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DELLE VALLI VALDESI
Settimanale
della Chiesa Valdese
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXVII - N. 30 ABBONAMENTI 1 Eco: L. 1.000 per l’intemo I Eco e La Luce: L. 1^500 per l’interno Spedir. abb. postale - II Gruppo
Una copia 30 / L. 1.500 per l’estero | L. 2.000 per Testerò Cambio d’indirizzo Lire 40,—
TORRE PELLICE — 26 Luglio 1957
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
fliiello che ì Paslorì non pnssnnn fare
Ogni pastore ha dei doveri da compiere, di cui è responsabile dinanzi a Dio. Ma vi sono delle cose che
egli non può fare. Ad esempio, le
sue preghiere non potranno mai sostituire quelle dei membri di chiesa. Molti desiderano, sì, che i culti
siano benedetti, le anime sian salvale, i credenti sian ripieni di Spirito Santo, e che prosperi l’Opera di
Dio; ma... oppure essi non pregano,
opi»iire la loro preghiera non è la
intercessione fervente e perseverante che sola può ottenere l’esaudiineìtto.
Molte sono le critiehe di cui il
conduttore spirituale è spesso Pogge! lo. Lo si critica perchè le cose
noti vanno come si vorrebbe. Ma se
il ìempo impiegato nel cercare di
cogliere il pastore in fallo fosse utiliz/alo nel pregare per lui e per l’opera, tutto cambierebbe. Si dimentica talvolta che il pastore è un es.seic umano. Egli sente il peso delle
cose nè più nè meno come gli altri.
Eirù conosce i dolori, lo scoramento.
COMUNICATO
A cominciare dal mese dt Agosto e
fino a nuovo avviso tutto quanto riguarda il giornale (artieoli, corrispondenze, cronache parrocchiali, eco. eco.)
sia inviato al seguente indirizzo;
Past. Gino Conte
Serre
ANGROGNA (Torino)
la iiialattia. E quando la corrente
spirituale è in ribasso, egli ne soffre
profondamente quanto, se non di
più. di qualsiasi membro del gregge. Allora egli lotta nella preghiera,
cercando di rimuovere un peso quasi inamovibile, e chiama a raccolta
tutte le sue energie per dare un tono elevalo al culto od alla adunan
za.
1! pastore deve scrutare a fondo
le Scritture e somministrare la Parola, mentre dei cuori privi di simpatia ostacolano il suo messaggio o
lo accolgono .senza un vero interesse.
♦
(,)nauti mutamenti, se la Chiesa
fosse nel cuore di tutti ! Si parla
spesso dei sermoni di Spurgeon; e
SI dimentica che, dietro il suo messaggio v’era un gruppo molto compatto che stava pregando in una sala attigua mentre egli predicava. Si
insiste anche molto sulla predicazione di Finney e sui suoi meravigliosi
risultati. Ma si ignora che nella sua
camera v’era qualcuno che spendeva la sua vita nel lottare contro le
forze del male, perchè la Parola del
Signore fosse diffusa e glorificata. Se
i membri di chiesa sapessero di quale peso il cuore del loro pastore è
sollevato quando egli sa che v’è ohi
intercede per il suo ministero, certamente essi pregherebbero di piìiMa osservate quello che avviene
in molte chiese prima che incominci il culto. Invece del raccoglimento
e della preghiera, voi vedete la gente che guarda attorno a sè distrattamente, oppure impegnata in vane
conversazioni fino al canto del prillino. Gente dall’animo estralontano. Gente venuta fors’anche senza aver pregato, essa aspetta,
però, che il predicatore faccia passare nel tempio una corrente di potenza divina e che le anime ne siano
scosse. Che se poi non vi sono dei
risultati evidenti, invece di sottoporre ogni cosa al Signore, ecco, subito, la critica, e di bocca in bocca si
va niorinorando : « Qui ci vuole un
altro uomo! Noi vogliamo qualcuno
che sappia rispondere alle nostre
necessità. Così le cose non possono
sudare! »
♦
UK)
neo
Il pastore, inoltre, non può sostituire con la propria fede quella dei
membri della sua Chiesa. 1 successi
ottenuti da Pietro e dagli altri apostoli erano dovuti alla fede ed alle
preghiere che la Chiesa faceva per
loro, più che alla loro attività. Nessun ministero potrebbe fallire con
un sostegno simile a quel'o che gli
apostoli ricevevano da parte di quella Chiesa che, alzando la voce di
consentimento, diceva ; (f Cenai Tuoi servitori di annunziar
pari
cedi
la Tua parola con ogni franchezza!«
Il luogo dove erano raunati tremava, non per la preghiera di Pietro e
dei discepoli, ma per quella di tutta una Chiesa unita nell’amore e nella fede.
Troppe persone aspettano che la
fede, tutta la fede, venga dal pastore; ma anche la sua fede ha un limite. Paolo sapeva d’aver bisogno
che delle anime fedeli pregassero
per lui e sostenessero, con la loro,
la sua fede; ed ai Tessalonices
di
«1^
ehiara* d’essersi sentito sorretto dalla loro fede.
Perchè il suo ministero possa fruttificare, ogni conduttore spirituale
deve avere l’appoggio delle preghiere d’un gruppo di credenti fedeli.
Il pastore non può nemmeno lare qiie'lo (he ai membri spetta
di
Le riunioni del XV Agosto si terranno
all’Inverso di Villar Pellice (località Buffa)
e a Pian del Coulet (Pramollo) alle ore 10
Si pregano i primi arrivati di voler
prendere posto vicino al palco degli
oratori e si pregano pure tutti quanti
rimarranno alla periferia, di conservare religioso silenzio durante la riunione.
Anche nel corso della giornata si
raccomanda di aver presente il carattere Valdese di queste grandi adunate, evitando schiamazzi e canti sguaiati. Si prega di non disseminare carta e
rifiuti nei prati. Verranno indicati dei
posti per la raccolta dei rifiuti.
Nel pomeriggio verrà svolto un interessante programma a cura della F.
U. V.
Alle riunioni del mattino verranno
fatte delle collette per l’opera di evangelizzazione ; le raccomandiamo vivamente alla generosità de^i intervenuti.
In caso di pioggia le riunioni si terranno flispeittivamente nei templi di
Villar Pellice e di Pramollo.
fare. Noi aneliamo in chiesa, sperando di vederla piena. Se ciò non avviene. pensiamo ('he bisognerebbe
trovare un più ehiquente oratore.
Ma, noi stessi, che cosa abbiamo fatto? Molti, in tiilta la settimana, non
hanno invitato neanche un’anima.
Non hanno comjireso l’appello di
Dio, e non «i rendono conto delle
occasioni perdute. La Bibbia non
dice: « Peccatore, va in chiesa per
essere evangelizzatoi », ma essa dice
alla Chiesa: « Va, e predica l’Evangelo ad ogni creatura ».
E se non possiamo praticare questo comandamento nell’interno dei
nostri edifici, noi possiamo uscirne,
andare per le strade e per i sentieri, spargere la Buona Novella ed invitare le anime. T.a maggior parte
dei frutti che una Chiesa raccoglie
altro non può esser© che il risultato
di tale evungelizzazibne fatta da parte dei membri. Purtroppo, vi sono
dei credenti che possono pagare degli evangelisti, assistere per ore a
delle adunanze, cercare per se stessi degli istanti di benedizione, men
tre sono incapaci di dedicare forse
un’ora soltanto alla ricerca degli
smarriti. Eppoi, si stupiscono che
non arrivi il Risveglio! Sono troppo egoisti, troppo assorbiti dalla ricerca dei loro godimenti personali,
troppo noncuranti delle anime.
Paolo predicava pubblicamente,
ma anehe di casa in casa. Finché la
(diiesa trascurerà questo aspetto della Evangelizzazione, essa non può
attendere un gran Risveglio!
Ora questo lavoro difficilmente
può essere fatto dal pastore. Se è un
],«astore fedele, oltre all© visite agli
ammalati cd agli afflitti del suo gregge, ed alla moltitudine di, altri doveri cui deve attendere personalmente, tutto il tempo che gli rimane è
preso dai culti, dalle adunanze, e
dalla loro preparazione. Perciò il
compito di evangelizzazione di c.asa
in casa, da uomo a uomo, spetta in
molta parte ai membri di Chiesa.
E dal lavoro del conduttore unito
a quello dei membri nasce il Risveglio, e con es.so la gioia in tutti i
cuori. Preghiamo il Signore della
messe, e andiamo ad annunziare la
Buona Novella ad ogni creatura.
(Pour la Vérité
trad. G. Bertinatti)
Abito nuovo
e uomo nuovo
Un giorno, mentre un Pastore Evangelico
parla di Cristo nel ben noto Hyde Park di
Londra (dove tutti possono Uberamente parlare al pubblico che vuole ascoltare) quando un comunista, indicando un uomo malvestito affermò: il comunismo può dare un
abito nuovo a quell’uomo, il Pastore rispose: Cristo può mettere un uomo nuovo in
quell’abito.
Certamente il cristianesimo dà nuova dignità alla creatura umana e se la società cristianizzata (se non proprio cristiana) volesse essere conforme al messaggio di Cristo
dovrebbe assicurare almeno un abito decente ad ogni creatura per cui Cristo è morto.
