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(Torino)
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DELLE VAULT VALDESI
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della Chiesa ¥aldese
" Gettate lungi da vói tutte le vostre trasgressioni per le qudÌi avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Ann. LXXXIV - Num. 10
Una copia L*
i Eco: L. 700 per Finterà« « X« Lutm; ^ 1260 per Fìnterno Spedic> atb. poetale II Grappo
ABBONAMENT \ 1200 per Fcctero^ ÌT 1^0 p^ Festero Cambio d^indiriaao Lire 40,—
______________________' ■ ■ --------------------------------------------------------------------------------------------------------
TORRE PELLICE — 9 Maggio 19M
Anunin. Claadiana Xorre Pelliee - C*C»P# 2-17557
a
Santa Cena
EUCARISTIA
La parola « eucaristia » signiiìca « rendimento di grazie ». Il suo
uso non è frequente nel nostro linguaggio ecclesiastico, neppure quando si parla della Santa Cena. E forse si ha torto a lasciarla in disparte,
perchè rivela uno degli aspetti importanti della Cena del Signore e le
restituisce la sua inconfondibile ricchezza spirituale.
Il Nuovo Testamento non dice espressamente che la Santa Cena
è ima « eucaristia »; è chiaro, però, che l’idea di « rendimento di grazie » è presente e significativa nel nuovo rito istituito da Gesù Cristo.
Matteo, Marco e Luca scrivono che Gesù, avendo preso un calice, a rese grazie » e lo diede ai discepoli; Luca e Paolo dicono la stessa cosa a
proposito del pane, mentre Matteo e Marco notano che, « mentre mangiavano, Gesù prese del pane; e fatta la benedizione, lo ruppe, dandolo ai suoi discepoli » (Matteo 26: 26).
L’idea contenuta nelle parole « rese grazie » e « fatta la benedizione » è una*sola: si tratta di ringraziamento a Dio. Ma, per che cosai
per quale dono da parte Sua?
Qui ancora occorre ricordare il rito pasquale degli Israeliti. Esso
era anche un rendimento di grazie a Dio per le anticúe liberazioni rice-vute. Del resto, i Giudei sedendosi a mensa avevano il pio uso di ringraziare Dio dei cibi che sono un dono della Sua bontà. E’ ovvio che
Gesù dovette « render grazie » non solo per il pane materiale, ma anche e sopratutto per l’altro pane, il suo corpo, rotto per noi, pane celeste dato per la vita del mondo. L’eucaristia cristiana è la replica neoLestamentaria della lode e dell’azione di grazie che accompagnavano
la celebrazione della pasqua israelitica. Le parole di S. Paolo: « il calice della benedizione che noi benediciamo » non vogliono dire nulla
di più; sono anch’esse l’espressione del ringraziamento che veniva pronunziata nell’atto in cui il calice era offerto o consacrato a Dio.
In tutto ciò non v’è nulla di misterioso, nulla che faccia pensare
ad una consacrazione « sacerdotale degli elementi dell^ Gena. Gome^^
dice uh ' commentatore : <.c La finzione di una consacrazione sacerdotale
degli elementi in virtù di un potere trasmesso dall’uno all’altro, è altrettanto estranea agli scritti apostolici, quanto è aliena dello spirito
del Vangelo ». La consacrazione degli elementi e la loro transustanziazione in corpo e sangue di Gesù Cristo sono il frutto della 1 oologia romana dei secoli posteriori. 11 calice « che noi benediciamo » è anche
il calice per cui « rendiamo grazie ».
Ben presto, poco dopo l’epoca apostolica, la parola « eucaristia »
venne adoperata senz’altro per designare la Santa Cena. Oscar Cullmann, teologo e storico del Cristianesimo primitivo, ritiene che vi siano stati due tipi di « cene » del Signore: uno dominato dall’idea della
morte di Cristo, e perciò in rapporto con l’ultima cena; l’altro dominato dall’idea della risurrezione di Cristo e del suo glorioso ritorno, in
rapporto con i pasti durante i quali Cristo risorto era apparso ai discepoli ed aveva mangiato con loro. Le cc agapi » cristiane dei primi tempi, cioè il pasto fraterno della comunità, cfelebrato la sera, avrebbero
appunto manifestato l’allegrezza e la lode della comunità che crede nel
Cristo presente, per quanto invisibile, e vittorioso.
Abbiamo riferito, a guisa d’informazione, il pensiero di un teologo molto noto. E’ comunque certo che il carattere « eucaristico » o di
« ringraziamento » della Santa Cena è tutt altro che estraneo al Cristianesimo primitivo. Ne abbiamo la chiara testimonianza in uno dei
documenti più antichi del Cristianesimo: la « Didachè » o «. Dottrina
dei dodici Apostoli », che risale alla fine del I secolo dopo Cristo. Esso
contiene alcune antiche preghiere liturgiche per la Santa Cena^ ne riportiamo alcune frasi soltanto.
cc Quanto all’Eucaristia, rendete grazie così: Prima per il calice:
cc Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la santa vite di Davide tuo
servitore che tu a noi rivelasti per Gesù tuo servitore...
cc Poi per il pane spezzato: Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la
vita e la scienza che tu a noi rivelasti per Gesù tuo servitore... »
Alla fine dell’agape, cc ringraziate così: Ti rendiamo grazie, o Padre santo, per il tuo santo nome che ci hai impresso stabilmente nel
cuore e per la scienza, la fede e l’immortalità che ci rivelasti per mezzo di Gesù tuo servitore... a noi donasti un cibo spirituale ed una bevanda e Invita eterna per il tuo Figliuolo... noi Ti ringraziamo, perchè
sei potente ». • • j n ■ i i tt
E Giustino Martire, scrittore cristiano della prima meta del 11 secolo, parlando della celebrazione del sacramento, dice : cc Colui che
presiede prende il pane ed il calice... rende grazie abbondantemente
perchè siamo stati giudicati degni di queste cose... Quando ha terminato le preghiere e l’azione di grazie, tutto il popolo presente acclama
dicendo: Amen!... Quell’alimento è da noi chiamato: eucaristia ì>.
E’ doveroso vigilare sulle degenerazioni della Santa Cena; ma è
anche doveroso vigilare sulla conservazione di tutti i suoi aspetti profondamente ed autenticamente cristiani. Il cc rendimento di grazie a
Dio » è uno di questi; non va sopravalutato a danno di altri aspetti,
ma non va neppure dimenticato. ^
cc Per il dono prezioso di quel potente Salvatore, Figliuol dell’Uomo che andava di luogo in luogo facendo il bene, santa e adorabile vittima che si è caricata dei nostri peccati. Mediatore amorevole che ci ha
riconciliati con Te, Pane vivente dato per nutrimento del mondo, noi
ti lodiamo e ti rendiamo grazie. Signore Iddio! »
La famosa /rasf’
del Beckwith af
Valdesi; ” O vo^
sarete missionari h
non sarete nulla .J, in fondo non è
che l’eco della parola d^Fapostolo
dei Gentili : cc Gipai .a me se non evangelizzo ! » Infa^ la lampada spenta si mette da pa^tè tra le cose inutili e si dimentì dà. Il sale insipido
non serve più a e viene calpe
stato come cosa dèi tutto inutile. Il
lievito che ha perso il potere di liet'itare si butta iieUa cassa delle spazzature. Il udenioro la mina che non
vengono fatti frutare vengono tolti e
dati ad altri, e Upstesso viene fatto
con la vigna di rifi non si rendono i
frutti al Patit one^ Jl fico sterile infine viene condautvato al taglio come
legna da ardere O si risponde alla funzione, alla chiamata cui Dio destina uomini e islttuziom, o non si è
più nulla. I
WaMsempgeta
Ci sia permesso ora di vedere il
contrario volgendo positivamente la
frase negativa dell’apostolo Paolo:
Beata la Chiesa che evangelizza!
Essa sarà allora una luce, un faro
che servirà ad illuminare e a guidare
molte imbarcazioni verso il porto sicuro.
Essa sarà sale che non solo darà
sapore alla vita, ma preserverà la
massa dalla corruzione totale.
Essa sarà un lievito che lentamente, silenziosamente ma sicuramente
opererà fino a lievitare tutta la pasta.
Essa conserverà i talenti affidatile
dal Signore, anzi ne riceverà ancora
degli altri.
Essa sarà un fico fruttifero e quando il Signore verrà a cercarvi del
frutto ne troverà iefr. Marco 11: 12
Ma..C’èun”ma”.
Quella sarà una
Chiesa che ubbidisce alla celeste chiamata e alla sua specifica vocazione. Non sarà, probabilmente,
una Chiesa multitudinarista, ma la
assemblea dei credenti e dei figlioli
di Dio (Giovanni 1: 12, 13), sarà una
Chiesa che vive fondata unicamente
sulla Parola di Dio, senza appoggio
o vanto di tradizioni, sarà la milizia
di Cristo, la sposa fedele del Signo
Non vogliamo noi tutti chiedere
al Signore di ridestare nella nostra
Chiesa e nelle Chiese sorelle che U
Signore ci ha mandato in Italia per
aiutarci nel compito, quello spirito
missionario o evangeUstico senza il
quale non abbiam più ragion d’essere, senza il quale siamo nulla?
L. N.
V '
Il tpmpo della Chiesa
Il tempo del.-i iChiesa è il tempo
della pazienza dr feio. Ha detto Kierkegaard che la Mzienza di Dio è
terribile: e conlrapposta all impazienza dell’uomo. (Questi ha sempre
fretta nella sua corsa per raggiungere l’attimo fuggente che non si
ferma. Dio non ha fretta, Dio attende. Egli ha stabilito un tempo per
ogni cosa, se si potesse attribuire
una nozione di tempo a Dio. Ma Egli è fuori del tempo, sopra il tempo
ed i suoi atti non appartengono al
tempo ma all’eternità. L’apostolo
Paolo scrive che. il Cristo è venuto
cc alla pienezza del tempo ». Non si
storo soli trionferanno con il Cristo,
costoro sono la Chiesa.
