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BlWlotiäa ValíM* : ' -^'*
(torlÄo)
TOf^ PBU.ICS
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.Quindicinale
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo,,.
Anno LXXXI —- Num. 8 Í Eco: L. 600 per l’interno Eco e La Luce ; L. 1000 per l'interno Spediz. abb. postale II Grappo TORRE PELLICE — 13 Aprile 1951
Una copia 1,. ABBONAMENTI | ^ ^jioo p*, l’estero L. 1600 per resterò Cambio d'indirizzo Lire 50,^. Ammin. Claadiana Torre Pelliee - C.C.P. 2-17557
Eredità gloriosa
...ma il mio servo Caleb, siccome è staio animato da
un altro spirito e mi ha seguito appieno, io lo introdurrò nel paese,..,, Numeri 14: 2
La terra di Canaan, data in eredità a Caleb ed alla sua progenie,
quale magnifica ricompensa al suo carattere sincera ed alla sua condotta leale, è simbolo della eredità gloriosa promessa ai santi dell’Eterno
di tutte le età.
Cotesta eredità non ha nulla a che fare con le eredità terrestri che
generalmente si ottengono attraverso la catena dei vincoli della consanguineità, e che, in fondo, non possono dare la vera felicità. Ed anche se
fosse provato che le ricchezze, le glorie, i piaceri possono soddisfare e
rendere felici gli uomini, si tratterebbe ad ogni modo di felicità simile
alla bolla di sapone che esplode e svanisce appena la si afferra.
In contrasto con le gioie effimere del mondo, le Sttcre Scritture ci
i parlano della felicità celeste. Sebbene ci sia dato di poter intravvedere
hi gloria della Gerusalemme celeste, con quella evidenza e chiarezza
con cui l’apostolo Giovanni la contemplò in visione, pure noi possediamo quanto è necessario per sostenere la nostra speranza nelle realtà
invisibili.
Le descrizioni che abbiamo dei cieli sono generalmente negative
anziché positive: ci si parla dei mali che non vi troveremo piuttosto
che delle benedizioni di cui godremo. Si direbbe che gli scrittori sacri
preferiscano ßirci quello che non vedremo in essi, anziché quello che
vedremo e che .sarà per noi oggetto di meraviglia é di ammirazione.
E’ detto che nei cieli: « non vi sarà più notte; non vi sarà bisogno
i di luce di lampada nè di luce di sole perchè li illuminerà Iddio; la
morte non sarà più; nè ci saran più cordoglio, nè grido, nè dolore; e
1 niente d’immondo e nessuno che commetta abominazione o falsità vi
? entreranno ». E’’ detto che lassù i redenti del Signore « non avranno
? più lame, e non avranno più sete; non li colpirà più il sole nè alcuna
* arsura ». Quanta liic^e in coteste espressioni e quale felicità presupponà- gono: e di quanto gran valore sarà quella eredità paragonata alle cose
5, presenti! Sarà una eredità incorruttibile, pura, che non appassirà mai.
% Giorni, mesi, anni, età passeranno; la mano distruggitrice del tempo
ridurrà in polvere le eredità terrestri mentre quella celeste sussisterà
tiei secoli dei secoli. Dolori e paure, pene ed afflizioni possono quaggiù
halterare o distruggere l’oggetto dei godimenti terrestri; ma pura, immacolata, piena di letizia e fulgente di gloria rimarrà sempre l’eredità
‘^celeste.
g Ma. per poter partecipare alla preziosa eredità celeste che cosa
^dobbiamo fare?
A'on dobbiamo lasciarci dominare, come, gli Israeliti che perirono
_ nel deserto, dallo spirito del mondo; bensì, come. Caleb, animati da
'f « un altro spirito », dobbiamo « seguire Dio appieno ».
■S Lo spirito del mondo può introdursi in noi, impadronendosi delle
.<fÌ3
,, nostre facoltà, dominando la nostra natura bassa e vile, può inoculare
nei cuori nostri il veleno di sentimenti riprovevolL Come potremmo
allora prender parte alla eredità celeste? Come, potrebbe una mente
T ottenebrata dal nude percepire l’abbagliante visione di luce di quel
if. regno dove tutto è pace, santità ed amore? Un cieco non può godere
delle belle scene cui la natura ha prestato i .suoi incanti; per lui i ver'■ degginnti prati, le candide montagne, i laghi scintillanti, gli .spumeg“ giunti torrenti non hanno bellezza alcuna. La musica non ha incanto
^ per l'uomo che è sordo; non v'è squillo di tromba, nè aria marziale,
. nè suono armonioso che possa destare e rallegrare l’anima sua; non
Uv’è. melodia, per quanto dolce, che non possa commuovere lo .spirito.
