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Spédixioue in abkonnineDto positrlr - I Gruppo rr-if^.
DELLE
SETTIMANALE DELLA
IL MIO EVANGELO
Chiediamo al Signore una grazia: che ognuno, di
»iriitn di note,- far sua codesta espressione contenuta tre volte negli
S m / PaoiÌ R...». 2, 16 e 16 25, 2 Timo.. 2.8. O„u.„o ,.„nga
al punto di poter dir - avi verità: «il mie Evangelo».
Per questo occorrono tre cose: 1) itlenersi al, Vangelo; 2) .' ssim
iure il Vangelo; 3) Amare il Vangelo.
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“Io non ti pregò che tu li tolga dot mondo,
che tu li preservi dal maligno „■ (Gesù)
CHIESA VALDESE
;:^l - Attenersi a[ Vangelo
VEvangelo frutto d'ispirazione divim, è i^lterahilo. mila vi
si deve aggiungere, nulla se ne. deve togliere. RispetUamane la purezza e v fntegrità. Prendiamolo in ogni circostanza co^pietra di paragone, come luce che fa distinguere la venta dall errore.
Il Vangelo di Paolo non è un nuovo Evangelo, un Evangelo modificato, falsificato, come certi Vangeli che già allora uppanvaiw e ^m
Lo ai qLli Peplo mette in guardia i suai lettori.
ò r,nello genuino di Cristo, nella sua sublime semplicità.
pre la guida della nostra vita individuale : regola di fede e di condotta
Ma per poter dire «il mio Vangeloii, occorre comprenderlo semme meglio. Esso è una mirdena inesuuribile in ^i dobbiam cercarci
tesori di cui Bio vuol arricdiìre la nostra vita. Iddio susciti in noi far
me, sete, desiderio arderne di addentrarci sempre piu nella conoscmza
del Vangelo: ci sentiremo sempre più forti, più bella ci apparirà la
lira, .soffusa da una luce celeste; più gagliarda sarà la nostra speran, 2«, e con passo sempre più sicuro, cammineremo verso d fine glorioso
che Iddio ci addita.
Il - Assimilare il Vangelo
E' ciò che ha fatto Paolo. /fi,
Ad Ezechiele è comandato di mangiare «il rotolilo».. (Ezt^h. Lap.
"2 e 3). Ai veggente di Patmas è comandato di divorare cui libretto»,
(Apoc. 10; 9-10).
In ambedue i casi, il messaggio divino è «dolce alla Locca, amaro
alle visore». Così, VEvmgelo è quanto di più soave si possa imma^nare. ma esso urta cPntro la carne e le sue passioni, per vincerle. Nes
dobbiamo assimilare la sostanza,, tutta la sostanza. L Evangelo e Òiba
c hevmda p&A Vintelletto, la coscienza, il cuore, è anima; essa, peno-^
Ira in tutte le parti del nostro, organismo ed influisce su tutte le nostre
facoltà. Gesù dice: «I,c parole chi- vi ho dette, sono spinto e vita».
(Cioè. 6. 63). E quando assimiliamo il Vangelo, avviene un miracolo:
ci,l Vangelo, è Cristo stesso che penetra in noi: Pane disceso dal .dieio; la Sim carne ed il Spo sangue, cibo che dura in vita eterm.
Co.sì mediante una fede personale, vivente, ci apj^opriar^ il Vam
gelo della Salvezza. Allora ognuno può dire -. Il mio Evtmgelo, La mm
Salvezza.
J)iseórcÌia coneors
Un dibattito cristiano
- Amare il Vangelo
li Salmista e.sclamava :
Oh, quanto amo la Tua Legg®l....
Le Tue Testimonianze son la mia eredità in perpetuo,
perche son, la letizia del mio cuore». (halnio 119)
Un tesoro che possediamo ocempa un posto nel nostro cuore. E come non amare il Vangelo? Esso è da Buona Novellai, l Aniore^dhe
salva il Perdono la Riconciliazione con Dio, la Pace, d conforté nel
dolore, il balsamo alle ferite, la forza nella hmtaglia, la speranza gioì
riosa, la Vita eterna! , a r,, i i
Lettore, senti tu questo amore per VEvangelo? E per te sol
tanto ii Vangelo della tua chiesa ? Oppure è desso il TUOI Evéngelo.
Le promesse del Vangelo sono esse per le soltaMo
«Come un profumo di lontano fiore.....
e come un'eco d’armonici lontana.....»
.... oppure [a vita che enutna dal Vangelo desta in te l’allegrezm
ohe il mondo non può dare, ma che nulla può togliere a chi la possiede^ all mio Vangelo!^... Temamelo fortemente stretto sul nostro c^re: viatico fedele durante tutto il nostro pellegrinaggio terrestre, fin
mila sogUa della beata eternità. *
• * *
In tre altri passi S. Paolo adopera qu^^^ f Ma pressione: «Il
NOSTRO EVANGELOy,. (2 Cor. 4. 3, I lessai. 1. 5, Il Tesml 2.H).
Anche noi diciamo coà. Ma lo diciamo noi con verità? E ¡i Vangelo che ci è stato tramandato. E' il uella qime,
Sgrfra il nostro nome. Ma è desso proprio il NOSTRO Evangelo ? Soitmao se io posso dire che VEvangelo è dì mio Evangelo» posso dire
anche; «il nostro Evangelo». . ...ri i.
Chiesa di testimoni, chimiala a proclamare le virtù di Colui che
e, ha chidtrwiti dalle tenebre dia Sua maravigUosa luce, dza la tio«*.
•nd’essa sia udita anzitutto dai tuoi figli- Per poter evangelizzare gh
dtriL evangelizza anzitutto i Utoi figli, ù che su ognuno m tuoi figk,
si posi «una lingua (U, fuocon e che ognuno de’ tuoi figli possa dire:
L’Evangelo è il MIO Èvangdol O. BcrHnaffl
Fra ! iraniP letteratura di cui
il 1918 ci è «tato prodigo sui problemi della lommili'internazionale, il
volume che U'itc Ho rn'c'ulo da Londra e clic ho letlp tutto d’un fiato è
tra i più singolarIS The Church and
the IrUernatiana’ '^Disorder- An Ecumenical Study pritpared under the
auspices of the World Council of
Churches (LoTdfe.SCM Press Ltd.
1948, pp, 232. 12fe’6d). E’ mia raccolta di studi pre,,albori ai lavori della
d®’Assemblea Mon
quarta sezione
diale delle Chic sÄhe si è tenuta ad
Amsterdam dal ^ agosto al 4 sct
tembre u. s. \ t>a<mio collaborato
uomini di fama roimdiale, quali .lohn
Poster Dui Ics. rfttualc capo dlella
delegazione aii%icana presso PO.
N. U., Emil nriéner delTUniversità di Zurigo, .loXh Hrpmadka docente di teologia ftematica presso la
Facoltà Gimaunìi Huss di Praga e
mem,bro del Confutato centrale dì azione comunistiu^jdella Cecoslovacchia, il Barone ,4fan Asbeck profesore di diritto irternazionale all Università di in Olanda, e^-,
ecc. Tutti gli autori, pur provenienti da campi di studio e dii lavoro cosi diversi, sono mossi da una sola
pi eoccupazione : ricercare attraverso
l’attuale disordine nei rapporti tra
le nazioni quali sono state e sono
tuttora It' responsabilità della Chiesa cristiana presa nel suo insieme, e
quali prospettive per l’immediato
futuro della comunità degli uomini i cristiani più pensosi delle sorti
del mondo hanno da offrirei all’urna,
nità preoccupata e titubante, alla
luce sia del Vangelo che delle esperienze delle dkie ultime guerre mondiali.
do che esso porti sempre a qualcosa di migliore, e si attui con mezzi
pacifici, nel rispetto pieno dei valori e delle responsabilità della persona umana e nella salvaguardia delle libertà fóndamentali di coscienza e di pensiero. Il vaglio dei risultati del mutamento cosi controllato
è nui dato, più che dai fini ultimi,
dai mezzi adoperati.per raggiungerli. Il Dalles è pronto ad ammettere,
anzi dice esplicitamente (p. 90), che
i fini ultimi proclamati dai capi comunisti sono in più punti simili «i
fini a cui tendono i cittadini cristiani: dove nascono le divergenze è nella diversa assunzione delle premesse matèrialiste per gli uni e spiiitukliste per gli, altri, e tale diversità si ripercuote subito nella scelta
dei mezzi, preferibilmente dettati
dalla forza per i primi, dalla non
violenza per i secondi. Ma, in ultima analisi, il Dulles, pur attaccando come ogni buon americano )L comunismo nella sua attuale realizzazione sovietica, ammette che il cainbiamento dell’attuale regime capitalistico è inevitabile, che esso può
attuarsi senza ricorrere.ad una terza guerra, che vi è una soluzione pacifica del conflitto tra l’occidente
«cristiano» e l’oriente comunista, e
che in loiido la migliore risposta
alla sfida sovietica consìsterebbe nell’effettuare pacificamente quelle
profondie riforme di struttura che i
capi comunisti pretendono realiz.zabili solo con la violenza.
Risponde un cecoslovacco
Parla un americano
E’ sitsgolare come, ad un certo
punto, in questa ricerca comune
s’incontrano e si diano quasi la ma.no ramericano Dulles fautore delle
società libere e il cecoslovacco Hromadka difensore delle repubbliche
progressiste orientali. Ambedue ammettono, per es., che il cambiamen■ to, il mutar delle cose, è un lato
fondamentale in politicai e in economia : quaggiù tutto è relativo e in
continuo divenire, di stabile e assoluto non v’è ohe 41 Regno dì Dio veniente.