* * *
tratta di un ordine cronologico ma
Ermanno Rostan.
di im momento della azione di Dio.
Quando è parso opportuno a Lui di
intervenire in questo mondo per
compiere la promessa contenuta nella Legge, cc II tempo è compiuto, il
Regno di Dio è ivicino ; ravvedetevi
e credete all’evangelo ».
Cosi cominciò la sua predicazione
Gesù. Egli era il Regno di Dio che
non appartiene al tempo ma all’eternità. Anche la sua morte e la sua
Risurrezione non appartengono al
tempo. Sono atti della azione di Dio
che si compie nel tempo ma fuori
del tempo. Non ha importanza il dire che siano avvenuti nell’anno 1'
o nell’anno 30 dell’èra in cui viviamo: quello che conta è che il fatto
è avvenuto: Dio ha agito, è intervenuto nella distretta del mondo, ha
tolto la sua maledizione, ha riconciliato il mondo a Sè. Ora il mondo
è di nuovo Suo, Egli non può abbandonarlo, perchè Cristo è morto
ed è risuscitato còme atto di Redenzione che sarà un giorno manifestata in pieno. Il tempo della Chiesa
è (juesto: è fondato sulla Croce e
sulla Risurrezione. Vive nella attesa del Cristo che ritorna. La Chiesa deve atmunciare questi fatti: essa
non è il Regno di Dio: non è solo
una forma provvisoria. La Chiesa esiste perchè Cristo è morto, risorto,
salito al cielo da dove ritornerà. La
Chiesa deve proèlamare la vittoria
del, Cristo sul mondo finche questa
vittoria diventerà un fatto compiuto. La Chiesa deve dichiarare la
sconfitta di tutti i Pilato, i Caifa,
gli Erodi di ogni tempo che si mettono contro il Cristo. La loro vittoria è solo appareifte nella storia. Coloro che piangono davanti alla Croce perchè hanno perduto tutto il loro bene, perchè in questo bene avevano messo tutto il loro cuore: co
Vi è una incredulità nel mondo di
fronte al Cristo e di fronte alla Chiesa. « Se tu sei il Figliuol di Dio,
scendi dalla croce e salva te stesso ».
Non è vero che questa accusa viene
fatta oggi alla chiesa? Dov’è la sua
potenza, dov’è la sua forza? La sua
forza è nella sua fedeltà, nella sua
ubbidienza. « Andate, ammaestrate
tutti i popoli, insegnando loro tutte
le cose che io vi ho annunciate ».
Ed ancora: « Voi mi sarete testimoni... fino alle estremità deMa terra »... Frasi ormai fruste, che non
hanno più valore. Eppure è il compito della Chiesa, finché Egli venga!
Fino a quando Signore?! «Qui
sta la costanza e la pazienza dei santi! ». Entrare in armonia con la pazienza di Dio, la terribile pazienza
di Dio. Non lasciarsi impressionare
dall’impazienza del mondo. « Quando vedrete queste cose... rallegratevi y>. Noi vediamo queste cose. Siamo entrati nel tempo del Ritorno
di Cristo, nel tempo cruciale della
Chiesa in cui bisogna resistere sino
allo spasimo per non lasciarsi trascinare dall’impazienza.
Il tempo della Chiesa è anche il
tempo dello Spirito Santo. «Io sarò
con voi tutti i giorni » — « Coloro
che sono condotti dallo Spirito di
Dio sono figli di Dio »: lo Spirito
lo attesta al nostro spirito. E’ lo Spirito che determina le azioni e la vita
della Chiesa, altrimenti Chiesa non
è più Chiesa. Dove è lo Spirito di
Cristo è la Chiesa di Cristo, che fin
da ora vive nel tempo, per la testimonianza alla Risurrezione e nell’eternità per la gloria che le è stata
promessa e deUa quale lo Spirito è
arra sicura.
, « Npi attendiamo
va ferra »... Ma fino a quel giorno
occorre che in questa terra Pannuneio sia dato... Occorre andare per le
vie, per le piazze, lungo le siepi...
Occorre fare violenza perchè « il Regno dei cieli è dei violenti ». Occorre manovrare con efficacia, con forza la Spada dello Spirito che è la
Parola di Dio.
* * *
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« Fino a quando Signore ci farai
tu soffrire? » (pazienza significa sofferenza). E’ il Signore che soffre perchè « Dio non vuole la morte del peccatore, ma che Egli si converta e viva ». La sua pazienza è la Croce del
Suo Figliuolo, è la sua passione, la
Sua morte. « Cristo agonizza sino alla fine »: è la vecchia usata frase di
Pascal, ma sempre attuale. La Chiesa la deve sentire questa sofferenza,
questa passione, questa tremenda
pazienza. Deve sentitila come uno
stimolo, come la sentiva Paolo:
cc Guai a me se non evangelizzo ».
La Chiesa porta cc quel che manca
alle sofferenze di Cristo ». L’eredità
di Paolo, l’eredità degli Apostoli, il
fondamento della Chiesa. L’assillo
del Regno che viene, ma prima:
ravvedetevi !
Scrive Barth: cc Alla Chiesa è stato dato di dire al mondo da parte
di Dio, che la Grazia di Dio gli è
offerta, che il tempo è corto, che
cjuello che ci è ancora concesso, lo
è a causa della pazienza di Dìo in
vista del ravvedimento. L’uomo naturale crede sempre che il suo tempo sia infinito, che egli ha tutto il
tempo a disposizione. Il Cristiano
sa ed annuncia che questo tempo è
corto, che esso è in realtà già finito,
che i giuochi sono chiusi, che ci resta solo il tempo per riconoscerlo.
Il solo vantaggio della Chiesa di fronte al mondo è che la Chiesa conosce
la vera situazione del mondo... E’
solo alla Chiesa che appartiene il
compito di testimoniare del Regno
di Cristo in modo chiaro, esplicito,
cosciente... L’importante è di mai
separare la Chiesa invisibile dalla
Chiesa visibile. Non passeggiamo fra
le nubi: credere è vivere. Vivere è
lavorare. Lavorare è essere qui e
non là. Credere concretamente la
Chiesa è accettare di vivere in una
Chiesa lavorando per essa 6 con essa ». A. Bensì
2
À, Á
L’ECO DELLE VALU VALDESI
/ TESTIMONI DI GEOVA
Premessa
Poiché in questi ultimi tempi si è
intensificata in seno alle nostre Co*
mimità la diffusione di volantini ed
opuscoli che fanno l’apologia della
dottrina dei Testimoni di Geova,
mentre vogliono essere un atto di accusa all’infedeltà della Chiesa, riteniamo che non sia del tutto inutile
di attirare l’attenzione dei nostri lettori su questo argomento.
Ano di nascita
Nella congerie di pubblicazioni che
i Testimoni di Geova diffondono, essi non sono troppo propensi a parlare del loro atto di nascita e della
storia del loro movimento. Cominceremo quindi con il colmare questa
lacuna.
Il nome di Testimoni di Geova è
assai recente; risale soltanto al 1931.
In realtà il movimento è alquanto
anteriore, e la paternità si deve attribuire ad un ricco commerciante
americano, Carlo Taze Russel, nato
nel 1852 e morto nel 1916. Uomo di
indubbia pietà, il Russel, non trovando neUa sua chiesa presbiteriana
quel fervore di vita a cui aspirava,
si diede ad approfondire lo studio
della Bibbia, dell’Apocalisse in particolare; raccolse il frutto delle sue
meditazioni in 7 volumi diffusi su
grande scala. Intorno a lui si riunirono presto alcuni discepoli, di cui
i più noti sono l’americano giudice
Rutheford e F. L. Alessandro Freytag; nacque L’Associazione intemazionale degli Studenti della Bibbia
Senonchè nel 1919, al termine di
lunghi dibattiti, di aspre discussioni
e reciproche scomuniche ed accuse
di infedeltà si venne 'ad una grande
scissione (di altre minori è inutile
occuparci): Freytag abbandonò il
movimento del suo maestro Russel e
ne fondò un altro che prese il nome
definitivo di: Assemblea filantropica
degli amici dell’uomo.
I rimasti dovettero affrontare altre
lotte, altri scismi ed infine L’Associazione intemazionale degli- studenti
della Bibbia diventò: I testimoni di
Geova.
Sarebbe ingeneroso insistere su
questo travaglio di scissioni, se esse
non fossero strettamente collegate alla definizione del fondamento stesso
del movimento, che deve continuamente rivedere le sue posizioni e le
sue interpretazioni storico-religiose.
Una speranza nnnva?
I Testimoni di Geova affermano
che la Bibbia è cc l’unico libro che
offre una chiara e ragionevole speranza per l’Umanità ». Affermazione che non può non trovarci consenzienti. Purtroppo, in pratica, la Bibbia viene da loro considerata come
un libro di storia delle varie crisi del
mondo, che culmineranno nella crisi
finale descritta nell’Apocalisse e da
essi identificata con la nostra età.
« La Bibbia — dicono essi — ha
predetto anche questa crisi finale del
mondo... ». Questo i Testimoni di
Geova considerano « una chiara e ragionevole speranza »; abbiamo forti
dubbi a questo proposito. Quanti libri di filosofia della storia hanno predetto K questa crisi finale del mondo! » E quanti uomini si sono abbeverati alle acque torbide di queste ricerche e si sono trovati delusi!
