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ECO
DELLE miXI VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCV - Num. 20
Una copia Lire 40
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, Cambio di indiri?:zo Li*"' SO
TORRE PELLICE — 14 Maggio 1965
Amrain. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
La famiglia delia carne
e la famiglia di Dio
Í7V4 PRIMIZIA ITALIANA
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se
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Fra le feste pagane che hanno stinto sul calendario cristiano, v’è anche
la festa della maternità, ribattezzata
da noi, con una preoccupazione di ortnctossia che rivela un certo complesso di colpa, la « domenica della iamicristiana ». Del resto, neppure in•0 SI tratta più di una festa molto
ita; è il giorno delle fioriste e dei
;;oiatai.
rto, anche nella rivelazione bibli1 famiglia ha un posto di grande
VI-!, nucleo come fondamentale
. società umana. Non è, tuttavia,
more che resisterà alla crisi fidell’età presente e che serberà
ii validità nel Regno; è un ele'1 legato a questo mondo che pas« carne e sangue », per quanto
' p sangue possano essere capaci
liltà, di intensa passione, di sa
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ratteristico', v’è già una gradazii -ei oassare dairAntico al Nuovo 1. Sebbene le epistole del Nuo
vo ^ amento, nelle loro sezioni eticb ' esortative, insistano non di rade a compagine familiare, salta
ag -; hì ohe essa è posta in assai
m: , . ;e evidenza nell’Antico Testami -jve la benedizione di Dio, Tinse ito nella grande linea della
sa ;;:a e della promessa passa per
le lalogie delle famiglie del popolo 0, e uno dei maggiori segni di
be; none è appunto la ricca fecondi: ù un’unione (Salmo 127, ecc.),
me e la sterilità è quasi sinonimo
di ;andono divino (Sara, Rebecca,
An K Appare comunque, anche qui,
eh i famiglia non è un valore in sè,
se< i.io la nostra mentalità odierna
ini xiualistica: è la famiglia di quel
da. clan di quella data tribù del popolo eletto, è un ramo del grande albe >, un filo di corrente nel grande
fili le nel quale Dio ha voluto innesti
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3 la sua promessa,
comprende allora che nel Nuo'estamento, nel momento in cui
•omessa giunge alTalba radiosa
iuo adempimento, nel momento
, quasi suo malgrado, l’albero di
:p sta recando il suo vero frutper grazia del Signore, non per
! zione spontanea —, nel moI in cui fra le molte genealogie
e giunge a maturazione quella
raentale, e dalla carne di Maria
a giuridica discendenza di Qiuaasoe il Cristo, in quel momen.ietermina una tensione. Come
il popolo d’Israele non è più il vero o
comunque il solo portatore della salvezza, così, la vita familiare viene fortemente relativizzata dal buon annuncio che il'Regno si è avvicinato,
che lo Spirito di Dio istituisce rapporti e vincoli nuovi, un nuovo corpo sociale.
Gesù non ha avuto un atteggiamento di indifferenza o peggio di qstilità nei confronti dei suoi familiari.
Tuttavia — a parte la parola alla madre, dalla croce — ogni volta che negli evangeli si fa accenno alla sua famiglia (di rado), si sente che egli segna un distacco, dal « Che v’è fra me
e te, donna? » detto a Maria alle nozze di Cana, al « Chi è mia madre? chi
sono i miei fratelli?» (Marco 3; 20-2131-35) con cui egli respinge i vincoli di
chi, pur essendo suo sangue, non ere
de alla sua missione, mentre considera suoi familiari i discepoli che attorno a lui « fanno la volontà di Dio »
ascoltandolo'. E pur essendo l’esistenza del Cristo senza comune misura
con la semplice esistenza del credente, come non sentire raccerto autobiografico, vissuto quando Gesù dice :
« Non sono venuto a metter pace, ma
spada : a dividere il figlio da suo padre
e la figlia da sua madre... Chi ama padre o madre più di me, non è degno di
me; e chi ama figlio o figlia più di
me, non è degno di me» tMatteo 10:
34-37). Gli esempi si potrebbero moltiplicare; e gli apostoli stessi possono,
per bocca di Pietro, dire ; « Abbiamo
lasciato cgni c-osa e ti abbiamo segui
to», ai che Gesù risponde; «Vi dici
in verità che non v’è alcuno che non
abbia lasciato casa o fratelli o sorelle
0 padre o madre o figli o campi per
amor di me e dell’evangelo, il quale
ora, in questo tempo, non ne riceva
cento volte tanto, insieme a persecuzioni, e nel secolo avvenire la vita
eterna» (Marco 10: 28-30). Era già stata la via di Abramo, che alTordine di
Dio aveva lasciato la sua casa e il
suo parentado per incamminarsi verso una vita nuova; e Gesù annuncia
che vengono tempi, per i suoi, nei
quali « il fratello darà il fratello alla
morte, e il padre il figlio, e i figli si
leveranno contro i genitori e li faranno morire, e sarete odiati da tutti a
causa del mio nome » (Marco 13: 1213); e «i nemici dell’uomo saranno
quelli stessi di casa sua» (Matteo
10: 36).
Di fronte a tutta questa serie di
CURIOSI
Atti 17s 19-20
L’atteggiamento degli ateniesi nei confronti dell’apostolo Paolo
(. ili apparenza, molto diverso da quello degli abitanti di Filippi o
di Ffeso: non vi sono nemici dichiarati, oppositori faziosi, tumulti e
violenze; gente che passeggia, chiacchiera, si scambia le ultime notizie, questo sembra essere l’ambiente di Atene. In parte lo era realmente, ma sotto quest’apparenza cordiale e rispettosa si muovono
pensieri e sentimenti precisi, molto vivaci. Sotto la maschera di uomo
educato e colto l’ateniese nasconde un animo passionale, vivace,
critico.
E’ anzitutto curioso, sempre. In alcuni naturalmente questa curiosità è diventata una vera malattia dello spirito, in altri è la prima
reazione nei confronti dello straniero. « Una nuova dottrina », una
(f cosa strana » sono espressioni tipiche dei curiosi, di persone interessate alla cosa, che desiderano sapere e vedere di che si tratta.
Anche Piiomo moderno è curioso, legge, ascolta, si informa e
tutti gli evangelici hanno sperimentato questa curiosità del jìopolo
nei confronti della loro fede: chi siete, da dove venite, che cosa credete? In molti è curiosità sincera, in alcuni è intuizione della venta,
in pochi è desiderio di penetrare in fondo alle cose. « Nuovo »,
« strano » sono aggettivi con cui molti oggi ancora accolgono la predicazione delPevangelo. . •• j
Comunque si valuti, questa curiosità esiste e forse esiste più di
quanto pensiamo proprio nei confronti dell evangelo; esiste in molti
nostri contemporanei il desiderio di sapere che cosa sia realmente
questa « novità », questa « stranezza » della fede in Cristo. Quando
venga a mancare questa attenzione, questo sguardo curioso nei nostri confronti dobbiamo rallegrarcene o piuttosto rammaricarcene?
Quando il popolo non si interessi più nè al nostro parlare ne al nostro agire dobbiamo dichiararci soddisfatti?
L’evangelo non ha da essere confuso con tutte le novità che corrono il mondo, le dottrine strane, è cosa da uomini impegnati, non
da semplici curiosi; véro, ma non dovremmo forse preferire il rischio
della curiosità al silenzio? Il tessitore Paolo di Tarso, il « cianciatore », l’ebreo, lo straniero comunque lo si giudichi provocò curiosità; spesso noi non provochiamo neppure quello.
Giorgio Totjrn
affermazioni, che relativizzano in modo così radicale il valore della compagine familiare « secondo la carne »
— sono solo l’esordio, il presupposto
delTEvangelo, del messaggio e della
vita del Cristo — ecco ora TEvangelo :
« Ecco mia madre, ecco i miei fratelli !
Chiunque avrà fatto la volontà di Dio
mi è fratello, sorellà e madre! » (Marco 10: 34-35); «Voi siete miei amici,
se fate le cose che vi comando » ( Giovanni 15: 14). E’ a questa nuova, meravigliosa realtà ohe si riferiscono i
testimoni apostolici: Giovanni, quando dichiara: «... a tutti quelli che lo
(Gesù) hanno ricevuto ha dato il di;
ritto di diventare Agli di Dio ; a quelli
cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati dal sangue nè da
volontà di carne nè da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio » ( Giov. 1 :
12-13); Paolo, quando dichiara esultante che il Cristo risorto è « il primo
genito di molti fratelli» (Romani 8;
29); l’autore della lettera agli Efesini, quando afferma: «Voi siete membri della famiglia di Dio» (2: 19).
Di fronte a Gesù, natura e grazia
sono ben lungi dai giungere a piena
armonia: v’è anzi tensione, e nuò
giungere al contrasto aperto, al cozzo
violento. La grazia non è la sanzione
data da un dio pronubo e patrono ai
vincoli e agli affetti umani; essa mette anzi in questione ogni atteggiamento naturale, ogni impulso della
carne e del sangue : « Se amate solo
quelli che vi amano, che cosa fate di
speciale? non lo fanno anche i pagani e gli empi? ma voi siate perfetti
come il Padre vostro, che fa levare il
suo soie sui buoni e sui malvagi, e fa
piovere sui giusti e sugli ingiusti...
siate perfetti (nejl’amore) com’Egli
lo è ».
Come siamo lontani dalle morali e
un po’ ovvie esortazioni alTunione familiare, alla comprensione e sopportazione reciproca! Ed è in questa luce
di accesi contrasti che vanno pure
ricevute le ripetute esortazioni apostoliche a proposito dei rapporti fra
ccniugi, fra genitori e figli — esortazioni che hanno del resto sempre una
esplicita motivazione teologica, in riferimento all’opera di Dio e del Cristo.
Umanamente, può non essere affa,tto vero che la, famiglia cristiana sia
per sua natura migliore, più unita di
una famiglia in, cui la fede in Cristo
non significhi nulla. Conosciamo tutti
coppie e famiglie al di fuori della fede,
che sono affiatate e unite, e compagini familiari nelle quali la fede di
questo o quel membro o iors’anche di
tutti non può essere messa in discussione, e in cui pure manca dolorosamente quelTafflatamento, quell’unione
piena. In quanti casi le parole del nostro inno « E’ la casa un paradiso...»
La Bibbia Concordata
E’ in preparazione una nuova versione dei testi bibli"
ci a cura di traduttori ebrei, cattolici e protestanti
Dal II. 17/196.5 della Rivista « Èva » trascrivo quanto segue :
Rubrica di Don Ennio Innocenti
IMMINENTE LA BIBBIA EDITA
DA CATTOLICI E PROTESTANTI
.Avevo sempre sentito dire che noi italiani eravamo in arretrato per quanto riguarda il dialogo coi protestanti, ma adesso
ho sentito dire che cattolici e protestanti si
sono messi d'accordo per una edizone comune della Bibbia. Siccome mi sembra incredible, vorrei una sua precisazione. (Lettrice romana).
E’ proprio vero : ormai i lavori sono nella
fase di revisione finale. L’iniziativa è partita dal Gruppo di Ravenna dell'associazione
biblica e si è trovato l'accordo su queste due
concessioni reciproche : i protestanti consentono all’inclusione neH'edizione concordatala di tutti i libri considerati sacri dalla tradizone cattolica (compresi, cioè, i cosiddetti
deuterocanonici); i cattolici hanno consentito alla edizione senza note, fatto, però, che
non intende assolutamente pregiudicare la
questione di competenza nell'interprelazione
autorevole del testo sacro, che spetta ai legittmi pastori, stabilii da Cristo per insegnare. Si prevede senz’altro che entro l'anno
la « Bibbia Concordata » andrà alle stampe.