Da questo punto di vista il cristiano non è, non dovrebbe essere
mai un conservatore; anche se l’escatologia, qui, relativizza e la politica e l’economia, dà loro però un
significalo peculiare, ed obbliga il
cristiano ad agire sempre in un dato senso e concretamente; in due
parole, per dirla col Bartb, funzione di sentinella ( non dì cane da guardia!) in politica, e ftiliMone di buon
samaritano sul terreno sociale. Ma
dove il Dulles e lo Hromadka divergono è nella valutazione rispettiva
deijfini e dei mezzi, è neH’atteggiamento di fronte al fatto inevitabile
e da entrambi accettato del mutamento.
Per il Dulles si tratta di controllare il cambiamento, fare in mò
Lo Hromadka meno ottimista.
Egli proclama addirittura il fallimento totale deU’Occidente e la fine della sua supremazia politicsa sociale economica e spirituale. Da
convinto cristiano e comunista, è
d’avviso che tutti i problemi della
nostra epoca, sul terr«io nazionale
come nei rapporti intemazionali,
oltrepassano ormai le categorie della libertà e deU’autoriLà, della democrazia e del totalitarismo, -del
capitalismo e del comunismo, supc
rano perfino Talternativa che si è
soliti portare trai Oriente e Occidente: per luì non esistono cortine nè
di ferro, nè di seta, nè di’oro- La
Chiesa ha dà tenersi fuori della politica, ma non resta indifferente al
modo con cui è possibile ristabilire
l'ordine in una società ritenuta caotica. Se essa non può rimanere neutra nella lotta tra la libertà e la schiavitù, la giustizia e l’anarohia, l’ordine & il caos, i diritti civili e la tirannia, ha però un compito particolare : scendere fino in fondo all’abisso dove gli uomini, peccatori,
riccnoscöno il loro vero e unico
Signore e identificarsi con loro nella comune umiliazione per i peccati di tutti, onde egsere tutti salvati
dalla grazia di' Colui che dall’alt«
dei cieli si abbassò fino alla sofferenza dlella croce. Solo così - conclude il comunista Hromadka - la
Chiesa di Cristo starà in guardia contro il sempre risorgente pericolo di
identificarsi con una data causa politica, e solo così i cristiani evitei^
ranno di appellarsi ad essa contro
na qpuatóasi blocco
Lo Hromadka, pur mantenendo in
pieno l’attacco al capitalismo, non
lesina le sue critiche a quanto nell’ideologia e nella tattica ^ marxista
urta con il suo ideale di un cristianesimo non farisaico e realmente- Operante in ogni settore dell attività
umana i la stesso auspicata società
senza classe dei sovieti non. potrà
domani esistere senza il suggello del
giudizio divino, eterüa legge della
giustizia e del perdono.
Ad Amsterdam Dulles e Hromadka sedettero allo stesso tavolo e p«terono discutere, fraternamente, senza scagliarsi invettive o scomunicarsi a vicenda. In un secondo articolo potremo vedere, in compagnia
del Van Asbeck, qual’è il terreno
comune di quella cristiana discordia
coneors (non concordia discors) e
quali prospettive il più recente pe»siero teologico cristiano offre per n»
«migliore» ordine ' della comunità
internazionale.
Giovanni Gonne!
V oc AZIONE
L’ Eterno si rivelava a
Samuele mediante là sua pa*
rola, e la parola di Samuele
era rivolta a tutto Israele.
IJEterno mi disse ; “ non
dire sono un fanciullo, poiché
tu andrai da tutti quelli ai
quali ti manderò e dirai tutto
quello che io ti comanderò.
Non li temere, perchè io sono
teco per liberarti, dice l’E ter,>
no (Geremia)
Io rendo grazie a colui che
mi ha reso Jorte, a Cristo
Gesù, nostro Signore, dell’
vermi reputato degno della
sua fiducia, ponendo al minù
sterio me, che prima ero tan
bestemihiatore, un persecutor
re e un oltraggiatore; ma
miseripordia mi è stata fatta.
Voi, non vi fate chiamar
‘^Maestro perchè uno solo
è il vostro maestro, e voi siete
tutti fratelli. (Gei*)
Quanto son belli, spi monr
ti, i piedi del messaggero di
buone novelle,^ che annuncia
la pace, eh’è araldo di notir
zie liète, che annunzia la
salvezza, che dice a Sion :
"Il tuo Dio regna (Uaia)
f»
2
DStLE ^AU^l y^B^ì ^
.«.ji. ,,
<*: '~^\->
' Uno degli aspetti indubbiamente più interessanti dell’opera di evan’
getizzazione che la Chiesa Vtddeae diTorino compie in Pienionte è
to dalla CtìJlabo,razione vòlontana dei predicatori laici (ma questa dfnominazione andrebbe modificata, l’aggettivo alaico^> è davvero, in que
sto casOi tropo «profano» per un’opera cosi profondam&ite reiigtosa/).
^ Trattasi, come'forse i lettori non sanno, di una piccola, ma compattai
schiera di fratelli, 'tutti impiegati, lavoratori, funzionari, professiord'^
I stì liberi, che dedicano la loro domenica alVevangelizzazione nel tosto
^caitipo della Diaspora torinese. Le loro compagne e le'loro famiglia
: dicano che non li vedono mai in casa nei giorni delle feste ,ed hanno,
ragione. Questi uomini partono, la domenica presto (qualche voltai già
il sabato pomeriggio\ per le direzioni più diverse, e ritornano a seria, stanchi, più che se avessèro lavorato al loro ufficio o ai loro fabo.
,. rMario; ma con uno sfftardosfaviUante, con tiri palpito di intima sod~
fdisfasdone, con una notizia fresca da racoontare. Hanno predicato ai
fratèlli lontani, li hónnrt sàsitMi, forse han scambiato quattro paróle
alla, buona, ma con quetta energia die hanno gli uomini di Dio, con\ il
maresciallo dei carabinieri 0 con il sindaco del paese (a Torrazzct ve- ■.
rumente, l’energia non occorre mettercela : il sin^o è un evangelico%
.Abbiajno. avutp^ riapaiprowione che
oo»vegino si* stato prpf’oiio sia*
come taoentro fraise*^ « mezzo di oo-'
nosoerci meglio, perchè s'' è eenti-'
ta Tina voitadi pìù'la oeóess'tà d’ consacraci dcxn zelo alcun’opera cosi bella ed iin'portante, sea7«ndo il SÌgnoire
nella Chiesa. ■
Gli -■■ntervenuti ’^Wano abbastanza
ixumerosi, oltre qtiarasìta ; da Pomaretto, V.llilaiseooa, ii^rrero, Slan Germano, Praanolilo e^iieraló; ananca/var
no totalimentp i rappresentanti delle
alte Valli!, I ij)a'jt(>ri' «rsino solo due;
troppo pochi ' '#■’ p.
paffine stona VaWesià
attrayerso/e tsggi Sabaude
Dalla rivoluzione all’emancipazione.
A Torre Penice
#;s
^ / nostri predicatori laici ; attualmente sono poco più di una mez
za dozzina. In primavera rifaremo il conto, e saranno per ilo meno una
¿diecina. Ed aumenteranno ancora. E’ un doppio aumento; da tutte le
■ parti riceviamo richieste per apertura di locali di culto, per visite di
.^evangelizzazione - e da. varie parti fratelli ci chiedono di lavorare nóila vigna del Signore.
Come li prepariamo? Il 10 gennaio hanno avuto inizio i corsi spe;ciali per predicatori. Venti frMélli e due sorelle erano presenti. Per
il momento, sono due lezioni settimanali, Vuna di polemica, l’altra di
.eseijest. Per quest’ultima disciplina, è stato scelto lo studio della letJera paoUna ai Filippesi, sulla falsa riga del commento di Karl Barth,
che viene t>er setto per versetto spiegato agli inter ventai, A questo proposito, bisogna notare che le lezioni si svòlgono in questa maniera;
nella prima metà dell’ora, è commentato il documento apostolico (teo.rUif, nda sòoonda metà dell’ora, chi impartisce il corsa svolge degli
Schemi pratici per la predicazione, ispirMi ai ■versetti prima commentati. O^i versetto è cosi staccato teologicamente ed omileticamenteMolte volte, su uiTsolo versetto sono dati più odierni di predicazione;
qualche volta, anziché di una predica, vien dato lo schema di uno studiui di vario cMMtere. Tutti i corsi, anche gli schemi sono distribuiti in dispense.
Cosi VEvangelo triene studiato, per essere poi diffuso in moneta,
spicciola e sonante agli ascoltatori di A.sti, di Cúnelo, di Susa, di Thrrazza, di Castellamonte, di Coazze, e di altri luoghi ancora.
Abbiamo nominato, fra tanti luof^i familiari alle cronache evangeliche di questi tempi, la città di Cuneo, Nel 1935 l’opera ¥aldese
ripiegò in’’ questa località per rai^oni di contingenza. Il discutibile
prowedimenta è stato ora cancdlMo dalla ferma volontà dei fratèlli
di quella città, di riprenda-e, con rinnavMo vigore, Ut testimopiamisa
evangelica nell’opulento èapoluogo delle Lenghe. E noi damo gratti d
quei frMeUi, il cui fresco entusiasmo è una lezione di fedeltà e dì co
stanza per tutti.
r. b.
A Pomaretto
Ha-avuto inizio alle ocre 14,4S ne.
tempio'di Pomaretto, con un hreve culto presieduto dal pastore kicale signor
Paolo Marauds, Testo della meditaniooe è la pairóla di ®. Paolo scritta
ai Romani «Servite il Signore!» (cap
4S), Contrariamente a quanto accade ®el mondo ove vige la* norma delio
efruttamento, i cHsoepoQi di Cristo devono praticare la regola data dal Sì
*nore e di cui Egli stesso oi ha dato
i’eeempìo nella Sua vita: il servizio
dei (rateili, per amore. Ma questo servizio dei fratelli non ha seneo se ìkmi
è al tempo stesso servizio del Signore.