Non sappiamo veramente che nutrimento spirituale si possa trovare
nella Bibbia, se si è assetati e affamati di verità, quando la si vede ridotta ad una sorta di albero genealogico annotato, in cui si cerca faticosamente di fissare alcune date simboliche per stabilire in cifre la durata della storia dell’umanità, dalla
creazione di Adamo fino alla fine del
mondo!
Cifre alla mano
Perchè di questo essenzialmente si
tratta: di stabilire quando verrà la
fine del mondo e di essere nel numero degli eletti: uno dei 14-1.000; non
uno di più, non uno di meno (12.000
per ognuna delle 12 tribù). Nella
Bibbia sta scritto a questo proposito
(ricordate il discorso profetico di Gesù e la domanda dei discepoli : «Maestro quando avveranno dunque queste cose?... » e la risposta di Gesù:
(c Guardate di non esser sedotti, per
chè molti verranno sotto il mio nome, dicendo; Sono io, e il tempo è
vicino; non ríndate dietro a loro »
(Luca 21; 7-8).
Ma l’uomo è sempre stato curioso
di udire parole strane e parecchi
quindi hanno seguito Russel che proclamava: Il tempo è vicino, anzi, è
giunto. (I suoi discepoli lo hanno
considerato un nuovo Ezechiele e
per non esser da meno Freytag si è
esplicitamente considerato il messaggero annunziato dall’Eterno in Malachia 3: 1 : « Ecco io vi mando il
mio messaggero; egli preparerà la
via davanti a me! » Riteniamo superfluo ogni commento!) '
Ma cosa dicono queste cifre e come e dove le hanno trovate questi
Testimoni di Geova?
Il Russel ha scritto molto su questo argomento e il suo: Piano divino
delle Età viene dai suoi fedeli considerato come il complemento ultimo
e necessario della Bibbia: una nuova Apocalisse.
Mille e sempre mille
Il noto passo di 2 Pietro 3: 8 : « Per
il Signore un giorno è come mille
anni e mille anni sono come un giorno » venne dal Russel interpretato
in senso letterale. Perciò la esistenza
dell’umanità sulla terra deve essere
contenuta nello spazio di tempo corrispondente a 6 giorni, (i sei primi
giorni della settimana, da ragguagliarsi in sei mila anni), il settimo
giorno, invece (il settimo millennio)
dovendosi identificare col giorno (e
col millennio) di cui parla l’Apocalisse 20: 1-6: la nota visione di Giovanni che vide Satana legato per milte anni, e la risurrezione dei martiri
e di quelli che non « avevano adorato la bestia » e che regnarono con
Cristo mille anni.
Chiari quindi i termini del problema: quando comincerà il Millennio di cui parla l’Apocalisse? Quan.
do sorgerà la grande Aurora?
Il Russel ha cotaiinciato con lo sta. bilire uno sviluppo progressivo della
umanità in 3 economie: la prima fino al diluvio; la seconda (cc il presente secolo malvagio », iniziantesi
con l’età dei patriarchi fino a Giacobbe, cui succede l’età degli Ebrei e si
conclude col periodo della cc mietitura » (40 anni: dall’inizio del ministero di Gesù alla distruzione di .Gerusalemme); si inizia poi il periodo
evangelico o deDe nazioni (gentili)
che durerà fino all’inizio della terza
economia. ’
Siamo così ricondotti al punto di
partenza: quando avrà inizio questa
terza economia? Cioè cpiando splenderà l’aurora del Millennio e delle
età successive? Questa interpretazione potrebbe anche essere considerata benignamente: conosciamo tentativi di sintesi storiche che non valgono molto di più.'
Il guaio comincia cpiando i nostri
Testimoni nietton mano alle cifre!
Calcoli sbalorditivi
Costretto a far stare tutta la storia
della umanità in 6000 anni, il Russel
ha cominciato col fissare nel 4128 avanti Cristo la creazione dell’uomo:
prima (ma non ultima) assurdità !
Anche i muri sanno ormai che l’apparizione dell’uomo sulla superficie
della terra è molto anteriore a quella
data. Ma i Testimoni non possono
sapere, perchè altrimenti tutti i loro
calcoli andrebbero a catafascio.
Questo permise al Russel di fissare
il termine di 6 gioitai, al 1872, il quale anno doveva quindi esser considerato come l’inizio del periodo di
« mietitura », conclusione del perio
do dei Gentili e della seconda economia.
1872-1-40=1912!
Il 1912 doveva quindi essere considerato come l’anno fatale di cui
parla la visione dell’Apocalisse (capitolo 20): l’inizio del Millennio! Senonchè due anni dopo scoppiava la
guerra mondiale: occasione magnifica per ritrovarvi, tradotti in pratica,
tutti i segni dei tempi di cui parla
Gesù (Luca 21: 10-33). Ma la guerra
veniva con due anni di ritardo per i
calcoli dei nostri Russel e Rutheford,
i quali furono costretti a rivederli per
scoprirvi un errore di 2 anni!
Siccome purtroppo l’aritmetica
non è un’opinione, essi furono costretti ad una innocua amenità: aggiunsero ai loro periodi, un periodo
non previsto prima: il soggiorno di
due anni di Adamo nel giardino di
Eden! E così i calcoli tornarono!
Incredibili aberrazioni dello spirito umano quando l’orgoglio lo seduce! Anche la data del 19Ì4 lasciò però perplessi ed il Russel fu ancora
costretto a rivedere i suoi calcoli;
fondandosi sul concetto levitico del
Giubileo (Levitico 25: 8-13) egli riportò la data al 1925!
Finalmente una soluzione provvisoria venne formulata dal Rutheford :
effettivamente nel 1914 Cristo è ritornato sulla terra, inaugurando il
suo regno, ma in forma invisibile.
E i Testimoni di Geova? Essi sono, udite bene, i 144.000 « segnati
di tutte le tribù dei figliuoli d’Israele y> (Apocalisse 7: 4) quelli di cui,
al capitolo 20: 4 della stessa Apocalisse è detto: <c regnarono con Cristo
mille anni ».
Interpretazione così arbitraria e
(;osi lontana dal testo, che se può
spiegare il fanatismo di questi Testi,
moni non può scusare il loro accecamento orgoglioso.
Delle conseguenze di questa interpretazione sul piano dottrinale e spirituale'parleremo, D. V., nel prossimo numero.
Cl.
S. P. E. S.
Convegno primaverile
La mattina del 25 ultimo scorso la « S. P.
E. S. » (Società Piemontese Evangelici Sportivi) ha organizzato le gare per il convegno
sportivo di Primavera. Quest’anno per la
prima volta il Comitato ha incluso insieme
alle gare di atletica una Gimcana Motociclistica. Ringraziamo vivamente l’Unione
Sportiva Val Pollice per averci gentilmente
concesso l’uso del campo ed averci fatto
trovare la pista in ottimo stato.
Dopo un breve culto tenuto dal Pastore
Dott. Ayassot, le gare hanno avuto inizio
alle 9,30. Riferiamo senz’altro i risultati:
Metri 80 corsa piana: 1. Ayassot Giovanni in 10” (Torre Pellice); 2. Gay Sergio in
10”1/10 (Luserna); 3. Beux Claudio in
10”2/10 (5- Germano).
Metri 300 corsa piana: 1. Stallò Franco
in 44”7/10 (San Germano); 2. Long Silvano in 45”3/10 (S. Germ.); 3. Henking Roberto in 47”5/10 (Torino).
Metri 1200 corsa piana: 1. Codino in 3’
41” (Prarostino); 2. Ayassot Marco in 3’41”
e 1/10 (Torre Pellice); 3. Gay Carlo in
3’42” (Luserna).
Staffetta 3x350: 1. Pons Claudio - Long
Silvano - Stallò Franco in 2’43”3/10 (San
Germ.); 2. Cialliè-Henking-Grummer in 2’
43”6/10 (Torino); 3. Albarello-Gay-Gay in
2’54” (Luserna).
Salto in alto: 1. Bisi Valdo m. 1,50 (Torino); 2. Gay Sergio m. 1,46 (Luserna); 3.
Oddino Luigi m. 1,41 (Torre P.).
Salto in lungo: 1. Bisi Valdo m. 5,46 (Torino); 2. Merlo Attilio m. 5,42 (Torino);
3. Nisbet Sergio ni. 5,12 (Torino).
Peso: 1. Bisi Valdo m. 11,70 (Torino);
2. Henking 10,69 (Torino); 3. Merlo Attilio 10,34 (Torino).
Bocce: 1. Roman-Gaidou di Luserna: 2.
Rostan-Planchon (Coppieri); 3. Berton-Malan (Angrogna Serre).
Gimcana: 1. Geymonat Carlo in 3’13” e
7/10; 2. Jalla Lino in 3’27”9/10; 3. Crisafulli Lino in 3’28”.
Giudice di cara il Signor Travers A. della Fidai di Torino, coadiuvato dal locale
Commissario Sig. Stucchi V.
r. p.
II problema religioso del lavoro
A ... ...
Introduzione
Alla Conferenza distrettuale di
Brescia, dell’autunno scorso, fu presentato uno studio sul lavoro, che
suscitò un’interessante discussione.
Pastori e laici della chiesa evangelica Valdese intervennero per chiarire,
e non soltanto da un punto di vista
personale, i molteplici aspetti di un
problema che è, indubbiamente, il
più importante del tempo nostro:
tant’è vero che la sua soluzione co•stituisce la premessa teorica e il fondamento pratico di alcune fra le più
rivoluzionarie ideologie sociali e politiche del nostro tempo.