Così l’uomo nella sua natura rovinata dal peccato, l’uomo pervaso e
dominato dallo spirito del mondo, non può prender parte ai godimen' : ti celesti, se prima la sua mente carnale, nemica di Dio, non è cambiata
' e .se, come Caleb, non è ” animato da un altro spirito ”, ciucilo spirito
che Iddio concede a riuelli che glielo domandano, quello spirito che
soltanto può trasformare i cuori, rinnovandoli, santificandoli, renden
a. doli atti a ricevere ¡’eredità celeste attraverso la nuova nascita e la con
versione. No, le no.stre menti non debbono lasciarsi pervadere e domi,/ nare dallo spirito del mondo che è spirito di menzogna e di frode,
l', spirito di odio e di vemletta, spirito di concupiscenza e di orgoglio;
dobbiamo avere ” un altro .spirito ”, uno spirito di veridicità, di franchezza e di lealtà, uno spirito di carità fraterna e di perdono, spirito di
i- purezza e di umiltà, memori del fatto che i nostri veri e supremi in; teressi sono costituiti dalla preziosa e gloriosa eredità celeste.
,1, Davide Pons
Esperienze salutari
"Se patite per giustizia beati voi».
Mt. 5:10
Ultimamente ho raccolto un ciottolo su
un mucchio di ghiaia. Era liscio é rotondo
come una biglia. Se avesse potuto parlare
e raccontarmi come aveva perduto le sue
asperità e i suoi angoli mi avrebbe risposto: «Sono stato rotolato di qua e di là
dalle onde deirOroano; nop ho mai conosciuto il riposo, ma solo un rotolamento '
incessante in compagnia di altre pietre. Ho
sofferto molto per perdere il mio aspetto
bitorzoluto, divenire rotondo e liscio ».
Non pensate che anche il credente è provato per essere reso simile al divino modello? Abbandoniamoci completamente fra
le mani esperte del Signore ed allora potremo dire: «Non più vivo io ma Cristo
vive in me » (Calati 2: 20).
0 _
Eravamo di natura figlinoli d’ira come
ancora gli altri, ma Dìo., .mentre eravamo
morti nei falli, ci ha vivificati in Cristo.
Ef. 2: 3-4
0
Il peccato, che ci retide di natura figliuoli ribelli, fa cadere su hai U giudizio di Dio,
le sofferenze e la morte. Ma Dio dà in dono U Suo figliuolo. Gesù muore innocente
per i peccatori e — mistero insondabile
dell'amore divino! — /»e? mezzo della morte di Cristo che noi abìpiano crocifisso, riceviamo il perdono eJhi . vita.
Dio ci vivifica in Cristo... ci risuscita con
IjUÌ... Le sofferenze e la morte sono trasfigurate; per mezzo del riscatto di Cristo, le sofferenze diventano un mezzo di
benedizione spirituale e la morte ci rende
partecipi, con Cristo, della gloria del cielo.
Attenzione! Siamo riconoscenti, ma rimaniamo umili. Un condannato a morte si
rallegra di essere graziato, ma non se ne
vanta. Glorifichiamo Dio con le nostre buone opere, non per essere salvati per mezzo
di esse, ma proprio perchè .siamo stati salvali per grazia, mediante la fede.
A. Cruvellier
A bas la Guerre!
C’est ce que vous pensez, et criez, à roccasion...
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Mais alors :
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Pourquoi achetez-vous à vos enfants des armes à leur taille, et tolérez-vous leurs jeux où le meurtre est simulé?
Pourquoi, lorsqu’ils ,se plaignent d’avoir été heurtés par un camarade, leur dites- vous: « Une autre fois, venge-toi, ne te laisse pas
faire? »
Pourquoi les amenez-vous ou les laissez-vous aller voir des films
où la haine et le crime sont exaltés comme des actions d’éclat?
Pourquoi ne protestez-vous pas contre les spectacles où la force
brutale s’exhibe comme un acte de courage, tels que la boxe, les courses des taureaux, etc...?
Pourquoi, à votre foyer, donnez-vous trop souvent l’exemple d’un
couple désuni, du fait du vice, de la mésentente, de l’orgueil?
Pourquoi par vos médisances dans votre cercle familial ou votre
équipe d’amis, entretenez-vous l’animosité vis-à-vis de telle personne
qui ne vous plaît pas?
Pourquoi vous laissez-vous aller à la colère, à la jalousie, au refus
du pardon, à tous les mouvements égoistes qui dressent des barrières
entre vous et les autres?
Pourquoi donnez-vous une si large place à l’amour charnel qui
est souvent synonyme de combat, et si peu de place à l’amour spirituel
qui est oubli de soi, charité, bonté?
Pourquoi délaissez-vous le Dieu juste et saint, qui a dit: 7’u ne
tueras pas, qui s’est donné à Noël en déclarant la paix au monde, et
qui, seul, peut mettre en votre âme le véritable amour, car II est amour?
Tant que la guerre est dans votre famille et dans votre coeur, avezvous le droit de crier; A bas la guerre? Le fleuve de sang que fait verser l’egoïsme de chacun de nous! Supprimez la cause: vous supprimerez
1 effet, « Le Relèvement ».
Romains 3: v. 10 à 25 « Il n’y a pas de juste. Tous sont égarés,
tous sont pervertis... Leur gosier est un sépulcre ouvert.. Leur bouche
est pleine de malédiction et d’amertume; ils ont les pieds légers pour
répandre le sang; la destruction et le malheur sont sur leur route: ils
ne connaissent pas le chemin de la paix; la crainte de Dieu n’est pas
devant leurs yeux.