Il corruinismo non può fare ciò che Cristo
fa, ma i cristiani, però, potrebbero ben fare
quello che il comunismo promette.
E quando si parla di abito si vuol intendere tutto ciò che è indispensabile per la
vita terrena. Il comunismo, infatti, è la più
bella prova, che la società'cristianizzata viene meno al suo cristianesimo. Là dove il
cristianesimo fluisce fuori della Chiesa e informa di sè — sia pure molto imperfettamente — il costume e le istituzioni umane,
anche le condizioni materiali e il rispetto
reciproco ne guadagnano.
L. O. P.
ROBERTO D'AZEGLIO
Un grancie democratico liberale
Roberto era nato a Torino, il 24
settembre 1790, primogenito di altri
tre fratelli e due sorelle. Quando nel
1799 il padre, Cesare d’Azeglio, abbandonò Torino, occupata dai Francesi e si recò a*Firenze, Roberto, Prospero ed Arrigo vennero posti in un
Collegio di Siena, affidato ai Padri
delle Scuole Pie, ove rimase fino al
1807. Ritornato a Torino l’anno successivo, in seguito ad un decreto di
Napoleone, che aveva ingiunto agli
esuli piemontesi di rimpatriare, egli
fece parte dell’Accademia dei Concordi, di ideali nazionali.
Nominato Tanno seguente Uditore
del Consiglio di Stato, partì per Parigi, ove fu aggregato alla sezione delle Finanze. Vi fece rapidi progressi e
presto venne destinato alla Amministrazione dei « Ponti- et Chaussées » e,
due anni dopo, nel 1811, nominato
Ispettore e destinato alle Paludi Pontine che si progettava di prosciugare.
Passò in seguito all’alta Polizia e fu
destinato Commissario a Lauenburg,
oltr’Elba, donde, dopo la battaglia di
Lipsia, non senza difficoltà riuscì ad
uscire, fra le minacce dei tedeschi oramai insofferenti del giogo francese.
Poco dopo tornò a Torino, ove si
trovava gravemente inferma sua sorella Metilde, sposata al conte Pollio
di Rinco, e che in breve soccombette
al male, non ancora ventiduenne. L’altra sorella, Melania, era morta dodicenne, presso la nonna, quando la famiglia d’Azeglio era riparata in Toscana: il fratello Enrico era morto
giovanissimo.
Dopo la fuga di Napoleone dall’isola d’Elba, Roberto d’Azeglio si arruolò nei Clavalleggeri di Piemonte, e prese parte alla occupazione del Delfinato ed alla presa di Grenoble. Ma dopo Waterloo, lasciò l’esercito col grado di capitano e si diede con passione allo studio della pittura, verso la
quale sentiva grande attrazione, come
avverrà anche per il fratello Massimo.
Egli si era intanto sposato con Costanza Alfieri, donna di rare virtù morali ed intellettuali, sua consigliera e
compagna entusiasta in ogni sua nobile iniziativa. Da essa ebbe due figli:
Melania, che andò più tardi sposa al
Villamarina e morì nel fior dell’età.
nel 1833. ed Emanuele, che si dedicò
alla carriera diplomatica.
Nella Carbonería
e in esilio
Nel 1820, a trent’anni, con altri
amici fidati, fu affiliato alla Carboneria, che gli parve l’unico mezzo di potere in qualche modo giovare alla sua
patria, per la quale egli desiderava,
come i migliori ingegni dell’epoca, la
libertà e l’indipendenza. E fu Roberto
d’Azeglio a proporre, qualche mese
dopo, quale nuovo iniziato alla vendita torinese, Santorre Santarosa; e fu
ancora lui a servire d’intermediario
fra la Carboneria ed il principe di Carignano, sul quale si fondavano tante
speranze, che andarono poi purtroppo
deluse, dopo l’esito disgraziato dei
moti piemontesi del 1821. In seguito
ai quali il d’Azeglio riparò in un primo tempo a Ginevra, poi a Parigi, ove
egli s’incontrò con Carlo Alberto reduce dalla Spagna ed in esilio lui pure.
A Parigi, il d’Azeglio si legò d’amicizia coi più reputati artisti dell’epoca, si perfezionò nel francese e studiò
lo spagnuolo e l’inglese. Tornò a Torino nel 1826 e quivi, quando Carlo
Alberto nel 1831 salì al trono, egli
venne nominato direttore della Regia
Galleria, che egli trasformò in un pubblico Museo, inaugurato con grande
successo nel 1833.
Suo spirito
filantropico
Roberto fu in tal modo nuovamente e frequentemente a contatto col re,
che egli cercava di mantenere attaccato alle idee di libertà del 1821, e al
quale manifestava le nuove speranze,
il soffio delle nuove idee ed il maturarsi inevitabile degli eventi. Senza esito apparente forse, perchè Ciarlo Alberto era sottoposto ad altre influenze
retrive che avevano scorto il punto
debole su cui fare leva nelTanimo reale; il suo sentimento religioso.
Due anni dopo il d’Azeglio, solo
dell’aristocrazia torinese, si diede a
curare i malati di colera in un lazzaretto: con tale abnegazione e carità
da meritarsi una medaglia d’oro, concessa dal Municipio. Fu soprattutto in
quella circostanza che il d’Azeglio si
rese conto più da vicino della miseria
dei poveri e dei diseredati, e che fu
indotto a fare qualche cosa per promuovere l’istruzione del popolo,
aprendo ed in parte mantenendo una
scuola per fanciulle adolescenti, un’altra per giovani ed una per l’infanzia.
E fu precipuamente questa attività benefica ed altruista, insieme alla reputazione che si era andata acquistando
di scrittore d’arte e di storia, che lo
fece collocare a fianco del Balbo, del
Gioberti, e di altri, che si adoperavano seriamente alla causa dell’indipendenza ed ai problemi ad essa attinenti.
Fino al 1847, si può dire che tutta
l’aristocrazia torinese, sulTesempio del
d’Azeglio, aiutò efficacemente questo
movimento di filantropia e beneficenza popolare: ma poi se ne distaccò,
seguendo il clero e così diventando
non solo conservatrice, ma reazionaria. Solo la famiglia d’Azeglio vi rimase fedele, ed in modo particolare
Roberto e la consorte Costanza Alfieri, la quale, fino alla sua morte, avvenuta nel 1862, attese ad ispezionare
asili infantili, a fare scuola alle ragazze (una di tali scuole era stata aperta
a Pinerolo, ad opera della Marchesa,
sotto forma di pensionato), a distribuire minestre ai figli del popolo, i
quali venivano nutriti, vestiti, educati negli asili e preparati nelle scuole
elementari gratuite con tanto ardore,
che in pochi anni il numero degli analfabeti andò rapidamente diminuendo
a Torino.
La prima scuola per gli operai fu
aperta a Torino solo nel 1849: ma già
Tanno successivo, su proposta di Roberto d’Azeglio, si stabilì di aprirne
altre quattro, che fecero rapidamente
fortuna. All’inizio, per allettare gli
scolari, si davano libretti da 20 lire
della Cassa di Risparmio, anche con
lo scopo di risvegliare in essi lo spirito dell’economia e della previdenza,
assolutamente sconosciuti allora. Ed
insieme insegnavano loro ad amare la
pulizia, la sincerità, la bontà, a correggersi dalle cattive abitudini, dalla
bestemmia e dal turpiloquio, ecc.
(continua) T. G. Pons.
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2 —
f
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
A GENOVA SI E' CELEBRATO UN CENTENARIO
L'Ospedale Evangelico Internazionale
Questo Ospedale venne fondato
dallle quattro Chiese Evangeliche
che esistevano in Genova a quel
tempo e cioè: la Chiesa Anglicana,
la Chiesa Presbiteriana Scozzese, la
Chiesa Riformata Svizzera e la Chiesa Valdese. L’Ospedale venne aperto l’8 Giugno 1857 sotto l’appellativo di Ospedale Protestante. Era destinato esclusivamente agli Evangelici, sia residenti sia di passaggio,
specialmente marittimi questi ultimi, e voleva offrir loro non solo le
cure mediche, ma anche e sopratutto un’atmosfera spirituale in armonia colla loro professione religiosa.
Alle quattro Chiese fondatrici si aggiunsero più tardi la Chiesa Evangelica Italiana (di cui fu grande
animatore il Comni. Bonaventura
Mazzarella, professore all’Università e Consigliere di Corte d’Appello
i! quale nominò l’Ospedale suo erede universale) e la Chiesa Luterana
della Germania. Pili tlardi rimasero
qiiest’ultima e le prime quattro.
La prima sede fu in un primo piano di una casa situata nell’alto della Salita S. Gerolamo, comprendente Il letti, portati a 18 nell’anno successivo ed i ricoverati nell’anno 1858
furono 98 di cui 12 italiani ed 86
stranieri (in maggioranza marittimi)
con 2342 giornate di presenza ed
una media giornaliera di 7 malati.
