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Anno L. 15 — Semestre L. 8
Estero
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25
15
LA MIETITURA
AMMINISTRAZIONE:'Via Carlo Alberto. 1 bis - Toimi Pellic»
REDAZIONE: Via Arnaud, 27 - Torre Pki.uce
1> Ü
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
^ Cent. 30 la copia
Metti mano, alla falce e mieti: Vora di mietere è giunta.
Apoc. 14: la.
Chi è abituato a coltivare il suo campicello di grano nei luoghi di montagna,
non può farsi la minima idea di ciò che
sia la mietitura nel sud della Penisela
e in genere nei paesi ¿’Oriente. Tempo fa mi trovavo in una località delle
Puglie, proprio nel periodo in cui i
contadini mietevano il loro grano. Era
uno spettacolo grandioso. Centinaia di
*uomini, donne e fanciulli, sotto iin sole
cocente tagliavano colle mietitrice o la
falce quelle spighe dorate, formando poi
mucchi infiniti di covoni. Ero particolarmente impressionato della fatica a
cui si sottoponevano, - buona parte, di
quegli agricoltori dovevano camminare
ore ed ore per giungere sul posto di
lavoro. La sera poi, quando annottava,
rifacevano la stessa strada, per ritornare al paese, stanchi e ben lieti di cer
soltanto la sua fatica quotidiana possa
far crescere, gli arbusti, le piante. L’opera del grande Artefice è misconosciu- j
ta. Ecco che la consuetudine di compiere !
gli atti materiali della vita, quasi che il
Signore nostro sìa assente dalla scena
del mondo, ci porta naturalmente a tra- i
scurare anche i problemi dello spinto e
gli insegnamenti della Parola di Dio.
L’autóre del libro del’Apocalisse vuole appunto, mediante una felice Immagine della vita campestre, parlarci dì
un problema di altissima importanza.
La mietitura delle anime.
Metti mano alla falce e mieti: l’ora
della mietitura è giunta. Questa parola
è rivolta da un angelo al Figliol delrUomo, seduto su di una nuvola, perch’Eglì apra tra gli uomini la grande,
definitiva mietitura.
Quando s’avvieina il periodo della
raccolta del grano, il contadino osserva raccolto e attento la sua campagna.
:j5,,ìSiamo noi. Valdesi, non solo atti ad
e^re racolti dal Signore, perchè spiritualmente maturi, ma ánche iali da
poter noi stessi compiere tra i nostri
:Éàtelli che non hanno la nostra fede,
tól’efficace mietitura ? ,,
forse siamo come le spighe, cresdute tra le spine, prive di forza vitale,
ii^isichite e destinate al fuoco >?
^Osservate ancora l’agricoltore. La
is^titura esige da lui imo sforzo im^ifne, una costanza non comune. Non
ÈÈÌ>tempo dì pensare, nè alle lunghe ore '
Sl^ppate al sonno, nè al sudore che
gfeìnperla la fronte, nè al sole cocente.
S^li deve agire, perchè le spighe sono
i^ure. Gesù disse un giorno ai discej^li:' Mirate le compagne come sono
hkinche da mietere. Oggi ancora possiamo fare la stessa constatazione. Siaitio circondati da infinità di persone,
lorse ansiose di conoscere, il Vero e di
fùngere alla Salvezza. Pensiamo adunque allo zelo di cui erano animati i diàcepoli in presenza di quelle anime che
eranorealmente assetate ed affamate
della Parola. Ricordiamoci che i nostri
PEL RE5T/WRflT0 " COULCQE „ DEI BARBI
Stanotte, ’
nella quiete alta dell’alpe,
ridctreird,^r0mtTia - ■ '
ho sentito scandire
col ritmo sempre uguale, arcanamente
il volgere del tempo..
Via scorre l’acqua, scorre, scorre, scorre:
tramontano le stelle e va la, luna
e sorge il sole e poi tramonta anch’esso;
notti e giorni, anni, secoli, millenni.
Allora, presso la fontana ho visto,
nella luce lunare,
due figure posare: un giovinetto
ed uno molto anziano. Erano Barba
- discepolo e maestro _ dell’antico
Coulege dei Valdesi
e ni mormorio della fontana insieme,
nella pace solenne, in vai d’Angrogna,
mescolavcm le voci d’altri tempi.
