1
DELLE
Spett.
ì VaXdesa
^ • iforino)
T0!IRB Fcixra
^ Mi
Settimanale
della Chiesa Valdese
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXVII - N. 26 ABBONAMENTI \ l’interno Eco e La Luce: L. 1.500 per Tintemo Spediz. abb. postale - II Groppo TORRE PELLICE — 28 Giugno 1957
Una copia L> 30 f L. 1.500 per l’eatero L. 2.000 per Featero ' Cambio d’indirizzo Lire 40,— Ammìn. Claudiana Torre Fellice - C.C.F* 2-l7Sà7
Argini che si roiìipono qh alluvionati di Mompantero
Da una settimana le acque del Po
avanzano lentamente nel Polesine,
allagando vasti territori coltivati c
costringendo migliaia di persone alla
fuga nei paesi non ancora raggiunti
dall’inondazione. Si ripetono, a cinque anni di distanza, le scene di di'
struzione e di desolazione che suscitarono in Italia ed all’estero segni evidenii di simpatia e di solidarietà.
Nel momento in cui scriviamo, la
superficie del territorio allagato è di
11 miia ettari, quasi i due terzi dell’isola (li Ariano compresa fra il Po
Grantie e il Po di Goro. Sotto l’urto
del fiiune in piena, l’argine si è rotto
la falia si è allargata fino a sessanta
metri e l’ondata si è riversata nelle
campagne. Migliaia di ettari di buona campagna, verdeggiante di bietole 0 bionda per le messi, punteggiata
di cast', di stalle, di piccole fabbriche,
sono Si immersi e la gente è accampata altrove. Non ci sono vittime umane; c è, però, la tristezza di un vastissimo assembramento di gente fuggiasca s- attonita, che veglia ai margini cli ìlti zone alluvionate. E c’è un
incalcoi abile danno economico che
non Ili luca di incidere, con gli altri
disastri di questi tempi, sulla vita della nazume.
Le c-ionache dei giornali e le fotografie danno la misura disumana del
disastro. E’ una sciagura che ha tramutato di colpo, nello spazio di una
notte migliaia di contadini in persone randage, simili a tanti zingari,
ili un iiuadro di sventura e di miseria.
Di fronte alla vastità di questo e di
altri precedenti disastri, il Consiglio
de? Ministri, tornato ad essere presieduto (iaìron. Zoli, dopo circa cinquanta giorni di crisi, ha deciso lo
stanzi;,¡.-unto di trenta miliardi di lire.
_L’as5r;nontare complessivo dei danni pro'totti in Piemonte, in Lombardia e ilei Delta padano dalle recenti
alluviurii non è ancora esattamente
valut.iinle. Dagli accertamenti finora
eseguiti per le opere di spettanza del
ministero dei Lavori Pubblici, è deter
minabiie una cifra non inferiore ai
21 miliardi. Non rimane dunque da
sperare che lo stanziamento del Consiglio dei ministri diventi moneta sonante e sia tutto convertito in opere
di ricostruzione, senza dividersi in rivoli misteriosi di cui non si conosce
la fine. Uno Stato che ha trovato sei
miliardi di lire per le olimpiadi d’inverno a Cortina d’Ampezzo non ha
il diritto di essere povero o, peggio
ancora, di adoperare malamente il
denaro pubblico quando si tratta del
la vita e del nutrimento dei cittadini.
Gli argini che si rompono ovvero
non sono sufficientemente alti e resistenti ovvero non sono sorvegliati
con vigile cura; la pressione esercitata dalla massa d’acqua in continuo
aumento è tale che qua e là si sgretolano e si aprono dei varchi. Allora le
acque dilagono e rovinano ogni cosa.
_ Può essere così tanto nella vita politica quanto in quella religiosa: anche lì ci sono degli argini che si rompono e le conseguenze sono funeste
per la vita della nazione.
Politicamente, la vita associata è
contenuta nel suo corso normale dalle,
leggi e dalla Costituzione, nel rispetto dei diritti della persona umana,
a sua volta questa trova un valido
punto di appoggio nell’esempio di onestà di quanti sono in autorità e nella pratica della giustizia. Quando, pe
rù, all’interno della nazione l’iniquità
avanza per le vie tortuose degli egoismi, degl’interessi personali o di partito, degli scandali impuniti, del « menefreghismo », dei conformismi colpevoli e di altri simili mali, essa minaccia gli argini e tosto o tardi li infrange. Nessuna democrazia regge a
lungo l’urto della marea dell’iniquità;
e quando i grandi principi di libertà,
di giustizia, di democrazia sono soltanto più un paravento dietro cui si
nascondono i peccati dei grandi e dei
pìccoli, allora si creano le falle e gli
argini crollano.
Lo stesso accade nella vita religiosa degli individui, delle famiglie e
delle collettività. Anche lì ci sono
degli argini che la preservano da pericolose invasioni. Contro quegli argini la massa delle acque preme costantemente e sopratutto in certe epo
che della storia. I veri credenti hanno
il compito di vegliare, come deUe sentinelle, sugli argini minacciati dalle
onde melmose dello scetticismo, della
immoralità, della scostumatezza e
della incredulità. Là dove non si veglia, le acque s’infiltrano e fanno
breccia nella casa, nella chiesa, nella
, coscienza degli individui, dilagando
rovinosamente. L’empietà si sostituisce alla pietà ed al timor di Dio, la
bestemmia alla fede, lo sfruttamento
all’amor del prossimo, la volontà sovrana dell’uomo ai comandamenti di
Dio.
Allora, può sempre darsi che salti
fuori qualche profeta disposto a tappare le falle « con malta che non regge; ma la sua presenza è inutile,
quando addirittura non è pericolosa.
Su quegli argini. Cristo ci esorta a
vegliare : noi, uomini e donne del paese, padri e madri credenti, giovani e
giovanette Valdesi, Pastori e responsabili nella vita della chiesa. Non con
della fragile malta, ma con la solida
pietra della parola di Dio.
Ermanno Rostan
Il Pastóre Gustavo Bouchard ha visitato gli alluvionati di
Mompantero e, in modo particolare, i nostri fratelli in fede
COMUNICATO
La Chiave Biblica, o Concordanza
delle Sacre Scritture, è in corso di
stampa, e si spera possa uscire il prossimo mese di Ottobre. Costerà Lire
4.500 rilegata e Lire 3.500 in brossura.
A chi si prenoterà presso la Libreria Claudiana (Torre Pellice - Torino) non oltre la fine di Luglio, verrà
ceduta al prezzo di L. 4.000 rilegata e
L. 3.000 in brossura. La spedizione
verrà fatta franca di porto se la somma sarà inviata all’atto dell’ordinazione (conto corrente postale 2-17557).
altrimenti contrassegno, cioè aumentata delle spese di spedizione.
L’uragano della mattina del 16
Giugno rimarrà quale ricordo impressionante nella mente dei cittadini di
Mompantero in Valle di Susa: giardini curati con amore, dove fiori ed
ortaggi s’alternavano in rettangoli e
quadrati quasi perfetti, unitamente a
campicelli coltivati a gtano e patate,
oppure dove allignava la vite sono
stati squassati, sommersi dalla violenza delle acque e poi da uno strato
di melma e ghiaia simile alla lava del
Vesuvio o dell’Etna e alto in taluni
punti quasi due metri. Le case assieme alle piante d’alto fusto sono rimaste superstiti, simili a strani isolotti
nel grande pantano quali resti d’un
pauroso naufragio e salvati per la grazia del Signore. Più in alto i dirupi, le
rocce da cui scendono ancora corrucciate le cascatene d’acqua argentina e
che sono ancora un segno della violenza passata. Lungo la strada rovinata in più punti, si notano ammassi
di terriccio, radici di piante divelto,
schiantate, che s’alternano con grosse
pozzanghere: davanti all’abitato uomini e donne sono intenti a sterrare
la zona melmosa e portano sul volto
i segni della passata paura mentre turisti curiosi osservan-d-la scena facendo uno strano contrasto con lo spettacolo d’una natura sconvolta e di esseri umani colpiti dalla sventura.
Abbiamo visitato le cinque famiglie evangeliche del villaggio guidati
da Nicolino Tommasone, membro attivo, zelante della comunità di Susa.
Egli ci ha gentilmente fornito i nomi
dei sinistrati: Vottero Rodolfo, Volterò Fiorentino, Peyronel Emilio, Gar
retto Fiorentino e Carla Alpe; e da
lui abbiamo appreso i dettagli delle
ore del dramma : stalle e « grangie »
allagate, il bestiame portato miracolosamente in salvo, mentre le terre
adiacenti alle loro case sono solcate
da ruscelli, da ammassi di pietrame,
simili a grossi bubboni; in mol^^tóti
invasi dall’acqua sembrano diSghati
piccolissimi coni di fieno impastati
con la melma e destinati alla concimaia. L’alluvione del 16 giugno ha
compromesso il raccolto presente e
parzialmente quello di anni futuri a
motivo dello strato melmoso depositatosi nella campagna vicina.
