzo ci si può rivolgere anche per avere ulteriori informazioni o per abbonarsi.
Il tempio di Colleferro era gremito quando il pastore Emidio
Campi, dopo alcune parole introduttive dei pastori Odoardo Lupi e Giovanni Conte, ha iniziato
la sua vivace e ricca esposizione del tema. Egli ha messo a
fuoco gli avvenimenti che hanno preceduto il « Glorioso Rimpatrio » sia nell’insieme della storia europea di quel tempo, sia
nel quadro della situazione di
un’Italia i cui migliori figli dovevano spesso cercare altrove la
possibilità di esprimersi o pagare a caro prezzo la scelta di
restare e di rendere la loro testimonianza. In tal modo, il « ritorno » dei Valdesi nella loro terra è apparso chiaramente per
quello che è stato: non semplice riappropriazione delle proprie
terre e dei propri beni, ma scelta di essere (qualcuno direbbe
oggi) una « componente significativa » del discorso nazionale.
Il che — c’è bisogno di dirlo? —
ci mette in una posizione di grande responsabilità. Il canto del
« Giuro » ha terminato la prima
parte dell’incontro.
PORTICI — Organizzato dalla Chie«3
apostolica italiana, si terrà presso II
locale di culto metodista (corso Garibaldi 283) un seminario teologico sul
tema « il ministero cristiano ■>. Le lezioni saranno tenute dal past. Mario
Affuso.
Questo il programma:
venerdi 15 aprile, ore 17: . Il ministero come servizio per l'edificazione
della chiesa »;
sabato 16 aprile, ore 17: « Il ministero cristiano: Dio lo suscita, la
chiesa lo accoglie »;
domenica 17 aprile, ore 17: » Il ministero: sue specificità, sue determinazioni, sua laicità ».
PONTICELLI — La chiesa metodista
di Napoli-Ponticelli organizza per mercoledì 13 aprile, alle ore 19, presso
il proprio locale di culto (Corso Ponticelli 6) un pubblico dibattito dal tema: cc Maria nell'Evangelo di Luca ».
Parleranno: don Vincenzo Vollaro e il
past. Giovanni Anziani.
Dopo un abbondante « ri.storo »
curato da chi ci ospitava (grazie di cuore, cari fratelli e sorelle!) ci siamo recati in uno spiazzo cittadino per il tradizionale
« falò ». Era la prima volta che
ciò avveniva in città. Attorno al
fuoco, abbiamo cantato alcuni
inni. Dopo la lettura di un salmo ed alcune parole conclusive
del pastore Conte ci siamo lasciati, lieti e riconoscenti per
quanto avevamo ascoltato e vissuto insieme. Abbiamo notato
con particolare piacere un inte
TORINO — L'associazione culturale
« Livia Laverani Donini », nell'ambito
del ciclo » Donne e trascendenza », organizza ancora due incontri che si
terranno presso la libreria Comunardi
(v. Bogino, 2) alle ore 21.
Lunedi 11 aprile Giorgina Arian Levi, Letizia Tomassone e Adriana Zarri
parlano su « Le religioni sono del padre? » (la « gestione » della trascendenza e le donne). Lunedì 18 Angela
Miglietti, Magda Negri, Erica Olivetti e
Piera Zumaglino parlano su « Noi donne, anima e corpo »: testimonianze,
vecchie e nuove idealità, tra fede, politica, piccolo gruppo, erbe, astri...
MEZZANO ÌNFERIORE (PR) —L'VIII
circuito e la EGEI Emilia-Romagna organizzano per sabato 16 e domenica
17 aprile un convegno su « L'azione sociale delle Chiese evangeliche nel Mezzogiorno d'Italia », con una relazione
del pas. Sergio Aquilante, del Centro
diaconale « La noce » di Palermo. Le
adesioni dovranno pervenire entro il
10 aprile a Enrico Bertollini (v. Venezian, 3) - 40121 Bologna, tei. 051/
278914) oppure a Armando Palazzine
(via Racagni, 24 - 43100 Parma, tei.
0521/44800).
ii
9
s aprile 1988
vita delle chiese
ir'
VASTO MARINA: 24-25 APRILE
CRONACA DELLE CHIESE DELLE VALLI
Congresso FDEI
Il IV Congresso nazionale della Federazione donne evangeliche italiane si svolgerà a Vasto
Marina il 24 e 25 aprile prossimi, con il tema: « Dignità della
persona, rispetto della creazione ».
Sarà il pastore Lidia Giorgi
ad aprire i lavori del congresso
Sabato 9 aprile
□ DONNE E POTERE
PEROSA ARGENTINA — Le chiese
valdesi delle valli Chisone e Germanasca organizzano presso la sala Lombardini, alle ore 21, una tavola rotonda sul tema « Donne e potere » in 'occasione del decennio ecumenico di solidarietà delle chiese con le donne.
intervengono Franca Coisson, sindaco di Angrogna, Mirella Bein Argentieri, ex preside di scuola media, Patrizia Santoro, professoressa, Erika Tomassone, pastore valdese; presiede
Piera Egidi, giornalista.
Domenica 10 aprile
□ ASSEMBLEA
DEL 1° CIRCUITO
TORRE PELLICE — Alle ore 14.30,
presso la Foresteria valdese si tiene
una assemblea dedicata al dibattito
sulla testimonianza ai visitatori. L’assemblea si svolge in concomitanza
con la « giornata dell'accoglienza » dedicata ai 30 anni di attività della Foresteria di Torre Pellice.
Lunedì 11 aprile
□ INCONTRO PASTORALE
POMARETTO — Alle ore 9.15 ha
inizio l’incontro pastorale del 1° distretto sul tema Pace, giustizia ed
integrità del creato ». Introduzione di
Sergio Hibet,
Nel pomeriggio: « Teologia pastorale ». Introduce Claudio Tron.
Mercoledì 13 aprile
□ ISRAELE-PALESTINA
PINEROLO — Presso i locali della
chiesa valdese, in via dei Mille 1, alle
ore 21, la FGEI, la C.d.B. di corso Torino e la chiesa valdese di Pinerolo
organizzano un incontro-dibattito su:
« Israele-Palestina: per riflettere », introduce Francesca Spano.
L’Evangelismo italiano
con il culto, dopo di che si procederà alla nomina del seggio.
Seguirà un lavoro in diversi gruppi di studio, nei quali si metteranno a fuoco le reazioni e le
riflessioni sui testi biblici precedentemente proposti. Le relazioni morale e finanziaria e le varie proposte di modifica allo statuto, che le partecipanti al congresso avranno già letto, verranno discusse nella prima parte
del pomeriggio.