Oggi il fiume, arginato nei canali,
rote e macchine move
per forze e industri^ nove
che l’uomo assiduamente
da inquietudine ardente affaticata ;
in cento scuole studiando va,
l’uomo che in sua sapienza, ohimè, non sa ■
che a questa antica fonte
a questa antica scienza,
dei Barba antichi in questa antica scuola,
dissetare potrà - qui solamente la bruma che nei secoli ’I divora:
brama di conoscenza, pace, amore,
brama inesausta di felicità
che alla polla inesausta del Vangelo
sol saziare potrà!
Così come le goccie, elaborate '?■
dal sole è il ghiaccio, ad una ad una fUtrarto
nel seno della terra; e dalla roccia
shoccano in polla che alimenta i fiumi,
così gli antichi Barba:
qui per nascoste vie segretamente,
maturati da studi e sofferenze,
vennero in dì trascorsi a prender forza
e poi di nuovo per diverse mète ^
la sacra linfa che feconda il mondo
come il fiume portarono lontano.
E cambieranno con l’andar del tempo
gli aspetti, i volti dell’umana vita;
per vicenda infinita
le roccie stesse cambieranno e molte
sorgenti seccheranno;
ma non la fonte che qui a Pra dèi Torno,
qui - nel cuor delle Valli - conta l’ore.
Scandisce il tempo, scorre, scorre ,scorre,
notti e giorni, anni, secoli... chissà ?
finché non scocchi un’ora,
quell’ora sacra per l’umanità
che ha tanta sete d’acqua, che ristora
che ha tanta di felicità...
quell’ora che verrà;'..
ADA G. MEILLE
Roma, luglio 1942.
care,, seppuri^ per pochilssiine ore uln
= po’ di riposo nel sonno ristoratore. Ep■pure nonostante quella gran fatica si
(leggeva su loro volto un non so che di
allegro e di gioioso. Era comprensibile
del resto. L’aria di festa c’era, non solo
per la nota allegra portata dai fanciulli, ma perchè ¡¿ssi raiocòglievano il frutto di una lunga e penosa fatica.
Presso il popolo d’Israele la mietitura
rappresentava non soltanto un periodo
di festa, per la gioia del raccolto; era
sopratutto una festa religiosa. Nel libro dell’Esodo sta infatti scritto: Osserverai la festa della mietiturà. Il pò-,
polo manifestava, con quel carattere
religioso, il suo ringraziamento solenne a Dio, che aveva concesso il pane
quotidiano al popolo. Oggi la nota religiosa è scomparsa. L’uomo S’è abituato a mietere, trebbiare, raocogliere
i frutti dei suoi campi, quasi che il prodotto della campagna gli fosse dovuto
e non concesso per pura grazia di Dio.
La creatura umana ha Timpiessipne che
i suoi campi di grano: attende l’ora di
mietere. Vuole prima rendersi conto
che le spighe siano belle, dorate, mature. Anche nelle attività umane la società richiede aU’lndivìduo la maturazione. Essa esige cioè che Tindividuo sia
perfettamente formato: vale a dire abbia una conoscenza sufficiente del suo
mestiere, di un’arte, di una scienza. A*
più forte ragione il Signore deve richiedere che l’uomo, suo figlio ribelle^
sìa moralmente e spiritualmente maturo.
Moralmente ! perchè attraverso una ferrea disciplina del pensiero, attraverso
una vita di one.stà, di purezza, possa agire efficacemente nel mondo onde tr^re alla vita pure le anime precipitate nel
Baratro delle passioni insane. Spiritualmente, perchè ciascuno di noi dev’essere adatto, non solo per essere una
spiga d’oro nel granaio del Signore, ma
per diventare tale da poter compiere il
mandato di Dia: condurre le anime ben
disposte e preparate alla Eterna Salvezza.
antenati non si sono curati, nè delle
distanze, nè della scarsità dei mezzi di
comunicazione, nè delle insidie del
mondo ed hanno portato anche, in terre
lontane l’annuncio della Salvezza. Se
oggi nelle Puglie nella Sicilia e altrove
brilla la fiaccola della fede, gli è perchè i nostri padri, hanno compreso- la
necessità impellente di mietere là dove
le spighe erano mature. Oggi lo zelo
missionario s’è purtroppo attenuato.