Terminato il culto, prende la parola il pastore sig. (Luigi Mairaudg che
presenta uno studio chiaro ed accura
to, toocmido vàri punti che fomixamao materia di d'scuasióne. Lo itadio
viene aacoltato con vivo interesse da
tutti i presenti.
V’è anzitutto, in questo studio, una
parte storica che traccia l’origine deJl'andanato quale la vediamo nel*e par
fine de] Nuovo Testamento, ed ’1 suo
sviluppo fiorente nella Chiesa p* i ai
tiva. Aocenaaodo quindi al sacerd*<ta
lietno introdottosi nella Chiesa cristiana, viéne rilevata In nuova nuportanza date}, all’anziaaato dalla Riforma
protestante,
Ia> studio meta« poi in evidenza qo.i
M sono le necessità ddli’anzituuato« oggi, nella nostra Chiesa valdese t pieshiteriana < Occorre che vi, sia uii.i s'snpr« maggióre e più stretta coIlalKira
ZIO«« taa il paetrue di ogni c. munit*«
«d i suoi anzian:. ...
H compito del'’aanano è esseflwalmente di ordine spiritual« e non sólo
io unicamente Oooie troppi 1« ritesgo
Gli anziani, non salo dovr^dòbevo esercitare la vigilanza óei quartieri, come è detto nella liturgia deirinsediamento, ma dovrebbero essere - nella mi
9ur,i del possibile - dei óolllaiboratori
del paelyore anche nella predicavione
della Parola di Dio. Si dovrebbe perc-ò stu*diare sempre meglio la possibilità di preparare in ogni nostro con
tìtaoro due o tre anziani almeno, «iie
possano predicar.^ Questa preparazione potrebbe farsi sia mediante corsi
inetti dalla Tavola o dalla Oommìssione Distrettuale, o easrr data privatamente da ogni pastore nel proprio
ConcisWo a quel membri che siano
particolarmente adatti.
Segue poi la discussione a cui- prentfono parte, oltre ohe i pastori presen
ti, gli anziani sigg. Balam, Pone, Scrafino. Vengono esaminate a toitne dif
f-òciltà pratiche che l'aaizÌBino può incontrare nello svolgimento del suo oom
pito: difficoltà superabili quando si
ha la coscienza di adempiere non Un
compito prettamente umano, ma di
servire direttamente il Signore.
Si mette in evidenza la figuTa dell’anziano : la flua vita spirituale e la
sua testimonianza pratica nella vita
quotidiana.
L’ing. 'Seraf.no dà letimra di un
si-^patico messaggio del Concistoro di
Plnerolo die si è diviso tra i due convegni di Pomartato e di Torre Pellio»
La riunione ha termtae alle or© 16,30
col canto di un iiuio e con la preghiera.
Una oinquiintina d; anziani e diaconi, e wn loro sei Pastori, sa sono inoontrati a Torre Pellioe, il 27 Febbra.o, per ranmii^i^tb .convegno.
Il prof, Giov. MÌegge ha 'aperto la
riunione con un a - breve meditaizione
sul' messaggio ilelliapootollo Paolo agli
Anziani della oh esa di Efeso : «Badate a voi stessi e à tutto ili gregge.. »
(Atti 20; 26), (diiara iampostazione e
precisazione -dol oompito e delle lesponsabili-tà dogi i ' anziani nel seivizio della oam-uinità ¡-che* Dio ha acquistata col prezio.so .sangue di Gesù Ori*
sto. m .
L’argomento centrale è stato quindi
trattato dal Past. Ay-assot, Tre sono
state le idee fondiiaiiieintali della sua
esposizione: 1) 1:1 Goncsistoro ed il Par
store. 2), Il Concistoro e la Chiesa nel
suo insieme. y) HJ CSoncistoro ed il
quartiere in •particolare. E’ stata così messa in ev.iden^ la funzione dcQ
^Concistoro in tutto °il corpo ddMa comunità : funzione di solidarietà e di
cpHaboiaz.one nella'preghi,-;ra e nell’azione; funzione di-esempio ned' campo delia vita cristiana: «quello che
tu sei palla cosi f-orte che tn’impedisce di udire quello dhe tu dici» ; funzione i>astora]e di ogni anziano nella
ricerca degli erranti, inell’opera di
correzione, di pac.fioazione e, quando ciò sia possibile^,, di predicazione.
Convegno degli Anziani
no) di cfidinc amministrativo e m.a
tecriale.
Necessità di un^ più netta dlstinz.onc tra l’ufficio degili anziani e quel
lo dei diaconi, come la -vediamo nella
Chiesa primitiva
Lo stu-dio del Past.’ Ayassot è stato
seguito da un aim-jMo^ ines.saggio del
Big. Enrico Beux di Torino, con 'lo
scopo di porre in evidenza la «testimanianza degli an^ni di fronte al
mondo, nei preblsqsv-deU’oxa attuale».
■Messaggio ricoo di. idee, è vero, ma
che ha spostato l’attemjsione dei presenti da quelle ohe sono Je -precise responsabilità dell’anziadato alle Valli
verso un campo di lavoro notoriamente più vasto e più complesso.
Il programma è cosi risiiltato un
po’ troppo carioo od ha lasciato poco
tempo alla disonsBionft, che avrebbe
potuto essere più ampia e più efficace.
Oomunque l’incontro è stato buono;
in avvenire easo dovrà essere rinnovato ed alleggerito, ,ne0’intereaBe di
tutti.
Un editto del 20 giugno 1730 di
Vittorio Anndeo, in occasione dei
suoi 55 anni di regno, ripiombava
nell’oppressione la vai Ghisone. Con
tale editto venivano condannati a
morte quali relapsi tulli coloro i cui
parenti avevano abiurato, e si ordinava di considerare come cattolici
tulli gli abitanti delle valli passate
dallo Stato francese allo Stato sabaudo, imponendo il bando delle famiglie Valdesi da Pragelato. Nuova
rmigrazione verso Ginevra e Berna
da parte di ¡59 proscritti dS Pragelalo e di molti rifugiati francesi nelle
valli.
Quesle emigrazioni preoccuparono
però, il Governo, per cui il Senato
di Torino nel 1733 le proibiva, sotto pena corporale e con la eonfiscuzione dei beni.
Il periodo successivo, fino alla rivoluzione francese, fu un periodo di
pace, e quindi di tranquillità anche
nel campo politico religioso. La caduta della monarchia, la rivoluzione in Francia accendono gli spiriti
piu illuminati, e l’invasione del Piemonte attraverso la Liguria da parte di Napoleone impongono al re
Carlo Emanuele IV ima politica più
o ineno liberale, a secondi dei rovesci e delle fortune delle truppe
repubblicane.
Nel 1797 i Valdesi chiedono al re
di non più contribuire alle spese
del culto cattolico, che le elezioni
municipale siano fatte senza distinzione di culto, con parità di imposte tra cattolici e valdesi, che sia
istituita una scuola valdese a S. Giovanni, e di essere ammessi agli impieghi civili alla pari coi cattolici.
Nel 1799 la rivoluzione è trionfante in Piemonte, ed il 2 febbraio
liene proclamata l’annessione del
Piemonte alla Francia. Ma questo *
periodo è di breve durata, in quan-.
to le ti'uppe austro russe, comandate dal generale Suvarow, invadono ’
il Piemonte ed i cosacchi si spingo-^
no fino a Torre Pellico eri ai piedi
delle Alpi. Suvarow dirige ai valde.-i un proclama che dice: «Uomini
sedotti, voi proteggete i francesi, i
nemici deila pubblica trunquillità.
Eglino sono gli avversari manifestidell'Uomo - Dio!», ma Napoleone,
forzando il S. Bernardo, sgomina
nella pianura di Marengo i coaliz- '
zati e ristabilisce- in Piemonte il governo repiibbliciuio.
X " impero
Ha prctìieduto -11 ‘Oonvegno il Capo
Diatretto A. Ricea; alcome gentili sig-nore e signorine hanno offerto l’immancabile ed apprezzata tazza di tè.
Diciamo loro il nostro ringrazìameuto.
e. r.
a
Numeros sono quelli tra i
nostri più giovani che-avvertono una vocazione, ma rari,
troppo rari sono queiii che si
determinano impegnandosi
lavorare esclusivamente per la
chiesa, nel settore dove la chiesa ha maggior necessità di
uomini capaci.
Oggi la nostra chiesa ha bisogno di pastori che vengano
dal mondo e possano quindi
dire al mondo ed alle sue creature cosa sia questo mondo e
cosa sia la chiesa di Cristo.
Se l’amore di Cristo non porta
gli operai nella vigna, l'amore
è sterile, è uno sterpo che viene
mondato e gettato nel fuoco.
(Da una lettera al redattore
di » aioveatù Evangelica ,,)
Per
voi, laici
E’ questo il momento, per i laici
della Cliiesa, di mettersi al lavoro.
L’opera di -Dio richiede che ogni
membro di C3iiesaj ecclesiataioo o
laico, sia- un testimone attivo.
II laico ha dei doveri nella celebrazione del culto e neiramministrazione della chiesa,- Ha anche una
missione ne Imond*. Egli deve testimimiare dappritaa in famiglia,
che è il luogo doveri fornii« la Ghiesa della futura generazione.
Alcuni sono chi.amati al ministerio particolare della predicazione o
dell’intercessione. La maggior parte dei laici è chiamata a testimoniare nel,csmpo del lavoro quotidianoEssi devono esercitare il proprio
mestiere o la propria professione da
veri cristiani. Talvolta, però, essi
sono chiamati, quando Dio ne «wfra
loro l’occasione, a render testimonianza con la parola, per portar altre
anime di fronte al Cristo vívenle ed
al suo appello.