La sua seconda sede fu la casa attuale nella Salita S. Rocchino che
venne aperta il l.o gennaio 1867 con
25 letti. Questo nuovo locale venne
comprato nel 1875 e man mano sviluppato in due direzioni: aprendo
le porte ai non evangelici, assicurando loro il massimo rispetto riguardo alla professione religiosa e
ciò in omaggio ai principi che avevano condotto alla fondazione dell’Ospedale stesso e ampliando
l’Ospedale .sia per il numero dei letti sia assicurando i vari servizi sanitari nei vari rami medico-chirurgico e ginecologico-ostetrico. La sua
capacità attuale è di oltre 60 letti e
nel 1956 si è avuto il seguente movimento: malati 1309 di cui 959 italiani e 350 stranieri; giornate di presenza 13.976 con una media giornaliera di 38,2; neonati 214.
Il 2 marzo 1876 con decreto del
Re Vittorio Emanuele II l’Ospedale
veniva eretto in Ente Morale e nel
1933 rAssemblea dei Soci deliberò
di c.ambiare la denominazione
cf Ospedale Protestante » in « Ospedale Evangelico Internazionale y>.
Da quanto così sommariamente è
stato riferito sulla vita centenaria di
questa Istituzione cosi largamente
consciuta ed apprezzata localmente
ed all’estero per le migliaia di sofferenti che in essa vennero ricoverati ed amorevolmente curati, risulta
chiaro che era non solo necessario
ma anzi doveroso di ricordare la data fli fondazione con solenni e speciali celebrazioni.
11 Consiglio d’amministrazione
(composto di 10 membri: 5 pastori
delle cinque chie.se fondatrici e proprietarie e 5 eletti dall’Assemblea
dei Soci fra i membri delle dette
chiese) presieduto dal pastore svizzero Sig. G. Bernoulli nominò una
commissione per l’organizzazione
dei festeggiamenti nelle persone del
presidente e di due ex-presidenti, il
Dr. Gustavo Comba ed il pastore
Emilio Corsani, venne decisa la
pubblicazione di una monografia da
distribuirsi a tutti i .soci ed amici e
la coniazione di una medaglia commemorativa per il personale in servizio, gli amministratori, j sanitari
ed i membri della Commissione.
Le celebrazioni vere e proprie si
svolsero, per così dire, su due direttive una a carattere più ufficiale e
l’altra a carattere più intima e familiare. Nel primo gruppo mentoviamo il raduno sociale che ebbe
luogo nel pomeriggio dell’8 giugno
nel giardino dell’Ospedale trasformato in una serra di fiori e di piante
e decorato delle bandiere di tutte le
nazioni rappresentate. Ad esso intervennero le autorità e cioè il Prefetto, il Sindaco ed il Questore, i
Consoli delle nazioni protestanti, i
SOC; e g'i amici, circa 400 persone.
Presiedette il Dr. Comba che dette
il benvenuto alle autorità ed invitò
i pastori delle Chiese a leggere i
messaggi delle autorità superiori
delle rispettive denominazioni : il
pastore scozzese le.sse il messaggio
del Moderatore della Chiesa Presbiteriana della Scozia, il Console generale della Gran Bretagna (in assenza del pastore) quello del vescovo di Gibilterra, il pastore luterano
quello del Presidente delle Comunità Luterane d’Italia, il pastore va'dese quello del Moderatore della
Chiesa Valdese e il pastore svedese
UNA BELLA
celebrazione
A Genova, nel periodo dall’8 al 13
giugno, si sono solté le celebrazioni
del primo centenario dell’Ospedale
Evangelico Internazionale. Ne abbiamo avuto notizia grazie alla cortesia
della infermiera Signorina Alma Bertalot che ci ha gentilmente inviato la
documentazione necessaria per questa pagina. Ringraziamo il Past. em.
Emilio Corsani, autore dell’articolo
commemorativo e, al tempo stesso,
del magnifico opuscolo sul primo centenario di vita dell’Ospedale. Siamo
anche lieti di pubblicare il messaggio
del Presidente, Pastore G. Bernoulli,
che abbiamo conosciuto anni fa a
Cossonay, nel Cantone di Vaud, quando eravamo in missione per la nostra
Chiesa. Gli inviamo un cordiale saluto ed un fraterno augurio; egli è sincero amico della nostra Chiesa e della nostra patria.
Accanto a lui, nella Commissione
del Centenario, hanno prestato la loro opera il Past. E. Corsani, il Dott.
Gustavo Comba e la Direttrice Signorina B. Kahnt.
Red.
lesse un telegramma dell’arcivescovo di Upsala recante i saluti ed auguri delle Chiese Luterane Scandinave.
Il Presidente lesse quindi il discorso commemorativo ed alla fine
vennero .serviti thè, dolci e bibite.
La seconda cerimonia fu il pranzo che il Consiglio offrì il mercoledì
sera, 12 giugno, alle autorità ed ai
Consoli, al quale presero parte una
trentina di convitati. Naturalmente
vi furono dei discorsi e dei brindisi,
fra cui quelli del Presidente, de'
Medico Provinciale che rappresentava il Prefetto, del rappresentante
del Sindaco e diversi Consoli. Per il
corpo sanitario parlò il primario internisHa Dr. Sinieoni.
-Anche il grupjjo delle celebrazioni di carattere p ù intimo comprese
line cerimonie. Anzitutto il culto celebrato la domenica sera 9 giugno
nella sa'a del Consiglio, alla presenza dei rapprespntanti di tutte le
Chiese Evangeliflie di Genova e d'
fuori, comi)resi parecchi malati.
Presiedette il pastore Sbaffi e portarono messaggi i pastori luterano, riformato svizzero, pre.sbiteriano scozzese ed il luterano svedese ciascuno
nella propria lingua. Il culto fu molto semplice ma molto commovente
perchè animato ' da un vivo spirito
di riconoscenza ài Signore per quanto aveva operato in un secolo per
mezzo del nostro Ospedale e al tempo stesso era un impegno a riconsacrarsi al Suo servizio.
Ed infine la sera del 15, sempre
nel* giardino, vi fu la festa di tutto
il personale dell’Ospedale insieme
agli amministratori ed all’intiero
corpo sanitario. Il Presidente pronunziò un breve discorso dopo il
quale procedette alla distiribuzione
della medaglia commemorativa e
della monografia. Altri presero la
parola e la festa continuò per diverse ore fra la soddisfazione e la
allegrezza di ttutti i convenuti.
Così si è voluto ricordare le benedizioni del Signore e così si è cominciato un nuovo secolo sotto il
Suo sguardo. A Lui solo sia la gloria!
E. C.
100 onnì or sono
Cento anni or sono, esistevano a
Genova varie colonie di protestanti
stranieri, mentre la Chiesa Valdese stava iniziando la sua opera. La necessità di un ospedale evangelico era fortemente sentita e il progetto fu preso
a cuore dai rappresentanti delle Chiese locali.
Il 5 febbraio 1856 ebbe luogo nella
casa di una Signore inglese una riunione assai numerosa di persone disposte
ad occuparsi di questa importante questione. Era anche presente il Pastore
Melile (Valdese), reduce da Nizza, con
una colletta che costituì il primo fondo
per la costruzione dell’edifìcio. L’Assemblea, presieduta dal Rev. Strettel,
Pastore della Chiesa Anglicana, prese
all’unanimità la seguente decisione:
” I sottoscritti, profondamente penetrati della necessità di un ospedale evangelico... prendono sotto lo .sguardo
e contando sull’assistenza di Dio, la
determinazione di adoperarsi all’effettuazione di un tede stabilimento, cominciando con un rifugio a pro di
quelli fra di loro che ne hanno più bisogno, e, colla speranza di dare a siffatto stabilimento una estensione corrispondente ai bisogni cui deve soddisfare, nominano per l’immediata realizzazione di tale determinazione un
zomitato composto dei sigg. Pastori
Charbonnier, Strettel, Turnbull e Voucher e dei sigg. Dott. A. Millingen, Borelli, Nimmo, Jorand, Ferrari e Gruber ”.
Il primo malato venne ricevuto il
20 giugno 1857 e fu una donna italiana appartenente alla Congregazione di
Bonaventura Mazzarella. (Per la biografia di questo riformatore religioso,
leggasi il libro di Salvatore Mastrogiovanni in vendita alla Claudiana). Fra
i maggiori artefici del successo dell’ospedale evangelico, è giusto ricordare
il nome di Amedeo Bert, figlio del
Past. Amedeo Bert (anch’egli personalità di primo piano nella storia della Chiesa Valdese del Piemonte e Cappellano delle legazioni britannica, olandese e prussiana a Torino). Nel
1874 egli assunsé la direzione dell’Istituto e la tenne per ben 42 anni consecutivi, fino alla sua morte avvenuta
a Genova il 1 febbraio 1916.
Nel 1913 venne la prima diaconessa della Casa Valdese, Suor Ida Bert,
che fu anche direttrice per un anno
(1916).
Ed ora, ecco i nomi dei Presidenti
dell’Istituto dalla sua fondazione in
poi: Rev. A. B. Strettel, pastore anglicano — Rev. Comm. A. Bert, pastore
svizzero — Rev. A. Comba, pastore
chiesa svizzera — Sig. A. De Thierry
— Rev. G. Bonnet, pastore valdese —
Sig. A. Deslex — Sig. G. Le Mesurier
— Rev. E. Corsani, pastore Valdese
— Sig. G. A. Comba — Sig. M. Decker — Sig. G. A. Comba — Rev.