Ebbi anch’io occasione di prendere la parola; e, dissentendo alquanto
dall’egregio relatore che, mi parve,
si soffermò più che molto sull’aspetto del lavoro come dignità umana (lo
stesso aspetto, che, in altra sede, è
esaltato oltre misura!), mi avvicinai
ad una concezione che mi sembrò e
mi sembra più squisitamente cristiana; la concezione dell’attività umana come servizio. La vera dignità del
lavoro consiste nel suo carattere di
solidarietà. Nessuno, ove si guardi bene il lavoro umano, assolutamente
nessuno lavora in fin de’ conti esclusivtimente per se; ma sempre, consciamente od inconsciamente, per volontà propria o perchè costrettovi, ognuno finisce, a un certo momento
della propria attività personale, per
lavorare per gli altri. Ricordare all’uomo che lavora, che la sua attività lo pone di fronte a. un fratello che
forse egli neppure conosce, ma che
dalla sua attività vive, e da cui forse
egli dipende più che non immagini,
quest'è il compito luminoso di ogni
cristiano. Dimenticarlo, significa dimenticare che non siamo soli, e che
una alta responsabilità creaturale ci
lega tutti, uomini del presente e del
passato e dell’avvenire, cittadini dell’occidente, dell’oriente, del nord e
del sud.
Poiché, in seguito alla discussione
di Brescia, e all’esposizione del mio
punto di vista, ho avuto ancora diverse occasioni di trattare il problema del lavoro con gruppi giovanili,
con lavoratori della mmte e del bircio, con dei credenti giustamente
preoccupati dell’onda di decristianizzazione che va allagando l’umanità
del nostro tempo, mi sono ricordato
che, qualche anno fa, ebbi occasione
di redigere un questionario sul lavoro, per un convegno giovanile nostro. Tale questionario tocca elementi ed aspetti del problema del lavoro
che sono più che mai attuali. Mi permetto di sottoporlo alTattenzione dei
lettori dell’Eco delle Valli, nella fiducia che possa essere portato in seno alle nostre Unioni, o ai gruppi di
attività sociale delle nostre chiese,
per provocare proficue discussioni.
Se poi qualcuno vorrà scrivere sull’argomento all’Eco, anche il direttore di questo nostro caro foglio ne
sarà certo lieto.
T. Balma.
Questionario sul lavoro
Tema: Il lavoro come attività sociale è un servizio e una dignità.
Prima di passare a trattare il tema centrale, riteniamo utili alcune
chiarificazioni :
a) pensate che si possa parlare di
lavoro inteso da un lato come attività individuale, e dall’altro come attività sociale, stabilendo un limite
ben netto tra queste due forme?
b) vi sentite di concepire il lavoro
come un atto di ubbidienza alla volontà di Dio (e iquindi come una benedizione), oppure come un atto di
fondamentale ribellione titanica (e
quindi come una maledizione)? Senza la « caduta » dell’uomo, credete
che il suo lavoro avrebbe avuto un
diverso valore?
c) pensate che il lavoro sia in fondo la condizione naturale della vita
umana, sia cioè un’attività « normale »? Se sì, in quale misura credete
che sia normale, e con quali gradazioni fra le diverse forme del lavoro?
(per esempio: agricoltura, artigianato, commercio; industria metallurgica, meccanica, chimica, ecc.).
d) noi non pensiamo che il lavoro
in sè sia « santo » (il che porterebbe inevitabilmente ad una « deificazione » del lavoro); ma riteniamo che
per mezzo del lavoro siamo noi che
santifichiamo noi stessi. Non è il lavoro che salva (chi fa una vita interamente dedita al lavoro...). Siamo
d’accordo su ciò?
Da queste premesse, veniamo a
considerare il lavoro come servizio
e dignità.
Il lavoro come servizio
1) In questo senso (servizio), il lavoro rappresenta un atto di solidarietà verso Dio e verso gli uomini.
Ma non è un titanismo sentirsi solidali con Dio nel lavoro? Pensate che
il fatto che l’uomo è creatore come
Dio, possa avvicinarlo a Dio o allontanamelo?
b) Servire con il nostro lavoro, cioè
far valere al servizio degli altri il talento o i talenti ricevuti, sta bene.
Ma come? In che cosa il lavoro appare come un servizio? (Prestazioni
di lavoro, collaborazione, retribuzione del lavoro, miglioramento delle
condizioni di lavoro per mezzo del
progresso tecnico, lavoro gratuito in
spirito comunitario, ecc.).
c) Tutti devono lavorare; tutti debbono essere retribuiti (cfr. Paolo).
Ma non esiste pure un dovere assoluto di far mangiare anche chi non
lavora?
Il lavoro come dignità
a) Credete che il lavoro si esaurisca in sè stesso? Quale è la natura
della soddisfazione che deriva dal
nostro lavoro? E’ il fatto di aver lavorato, o di aver lavorato del proprio meglio, o il lavoro in sè che ci
soddisfa ?
b) E’ degno il lavoro inteso come
testimonianza? Ma questa « dignità*» deriva dal fatto che il lavoro è
cristiano in sè, o dal fatto che chi
lavora è cristiano?
c) Che cosa è veramente il nostro
lavoro? Possiamo noi conciliare, ed
in qual modo, il lavoro che compiamo in vista del nostro pane quotidiano, con il lavoro per Dio, per la tihiesa, per il prossimo?
d) Che relazione vi è tra il nostro
lavoro e la volontà di Dio? E’ nel
piano di Dio che gli uomini lavorino fino alla fine del mondo? Ed in
quale misura? E’ in rapporto il sistema orario del lavoro con il piano
di Dio? Esiste un minimo di ore necessarie di lavoro, di fronte a Dio?
Ci sono lavori più faticosi (per esempio l’agricoltura, le miniere), ed altri che lo sono assai meno. Ha il lavoro diversità di valori davanti a
Dio? Perchè, ad esempio, l’agricoltore deve lavorare di più? Il lavoro
della terra, in particolare, può giustificare l’abbandono del riposo domenicale? In che cosa è dignificato
il lavoro? Nell’essere fatto bene, o
nell’essere fatto per gli altri? o nell’essere fatto con un ideale superiore? Credete che il cristiano deva lavorare di più e meglio degli altri? Il
lavoro straordinario (ossia in più
dell’orario ordinario stabilito per
legge, o per contratto di lavoro) ha
significato religioso? Non è un tentativo involontario di togliere il pane agli altri, prendendo il posto che
spetterebbe ad un disoccupato? Come si imposta il problema religioso
in una. famiglia composta di padre,
madre e figlio, che lavorano tutti e
tre, e perciò guadagnano, di fronte
allo spaventoso problema della disoccupazione, per cui famiglie numerose sono senza lavoro in senso
assoluto? Non significano questi casi
una privazione di « dignità » del lavoro umano? Cosa possiamo notare
a questo proposito, pensando alla vita lavorativa d’oggigiomo?
e) Il lavoro presuppone il riposo?
Ritenete che il lavoro sia santificato
in sè stesso, o attraverso il riposo che
lo segue? Nella sua manifestazione o
nella sua conclusione?
f) Chi non vuole lavorare è necessariamente pigro. Dobbiamo considerare questa pigrizia come una colpa,
o come una infermità, o come una
disumanità? Potremmo concepire la
pigrizia di chi non vuol lavorare, come una tara ereditaria? o come una
conseguenza del pecato originale?
(cfr. Genesi 3).
3
L’ECO DELLE VALU VALDESI
— 8
La i/oce delle nostre Comunità
Angrogna (Capoluogo)
La domenica 4 aprile il Sovrintendente
ha presieduto il nostro culto ed ha rivolto
nel pomeriggio un messaggio ai catecumeni
confermandi i quali erano stati invitati ad
un simpatico trattenimento > familiare dalla
nostra Unione delle Madri. Lo ringraziamo
per la sua buona visita e ringraziamo pure
i bambini ed il gruppo delle giovani dei
quartieri del Martel.e dei Malans per il loro apprezzato contributo alla buona riuscita
del trattenimento.
La domenica 11 aprile nel corso del nostro culto sono stati confermati i seguenti
catecumeni: Bonnet Rita (Sea); Monnet
llda (Ciava); Monnet Silvia ( SonagUette) ;
Pons Attilia ( ReveUera)) ; Roman Renata
(Vernet); Bertin Edvi (Vernet); Chauvie
Adriano (Capoluogo); Giordan Cianguido
(Jourdans); Pons Armando (Colletta); Pons
Giovanni (ReveUera); Rivoira Augusto
(Capoluogo).
Il Signore che li ha chiamati faccia di
ognuno di essi un membro vivente della
sua Chiesa.
La sera del giovedì santo ha avuto luogo
un culto liturgico nel corso del quale è stato letto il racconto della passione del Salvatore. La Santa Cena è stata celebrata ed
un buon numero di membri di Chiesa vi ha
partecipato.
Il glorioso messaggio della resurrezione
del Signore è stato rivolto ad una folta assemblea che gremiva il Tempio la domenica di Pasqua. Molto numerosa è stata la
partecipazione alla Santa Cena.
Ringraziamo la nostra Corale che ha partecipato al culto della Confermazione ed a
quello di Pasqua con la esecuzione di due
inni di circostanza.
I,’Assemblea di Chiesa, convocata per la
domenica 25 aprile ha udito la lettura della Relazione morale e finanziaria del Concistoro ed ha in seguito proceduto alle seguenti nomine: Delegati alla Conferenza
Distrettuale: Chiavia Firminio e Coisson
Guido (supplente: Gisola Dorino); Delegato al Sinodo: Monnet Lorenzo (supplente: Malati Luigi); Revisori dei conti: Bertin
Silvio e Cliauvie Silvio. e. a.
Asti
I! Cullo di Pasqua ha radunato nella Cappella, un discreto numero di fratelli e simpatizzanti. Si è celebrato la Santa Cena.
