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Nulla sia più forte della^ vostra fede !
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ABBONAMENTI
Italia e Impero .... Anno L. 15 — Semestre L. 8
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Parrocchie del Primo Distretto . » » 12 — » » 7
Estero . . . . . » »25— » »15
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DIrallore : Prof. GINO COSTABEL
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
REDAZIONE: Via Arnaud, 27 - Torre Peluce
Ogni cambiamento d'indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
La lani|>acla di Dio
« La lampada di Dio non
era ancora spenta ».
1 Samuele 3: 3.
r
Il terzo capitolo del primo libro di Samuele ci trasporta nella cittadina di
Sciloh mollemente adagiata sulla terra
di Efraim, e ci introduce nell’antico santuario, vera oasi di tranquillità e di pace
in quell’ora avanzata. Il sacerdote Eli,
vecchio ormai e quasi cieco ma pur sem
«
pre fedele, dopo di avere atteso alle
'fi
quotidiane mansioni si è ritirato per il
riposo notturno; ed anche il giovane Sa
' muele, ricevute le raccomandazioni per
il regolare servizio del giorno seguente
si è coricato. Solo la lampada di Dio con
la sua luce rossastra dà una certa sacra
’ animazione all’ambiente dominato dal
silenzio. Secondo l’ordine impartito da
Dio ab antico ogni sera essa veniva alimentata, veniva accesa e, ardendo lentamente, illuminava il santuario quale vigile scolta fino al sorgere del giorno novello.
L’accenno a quella lampada nel rac' conto sacro è senza dubbio intenzionale
l’autore volendo con esso fissare il mo. mento preciso della visione che ne segue: quando « la lampada di Dio non
era ancora spenta »; ma noi ne parleremo qui in un senso figurato prendendola a simbolo successivamente della
grazia di Dio, della vita religiosa e della
speranza del credente.
« La lampada di Dio non era ancora
spenta » cioè nel primo significato simbolico: la grazia di Dio non aveva cessato dì manifestarsi.
I tempi erano particolarmente tristi:
erano tristi politicamente in quantoche
sebbene stabilito ormai nella Terra Promessa il popolo di Dio doveva soffrire le
insidie dei vicini invidiosi e sopportare
ffe le loro minacce armate,, ed erano tristi
religiosamente in quantoche «la.parola
dell’Eterno erasi fatta rara » e « le vi, sioni non, erano più frequenti ». Le, grandi piogge delle benedizioni divine quali
'/ erano scese copiose nei tempi beati sugli
Abramo, sui Giuseppe, sui Mosè come su
• tutto il popolo nel periodo glorioso della
sua liberazione dalla schiavitù e della
grande conquista erano cessate. La mano
r dell’Eterno un tempo così prodiga e larga in favori sembrava ora accorciata, e
‘ - là sua giustizia ed il suo amore oscurati.
T’: ...Ma in realtà « la lampada di Dio »
in quella oscura notte non era ancora
spenta: Se la parola dell’Eterno era rara
-i- essa non èra però scomparsa del tutto ;
- se le visioni non erano frequenti ve n’erano però ancora; e se le abbondanti
U;; piogge delle benedizioni celesti erano
cessate esse erano però sostituite da una
permanente rugiada di benedizioni capace di rianimare i cuori. « La lampada
”“’di Dio non era ancora spenta ».
Una tale certezza, fratelli, riportata
nel quadro oscuro in cui si muove oggi
là nostra vita rianimi pur noi e ci renda fiduciosi I
’ ■■■"« La lampada dì Dio non era ancora
spenta », cioè nel secondo significato
j simbolico : la vita religiosa non era del
“|i*utto scomparsa.
La difficoltà dei tempi, cui abbiamo
accennato, non aveva la sua causa prima
nella defezione religiosa di Israele ? Se
la parola deU’Eterno era rara, se le visioni non erano frequenti, se le benedizioni non erano copiose ciò non dipendeva forse dal fatto che la vita religiosa si era affievolita e che erano venute
a mancare le coscienze, religiose capaci
di fare da tramite tra Dio e il mondo e
di ricevere i favori dell’Eterno ? Si, certo, m,a ciò non dimeno, « la lampada di
Dio non era ancora spenta» : il santuario
rimaneva aperto, Eli vi compiva quotidianamente i sacrifici, il giovane Samuele ne lo aiutava con entusiasmo, e
molti ancora tra il popolo trovavano le
vie del santuario. Nessuna circostanza
per quanto avversa ha mai veduto
scomparire del tutto la vita religiosa. All’epoca del Diluvio in mezzo alla corruzione generale « la lampada di Dio »
non ardeva forse nel cuore di Noè e dei
suoi famigliari ? A Sodoma in quello
dì Lot e delle sue figliuole ? Sul Carmelo in quello di Elia e dei settemila
che non avevano piegato ü ginocchio davanti a Baal ?
Beati noi sq. non ostante tutto nel
nostro cuore ansioso forse, oppresso,
smarrito, angosciato la « lampada di
Dio » non è ancora spenta poiché essa
è condizione favorevole, com,e lo è stato
per il giovane Samuele, per le visioni di
Dio !
« La lampada di Dio non era ancora
spenta », ma notate : tosto o tardi essa
doveva spegnersi. Essa era destinata ad
illuminare di notte tempo, ma non appena la luce di una nuova aurora e quella del nuovo sole sarebbe sorta, la sua
doveva cederle il posto.
La lampada dì Dio non ancora spenta
ma destinata a spegnersi è il simbolo
della nostra sperenza cristiana destinata a condurci nella vita presente, nella
notte del peccato, dell’errore, dell’ignoranza e del dolore ma destinata altresì
a cedere il posto alle gloriose realtà del
cielo non appena le luci della nuova
aurora e del nuovo sole risplenderanno...
« Ora noi camminiamo sostenuti dalla speranza, allora noi cammineremo per
visione ». « Ora conosciamo solo in parte allora conosceremo appieno ». Ora
noi vediamo confusamente come in uno
specchio, allora vedremo faccia a faccia ».
La speranza non avrà più motivo di
essere perchè vìvremo di certezze e di
realtà : « Quello che uno vede, perchè
lo spererebbe egli ancora ? ».
AWa la tua lampada,i o Dio, non
ostante tutto nella notte, dei tempi in
cui viviamo ; arda nei nostri cuori costantemente alimentata dall’olio della
fede ; arda fino al giorno nel quale, dopo
essere stati da essa guidati e sorretti,
la luce che spunta e va vie più risplendendo sia diventata giorno perfetto !
