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" Predica' la Parola
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SETTIMANAIIE DELLA
oCa rupe frappo alfa
« i? Dût, ascoUa, il m^o- grido, «/'■
tendi nllu mia ¡ingìiura. Dall’estremità della terra ili grido a te. con
cuore abbattuto; conducine.^ alia rocca eh’è troppo alia per me-» (SaL 61:
1-2). Per quu't'o quest’ardente pre^
ghiera passai essere sgorgata dal cis'jre d'itn re in :esiliOn o dalla cosrsiienza ulcerata di un popolio gemente sotto un giogo di schiavitù, in terra straniera, ».! suo signifioailo non muta: è
il grido accorato delì’uonv) ehm, sentendo la sua limi^-azione e ha sua naturale debolezza dii jraniiei ali’infiniio. nel turbinp: tifile farse avverse
che ut eniano tiri ogni parte alla sua
tranquAlità ed ostacotitmo i suoi passi sulla\ via della felicità, .si risolve
a cercare aiuto e la forza nella Div na Onnipotenza.
per Ì71
c'.
<^CET
CHIESA VALDESE
. Quel grido non ha echeggmto soltanto fra le chiuse mura dei santuari,
ma s'è fatto udire in ogni tempo sitile vie tormentate die ¿'uman ità ha
percorse negli evi lohta^, cainnimanr
do ¡aitile osamente verso le mài e cimi suoi
sogni e. dei suoi ideali; s'è fatto udire
neLc tempeste che rmsitevano a rapenr
tagha la vita dei naviganti ed hd eccheggiaHo nel fragore delle battaglie.
Quando l’uomo perde fiducia in se
un fine iinimrscr II tubile di gì onde zza,
di ver.tà e de bellezza.
Da quesUt senso di as.soilu,,ta ihpendenza che ci lega all’Infinito derivai il
no» ro intimo bisogno di appoggioirci
atta relatività terrestre; ma' quando
tentiamo di farlo, ci accorgiamo che
nè le rt.'Wif nè gli uomini d ¡tossono
offrire un valido punto di appoggio,
nè un rifugio sicuro mi' dolore e nel'l ’avversi'à, nè possono rispondere alfe nostre più alte aspirnz oni cd al
r.cstì'. ncisercibMe anelilo vers,t la luce ae'. la verità e della pei fczione.
illo-a si rivela la nostra imponenza
• a ìimiiovere gli o.s!acoli ed i pericoli
che attentano aRa tiostru i V
rate, ed a r solimre. gli oscuri problemi del rnrslru spinto... e, pome Vantico esule, gemiamo " in una terra arida, elee iangue, senz'.ai:quai Ma
questo nostro gemerei sulle calamità
delia vita incarnata non avrebbe, altro
risultato se non qud'lo di dare sfogo
al nnhsda • impotente pessimismo,
quando non avessimo \ta certezza che
questa nostra umile terra e Wniverso
..di cui fa parte non fossero retti da mi
z'one di aiuto ncA\può perdersi nel
vuotò nè rimaneremenza alcuna risposta. Certi questa wispo.sta non verrà
incori ro al nostro.^
rompere a no.itrol
brio delle leggi
governano la vita\
far sì che non racc
te quello che ahi
potrà largire- un
meritiamo. Ma il
drà perduro, pere
atro orgoglio in in
Ino in fiduevoso al
durezza dì cuore
freddo egoismo et
di .sacrificio per
romperà il gti.scu
menu» e permedei
ta e. di potenza ir
efficacemente in
doni 'divini e pre\
vittoriosa.
In ogni manieri
igoismo per inter
'antaggio fequilie morali che
•restre, nè potrà
•ligimo esattamenm'J seminato nè
ifelicità che non
tiro grido non anmutando il: no
iltà, il nostro à.ib•dono, la no.stra
p'ie’à, il nostro
oliatore in volontà
nterità ed d bene,
del nostro isolaallo Spirito di viita di agire pni
ravrivorc i
ta'rci ad una ¡oda
Sgrido delta jede
serve sempre a modificare il nostro stato d animo ed a mettere in moto le
forze provvidenziali che possono elevarci verso la rupe che ci pare troppo
alta ed irraggiungibile. Non sappiamo
per quoti vie ed in che modo verrà
l’aiuto implorato, ma sappiamo che
Dio risponde sempre al nostro desderio di elevatone mediante la pptenza
del Suo Spirito che è luce -e forza. Egli viene a noi tuM i giorni, da tutti
i punti dell’orizzonte come un fipme
di vita peri vivificare e -nobilitare quei
germi di perfezione che il suo Amore
ha deposti nel mmtero profondo del
nostro essere: la nostra intelÌigenza,
la nostra ragione, la nostra coscienza,
il nostro^ouore, la nostra volontà.
Oh! certo, nonostante il nostro grido di preghiera, nella -vita terrestre
vi saranno ancora dei crucci, delle difficoltà, degli inaspettati TCvesai di fortuna, delle ingiustizie, degli accidenti, delle sofferenze fisiche « morali,
delle md'attie e delle afflizioni; è la
disciplina salutare che ci è impostai,
non per opprimerci, ma ¡far affinarci
spiritualmeiite e per liberarci dalla
catena delle nascite e delle morti. Ma
se cerchiamo sopra ogni altra cosa ӓl
Pegno e la giustizia di Dio ”, tutte
ie pltre cose necessarie cil saranno date, e ta potenza dello Spirito ci eleverà gradatameii'te verso la, roccat delta
libertà, della conoscenza e détta perfezione che ora ci appare troppo eccelsa per la 'nnstra debolezza.
¡i 4> *
Come l-o scalatore di ■vette impervie mòrde la dura roccia e tiene foc- '
chio fisso verso l’azzurro-, rttccoglieni
do le sue fprze .e la sua volontà per
superare il paurosi strapiombi, così
l’uomo di fede che àivoca l’Eterno si
eleva verso la rocca della salvézza ; come l’uomo della selva apre un sentiero nel fòlib della giungla, così tu puoi
aprire in quésto groviglio di afflizioni
una vita serena per Uberarti dal dolore e per essere felice in Dio ; come
sul ceppo di un pino morto putita e
Cresce un fiore delicato, così tu puoi
vedere fiorire la'picmta perenne della
felicità sul tronco morto delle tue U- '
fusioni. Domanda tfanque a Dio 'ha
forza per elevarti un giorno- dopo '¡^altro, sempre più in (dto, versò la rocca della perfezione che domina sul
mare di -tutte le tempeste. ^
viV
Francesco Peyronel
^stes.soe nei propri.siniitL, l’tmimo àuio ,
I
I
vacillante cerca una luce od una for- •
za nel .seno delVinfinito.
Qualunque sia ri concetto che voi
possiài’e aver-e delta Dévinità, voi tutti sentite che ia vita vostra avulsa dalla realtà dell'Universo sarebbe una
misera ed effimera cosa. La vostra autonomia è molto relativa, perchè non
avete la facoltà di infrangere le leggi
che vi legarlo al complesso della vi‘a
organica ed inorganica, nè di evadere
la volontà da questo- vostro piccolo
carcere di carne che vi rende schiavi
' dello spazio e- del tempo, che vi inchioda (dia berrà m cui dovete fare «uttualmente. una eer-ta esperienza di vita.
Provate di dire a voi stessi: Io sono l’arbitro della mia esistenza, non
v’è al di .sopra di me- alcun altro essere dal (¡nate io dipenda! Non sarete
i primi ad averlo pensato o detto. Ai
giorni nostri, in questra strana ri-’
fioritura di materialismo, pratico chesembra voler prendere la sua rivincita
sul debellato materialismo scientifico,
molti si illudono di poter fare a mer
no di credere in un Dio onnipotente,
e ne rivendicano per se stessi tutìfù gli
a/ttrihuH, dicendo freddamente, o un
poco spavaìaamente: Io sono Dio! E
le anime sempUen: e timorate si scandalizzano di fronte a tanta audacia blasfematoria. Io non mi scandolezzo affatto, perchè guardo aflai verità profonda che si nasconde dietro a quella
superficiale affermiadone. Si, vo>i siete Dio in qrmnto 'nuil.a può sussistere
fuori dell’Essere; l’errore comincia
quando la parte s’illude di essere il
Tutto. Ora il Tutto è Dio, in cui ciascuno di noi ha ” Un vita, il moto e
l’essere ”, secondo la parola di Paiolo
ai sofi dell’Areopago. i
econ amoreliaD’ Padre de^^’astri mminosi, presso M quale non c’è variazione nè ombra prodotta da rivolgimento ” (G ac, 1: 17). Questa certezza della fede trasformai il nostro ¡tessimlsmo in preghiera e gli stessi nostri dolori in sorgenti di benedizioni
ed in salutari esperienze di vita; perchè, nonostante lai pesantezza della
materia che spesso ci opprime, lavila
terrestre, ha un significato- morale e
l’Universo intero ci appare come un
grande pensiero d’amore.