Il serviaio cristiano dev’essere inteso in senso molto largo, poiché,
per mezzo delle molteplici f(»rme di
testimonianza, IMo può far ciaioscere la potenza dcirEvangclo, che «là
una rìs)i’Osta a tutti,
(trad. da 1. m.).
Il risveglio
delle Chiese
Sotto Timpcro napoleonico la situazione giuridica dei valdesi è assai migliorata dal decreto dtl 18 novembre 1800 con cui vengono soppresse quindici parrocchie cattoliche nelle valli, c parte dei loro redditi assegnali ai valdesi, che erano
rimasti privi dei soccorsi deli’Inghilterra, in guerra con Napoleone
Nei 1805 Napoleone a Torino
propone ai Valdesi di far parte «iella Chiesa rifomiata di Francia, else
egli stava riorganizzando.
Napoleone indirizza la «lelegaziaite
che gli porgeva l’omaggio del pog««
10 valdese al ministro Portalis a Parigi, per accordarsi su quanto era
necessario per l’esercizio del culto,
edl il 30 maggio si raduna l’assemblea del popolo valdese in S. Giovanni, per deliberare. Si approva il
progetto di formate cinque chM»se
concistoriali, e ripassando Napoleone nel giugno da Torino, i val«h'«i
gli espongono il progetto. (.(Vogliate», essi conchiudevano, «o sire, assecondare i nostri voti con n/i decreto imperiale, che scolpisca per sempre nei nostri cuori un'eìerna rimembranza d’ammirazione e di riconoscenza verso la sovranità vostra».
11 25 luglio, (6 leriuidoro, anno VII),
Un decreto imperiale riconosceva il
libero estirt izio del cullo vald«*sc ed
i templi e gli edifizi «fri pastori come pubblici edifizi, nieUendone a
carico dello Stato la costruzione « la
manutenzione. Il 7 ottobre 180.5 il
prefetto si portava a Torre, ove venivano inslallati i pastori, i quali
dovevano prestare il seguente giuramento; «Giuro e prometto a Dio
sopra i santi evangeli di mantenete
obbedienza alle costituzioni dell’impero e fedeltà all’imperatore. Prometto di non assistere ad nìeiina wkinanza e di non mettermi in tilcnna
relazione, sì fuori che dentro lo stato, che. sia contraria alia trimiinilh ■
tà pubblica, e se nella chiesa od altrove riconoseerì) che si trami alcumchè n danno dello Stato, lo manifesterò al governo»
Xa restaurazione
Gli uomini (la soli non possono
suscitare un nuovo ri?vc«lio E’ necessaria l’opera dello Spirilo Sanio
negli uomini e per mezzo degli «jomini. In passato lo Spirito in ogni
tempo ha rivestito la Chiesiì della
potenza divina.
La nostra speranza e la noiiira più
ardente" preghiera è che agisca potentemente oggi, che dia alla chiesa saggezza e forza sufficienti per
proclamare, in modo efficace, la
buona novella di Gesù Cristo agli
uomini.
Dobbiamo agire oggi, non domani. Dio non aspetta da noi la perfezione; anzi ,vuole servirsi di strumenti molto più imperfetti. L’importante è ohe qruesti struménti siano disponibili. II frutto «fei nostri
sforzi è nelle sue mani ,non nelle nostre.* L’importante, come sappiamo,
è che «il servitore sia trovato fedele».
E quando iWo trova qu^ta fedeltà,
Egli può «fare Infinitamente al di
là di tutto ciò che domandiamo o
pensiamo».
(trad. da I. a«,).
Nel I81‘f.colia rrstaurazioiie i beni iiaziuuali furono revocati m-Ue
umili del governo <• il tempio di S.
Giovanni, aperto per ordine «lei ministro deirinterno, venne «tiiuso.
Tuttavia nel IBity, temperaiaw
l’asprezza, il re ordinò clic fosse
provveduto ai raanteiiimeiTlo dei pastori valdesi, che i beni comprati da
valdesi fuori dei confini tollerati
potessero essere conservati, ebe fesse ripristinalo il tempio di S. Giovanni e che i valdesi potessero r.«evcitare le libere professioni di ingegnere, chirurgo eee.
Da allora, salvo un br«\e : inei udimento per i moti del 1821, le riforme promulgate ampliarono le
concessioni ai valdesi, findiè nel
1837 il ministro Barbaroux propose di sopprimere le leggi eccezionali che riguardavano i valdesi. 1 «•munì e le provincie verniero aperti senza distinzioni ai valdesi, e
nel 1848, il 17 fehlrraio, Cari«»
Albmo promulgava il decreto di
emanGipazìoae, ammiettendo i vaidesi a godere di tutti i diritti «iviK
e politici.
Fine ArnMo Pittmina
3
b^i-i : .- ..|.,/,r'.UJ^.,---4,vi..-..-;--:'-;~^a‘-^ujíj^¡<v.¿">:r.j'CUvl'!'.^,-;-: ^ ' „ ^ , .vi-;
ir
foruveUes
L'tx.v‘uÈLLb VÀìJU V
de Genève
Saffliadi &t dimanche, l'a eympathioaloni« des Vaudois de» vallée«
!¿U’'Piémont a célébré le traditionnel
ivevHaire du 17 février, date de la
^roomilgation de li%difc |d’émank»per
dont Ile centenaire a été comntïéTf l’an dernier,
Imx fête a débuté samedi ipar une
airée fiimilière organisée par l’Union
jeunes vaudois de Genève. On y
Ptendit un imessage du pasteur A.
ilbet, U<v Livourne, qui représentait
^6te année à Genève 3’Eigllise de la
tí* re-patrie. ©es chants, une oomédie
,.^>Le meunier de Ciantarana», préeen^ Î^tion i)ar l’Activité de iSt. Pierre d'un
,«s^*eau f> m tiré lors idc son pèlerinage
Jgix Vallées en 1948; un buffet et beau,:^bup le joyeuse animation firent de
‘ soirée le prélude agréable à 1«
rnée de dîmanohe.
un ciiiite’ au
vnudoiae de^floooura gjiUtuels.. .Au'deeBert, on «ntetidit dœ'aïlooutions de
’ MM, les pasteuria B. Wyler et J. Bon
cherin, A. Ribet et M.- tPrade/vaind,
ainsi que de M. Jacques Picot.
Après quoi commença et æ poursaivit tout ^aprè8^mid; une partie histO'
rique récréative des plus divertissante». I E. M.
. ' (La iSiuisse 21 - 2 ■ 1949)
rí‘r'lí>t
D E U I L
Nous annomorus la mort de M. Emile iBenedh, président d/honneur et ancien président de la- Société des Vau^
dois de OenèvCi II a été rappelé par
Dieu le ^ Février, deux jours après
les’^céléln’ations de nolr^ fête Vaudcnr
se, Péndar^t quarante ans, il "avant pré-;
sidé'aux destinées file <ie'i groupement
d:entraide. M' Beneeh était amsi le
vice-président du Comité pour l’Eglise et les Vallées Vcvudoises du Piémont.
Son intérêt pour ses coreligionnaires
établis à Genève et ton attachement à
VEglice yaudoise oni été inaltérables.
Nous no-us souviendrons de lui avec
recown-aissamee, comme'd’un bon et fidèle serviteur. ;rlt
L’Eglise Vaudoise d’Italie et notre
journal expriment toute leur s-gmpathie chi etienne à Madame Emile Ber
meh, à jf’occasion de ié i$èwl dont nous
connaissons toute l'étendue. e.r.
Materiale Didattico
- Æ''
per le Scuole Domenicali
*í>
Librería Editrice Claudiana
. Oelle-ci Commença «par
' iple <lc la 'ServctlCj où se pressait
tü»e nombreuse assemblée nom' eeule^pSkeftt coanposée de fidèle» de la parois*tmus de la plupart des ressortissants des Vallées établie à Genève ou
J^ivellement arrivéa. Plusieurs de
]«»-di\mes et demoiselle« avaient re
La Cla,udiana annunzia che ha realizzato un accordo con ¡e Messag-i
gerle Francesi in baiSe al quale 1© sarà possibile fornire ai atto’ clienti tutti 1 libri francesi che possono ocoorrere.
In base ad altro accordo con là Navill© Esportation di .Ginevra possiamo fornire tutti i libri d’edizioni svizzere, La-C'laudiana nel mentn© annuinaa ai lettori la prossima attuazione d’un vasto piano di pubblioar
zLoni comprendenti un Commentario sull'Apocalisse, uno studio storico
«u Valido e Firaiicesco, un romanzo di’amlbient© valdese, eoe. si pemnlette
di rivolgere cortese invito a quanti si interessano del libro d'angelico di
ben volerle suggerire quale opera notevole per prensiero evangelico e per
attualità si vorrebbe veder èdita; là lOlaudiana «i augura di essere sem-i
pr© più sentita da tutti cxwne la loro piroipiia Gasa Elditrica^'ed in queito
senso lavorerà fidando sull’opera anche della nuova gestione dèlia Tiflografia (alla qual© porge un vivo benvenuto ed un cordiale óngurio), onde il suo primo secolo di esistenza (la Olandiana fu foirajata nel 185'&)(
possa vedei'la, oome sempre è stata, una indomita aralda del messaggio
biblico. 13*.. —
-‘f'tittu Ifu seyant costume des Vallées
Le <-uIte était présidé paï’ le pasteur
fî^Bibet, ciui prononça une vivant© pré■■^^ieatuni sur oette parole dù Christ,
rv'M®!' appiopriéc à la circostanoe ; «Vous
.Sètea le ^el de la terre». Tout, en effet,
«laitis oette histoire des Vaudois du
jyiemmit, comme dans celle des proi^Sst-ams rie Genève, a préparé les uns
les, autres à être le sel de la terre
i)«t à fiure, honneur aux dons qui leur
^ ®»t été départis,
culte fut suivi, au Buffet d© la
^■C, lu l epas commémoratif qui réuj'Îjiiit la l’ombreuse coho.rte des «Valdeet scb inv'.tés, parmi lesquels on
^imwai’iiuait MM. le» pasteurs II. Wy'^l*i. '-eeictairi' général de l’Eerlise na
i*'W. _
stioualc )irotr;stant.e de Genève, M.
