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Anno 126 - n. 28
13 luglio 1990
L. 1.000
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Gruppo II A/70
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a : casella postale - 10066 Torre Pellice
delle valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
SOMALIA
Morti
di serie B
11
L
Si ritorna a parlare della Somalia: la morte misteriosa, in
galera, di un biologo italiano a
Mogadiscio, U 18 giugno scorso,
ha fatto mobilitare le nostre autorità. Suicidio secondo quelle
somale che l’avevano fermato, dicono, presso una zona militare.
Troppi i dubbi. Ma si tratta pur
sempre di un nostro connazionale, per cui non ci si può esimere daU’mtervenire.
In realtà in Somalia si muore
quotidianamente da quando, nel
1969, è andato al potere Siad
Barre. Il paese, erede delle excolonie britannica e italiana, indipendente dal 1960, duramente
messo alla prova da siccità,
guerra con l’Etiopia e debito estero, vive nel terrore dal colpo di stato che rovesciò il governo civile per insediare ii potente generale, in queste ore
sotto accusa per i morti nello
stadio di Mogadiscio.
Da allora, secondo le denunce
dettagliate e circostanziate di
Amnesty International, è tutto
un susseguirsi di arresti arbitrari, detenzioni per motivi d’opinione, torture, condanne a morte.
Nonostante questo clima di
terrore l’Italia continua ad intrattenere buoni rapporti con il
clan di Barre: il Fondo aiuti allo sviluppo foraggiò, a suo tempo, quel governo; nel corso di
questo decennio gli aiuti italiani sono stati di poco inferiori
ai duemila miliardi, comprese
alcune realizzazioni non proprio
adatte alle necessità della gente,
come la fabbrica di fertilizzanti
che sembra mai essersi attivata.
Non è finita: come in altre zone
di conflitto, abbiamo venduto armi tanto alla Somalia quanto all’Etiopia, in g;uerra fra loro, e
l’esercito somalo pare avere usufruito più di ogni altro di addestratori italiani.
Ora, con la vicenda di Giuseppe Salvo, una breccia si è aper
ta, e in tanti chiedono una revisione dei nostri rapporti. Gli
aiuti umanitari vengano distinti
da quelli militari, dalla vendita
di armi. I generi necessari alla
popolazione civile siano altra cosa rispetto all’appoggio ai governi sospettati di spargere sangue.
Ci sarà una svolta? Craxi ha
minacciato il leader etiopico
Menghistu di sospendere gli aiuti italiani al suo paese se continuerà la guerra civile con l’Eritrea e con la popolazione del Tigrai. Non si poteva dire altrettanto a Siad Barre? Oppure sono
fandonie quelle di Amnesty, o le
denunce sui rifugiati che provengono dall’Alto commissariato
ONU? Oppure i morti africani
valgono meno di quelli nostrani? A proposito, i 70.000 del terremoto in Iran sono scomparsi
in tre giorni dai nostri quotidiani. C’era il Mondiale, d’accordo,
ma valevano cosi poco quei mor
ti? Forse perché arabi, anzi,
peggio, islamici, e per di più prolifici? La FCEI ha lanciato una
sottoscrizione per contribuire agli aiuti internazionali. Speriamo che. serva anche a noi, qui, a
farci un po’ di esame di coscienza.
CATTOLICESIMO
Il Vaticano e l'Europa
L attivismo di papa Wojtyla e alcune esitazioni da parte protestante - Per noi i cristiani
dovrebbero impegnarsi soprattutto per un’Europa contrassegnata da valori di matrice laica
Il Vaticano e il cattolicesimo in
generale mostrano il più vivo interesse per la costruzione dell’Europa. In un momento in cui ancora non si poteva immaginare la
caduta della barriera che separava
l’Europa in due blocchi contrapposti, nel corso della sua visita
alle istituzioni di Strasburgo (ottobre ’88), Giovanni Paolo II aveva
chiaramente manifestato il suo attaccamento al continente. Dopo
il riflusso del comunismo, in occasione del suo recente viaggio in
Cecoslovacchia, ha poi ribadito
nuovamente questo stesso attaccamento, proclamando anche la
propria ostilità al comunismo (ma
era ancora opportuno?).
Tuttavia questo interesse vaticano per l’Europa è più vecchio.
Si è manifestato a partire dagli
anni ’50, quando i principali protagonisti delTunità europea erano
dei noti cattolici: Robert Schumann, Konrad Adenauer, Alcide
De Gasperi. Non c’è dubbio che
essi abbiano trovato un massiccio
appoggio da parte della diplomazia vaticana.
Da parte protestante non si può
dire che l’entusiasmo fosse universale. Anche se fu Churchill a lanciare il primo appello all’unità
europea, la Gran Bretagna non ha
cessato di esservi reticente, anzi
ostile con la sig.ra Thatcher.
Nel 1949 la Federazione protestante francese aveva convocato a
Nancy delle giornate di studio, e
uno dei temi era proprio l’Europa.
II rapporto del senatore De Felice
fu ascoltato con ...gentile indiffe
renza. Certo, c’erano in Francia
dei protestanti che si impegnarono anima e corpo per l’Europa, e,
fra loro, André Philip, René Courtin, Fred Biedermann. Ma furono
una minoranza. In Germania solo
il grande partito cattolico (che
comprendeva, peraltro, un gruppo di lavoro protestante con il vescovo H. Lilje) era espressamente
europeista.
I protestanti che avevano seguito la Chiesa confessante erano
decisamente ostili ad un’Europa
così chiaramente marcata dal cattolicesimo, e che, in più, avrebbe
ayuto come conseguenza il riarmo della Germania. (All’.3poca si
sperava che questo riarmo si producesse nel quadro della Comunità europea di difesa, progetto che
la Francia fece fallire nel 1954).
E alcune personalità protestanti
tedesche non esitavano a parlare,
a proposito della costruzione europea, di restaurazione del Sacro
Romano Impero.
Questo vecchio ricordo non si
era cancellato del tutto nella coscienza o nel subconscio dei diplomatici vaticani. Non ci pare
estraneo al pensiero di Giovanni
Paolo IL Certo, non si può rimproverarlo se dice quale Europa
vorrebbe. E’ nel suo ruolo di capo
di stato, e soprattutto di capo di
Strasburgo. L’aula del Consiglio d’Europa.
L’AMORE CHE COSTRUISCE
La conversione del padre
« ...mentre egli era ancora lontano, suo padre
lo vide e fu mosso a compassione, e corse, e gli si
gettò al collo, e lo baciò e ribaciò... » (Luca 15: 20).
Alberto Corsani
Il padre della parabola del figliol prodigo non si
comporta come un despota, non punisce, non minaccia il figlio che aveva voluto rendersi indipendente da lui. Se per gli altri suo figlio non è più
interessante perché ha terminato il suo denaro, per
il padre lo è ancora. Gli corre incontro e lo abbraccia prima di sapere che cosa il figlio vuole, prima di
ricevere delle spiegazioni e delle scuse. Non pone
alcuna condizione al suo perdono.
Quando in casa si fa festa per il ritorno del
figlio minore, il maggiore non vuole entrare, e allora il padre esce per pregarlo di entrare, per ,spiegargli il proprio atteggiamento. Nei due casi il padre dimentica la sua dignità di patriarca orientale
e passa sopra alle convenzioni, rischiando di perdere la faccia anche di fronte ai suoi servitori. In
altri termini, la conversione del padre ai figli è
nella sua capacità di capire, di far crescere un
nuovo rapporto fra lui e i figli e fra i figli, di far
loro scoprire, in tutta la loro ricchezza, i rapporti
fraterni.
Dire che il padre si converte ai figli, che si adatta a loro, non vuol dire che perdona tutti, che ha
le spalle larghe per sopportare tutto: facciamo la
pace, facciamola finita, facciamo come se non fosse
accaduto nulla. Sa capire, li aiuta a crescere, a maturare. Li aiuta a fare un passo oltre se stessi, cioè
verso l’altro, a guardare oltre se stessi, a riscoprire
l'altro come fratello. Un percorso che da soli i due
figli non avrebbero iniziato.
Il padre della parabola è Dio, il Signore. Qui si
parla del suo amore non come un dogma, non come
una ideologia da celebrare, ma come un rapporto
che suscita rapporti, che fa maturare e crescere,
che fa riscoprire il valore più autentico della fraternità.
Dio si converte a noi, non nel senso che assume
i nostri desideri e i nostri umori, Dio si adatta a
noi, non nel senso che ciò che facciamo gli va comunque tutto bene, ma nel senso che ci segue, che
è paziente, che nella sua parola possiamo trovare o
ritrovare un senso per la vita. Dio ci è padre perché
non è solo il nostro punto di riferimento che ci
orienta, ma è anche il punto di incontro fra di noi,
perché in lui diventiamo comunità di sorelle e di
fratelli.
Un amore, il suo, che raggruppa in una storia
comune persone che spesso non hanno o non vogliono avere nulla in comune. Dio è il padre che sa
accogliere tutti: quelli che giudichiamo o si giudicano figli perduti e quelli che giudichiamo o si giudicano figli per bene. E ci colloca tutti in quel processo di cre.scita e di maturazione che ci conduce
a vivere gli uni con gli altri e, ancora oltre, gli uni
per gli altri. Ecco il senso della conversione del
padre ai figli.
chiesa. A Strasburgo come in Cecoslovacchia egli ha insistito con
forza sul suo auspicio di veder costituirsi un’Europa che metta in
primo piano i valori cristiani, i soli che, secondo lui, possono opporsi al comunismo così come al materialismo pratico e rampante dell’Occidente.
Ci si potrà interrogare sulla
pertinenza di questa espressione
(« valori cristiani »). Diciamo che,
ai nostri occhi, esistono effettivamente dei valori obiettivi e che
numerosi di essi sono stati « confortati » dalla fede cristiana. Lo si
vede già negli scritti paolini. Ma
parlare di valori cristiani porta a
degradare il cristianesimo ad una
« forma di cultura ».
Per noi i cristiani devono lottare, in nome della loro fede, per
dei valori universali suscettibili di
orientare la condotta di tutti gli
uomini, cioè per dei valori che,
quale che sia la loro origine cristiana, sono dei valori laici.
Sarebbe stato troppo chiedere a
Paolo VI di « preconizzare la difesa dei valori laici ». Più di un
secolo non è stato sufficiente a
cancellare dalla coscienza cattolica il ricordo del Sillabo! Si potrà
dire che questa discussione sui valori è accademica. Posso essere
d’accordo; ma l’uso che Giovanni
Paolo II fa di questo termine nasconde un altro obiettivo: egli
vorrebbe che l’Europa in via di
formazione fosse un’Europa cristiana. E’ certamente un auspicio
che tutte le chiese potrebbero sottoscrivere, ma esse devono ricordarsi che la fede cristiana non potrebbe essere forzata dall’instaurarsi di strutture e legislazioni, né
dalla conquista di posti chiave da
parte di cattolici. E ancora: mi
sembra che ogni volta che il papa
usa l’aggettivo « cristiano », egli
pensi « cattolico ». Benché intelligente e perspicace, non sembra essersi accorto che, nell’Europa dei
Dodici, c’è un 25% di protestanti,
e che nella grande Europa il cattolicesimo è minoritario rispetto al
protestantesimo e all’ortodossia.
D’altra parte, non molto tempo fa,
gli stessi vescovi francesi confondevano cattolicesimo e cristianesimo. E questo scappa loro ancora
ogni tanto. Sarà un lapsus? Occorre essere molto attenti. In particolare sarà necessario che il popolo protestante e le autorità protestanti dicano chiaramente che
non vogliamo un’Europa cattolica,
che anche per la Chiesa di Roma
costituirebbe un grande pericolo,
risuscitando la confusione tra chiesa e potere. Questa confusione ha
fatto tanto male a Roma nel passato, e ne spiega tante difficoltà
di oggi.
Diciamo chiaramente che vogliamo un’Europa laica, che non
sia, beninteso, forzatamente improntata al laicismo ottocentesco.
Valdo Benecchi
Roger Mehl
2
commenti e dibattiti
13 luglio 1990
ISTITUZIONI
Egregio Direttore,
da alcuni mesi si fa un gran parlare della riforma istituzionale.
L'ARCI, valutate le iniziative promosse da esponenti di varie forze politiche e da numerose associazioni, ha
deciso di aderire al referendum abrogativo delle leggi elettorali di Camera
e Senato.
Noi stessi abbiamo sostenuto da
tempo la necessità di una riforma della politica e di un riconoscimento della società civile nelle sue espressioni
organizzate come parte di un processo
più profondo di rinnovamento e rafforzamento della democrazia e dei suoi
istituti.
E' evidente che sarebbe improprio e
sbagliato pensare che di per sé questa iniziativa possa modificare la dinamica del sistema politico e il problema stesso dell'efficienza istituzionale, tema che apre la riflessione su questioni come l’elezione diretta del presidente della Repubblica o del capo
del Governo, la riforma del bicameralismo, la riforma delle Regioni.
Lo strumento referendario, per la
sua stessa natura abrogativa, non consente l'espressione piena di una proposta, di un progetto. Ci consente di
sollevare, ed in maniera non eludibile,
un problema e su questo indicare possibili punti di vista.