LLoittfeceiita sinfonico tedesco
* ^
Se la nostra vita limitata nei confini delkt materia fa parte di una Realtà
UnUtersede che noi chiamiamo Dio, e
se questa vivente realtà ho una Mente, una Ragione ed un Cuore, il no.stro grido di dolore, la nostra imioca
11 massimo >com^sikore di sinfonie nel
XIX secolo è stato 'ili tedesco Beethoven,
olande se di origine, ma nato a Bonn sui
Reno. La isua giovineiSza la trascorse in
omo studio intenso e talvolta mólto arduo
poiché il padie voleva farne un ■ ' fo
Mozart e lo maltrattava non pothe volte. Tira queste difficoltà si forma moi'o
precocemente il carattere di Beethoven,
temprato da molteplici prove che lo rendono uomo, molto giovane.
Infatti ile composizioni giovanili di Beethoven, se rivelano nella forma una diretta provenienza da Haydn (di cui ^ per
poco tempo l’allievo) e in misura meno
considerevole da iMozait. si manifestano
come contenuto essenzialmente divise.
Mentre Mozart si mantiene fanciullo
nella concezione delle sue creazioni>
Ludwig Van Beeihoven
Beethoven si rivóla subito uomo e un
uomo abituato alle aspre lotte della vita.
Questo lo troviamo espresso mirabilmenite
e impressionante nella 3.a sinfonia detta
Eroica, in cui si nota uno sforzo di hberazione da un dolore intimo inconsólabile. Questo dolore è provocato da una
grande sciagura, la più sensibile per un
musicista : la sordità. Ancora giovane
si manifestano in lui i primi sintorm: di
tale malattia. E’ un colpo gravissimo e a
tutta prima insormontabile per Beeiioven.
■Egli detesta allora la compagnia diegli
uomini, si ritira in se stesso, vive solo,
fuori, in campagna in contatto colta na~
tura e ama le manifestazioni più viólenteche essa può offrire : temporali,, sconvolgimenti di acque e -turbinio di, lampi. Noni
osa rivelare la sua sordità agli altri e così;
nascono le sue cretmoni ift un’intimiltá
che ha un certo qual parallelismo, con
quella di Bach, cóla differenza che;
Bàch è « divino », mentre Beediovéa è.
profodamente « umano ». .
* **
* **
Più che ndl’essere noi viviamo dell’Essere; poiché la xìntilia di vita
che in ciascuno di noi ha jsreso forma
e corpo, facendosi uomo, è scaturita
dall’Eterno Focolare che alimenta t
rifondi e riempie gli spazi celesti del
suo fulgore. Noi siamo gli arti mediante i quali la sola ed! Unica Vita
manifesta i suoi poteri e le sue virtù
sidla terra; le nostre factfltà non sonoi
che un riflesso deRa Mmtte Divina
che'tutto informa e tutto coordina ad
IL TEMPIO
DEL CIABAS
Il vecchio Tempio cui si ricollegano tanli ricordi storici sta per
riaprire le sue porte e c'invita ai
Culti estivi.
Quesl'unno' due innovazioni.
Anzitutto il programma di luglio
é organizzato dal Comitato delle
celebrazioni del Centbnario, e
comprende un ciclo di rievocazioni storiche. Indire, Torario di
quest'anno è cambiato, ed i Culti
avranno luogo alle ore 17 (5 pom.).
Tema della prima Domenica, 4 Luglio, ore 17 : .
" IL TEMPIO DEL CIABAS .
Quanti sentono 1 importanza del Centenario della nostra Emancipazione sono caldamente invitali a
riunirsi nell'antico suggestivo santuario. — Portare l'Innario Cristiano. \
A questo punto è bene dire due; paroi
le ^1 romanticismo. lEisso è la corrente
artistica c|je ha come scopo di sconvcJrgere il mondò frivolo, barocco, zelàikc;
del 700 e imporre nel centro di ogni
manifestazione ^tirituale -non più Lepocan
0 l’aspetto e^eriore dei’uomo, ma l’uor
mo stesso. Già in Bach abbiamo rilevatoOTesto fatto, ma non possiamo chiamare
la sua musica roroainitica, poiché Bach è
spirito. Il romanticismo rivela « tutto-ì>
1 uomo còlle sue passlbni, coi suoi dolori '
fisici e morali, colle sue sconfitte e le sue
vittorie, le sue gioie e i suoi dolori.
lE è appunto l’uomo per eccelleaza iir
^esto senso e l’unico che abbia sapiito
in mezzo alle t^npeste della sua vita,
sublime ten^sta senza sosta, resistere ai
suo grande dolore senza ricorrerei ir
esaltati a cui il romanticismo dUponcva
smezzi
e che gli danno un tono molto deleterio
per quel ohe ritarda la vita spirituale
dell uomo.. Un altro, colpito da una malattia così tremenda per un compositore
sarebbe ricorso probabilmente o certamente al suicidio, vinto dalla disperazio
ne.
‘Beethoven si dimostra un esèmpio di
sublime equilibrio di coscienza e reagisce
viiKendo egra tentazione. Reagisce descrivevo coi suoni il suo cammino, il
cammino faticoso di un eroe che perc<wre la straV della gloria. E-’ veramente
un ascensione la sua e culmina nsd trionfale inno dia gloria della sua 9. a sinfonia, l’ultìima morumientale creazione
del titano di- Bonn. •
Sublim® itoni« della sorte, Beedioven
chiude il suo triodo di compositore con
una gioiosa affeimarione : la vittcffia sul-'
la solÌMenzatf La vita di Brieffioven è
stata sconvòlta dalla tempesta, ma l’ultima ora ha avuto uno squarcio di sereno :
(Contìnua in IV pag.)
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I MISSiONAlilil
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prinia delt-Qinancipa^ione
Pietm Valdo, ri&pondendo aU’arcdoescovo di iJione, Giaoantti di BeUesmcdns
che gli negaoa l’autorizzazione di predicare: Bisogna obbedire a Dio anziché
agli uomini ’ indicava il moiioo per cui
e^i ed i suoi discepoli si rifiutaotmo di
seguile ancora la Chiesa di Rotmi e si
sentivano impegnati a predicme VEoatr
gelo. La sua protesta fu per-d.ò orlane
di un Vasto movimento di rinnovamento
religioso, di cui furono Upici banditori
gli antichi barbi Valderi, A due a due,
, armati di fede, con VEvangelo studiato
a memoria, percorrevano ildaUcabili Voste regkm: predicavano a tempo e fuor
di tempo, visitando i ttudei di fedeli
rsi ovunque e fondandone altri, veri
epoli^iinerrmli e senza altro mirag^o dhe quello di costìtuire m mondo
nàgliore. Così, prima ancora dello scoppio della Riforrmi in Germania^ lEvangelo era fatto conoscere per merito del
movimento Valdese.
La Riforma produsse in segmio tutta
quella repressione vasta e orgamzzata
per cui i nostri padri dovettero durante
circa ire secoli rimanere rinchiusi nelle
loro valM: e furono boicottati non p&r timore della loro espansione demografica,
ma per VEvrmgelo che essi portavano
seco c che diffondevano. Donde le lotte
"ped la repressione qrmràa e Vistilazione
dei limiti cioè i confini geogrefici
entro i quali ri doveva vivere o morire,
senza possibilità di sfogo, come gli Ebréi nel Ghetto. Ma il ” guai a me se
non evangelizzo ” era preseMe sempre
alla mente degli antichi Valdesi, e pare
proprio che se ne faccia eco un brano del
giuramento di Sibaad (I setteimbre 1685)
tdie dice : « promettant tous ensembile à
notee Seignenr et Sauveut Jesus Oaist
d’anaciiei:, auMt qu’il ncn» seira possible, le reste de nos frères de la cruel'le
Babilone, pour aver réfaMix et inaintenir son règne wisqu’à la mojt ».
Dopo il 184-8
E sono note le parole del gen. Beife'
with che egli scrisse al pastore P. Laniaret all’indomani dell’Editto di Emancipazione : « D’ora imnaiiizi o sarete missionari o non sarete nidia )). Nel cinquantennio pecedente i Valdesi ri erano già spinti fuori delle Valli, fino a
Torino, e vi avevano costituito una piccola comunità, softp la protezione deb
l'arrdiassiuta di Prussia: ma la loro posizione era appena tidlerata, e soltanto la
Emancipazione, portando i Valdesi allo stesso livello di diritti degli altri italiani, poteva loro prmetiere di avviare
la loro opera di testimonianza rdl’Evangelo.
A rt^ipne, due anni dop, l’esule
TerenamManúatñ poteva esclamare:
(( Siano rese grazie pulddioamente a voi,
o Valdesi, che l’antica madre mai ncm
avete voluto odiare e sconoscere, insirió
. ail giorno glorioso, che hi da Dio coronata la vostra costanza e un fatto co^
mune <£ libertà vi riconciliava cogli emendati persecutori ». Infatti il Sinodo dello stesso 1)848 decideva di inviare a Firenze per un periodo di otto meri quattro giovani pastori, cAlo scop di perfezionare la loro conoscenza della lingua
italiana: fino allora gli studi mperiim si
facevano all’estero, generalmente in
Sozzerà, ma da quel momento VEvangelo doveva essere pedicato rìella lingua
dei comptrioti. Essi erano B. Malan, G.
P. Metile, F. Gau, B. Tron, che coriituijono poi il pmno audace rrutrùplo
di Pangelizzatori: uno di essi, il Geymonat, polche mese dop fu buttato in
carcere perchè sorpeso a pedicare con
ia Bibbia alla mano, e trasainato da una prigione aU’altra fino ai confini della
Liguria.