(Da una predica alle Valli).
In memoria di Milca Rocchi Prochet,
i nipoti Pennington de Jongh, L. 250,
Pro Rifugio.
SeEnalazioni
Si lamentava da tempo nei nostri ambienti la mancanza di pubblicazioni di
netta ispirazione evangelica che potessero rivolgersi ad un pubblico più esigente di quello solito; o, per meglio dire, che potessero parlare quel linguaggio che le pèrsone più colte possono anche richiedere; si trj^tta insomma di non
essere troppo e sempre in margine della
vita culturale del nostro paese. Siamo
lieti pertanto di poter segnalare: Protestantesimo e Spiritualismo, di Giovanni Miegge (Libreria Editrice Claudiana
- L. 3), un quaderno teologico, di indiscutìbile valore; una acuta disanima di
questi due termini che spesso vengono
considerati come sinonimi. Lo scopo
dello studio lo ha chiaramente definito
l’autore nella sua introduzione:
« Si parla di spiritualismo protestante, contrapponendolo volentieri al ritualismo. c al sacramentalismo cattolico; o
del protestantesimo come religione dello Spirito, la cui funzione storica sarebbe stata, quella di liberare il cristianesimo dalle sue sovrastrutture dommatiche ; ovvero si considerano il protestantesimo storico e la religione dello
spirito come momenti di un processo, in
cui il primo è superato dal secqi^o.
Queste confusioni, imputabili alla cultura idealistica, devono essere chiarite».
Non ci possiamo addentrare nell’indagine acuta per cui G. Miegge arriva
a questa chiarificazione, contrapponendo « la caratteristica costante dello spiritualismo, sia nella sua tendenza mistica, sia in quella razionalistica, cioè,
l’idea che l’uomo attinge l’esperienza
del divino semplicemente rientrando in
sè stesso, sprofondandosi nella contemplazione, mistica o razionale, del fondo
dell’essere, in cui si compie la comunione o si riconosce l’essenziale identità dello spirito umano col divino », alla caratteristica protestante che « sta e
cade con l’idea di Rivelazione, anzi, con
la sua realtà. L’Essere trascendente si è
espresso. Dio ha parlato... E’ un puro
dato di fatto, il dato iniziale, che non
dipende da nulla, che non riposa su nulla, fuorché su sè stesso. Perchè vi è una rivelazione, noi parliamo di rivelazione... ».
Ci auguriamo soltanto che questa
pubblicazione di studi teologici incontri il favore del suo pubblico, ne desti
l’interesse^ e incoraggi l’autore a continuare. X.
ORFANOTROFIO FEMMINILE
L’Amministrazione di quest’Orfanotrofio si sente, in dovere di rendere noto
il magnifico risultato finanziario - mai
prima raggiunto - del te di beneficenza
organizzato durante la settimana del Sinodo che ha fruttato la bella somma di
Lire 5926.70.
Particolarmente poi dobbiamo ringraziare ed esprimere tutta la nostra rico, noscenza alla Signora Edina Comba che
ne fu la diligente iniziatrice, nonché alle
valenti sue collaboratrici e dònatricì, ed
infine al gruppo di graziose Signorine
che premurosamente hanno disimpegnato il servizio.
Il Presidente Aw. Stefano Peyrot.
QROMflQfl VflLDESE
ANGROGNA. (Serre). Sabato, 27 settembre si sono uniti in matrimonio Plavan Guido di Alessandro e Chiavia Amilda di Giovanni. Circondi il Signore
con la Sua grazia questo nuovo focolare.
— E’ deceduto all’Ospedale Militare
di Caserta ìn seguito a malattia il nostro
fratello Buffa Carlo Alberto di Lidia.
Da qualche m,ese egli era stato richiamato sotto le armi.
Consoli il Signore gli afflitti. e. o.
BOBBIO PELLICE. E’ deceduto, dopo lunga malattia, G. G. D. Rostagnol
(Eissart). Alla famiglia le nostre condoglianze e al pastore, R. Jahìer che ha
presieduto i funerali le nostre vive grazie.
— Nel corso dell’estate vari fratelli ci
hanno recato il loro messaggio cristiano predicando nel nostro tempio: il pastore A. Jahìer e gli studenti in teologia R. Jouvenal, G. Giampiccolì, C.
Tourn, F. Sommani.
Li ringraziamo tutti di cuore. R.
LUSERNA SAN GIOVANNI. Giovedì
scorso 25 settembre ha avuto luogo il
funerale della sig.ra Milca Rocchi nata
Prochet,' deceduta dopo dolorosa malattia a San Benedetto del Tronto. Il servizio funebre nel Tempio fu presieduto
dal pastore sig. C. Lupo di Como, alla
cui chiesa la nostra defunta sorella apparteneva. Il Moderatore sig. Virgilio
Sommani recò il saluto commosso della
Tavola e della Chiesa Valdese. Figlia
del sempre rimpianto comm. dott. Matteo Prochet la signora Rocchi amò sempre intensamente la sua chiesa.
Al dott. Stanislao Rocchi, alla sua famiglia, alla sig.ra Èva Prochet ved. Bounous, a tutti ì parenti in lutto rinnoviamo l’espressione della nostra profonda
simpatìa.
MASSELLO. La domenica, 7 corr., il
culto principale è stato presieduto dallo
studente in teologia Peyrot Giovanni
del Crouzet.
La Chiesa riconoscente lo ringrazia
pel messaggio cristiano ch’egli le ha
recato.
— Lunedi 22, è entrato nel riposo
celeste Tron Giovanni Pietro, del Didier
di Salza. Dopo breve malattia ci ha lasciati all’età di 70 anni. Era il fratello
maggiore del pastore Bartolomeo Tron,
deceduto pochi anni fa a Nuova York,
ed era apprezzato per la sua umiltà ed
il suo spirito di pace.
Ai congiunti, la simpatia di quanti
lo conobbero e l’amarono.
— Abbiamo avuto il piacere di rivedere ìn mezzo a noi il soldato Tron Giosuè delle Porte già prigioniero di guerra
in Grecia e liberato a Creta. Ringraziamo Iddio di avercelo ricondotto sano
e salvo.
Indìrettamentè ci sono pure pervenute
notizie del tenente, cand. theol., Micol
Edoardo del Grangedidier, che ci consta essere prigioniero nel lontano Chenia
e pel quale facciamo i più fervidi-voti.