Nel merito delle questioni sottoposte a richiesta di referendum vogliamo sottoiineare che, in particolare per
quanto riguarda i quesiti relativi ai sistema elettorale per la Camera ed il
Senato, non viene messo in discussione il sistema proporzionale, ma apportate a questo delle modifiche sulle
modalità di espressione delle preferenze e sull’attribuzione dei seggi che
spingono da un iato ad accordi fra
forze poiitiche su opzioni e candidature diverse, dali’altro a porre fine agli
scandali ed a meccanismi immoraii
consentiti dal gioco delle preferenze.
Abbiamo d'altra parte alcune perplessità per quanto riguarda l’estensione
indiscriminata del sistema maggioritario a tutti i comuni italiani come scorciatoia di governabilità rispetto ad una
riforma delle autonomie locali di ben
Società
di studi
valdesi
Avvisi
• L’assemblea dei soci è convocata per sabato 25 agosto alle ore 17,
neH’aula sinodale di via Beckwith 2
(Torre Pellice). Data l’importanza della
convocazione, i soci riceveranno l’o.d.g.
dell’incontro tramite lettera. Fra le altre decisioni da prendere, una riveste
particolare importanza: la costituzione della fondazione del « Centro culturale valdese ».
• I giorni 2-3-4 settembre avrà luogo
il 30° convegno storico, di cui una parte sarà dedicata ad approfondire il
ruolo della scuola protestante in Italia.
La sera di domenica 2, alle ore 20.45,
si terrà una commemorazione del prof.
Augusto Armand Hugon, come storico,
amministratore e credente impegnato
nella chiesa.
• E’ uscito l’ultimo numero del
Bollettino, di cui segnaliamo, fra l’altro, l’articolo di D. Tron sul vero
autore de • L’histoire véritable... » e la
valutazione critica di tutte le pubblicazioni e gli articoli scritti sui valdesi
durante l’anno del tricentenario (G.
Tourn, B. Peyrot).
Vacanze
in Uruguay
e Argentina
visita alle comunità
valdesi e metodiste
Per informazioni scrivere o
telefonare a
Silvia Ricca
V. Adamo Centurione 9/1 Se. 1
16134 Genova
Tel. 010/25,'>.215
altro spessore da conquistare.
Resta però l’esigenza di agire, di
mobilitare l’opinione pubblica per affermare nuove regole di trasparenza e
di efficienza. F di fronte all’Immobilismo del Parlamento che non vuole affrontare sul serio un tema di cui tutti,
a parole, sottolineano l’urgenza, crediamo che la firma di questo referendum sia un’opportunità positiva da cogliere. D’altronde lo strumento referendario resta uno dei pochi strumenti a disposizione della gente per far
sentire la propria voce.
ARCI-PINEROLO
ECUMENISMO
Tutti sanno che nella sua prima
Epistola ai Corinzi l’apostolo Paolo ci
parla dell’unità del corpo nella varietà
delle sue membra (12: 12-31), ma non
tutti hanno fatto caso che quella varietà può riferirsi non solo alla diversità dei doni e delle mansioni dei credenti, ma anche alla diversità delle
chiese che nel vasto mondo dell’ecumene si aggregarono e si aggregano
tuttora nel nome di Cristo.
Questa interpretazione, già presente
nel Cullmann, ci è riproposta oggi da
un pastore della Chiesa riformata del
Marocco: ricordando la « Settimana di
preghiera per l’unità » — che in quel
paese islamico concerne solo le chiese cristiane, ovviamente — egli scrive che non bisogna avere paura delle
diversità, perché esse sono inerenti
alla natura stessa della Chiesa, nata
costituzionalmente con la fruizione di
doni diversi per volontà dello Spirito
Santo.
Per vederci più chiaro occorre distinguere le differenze che esistono
tra noi e i cattolici romani in legittime e separatrici: le prime (come quelle riguardanti le rispettive liturgie) non
ci impediscono di esprimere ognuno
la nostra propria fede rispettando quella altrui; le seconde (come quelle relative alla natura stessa della Chiesa)
non vanno prese alla leggera e ci
devono indurre a proseguire il dialogo,
« per meglio discernere quel che ci
separa ancora e chiederci perché esiste ancora quella differenza separatrice » (cfr. « Vie Nouvelle », Casablanca, 1990, art. del past. Roger Rosiger
di Rabat: Point de vue sur l’oecuménisme).
Com’è noto le chiese cristiane in
Marocco, come in altri paesi islamici, godono della più ampia libertà religiosa, ma non possono « evangelizzare » se non all’interno delle proprie
comunità: un cittadino marocchino che
volesse farsi cristiano correrebbe il
grosso guaio di essere emarginato dal
proprio paese, come un soldato disertore in tempo di guerra.
Giovanni Gönnet, Roma
____________ECUMENE
Essere chiesa
insieme
Per il 29 e 30 settembre, a Ecumene, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia indice im
convegno per mettere a confronto i vari modelli di accoglienza
nelle nostre chiese di fratelli e
sorelle evangelici provenienti
dall’estero. Le chiese che hanno
un’esperienza in questo campo
invieranno un paio di rappresentanti, di cui uno sarà uno degli
stranieri ospitati.
Il tema del convegno sarà « Essere chiesa insieme ».
ISTITUTO « GOULD »> DI FIRENZE
Una professione
Il Centro giovanile protestante - Gouid di Firenze, in collaborazione
con la Commissione di studio per la diacorria della Chiesa evangelica
valdese, PROPONE anche quest’anno, ai giovani evangelici che abbiano
terminato la scuola media superiore, la possibilità di prepararsi per una
professione sociale quale: educatori, assistenti sociali, infermieri.
La formazione, da conseguirsi presso scuole riconosciute e qualificate,
richiede un periodo di almeno tre anni scolastici, con residenza a Firenze e frequenza obbligatoria dei corsi, ed apre la possibilità di un impiego sia nel settore pubblico che nella diaconia e nelle opere delle Chiese evangeliche.
La proposta comprende l’offerta di vitto e alloggio, tasse e materiale di studio mediante una formula equilibrata comprendente: 1) retta;
2) borsa di studio; 3) prestito da rimborsarsi ratealmente dopo l’inserimento lavorativo o riassorbibile qualora il lavoro sla svolto all’Interno
di una struttura diaconale evangelica convenzionata.
Ai candidati non viene richiesto alcun impegno per il proprio futuro, ma è ipotizzata la possibilità di un loro servizio nella diaconia delle
Chiese evangeliche. Con tale prospettiva, durante il periodo di formazione professionale, viene loro offerta la possibilità di condividere la vita
comunitaria del Centro giovanile protestante-GouId e viene richiesta la
loro partecipazione ad alcune attività di studio e di formazione in programma nell’ambito delle Chiese evangeliche. Tale partecipazione, il cui
costo è incluso nel programma offerto, viene impostata e quindi concordata individualmente ogni anno. Per i candidali al primo anno di
corso, considerato sperimentale, è previsto un colloquio introduttivo ed
orientativo, seguito da un incontro di valutazione e di puntualizzazione per
Il proseguimento del programma. I posti a disposizione sono limitati e
l’accettazione dei/delle candidati/e è, fra l’altro, subordinata al possesso dei requisiti richiesti per l’iscrizione ai corsi prescelti. Le iscrizioni sono aperte.
Per più dettagliate informazioni gli interessati possono rivolgersi a;
Gianluca Barbanotti, direttore del C.G.P. Gouid, via Serragli, 49 - 50124
FIRENZE, telef. 055 - 21.25.76 — oppure a;
Marco Jourdan, via Al. Farnese. 18 - 00192 ROMA, telef, 06 - 32.15.362.
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Dir. propr.; GHINELLI MONICA
17- 25 luglio — ADELFIA (Scoglitti):
Campo giovani; « La questione dei nazionalismi nella prospettiva dell’Europa unita ». Tel. 0932/980132.
18- 30 luglio — S. SEVERA (Civitavecchia): Presso il « Villaggio della
gioventù » si tiene il campo cadetti su
« L’adolescenza di fronte alla realtà
contemporanea ». Informazioni telef.
0766/740055.
22- 29 luglio — SALERIN (Demonte,
CN): Il MIR organizza un campo di
lavoro agricolo e studio sul tema
« Torna la vita sulla montagna ». Informazioni da Gianna Poloniato, c/o MIR
Piemonte e Valle d’Aosta, via Assietta
13 A - TORINO, Tel. 011/549184.
23- 30 luglio — AGAPE (Prali, TO):
Campo su » Identità, maschere, conflitto di ruolo ». Tei. 0121/807514.
23-30 luglio — AGAPE (Prali, TO);
Campo per ragazzi da 14 a 17 anni; «We
don’t need no education ». Tel. 0121/
807514.
25 luglio - 4 agosto — TAVERNA
(CZ): Presso il centro di Bethel, campo
precadetti; « Piccoli atti di nonviolenza », per ragazzi nati dal 1977 al 1982
e ragazze nate dal 1978 al 1982. Quota
L. 160.000. Informazioni; past. Pietro
Santoro, via Monte Amiata 2 - 71042
CERIGNQLA (FG). Tel. 0885/429177.
26 luglio - 1° agosto — ADELFIA (Scoglitti): Campo FGEi: <■ Sei anche tu
razzista? ». Tel. 0932/980132.
26 luglio .. 7 agosto — VERBANIA
(NO): Mani Tese organizza un campo
su -c 500 anni dalla conquista • ohe
comprende lavoro di raccolta, studio e
sensibilizzazione del territorio. Informazioni tei. 02/4697188.
28 luglio - 5 agosto — LA MENDOLA (TN): Presso il Centro di cultura il
SAE organizza la XXVIII sessione di formazione ecumenica sul tema: « Parola
e silenzio di Dio ». Per informazioni:
Segretariato attività ecumeniche, via
Cava Aurelia 8/3 - ROMA. Telef. 06/
6374033, ore 10-13.
29 luglio - 12 agosto — ROCCA DI
PAPA; Presso il Centro evangelico
battista (Via vecchia di Velletri 26,
fraz. Campi d’Annibale), campo famiglie: « Missione interna, missione esterna », Informazioni: Vera Marziale
lafrate. Tel. 06/9499014 oppure 06/
5780412.
30 luglio - 6 agosto — TRAMONTI DI SOPRA (PN): Presso il centro
■■ Luciano Menegon », campo teologico
su ■■ Introduzione all’IsIam ». Quota L.
153.000-1-15.000 (caparra). Informazioni e iscrizioni c/o Silvio Marini, Dorsoduro 2029 - 30123 VENEZIA. Tel. 041/
5233449.
1-8 agosto — AGAPE (Prali, TO): Campo giovani internazionale: « Europa '92veramente senza frontiere? ». Tel, 0121/
807514.
1-13 agosto — S. SEVERA (Civitavecchia): Presso il «Villaggio della gioventù », campo giovani su « Pace, giustizia, integrità del creato dopo Seoul ».
Informazioni tei. 0766/740055.
12-16 agosto — ECUMENE (Velletri):
Si svolge il campo juniores dal titolo
« Scoprire l’alt.'O » Quota L, 105.000.
Informazioni presso Ornella Sbaffi, via
Firenze 38 - ROMA, Tel, 06/4743695.
delle vaili valdesi
settimanale delle chiese valdesi e metodiste
Direttore: Giorgio GardioI
Vicedirettore: Giuseppe Platone
Redattori: Alberto Corsanl, Luciano Deodato, Adriano Longo, Plervaldo
Rostan
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ABBONAJMENTI 1990
Italia Estero
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EDITORE: A.I.P. - via Pio V, 15 - 10125 Torino - c.c.p. 20936100
Consiglio di amministrazione; Costante Costantino (presidente), Adriano
Longo (vicepresidente), Paolo Gay, Giorgio GardioI, Franco Rivolra (membri)
Registro nazionale della stampa: n. 00961 voi. 10 foglio 481
Il n, 27/90 è stato consegnato agli Uffici postali di Torino e a quelli delle
valli valdesi il 6 luglio 1990.
3
13 luglio 1990
vita delle chiese
VENOSA
LA TAVOLA INFORMA
Problema
o avvenimento?
Un corteo di solidarietà con gli stranieri Cosa faremo al di là delle buone intenzioni?
Sedute e incontri
Indovina chi viene a cena: I
basilischi? Rocco e i suoi fratelli? I figli di un dio minore?
Sono i titoli dei film, variamente
famosi, italiani e americani, più
recenti e meno, che due dei cinque relatori hanno usato per illustrare aspetti diversi della legislazione degli extracomunitari
in Italia. Nel cumulo dei dati
forniti nelle varie esposizioni,
alcuni toccano da vicino la realtà locale: in Italia c’è quasi un
milione di stranieri provenienti
da paesi extra-CEE (tra cui, per
esempio. Svizzera e Austria).
Naturalmente in massima parte sono giunti dalle zone mediterranee — in breve, gli africani (ma non solo). La Basilicata
divide con la Valle d’Aosta il
primato in basso della loro presenza: appena 3.000, a fronte dei
130.000 in Lombardia, 140.000 in
Sicilia, 200.000 nel Lazio.