La seconda parte del pomeriggio sarà invece dedicata al tema
vero e proprio del convegno. Su
« Dignità della persona e rispetto della creazione » (per cercare
di rispondere all’interrogativo:
che cosa vuol dire essere creature umane?) sono state invitate
a dibattere donne impegnate in
diversi settori della vita italiana, a livello culturale, politico
ed ecclesiastico: Laura Conti,
medico, ambientalista e deputato; Anna Corciulo, fondatrice dell’ARCI; Wilma Gozzini, teologa
cattolica; Eide Spedicato, antropoioga e docente universitaria;
Erika Tomassone, teologa protestante. I vari interventi saranno
coordinati da Gianna Sciclone,
e la tavola rotonda sarà ospitata dalFAuditorium del Centro
Servizi culturali della Regione
Abruzzo di Vasto.
Nella serata i vari gruppi di
studio porteranno in plenaria le
conclusioni del loro lavoro e, a
seguire, si avranno ancora testimonianze e canti.
La giornata di lunedi 25 sarà
dedicata invece alFespletamento
di tutti gli aspetti « burocratici »
del congresso; sarà eletto il nuovo Comitato nazionale della federazione e sarà lasciato spazio
ai messaggi. Inoltre verranno po•ste in votazione le proposte di
modifiche allo statuto, unitamente ad altre eventuali delibere e
mozioni.
Il congresso, che con l’eccezione della tavola rotonda si svolge presso l’hôtel Adriatico, si
concluderà con il pranzo e la
Santa Cena.
Per ogni comunicazione che riguardi la sistemazione logistica
e l’eventuale accoglienza alla stazione, le delegate sono pregate
di mettersi in contatto con il pastore Gianna Sciclone, via G. Spataro, 33 - 66054 Vasto; tei. 0873/
721468.
TORRE PELT.ICE — Domenica 10 aprile l’Unione femminile
ospiterà nel corso della sua seduta, prevista alle ore 15 presse
la casa unionista, le sorelle di
Ferrerò.
• Il prof. Domenico Maselli
dell’Università di Firenze e pastore della Chiesa Libera è stato
invitato per i giorni 16 e 17 aprile prossimo; l’iniziativa, partita
dalla commissione evangelizzazione della chiesa di Torre, a cui
ha dato la sua adesione il Consiglio del 1° Circuito, vuol essere
anzitutto un momento di formazione biblica.
Il primo incontro è previsto
nel pomeriggio di sabato, alle ore
16,30 presso la casa unionista:
sono invitati in modo particolare
i monitori, i catechisti, i giovani;
in serata altro appuntamento nel
medesimo locale ed in quest’occasione il prof. Maselli parlerà
sulle prospettive di unificazione
dell’Evangelismo italiano. Dopo
alcuni incontri organizzati a Torre Pellice con Avventisti, Esercito della Salvezza, Chiesa dei fratelli, giunge questa occasione per
un confronto verso la possibilità
di intraprendere un lavoro di
testimonianza comune. Domenica mattina, con la predicazione al
culto nel tempio sul tema « predicare FEvangelo oggi », si aprirà
anche la seconda edizione della
« Giornata di Radio Beckwith ».
L’augurio è che tutti sappiano
cogliere questa bella opportunità.
• Presso il centro sociale, il
Collettivo biblico ecumenico
ospiterà, alle ore 20.45 di giovedì 7 aprile. Franco Barbero
per proseguire lo studio della
Genesi.
Luoghi storici
ANGROGNA — In vista delle
celebrazioni del « glorioso rimpatrio » nel 1989, la Società di
Studi Valdesi (SSV), insieme a
Concistori e Comitato dei luoghi
storici, ha pensato di ripristinare la segnaletica stradale dei
luoghi di maggior interesse e di
sistemare cartelli con notizie
storiche e piantine topografiche.
E’ ovvio che anche Angrogna è
interessata a questo discorso e
il Concistoro segue i lavori con
Adriano Chauvie, il quale ha suggerito alla SSV di stampare un
opuscolo illustrativo dei percor
Medaglie per il terzo
centenario del Glorioso Rimpatrio
Il Comitato per il Centenario
ha favorevolmente accolto la
proposta di alcuni soci di coniare una medaglia-ricordo per il
terzo Centenario del Rimpatrio.
Il soggetto prescelto è una rnedaglia commemorativa dell’azione delle potenze protestanti in
favore dei Valdesi, disegnata da
un ignoto artista olandese nel
1691. Sul recto (vedi foto 1) sono metaforicamente rappresentati Inghilterra, Impero Germanico e Olanda mentre stringono
la mano alla Savoia; dietro, a
a sinistra, si intravede un milite
valdese che innalza il vessillo
con lo stemma valdese. Sul verso
(foto 2) si trova invece Guglielmo III d’Orange, re d’Inghilterra e sostenitore del rimpatrio
dei Valdesi. Si tratta, dunque,
di un pezzo di rilevante valore
storico che verrebbe proposto
in particolare agli amatori di numismatica, in una raffinata confezione accompagnata da un
inserto storico. E’ possibile scegliere fra due versioni, riservate
ai soci della Società:
1) medaglia diametro mm. 57 in
bronzo patinato, L. 35.000;
2) medaglia diametro mm. 57 in
argento 800/1000 versione
« Proff » gr. 100 ca., L. 100.000.
Chi fosse interessato è pregato
di prenotarsi, specificando il ti
si storici di tutta la Val Pellice.
La proposta è stata accettata e
nei mesi prossimi si dovrà metter mano all’opera.
• Il Concistoro indice l’Assemblea di chiesa per la domenica
17 aprile prossimo. Si dovrà eleggere la deputazione per Sinodo e Conferenza Distrettuale, oltre ai revisori dei conti. Il <3oncistoro darà la relazione morale dell’attività ’87-’88; si voterà
l’impegno finanziario per il 1989;
si discuterà dei lavori agli stabili della chiesa.
• Sabato 9 aprile, alle ore 21,
nel tempio del Serre, avrà luogo
un concerto del Coretto di Torre
Pellice diretto da Franco Taglierò. La serata è organizzata dal
gruppo FGEI che intende devolvere la colletta ai lavori di ristrutturazione della scuola valdese di Prassuit-Verné.
• Per un impegno improvviso
Albert de Lange, della Società di
Studi Valdesi, non ha potuto
presentare le diapositive sull’itinerario del Rimpatrio alla riunione del capoluoge. D’accordo
con i membri che normalmente
frequentano la riunione, A. de
Lange verrà al capoluogo lunedì
11 aprile, alle ore 20.45.
Elezioni
POMARETTO — L’assemblea
di chiesa è convocata per domenica 10 aprile alle ore 10, presso
il tempio, per eleggere i deputati
al Sinodo ed alla Conferenza
distrettuale.