Sarebbe interessante ed utile conoscere, seppure in linea approssimativa, l’entità dei danni dei fratelli evangelici di Mompantero come di altre
zone del Piemonte sconvolte dalla bufera perchè la chiesa tenda la sua mano ed esprima concretamente la sua
solidarietà nel segno della Carità intesa ad alleviare moralmente e materialmente le altre membra del corpo,
poiché « se un membro soffre tutte le
membra soffrono con lui ». La Carità
non sarà intesa come elemosina che
umilia, ma intesa come segno e riconoscenza a Dio che « apre le cateratte
del cielo e riversa su di noi tanta benedizione per cui non c’è più luogo
dove riporla ».
Le recenti amare esperienze non
sono soltanto uno stimolo per esercitare la (Ilarità ma altresì sono un monito, un richiamo urgente perchè si
preghi di più, con intensità, con perseveranza, in ubbidienza all’invito del
profeta ; « andiamo, andiamo a im
plorare il favore dell’Eterno ed a cercare l’Eterno degli Eserciti! Anch’io
voglio andare! » La Carità e la preghiera unite costituiranno l’orlo di
tutto il tessuto della comunità cristiana. Quando l’orlo d’un vestito o d’un
pezzo di stoffa si rompe, i fili di cotone o di lana si disuniscono; così nella comunità dei credenti là preghiera
e la Carità non consentiranno mai al
tessuto spirituale di sfilacciarsi ma di
essere unito, armonico nel segno dell’amore.
Ai fratelli e alle sorelle di Mompantero e di altre località provate
esprimiamo la nostra simpatia nella
certezza che l’appello del cronista sia
ascoltato dalle anime sensibili al richiamo dell’amore cristiano.
Gustavo Bouchard.
T n vraie foi est une chose à quoi on
rui pense pas seulement le dimanche, mais qu’on vit à toute heure et dans tous les étots de la vie
quotidienne.
Lord .Baden Powell,
fondateur du scoutisme.
^ ardons-nous de dire que le temps
nous manque quand nous savons bien en trouver pour le plaisir, et peut-être pour le péché.
Eug. Bersier.
La Regina Madre dei Paesi Bassi, Principessa Wilhelmina,
rivolge questo messaggio« A MON PROCHAIN, OU QU’IL
VIVE ET QUELLE QUE SOIT LA NATURE DE SA EOI».
La Regina madre ha sempre seguito con interesse l’opera
della Chiesa Valdese. Siamo lieti e riconoscenti di pubblicare
questa Sua « lettera aperta » che sarà seguita, la settimana
prossima, da un secondo messaggio.
Il Signore conceda alla Principessa Wilhelmina la gioia
di poter ancora rendere testimonìanz.a a Cristo, nella serenità
della Sua vecchiaia cristiana.
Red.
Amia,
N’attendez pas, je vous prie, de cette lettre l’exposé d’un nouveau
point de vue, mais plutôt un effort pour éclaircir une réalité de tou
jours.
Combien d’hommes ne vivant pas en étroit contact avec la vraie
source de la vie, sont seulement des voyageurs dans un désert, victimes
d’incessants mirages, cheminant péniblement au travers des sables
bmlants ,sous un soleil torride. Ils ne peuvent plus saisir le sens de
leur existence et deviennent la proie facile de bien des erreurs : le
matérialisme — la négation de la suprématie du spirituel; — l’^oration des conquêtes de la science et de la technique; l’intellectualisme;
la dépréciation de la valeur et de la dignité de l’individu; l’existentialisme dans la mesure où il refuse de reconnaître la présence de la
lumière divine dans l’obscurité de la vie terrestre.
Je voudrais dans ces lignes montrer à ces errants le chemin qui,
sortant de ce désert, pourrait les conduire aux vallée verdoyantes
où leur vie retrouverait sa véritable destinée, là où ils pourraient
étancher leur soif et apaiser leur faim d’une réponse aux questions
essentielles de la vie.
Avant tout, n’oublions jamais que la religion n’est pas affaire
d’intelligence mais de coeur. L’effort intellectuel en soi et pour soi
conduit toujours à une impasse.
Dieu a donné au coeur une capacité de perception mterieure qui
lui permet de recevoir des intuitions de l’Esprit et de faire ainsi
l’expérience profonde d’une communion avec l’amour infini du Christ
ét0'I'IX6l
Dieu a créé l’homme avec, au plus profond de son être, un besoin
impérieux de Sa présence divine, mais l’homme étant une créature
r-_• _ _______J.____—...¿...î.. C/tvi AiicdÎ TW111*
le
l’adorer. «Au commencement était la Parole; et la Parole était avec
Dieu; et la Parole était Dieu.. ».
Lorsque le temps fût accompli. Il s’est incarné et «en Lui habite
corporellement toute la plénitude de la divinité». «La Parole a été
faite chair... ». Même pendant Sa mission sur terre, lorsqu’on l’appelait
« Fils de Dieu » et « Fils de l’homme », Il affirmait toujours que « Celui
oui m’a vu a vu le Père », et « moi et le Père sommes im ». Ce n’était
I>as là une métaphore, mais la constatation d’une vérité étemelle.
Dans Son corps, U s’est donné Lui-même sur la croix pour la rançon
de l’humanité et pour la ramener à Sa communion. Il est sorti du
tombeau, ayant donné a Son corps périssable, la glorieuse immortalité.
Ce mystère de l’incarnation et du sacrifice de Dieu dépasse les
limites de notre intelligence; on peut seulement l’approcher par ime
profonde expérience personnelle
Pour expliquer les «choses» conçemant Son royaume, Jésus Christ
se servait de paraboles afin de les rendre plus accessibles à Ses auditeurs. S’il avait parlé en langage direct. Il n’y serait pas parvenu.
De même, le mystère de l’incarnation de Dieu ne se trouve pas
dévoilé dans le monde où nous vivons, mais, lorsque Dieu attire l’âme
et le coeur de l’homme « à Lui », ce voile devient transparent.
Que nous en soyions conscients ou non. Il attire constamment
Son humanité toute entière « à Lui ».
Avant de quitter Ses « frères », Il leur dit ; « Je vous donne un
commandement nouveau, que vous vous aimiez les uns les autres
comme je vous ai aimés ».
« C’est à ceci que tous connaîtront que vous êtes mes disciples, si
vous avez de l’amour les uns pour les autres ». Il a dit cela ouvertement. Il n’avait pas besoin de paraboles p<3ur l’expliquer, car II avait
créé le coeur de l’homme de telle sorte qu’il puisse comprendre la loi
fondamentale de Son royaume qui est l’Amour, agissant toujours pour
le bien de Ses créatures et de Sa création. Il dépeint à Ses disciples
cet amour qui conduit l’homme à se confondre avec la soiÆrance et
la détresse du prochain, et à se réjouir avec lui dans sa joie, en s’oubliant complètement, de sorte que toutes les différences et toutes les
distances qui peuvent exister entre notre prochain et nous-mêmes
s’évanouissent.
Il nous en a donné l’exemple .sublime pendant les trente trois années de Sa vie parmi nous. Il connaissait bien le pouvoir contenu dans
une vie semblable à celle qu’il a décrite.
Le christianisme devenu réalité humaine n’a jamais eu, jusqu’à
présent, la pleine possibilité de montrer son pouvoir. Il pourrait démontrer son caractère irrésistible en face des insuffisances dans les
relations humaines; il pourrait prouver son pouvoir dynamique et convaincant à tous ceux qui essaieraient de lui résister. Il pourrait être
le fondement d’une société meilleure.
Chers amis, regardez notre monde déchiré et divisé. N’est-il pas
grand temps de faire de ce pouvoir ce qu’il doit être; une réalité vivante dans tous les gestes de notre vie quotidienne?
Princesse Wilhelmina
Het Loo - Pays-Bas.
2
3 —
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L’ECO DELLE »TALU VALDESI
François Guizot
Il direttore di Réforme, molto noto
anche nel nostro ambiente protestante italiano ha pubblicato un interessante opuscolo intorno alla vita ed
alla testimonianza di Francesco Guizot. La lettura della conferenza ci
consente di apprezzare l’uomo di stato francese il quale ha raggiunto i più
alti gradi nella vita politica del suo
paese dal 1830 al 1848 assumendo via
via il portafoglio deH’Intemo, dell’Istruzione degli Esteri e infine divenne primo ministro. Nei confronti del
popolo francese egli rivela un atteggiamento consono alla sua illuminata coscienza di protestante quando
esclama: «io risp'tto il popolo amandolo e poiché io lo rispetto non permetto che sia ingannato nè voglio
concorrere perehè inganni se stesso»,
Degna di menzione la sua dichiarazione quale testimone del Signore:
« Se io miglioro le mie conoscenze esse
sfia’ono unicamente a rendermi più
saldo nella fede dell’Evangelo di Cristo; infatti non ho mai avuto nè
avrò mai vergogna del mio Salvato’
re ».
La lettura dell’opuscolo del direttore di Réforme è particolarmente consigliabile nel nostro tempo in cui l’impegno del cristiano nella vita pubblica è quanto mai urgente perchè Egli
sia sale e lievito in vista del regno di
Dio. g. b.
Pasteur A. PINET: Guizot - BergerLevrault ■ Paris.
Veduta della frana sulla strada di Frali. Ci risulta che, grazie alla rapida costruzione di un
ponte, le comunicazioni con Frali sono riattivate. (Foto Costantino)
Torre Pellice, 1-14 Agosto
CORSI DI ClILTDRA
RELIGIOSA
Da vari anni si tengono a Torre
Fenice, per iniziativa della Tavola
Valdese, corsi di cultura religiosa nel
periodo estivo.