La scolarità è alta, 13% di laureati, 33% di diplomati. Tuttavia
la loro integrazione nei paesi di arrivo — abbiano « studiato » o no — incontra le difficoltà oggettive e soggettive che conosciamo, il lavoro, la casa, le
incompatibilità di vario tipo. La
questione degli immigrati intriga, unisce, ma anche divide. Però non puoi evitarla.
La domenica 24 giugno, calda
di sole e di vento, la nostra chiesa di Venosa, in provincia di Potenza, ha raccolto 19 comunità
battiate, metodiste e valdesi della Puglia e Basilicata intorno a
questo spinoso problema. Solo
problema? O anche avvenimento? La fisionomia, la componente sociologica delle nostre chiese non è suscettibile (forse destinata) di profonde mutazioni
future, come avvertiva Giorgio
Bouchard predicando al Sinodo
’89 sul libro di Ruth? Sarà sicuramente un problema, ma,
chissà, forse anche un avvenimento, nel senso biblico del termine. Le 19 comunità, piccole o
più numerose, hanno rinunciato
al consueto culto domenicale
per confluire in un corteo nelle
strade di Venosa e poi nel cine
Calendario
Domenica 15 luglio
□ SPECIALE SEOUL
TORRE RELUCE — Alle ore 17, presso la Casa unionista, la dott.ssa Fiorestana Sfredda Piccoli, socia YWCAUCDG e vicepresidente del SAE, parla
sul tema: « Speciale Seoul ».
Domenica 22 luglio
□ INCONTRO AL
COLLE DELLA CROCE
BOBBIO RELUCE — L'annuale incontro italo-francese del Colle della Croce è giunto alia 57esima edizione. Al
mattino, alle ore 10, culto concelebrato da pastori italiani e francesi.
Nel pomeriggio momenti di fraternità
e messaggi di alcuni partecipanti.
GIORNATA
DEL RIFUGIO
DOMENICA 29 LUGLIO
La famiglia del Rifugio invita tutti gli amici all’annuale incontro di luglio.
Dopo un breve culto, con
inizio alle ore 10.30, seguirà
un buffet freddo e nel pomeriggio il tradizionale Bazar.
ma cittadino. Oltre tre ore per
esprimere coralmente accoglienza e solidarietà, certo tanto più
significativa se si pensa che non
si tratta di una difesa « corporativa », perché non tutti sono nostri « correligionari », molti sono musulmani. Tuttavia le voci
che non si sono Unite al coro
non ne facevano una questione
religiosa ma concreta: al di là
delle intenzioni, siamo in grado
di risolvere la situazione? Non
tanto pensando a noi, minuscole
chiese evangeliche italiane, o
Servizio migranti della Federazione, ma il governo stesso è
persuaso di emanare leggi realistiche o fa della demagogia? La
emergenza non è esplosiva al
momento, ma può diventarlo se
si tiene d’occhio l’incremento
demografico secondo i dati delrONU: si prevedono 7 milioni
di persone in più in Europa ma
140 milioni nell’Africa mediterranea nello stesso periodo di
tempo. Un africano dal nome
italianizzato in Stefano, con voce paziente, ha detto: io abito
a Bari e osservando molti tipi
di lavoro connessi con l’acqua penso che, se voglio aiutare uno che sta al mare, devo
dargli una rete per pescare.
Quale rete, qualcuno può chiedere, per pescare cosa?
Con sorpresa e tristezza ci siamo accorti che mancavano proprio i « soggetti » interessati. Gli
africani (circa 30 solo a Venosa)
sono delusi dalle parole degli
europei, ha detto Stefano senza
livore. Mancavano anche gli amministratori della città, regolarmente invitati. C’era invece un
folto gruppo di svizzeri della zona di Basilea, in vacanza a Ostuni. Hanno consumato poi il pasto con noi nel parco della villa comunale (un po’ spelacchiato) e preso parte al culto con
la Cena del Signore, tenuto in
pugno (come l’intera giornata)
dal pastore Franco Carri, infaticabile e appassionato. Ha organizzato l’incontro il Consiglio di
circuito con il Consiglio di chiesa di Venosa.
Renzo Turinetto
SEGNALAZIONE
Le schede
del SIE
Sono uscite le nuove schede
per la catechesi sull’Antico Testamento: «Chiamati a iibertà ».
Si tratta di un itinerario biblico, in 24 schede, suddiviso in
quattro cicli. Il primo ciclo affronta la vicenda dell’esilio babilonese e la prospettiva della
liberazione del popolo d’Israele.
Le altre schede seguono le tre
grandi divisioni dell’Antico Testamento: vi è un ciclo sul Pentateuco centrato sull’avvenimento dell’esodo; un altro che esamina la lotta profetica per la
fedeltà al Signore; l’ultimo presenta gli « Scritti », con particolare attenzione ai Salmi e al libro di Daniele.
Questa pubblicazione è composta di due fascicoli: un manuale per gli animatori e le schede
di lavoro per il gruppo; può essere acquistata presso il SIE,
via della Signora 6 - 20122 Milano, tei. 02/790716, oppure presso
le librerie Claudiana di Milano,
Torino e Torre Pellice, al prezzo
complessivo di lire 15.000 o lire
10.000 per le schede di lavoro e
lire 6.000 per il manuale per gli
animatori.
Da sabato 30 giugno a martedì 3 luglio la Tavola ha tenuto
a Ecumene le sue sedute conclusive (prima del Sinodo si riunirà
ancora una volta per incontrare
la Commissione d’Esame e predisporre gli ultimi dettagli in vista del Sinodo, ma tradizionalmente nessuna decisione importante viene presa in quell’occasione, in un tempo che di fatto si
sottrarrebbe ai controllo della
CdE).
Nei primi due giorni la Tavola si è dedicata essenzialmente
a due temi centrali: il campo
di lavoro — con diverse ifiotesi
che riguardano il 1991 — e la
compilazione della seconda parte della propria relazione annua
che aprirà il II fascicolo del Rapporto al Sinodo, attualmente in
corso di stampa.
Altri argomenti più circoscritti hanno riguardato l’amministrazione. Le finanze registrano
un andamento più regolare (dopo il blocco che si è registrato
in aprile-maggio per uno sciopero del banco-posta a Roma). Lo
Ufficio tecnico e la Tavola potranno valersi del sostegno di
una Commissione consultiva
stabili che la Tavola ha nominato (Renato Bertot, Marco De
Bettini, Gianni Rostan, Fernando Vitali e Aldo Visco Gilardi).
Un nuovo diacono entrerà in servizio con ottobre, o meglio proseguirà in questa veste più precisa il servizio che da anni sta
svolgendo al Centro diaconale
di Palermo: si tratta dì Karola
Stobaus, con la quale la Tavola ha a\-uto un incontro vivace
e rallegrante. Per un’altra persona la Tavola ha preso una decisione di inserimento nel ruolo:
al termine del suo servizio di
quasi 40 anni nella Libreria di
cultura religiosa di Roma, Elena
Senn è stata collocata non in
pensione, bensì in emeritazione
come diacono.
Incontri
Nei successivi due giorni la
Tavola ha avuto alcuni importanti incontri con comitati e
commissioni.
La seconda seduta annuale della Commissione chiesa-stato ha
permesso di discutere in un ambito più vasto il capitolo che la
relazione della Tavola dedicherà
al « progetto di rapporti finanziari tra stato e chiesa», che il Sinodo ha chiesto alla Tavola nelT88. Il « progetto » verte essenzialmente sui criteri per valutare se accedere o meno a contributi finanziari (in particolare a
quelli delle leggi regionali sugli
edifici di culto) e sulla defiscalizzazione. La discussione ha registrato larghe convergenze, ma
anche una differenza dì fondo:
per gli uni (Tavola e altri) il
« progetto » che verrà presentato al Sinodo è alternativo al sistema dell’8 per mille, che è stato escluso dal Sinodo ’88; per
altri esso deve essere complementare all’8 per mille nel caso
in cui il Sinodo in futuro torni
sulla sua decisione in proposito.
Con TOPCEMI la Tavola ha
discusso diversi problemi, ma
soprattutto ha messo a punto il
preventivo del 1991. Si tratta di
un fatto molto importante: si è
dato l’avvio ad una procedura
che permetterà di attuare con
regolarità l’art. 40 del Patto di
integrazione (accordo per un piano annuale di rimborsi dalla
OPCEMI per le spese sostenute
dalla Tavola per le chiese metodiste). Anche per questo il
processo di formazione del preventivo della Tavola necessita
di una revisione: solo dopo raccordo con l’OPCEMI il preventivo acquista una veste definitiva; e d’altra parte raccordo con
l’OPCEMI — che include i riflessi
amministrativi della sistemazione del campo di lavoro e dei trasferimenti — non può aver luogo
prima di luglio, al termine dell’anno ecclesiastico. H nuovo
processo di formazione dei preventivi, che la Tavola propone
quest’anno al Sinodo, tiene conto anche di questo importante
raccordo.
Insieme all’OPCEMI, la Tavola
ha anche stabilito l’aumento del
trattamento economico degli iscritti a ruolo, che avrà decorrenza dal 1° luglio, e quelli con
decorrenza 1° gennaio 1991 che
sono stati inclusi nei preventivi.
Infine, la Commissione sinodale per l’integrazione, che ha
lavorato durante l’anno e ha tenuto ad Ecumene la sua riunione conclusiva, in questa occasio»
ne ha « sentito » Tavola e OPCEMI, secondo quanto prescriveva il suo mandato. Dopo questo
incontro congiunto, la Commissione ha proceduto alla stesura
della sua relazione, che sarà presentata al Sinodo.
Un’altra commissione ha lavo
rato intensamente in quei giorni
a Ecumene (fino a notte fonda),
la Commissione per le discipline, che doveva fornire pareri alla Commissione per l’integrazione e ultimare l’esame degli statuti che la Tavola le ha trasmesso in vista della presentazione
al Sinodo.
Una ventina di fratelli e sorelle che portano alcune delle maggiori responsabilità nella nostra
chiesa ha dimque svolto un intenso lavoro in vista dei Sinodo.
Il che non ha impedito loro di
godere di piacevoli momenti di
distensione conviviale, di un culto insieme al Campo cadetti di
Ecumene, e di qualche spezzone di partita del Mondiale, insieme all’intera Italia-Irlanda,
durante la quale si è ricordato,
con partecipe orgoglio, che l’eroe nazionale Schillaci ha frequentato per 4 anni la scuola
elementare del Centro diaconale
della Noce a Palermo.
CORRISPONDENZE
Sacerdozio universale
LIVORNO — Come programmato dal Consiglio di chiesa, domenica 18 febbraio abbiamo avuto l’assemblea di chiesa sul tema
del « ruolo diaconale ».
Il pastore ha presentato in sintesi il contenuto della relazione
della « Commissione per i ministeri », presentata già al Sinodo
1989 e da questo inviata alle comunità per lo studio. Dopo vari
interventi, soprattutto di chi aveva partecipato allo studio preliminare in gruppo del documento,
la discussione si è conclusa con
la votazione in favore della tesi
A della relazione al Sinodo, che
così, si esprime (p. 92) :
« Il ministero dei diaconi rientra nel sacerdozio universale dei
credenti. Perciò ad essi si applicano né più né meno quei principi che sono validi per tutto il
popolo cristiano. Le loro particolarità di impiego vanno risolte
perciò su im piano diverso che
quello dei ’’ministeri” (ma vanno risolte). Nessuna cerimonia
che possa far pensare che essi
non sono più dei ’’laici” ».
• Su richiesta di un gruppo di
studenti del liceo-ginnasio (Niccolini-Guerrazzi ) di Livorno, sotto la formula di seminario di
studio sulle religioni, autogestito dagli studenti e fuori dell’orario curricolare (nel pomeriggio),
con l’autorizzazione del collegio
dei docenti, il pastore si è impegnato per otto ore di lezione
(in quattro volte, due ore per
volta più la discussione) sui seguenti temi: 1) Il valdismo medioevale e la Chiesa valdese (4
ore); 2) La riforma del XVI secolo e la sua importanza per il
mondo moderno (4 ore). Come
testi di studio e dibattito per il
primo ciclo di lezioni sono stati
dati : gli opuscoli su « I cristiani evangelici, chi siamo e cosa
crediamo » ; un testo di venti pagine fotocopiato che presenta in
sintesi le varie chiese « protestanti » e i principi di fede e organizzativi che le caratterizzano ; il testo della legge 449/1984 su cui avverrà una discussione plenaria.
Per il secondo ciclo di lezioni saranno dati estratti di testi tratti
dagli scritti dei riformatori, e il
testo completo della 2" Confessione di Barmen del 29/5/1934.
Alle prime due ore di lezione
erano presenti oltre 25 alunni.
E’ un esperimento molto interessante che speriamo possa essere portato avanti con profitto,
anche perché è la prima volta
che l’art. 10 della legge 449/1984
viene attuato con questa formula di seminario spontaneo e auto
gestito dagli alunni (di un liceo
classico e di im ginnasio).