« Car tous ont péché et sont privés de la gloire de Dieu : et ils sont
gratuitement justifiés par sa grâce, par le moyen de la rédemption evi
est en Jésus-Christ. C’est lui que Dieu a destiné, par son sang, à être
pour ceux qui croiraient victime propitiatoire... ».
(Jeunesse pour Christ)
IL GRANO E LA PULA
L’estate scorsa mi son fermato a
lungo in un alto villaggio delle nostre Valli Valdesi a guardare una
trebbiatrice in azione. Mossa da uri
motorino elettrico, la macchina ingoiava con moto continuo, bracciate
di grano e separava il grano dalla
paglia facendo scorrere in un rivo
continuo il bel frumento dorato che
un energico ventilatore s’incaricava
di liberare dalla pula.
Quand’ero ragazzo il grano veniva steso sull’aia e battuto con i correggiati. Poi in una giornata ventosa,
il frumento veniva « colato » al vento dall’alto di un muricciolo ed il
vento lo liberava dalla pula.
Il risultato era lo stesso : una bella
fila di sacchi di grano, dai cicchi
tondeggianti, coi quali la famiglia si
nutriva da un anno all’altro.
I metodi variano di età in età; il
grano viene separato dalla paglia e
dalla pula con metodi diversi : o dagli zoccoli del bestiame; o dal lavoro
paziente compiuto nel solaio; o dal
lavoro entusiasmante dei battitori
sull’aia soleggiata; o dalla macchina
pulsante e metodica: ma il risultato
— che è quello che conta — è sempre
lo stesso: fornire la famiglia del buon
frumento da trasformare in pane.
Ho ripensato a lutto questo rileggendo, di questi giorni, delle pile di
vecchie riviste teologiche che abbracciano la vita di molte e molte
generazioni.
In ogni periodo appare evidente
la spinta delle correnti della nuova
generazione che cercano di liberarsi
dalle formule dommatiche della generazione precedente, considerandole per lo meno sorpassate e spesso
eterodosse se non addirittura pericolose per l’esistenza stessa del Cristianesimo!
Per loro non c’è di buono che la
nuova dommatica colle sue formule
moderne. I teologi della generazione precedente sono accusati ora di
razionalismo pestifero, ora di pietismo smidollato, ora di mancanza di
metodo scientifico ecc. ecc.
Poi, passano alcuni decenni, ed
ecco una nuova generazione che mette a sua volta « a posto » quella precedente che era stata così dura con
i suoi vecchi. Il comico di tutto ciò
sta nel fatto che i teologi, senza accorgersene, seguono fatalmente la
legge del pendolo: prima a sinistra
— estrema sinistra: poi destra — estrema destra: poi di nuovo dall’altra parte e cosi via di seguito.
Certe formule dommatiche che
vengono esaltate come novità e che
dovrebbero per lo meno salvare il
Cristianssimo dallo sfacelo, non sono spesso altro che formule dei « nonni » che i « padri » avevano messe
in disparte e che i nipotini spolverano e rimettono in onore. Si aggiunge un « nso » alle formule degli antenati e si riporta alla ribalta quella
venerabile dommatica naturalmente
perfezionata dai nipotini i cpiali la
capiscono molto meglio dei bisnonni
e specialmente la sanno esprimere in
modo molto più complicato e meno
comprensibile!
Come è interessante — per chi possieda un granello di « humour » ed
abbia naturalmente quella tal a filosofia » che si acquista coi capelli
bianchi — riesaminare le vecchie
collezioni di riviste teologiche cogliendo in ogni generazione le impronte particolari del pendolo.......
Ogni nuova generazione adopera le
stesse espressioni verso la vecchia:
parla della nebbia nella quale si trovava quando seguiva la teologia della generazione precedente e della luce maravigliosa che ha saputo scorgere. Poi viene una nuova generazione, poco riconoscente, la quale si
lamenta delle tenebre e della crisi
nelle quali si è trovata e dalle quali
è uscita mercè i sommi maestri della
moderna e scientifica dommatica i
quali han saputo rimettere in luce
la solida dottrina offuscata da chi li
precedevo. E cosi avanti!
Che cosa dedurre -da tutto ciò?
Un invito a tutte le nuove generazioni a coltivare maggior equilibrio?
A non credere di esser le sole a capire qualcosa? Sarebbe cosa vana
perchè per poter intendere questo richiamo ogni nuova generazione dovrebbe avere almeno cinquant’anni!
Lo intenderà quando la generazionesuccessiva tratterà la sua sublime
dommatica collo stesso involontario
(continua in 2“ pagina)
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Un coup d'œil hors de chox nous
Au . sujet de la position sociale de
la femme, nous recevons, d’une amie
bien connue des Vaudois, quelques
remarques fort intéressantes.
Nous remercions M.elle M. van
Oostveen de nous faire entendre une
voix venant d’un pays protestant où
depuis longtemps déjà, le femme
jouit d’ime position qui la rend, dans
tous les domaines, égale à l’homme.