Aggiungerò, per comune consolazione, che
si tratta della prima Bibbia Concordata del
mondo, perchè le altre (in Francia, Germania, Inghilterra, USA) tardano ad essere
realizzate (Don Ennio Innocenti).
Potrei avere su « Eco-Luce » altre notizie
sulVar^omenloY In particolare mi interessa
sapere da chi è composta la commissione protestante che prende parte ai lavori della
c( Bibbia Concordata ». Nelly Zecchin
L’iniziativa per una Bibbia Concordata (tale è il nome corrente dell’opera) tra Ebrei, Cattolici, Evangelici ed
eventualmente elementi laicisti interessati e qualificati, è sorta verso la
fine del 1962, per quello che mi risulta, presso il gruppo ravennate della
Associazione Biblica Italiana (cattolica romana); suo segretario di redazione è il sacerdote dr. Angelo Duranti, via Buocarini 80, Ravenna, presso il quale si potrà chiedere ogni ulteriore informazione. L’invitO' ai collaboratori part;, dal menzionato gruppo ravennate delTA.B.I. e raggiunse
quelli non cattolici spesso per interposte persone (per es. il mio nome
come un possibile partecipante all’impresa venne fornito al gruppo citato
da im rabbino amico mio).
Non SOI qual è la posizione dei collaboratori cattolici nei confronti dell’autorità ecclesiastica competente,
ma suppongo che sarà pienamente
legale, col regime disciplinario che regna tra i nostri «fratelli separati»;
appaiono roseo vagheggiamento ro- quelli evangelici collaboranoi a titolo
mantico, a petto della realtà! E’ vero personale, ma hanno informato della
che un’imione coniugale, un affetto
fra genitori e figli che abbia al suo
cuore la comunione della fede è quanto di più solido e meraviglioso sia
dato a uomini di vivere nella trama
quotidiana dei loro affetti e del loro
lavoro. Ma è dono raro; soprattutto,
CONTINUA
IN QUARTA PAGINA
loro partecipazione Porgano amministrativo della propria Chiesa, dal quale dipendono. Una commissione protestante non esiste ; i singoli traduttori inviano i loro dattiloscritti alla
segreteria di redazione,- che provvede
a sua volta alPinvioi allo Studium Biblicuni Franciscanum di Gerusalemme (Giordania) per un controllo dal
La scomparsa di Paul Métraux
In memoria di un Amico
Rientrando dagli Stati Uniti ho appreso con dolore la notizia della dipartenza del Pastore Paul Métraux di
Losanna, avvenuta il 15 Febbraio
1965 all'età di 86 anni.
Molti lettori del nostro settimanale probabilmente ignoreranno quel
nome che, invece, fu così caro ai
Valdesi delle Valli ed alle nostre
Chiese negli anni dell'immediato dopoguerra.
Non posso evitare di rievocare il
nome e la figura del Pastore Paul
Métraux a più di due mesi dalla sua
dipartenza. Egli amò le Valli Valdesi
d'un amore intenso e seppe pensare
a noi concretamente durante gli anni in cui alle Valli Valdesi si soffriva
tanto a causa della guerra quanto
per le difficoltà esistenti nel dopoguerra.
Era pastore con una vocazione certa, serena, gioiosa nel servizio del
Signore e dei fratelli; ed era anche
giornalista qualificato e molto apprezzato. Egli dirigeva in quegli anni il « Semeur Vaudois » e manifestò in quella direzione i doni di cui
il Signore l'aveva dotato. Fu un pastore fedele, umile, pieno di carità,
affezionato alle comunità e seppe
trarre dal contatto con gli uomini
preziose lezioni per la vita di ogni
giorno. Rievocò in un volume, che
potrà sempre esser letto con grande
beneficio, i suoi « incontri » con gli
uomini del suo tempo, nell'esercizio
di un ministero pastorale ricco di
esperienze e di aperture verso il
prossimo.
La Chiesa Valdese, e specialmente
le Valli Valdesi, rievocano la memoria del Past. Paul Métraux con profonda riconoscenza per il ministero
da lui svolto e per la fedele amicizia
che egli seppe manifestare con un
luminoso sorriso sul suo volto.
Ermanno Rostan
punto di vista tecnico e per unificare
i criteri di traduzione; la copia così
rivista ritorna all’autore che approva
o meno le modifiche avvenute, qualora ve ne fossero.
Si prevedono un’edizione minore,
in 1-2 volumi al massimo, ed una maggiore in un secondo tempo, in più
volumi ; ambedue avranno note a carattere storico - filologico - geografico,
mentre un rappresentante per ogni
confessione curerà la preparazione dì
brevi note a carattere dottrinario, tendenti a stabilire quaPè stata l’esegesi tradizionale dì un. passo-chiave nella propria denominazione. E’ ovvio
che nell’edizione minore tali note verranno ridotte al minimo.
Non mi risulta che vi sarà un testo privo totalmente di note, come
concessione fatta ai partecipanti evangelici del progetto (e perchè poi?
Solo la Società Biblica Britannica e
Forestiera ha quest’usanza, ma per
ragioni che, pur essendo perfettamente valide per il suo genere di lavoro,
non lo sono per una opera come questa Bibbia); nè che i protestanti avrebbero essi fatta la contrc'-conces
sione dell’inclusione dei deuterocanonici (impropriamente detti a volte
presso di noi apocrifi); pur non accettandone la canonicità, infatti, tali
libri sono sempre apparsi nelle nostre
Bibbie fino all’inizio del secolo passato G ne farono allontanati in seguito ad una discussione interna della Società Biblica, per ragioni di dubbia validità. Del resto in progetti co
me questi non può esservi questione
di concessioni; paocordo sulle questioni di fondo dev’essere sostanziale e
se qualcosa non va agli uni, gli altri
devono o cercare di convincerli, ovvero abbandonare la cosa (o ritiiarsi,
qualora non resti altra alternativa).
La Bibbia Concordata non può non
essere visto nell’ambito di quella necessità della lettura della Bibbia che
anche in Italia si stà facendo strada
presso i cattolici, dando luogo a diecine di spesso ottime traduzioni. Nel nostro ambiente la situazione è forse
più complessa e Pinsufflcienza delle
nostre traduzioni evangeliche, è anche troppo ovvia : la venerabile « dit!datina », più volte rimaneggiata, risultava già nella prima guerra mondiale
di diffìcile impiego; la «riveduta»,
oegì in uso correntemente (meno
presso alcune denominazioni che preferiscono la «diodatina») è tecnican.ente insufficiente (a volte più della
Diodati) e iirguisticamente poco adeguata; molto migliore tecnicamente
e quella di G. Luzzi in 12 volumi (Sansoni, poi Fides et Amor, Firenze), ma
appare anch’essa superata in sede critica, soffrendo del linguaggio esagsgeratamente toscano ohe condivide
con la «riveduta»; ambedue paiono a
volte uscite non già dal nostro sobrio
ambiente evangelico, ma dall’Accade
mia della Crusca; ciò non ha saputo
proteggerle per altro da errori linguistici( si confronti la concordanza errata dei participi col verbo avere, quasi fossero attributo del complemento
oggetto, o l’uso di « onde » invece di
«affinchè» ecc ). Anche presso di noi
è dunque urgentemente necessaria una
iiuova traduzione della Bibbia, la quale, servendosi della lingua correntemente parlata tra persone colte, ri
fletta allo stesso tempo quell’aggiornamento tecnico, prodotto da oltre 40
anni di studi che forse sono stati, nel
campo biblico, tra i più rivoluzionari.
In ogni caso la Bibbia Concordata
potrà dare on liotevole contributo alla diffusione delle Sacre Scritture in
Italia, specialmente in quegli ambienti che per principio guarderebbero con
diffidenza ogni opera a carattere puramente confessionale. Trattandosi
di un’opera collettiva, è facile supporre che la qualità dei singoli contributi potrà variare, nonostante le qualifiche dei singoli partecipanti. In ogni
caso, la revisione dello Studium di Gerusalemme, un ente conosciuto e stimato in tutto il mondo, costituisce
una garanzia che anche il contributo
meno riuscito non scenda al disotto
di un certo livello. Ed in cgni caso la
opera rappresenta un. notevole sforzo
per giungere anche in Italia ad una
traduzione della Bibbia, che, lasciati
gli elementi controversi dal punto di
vista dottrinale ad una discussione in
sede più opportuna, cerchi di dare aiPelemento storico-critico nella traduzione il posto di pre-eminenza che gli
siietta. J. Alberto Soggin
A nostra conoscenza, da parte protestante
è impegnato in questa traduzione, oltre
al prof. Soggin, il past. Ernesto Ayassot.
2
pag.
N. 20 — 14 maggio 1965
In missione negli Stali Uniti
Dal Canada alla Florida attraverso il "tornado,,
Il Past. Freundin' ha lasciato l’EPER
Un Orato
pensiero
Sono trascorsi più di tre mesi dal
giorno del mio arrivo negli Stati Uniti ed ;1 ritorno in patria si avvicina.
Questa, infatti, è la mia ultima corrispondenza per i lettori del nostro settimanale; mi accingo a scriverla in
una località della Florida e, Dio volendo, la terminerò a New York prima di risalire sull’aereo che mi porterà a Roma.
Dal Canada alla Florida il contrasto è notevole sotto vari aspetti. Ho
iasciato la campagna ancora bruha
ed i laghi qua e là ancora in parte
gelati; a Ford Lauderdale, non lontano da Miami, la temperatura è estiva,
la gente veste come da noi nel mese
di luglio, la città è popolata da americani in vacanza. Il viaggio sarebbe
lungo se non esistessero i moderni
jets che effettuano percorsi notevoli
in poche ore; ho tuttavia dovuto interrompere varie volte il viaggio per
assolvere i miei impegni al servizio
della Chiesa Valdese.
Provenendo da Toronto, mi sono
fermato a Buffalo, ima grande città
industriale, la Domenica delle Palme.
Ho presieduto due culti la mattina in
una Chiesa Presbiteriana e la sera ho
parlato della nostra Chiesa ad una
adunanza di giovani dai 12 ai 18 anni. Nella notte tra la Domenica delle
Palme e il lunedì alcuni territori deli Stati Uniti sono stati tragicamente colpiti da un terribile « tornado »
e dalla piena del Mississipi. Particolarmente gravi sono stati i danni
causiti dal «tornado» nello Stato
deirindiana, a Elkhart _ed a Goshen,
proprio dove alcune settimane fa avevo visitato i nostri amici Mennoniti.
Le vittime sono state complessivamente più di 200; villaggi interi sono
stati distrutti, numerose case e automobili sono state sollevate dalla potenza del « tornado » e poi schiantate
% terra a notevole distanza. All’aeroporto di Buffalo, il lunedii mattina,
! stentava a stare in piedi e molte
signore dovevano essere accompagnate di persona verso l’aereo per evitare
pericolose cadute.