PINEROLO. Domenica, 21 sett«nbre,
Grill Milena del rag. Beniamino e dì
Bonjour Attilia ha ricevuto il Sacramento del battesimo. Il Signore esaudiseguito in 3“ pagina
' fi
2
L’ECO VALLI VALD2SI
Lfl FflQirifl bCLLfl QIOVCMTCI VflLDCSC
La nostra pagina
La Pagina, della Gioventù ricompare
sul nostro amato giornale. In questi due
ultimi mesi per varie ragioni abbiamo
pubblicato alla spicciolata gli ottimi resoconti delle Giornate Unionistiche e del
Congresso, ora però la nastra Pagina uscirà, a Dio piacendo, regolarmente nel
primo numero di ogni mese per recare
ai giovani della nostra chiesa e ai nostri soldati l’eco delle attività delle Unioni e il messaggio ch’essi attendono.
Le esperienze dello scorsa anno ci
suggeriscono alcune idee che son dei
propositi da attuare.
1 - La Pagina della Gioventù, così ha
deciso il Comitato Nazionale, deve essere una pagina, una sola pagina. E’ giusto infatti che non imponiamo ai vecchi
i nostri problemi e le nostre considerazioni, benché mólti valdesi di età avanzata s’interessino vivamente ai problemi giovanili, e vi siano alle volte delle
questioni giovanili che devono essere
al primo piano nella Chiesa e nella
stampa della Chiesa. Cercheremo dunque di non varcare i nòstri confini,
chiedendo venia ai lettori, se a titolo di
eccezione qualche piede o qualche gamba di articolo dovesse uscire dalle misure del letto di Procuste.
2- 11 Capogruppo, che ne è il redattore, fa appello per una valida collaborazione a tutti quei giovani che hanno
delle idee e sanno esprimerle. Ci sono
preziosi gli articoli di professori e di pastori - e vi facciamo assegnamento - però in questa pagina, anche quando non
ne siete richiesti inviateci il frutto delle
vostre meditazioni !
Abbiamo l’intenzione di dedicare una
pagina agli studenti, un’altra agli operai, un’altra agli agricoltori, un’altra ai
soldati. La prossima sarà per gli studenti. Studenti, a voi!
3- 11 numero dell’Eco contenente la
pagina della Gioventù ha una tiratura
maggiore degli altri numeri perchè viene invilito a tutti i militari pei quuli vi
è sempre la corrispondenza del Cappellano o un messaggio appropriato. Per
questo motivo esprimiamo il desiderio
che gli articoli che interessano in modo
speciale la gioventù, e le discussioni che
ne seguono, trovino posto e nel numero
della Gioventù.
Esso dovrebbe avere una tiratura
ancora maggiore si da giungere veramente a tutti i giovani valdesi. Non tutti
i giovani sono abbonati all’Eco. Le loro
famiglie non ne sentono il bisogno ed
essi non hanno l’idea di abbonarsi per
proprio conto, sicché ignorano che si
scriva propria per loro e non ricevono i
benefici di quest’opera. Invitiamo le Unioni a farsi un elenco dei giovani non
abbonati e di dar loro gratuitamente per
alcuni mesi il numero della gioventù
per indurli ad abbonarsi. Solo così avremo la certezza e la soddisfazione di
sapere che il nostri numero speciale è
ogni mese nelle mani di ogni giovane.
Tanto per cominciare ci permettiamo
d’inviare alcune copie di questo numero
della ripresa ad ogni Unione^ a spese nostre, con preghiera di distribuirli come
abbiamo spiegato sopra.
Che Dio si serva della nostra modesta
pagina della Gioventù per accendere il
fuoco sacro nelle anime nostre e contribuire e creare nella nostra Chiesa quell’atmosfera di affiatamento e di comprensione nella quale sbocciano e fioriscono le più belle attività giovanili.
Gustavo Bertin - Capo Gruppo
San Germano Chisone.
Militari in Africa Settentrionale
In Africa Settentrionale c’è un Cap>pellano Valdese. Pastoii e famiglie Vaidesi, inviategli l’indirizzo dei militari
chci conoscete. E ciò senza tardare !
Scrivete al ;
Ten. Cielo Davide
Cappellano Militare Valdese
Contando Superiore F. F. A. A. A. S.
P. M. 11
ALLA TUA PAROLA...
Dieci, dodici uomini s’avvicinano alla
fune e tirano, tirano... con forza, ma
con calma e con metodo. Ad una certa
distanza un’altra fune ed altri uomini
che tirano...
Da quanto tempo ? Da un’ora e fors’anco più. Intanto il mucchio della fune
avvoltolata si fa sempre più alto. Le
due file parallele di uomini tendono ad
avvicinarsi. E’ prossimo il momento in
cui la rete uscirà dal mare. I pescatori
si avvicendano più frettolosamente e^
danno segni di nervosismo. Ecco la rete !
Oh ! quant’è lunga !. Cinque, dieci minuti ancora... La spiaggia solitaria si popola d’incanto. Ragazzetti, massaie, gli
ultimi bagnanti accorrono. Veder saltare i pesci di diversa forma e di vario
colore, imprigionati nelle maglie della
rete, è uno spettacolo sempre nuovo e
sempre interessante, e poi c’è il caso di
riuscir a comprare qualche triglia dorata o qualche bel cefalo. Il sacco terminante della rete è a riva. Tutti si
precipitano a guardare. Chissà quanto
pesce J II sacco è pieno di erbe marine
e fra le alghe guizzano pochi pesci piccoli e spregiati.
Non posso trattenere un Oh ! di delusione. Tanti uomini ! una rete così
lunga, tanta pena per così poco ! Guardo
con simpatia i pescatori che raccolgono
in due piccole ceste il frutto delle loro fatiche. M’aspettavo di vederli furenti e di sentirli imprecare. Invece
tranquillamente, con gran serenità, chi
va alla barca, chi s’accinge a pulir la
rete, chi raccoglie le funi, chi porta vìa
le ceste...
M’allungo sulla rena che il sole comincia a scaldare, e penso. Quei pescatori si sono alzati stamane prima deU’al-j:
ba, han remato a lungo e sono andati al
largo a gettar le reti che han tratto a riva con lunga fatica, e il risultato è stato
ben magro. Eppure non apparivano irritati. Quale lezione per me che vorrei
sempre vedere frutti abbondanti ed immediati ad ogni mio lavoro !
Qualche ora dopo, passeggiando lungo
la riva per godere appieno i benefici di
questo incantevole settembre, ritrovo gli
stessi uomini di prima, intenti alla
stessa fatica. Non erano tornati alle loro case per riposarsi come avevo creduto
ma avevano buttato un’altra volta le
reti in mare, in un altro luogo, colla speranza di fare una pesca migliore.