G. Bernoulli, pastore svizzero.
Fra i direttori sanitari, ricordiamo
il runne del Dott. Osvaldo Simeoni
(incaricato dal 1952 al 1956), ma al
servizio nell’Ospedale dal 1946.
Red.
A irOspedale Evangelico Internazio*'aale di Genova rinnoviamo l’augurio di poter svolgere in avvenire una
opera di assistenza e di carità che sia
anche testimonianza di sincera fede
in Cristo.
Il discorso del Presidente
Pastore G. Bernoulli
Eccellenza, Onorevole signor Sindaco, Signor Questore, Signori
Consoli, Signore e Signori;
Leggendo il primo rapporto di questa Istituzione che onorate oggi della
vostra presenza, una parola mi ha
particolarmente colpito, ed è questa:
gioia ! « Avemmo la gioia di poter
aprire solennemente questa Istituzione attesa con tanta impazienza », dice infatti questo primo resoconto di
attività.
Cento anni fa, l’8 giugno 1857, un
piccolo gruppo fondatore composto
di uomini risoluti ed intraprendenti
ha creato xma modesta casa ospedaliera che ha dovuto affrontare e superare difficoltà di ogni specie per arrivare ad assicurarsi resistenza, se i
nostri validi predecessori hanno potuto, malgrado i munerosi ostacoli,
esprimere un sentimento di gaudio, è
senza dubbio perchè hanno progettato ed attuato il loro proposito con
molta fede e con molto entusiasmo.
Con la stessa gioia, la stessa fede
e lo stesso entusiasmo incominciamo oggi, 8 giugno 1957, il secondo secolo di vita di quest’opera.
Uno dei primi sentimenti che affiora nella nostra mente è quello della
riconoscenza verso tutti i nostri predecessori. Il presidente Amedeo Bert
che ha consacrato a quest’opera il migliore della sua vita diceva in occasione del cinquantenario : « Vorrei potervi dire a tutti: arrivederci tra cinquant’anni per constatare con voi i
progressi che avrà fatto la nostra
istituzione. Non abbiamo che da sperare che l’opera trovi dei ferventi e
fedeli continuatori e che compia sempre meglio la sua missione ».
A questi continuatori, a quelli che
ancora oggi dedicano forze e spirito
per provvedere ai molteplici bisogni
del nostro Ospedale, mi è grato rendere in questa giornata commemorativa un commosso e fervido omaggio.
Essi ci permettono di ricevervi ora,
voi, rappresentanti del Governo, delle Autorità provinciali e cittadine,
rappresentanze del Corpo consolare,
soci ed amici, in questo focolare di
carità umana, di quella carità che
ha sempre, in ogni tempo, elevato lo
spirito e le azioni; focolare che vorrebbe ridare un po’ d’aria di casa a
colui il quale, venendo da un paese
straniero, lontano dalla terra natia, di
lingua e costumi diversi, gente di
mare ed altra, vacillante nella salute, cerca in mezzo a noi comprer sione e cure affettuose.
Per questa nostra Istituzione umanitaria che ricovera un gran numero
di uomini di tutte le razze e di torte
le religioni, Genova, città marinara,
ha aperto grande la sua porta ospitale.. Genova così ricca di storia, città alla quale Genovesi e forestieri siamo tutti tanto affezionati, ha dato la
possibilità a coloro che hanno fondar
to quest’opera modestissima nella sua
costruzione, ma grande per lo spirito
che l’animava, di aprire una dimora
che lenisse la sofferenza.
Questa dimora giunge oggi al traguardo del suo primo secolo di vita.
Restiamo fedeli allo spirito di carità
che l’ha fondata ed animata e sia il
motto «Super omnia Charitas » (al
di sopra di tutto la carità) la nostra
divisa.
La vera carità è al di sopra di tutte
le divergenze umane; la vera carità
ci fa dimenticare noi stessi e ci fa
volgere generosamente verso il prossimo ; la vera carità non conosce barriere nè di lingua nè di costumi nè
di religione, ma ci rende comprensivi ed umani per tutti.
« Super omnia charitas » : sia questo il motto ispiratore per l’avvenire.
Per questo avvenire che affidiamo ora
alle mani di Dio, sappiamo che possiamo anche contare sull’appoggio
delle autorità di questo mirabile Paese e su quello dei nostri membri sostenitori che fino ad oggi ci è stato
di grande aiuto.
E tutti quelli che vivono o che vivranno in questa casa trovino incoraggiamento nelle parole del Manzoni : « Non esserci vera superiorità di
uomo sopra gli uomini, se non nel
loro servizio».
La pietra angolare di questa casa, il
fondamento su cui poggia, è la carità
evangelica. E’ dunque con somma fi
ducia che accettiamo ora la promessa
del Signore :
« La pioggia è caduta su quella casa, e son venuti i torrenti, e i venti
hanno soffiato e l’hanno Investita, ma
esa non è caduta perchè era fondata
sulla roccia ».
La carità non verrà mai meno!
Il Presidente
G. Bernoulli
3
LTECO DELLE VALLI VALDESI
— 3
U na grave sciagu ra
Domenica scorsa, verso le 13, un
rombo di motori di aviazione ha subitamente e tragicamente interrotto
la pace montana della Conca del Prà,
in Val Penice; un aeroplano della
marina americana, con dieci persone
a bordo, volava bassissimo, forse in
cerca di atterraggio fortuito; ad un
tratto, l’ala sfiorava le pinete, poi
l’apparecchio si inclinava verso terra,
andando a schiacciarsi sulle rocce
non lontano dalla base del monte
Granero.
L’apparecchio era partito dall’aeroporto di Aviano, in provincia di Udine, per prendere parte alle ricerche
di un altro aeroplano americano disperso con sedici persone a bordo e
ora ritrovato completamente distrutto nella zona delle Dolomiti. Dei dieci componenti l’equipagg’o dell’aereo
caduto in Val Pellic“, otto sono morti
sul colpo, uno è deceduto mentre i
primi accorsi lo stavano trasportando a valle, il decimo è ora giacente all’Ospedale Molinette di Torino e, per
quanto molto grave, si spera di pot-rlo salvare.
I primi a scorgere l’anparecchio nella zona montana del Prà sono stati
alcuni giovani escursionisti di Torre
Penice e Pinerolo. Quasi tutti stavano mangiando al rifugio Jervis,
auando ebbero la visione dell’aereo
che in pochi minuti doveva essere
completamente distrutto in una terrificante sciagura. I giovani si resero
conto che bisognava partire immediatamente per il luogo del disastro.
Irranto facevano avvertire a Villanova, la Guardia di Finanza. Mentre salivano oltre il Prà, un altro giovane,
Ferruccio Pasquet di Torre Pellice
si stava già avvicinando ai resti dell’aereo. Al momento del disastro, si
trovava al rifugio Granero, ad una
quota più alta di quella in cui precipi’ii l’apparecchio. Avvicinatosi ai
rottami ancora fumanti e non lungi
dai corpi degli aviatori orrendamente buciati e dilaniati, vide che un
uomo cercava di alzarsi da terra. Era
que si nudo ed il suo corpo era piagato da profonde ustioni. Il Pasquet
lo '¡rese e lo trasportò verso il Prà ed
a lui si unì anche il rag. A. Vola; poi,
con l’aiuto di altre persone, il ferito
pot ava giungere a Villanova e, di lì,
airOspedale Valdese di Torre Pellice
e poi a Torino.
Vicino ai resti dell’apparecchio, il
Pa.squet aveva scorto due altri aviatori ancora in vita; ma i giovani
escursionisti accorsi ne trovarono soltanto più uno, tremendamente ustionato che implorava da bere. Con alcun- rami costruivano una barella di
fortuna, sulla quale caricavano il feriti- per trasportarlo a valle. Ma gemeva penosamente e la sua voce si
affievoliva; e, ancor prima di giungere al rifugio Jervis, esalava l’ultimo respiro.
Ln sciagura ha profondamente impres.sionato la popolazione della valle. Àd attendere le salme a Villanova,
v’erano alcuni ufficiali della marina
americana giunti sul posto. I feretri
sono già i>artiti da Caselle per Francòfone, base americana in Germa
nia; e di là raggiimgeranno gli Stati
Uniti.
Il compito della commissione d’incbiesta, salita sul luogo del disastro
appare difficile; forse il volo, in quella località, è stato ostacolato dal ven
to impetuoso che flagellava la montagna. I tecnici cercheranno di trovare una spiegazione, ma, purtroppo
non potranno fare altro. Come uomi
ni e come valligiani non possiamo
non partecipare al tragico evento con
sensi di simpatia e di solidarietà. La
morte è sempre tremendamente vicina e, questa volta, è passata sulle nostre montagne mietendo numerose
vittime.
Difficilmente le famiglie lontane
sapranno che pensiamo a loro, mentre le bare con i resti dei loro cari
si avvicinano alla madre patria. Non
è però necessario che lo sappiano:
è l’unica cosa che possiamo fare per
loro in questa tragica circostanza, in
cui alcuni giovani escursionisti hanno saputo dar prova di solidarietà.