Lo scopo è di fornire ai membri
delle nostre chiese la possibilità di
allargare e approfondire le loro conoscenze bibliche, anche in vista di
una più efficiente collaborazione laica -nelle nostre comunità.
I corsi hanno per oggetto lo studio
dì alcuni libri dell’Antico e del Nuovo Testamento, la dottrina cristiana,
la storia della Chiesa, la tecnica delia predicazione.
Si svolgeranno quest’anno dal 1 >
al 14 Agosto, a Torre Felllce (Torino), sotto la guida di alcuni pastori
c professori incaricati dalla Tavola
Valdese, la quale offre anche facilitazioni di soggiorno ai partecipanti.
Fer ulteriori informazioni rivolgersi al proprio pastore e per le iscrizioni .al Direttore dei Corsi:
Alberto Ricca
49, via Serragli
FIRENZE
SAN GERMANO CHISONE
La Conferenza
delle Valli Valdesi
Il 20 corrente, i Pastori e ì delegati delle chiese delle Valli Valdesi, si sono riuniti a San Germano Chisone in occasione della Conferenza
Distrettuale. Nel breve culto di apertura, il Past. Giorgio Tourn, di Massello, ha rivolto all’assemblea il messaggio biblico, meditando su alcuni
pensieri dei Salmi 13 c 90, nei quali
vibra con profonde risonanze spirituali la nota dell’umiliazione.
” I salmi ”, egli dice, ” mostrano là
fede di una Chiesa: la Chiesa dell’Antico Patto; ma ne rivelano anche il
calvario. Quella comunità di credenti
è passata per la via della solitudine e
della persecuzione, dell’umiliazione e
delle lagrime. Ha sofferto nella sua fede, ha visto il trionfo dei suoi nemici,
ha detto : « Fino a quando, o Eterno,
mi dimenticherai Tu? Sarà egli per
sempre? ». E, da questo accostamento ai tempi ed alle situazioni spirituali d’Israele nell’ora in cui prendeva
possesso della Palestina, il predicatore
ha tratto alcune chiare, coraggiose,
penetranti considerazioni per la Chie
sa Valdese del nostro tempo e della
nostra generazione.
Infatti, Dio impone oggi alla Chiesa la via della umiliazione, come impose un giorno quella dell’eroismo o
della persecuzione. La tentazione della Chiesa è di sfuggire quella via, di
non riconoscere la sua vergogna, di
non accettare la volontà del suo Signore; forse, nel tentativo di salvar se
stessa ed i suoi valori tradizionali.
Ma la Chiesa non morrà: accettare
le vie di Dio, ripetere con ansia profonda le parole del salmista « fino a
quando? » non significa avviarsi verso il vuoto, assumere un atteggiamento passivo. E’ passivo solo l’atteggiamento del rifiuto e dell’ipocrisia.
« Fino a quando, o Eterno » tutto
ciò durerà? Non lo sappiamo.
Dopo il pianto dell’esilio, i profeti di
Israele proclamarono le loro meravigliose visioni. Oggi Dio ci chiama a
seminare con lagrime; altri, un giorno, raccoglieranno con canti di allegrezza.
La Relazione
della Commissione Disfreffuale
Dopo avere ascoltato il messaggio
biblico, la Conferenza ha proceduto
nei suoi lavori, sotto la direzione del
Past. Tourn, assistito dal Vice Presidente, Prof. A. Armand Hugon, e dal
Segretario, Past. Gino Conte.
La relazione della Commissione Distrettuale, in un esame generale della
vita ecclesiastica alle Valli, ha sottolineato alcuni aspetti particolari che
sono stati successivamente ripresi nella discussione: la partecipazione ai
culti domenicali, le vocazioni pastorali, i nuovi locali di culto, l’Eco delle
Valli Valdesi, i rapporti con il cattolicesimo in certe sue manifestazioni
pubbliche, le contribuzioni alla Cassa
Centrale.
Nessuno di questi argomenti è stato
particolarmente approfondito nell’esame fatto tanto dalla Commissione Distrettuale quanto dai membri della
Conferenza. In mancanza di una* guida o di un’adeguata preparazione, la
discussione ne ha sofferto; è stata talvolta disordinata e superficiale. Fra i
pensieri emersi qua e là in una conversazione sul fatto sempre inquietante della insufficiente partecipazione al
culto domenicale, segnaliamo: la necessità di preparare i catecumeni ed i
giovani in vista di un più concreto inserimento nel culto della comunità,
l’esempio delle famiglie, l’opportunità di educare i fedeli ad una esatta valutazione del culto evangelico, che
non è solo « predicazione » ma atto
di « adorazione » di Dio, il ritorno alla Bibbia per essere spinti verso la
comunità, l’ostacolo dei mercati e del
lavoro domenicale, la proposta di
pubblicare un opuscolo illustrativo
del culto. E non è mancato l’appello
ai Pastori in vista di una più intensa e
più amorevole cura pastorale, nella
ricerca di quanti vivono ai margini
della vita parrocchiale, in un pericoloso assenteismo. Aspetti, come si vede, valevoli e significativi di un problema che la Chiesa constata nella
sua gravità. Non si può fare a meno
di domandare : « Come fare per suscitar la fame e la sete della Parola di
Dio? Fino a quando questa situazione
durerà? ».
A conclusione della discussione,
l’assemblea ha votato il seguente ordine del giorno :
Si è parlato innanzi tutto della carenza di vocazioni'specifiche al ministero pastorale e al diaconato femminile nel nostro Distretto ecclesiastico.
Le chiese delle Valli Valdesi forniscono pochi (troppo pochi) Pastori alla
Chiesa; se dovessero vivere di vita
autonoma, sarebbero in gravi difficoltà per l’avvenire. Anche qui : « Fino
a quando? ». Nella umiliazione per il
fatto che è così paco sentita l’esigenza ,
di un « servizio » nella Chiesa e negli
Istituti di assistenza, la Chiesa e le
Chiese sappiano entrare più decisamente nella via della preghiera. D richiamo alla preghiera, affinchè il Signore mandi degli operai nella messe,
è stato fatto udire; ma lo si è anche
agganciato ad altri aspetti del problema: quello della vocazione del nostro
popolo Valdese nel suo insieme e
quello degli aiuti che bisogna offrire a
chi si accinge ad entrare nella via di
un ministero ecclesiastico particolare.
A questo poposito è stato votato un
o. d. g . a parer nostro non sufficientemente illustrato e perciò con un considerevole numero di astenuti. Sarà
bene che la Commissione Distrettuale
lo riesamini tenendo conto delle perplessità dell’assemblea :
” La Conferenza Distrettuale da
mandato alla Commissione Distrettuale di richiedere alle Comunità del Distretto, proporzionatamente alla loro
potenzialità finanziaria, un contributo
fisso annuale per formare un capitale
vincolato i cui interessi formeranno
borse di studio annuali da assegnare
ai ragazzi ed alle ragazze delle Vcdli
più bisognosi e più meritevoli frequentanti il Collegio Valdese di Torre Pellice e la Scuola Latina di Pomaretto ”.
Dai locali di Culfo
al problema della gioventù
In merito ai locali di culto, la Conferenza ode con compiacimento la notizia deH’imminente inizio dei lavori
per la costruzione del Tempio di San
Secondo di Pinerolo che, come opportunamente ebbe a sottolineare il Vice
Presidente, sta per sorgere sopratutto
grazie all’impegno finanziario degli interessati e della popolazione Valdese.
E poiché si è accennato al progetto
della costruzione di un nuovo Tempio
a Frali, vengono date ampie informazioni dai rappresentanti di quella comunità, oltre che dal Vice Pres. della
Commissione Distrettuale, avv. E. Serafino. Si precisa che la Chiesa di Frali intende impegnarsi prima di tutto
con tutte le sue forze. La Conferenza
la conforta votando questo o. d. g. :
sione sarà composta dalle seguenti
persone : Dott. Emanuele Bosio, Doti.
Carlo Pons, Avv. E. Serafino, Prof. Ernesto Tron, con la collaborazione della Commissione di Distretto.
Sul « Canto Sacro » riferisce il
Past. E. Aime, presidente della Commissione. Allo scopo di evitare in!?rferenze fra vari organismi nella sceha
di date per attività ecclesiastiche, viene affidato alla Commissione Distrettuale l’incarico di curare la prepa azione di un « calendario ecclesiastici ' »
normativo per tutte le chiese del Distretto.
” La Conferenza Distrettuale delle
Valli, preso atto della decisione della
comunità di Proli di volersi costruire
un nuovo Tempio, plaude all’iniziativa
e l’appoggia, invitando tutte le comunità delle Valli ad assisterla con la più
concreta solidarietà ”.