Notre aimable correspondente dénonce :
regrettent, mais il en a beaucoup
qui sont plus compréhensifs et domestiques qu’auparavant.
Une aide semblable a Lui
Le fails acluels devanl les
quels nous nous trouvons
11 y a des millions de femmes plus
que d’hommes (Allemagne 8 millions
Amsterdam d’avant guerre 40000).
Impossible pour ces femmes (normales!) de fonder un foyer. Il serait
cruel et ridicule de conclure qu’elles
aient toutes manqué lem: vraie vocation puisque elles ne sont pas mères
où épouses. D’autre part, il y a les
veuves — avec ou sans enfants — qui
doivent gagner leur vie. Elles ne peuvent devenir toutes infirmières, institutrices ou autre métier « féminin »
parceque leurs aptitudes sont souvent
différentes. Aucun homme ne travaille pour elles; force leur est donc de
trouver un emploi rémunéré. La pénurie de logements les obliges à partager une maison avec d’autres familles. Il y a donc deux, trois et même
quatre « regine délia casa » puisque
elles se partagent cuisine, corridors
et autres parties de la maison.
Pendant la guerre, la plupart des
femmes ont été obligées de faire le
travail des hommes, qu’elles avaient
réussi à cacher, ne sortaient que la
nuit de leur cachette, ce qui fait que
ils aidaient autant que possible le
jour à des traveaux ménagers tandis
les femmes couraient le pays pour
trouver de quoi faire subsister la famille. Des femmes ont dirigé des visines, des commerces, tandis que d’autres acceptaient de faire n’importe
quel travail pour pouvoir vivre.
Maintenant il n’y a plus moyen de
reculer. Après cette leçon de rôles
renversés, qui nous a fait comprendre la tâche ordinaire et réciproque
nous avons repris nos places d’autrefois. Je crois qpie peu d’hommes le
De leur côté, les femmes ont découvert que pour elles il y a de vastes champs d’action à défricher et
qu’elles se connaissaient peù ellesmêmes. Il est impossible de nier ce
qu’elles ont pu faire, et elles le savent et ne se laissent plus raconter
des hlagues. Elles comptent gagner du
terrain, non pas pour en éliminer les
hommes, mais pour devenir toujours
mieux ce qu’elles auraient dû être
depuis toujours: « une aide semblable à lui ».
11 ne faut en effet pas écraser en
nous la possibilité d’une oeuvre plus
complète, voulue de Dieu, en rétrécissant, à l’égard de la femme,
l’ampleur de la création à un champ
médiocre et mal compris. Car s’il y
a eu beaucoup de femmes frustrées
« vieilles filles v « malades imaginaires » « nerveuses » «bigottes fanatiques » et « mauvais^ langues », il y
a eu par contre quantité d’hommes
qui ne sont jamais devenus ce qu’ils
auraient pu être s’ils avaient trouvé
le complément de leur personne, la
cc camarade de leur métier » ou compagne de leur voyage. Celà, parceque leur femme • était uniquement
■absorbée par son ménage et les autres bannies de leur vie i^ar leur incompétance ou les préjugés.
Maintenant, on tend à ouvrir les
portes des deux côtés. Soit dans le
domaine neutre, soit au sein de l’Eglise Réformée, il a été possible d’arriver à fonder des maisons où, dans
un esprit nouveau, hommes et femmes travaillent et collaborent ensemble. L’idée de se devancer ou de se
posséder ne plane pas au dessus de
leur vie et le résultat en est fort libérant et stimulant.
Les hommes qui ont été obligés de
jeter un coup d’oeil dans notre existence féminine savent qu’il est inutile de nous repousser dans le domaine d’autrefois. Il viennent au devant de nous et nous aident à trouver
notre place dans ce monde changé.
Je crois qu’il ne faut plus se poser
la question : qu’en est-il du « féminisme »? Aujourd’hui nous sommes
placées à côté des hommes de façon
nouvelle et cela doit s’exprimer dans
les lois, la vie journalière et les choses spirituelles.
Il est grand temps que nous, les
chrétiens, nous nous agenouillons ensemble devant Dieu pour recevoir des
instructions nouvelles, car nous devons être très coscients de notre incapacité absolue de résoudre les problèmes par nous-mêmes. Laissons
Dieu agir et suivons-Le.
Une femme croyante doit demander
à Lui de la conduire et de la défendre. Dieu lui donnera peut-être de
suivre une voie que personne n’a
connu avant. Et le monde perdrait
une de ses plus hautes inspirations si
cette femme refusait de la prendre.
“Quand’anche mi si mostrassero tutti gli inconvenienti ideila libertà e tutti i vantaggi della servitù, sceglierei la libertà, perchè la libertà è la vita e la servitù è la
morte Vinet
CRODOnORO CHR POSSO POZZO
Da ’ The Presbyterian Life ’ di Filadelfia riassumiamo la meravigliosa storia del
pastore Shon, della Corea del Sud. che
salvò la vita al giovane comunista che gli
aveva ucciso i figli e si offrì di adottarlo
in loro vece.