Contatti neu/^orckesi
nella Settimana santa
Ho potuto tuttavia raggiungere
New lork senza difflcoltà. Era l’inizio della settimana della Passione e
della Risurrezione; le riunioni dovevano essere ridotte ed ho approfittato di quel tempo per far visita ad alcune persone responsabili dei vari Dipartimenti della Chiesa Presbiteriana
Unita. Mi sono intrattenuto con il
Rev. Dr. Eugene C. Black, Segretarie)
Generale, personalità molto nota non
soltanto negli ambienti riformati e
presbiteriani, ma sul piano ecumenico, specialmente a causa della sua
proposta di unificare la Chiesa Presbiteriana Unita, la Chiesa Metodista,
la Chiesa Episcopale e quella nota
sotto il nome di « United Church of
Christ». La proposta del Dr. Black, fatta nel 1960, continua ad essere allo
studio e suscita, com’è facile pensarlo,
approvazioni e dissensi. Recentemente si è tenuta una riunione a Lexington, nel Kentucky, con la partecipazione dei delegati di due altre denominazioni ; i « Disciples of Christ » e
1’« Evangelica! United Brethren », oltre a quelli delle Chiese summenzionate. Dopo quattro giorni di discussione si procedette alla nomina di
una commissione incaricata di preparare un piano per una eventuale unione, tenendo cento della opportunità
di mantenere il ministero del vesce
vo come « simbolo e agente della continuità della Chiesa».
Non mancano, naturalmente, i punti di vista divergenti in merito alla
possibilità di una unificazione nei
sensO' sopra indicato C’è chi sottolinea l’impossibilità di unificare in un
corpo unico ecclesiasticamente organizzato gli Episcopali e i Presbiteriani; si fa notare che il piano di unificazione può interessare maggiormen
te gli Episcopali ed i Metodisti. Il Dr.
Kyle Haselden, editore della rivista
i< The Christian Century » riconosce
che potrebbe essere più naturale una
unificazione dei «Disciples of Christ»,
della « United Church of Christ » e
dei Presbiteriani, più vicini gli uni
agli altri sul piano, teologico ed ecclesiologico. Infine c’è anche chi è contrario ad una unità organica e dichiara : « noi siamo in favore della cooperazione molto sviluppata, ma siamo
contrari ad ima struttura monolitica»; ed è interessante notare che la
dichiarazione è fatta da un laico episcopale di Los Angeles.
Ho parlato a lungo con due esponenti della « Ecumenical Mission and
Relations » della Chiesa Presbiteriana Unita : Miss Shannon e Mr. Duval. Ho fatto visita a Mrs. Frampton.
già segretaria dell’uflìcio dell’AWAS.
Ho parlato ad una riiuiione del « Presbyterian Senior Service » ohe si occupa di riunire persone anziane o isolate nella grande metropoli per offrir
loro possibilità di incontri, di studio e
di viàggi. Ho ancora partecipato ad
una riunione di alcuni responsabili
della Chiesa Presbiteriana Unita a
Filadelfia. Infine ho dedicato una
giornata intera, il Venerdì, Santo, alla
visita dei gruppi valdesi di Cornwall
e di Ulster Park. Ero accompagnato
dai Pastore Alfredo Janavel; dopo
aver pranzato in casa del fratello in
fede Henri Costabel, di Torre Penice,
ci siamo recati a Ulster Park dove ho
presieduto un breve culto familiare.
Precedentemente ero anche stato ad
East Grange, nel New Jersy, dove
avevo presieduto una riunione in ima
chiesa presbiteriana, alla quale parteciparono anche alcune famiglie Val
desi della Val Pellice.
Dna luminosa alba di Pasqua
nel Radio Ci% Music Hall
La mattina di Pasqua la sveglia mi
ha destato alle cinque, quando albeggiava.
Negli Stati Uniti c’è l’abitudine di
celebrare un culto molto presto, sul
far del giorno, rievocando in tal modo
la scena descritta dall’Evangelo di
Giovanni : « il primo giorno della settimana, la mattina per tempo, mentr’era ancora buio. Maria Maddalena
venne al sepolcro... ». Alcuni di questi culti si tengono airaperto, altri
nelle chiese o in edifizi pubblici.
Ero stato invitato a partecipare al
culto che si teneva a New York nell’immensa sala cinematografica del
Radio City Music Hall, sulla Sesta
Avenue. Un locale veramente grandioso' per capacità e p>er concezione
architettonica. Alle ore sette entravo
sul vasto palcoscenico insieme con il
Rev. Dr. Hawkins, Moderatore della
Chiesa Presbiteriana Unita, con due
Pastori, uno- luterano e l’altro congregazionalista. Dietro a noi c’era una
numerosa corale di giovani ragazzi e
davanti a noi un’assemblea di circa
7000 persone che occupavano il locale in ogni oosto, in platea e nelle quattro balconate. Vi imrnaginate una folla di 7000 persone, riunite alle sette
del mattino del giorno di Pasqua per
celebrare la risurrezione del Signore!
Ero impressionato e commosso al
tempo stesso. Prima dell’inizio del
culto l’immensa sala era quasi totalmente buia ; poi a poco a poco alcune
luci simboleggiarono l’alba e l’assemblea si alzò per cantare in inglese l’in
Le otto erano suonate quando mi
rimettevo in marcia tra la folla che si
disperdeva nella vasta metropoli.
Quella mattina stessa dovevo predicare nella Chiesa Valdese di New York,
in un locale molto più piccolo e modesto. alla presenza dei rostri fratelli Valdesi. Quattro giovani catecume
ed il calice dopo la lettura di-alcuni
versetti della Sacra Scrittura. Un cui
to semplice, secondo la nostra liturgia, per varie famiglie oriunde delle
Valli e per altri fratelli evangelici italiani. Poi, ecco i saluti e gli auguri da
parte di molti e per molte i>ersone al
le Valli; ma chi può ricordare tutti
quei saluti? Ci basti sapere che molti
pensano a noi ed alla Chiesa Valdese
con sentimenti di affetto e con vivo
ricordo. Dalla Chiesa di New York a
Staten Island, dove ero stato invitato
in casa del I^store. Alfredo Janayel,^
il percorso è lungo; erano le due del
pomeriggio quando giungevamo a destinazione per un pranzo in compagnia di alcune famiglie Valdesi riunite per l’occasione.
« >(!
Durante l’ultima settimana trascor
sa negli Stati Uniti mi sono rimesso
in viaggio, prima in treno e poi in
aereo. Mi attendevano alcune riunioni nel Connecticut, a Madison, a
Hartford, e Ellington. Il territorio è
quello del New England, dove l’ambiente esterno riflette la storia del
passato, specialmente quella della colonizzazione e dell’emigrazione inglese. Ci so'no molte Chiese cpngregazionaliste, tutte dello stesso tipo, coloi
biancoi, che è pure il colore delle casette disseminate lungo la via o nella
campagna silenziosa. Molte costruzioni sono in legno, senza cantina; poggiano su di una base di cemento, sono
però assai solide e ben riscaldate.
E dal 'Connecticut, dove gli alberi
incominciano appena a verdeggiare,
eccomi trasportato nella Florida con
un viaggio di tre ore aippena. Scendo
a Fort Lauderdale, che è chiamata
anche la «Venezia» degli Stati Uniti
a causa dei suoi numerosi canali.
L’atmosfera è afosa in ogni casa c’è
l'aria condizionata, la spiaggia è affollata. Fort Le.uderdale è una città
n.-arina, fatta per le vacanze e per il
riposo: alberghi, ristoranti, motoscafi, ville e villette, ritrovi mondani un
po’ dovunque.
Quando scendo all’aeroporto dove
suppongjo che qualcuno mi aspetti, mi
serto dire queste parole : « Etes-vous
Mr. Rostan? ». La cosa mi sorprende
a prima vista, ma dopo pochi minuti
faccio la conosceinza della Signora
Belz, nipote di Suor Margherita Grill,
già direttrice dell’Ospedale Valdese
di Pemaretto. La sera ceno con lei e
con suo marito e la Domenica mattina, alle nove, eccomi in una Chiesa
Presbiteriana per il primo dei due
culti mattutini.
-Si tratta di una-chiesa moderna,
costruita tre anni or seno, su disegno
di un noto architetto di Filadelfia,
specializzato in costruzioni ecclesiastiche. Veramente ima costruzione
notevole, grande, luminosa, con le pareti laterali parte in muratura e parte
in vetro su tutta la Inghezza, tale da
consentire la vista dei palmizi e dei
fuori che .si trovane all’esterno. Una
chiesa unica, di nuova concezione, ma
che ha anche il suo prezzo! Quando
sarà costruito l’ediflcio accanto' a!
tempio -per !e-attività"'scciali 'e Tier
l’istruzione religiosa, tutto il complesso verrà a costare la somma di due
milioni di dollari, più di un miliardo
di lire italiane! Anche troppo per i
locali dove il popolo di Dio deve riunirsi ogni domenica.
Il Pastore, Dr. Samuele Orlandi, figlio di italianiC la madre, nativa di
Hocera Umbra, era al culto con noi)
mi parlava di queste cifre elevate con
estrema semplicità... ed io pensavo a
tante cose che m’interessavano da
vicino. Avrei voluto incontrare anch’io qualche benefattore particolarmente generoso, invece ho dovuto limitarmi a predicare nei due culti in
chiesa dove, per la prima volta l'assemblea ha udito parlare della Chiesa
Valdese. La sera, in un’altra Chiesa
presbiteriana della città, concludevo
il mio programma di impegni co'n un
discorso sul « Protestantesimo in Italia ed il suo messaggio oggi ».
Da Fort Lauderdale, dove sono stato fraternamente accolto dal Rev. Orlandi, sono ripartito per New York.
Tra breve lascierò gli Stati Uniti
dove per tre mesi ho contribuito a far
conoscere la Chiesa Valdese e dove
molti fratelli in fede stimano la nostra storia passata e la nostra testimonianza presente. La solidarietà di
molti amici deve aiutarci a compiere
il nostro dovere cristiano, nella Chiesa e nel mondo, rispondendo con coerenza di fede e di vita alla vocazione
che ci è stata rivolta.
Sono stato lieto di scrivere queste
note per i lettori del settimanale.
Ho cercato di metterli al corrente della mia attività ed ho fatto il possibile
per inserirli nella vita e nei problemi
del nostro tempo,
Ora giunge l’ora del ritorno in patria. Tra due giorni salitò sull’aereo
dell’Alitalia, lieto di rivedere le nostre
comunità e riconoscente al Signore
dell’aiuto che Egli mi ha dato.
New York, 26 Aprile 1965
Ermanno Rostan
Durante ¡1 Sinodo scorso la nostra
Chiesa ebbe modo di manifestare i
suoi sentimenti di gratitudine al Pastore Charles Freondler ed alfa sua
Signora per il lungo ministero svolto al servizio dell'EPER svizzero e
delle Chiese sorelle negli anni del
dopoguerra.
Il Pastore Charles Freundler, fedele amico e sostenitore della Chiesa
Valdese, ha ora lasciato il posto di
Segretario dell'EPER per ragioni di
età ed è stato costretto a limitare la
sua attività nell'esercizio' del suo ministero.
Mediante il nostro settimanale desideriamo inviargli un saluto cordiale, memori di tutto ciò che egli ha
fatto in favore della nostra Chiesa e
dei suoi Istituti di beneficenza, attivamente coadiuvato dalla sua gentile Signora. E' stato molte volte vicino a noi, sensibile alle nostre necessità, ed ha amato la testimonianza della nostra Chiesa.
Rievocando anni di intenso laverò, auguriamo al Past. Charles
Freundler ed alla sua Signora temj'.i
di benedizioni spirituali nella vita c!
sta dinanzi a loro, in cui il Signo o
concederà loro nuove possibilità c,'
servizio. E li ringraziamo di quarv >
hanno fatto in vari modi per la i'.
stra Chiesa Valdese.