E una scena simile si presentò alla
mia mente. Vidi Simon Pietro ed i figliuoli di Zebedeo intenti a lavar le reti
sulle rive del mar di Galilea. Erano mesti e scoraggiati perchè si erano affaticati tutta la notte e non avevano preso
nulla. Gesù ad un tratto appare, ammaestra le turbe che gli si erano raccoltei intorno e poi dà ordine a Simone, incredulo ma obbediente, di calare le reti. E
presero una tal quantità di pesci che le
reti si rompevano.
Cari giovani! Non vi siete mai sentiti
sfiduciati e tristi nel vedere che i vostri
sforzi non erano coronati dal successo?
Volevate riuscire e siete stati sconfitti.
Speravate di giungere finalmente alla
mèta e invece vi siete accorti d’essere
appena al principio del lungo cammino.
Ciò che voi sognavate e che già sì stava
compiendo è precipitato repentinamente come un castello di carta. La
dura realtà s’erge dinanzi a voi come una parete insormontabile. Le vostre
lotte per diventar migliori, per dominare voi stessi, per farvi un carattere,
la disciplina esercitata sugli istinti della
nostra natura colpevole... le rinunce...
a che vale tutto ciò? A che serve di vogare contro corrente, di lottare e di soffrire?
E voi, giovani audaci che formate il
nucleo vivente delle nostre Unioni, che
partecipate a tutte le attività, pieni di
entusiasmo e sempre pronti a dare la
vostra collaborazione, non avete mai
sentito la vanità e l’inutilità del vostro
operare ?
Voi desiderate ardentemente che la
vostra Unione sia un centro dì vita che
attiri gl’indifferenti ed i disordinati e li
vivifichi, vorreste trovare in tutti lo zelo vostro e vorreste vedere le vostre fatiche coronate da risultati positivi, e invece, invece... Oh! le nostre Unioni, la
nostra Chiesa, la nostra Gioventù! Val
egli la pena di ricominciare? Altri hanno lavorato meglio e più di noi con poco
frutto, noi stessi ci siamo affaticati negli anni scorsi ma senza successo!
I pescatori ch’io ho visto sulla spiaggia della Liguria non si son persi d’animo e, senza mormorare, han gettato
un’altra volta le reti. Dobbiamo seguire
il loro esempio. Dobbiamo, in questo
nuovo anno di atività che ci sta dinanzi,
senza scoramento e senza pessimismo
ricominciare daccapo il nostro lavoro,
animati dalla speranza di raccogliere dèi
frutti.
E se Tesempio degli altri uomini non
fosse sufficiente a darci animo ed a persuaderci, vi è l’ordine di Gesù: « Prendete il largo e calate le reti per pesca
re ».
Sì, o Signore, anche se l’esperienza
del passato ci tarpa le ali, anche se nessun raggio di luce risplende in noi, alla
Tua parola riprenderemo il nostro compito. Alla Tua parola vogliamo ubbidire
perchè sappiamo, anche se non lo vediamo, che la Tua parola non ci ingannerà mai. E quando le difficoltà rendei
ranno fiacca l’anima nostra, quando il
dubbio ci assalirà, dì la Tua parola, o Signore, e noi, per fede, guardando a Te,
nostra Rocca e nostra Guida, proseguiremo il corso sino alla vittoria!
Germanus.
QlOYàNETTfl VALDESE
Nel tuo contegno, nel tuo vestire, nel
tuo parlare, nelle tue letture, nelle tue
relazioni ricordati che sei valdese, che
hai dei principi religiosi e morali da osservare e da difendere.
Non lasciarti sedurre dal mondo e domandati sempre se i tuoi genitori, il tuo
pastore, la tua coscienza, l’Iddio che
vede nel segreto, ti approverebbero.
Non procurarti un avvenire di lacrime
e di rimpianti, scherzando col fuoco, e
dando ascolto a chi non ti ama veramente ma, esaltando la vanità e risvegliando
le passioni vuol divertirsi a spese tue
o passare allegramente le ore di libera
uscita e di ozio, oppure lanciarsi in
piacevoli avventure.
Non stringere amicizia con nessuno se
non sai chi è, di dove viene, che intenzioni ha.
Per una donna valdese l’amore può
avere un solo fine: il matrimonio. Non
però una fuga da casa o un matrimonio
affrettato ed obbligato, bensì l’unione
profonda di due cuori che davanti a Dio
si promettono fedeltà imperitura e, dopo
di aver ricevuto la benedizione del Padre Celeste ed aver legato la loro sorte
dinanzi alla Legge, diventano una sola
carne e fondano una famiglia cristiana,
un focolare cioè nel quale Cristo Gesù
è il Salvatore, il Consigliere, il Rifugio
sicuro in ogni lieta e dolorosa vicenda.
Giovanotta valdese, ti dico queste
cose perchè tù possa onorare sempre la
tua religione e la tua Chiesa e soprattutto, perchè tu sia felice.
Ascolta chi non ti lusinga e non t’illude, chi ti parla senza finzioni, ascolta
chi ama veramente Tanìma tua!
Il Comitato Nazionale della F. U. V. .
ha avuto le sue sedute a Torre Pellice :
nella prima settimana di settembre. Ha ;
studiato da vicino i problemi giovanili '
d’oggi ed ha elaborato un programma di
lavoro tenendo conto delle esperienze
fin qui acquisite e dei suggerimenti del
Congresso. Ecco alcune utili informazioni:
1. Alle Unioni Giovanili, per favorirle
nel loro lavoro interno ed aiutarle a
svolgerlo organicamente, saranno inviati
fra giorni degli schemi atti ad insegnare
vari metodi di studi biblici collettivi.
Nella Pagina della Luce, esse troveranno, ancora, dei « piani di lavoro » che
prospetteranno possibilità di programmi
omogenei per le attività spirituali di
ogni anno.
2. L’Opuscolo annuale tratterà un argomento di primissima importanza
« COME LEGGERE LA BIBBIA » e
sarà composto da tre accurati studi del
past. Carlo Gay. In questo opuscolo vi
sarà argomento di più trattazioni unioniste.
3. I Capi-Gruppo faranno anche quest’anno alcune visite alle unioni del
loro gruppo.
4. Permanendo ancora le stesse difficoltà dello scorso anno si faranno solo
convegni locali fra le unioni più vicine
fra loro.