All’aviatore ferito ed alla sua famiglia, il nostro cordiale, sincero augurio per un domani migliore. e. r.
Luserna San Giovanni
DOMENICA i AGOSTO
alle ote 15
nella Sala Albarin, avrà luogo
la tradizionale
Annua vendita
di beneficenza
a favore delle Opere Assistenziali della Chiesa.
Invito cordialissimo a tutti i
membri e gli amici
della Comiuiità.
Abbiamo rivisto con gioia alle Valli
il Pastore Alfredo Janavel, da dieci
anni conduttore della Chiesa Valdese
di New York. Egli è tornato per un
breve periodo di vacanza e di tutto
cuore gli auguriamo di trovare alle
Valli motivi di ristoro fisico e spiri
tuale. ‘
NELL'AMERICA DEL SUD
Ostilità contro gli evangolici
Un documento del Dipartimene di
Staw Nord-Americano ci informa che le
autorità £ quel paese hanno già dovuto in
tervenire varie volte per proteggere le per
sane, i beni ed i diritti di cittadini stata
nitensi minacciati perchè missionari evan
gelici. Naturalmente non hanno potuto in
tervenire quando si trattava di evangelici
di altre nazionalità. Il Dipartimento di
Stato riafferma però la sua volontà di di
fendere i diritti civili e la libertà di culto
Chi invece non fa udire la sua voce è il
Vaticano. Di fronte a una persecuzione
che dura ormai da anni l’ostinato silenzio
delle supreme autorità cattoliche non può
essere inteso che sulla linea del ’’chi tace
acconsente”. Se dunque le più alte gerarchie cattoliche concedono una silenziosa
approvazione alla persecuzione contro gli
evangelici colombiani, che valore possiamo noi dare alle "ottave di preghiera” per
l’unità della Chiesa? .4 parte le questioni
dogmatiche, che cosa pensare di chi qui
NgHb ChiesB Metodista
Il nuovo
Un ordine
Sovrinfendonfe della Chiesa Melodista
del giorno che riguarda la Chiesa Valdese
Il Sinodo annuale della Chiesa
Evangelica Metodista d’Italia ha avuto luogo a Roma dal 1 al 5 maggio
u. s. Dalle informazioni tratte da
« Voce Metodista », si vede che il Sinodo 1957 è stato il più memorabile
nella storia di quasi un secolo della
Chiesa Evangelica Metodista in Italia: per la gravità ed importanza dei
problemi trattati, per l’opera della
Chiesa che sempre più imperioso sente il bisogno di una maggiore efficacia evangelistica, per il crescente interessamento e senso di responsabilità
del laicato in tutta la vita della chiesa.
11 seggio è stato presieduto dal Sovrintendente Generale pastore Emanuele Sbuffi, con la partecipazione del
rappresentante del Comitato missionario rev. Reginald Kissack M. A. B.
D. e del Segretario Sinodale pastore
Angelo Incelli.
Sono stati commemorati i fratelli in
fede chiamati nel corso dell’anno a
vita più alta; i pastori Dante Argentieri (nel passato valente collaboratore del nostro giornale), e Ugo Bazoli;
QUELQUES MOTS
sur la lecture de la Bible
Questi pensieri sono tratti dagli « Adieux » di
Adolphe Monod, pronunziati dal pastore francese sul suo letto di sofferenza.
Dans une de mes nuits où j’ai beaucoup souffert et peu dormi, vers
la fin de la nuit je m’étais établi dans mon lit avec espoir de prendre
quelque repos, lorsque j’invitai mon veilleur à me h*“® ®
la Parole de Dieu. Il offrit de me lire le huitième de lEpitre aux Romains. J’acceptai, mais en le priant, pour avoir la suite des idees, ue
remonter jusqu’au sixième et même au cinquième. Nous lûmes de sui e
ces quatre chapitres, et je ne songeais plus à dormir, tellement mon alention, mon intérêt, mon admiration étaient appelés par le langage
céleste de saint Paul, je veux dire du Saint Esprit parlant par saint
Paul. Puis nous lûmes le neuvième, et les suivants, pusqu a la fin, toujours avec un intérêt égal et soutenu; et puis les quatre premiers, pour
ne rien laisser en arrière, et avoir lu TEpître entîere... *i. i * „
Je ne saurais vous dire combien je fus frappe, dans cette lecture
de l’Epître aux Romains dans son ensemble, de ce cachet de divinité,
de vérité, de sainteté, de charité et de puissance qui est empreinte sur
chaque page et sur chaque mot. Nous sentions, mon jeune ami et moi,
que nous entendions parler du ciel; et qulndependamment de tous ces
témoignages qu’attestent l’inspiration et l’autonte divine de 1 Ecriture,
elle se rend à elle-même, comme Jésus-Christ à lui-meme par ses oeuvres, un témoignage pleinement suffisant...
Mais l’impression principale lut une impression d humiliation. Nous
nous disions i’un à l’autre: Comment! nous avons un trésor tel que
celui-là auprès de nous, et nous négligeons d’y puiser.
Nous venions de passer deux heures dans le ciel; nous trou
vions transportés, non seulement au milieu des meilleurs d en ^
hommes, des organes inspirés et privilégiés du Saint-Espnt, mais s
anges élus, et dans la société de Jésus-Christ; et nous ayons
plaçant cette résolution sous la garde de celui qui peut seul Pr"*®?«
les résolutions de ses enfants, de nous livrer avec une
à l’étude de l’Ecriture ; de lui sacrifier, s il le faut, une n?«!!
instructives et utiles, mais qui ne sont comparables a la Parole de iMeu,
et de vivre avec cette Parole comme nous souhaitons de vivre avec Dieu
lui-même, pareeque la lecture de cette Parole inspirée par 1 Espn
Dieu est comme un entretien avec Dieu. ^
Je vous recommande, mes chers amis, la Parole de Dieu consta
ment et profondément étudiée et méditée. Elle nous citera au-dessus
de tout le reste; elle sera la force de notre vie, la joie de notre coeur,
et notre consolation puissante dans le vie et dans la mort, par JesusChrist. Je le demande pour vous comme pour moi. Amen.
la signora Ersilia Santi, consorte del
fondatore di Casa Materna; suo figlio,
l’indimenticabile avv. Fabio Santi; le
vedove di pastori : Lina Borsari e Rosa Dalla Fontana. E’ stato rivolto un
saluto commosso e grato al Past. Tito
Signorelli, ex-Sovrintendente generale
della Chiesa Metodista Episcopale,
entrato nella categoria dei ministri
emeriti, dopo ben 55 anni di servizio.
Sono stati comunicati gli spostamenti
di operai nel campo di lavoro : pastore sotto prova Sergio Aquilante a Genova Sestri, evangelista Gaetano Janny da Vintebbio a Rapallo, mentre
Vintebbio sarà curata dalle Chiese di
Vercelli e Novara. Nel corso del Sinodo, il Past. Emanuele Sbaffi ha annunziato la sua decisione di non più accettare l’incarico
della Presidenza. A succedergli nell’importante compito direttivo della
Sovrintendenza Generale il Sinodo ha
chiamato il past. della Chiesa Metodista di Roma, Mario Sbaffi. A chi
depone un peso portato validamente
per molti anni ed a chi lo assume su
spalle più giovani, inviamo a mezzo
del giornale un fra|emo pensiero di
solidarietà e di stima. I membri del
Comitato Permanente saranno d’ora
innanzi i past. Grassi, Ferreri, Carile,
Incelli ed i laici doti Tulli, Prof. Spini, Ing. Zarotti, dott. T. Santi.
Fra i problemi fondamentali discussi nel Sinodo, alcuni, meritano d’esser
sottolineati: l’obbiettivo della autonomia finanziaria dal Comitato Missionario inglese, da raggiungersi entro il
1961, anno in cui la Chiesa Metodista
compirà un secolo di vita e di presenza in Italia; l’attuazione di un Congresso Evangelico italiano sotto gli
auspici del Consiglio Federale delle
Chiese Evangeliche d’Italia; la situazione della libertà religiosa, dopo le
ultime importanti sentenze della Corte Costituzionale, illustrate dal prof.
Giorgio Peyrot; il trattamento economico dei pastori, delle pensioni degli
emeriti e delle vedove; le condizioni
dell’opera nel loro triplice aspetto ; situazione spirituale delle comunità, il
loro slancio evangelistico, la situazione finanziaria.
Degno di nota l’ordine del giorno
che riguarda una più intima collaborazione fra la Tavola Valdese e il Comitato permanente della Chiesa Metodista, votato all’unanimità;
« Il Sinodo della Chiesa Evangelica
Metodista d’Italia, nella seduta del 3
maggio 1957, plaudendo alla proposta
formulata nella riunione del 23 ottobre 1956 della Tavola Valdese e del
Comitato Permanente Metodista, che
membri di ciascun Sinodo partecipino
reciprocamente ai lavori annuali, concorda che ciascuna delegazione sia costituita da tre membri ■— due pastori
ed un laico — con facoltà di partecipare ai lavori stessi, senza diritto a
voto ».
Numerosi sono stati i delegati di al
tre chiese italiane ed estere. Hanno
parlato il past. dott. Ferdinando Meyr.