Porgiamo i nostri vivi auguri
Pastore Francis Gschwend, success re del Pastore Freundler all'EPER, i
gli auguriamo una fervida attivi'>.
in quel campo di lavoro.
Ermanno Restai'
PERSONAL!
Apprendiamo che presso l’Unlve.
tà di Roma si è laureato in ingeg:
ria (ramo elettrotecnico) Paolo fi
con il ma.ssimo dei voti e la lode,
ne congratuliamo assai cordialme.
con lui, con i migliori auguri per
sua attività professionale.
La nostra stampa
vi intorassa ?
SOSTENETEl
l PROBLEMI DELLà PEDAGOGIA EVANGELICA
Gli Istituti e la Chiesa ogg
■I
no del nostro innario : « E’ risorto il
Signore: Alleluia!» Dopo la lettura
del vangelo di Pasqua e la preghiera,
la predicazione venne fatta dal Moderatore presbiteriano, Dr. Hawkins, pastore negro in una chiesa di New
York. La benedizione fu pronunziata
dal Moderatore della Chiesa Valdese
Ad un ceto punto la Corale intonò
l’Alleluia, da! « Messia » di Haendel :
un coro possente, accompagnato da
molte altre voci nell’assemblea. La
sala era inondata di luci; dall’alto del
palcoscenico contemplavo quella folla di bianchi, di negri, di gialli, uniti
da una medesima fede, in un tempo
di lotte e di tensioni terrene in cui
tuttavia la fede cristiana rivela la
sua realtà sul volto e nei cuori dei
viventi. Cantavo anch’io : Alleluia !
Ero certamente il solo Valdese nel
l’assemblea ed ero stato annunziato
come rappresentante della Chiesa
Valdese d’Italia; ma com'era bello
lodare il Signore tutti insieme, « sul
far del giorno», e osservare tanti negri daille belle voci e dagli occhi profondamente espressivi, mentre l’alleluia di Haendel continuava a celebrare la gloria del Risorto, in uno di
quegli atti che preannunziavano la
venuta del Regno di Dio, quando ne
giungeranno daH’Oriente e dall’Occidente, dal Nord e dal Sud, per confessare insieme, nella gioia e riella
pienezza della fede trasformatosi in
visione, ohe « Gesù Cristo è il Signore,
alla gloria di Dio, Padre ».
Dltime tappe: Fort Lauderdale
la l/enezia „ degli Stati Lniti
ni erano stati confermati la Domenica delle Palme e si disponevano a
partecipare alla Santa Cena insieme
con noi. Una celebrazione a gruppi di
venti o venticinque persone riunita
attorno al tavolo della Santa Cena,
nel modo che personalmente preferisco. Due anziani distribuivano il pane
Come abbiamo visto, gli orfanotrofi e i convitti hanno oggi una chiara
finalità di servizio. Essi tuttavia appaiono relegati —■ chi più chi meno —
alla periferia della Chiesa : sono, si, al
servizio dei giovani, vi si impartiscono buoni insegnamenti, ma ciascuno
di essi sembra condurre un’esistenza
autonoma, non collegata con gli altri
istituti e neppure collegata con il corpo della Chiesa. I soli contatti reali
si hanno al livello della comunità locale (e non sempre), o delle comunità
« madrine », oppure riguardano il dare
e l’avere a secondo se l’istituto è in
attivo O' in passivo e si hanno con il
cassiere centrale.
alleggerito dalla buona volontà di un
direttore ohe invia simpatici giornalini.
E’ già qualcosa, ma riteniamo sia
utile di inserire più profondamente
l’attività educativa della Chiesa nel
contesto evangelistico.
Questo inserimento dipende ovviamente dall’orientamento del responsabile di ciascun istituto (e dal tempo disponibile che gli resta dopo aver
sbrigato le faccende più urgenti, come capita ai pastori per le visite a
domicilio), ma dipende anche dalla
Chiesa intera che lo ricerchi e lo favorisca.
Ma è forse soprattutto il Convitto
di Torre Pellice, che dirigo dal 1951
e su cui si basa la mia esperienz.a, che
si è trovato finora nella periferia della Chiesa per la sua posizione geografica, o per la poca disponibilità del
direttore preso in preoccupazioni materiali, educative, di personale o di
natura edilizia, o per la convinzione
(errata) che si rivolgesse a una particolare categoria di ragazzi difficili,
per lo più cattolici. (E forse aricora
per il presunto orientamento laico e
tecnico nel campo della psicologia del
suo direttore, o per essere egli un
laico nell’anagrafe della chiesa, laureato in lettere, non già un pastore
come era stato da sempre).
Di questo mancato inserimento mi
sono sempre rammaricato e ultimamente ancora di più perchè — libero
da molte delle preoccupazioni sovraccennate, per un anno scolastico particolarmente sereno — ho preso maggior coscienza del fatto che un Convitto evangelico (come ogni altra ope
ra educativa della Chiesa) potrebbe
essere una straordinaria occasione di
presenza, un mo'do « di esprimere concretamente la nostra vocazione di testimonianza e servizio », un chiaro segno di amore della comunità dei credenti nel campo dell’educazione. In
« Esperienze e prospettive del protestantesimo italiano » si legge : « Le
chiese cristiane si trovano dovunque
davanti al crollo- della società cristiana... Se nel secolo scorso si predicava
in Italia per liberarla dalla superstizione, oggi si ha da predicare per invitare a una fede positiva» (pag. 26
Edizione della Claudiana, 1965). Ebbene, il crollo della società cristiana
ha messo in crisi anche reducazione,
che oggi si dibatte invano in cerca di
soluzioni nuove, proprio per lo smarrimento dei fini da conseguire. E’ nel
vivo di questa crisi che dobbiamo lasciare un chiaro segno di amore, nel
riproporre dei fini e una fede positiva.
^ «
E’ avvertibile da parte di chiunque
che la nostra Chiesa sta rifiutando
gli eccessi dell’individualismo religioso e sta cercando di uscire dall’isolamento in cui (per convinzione, per
necessità, per inerzia o per paura) si
era chiusa nel periodo prebellico per
non essere del mondo. E’ altresì, sensibile io sforzo che la Chiesa sta facendo oggi per impegnarsi e incarnarsi, per essere viva e testimoniante
nel mondo, per restituire alla comunità dei credenti il suo pieno valore
(che, sia detto ben chiaro ancora una
volta, non ha nulla a che vedere con
il comunismo cerne alcuni suppongono e paventano).
Ma questo sforzo faticoso, pieno di
cmbre, di ripensamenti, eppure cosi
valido, come ci sembrano valide le
esperienze della Cimade in Francia,
la costruzione di Agape, il Centro
evangelico di solidarietà di Firenze,
il Servizio Cristiano di Riesi e, in campo cattolico, l’azione dei preti operai,
va continuato ed esteso.
Uno dei « nuovi » campi potrebbe
essere appunto quello deireducazione.
Infatti i nostri orfanotrofi e convitti,
questi organismi creati nel passato
con chiare finalità di servizio, ben
collaudati, con una certa stabilità organizzativa, una certa sicurezza finanziaria, possono riacquistare
pieno la loro consapevolezza di a
« capacità di testimonianza con -li
atti e le decisioni» (Doc. prep. fu 2«
Congresso evangelico, «Chiesa e anistèii » di A. Combà pag.' 56), C!- acità che potrebbe raggiungere un notevole grado di intensità e un s iifloato esemplare. Essi potrebbero arcare in pratica e in concreto cos’e iria
educazione cristiana, scaturita c. a
concezione oiblica deH’uomo e oal
bambino; potrebbero diventare la ede di un risveglio di amore e di m ssione per la Bibbia. Ma tutto ciò i
nostri orfanotrofi e convitti non potranno fare sè saranno lasciati in un
angolo a risolvere da soli i Iolo problemi teorici e tecnici, finanziari e di
personale.
Per camminare in questa nuova direzione ci vorranno essenzialmente
tre cose: una chiarezza di fede (o se
volete una chiarezza teologica) su
questo terreno' particolare sia da parte della Chiesa nel suo insieme, sia
delle persone che lavorano negli istituti; persone nuove che sentano questa particolare vocazione; una più vigile simpatia e un interesse eomune
di tutta la Chiesa.
Mi auguro che tutte e tre le cose
si possano trovare.
Franco Girardet
COMUNICATO
I pastori valdesi hanno ricevuto e
ricevono in questi giorni i calendari
della Società « Gustavo Adolfo » per
i giovani confermandi alle Palme o a
Pentecoste. Con questi calendari i
Giovani Evangelici Tedeschi esprimono l’augurio più cordiale per una vita ispirata daH’Evaiigelo ai loro coetanei italiani. L’attenzione dei Giovani Evangelici Tedeschi è stata orientata quest’anno verso una genero.sa
offerta per sistemare con nuovi locali
la Chiesa Valdese di Taranto. Se, in
occasione della loro contormazione, i
giovani valdesi vorranno aiutarci per
Taranto, ricordiamo loro che i doni,
con indicazione « Pro Chiesa di Taranto », possono essere mandati a
Roma - Tavola Valdese - Via IV Noin vembre, 107 - c.c.p. 1/27855.
3
pag
14 maggio 1965 — N. 20
HOME SIAMO NOI VALDESI
Giovani (e aduiti) sotto inchiesta
/ giovani abbandonano la chiesa per indifferenza, raramente per aderiie al
cattolicesimo o al marxismo - molti si illudono di poter coltivare la loro pietà
individualmente, ai margini della chiesa - una buona maggioranza apprezza
l’insegnamento ricevuto e uno discreta percentuale dice che l età della confermazione va bene cosi - Si trotta di semplice «ricupero» o redenzione.
Come è noto a molti di noi la F.U.V. ha
svolto durante l’inverno 1963-64, su richiesta
del Sinodo Valdese, un’inchiesta per conoscere ' in - quale- nwsnTa- si ' verifica-‘l’«bbando--no della Chiesa da parte dei giovani e per
indagare su quali sono le motivazioni effettive che stanno alla radice di questo fenomeno. Non tutte le unioni e le comunità
hanno potuto svolgere come sarebbe stato
desiderabile il lavoro di inchiesta, tuttavia è
stato possibile al Comitato Nazionale della
F.U.\ . dare una stima approssimativa abbastanza attendibile, in base all’esame di alcune inchieste campione, condotte con particolare tura, distribuite un po’ in tutte le Regioni e gli ambienti in cui opera la Chiesa
Valdese. Ci sembra che l’unica riserva che
va l'.’;ia è che le indagini non hanno potuto
tenti presente il fenomeno della emigrazione. ¡¡rt essendo, talvolta, i giovani emigrati
che anno abbandonato la Chiesa, compresi
nell' neo della comunità di origine e nemmen li quella di residenza. Perciò i dati
che no emersi possono in qualche caso
dare n quadro leggermente più ottimistico
della dilazione reale.
D lati emersi si può innanzitutto affermar he la Chiesa Valdese perde grosso
moil ! della sua gioventù, nei limiti in
cui Sala condotta l’inchiesta (dai 17 ai
27 Le percentuali sono cosi ripartite
secii a tripartizione consueta delle Chiese ’ • ' :
Centro-Nord Sud
41,5% 27%
' 'villi le perdite sono quasi irrile
van He comunità più alte, come Frali e
Pr; 1 . dove è ancora più forte la struttu
¡.g , I - chiesa-popolo » a base contadina;
si 1 lincee, la percentuale massima a Villar osa. il centro maggiormente industri; Ilo e che ha mancato per anni di
una ra d’anime intensa. L’impressione di
chi ne. è che queste percentuali massime uinime di abbandoni tendano ad av
vici' i.