La Commissione Pro Valli, per
mezzo del Past. G. Bouchard rende
conto del lavoro compiuto e la Conferenza constata con riconoscenza che
un’attività più coordinata e più ordinata si sta realizzando. Sua è la proposta della istituzione di borse di studio per studenti. La nuova Commis
Poche parole sulla Federazione delle Unioni Valdesi e sulle attività giovanili. Il Pastore E. Rostan segnala
all’attenzione della FUV la cura dei
giovani valdesi sotto le armi, spesso
abbandonati a se stessi e l’opportunità di organizzare un centro di raccolta di indirizzi. Viene pure additata ai
giovani ed alle organizzazioni giovanili l’esigenza di una testimonianza
collettiva fuori delle Valli; la loro attività rimane troppo ancorata agli antichi schemi tradizionali e rischia di
non più attrarre che pochi giovani. Si
dia ai giovani uno scopo, si additi loro una missione nei paesi della pianura, con riunioni all’aperto, in cui il
canto dei nostri inni religiosi, il colportaggio (Past. G. Bouchard) e il
contatto con gli uomini del nostro tempo abbiano un posto particolare.
Il nosLro giornale e la visiia degli amici americani
Il nostro giornale è reputato degno
di una parola di ringraziamento e di
un o. d. g. :
La Conferenza Distrettuale da mandato alla Commissione Distrettuale:
1) di curare la pubblicazione di un
opuscolo che illustri il vero significato del culto pubblico;
” La Conferenza Distrettuale associandosi al plauso per l’impostazione
attuale dell’Eco delle Valli Valdesi già
espresso nella relaz.ione della Commissione, si augura che l’Eco delle Valli
Valdesi possa continuare nell’attuale
indirizzo che lo rende particolarmente
aderente alle esigenze delle comunità
delle Valli ”.
2) di promuovere tutte le iniziative
idonee a ristabilire il vero carattere del giorno del Signore.
Nel pomeriggio, l’attenzione della
Conferenza si è spostata su alcuni altri argomenti.
Il numero degli abbonati alle Valli,
per quanto in aumento, è ancora notevolmente inferiore alle possibilità esistenti. Molte famiglie non sono ancora abbonate e ci si augura che una
azione di propaganda intensiva venga
fatta nelle parrocchie. Oltre alle cronache parrocchiali o comunali, l’attuale redattore invita il laicato valdese ad
una più fattiva presenza e ad un più
energico impegno nella collaborazione.
Terminando, non sono mancate alcune opinioni in merito ai rapporti
col Cattolicesimo in certe manifestazioni civili e nella sua costante opera
di penetrazione negli angoli più reconditi delle Valli Valdesi. La Conferenza richiama i Valdesi ad una vigile testimonianza e ad una coerenza di fede e di opere, nella coraggiosa difesa
dei propri principi religiosi in mezzo
al popolo e anche del proprio patrimonio materiale. Infine essa esprime
un pensiero di fraterna simpatia alle
popolazioni delle nostre Valli recentemente colpite dagli effetti del maltempo.
La Commissione Distrettuale è stata riconfermata nelle persone dell’avv.
E. Serafino e del Pastore G. Bouchard.
La prossima Conferenza avrà luogo a
Bobbio Pellice.
Dopo il pranzo in comune servito
aH’albergo dell’Orso, la chiesa di S.
Germano Chisone ha offerto il caffè
ed un rinfresco di cui le siamo grati.
Durante i lavori pomeridiani l’assemblea ha ricevuto una brevissima visita
di alcune persone amiche: il Past.
Guido Comba, accompagnato da tre
rappresentanti del Church World Service, l’organizzazione del Consiglio
Ecumenico delle Chiese che ha così
largamente provveduto all’invio di viveri americani. Il Past. Comba ha presentato Miss Richardson e il Dr E.
Chandler, direttore del Servizio dei rifugiati; il Vice Moderatore R. Nisbet
li ha sentitamente ringraziati per quanto hanno fatto con fraterna liberalità.
Al suo ringraziamento corrisponda
veramente un atto di riconoscenza di
tutte le Chiese e di tutti noi per l’opera del Signore.
Ermanno Rostan
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
— S
/ Valdesi nei ‘dimiti tollerati
7?
Rievocanda il nassalo
— Il —
Ma anche nei « limiti tollerati » la
libertà di culto era una cosa molto
relativa, perchè i Valdesi non potevano avere ivi che i templi che vi esistevano prima del 1686: tanto che quando nel 1845, alla vigilia dell’Editto di
emancipazione, fu chiesto a re Carlo
Alberto il permesso di costruire un
tempio a S. Margherita (Torre Pellice), esso venne accordato, ma con la
condizione di demolire quello dei
Coppieri.
E questi templi non solo non potevano essere accresciuti, ma neppure
restaurati, senza relativa concessione;
non si potevano costruire nuovi templi e non si potevano comunque cambiare nè di sito, nè di dimensioni, nè
di aspetto, nella eventuale necessità
di rieditìcarli, che dopo pratiche lunghe e costose e dopo che si fosse potuto dimostrare la loro preesistenza
e l’assoluta necessità della ricostruzione. Inoltre, neppure era permesso
riunirsi, per esercizi di culto, in case
private, scuole od altri locali che fossero più adatti.
Infine, nessuno che non fosse valdese poteva assistere alle prediche ed
assemblee religiose o Sinodi, tranne
quei religiosi forestieri cui era stato
preventivamente consentito venire a
stabilirsi nelle Valli, coll’Editto del
23 maggio del 1694, quando il princi. pe aveva bisogno, per la difesa dei
suoi stati e specie delle sue frontiere
occ dentali, del braccio e del valore e
delie sostanze dei Valdesi e dei loro
correligionari; inglesi, olandesi, svizzeri.
Nessun altro, nè cattolico, nè straniero, anche se di religione riforma
ta, poteva assistere ad alcuna cerimonia religiosa. Come si ricava anche
dagli Atti del Sinodo di S. Giovanni
deli’ottobre 1712, che si concludono
con la abituale riserva del delegato
governativo, lo stesso Intendente Gasca di tre anni prima, il quale « protesta che non s’admetta l’intervento
dell) Signori Mackenzie e Lekeux come iorastieri e non haventi alcuna permixsione di S.A.R. d’intervenire in
detto Sinodo ». Rispondevano di queste infrazioni Ministri ed Anziani con
la confisca dei beni e l’espulsione dai
limiti tollerati, cioè l’esilio.
sepolture e dei matrimoni. Ma si può
dire che sotto questo riguardo non
esistevano norme, tranne per le sepolture, e sempre sotto forma di proibizioni o di restrizioni. Era difatti proibito ai Valdesi di seppellire i loro
morti nei cimiteri dei cattolici, pena
la morte e la confisca dei beni. Ed i
cimiteri dei Valdesi dovevano essere
sprovvisti di muri o siepi ed in essi
doveva aver luogo la sepoltura, fatta
con semplicità e con piccolo numero
di partecipanti.
a
In pratica dunque, le chiese o i templi delle Valli erano e rimasero, fino
alla vigilia del 1848, in numero di 13
dalla fine del 1600, quando la popolazione alle Valli era di 5 o 6 mila
anime, in parte bambini nati dopo il
ristabilimento dei Valdesi alle Valli:
quelle di S. Giovanni, Angrogna, la
Torre, Villar, Bobbio e Rorà, nella
vai Pellice; Villasecca, Maniglia, Massello, Frali, in vai San Martino; Inverso Pomaretto, San Germano e Pramollo, in vai Perosa; S. Bartolomeo Roccapiatta, nelle terre mediate.
Tredici erano quindi i ministri titolari di Chiesa e 13 anche i maestri
di scuola. Ma siccome 12 soltanto
di questi erano aiutati dal sussidio
cosiddetto di S. M. Britannica, ed altrettanti i maestri, la Tavola Valdese
si era vista costretta a prendere una
parte del sussidio reale britannico per
farne partecipe anche il 13» ministro
ed il 13» maestro, per ragioni di giustizia. Inoltre, dal fbndo inglese, veniva ancora prelevate la somma di
lire 300 annue, per pagare un 14°
maestro, quello della Scuola Latina,
che fungeva per tutte le Valli e che
non era altro che una scuola preparatoria per i futuri studenti in teologia, destinati alle Accademie svizzere
per la preparazione dei futuri pastori
valdesi, concessione .anche questa del
duca sabaudo.
Tali erano le principali pastoie che
tenevano in vario modo impigliate le
chiese valdesi nei <i limiti tollerati »
prima del 1848, anno che segnò un
importante passo nel cammino faticoso dei nostri padri verso la sospirata LIBERTA’. T. G. PONS.
Un lutto nella famiglia
dell’Esercito della Salvezza
Nella Chiesa Valdese di Torre Pellica una grande assemblea ha partecipato, martedì 25 corrente, al funerale del Brigadiere Lombardo, ben
nota figura dell’Esercito della Salvezza in Italia.
Era nato a Noto, in Sicilia, nel
1883 in una famiglia trasferitasi presto a La Spezia. In qusst’ultima città fu convertito alla fede evangelica
mediante ia predicazione di vma giovane Salutista. La conversione del
giovane liceale siciliano non fu un
fuoco di paglia, ma l’opera profonda
dello Spirito di Dio e della Parola di
Dio. Dopo la conversione, venne la
vocazione al servizio del prossimo nelle file dell’Esercito della Salvezza. In
esse, il giovane Lombardo trovò modo di manifestare il suo zelo ed ü
suo amore per la Parola di Dio di cui
fu un fedele banditore fino a quan
do, poco più di un anno fa, una grave malattia lo atterrò.