Sovrintendente della Chiesa Metodista dell’Austria; il rev. Farmer, Segretario dell’organizzazione internazionale per l’aiuto ai paesi menzionati dalla
Bibbia; il Past. Achille Deodato, Moderatore della Chiesa Valdese; il Past.
dott. Manfredi Ronchi, per la Chiesa
Battista; il Prof. Valdo Vinay, Decano della nostra Facoltà di Teologia;
il Past. André Troemé, Segretario del
Movimento internazionale per la riconciliazione fra i popoli; il Ten. Col.
Evans, dell’Esercito della Salvezza; il
Past. svizzero Hermann A. Parli.
Non possiamo terminare questa cronaca senza ricordare che, nel culto
della domenica sinodale, con predicazione del Past. Ferreri, il Sovrintendente Emanuele Sbaffi, dopo un lungo e fruttuoso ministero pastorale, ha
avuto la grande gioia di consacrare
allo stesso ministero un altro suo figlio, ormai il terzo: Aurelio Sbaffi.
Nell’ora del distacco da un’opera
amata e diretta con autorevole mano,
pensiamo che questo atto ecclesiastico
e familiare sia stato motivo di serena
riconoscenza a Dio. Sulla via del servizio cristiano il Signore guidi coloro
che Egli chiama a lavorare nella Sua
vigna. red.
A Roma
Una improvvisa e violenta malattia
ha .stroncato la forte fibra eh una giovane diciottenne Maria Simondetto
gettando la sua famiglia e tutti coloro che la conoscevano ed amavano,
nel più profondo dolore. Era una giovinezza bella e ricca di promesse, motivo di fierezza e di amore per i suoi
genitori. Ma il Signore ha deciso altrimenti. Il servizio funebre è stato
una viva testimonianza di solidarietà
da parte di molti e una coraggiosa
testimonianza dei genitori che hanno
detto: Il Signore ha dato, il Signore
ha tolto, sia benedtto il nome del Signore.
La famiglia della compianta
Emilia Peyronel ved. Long
di
62
ringrazia tutte le persone che hanno
preso parte al suo dolore e che le hanno testimoniato la propria simpatia
in occasione della dipartita della sua
Cara.
Un ringraziamento particolare desidera esprimere al Pastore Ed. Micci,
al Dott. De Clementi, all’Anziano del
quartiere Sig. Oreste Long e famiglia,
alle Signore Lidia Jahier in Long,
Maddalena Bertalot e Emma Long.
Signre Lidia Jahier in Long, Maddalena Bertalot e Emma Long.
Case Nuove dei Ciotti (Pramollo),
9 - 7 - 1957.
prega per i ’’fratelli separati” ed un po’
più in là li ammazza e li fa saltare in aria
con la dinamite?
Finche la Chiesa cattolica nelle sue più
alte gerarchie non abbia ufficialmente sconfessato la persecuzione arUi-eoangelica, le
preghiere che essa fa per l’unità della Chiesa non potranno non parerci tristemente
ipocrite.
Diamo, ora, una presentazione ¿Ielle persecuzioni in Colombia, estratta dal periodico ’’Mission”, 1956, N. 4 ».
65 evangelici hanno perso la vita, per cagion della loro fede, uomini, donne, bambini. Centinaia hanno perduto i loro beni
o hanno subito la prigione o le torture.
47 chiese e cappelle sono state distrutte e
31 danneggiate. 200 scuole evangeliche sono state chiuse, mentre l’analfabetismo (triste privilegio dei paesi cattolici, nel nostro
mondo occidentale...) raggiunge il 44% e
tende ad aumentare, fatto unico nel mondo. A Maganga (dipartimento di Bolivar),
le autorità hanno rifiutato l’autorizzazione
per l’apertura di una scuola evangelica, richiesta da un gran numero di genitori,
nonostante che soltanto il 36% dei fanciulli seguano la scuola, per mancanza di locali. 18 circoscrizioni, comprendenti i %
della popolazione colombiana, sono stati dichiarati « zona missionaria », col divieto,
per ■ le confessioni non romane, di esercitarvi il ministero, nè pubblico nè privato.
Quali i mezzi impiegati nella campagna
anti-evangelica, approfittando anche di circostanze politiche favorevoli? Eccoli:
Il pulpito: prediche violente.
La radio: trasmissioni, oltre il rosario,
di attacchi contro i protéstanti, ai quali ultimi è vietata ogni possibilità di trasmissione.
La stampa: attacchi violenti contro i protestanti, i quali non hanno facoltà di rispondere.
Altoparlanti, posti talvoltà sui campanili, non solo convocano i fedeli alle funzioni, ma li incitano contro gli evangelici, suscitando cosi il fanatismo popolare.
Libelli: ad es., le « Pillole antiprotestanti », con indulgenze speciali per i lettori.
Le scuole statali, in virtù del Concordato
del 1887, sono interamente sotto il controllo ecclesiastico. Gli ispettori sono, generalmente, sacerdoti. Nella maggioranza di esse, l’insegnamento religioso è obbligatorio.
Calunnie: gli evangelici sono accusati di
essere gli agenti di potenze straniere... (ci
sovviene, quando, durante il ventennio,
tutti i fogli parrocchiali della penisola
chiamavano i nostri Pastori in Italia « i
missionari dei Dollari ». Strana accusa, che
si è dileguata, da quando pare che alcuni
pochi dollari siano giunti... in Vaticano).
Ed ecco, nella congerie di episodi dolorosi, alcuni fatti accaduti nel corso del
1956:
40 chiese evangeliche chiuse d’autorità.
Come conseguenza: riunioni clandestine,
come nelle nostre Valli Valdesi o « nel Deserto », durante le persecuzioni dei secoli
passati, in Piemonte e in Francia.
7 Pastori imprigionati. Un protestante ar,
restato per il fatto di leggere la Bibbia, sot
to l’imputazione... di comunismo. (Un se
colo fa, i coniugi Madia! furono imprigio
nati, a Firenze, per aver letto la Bibbia)
II 20 Maggio, « La Aurora » di Quibdo
pubblica un articolo su « il pericolo protestante », nel quale i nostri correligionari
sono presentati come comunisti e nemici
della pace. Il foglio incita i lettori alla lotta contro « l’eresia protestante ».
25 Maggio: Chiusura della Chiesa di Barrancabermeja, che accoglieva, solitamente,
oltre 1000 fedeli evangelici. Di poi la zona
viene inclusa nel « territorio missionario »,
in modo da vietarvi il culto evangelico.
30 Maggio: chiusura delle chiese di Quibdo ed Atanquez.
15 Luglio: a Quincha, arresto di una
missionaria di 82 anni, con l’imputazione
di comunismo... E’ rilasciata per l’intervento del console statunitense. La sua casa
era già stata attaccata con la dinamite.
16 Luglio: incendio della chiesa e del
presbiterio di Elvecia. A Medellin, uno
studente, avendo distribuito trattati evangelici ai compagni, è accusato di distribuzione di stampa sovversiva ed arrestato.
Come gli evangelici colombiani considerano, in tali circostanze, il loro avvenire?
Ecco come si esprimono:
« Se, durante il periodo più oscuro della
nostra storia, le potenze del male non hanno potuto sradicare l’opera del Cristo in
Colombia, non temiamo nulla: la vitalità,
il coraggio e la sincerità della popolazione
evangelica si sono pienamente palesati. La
gerarchia romana lo dovrebbe sapere, se
non son vane le lezioni del passato: con la
violenza non si spenge la fede.
4
Ernesto Comba
I PROTESTANTI;
SPIEGAZIONI E DIPESE
Claudiana — L. 60
L'Eco delle Valli Valdesi
Giorgio Girardet
T.A fede
CRISTIANA EVANGELICA
Claudiana — L. 400
Notizie in breve
da Rorà
Domenica 21 luglio nel tempio di
Rorà durante il culto è stato celebrato il matrimonio di Letizia Boero Rol
e Paul Achwanden cittadino svizzero.
Una assemblea cospicua di villegganti e rorenghi ha preso parte al
culto ed ha ascoltato il messaggio intorno alla famiglia cristiana: siamo
lieti di aver dato il benvenuto in mezzo a noi alla nostra sorella in fede,
per Ixmghi anni membro del nostro
circolo Gianavello e attiva nell’opera
della Chiesa. Ci rallegriamo per il
pensiero avuto di aver scelto la sua
piccola parrocchia d’origine come
luogo del matrimonio : molti amici
e parenti hanno circondato gli sposi
unitamente ai conterranei e villeggianti in un clima di serena fraternità Che Dio benedica questo focolare unitamente alla famiglia dello
sposo venuta in mezzo a noi per l’occasione.
Nel pomeriggio ha avuto luogo l’annunciato bazar delle Fucine organizzato dall’Unione delle Madri, in collaborazione coi giovani. Ci rallegriamo per la ottima partecipazione di
villeggianti e di fratelli e sorelle della
zona nonché per l’ottima riuscita del
bazar medesimo; diciamo un grazie
di cuore a tutti coloro che si sono
adoprati come offerte o come lavoro
ed in particolare alla Signora Benecchio Ida. presidente dell’Unione delle
Madri, all’insegnante Ugolini Vittoria e alla signora Piva nonché al
gruppo di giovani che hanno collaborato con molto entusiasmo.