Ts i-almcnle non tutti abbandonano la
Chi allo stesso modo: il tipo di abbandono
del Uiesa di gran lunga prevalente è quel
lo • avviene dopo la confermazione; tuttav, nel Sud dove è meno sentito o quasi
nulla il senso della chiesa.popolo, circa i due
ter. degli abbandoni della chiesa da parte
dei liovani avvengono senza confermazione
e dopo la confermazione; nel Centro
No tale percentuale è grossomodo capo
vol; c 1/3 di quelli che abbandonano la
Chi lo fanno senza confermazione; 2/3
dop 1,1 confermazione. Alle Valli la qua.si
tot:' degli abbandoni della Chiesa avviene
rio;. I confermazione; qui gli abbandoni
ser inlermazione sono dovuti a gravi ra
gio' -'.nnngenti (famiglia di matrimonio
mni litigi col pastore), non al semplice
disi ' l’sse per la chiesa.
1 . marno questi due tipi di abbandono
sep: niente, seguendo la traccia della re
lazio- - del Comitato Nazionale F.U.V.
1, , julivazione di gran lunga più impor- talli -.' !1 abbandono della chiesa da parte di
quc'i categoria di giovani è \ indifferenza.
Infa; : la stragrande maggioranza dei giovani me r'istiiti non muove alcuna critica alla
Chi!' ¡Sembra, dunque, che chi non ha
abbaiiilomito la chiesa abbia tutto da imparare, r-n questo punto, da chi l’ha abbandonai:. generale! Mah!?). Le percentuali di
colori» elle, come abbiamo detto, non hanno
critiche specifiche da rivolgere alla Chiesa
sono h- seguenti:
Valli Centro-Nord Sud
79"„ 59% 75%
A questa mancanza di critiche si aggiunge
il fa Ito che non pochi di questi giovani si
sentono ancora parte della chiesa e lo dichiarano con un linguaggio che ricorda molto
da vicino un certo tipo di predicazione e di
pietà i cui residui non sono sempre solo presenti in chi ha abbandonato la chiesa (basta vivere secondo la propria coscienza, leggere la propria bibbia e pregare Iddio: questo ]iermette di essere migliori cristiani di
quelli che sono tutte le domeniche in Chiesa).
Si sentono ancora parte della Chiesa, infatti, dal 65 al 70% dei giovani. Notiamo
che in genere le risposte a queste due ultime domande tradiscono, a volte, una certa
insincerità degli intervistati, che semmano
aver qualche critica da rivolgere alla Chiesa. ma non si sentono di sostenerla di fronte
aH'inlervistatore, che non l’ha abbandonata,
d'altro canto, anche qualcuno di quelli che
non si sentono più parte della chiesa sembra
non osare affermare di non sentirsene parte di
fronte a chi vi partecipa più attivamente.
Un certo numero di quelli che se ne sentono parte, poi, si affermano « buoni -valdesi »,
mentre altri si affermano « buoni cristiani ».
Una larga maggioranza, poi» dà un apprezzamento positivo dell’insegnamento ricevuto al catechismo, soprattutto da un punto
di vista etico (circa il 55%).
La seconda motivazione che determina
l'abbandono della chiesa, sono le critiche di
fondo (di solito, non al messaggio della aWesa, ma alla sua vita: mancanza di spirito
fraterno, freddezza, insufficiente cura d anime, spirito conservatore). La percentuale di
quelli che hanno esposto questo genere di
critiche è cosi ripartita (nel Sud =i ha un
numero troppo esiguo di campioni per poterne dare la percentuale attendibile):
Valli Centro-Nord
18"„ 23%
Una piccola minoranza rivolge alla chiesa
delle critiche marginali e contingenti (insoddisfazione riguardo al ministero pastorale;
discordie‘con"àltri membri' di chiesa). 'Eècone la percentuale :
V alli Centro-Nord
3", 18%,
Rari sono i casi in cui si dà una motivazione marxista dell’abbandono; poco più numerosi quelli che si staccano sotto l’influenza del cattolicesimo (di solito quelli che stanno per contrarre matrimonio misto o che
provengono da una di quelle famiglie miste
che pencolano ora di qua ora di là).
irindividualismo e la sensibilità (almeno a
parole) per un'etico e una condotta « buona » o (c protestante ». di cui abbiamo parlato
poco la, hanno la loro riprova nella diffusione della lettura della bibbia. che appare relativamente larga se si pensa che si tratta
di persone che hann,i abbandonato la chiesa.
leggono la bibbia ;
Valli Centro-Nord
mai 72%) 44%
saltuariamente almeno una volta 18%. 47%
per settimana 9% 9%,
(Nel Sud, come prima, il numero dei casi è
troppo limitato, dato che i giovani abbandonano la chiesa senza confermazione, perchè
si possano calcolare percentuali attendibili
nella categoria che esaminiamo).
Di fronte alla domanda « perchè si è confermato? », le risposte sono cosi ripartite :
Valli Centro-Nord
per tradizione 74% 59%,
per convinzione 26% 41%,
Abbiamo incluso nella categoria di quelli
che si sono confermati pei tradizione coloro
che dichiarano di averlo fatto perchè « li hanno obbligati » : risposta clic è abbastanza
frequente alle Valli.
Un’ultima domanda rivolta a questa categoria di giovani che hanno abbandonato la
chiesa dopo la confermazione è quella relativa all’eià della confermazione. Non pensiamo che il problema della confermazione
stessa sia da risolvere in base alle considerazioni pratiche che scaturiscono dai dati che
stiamo per esporre, più di quello che sia da
risolvere in base a considerazioni tradizionali; è necessario impostarlo da un punto
di vista teologico, perciò sarebbe più giusto
farsene un’idea intervistando quelli che non
hanno abbandonato la chiesa, piuttosto che
quelli che l’hanno abbandonata. Tuttavia
sembra che il meccanismo di inserimento per
classi di leva sia da considerarsi la causa
principale dell’abbandono della chiesa dopo
la confermazione. Alla domanda, infatti, sull’età della confermazione si sono avute le
seguenti risposte :
Valli Centro-Nord
bisogna posticiparla 21% 56?o
va bene come i od o
bisogna anticiparla 8%, 3 ,o
. , 9»JO/ f.0
nessuna risposta zo ,o o ,,
Si deve notare che circa 1/3 di coloro che
ritengono che l'età della confermazione deve
essere posticipala, sottolinea la necessità di
lasciarla libera.
Abbiamo già notato come questo tipo di
abbandoni cresca man mano che ci si allontana dalle Valli e sia fortemente rilevante
soprattutto al Sud. In questa parte del campo in cui lavora la Chiesa Valdese, poi, un
buon terzo dei giovani che abbandonano la
Chiesa stessa, senza confermazione, non ha
neppure mai frequentato regolarmente il catechismo. -Alle Valli e nel Centro-Nord, invece. la totalità dei casi riscontrati lo ha
frequentato almeno per un anno. Una forte
percentuale di coloro di cui ci occupiamo,
poi, al contrario di quelli che hanno abbandonato la chiesa dopo la confermazione, dà
un apprezzamento negativo dell’insegnamento ricevuto al catechismo; la percentuale di
costoro è del 60"„ nel Centro-Nord e del
43 “u nel Sud, cioè, nel complesso, la maggioranza dì (juclli clic sono stati intervistati.
I motivi per i qiudi questi, giovani non si
sono confermati ed hanno abbandonato la
chiesa, sono più differenziati che per la categoria precedente, lenendo presente che alle Valli i casi sono quanto mai ridotti, poiché appare chiaro che in una situazione di
Il chiesa-popolo ». ci si conferma, per indifferenza, mentre nella chiesa minoritaria quando si è indifferenti non ci si conferma, la
percentuale di quelli che hanno abbandonato la chiesa per indifferenza e del 79%
nel Sud, e del 33% nel Centro-Nord.
E’ interessante il raffronto di queste percentuali con quelle di coloro che hanno abbandonalo la Chiesa per il latto di non essere credenti :
Centro-Nord
40%
E’ chiaro che la perdita (o il mancato raggiungimento) della Ìcde è di gran lunga
maggiore nelle città industriali, mentre 1 indifferenza ha il sopravvento nella situazione
evangelìstica del Sud. I 2/3 di quelli che
hanno abbandonato la chiesa per non essere
credenti sono composti di studenti, forse
chiamati ad affrontare la decisione della fede
in un momento dì non ancora sufficiente
CONTINUA
IN QUARTA PAGINA
Data: 26-30 maggio 1965.
Luogo: Roma, presso il Teatro Eliseo (Via Nazionale).
Motto: (1 Uniti per TEvangelo ».
ir Congresso delle Chiese
Evangeliche Italiane
Tema centrale: « Il protestantesimo italiano cd il sno messaggio neU’ora presente ».
Chiese ed Opere partecipanti: Chiesa Evangelica Valdese; Chiesa Evanphea Metodista
d’Italia: Unione delle Chiese Evangeliche Battiste d Italia; Associazione Missionaria
Evangelica Italiana; Esercito della Salvezza; Assemblee di Dio in Italia; Unione
Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste; Chiesa Apostolica in Italia.
PROGRAMMA :
Or%l8-19,30:^edfta inaugurale: Breve culto di apertura; Messaggio del Presidente
del Consiglio Federale; Verifica dei mandati; Elezione del Seggio. . ,
Ore 21: Culto di apertura nel Tempio Valdese di Piazza Cavour, presieduto dal Presidente del Consiglio Federale; Predicatore: Prof. \ aldo \inay.
Giovedì 27 Maggio
Ore 8,30-9: Culto: Pastore Roberto Bracco. ....
Ore 9-10 30- 11-13: Sessione Plenaria. I» Relazione: «La nostra vocazione di ironie
alla’situazione religiosa italiana». Relatore: Fasi. Manfredi Ronchi. Comunicazioni su: «I mezzi di comunicazione e la testimonianza evangelica»,
a) La radio e la televisione - Dr. Fulvio Rocco; b) La stampa periodica - Pastore
Gino Conte: c) La diffusione della stampa - Past. Nino Bulzis.
Ore 15,30-17; 17,30-19: Sessione Plenaria. II« Relazione: « La nostra vocazione di
fronte alla situazione sociale italiana». Relatore: Prof. Mario Miegge.
UU Relazione: «La posizione delle nostre Chiese nello Stato». Relatore: Ur.
Franco Becchino. , . ,
IV« Relazione; «Le nostre posizioni ecclesiologiche: unita e tensione». Ke atore: Past. Neri Ciampiccoli.
Ore 19,15-20,45: Conferenza stampa ( per invitati). . . .. i
Ore 21: Conferenza pubblica del Prof. Giorgio Spini: «I Protestanti m Italia».
-Venerdì 28 Maggio
Ore 8,30-9: Cuùo :Col. Es. Salv. Jean Bordas. .
Ore 9-10.30: Sessione Plenaria. Comunicazioni su: « Il problema delle migr
a) Il Consiglio ecumenico ed il problema delle migrazioni : Pastore Pier Luig
Jalla- b) Responsabilità delle Chiese nei paesi di immigrazione: Past.^branco
Ronchi; c) Responsabilità delle Chiese nei paesi di emigrazione; Past. Samuele
Giambarresi.
Ore 11-13: Sessioni di Studio sulle prime quattro relazioni.