Sposatosi nel 1913 con la Capitana
Anna Guarnoli, sorella della Tenente dalla quale era stato evangelimato per la prima volta, ebbe tre figli,
il più giovane dei quali, caduto gra
Aspetti
e problemi del Protestentesimo
nell America Latina
Inltrvista con il Voocovo Meloilisla Sanie U. BarMnri, non dei PrnsMenlI del Ennniiilln [enmenlcn
Il vescovo constata anzitutto come normalmente si conosca poco l’America Latina e che la stampa mondiale non se ne occupi che in occa
sione di quaiche sommossa o agitazione, generalmente di natura politica. Non è che eccezionalmente che si
fa conoscere qualche cosa di pratico
e di istruttivo nei riguardi delle 20
repubbliche sud americane.
L’America Latina ha cominciato a
sorgere aU’orizzonte alla fine del se
cole XV e nel secolo XVI ; rimase poi
un mondo nascosto fino alla fine del
secolo XVIII e al principio del XIX;
oggi ancora sotto certi aspetti rimane un mondo « nascosto » per molti
contemporanei.
La storia religiosa di quei mondo
non è delie più edificanti. La civiltà
cristiana fu portata da preti e frati,
assistiti da guerrieri conquistatori che
cercarono di operare una conversio
ne in massa dei capi e delle genti
autoctoni. Quando si mostrarono restii, la loro struttura sociale fu distrutta e migliaia di aderenti furono
uccisi. Il Cattolicesimo romano divenne pertanto la sola religione ammessa. . . . __
La storia della cristianizzazione
dell’America Latina è, fatte poche
eccezioni, un triste e tragico capitolo
della storia delle missioni cristiane
L’America Latina divenne ii continente della signoria di Maria invece che della signoria di Gesù Cristo.
Non è che dopo le guerre rivoluzionarie e la creazione di stati indipendenti che l’interpretazione protestante del Cristianesimo trovò il mezzo
di penetrare. Esso vi è stato però
sempre combattuto con una buona
dose di acrimonia,-.tColla litertà politica venne anche la libertà di pensiero, ma al principio non iu cosa
facile penetrare in quelle « cittadelle» della esclusiva potenza cattoiico
romana. ,
Malgrado tutte le difficoltà, il Protestantesimo vi conta ora almeno 5
milioni di adulti battezzati e una popolazione di 10 milioni su 150-170 milioni di abitanti.
a
Esistevano inoltre varie misure restrittive nei riguardi dei pastori o ministri. I quali dovevano essere in numero limitato, uno per chiesa o parrocchia, cioè tredici. Essi dovevano
essere nativi delle Valli e quindi sudditi sabaudi. Quando ministri forestieri erano richiesti alle Valli, essi
dovevano farne domanda al Principe
ed una volta che questi aveva dato il
suo assenso, essi dovevano prestare
giuramento di fedeltà ai giudici delle
Valli, giuramento che doveva essere
rinnovato dopo un certo periodo di
tempo, evidentemente per aver sempre
pronto un pretesto per togliere il già
concesso permesso, ed una minaccia
da far balenare a congregazione e ministri per saggiarne la docilità e la remissività.
I ministri delle Valli non potevano
avere rapporti coi ministri forestieri,
nè uscire dalle Valli in veste di pastori: ed i forestieri non potevano essere
ammessi nelle Valli, eccetto quelli
che vi dirigevano una chiesa e che
per far ciò dovevano ottenere il gradimento preventivo dell’Autorità dello stato.
Senza l’assenso del Principe, nessun ministro straniero poteva salire
su un pulpito alle Valli. Così, quando il giovane pastore svizzero Henriod si presentò alle Valli per prendere il posto di uno dei sette pastori
esiliati col decreto ducale del 1° giugno 1698, il Sinodo dovette collocarlo come maestro di scuola alla Torre,
« en attendant qu’on ait obtenu de
S. A. R. la permission qu’il remplace
une de nos pglises en qualité de pasteur, qui est encore vacante pour
n’en avoir pas des nôtres qui soient
en état de la remplir » (Sin. 1699, I,
art. 13).
Fra gli atti civili strettamente connessi col culto, i ministri dovevano
occuparsi sia dei battesimi, sia delle
Uno studio sulla liturgia
L’autore dell’« Initiation à la Liturgie de l’Eglise Réformée de France »
fa parte della Commissione liturgica
della Chiesa riformata di Francia ed
ha contribuito, in modo cospicuo, al
rinnovamento liturgico nel seno dello chiese Protestanti francesi.
Questa pubblicazione è destinata
particolarmente ai credenti e consente di apprezzare la ricchezza, la
profondità, direi la bellezza spirituale della liturgia protestante francese.
Il Benoit riconosce che la liturgia è
essenzialmente la preghiera della
chiesa, la voce della chiesa, la voce
del grande corpo mistico di Cristo;
essa tende a frantiunare l’individualismo, ritenuto, a ragion veduta, un
ostacolo tremendo nella vita comunitaria d’una chiesa e pone tutta la
comunità dinnanzi al Signore in un
clima di fraternità, dipendenza, umiltà, comunione con quanti haniio
ascoltato e ascoltano il messaggio
liturgico. Siamo lieti di accennare
alle varie parti del culto coi rilievi
del prof. Benoit.
L’invocazione della presenza d’
Dio tende a riscaldare le anime ed
a conferir la nota della potenza, dell’allegrezza cristiana. _ La preghiera
ecl il canto di adorazione annunziane la maestà divina e i limiti della
creatura umana al cospetto di Dio.
Con la confessione e le dichiarazio
ni del perdono « si chiude la prima
parte del servizio liturgico che ci ricorda la storia della salvezza e fa
passare dinnanzi come in un affre
SCO maestoso la Legge e la Grazia, u
Sinai, ed il Calvario, il tutto, illuminato dalla stupenda luce di Pasqua ».
Siamo lieti di segnalpe la breve
preghiera « d’illumination » felicemente commentata dall’autore e che
tende ad invocare la luce del Signore per intendere il senso della Parola di Dio che il Pastore legge alla
comunità. La predicazione, sempre
secondo l’autore, dovrebbe essere in
armonia con le parole dell’apostolo
«come se Dio esortasse per mezzo
nostro», finché l’uomo parli da parte di Dio e la comunità non vada al
culto per ascoltare soltanto l’uomo.
Il Benoit accennando all’« interludio » si dichiara favorevole al raccoglimento, silenzioso, affinchè il credente gioisca della ricchezza e della
pienezza del silenzio del culto ». La
musica può essere valida soltanto
quando essa « presta le sue ali alla
preghiera»; per questo si richiede un
organista credente, umile, in grado
di dimenticare se stesso e le sue capacità particolari per armonizzare
la musica a tutto il culto e sopratutto al silenzio dell’interludio.
L’offerta è essenzialmente atto di
culto e non deve essere, come avviene in molte chiese valdesi, un elemento marginale peri :erico: esso è
un segno della riconoscenza della
cinese a Colui ch-e è donatore tì'cgni
bene.
Il valore infine della benedizione è
sottolineato dall’autore quale segno
della divina benevolenza atto a fortificare, consolare, allietare l’anima
del credente
Il nostro esamina, con rara competenza, in capitoli successivi i sacramenti, l’anno ecclesiastico, la liturgia e la tradizione, le origini de)
culto riformato, i servizi speciali
(confermazione, matrimonio, visita
ai malati e servizi funebri), alla
luce dell’Evangelo e della sana tradizione della Chiesa; egli mette in luce
elementi dì alto valore spirituale,
consentendo un ripensamento serio
della liturgia di cerimonie e feste cristiane, intese purtroppo in modo superficiale da parte di molti membri
della comunità cristiana protestante.
Siamo lieti di segnalare l’opera del
prof. Benoit di Strasburgo il quale
« ha saputo parlare ai credenti del nostro tempo » consentendoci di apprezzare in misura notevole il valore
della liturgia protestante francese.
g. b.
JEAN DANIEL BENOIT, Professore
della Facoltà teologica di_ Strasburgo; Initation à la Liturgie de l’Eglise Réformée de France - Edition
Berger-Levrault - Paris.
Le chiese dell’America Latina ^no
essenzialmente evangelizzatrici, i loro membri prendono molto sul serio
il motto dell’apostolo Paolo ; « Guai
a me se non evangelizzo! ».
Il lavoro è immenso, basti perisare
che sebbene la chiesa cattolica vi sia
all’opera da quattro secoli e mezzo,
rimangono più di cento milioni di
persone non raggiunte da quella chiesa. Per far fronte ai bisogni la chiesa cattolica dovrebbe avere 40 o 50
mila preti in più, il che darebbe un
prete per il servizio di 2.000 anime.
Le occasioni offerte alle forze protestanti sono dunque immense ed in
costante aumento, dato l’accrescersi
della popolazione locale e l’immigrazione.
Il compito è facilitato dal fatto
che, salvo poche tribù autoctone, l’America Latina parla due sole lingue:
lo spagnuolo ed il portoghese, le quali del resto sono così affini da permettere una reciproca comprensione.
E questo un immenso privilegio per
la produzione e lo scambio delle opere stampate.
* • *
Le Costituzioni nazionali delle repubbliche dell’America Latina sono
piuttosto liberali e garantiscono la
libera espressione delle credenze religiose, .sebbene questa garanzia sia
limitata in alcune regioni dalle autorità locali o dalla pressione cattolico
romana.