m
Prarh \a)in(l, secrétaire général de
'-CJ’AU lame léformée mondiale J. Bou
eÆi
i^peber.n. [lasteur de la paroisse de la
%;|^vvetrf' E. 'Marion, directeur du 8er
¡yiw <lf iri'i'ssp protestant, ect.
lie repas était présidé par M. Emi
ü^î© l’a-»|uel,' président d© la Société
NOVITÀ: La Claudiana ricorda ai suoi lettori che,’Ver la Collana CEC di Roma essa ha pubblicato ultimamente le seguenti opere
OARiLO GAY': La Bibbia ed il s-iw messaggio (L. ‘250);'«pes»o aoclngendooi a leggere la Parola di Dio, possiamo, nella sua esuberanza e nella
sua ricchezza, simar.rire il nudleo centrale del. messaggio eh© ci è annunziato e .perciò rischiamo di non saper più riconlduirre ad un ©entro unico
tutto ciò che meditiamo a volte con dovizia di analisi. Per sàutarci a ritrovale il filo il pastore Garlo Gay di Firenze ha scritto queste sessanta
pagine. .
■ 'L t
THEO PREIpS>S: La Testimonianza interiore dello Spirito Santo;
(L, 160), Accurato studio, sulla dottrina classica «Mio Sjáiirito Santo,
snilla sua essenza e funzione, suilPazion© © sull’'effetto della testimonianza.
S. MASTROGIOVANNI :(7«, diabolico autodafé-. (L-líO). è un contributo alila storia della intolleranza religiosa alimentata dalla potenza
del’odio teologico : una messa in guaird'ia contro ogni dogmatismo.
Per le famigli© ed i giovani là Giandiana ha ultimameaai© pubblicato
. il vòlume 11. ©. BEH.T : Carnmijpoire, insieme (L. 300),‘ LO»iiqae«!fco libro la
Claudiana dimostra di non essere rimasta insensibile alla ícritiea ed alla crisi odierna di certi valori fondàmenteli della vita umàm» quali ap|)unto quelli famigliari che vengono serenamente valutati dalla penna
ilei pastor© Bert di Prarostiao e della sua signora: non è un libro comunque eh© possa soddisfarfe gli esistenzialisti; può però farli rifletterei
RAillTA’ BIBLIOGRAFIOHE : sono in vendita prèsso la Claudiana le seguenti opere: , . --
LA SAGRA 'BIBBÌA con testo greco ii fronte; per,,FA. T. il testo
.greco è quello dei 70 Lire 1000.
LA SiAINTE iBIBLE: truduite par Gstervald L. 300.
THOMAS A’ KEMPJÌS: L’imitation de Jésus Ohrist L. 400.
ÌL'OSSERVATORE POLITICO
L'a<iasione al Palio Atkinlico è il
spunto cnu'iale ancor oggi delle di~!tCiissioni politiche in Italia. Gli av'i-Veninienti degli ultinn giorni, indi''Tpandsoitemente da quello che può
^jtuere Patteggiamento degli Stati
fc^nitì (l’invito non è ancora stato
j^Utternesso) hanno rimesso in gioco il
‘•'ffroblema della partecipazione italiache pareva ormai letisa dulìa
'’t^tnaggioranza governatim II fatto
^ àHTuvi è venuto dal Patteggiamento
xX^eìla Direzione del P. .S. L- I. Vi si
giunti in un modo piuttosto curio
la scarcerazione del priiuUpe
',^y.iUeno Borghese già comandante
'^éklla X Mas ne è state l'indiretto motivo determinante. l.i senlema di
<;Romu ebbe infatti a provocare una
reazione generate I partiti delPopfposizioite ne approfittmono per metwre in stato di accusa II Governo alila (-ainera e al Seti'.: >. I n deputato
del P. S. L, I. <1 rese Holidale fon
àtal presti di posizione. Ciò provocò
le dimissioni delPOn, Saragat, Vice Presidente del Consiglio e Capo
di quel partito^ dimissioni respinte
-dat. Presidente del Consiglio.
rò contro Padeslone
Patto Atlantico.
delPItalia al
Le prime reazioni di fonte democristiana sono state più che mai moderate. De Gasperi ha parlato di errata valutazione della politica estera
italiana; nessun impegno si firmerà
a occhi chiusi, senza le necessarie
garanzie, ha detto ; e sul fatto stesso: è Un’alleanza eminentemente difensiva, può l’Italia ignorare questo
gigantesco tentativo di assicurare al
mondo un nuovo equilibrio? I prossimi giorni d diranno parole decisive in questo campo.
La Ihrezione del P. S- !.. I, -i riufclii per esaminare la situazione. JSelkle discussioni -mila partecipazione
«dei partito al Governo, su cui eviidentemente rum tutti erano d’accorSI investì la politica estera dei
roverno stesso; e, con otto voti con^tto sette, mettendo in mìnotanxa
fyOn. Saragat, il P. S. L. I, si. schie
E poiché stiamo parlando di qt esto patto, non ci è dato ignorare il rifiuto norvegese alUs proposta rv.ysu
di un patto di non aggressione, la cui
accettazione avrebbe significato l'impossibilità per la nazione .scartdinava di aderire all’unione occidentale,
considerata daUV. R. S, ,S rame
uno schieramento aggressivo antirusso; mentre l’atteggiatee.nlo >li
Oslo è interpretato come um> tai ita
adesione al Patto Atlantico, che pur
non essendolo materialmente, è tdrtualmeiue cestìtuito se già è in grado
di dare a un piccolo Stato, quale lai
fiorvegia, tali garanzie da indurlo a
dire, .sia pur cortesemente, «NOy> a
Mosca.
V’è quindi chi mette in relazione
agli sviluppi della politica- estera, che
La Libreria Evangelica di Torino ha I tiM'lufiiva per ITtaiia delle
pubblicazioni della Chiesa: del Caù"
ione elvetico di Neuchâtel, die
sta ha pubblicato recentemente a a
sussidio deiristrugioae religiosa che
avviene nelle Scuole Domenicali
Tali pubblicazioni, consistenti iq
«quàderiii biblici» per le varie classi di alunni,^ sono disponibili' per
l'esiguo prezzo di L. 200 (franco
di porto) cocftm quaderno (versare
l’importo sul C. C. P. N. 2/24841,
intestato al doti, T, Salma), e oostitiiiscond uno strumento efficacissimo di pedagogìa biblica.per le nostre
Chiese, ancorché siano stampate in
lingua francese. Ogni lezione, sia
dell’Antico ché'del Nuovo Testamento, è seguita da un ampio e vario
questionario, che faciliterà la ripetizionc delle lezioni stesse; ma la parte più interessante di tali pubblicazioni consiste nelle illustrazioni, ebe
debbono essere interpretate dai ragazzi, o completate a mezzo di figurine ingommanti (accluw, al quaderno), secondo un criterio didattico
moderno, vivace e, non ne dubitiamo, ricco di ottimi risultati.
Provvedersi di simili pubblicazioni significa non soltanto far rivivere
in maniera affascinante i principali
episodi della storia biblica davanti
alla mente dei fanciulli; significa
rinverdire di nuovi elementi la talora difficile preparazio<ne dei monitori, e dar loro uno strumento d’istruzione da cui essi trarranno, indubbiamente, un beneficio notevole.
in questi ultimi tempi ha segnato
parecchi punti di vantaggio dell’America, non ultimo il sopradetto atteggiamento norvegese, Tatwenimento recentissimo che ha messo in subbugUo le diplomazie di mezzo mondo-. la improvvisa sostituzione di
Molotov con Piscmski come ministro
degli esteri al Cremlino. V’è chi dice che Molotov sconta gli errori commessi, dal patto con Von Ribhentrop
e il mizismo del 1939, al non aver
saputo giocare le carte di Yalta e di
Postdam, dal bloodo di Berlino agli
ukimi avvenimenti iugoslavi, greci
e norvegesi ; troppo passivo di fronte
alVattivo della, tdttorio comunista in
Cina e della peraltro stentate boiscevizznzione cecoslovacca.
Altri invece parlano di promozione di Molotov, destinato a succedere prima o poi a Stalin o ad affiancar glisi, oggi che > il dittatore russo
si dice voglia gradatamente ritirarsi
daifa vita politica. Il velo dì mistero è reso più fitto dal silenzio del
Cremlino Quel eh'è certo, si è che
da questa mossa, ‘la politica russo
prenderà nuovi indirizzi. Quali saranno? Maggiore intransigenìsa o terre.
portmea distensione? Dicasi temporanea. in quanto non si può certo
pensare ad una definitiva rinuncia
delVU. R. S, S, al grande sogno di
conquista, diretta o indiretta, che
ha ispiralo Fazione di quel paese sino ad oggi. Il mondo è più che mai
in vigile ondosa nttesa delfe sórti,
del »no domani. 1 e. s.
* »•/#
' U' Nir
' Conformemente ai -desideri
espressi da un\.bu(m numero
di insegnanti valdesi preceden" temente ^ interrogati, «la PRO
; .VALLI» indice per il 19_ marr
zo prossimo venturo due, brèvi convegni. Il primo si t^à
a POMARETTO alle ore 9,30,,
per gli insegnanti della Valle
S. Martinq-e del,Val Perosa;.
il secondo si tejrà a TORRE
PELLICE, alle ore ,15, per gli
insegnanti della Val Pellicè..