Ore 15,30-17 : Sessioni di Studio (c. s.). r. . •
Ore 17,30-19: Sessione Plenaria. V« Relazione: «Prospettive per una Federazione
delle Chiese Evangeliche in Italia ». Relatore Past. Mario Sbaffi.
Sabato 29 Maggio
Ore 8.30-9: Culto: Past. Mario Affuso. i ■
Ore 9-10,30: 11-13: Sessione Plenaria. Dibattito sulle prime quattro relazioni.
Ore 15 30-17; 17,30-19: Sessioni di Studio sulla V« relazione.
Ore 21: Conferenza pubblica del Prof. Vittorio Subilia : « Cattolicesimo e presenza protestante in Italia ».
Domenica 30 Maggio k- j ■ i i
Ore 8.30-10.30: Dibattito, in sessione plenaria, sulle prospettive per una tederazionc de
le Chiese evangeliche in Italia.
Ore 11: Culti nelle varie Chiese evangeliche di Roma.
Ore 15,30-17.30: Sessione plenaria: mozioni finali, chiusura dei lavori del Congresso.
Ore 18,30: Culto di chiusura nel Tempio Valdese di Piazza Cavour, con celebrazione
della S. Cena, presieduto dal Past. Ermanno Rostaii; Predicatore: Past. Enrico
I^HSchctto
Tutte le riunioni plenarie del Congresso, come le Conferenze pubbliche avranno
luogo presso il Teatro Eliseo. ^ , . . . ,
Le tre Sezioni in cui il Congresso si dividerà per lo studio delle relazioni si raduneranno rispettivamene : Prima Sezione presso il Teatro Eliseo; Seconda Sezione presso i locali della Chiesa Valdese di via IV Novembre; Terza Sezione presso i locali della
Chiesa Metodista di Via Firenze. .
La sede del Comitato preparatorio del Congresso, l’ufficio di segreteria e quello logistico sono in Via Firenze, 38 - Roma. ^ i
Sono previste delle sedute pubbliche e delle sedute riservate ai soli membri del
Congresso. Per le sedute pubbliche sono previste due diversi tipi di biglie«! di invito:
uno per i membri comunicanti delle Chiese evangeliche partecipanti M Congresso e
uno per il pubblico in genere che abbia interesse ad assistere alle manifestazioni cui il
Comitato preparatorio deciderà di ammetterlo.
UN AMÌVIONIMENTO FRATERNO
L'Africa parla all'America
La lettera che segue è stata spedila did
preddente della Chiesa Lnila della
Zambia (1), il Pastore Collin Morris, ai
cristiani bianchi di Selma (Alabama):
La Chiesa Unita della Zambia contprende parecchie migliaia di cristiani
neri e bianchi, è perciò una chiesa
che ha conosciuto monienti come
quelli che voi vivete ora, cioè momenti di crisi, nel conflitto razziale. Neri
ci azzardiamo nè a giudicarvi nè a
condannarvi, perchè sappiamo quanto costa mantenere il punto di vista
dei Vangelo sulle questioni razziali,
0 quanto sia angoscioso lo sforzo di
chi cerca di modificare attitudini raz
ziali nrofondamente radicate. Questo
appello sgorga dalla solidarietà nel
fallo e dalla fraternità nella sofferenza comune.
In questi ultimi anni le Chiese e il
Dopolo degli Stati Uniti hanno espresso opinioni sugli avvenimenti in Africa. e ci hanno offerto i loro consigli
e il loro aiuto nella preghiera di intercessione. Noi speriamo di esseie
stati abbastanza umili e pronti ad accettare l’insegnamento per imparare
ed essere beneficati da questa ricchezza che ci veniva offerta. Siamo certi
che accetterete che rAirica parli all’America nello stesso spirito.
I popoli dell’Africa aspettano dal
Notizie missionarie
I lettori dell’Eeo-Luce ricorderanno che
alFAs-^emblea Generale della Società delle
Missioni di Parigi, il pastore Jean Kolto
della Chieia Evangelica del Cameroun aveva proposto elle la Socic-tà delle Missioni
allargasse la sua base che ora è esclusivamente euronea, in modo- da includere le
chiese da lei fondate in Africa, nel Madagascar e neirOceania.
Dando seguito al volo favorevole espresso dall’Assemblea, il Comitato Direttivo
ne ha informalo le autorità ecclesiastiche
delle chiese che sostengono l’opera della
Società delle Missioni. Allo stesso tempo
le giovani chiese interessale sono state consultate, e quelle del Camerún, del Gabon,
del Madagascar e della Nuova Caledonia
lutnno accollo favorevolmente la proposta
del pastore KoUo. Le consultazioni continuano.
Hi ^ ^
Nel Camerún è tornata la pace nel paese
dei Bamileke dove alcuni anni fa era scoppiata una violenta ribellione. Le campagne
evangelistiche organizzate dalla Chiesa
Evangelica hanno dato buoni risultati, e i
membri comunicanti sono ora più di 80.001).
Il totale delle contribuzioni per la chiesa
era di franchi 840.000 nel 1963, ed è salite
a franchi 1.080.000 nel 1964.
Da! Gab'.'ii è giunto nn appello urgente
per la sostituzione di un dottore e di due
infeniiiere che stanno per tornare in Europa. per il congedo regolare per malattia.
Se nessuno andrà a sostituirli la Chiesa dovrà chiudere degli ambulatori che si trovano in regioni deve non esistono altri
centri dove i malati possano essere curati.
4: 4:
Nel Basuloland (Africa del Sud) il pastore Paul Ellenberger racconta: «Una
domenica, mentre tornavo a casa dopo una
visita in un villaggio, fui fermato da una
folla di più di un migliaio di persone, elio
sbarravano la via, gridando slogans, cantando l’inno del partito nazionalista (il
« Congresso »), e brandendo centinaia di
clave. Era una delle numerose manifestazioni che quel partito organizza in vista
delle elezioni che avranno luogo alla fine
di aprile. Ho rivolto loro la parola parlando della necessità di migliorare le condizioni in cui vivono i Basuto, non con
le parole ma con gli atti, e con le loro
braccia. Si sono calmati, e mi hanno lascialo passare, approvando col capo, (almeno alcuni di essi) ».
/dal Servizio Infnrmazioni deilti
Società delle Missioni di Parigi)
l’America non soltanto un aiuto ma
teriale e una assistenza tecnica, ma
essi vedono in essa la protettrice e il
baluardo delle libertà ccstituzionali
che per noi sono fondate sul 'Vangelo. ,
Voi capirece che il nostroi popolo
sia attristato e confuso da quanto
sente e legge sugli avvenimenti nelrAlabama. Lo spirito intransigente
che si esprime in essi, sembra negare
i principi basilari del Vangelo che i
missicnari, mandati e sostenuti dalle
vostre Chiese, assieme a tante altre,
hanno portato all’Africa. La voce dei
missionari è soffocata, qui, dagli uru
stridenti di Selma.
Noi sappiamo, perchè ne abbiami
fatto l’esperienza, quanto sia facile
che una chiara visione del Vangelo
venga oscurata da ragionamenti, cnc
sebbene superficiali, attirano perche
appaiono tanto ragionevoli. Sappiamo pure che una grande causa può
essere tradita, non con un rifluto
aperto, ma assumendo una attitudine neutrale, rimanendo silenziosi e rifiutando di essere implicati personalmente.
Noi vi supplichiamo di lottare, agire e soffrire ora per il Vangelo. Sebbene le conseguenze di una testimonianza aperta e pubblica possano e.ssere spaventose, noi abbiamo impara
to che serbare il silenzio in un’ora di
crisi morale e spirituale significa rinunziare al diritto di essere ascoltato
nel futuro quando si vorrà proclamare il Vangelo. ^
La nostra preghiera è che i Cristiani dell’Africa vedano le Chiese di Sei
ma impegnate a fonde e pronte ad
affermare nella pratica q’uello per cui
noi tutti siamo uniti in una sola protesta, e cioè che tutti gli uomini sono
uno in Cristo.
Noi pregheremo per voi, e speriamo
che voi pregherete per noi.
(Dal Methodist Recorder del 25-3-1965'
(asa Valdese di Rio Marioa
(Isola d’Elba)
Funzionerà con pensione completa
(vitto e alloggio) nei mesi di luglio e
agosto per singoli o nuclei familiari
evangelici (con precedenza per quelli dell’Italia Centrale) desiderosi di
trascorrere un periodo di riposo in
compagnia di fratelli in fede. Chi intende partecipare a questa vita comunitaria, scriva, con lettera di presentazione del proprio pastore, indicando
nome, cognome, età, durata del soggiorno e ogni altra richiesta d’informazione al Pastore Salvatore Carco
- Via Verdi, 15 - Livorno - Tel. 2279?.
Le prenotazioni si chiudono il 10
giugno.
L. 50.000
» 1.500
» 60.000
(L Questa rliiesa comprende le Coiiuinità fondale dalla Missione Scozzese, la Missione di Londra, la Missione Metodista e
la Missione d; Parigi.
Elenco di doni ricevuti
per la Casa Valdese
(Ottobre 1963-Aprile 1965)
S. Dupré (Roma) in memoria
della sorella
NN iRomaj
Chiesa Valdese di Firenze
n ,) » Livorno » 20.000
Il » » Rimini » 5.000
» » » Siena » 20.000
,1 ,) » Rio Marina » 6.615
„ „ » Pisa » 30.000
» » » Roma tPiaz
za Cavour) » 70.000
» » » Roma (Via
IV Novem.) » 170.000
l iiionc Feinminile di Pisa » 15.000
Andrea Boesili (Romaì » 5.000
Giulio Rivoir (Torino' » 10.000
iniici Olandesi a mezzo Dr.
P. Groen » 103.000
Chiara Panini » 10.000
,N. N. ’ » 4.000
Matilde Samia-Paolelti (Roma) » 2.000
Paola Morsiaiii (Firenze) » 20.000
Giovani amerieani a in. Dip.
Gieventù CEC » 310.195
N. N. (Roma) » 1.500
Paroisse Réf. de S. Jean (Mulhouse) » 95.200
Cassa Pastorale dello Zürcher
Oberland » 288.600
PWOC (Camp Darby-Tombolo
. Pira) » 71.250
A tutti i donatori il più sentito ringraziamento.
Il Comitato Amminisiralivo
4
pag. 4
N. 20 — 14 maggio 1965
La famiglia della carne
e la famiglia di Dio
In Val Germanasca
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
non è dono idillico; si tratta di una
lotta condivisa, poiché la vita della
fede è la lotta quotidiana fra la nostra carne (la nostra natura in tutte
le sue funzioni e manifestazioni, dalle
più banali alle più elevate) e lo Spirito di Dio. La vita della «famiglia
cristiana » non è il modello del sereno quieto vivere, è piuttosto il luogo
in cui, nella serrata trama di affetti
e di vincoli che possono essere ora
aiuto ora ostacolo e « scandalo », ci si
sa insieme impegnati nel buono — ma
duro — combattimento della fede.