Eppure senza recarci in paesi lontani,
possiamo oggi, più ancora di un tempo,
com,piere un’opera benefica, nelle fabbriche, negli uffici dove tanti giovani e,
vecchi vivono, senza conoscere la Parola. Il Signore ci ha collocati in um
campo particolare, di lavoro. Lì dobbiamo lavorare, agire, col nòstro, esempio
innanzitutto,, poi colla parola. Quanto
è bello l’attoccamento ai nostri monti,
l’affezione per le nostre valli dove abbiamo gustata tante gioie. Non basta.
L’attaccamento dei nostri padri alle loro terra non era tutto. Essi antepone-'
vano l’amore per Cristo, all’amore dei
loro campi. Per questo loro zelo e amore per le anime hanno saputo rinunziare alle loro terre per seguire la via dell’esilio.
In fine l’autore sacro dice questa parola significativa: L’óra di mietere è
gmnta. L’Apostolo Paolo dice in una
sùa lettera: Approfitto delle occasioni.
Possiamo dire che in fondo ogni momento della nastra vita, è un’occasione
per mietere, è Un occasione per assolvere al nostro compito. L’ora di mietere, è giunta. pér te, fratello, sorella
valdese ! Affrettati a dare al tuo compagno di lavoro e di fatica quel bene-,
ficio che un giorno il Signore, per gra-.
zia ti ha concesso.
Alla fine dei tempi il Signore di ogni
cosa miieterà tra i popoli. Saremo noi
tra i privilegiati che udranno il loro
nom,e, scritto a caratteri d’oro nel libro
della vita, oppure saremo messi da
parte per essere gettati nel fuoco eterno ? Go. Bd.
« Eh ! caro vecchio mio, la Chiesa va
male; non c’è più pudore, non c’è più
morale, gli affari vanno male... »
« Holà ! cosa t’è capitato? La salute
non va ? Ti hanno fatto qualche imbroglio ?»
« No, dicevo così per dire, in generale; il mondio va male, e anche la Chiesa; ai miei temipi le cose erano diverse.
I pastori facevano molte visite, sempre
delle visite, soltanto delle visite; la gente riempiva la Chiesa, e non si chiedeva tanto danaro per le collette ! Ora
■ invece si chiede sempre del danaro e
non si vede nessun risultato pratico.
Non ti pare che io abbia ragione ? »
« Non direi che tu abbia tutti i torti, ma che cosa ti è capitato che sei
diventato così nero ? Hai ricevuto la visita del collettore ?»
« Ma non capisci che io parlo per
cosi dire, in generale ? Io sono un uomo
pratico e mi piace di vedere qualche
risultato pratico ». /
Il fotografo conserva preziosamente
la fotografia di questi Valdesi, due buoni Valdesi, di uno specialmente, dell’uomo pratico cioè. Soltanto si trova
in un imbarazzo colossale: ha scoperto
che questa fisionomia è identica a quella di cento, di mille altre. Già perchè
sono cento e mille i buoni Valdesi che
« dicono così per dire, in generale ! »
Brave persone che si lamentano e
gemono sui tempi e sui costumi; che
vorrebbero che gli altri, particolarmente il pastore facessero dei miracoli...
Brave persone a cui voi domani chiederete: « Caro amico, avrei bisogno della tua collaborazione per quest’opera,
per quest’attività; avrei bisogno della
tua presenza regolare ai culti... »
Brave persone che vi risponderanno:
«Ah! io, vqramente, io proprio non
posso, io ¡non son adatto, io, la domeni«a mattina, ho certi impegni che non
posso trascurare; però, contate sempre
sulla mia solidarietà. Anche se non ci
sono è come se ci fossi ! Anche se non
lavoro con voi, è come se lavorassi, perchè faccio i miei affari..., eh ! certo la
Chiesa va male ed ha bisogno di molta
collaborazione, ma se voi, signor Pastore, saprete fare, e farete cosi e cosà, vedrete che il tale e il tal’altro potranno fare molto... »
La Chiesa va male... !
Tu ^e cosa fai per la tua Chiesa ?
Parli e* soltanto parli !
Parli cosi per parlare, in generale !