Sisto Ubaldi
SAVONA — Sisto Ubaldi, ’’una
colonna della comunità” (cosi
possiamo chiamarlo con espressione evangelica per la sua fede
e per la sua testimonianza, per la
sua fedeltà), ci è venuto a mancare il 15 maggio. Ancora ultimamente, pur nel declino fisico, quando gli veniva a mancare
ia vista e l’udito, arrivava puntuale al culto domenicale, sedeva qui in prima fila, cantava gli
inni, salutava e baciava gli amici e ne ricordava il nome. E
questa è stata sempre la sua caratteristica, sin da quando negli
anni ’50 in bicicletta arrivava al
gruppo evangelico di Vado (ai
culti del pastore Cacciapuoti).
Contadino di Segno, gran lavoratore, pimtuale, assiduo, seguiva con gran trasporto il messaggio dell’Evangelo, individuandovi una base sicura per le lotte
per la libertà e la giustizia sociale.
Trasferitosi a Savona, anche
la moglie Faustina aderisce alla
nostra chiesa e poi la figlia Rina. La sua polemica con la chiesa di Roma, che non lo convinceva più, è stata sempre vivace
sia per l’esigenza di chiarezza e
di aderenza biblica, sia per la
spinta al riscatto sociale, che ritrovava molto meglio nella predicazione evangelica. Seguiva i
fatti con passione, si informava,
leggeva, commentava. Nelle conferenze pubbliche e nei dibattiti,
qui nella nostra sala, trovava volentieri uno spunto per intervenire e testimoniare del travagliato itinerario della sua fede e
della sua esistenza. A questa,
poi, ha sempre coniugato con
grande serietà la sua militanza
politica di sinistra, socio della
Società mutuo soccorso di Segno, presente ai funerali con la
sua bandiera.
Battesimi
TRAPANI — Giorno di grande gioia per la nostra comunità
la domenica 1° luglio. Sono stati
battezzati la piccola Valentina
Cardino di Cristoforo e Anna
Marceca e il piccolo Davide Marceca di Giuseppe e Maria Rosa
lovino. Il Signore benedica e
protegga questi bimbi e dia ai
genitori di mantenere fedelmente la promessa che essi hanno
fatto davanti a lui ed alla comunità.
4
4 prospettive bibliche
13 luglio 1990
VERSO L’ASSEMBLEA DI CANBERRA - 1
NOI CREDIAMO
NELLO SPIRITO SANTO
CILOF CHURCHES
ASSEMBLY
RRA 1991
« Noi crediamo nello Spirito Santo, il Signore, sorgente di vita... ». Così i cristiani confessano la loro fede con le parole
del Credo.
Gli scritti biblici ci parlano dell’opera
dello Spirito di Dio. Questo stesso Spirito
che aleggiava sulle acque quando la terra
era ancora informe e vuota ha ispirato uomini e donne a discernere e a compiere la
volontà di Dio e a proclamarla con coraggio.
Nell’Antico Testamento lo Spirito indica
la presenza universale di Dio. Essa è insieme una realtà presente e una promessa per
il futuro, quando Dio spargerà il suo Spirito su tutte le creature (Gioele 2: 28-32,
cfr. Ez. 37). Nel passo di Luca che abbiamo scelto, vi è una promessa simile, quando Gesù apparso ai discepoli ordina loro di
rimanere in città « fino a quando Dio non
vi riempirà con la sua forza » (cfr. Atti
1: 8, Giovanni 14: 15-17).
Quella forza promessa, la venuta del
Consolatore, si realizza nel giorno di Pentecoste. Come cristiani noi crediamo che la
legge e le profezie ebbero il loro compimento in Gesù e che la promessa di Gesù si
realizzò il giorno di Pentecoste.
Il racconto di Atti 2, che abbiamo scelto
per il nostro primo studio, può essere diviso
in tre parti. Dapprima abbiamo l’evento di
Pentecoste (1-13) che comprende la discesa
dello Spirito (per la cui descrizione si ricorre ai racconti delle manifestazioni di Dio
nell’Antico Testamento), e i suoi effetti sui
discepoli. Essi iniziano a parlare in altre
lingue; qualsiasi cosa ciò possa significare,
vuol dire comunque che essi ora hanno il
coraggio di parlare, e ciò che dicono è compreso dalla gente. In questo senso la Pentecoste ristabilisce la comunicazione e la maledizione di Babele (Genesi 11: 1-9) è cancellata.
Nella seconda parte (14-41) abbiamo il
discorso di Pietro e la descrizione dei suoi
effetti su coloro che lo ascoltano.
Nella terza parte (42-47) ci viene offerta,
in pochi suggestivi versetti, una descrizione
della vita della comunità ripiena dello Spirito. Lo Spirito viene dato alla comunità in
attesa, raccolta in preghiera, e la sua venuta ne trasforma valori e atteggiamenti:
essa si caratterizza così per la fede in Dio
e per l’impegno reciproco dei suoi membri.
Questi sono i doni dello Spirito.
La Pentecoste riunisce i discepoli nella
chiesa, ristabilisce la capacità di comunicare e comprendere, rinnova degli uomini che
vivevano nel timore e nell’incertezza e li
rende capaci di affrontare con coraggio la
loro missione. Li riconferma nella fede e
conferisce loro un nuovo senso di comunione. E cambia radicalmente il loro stile di
vita.
La venuta dello Spirito, come è narrata
nei capitolo degli Atti, fu un evento spettacolare. Il racconto, così come noi lo leggiamo, veniva certamente incontro alla necessità di avere un segno tangibile, concreto,
della presenza dello Spirito. Ma è veramente sempre indispensabile associare lo Spirito ad un fenomeno straordinario e inconsueto? Nel passo di 1 Re 19 Elia avverte
Dal 3 al 31 febbraio 1991 a Canberra, in Australia, avrà luogo la settima Assemblea generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC).
Il tema dell’assemblea — a cui parteciperanno 3.000 delegati in rappresentanza
delle 311 chiese membro — è la preghiera «Vieni Spirito Santo, rinnova l’intera creazione ».
I sei studi biblici che vengono adesso presentati in italiano attraverso una pagina mensile del nostro giornale saranno letti e studiati da tutte le chiese. 'Tutti potranno così — in ogni parte del mondo — unirsi spiritualmente in occasione di questo importante incontro-assemblea-happen ing della fede. Come ha scritto nella introduzione a questa serie di studi biblici il segretario generale del CEC, Emilio Castro,
« non tutti noi potremo essere presenti lì sicamente a Canberra, ma potremo tutti
partecipare all’assemblea con lo spirito e con la preghiera ».
Gli studi biblici sono tutti ovviamente focalizzati sul tema centrale dello Spirito
e della sua azione. Pensiamo che sarà salutare per le nostre chiese riprendere la
riflessione sulla terza persona della Trinità che è diventata, nei nostri ambienti, una
realtà sempre più indeflnita. Molti di noi avvertono infatti un senso di imbarazzo
se sono chiamati a dire dove e come agisce oggi lo Spirito Santo. Al di là delle formule preconfezionate, la nostra reticenza e le nostre remore nei confronti di tutto
ciò che rischia di portare ad una visione spiritualista o spiritualizzante della realtà
ci hanno condotti ad una grave situazione di disorientamento di fronte, a questa
realtà, che continuiamo però a credere che guidi le chiese e le nostre esistenze.
Lo Spirito è poi il grande, vero soggetto dell’ecumenismo; per questo si addice in
modo eccellente come tema guida di una assemblea — la massima assemblea —
ecumenica.
Per quanto ci riguarda, abbiamo tradotto ed adattato abbastanza liberamente
il testo inglese. A volte abbiamo introdotto interventi e domande nostre, sebbene questi studi biblici ci è sembrato potessero, 'sostanzialmente, essere presentati così come sono anche alle nostre comunità. Abbiamo anche scelto una o più testimonianze contenute nel libro o proposte da noi stessi, nel tentativo di stimolare il dibattito e di renderlo attuale, « nostro ». Così abbiamo fatto anche per le preghiere e
per le domande finali.
Lavorando e raccontandoci reciprocamente i nostri dubbi e le nostre domande,
aU’interno del nostro g;ruppetto, la discussione è più volte iniziata spontaneamente.
Ci auguriamo possa succedere altrettanto dovunque questi studi verranno presi in
esame, affinché questo esercizio possa acquistare una dimensione dì comunione, davvero ecumenica, con tutti coloro che leggeranno gli stessi testi biblici, e da questi
si sentiranno interpellati. Se lo Spirito soffierà... <
prima un forte vento, poi un terremoto, infine un grande fuoco. Ma Dio non parla ad
Elia attraverso questi fatti eccezionali, bensì in un lieve sussurro nel soffio di una leggera brezza. Dio gli chiede di fare cose
che richiedono forza e coraggio, ma questo gli viene comunicato quasi nel silenzio,
come in un leggero stormire di foglie.
Questo ci dice che anche noi non dobbiamo cercare la presenza dello Spirito soltanto nei fatti straordinari che segnano la
nostra vita o il corso della storia. Anche per
noi lo Spirito parla nel silenzio, nel corso
della vita quotidiana, dove non sembra esserci nulla di eccezionale, bensì spesso la
noia e il senso di inutilità di tutto ciò che
facciamo.
E non dobbiamo neppure credere che lo
Spirito parli a tutti nello stesso modo. Per
ciascuno di noi la venuta dello Spirito significa forza e coraggio, capacità di ascoltare
la parola di Dio e di comunicare con tutti
gli uomini. Ma questo fatto non ci costringe a vedere le cose tutti nello stesso modo:
forte della presenza del Consolatore, ogni
cristiano resta libero di vedere e interpretare la realtà in modo diverso, pur nella comunione che ci unisce.
Le testimonianze che seguono possono
forse aiutarci a comprendere il significato
della presenza dello Spirito nella nostra
vita e nella nostra storia.
Lo Spirito ci rende capaci e ci guida
Il nostro più concreto rapporto con lo
Spirito Santo è Gesù Cristo stesso. Egli
promise di mandare lo Spirito ai suoi discepoli. Certo, vi è una dimensione mistica nell’esperienza di Pentecoste, ma essa è in
stretta connessione con la vita e la storia,
perché lo stesso Spirito che rese Gesù capace di identificarsi con le vittime oppresse
dalle ingiustizie della società discende ora
sui suoi discepoli. Lo Spirito Santo ci mette
in grado di esercitare il ministero della liberazione e della riconciliazione, e ci salva
nello stesso tempo dal moralismo che l’attivismo politico e la passione rivoluzionaria
generano così spesso.
L’esperienza di Pentecoste non ci strania dalle lotte del mondo; ci arricchisce di
una spiritualità che ci dà forza per queste
lotte (Levi Oracion, Filippine).
L’alba di una nuova era
Ciò che accade il giorno di Pentecoste
può esser compreso solamente alla luce delle profezie dell’Antico Testamento. I profeti
annunciarono ad un popolo senza più speranza e senza sogni la promessa di una
nuova alleanza e di una comunità trasformata. Essi parlavano dei tempi in cui la
legge non sarebbe più stata un patto esteriore, ma scritta nel cuore dell’uomo (Geremia 31: 33), le ossa secche sarebbero tornate alla vita (Ezechiele 37: 10) e tutti
avrebbero avuto dei sogni e delle visioni
(Gioele 2: 28). Essi annunciavano così il
tempo dello Spirito.
La Pentecoste segnò l’alba di quel tempo.
La profezia e il suo compimento parlano in
modo del tutto particolare ai popoli del
l’America Latina, che aspirano fortemente
ad avere una vita veramente piena. Sappiamo, grazie allo Spirito, di avere un futuro,
Noi sappiamo che tutti i credenti, e non
solo i dodici, ricevettero allora il dono dello
Spirito. Godiamo dei segni dello Spirito
fra di noi: le nuove comunità che si
formano e le spinte che le fanpo camminare. Avvertiamo il soffio dello Spirito sulle nostre ossa secche e attendiamo in preghiera una nuova creazione (f-uan Sepulveda, Cile).
Nell’Antico Testamento lo Spirito di Dio
spinge i profeti a comunicare la volontà di
Dio e conferisce loro la forza e la capacità
per annunciarla al popolo. E la volontà di
Dio è una volontà di giustizia, di lieto messaggio per i poveri, di liberazione dei prigionieri, di consolazione per coloro che soffrono (cfr. Isaia 61: 1-3). Questo stesso
Spirito raduna i discepoli nella comunità di
Gerusalemme, e crea uno stile di vita nel
quale non vi sono più poveri e tutti si sostengono a vicenda. Noi dobbiamo essere
convinti che lo Spirito è presente oggi nella
nostra chiesa e ci deve spingere a realizzare
la giustizia nei confronti dei deboli e dei
perseguitati di oggi, degli uomini e delle
donne che dall’Africa e dall’Asia cercano
nel nostro paese delle condizioni di vita più
dignitose di quanto possono trovare nelle
loro terre. L’impegno per l’approvazione di
leggi giuste per queste sorelle e per questi
fratelli, l’accoglienza delle famiglie dei rifugiati che in qualche modo allevi! le loro
sofferenze, sono oggi certamente un frutto
dello Spirito che opera in mezzo a noi, una
conseguenza della Pentecoste (redazione).
Domande per la discussione
1. Ci sono, nella vita della nostra chiesa,
dei fatti o dei momenti nei quali sembra
maggiormente avvertirsi la presenza dello
Spirito?