Anche nel sobborgo del Pilone è stata tenuta un’adunanza, il Venerdì Santo, nella
accogliente casa del Diacono Rossi. Un buon
gruppo di fratelli è intervenuto partecipando alla Comunione. Da notare il numero
rileiante di inni ehe quel gruppo di fedeli
ed aderenti ha imparato nelle riunioni settimanali che si tengono al Pilone, mercè lo
accompagnamento che il giovane Augusto
Rossi eseguisce sulla sua ottima armonica.
Luserna San Giovanni
Culti. — Mentre siamo lieti di registrare
il consueto affollamento per il culto di Pasqua e la buona assemblea la sera del Giovedì santo, dobbiamo purtroppo ancora una
volta annotare ehe il culto del Venerdì Santo raccoglie un numero sempre più ridotto
di fedeli. La sua decadenza è un sintomo
che non può non preoccupare, anche se il
ricercarne le cause esorbita dai limiti della
cronaca parrocchiale. Siamo lieti per contro
di notare che la comunità comprende il significato profondo dell’inserimento della
Santa Cena nella celebrazione del Culto,
sia con una partecipazione compatta alla
Mensa del Signore, sia col raccoglimento di
tutta l’assemblea.
La Domenica delle Palme sono stati « ricevuti » 12 catecumeni: Bouchard Marco,
Bouchard Ester, Odin Guido, Gay Alberto,
Revel Alberto, Ricca Aldo, Bertin Nadia,
Buffa Franca, Fenouil Renata, Malan Nella,
Toum Vera, Odin Ernesto. Nel corso di un
culto precedente era stato ricevuto il giovane Dante Davit, assente dalla parrocchia
per ragioni di lavoro.
Corale. — Sotto la direzione del signor
G. Albarin essa continua a svolgere un buon
lavoro; molto apprezzata la sua partecipazione ai culti della Settimana Santa e graditissima l’esecuzione di un coro del nostro
organista, maestro Ferruccio Rivoire.
Gioventù. — Lunedì, 19 aprile, secondo
i piani prestabiliti: godere la primaverile
tradizionale Pasquetta, con lyia gita dei catecumeni a Pian Pra; incontro con la comunità rorenga e recita a favore deUa Sala
della Gioventù di Rorà. Il programma prestabilito si è svolto regolarmente: una beUa
e buona giornata che ha permesso a tutti di
meglio conoscersi e fraternizzare. In un solo punto il programma non ha mantenuto
le sue promesse: la giornata primaverile!
Perchè sul più bello la neve è scesa a Rorà! Il ritorno però dei nostri catecumeni
non è stato un disordinato fuggi fuggi, ma
una specie di marcia trionfale motorizzata:
due rombanti motociclette ed un potente
trattore hanno trasportato a Valle i nostri
reduci, con loro grande godimento : « faceva molto Far West ».
Domenica 26 corr., TU. G. E. ha dato il
benvenuto ai catecumeni; programma d’occasione con un atto comico, interpretato
dai giovani di Pinerolo e cori del Cai di
Torre Pellice, diretti dal signor G. Albarin.
Nel quadro dei contatti con la gioventù
deUe altre parrocchie ricordiamo la gradita
visita dell’Unione giovanile di S. Germano
Chisone, con messaggio del pastore U. Beri
e proiezioni dell’avv. E. Serafino. Alla filodrammatica di S. Germano la nostra riconoscenza per la serata offerta alla Comunità con la rappresentazione di « I Ranzau ».
Il dramma ottocentesco ha trovato nei suoi
attori, interpreti di grande bravura che ci
hanno dato una adeguata interpretazione,
che ha incontrato il più vivo consenso del
pubblico.
La filodrammatica della nostra U.G.E. ha
dato il 25 e 26 corr. un suo apprezzato contributo alla Cassa Scolastica del Collegio
Valdese, con una rappresentazione a Torre
Pellice.
Battesimi. — E’ stato impartito il Battesimo a: Geymonat Franco, di Giovanni e
Long Irene; Geymonat Mario, di Daniele e
Godine Filina; Pons Walter di Alberto e
Malan Virginia; Revel Claudio di Ermanno e Paola Jourdan; Malan Guido di Lina;
Elena e Ambrogio Trogliotti, di Vittorio e
Tron Eulalia.
Benedica il Signore questi bambini e le
loro famiglie.
Nozze. — Il giorno 11 aprile è stato celebrato il matrimonio di Fornerone Mario Emanuale (di Pinerolo) con Boulard Iolanda;
il 17 aprile è stato celebrato il matrimonio
di Reziale Natale (di S. Pietro Val Lemina)
con Pons Elvira.
E’ stata piu'e invocata la benedizione di
Dio sul matrimonio del nostro fratello Aldo
Bounous di Enrico, da pochi giorni ritornato fra noi dall’Argentina, con Bellion Elvina di Arturo.
La grazia del nostro Signore santifichi
questi nuovi focolari.
Lutti. — All’Ospedale Ev. di Torino ha
terminato la sua' vita terrena il nostro fratello Davide Daniele Revel all’età di 84
anni.
Dopo lunghe sofferenze, all’Ospedale
Mauriziano di Luserna, decedeva il nostro
fratello Danna Giovanni Stefano, di anni
92.
Domenica, 25 aprile, si è addormentato
nella pace del Signore Giovanni Bartolomeo Revel (al Paié) in età di 78 anni, di
cui la comunità ricorda con riconoscenza
la collaborazione all’opera del Signore quale anziano.
Alle famiglie in lutto rinnoviamo l’espressione della cristiana simpatia della comunità. rep.
PrarosHiio
Confermazione dei Catecumeni. La Domenica deUe Palme hanno confermato l’alleanza del loro Battesimo, confessando pubblicamente la fede, i seguenti catecumeni:
Besson Elda (Podio), Boume Enrica (Collaretto), Costantino Clara (Collaretto), Forneron Evelina (Molere), Pastore Nilda (Pracnstan), Gardiol Mario (Inverso Cavoretto),
Paschetto Oscar (Topi), Rivoiro Dario (Podio), Rostagno Ferruccio (Collaretto), Santiano Bruno (Cavoretto).
NeUa predicazione di circostanza, il Pastore ha ricordato a questi nuovi « membri
comunicanti » della Chiesa il significato della promessa dei catecumeni che li impegna
nella fede e nella condotta, nella ubbidien
siamo portati a cercare rifugio nelle cose
terrene (denaro, potenza, sicurezza). Ma la
parola di Pasqua ci dice che « se noi siamo
risuscitati con Cristo, dobbiamo cercare le
cose di sopra... ». Queste « cose di sopra »
sono per noi la pace, la giustizia e l’amore,
vissuti neUa nostra vita concreta di tutti i
giorni.
La Corale ha cantato l’inno « Alleluia!...
Gioire au divin Ressuscité... » (Ps. et C.
56). c .. 1.
Nella celebrazione deUa SanU Cena, hanno fatto la loro prima Comunione i catecumeni confermati la domenica delle Palme; una folla di fedeli si è accosUU alla
Sacra Mensa. _
Esame dei Catecumeni. Domenica 2b aprile, nel pomeriggio, dinanzi al Concisto
VAUECROSIA - CASA VALDESE
AL MARE!
La Casa Valdese di Vallecrosìa (Imperia) si prepara a riaprire
i suoi battenti per una ripresa intensa di attività, sotto la direzione
del pastore L. Santini. Quale preziosa e benefica attività svolga^ questa
Casa Valdese è già stato sperimentato da molti ospiti negli anni .scorsi.
Siamo lieti di dare fin d’ora notizia del calendario estivo della Casa.
Red.
cS-29 GIUGNO
3-29 LUGLIO
Turno misto: 5-12 anni. Quota giorn. L. 400.
Turno femminile: 5-12, anni. L. 350 giorn.
Campo cadette: 13-17 anni. L. 550 giorn.
Campo ferie per ragazze: L. 650 gior.
3-29 AGOSTO - Turno maschile: 5-12 anni. L. 350 giorn.
Campo cadetti: 13-17 anni. L. 550 giorn.
Il numero dei posti è limitato, iscrivetevi con sollecitudine! Ai
bimbi in colonia ed ai cadetti sono richiesti i documenti d’uso, più
L. 500 per ri-vrizione.
za alla volontà di Dìo e nel servizio -della
Comunità credente alia quale il Signore li
ha voluto associare fin dal loro battesimo.
Possano essi tutti essere fortificati nella
fede e mantenere sempre, in ogni circostanza, la loro promessa.
La Corale ha cantato per questi giovani
fratelli e sorelle l’iir./o « Seigneur, dirige et
sanctifie tonte la vie Jte ces enfants... » (Ps.
et C. 210).
Settimana Santa. La Comunità ha ricordato, e meditato, con culti e manifestazioni varie la « settimana santa »: le sofferenze che hanno portato « nostro Signore Gesù Cristo a morire sulla croce per noi; la
Sua gloriosa risurrezione, pegno del nostro
vivere in Dio; la comunione col Suo corpo
e col Suo sangue che rinnova in noi la nostra appartenenza al Signore.
Il Giovedì Santo, alle ore 21, un culto liturgico con celebrazione della Santa Cena e
stato presieduto dal Pastore Roberto Nisbet,
Sovrintendente per le Valli.
Il Venerdì Santo, sempre presieduti dal
Sovrintendente, un cullo alle ore 10 nella
Cappella del Roc con larga partecipazione
di fedeli alla Santa Cena; e un culto alle
ore 15 nel vetusto Tempio di Roccapiatta,
ove un esiguo numero di fedeli di quella
zona era presente. Ringraziamo il Pastore
Nisbet.