Il pastore Sohn si trovava a Josu, durante il tempo dell'insurrezione comunista,
dove teneva degli studi biblici. I suoi tre
figli e sua figlia insegnavano nelle scuole
di Sunchon, a 14 miglia a Nord, quando
scoppiò la rivolta. Poco dopo gli vennero
a riferire che i suoi figli erano stati uccisi
dagli insorti. Il figlio ventitreenne, DongIn, dirigente dell'YMCA alla scuola normale di Sunchon, era stato soprattutto preso di mira dai comunisti, quale capo dei
cristiani, e fu battuto crudelmente e preso
Dalla panchina dì nn parco
C’è aria di primavera nel parco De
AipiciB. I fanciulli giocano accanto alla^statua del loro grande Amico. Al
cinguettio gioioso dei bimbi rispondono gli uccelli coi gorgheggi e trilli più
belli. C’è aria di primavera. Una gentile vecchina dai capelli d’argento vorrebbe entrare anch’essa in qual luogo
di delizie che è il giardino di tutti. Dalla strada polverosa cerca di salire i
due gradini che la porterebbero nel parco. ,/nuu?«?. Non può salire da sola.
Seguo un po’ trepidante i suoi sforzi,
ed in cuor mio penso : « Vorrei poterti aiutare, povera vecchina, ma ti sono
compagna di sventura... Anch’io mi
sono rotto una gamba... Coraggio, ora
passerà qualcuno che ti darà una mano ».
Ecco un gruppo di giovani diretti al
campo sportivo. Aiuteranno la vecchina
a salire? Si? Sono giovani e forti. No?
Evidentemente non possono rubare un
minuto all’idolo, allo sport.
Passano due fidanzati a braccetto.
Si guardano negli occhi « che sono
tanto belli ». Non badano alla vecchina
e presto si dileguano.
.àltri ancora, molti altri passano oltre : gente che deve badare ni propri
interessi, gente indaffarata o distratta
o indifferente o incosciente. Gente che
non vede o finge di non vedere, gli
occhi che implorano un piccolo aiuto.
Gente che non ode, o finge di non udire, l’umile richiesta di una mano per
poter salire due gradini, due soli gradini. La vecchina si guarda attorno un
po’ avvilita, un po’ smarrita ma non
si arrende ancora. Fa un ultimo, ostinato, disperato tentativo per salire appoggiandosi al bastone. Invano. Nesiuno l’aiuta e la speranza sta per abbandonarla quando ecco un ragazzo che
cammina a passi svelti per la strada
polverosa, un ragazzo in tuta gialla.
l)a ragazzo intelligente capisce a volo
la situazione, dà una mano alla vecchina, poi, per essere più spiccio, con
mossa energica e gentile ad un tempo
l'afferra per la vita, la porta sù di peso
c se ne va via di corsa senza aspettare
i ringraziamenti, fischiettando allegramente. Non posso fare a meno di
esclamare : Bravo. Bene ! e in cuor
mio penso : « Ecco un ragazzo come li
li voleva l’autore di « Cuore ». Un ragazzo che per « esprimersi » non ha
bisogno di commettere una cattiva .azione. Istintivamente dò uno sguardo
alla statua di De Amicis. Le labbra
che incitavano i ragazzi ad atti di bontà seno mute per sempre... eppure parlano ancora....
Intanto la vecchina un po’ confusa,
un po’ ansimante s’avvia lentamente
verso la min panchina 1 Cammina a
stento, Irascinando una gamba. Si siede accanto a me. Si guarda d’attorno.
Esclama : « Com’è bello questo giardino ! Tutte le aiuole sono fiorite i Come giiioc.ano i bimbi ». Tace per r'prendere fiato. Continua a girare io
sguardo attorno. « Da tanti anni non
vedevo questo parco — ne avevo un
cosi grande desiderio. E se non fosse
per quel bravo ragazzo avrei dovuto
ritornare nella mia casa senza sole.
Sono cosi grata... Qui c’è aria di primavera. Caro ragazzo!
E’ un po’ commossa la vecchina dai
capelli d’argento. Io ascolto pcns<o.sa.
Ci voleva cosi poco per dare tanto conforto ! Ci voleva soltanto l’umana comprensione, lo spirito di solidarietà di un
ragazzo sensibile e generoso, di un
povero ragazzo in tuta gialla.
Giulia Troll
a sassate, mentre gli si gridava: <t Rinnega
la tua pazza fede cristiana, e avrai .salva la
vita! » « E’ più facile morire che rinnegare! » aveva risposto Dong-ln.
Il fratello più giovane, Dong-Schin, si
era offerto di morire al posto di Dong-ln.
dicendo che questi, come figlio maggiore,
doveva provvedere ai genitori. Ma Dongln fu ucciso e morì pregando Dio di ricevere l’anima sua e di perdonare ai suoi uccisori i loro peccati. Il giovane comunista
che aveva ucciso Dong-ln si rivolse poi
contro il giovane Dong-Schin, dicendo che
era peggiore di suo fratello. Anche DongSchin fece una morte gloriosa.