Comunque Vmtìeo motto « Lux lucet in tenebiis » doveva essere il shn
'•S.
Parlando di vocazione missionaria dei
,, Vitdderi, si idlude a quel loro senso di
. responscAilità di frotUe al mesxiggio
dell’Evangelo che n’ha fatto in ogni ìemr
po i banditori ed i testimmti, nei tempi
‘ lontani del Medio Ep, ttel periodò dell'età moderna.phe seguì il Sinodo dèi
Chanforan (15®) e specialmente negli
ultimi cento armi. Tale vocazione missionaria si è manifestata per ovvie ra“
gkm tra i cptfim della rmstra patria,, a
cui ancora og^ siamo chianìiati a portar
la pamla di Dio, a svilupparvi il sentimento delle libertà di pensiero, a prò-,
curarne la redenzione religiosa e morcde.
bolo é guidare gli inizi deU'opera a
Torino, a Firenze, a_'Rioma, e in Mie ^
le altre città della penisola: pera intensa. feconda, bendelta Veramente da
ZDm>; Torino aprip il suo grande teippio
nel 1853, Genop nel '59, Pinerdo nel
’60, Venezia nel 66, Messina nel 74,^
Palermo neiZ’80, Milano neB’81, Roma
neil’83, Napoli neii'85, ' nel
90... £ accanto a questi grandi centri u- 1
n infinità di centri minori e di piccole
Chiese, con migliaia di mime conpistate dìa Verità: se cotffrontiamo l'elenco dei porti di evangelizzazione di
quei iempi con l’elenco atkùale, dobbiamo concludere die lo slancio iniziate
non era pioto uno sforzo superiore ai mezzi, ma che esso ri smorzo m seguito, per
carenza di uomini e forse di spinto.
]Jfaovi evangshzzatori
‘ -■-%
I
I
il I
.• i
fois o’est toi* l'&it dlaiiâ riU C'UtlpÛsr
semeitiit; dei ea tâche spécifique giui’rf
- peut ei qu’il doit viser à un but plus
élevé que celui de, la leçon dlu Joutî
I pai'foia monotone et peasmte pour lui
' et pour ceux qu’il doit instiruire . Nous
sommes partisams ide l’école laïque,
mais c’est bien ici que le préjugé que
école laïque équivaut à école athée reçoit un formidable dlémeuti. H faut
natnjrellenieniti diu ¡tact pour iue pas
prêter le flanc à l’acousaJiion die sectarisme ou simpliement de bigoterie:
mais, ^e les occasions die présenter
aux yeux des élèves des horizons plus
purs et dtei leur parler die Dieu
nombrjeuses! Tous les enscigneménlis
que cette batégoxie grammaticale côïa>
prendi aussi les blasphèmes, dl’où lAie i
«
exoeUente occasion, pour rappeler- le
troisième ’ ccHnmandement.
-M
i y prêtent à merveille, ce qui se voit
lïlUi
I nostri uomini, che sentivano la responsabilità incombente per il,divino priDiZegao di essere sfati conservati attraverso i secoli, furono accompagni da
urto stuolo di evangelizzatori di grido
che la patria aggimigeP agli antichi valderi iMàzzareilla, pastore e polemista famoso, professore umoersitarìo e deputato, De Sanotis, già famoso predicatore
cattolico e quindi capace professore di
teologia neUe Facoltà Valdesi; Gavazzi, già cappellano di Garibaldi e quindi
ardente propagatore dell’Evangelo; ed
<dtri ancora, di cm'sarebbe troppo lungo parlare.
Nel 1860, il Sinodo decise di trasferire la Facoltà di Teologia a Firenze,
nonostmte le critiche degU attendisti, e
nominare il comitato di Evangelizzazione che in uh cinquantennio di lavoro diresse € organizzò tutto il lavoro missionario in Italia. Non va nerrmeno dimenticato l’opera grandiosa della stamffa evangeUea, òhe apportò un contributo notevoksrimo alla diffusione delle norire
idee tra i cmnazìancdi: giorrutli e periodici mtmerori, ben diretti, audaci, e tutta una sene imponente di pubblicazioni
polemiche, cui è legato per sempre il
nome della Claudima.
L esuberanza evangelistica, diciamo
così, non si Urràtò al territorio nazionale, ma fa pare caratterizzata da wn impulso rrnsrionarìo in terre pagane: vi ri
spinsero numerosi f Valderi neU’ultimo
quarto del secolo sposso, qu<m rimbolo
di un'ardore insoddisfattò di predicazto
« •
ti r I n (i l s i
plus aisémejai pour la phîllasopbieil,'
la pédagogie, l’hisoire, qpii sont des
matières ss présentant, pour' ainsi dlil'e, à double fac© (stoïcismei et idéalisme d’un côté, épicuréisme ei matérialisine de l’autre; les bienfaiteurs
de l’humanité vis-à-vis de ses dfestrmctcurs que l’on nomme conquérants et
que l’qn élève istur des piédtedtaux,
etc. etc.). Il sera facile ,à l’exégète de
Dante de ta re iremarqUer la pufe
L’art du maître consiste aussi à reconnaître à coup sûr quels sont le» vocables que le» élèves^ sont censés ne'
■pas oomprendlre 'du. tout ou ne pas
interpréter exactement. A' ce propos,
le mot « paradoxe » et ceux qui en dérivent peuvent se renoontrer dans
n’anporte quel texte ou à peu près :■
« Aimez vos eunemis » est Je plus célèbre paradoxe d© Jésus, et les élèves n^oublieront plus la signification '
de tie terme, que l’on aime quelquefois à employer parce qu’il est un peu
Eoniflant, en le rapprochant de l’exemple qui est, peut-on bien dire, le noyau
de l’enseignemen du Divîn Maître.
Ét la série de continuea-. Elle pourrait remplir des colonnes et des pages: des volumes, oserions-nous affirmer, car les exemples pullulient pour
. toutes les matières, là même où leur
caractère t^op technique semblerait
m
4;l
ne. Conosco la critica che ri può fare
og^i a ^quésti movimeMi di spinta in ogni
direzione, dominata dòL concetto egoistico della piccola patria Valdese che veniva COSI forse un po’ trascurata e indebolita: critica che potrebbe anche oggi
essere valida, se si pensasse che Dio domandi (ri suoi di tenere le fiaccole sotto
il moggio o che i risultati su 'base ai nuovi rnembri di dhìesa'.rft
La responsahilità che pesa oggi sài
Valdesi dellp Valli è grave quanto
quella degli apostoli quqndo esclamavano: « Non possiamo non'pariare delle
_cose icbe abbiamo vedute ed udite ».
,, , LyCrigenza della t$riimomanza evan[gelica è attuale oggi come nel'passato.
•Hugon ‘
Educateurs chrétiens
Au sein de toutes le» classes sociales la tendance de cliacun est ei, général celle de prendre en gripp i son,
propre état et d’envier celui des autres, ce qui est loin d’être un phénomène psychologique de notre siècle si
agüé, puisgu’à l’époque classique
Horace pour ne cJter qu’un exemple — remarquait déjà ce trait de
l’inconstance de l’homme, toujours
prêi à murmurer et à se plaindre. Par
contre, la vanité, qui perce dans dé
si nombreuses et variées manifestation»
pousse l’individu à mettre en évidence la dlilficulté de son art ou de sa
profession, pour en faire ressortir le
mérite, téel ou présumé, dé son intelligence et de son habileté.
Quoi qu’il en soit, le fait demeure
que le cerné ier» de l’éducateur est un
des plus complexes et des plus délicats, vu'la «matière» qu’il doit plasmer; mais, particulièrement dans une société posiliv'ste où tout ce qui regardé la vie de l’esprit se heurte contre un scepticisme goguenard, la noblesse de oette mission es: méconiiite,
et ceux qui s’y adonnent jouissent, du
moins dans certains milieux, d’une
considération que l’on serait tenté de
définir comme p toyable. Chose singulière, cela se passe actuellement,
tandis que W écoles dé tout degré
sont peuplée» jusqu’à l’invraisemblable.
de cette méthode n’est que trop évA
den'e, pourvu que. l’on u’oublie pas
que le cerveau humain n’est pointi<M>
mé dé compartiméiits é‘anches. Naturellement, le professeur crut de son
devoir de conti uuer à suivre la ligne
de conduite que lui traçait sa ti iiscience, o’est-à-dire qu’il continua à
mettre au profil de. ses é'uidiiants tout
ce que sa culture et son expérience
lui suggéraient chaque fois que l’occasion s’en présentait.