L’ordine del ^omo dei Jlue .
convegni è il seguente:
a) Breve culto di apertura;
b) Maestri e scuola nel passato; ,
e) Problèmi attuali di orga^nizzazione dleglì insegnanti e
discu66Ìone dei problemi pròstrettati dalla ultima circolare
inviatai;
d) informazioni di carattere
tecnico e amministrativo. ''
e) Varie ed eventuali elezioni
Si raccomanda un intervento numeroso sperando nella
massima puntualità onde permettere alla Commissione Pro
Valli di intervenire al completo ai Convegni pfospettatì.
- Il Seggio .
4-■»
IM.
.-i- --i
- a
k proposito. della festiYitl
del XVII Febbraio
Nouvelles de Valdese
- . .»'T-:-' - *!.
«Thé ’Vàlidese News» nous apprend
que dans un artiol© puMié par la revue aanéricaki© «THE PRESBYTERIAN OüTLOOEj», M.r J. H. Càligan, qui a été 1© premier paateur
américain de l’Eglise d© Valide©© (pea
dant les années 1931 - 38) raconte
rhistoir© idee Vaudois ©t »’arrêt© tout
particuliérement à décrire la fondat-on de la colonie vaudois© d© cette
ville et l’admirable travail qui a
La proclamazione delllia fermib- >
ta dfegli staibiliimeniti induBtrialì
delle Valli per la ceHobrazion© del XT M
febbraio, l’anno soorso, aveva hiehsgato i lavopatoTì valdési di poter’bi
avvenire maufrudre ddlla giornata féstiva., ma purtroppo è rimasto um avvenimento isolato.
Pertanto, superando ogni eoanego,
qua © là, nelle Fàbbrticlhe «’era fmaeiLlata la richiesta oh© aSicuue Ditte a«oolsero, oooocedenido feeta^ mentre altre, basando la <deoiaioiie sulla diffusione di un malauguraitp prt^amma
che divideva il feet^pgiiamfeato deUa
ricorrenza in du© giornate, ooneide- ,
rarono superfluo la cohoeasione dell©.
»positamento del giorno dì fermMa,
eh© avviene eettimànalmentfe per riduzione di energia.
Orbene, 'logicamente siaono ^inti a
euggerire agli Dnti cibe poresiedono, di
été accom'pli par ce groupe compacte . ,,
d© Vaudois dan» la Caroline du Nord, ''“‘»rpellp© 1© Ditte idedlfe Valh, 0*3depuis un demi - aièeli- l’intento di ottenere con aocoaido di
retto la festività.
I lavoratori non aa-robbero più ©ostrettd ad esser© privati dleilla iibertà
proprio mentre la ai inneggia, poìeià
tutta Ila loro dimostrazione . al ocnupendierebb© nél fregiarBi B petto con
una' coccarda.
depuis un demi - siècie.
En particulier, le pasteur Caligan,
actuelléinenit dans la Virginie, à l’«Union Seminaryi), souligne l’influence
exea'cée par les Vaudois, en Europe
et en Amérique, en affirmant que la
communauté de Valdea© a produit plusieurs éminents leader© dan» l’in
dustrie, un remarquaiUle homme d’état, de la Oarodin© du Nord, un médecin de valeur et plusieurs éducateurs.
Panmi ces derniers, l’auteur cite le
nom du docteur Francis Ghigo, professeur de langues romanes dan» le
collège Hampdfen - Sydney, en Virginie, et im. autre Ghigo, fjls de M.r
Philippe Ghigo qui fut pendant pJuHeurs années pasteur à Valdese, qui
eet un de», plus éminente jeune» linguiste« du pays.
Eh parlant du temple de Valdeee,
(instruit en 1897, renouvelé et embelli en 1947, il affirme qu’il ©st aujourd’hui un© des plus élégante« bâtisse« de
.tout l’Etat.
Nous nous réjouissons avec nos frères de Valdese d© ce beau témoignage,
qui confinme entièrement celui que, une quarantaine d’années passées, l’ambassadeur italien Mayor des Planches
exprimait à l’égard de notre florissante colon;© de Valdese dans «Ij«.
Nuova Antologia».
Nous rappelons en. passant que la
colonie de VaWes© a été fondée en 1890
par 1© pasteiiir Gharles Albert Tron,
et que ses ressortissante provenaient
presque tous d© la haute vallée de S.t
Martin, la oendriUon des Vallées vaudoisee. Leurs descendante nous donnent un bel exemple d’activité inteMigente,^ d'union et de progrès qui ne devrait pas aller perdu pour tes descendante oeiix qui sont restés dam la
(^esto paéeo non sarà che la traduzione in atto di quel grido di resiatoaza ohe echeggia ovunque, ma cito rimane praticamente privo dì sigiiÉficato, proprio per i mancati intérven-ti di cui sopra. •
Contiamo »ulPinteressamento alla
questione © ne auspichiamo là r isolazione favorevole.
Gustavo Alba-rin
patrie d’origine.
P.
* E’ vero anche oggi che “ la
■Haaaa è granda a all of»a*at
aoaa pochi g, | siamo stati costretti a rivoigerci alia Svizzera
per avere i Pastori che ci occorrevano per le Valli (senza
ottenerli, finora aimenq)f alla
direzione di comunità o grup- '
pi di comunità importanti abblamo dovuto mettere giovani
evangelisti imperfettamente
preparati r non slamo stati in
grado di accogliere con prontezza appelli provenienti da
località nuove, d,quasi; el è
oitremodo dlffleile conservare '
quello clic abbiamo e imposslbiic atlargare t’opéra.
La voce del Signore dice:
**Chi andrà par pali» Ohi
slan molti a riepondere ; *• Beeoml, manda flicig,
(Dsli© «Inolerc e«l Mee«nt«rs)
%
m.
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LA.TL-’'''
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'» «ÿ. ^ »> ^ •i^-'r-fl
* V:>f . , í, 1
s:S1K5'=s;|!Sbí|i>
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‘;, * li' 17 febbraio è stato celebrato tra
moi-ooQ eotiuaiaeiiio. L© scolarette del
Se) re e d«gM aitai quartieri del Ca
port'uogo si sono incontrate fratemar
nente aJ Vònigie dove, ‘formato un cortèo un -CO, si sono dirette al Temupio
. del Capoluogo preoèdluite 'dial taanibu' rmi che vogliajno ringruaiare qui per
la sua fatica.
^ Te. L’armonia fu ottima. Paiiarono il
Pastore, ii'Sindaco idi Angrognia S'g.
0. Malan, il Sig. Luigi Bertin de]
Vernet. Una corale imiprowisaia cantò numeroa: canti. La sera l’Unione
dei Jourdan ci offriva un ottimo trattenimento familiare.
Nel tempio gremito il- Pastore ricordava al fanciulli ed adulti il rógnifi•ato detllla oelebraizione ed i compiti ohe
•ssa oggi addita alla nostra Ohiesa.
Steguiva un nutrito piogramma di
canti e recitazioni iparlate e cantate
•volto lodevolmonite dai bamiiini. Dopo il culto © la diatriibuzione del dono
tradizionale alle sooflaresche, una trentina di commeneaM si riuniva nella
•ala del Capoluogo dove veniva ser^
yito -'1 pranzo daH’albergatore looa
iLa domenica 20 la predicazione nel
Tempio cj riponeva davanti alla nostra responsabilità di valdesi, cioè,
di credenti, in quest’ora ohe volge.
Ringraziamo vivaiinente. tutti coiloro
che hainino comunque cooperato alla
buona riuscita di questa celebrazione;
le Insegnanti, la Corale ohe edificò
le aisscmihlee a tre ripirese con inni di
circostanza, i bambini, l’U. G. V, dei
Jourda,ns,
Il Signore renda durevoli le salutari knipicssioni ricevute 'dagli annunzi della Sua Parola e le traduca in
frutto abbondante alla gloria Sua.
e. a.
BOBBIO PELLICE
La data ohe fa battei-© il cuori' di
ogini Valdese, aia esso prato canee o
meno, è stata oeildbrata coll’entusiasmo dcrvuto al iprLnio «diciassette» di
on secondo centenario e col massimo
rispetto ale tradizioni ad eccezione,
petrò^ del tempo che, invece della beila nevica-ta quasi di prammatica che
tutti s’aapettavano, ci largì una giornata prdimaverile. Alla vigilia numerosi falò costellavano i fianchi delle
nostre montagne; razzi muilticolori
solcavano le tenebre, mentre la campana suonava a distesa., ed era molto tardi quando si spense l’ultima
eoo delle nostalgiche canzoni. Al mattino del 17 un lungo corteo di bamhijri, bandiere al vento, fece ili solito giro fino al ponte di Suhiaeoo, inneggianidCo alla libertà, prima di entrare nel
la Chiesa, già gremita. Dopo una
hreve ma sentita aMoouzione commemorativa del Pastore, gli «artisti»
delle nostre varie scuole svolsero il
eonsueto programma di canti e recite. Il itoino della festa fu dato da tre
cori d’oooaaiofie cantati dalla nostra
corale,- con maestria diretta dall sig.
floroppo. Verso le tredici un centinaio
di persone (una nota gentile era data
dalle 'numerose cuffie) erano riunite
per un’agape fraterna, organizzata
in modo encomiabile dai Giovani dell’Unione. Alla frutta diversi oratori
presero la parola salutati *da fragorosi applausi. Trascorse alcune ore
tra canti e allegri oon-versari, i oommensali a cui si unirono molte altre
persone salivano ad' monumento di 'Siband ove furono cantate con entus-'asmo le parole del «Giuro». Per chiudere degnamente la giornata l’Uniane
dei Campi rappresentò un bel dramma valdeee.