2. Che cosa comporta, sul piano dell’impegno personale e su quello della vita della chiesa, affermare che lo Spirito Santo dona la vita?
3. Che cosa significa per la chiesa, guidata dallo Spirito Santo, possedere la forza di
far comprendere a tutti l’Evangelo che essa
proclama?
4. 1 cristiani sono spesso rimproverati di
mescolarsi negli affari politici, economici,
ecc. Si chiede loro di occuparsi soltanto della sfera spirituale. Che genere di spiritualità lo Spirito ci chiede per i nostri tempi?
Preghiera
Dio onnipotente, che nel giorno di Pentecoste hai inviato il tuo Santo Spirito ai
discepoli con il vento dal cielo e in lingue
di fuoco, riempiendoli di letizia e di coraggio nel predicare l’Evangelo, manda anche
noi, tramite la forza dello stesso Spirito, a
testimoniare la tua verità e a condurre tutti gli uomini al fuoco del tuo amore. Per
Gesù Cristo Signore nostro. Amen.
Angelo Arca, Flavia e Gigi Farricella, Gianni Fornari, Gianni Genre, Anne Pilloud, Guido Rossetti
della Chiesa valdese di Ivrea
5
13 luglio 1990
obiettivo aperto 5
SOCIETÀ’
La realtà
della famiglia oggi
Che cosa accade dentro ie mura delle nostre
case? Che rapporto c’è tra l’evoluzione (o l’involuzione) del sistema politico e la situazione
del nucleo familiare? Una riflessione per sfatare alcuni miti e suggerire alcune nuove piste
di ricerca, (red.)
In alcuni gruppi culturalmente influenti del nostro
paese è mólto diffusa l’idea
che la famiglia tradizionale
sia sopravvissuta alle grandi
trasformazioni avvenute in
questi anni nella società italiana ed oggi sia più forte
che mai. Saggi di autorevoli
studiosi ed articoli di quotidiani e settimanali ci assicurano che in Italia, dopo la
crisi degli anni '70, il matrimonio e la famiglia sono tornati di moda.
Quest'idea si rifà ad una
concezione più ampia di cambiamenti che ci sono stati
nel nostro paese negli ultimi
due decenni e che si può riassumere schematicamente in
questa maniera. Nel 1968 si
apre una fase di straordinaria politicizzazione, di forti
conflitti sociali, di entusiasmi
collettivi. Sono rimessi in discussione i principi ed i valori su cui si fondava l’organizzazione sociale. Istituzioni antiche e solide come la
chiesa, la famiglia, la scuola
vacillano e vanno in crisi.
Ma dopo alcuni anni, gli
italiani abbandonano i grandi progetti di trasformazione
radicale della società, la politica, l'azione collettiva. Si
torna ad essere privati cittadini che si occupano solo del
glia tradizionale abbiano mai
conosciuto nel nostro paese:
quella in cui sposarsi, avere
figli, restare insieme al coniuge fino alla morte sembrarono agli italiani le cose più
importanti del mondo.
E proprio nel 1965 sono
cominciate due trasformazióni di grande rilievo: il numero dei figli per coppia ha preso a diminuire, quello delle
separazioni legali ad aumentare. Questo processo di trasformazione non è finito a
metà degli anni '70, cioè al
termine della fase dei grandi
movimenti sociali, ma è continuato ininterrottamente fino ad oggi, investendo anche
altri aspetti della vita familiare.
Tali cambiamenti sono avvenuti non solo in Italia, ma
anche neH'America del Nord
ed in tutti i paesi delTEuropa
occidentale: in quelli settentrionali e meridionali, protestanti o cattolici, socialisti o
conservatori. Ovunque il matrimonio è diventato un rapporto sempre più fragile ed
instabile, la famiglia coniugale ha perso poco a poco
d'importanza ed ha lasciato
spazio ad altri tipi di famiglia e questo processo, ancora in corso, non fa prevedere
un prossimo arresto, anche
La nostra società si interroga su alcuni meccanismi del suo stesso
funzionamento, tra cui il ruolo della famiglia.
proprio particolare. E' la riscoperta della religione, della famiglia e del matrimonio.
Questa lettura della storia
recente del nostro paese è valida per quanto è effettivamente successo in campo politico, però non fornisce né
una descrizione né una spiegazione adeguata di quanto è
effettivamente accaduto tra
le mura domestiche, nelle relazioni tra mogli e mariti, genitori e figli, suoceri, generi e
nuore.
1 grandi cambiamenti del
mondo domestico non sono
iniziati nel 1968, ma un po’
prima. Nel 1965 è terminata
una delle stagioni più felici
che il matrimonio e la fami
perché i cambiamenti che
l’hanno favorito non hanno
cessato di produrre tutti i loro effetti.
Nei paesi occidentali, questi cambiamenti di costume
sono stati seguiti e sanzionati da importanti riforme legislative. In Italia, in Francia,
nella Repubblica Federale
Tedesca, in Gran Bretagna,
in Svezia e negli Stati Uniti
sono state approvate nuove
norme giuridiche riguardanti
il matrimonio, le relazioni
tra mariti e mogli, genitori e
figli, le successioni, la separazione legale, il divorzio e lo
status dei bambini un tempo
chiamati illegittimi.
Molti opinion-makers han
no idee vaghe ed imprecise;
invece di guardare al presente ed al futuro, di affrontare
i nuovi problemi sorti dai
cambiamenti della vita domestica hanno la mente rivolta nostalgicamente al passato e si preoccupano solo di
cercare, tra le informazioni
quotidiane, dei segni che facciano sperare nel ritorno della vecchia famiglia coniugale.
Ma oggi non possiamo ignorare la fragilità del legame di
questa famiglia, la diminuzione del numero di persone
che si sposano, il forte aumento di giovani che vivono
da soli, Temergere di nuovi
tipi di famiglia diversi da
quella coniugale.
In un libro del 1838 Melchiorre Gioia sosteneva la necessità del divorzio, perché
« mostrare della sollecitudine a chi mortalmente ci annoia; vivere sotto l'autorità
d’uno sposo che si disprezza
nel fondo dell'animo; ricevere gli amplessi di chi si ha
ragione di odiare è uno stato
orribile che può forse paragonarsi a quello di un uomo
vivo unito ad un cadavere ».
Dopo quasi un secolo e
mezzo queste idee si sono affermate nel nostro paese;
quando il Parlamento italiano ha finalmente votato la
legge sul divorzio, una parte
della popolazione ha provato
un senso di sollievo e di liberazione. In realtà la suddetta legge ha dato alle donne la possibilità di porre termine a situazioni intollerabili di umiliazioni e soprusi.
Da molte ricerche risulta che
tra i diversi e contrastanti
sentimenti che provano i coniugi che divorziano, vi sono
anche quelli di liberazione,
di gioia, addirittura di euforica esultanza. Certi all’inizio
si sentono sollevati dalle tensioni in cui sono stati costretti, nel periodo precedente, dalla paura del dopo-divorzio, daH'incertezza circa
le decisioni da prendere sul
matrimonio. Altri sono nello
stato d’animo di chi ha riottenuto la libertà dopo la reclusione e ritengono che finalmente sia iniziata una
nuova e più fortunata stagione della loro esistenza.
Molti osservatori ed opinion-makers ritengono erroneamente che la rottura del
matrimonio con la separazione legale e il divorzio significhi solo liberazione e sollievo. In realtà non va dimenticato che essa è anche esperienza di lacerazione, di fallimento e di perdita; comporta alti costi economici, psicologici e sociali; può mettere in moto dei processi di
mobilità discendente, soprattutto per le donne, per le
quali il divorzio segna l’inizio
Italia, 1974, mobilitazione da parte del sì (sotto) e del no in
occasione del referendum sul divorzio.
di un peggioramento dèi livello di vita, di un declassamento, uno dei più penosi tra
quelli possibili nella società
industriale, perché in essa
domina sempre più la mobilità di tipo ascendente; può
provocare danni alla salute
fisica e psichica degli individui, soprattutto nel caso degli uomini. Dunque fa nascere nuovi, gravi problemi finora trascurati nel nostro pae
se.
La separazione legale ed il
divorzio hanno degli effetti
patogeni sugli individui, non
solo perché sono di per sé degli eventi stressanti, capaci
di scuotere la loro identità
personale e di costringere a
rimettere in discussione il
proprio modo di pensare e di
agire, ma soprattutto perché
fanno venir meno quelTappoggio e quel conforto che
ancora costituiscono una delle principali fonti di protezione della salute fisica e psichica di una persona.
Un tempo sia il matrimonio che la famiglia coniugale erano tenuti in alta considerazione perché frenando
le passioni, allontanando dall’alcolismo, dal vagabondaggio, dai furti e da tutti gli altri tipi di crimine e rafforzando il sentimento dell’onore con il ricordo dei figli
esercitava una positiva influenza moralizzatrice. .Aveva
anche effetti benefici sulla salute fisica e psichica delle
persone che fortunatamente
ne facevano parte. Sociologi
e demografi del secolo scorso
pubblicarono studi accurati
per dimostrare che la famiglia coniugale aveva molte e
grandi virtù.
I dati analizzati da questi
studiosi mostravano che sulla tendenza a togliersi la vita influivano anche lo stato
civile e la situazione familiare. Uno di questi. Morselli,
poneva in evidenza che nell’800 in Italia e in Francia gli
sposati si suicidavano molto
meno dei non sposati. Durkheim ed altri confermavano
la tesi di Morselli. Da allora
la forza delle relazioni tra
suicidio ed alcune variabili è
cambiata; ad esempio sono
diminuite le differenze tra
uomini e donne, tra giovani
ed anziani; è mutata completamente la distribuzione dei
suicidi per ceto sociale, ma
non è mutata affatto la relazione tra stato civile e suicidio.
Dovunque le persone sposate continuano ad uccidersi
meno di quelle non sposate.
Altre ricerche hanno messo in luce che i divorziati ed
i vedovi sono più spesso infermi, vanno più frequentemente dal dottore, ricorrono
maggiormente alle cure ospedaliere. Dunque il matrimonio
ha effetti positivi sulla salute. Non solo, ma i coniugati
sono in genere più felici di
celibi e nubili, di vedovi e divorziati. Infine risulta da un
gran numero di studi che forte ed inequivocabile è la relazione tra stato civile e disturbi mentali, cioè le persone non sposate hanno maggiori probabilità dei coniugati di finire, nel corso della loro vita, in un ospedale psichiatrico, sono più soggette
ad ansie nevrotiche, a stati
depressivi anche seri, a forme di comportamento tipiche degli schizofrenici (perdita di rapporti con gli altri,
deliri, allucinazioni).
Pare dunque che valga anche oggi l’idea dei sociologi
e dei demografi deH’800: il
matrimonio e la famiglia coniugale hanno effetti benefici
sulla salute fisica e psichica
degli individui. Ma oggi la tesi va riformulata in maniera
moderna, dopo le ricerche di
Alameda e di Tecumseh, co,sì: quello che conta è il rapporto di coppia, sia esso basato o meno sul matrimonio; quando c’è questo, si vedono gli effetti positivi.
Fernando lachini
6
valli valdesi
13 luglio 1990
DIBATTITO A LUSERNA SAN GIOVANNI
Se anche Torino è lontana
Come portare le istanze dei piccoli centri aH’interno del « palazzi Colle ^ regionale? - Le prospettive con la nuova legge
In un suo scritto Paul Eluard,
dopo aver elogiato giustizia e pace, aggiunge: «O libertà, il tuo
nome scrivo sull'architrave della
mia porta! ».
In nome della libertà, quella
dei figlioli di Dio, sin dagli anni
30 molti decisero di non piegarsi
alla servitù del fascismo: gente
libera che ovunque, in tutta Italia, si riuniva in oltre 60 associazioni, dalle Valli alla Sicilia. Erano impegnati pastori come R.
Jahier, I. Tron, E. Meynier, J. E.
Medie e G. Rivoir, ma anche laici
valdesi e metodisti quali Falchi,
Mi^gge, Lupo, Lageard difendevano le ACDG, senza timore per
le baldanzose (Concordato del
’29) pretese della curia o gli
ostracismi fascisti. Purtroppo la
stessa Tavola valdese di allora ed
altri laici tendevano a cedere all'opportunismo imperante.
E proprio mentre gli italici ducetti volevano bloccare con ogni
mezzo i nostri rapporti con i fratelli d'oltrape, noi delle ACDG,
credenti impegnati ed ecumenici,
la pensavamo ben diversamente.
Con successivi contatti fra credenti dei due versanti venne concordato di mantenere rapporti
vivi e fraterni: un po' frettolosamente si organizzò un primo incontro nel settembre del '33, seguito da uno più frequentato nel
34.
Iniziò così quella lunga serie di
grandi assemblee al Colle della
Croce, malgrado intralci ed ostacoli frapposti.
Le ACDG erano veramente un
movimento laico, ecumenico, aperto ad ogni denominazione.
Ma Dio è il Signore della storia; da allora quanti cambiamenti! Novità sostanziali hanno
caratterizzato questi ultimi anni;
in pochi mesi si sono affermate
realtà nuove verso una Europa
unita, federale, la « casa comune ».