►<4
Pour dés raisons auxquelles se mêlait en quelque mesure une bizarre
incompa; ibilité de caractère, un professeur eut une fois maille à natir
avec son proviseur, qui crut avoir à
lui reprocher de ne pas se ten r toujotes 8 rictement au sujet de la leçon
du jour et à la matière dont il ocenpait la chaire. En revanche, d’autres
proviseurs ou direc'eurs, conformément, du reáte, à des instructions des
organe» supérieurs compétent s, recommandaient de tirer parti autant
que passible de la concomitauice^ des
4ifférente8 matières, et l’opportunité
Concevoir l’enseignement d’une matièm oomme foimant un cycle révolu en lui-même, ^t sans doute ce que
il y a die plus anti^pédaigogique et de
plus myope, et cheminer intellectuellement affublé de telle oeillère» esit à
peine pardonnable chez les élèves des
premières cl asses, -xf
Tout contribue 1 former la culture
et à dresser le éaiacère et la éonscience des adoleëdents et des jeunes
gen&, et c’est là^‘ dîrait-on presque
vulgairemen:, une vérité lapalissienne. Mais l’éducateur chrétii>eti doit se
rappeler oet axiom^ plus que se» collègues indBffèrenta ou mecieanls, et
le champ qu’il a à défr eiier est d’une
fécondité prodigieuse, quelle que soit
la matière qu’il «itseigne (le « pain
dé la ^ ence » qu’il doit « émietter » :
la méthaphore est fort appropriée,
mais on en'a péùl-être déjà ebusé).
Nous pensons en moment à quelques-uns des feus piUfesseurs de notre
Collège, qui fure&t de véritable» apôtres aussi au pp^ de vue moral et
religieux, mêm» lorsque la chaire
qu’ils occupaient.’pouvait avoir l’adr
de les .conoùire/nécessairemeint à la
mentalité la plus jUistraite, pour ne
point d re la plus ^atruse.
sance delà foi de ce géan;î, et aiu professeurs de sciences naturelles d’inculquer dans les jeunes cerveaux
ritapossibilité que les merveille» de
la création soient le produit dl’un hasard aveugle et brutal : il pourra citer des épisodes qui se rapportent à
die grands naturaliste» qui ont aussi
été de grandis croyants. L’helléniste,
dès sa première leçon, po.urra révéler
à sa classe que les signes d’a/p/wn et
oméga que l’on voit souvent sur les
corbillards sont d’iktspii-ation biblique (Apocalypse), et que. lé monogramme XP représente Jes deux premières lettres du nom do CïIRÈT.
La plupairl des auditeurs s’eu étonneront, Payant lu sur quelque tombeet l’ayant in'erp rété, à .cause die la
différente significariou des si.':iies alphabétiques, comme le ,sigle de PAX : >
mais oette méprise, fort fréquente
d’ailleurs, donnera l’essor à d’autrès
réflexions sur la vie à venir, suir le
repos de l’au-dellà, ete. — S’agit-il
d’une des premières leçons de grammaire française? Ymx est le pluriel
irréguber du mot oeil; « L’oeil de
Dieu nous suit partout...». Le même
paragraphe enregistre ciel qui donne
au pluriel cieux: quel meilleur exemple que le oommeucemènt de la
prière que Jésus a enseignée à sas disciple? — Enseigne-t-on les premiers,
éléments de lai langue allemande? Le
verbe! auxiliaire, les possessifs?
Mais voilà dan» le choral de Luther
les exemples tout prêts ; Ein feste
Burg ist utiser Gotî! — «C’est un
rempart que notre Dieu! » .— De
quelque langue qu’il s’agisse, si l’on
ne saute pas à pieds joints l’étude
des interjections, tout au moins oto la
survole le plus souvent, en, prétextant
son peu d’importance. Pourtant, à
ce chapitre on peut faire remarquer
exclure, à première vue, toute référence avec notre sujet. Les exercices
de calligraphie et de s'iéaographie,
lorsqu’ils ont été préparés de façon
à ne pas être que des phrases banales
pour ne pas dire insansées, peuvent
eux aussi présenter force occasions
pour des digressions d’ordre moral et
religieux.
Un pasteur, qui, un dimainebe, avait écouté avec sa congrégation un
prédicateur laïque, en le remerciant
de son message dit qu’il se réjouissait
que dans les écoles de ce fauboui'g indastriel M se trouvât dés professeux«
capables d’assaisonner leur enseiguement d’un souffle chrétien, par lequel
raridité parfois opprimante de la leçon quotidiienne est susceptible d’être vivifiée et spiritualisée. Bien dtes
mois se sont écoulés depuis loi-s. Ce
pasteui' ne sè doutait probablement
pas que ses paroles — que ses ouailles
auraient pu considérer comme dictées par une simple quoique exquise
politesse, fort en harmonie avec l’endroit et avec rheure —> feraienl jiiise
très profondément dans l’âme de son
substitut occasionnel, qui s’efforça
toujours mieux d’être à la hauteur die
celte mission qu’il venait à accoler à
sa tâche otidïnaire. Et o’est aussi cette sorte d’éloge, qui se transfoi-mait
en une exhortation, qui a inspiré res
modes es lignes: il ne-reste q[u’à soubai lei' que beaucoup de lecteure puissent apprendre à leur tour à mieux
lûllV* xnAiA n M a. ..1 ,A
réfléchir sur tes chances qu’il» ont de
se fatee, sans exaltation mais égatement s^ rétioenses, des proclamateurs de la vérité de Dieu et des me.ssagers de l’Evangile.
emm. t.
Ur¡ ordirle, per i e, oggi!
Oggi pàù che mai è di attiualità rimperaibivo di S. Faolo ; « Necessità mi è
imiposta e guai a me -se non evaligeIr.'zo ».
Una domanda precisa
L’ir
Ce n’est pas seulement dbns son
activité extra-scolttlre que l’éducateur
chré ien doit se t^stingrijer, car, en
cela, il peut s’assimiler à quiconque
sçnt l’impulsion CDthoiwiaste de sa
Oggi come no.i mai im’iiofinkà di ideologie di uomini più o meno inì^iassaiti sfoggiano programmi più o meno giusti, per elevare Luomo ad uno stato migliore di vita, di libertà e di benessere
naturale. /
Questo stato di cose suona come una
tremenda accusa perchè i casi sono due.
O noi, come cristiani, non abbiamo testimoniato come ci è stato comandato,
della grazia e della salvezza, oppure
queste ideologie hanno in sè stesse una
dottrina più perfetta di quella del Gisto,
dato che twlle chiese cristiane sì constata tanta apatia per Gisto, mentre nel
mondo si vede un fervore spinto al fanatismo per cose materiali.
I luorno ma‘eria;.e rea .peinsa come S.
Paolo in '&>nn2Ì (4 ; 18) ; « Abbiamo lo
.sguardo alle cose che non si vedono, f>erche quelle che ri vedono sono solo per
un tempo ». Quelle cine non si vedono
sono eterne, ma egli non può pensare in
modo diverso, perchè ili comandlamento
di Gasto; « Andate e ovangeUzzate »,
non è stato messo in pratica. Mi viene
fatto perciò di domandarim se l’inteirogativo : « Riceveste voi lo Spirìfo Santo quando credeste ? » (Atti 19:2) non
è rivolto proprio a noi.
Evangelizzare
Ecco i appello livdlto oggi proprio a
noi; stiamo in ascolto come Samuele e
<»me Samuele lo sentiremo; come lui
^amo pronti a rispondere ; Eccomi, parla, o Signore, io ti ascolto.
'**■ '/•"lèdi.!
Ài
W
■Á.
3
¿'Come évangélizgare ~ |
’ ^ Prevedlió una facile obbiezione : biso*
una e&s«e ptepoiati per una añiseione co*
i«ì seda, che non è il cooipiito di lutiti.
,ir -iMa la dspositia è falcale se è vero che o*
i;ni cosa che chiederemo al Paidre nel
nome Suo cd sarà data ; abbiamo la cer.t terza di non fallire perchè Cristo non
è mendace. ! •
Non c’è iblsogno di essere dei dotti.
Cristo mi ha mandato a evàngelizzare, non con sapienza di parola, afiinchiè la croce di Cristo non sia vana fCor.
i : 17) e ancora necessità mi è imposta e
^ai a me se non evangelizzo quindi è
una necessità.
lEL poi chi erano gli apostoli ? Dei
f, semplici pescatori. Hanno rfcbidiito a
quella chiamata cui manche n>c» abbiamo
Ubbidito, se pur abbiamo ubbidito !
do delle carteU^ersóriaii in uiEcio, tro*
vo ':'(( Operaio Tizio, ecc., religione e*
vangelica ». Io sono rimasto di stucco.
Erano nove anni che conoscevo questo
Oj^aioe non avqvo mai éaputo che fosse
evangelico : eppure non avevp mai perso
un’occasione per farmi conoscere e per
teSiLmoniare. Come questo ne conosco
parecchi altri che sò evangelici, ma Io
sò «Oliò io, per le occasioni che ho avuto
di vederli in rpalche adunanza ; non per
la.'“ liqiro testimonianza. Lhanno intesa,
questi^ la loro missione ?
napostae NggSUn privilegio
^ 11 momento propizio
Una larga porta mi è aperta ad un laf voro efficace e vi sono molti avversari
r ^Corinti 16: 9), è vero. Inaredulità, de*. lisione, beffe, odio e magari violenze ; si
incontrerà qualche ostacolo nel lavoro di
Non riteniiamoci dd privilegiati, per*
chè la grazia e la salvezza sono per tutti
gjratuitamente, se non vogliamo che un
gionno ci sia detto ; (( Ebbi fame e non
mi deste da mangiare, ebbi sete e non mi
deste da bere, ero igmdo e non mi copriste ». Cosa abbiamo fatto noi per l’avanzamento del Regnò di Dio ? _
Permettetemi di esprimere il mio pensiero sotto forma di una parabola moder
na.