Parli in generale, (!), perchè non hai
il coraggio di assumere la f;ua parte di
responsabilità;, se la Chiesa va male, la
colpa è anche tua, è anzitutto tu.a che
ti trinceri nel com,odo fortilizio dei tuoi
interni privati, dei tuoi risentimenti
V 1
íí.; i_w:' rjff
2
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;ì^ ■
personali, ^e te ne fel scudo "e riparo per
la tua ignavia Spirituale.-* .x- ^
La Chiesa va iruile... ' f.
Non è vero ! ' ir >h^
Sei tu che vai male, percliè hai perso
il senso della tua dignità, della tua vocazionei perchè non senti più che sei
un membro^ un membro vivente di un
organismo vivente, della-tua Chiesa.
Ed allora, caro amico sconosciuto, lasciami dirti, come fotografo, che mi rincresce di aver grecato una lastra per
la tua fisionomia. Il fotografo.
Il Museo Stonco Valdese
«li l»«lli«:c»
Una vecchia conoscenza, una simpatica conoscenza per molti, forse per
tutti i nostri lettori, che ci riporta alla
memoria, una, storiella dei tempi antichi.
C era dunque una volta, una brava
vecchietta che stava in Egitto ed aveva
una piccola osteria dove si fermavano
• ^ f^fisti per andare a visitare le Piramidi. Essa dava loro le indicazioni nec^arie ed utili, e descriveva loro la
via con abbondanza di dettagli. Un
questi turisti le chiese« Chissà quante volte le avete già visitate, voi che avete la fortuna di esser
cosi vicina a questi grandiosi monumenti ». E la donna rispose: « Ma ecco,... veramente, sapete come è; si sta
vicini e allora si rimanda da un giorno
all altro; c e sempre qualcosa da^ fare
e cosi, ho sempre rimandato, e non ho
mai potuto trovare il tempo per visiare le^ Piramidi, ma, prima di morire
spero bene di arrivarci una volta ’
Ecco, veramente, molti sono i Valdesi
che sono vicini al Museo Storico Val
Ìf i i Val
desi che hanno avuto l’opportunità ,di
della Casa Valdese, flae al £
no, anzi prima bisognava attraversare
quel vasto cortile sacro ai cortei sinoincuteva un po’ di timore ai
nostri ^^Id^i, COSI timidi per natura
comen ^n noto ai cultori di statistici
1 quali ben sanno come i Valdesi verrebJ^ro volentieri al culto la domenica
lattina, ma li trattiene la timidità, il
timore di non avere un abito abbastanza domenicale; inoltre, una volta arrivati al museo, si rimaneva lì, senza riuscire a capire gran cosa, perchè mancava una guida; e quindi bisognava o scomodare U direttore del museo, cosa alquanto spiacevole, o ritornarsene con
delle idee più o meno confuse.
Ora tutte queste preoccupazioni possono scomparire.
Il Museo ha emigrato; è sceso come
e noto al pian terreno, nei locali del1 antica scuola normale, e la guida * c’è'
redatto una guida
del Museo.
E' una descrizione degli oggetti colIwah nelle singole sale, fatta in modo
che essi cessano di essere una cosa inammata, un relitto, senza significato, per
acquistare un vero significato, per diventare voci del passato. ’
Perciò siamo lieti di poterla segnalare ai nostri lettori, i quali si affretteranno certo a comprarla ed a visitare
una volta, prima di morire, il nostro
Museo!
_ Agli altri, che il Museo hanno già
gnato, ci permettiam,o pure di consigliare di comprarla, e di ritornare a visitare il Museo; essi non perderanno il
loro tempo, perchè esso ha acquistato,
con questa guida, una voce nuova,-chiara che parlerà ai cuori ed alle menti.
A. dalla: il Museo Storico Valdese di
Guidine Valdesi
- Ed. T. Balma) L, 1. ¡p
Meditazioni Erangeiiciie Jnotidiane
A parziale modifica di quanto è stato precedentemente annunciato, il prezzo del volume (quarta edizione) « Luci
sul nostro sentiero » dovuto alla fraterna collaborazione di 40 pastori e laici,
e contenente una meditazione breve per
ogni giorno dell’anno, è fissato <n Lire
sei, 6 non cinque, com’era stato erroneamente pubblicato. '
Cogliamo l’occasione per invitare i
collaboratori vecchi e nuovi a pensare
in tempo ad aiutare i compilatori del
volume per la quinta edizione, in modo
che anche questa, come la quarta, possa uscire in tempo utile per la sua diffusione, r. b.