Eppure fra successi ed insuccessi a livello politico, economico
e sociale, permangono dubbi ed
incertezze sul nostro futuro, sul
futuro dei nostri giovani.
Certo non sono le scialbe proposizioni localistiche o autonomistiche a risolvere immani problemi; e allora?
Nel 1855 un gruppo di evangelici, pastori e laici, lanciò la cosiddetta « base di Parigi »; essa
proclamava tra l’altro: « ...Le
Unioni cristiane riuniscono quanti guardano a Gesù Cristo come
loro Salvatore e Dio, e vogliono
lavorare insieme ad estendere il
suo Regno nel nome del loro
Maestro ». Questa limpida fede
ha formato decine di migliaia di
credenti che hanno agito per la
pace e la fratellanza dei popoli.
Con questo spirito ci avviciniamo al 57° appuntamento del Colle della Croce, quando il 22 luglio
fratelli francesi, italiani, tedeschi,
svizzeri e di altri paesi, credenti
valdesi, metodisti o delle Comunità di base si incontreranno ancora una volta per realizzare una
« casa comune » formata da uomini liberi, sempre disponibili ad
annunciare l’Evangelo di amore e
solidarietà del Cristo vivente, ridando messaggi di pace, giustizia e libertà ad un mondo che a
volte ha paura, a volte ha dei
dubbi sul suo futuro.
Arrivederci alla « Rencontre »:
se Cristo è con noi, chi sarà contro di noi?
Domenico Abate
E’ possibile proporre una riflessione su un tema scottante
come quello delle autonomie locali e della difficoltà a portare
nei centri istituzionali (Torino,
Roma) le istanze delle popolazioni spesso marginalizzate e tenute fuori dai processi decisionali
politici, nel corso di una sera
d’estate?
Tutto è possibile, ma a giudicare dalla partecipazione alla discussione organizzata dal PCI di
Luserna nell’ambito della locale
festa de l’Unità, si rischia di
andare poco più in là delle buone intenzioni.
Non più di 20 persone, metà
delle quali amministratori locali, sono state presenti alla serata
di venerdi scorso sul tema: « Roma è lontana, a volte anche Torino ».
Come portare nel palazzo, sia
pure regionale, i problemi che
preoccupano la gente della montagna, dalla soppressione di un
servizio ferroviario al rischio di
accorpamento di USSL?
Come far sentire a determinati livelli politici, come quello
provinciale o regionale, l’importanza di mantenere determinati
servizi nelle zone di montagna,
già tradizionalmente svantaggiate, evitando che a forza di razionalizzare tutto per elimiirare
spese, si aggiungano difficoltà e
costi sociali difficilmente sopportabili (còme spostare a valle gli
uffici dell’ENEL, della SIP, delritalgas senza considerare che
non esiste una rete di trasporti
efficiente)?
Su queste domande si sono
confrontati i pochi presenti insieme ai capigruppo PCI in Provincia e Regione; Bolzoni e Monticelli si sono soffermati sulle novità che potrebbe produrre la
nuova legge sulle autonomie locali, una legge che se da un lato
affida sicuramente maggiori « poteri » e responsabilità alle giunte
ed anche ai segretari comunali e
provinciali, dall’altro potrebbe
contribuire a riaffermare il ruolo
« autonomo » degli enti locali.
Cosa saranno gli statuti che
verranno predisposti dai singoli
Comuni: uno strumento di democrazia funzionale ai cittadini,
o un documento funzionale agli
interessi di questo o quel gruppo politico?
Se fin qui la Provincia ha in
qualche modo «privilegiato», nei
suoi interventi la cintura torinese e le valli in quanto il capoluo
go poteva viaggiare abbastanza
autonomamente, sarà ancora così
domani oppure molte delle risorse finiranno alla città?
Ovvero sono praticabili progetti che vedano la nascita di provincie territorialmente omogenee tipo area Pinerolo-Saluzzo,
oppure area alpina e prealpina
delle valli comprese fra il pinerolese e le valli di Lanzo?
Sono progetti appena abbozzati; in molti enti mancano ancora le giunte: l’importante è
che il dibattito su questi temi
yeda effettivamente coinvolti tutti i livelli, senza soluzioni calate dall’alto.
Piervaldo Rostan
ANGROGNA
Nuove nomine
Il secondo impegno in ordine
di importanza dopo le elezioni
delle giunte per i Consigli eletti il 6 maggio scorso è quello di
nominare i propri rappresentanti
in tutti quegli organismi, sia interni sia esterni, che esprimeranno la politica e le scelte per la gestione della cosa pubblica.
Così è stato anche per l’amministrazione del Comune di Angrogna che venerdì 6 luglio ha definito gli incarichi.
Ezio Borgarello e Frida Simond
per la maggioranza e Paolo Adorno per la minoranza saranno i
rappresentanti del comune in seno al Consiglio della Comunità
montana. Adriano Odino rappre
USSL 43 - VAL PELLICE
Cosa c'è nel torrente?
Moria di pesci nel torrente Pellice? Il fenomeno è stato rilevato
da alcuni cittadini all’inizio della
settimana; sulle dimensioni e le
possibili cause abbiamo sentito i
responsabili del servizio igiene
dell’USSL.
« La segnalazione telefonica —
ci ha detto il dott. Pratesi — comunicava effettivamente questa
moria, non solo di pesci, ma anche di altri invertebrati presenti
nell’acqua. Abbiamo fatto subito
dei rilevamenti, ma è molto difficile ipotizzare la causa della
morte dei pesci. In genere le analisi condotte sugli animali morti
non consentono di determinare
quale possa essere l'elemento chimico (se c’è stato) che ha prodotto l’avvelenamento ».
« Le trote — aggiunge il dott.
Vecchie — non sono bioaccumulatori di sostanze, cioè muoiono
all’istante senza assumere tracce
significative di una certa sostanza. Inoltre solo se una sostanza
dovesse essere presente a lungo
nel corso d’acqua si potrebbero
ottenere verifiche significative:
una immissione anche abbondante, ma rapida di un prodotto velenoso, per effetto stesso della
corrente, è molto difficile da individuare ».
Se l’avvelenamento dei pesci è
un segno di non buona salute del
torrente, ma il fatto dovrebbe avere caratteristiche di temporaneità,
è invece elemento costante nel
tempo l’inquinamento delle acque
di tipo batteriologico.
Con l’arrivo della stagione estiva vengono solitamente effettuati dei campionamenti, anche per
verificare la balneabilità delle acque.
Ancora il dott. Pratesi ci dice in
merito: « Tutti gli esami condotti
sul Penice a valle della zona di
confluenza col Ghicciard hanno
evidenziato la presenza di batteri
in misura tale da non consentire
la balneabilità; la situazione è invece buona nell’Angrogna, sia in
località Raggio che Giovo ».
Rispetto agli anni scorsi la situazione è stabile, migliore o peggiore?
« Pur permanendo condizioni di
inquinamento, la situazione presenta elementi di miglioramento,
evidenziati anche dalla presenza
in misura maggiore di piccoli insetti sul fondo del torrente, animali che, in presenza di inquinamento elevato, non possono vivere ».
I problemi evidenziati nelle acque del Penice hanno comunque
origine organica, sono cioè frutto
di una cattiva depurazione delle
acque?
« L’eccessiva presenza di microbi è senz’altro imputabile, almeno in buona parte, ad un cattivo
funzionamento di alcuni depuratori. Da alcuni mesi stiamo conducendo un’indagine sulla depurazione in valle ed entro l’autunno contiamo di dare alle amministrazioni delle indicazioni più precise sui problemi riscontrati in
modo da poter proporre anche
delle soluzioni; certo la soluzione
ideale sarebbe, almeno per Luserna, Torre Peltice, Angrogna, Bobbio e Villar Pellice, un unico
grande depuratore "di valle” per
cui naturalmente sarebbe necessario un grosso sforzo finanziario ».
P.V.R.
senterà Angrogna nel Comitato
tecnico per la gestione della caccia nel Comparto alpino vai Pellice. Lo stesso Adriano Odino p>er
la minoranza è stato eletto quale rappresentante della nuova
ammiriistrazione all’interno della
Commissione edilizia, suscitando
le vivaci reazioni del consigliere
Saccaggi che avrebbe desiderato
tale incarico. Nella stessa commissione siederanno il sindaco
Franca Coìsson e Tullio Gaydou,
rappresentanti di maggioranza e
l’architetto Pier Carlo Congo, designato quale esperto a coprire
un posto rimasto vacante.
Per quanto riguarda i componenti il Centro di documentazione
della cultura popolare, sono stati
eletti Jean-Louis Sappé e Luca
Davide Simond per la maggioranza, Paolo Adorno per la minoranza ed infine Eldina Long
in rappresentanza del Gruppo
teatro Angrogna e Lorenzo Tibaldo delle organizzazioni scolastiche.
Nel comitato di redazione del
bollettino « Angrogna notizie »
opereranno Ezio Borgarello, Luca
Dpide Simond e Jean-Louis Sappé, delegato dal sindaco, mentre
la minoranza sarà rappresentata
ancora da Paolo Adorno.
Il Consiglio si è poi occupato
di una variazione al bilancio preventivo 1990. Trattasi di entrate
maggiori, rispetto alle previsioni,
di L. 15 milioni che verranno destinati al capitolo riguardante la
viabilità; è stato approvato il conto consuntivo del 1989 con avanzo di esercizio di 13 milioni e questo importo verrà speso nello
stesso settore di cui un’opera, i
lavori sulla strada delle Bruere,
è attualmente in corso.
Il consiglio ha poi espresso, su
richiesta della Prefettura, un parere positivo circa il trasferimento del dott. Nunzio Turtulici come segretario comunale dal Comune di S. Secondo di Pinerolo
al consorzio di Torre Pellice e Angrogna.
A. L.
A Roma i licenziati
PINEROLO — Andranno in
delegazione, il 12 luglio, a Roma
i 223 lavoratori e lavoratrici dell’Indesit che compiono i 50 anni
(se donne) e i 55 anni (se uomini) dopo il 30 giugno del 1990.
Per loro il licenziamento operato dal commissario liquidatore si
traduce in una beffa. Non potranno ottenere il prepensionamento
e dovranno quindi andare a cercare lavoro. Ma chi è disposto ad
assumere un cinquantenne?
Il licenziamento che dal 1" luglio ha colpito 1474 cassaintegrati Indesit, solo per 211 ha coinciso con il prepensionamento.
Per tutti gli altri è diventato la
necessità di cercare lavoro.
I sindacati, che erano fiduciosi
in un prolungamento della cassa
integrazione speciale, fanno ora
autocritica. « Non ci aspettavamo un provvedimento del genere
— dicono — dopo le assicurazioni del Governo ».
Talco e Grafite
PINEROLO — L’azionista di
controllo della Talco e Grafite,
la società francese Tale de Luz>
nac, ha deciso di rastrellare il 5¥o
delle azioni ancora in possesso di
piccoli azionisti (in molti casi famiglie di minatori e di piccoli risparmiatori residenti nelle valli).
In questo modo la Tale francese
avrebbe il controllo assoluto dal
pacchetto azionario dopo aver
acquistato il pacchetto della f imiglia Villa e del conte Calle:i i.
Per rastrellare questo 5% la
Tale de Luzenac, che fa capo al
gruppo minerario inglese Rio
Tinto Zinc, conta di effettuare
un’offerta pubblica di acquisto.
Non si sanno ancora le condizioni.
Troppi marocchini?
TORRE PELLICE — Primo atto del « grup consiliar » della lega Nord Piemont - La Tor, dopo le dichiarazioni di opposizione costruttiva formulate all’aia
to di insediamento del consiglio.
In una interrogazione presentata alla fine di giugno ed in discussione con tutta probabilità
in un consiglio intorno al 30 luglio, i quattro consiglieri della
Lega, allarmati dalle proporzioni
che sta assumendo il fenomeno
dei « venditori ambulanti abusivi extracomunitari », in considerazione dei danni che tale presenza arrecherebbe ai commercianti locali ed aH’erario a causa dell’evasione fiscale, chiedono al sindaco ed all’assessore competente
quali « provvedimenti la polizia
municipale, in concerto con le altre forze dell’ordine, ha intrapreso o intende intraprendere per
prevenire e reprimere il reato
configurato ».
Meno posti letto
PINEROLO — Durante i mesi
estivi l’Ospedale civile « E. Agnelli » avrà il 25% in meno dei posti
letto. Lo ha deciso il comitato
di gestione dell’USSL 44 accettando una proposta della direzione sanitaria dell’ospedale che
ha motivato il provvedimento
con il problema della carenza di
infermieri.
Soggiorni alle Valli
Se pensate ad un
SOGGIORNO ALLE PORTE DELLE VALLI VALDESI,
la comunità di Pinerolo può ospitarvi
nei locali dellex Convitto.
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oppure al vostro pastore.
7
r.
13 luglio 1990
valli valdesi
PROMOZIONE TURISTICA
TORRE PELLICE
Quattro proposte Arredo
per il tour del Boucle urbano
A piedi, a cavallo, in
gli sci: mezzi diversi
« mountain bike », con
per conoscere i monti
E’ stata presentata la scorsa
settimana una nuova iniziativa
turistica, curata dall’Azienda di
promozione turistica del pinerolese in collaborazione con le cx)mimità montane ed alcune amministrazioni comunali francesi.