Questo non significa disumanizzare,
inaridire gli spontaJiei impulsi degli
affetti umani. Non ci è certo chiesto
questo, anzi. Ci è solo chiesto chiaramente di non trasfigurarli, e di non
attribuire loro un valore che non hanno, di non dar loro un carattere assoluto, di non dimenticare che essi
rappresentano la parabola — indicazione e non realizzazione o sostituzione — dell’amore paterno del nostro
Signore, dell’amore con cui Cristo
ama la sua chiesa e la lega a sé. Ci
è chiesto di vivere pienamente questi
affetti, nella gioia, nel dolore, nella
speranza; ma siamo pure avvertiti che
possono, ad ogni passo, venire i momenti in cui proprio in questi affetti
si condensa l’orgoglio o la meschinità
di un’esistenza che rifiuta di avere il
suo fondamento e il suo orizzonte in
Dio, nella sua vocazione, nel suo Regno. Allora scoppia inevitabile il ccnfiitto : « O con me o contro di me... chi
non raccoglie con me, disperde ».
A questa famiglia « secondo la carne» Gesù contrappone la nuova famiglia, « secondo lo Spirito di Dio », che
si raccoglie intorno a lui; ai vincoli
del sangue si sovrappone e spesso si
sostituisce il vincolo della fede, all’eros — anche il più elevato e sottile —
si affianca l’agàpe, il sentimento che
non scaturisce da cuor d’uomo, d’istinto, ma dalla conquista che Dio fa di
noi, e che il suo amore fedele lO' spinge a rifare tante volte... Prima che nella ricerca delle vere e più efficaci strutture, la chiesa vive o muore a seconda
che i credenti vivano o no, nella fantasia e nella sollecitudine dell’affetto
fraterno, come « familiari » di Dio,
chiamati per amore di Cristo a questa grazia immeritata e contro natura. Per questo Paolo dice che, fra le
tre cose che « durano », la maggiore
è ragàpe ; è la caparra del Regno, del
tutto svincolata dai condizionamenti
di «carne e sangue», dalle inclinazioni naturali dell’uomo, le quali durano
tutt’al più quanto la sua natura che
si corrompe e perisce.
E’ da questo punto di vista che oc;
corre considerare un problema oggi
particolarmente aperto nella vita della « famiglia cristiana » : l’accentuarsi
del coesistere di fede e di incredulità,
o indifferenza, nella stessa famiglia.
E' un fenomeno dolente che certo si
è sempre verificato; ma nella nostra
epoca secolarizzata (con un’acuità
particolare per la nostra piccola minoranza protestante) si va continuamente aggravando.
In molte famiglie matura un doloroso contrasto di fede fra i coniugi.
iiiiiiiiimmiimiiiimimiijiniiiii
MARSEILLE
Depuis quelques années déjà, l’Union Vaudoise de Marseille organise pour le week-end
pascal un voyage aux Vallées, qui obtient
toujours un réel succès, d’abord en raison
du plaisir que les ce Marseillais » ont de
venir et de revenir au pays, mais surtout à
cause de notre groupe de jeunes qui fait la
partie principale de notre expédition, et cpi,
vient apporter le témoignage de son attachement à l’Eglise Vaudoise, en jouant au profit de deux paroisses des Vallées, la comédie
qu’Us ont préparés pour le 17 Février à
Marseille.
Aussi c’est le coeur rempli de mistral,
de soleil et de joie que notre expédition de
64 personnes quitta Marseille le Samedi matin 17 Crt, pour arriver vers le 15 heures
à la Pérouse. Là premier arrêt : un grand
nombre de nos participants nous quittèrent
pour aller passer Pâques dans leur famille.
Deuxième halte au ViUar, puis San Germano, Pinerolo, Prarostino et enfin La Tour,
où vers les 18 heures notre groupe réduit
arrive à la Foresteria. Là, une fois de plus,
il nous fut donné d’apprécier l’affectueuse
bonté de Monsieur et Madame Deodato, qui
avaient tout prévu pour notre arrivée, et qui
avec attention et grand soin veillèrent a ce
que tout le monde soit confortablement installé, et content: et nous étions 35..., Vaudois et amis de Vaudois.
Après le repas pris en commun, les Jeunes
de l’Union de la Tour, par l’intermédiaire
de Mr Serge Albarin, vinrent nous chercher
pour passer la soirée avec eux. Les présentations faites, et les souvenirs de l’an passé
évoqués, la glace était à nouveau rompue,
et chants et jeux commencèrent pour le
plaisir des grands, et pour la plus grande
Direttore reap.: Gino Conte
sia che i fidanzati abbiano a suo tempo romanticamente sorvolata la questione, sia che l’abbiano guardata in
faccia, con la fiducia di superarla nella solidità del proprio amore. La famiglia di Dio deve la sua intercessione e il suo affetto in modo particolare a questi suoi membri posti quotidianamente in un contrasto doloroso; e deve rinnovare con forza in
loro la speranza che potranno « guadagnare a Cristo » il congiunto.
In molte nostre famiglie, d’altro
lato, i figli — abbiano o" no professato la loro fede — si allontanano,
non solo dalla parrocchia, ma dalla
fede tout court. Si diffonde — non di
rado favorita da un certo «filisteismo»
della chiesa adulta — una moda di
ateismo, che diviene talvolta ardente
passione, ma resta per lo più freddo
agnostico disimpegno.
Ed ecco' affiorare la tensione, ecco
i contrasti, le discussioni, l’estraniarsi; oppure cala il silenzio sulle questioni-tabù, poiché parlare significherebbe ferirsi. Talvolta — forse più di
rado — è il figlio che, cresciuto in
ambiente incredulo o indifferente, è
chiamato alla fede, e sente scavarsi
un fossato fra sé e i .suoi. La tentazione della « carne », in questi casi,
proprio per preservare per quanto è
possibile l’unità e l’armonia familiare,
quella di non prendere troppo sul
serio le cose, di non drammatizzare,
di relativizzare ; che importa dopo
tutto una fede più che l’altra? purché si sia retti. Ma l’appelio alla fede
é un aut-aut; per quanto doloroso ciò
possa essere, occorre rimanere nella
morsa di questo aut-aut, impegnando
al tempo stesso, nell’intimo, la battaglia dell’intercessione. Solo un atteggiamento fermo senza fanatismi costituirà un segno di riferimento' saldo;
al quale il figlio (o il genitore) non
credente potrà rifarsi, quando Dio voglia rivolgere il suo appello alla fede.
Qui ancora, lungi dal giudicare, la famiglia di Dio ha da circondare del suo
affetto e da sostenere con la sua intercessione chi, a volte per anni, per
vite intere, é impegnato in questa lotta e in questo sordo tormento.
La fede non si trasmette, né per generazione, nè per scambio d’affetti; è
pura opera di Dio. Quanto devono
esultare coloro che hanno i propri affetti familiari avvivati e approfonditi
dalla comunione della fede! e quanto
è meraviglioso, per dei genitori, che
Dio abbia chiamato il figlio nato da
loro alla nuova nascita! Ma Dio dona
alla vedova, all’orfano, come a chi nella fede è solo fra i suoi, una nuova
famiglia ; « Donna, ecco tuo figlio »,
« Piglio, ecco tua madre ». Quanto a
coloro che hanno la dura parte di lottare per la fede di un familiare, Dio
illumina il loro' tormento di una speranza incrollabile; siamo loro fraternamente solidali nel confermare questa speranza, perseverando nell’intercessione ,vivendo a fondo la nostra
fede. Questo aspetto della vita cristiana può ridimensionare certa nostra
baldanza, evangelistica, ponendoci
drammaticamente di fronte a ciò ohe
è impossibile agli uomini ma è e resta
possibile a Dio.
g.c.
Festa di canto
Domenica 2 alle tre del pome
riggio, si sono ritrovati nel Tempio dei
Chiotti i membri delle Corali di Ferrerò.
Frali e Villasecca con i bambini delle scuole domenicali di Massello, Ferrerò, Frali e
Villasecca per celebrare insieme la loro festa di canto. Un pubblico discreto, che forse
sarebbe stato più numeroso se non fosse intervenuta la pioggia, era presente per assistere a questa così bella e benefica manifestazione. Dopo una lettura biblica e la preghiera il pastore locale sig. C. Tourn porge
il saluto della sua chiesa e si passa allo svolgimento del programma. I canti dHnsieme.
accuratamente studiati, sono diretti dalle signore M. L. Davite e L. Rivoira; si alternano con un inno di loro scelta le scuole
domenicali e le Corali che eseguono Dal tronco secolare (Corali e Cantici) Frali, diretta
dalla sig.ra Davite, le Cantique d’Arnaud.
Ferrerò, diretta dalla sig.ra L. Rivoira, ITn
no 56 (Innario Cristiano), Villasecca direi'
la dalla sig.ra R. Tourn. Brevi messaggi
sono intercalati nel programma e sono quelli
del past. G. Bouchard, presente con un
gruppo di fratelli di Waldensberg (Assia)_
del past. L. Rivoira e del capo distretto past.
F. Davite. Ci rallegriamo vivamente per Vottimo lavoro compiuto in seno alle nostre corali e alle scuole domenicali, di cui questa
festa e stata una valida dimostrazione, e la
nostra sentita riconoscenza si rivolge in particolare a coloro che con passione, competenza c perseveranza si sono tanto amorevolmente impegnati perche i vari inni fossero
così lodevolmente eseguiti.
All'uscita dal tempio la Chiesa di Villasecca ha voluto darci un’altra prova della
sua generosa accoglienza offrendo ai bambini la tradizionale brioche ed ai coralisti un
ottimo thè. Un bel canto è ancora offerto
dai Fralini, poi è giunta l'ora della separazione.
Rinnoviamo alla chiesa di Villasecca il
nostro sentito ringraziamento per la sua così
fraterna accogliente ospitalità.
Giovani sotto inchiesta
SEGUE DALLA TERZA PAGINA
maturità intellettuale. Da notare che in qual*
che citta almeno del Centro-Nord, si verifica
un ritorno di una parte di questi, dopo i
Irent anni (è il caso della Chiesa di Genova).
Una percentuale non molto rilevante statisticamente, ma interessante da un punto di
vista spirituale (Centro-Nord 27“,.; Sud 3%),
dichiara di non essersi confermata j)er inde
cisione davanti alla confermazione; questo
dimostra che il problema non è stato accan
tonato.
Una percentuale minima, poi, ha abban
donato la Chiesa per influenza del cattolice
simo : anche se questa influenza si fa, poi
sentire in un numero maggiore di casi in
direttamente (attraverso un matrimonio mi
sto; del resto quelli che abbandonano la chic
sa per influenza del cattolicesimo, lo fanno
di solito, provenendo da famiglia mista), que
sta motivazione appare del tutto secondaria
Vaneggiamento religioso di questi giovani che non si sono confermati non è, nel
complesso, radicalmente opposto a quello di
una certa quantità di persone che pur restano
nella chiesa e vi prendono, talvolta, anche,
parte attiva; infatti si veda questo specchietto :
Centro-Nord Sud
atei (o scettici) 53%
spiritualisti e deisti 40% 60%
credenti evangelici 7% 26%
cattolici _- 5'V
Se si eccetluiì l'alta percentuale di atei
del Centro-Nord (intellettuali e operai), la
posizione religiosa gravita sullo spiritualismo
e sul deismo : credere in Dio e in una non
meglio identificata «vita dello spirito»: anche questo, un atteggiamento tipico di una
certa teologia del secolo scorso, che serve da
copertura a una posizione radicalmente estranea alla fede cristiana, fondata sul fatto preciso della rivelazione e della redenzione in
Gesù Cristo.
Una denuncia di carenza di cura d’anime
c una manifestazione del solito individualismo si ha nel fatto che solo il 53% degli
intervistati nel Centro-Nord e il 24% nel
Sud hanno discusso con qualcuno la loro decisione di non confermarsi; gli altri sono rimasti soli a decidere.