5. Oggetto di particolare cura saranno
i giovani valdesi isolati: saranno invitati
ai convegni e facilitati ad intervenirvi,
riceveranno gli stampati normali della
F. U. V.
6. L’Ufficio Recite, diretto sempre dal
past. Teodoro Balma, spedirà, alle Unioni quanto prima un nuovo catalogo.
i
7. L’innario Giovanile sarà pronto, D. “
nuovo'W
V., per il prossimo giugno: un
concorso a premio sarà bandito, in ottobre, per le traduzioni dal vecchio innario « Psaumes et cantiques ».
8. Secondo i desideri del Congresso è
stata nominata una commissione (Giorgio Peyrot, presidente, E. Rostan, C.
Pons, T. Bert) per studiare e, se mai,
sviluppare l’attuale Statuto-Regolamento della F. U. V.
9. Cassiere della F. U. V. è stato nominato il rag. Alfredo Giocoli - via IV
Novembre 107 - Roma, membro del
C. N.
10. Alle varie attività estive, ancora
lontane, sarà provveduto a suo tempo,
rinnovando ad ogni modo le Giornate
1
della Gioventù che han dato così buon ,,
risultato. -■&’
Il Segretario Generale: Tullio Vinay.
♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦
Jki militavi
Da molto tempo, ormai, TEco delle
Valli giunge con regolarità sui più lontani settori di combattimento e nelle
località a noi più vicine, per recare ai
giovani Valdesi sotto le armi il messaggio d’una Chiesa che li ama e, per cosi
dire, una sana, fresca boccata d’aria ®
delle loro care Valli. i
Non passa quasi giorno ch’io non sia.t^^
chiamato a modificare, aggiornandola, '
la mia già lunga eppur incompleta li-^4^ 5
sta di indirizzi che trasmetto, con la;|;
maggior precisione, possibile, alla tipo- '
grafia Alpina !
Vorrei che la deliberazione delle
nostre autorità ecclesiastiche ed il non
lieve carico che la Chiesa Valdese sl_^
assume per poter inviare il giornale a tanti nuovi lettori fossero giu-'^f /
stamente apprezzati da voi tutti mi- =' ■
litari Valdesi. A
Con rinvio settimanale 0 mensile dei ^
giornale la Chiesa dà una prova d’in-ì;,':
teresse e d’affetto ; essa supplisce in ufi
certo qual mCKJo alla penuria di Cap-
3
miao tuja vAi^wai
'' *•;.';■■ ,.,t ,r^‘- -''T^-r-'
A*-' J»
F
pellani militari mandandovi, per posta,
un amico.
Per coloro i quali sono isolati il giornale costituisce un prezioso vincolo
con la Chiesa madre e con il popolo
delle, nostre Valli. Con esso la Chiesa si
sforza di provvedere allo sviluppo della vostra vita religiosa e morale, vi esorta alla fede in Cristo ed alle cristiane
virtù, fa appello alla vostra coscienza
ed al vostro cuore, vi predica la Parola
di Dio, vi incoraggia, vi aiuta,, vi rende partecipi di quelli che sono i suoi
problemi, di quelli che saranno i suoi
compiti domani. E voi, oltre a tutto
ciò, leggendo''il giornale, vi trasportate
col pensiero nelle vostre Valli, ne osservate gli avvenimenti, ne udite le voci ; sentite di appartenere alla più grande famiglia Valdese.
Giovani militari, siate riconoscenti
per il privilegio che vi è concesso ; attendete ansiosamente VEco delle Valli
ed accoglietelo con gioia, con vera gioia
cristiana.
Non lo leggete superficialmente nè
limitate il vostro interesse al notizia
•continuazione della 1“ pagina
m
I
.^5
sca i nostri voti per la cara bimba e per
la sua famiglia.
— Nella nostra cappella di San Secondo abbiamo celebrato, ih 25 settembre, il matrimonio di Zoppi Enrico, da
Luserna S. Giovanni, con Bomo Lilia
del quartiere della Rivoira. Rinnoviamo
ai felici sposi i nostri auguri di benedizioni divine.
— Al maestro sig. E. Balma, di Pine
rolo è giunto daH’Eccellenza il Ministro
Bottai, comunicazione telegrafica che
la Maestà del Re Imperatore si è compiaciuta conferirgli diploma di benemerenza di prima classe con facoltà di fregiarsi di medaglia d’aro per aver compiuto 40 anni di buon servizio nelle
scuole elementari. Alla comunicazione il
Ministro ha aggiunto: mi è gradito esprimervi mio vivo compiacimento per
alto riconoscimento lunga e proficua attività vantaggio scuola. Ci permetta il
signor Balma di dirgli la nostra gioia,
certi di essere interpreti di quanti hanno imparato ad amare e stimare in lui
l’insegnante appassionato che ha saputo
dare alla sua opera l’impronta inconfondibile di chi ha risposto ad una vocazione che è stata per lui un Imperativo
dovunque, nella piccola scuoletta, come
nel grande centro, nella scuola e fuori
della scuola. i. m.
SAN GERMANO CHISONE. Domenica 28 settembre abbiamo avuto la
.grande gioia e il grande privilegio della
visita del Moderatore, il pasftore signor
Virgilio Sommani. Egli ha presieduto il
culto dandoci un vivente rnessaggio di
fede e, di speranza e ci ha preparati ad
accostarci alla Sacra Mensa con animo
pentito e riconoscente al Signore.
Prima del culto al Concistoro, e nel
pomeriggio alla gioventù della parrocchia adunata in Convegno, egli ha rivolto paterne esortazioni che ci hanno
incoraggiati a riprendere con zelo e con
fiducia le nostre attività alla gloria di
Dio e per il bene della Chiesa.
Colla speranza di riavere presto fra
noi il signor Moderatore e di poterlo
meglio ricevere lo ringraziamo dal profondo del cuore e gli auguriamo un .ministerio benedetto nel posto di maggior
responsabilità nella nostra Chiesa!
— Tutti i àatecumeni del primo, del
secondo e terzo anno (quelli del quarto
anno saranno convocati a parte) si devono trovare nel tempio domenica pros.sima 5 ottobre alle ore 14 precise. E’
assolutamente necessario che tutti siano
presenti sin dall’inizio dei corsi,
— Domenica 13 ottobre avrà inizio la
Scuola Domenicale con un culto per
grandi e piccini i genitori ed i loro fanciulli, alle ore 10.30.
— La Settimana della Beneficenza
rio ; ma cercate in ogni sua pagina
quanto vi potrà far del bene.
E non dimenticate troppo facilmente
quanto avete letto ; parlatene, talvolta,
con i vostri amici e fratelli in fede ; comunicatevi le vostre impressioni reciproche e cercate insieme la verità.