Abbiamo preso la strada del oimi*ero per accompagnare alla loro ultima dimora terrena iJe salme di So
stagnai Costanza ^ Davide e di Rey"
naudin Giovanna della Ferrera, nata
morta; Gay Maddalena, di anni 69,
madre esempdaTe, donna di fede insrolilabile, deceduta dopo molte sofferenze sopportate con cristiana rassegnazione e sepolta il 19 febbraio; Fo~
stei Paolo di* anod 73 trovato dopo due
mesi di ricerche e sepolto il 25 feb
braio.
Agli afflitti esprimiamo la nostra
simpatia cristiana.
«
Sono stati battezzati Charibonniier
Augusto di Augusto e di Bari-don Al'ce (Abses), 'OhaThonnier Eimma di Giovanni e ‘di Favat Anna (Abses) ; Artus Emestina di Eliseo e di Pontct
Costanza (Podio).
11 Signore protegga e -benedica questi teneri agnelli.
Il 6 febbraio fu convocata t’assemblea -di Chiesa : vennero discussi vari
problemi e furono eletti membri del
consjglio 'di Chiesa; Rostan Davide,
Paolo, Albariea Giovanni, Mondon
Daniele Pontet Paolo, Gönnet Paolo, anziani ; Favatier Giuseppe Stefano, Negrin Stefano, Charbonnier
Giovanni fu Davide, diaconi ; e furono riconfermati : CaffareJ Giovanni, -Bonjour Daniele, Rostagno!
Eliseo, anziani; (Bonjour Paolo, Puy
Daniele, -diaconi.
Il 13 febbraio la ■noc-stra Chiesa fu
visitata dal Capo distretto Past. Ricca
e dal membro llaioo doti. Italo Mafchieu. Dopo il culto presieduto dal sig
Ricca fu da questi spiegato quai’è'
il compito delle visite di ohiiesa e introdotto l’argomento iper 'la dieous-sione : la 'oollabo-razione laica, argomento importanbiasimo per ila vitalità di
una chiesa e che fu magistralmente
sviluppato dal dott. Mathieu.
I due ospiti visitarono pure la Scuola Domenicale, l’Unione delle Madri
e la Corale.
Ringraziamo ambedue per il loro
caldo tì certamente ‘proficuo messaggio.
II 'pastore Giulio Tron ha presieduto il culto di domenica 27 fèbbraio
Lo ringraziamo per il suo messaggio.
Banchina degli Odims, canti 'della Corale, ,'messaggi dei' ^Pastori BerUnatti
e Deodato,
Il giorno seguente, corteo c recite
dei bambini, apprezzate 'da tutti, sia
per il contenuto, «ia per la dizione a
voce alta e 'distiifta. Dopo un breve
mess-aggio 'del Paaifcdr© D-eodato e la
oonclusionp, del cu^ di ringraziamento, àgajie fraterna p»Ha Sala Aillbarin,
Organizzato con la solita cura indnuzlosa dal Sig.ÌirF«d®riioo Marauda,
preparato ottiinanaepte 'dal S'g. Carlo
Albariri, servito^eon gi-azia -da un
gruppo di valdieeirae, il nostro pranzo
del 17 cui hanno'paì-tecipato un centinaio 'd; peisone, ha 'pien ámente seddiisfatto iper l’atmosfera vraimente fraterna e simpatica che vi ha regnato.
iLu sera recita della 'Commedia «Pe-irelope'), iTulxirp-retata fin ornen, te -dai
nostri giovani che hanno con successo
ripetuto la serata la doinonica successiva. ..
E’ stato ani ministrato i'I S, Battesimo a Gaydou Elliadi Lu'gi e di Giu- "
s;.ano Vera ; a Giusiano Valdo, di
Giova.n‘ni e 'di Malan Silvia; a Bertin
Elda, d-i Edoardo e dSBellion Caterina.
E’ stato oelebrato il matr'nonio civile e religioso -dì* Favatier Paolo e
Giordari Delfina.
Abbiamo acooimpagnato al camjpo
dell riposo Bomaa Giovarmi, dieooduto a Briohernaio'1 (Casa Brunet), e
Tounn Fanny Drusiila, ved. Rivoira,
deceduta al Rifu-glo Carlo Alberto.
PERREKO-MANIGLIÀ
LUSERNA S. GIOVANNI
XVII Febbraio. Più numercisi del solito, la -stìgilia ddl 17, i fuochi di giqia hanno r-isohianato la collina di S.
Giovanni, annuniciandio rinizio delle
nostre manifestazioni di esultanza e
di ricooiosoeinza.
Gran folla attorno al falò della
mò la preghiera che ahcii.' nel cuore
di tutti brillasse e cont'.nnasse a brilare il sole della rioonosiienza x Dio
e della consacrazione al Suo’ servizio
All’ultima Assemblea di Chiesa è
stato rieletto Anziano del Quartiere
deJla Bdissa di Maniglia il nostro fra^tello Luigi Pone di Aidriano H quale
aveva terminato cinque anni regolamentari di anzianato.
UaUestmi- Ferrerò Vilma di Eiirieo o di Giulia Ro'imou.s, Balbencia;
iMartumt Klfrida Filvnrui d: Enrioo
e 'di Elsa-Bounoas, Baissa di Maniglia.
Maf rimonto : Peyrnn Remi Ai Al--berto. Inverso Piiniasca e JUbet Irma
di Giov. Pietro, oriunda dii Roneto
Chisoiie ima dom'cliata al Vallone, di
Maniglia,
Sepolture-. Un neonatoGiovanm di 'Giovanni di anni 48, Stenre
id. Mainiglia ; Barus Federico di anni
79 origiiniariio di Villaseoca, al Orosetto ; Bovrums Bartolomeo di anni 70
del 'Crosetto. Domenica 27 febbraio,
nel pomeiggio, presenti numerosiesime persone accorse da vicino e da lontano, è stata tumulata nella tomba di
famiglia di San Martino la salmia
ilcjl’Avvocatessa Lidia, Poet 'dopo che
nel Tempio di Perrero aveva avuto
luogo il st-rvizio funebre. Ci rallegriamo con quelli eh© sono allegri e pianigi’amo con quelli che piangono.
PRAMOLLO
E’ aperto il concorso -per il’assegnar
zione -della «Borsa Generale Giulio
M-artinat». Possono concorrere gli studenti delle Scuole -Se-con-darie delle
Paitroftehie della-Valle Goiviiainiasca,
Pramollo e -San Germano. Le domande vanno rivolte ail- -Concietoro della
Chiesa di Perrero - Maniglia entro
il 31 oorr.- x.(;
Il secondo centenario della nostra
Emancipazione ha -cominciato qui sotto i migliori auspici con i festeggiamenti del 17 febbraio riusciti ottimameinite, grazie a Dio. -La vigidieO, verso le 20, ogni 'borgata ha acceso ii suo
falò uno ppiù rischiarante dell’altro,
e quanti canti, quante grida di gioia,
quan-ti apari, quan-ti razzi ! La mattina, due cortei, con bandiere spiegate al vento 6 i-bambini in testa, movevano oon-temporaneamen-te dai Templi di Maniglia e di Perrero per incontrarsi in -mezzo agli «evviva» a
metà strada e eoendere a Ferrerò -dove nel tempio - gremito - © presenti 1©
autorià locali, aveva luogo la «com-memorazione» propriamente detta e
lo svolgimen-to di un ricoo prograiinma di canti «nrecite al quale partecipavano d’una maniera partieoinre
gli alunni e -la Corale diretta dal Ma-estro signor A, Pascal. Alle 13, ottani.)
commensali si trovrnvan oriuni-ti all’Albèrgo degli Appennini dove il nostro
fratello Renalldo Pons aveva pi epa
rato un ottkno ed abbondante pranzo; alla frutta discorsi e canti Dhììc
19 i-n -poi« nella sala dèllé artivit-à stipata - la Gioveotù unionista ci offriva una bella serata. Ringraziamo lutti coloro ohe hanno concorso alla riuscita della Festa e, fav .-riti da uii
tempo meravigli-oso, saliva dall’inli
sporto de] fieno'’e della legna ‘dalia
miamde giù^ nei vari villaggi. Egli ha
ri-poi tato la frattura di una gannba •
var.e’lesioni nel ooi''po’,
Ringraziamo il -Signore che l’in far-^
tuinio non a-bbia avuto co-n-seguCn/e pih
gravi, . ,
In «VH-noria di Celestine Grtll -nata
Reynau'd, di Pomeano. -deceduta in Americ-a il 4 novemibire's. a., un gruppa
d’ amici -di New York ci ha fatto per-reni-ro ’a boinma -di L. 61000 per l’Asilo -diei vecchi dì B. Germano e per i*
due Orfanotiofi d' Pornarettoe dj'Tai're Peli-tee. - '
Menti'© -diamo assicurazione a tuttti
i donatoa-i che, la -somima ricevuta è stata consegnata alle diverse Onere o»l ^
essa era deeti-na.ta, d'esi-dea-iaimo espri
mere loro pur© un v.vo e sentito rim
graziamento.
A tarda sera del r Marzo^ dopo bra^I
ve malattia, entrava nel suo nposo faf
Signora
XVII Febbraio. 'Con un tempo quas' -piimaverile e con un grande concorso di fratelli e 'di sorelli, venuti
-anche 'da fuori, abbiamo celebrato,
mercoleidì 16 e -giovedì -17, la Festa della nostra emancipazione. La sera del
16 .sono stati ac(»s-, c/>ine di consueto,
nurmerosi «falò» (uno per ogni villa.g
gio) e tutti uno più -bello deirallto. .