In alcuni paesi esiste una completa separazione fra la Chiesa e lo
Stato.
Buoni risultati si sono ottenuti nella lotta contro l’analfabetismo, il che
rende possibile la lettura della Bibbia e di altre opere religiose. Le chiese protestanti hanno fatto molto per
l’istruzione ed i loro istituti sono tanto apprezzati che le domande di ammissione sono sempre superiori alle
loro possibilità.
Nei confronti della chiesa cattolico-romana si è venuta creando una
situazione nuova caratterizzata da
un grave malcontento specialmente
fra i più liberali, cui non garba l’ab
teggi amento preso dalle autorità ecclesiastiche e gerarchiche infeudatesi ai sistemi politici più reazionari,
demagogici e dipotici.
L’opposizione della chiesa cattolico-romana rimane sempre operante,
sia che operi nel silenzio o agisca
di nascosto, o che si manifesti apertamente colle persecuzioni come in
Colombia e sporadicamente nel Messico.
In parecchi paesi vi sono ancora
discriminazioni e limitazioni; i protestanti sono accusati di essere gli alleati del comunismo, di essere l’avanguardia degli imperialisti, di incrinare l’integrità nazionale e di profanare « le sante tradizioni religiose ». Di
fronte alla permanente opposizione
due cose s’impongono alle chiese protestanti.
In primo luogo debbono avere un
pensiero ed uno scopo comuni e dar
prova di una unità più concreta in
Cristo.
In secondo luogo debbono cercare
una base teologica più adatta alla
prestazione attuale dell’Evangelo eterno in modo da poter neutralizzare
gli effetti dell’insegnamento delle
nuove scuole di pensiero le quali si
mostrano agguerrite e preparate.
(trad. L. Micol)
vemente malato in piena e fiorente
adolescenza, ebbe una lunga messe
di sofferenze durata ben dodici anni
prima di essere raccolto nel Cielo. La
morte del caro Gianni fu per i genitori una durissima prova. Il padre,
quando si accorse che il tramonto
della sua vita si avvicinava, espresse
alla moglie il desiderio di essere senolto col suo figlio nella stessa tomba: il suo desiderio fu esaudito.
Altra grande prova per l’Ufficiale
Lombardo, fu la chiusura ordinata
dal governo fascista di tutte le attività dell’Esercito della Salvezza alle
quali egli presiedeva con alto senso
di fedeltà sia nel campo evangelistico che in quello filantropico. Fu arrestato ed ammanettato come un volgare malfattore e rinchiuso nel vasto carcere di Regina Coeli. Dopo il
carcere, il confino al quale fu condannato per cinque anni. Ma ne fece
due soli: liberato, corse a Torre Pellice a riabbracciare la moglie ed il
figlio ammalato.
Appena finita la burrasca della persecuzione, eccolo accorrere a Roma
dove si dà a tutt’uomo per riorganizzare il lavoro. Fatica che portò frutti benedetti: i gruppi venivano riaperti uno dopo l’altro e così pure le
istituzioni sociali.
Nel 1948, raggiunto i limiti di età,
si ritirò a Torre Pellice dove una malattia lo abbattè Domenica 23 giugno, presenti la moglie, i due figli, la
cognata Maggiore Salomon.
Per il fimerale, il Pastore della
Chiesa Valdese di Torre Pellice diede una magnifica prova di ecumenismo concedendo il Tempio Valdese.
Il Colonnello Evans, capo attuale dell’Esercito della Salvezza, diresse la
mesta cerimonia con molta semplicità e fedeltà alla Parola di Dio. Una
Capitana raccontò brevemente come
fu convertita per il ministerio del
Brigadiere Lombardo. Tre bei cantici furono magistralmente accompagnati dall’organo. Poi il corteo si
mosse verso il Campo del riposo ;
quanti fiori e quante lagrime!
La sera, nell’Aula Magna gentilmente concessa, la commemorazione
del Brig. Lombardo fu fatta dal Segretario Generale, Brigadiere Vinti.
Dio e la Sua parola di vita e di consolazione furono ampiamente proclamate: Beati i morti che muoiono nel
Signore. Ernesto Buffa.
A questa rievocazione deUa beiia
figura cristiana del Brigadiere Lombardo, che abbiamo accolto moite
volte al nostro Sinodo, aggiungiamo
alcune parole di simpatia a nome
della Chiesa Valdese e di questo nostro giornale.
Susciti Iddio altri servitori Suoi al
posto di quelli che se ne vanno in risposta alla suprema chiamata. E infonda nei cuori afflitti il balsamo
della gloriosa speranza in Cristo.
RaccoÈta di inni
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Pinerolo con decreto del 19 gennaio 1955
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4
i —
L’EGO DELLE VALU VALDESI
NOTIZIE DALLE VALLI
Attività di fine anno ecclesiastico
a Luserna San Giovanni
Finali annue.
Il giorno dell’Ascensione, l’Unione
delle Madri e la Società di cucito si
sono recate, in gita sociale autotrasportata, a visitare Genova e la sua
comunità valdese, che le ha accolte
con così squisita fraternità, che le 53
viaggiatrici, senza quasi accorgersi
del mal tempo e del lungo viaggio
(che le ha portate fino a Nervi), ci
son ritornate sane, liete e riconoscenti, dopo che al Signore, alla ospitale
fratellanza genovese.
Il 2 giugno, nella grande sala della
Casa Valdese, le Unioni Cadette, magistralmente dirette dalle sig.ne Laura Long, Franca Benigno e Marcella
Peyrot, hanno procurato, a un interessantissimo pubblico di Mamme,
un lieto pomeriggio di distensione e
di festa.
E il 16 e 20 giugno, il Giardino di
Infanzia, con i suoi 24 bimbi iscritti,
ha concluso il quinto anno della sua
utile esistenza, con un ripetuto Saggio finale che ha raccolto la incondizionata ammirazione del pubblico e
particolarmente delle famiglie, che
hanno espresso alla Direttrice, signorina Marcella Peyrot, con la loro gratitudine, la loro viva apprensione, al
pensiero che essa possa persistere a
volersi prossimamente sposare.
L’assemblea elettorale del 16 giugno, ha delegato a rappresentare la
nostra chiesa alla Conferenza distrettuale : Beniamino Pons, diacono, Francesco Bounous ed Enrico Gay ed ha
nominato delegato al prossimo Sinodo l’anziano .Aldo Richard, V. Presv
dente del Concistoro.
Visite. La Comunità è grata ai pastori Arnaldo Genre, Enrico Pascal.
Bruno Tron. Luigi Marauda e Roberto Nisbet che hanno tenuto il pulpito, nel nostro tempio, in queste ultime settimane ed al prof. Gino Costabel ed ai pastori Enrico Pascal e
Gustavo Bouchard che hanno presieduto i culti pomeridiani nella Sala
degli Airali.
Annunzio. Domenica 7 luglio,, alle
l.s nel tempio del Ciabas, avrà luogo
un culto con celebrazione della Santa Cena.
Liturgia della vita e della morte.
Al culto di domenica 28 aprile, è
stato amministrato il battesimo cristiano al bimbo Roberto Sandro di
Aldo Malan e Anna Macocco.
Nel tempio dei Bellonatti, sono stati celebrati, dal Pastore Bruno Tron,
i matrimoni di: Giuseppino Zanini
di Vittorio e Carla Cougn di Pietro,
il 25 maggio; Bruno Bersandi di Dar
vide e Graziella Revel di Stefano, il
30 maggio; Enrico Boulard di Ernesto e Bruna Minetto fu Antonio, il 2
giugno; Bruno Alberto Malan dì
Francesco e Caterina Irene Chauvie
di Davide, il 15 giugno; e, nel nostro
tempio del Ciabas, gremito di parenti e amici, il 16 giugno, il pastore Ernesto Ayassot ha celebrato il matrimonio del Dott. Rino Capitanio di
Giacomo e Pia Cristina Gherardi di
Mario.
A questi lieti focolari, rinnoviamo
l’augurio di una vita felice, nella benedizione e nel servizio del Signore,
e ai pastori Bruno Tron e Ernesto
Ayassot la nostra riconoscenza per la
loro collaborazione fraterna.
Il 22 maggio, rippondeva alla chiamata del Signore, in età di 76 anni,
dopo lunga malattia. Margherita Bonjour ved. Rostagnol del Bertot, originaria di Bobbio Penice.
Il 29 maggio il Signore richiamava
a Sè, in età di 85 anni. Giuseppina
Cipollini in Bertin rag. Stefano, madre diletta del pastore Gustavo Bertin e della prof. Hylda Genre-Bertin.
Il 12 giugno ha avuto luogo nel nostro tempio il servizio religioso, per
la dipartenza, avvenuta a Torino, di
Hedy Terraneo-Revel figliuola del rimpianto pastore Davide e della nostra
venerata sorella signora Emilia Revel-Miravalle.
Le esequie sono state presiedute rispettivamente dai pastori Giovanni
Bertinatti, Bruno Tron e Roberto Nisbet che ringraziamo vivamente.
Il Signore sostenga e fortifichi nella loro fede le famiglie provate da
queste separazioni. r. j.