Il nostro padre che dalla fanciullezza
non vediamo perchè lontano, sta per pas
W,-- .w.
*un giorno’darti úna più sana' e forte s<r*
cietà spirituale,,, ^ i (
«Beati i puri’’di cuore, perchè essi
vedrano Iddio » (Matt. 3 : 8).
InteUeUaedi.
Pachino
„(,■! Non solo il' pòpolo, che nella sua pu*
rezza di'cuore e nella sua gioconda jvmginità è più disposto ad accogliere subito
, le subliimi verità del Vangelo, ma anche
gl’intelettuali cercano le SS, Scritture,
e giomalmente sentiamo intorno^ a noi,
tra i nostri poveri scaffali, questiona sot. tifi che seppure cou'dòtte genti'lmente,
non sono meno aspre éd ardenti di quelle
che si tengono fra fanatici di opposte fazioni. Ispettori scolastici, direttori, maestre, pròfessóri, dot.tori ed avvocati, ire*
quentano la libreria, e si trovano spesso
in essa per discutere, e quando se ne
vanno tutti hanno un’espressione^ più Ide*
ta perchè hanno fatto un passo verso una
conquista, quella della verità. Spesso
NON
i evangelizzazione ; ma che c’è di nuovo,
in questo ?
Cristo, gli cpostoli e tutta la schaera
■dei martiri hanno forse trovalo miglior accoglienza ? Servivano forse un’akro Id*
-dio ? Siamo forse esonerati dal dovere
di seguirli } Non hanno essi sofferto le
stesse cose ?
Pure hanno camminato, riguardando
alla meta, portando molti- frutti.
sare da XorinOj^ per l’ultima volta ; non
potrà fermarsi per fare una capatana a
casa, ma ci avverte per mezzo di un
messo che 1 ha preceduto.
Cosa faremo noi ? Non si lascierà ogni cosa, .pur di sentire per l’ulitima volta
la sua voce e poterlo abbtaccaaré ?
zate ogni creatura » ; di quello òhe avete
ricevuto fatene partecipi anche gli alllri.
Tutti!
Jf.
vediiamo delle persone scomoscaaite, professori e studentii, amici di quelli che
già conoscevamo ; è un movimento che si
allarga sempre più come una ooriente
A mbasciatori
Sii fedele I
Noi siamo -degli 'amroioistratori di Dio
■ « quel che si richiede dagli amministra*
tutori è che ciascuno -sia trovato fedele
^;fCorinti,4i 2). ,
-Dimmi, fratello, dimmi sorella ! Nel*
l’officina, nell’ufficio, nel tuo eampo di
lavoro, ti sei mai pieoccupato di fare conoscere chi sei ? Hai mai parlato del Padre, di Cristo? Dèlia grazia di cui tu
fosti fatto oggetto ? *•
Cosa abbiamo fatto noi peri questa u'mamtà impazzita ?*yn giorno, sfoglian
Ebbene ! Fuori nel mondo è pieno di anime travaigìliate che si credono orfane e
non lò sono.
Noi siamo stati ¡scelti^ per annunziare
loro che il Padre e il Salvatore le attendono con gioia, perchè il Cristo è stato
*croéi&aso an^he per-loro. Vi è allegrezza
in cielo per il peccatore che si converte*
Qualcuno insisterà : ma per quellio ci sono i pastori, i missionari e non occorrono
dei semi^lica laici, molti dei quaili anche
incolti.
No fratelli, no sorelle, siamo in errore.
Cristo disse : « Andate ed evangèliz
. Tutti perciò abbiamo una responsabilità. Noi -sap.piamo che il pubblico è
composto più da indotti che da dotti, ed
è certo che la testimonianza mólte volte
è più efficace se viene rklFindotto, perchè l’indotto non è capace di iiAorare
i suoi discorsi, ma conia semplicità che
viene dalla sua fede^t^imomia di quello che ha. .. :
Quando tutti avieoiio inteso veramente quale sia il nostro -gOmpito nel moiido,
. non penseremo più nlla difficoltà di e~
sprimeiii, perchè IcMao stesso oi- porrà
sulle labbra la sua parola.
I talenti che abbiamo ricevuti non d
sono stati dati se non’per farli fruttare.
Così facendo,,e solo così, noi assòlveremo ti nostro coràpito di criiStiani.
Alcibiade Cattaneo,
vute serie.di coaferenze in locali
aventi per tema': « L’Evangeio di Cristó-’ i-'i^t
al popolo di Francia»; 4) La?« Revue
de rEvangélisatlon» tiene desta l’attea- >
zione di molti sui problemi evangelistici ; ,
5) gn^pi da due a quatte© laici (la Main '• ;
Teodue) lavorano ad evangelizzàre so- ^
Catutto in ambienti operai e con notevo- ...
successo ; 6) NèlTeàlate scorso gruppi
di giovaoti hanno accompagnato i pastori
in eyangelistioi convocando la sera sulle piazze dei vilaggi ti pubblico (
con lecite drammatiche, esercizi corali e -4
poi evangelizzando ; il giorno del I .o no*,,
vembre una quindicina ^ gruppi simili
hanno cantato e dostribuito opuscoli sul*
l’eniteata dei cimiteri parigine, 25000 opusooti sono stati venduta ; 7) una cura
particèlaie è stata data ai dispersi i cui
indirizza sono stati raccolti in schedari
speciali ed ai quali si invkuto numeri
di uno speciale settimanale u le messager
du dimanche ». Uno speciale campo cadetto ha raccolto durante l’estate 50 ragazzine che non possono seguire la scuola
domeniioale: 8) Sono'stati: vendidti nel
1947 ben 4O.O0O calendari di faroig'lia e
per il 1946 se ne prevede lo smercio di
ib^ 50.000 ; 9) La S. C. E. ha in ptogràmma un bilancio per ti 1948 di ben
31 milioni di franchi (pari al bilancio di
tutta la Chiesa Valdese) pe^r la sua opera complemenitare a quella delle Chiese evangèliche francesi. ; 10) vi sono ora,
80 posti di Pastori, Diaconesse e colportori alla dipendenza della S. C. E.; Il)
sono allo studio una mostra evangelistica
itinerante e un cinema montato su camionette per film a slfondo religioso.
11 titòlo e la ragione dèlia esposizione
di queste attività ? « Nous n’évangélisons pas I » ; coisa è quello che si fa di
fronte a quanto si dovrebbe fare ? Ecco
il problema che il direttore dalla S.C.E.,
il dinamico Pastore Benoit pone ai protestanti francesi. Non avremmo per caso
un problema simile, f<Mse più pressante
che dilaga beneficamente inondè e tutte
queste nuove persone vo^iono vedere, proporre ai nostri Membri di Chiesa
vogliono discutile, vogliono sapere e ve- e responsabili ?
Da una relazione del Çolportore EBa
Varvelli dell’opera del Mantovano.
SEMINANDO LA PAROLA
dono, discutono e sanno. Alcuna vengono e vanno per non tornare, altri vengono e tornano per cortesia, altri vengono e restano. « Mrtiti i chnamati., pocha
gli eletti»), questa verità' ci dà una stretta al cuore, poiché vorrenimo che vi fossero molti chiamati e moltì eletti.
■ Ma accanto agli uomini prtiitici, al
popolo, agli intellettuali, vi sono-altre
persone che, entrate per comperare un
libro qualunque, escono molte volte con
un Nuovo Testamento e spesso con una
Bibbia.
Queste si possono chaamaie » predestinate da Dio » poiché quaiKlo ritornano
hanno in sé una fede già viva ed ardente
una fede -che non s’è formata dopo discussioni e studi, ma per chiamata diretta del Signore. Qusuido le vediamo c’in
{Da un foglio ¿’informazioni del
Dk. a. Ribet
notte leoImloD Oes pettoi
Ite
Partiti politici.
fondono coraggio, e -rimaniamo stupiti
Abbiamo avuto occasione di abboccarmenti con i capi dei diversi partiti politi-ci, con i quali -abbiamo spesso intavolato interessanti e talvolta vi'vaci discussioni, sempre con esito felice per -la
nostra causa.
Abbiamo potuto cosi dissipare quél
pregiudizio di una mentalità quasa medioevale, che pone la Bibbia come li'bro esolusi-vo dei -clero e dei bigotti ; abbi,amo
potuto, in jx>che parole, fare capire <iie
la Bibbia è un patrimonio uotiversalmente comune a tutti gli uomini di buona voIcHità e che perciò non può essere mo•nopalio di al'cuna dlasse. La Bibbia può
-essere letta da tutti i partiti, se questi
sentano il bisogno di ricostruire su scJidi
basi la nostra povera Italia ; solo essa potrebbe viceversa essere rigettata, se questi partiti non sentissero ti bisogno della
vera ricostruzione morale e spirituale dèi
nostro popolo. Abbiamo potuto vedere
avversari inidiKÌbtii awicinaisi a noi e
discutere da amici, poiché reffetto raggiunto ha saq>erato ogpi nostra previsione
mediante la vendita delle SS. Srdiitture
èd altri volumi di ciaattere religioso.