• La comunità si è riunita intorno ai familiari di Enzo Purpura deceduto all’età di 81 anni; i
funerali si sono svolti lunedì 4
aprile scorso ; che lo Spirito del
Cristo risorto rechi alla famiglia
conforto e speranza.
Assemblea
LUSERNA S. GIOVANNI —
Domenica 10 aprile, subito dopo
il culto, è convocata l’Assemblea
di chiesa per la nomina dei deputati al Sinodo ed alla Conferenza Distrettuale.
Pertanto il culto non avrà luogo nel tempio ma nella sala della ex Scuola materna, alle ore
10. Si procederà pure alla elezione di un anziano.
SOCIETÀ’ DI STUDI VALDESI
Delegati
PINEROLO — Sono delegati alla conferenza distrettuale
Aurora Revel, Joos Janse, Edoardo Garro (supplente Jole
Fornerone)
• Hanno celebrato il loro ma
trimonio: Cristina Baretta e Mario Rivoira.
• DopO' un lungo periodo di
malattia è deceduta la nostra
sorella Pierina Romagnollo vedova Pellenc.
Chiediamo al Signore di sostenere il figlio Ermanno angosciato per questa separazione.
Solidarietà
FRALI — La solidarietà della
comunità va ai familiari di Margherita Rostan vedova Leger
deceduta dopo breve malattia.
Confermazioni
VILLAR PELLICE — La domenica delle Palme sono stati
accolti quali membri responsabili della chiesa, ricevendo il
battesimo o confermando quello ricevuto da piccoli, i seguenti catecumeni: Adriano Ayassot,
Lia Ayassot, Ivan Bonjour, Gabriella Charbonnier, Fiorella Cordin, Sandra Dalmas, Federica
Frache, Carlo Geymonat, Sabina
Gönnet, Cinzia Janavel, Anna
Malan, Alberta Michelin Salomon, Osvaldo Verné. A tutti auguriamo di mantenere fedelmente, con l’aiuto del Signore, l’impegno preso di seguirlo sulla
sua via.
Per l’occasione sono stati con
noi i trombettieri dell’istituto
diaconale di Berlino-Spandau,
ospiti presso il Castagneto, che
hanno accompagnato i nostri
inni e che ringraziamo.
® Ci rallegriamo con Gianfranco e Anne Rose Bleynat per la
nascita del loro primogenito David®, al quale porgiamo l’augurio di ogni benedizione del Signore insieme ai suoi genitori.
• Nel corso delle ultime settimane ci hanno lasciato: la sorella Maria Luigia Berton ved.
Rivoire di anni 89 ed i fratelli
Enrico Howard Gay all’età di
82 anni e Luigi Cougn di anni 73.
Ai familiari ed a tutti 1 parenti la nostra fraterna solidarietà
nella fede in Gesù Cristo.
• Al culto di Pasqua ha recato un apprezzato contributo il
Coro polifonico, diretto da Dino
Clesch; nell’esprimere gratitudine a queste sorelle ed a questi
fratelli formuliamo loro un augurio sincero per la « tournée »
a St. Etienne, dove sono stati invitati dalla locale Chiesa riformata.
• Un grazie anche al Coro
« La Cricca » di Montà d’Alha
per il concerto offerto ed applaudito dal numeroso pubblico
intervenuto anche da varie località fuori della Valle.
po di medaglia prescelto, e anticipando la somma richiesta, presso la S.S.V. (telef. 0121/932179)
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10
valli valdesi
8 aprile 1988
B
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LUSERNA SAN GIOVANNI
Indiffe
renza
La Riv^Skf ha deciso un piano di ristrutturazione che comporterà, al termine di due anni,
una riduzione occupazionale nel
gruppo di circa 900, persone (di
cui almeno la metà nell’area pinerolese). Sarà, dice la dirigenza della Riv-Skf, una ristrutturazione indolore. Non saranno licenziate persone, semplicemente
non si assumerà più per sostituire coloro che vanno in pensione, e approfittando della legge sui prepensionamenti (che regala fino a 5 anni di contributi
ai lavoratori delle aziende in crisi ), si incentiveranno le dimissioni anticipate.
Se non si vuol chiudere gli
stabilimenti, i rimasti e quelli
che eventualmente verranno assunti dovranno accettare il lavoro su tre turni, il lavoro al sabato e alla domenica. Solo così la Riv-Skf reggerà alla concorrenza.
La proposta è stata fatta, i
giornali ne hanno parlato per
qualche tempo, e adesso si è
all’inizio della fase operativa. Cominciano gli spostamenti da uno stabilimento all’altro.
I sindacati cercano di capire.
Fanno riunioni a livello internazionale per controllare l’esattezza delle informazioni fornite
dalla direzione, cercano collegamenti per organizzare azioni che
servano a limitare i danni complessivi di questa operazione.
Ma mentre procede quest’operazione di politica industriale,
sul fronte del lavoro proseguono gli straordinari, l’orario reale dei lavoratori supera ormai
le 40 ore settimanali.
Si discute tra gli addetti ai lavori più di politica industriale
che di politica del lavoro.
Solo qualche anno fa, il semplice annuncio di queste misure avrebbe scatenato una serie
di iniziative: partiti, enti locali,
chiese, associazioni avrebbero
voluto capire, controllare le proposte dell’azienda, ottenere una
politica diversa per il lavoro. La
valle si è mobilitata in difesa
dell’occupazione allo stabilimento Fiat di Villar Perosa, solo pochi anni fa. Ma come sono lontani quei tempi!
Perché tutto questo? Perché
l'attenzione oggi è tutta rivolta
ad altri aspetti, all’ecologia, alla
qualità della vita, all’identità.
Certo la sconfitta della classe
operaia negli anni '80, quando
non è stata caspace di controllare la ristrutturazione tecnologica, e di ottenere una sostanziosa riduzione di orario per difendere l'occupazione, pesa.
Ma se la classe operaia come
soggetto politico vive un momento di appannamento, gli operai
restano. Le condizioni di lavoro,
in barba alla ristrutturazione, si
aggravano: ritmi maggiori, orario prolungato, ansia per il futuro.
Sono questi operai in carne e
ossa, con le loro speranze e difficoltà, che incontriamo tutti i
giorni. Eppure sembriamo non
accorgerci delle loro sofferenze.
Oggi sappiamo mobilitarci in difesa della natura, parliamo di
salvaguardia della creazione. Ma
l’uomo operaio non fa parte della creazione? O lo è solo in quanto classe?