K ' t r- ^
Per iniziativa ^ della Venerabile Ta-^’|
'■’vola.Valdese sono in corso, a Torre Pel-®
, lice, alcune conferenze di cultura evan-|
gelica. Il tema, proposto per quest’anno I
è: PERCHE’ SIAMO CRISTIANI,!
EVANGELICL oiiaxni,*
Gli argomenti che rimangono da trat- ■
tare sono i seguenti; *
Martedì 18 agosto: past, Teodoro Bai- ^
ma «^Dignità e rischio dei libero esa
- me ».
Martedì 25 agosto: past. Edoardo') =
Alme « Psicologia delle conversioni al i
cattolicesimo ». |
Martedì 1 ' settembre: prof, /aldo !
Vinay « Ascetismo cattolico e prote-i
stantesimo ».
Le Conferenze avranno luogo alle
ore 18 nell’Aula Sinodale della Casa |
Valdese e il pubblico è cordialmente
invitato.
I I
CROMQflJMLDESE
LUSeRNA SAN GIOVANNI
Il cultp pomeridiano della domenica
26 luglio nel Tempio del Ciabas, ha
assunto un carattere particolare, essendo stato consacrato in parte al canto
per opera della Corale, che sotto l’entusiasta ' guida del sig. G.‘ Albarin, ha
assolto molto bene il suo compito coll’esecuzione di otto inni della nostra
raccolta. Un vivo ringraziamento alla
Corale ed al suo direttore per il lavoro
fedelmente compiuto, per il programma tanto gradito dalla numerosa assemblea presente, al venerando pastore
sig. L. Rostagno ed al diacono prof. G.
Costabel per i loro tanto ¡apprezzati
messaggi.
— La nostra comunità ha avuto il
privilegio di udire ultimamente al culto dom,enicali del mattino i pastori sigg.
L. Rostagno ed A. Janavel ed a quello
pomeridiano il prof. sig. G. Costabel ed
1 pastori sigg. E. Corsani ed A. Janavel.
Li ringraziamo per le parole che ci hanno rivolte nel nome del Signore.
— Domenica 9 agosto, ha avuto luogo il funerale della sig.ra Luigia Vola
nata Gay, deceduta a FontebeUo in età
di 74 anm. Al marito ed a tutti gM afflitti rinnoviamo l’espressione della noi''
stra profonda simpatia.
— Non dimenticate di versare al più
presto la vostra offerta all’anziano o al
diacono del vostro quartiere per l’invio
dell’Eco ai nostri militari.
POMARETTO
Durante la riunione pomeridiana di
domenica scorsa al Reynaud dell’Inverso Rinasca è stata presentato al S. Battesimo Coucourde Umberto di Carlo e
di Ararne Armindina, (Pinasca).
La grazia del Signore, accompagni
questo bambino e sia dato ai genitori
di vederlo crescere nel timore di Dio.
Domenica 16 corrente, la riunione
pomeridiana, tempo permettendo, avrà '
luogo a Clot Cianvin, alle ore 15.
PRALI
L’diinunziato convegno della gioventù pralina, domenica 2 agosto, ha avuto
un magnifko successq; più di duecento i partecipanti; non pochi i giovani
che provenivano da lontane parrocchie
della pianura! Una pineta nelle viciGhigo, gentilmente concessa
dal prof. Grill ha accolto i partecipanti
il pomeriggio, r
La giornata, ha avuto inizio con un
culto presieduto dal pastore U. Bert
che ha, con un forte appello, riadditato
ai SUOI uditori la presenza e la Signoria di Dio nella nostra vita come il
solo mezzo che possa fare cessare lo
scandalo di una vita personale che non
e piu cristiana anche se tale ancora si
chiama. '
r> gioventù si riunisce al
f ombra dei pini ed ascolta con attenzione i vari studi e messaggi. Presiede
il pastore A. Genre che legge alcuni
passi delle Sacre Scritture.