« La Parola di Dio è sempre lampada
' al nostro piede ». (Sallmo 119 ; 105).
classi, ma il popolo vero, quello che ha
in sè i caratteri ed i -difetti più salienti
della razza, quello formato da persone
umili e sen^lici, avide di parole che
siano vive e facili, di quelle parole che
arrivano subito in fondo al cuore e fanno
piangere ed amare. Questo è il popèlo
che ifrequenta la nostra Libreria, e questo è il popolo col <^èle più volentieri ci
intratteuiiarao, perchè dalle domande
^empiici ed ingenue, dai facili candidi
stupori è dato capire che esso nascónde
una forza potente, una vigoioria immen
sa.
Ed è soprabutto in queste qualità che
abbiamo cercato d’innestare la Parola
del Cristo, perchè saranno esse che, vivificate dalla legge, dèll’amore potranno
di quanto Dio possa operare nei cuori uroani. Sono uomini che ci compaiono un
giorno davanti, come sorti dalla nébbia
dèlia folla anonima, con un tormento
impresso sul volto e poi scompaiono nel
vortice di quella folla, e quando ritornano
non sono più tormentati e morti, ma felici
e vivi, e di, questo ne ringraziamo Iddio,
Elia Varvelli
Notiziario
Evangel istico
I Protestanti in Ungheria sono circa un
milione e mezzo. I Cattolici sono invece
7 milioni, ed hanno 3997 sacerdoti tolla
media di un sacerdote per 1760 fedeli.
ral con ti s-uo camion missionario ha venduto centinaia di Bibbie e di N. Testamenti ; 3) a Parigi e nelle principali città e persino nelle campagne si sono a
Protestanti e cattolici in Ispizzera. .—
Vaincre (4 apr.) pubblica interessanti
statistiche. I protestanti, in Isvizzera sono ili 57,6 % ; tutte le città con più di
30.000 abitanti hanno una maggioranza
evangelica tranne Lucerna dove i oairtólìci sono il. 74,4 %. Nel Grigioni i protestanti sono il 51, 5 % e nd Ticino il
5,5 %.
Preoccupatone evangelistica in ¡scozia. — Dal 21 al 23 febbraio ben 75 delegati di 11 gruppi religiosi comprendenti sopralutto le grandi Chiese si sono incontrati a DoHar'berg ^ discutere dei
problemi dèlia Evangelizzazione. Come
conclusione di questa conferenza è stato
creato un comitato di continuazione di
detti lavori.
fifí
Il popolo.
Vicino ai rappresentaitti politici ed in
‘Stretta unione con essi, sta il popolo, non
*quelIo formato da persone distinte in
Giornata di evangelizzazione in Ungheria. E’ stala organizzata dalle organizzazioni pTote^anti di Budapest. Avvisi murali, distribuzione nelle strade di
volantini ed opuscoli, nelle chiese della città, ininterrottamente dalle 8 dèi
mattino alle 8 di sera si sono succeduti
40 pastori delle Chiese Protestanti (Calvinista, Luterana, Metodista e Battista)
per predicare ad un folto pubblico. Alcuni uditori hanno ascoltato andie 3 o 4
messaggi. . ’ .
Attività della'Società Contale di Evangelizzazione ìli Francia. — Nel numero di dicembre della « Revue de l’E"
vangélisation» ci si presenta il seguente
bilancio della S. C.‘ E. dalla liberazione
ad oggi : 1 ) Una dozzina di pastori aM’opera in centri evangelistici-nei quartieri
popolari e periferici di Parigi; 2) Nell’Aveyron il pastore j^brayat in una
tournée di evangelizzazione con ima gio■Vane compagnia di pule drammatica ha
venduto 3000 copie del,suo giornale e
fatto 400 nuovi abbonati ; ti pastore Bar
Co
rato
Les erxenis ont: la Vie dure.
Les peTSonneB qui écrivent leur avis sur le projet de Liturgie aux journaux ou au présidei^t de la Ckimmission parlent de la « Confession des
Péchés », d|e Théodore de Bèze. Dans '
une page d© Réforme oonsaerée à la
Liturgie, des pasteurs faisaient de même et un théologie|i savant comme Gaston Deluz, dans son hvre La justice
de Dieu, répète la même attribution.
Quand Calvin, qui en est l’auteur,
publia eui 1540, notre «- Confession
des Péchés » dans sa Forme des prières ecdésiastiques, Théodore dè Bèze était un étudiant de vingt et im
ans, brillant et mondain, qui écrivait
non pas des confessions des péchés,
mais des vers galarfts en latin.
En réalité, la « Confession des Péchés » a une origine alsacieone. Calvin s’est servi d’une prière en allemand, qui faisait partie dl’un© liturgie publiée à Strasbourg (1539) et dont
Bucer était probablement l’auteur.
L’excellent livre des professeurs de la
Faculté de Strasbourg, L’Esprit du
Culte protestant, en donoae la traducction. Mais Calvin y a mis la« marque
de son génie religiieux et littéraire.
La langue française ayant rapidlement évolué du XVI.me *u XVII.me
siècle, V. Conrart, le grand précurseur de l’Académie française, lut
chargé de réviser les texte® ide la liturgie calvinienne, qui ont ensuite subi plusieurs retouches au XVIII.me
siècle.
Nous croyous utile d’en donner ici
la forme originale de la Confession,
telle qu’elle est sortie de la. plume de
Jean Calvin: ,
« Mes freresi, qu’un chacun de nous
se présente devant la face db Sed
gneur, avecques confession de ses fautes et péchez, suivant dlans son céeur
mes parolles;
« Seigneur Dieu, père étemel et
tout puissant, nous confessons devant
ta saincte majesté tpie nous sommes
pouvr^ pêcheurs, conceuz et niez iniquité/ et corruption, enclins à mal faire, inutiles à tout bien, et que par notre vice, nous transgressons sans fin et
sans cesse tes saincts oommendemens,
en quoy faisant nous acquérons, pOT ^
ton juste jugement, rayne ©t perdition sur nous.
« Touttefois, Seigneur, nous avons '
‘ C
4
!^r \% . */
fe'-,.... -, .
oespï«jsir ea uous-i3aeiaiae6 dlP t’avoyr
41-,' et condenmoQ« ïwmjbi et nos vi
'-oeeavecque vraye repentanoe dléairant
,//' • ' que ta grace et ayde soubvyenne à nos. .s, tre calamité.
'tl “Veuille donequeg avoyr pitié de
H'' ®ons Dieu et Père très beaiiiig et plain
>w. »S de m iséricorde, au nom de ton fil» Jésus-Christ nostre Seigneur.
« Effaoeaint donc no® vices et macules eslargys nous, et augmente dte jour
en jour les gi-âœs de ton sainict espe*
0:1*, aiffm que recoonaissainis de tout
nostre coeur nostjre injustice, nous soyons touchez de desplaisir, qui engendre droicte penitence en nous, laquelle, nous mortifiants à fous péchez produyse en nous fruietz de justice et innocenoei qui te soient agréables. - A
men y>. (Evangile et Libearté)
" i'Contitiuaxione)
la morte lilbeiataoe dd tamta dolora fisici
€ morali.
Nacque a Bonn nei 1770 e ■morì nel
1827 in un giamo » cui uaa violenta t^em^ta sconvolgeva il cielo dii Vienna. I
funerali furono impoentissiuni. Si capì che
l ’arte aveva perso un grande genio. Infatti Beethoven percorse più di 50 arali il
caimnuno dei suoi successori e se fosse
, vissuto fino al 1850 i nomi di Schubert,
Mundelsson, Brahms stesso sarebbero
molto meno evidenti di quanto lo siano.
'La musica di Beethoven parla aH’animo dieU’uomo e lo consola nèlla prova.
Le fioche volte in lOtii Beethoven è lieto
si mamifestano in modo molto equilibrato ;
una sola volta spensieratiamente nell’ailegrelto dell’8.a Sinfonia.
9 sono le sinfonie composte da lui.
Una lO.ma è stata abbozzata e un’altra
detta dii Jena non si sa se attnibuirla a
lui dato che è essenzialmente Haydniana da cima a fondo.
Compose dei mirabili ccnccntiatissimi
qu^etti, sonile per pianofmte, violino,
violoncello, diverse ouvertures, i sublime
concerto in re magg. per violino e orchestra, 5 concerti per pianoforte e orchestra, uri’opera : il Fidclio e molte altre
composiaoni tra cui la celebre Messa in
re maiggiore. ,
Tutta la sua musica è profondamente
pensata « spiritualmente meditata e si
«nte lo sforzo per comporre a'totale dif. ferenzia da Mozart c Haydn. Ma sopra
MW cosa occone notai« il mera'viglioso
sforzo di resustenea cui Beethoven si è
apposto di fronte 'ál'ta sua sorte e che si
rivela nella potenza dèlie sue creazioni.