Giorgio Gardiol
Rete Stradale inadeguata
Nel bilancio di previsione del comune particolare attenzione per l’assistenza sociale - Le
scuole, una sala per spettacoli e gii impianti sportivi - L’annoso problema della viabilità
Il bilancio di previsione di Luserna S. Giovanni per il 1988
pareggia su una cifra superiore
ai 10 miliardi e 700 milioni di
lire; abbiamo chiesto al sindaco
Badariotti di illustrarci i punti
più interessanti.
« Vorrei far rilevare — esordisce appunto il sindaco — che il
nostro Comune vuole riservare
un’attenzione particolare agli interventi nel campo dell’assistenza sociale (a bilancio vi sono
infatti 1 miliardo e 250 milioni
di lire), sia verso le fasce d’età
giovanile che verso gli anziani:
è partito l’anno scorso lo ”Spar
zio giovani”, quest’anno lo si vuole rivedere e rilanciare ».
Quali interventi sono previsti
per gli edifici comunali e scolastici?
« Per quanto riguarda il municipio, dovremo fare la revisione generale degli impianti elettrici e ritinteggiarlo; un importante intervento nell’ambito dell’eliminazione delle barriere architettoniche consisterà nella installazione di un ascensore che
consentirà a tutti l’accesso a tutti i piani: è da poco arrivata la
concessione del mutuo, per cui
contiamo di poter presto definire l’opera.
Per quanto riguarda le scuole,
abbiamo avuto assicurazione in
Provincia che i lavori alla nuova sede dell’Istituto tecnico per
geometri e ragionieri dovrebbero concludersi in vista del pros
simo anno scolastico; ciò consentirà, se arriverà celermente il
mutuo per l’adeguamento dei locali della scuola media, di ospitare gli studenti di questo istituto ».
Anche i centri storici sono da
un po’ di tempo al centro dell’attenzione degli amministratori lusemesi: « Un primo stralcio
di 100 milioni è a bilancio nella
prospettiva di valorizzare il centro di Lusema S. Marco, dove
esiste anche un cinema al cui
acquisto il Comune è interessato: si tratta di una struttura che noi vediamo nell’ottica
di struttura di valle, polifunzionale, di teatro, senza naturalmente volerla mettere in concorrenza con il cinema Trento di Torre Pellice, ma importante alla luce della attuale, carenza di sale
agibili per spettacoli in vai Pellice ».
Detto che dovrebbero anche
partire importanti lavori, già annunciati, per gli impianti sportivi (cop>ertura di un campo da
tennis, pista di atletica, nuovo
campo di calcio), detto che la
viabilità minore dovrebbe vedere valide soluzioni a vecchi problemi, si pone sempre più il nodo del collegamento con Pinerolo, con un tratto stradale la cui
piericolosità viene ribadita dal
numero sempre elevato di incidenti, al punto da indurre un
gruppo di cittadini a chiedere
un incontro pubblico sul tema.
« Un primo aspetto, del problema, che ci riguarda più da vicino, è quello dell’immissione
sulla via 1° Maggio, con i vari
incroci, per esempio la zona di
Largo Dino Buffa a l’incrocio di
Pralafera: senza andare per ora
a soluzioni di tipo semaforico,
bisogrm comunque rendere più
funzionali questi punti nevralgici del traffico locale.
Il secondo aspetto del problema viabilità coinvolge direttamente la Provincia con il tracciato del nuovo asse di valle,
di cui aspettiamo la definizione ».
La maggioranza delle opere
previste ed ora illustrate si effettuerà grazie alla concessione
di mutui; può invece essere interessante sapere quanto delle
entrate del Comune deriverà direttamente dai cittadini.
« Una prima entrata riguarda
gli oneri di urbanizzazione e si
prevede si aggiri sui 110 milioni; aggiungendo entrate tributarie, imposte e tasse si arriva ad
una cifra di circa 944 milioni:
non è che si voglia sempre calcare la mano ed approfittare di
tutti gli spiragli che lo Stato ci
offre, ma il fatto è che riteniamo
che i cittadini debbano concorrere a mantenere o migliorare determinati servizi ».
Tornando alla viabilità esiste
a Luserna, e non da oggi, il problema del cavalcavia sulla ferrovia; di anno in anno sembra
TORINO: GIORNATE DI STUDIO SU PRIMO LEVI
Il dovere di ricordare
Le giornate internazionali di
studio su Primo Levi hanno registrato una vasta presenza di
pubblico e di relatori e una intensa partecipazione di interesse
intorno alla figura umana e letteraria dello scrittore scomparso un anno fa.
Erano organizzate dal Consiglio regionale del Piemonte, dall’Associazione nazionale ex deportati politici nei canipi nazisti, dalla Comunità israelitica di
Torino e dalTeditore Giulio Einaudi.
Si sono svolte il 28 e 29 marzo a Palazzo Lascaris, nella sala
del Consiglio regionale, e hanno
avuto come obiettivo l’opera di
Primo Levi e la sua incidenza
sulla cultura italiana e internazionale.
E’ prevista la pubblicazione
degli Atti, che saranno pronti in
autunno e che si possono richiedere con lettera indirizzata al
Consiglio regionale. Via Alfieri
15, Torino.
Il tema più noto dell’opera di
Primo Levi è il dovere di testimoniare resistenza e la vita nei
campi di sterminio, di trasmetterne i ricordi perché l’umanità
non dimentichi e non ripeta questi fatti incredibili. Tanto più attuale, l’esigenza, di fronte ai recenti tentativi di ridimensionare
quella realtà: il potere della memoria contro il revisionismo esplicito o latente, che si fa strada nella cultura contemporanea.
Chi è tornato parla, ma gli altri
non ascoltano o si distraggono
alle sue parole, come nel sogno
narrato in « Se questo è un uomo », dove l’indifferenza degli ascoltatori fa nascere in Primo
Levi una pena desolata, sentimento non dissimile da quello
provato nel constatare l’estraneità delle nuove generazioni di gio
vani nelle scuole, di fronte alla
memoria da trasmettere. Perciò,
dall’inizio degli anni ’80, l’autore
non andò più volentieri nelle
scuole, perché l’impressione di
ritorno era che le cose importanti che aveva da dire fossero
percepite come vecchie, invecchiate, dai ragazzi che usano con
disinvoltura i calcolatori, nella
società trasformata.
Altro aspetto corposo della sua
opera è l’interesse linguistico, la
lingua del montatore di tralicci
Faussone, nella « Chiave a stella », o la lingua dei componenti
della famiglia di origine di Primo Levi, nei racconti del « Sistema periodico », o la frequentazione dei vocabolari come autentico interesse e divertimento.
D’altronde l’interesse per la scienza, il linguaggio, il dialetto e la
montagna sono state componenti primarie dell’ebraismo piemontese.
Di qui, l’interesse dell’autore
per le traduzioni delle sue opere, il frequentarsi due volte la
settimana con un suo traduttore
inglese, per portare a compimento il lavoro.