Si tratta della possibilità di
percorrere a piedi, a cavallo, in
mountain bike e, compatibilmente con la stagione, con gli sci,
quattro itinerari opportunamente segnalati ed organizzati con
posti tappa intorno ad una delle
vette più suggestive delle valli
pinerolesi, il Eric Boucle.
Situato al confine fra Italia e
regione francese del Queyras, il
Boucle si erge su un’area ricca
di flora e fauna alpina; camosci,
cervi, caprioli, stambecchi, mufloni, ermellini ed altri animali
vivono in mezzo a ruscelli e cascate; la presenza dell’uomo, il
suo lavoro, sono testimoniati da
mulattiere, terrazzamenti dei
versanti, canali di irrigazione.
Nell’area interessata dai percorsi si trovano anche tre parchi naturali regionali: il parco
Orsiera Rocciavré ed il parco
della vai Troncea in Italia e
quello del Queyras sul versante
francese.
Sul piano tecnico, se per il
tour a piedi è sufficiente una discreta preparazione sul piano fisico ed una conoscenza dell’ambiente montano, per il giro a cavallo è importante saper guidare e controllare bene l’animale
anche in situazioni impegnative;
i gestori dei centri ippici della
zona sono comtmque disponibili
a fare da guida e organizzare
trekking con i propri cavalli. Il
tour in bici si svolge su 6 tappe, con tratti su carrozzabili,
ma la maggior parte dei percorsi è prevista su mulattiere e sen
LUSERNA
Festa CRI
Festa dei volontari della Croce
Rossa di Torre Pellice il prossimo fine settimana al mercato coperto. Sarà ancora ima volta l’occasione per un incontro fra la
popolazione della valle e il gruppo di volontari che svolge con
costanza un importantissimo servizio : 68 persone impegnate a garantire servizi di urgenza o di
trasporto ordinario 24 ore su 24 ;
ad essi si aggiungono i 22 ragazzi
al di sotto dei 19 anni che sono
impegnati in particolare con le
persone anziane in difficoltà.
Il ricco programma comprende la serata di venerdì 13 luglio
ed i giorni di sabato e domenica :
si va dalla rassegna di dilettanti
(corrida) di venerdì sera, a serate danzanti, alla simulazione di
intervento di primo soccorso su
incidenti stradali, in collaborazione con i vigili del fuoco volontari di Luserna.
Se vi occorre
un mobile piccolo
rivolgetevi a
minimobili
Pinerolo
Via Palestre 13,
tei. 793987
tieri: anche in questo caso è necessaria una certa esperienza.
Il periodo consigliato per affrontare i tour a piedi, a cavallo o in mountain bike è naturalmente quello estivo, da luglio
a settembre; grazie al fatto che
quasi tutti i posti tappa sono
accessibili con autovettura, è
possibile anche l’effettuazione di
sole parti dei percorsi individuati.
P.V.R.
Pochi argomenti hanno fatto
breccia nelle discussioni (nei bar,
agli angoli delle strade) oltre alle prodezze «mondiali» di Schillaci, ma a Torre Pellice è successo qualcosa che è riuscito a
far discutere almeno quanto i
mondiali di calcio; la nuova disposizione di fioriere e panchine nel centro del paese.
Preannunciato da un paio di
anni, atteso da alcuni, temuto da
altri, è arrivato il giorno della
sostituzione delle vecchie catene che delimitavano l’isola pedonale con vasi da fiori in pietra.
L’operazione è appena all’inizio; cominciata dalla piazzetta
del municipio, essa prevede interventi anche in altri tre punti in modo da « tipicizzare » tutto il centro storico.
Verrà rifatta la pavimentazione in cubetti di porfido laddove
era stato posto l’asfalto in via
Arnaud, cambierà la disposizione dei parcheggi in piazza della
Repubblica, ne verranno anche
istituiti dei nuovi in viale Trento
ed in via Cardon.
Rispetto all’isola pedonale i più
perplessi nei confronti delle nuove fioriere paiono essere i commercianti della zona, preoccupati delle difficoltà che potrebbero insorgere per il transito o il
parcheggio dei furgoni utilizzati
per la distribuzione dei generi
alimentari. Un fiume di parole
dunque, poi, per fortuna, l’Italia si è fatta eliminare dai «mondiali» e allora si è passati a discutere del rigore sbagliato da
Serena...
SALZA
Buggeri In concerto
Dopo Salza Music del fine settimana a cavallo fra giugno e luglio, concerto di Enrico Ruggeri,
cantautore milanese degli anni
'80. Ancora una volta, dopo Bertoli e Vecchioni, quelli della Pro
Loco di Salza sono riusciti a portare in alta vai Germanasca un
’’big” della canzone italiana, uno
di quelli che muovano, per i loro
concerti, migliaia di persone. E’
accaduto a Salza negli scorsi anni, accadrà ancora il 14 luglio
prossimo (si inizia alle 21).
E di gente ce n’ena parecchia
già in occasione dei momenti musicali di Salza Music, una iniziativa promossa dalla Pro Loco
« per dare spazio ai gruppi musicali della nostra zona — dice il
presidente Piero Sanmartino —
malgrado più volte siamo diventati bersaglio di "attacchi” da
parte di coloro che la ritengono
principalmente un raduno di tossicodipendenti e che addirittura
hanno minacciato una raccolta di
firme per bloccarne nuove edizioni ».
« Il problema droga esiste, in
modo drammatico, anche in queste valli — aggiunge Sanmartino
— ma non sarebbe più opportuno chiamare in causa i politici
L
VISUS
di Luca Regoli & C. i-nc
OTTICA • via Amaud, 9
10066 TORRE PELLICE (To)
L'OTTICO DI LUSERNA
di Federico Regoli & C. an
Vìa Roma. 43
10063 LUSERNA 8. OIOVANIÌI (To)
Oggi
e domani
Amnesty International
TORRE PELLICE — Giovedì 12 luglio,
ore 16.45, avrà luogo al Centro d'incontro una riunione con il seguente
o.d.g.; a) Appelli per un'azione urgente in favore di 10 cittadini del Sudan
(Africa) arrestati ai primi di giugno.
Non è noto il motivo dell'arresto; b)
Resoconto dei risultati del « Trattenimento pomeridiano » del 1° luglio al
Castagneto; o) Partecipazione alla festa della CRI al mercato coperto di
Luserna S. Giovanni, 14-15 luglio.
Mostre
MASSELLO — Sabato 21 luglio, alle
ore 15, Sara inaugurata, nella scuola
Beckwith di Campo La Salza una mostra fotografica documentaria dell'attività didattica della maestra Mical Micol che vi ha insegnato per diversi anni; tutti sono cordialmente invitati.
Concorsi
PINEROLO — La gazzetta ufficiale ha
pubblicato i concorsi ordinari, per esami e titoli, a posti di insegnante di
arte applicata e a posti di l.T.P. La
presentazione delle domande scade il
2 agosto.
Successivamente saranno pubblicati
i concorsi ordinari, per esami e titoli,
a cattedre nella secondaria di 1 e II
grado, e per il conseguimento all'abilitazione all'insegnamento.
La presentazione delle domande
scade il 9 agosto.
Per quanto riguarda i concorsi della
Scuola materna ed elementare, i relativi bandi sono ancora fermi alla registrazione della Corte dei Conti.
Presso la CGIL-Scuola di Pinerolo, via
Demo 8, è possibile reperire i moduli per la presentazione delle domande, nonché ottenere informazioni utili
per la compilazione delle stesse.
La consulenza è aperta nei giorni di
lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 17
alle 19.
Cinema
locali che invece latitano in modo
preoccupante? ».
Intanto, iniziativa dopo iniziativa, qualcosa si sta rilanciando;
sorgono centri agrituristici, si
muove il turismo e quest’anno
arriverà anche, dal 20 al 22 luglio,
il «Rescountre Ousitan», incontro
annuale di popolazione delle valli
occitane in cui si alternano momenti di vera e propria festa a
concorsi di poesia e dibattiti sui
problemi della montagna.
'Nell’ambito del Rescountre Ousitan 1990, sabato 21 luglio alle
ore 15, è stato organizzato un incontro sul tema: « L'ora delle Nazioni senza stato: rinascite nazionali nei paesi del socialismo reale ».
Sono previsti interventi di: Jacques Ressaire, segretario del Partito nazionalista occitano; Peter
Bekes, deputato sloveno al Parlamento di Lubiana e dirigente del
’’Partito del rinnovamento democratico” ex Lega dei comunisti;
Ferruccio Clavora, sloveno della
provincia di Udine e dirigente
dell’Unione culturale economica
slovena; Ripsime Gabrielian, del
Fronte nazionale armeno; tre esponenti dei Fronti nazionali baltici, estone, lettone e lituano.
TORRE PELLICE — Il cinema Trento ha in programma venerdì 13 e doimenica 15 « Giù le mani da mìa figlia »;
sabato 14 verrà invece posto in visione « Tesoro, imi si sono ristretti i ragazzi ».
Musica
VENASCA — Sabato 14 luglio, alle
ore 16, presso il municipio, verrà presentato il disco, curato dall’associazione Soulestrelh, « Muzique ousitane 2 »,
dedicato alle musiche tradizionali della
valle Varaita; in serata concerto con
le musiche del disco ed esibizione dei
« Balerin dal Bessé ».
FM 91.200 - 102.350
AVVISI ECONOMICI
I
I soleggiata casetta composta da : 4
(vani al piano terreno e 4 vani con |
bagno al primo piano; cantina^ 2
I box, giardino ca. 250 mq. L. 118 m. |
I
I
Tel. (0121) 901.554
« Nel sentiero della giustizia
sta la vita e nella via ch’essa
traccia non c’è morte »
(Proverbi 12: 28)
Ci ha lasciati
Anita Maria Amprimo
in Thoeni
1902-1990
Lo annunciano, rattristati, i familiari, le sorelle, parenti ed amiei.
Zurigo, 26 giugno 1990.
« L’Eterno è il mio pastore,
nulla mi mancherà »
(Salmo 23: 1)
« Non temere, solo abbi fede »
(Marco 5 ; 36)
Dopo una vita laboriosa e dedicata
alla famiglia è tornato al Padre
Aldo Vinay
Con infinito rimpianto ma nella certezza della resurrezione, lo annunciano
la moglie Lina Angelino, le figlie Carmen e lanna con i rispettivi mariti; i
cugini.
Ivrea, 2 luglio 1990.
RINGRAZIAMENTO
« In pace io mi coricherò e in
pace dormirò perché tu solo, o
Eterno, mi fai abitare in sicurtà »
(Salmo 4: 8)
I familiari del compianto
Aldo Balmas
di anni 83 - Anziano RIV-SKF
sentitamente commossi per la dimostrazione di stima e di affetto tributata al loro caro, ringraziano di vero
cuore tutte le gentili persone che di
presenza e con parole di conforto hanno preso parte al loro dolore.
Un grazie particolare alla direzione,
personale e ospiti dell’Asilo valdese di
S. Germano Chisone, ai medici e personale infermieristico delFOspedale
valdese di Pomaretto, al medico curante dott. Vincenzo Della Penna, al
pastore valdese Paolo Ribet, ai signori
Clemente e Ida Avondet, al gruppo anziani RIV-SKF e all’Associazione marinai d’Italia intervenuta con bandiera.
S. Germano Chisone, 3 luglio 1990.
RINGRAZIAMENTO
« Certa è questa parola; che se
muoiamo con lui, con lui anche vivremo »
(II Timoteo 2: 11)
I figli e familiari tutti della compianta
Anna Nicolet ved. Monnet
dì anni 91
nell’impossibilità di farlo personalmente, ringraziano di cuore tutti coloro
che hanno partecipato al loro dolore.
Un grazie particolare al dottor Fossat,
al pastore Bellion, al sig. Magi, ai 'vicini di casa e parenti tutti.
Bibiana, 13 luglio 1990,________________
Programmi di Radio Beckwith
« Tempio aperto », una iniziativa per
i turisti a cura della chiesa valdese di
Torre Pellice, è oggetto della trasmissione « A confronto » di lunedì 16 luglio
alle ore 17; lo stesso giorno, alle ore
17.30, « Classicamente » presenterà il
concerto di pianoforte e sassofono
svoltosi domenica 8 luglio nel tempio valdese di Torre Pellice.
Ricordiamo inoltre l'appuntamento
quotidiano con le meditazioni bibliche
del programma Per l'ora che passa ».
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40181 (dopo le ore 18).
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Viale De Amicis 3/1 |
Guardia medica:
USSL 42 - VALLI
CHISONE - GERMANASCA
Notturna, prefestiva, festiva: presso Ospedale Valdese di Pomaretto • Tel. 81154.
Guardia farmaceutica :
DOMENICA 15 LUGLIO 1990
Pinasca: FARMACIA BERTORELLO
Via Nazionale, 22 - Tel. 800707
Ambulanza :
Croce Verde Porosa: Tel. 81.000.
Croce Verde Porte: Tel. 201454.
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(Distretto di Pinerolo)
Guardia medica :
Notturna, prefestiva, festiva; Telefono 2331 (Ospedale Civile).