Anche in questa categoria, il 7% legge
la Bibbia una volta alla settimana, mentre
quasi tutti dichiarano di non aver critiche da
fare alla chiesa, se si eccettuano gli atei del
Centro-Nord.
Come si vede, queste statistiche non oiFrono spunti molto costruitivi. Il congresso
F.U.V\ dell'estate scorsa si è reso conto che
il problema che esse presentano al nostro
esame, va ben al di là di un semplice ricupero delle forze che si sono perse; si tratta
di impostare in modo nuovo tutto il problema della testimonianza e del servizio della
Chiesa. Non è detto che queste forze debbano necessariamente essere ricuperate, anche
se è grandemente auspicabile che lo siano;
ma anche in una chiesa viva e fedele, ci
sono delle forze che si perdono; il problema,
appunto, è che la chiesa sia viva e fedele.
In altri termini, il problema è vivo nella misura in cui si pone a causa dell'infedeltà della Chiesa, a causa di un parziale abbandono,
semjjrc alle porte, da parte della Chiesa tutta
del suo Signore. Questo è il problema che
rimarrebbe anche se si fossero ricuperati tutti i giovani intervistati, e che rende più
acuto e grave il problema che si è posto .11
Sinodo Valdese di due anni fa. Nella misura in cui la Chiesa tutta si lascia « ricuperare » sta anche la soluzione del problem
Ma allora, è forse più giusto, anziché parla je
di ricupero, parlare di redenzione.
Claudio TRO^
Culto radio
ore 7.40
DOMENICA 16 MAGGGIO
Liberante Matta
DOMENICA 23 MAGGIO
Sergio Carile
ì
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
MASSEL
Nous avons eu dimanche 2 l'occasion
d’entendre le message très engagé du pasteur
T. Soggin de Corne qui nous a fort bien
présenté la situation de nos églises à la
veille du Congrès de Rome. Nous lui renouvelons nos remercieivents fraternels.
L’assemblée d’égli;’ aura lieu dimanche
16 après le culte; no"<5 devrons nommer les
membres du Consistoire, les délégués à la
Conférence et au Synode et exprimer nos
avis en ce qui concerne le problème des relations entre nos églises et les églises méthodistes.
Les jeunes de l’union de Rodoret ont rendu visite à notre Union samedi 1 mai; une
belle soirée, beaucoup de jeux et l’atmosphère amicale de toutes les rencontres de jeunesse. Un merci et un au revoir à la jeunesse de Rodoret.
Dimanche 2 les écoles du dimanche et les
Chorales de la vallée ont eu la rencontre
traditionnelle de la fêle de chant au Clos.
Une fort belle journée malgré la pluie, un
merci à la paroisse de Villesèche pour l’hospitalité.
Un uieeh-end eux Vallées
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Cip. Subalpina s.p.a. • Torre Pelliee (To)
joie de nos jeunes marseillais, qui ont
d’admiration pour ce groupe de jeunes si
important, et si heureux de se réunir et de
se retrouver. Pour tous les voyageurs, la
soirée fut un enchantement et nos « enfants » eurent du mal à trouver un sommeil
paisible.
Le lendemain, nous étions à 10 heures au
Perrier, où nous assistions au Culte de Pâques, et où une grande partie de notre
groupe participait à la Sainte Cène. Monsieur le Pasteur Rivoire eut l’amabilité de
faire une Culte mixte « Français-Italien »
et tous nous fûmes infiniment heureux de
cette union de coeur et de prières qui nous
unit en cette journée de Pâques. Un grand
merci aussi pour le réception si généreuse
que Monsieur et Madame Rivoire réservèrent à tout notre groupe. Le soir, nous
étions attendus à San Germano Chisone, où
nos jeunes pour la première fois, devaient
jouer la Comédie q'ils avaient donné à Marseille pour le 17. Là aussi l'Union de Marseille reçut un accueil chaleureux et fraternel, et toutes nos félicitations et notre
admiration va à la jeune troupe qui joua
et récita si bien la Comédie en français, et
qui chanta avec tant de grâce, pour la joie
de tous. Nous n’oublierons pas de sitôt les
chants qui suivirent la soirée, ni la réception
qui nous fut oiTerle si généreusement, ni le
(( Serment de Sibaud » chanté en commun.
Le lundi matin, viste de La Tour, et l’aprèsmidi en route vers Prali et Aagpe, où la
température était plus que fraîche.
Le soir, nous étions les invités de la paroisse du Pomaret. Là, un accueil des plus
fraternels, des plus chalerueux nous était
réservé. En effet, nos 30 Vaudois de Marseille étaient attendus et répartis dans des
familles, et chacune de ces familles a su
déployer des trésors d’attentions, de délicatesses et d’amabilités pour leurs invités d’un
soir; et ces nvités suffoqués par tant d’amour,
et gentillesse, étaient muets d’émotion, de
ioie et de reconnaissance. Comment vous
exprimer à tous notre gratitude? Comment
dire merci à Mme et Monsieur le Pasteur
Bouchard pour avoir su nous réserver une
aussi merveilleuse surprise? Comment dire
merci au Pomaret? Ce fut pour nous tous,
croyez-le, grands et petits, une merveilleuse
expérience. Alors que dans bien des coins
du monde, un feu dévastateur sème la mort
et la désolation, on ne remerciera jamais
assez Dieu de nous donner la joie de connaître et de sentir celte flamme et ce feu
d’amour et de foi que nous avons trouvé
au Pomaret. Au contact de cette chaleur si
vivifiante, nous aurions voulu pouvoir nous
transformer nous aussi en lisons ardents,
afin d’apporter à nos frères de Marseille qui
n’avaient ou se joindre à nous, un peu de
cet amour, et cette lumoère et de cette foi
que nous avions reçu de nos frères des
Vallées.
A Tous, à La Tour comme à San Germano, au Perrier comme au Pomaret, à tous
vont notre reconnaissance et nos remerciements pour avoir su, cette année encore,
nous accueillir avec tant de générosité, et
surtout accepter le modeste mais très sincère témoignage d’attachement à l’Eglise
Vaudoise, que nous donnons, en osant, nous
pauvres exilés, venir jouer la comédie une
fois par an, au bénéfice de vos paroisses.
A tous merci. A. F.
POMARETTO
Domenica 16 maggio avrà luogo la « festa della famiglia cristiana » : tutti i genitori sono pregati di accompagnare i loro
figli al culto; nel pomeriggio avrà luogo una
festicciola di chiusura delle attività dell’Unione delle madri di tutta la parrocchia al
Clot Inverso : tutte le sorelle sono caldamente invitate a prendervi parte.
L’esame dei catecumeni avrà luogo, anziché domenica 23 maggio, sabato 22 alle
ore 14.
I fratelli di chiesa che non hanno ancora
restituito le buste delle offerte devono farlo
improrogabilmente entro il 16 maggio; dopo
tale data le offerte saranno inserite nel prossimo bilancio.
Vogliamo esprimere ancora una volta tutta la nostra riconoscenza al Brigadiere dell’Esercito della Salvezza di Torre Pellice Sig.
Lovato per averci offerto, accompagnato dalla gentile Signora, la sua opera. Nella serata di mercoledì 5 corr, alle Fucine abbiamo avuto infatti una riunione molto simpatica e cordiale in cui il Brigadiere e Signora,
coadiuvati dalla nostra signora Martha Giusiano, ci hanno molto parlato della loro esperienza nel lungo ministerio svolto fino ad
oggi in molte partì d’Europa e d’Italia informandoci inoltre sulle caratteristiche organizzative e sulle attività delTEsercito, oltre che s’intende sul messaggio edificante
tratto dalla Parola e offerto a tutta l’assemblea ben numerosa per la partecipazione dì
molti fratelli venuti anche dal Centro.
— Domenica 9 corr. si è svolta l’annunciata assemblea di Chiesa che ha approvato
aH’unanimità la relazione di fine d’anno.
Sono stati eletti quali deputati alla prossima Conferenza Distrettuale i Sigg. Mourglia Roberto, Tourn Rinaldo e come supplenti la signora Ida Benecchio e il sig.
Morel Roberto.
— Prima deH’Assemblea la comunità si
era stretta intorno alla famiglia Tourn Ermanno per il Battesimo della loro piccola
Ser( ma. Che il Signore voglia continuare a
benedire questi genitori e la piccola Serena
durante tutta la loro breve vita.
— Ricordando il proficuo ministerio svolto per quattro anni tutta la Comunità rivolge il più sentito ben tornato al Pastore Giovanni Conte e Signora per il loro rientro in
Europa, ed esprime fin da ora il desiderio
di rivederli in una prossima occasione.
RQDORETTO
Il 1° maggio ha avuto luogo il funerale
di Rostan Margherita ved. Tron, deceduta,
alPelà di 84 anni, nella sua casa di Campo
Clot. Da due anni era solita passare i mesi
invernali a Perosa presso i figli, ma, al ritorno della bella stagione, risaliva sempre
con gioia al suo villaggio a cui era molto
affezionata. Rinnoviamo ai figli ed alle loro
famiglie l'espressione della simpatia cristiana di tutta la comunità.
La sera dello stesso giorno un buon gruppo di giovani della comunità si è recato a
far visita all’Unione Giovanile di Massello,
trascorrendo in buona compagnia una bella
serata. Ringraziamo i nostri ospiti per l’ottìma riuscita di questo incontro.
11 2 maggio è stata battezzata a Fontane
la piccola Anna Pascal di Umberto e Bruna
Breusa, residenti a Pomaretto ma originari
della nostra comunità. Voglia il Signore benedire questa bimba ed aiutare genitori e
padrini nelle loro responsabilità.
nità, il cui ricavato andrà a favo,
della ricostruzione delTospedale
Pomaretto. un cordiale invito è rivo]
a tutti.
A. Fontane la casa destinata a so
giorno estivo per famiglie evangelici
è ancora disponibile per i mesi di gì
gno e settembre. Gli interessati soi
pregati di rivolgersi con sollecitudir
al Concistoro Valdese di Rodoreti
(Penero - Torino).
RINGRAZIAMENTO
^ L-a famiglia Paschetto Ottavio m
Timpossibilità di farlo persona Imeri
sentitamente ringrazia quanti pres
ro parte al suo grande dolore in ocf ■
Siene della dipartita del suo diletto
Luciano
Bricherasio, aprile 1965.
avvisi economici
CAMERIERA 25-35enne, fine et capace a::
che ^ cucina, referenziata, presenza, ceri ;
famiglia industriale milanese per due pi
sone. Stipendio L. 70.000. Scrivere Dottirr
Gino Forati, Via Senato 7 . Milano.
AFFITTASI alloggio 2 camere tinello servizi - Condominio del Sole - Torre Pellice.
Rivolgersi qui.
CAMPEGGI
INCONTRI
VACANZE
La Rocciaglia
FORESTERIA VALDESE
PENSIONE
Fra del Torno ( Angrogna )
Informazioni :
Guido Pasque! - Torre Pellice
Guido Ribet - C.so Francia 80
Torino
Domenica 23 maggio avrà luogo a
Rc'doretto l’annuo bazar della Comu
A Torre Pellice in fresca e amena
località in mezzo ai monti
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AGLI ESAMI
dal 29 giugno al 31 agosto presso il
Convitto Valdese. Giochi e passeggiate - Tennis • Campo di foot-ball - Palla
a volo - Piscina coperta - Soggiorno
minimo 20 giorni. Prospetti e illustrazioni scrivendo a Convitto Maschile
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