Anzi, senza voler fare alcuna poco
simpatica propaganda, servitevi delle
nostre letture per la testimonianza che
siete chiamati a dare di fronte al mondo. Ultimamente un militare Valdese
in Albania scriveva d’aver letto e approvato il contenuto dell’articolo : « Il
grande travaglio dell’età giovanile »
e d’averlo fatto leggere ad alcuni suoi
compagni i quali l’avevano apprezzato
e trovato buono e giusto.
I problemi della vita cristiana possono interessare tutti gli uomini ; leggete dunque e fate leggere ; la grazia di
Dio può servirsi anche di una lettura
per risvegliare una coscienza assopita,
per convertire un cuore all’Evangelo.
Il Cappellano Militare Valdese.
Capit. E. Rostan
per la raccolta di doni in natura e in denaro per le nostre opere dì Beneficenza
avrà luogo dal 2 al 9 novembre. Facciamo questo annunzio molto per tempo
affinchè tutti vi si possano preparare
secondo le proprie possibilità a questo
atto di carità cristiana, più utile più indispensabile oggi che mai alla vita dei
nostri Istituti.
TORRE PELLICE. L’Unione Valdese
inizierà la sua attività sabato, 4 corrente, alle ore 20.30. Si raccomanda a tutti
i membri iscritti dì essere presenti, e
tutta la gioventù è caldamente invitata
a intervenire.
— L’Asilo Infantile si riaprirà lunedì
6 corrente, alle ore 9.
— Domenica prossima, 5 corrente, alle ore 15 avrà luogo una riunione nella
Scuola delTInverso.
— Riaprendosi le Scuole domenicali
e le Scuole elementari, sarà celebrato,
domenica 5 corrente, alle ore nove precise, nel Tempio, un culto d’occasione
al quale interverranno tutti gli alunni.
Saranno distribuiti i premi di Bibbia.
— Il culto di ripresa delle attività
nella Chiesa avrà luogo domenica prossima nel Tempio di Villa, alle ore 10.30.
VILLAR PELLICE. Una angosciosa
prova ha colpito la cara famiglia del nostro Vice-presidente della FUV e Direttore della Corale, sig. Enrico Bouissa
del Ciarmis, con la tragica dipartita del
piccolo Franco, in età di sei anni.
Sabato 27 settembre un lunghissimo
corteo di parenti ed amici, accorsi fin
dalle estremità della parrocchia e della
valle, accompagnando la piccola salma
al suo ultimo riposo terreno, ha tenuto
ad esprimere ai genitori, ai fratellini,
al nonno, nostro anziano del Teynaud
ed ai parenti tutti, la fraterna solidarietà della famiglia della Chiesa, nel
loro grande dolore.
Voglia il Signore, che ha permesso la
prova, farla concorrere al bene dei suoi
figliuoli. j.
VILLASECCA. In seguito a malattia
all’età dì 35 anni è deceduto il vice-brigadiere dei C. C. R. R. Viglielm Amedeo
di fu Davide. Giovane apprezzato per le
sue doti di carattere e di cuore, la chiesa
perde ih lui un membro fedele, assiduo
ài culti. I funerali che ebbero luogo sabato 27 corr. furono una manifestazione
della stima di cui lo onoravano amici e
conoscenti. Resero gli estremi onori alla
Salma, un picchetto armato del Presidio
Militare di Ferrerò, una larga rappresentanza dei C. C, R. R. di Perreiro e le
autorità politiche. Alla mamma, ai fratelli a tutti coloro che piangono lo
Scomparso vada l’espressione della più
profonda simpatia.
— In occasione della ripresa degli
studi il culto di domenica prossima 5
ottobre sarà consacrato D. V. alla istruzione dei giovani. Tutti i bambini vaidesi con i loro genitori sono vivamente
pregati di essere presenti.
J>ro Orfanotrofio
In memoria della cara mamma Fanny
Coisson, i figli, L. 50.
Il 4 settembre 1941 XIX, il Signore
ha chiamato a sè l’anima buona di
MARGHERITA MENUSAN
NATA REYNAUD
Angosciati ne danno la triste notizia :
il marito Enrico e parenti a Nuova York;
le sorelle Francesca, Giovanna, Elena
e congiunti a Ginevra ; i fratelli Francesco a Losanne e Giovanni a Montevideo con le loro famiglie ; le famiglie
Menusan a Ferrerò e Grill a Pomaretto
e nipoti e parenti tutti.
Riposa in pace le tue sofferenze sono finite.
Il tuo ricordo rimarrà imperituro nei nostri cuori.
Nel suo 89° anno di età si è spenta a
Losanna, la signorina Valeria Junod
valdese per parte di madre, che era nata
Cairus, ma più ancora valdese di cuore,
per l’intenso amore ^ che èssa portava
alla nostra Chiesa ed all’opera sua. Essa
era usa accogliere in casa sua il delegato
valdese che ogni anno si recava in Svizzera. Era assai colta, conosceva perfettamente varie lingue, aveva spesso tradotto la relazione sull’Opera di Evangelizzazione in francese; per il Gruppo di
Oxford aveva tradotto « Life changers »
e se non andiamo errati aveva anche
reso in francese il « Più presso a Te »
del prof. Rostagno, di cui era cugina.
Da giovane era stata istitutrice alTestero; tornata in patria era diventata insegnante alla Scuola Superiore Femminile
di Ste Croix. Per lunghi anni monitrice
alla Scuola Domenicale,, aveva inoltre
aiutato il pastore e professore Schroeder
nell’opera del suo Commentario sul
N. T.
Deponiamo il fiore della riconoscenza
sulla tomba di questa buona e fedele
amica piena dì comprensione e di fervore per l’opera della Chiesa Valdese.
A. C.
il culi«» di funni^liu
(Meditizioni preparate sui testi del Galeadario Biblico della Chiesa Merava)
Lunadl Lettura ; Salmo 7 - Neh. 2:
6 Ottobre H-3 ; 1.
Non essendo per nulla spaventati dagli avversari. Filip. 1 :28.
La vita del credente è un pellegrinaggio : la strada è piena di avversari.
Gli avversari sono anzitutto quelli
che, al servizio di Satana, cercano di
farti cadere. Sono i principati, le potestà, i dominatori di questo mondo di
tenebre, le forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti. L’avversario più temibile è Satana stesso
che va attorno a guisa di leon ruggente cercando chi egli possa divorare.