Paaiamo ora ,'brevemente in rassegna
gli alitri quattro giaindii compositori tede«chi dell’600: rrainz Sdhiubeit (179718.^) miorto a 31 anni, compose oltre-OOO
(< liedier » cioè canti popolairi con aceumpagnamenito da pianoforte in cui si
descrivono parecchi e diiversi ?««tdmenti
d’animo: prepionderante è l’amore, la natura, i fiori, cioè unia >i^sia veramente e
essenzBahnentc romantica rivestita di note. ^i^ pure 9 sinfonie e altre composizioni che taccio per lo spazio.
iRloberto ^umann (1810-1856) morì
pazzo e ifu il jiù appassionato ifra i romanitaai. Scrisse 4 sinfonie. Fu eccelso
piwista come Schuibert e iMendelssohn e
scrisse per quello strumento infinite composizioni.
Felix Mendelssohn 'Bartholdy (18091^7) il delicato e sognante autore delle
Romanze senza parole, di 5 sanifonie, di
celebri e bellissime ouvertures » per
orchestra, fu un musicista molto equilibrato, innamoratissimo dell’Italia, protestante^ inconfandibile nello 'Stile. La*
sua miusica è fedele lall classic'smo. Adorava Bach e Haendèl e il connubio fra
classico e roroantiico la rende molto interessante e ■originale.
Johannes Br^rjs (1833-1896) è l’ultimo grand esinfonista tedesco, profondamente fedele al romantiolsimo e diretto
discendenite di 'Beethoven, fin troppo talvolla. Scrisse 4 sinfonie e innumerevoli
altre comipodzioni per piano.
Una^ nazione in oiw si maniifesta pure
la musica sinfonica è la 'Russia che vanta 5 nomi grandi ; il più celebre è quello di Ciaikwsky.
L’Italia eccelle .invece nell’opera teatrale ; cosi pure la Francia. Ricorderò
ancora du enomi : i maghi del piano :
Chopin (1810-1849) e Liozt (18111878). Di Wagner }¿rleré al prossimo
capitolo trattando dell’opera.
bimbi eva
'■>* ■R'èllice'.e di PonMaretto-glLiiscrirti
Sbramo , vjsitatì' 'da un'Mèdico*' Svizzero
n- j 1,1 1. , . ' ift^iclherà insandacabiJmente i bambi
^cevt^ da ogtòjpeirte dWia dd ni prescelti.
1« domande di mamèifltiie per un numero ■di bim^ triplo diriqilellló •che le no*”^
sire possabiilita econoifSeliie e gli aiuti ri
cevilih rialti’IIMR A _________Z.' ]•
^ .1^
Direzione! Via dei Millo, 1 Telefono 409
Ammmietriazionei Via Carlo '
] bia - Torve Pellice
Dir. Resp. Ermanno Rostan
posaouiiuia econoEpenie e gli aauti m- >
Gite in Svizzera
Tratta® sempre. di'..Soggetti bisognosà *
di cura e ip molti oasi bimbi che «ven
ARTI grafiche "L’ALPINA.
Torre Pelliee
I ^ ' I* t ’■'****''.vw wiirtiii.fA val'C' «.VCI'].
do^freirto oi foime ^[tisDiclollain ai poilmo
ni hànvio ui^<etnite dii' cuora mnoin'ta
na.
Gli amaci che vdieiaero aiutaaca a .rend^^i ipossibile di rispondere a queste richi.este, sono pregata volerlo fme con
lempesl^ità masàima. Sefiza aiuto efficace ed imonediato saremo costretti a respingere una parte ddlè ■domande riicevaie. • '■.«'■*■■,
Esbico’Geymet
Anche quest’anno l’organizzazione
“ VAtOESBA „
DELLA PfER BUSSETTZ
ha 'in. programma due iiniteressamti
Viaggi n Svìzzera
Soggiorno eli |)ambini
in Isviiiera
FERRUCCIO RrVOlR
Per mteressamentq i^a Goce Rossa'
Svizzera, Soccorso ai fancaiulli, centoventi banibiini d’ambo i sessi, valdesi e
cattolici, tra i 6 ed i ;Ì4 anni, residenti
nelle Valli Valdesi, di gitooile costituzione e di modeste cotidizuon! economiche, SCHIO invitati ad un soggioimo gratuito di tre mesi presso famiglie svizzere (tra il 15 ag'Osto ©d 'il 15 novembre
circa)., Le iscnziomi possono farsi presso i componenti il iConiitatio : prof. Attilli Jalla, dott. Gard'ioJ, dott. Quattrini
g^omaretto), cav. E. 'Mondon (Torre
Pellice), o presso 1 Pastoiii Valdesi di
tutte le parrocchie. ' •
Nella domancla d’iscmione ■occorre indicare con precisione nome e cognome,
patem^ità e maternità^'daita e .luogo di
I* - Giro completo della Svizzera
Torino, Como, Chiasso, Lugano,
Bellinzoiìa, Airo.o, S. Gottardo,
Andtimatt, Schwyz. Zug Zurigo
Berna, Neuehàte'I. Yverdon, Lo-’
sanna, Montreux, Mantigny G
San Bernard'o, Aosta, Torino
Durata; dal martino del 15 luglio p. v.
alla sera del 19 luglio
Viaggio e pernottamento L. 11.500
Le fantighe ' '\NDHEON, MEYN)ET' e ^
REVEL riconoscenti ringraziano quanti vol-^
¡ero prendere parte all'immenso dolore pep *
la dipartenza della loro cara ,
ROSALBA REVEl«ANDREON
en modo particolare, il Pastore signor Ser— V's
tinatti^ rUnione delle Madri., i Dottori
rogrdna e Debellimi, l’infermiere Sig ita, Bruno che tanto amorevolmente l'asststetté '
durante la lunga malattia.
Luiscrna S. Giovaninni (NazaarottS), 28’.'^
giugno 1948.
■^1* - Gita a Ginevra
Le familgie ROLLILE sinceramente com¿
mosse per ü tributo di affetto reso al ìorcrjÙ
amato scomparso . f
ERICO ROLLIER
nell'impussibihtà di farlo personalmente'^
ringraziano tutti coloro che hdsino voluto ì
partecipare al loro doUire. Ji.f
e partecipazione al Convegno
Pmngin.
Durata: dal mattino di giovedì 12 agosto p. v. alla .sera di lunedì 16 agosto.
Viaggio L. 4.800
Per aniformaziKMii dettagliate e prenotazioni rivolgersi alTUfficio Turistico di
Torre Pellpice - Piazza della Libertà.
N.B. — 1 posti essendo limitati si consiglia
di iscriversi prontamente — Non potendosi ottenere passaporto collettivo, gU interessati provvedano con urgenza a procurarsi il passaporto individuale.
oii[[[iii*yy*GOiii
n dr. DANIELE flOCHAT
visita a TORRE PELLICE
iulti i venerdì dalle
10 alle 12 presso il
dr. Gardiol Tel. 77
a TORINO gli aliri giorni
dalle 14,30 alle 16,30,
presso l'ospedale valdese - via Berihollei 36
Jyíarío jÇnjorê —f i Accumulaiori T 1 ,T A N O e lampade O S R A M
•per ÀUTO - MOTO - CICLO ecc.
blNEItOLO *% \ , )
Via Carlo Alberto, 4 ^ Telefono 61 V \ '' i < . S \ Apparecclii Radio M 3 9 fi dClih^e/ieilieilt Astucci - Fanali - Pile S U P 6 T P Ì 1 3
«
INDIRIZZI DI CHIESE e OPERE VJLLDESI
Angrogna - Pastore: Arnaldo Comba. Felonica Po rw« mia n T
Angroana iSerre) ~ Paetnr» . a = »i^ica Po — Chiesa VaMese. Pastore, Edoardo a* d—* » ’• • •
49 — Pa
Angrogna — Pastore : Arnaldo CombaAngrogna (Serre) — Pastore : Edoardo Aime
Bobbio Pellice — Pastore: Alberto Ricca
Luserna San Giovanni — Pastore : Achille Deodato.
Massello — Pastore: Enrico Tron.
Patterò — Pastore : Lamy Coisson.
Pinerolo — Pastore Ermanno Rbstan . dei
Mille, 1 - Chiesa : ivi.
Pomaretto — Pastore: Guido Mathleu
Praly — Pastore : Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore Paolo Maraudà,
Prarostìno — Pastore Umberto Ben.
Riclaretto — Pastore ; Luigi Marauda,
Rodoretto — Pastore : Neri GiampiccoU. Rorà Pastore : Enrico Ceymet,
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
— Pastore: Ernesto Ayassot.
Vlllar Pellice — Pastore ; Roberto Jahler.
Pa
* 4r «
Aosta — CIfiesa : Rue Croix de Ville 3
store: Vittorio SuWlia, Via Correi,’ 1
— presso Cendola :' Corso Alessandria. 46
Barga — (da Pisa). w.
Bari — Chiesa Valdese : Pastore Antonio Miscia.
Via Dante Alighieri, 174.
Bergamo — Chiesa Valdese: Viale Vittorio Ertianuele, 4 — Pastore ; GiuHo Tron ; Via
Torquato Tas$o.< I8.
Biella — (da Ivrea).
Bordighera — (da Va(lecroaia)
Borrello — (da Caninchio).
Brescia — Chiesa Valdese : Via dei Mille 4 —
pastore : Davide Fomqron, ivi.
Brindisi — Chiesa Viddese — Via Congregatone (da Taranto),
Caltanisetta — Chiesa Valdese : Via Gaetaai. 60.