Il pastore Sohn, quando gli fu ,riferito
questo, soffocò il suo dolore di padre e
disse semplicemente : « I miei figli ora. sono in Paradiso. Ma che ne sarà di colui che
li ha uccisi? » E pregò il suo amico pastore Ra di recarsi sollecitamente a Sunchon
dove era stato ristabilito l’ordine, e di presentarsi al Comandante governativo per
pregarlo di risparmiare la vita dell’uccisore dei suoi figli poiché egli aveva intenzione di adottarlo come figlio e di farne eventualmente un cristiano che prendesse il po'sto degli uccisi nell’opera dell’Evangelo.
che la figlia del pastore, che frequentava la
stessa scuola di una delle sue figlie, venisse
a dimorare con loro.
Questa è la storia vera del pastore Sohn
e della sua famiglia. Il giovane comunista
deve ancora essere giudicato e si trova at
tualmente in prigione a Seoul, ove si de
ciderà se sarà permesso al pastore Sohn di
adottarlo. Il fatto ha impressionato enor
memente tutti i cristiani e non cristUini
della Corea del Sud.
(Il libcjo Evangelo).
ri [ne u
A Sunchon il pastore Ra riuscì a sapere
che il colpevole della morte dei giovani
era uno .studente, che si trovava in uti
gruppo di insorti catturati ed in procinto
di essere fucilati. Egli giunse giusto in tempo al campo per scongiurare il Comandante a sospendere l’esecuzione del giovane ed
esporgli l’ambasciata del pastore Sohn. Ma
ce ne volle per persuadere l’ufficiale che in
un primo momento non voleva prendere
sul serio l’incredibile richiesta. ’’Voi parlate proprio come un pazzo!”, aveva risposto. ”Un padre non permetterebbe neppure che si schiaffeggiasse il proprio figlio
e voi vorreste farmi credere che vi sia al
mondo un padre tanto idiota da voler salvare l’assassino dei suoi figli ed adottarlo
quale figlio! Chi può credere ad una simile storia?”
Fu necessario spiegargli come il padre
dei giovani uccisi fosse un ministro cristiano e come il suo gesto fos.se ispirato all’insegnamenlo di Gesù Cristo. I soldati del
plotone di esecuzione che a.ssistevano alla
drammatica conversazione gettarono giù le
armi pronte a sparare, ed uno di e.s.si disse:
”Se Gesù è così buono, voglio farmi cristiano!”
« Non possiamo lamentarci dello spiTÌto che anima le comunità ed i gruppi. Esso è buono e confortante, talvolta avvengono fatti che ti danno il
tono... e hanno il sapore di una rivelazione. Così a Corato, ecco che un ottantenne piegato in due dalla malattia
e che passa il tempo a tenere in braccio il nipotino e altro non può fare
perche il figlio è un contadino e la
nuora si arrangia facendo qualche iniezione [tatti vivono in una sohi .stan
za)... Manda a chiamare il cassiere per
consegnargli L. 30000 [due anni di
pensione per la vecchiaia) per la colletta del deficit., e altre L. 20000 per
contribuzioni varie... Che mortificazione per noi!... e per tanti altri! ».
Poveri che ci ammaestrano, sicuro!
Un povero vecchio con una pensioncina di 15 miUi lire all'anno, un contadino clic lavora alla giornata come
bracciante, una moglie che lavora anch’essa per arrotondare il bilancio, e
vivono tutti insieme in una camera da
letto. E danno alla, chiesa L. 30000
per la collctta straordinaria e L. 20000
per le coniribuzion: ordinarie...
In verità, Signore, mi .sento conf uso
rd uinilia.fo. (Da g Vegliate »)
(Da una lettera del Pastore di Bari
e di C’orato al Pust. di Villur Pellice).
Il pastore Ra potè finalmente ottenere
che il giovane comunista non fosse furilato. Erano presenti anche i ptirenti del
ragazzo, che accolsero il pastore piangendo. Dopo qualche giorno lo stesso pastore
Sohn si recò a trovare il ragazzo ed i suoi
genitori. Il ragazzo non negò la .sua colpa,
ma .si disse sinceramente pentito ed umilmente promise di accondiscendere ai desideri del pastore. Anche il padre del ragazzo pregò ü pastore che tutta la famigliti,
padre, madre e otto figli, fo.sse aiutata a diventare cristiana; a questo scopo domandò
Chi lo può regalare ?
Abbiamo bisogno di un Harmonium
(anche piccolo) per la chiesetta evangelica di Falema. Chi può regalarlo?
Attendiamo fidando in Dio ed in coloro che hanno a cuore l’Opera di Evangelizzazione. Scrivere a ; Enrico
Trobia, Chiesa Evangelica Valdese,
Cosenza.
Il grano e la pula
Bu;8Bd ni; spep »näss :à
disprezzo con cui essa ha trattato lai
precedente. La legge del progresso |
si compie lentanaente attraverso le
reazioni delle nuove alle precedenti ^
generazioni.