Echi dal territorio
di Prarostino
Il 13 u. s. all’età di 87 anni, dopo
una vita piena di esperienze e di fede, ha terminato la sua esistenza terrena la nostra sorella Avondet Giuditta ved. Robert, del Collaretto. Ai
suoi funerali han preso parte un lungo corteo di parenti e conoscenti, anche da fuori della nostra Comunità.
Mentre il nostro pensiero ricorda
questa nostra sorella e ne benedice
la memoria, rivolgiamo ai figli, alla
sorella e a tutti i parenti una parola
di viva simpatia cristiana.
La scuola domenicale (con un numero piuttosto esiguo di partecipanti > ha fatto una buona gita giovedì
6 giugno a Prà Martino, sulle alture
di Villar Perosa. La giornata è stata
particolarmente favorita dal bel tempo, per cui i nostri bambini e chi li
accompagnava hanno veramente gioito. Ne ringraziamo il Signore.
Il culto di Pentecoste ha visto un
numero discreto di fedeli riunirsi nel
Tempio per l’adorazione del Signore e udire la sua Parola di vita. Non
eccessivamente numerosi invece i partecipanti alla Santa Cena .Nel pomeriggio abbiamo avuto il culto e la Santa Cena nel vetusto tempio di Roccapiatta per la,parte della Comunità
di quella zona. Vorremmo che i nostri fratelli tutti valorizzassero sempre meglio il culto domenicale onde
edificare la loro vita sul vero, sul sole fondamento valido di fronte ad ogni avvenimento.
Il culto di domenica 16 giugno è
stato presieduto dal sig. Aldo Toum,
Per l'arredamento del vostro alloggio rivolgetevi al
MOBILIFICIO
Giuseppe Griva
A BBONDANZA DI SCELTA
GARANZIA DI SOLIDITÀ’
PSnoMrklrk a Strada per Miradolo, di fronte alla caserma degli Alpini
nneroio • (Ca_erma Berardl)
Anziano della Chiesa di Rorà. Era accompagnato dalla sua signora (fra
parentesi: essi hanno fatto a piedi
il cammino da Rorà sin qui..). La Comunità ringrazia ancora sentitamente i sigg. Toum per la loro visita e
pei' il buon messaggio recato nel nome di Cristo.
La nostra Corale, animata da santo zelo (vorremmo vederla sempre così!), che abitualmente in questa stagione si riposa delle sue fatiche, quest’anno invece continua il suo lavoro,
nonostante la stagione avanzata e le
incombenze della campagna. Questo
perchè essa vuole dare il suo valido
e apprezzato concorso in occasione
della prossima inaugurazione dell’organo. Ci felicitiamo con la nostra Corale per questo impegno rinnovato,
che non mancherà di dare i suoi buoni frutti.
L’inclemenza del tempo ha ostacolato, come nessuno ricorda sia avvenuto mai, i lavori della campagna in
generale e la fienagione in particolare. Il fieno maggengo è andato in
parte distrutto dalle piogge continue,
la vigna, i campi di grano, di patate
e di granoturco hanno patito per il
perdurare del maltempo. L’uragano,
che domenica pomeriggio s’è scatenato un po’ dovunque nelle Valli del
Pinerolese, ha fatto i suoi danni anche da noi, soprattutto a Roccapiatta giù sino a S. Bartolomeo, le Molere, Ramà, Saret Cumba e Bric della
erotta. Dobbiamo tuttavia riconoscere di essere stati risparmiati in confronto di tanti nostri fratelli in fede
(vedi Praly, Bobbio e Villar Pellice,
Lusema S. Giovanni) e di tante al
tre popolazioni del Piemonte. Ognuno di noi sappia apprezzare questo
fatto, e di fronte all’altrui sventura
avere un cuore generoso. Siamo stati risparmiati non per alcun merito
(e chi può contare un merito di
fronte a queste cose?)... ma così...
Questi fatti ci aiutino anche, e sopratutto, a pensare alla vanità di
tante cose, per le quali troppo spesso ci agitiamo con sollecitudine ansiosa...; ci aiutino a «cercare prima
il Regno di Dio e la sua Giustizia»
e tutto il resto ci sarà dato in sovrappiù.
Pomaretto
Rinnoviamo i nostri più cordiali
auguri agli sposi sig. Ulisse Gaydou
(Pomaretto) e Franca Ribet (Vivian). Possa la loro felicità essere
vera e duratura, illuminata dalla
certezza che il Signore vuol essere
l’Ospite costante della loro casa.
Sono stati pre.sentati al Santo
Battesimo i bambini Coucourde
Claudio di Arturo e di I.ong Ida
(Clot Inverso), e Griglio Sandra di
Alessandro e di Fomerone Ines (Pomaretto). Che la grazia del Signore
sia su questi bambini e sulle loro
famiglie.
Nello spazio di pochi giorni abbiamo avuto il dolore di doverci separare da 4 membri della nostra chiesa, che il Signore ha richiamato a
Se: Clot Cesare, di anni 81 (Chianavasso), Jahier Carlo Emilio, di an
ni 61 (Perosa), Long Giulia Enrichetta ved. Costantino, di anni 84
(Perosa), Long Pietro, di anni 78
( Paiola).
Serbiamo di loro un vivo ed affettuoso ricordo; diverse sono state le
circostanze che hanno accompagnato la fine della loro vita terrena, ma
ugualmente ferma è stata la loro
fede che li ha sostenuti sino alla
Hiorte. Domandiamo al Signore, vera fonte di ogni efficace conforto, di
consolare le famiglie che sono provate da questi lutti.
I membri della Corale ringraziano
il sig. Elio Rostan di San Germano,
che è gentilmente intervenuto alla
serata di chiusura dell’attività della
Corale, e ci ha fatto sentire gli inni
ed i cori della festa di canto di S.
Germano, ch’egli aveva registrato su
nastro magnetico. Egli ha pure re
gistrato un coro che si stava eseguendo quella sera; ed abbiamo an
che avuto il piacere di sentire parecchie altre registrazioni di canti del
la Corale di S. Germano. Una bella
serata, di cui serbiamo un ottimo ri■cerdo.
Pinerolo
Una comitiva di circa sessanta persone ha visitato la città di Genova,
spingendosi fino a Nervi, domenica
23 corrente. Partite da Pinerolo accompagnate dal Pastore, sono giunte
a Genova in tempo per il culto nella
locale Chiesa Valdese. Dopo la predicazione del Past. Sbaffi, il Past. Ro,
stan ha rivolto un breve messaggio
all’assemblea. Molti pinerolesi non
conoscevano affatto la chiesa di Genova e sono stati lieti di queirincontre con fratelli in fede.
La giornata col tempo favorevole
ha fatto sì che tutti potessero ammirare la grande Genova dall’alto del
Righi, dove venne consumato il pranzo al sacco. Nel pomeriggio, visita alla città, al litorale fino a Nervi con
una bella passeggiata a mare.
A tarda sera, la comitiva giungeva
a Pinerolo senza inconvenienti e con
ii ricordo di una bella giornata vissuta insieme e fuori dell’ambiente
consueto. Un grazie sincero alla chiesa di Genova per la sua accoglienza.
PERSONALIA
A Venezia è deceduto il 28 maggio
il Dr. Luigi Zotta.
Esprimiamo la nostra simpatia cristiana al figlio. Pastore Severino Zotta, di Riesi, ed ai suoi familiari, in
quest’ora di lutto e di speranza.
La moglie ed i nipoti del compianto
Cesare Clot
sentitamente ringraziano tutte le persone che con la loro presenza hanno
espresso la loro simpatìa, ed in modo
particolare i vicini che sono stati di
valido aiuto nella lunga e penosa malattia a S. Giovanni.
Un vivo ringraziamento al pastore
Bertinatti che lo ha visitato più volte, al dott. Gardiol che l’ha curato
per anni, ed al pastore Paolo Marauda che ha presieduto il funerale.
Chianavasso di Inverso Pinasca, 3 Giugno 1957.
Le famiglie Long, Costantino, Costabel, Maurino sentitamente ringraziano tutti coloro che con la loro presenza o in vari altri modi hanno preso parte al loro dolore in occasione
della dipartenza della loro diletta
Giulia Enrichetta Long
ved. Costantino
Perosa, 17 Giugno 1957
Retlailore: Ermanno Rostan
Via del Mille, 1 - Pinerolo
tei. 2009
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - '-c.p. 2/175.S7
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ORARIO NEL PINEROLESE IN VIGORE DAL 2 GIUGNO 1957
Tramvia Pinerolo - Perosa e viceversa
fer. fest, fer fer. fest. fer. fest. fer. fer. fest. fer. fest. fest. fer. fer. fer.