La Domenica di Pasqua il tempio di San
Bartolomeo era gremito di fedeli. Il Pastore ba predicato sul testo: « Se voi siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio »
(Colos. 3: T). Nell’incertezza dei tempi che
viviamo, capita spesso che anche noi, che
pure abbiamo le primizie dello Spirito, ei
sentiamo presi e attanagliati dall’atmosfera
di universale sfiducia e di timore e perciò
ALLIANCE REFORMEE
Parmi les conférences internationales qui
auront lieu l’été prochain, il convient de
mentionner la 17e Assemblée générale de
l’Alliance réformée mondiale qui aura lieu
dans la grande faculté presbytérienne de
théologie de Princeton, dans le New Jersey, aux Etats-Unis, à mi-distance entre
New-York et Philadelphie, du 27 juillet au
5 août.
L’Alliance réformée mondiale, qui groupe la grande majorité des 40 à 45 millions
de chrétiens réformés du monde, fut creee
en 1875. Elle s’est dès lors considérablement
développée et 65 Eglises s’y rattachent aujourd’hui. La plupart d’entre elles seront
représentées à Princeton et l’on s attend à
ce qu’il y ait environ 400 délégués de toutes races et des cinq continents. Il vaut ^ la
peine de relever que 4 Eglises reformées
d’Europe orientale ont déjà annoncé l’envoi
d’une délégation.
Un nombre considérable de délégués se
rendront ensuite de Princeton à Evanston,
afin d’assister à la 2e Assemblée du Conseil oecuménique des Eglises. C’est d’ailleurs pour éviter des voyages et des frais
inutiles que les Eglises réformées ont décidé de tenir leurs assises mondiales immédiatement avant l’Assemblée d’Evanston.
Le thème général de l’assemblée de Princeton sera: « Le témoignage des Eglises reformées dans le monde d’aujourd’hui « et
les délégués réunis à Princeton examineront à la lumière de l’Ecriture si ce témoignage est encore un témoignage fidèle.
Mais, afin de ne pas se confiner dans de
vagues généralités, l’assemblée de Princeton
étudiera plus spécialement cinq aspects de
ce témoignage, à savoir:
1. Les Eglises réformées et le mouvement
oecuménique. Les Eglises réformées entendent en effet participer activement au mouvement oecuménique et cela les oblige à
réexaminer certaines positions; le problème des relations avec les autres confessions
et la question des unions d’Eglises demandent également un sérieux examen.
2. L’influence de l’Eglise dans le monde.
Dans un monde où les chrétiens sont en
petite minorité, le problème de l’évangélisation, comme aussi celui de la Mission, ne
peuvent manquer de préoccuper les Eglises
réformées. Quant à l’éducation, elle est de
plus en plus sécularisée, et cela ne peut
nous laisser indifférents. Enfin, tout le
problème de la pénétration de la foi chrétienne dans la vie intellectuelle et artistique sera étudié aussi.
3. Les divers ministères au sein de l’Eglise. Alors que partout l’Eglise sent que le
ministère pastoral ne peut à lui seul suffire
à tous les besoins, les Eglises réformées entendent étudier à nouveau, à la lumière de
l’Ecriture, les problèmes des divers ministères au sein de l’Eglise, comme aussi le
rôle que les femmes doivent jouer dans l’Eglise.
4. La liberté et la responsabilité de l’Eglise vis-à-vis de l’Etat et de la société.
C’est tout le problème des relations entre
l’Eglise et l’Etat qui sera posé à Princeton,
comme aussi celui de la responsabilité de
l’Eglise vis-à-vis de la société tout entière. A
l’heure où, dgns certaines parties du monde.
ces relations entre l’Eglise et la société ont
été bouleversées, il importe d’examiner à
nouveau ce que l’Ecriture sainte a à dire à
nos Eglises dans ce domaine important.
5. Le renouveau de la vie intérieure de
l’Eglise, tant personnelle que communautaire. N’est-ce pas là le problème essentiel,
celui dont dépend en définitive la solution
de tous les autres? Il est donc normal que
cette question soit mise à l’ordre du jour
de la conférence de Princeton.
Parmi les objets qui seront également à
l’ordre du jour de la conférence, mentionnons la révision de la Constitution. Cette
dernière date de 1875 et il faudra la modifier considérablement pour la mieux adapter
aux nécessités des temps aeluels.
Relevons pour terminer qu’à part l’occasion qu’elle donnera à des représentants des
Eglises réformées du monde entier — notons en passant que presque toutes les Eglises d’Europe y seront représentées — d’etudier en commun des problèmes qui les
intéressent toutes, la conférence de Princeton permettra aussi aux délégués d’établir
ou de renouer des contacts personnels. Ce
sera là certainement l’un des apports très
positifs de cette conférence.
Mentionnons aussi qu’à côté de la conférence officielle aura lieu, du 29 au 31 juUlet,
une conférence de l’Union féminine internationale, qui groupe des femmes réformées de tous les continents.
Janvier 1954.
Alliance Réformée Mondiale
17, route de Malagnou
Genève, Suisse.
ro si sono presentati i catecumeni dei tre
anni della Comunità per essere esaminati
sulle loro conoscenze della Sacra Scrittura
e sui principi della nostra fede evangelica.
Tale esame è stato buono per una parte
dei catecumeni;-mediocre per un’altra parte e insufficente per alcuni (che dovranno
perciò presentatsi nuòvamente l’autunno
prossimo per essere ammessi al corso superiore) .
Battesimo. Domenica 4 aprile, nel corso
del culto, è stata battezzata Besson Elda di
Bartolomeo (Poditì) dell’età di 16 anni. Il
Signore fortifichi questa Sua figliuola neUa
fede sotto il segno del suo battesimo.
Matrimonio. I nostri auguri, con l’esortazione alla fedeltà e alla testimonianza cristiana, vadano agli sposi Robert Alberto
(Favè) e Monnet Wanda (Codini) unitisi in
matrimonio sabato 1 maggio.
Nella « Casa del Padre ». Il 5 aprile ci
ha lasciato per la « casa del Padre » il nostro fratello Paschetto Luigi della Baravaiera, in età di 72 anni. Egli è stato tolto
all’affetto della sua famiglia, dopo brevi
ma acute sofferenze.
Il 9 aprile cessava di vivere il fratello
Martinat Bartolomeo, stabilito da qualche
tempo alla Baracca presso una figlia colà
coniugata. Egli era originario dell’Inverso
Porte (S. Germano); si è spento all’età di
34 anni dopo lunghe sofferenze.
Il Signore Iddio spanda le Sue consolazioni su quanti sono rimasti nel lutto per
queste dipartenze.
Pinerolo
I culti della Settimana Santa si sono svolti
in un’atmosfera di cristiano raccoglimento,
con la partecipazione di numerose assemblee. La domenica delle Palme, confermazione dei cateeumeni: Albarin Adalberto,
Balmas Guido, Balmas Tullio, Gardiol Graziano, Gay Renato, Geymonat Piero, Griva
Giorgio, Poet Marcello, Rivoira Franco.
Nel pomeriggio, i giovani confermati sono
stati festeggiati dall’Unione delle Madri a
San Secondo.
Giovedì sera, culto liturgico di Santa Cena a Pinerolo; Venerdì Santo, il culto di
circostanza è stato presieduto a San Secondo dal Past. emer. Virgilio Sommani e si
è concluso con la celebrazione della Cena
del Signore. La sera, riunione a Ponte S.
Martino. Il giorno di Pasqua, cullo e comunione a Pinerolo, alla presenza di una
vasta assemblea. La Corale è intervenuta
con canti sia in occasione della confermazione come in occasione del culto di risurrezione di Cristo.
Settimana densa di attività e di vita ecclesiastica. Il Signore benedica la semenza
gettata nei solchi ed edifichi del continuo
la comunità, impegnandola nella confessione di fede e nella testimonianza.
— Molte famiglie hanno conosciuto l’ora
del lutto in questi ultimi tempi e varie volte ci si è dovuto avviare al cimitero. L’8
Aprile è deceduto dopo brevissima malattia Peyran Augusto Samuele, di 73 anni,
originario di Maniglia ; il 19 Aprile, un
lungo corteo partiva dalla locaUtà « Risagliardo » per accompagnare al cimitero la
' salma di Godine Luigia n. Godino, di anni 85, scomparsa nella sua serena vecchiaia;
il 16 Aprile, è stato sepolto Bleynat Augusto Bartolomeo, di anni 69, da Inverso Porte, deceduto all’Ospedale Civile; il sabato
prima di Pasqua, due funerali: quello di
Costabello Elena n. Gardiol, di anni 75, deceduta aU’Ospedale Evangelico di Torino
dopo una lunga malattia e quello di Micol
Rachele n. Costantino, di anni 79, deceduto
a Biscaretto (Miradolo) dopo un anno e
mezzo di degenza e di infermità; il lunedi
dopo Pasqua, un altro corteo funebre scendeva dalla collina di S. Maurizio per accompagnare al cimitero la salma di Long Clementina n. Rivoir, deceduta all’età di 66
anni; infine, il 27 AjH'ile, da Frossasco abbiamo accompagnato al cimitero di Abbadia Alpina la salma di una vecchia sorella
in fede, Pons Maddalena n. Pons, di anni
87, da Massello.
Ricordiamo questi frateUi e sorelle della
comunità che hanno lasciato l’esistenza terrena. Alle famigUe colpite dal lutto, il nostro pensiero di simpatia cristiana. Dio ci
conceda di credere e di sperare, in vita ed
in morte.
— Matrimoni: Il 13 marzo, Balmas Bruno (San Secondo) e Cesano Elda (Pinerolo) ; il 19 Aprile, Giaj Carlo (Porte) e Montaldo Pietrina (Pinerolo); il 20 Aprile, Paschetto Silerw (San Secondo) e Long Regina (Pinerolo); il 25 Aprile, Cardon Davide
(Pinerolo) e Prugnolo Angiolina (Pinerolo); il 25 Aprile, Saracco Guerino (Torino)
e Pons Nella (Riva).