Per quanto riguarda la fortuna delle sue opere all'estero, esse
furono dapprima poco conosciute in Gran Bretagna per l’approccio pragmatico alla vita da
parte di un popolo che, escluse
le fasce di élite, a detta degli
studiosi legge poco. E le interpretazioni americane in chiave ottimistica, della persona-simbolo
che sopravvive all’olocausto, sono state seguite da una rilettura
dell’opera come preannuncio della morte dell’autore. Con l’auspi.
ciò, è stato detto, che segua una
terza lettura, in cui possano coesistere la speranza e la disperazione, la gioia e il dolore.
Una delle testimonianze più
partecipi della tavola rotonda
conclusiva delle giornate di studio vedeva nella morte di Primo Levi l’ultimo grido di testimonianza, quel mattino dell’aprile ’87 ih cui qualcosa di fra^le
si è rotto in lui, in queU’attimo
in cui l’irrazionale ha avuto il
sopravvento, in lui che era così
razionale, ma anche stanco e ormai meno motivato a scrivere.
Interazioni molto sentite fra
la persona di Primo Levi, la sua
vita, l’opera di scrittore e i numerosi interlocutori, conoscenti
e lettori, che lo hanno, in qualche modo, frequentato.
Oriana Beri
che la soluzione si allontani anziché essere prossima...
« Effettivamente il problema r
vecchio e si potrebbe pensar.:
che l’amministrazione di Luserna non se ne occupi abbastanza;
ancora nello scorso novembre
sono stato in Provincia (dato
che a questo Ente spetta la competenza sul tratto di strada) per
vedere di trovare una soluzione,
ho ricevuto la promessa che entro quest’anno sarebbe stato
messo a bilancio l’ampliamento
per passare poi all’appalto ».
Siamo dunque di fronte ad ur
Comune che, dopo aver visto assegnare al suo territorio la parte più consistente dell’area in
dustriale di valle, soffre ora di
scarsa integrazione con una rete di collegamenti viari poco
funzionale, segno che in passato, a qualche livello, errori sono
stati commessi.
Piervaldo Rostar
TORRE PELLICE
La Foresteria
compie
30 anni
La foresteria valdese di Torre Pellice ricorda i suoi 30 anni
di attività e nel contempo inten
de proseguire la ricerca avviata
sulla trasformazione cultura.e
alle Valli e la testimonianza ve' so i visitatori.
Per far ciò è organizzato un
incontro-tavola rotonda che si
svolgerà domenica 10 aprile presso la foresteria, alle ore 14.30, a
cui parteciperanno il past. Adii!
le Deodatc, Bruna Peyrot, Adria
no Longo; moderatore Franco
Taglierò.
Si tratta di una tappa impor
tante, ed è per questo che, mentre si getta uno sguardo sul cammino fin qui percorso, le riflessioni e l’impegno sono già proiet
tati sul demani.
Il pomeriggio terminerà con
il tradizionale buffet.
L’augurio è di essere in molti a
festeggiare questa tappa importante.
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11
ir
valli valdesi 11
8 aprile 1988
PIEMONTE
Come cambia la caccia
Non si svolgerà il referendum regionale: quale tutela per la fauna?
Nel corso di un incontro il
Comitato per l’ambiente Val Pellice ha espresso il suo disappunto per la mancata effettuazione
del referendum regionale sulla
caccia, che avrebbe dovuto svolgersi nel periodo iprimaverile.
Ciò accade in conseguenza delTapprovazione di una nuova legge che regolamenterà la caccia
- in Piemonte e che recepisce in
minima parte quelle che erano
le intenzioni dei promotori del
referendum, che avevtmo raccolto oltre 60 mila firme.
« Non si è voluto tener conto
della volontà popolare consentendo di effettuare democratica
Oggi
domani
Manifestazioni
TORINO — Una manifestazione regionale a sostegno dell’obiezione alle
spese militari è organizzata dal MIR
e dai Movimento nonviolento -per sabato 16 aprile, con partenza alle 15
dalla sede del Tribunale militare (via
Verdi, 5).
Concorsi
LUSERNA S. GIOVANNI — Il concorso fotografico « Grandangolo », proposto da Spazio giovani della Comunità Montana, vede una proroga dei
termini di iscrizione al 15 aprile.
Cinema
TORRE PELLICE — Il cinema Trento
prevede in proiezione per il prossimo
fine settimana « Arrivederci ragazzi »,
sabato 9 aprile, ore 20 e 22; « Wall
Street », domenica 10, dalle ore 16.
Concerti
LUSERNA S. GIOVANNI — Domenica
17 aprile, nell’ambito della giornata di
Sadio Beckwith, alle ore 21, nel tempio valdese avrà luogo un concerto
del gruppo corale « Turba Concinens »
che presenterà brani dal repertorio
polifonico sacro e profano.
Solidarietà con il Nicaragua
PINEROLO — Per il 7° anno consecutivo l’Associazione Italia-Nicaragua
organizza, in accordo con i responsabili nicaraguesi della solidarietà internazionale, dei campi di lavoro estivi (mesi di luglio e agosto) della durata di circa un mese. Essi comprendono una parte di campo di lavoro,
una di incontri ed una di visita libera
al Paese.
A Torino si terrà una prima riunione
di presentazione dei campi di lavoro venerdì 8 aprile alle ore 20.30, presso la
sala del Consiglio di Circoscrizione
S. Donato, in via Saccareili 18. Sarà
anche proiettato il video « Estas en
Nicaragua ».
Per ulteriori informazioni ci si può
rivolgere alla sede deH'Ass. ItaliaNicaragua di Torino (v. Monferrato, 14
- tei. 011/879129) oppure a Carlo Bianco - Pinerolo (tei, 21407).
Il camoscio continuerà a poter essere cacciato.
mente il referendum » è stata la
urotesta. Così, malgrado migliaia di cartoline inviate nelle scorse settimane in Regione per chiedere che venisse mantenuto il
ricorso alle urne, malgrado altre firme di sostegno raccolte
(quasi 200 in Val Pellice), è passata la proposta di legge compromissoria sulla spinta delle
organizzazioni venatorie: hanno
votato a favore, oltre al pentapartito che governa la Regione,
anche PCI e MSI, contrari lista Verde, DP e gli Indipendenti
eletti nelle Oste comuniste.
Le organi-'zaz’oni ambientaliste tmnn,-' cn'à -nreannunciato ricorso al TAR del Piemonte perla mancata effettuazione del referendum.
Cambierà realmente Tesercizio
venatorio in Piemonte?
Vediamo le variazioni apportate dal Consiglio regionale alla legge n. 60 del ’79.