Pinerolo 4.20 4.35 5.45 6.45 7 — 7.55 8.15 9.30 10.15 11.30 11,40 12.40 13.10 15.05 15.05 16.02 17.50 19.25 20.55
Porte 4.47 4.56 6.0< 7.07 1 8.16 8.34 9.48 10.34 11.50 11.58 13.02 13.29 15.22 15.24 16.22 18.09 19.47 21.17
S. Germano 4.54 5.03 6.10 /.15 1 8.22 8.42 9.55 10.42 11.58 12.05 13.10 13.36 15.28 15.32 16.29 18.17 19.55 21.25
Vilar P. 5.25 5.20 6.17 7.22 7.25 8.30 8.50 10.03 11 — 12.06 12.11 13.40 13.45 15.35 15.40 16.55 18.25 20.02 21.55
Pinasca 5.35 5.30 6.27 7.32 — 8.40 9 — 10.10 11.10 12.16 12.20 13.50 13.55 15.45 15.52 17.07 18.35 20.11 22.05
Perosa 5.45 5.40 6.37 7.40 — 8.50 9.10 10.20 11.20 12.25 12.30 14 — 14.05 15.55 16.05 17.20 18.45 20.20 22.15
fer. fest. fer. fer. fest fer. fer. fest. fer. fest. fer. fest. fer. fest. fest. fer. fer. fer.
Perosa 4.45 4.50 5.55 7 — 7 — 8—8.10 9.35 9.45 11.45 11.50 13 — 13.25 14.10 16 — 16.15 17.25 19— 21.15
Pinasca 4.55 5.01 6.05 7.11 7.10 8.11 8.20 9.45 9.55 11.57 12 — 13.10 13.33 14.18 16.10 17.35 19.10 21.25
Villar P. 5.25 5.20 6.15 7.21 7.19 7.30 8.21 8.30 10 — 10.04 12.07 12.09 13.40 13.45 14.28 16.33 16.55 16.55 17.45 19.20 21.55
S. Ger. 5.32 5.27 623 7.28 7.25 8.28 8.35 10.10 10.10 12.15 12.15 13.47 13.51 14.34 16.29 17.03 17.52 19.28 22.03
Porte 5.39 5.32 6.29 7.35 7.32 8.35 8.42 10.20 10.17 12.28 12.22 13.54 13.58 14.41 16.36 17.11 17.58 19.35 22.10
Pinerolo 6 — 5.50 6.45 7.55 7.50 8— 8.55 9— 10.40 10.40 12.52 12.40 14.15 14.20 15 — 16.55 17.18 17.35 18.16 19.55 22.30
Sapav autoservizio Torino - Pinerolo - Perosa - Pragelato - Sestriere
fer. sab. sab. fer. fer. fest. fer. fer. fer. sab.
7— 8.30 11.30 12— 13.10 16 — 17.30 19— 20.15 0.15 p. Torino a. 6.35 8.15 9.10 14.10 14.40 15.40 18 30 20 —
1 — 11.55 12.25 13.35 1 17.55 19.25 1 0.40 Airasca 6.15 7.45 8.45 13.45 1 15.15 1 I
7.45 9.15 12.10 12.40 13.50 16.40 18.10 19.40 20.55 0.55 Pinerolo 6- - 7.30 8.30 13.30 14 — 15 — 17.45 19.15
8.05 9.30 12.30 13— 14.10 17 — 18.30 20— 21.15 1.15 Villar P. 5.40 7.05 8 — 13.05 13.35 14.40 17.25 18.55
8.15 9.40 12.40 13.10 14.20 17.10 18.40 20.10 21.25 1.25 a Perosa 5.30 6.55 7.50 12.55 13.25 14.30 17.15 18.45
fer. fer. fest. fer. sab. fer. fer. fer. fer. fer. fer.
5.50 8.15 9.40 12.35 13.20 14.15 17.10 17.30 20.25 22.20 p. Perosa a. 4.35 5.45 6.40 12.50 13.45 17.15 18.45 21.05
6.14 8.35 10— 12.59 13.45 14.47 17.30 17.55 20.57 22.44 Villaretto 4.12 5.22 6.15 12.20 13.22 16.50 18.20 20.37
8.45 10.10 14 — 15.05 17.40 18.10 21.15 23 Fenestrelle 3.55 4.55 5.55 12 — 16.35 18.10 20.20
9.10 10.40 18.05 21.50 Pragelato 5.35 16.10 17.50
9.45 11.05 18.30 Sestriere 15.45 17.30
Autoservizio Pinerolo - S. Secondo e viceversa
fer. ( = ) fest. fer. fest. fer. fest. fest. Pinz rolo - Airasca Torino e viceversa
S. Secondo Pinerolo 6— 7.50 11.45 13.40 16.45 6.10 8— 11.55 13.50 16.55 18 — 19.45 20.30 0.15 18.10 19.55 20.40 0.25 Pinerolo 12 — Torino (*) (X) 18— 18.30
fer. ( = ) fest. fer. fest. fest. Riva 12.05 Airasca 18.30 19 —
Pinerolo 5.55 7.40 11.30 13.30 16.30 19.30 20.15 24 — Airasca 12.15 Riva 18.40 19.10
S. Secondo 6— 7.50 11.40 13.40 16.40 19.40 20.25 0.10 Torino 12.45 Pinerolo 18.45 19.15
( = ) Solo al mercoledì c sabato (*) feriale. ( X ) festivo
Autoservizio SATTI
Autoservizio ■
Pinerolo - Orbassano
(-b)
6.13 11.35
6.25 11.47
6.37 11.55
6.45 12.05
6.57 12.17
7.35 12.55
Tramvia
Torino e viceversa
Pinerolo
Frossas.
B. Cum.
Piossas.
Orbass.
Torino
Torino
Orbass
Piossas.
B. Cum,
Frossas.
Pinerolo
(*)
19.15
19.22
19.28
19.35
19.43
6.05 7.10
7— 7.32
7.12 7.40
7.20 7.47
7.28 7.53
7.40 8 —
(-f) Sabato, (•) Feriale,
12.5018.13
13.02 18.25
13.10 18.33
13.18 18.41
13.30 18.53
14.08 19.36 20.05
W Ù)'
7.05 14.25 18.20
7.45 15— 18.58
7.57 15.12 19.10
8.05 15.20 19.18
8.13 15.28 19.26
8.25 15.40 19.38
(X) Festiva.
(X)
20.10
20.17
20.23
20.30
20.38
21 —
(X)
18.40
19.15
19.27
19.35
19.43
19.55
Autoservizio
Cavour - Torre Peli
(-1-) ( = )
Cavour 10.30 6.30
Campigliene 10.40 6.40
Fenile 10.50 6.45
Bibiana 11 — 6.55
Luserna 7.05
Torre Pellice 11.15 7.10
( = ) (-b)
Torre Pellice 11.30 6.30
Luserna 11.35
Bibiana 11.40 6.45
Fenile 11.45 7.55
Campiglione 11.50 7.05
Cavour 12 — 7.15
(-I-) martedì, (=) venerdì
Autoservizio Torre Pellice Bobbio Pellice e viceversa
(•)
Torre P. 8.30 12— 19.15
Bobbio 9— 12.30 19.45
(*) (X) (=)
Bobbio 5.50 7.30 15.30 17 —
Torre P. 6.20 8— 16— 17.30
(*) Solo ven. (x) fer. escluso sab.
( = ) sab. c festivi.
Nei giorni di mercoledì e sabato si effettua da Bobbio a Pinerolo un autoservizio col seguente orario; Bobbio
P. 7.30 con arrivo a Pinerolo alle 8.30 ;
partenza da Pinerolo 12.30 con arrivo
a Bobbio alle 13.30.
FF. SS. - Bricherasio - Barge e viceversa
Brich. 5.03 5.55 8— 9.33 13.18 15.18 16.52 19.07 20.14 21.25
Barge 5.21 6.13 8.18 9.50 13.37 15.59 17.10 19.27 20.33 21.44
4.35 5.27 6.27 8.30 12.16 14.5Í 16.08 17^3 19.37 20.57
4.54 5.45 6.46 8.48 12.34 15.07 16.29 18.12 19.55 21.16
Barge
Brich.
Perosa
9.20 20.20
9.50 20.45
10.30
Autoservizio
Perrero - Prali e viceversa
Perosa
Perrero
Prali
6.50 18.35
6,25 18.10
17.30
FF. SS. - Torino - Pinerolo - Torre Pellice e viceversa
Torino
Airasca
Pinerolo
Brich.
Torre P.
Torre P.
Brich.
Pinerolo
Airasca
Torino
4.28 6.15 8.12 12.23 13.44 Ì5.22"l7.26
5.12 7.07 8.52 1 14.32 16.06 18.13
5.32 7.39 9.14 13 — 14.57 16.28 18.40
5.53 7.57 9.29 13.15 15.12 16.50 18.59
6.06 8.10 9.43 13.34 15.25 17.04 19.12
18.29 18.34 19.26 23.48
1 19.22 20.09 0.29
19.13 19.46 20.32 0.51
19.28 20.07 20.47 1.07
19.42 20.20 21 — 1.20
(*) Feriale.
3.44 4.44 5.36 6.36 8.38 12.24 13.25
3.59 5.09 5.52 6.51 8.53 12.39 13.40
4.17 5.27 6.15 7.09 9.11 12.58 13.56
4.35 5.47 6.47 7.26 9.28 13.19 1
5.20 6.27 7.34 7.56 10.05 14.01 14.47
(•)
16.32 18.03 19.50 21.06
16.48 18.19 20.06 21.21
17.06 18.38 20.30 21.40
17.35 18.59 20.59 22.10
18.25 19.44 21.42 22.52
Imformazioni e prenotazioni
AGENZIA VIAGGI
RAMOGNINI
Corso Torino, 2 - Tel. 21.44
PINEROLO