1, S G. Costabel, partendo dal
1 affermazione di Gesù: Beati sarete voi
quando vi perseguiteranno..,, vede nella
persecuzione uno dei s^ni di fedeltà
della^ Chiesa alla Parola, e nella quiete
^teriore ed interiore uno dei segni della infedeltà della Chiesa alla sua Missione. Rilevato quindi come, in realtà, noi
assistiamo ad un rifiorire di reU0osità,
si domanda fino a qual punto questa religiosità si possa identificare con una
vita cristiana e vede il vero scandalo,
non tanto nello svalutamento di certe
norm,e morali, quanto nella tendenza
tragicamente generale a identificare
una pietà tradizionale, superficiale ed
■'“i.il'jju I .fluì ìir ftToi ' ^
interessata, con il messaggio rigeneratore e trasformatore degli individui e
delle collettività, che è insito nella proclamazione evangelica: Tu v%era e seguitami, i
' , Il pastore O. Peyronel chiarisce quindi ai giovani il significato ètimologico
della parola scandalo, traendone opportuni ammaestramenti, ed illustra la'
vera portata di questo termine nella
luce della Rivelazione, in guisa da chiarire in modo pratico che gli scandali
della nostra vita non costituiscono altro se non gli aspetti umani della nostra
infedeltà allo scandalo della Croce.
Il pastore L. Rivoira trae quindi le
logiche conseguenze di queste premès- ■
se additando nella Croce di Cristo la
sola via di salvezza, per cui è possibile
all uomo di riconoscere che Dio non è
un’astrazione, ma il Signore: il Signore
della nostra vita e della nostra morte,
a^cui dobbiamo, , in ogni istante, nel nosuo canapo di lavoro, dovunque esso
sia, una incondizionata fedeltà.
Il pastore A. Genre termina con la
preghiera. ^
E qui il cronista potrebbe fermarsi,
poiché 1 essenziale è detto: la parola di
Dio e stata proclamata con fedeltà ed
ascoltata con attenzione.
Ma i lettori sono abituati a voler anche il non essenziale, e quindi aggiungeremo che 1 ospitalità dei pralini è
stata superiore ad ogni elogio, anche
dal punto di vista materiale: abbiamo
avuto l’impressione che essa non fosse
il frutto deU’organizzazione, ma l’espressione spontanea del cuore, e li ringraziamo, semplicementé; come li ringraziamo, insieme con il loro infaticabile pastore, per quell’atmosfera di buona famìglia valdese che ha regnato, per
ì canti che fino a sera inoltrata hapTìn
riecheggiato lungo le rive del torrente.
Cronista.
SAN GERMANO CHISOI4E
Nel cimitero delle Rue di .PramoUo
è stata deposta il 30 luglio la spoglia
mortale di Bouchard Pietro dei Ferrieri, chiamato da Dio a miglior vita in
età di anni 71. «Secondo la promessa
di Dio noi aspettiamo nuovi cieli g nuova terra nei quali abiti la giustizia » (2
Pietro 3; 15).
Tutta la parrocchia esprime la più
profonda simpatia alla signora Jenny
Rostan dei Savoia che ha avuto l’immenso dolore di ricevere la notizia della morte della sua figlia minore Erminia Bendiscioli. A Massaua, nell’adempimento della sua missione di infer•miera della Croce Rossa da lei volontariamente scelta per bisogno di consacrazione al bene altrui, nello scorso
marzo, dopo malattia brevissima é entrata nella pace celeste per la quale
ella era da tempo spiritualmente preparata. Sulle tre orfanelle rimaste in
Eritrea, sul marito prigioniero in India,
sulla madre e su tutta la famiglia invochiamo le consolazioni e tl soccorso di
Colui che è Padre am.orevole per tutte
le sue creature, non abbandona i suoi
figliuoli che confidano in lui e un giorno darà loro la vittoria contro il male,
contro la morte, e la gloria e la felicità
eterna !
— Domemca prossima 16 corrente
alle ore 16, riunione ai Ciampetti per
il quartiere e per tutti quelli che non
possono recarsi al Colle delle Fontane
per la festa del XV agosto della valle
di S. Martino o all’Airetta di PramoUo
dove alle ore 15 U pastore Paolo Bosio
parlerà suH’Evangelizzazione.
— Ringraziamo vivamente U prof,
Silvio Pons che ha presieduto il culto
di domenica 9 corrente e ha invitato
i fedeli a meditare su di un importantissimo argomento deUa vita famigliare
cristiana. , '
TORRE PBLLICE
Iddio ha richiamato da questo mondo la sig.na Lidia Stallé (Guichard) all’età di 78 anni. Ammalata da molto
tempo ha sofferto molto, sostenuta però daU’aiuto che il Signore concede a
chi in Lui confida. Rinnoviamo ai parenti l’espressione della nostra simpatia Cristian^.