Campobasso — (da San Giacomo).
Careraa — (da Ivrea).
Carunchio — (Chieti) ; Evangelista Vincenzo Stìcione.
Castelvenere — (da Napoli),
Catania — Chiesa Valdese ; Via Ndùìhàclìià, i20
—- Pastore ; Enrico Cofsahi, ivi.
Cerlgnola — Chiesa Valdese Cotato).
Como — Chiesa Valdese ; .Via. Rilsconi 9 — Pastore : Carlo Lupo,, Via 'T. Òrosri, 17
C<»zìiè (Toftnq) — ÌPastme Àttìfflo Arfii« ~ Vta
BethoUet, 34, Torino.
C<^to — Chiesa Valdese: Corso Miniai, 27,
Pastore : Gustavo Bouchard ivi.
Courmayeur — Chiesà Valdese (da Aosta).
Cosenza — -Chlesii Valdese — Pastore : Òliaep
pé Scarlpci Viale Matzitii 806 d.
Cuneo — Visitata da Torino.
Fetonica Po
Alieoi.
Firenze — Chiesa : Via dei Serragli
store : Seiffredo Colucci ivi
Via Manzoni, 21 ; Pastore Tuiiio Vinay; Coa.
diutore ; Past. Luigi Santini, ivi.
Forano Sabino (Rieti) — Chiesa Valdese — Pastore : Enrico Pascal, Ivi.
Genova — Chiesa Valdese : ’via Assarotti — Pastore : Francesco Peyronel. Via Curtatooe, 2.
Groftaghe -- Chiesa Valdese 4da Taranto).
Grotte (Agrigento) -i- Chiesa Valdese
lita : Attilio del Priore.
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5 — Pastore : Lorenzo Rivoira, Via Bertinaltì 4 "
La Maddalena — Chiesa Vaidese
Utiano — Chiesa Valdese (da Tarknto)
Livorno — Chiesa Valdese ; Via Verdi 3 — Pastore Alberto Ribet ivi ’ t
^*S)~ Vaittese: Via G. Tassi, 18 «da
Mantwa — Chiesa : Vìa Bacchio. 5 (da Felonica).
Messina Chiesa Valdese ; Via Laudarne 18
Pastore : Pietro Valdo Panascia, Via Laudàmo, 16.
MWano — .Chiesa Valdese : Piazza Missori 3 —
Pastore: Enrico Tron, Via Ippolito Nievo, 9.
N^Ii — Chiesa Valdese : Via dèi ambri. 8
— Pastore Oreste Pejtronel ivi
Or^ra di Puglia (Foggia) Chiesa Valdese:
Pastore Cipriano Toum, Via Monfalcone. 32.
Pacniho (Siracusa) — Chiesa Valdese. . Pastore Franco Sommani. Via San Martino, 7.
Palermo — Chiesa Valdese ; Via Spezia,* 43 —
Pastore : Roberto Comba. Ivi,
Pescolanciano — Chiesa Valdese (<fa Caronchio).
Plani di Valleorosia — Chiesa Valdese — Via 0)1.
Aprosio, 36,
Pi92za ArmertM Chiesa Valdese (da Catania).
PiedicÉVàllo — Chiesa Valdese (da Ivrea),
Woftiblhò — Chiesa VaMese (da Siena).
Pisa — Chiesa Valdese ; Via Demà, 16 — Pd.
store (da Livorno),
Reggio Calabria — (da Messina).
Riesi — Chiesa Valdese : Via. Paraci. 79 Pastore ; Davide Cielo, ivi.
Rio Marina — Chiesa Valtteaé (da Siena).
Rocchenere — Chiesa Valdes® (da Messina)Roma — Chiesa ; Via IV Novembre, 107 — Pastore: Mariano Moreèdhini, Via Pietro Cosaa,
42.. '
Piazza Cavour “■ Pastore : Paolo Boiio
M«1aima Diotógi, 57.
Salle — Chiesa Valdese (da Skn Giacomo),
Sampferdarena — Chiesa : Wa A Cantore. IB
Alfonso Alessio, Via di Francia. 11Chiesa Valdese
8 — Pa
4
Pastore ;
8 F.
San Giacomo degli Schiavoni —
— Pastore Giorgio Girardet.
Sanremo — Chiesa Valdese ; Via Roma,
store Emilio Corsani : Via Roma, 6.
S. Lucia di Quistello — Chiesa Valdese (da Felonica).
S. Maria di Licodia — Chiesa Valdese (da Catania)
Schiavi d'Abruzzo — Chies.a Valdese (da Carunchio).
Siena — Chiesa Valdese — Viale Curtatone 5.
Susa — Chiesa (Via Umberto 1, 14 - da Torino).
Taranto —Chiesa : Via Di Palma — Pastore Gàus^pe Castiglione, Via F. Crispí, 28.
Torino — Chiese : Corso Vittorio Emanuele II,
23 e Corso Princi'pe Oddone, 7 — Pastori:
Elio Eynard - Carlo Gay, Via Pio V, 15 Atti,ho Arias, Via Berthollet, 34.
.^'Terrazza Piemonte — (da Torino).
Tramonti di Sopra — (da Venezia).
Trieste — Chiesa : Via S. Maria Maggiore — Pastore ; Guglielmo de) Pesco, Piazza Libertà,
6.
Venezia — Chiesa Vaidese : Palazzo Cavagnfe,
Gastello 5170 — Pastore Teodoro Balnta, H.
3, Verona — Chiesa Valdese Via Duomo (angolo
Via Pigna — da Brescia).
.’i Viering — Chiesa Valdese (da Aosta)
Vittoria (Ragusa) — Chiesa Valdese — Pastore t
Liborio Naso. Via Garibaldi. 60.
VU
'I
3
Zurigo — Chiesa Evangelica di lingua italiana
Waldenserwerk) Beth^is Wledlkm (Scholossgasse) — Pastore ; Alberto Fnhrmann, Goldbrunnerstrasse, 65
Altri gruppi di fedeli sono regolarmente vfrttati
dai pastori delie Commtità, viciae.
^ Ufficio di Presidenza della Tavola Valdese :
Il Pastore Virgilio Sommani, Moderatore ~ Pastore Guido Comba, Cassiere — Via IV No, , vembre, 107 • Ronù.
Facoltà di Teologia :
Via Pietro Cessa, 42 — Profee«»]: BraeMo
\ Comba - Davide Bosio * Valdo VInty.
■ j Liceo Oinnasio PareggjiaR» (Torre PeUlce) :
7; Preside ; Prof. Adolfo Tron.
fj Libreria Editrice Claudiana (Torre Pellice) :
j DlreltOTe : Pastoie Paolo Coisson.
Convitto Maschile (Torre Pellice) :
Direttore -, Pastore, Roberto NisbetOrfanotroflo Maschile (Pomaretto di Peroea) ;
hÈ
Orfanotrofio Femminile (Torre Pellice) :
Direttrice : sig.na Lidia Fini.
Orfanotrofio Maschile (Gould-Pestalozzi) .
dei Serragli, 49 - Firenze ;
Direttore : Pastore Seiffredo Colucci (ivi)
Istituto Evangelico Femminile - Via Silvio Pellico
Direttrice : sig.ra Emma Villani. Firenze.
Istituto Artigianelli Valdesi - Via Bertholet, 34 .
Torino : ’
Ospedali Valdesi ■
A Torre Pellice, a Pomaretto, a Torino (via
Berthollet 30).
Casa delle Diaconesse ■
Sede- Viale Gilly, Torre Pellice (Torino) —
Direttore : Pastore Roberto Nlsbet.
Rifugio Carlo Alberto, per cronici :
Luserna San Giovanni (Torino).
Asilo per Vecchi ;
Luserna San Giovanni (Torino) — San Germano Chisone (Torino) — Vittoria (Ragusa) Via
Garibaldi, 60 - Direttore Past. Liborio Naso.
Colonia Suiza — Maggi Pasquet Elio.
(COLONIE VALDESI
DELL'AMERICA DEL SUD
URUGUAY
ColonU Vaidense — (Dep.to de Colonia) Pastore : Ernesto Tron.
Colonia Cosmopolita — (Dep.to de ColonU) Pastore ; Emilio Ganz.
Tanainiras e Annessi —' (Dep.to de Colonia) Pastore : Silvio Long
Ombués de Lavali© — (Dep.to de ColonU) Pa
Store: Carlo Negrin.
ColMia Miguelete .- (Dep.to Colonia), da Ombues
w Lavdlle.
San Salvador (Dep.to SorUno) Pastore : Giovanni Tron.
: (Dep.to Colonia); Evangeista
£«io Maggi Pasquiet.
Nuova VaWens© (Itep.to Rio Negro) Estacidn Bellaco. Stud. Teol. Riccardo ittbeiro-Pontet
Arroyo Negro (Est. Piedra» Cdònadas) Dep.to
Paysan.dii. da Nuova Valdense.
argentina'
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‘"'S.rpiÄssfts.*”“ ■
San Gustavo (La Paz - E. Rio») da Colonia Bel.
grano.
U..S.A:
Prima Chiesa Valdese di New Work —■ Paatore •
Alfredo Janavel . 100 Wi«t on.
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