Naturalpente se questo lavorio pò- ;
tesse avvenire senza presunzione, sa-’|
rebbe meglio. Se nel vagliare la dom-1
matica dei predecessori noi fos.simol
capaci di non gridare continuamente >
« eureka » esaltandoci come se aves-1
simo trovato formule infallibili, si 4
eviterebbero quelle reazioni, tal voi-1
ta astiose, dei predecessori i quali
non amano sentirsi pestare i piedi "1
■senza nessun riguardo. Ma res])erienza in merito è alquanto negativa! ■
Piuttosto sarebbe utile ricavare. )
dall’osservazione di questo fenome- '
no umano, qualche insegnamento che *
giovi ai rwn teologi, ai buoni mein- ,
bri di Chiesa i quali possono c.ssere
turbati nel sentire affermare che
quelli delle generazioni pa.s.sate che
furon le loro guide nelle vie della
fede, in realtà non avevano capito ■■
quasi nulla del cristianesimo e seguivano una dommatica... che non '
ti dico altro....!
Si tratta, in realtà, di espressioni
tecniche che riguardano non In sostanza della religione cristiana, ma le modalità, la dialettica con cui ogni
generazione formula le stesse verità.
Sarebbe come se i moderni Valdesi,
che adoperano la trebbiatrice a motore, parlassero, con un sorrisetto,
dei loro « vecchi » che adoperavano
il correggiato. Essi possono vantare
l’epoca del motore (salvo a tornare
al correggiato se manca la corrente)
■ ma ciò non toglie che, con un metodo o coll’altro, si sia saputo, in ogni
tempo, trarre il buon frumento per
nutrire le famiglie: e. questo è l’essenziale.
Ecco perchè, in ogni tempo, e con
qualunque dialettica più o meno semplice o complicata, orgogliosa o umile, il pane della vita è stato tratto
dalla Rivelazione e dato alle folle
che se ne son nutrite. Ed è sempre
lo stesso pane disceso dal cielo: sono
sempre le stesse verità, anche se espressè diversamente. Ed è perciò
che i servitori di Dio di ogni generazione si sentono uniti nell’essenziale
e solidali e partecipi della stessa grazia e proclamanti le stesse eterne verità; e sono amati ugualmente dai
fedeli come messaggeri di Cristo anche se la loro dialettica dommatica
ha talvolta espresso in modo vario
le stesse incrollabili verità rivelate,
accentuando ora l’ima, ora l’altra di
esse.
I fedeli nutriti dello studio delle
Sacre Scritture si curano in realtà,
molto poco delle formule dell’alta
teologia e della sua dialettica nel formulare le dottrine. Apprezzano di
più gli esegeti che li aiutano a trovare, nelle Sacre Scritture, il jiane
che è disceso dal cielo, del quale essi
si cibano con riconoscenza. 4
D’altra parte anche la foruiulazio- •>
ne delle dottrine è certamente utile
c dobbiame essere grati agli uomini
che vi si consacrano con amore c com- •
petenza. A patto però che essi non
dimentichino mai che la dommatica
non è (come pretendono alcuni) espressione infallibile ed unica della
verità, e non è scopo a sè stessa ma
deve sempre avere in vista la sola
cosa che conti: fornire agli uomini
nel miglior modo possibile, non la ;
pilla che impedisce il respiro, ma il
frumento divino perchè se ne nutra- no e progrediscano nelle vie di Dio.
Paolo Bosio
RIVISTA PROTESTANTESIMO
Il fascicolo di gennaio - inariìo conlic.ne
i seguenti articoli:
F. Heiler ;Lo sviluppo del dogma del*
Fassunzione di Maria in cielo G. Mlegge: 1 -— Teologia e simbolo nel cidto della
Vergine Maria; 2 — Fy’Enriclica « Munifi*
eenlis-simus Deus ».
Recensioni: V. Suhilia: A. Parrot, Zig*
gurats et Tour de Babel - G. Miegge: O.
Cullinann, Urchristentum und Gottesdienst
— A. Ricciardi: R. Morgentbaler, Die l.u*
kaniselie Gcschielitschreibung als Zeugnis.
Libri ricevuti. ’
Chi desidera copie supplenienlari o c* '.1
stratti di questo numero speciale deilicato '
al problema della teologia e del culto di Ï
m
Maria, è pregato di rivolgersi tempestiva*
mente in redazione.
I
1
3
''
Doni
rispos
__ - . ìa
w
Stanno per essere pubblicati gli ultimi elenchi di contribu-f'
zioni pervenute alla Tavola Valdese in seguito all’Appello straorT
dinario da essa lanciato in obbedienza alle decisioni del Sinodo. "
Questo non significa che la Colletta sia effettivamente chiù» ,
sa : infatti sappiamo che altre offerte stanno per affluire, sia dai
fratelli Valdesi del Sud America, che attivamente raccolgono
doni per partecipare alla vita della Chiesa Madre, sia da fratelli
delle Chiese d’Italia che sono in ritardo, non per mancanza di
buona volontà, ma perchè non si trovavano, nei mesi passati,
nelle condizioni di versare la loro offerta.
La Colletta non si può nemmeno dire perfettamente chiusa,
in quanto che non sono stati ancora raccolti i 50 milioni che
erano stati domandati.