— Il culto, domenica prossima, 16
corrente alle ore 10.80, sarà presieduto
dal pastore sig. Achille Deodato.
La riunione pomeridiana di domenica prossima avrà luogo nella scuola dei Chabriol alle ore 15.
VILLAR PELLICE
Dipartenza. Il 23 luglio scorso il Signore ha richiamato a Sè, in età di 47
anni il nostro fratello Enrico Davide
Frache fu G. P. e fu Sus. Bàrolin della
Comba. Ai fratelli, dei quali due sono
membri del nostro Concistoro, e ai pa
renti tutti rinnoviamo l’espressione del
,---- -o-r .ft UOOAUAie Utìi
la nostoa simpatia cristiana, mentre
«lenire
Ü pastore Ricca di Bobbio
che, in nostra aispwo iia
che, in nostra assenza, ha presieduto le
esequie del nostro caro amico.
La Chiesa è grata al pastore
Giulio Tron, di Torre PeUicei, e al Vice Moderatore dott. Enrico Tron che
hanno presieduto i.nostri culti deUe domeniche 26 luglio e 9 agosto e, in “«spegli stessi pomeriggi, due, buone riuriteni all’aperto nei quartieri del Teynaud
e del Ciarmis. j.
Valli Nostre 1943 XXI
Il calendario della famiglia Valdese
uscirà - Dio permettendo - nella prima
quindicina di settembre. Diminuito di
mole e di lucentezze, in ottemperanza
alle vigenti disposizioni circa il consumo
e la qualità della carta, esso ha ugualmente potuto realizzare qualche miglioramento. Come desideiiiato da diversi
lettori, il calendario è ritornato ai 12
fogli mensili, pur mantenendo, come
molti hanno ràocom,andato, la disposizione delle date e dei giorni in colonne
laterali, che permettono le annotazioni
giornaliere.
Abbiamo fiducia che, anche nella sua
più austera veste di guerra, il nuovo
« Valli Nostre » incontrerà là solita calda accoglienza di tutti i focolari valdesi.
Il calendario, in edizione unica, senza supporto, a fogli avvolgibili, è offerto
al prezzo di L. 4,50 franco di porto. Per
ordinazioni di 20 o più copie sconto del
20 per cento.
Per ovvie ragioni consigliamo i nostri amici di affrettare le ordinazioni
accompagnandole del relativo importo
ed indirizzando esclusivamente ad Arti Grafiche l’Alpina, Torre Pellìce.
R. Jahier, pastore.
il 25 luglio a Poschiavo, Canton Grigioni^ decedeva, in seguito a malore ifiP^
provviso, la signora ÈVA LUZZI, nata
HENDERSON, compagna d’opera del
»venerato prof. Luzzi, cui esprimiamo
la nostra cristiana simpatia in quest’ora di lutto.
Il marito, le sorelle, i nipoti e i parenti tutti della cara e rimpianta
Luigia Vola nata Gay
profondamente commossi per Vindimenticabile tributo di simpatia data alla
cara estinta, ringraziano sentitamente
le buone persone che la circondarono
di affetto durante la penosa malattia o
ne accompagnarono la salma all’ultima
dimora terrena.
Luserna San Giovanni (Fontebella),
il 9 agosto 1942.
Giovedì, 6 agosto, dopo breve sofferenza lasciava i suoi cari ed entrava
nella pace del Signore nel suo 83° anno
Bonnet Lidia
ved. Giordan
Le famiglie, Giordan. Travers, Subilia, i nipoti e parenti tutti ringraztano
quanti presero parte al lor% dolore e si
prestarono in tale triste circostanza.^
Un particolare ringraziamento rivolgono al pastore sig. Comba per le buone parole di confòrto e di fede pronunciate.
Guido e Amilda Plavan (Albergo
Vaccera) annunziimo ai loro amici e
parenti la, nascita della loro figlioletta
Vanda Giovanna, avvenuta il 1° agosto
scorso.
CERCASI per TÓrfanotrofio Maschile
di Pomaretto persona dì servizio. Buone condizioni. Rivolgersi al pastore Guido Mathieu Pomaretto.
Prof. Gino Cosiabkl, direttore responsabile
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