Il credente non si lascia spaventare
dagli avversari. Egli avanza fiducioso
nel suo Dio. La sua fede è la sorgente
segreta della sua forza. Se gli avversari sono di carne e sangue egli si ricorda della parola di Gesù : « Non temete coloro che ^uccidono il corpo e non
possono uccidere Tanima » (Matt. 10:
28). Se invece si tratta del grande nemico delle anime cristiane, di Satana, egli sa che Dio veglia su di lui, combatte
con lui, e gli darà la vittoria.
Qualunque sia il numero dei tuoi avversari, fratello, non temere... Ricordati
della visione di Eliseo durante l’assedio dei Siri a Dothan. Alza gli occhi e
vedrai anche tu a un tratto « il monte
pieno di cavalli e di carri di fuoco » (2
Re 6: 17).
Quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro.
opera »,, è 1’« empio » che Dio « giustifica ». È’ però necessario che ognuno dì
noi sia altresì colui che « crede »; colui
cioè che accetta con umiltà e riconoscenza quello che Dio ha fatto per lui.
Abbandoniamo dunque il terreno dei
meriti perchè non operiamo e trasportiam,oci nel campo della grazia dove la
nostra fede in Gesù Cristo ci giustifica.
Marte«! Lettura: 2 Cor. 5: 1-10 7 Ottobre Neh. 4: 1-14.
A chi non opera, ma crede in colui che
giustifica l’empio, la sua fede gli è messa in conto di giustizia. Rom. 4: 5.
La situazione del peccatore di fronte
a Dio, è simile a quella di un debitore
nelle mani del suo creditore, di fronte
al quale non ha altra speranza che quella che il debito gli venga rimesso. Di
fronte a Dio il peccatore non ha merito
alcuno. Questa è la situazione di tutti
gli uomini, è la tua situazione, fratello,
perchè « non vi è distinzione : difatti
tutti hanno peccato e sono privi della
gloria di Dio ». (Rom. 3: 22-23.
Che faremo ? Ci butteremo nella di
sperazione, oppure ci rassegneremo
freddamente alla nostra condanna ?
No, l’Evangelo ci annunzia un messaggio dì salvezza, indipendentemente
dalle opere che non possiamo fare, e dai
meriti che non abbiamo. Dio stesso
nella sua sapienza e nel suo amore, ha
compiuto ciò che l’uomo peccatore non
sarebbe mai riuscito a compiere. Cristo sulla croce ha pagato per noi il debito che, ci rendeva nemici di Dio.
Incroceremo allora noi le mani dicendo: « Se Dio ha fatto tutto Lui, non
ci rimane più nulla da fare ?»
No, ognuno di noi è colui che « non
Mercoledì Lettura: 2 Cor. 5: 11-21 8 Ottobre Neh. 4: 15-23.
Perciò fratelli, vie più studiatevi di
rendere sicura la vostra vocazione ed e-_
lezione; perchè facendo queste cose non
inciamperete giammai. Poiché, cosi vi
sarà largamente provveduta l’entrata
nel regno eterno del nostro Signore e
Salvatore Gesù Cristo. 2 Pie. 1: 10-11.
Scrivendo ai Corinzi l’apostolo Paolo
diceva : «Chi si pensa di stare ritto, si
guardi di non cadere » (1 Cor. 10: 12).
La nostra vita è una vita di ascensione
e di progresso spirituale. Non è possìbile rimanere sempre allo stesso punto
di vita spirituale, ad uno stato stagnante, refrattario ad ogni avanzamento nel
cammino della santificazione,
Dio nella sua prescienza ci elegge, nel
suo amore ci chiama, e noi possiamo, fin
da quaggiù, avere la certezza della nostra salvezza. La possiamo rendere sempre più certa mediante una vita spirituale intensamente attiva, mettendo al
servizio del Signore tutte le nostre facoltà. Aggiungendo cioè « alla fede nostra la virtù; alla virtù la conoscenza;
alla conoscenza la continenza; alla continenza la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l’amor fraterno; all’amor
fraterno la carità» (1 Pie. 1: 5-8).
Queste cose, dice S. Pietro, sono necessarie per non inciampare
Chi non si sforza di andare avanti, va indietro. Forse i richiami del
mondo quasi ti convincono, © vorresti tornare indietro: forse le mille preoccupazioni della vita materiale hanno
prodotto in te un rilassamento nella vita
spirituale; forse le, delusioni, l’asprezza
del cammino, le tue deboli forze, tl lasciano indeciso e vorresti fermarti. Reagisci e ricordati che chi s’inciampa, cade
e perde la visione beatifica e sublime
della sua entrata nel regno eterno del
nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
Nella preghiera e comunione con Dio
troverai la forza per andare avanti,
Giovedì Lettura; 2 Cor. 6: 1-10 9 Ottobre Neh. 5: 1-13.
'Tutti falliamo' in molte cose. Se uno
noti falla nel parlare è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto
il corpo. Giacomo 3:2.
« Se uno pensa d’esser religioso, e non
tiene a freno la lingua ,ma seduce il
cuor suo, la religione di quel tale è vana ». dosi ha scritto poc’anzi S. Giacomo (3 : 2) e qui egli fa un passo avan-
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7?S.'” '‘
L’ECO DELL® VALLI VALDESI
ti e dice: « Chi ncm falla nel parlare è
un uomo perfetto, capace di tenere a
freno anche tutto il corpo ».
L’affermazione dell’apostolo pare ardita, esagerata, eppure, se riflettiamo attentamente, vediamo che egli non esagera. Pensate un momento, quanto male
.può fare un uomo colla sua lingua : le
menzogne odiose, le calunnie orribili, le
bestemmie ignominiose !
E d’altra parte considerate ancora
quanto bene l’uomo potrebbe fare colla
lingua: cantare le lodi di Dio, incoraggiare i più deboli, benedire ! Potrebbe,
come dice S. Giacomo, tenere a freno
tutto il corpo... potrebbe essere perfetto!
Perfetti nel parlare ! E’ impossibile ;
quasi ogni volta che apriamo la bocca,
ci accorgiamo di peccare.
Perchè ?
Ti ricordi? Un giorno il Maestro disse:
« dall’abbondanza del cuore parla la
bocca » (Luca 6 : 45). Se tu apri la porta
del tuo cuore al Maestro, Egli entrerà,
lo riempirà di Se stesso. Allora la tua
lingua non dirà più cose nefande ma
professerà ad alta voce la tua fede in
Cristo che ti salva.
Col cuore si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa confessione
per essere salvati. (Rom,. 10: 10).