Ricordiamo le nostre prossime riunioni e attività varie:
— Domenica 28 luglio: Riunione a
Pian Prà, ore 15.
— Domenica 4 agosto ; Riunione al
la Costa, ore 15.
— Domenica 11 agosto: Bazar di
beneficenza al Centro, ore 15.
Recentemente abbiamo ricevuto
due doni particolarmente graditi ed
a beneficio della nostra parrocchia:
l’ingegner Arturo Long e signora ci
hanno fatto dono di ottanta sedie
per la nostra sala risolvendo in forma definitiva il problema dell’arredamento che, per motivi finanziari, non
era mai risolto.
Desideriamo, in questa sede, invia
re, a nome di tutti i giovani rorenghi
e della Parrocchia cui l’ing. Long
è sempre tanto affezionato, il nostro
grazie di cuore e la nostra più proifcnda riconoscenza. Inoltre l’Avv. Pit.
tavino. Consigliere Provinciale ci ha
fatto pervenire un dono prezioso di
libri per la biblioteca interessando
altresì il dr. Fabio Cavallo di Milano.
Siamo lieti di questi doni e inviamo
il nostro grazie riconoscente a questi
nostri benefattori. ■
Ci rallegriamo con il nostro vice
sindaco dr. Roberto Meynet per il
brillante risultato conseguito dalla
figlia Wanda alla licenza Liceale ottenuta in questa sessione e formuliamo i nostri au^ri migliori per gli
studi universitari.
Pubblichiamo im secondo elenco di
doni in memoria della insegnante Albina Toum a beneficio dei restauri
della Chiesa di Rorà : Francesco
Toum, Aldo e Lillina Toum L. 10.000
— Rag. Geraldo Mathieu e signora
L. 5.000 — Gustavo Bouchard L. 2.000
— R. P. 5.000 — Morel Rosetta 500 —
Morel Corrado 500 — Morel Besson
Emilda 500 — Salvagiot Ada 500 —
Durand Guido 300.
D O M E N I C A 2 8 L U G L|0
Convegno al Colle della Croce
Il tradizionale convegno franco-italiano del Colle della
Croce avrà luogo, Dio permettendo, Domenica 28 luglio.
Il Culto, con celebrazione della Santa Cena, avrà inizio
alle ore 10,30. Portare l'Innario Cristiano. Si ricorda che
il convegno ha carattere religioso. Chi non intendesse
partecipare al Culto è cortesemente invitato a non trovarsi sul luogo del raduno durante la funzione religiosa.
UN GRANDE PREDICATORE
Adolphe Monod
In occasione del centenario della morte
del grande predicatore protestante francese Adolphe Monod (I), le edizioni Berger
Levraidt hanno pubblicato un opuscolo di
una quarantina di pagine, dovute alla penna ed alla competenza del Past. Marc Boegner.
L’opuscolo è una conferenza commemorativa di colui che fu considerato come uno
dei più grandi oratori sacri sul pulpito
protestante ed al quale (strana profezia!/
uno dei suoi professori della Facoltà di
Teologia di Ginevra aveva detto: « Vous
ne serez jamais orateur! ».
Pur nella brevità della rievocazione, l’autore si è adoprato a rievocare Adolphe Monod neU’ambienle teologico Ubertde della
sua giovinezza, poi nel corso del suo ministero a Napoli che fu decisivo per la sua
conversione al Cristo dei Vangeli, infine
nella pienezza della sua missione di predicatore e professore a Lyon, Montauban.
Parigi. Le ultime pagine ricordano il ministero del Monod sul suo letto di sofferenza, circondato da un piccolo gruppo di
intimi, e quei brevi, profondamente cristiani messaggi raccolti sotto il titolo: Les
Adieux d’Adcdphe Monod.
La meditazione che oggi pubblichiamo
nella seconda pagina del giornale è tratta
dal volume degli ’’Adieux”. Adolfo Monod ha avuto un alto, solenne concetto
della predicazione, che era per lui anche
una croce; ma ha conservato fino alla fine
lo spirito dell’autentica umiltà: ’’Plus je
regarde mes oeuvr^, plus j’y trouve de
péché”.
Il volumetto di Marc Boegner ha il dono
di farci sentire il valore della ’’comunione
dei santi”. Con lui diciamo: ’’Grâces
soient rendues à Dieu qui nous appelle à
recevoir de Lui, dans l’un des serviteurs
de sa Parole, un ténwignage saisissant de
la sainteté à laïquelle il veut conduire chacun de ses enfants!*\
(1) Adolphe Monod — par Marc Boegner
■— in vendila alla Claudiana — Torre Pellice.
Doni per l’Eco delle Valli
Bonomi Giordano 250; Bianca Fonie 150; Maria De Momi 100; Walter
Buff 250; Jenny Pons v. Poet 500; N.
N 1510 ; Long Elisa 50 ; Nisse Oscar
229; Viveros Itala 100; Bounous Jenny 352; Nisbet Goffreda 500; Jeanne
Marie Meytre 2.205 ; Cairus Luigi 250.
Per l'arredamento del vostro alloggio rivolgetevi ai
MOBILIFICIO
Giuseppe Griva
ABBONDANZA DI SCELTA
GARANZIA DI SOLIDITÀ’
« strada per MIradolo, di fronte alla caserma degli Alpini
rlnOrOIO • (Ca.erma Berardi)
Parabole de l’oignon
Je vi.s un enfant qui tenait un oignon dont il enlevait les pelurt‘s
une à une. Je lui dis:
— L’oignon n’est composé que de
pelures.
Il me répondit;
— Je suis sûr qu’il y a quelque
chose à l’intérieur.
Il continua d’enlever les pelures
et fit si bien qu’il ne lui resta plus
rien dans les doigts.
Beaucoup de personnes font ainsi pour la religion.
Sundar Singh.
Ultimi arrivi alla Claudiana
A. A. ALLEN
Le prix à payer
pour un ministère de puissance
L. 440
PRIMO MAZZOLARI
La Parola che non passa
L. 700
PRIMO MAZZOLARI
Tu non uccidere
L. 700
PIERRE BOURGET
Problèmes de la mort et de l’au-delà
L. 500
RAOUL STEPHAN
L’Occident au carrefour
L. 800
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Pellice - c.c.p. 2-17557
è uscito
GIOVANNI MIEGGE
La sapienza di Dio
Brevi testi e letture di
Storia del Cristianesimo
L. 430
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Pelllce
Pensione
STELLA ALPINA
Massello
♦♦
Tranquillità - Riposo
Trattamento familiare
♦♦
Intovmazioai anche pressa
Garrone
TORINO - tei. 691940-690506
F. Servetti
GEOMETRA
PROGETTI •
FRAZIONAMENTI •
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TORRE PELLICE - Via delia
RepubbUca, 3 (sotto i portici)
PINEROLO - Grattacielo ■
Tel. 38.25
AVVISI
CERCASI per autunno donna sposata o
giovanetta pratica lavori casa e cucina,
buona salute, per famiglia Svizzera —
necessaria modesta conoscenza francese
— stipendio 150 - 180 fr. mensili, senza
trattenute — 4 persone in casa. Scrivere
a: Docteur Beau — Areuse (Neuchâtel).
CERCASI, da coniugi con figlio ventenne,
ragazza tuttofare, moralità ineccepibile,
ottima retribuzione. Scrivere a Signori
Bianchi, casella postale 8, villino a Marina Pietrasanta (Lucca).
Redattore: Ermanno Boston
Via dei Mille, 1 ■ Pinerolo
tei. 2009
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - .c.p. 2/17557
Tipografìa Subalpina - s. p. a.
Torre Pellice (Torino)
Pni DIRTI
ANGRDQNA - VERNE"
Aperta tutto l’anni
Ottimo trattamenti
Prezzi modici
Si parla inglese e ledesco
Direttore : Prof. Gino Costabel
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo con decreto del 19 gennaio 1955.
da Clotilde Codino
Via Repubblica, 16
TORRE PELLICE
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ORARIO NEL PIMEROLESE IN VIGORE DAL 2 GIUGNO 1957
fer. fest. ter.
Pinerolo 4.20 4.35 5.45
Porte 4.47 4.56 6.0<
S. Germano 4.54 5.03 6.10
Vllar P. 5.25 5.20 6.17
Pinasca 5.35 5.30 6.27
Perosa 5.45 5.40 6.37
fer. fest. fer. fer. fest.
Perosa 4.45 4.50 5.55 1—1 —
Pinasca 4.55 5.01 6.05 7.11 7.10
VUlar P. 5.25 5.20 6.15 7.21 7.19 7.30 8.21 8.30
S. Ger. 5.32 5.27 623 7.28 7.25 8.28 8.35
Tramvia Pinerolo
fest.
Perosa e viceversa
fest. fer. fer. fest. fer. fest. fest.
9.30 10.15 11.30 11,40 12.40 13.10 15.05
9.48 10.34 11.50 11.58 13.02 13.29 15.22
9.55 10.42 11.58 12.05 13.10 13.36 15.28
10.03 11 — 12.06 12.11 13.40 13.45 15.35
8.40 9— 10.10 11.10 12.16 12.20 13.50 13.55 15.45
8.50 9.10 10.20 11.20 12.25 12.30 14— 14.05 15.55
fer. fest. fer. fest.