Anzitutto il periodo di caccia:
dal terzo lunedì di settembre
alla seconda domenica di dicernbre si può cacciare il beccaccino, la lepre comune e la starna
(ma questa per tre anni sarà
vietata); nello stesso periodo, in
base ai piani di prelievo delle
Province, saranno cacciabili il fagiano di monte, la pernice bianca, la lepre bianca e la coturnice.
Dal terzo lunedì di settembre
al 31 dicembre saranno cacciabili il fagiano, il coniglio selvatico, il colino della Virginia, la
beccaccia; dal terzo lunedì di
settembre al 31 gennaio, la cesena, il tordo bottaccio, il germano reale (ma per due anni sarà
vietata la caccia alla femmina),
la gallinella d’acqua; infine si potrà cacciare il cinghiale dal 1°
novembre al 31 gennaio.
Per quanto ritarda orario e
giornate di caccia, si è così stabilito: nei periodi consentiti si
potrà cacciare per non più di
tre giornate la settimana e per
non più di due giorni consecutivi scegliendo, in settembre, tra
il lunedì, il mercoledì, il giovedì
e sabato e dalla seconda domenica di ottobre, inserendo la domenica tra i giorni da scegliere.
La durata della giornata vena
/n un mare di verde, in un'oasi di pace
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TORRE PELLICE
VAL PELLICE
toria rimane da un’ora prima
del sorgere del sole fino al tramonto.
Per quanto riguarda il carniere sia giornaliero che stagionale sono stati complessivamente
ridotti i « punti » di selvaggina
cacciabile, ma anche i valori delle singole specie, ed è sparita
la nemice rossa.
Risulta cioè che durante l’intera stagione venatoria ogni cacciatore potrà abbattere complessivamente un numero di capi di
selvaggina stanziale pari a 30
punti (in precedenza erano 60)
ma il mutamento non può certo
definirsi sostanziale .se è vero, come è vero, che praticamente tutti i capi abbattuti hanno visto
a loro volta dimezzare il loro
valore in punti, ad eecezione di
lepre (vale 4 punti, ne valeva
5) e cinghiale (ora vale 5 punti,
ne valeva 15).
Non vengono attribuiti ¡punteggi né al coniglio selvatico né al
fagiano, col solo limite di 30 capi all’anno per specie. Fermo restando il limite di 30 punti, le
Province possono stabilire il limite dei capi per quanto riguarda: cinghiale, coturnice, lepre
bianca, pernice bianca, gallo for.
cello e starna.
Dunque si rileva che sia per
il numero di specie che per la
quantità di esse che possono essere cacciate, la mediazione fra
i diversi schieramenti presenti
in Consiglio si è attestata su livelli assai lontani da quelli proposti dagli ambientalisti; la stessa richiesta di escludere la domenica dai giorni in cui si può
esercitare la caccia è stata accolta solo in parte minima (solo in settembre), mentre a partire da ottobre riprenderà, per
i gitanti « non cacciatori », il rischio di essere impallinati.
Alla resa dei conti restano cacciabili 16 specie più 5 ungulati;
una misura punitiva, secondo i
cacciatori, una truffa secondo
chi fino all’ultimo ha lottato politicamente per la tutela della
fauna selvatica. Su tutto, il rammarico per la forzata rinuncia
allo strumento democratico della consultazione popolare.
PVR
Cinema
e scuola
Con la proiezione del film
« Gente di Dublino » si è aperta
la serie di proiezioni, presso il
Cinema Trento di Torre Pellice,
che coinvolgono tutte le scuole
della Val Pellice.
L’iniziativa è partita dalla Comunità Montana, in collaborazione con la cooperativa Tarta volante che gestisce il cinema.
Le proiezioni, in normale orario mattutino, coinvolgeranno gli
studenti delle scuole medie, delTlstituto Capetti, del Liceo Valdese, dell’Istituto Bosso e dell’Istituto tecnico per geometri e
ragionieri.
La quota a carico di ogni ragazzo è di lire 2.000. Si pregano
gli accompagnatori di raccogliere e consegnare alla cassa del
cinema le quote di ogni classe.
L’ingresso per gli insegnanti è
gratuito.
Dagli incontri è emersa la volontà di inserire l’iniziativa di
Cinema e scuola nella programmazione scolastica. Per questo,
nell’ottobre 1988 verranno organizzati, in collaborazione con
l’AG7S Scuola e AIACE, dei seminari di formazione e aggiornamento per gli insegnanti sull’utilizzo didattico del cinema:
i seminari saranno elaborati in
stretta collaborazione con gli insegnanti.
TORRE PELLICE
Radio
Beckwith
trasloca
I nuovi locali per il
futuro potenziamento
Nell’ambito del progetto di ristrutturazione dell’ex convitto
valdese di Torre Pellice, Radio
Beckwith non troverà più spazio in questo stabile; in conseguenza di queste decisioni è stata individuata una nuova sede
nello stabile di via Repubblica
che già ospita la redazione del
nostro giornale, di proprietà della chiesa valdese di 'Torre Pellice.
E’ giunto ora il tempo del trasloco e come conseguenza di queste operazioni, le normaU trasmissioni settimanali vengono, per un
paio di settimane, sostituite da
una colonna musicale.
Il cambio di sede, col miglioramento logistico, è preludio ad
un miglioramento tecnico che dovrà realizzarsi nei prossimi mesi, dopo il potenziamento del trasmettitore già avvenuto quest’inverno.
TORRE PELLICE
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93.99.339.
RINGRAZIAMENTO
E’ mancata all’affetto dei suoi cari
Margherita Codino
ved. Forneron
I familiari ringraziano tutti coloro
che l’hanno assistita e in particolare U.
pastore K. Langeneck.
Prarostino, 22 marzo 1988
RINGRAZIAMENTO
« Or dunque queste tre cose durano: fede, speranza, carità, ma
la più grande di esse e la carità »
(1 Corinzi 13: 13)
A funerale avvenuto del nostro
amato
Enrico Howard Gay
la famiglia ringrazia per le testimonianze di solidarietà e di affetto.
Villar Pellice, 28 marzo 1988.
RINGRAZIAMENTO
« Ho pazientemente aspettato
VEterno ed egli si e chinato a
me ed ha ascoltato il mio
grido »
(Salmo 40: 1)
II 29 marzo è mancata 'all’affetto dei
suoi cari
llda Soulier ved. Ruffino
di anni 73
I familiari, commossi e riconoscenti,
ringraziano <juanti hanno voluto unirsi
al loro dolore.
Un ringraziamento particolare ai
medici e al personale infermieristico
dei reparti traumattìlogia e neurologia
deirOspedale Civile di Pinerolo, ai parenti ed amici che hanno curato ed assistito la loro cara, ai pastori Daniela
Di Carlo, Arnaldo Genre, Bruno Rostagno.