Nuove esistenze coniugali si sono formate, invocando, nella chiesa, la benedizione
di Dio. La gioia dei novelli sposi sia quella di una fedeltà e di un amore cristiani,
ben sapendo che « se l’Eterno non edifica
la casa, invano vi si affaticano gli edificatori ».
— Domenica 18 Aprile, è stata battezzata
Liliana Pellenc di Emilio e di Bessone Agnese.
San Germano Chisone
La domenica di Pasqua i 27 catecumeni
che avevano terminato il corso di istruzióne religiosa hanno partecipato, per la prima volta, alla S. Cena. Si sono pure avvicinati alla S. Mensa oltre 250 fedeU: quasi
una metà dell’imponente assemblea che gremiva il nostro tempio.
La nostra Unione Giovanile ha svolto, durante i mesi invernaU, una buona attività.
Le riunioni settimanali del venerdì sera sono state ben frequentate e gli studi presentati interessanti e vari.
Segnaliamo, con compiacimento, l’iniziativa della gioventù del quartiere dei Martinat che non potendo, per ovvie ragioni,
seendere a S. Germano per le sedute serali
ha organizzato un’attività per conto proprio.
La Domenica della Gioventù, organizzata
quest’anno per la prima volta, è stato, un
segno incoraggiante per l’avvenire della nostra chiesa. Erano presenti, al culto della
domenica 21 Marzo, circa 150 giovani.
Alcuni incontri con la gioventù di altre
parrocchie delle Valli sono stati per noi
sommamente benefici e ci proponiamo di
intensificarli per l’avvenire.
Le finanze della nostra chiesa hanno raggiunto, alla fine di Aprile, lo stesso livello
dello scorso anno. Siamo dunque in ritardo
sulle nostre previsioni. Vogliamo sperare
che tutti coloro che non hanno ancora contribuito si affretteranno in questi giorni onde possiamo registrare un incoraggiante aumento, come il Concistoro ha richiesto con
insistenza durante i mesi invernali, onde la
nostra chiesa possa far fronte alle sue neces.
sità.
Battesimi. Broggio Elio di Silvio (CostabeUa). Soulier Guido di Adolfo (Villa),
Soulier Rino, Guido e Fiorenzo di Cesare
(Malana). Comba Elvana di Silvio (Corbière). Balmas Emilio Alfredo di Enrico (Grissine). Vinçon Ettore Luigi di Luigi (Grissine).
Matrimonio. Vaira Aldo Walter e Martinat Anna Maria (19 Aprile). Agli sposi, stabilitisi a Pinerolo, rinnoviamo i nostri auguri.
Funerali. Soulier Zaccalina ved. Bouchard, di anni 81 (Costabella). Borgogna
Lucia in Deodato, di anni 85 (Asilo), Beux
Cesarina ved. Bounous, di anni 63 (Gondini). Beux Enrico, di anni 75 (Rucassa). Forneron Maria Elisa, di anni 70 (Asilo). Giannetti Luisa ved. Frangi, di anni 85 (Asilo).
Martinat Bartolomeo, di anni 80 (Chiotasso). Germanet Mary, di giorni 1 (Savoia).
Paganone Paimira nata Beux, di anni 60
(Gorge).
< Io mi confido in te, o Eterno; Tu sei
l’Iddio mio. I miei giorni sono in tua mano » (Dal Salmo 31).
L’annua vendita di beneficenza avrà luogo
il pomeriggio della domenica 16 Maggio.
Le signore della Società di Cucito hanno
lavorata con perseveranza per la buona riu,
scita di quella giornata.
Saranno graditi tutti i doni che verranno
consegnati al presbiterio dal 7 al 14 Maggio.
Torino (Corso Oddone)
La Settimana Santa ha lasciato in tutti il
ricordo di intensa vita religiosa.
La Domenica delle Palme sono stati ricevuti nella Chiesa sette nuovi membri, accolti con affetto dalla Comunità. Il Giovedì
Santo la fratellanza si è nuovamente riunita, la sera, per il Culto solenne di commemorazione. Il giorno di Pasqua la Chiesa
si è affollata per il Culto con Comunione.
Benché si fosse celebrata per tre volte la
S. Cena per dare a tutti la possibilità di
parteciparvi, l’affollamento dei fedeli ha
reso difficile la circolazione nella Chiesa
che si è riempita anche nelle corsie. Il problema della necessità di una Chiesa più ampia per la vasta zona di « Torino nuova »
si va imponendo sempre più all’attenzione
della Chiesa.
La visita Pasquale ai numerosi ricoverati
evangelici negli Ospedali Psichiatrici della
Provincia, si è svolta regolarmente, mercè il
cortese interessamento della Direzione e del
personale degli Ospedali. Sono stati tenuti
4
i —
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
quattro Culti nei vari Ospedali e le Signore
della noa^ Assistenza hanno accompagnato
il Pastore Bosio^ distribuendo ai fratelli un
pacco di generi di coitforto.
A Collegno, il Pastore ha potuto annunziare uno speciale regalo di Pasqua. Egli aveva notato, nelle sue visite, che alcuni ricoverati si erano fabbricate alcune rudimentali palle di cencio per svagarsi giocan- do alle boccie nel giardino. Egli scrisse al
Dott. Franco Gardiol, noto industriale val^ dese, chiedendo se fosse possibile costmire
un giuoco di boccie in gomma, che potesse
essere adoperato senza inconvenienti, dai
nostri ricoverati; e il Dott. Gardiol — con
molta comprensione e con spirito veramente fraterno — si è interessato della cosa ed
ha fatto costmire un gioco di boccie leggero e resistente che riducendo al minimo il
rimbalzo, procurerà ai ricoverati, molte ore
di piacevole svago. Gli siamo molto grati
per la sua generosa collaborazione.
Moait Balnea» P. Melile,,
Rorà
Visite. — Recentemente la filodrammatìca del Circolo di leMura di San Giovanni
ha offerto una. simpatica rappresentazioqe
a beneficio della engenda sala delle attività. Siamo lieti di. inviare'il nostro fraterno
ringraziamento a tutti ' i' ci^llabpratori,'^ segnatamente al signor' Ariuro Arnoulet.
Il Lunedi di Pasquetta un gmppo di catecumeni di San Giòvanni ha effettua^'una
visita aUa comunità rorènga, guidati dal loro Pastore Ròbeitto Jahier. Siamo loió grati per la rappresentazione che hanpo dato,
sempre a beneficio della nostra sala, a conclusione del nostro bazar di beneficienza.
Il Pastora Eìnrico Pascal e Signora hanno
avuto la git^ di rivedere la loro antica comunità e di presiedere il culto, alla presenza d’un cospicuo numero di fratelli,, nel
giorno di Pasqua. Siamo loro riconoscenti
per rincoptro e- hi giornata trascorsa assieme.
Siamo profondamente grati all’anziano Al
do Tourn per aver presieduto il culto ai
primi di aprile, sempre nel segno d’una
preziosa collaborazione.
^ Borgio Verezzi (Savona)
Sono aperte le iscrizioni ai turni maschi,
li e fetqndnili della Colonia Marina di
Borgio Verezzi, per bambini nati fra il
1 Gennaio 1942 e il 31 Dicembre 1947.
I Turno: 11 giugno-6 luglio (femmine)
II Turno: 9 luglio-30 luglio (maschi)
III Turno; 3 agosto-26 agosto (femmine)
IV Turno-: 30 agosto-24 settembre (maschi)
Nel caso in cui le Scuole elementari non
fossero chiuse per' TU giugno, il ^rimo
turno partirà con qualche giorno di ritardo.
Le domande debbono essere indirizzate
.impersonalmente alla: Commissione delle
Colonie Valdesi - Via Pio Quinto 15 - Torino (tei. 68.28.38), corredate dei seguenti
documenti :
1) Certificato di nascita;
2) Certificato medico da cui risulti: a)
il fanciullo necessita di cura marina; b) è
s esente da malattie contagiose o comunque
‘ trasmissibili.
3) CeVtificato di avvenute vaccinazioni
antidifteriche, antivaiolose e antitifiche.
Saranno prese in considerazione solo le
domande, presentate dal Pastore della Chie.
f sa cui i fancinlli appartengono.
Le faihiglie sono pregate di indicare il
■ turno' di preferenza, senza obbligo per la
‘ Commissione di uniformarvisi.
Le iscrizioni si chiudono il 29 maggio.
La Commissione comunicherà in tempo utile .agli interessati, per il tramite dei Sigg.
Pastori, la loro accettazione cOn l’indicazione dei luogo di ritrovo.
' Colonia alpina , di Rorà
Bazar. — Sotto gli auspici della sezione
cadetta del Centro, e per l’interessamento di
un numero notevole di sorelle della Chiesa,
di tutti i quartieri, si è tenuto il 1“ bazar
primaverile. Possiamo rallegrarci dell’ottima riuscita del medesimo, nonostante l’inclemenza del tempo, che ci consente di guardare al futuro con ottimismo, grazie all’opera entusiasta delle bambine, alcune deUe
quali, meritevoli di elogio. Siamo grati alla Signora Bouchard responsabile della sezione ed alla sua valente collaboratrice, signora Palmira Rivoira per il lusinghiero
successo di questa attività.
Assemblea di Chiesa. — L’assemblea di
Chiesa dell’ll marzo ha espresso parere favorevole aUa soppressione della categoria
membri elettori con 10 voti contrari, 14
favorevoli e gli altri astenuti. Nel corso della discussione è emerso il desiderio di estendere a tutti il diritto dell’elettorato, compresi i membri appena rice'vuti ; inoltre si
è accettata l’idea di applicare la disciplina
ecclesiastica, nel senso che il membro di
chiesa elettore che si assenta per due volte
consecutive dalle assemblee senza giustificato motivo, perde il diritto al voto cioè si
ricrea in futuro, la lista dei membri elettori, o almeno se ne contempla la eventualità! In sede di discussione sono stati trattati altri argomenti con l’intervento di alcuni
fratelli, segnatamente del dr. Meynet.