Venerdì Lettura: 2 Cor. 6: 11-7: 1 IO Ottobre Neh. 5: 14-19.
Iddio non ha mandato il suo Figliolo
nel mondo per giudicare il mondo, ma
perchè il mondo sia salvato per mezzo
^ di Lui. Giov. 3: 17.
I dottori d’Israele aspettavano un
Messia Davidico, un liberatore politico,
che avrebbe salvato Israele. Ma la missione di Cristo è diversa ed universale:
è un’opera di redenzione e di salvezza
per tutto il mondo.
Gli uomini avrebbero meritato, a cagione del loro peccato, che Dio mandasse il suo Figliuolo per giudicarli e condannarli. Dio è vita, e la condanna che
nel suo giudizio avrebbe dovuto pronunciare sugli uomini, che si erano allontanati da lui, non avrebbe potuto essere che la morte, la perdizione eterna.
Ma Dio è altressi amore e non poteva
pronunciare la condanna sulle sue creature, perciò Egli ha aperto ima via di
salvezza: Gesù Cristo in Croce. « Come
Mosè innalzò il serpente nel deserto,
così bisogna che il Figlio! dell’uomo sia
mnalzato, affinchè chiunque crede in
Lui abbia vita eterna ». (Giov. 3: 14).
II mondo può rifiutare la salvezza che
Cristo gli offre. Fratello, l’hai tu accettata ?
Gesù Cristo tornerà una seconda volta sulla terra, questa volta per giudicare il mondo. La condanna graverà su
coloro che rifiutano la salvezza di Gesù
Cristo. I credenti udranno le consolanti
parole «Venite voi, i benedetti, del Padre mio. Eredate il Regno che v’è stato
preparato fin dalla fondazione del mondo » (Matt. 25 : 34).
Sabato Lettura: 2 Cor. 7: 2-7 - 2
11 Ottobre Crqn. 1: 7-12,
Da questo conosciamo che dimoriamo
. in lui ed Egli in noi: ch’Egli ci ha dato
del suo Spirito. 1 Giov. 4: 13,
La comunione con Dio che, è l’alimentazione della nostra fede, il segreto delle
energie spirituali, che ci permette di
contemplare le gloriose promesse di
Gesù Cristo nel suo Regno, è frutto dello Spirito Santo che abita in noi.
Se vogliamo avere comunione con Dio
è necessario che prima riceviamo il suo
Spirito.
Che significa ricevere lo Spirito di
Dio?
Significa nascere di nuovo. « Se uno
non è nato d’acqua e di Spirito », dice
Gesù « non può entrare nel Regno di
Dio. » (Giov. 3: 5. Quando il credente ha
crocifisso n suo vecchio uomo per risorgere ad una vita nuova, in una nuova
creatura, redenta da Cristo, allora Dio
manda su di lui il suo Spirito vivificatore e di qui ha inizio la comunione con
Dio, fino alla beatifica contemplazione
nel Regno suo glorioso, dove la comunione con Dio sarà perfetta.
Dio dà il suo Spirito in misura diversa, però noi possiamo chiedere a Dio uha misura più grande del, suo Spirito, e
nella sua comunione sentiremo vivificarsi il nostro Spirito, sentiremo che d
fa ringiovanire come Vaquila.
Santo Spirito, deh! scendi e ravviva
, la mia fè. Nel mio deboi core, accendi
im sincero amor per Te !
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Bobbio Pellice — Pastore : Alberta
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Massello — Pastore : Enrico 'Tron.
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Pomaretto — Pastore : Guido Mathicu.
Proli — Pastore: Arnaldo Genre,.
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Prarostino — Pastore : Umberto Beri.
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Rodoretto.— Pastore: Arnaldo Genre.
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San Germano Chisone — Pastore : Guatavo BertirL
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahìer.
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Aosta — Chiesa: Via XXIII Marzo, 1
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Marzo, 1.
Barga — Chiesa Valdese (da Pisa).
Bari — Chiesa Valdese — Pastore : A.
Miscia - Via Tanzi, 33.
Bergamo — Chiesa : Viale Vittorio
Emanuele, 4 — Pastore : Mariano
Moreschini - Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella — Chiesa : Piazza Funicolare Culto la 1% 3®, 5® Domenica del mese
(da Ivrea).
Bordijyhera — Chiesa ai Plani di Vaillecrosia —• Pastore : Davide Pone Piani di Vallecrosia (Imperia).
Borrello — Chiesa Valdese (da Carwn
chio).
Brescia —- Chiesa : Via dei Mille, 4 —
Pastore : Davide Fomeron, ivi.
Brindisi — Chiesa Valdese : Via Congregazione (da Taranto).
Caltanissetta — Chiesa : Via B. Gaetani, 50 (da Riesi).
Campobasso — Chiesa Valdese - Past.
P. V. Panasela - Via Gianleonardo Palombo, 8.
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CaruncKio — Chiesa Valdeeo — Pastore:
Liborio Naso.
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Catania — Chiesa : Via Naumachia, 2ft
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Como —• Chiesa : Via Rusconi, 9 — Pastore ; Carlo Lupo - Via T. Grossi, IT.
Coazze — Chiesa Valdeae — Pastore r.
Francesco Lo Bue.
Corato — Chiesa Valdese : Corso Mez- .
Zini, 27 (da Bari).
Cormaiore — Chiesa Valdese — Pastore : Vittorio Subilia.
Felonica Po — Chiesa Valdese — Pastore Lami Coisson.
Firenze — Chiesa : Via dei Serragli, 4»
— Pastore : Emilio Corsani, ivi —
Chiesa ; Via Manzom, 21 - Pastore r
Tullio Vinay, irìL
Fiume — Chiesa : Via Pascoli, € e 8:
(Culto ore 10) — Pastore : Carlo Gay^
Salita F. Colombo, 8,
Forano Sabino (Rieti) — Chiesa Valdese — Pastore : Enrico Pascal.
Genova — Chiesa: Via Assarotti---------
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Grottaglie — Chiesa Valdese (da ’Perranto).
Grotte (Agrigento) — Chiesa Valdese(da Riesi). |
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Latiano *— Chiesa Valdese (da Tazanto).
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Messina — Chiesa : Vìa Laudamo, 18
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Laudamo, 16.
Milano — Chiesa : Piazza Missori, 3
Pastore; Enrico Tron - Via EutV
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Napoli ~ Chiesa ; Via Duomo, 273
Pastore : Achille Deodato - Via Cinir;;
bri, 8.
Òrsara di Puglia — Chiesa' Valdese
Cand, Theol Gustavo Bouchard.