Villar Perosa, 31 marzo 1988.
RINGRAZIAMENTO
I parenti della compianta
Maddalena Jourdan
ringraziano tutti coloro che in vario
modo hanno dimostrato la loro simpatia. In particolare esprimono la loro
riconoscenza a tutto il personale dell’Asilo Valdese di Luserna S. Giovanni
per l’amorevole assistenza.
Torre Pellice, 2 .aprile 1988.
RINGRAZIAMENTO
« Dio (...) asciugherà ogni lacrima dagli occhi loro, e la morte
non sarà più, né ci sarà più
cordoglio, né grido, né dolore.
Poiché le cose di prima sono
passate »
(Apocalisse 21: 4)
I familiari della compianta
Nancy CardioI ved. Avondet
ringraziano tutti coloro che con presenza, scritti e parole di conforto partecipano al loro dolore.
Un ringraziamento particolare al pastore Klaus Langeneck, al medico curante dott. Valter Broue, airamministrazione comunale di S. Germano Chisone, alla sezione partigiani di S. Germano Chisone, ai colleghi ed ex-colleghi di Piero ed ai vicini di casa.
Inverso Porte, 8 aprile 1988.
USSl 4? VAU.I
CHISONE - GERMANASCA
Guardia medica :
Notturna, prefestiva, festiva: oresso Ospedale Valdese di Pomarei
to - Tel. 81154.
Guardia farmaceutica :
DOMENICA, 10 APRILE 1988
Perosa Argentina: FARMACIA FORNERIS - Via Umberto 1 - Tel. 81205.
Ambulanza :
Croce Verde Perosa: Tel. 81.000.
Croce Verde Porte: Tel. 201454.
USSL 44 - PINEROLESE
(Distretto di Pinerolo)
Guardia medica :
Notturna, prefestiva, festiva: Telefono 74464 (Ospedale Civile).
Ambulanza :
Croce Verde Pinerolo: Tal. 22664.
USSL 43 - VAL PELLICE
Guardia medica :
Notturna, prefestiva o festiva: Telefono 932433 (Ospedale Valdese).
Guardia farmaceutica :
DOMENICA, 10 APRILE 1988
Torre Pellice: FARMACIA MUSTON.
Via Repubblica 22 - Telef. 91328.
Ambulanza :
Croce Rossa Torre Pellice: Telefono 91.996.
12
12 fatti e problemi
8 aprile 1988
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QUESTIONE PALESTINESE
Conferenza di pace,
subito!
Le richieste del Comitato esecutivo del CEC: condanna della repressione, conferenza internazionale e dialogo fra le varie religioni
Il Comitato esecutivo del Consiglio Ecumenico delle Chiese
(CEC), riunitosi recentemente
ad Istanbul, ha dedicato ampio
spazio alla questione palestinese.
Ha ascoltato i rapporti dei propri inviati nelle zone occupate,
ha udito le testimonianze sull’agonia e le sofferenze dei palestinesi, dei quali ha condiviso la
ferma volontà di ottenere il riconoscimento dei propri diritti legittimi.
Il Comitato esecutivo ha appoggiato la dichiarazione dei responsabili delle comunità cristiane di Gerusalemme, che diceva:
«Siamo al fianco di coloro che
soffrono e sono oppressi, dei rifugiati, dei deportati, degli afflitti, delle vittime dell’ingiustizia; siamo al fianco di quanti ,
sono nel lutto, dei poveri, degir'
affamati... I recenti avvenimenti sono un’espressione visibile
delle aspirazioni del nostro popolo ad ottenere il riconoscimento dei propri diritti legittimi e la
realizzazione delle proprie speranze... ».
Secondo il Comitato esecutivo
la violenza delle autorità israeliane deve essere vigorosamente
condannata dalla comunità internazionale. Se il conflitto dovesse
ancora prolimgarsi, le conseguenze sarebbero catastrofiche. H
reciproco riconoscimento dei popoli palestinese ed israeliano, così come il riconoscimento dei loro diritti su una base di uguaglianza, è l’unica garanzia di pace
e sicurezza nella regione.
Per questo il Comitato esecutivo è favorevole alla convocazione immediata di tma conferenza intemazionale per la pace
in Medio Oriente, secondo le linee proposte dairONU. Alla conferenza dovrebbero partecipare i
rappresentanti dello Stato di
Israele, quelli deU’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP), degli Stati arabi
confinanti, e i membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Compito della conferenza sarebbe
quello di garantire da un lato la
sicurezza dello Stato d’Israele e
dall’altro l’affermazione dei diritti dei palestinesi, ivi compresa la
creazione di uno Stato palestinese sovrano.
Il Comitato esecutivo esorta le
chiese membro del CEC a sostenere il progetto di una conferenza internazionale che risolva il
conflitto tra israeliani e palestinesi; a sostenere i movimenti e
le comunità in Israele che operano a favore della pace e della
riconciliazione; a promuovere il
dialogo tra ebrei, musulmani, cristiani.
La Federazione protestante
francese, raccogliendo l’invito
del CEC, ha avuto in questi giorni tutta una serie d’incontri a livello politico, per caldeggiare la
convocazione di una conferenza
internazionale sul Medio Oriente.
Il past. J. Stewart, presidente
della Federazione, s’è incontrato
con il raijpresentante dell’OLP
in Francia, Ibrahim Souss, e con
il ministro plenipotenziario dello
Stato d’Israele, Isaac Aviran.
Ha consegnato nelle loro mani
una dichiarazione del Consiglio
della Federazione, nella quale si
dice fra l’altro che le chiese sostengono ogni ricerca di pace
fondata sulla giustizia.
UN’ANALISI DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE PER LA SANITÀ’
I danni del fumo
« Scegliete la salute »: questo
è il tema del programma antifumo deirOrganizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per il
1988.
Varie sono le considerazioni
che hanno spinto l’OMS a questa iniziativa.
Anzitutto, la denuncia da parte dei responsabili della sanità
dei danni prodotti dal fumo degli altri alla salute dei non fumatori. Questi ultinod, costretti
a respirare un’aria viziata, diventano paradossalmente fumatori
essi stessi, esponendosi così alle
malattie legate al consumo di
tabacco. Secando le statistiche,
da 4 mila a 5 mila fumatori passivi negli Stati Uniti e mille nel
Regno Unito muoiono ogni anno per questo motivo.
Inoltre, al continuo aumento
del consumo di tabacco fra le
donne, ha fatto riscontro fra
queste tm aumento del cancro
del polmone, che ha superato
quello del seno negli Stati Uniti
dalla metà degli anni '80. Il tasso di mortalità per cancro del
polmone nelle donne è infatti
raddoppiato dal 1960 al 1980 in
ben 26 Paesi.