Ambulanza :
Croce Verde Pinerolo; Tel. 22664.
USSL 43 - VAL PELLICE
Guardia medica :
Notturna, prefestiva, festiva: Telefono 932433 (Ospedale Valdese).
Guardia farmaceutica :
DOMENICA 15 LUGLIO 1990
Bricherasio; FARMACIA FERRARIS Via Vittorio Emanuele 83/4 - Tel.
59774.
Vlllar Penice; FARMACIA GAY Piazza Jervis - Tel. 930705.
Ambulanza :
CRI Torre Pellice: Telefono 91.996.
Croce Verde Bricherasio: tei. 598790
SERVIZIO ATTIVO INFERMIERIS'fiCO: ore 8-17, presso i distretti.
SERVIZIO ELIAMBULANZA, elicottero: tei. 116.
8
8 ecumenismo
13 luglio 1990
GIAPPONE
Stranieri senza diritti
Nel sistema penale ci sono disparità di trattamento per i lavoratori migranti - Mondo del lavoro, condizione femminile e rifugiati
I diritti fondamentali dell’uomp non sono rispettati, in Giappone, specie per quanto riguarda
i lavoratori migranti. E’ la conclusione di una missione d’inchiesta inviata in Giappone dal 13 al
18 giugno dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e dalla
Conferenza cristiana dell’ Asia
(CCA).
Pochissimi sono i rifugiati riconosciuti: in 8 anni il Giappone
ha riconosciuto appena 200 persone.
II sistema della giustizia penale manifesta una diversità di
trattamento tra gli asiatici e i
giapponesi a tutti i livelli del processo giudiziario. Dall’ arresto
alla condanna, passando per
l’istruzione, gli asiatici sono sottoposti a un trattamento più duro di quello riservato a giapponesi o agli stranieri occidentali.
La commissione ecumenica ha
raccolto testimonianze sul trattamento inumano inflitto ai lavoratori stranieri dalle autorità delTimmigrazione e dalla polizia,
che spesso ricorre anche alla violenza fìsica.
Le condizioni di lavoro e di vita
per i migranti sono più difficili
di quelle dei giapponesi. Sono gli
immigrati che devono effettuare i
lavori pericolosi, in condizioni di
sicurezza inadeguate e senza assicurazione per le cure in caso di
incidente.
Succede poi che i padroni rifiutino, in qualche caso, di pagare
salari corrispondenti a quello di
ingaggio promesso nei paesi d’origine dei migranti. I lavoratori
migranti hanno infatti poche
possibilità di ottenere giustizia in
caso di sottopagamento.
La situazione delle donne asiatiche inserite nell’industria del
sesso è semplicemente disgustosa. I membri della delegazione
hanno constatato che esistono
numerosi agenti che reclutano
donne asiatiche facendo loro false promesse, che esistono donne
vendute a proprietari di club,
costrette alla prostituzione, incapaci di protestare o di scappare.
La mancanza di indipendenza e la
loro ignoranza della lingua giapponese ne fanno praticamente
delle prigioniere dei loro datori
di lavoro.
La delegazione si è dichiarata
preoccupata per il basso numero
di rifugiati accolti, sebbene essi
provenissero da paesi che erano
in guerra o fossero emigrati a
causa delle persecuzioni.
Dal 1982 lo statuto di rifugiato,
secondo la Convenzione di Ginevra del 1951, è stato attribuito al
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Una ricostruzione femminista delle origini cristiane
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cristiano primitivo al di là delle deformazioni patriarcali subite nel corso dei secoli.
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Chi apre questo libro non è obbligato a sapere tutto di
Barth ma, se lo legge, imparerà molto. La prima parte verte
sul Barth della Dogmatica, la seconda sul Barth ecumenico
e la terza sul Barth politico e pastore.
Dall'Europa alle Valli valdesi
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La raccolta di tutti gli atti e gli interventi del Convegno
sul Glorioso Rimpatrio tenutosi a Torre Pellice l’anno scorso.
Il più completo aggiornamento degli studi esistenti sull’argomento.
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Scadenza ore 12,00 del 30 luglio 1990
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massimo a 200 persone. In un
tempo in cui i paesi si sforzano
di dare una risposta ai problemi
di centinaia di migliaia di persone che fuggono la violenza, la
politica giaponese, che accorda
10 statuto di rifugiato a sole 30
persone l'anno, pone seri interrogativi quanto all'impegno di questo paese per i diritti umani.
Beneficiari deU’aiuto e degli investimenti giapponesi, i governi
del terzo mondo preferiscono
chiudere un occhio sul fatto che
i loro emigrati siano sfruttati.
Mantenendo il silenzio, però, questi governi sono egualmente responsabili della violazione dei diritti deH’uomo.
In conclusione, i membri della
missione e di due organizzazioni
giapponesi pensano che la questione dei lavoratori migranti in
Giappone non è che un aspetto di
un problema più vasto, cioè quello della disparità economica tra
11 Giappone e i paesi vicini.
All’origine delle migrazioni si
trovano strutture di oppressione
economica tra il Giappone e i
suoi vicini asiatici.
Le industrie tradizionali di alcuni paesi sono state chiuse con
il pretesto di movimenti sociali
e politici per lo sviluppo.
Il governo giapponese ha una
responsabilità particolare a questo riguardo. Finché le cause non
saranno eliminate, le popolazioni dei paesi poveri continueranno
ad accorrere in Giappone nella
speranza di trovare lavoro. Gli
sforzi per migliorare la situazione difficile dei diritti delTuomo,
dei lavoratori migranti in Giappone devono iscriversi in un quadro più ampio: quello della lotta
per la giustizia nel terzo mondo.
(SOEPI)
DOPO SEOUL
Parte la SEP
Per il sesto anno consecutivo si
terrà anche in Italia la « Settimana
ecumenica per la pace » (SEP), promossa da oltre trenta fra movimenti,
organizzazioni ed altri enti, a dimensione nazionale o regionale, appartenenti al mondo cattolico, protestante
ed ebraico. L’iniziativa assume quest’anno un particolare significato dopo
l'Assemblea mondiale su • Giustizia,
pace e salvaguardia del creato » di
Seoul (5-12 marzo), ulteriore tappa di
quel processo conciliare ecumenico che aveva avuto inizio con il Dialogo europeo di Assisi (agosto ’88) e
l'Assemblea europea di Basilea (maggio 1989).
Un cammino che deve continuare a
livello locale, come raccomandato dal
documento finale di Basilea, e che
trova nella SEP un momento importante di testimonianza e di verifica.
La SEP si svolgerà, per quest'anno,
nell’ultima settimana prima dell’Avvento, dal 26 novembre al 2 dicení^
bre anche se, a livello locale, ciascuno può scegliere le date più opportune. Come già in passato, non si
organizzeranno manifestazioni a carattere nazionale ma si punterà su
iniziative di preghiera, informazione ed
azione a livello locale sui temi fondamentali emersi dalle due assemblee di Basilea e Seoul. Per facilitare
l'organizzazione di queste iniziative
un gruppo di lavoro ristretto ha preparato anche per la presente edizione la tradizionale « Busta SEP » contenente vari materiali, fra cui i documenti di Basilea e Seoul ed un fascicolo
guida con la presentazione degli enti
promotori (le . Buste SEP » possono
essere richieste al Centro interconfessionale per la pace, v. Acciaioli
7, 00186 Roma, tei. 06/6540661),
____________BAROMETRO DELL’APARTHEID
Nelle chiese
s.ii/ ricorderanno le ampie notizie date dal giornale
sulla svolta storica avvenuta nel ramo meticcio della chiesa
riformata madre (la Nederduitse Gereformeerde Kerk, sospesa
dalla comunione con l’Alleanza riformata mondiale nel 1982)
1 smodo dell ottobre 1986 con la elezione a moderatore del
documento di condanna dell apartheid. Riferimmo allora sulla probabilità di
scisma è avvenuto il 26 giuquando 17.000 convenuti a Pretoria hanno dato vita
alla Afrikaanse Protestantse Kerk, che promette di restare
per sempre chiesa per soli bianchi in obbedienza alle leggi
divine. Nel giro di tre mesi si erano stabilite 105 comunità
sparse nel paese: oggi la APK ne conta 186, con 32.000 membri, 84 pastori, una propria Facoltà a Pretoria che licenzierà
1 primi nuovi pastori il prossimo anno.
Afrikaanse Protestantse Kerk è il dr.
Willie Lübbe, che accusa la NGK di « negare le diversità fra
uomini, fra specie di animali e piante ». E spiega: « Nella
natura ogni specie si distingue dalle altre. Nella natura l’antilope, tl rapeero e l’impala non si mescolano. Per quale ragione dovrebbe la chiesa mettersi a fare mescolanze? Purtroppo la NGK è stata menata per il naso dalle tendenze liberali
che in essa hanno preso a circolare. Noi non siamo razzisti
e non odiamo le altre razze: ma se qualcuno scambia la separatezza per razzismo, allora sì, siamo razzisti ». Personalità
preminente della APK è il pastore Dominee Coenie Snyman
che predilige vestire in uniforme color cachi, quale segno della sua appartenenza al movimento extraparlamentare di estrema destra « Afrikaner Weerstandsbeweging ».
Dal K giugno il SACC, il Consiglio delle Chiese sudafricane, ha organizzato dei centri per dare accoglienza agli esuli
che ritorneranno in patria, e intanto fa pressione sui governo
perché emetta una normativa a loro protezione. E’ diffìcile
sapere quanti siano gli esuli, ma il SACC si basa su di un
censimento dell’ANC che ne conta circa 20.0(10. Dirige il Servizio ai rifugiati il pastore metodista Sol Jacob, e lo presiede
il dr. Khoza Mgojo, già presidente della Conferenza metodista del Sud Africa. Nello scorso mese il Servizio ai rifugiati
ha anche raccolto 250 minori, fra i 4 ed i 17 anni, nell’area
del Natal devastata dagli scontri e li ha portati iii salvo in
Zambia.
« Chikane » è stato chiamato un vasto insediamento nella
zona di Peelton, al limite fra la Riserva del Ciskei, dal Sud
Africa definita « indipendente », ed il Sud Africa stesso. La
popolazione nera di quel luogo ha a lungo sofferto a causa
della redifinizione dei confini del Ciskei, il che comportava
la perdita della cittadinanza sudafricana e dei diritti acquisiti sul lavoro, come il minimo di pensione. Il pastore Frank
Chikane, segretario del SACC, ha sostenuto la causa degli
abitanti di Peelton presso il governo, fino al raggiungimento
di Un accordo soddisfacente.
Il pastore Beyers Naudé ha festeggiato quale ospite d’onore il 35« anno di fondazione del movimento ,di donne contro
l’apartheid Black Sash.
Febe Cavazzutti Rossi
VENEZIA
Nasce l’Istituto
di studi ecumenici
Il Triveneto era senza una facoltà teologica
E’ sorto a Venezia l’Istituto
studi ecumenici S. Bernardino,
che ha la sua sede presso il
convento di S. Francesco della
Vigna e ha la facoltà di rilasciare la licenza in teologia con
specializzazione in studi ecumenici.
L’Istituto, fondato dopo l’esperienza maturata in numerosi corsi di ecumenismo a Verona presso lo studio teologico
dei frati minori, ha ottenuto
l’approvazione accademica della Congregazione per l’educazione cattolica e si configura come
sede staccata della Facoltà teologica del pontificio Ateneo Antoniano di Roma.
Il nuovo Istituto costituisce
in Italia la seconda specializzazione in teologia ecumenica, dopo quella precedente sorta a Bari. Secondo il decreto della stessa Congregazione il nuovo Istituto sarà spiecializzato soprattutto in teologia protestante,
mentre quello di Bari è più orientato verso la teologia orientale.
Per la creazione del nuovo Istituto si sono impegnati anche
il pontificio Consiglio per l’unione dei cristiani e il Segretariato
per l’ecumenismo e il dialogo
della CEI, per promuovere anche nel nostro paese una educa
zione ecumenica di base, che sia
in grado di rendere più spedito
il cammino verso l’unità e la effettiva collaborazione fra le diverse chiese.
Il nuovo Istituto ecumenico
assume un’importanza particolare per il Triveneto, che non ha
ancora una facoltà teologica propria; per ora esiste soltanto, a
Padova, l’Istituto di liturgia pastorale di S. Giustina.
Il Consiglio di facoltà ha nominato preside per il prossimo
triennio Tede Vetrali, che sarà
coadiuvato dal vicepreside Giuseppe Dal Ferro di Vicenza, mentre segretario generale è Loris
Vanaruzzo. Tra gli insegnanti, oltre a noti teologi italiani come
Bruno Forte, Tullio Goffi e Luigi Sartori, vi saranno anche docenti non cattolici, come i protestanti Hans-Martin Barth e
Martin Cunz di Ginevra; i vaidesi Renzo Bertalot, Paolo
Ricca e Sergio Rostagno di Roma; e l’ortodosso rumeno Traían Valdman.
Per informazioni e per iscrizioni ai corsi (che saranno aperte a partire dal 17 settembre prossimo) ci si può rivolgere a: Convento S. Francesco
della Vigna, La Stella 2786,
30122 Venezia (tei. 041/5235341).
(ADI STA)