I Turno; 26 giugno-23 luglio (femmine)
li Turno: 26 luglio-24 agosto (muschi)
Medesime istruzioni della Colonia Balneare di Borgio Verezzi.
Le iscrizioni si chiudono il 5 Giugno.
I turni, sia dell’una come dell’altra Colonia, sono stati prolungati affinchè la cura marina, o montana, dia migliori risultati. Ciò comporta un aumento notevole
delle spese, che di anno in anno, s’accrescono del continuo. Perciò le offerte di pri.
vati e di Chiese sono gradite. *
Direttrici e Vigilatrici di Colonia
Le signore e signorine evangeliche che
hanno i requisiti per assumere l’incarico
di direttrici e vigilatrici di colonia, possono inoltrare la domanda alla Commissione
corredandola dei seguenti documenti:
1) Generalità complete;
2) Certificato medico di ottima salute e
capacità per il lavoro in colonia;
3) Raccomandazione particolareggiata del
Pastore Valdese da cui dipende;
4) Eventuali prestazioni date precedentemente a pro dell’infanzia.
Non sono prese in considerazione domande di infermiere, direttrici, vigilatrici
che abbiano figli nel turno in cui esse prestano la loro opera.
Infermiere di Colonia
Inviare domanda alla Commissione corredata dei documenti richiesti per le Direttrici e Vigilatrici, più copia del diploma d’infermiera.
Esami nelle Scnnie Medie
Battesimo. — £' stata battezzata la bani'
bina Marie France di Maria e Oscar Gelso,
residenti in Francia. Che Iddio benedica
questa creatura e le dia di crescere non solo
in statura, ma in Grazia e ubbidienza alla
volontà di Dio.
:i
La prima sessione degli esami di Ammissione, Idoneità, Licenza, avrà inizio il
giorno di venerdì, 4 giugno,
t Le relative domande d’iscrizione, in carata legale da L. 109, devono pervenire alla
¿Presidènza entro il 20 maggio.
* Quelle per gli esami di Ammissione alla
H ! C O D E M O
Nella collezione: La scena e la fede, diretta dal pastore T. Balma, edita dalla Libreria Evangelica di
Cultura di Torino, è uscito il dramma di Ed. Pidoux: Nicodemo, egregiamente tradotto dal pastore Balma.
Tutti ricordano le parole strane
che Nicodemo dovette udire: « Se
mio non è rutto di ruiovo, non può
vedere il Regrw di Dio ».
E tutti ricordano lo schietto stupore di questo austero Fariseo: « Come può un uomo riiuiscere 'quand è
vecchio? »
E Gesù, paziente con gli umili e
con i dotti, spiega a Nicodemo il
mistero della « nuova nascita ». E’
una pagina suggestiva, questa di Giovanni III 1-21: un grande maestro,
dal punto di vista umano, ai piedi
del Maestro!
Poi, l’Evangelo tace.
Delle ulteriori reazioni di Nicodemo non sappiamo più nulla: è venuto nella notte, ritorna a casa nella notte!
Una cattiva fama accompagna oggi il nome di Nicodemo, perchè nella Chiesa cristiana si chiamano Nicodemiti coloro che non osano confessare apertamente la loro fede, alla luce del sole. E questo non è giusto, perchè, in im momento di sbandamento generale, dopo la crocifissione, « Nicodemo venne anch’egli
portando una mistura di mirra e d’aloe di circa cento libbre ».
Tra quel primo incontro « di notte » con Gesù, e questa presenza al
sepolcro, che cos’è accaduto? Il cre
dente si limita ad osservare: il seme
ha portato i suoi frutti.
E. Pidoux ha invece analizzato il
dramma di questa coscienza e, in
cinque atti, ha ricostruito il cammino che Nicodemo ha percorso per
uscire alla luce del giorno, per dare
la sua testimonianza coraggiosa, al
sepolcro del Maestro.
Siamo grati all’autore di non aver
ceduto alla tentazione di ricorrere
ad elementi extra-evangelici, a colpi di scena cari alle ricostruzioni
pseudo cristiane dei filmoni americani.
Ne è venuta un’opera eloquente
nella sua nudità evangelica e ci auguriamo che essa possa trovare interpreti fedeli ed intelligenti.
rep.
I Convegni delle Unioni delle Valli avranno luogo a Villar Pellice domenica 16 maggio e a Massello giovedì 27 maggio (Ascensione), sul tema: « H mondo tormentato aspetta
ima risposta ai suoi problemi ». Parleranno: a Villar il past. Mario Musacchio e l’aw. Ettore Serafino; a
Massello il past. Ernesto Ayassot e
il past. Paolo Marauda.
Ai due convegni parteciperà il Segretario Generale della F.V.V., pastore Franco Somrtumi.
II programma dettagliato dei due
convegni sarà inviato a tutte le Unioni in tempo utile.
Il capogruppo: C. A. Theiler.
Scuola Media devono essere accompagnate
dai seguenti documenti;
a) ...certificato di nascita (carta da L. lOO)
l^alizzato per i nati fuori provincia;
b) certificato di rivaccinazione o di sofferto vaiolo (carta sempUce) rilasciato dal
Sindaco e legalizzato per i nati fuori provincia ;
c) programma datarne controfirmato dal.
ITiisegnante o dal padre;
d) attestato di identità personale, per chi
non è eonosciulo dalla presidenza.
Per altre informazioni e per il pagamento delle tasse d’esame, rivolgersi alla Segreteria, dalle ore 10,30 alle 12,30 dei gior.
ni feriali.
Le prove scritte'della Maturità avranno
inizio, in prima sessione, il 21 giugno. Le
domande di iscrizione agli Esami, in carta
da L. 100 devono essere presentate alla Presidenza entro il 14 maggio, accompagnate
dalla ricevuta del pagamento della tassa di
esame, presso l’Ufficio del Registro.
Nuove pubblicazioni
Cammina con gioia
di Hélène Rocker
Trad. Lilia Sommani
L. 600
Diaconesse deiia Paroia
neiia Chiesa
di Valdo Vinay
L- 100
Ma H Vangelo non dice cosi
8“ Edizione
di Roberto Nisbet
L. 200
IMMINENTE
il medico della Cinngla
(Alberto Schweitzer)
di Ernesto Ayassot
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Pellice (Toripo) . c.c.p. 2-17557.
Si avvertono i Valdesi della Valle del
Pellice che le sere del 19 e 20 Maggio sarà
proiettato al Cinema Trento di Torre Pellice il film:
Ë’ mezzanotte, dottor Schweitzer!
che narra l’inizio della avventura africana
del grande Medico-Missionario.
PERSONALIA
li 28 aprile terminava la sua esistenza terrena, ih età di 88 anni, la
Sig.ra Berta RaÌtan, Vedova del signor Bartolomeo Rostan, per lunghi
anni direttore della Richard Ginori
di Milano. Ai figli esprimiamo la
nostra cristiana simpatia.
C. 1. O. V.
Rifugio Carlo Alberto • kserna S. Giovanili
DONI RICEVUTI
dal 1 gennaio al 31 dicembre
F. a. Va " Gruppo Vaili
Federico Wellman; la Figlia 5.525, Stocchi
Alberta, Èva '^eìs e figUo, Antonio Kovacs
500 — dei Suoi ini occasione del giorno dei
defunti, Antonio Kovacs 500 — della Madre, Gaydon Mario 1.000 — del Padre, Carlo Bogo 1.000 — di Comba Giovanni, la
sorella Richard Comba Albertina 1.000 —
del Marito, Silvia Travers Jahier 500.
AVVISI
Martedì 20 aprile, dopo lunghe sofferenze, mancava, in ancor giovane età, all’affetto dei suoi cari
Francesco E. Peyrot
di anni 46.
CONIUGI VÀLDESI anziani, ma ancora in gaauia — sono lieti dì offrire nel
loro etabòi -di montagna il soggiorno gratuito di ùn mese estivo (vitto sano e ca>
mera propria) a p^sona giovane e in buo.
na salute, di^iasta coadiuvare neUe fac.
cende domestiche. Scrivere alla Ammini.
straziane del giornale.
VFNDESl terreno fabbricabile in Torre
Pellice, viale Mazzini. Rivolgersi Tipo,
grafia Subalpina.
Ne danno il mesto annunzio, confortati
dalla Fede: la moglie Pons Angela; i figli
Nelly, Ada, Luciano; i fratelli Silvio (Argentina), Edvigi e famiglia (Miradolo), Giovanni e farpiglia (Pastore a Prarostino);
zii, zie, cugini, suocero, cognati, cognate,
parenti tutti.
« Il vostro cuore non sia turbato ; abbiate fede in Dio » (Giov. 14: 1).
Crosetto (Prali), 22 aprile 1954.
Ci ha lasciati per un servizio più
Mamma
alto la
Bertha Rostan
Lo annunciano fiduciosi nelle speranze
divine i figli: Alice Nisbet e famiglia; Guido; Alberto e famiglia; la sorella Julia Dubois e i parenti tutti.
I famigliari ringraziano tutte le persone
che in modo così fraterno hanno assistito
la loro cara scomparsa ed hanno loro dimostrato tanta simpatia nella dolorosa circostanza.
« Io so in chi ho creduto »
(2 Tim. 1: 12).
Torre Pellice, 28-4-1954.
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Direzione e Redazione: Past. Ermanno Rostan - Via dei Mille 1 - Pinerolo - Tel. 2009
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo, con decreto del 27-XI-1950. ____
Tip. Subalpina s.p.a. Torre Pellice (Torino)
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— di Bertin Stefano e Susanna Ayassot,
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