Si è poi visto che il cosiddetto « tabacco senza fumo », masticato o annusato, provoca il
cancro della bocca e ciò conferma che non è solo il fumo, ma
lo stesso tabacco a danneggiare la salute. L’analisi effettuata
— afferma l’OMS — sulla cosiddetta « sigaretta pulita » ha dimostrato che, anche se viene
chiamato « senza fumo », « senza
cenere », « senza odore », questo
nuovo prodotto non è « senza
tabacco » e, come si è visto, il
tabacco minaccia la salute.
Infine, ecco la brutale realtà:
circa due milioni e mezzo di persone ogni anno muoiono per malattie legate al consumo di tabacco. Nel mondo industrializzato la sigaretta è causa di alme
PER SUPERARE L’INTOLLERANZA
Insieme
agli zingari
L'importanza della conoscenza reciproca - Fare
tesoro delle esperienze "in difesa dei minimi”
no l’80 per cento di tutte le morti per cancro del polmone, del
75 per cento di quelle dovute a
bronchite cranica e del 22 per
cento di quelle causate da cardiopatie.
Il fronte di guerra in questo
campo sta ora allargandosi rapidamente verso i Paesi in via
di sviluppo dove, a causa della
progressiva riduzione del consumo di tabacco nel mondo industrializzato, si va dirigendo il
mercato intemazionale della sigaretta (n.d.r.: in sintomatica analogia con l’export di armi, di
certi prodotti medicinali nocivi
e di pesticidi chimici da noi proibiti).
Ancora una volta, dunque, il
sedicente « mondo più evoluto »
esporta anche malattie e morte.
E’ forse ora di esp>ortare adesso
la « buona scelta »: fra il tabacco e la salute, si deve scegliere
quest’ultima.
(da Corriere medico)
All’Istituto
Massoero
Nell’asilo notturno di via del
Molo in Genova, costruito nel
1922 per i « raminghi senza tetto », sono stati provvisoriamente
sistemati una cinquantina di zigani Khorakhané; provenienti
della Val Bisagno, sono stati portati al Massoero con un autentico
"blitz” nel febbraio scorso, senza
poter avvertire i congiunti assenti e portar via tutte le loro cose;
quel che è grave è il fatto che
sono stati accompagnati da un
coro di insulti di taluni che reputavano cosa troppo onorevole usare dei pullman per gli
zingari... Questo atto si iscrive
purtroppo tristemente nella storia del nostro comportamento
verso i nomadi da vari secoli.
Al Massoero occupano una
grande corsia con tutto l’occorrente: ma per i « figli del vento »
l’Istituto è comunque una prigione senza sbarre, anche se li si lascia uscire ed entrare quando
vogliono. Infatti essi preferiscono vivere lungo il greto del fiume, nelle misere baracche costruite con tanta fatica, nell’umidità, anziché avere un certo
« comfort » aH’asilo notturno.
Li ho incontrati all’Istituto poco dopo il loro arrivo e si sono
incuriositi del fatto che uno sconosciuto « gagé » li volesse conoscere. Alcune copie di « Vita e Luce » della nostra missione evangelica sono state il passaporto
che mi ha consentito di essere
dei loro per qualche momento;
ho scoperto che i Khorakhané sono musulmani e originari della
Bosnia Erzegovina, una delle repubbliche della Jugoslavia; da
molti anni sono in Italia e da
una decina in Val Bisagno.
Alla polisportiva
di Struppa - Genova
Su iniziativa di Democrazia
proletaria, si è tenuta ai primi
di marzo, nel salone della polisportiva di Struppa, un’assemblea-dibattito sul problema degli zingari, particolarmente su
quelli cacciati dalla Val Bisagno. Le pareti del locale erano
tappezzate di fotografie che illustravano la vita dei Khorakhané
e ciò incuriosiva le persone digiune di conoscenza del mondo
zigano; ho notato inoltre che al
tavolo della presidenza sedevano
tre zingari, cosa veramente insolita, se si pensa che qualche giorno prima sembrava prevalere un
certo spirito razzista, stante
quanto fu pubblicato dai quotidiani locali o anche certe bat
tute che si coglievano per strada.
Quella sera invece il clima era
sereno, con note di critica e di j ichiaino alla vocazione dei cristiani, immemori che il nomadismo ha radici profondamente bibliche e eh,'; un certo Gesù di Nazaret si è fatto nomade per am-re di tutti gli uomini; purtroppo
è stato rifiutato come uno zingaro poiché « è venuto in casa sua
ed i suoi non l’hanno ricevuto.. »
(Giov. 1: 11).
Sul piano concreto si è tenuto
presente lo studio della proposta
di legge del consigliere regione .r
della Liguria Achille Giacchetc .
tendente a tutelare la cultura e
garantire una sosta dignitosa
nella regione. Ci auguriamo el la Liguria segua le orme di ali regioni per la difesa dei minins.
Nella ’’roulotte”
dei Sititi
Un sabato mattina dello scot
febbraio, mentre l’amico Vince, izo ed io aspettavamo l’arrivo i
un gruppo di predicatori ziga i
a Venaria, abbiamo fatto una vsita ad una famiglia di Sinti; si mo entrati in una modesta « roulotte » accolti festosamente a
una donna vedova con due baiubini vivacissimi ed una zia: i
raccontano di esercitare l’attiv'ià
di giostrai assieme ad un’alt'"a
famiglia; nei periodi di sosta vi
vono di commercio ambulante
vendendo a clienti che li conoscono per la loro onestà; semora
strano usare questa parola, o;;gi,
eppure i neoconvertiti sinci ri
manifestano un comportarne) io
di vita del tutto nuovo, rinuncia:>
do ad esempio all’arte redditizia
della lettura della mano o alla
magia in genere. I bambini di
questa vedova frequentano la
scuola elementare della zona e
dichiarano di essere bene accoiti
dai loro compagni, nonostante
tutti i pregiudizi che li circondano.
Il racconto e la spiegazione di
una parabola li interessano molto e pongono molte domande;
poi al momento della preghiera
tutti partecipano: si avvertono
un calore spirituale ed una ricchezza di pensieri che ci commuovono. Penso che la presenza
di zigani ai nostri culti piuttosto
solenni sarebbe benefica per ravvivare gli elementi della gioia e
della spontaneità della preghiera.
Possibilità di incontri non mancano coi « figli del vento », il cui
nomadismo è per i credenti un
richiamo ad essere maggiormente « protesi verso la meta », memori che « la nostra cittadinanza è radicata nei cieli, non nelle
terrene sicurezze, e dove aspettiamo il Salvatore Cristo Gesù ».
Gustavo Bouchard
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