Li aVbiamo ammirati tutti perchè sono stati veramente ma-gnifioi. Mentre
guardavamo Te loro alte fiamme splendenti Della notte -fonda, una preghiera si è levata tacitamente a Dio dal
nostro cuore : possano. Signore, la nostra fede e la nostra vita .lassoimigllare a questi fuochi capaci di squarciare roBcurità della'notte ! «Voi», dice
infatti G-esù, «siete», -dovete essere «’a
linee del mo-ndo». Il Iv mattino ha avu-to luogo il corteo fino a «-Cìatel»,
dove è stato cantato il Giuro di Sibau-d; dopo questo è stato tenuto il
culto solenne ■nel tempio durante il
qu-aile la Corale ha eseguito un cor«-, di
circostanza.
Alle 13 unti, quarantina -d; jxirsone
liann-o partecipato al pranzo tradizionale, servito-da una famiglia-della nostra -Chiesa; Elvira e Attilio Jabicr.
La sera Iniine una bella serata familiare offerta dall’Unione Giovaiii’i'
ha eh uso -la nostra giornata di f-esLi,.
/ nostri scomparsi. Sono deceduti ;
i] 9 febbraio al l’Ospedale Cottolengo,
dopo bi-eve ma <IoloiY>sa imalaltia, Elisa Long in JaMer, di appena 46 anni
ed il 18 febbraio -nella sua casa dei Bocohiardi liihet Enrico fu Tommaso, di
anni 02. Tanto l’uno ohq l’altro sono
stati rapiti inaspettatamente
((Ixe m e vie, dice il Sgnore, non sono le vostre vie». Signore, dacci sem
pre di accettare oom fede e con fiduciosa e filiale sottomissione i tuoi divini voleri e spargi Tu sulle famiglie
diei fratelli .nostri visitate dai! lutto te
Tue benedizioni.
Vittima di un grave infortunio sul
lavoro è rimae-to un giovane deiEa nostra Unione; Beux Bartolomeo dei
P«lleni(àii, iche cad-eva dalP-altezza di
circa 20 metri da un-o dei numerosi
«fili a ribalzo» ohe servano per :] tra
CìlBHENTINA selli ved. Mescine ;
Addolorati profondamente, ma fidentiM
nelle 'promesse e nell’amore del PadreM
celeste, ne dònno la partecipazioni
funerale avvenuto in Torre Pelhce, fa é
figlia Adelina col -marito Doti. Enr-tco-M
Bonnet, la diletta 'nipotiuà Af;/nam,^
le sorelle .irli lina Selli, Anita Molrssur
e, fi'.}i>, i, parenti tutti, e gli amici stfe%
feiì Oliati. i'I
«Non temere, perchè io so-no te-co pofl
li-berarbj, -dii-oe l’Eterno-». .1
Geremia I, 8 — iBalino XXIII
Vamngiui, Bormet-Messtna
143 C. Galileo FeiTart.t —- Torino -é
IJ 4 Marzo a Lausanne, dopo lungka'i
e penose sofferenze lascieiva, fidentetm
vn Dio (juesta tuta ij
LUISETTE MARTINENGO w. Guex 1
Profondamente ndd.olorati, ne da i’u,n."à
nunzio la sorella Valentina Minetti zm--"
che a nome della figha Françoise Ber-i
thoufl e famiglia;{in Svizzera') deWsii
sorella Ma/ria. Lu/isn e del fratello
rico {in America); cugini: e 'nipoti.
iSii fedele Uno a'ila morte ©d io
-dorò la -oorona della v.ta. (Apoc.II Iri)Rivaroilo Canavesc (.Tih .iio) 7 - - 4§-
CE'RiCABT stenodattilografa \alde«*
per industria locale. Rivolgersi .Prol
Vutili.
IIEIIIII-IIIIIMill
Dr. DANIELE ROCHAT
riceve in Torre Pellice
(viale Mazzini num. 10)
inaricfl! c venerdì dalle ore
10 alle 12
a Torino riceve lEjli altri
giorni, dalle ore
ore 16,.30, in via BertholIct, 36 (ospeilnle evantfelieo)
S A R T O K I A
Arturo Balwa
TORINO
Via Berthollet n. 13 (1 piano) - T«l, 60.455
' ' Dfy. Resp. Ermanno Rostan
Arti Graf. ((L’Alpina» - Torre Pelli«e.j
ORARIO PERROVIARlO-TRAMVIARIO-AUTOMORIII.STir. O DEL PINEROLESE
1
TORINO-PINEROLO-TORRE PELLICE e viceversa
Torino
Airasca
Ploerolo
Brldieraslo
Torre Pellice
S I
5,40 I
I
6,25 I
I 7,13!
i 7,39 I
6.381 8,051
6.S3I 8.251
7,551
8,461
9,08 I
9,261
9.35 1
9,50 I
12.48 I
13,02 I
I 12,28
I
I 13.07
I 13,05 I 17,05 I I 18,20 I 18,30 | 21,35
I 13t52 I i7,5J I I 18,46 | 10,16 | 22,14
I 14,20 I 18,17 I I 19,01 I 10,43 | 22.35
I 14.421 18,45 I 18,52 | 10,18 | 20,02 | 22,55
I 15,03 I I 19,07 I 19,35 | 20,24 | 23,13
Torré Penice
Bricheraslo
Plnerolo
Airasca
Torino
I 4,351
I 4,501
I 5,181
I 5,431
I 6,30 I
I 5,!«| 6,10 ( 7,05 1 9,05|J2,20|------| I 16,30 119,42 |
I 6.11 I 6,30 I 7,20 I 9,19 I 12,34 I 12,40 I | 16,46 | 19,58 I
t 6,27 I 6,51 I 7,36 f | | 13,04 | 13,40 | 17,07 | 20,22 |
6,131 6,52 I 7,1^ 7,551 I - | 13,32 | (17,33 | 20,45 |
6,45 1 7,35 1 8,10 I 8,30 I | ! 14,20 | 14,30 |18,20 t 21,36 |
BRICHERASIO-BAROE e viceversa
Brichcr.
Barze
5,16 I 9,30 I 13,35 | 14,55 118,50 20,15
5,36 I 9,50 I 13,54 I 15,14 ) 19,101 20,35
Barze
BriclKr.
4,25 I 6,08 I 12,22 | 14,08 | 16,20 ( 19,32
4,47 1 8,30 I 12,40 I 14,38 | Ì6,40 | 19,®!
TRANVIA PINEROLO-VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Plnerolo
Perota
4,28 1 5,48 I 6,48 ( 8,15 | 10,15 | 113 ) 12,40 | 14.« | 17,20 ( 19,18 I
5,45 ( 6,37 1 7,401 10 | 11,20 ( 12,25 | 14 | 15,401 183 ( 20,10 (
PeroMi
Pimrolo
4,451
6 (
5,551 7 i
6,451 73
8,20 1 9,40 I 11,45 I
9,10 ) 10,40 I 12,53
13 I 16,05 I 17,40 I
14,15 I 17 I 183 !
»31
19,451
Aufoservizìo c tramvia
PI NEROLO-ORBASS ANO TORINO e vieev.
(I) (2) (I) (2) (I) (1) (2)
Plnerolo 6,15 I 8,20 | 11,25 | 12,50 | 13,35 | 18,10 | 18,45
Orbasi. 7 I 9 I 12,05 I 13,30 | 14,15 | 18,50 | 19.30
Torino 7,40 1 9,38 | Ì2,43 | 14,08 | 14,51 | 19,37 | 20,08
Torino 6,20 | 8,25 | 11,30 | 14,25 | 14,55 | 18,15 | »3
Orbai. 7,03 | 9,04 | 12,08 | 15,01 | 153 I 18,59 | 19,35
Plnerolo 7,43 | 9,44 I 12,48 | 15,41 | 16,13 | 19,39 ) 20,15
(1) Fer/oU — (2) Feslim
Linea Automobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
Torre Penice
Bobbio Pelile*
8,æi
9,05
(1)
I 11,30
I 12
I 19,15
« 19,45
Bobbio Ptlllce 6,05 |
Torfe Penice 63 i
(I) Solo U Vtntrdl
(1)
9
9,30
15,30
16
Autoservizio Sapav-Satti
PEHOSA AROENTINA-PINEROLO-AiRASCA-TORINO c viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Plnerolo
Airasca
Torino
Sapav Saiti Sapav Sotti
7,40 ! 11,40 I 13,451 19
7,54 111,54 113,591 19,14
8,25 I 12,31 14,301 19,45
Torino
Airasca
Plnefolo
Sotti Sapav Sotti Sapav
7 I 11,50 I 17 I 18,40
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19,11
7,45 I 12,35 I 17,45 | 19,25
.1
Orario giorni festivi
Plnerolo 7,40 1 8,3. 1 13,10 1 19,3 Torino 7,3 1 12,15 ! 1 18.3 1 23,3
Airasca 8,44 1 13,24 1 3.04 Airasca 7,51 | 12,46 1 18,3 Torino 8,25 1 9,15 1 13,55 1 3,3 Pinerolo 8,05 I 13 1 19,10 1 0,35
Auto PEHOSA ALTE VALLI
(i)* (2) (3) (4)
Perosa 9,3 1 3,3 1 Sestriere 1 14,10 1 16,3
Penestrelle 10,15 1 21,10 1 Pragelatol 5,3 1 143S 1 17,15
Pragetato 10,55 1 21,3 1 PcBestrelIe 6,10 1 i 15 1 17,40
Sestriere 11,45 1 t Perosa 6,3 1 15,45 1 18,25
(I) Da Penestrellt a Pragitato seta il vtntrdl t sabato
solo al sabato t domtntca — (3) Ptrlalt — (4) Ptsuvo —
strvlzlo si tffttiua soltanto al marttdt, gUmdi t fistivi.
— (2) Da Pragtlato a Ptntstrtllt
N. B. Fra Pragtlato t Sistrltrt tl
Perota
Perrero
L20
9,3
3.3
3.3
Perrero
Perosa
6.3
6,45
15,3
15,45
^i^4í.|i