11.45 11.50 13— 13.25
11.57 12— 13.10 13.33
12.07 12.09 13.40 13.45
12.15 12.15 13.47 13.51
12.28 12.22 13.54
fer. fest. ¡er.
6.45 7 — 7.55 8.15
7.07 1 8.16 8.34
/.15 1 8.22 8.42
7.22 7.25 8.30 8.50
7.32 —
7.40 —
fer. fer. fest. fer. fest.
8— 8.10 9.35 9.45
8.11 8.20 9.45 9.55
10— 10.04
10.10 10.10
Porte 5.39 5.32 6.29 7.35 7.32 8.35 8.42 10.20 10.17
Pinerolo 6 — 5.50 6.45 7.55 7.50 8 — 8.55 9— 10.40 10.40 12.52 12.40 14.15
fest.
14.10 16 —
14.18 16.10
14.28 16.33
14.34 16.29
13.58 14.41 16.36
14.20 15— 16.55
fer. fer.
15.05 16.02
15.24 16.22
15.32 16.29
15.40 16.55
15.52 17.07
16.05 17.20
fer.
16.15
16.55
17.50 19.25
18.09 19.47
18.17 19.55
18.25 20.02
18.35 20.11
18.45 20.20
fer.
20.55
21.17
21.25
21.55
22.05
22.15
fer.
16.55
17.03
17.11
17.18 17.35
17.25 19 —
17.35 19.10
17.45 19.20
17.52 19.28
17.58 19.35
18.16 19.55
fer.
21.15
21.25
21.55
22.03
22.10
22.30
Sapav autoservizio Torino - Pinerolo - Perosa
fer. sab. sab. fer. fer. fest.
7— 8.30 11.30 12— 13.10 16— 17.30 19— 20.15 0.15 p. Torino
1 — 11.55 12.25 13.35 I 17.55 19.25 I 0.40 Airasca
7.45 9.15 12.10 12.40 13.50 16.40 18.10 19.40 20.55 0.55 Pinerolo
8.05 9.30 12.30 13— 14.10 17— 18.30 20 — 21.15 1.15 Villar P.
8.15 9.40 12.40 13.10 14.20 17.10 18.40 20.10 21.25 1.25 a Perosa
fer. fer. fest. fer. sab. fer. fer.
5.50 8.15 9.40 12.35 13.20 14.15 17.10 17.30 20.25 22.20 p. Perosa
6.14 8.35 10 — 12.59 13.45 14.47 17.30 17.55 20.57 22.44 Villaretto
8.45 10.10 14— 15.05 17.40 18.10 21.15 23— FenestreUe
9.10 10.40 18.05 21.50 Pragelato
9.45 11.05 18.30 Sestriere
Pragelato - Sestriere
fer. fer.
a. 6.35 8.15 9.10
6.15 7.45 8.45
6 — 7.30 8.30
5.40 7.05 8 —
5.30 6.55 7.50
fer. sab.
14.10 14.40 15.40 18 30 20 —
13.45 1 15.15 I 1
13.30 14— 15— 17.45 19.15
13.05 13.35 14.40 17.25 18.55
12.55 13.25 14.30 17.15 18.45
fer. fer.
a. 4.35 5.45 6.40
4.12 5.22 6.15
3.55 4.55 5.55
5.35
fer. fer.
12.50 13.45 17.15 18.45 21.05
12.20 13.22 16.50 18.20 20.37
12— 16.35 18.10 20.20
16.10 17.50
15.45 17.30
Autoservizio Pinerolo - S. Secondo e viceversa
S. Secondo fer. (=) fest. fer. 6— 7.50 11.45 13.4C 16.45 fest. fer. fest. fest. 18— 19.45 20.30 0.15 Pinerolo • Airasca * Tormo e viceversa o (X)
Pinerolo 6.10 8— 11.55 13.50 16.55 18.10 19.55 20.40 0.25 Pinerolo 12 — Torino 18— 18.30
fer. (=) fest. fer. fest. fest. Riva 12.05 Airasca 18.30 19 —
Pinerolo 5.55 7.40 11.30 13.30 16.30 19.30 20.15 24 — Airasca 12.15 Riva 18.40 19.10
S. Secondo 6 — 7.50 11.40 13.40 ( = ) Solo al mercoledì e sabato 16.40 19.40 20.25 0.10 Torino 12.45 j Pinerolo I (•) feriale 18.45 19.15 (X) festivo
Autoservizio SA’TTI
Autoservizio - Tramvia Autoservizio
Pinerolo ■ Orbassano - Torino e viceversa Cavour - Torre Pell
(+) (*) (X) (+) (=)
Pinerolo 6.13 11.35 12.5018.13 19.15 20.10 Cavour 10.30 6.30
Frossas. 6.25 11.47 13.02 18.25 19.22 20.17 Campiglione 10.40 6.40
B. Cum. 6.37 11.55 13.10 18.33 19.28 20.23 Fenile 10.50 6.45
Piossas. 6.45 12.05 13.18 18.41 19.35 20.30 Bibiana li — 6.55
Orbass, 6.57 12.17 13.30 18.53 19.43 20.38 Luserna 7.05
Torino 7.35 12.55 14.08 19.36 20.05 21 — Torre Pellice 11.15 7.10
(X) {*) (X) ( = ) (+)
Torino 6.05 7.10 7.05 14.25 18.20 18.40 Torre Pellice 11.30 6.30
Orbass 7 — 7.32 7.45 15 — 18.58 19.15 Luserna 11.35
Piossas. 7.12 7.40 7.57 15.12 19.10 19.27 Bibiana 11.40 6.45
B. Cum. 7.20 7.47 8.05 15.20 19.18 19.35 Fenile 11.45 7.55
Frossas. 7.28 7.53 8.13 15.28 19.26 19.43 Campiglione 11.50 7.05
Pinerolo 7.40 8 — 8.25 15.40 19.38 19.55 Cavour 12 — 7.15
(-b) Sabato, (*) Feriale, (x) Festiva. (-b) martedì, (=) venerdì
Autoservizio Torre Pellice Bobbio Pellice e viceversa
(*)
Torre P. 8.30 12— 19.15
Bobbio 9— 12.30 19.45
(*) (X) ( = )
Bobbio 5.50 7.30 15.30 17 —
Torre P. 6.20 8— 16— 17.30
(*) Solo ven. (x) fer. escluso sab.
( = ) sab. e festivi.
Nei giorni di mercoledì e sabato si effettua da Bobbio a Pinerolo un autoservizio col seguente orario : Bobbio
P. 7.30 con arrivo a Pinerolo alle 8.30 ;
partenza da Pinerolo 12.30 con arrivo
a Bobbio alle 13.30.
FF. SS. - Bricherasio - Barge e viceversa
Brich.
Barge
5.03 5.55 8— 9.33 13.18 15.18 16.52 19.07 20.14 21.25
5.21 6.13 8.18 9.50 13.37 15.59 17.10 19.27 20.33 21.44
Barge
Bricfa.
4.35 5.27 6.27 8.30 12.16 14.50 16.08 17.53 19.37 20.57
4.54 5.45 6.46 8.48 12.34 15.07 16.29 18.12 19.55 21.16
Autoservizio
Perosa - Perrero - Prali e viceversa
9.20 20.20
9.50 20.45
10.30
Perosa
Perrero
Prali
6.50 18.35
6,25 18.10
17.30
FF. SS. - Torino - Pinerolo - Torre Pellice e viceversa
Torino 4.28 6.15 8.12 12.23 13.44 15.22 17.26
Airasca 5.12 7.07 8.52 I 14.32 16.06 18.13
Pinerolo 5.32 7.39 9.14 13 — 14.57 16.28 18.40
Brich. 5.53 7.57 9.29 13.15 15.12 16.50 18.59
Torre P. 6.06 8.10 9.43 13.34 15.25 17.04 19.12
18.29 18.34 19.26 23.48
1 19.22 20.09 0.29
19.13 19.46 20.32 0.51
19.28 20.07 20.47 1.07
19.42 20.20 21 — 1.20
Torre P. 3.44 4.44 5.36 6.36 8.38 12.24 13.25
Brich. 3.59 5.09 5.52 6.51 8.53 12.39 13.40
Pinerolo 4.17 5.27 6.15 7.09 9.11 12.58 13.56
Airasca 4.35 5.47 6.47 7.26 9.28 13.19 1
Torino 5.20 6.27 7.34 7.56 10.05 14.01 14.47
(•) Feriale._________________________________
(*)
16.32 18.03 19.50 21.06
16.48 18.19 20.06 21.21
17.06 18.38 20.30 21.40
17.35 18.59 20.59 22.10
18.25 19.44 21.42 22.52
Da Perosa a Prali, nei giorni festivi di luglio e agosto (e
dal 21 luglio al 25 agosto tutti i giorni) si effettua una cor.
sa in partenza alle 8,20.
Da Ferrerò a Prali, alle ore
20,50 dal 1 luglio al 31 agosto
(sabato e domenica) e giornaliera dal 1 al 18 agosto.