Senza escludere che tale cifra possa essere raggiunta, è opportuno che ci soffermiamo a fare alcune considerazioni conclusive. '>■
Questo Appello straordinario è stato una lezione per tutti.
Il primo pensiero che ci viene alla mente è naturalmente
quello della riconoscenza.
Riconoscenza a Dio, dal quale ha origine ogni buon proposito.
Riconoscenza anche ai fratelli di tutte le Chiese Valdesi ed
agli amici, che hanno sentito il dovere e la gioia di rispondere
all’Appello. Sono state almeno 5.000 persone che hanno contribuito, il che significa che la risposta è stata quasi generale.
Non tutti hanno risposto allo stesso modo. Alcuni hanno
aggiunto al dono una parola spirituale, di fede e di cristiana
allegrezza. Altri hanno versato il loro dono in tono amministrativo e severo; altri hanno aggiunto al dono una critica. Alcuni
I la uno anche fa tto un rimprovero e vi è pure stato chi si è accontentato del rimprovero senza versare l’offerta....
Comunque è stata sempre una lezione opportuna. Abbiamo
appreso che quando sì vuole si può. Abbiamo anche appreso che
un giusto ottimismo, quando si tratta delle opere di bene, non è
fuori posto. Abbiamo anche appreso ad essere più umili quandò
la nostra opera è sottoposta al giudizio altrui.
Vi è tuttavia una considerazione che mi sembra opportuna
e che è di carattere più precisamente finanziario. Vi sono stati
dei donatori, ricchi e poveri, che hanno dato generosamente.
(a ha commosso qualche volta la risposta di un umile donatore,
che alla modesta offerta ha aggiunto delle parole come questa :
« Per la nostra cara e amata Chiesa », indicando che accanto al
dono c’era un amore sincero. Ci hanno anche commosso dei doni
di persone anonime, che non si erigono a giudici, ma si accontentano di dare con spirito di sacrificio.
Ma accanto a questi, diciamolo pure, vi sono stati dei doni
inolio inadeguati ad un’occasione come quella rappresentata dalI Appello straordinario. Molti hanno dato appena una goccia di
quanto disponevano, contribuzione che potrebbe essere l’offerta mensile ordinaria, ma non certo la risposta all’Appello solenne c grave della Chiesa.
Ed un altro pensiero ancora ci viene alla mente: quanti
sono i membri della Chiesa Valdese che in seguito alla loro offerta sono veramente più poveri di prima? Il che significa che
in realtà questa offerta straordinaria, per moltissime persone,
avrebbe potuto essere l’offerta ordinaria. Questo porterebbe le
Olii rate ordinarie della Chiesa a tale livello, da non renderla più
dipendente dalla generosità degli Amici lontani, mentre essa potrebbe essere libera di operare mediante le proprie risorse. Il
tem|)o non è lontano in cui la Chiesa Valdese dovrà veramente
fare da sè. e questo Appello straordinario è per noi di grande
incoraggiamento, perchè ci rivela che la Chiesa Valdese, se vuole, può far da sè. Non si tratta di fare ogni anno una colletta straordinaria come questa, ma, istruiti dalle nostre vere possibilità,
si tratta di avere una visione più chiara di quella che è la nostra
responsabilità individuale di fronte all’opera della nostra Chiesa.
Ricordiamoci che quest’opera implica delle grandi spese e
non dimentichiamo che vi sono ancora dei problemi da risolvere.
Tutte queste difficoltà, affrontate con fede e con senso di
responsabilità, saranno superate se tutti i membri della Chiesa
parteciperanno alla soluzione dei problemi secondo le loro possibilità. Questi problemi non riguardano la Tavola Valdese in sè,
perchè la Tavola Valdese è soltanto l’ente nominato a rappresentare la Chiesa nei suoi atti amministrativi. I problemi e la
loro soluzione riguardano la Chiesa, la quale ha il diritto d’interessarsene e il dovere di provvedere.
Davanti agli avvenimenti gravi ed importanti della vita, gli
uomini seguono o l’una o l’altra di queste due tendenze: Gli
uni prendono argomento da ogni cosa per dare gloria a Dio; gli
altri invece si sentono portati dagli avvenimenti a dir male degli
uomini. Cerchiamo tutti quanti di contemperare l’una tendenza
con l’altra, dicendo ciascuno per conto suo del male di se stesso,
perchè nessuno di noi è veramente all’altezza del suo dovere, ma
rendendo gloria a Dio che, nonostante la nostra molto relativa
fedeltà, è con noi sempre fedele.
Guido Comba
Bli»
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(’■ . '.“níjít’, t ,.i.
t‘:Saglietto Luigi, Tonno 2.000
^ Bert Teo » da'ì- » -10.000
Beux Enrico » 6.355
a
Continuazione
26° Eìém»i
Fantino Guido » „
Zavanella Ezio »
Signoretti Maria »
Staccione Alessandro » • j,
Prochet Camillo e famiglia »
Prochet Adolfo » ,
Pioda Gay Ada » / , f ,■
Rabaglio Giacomo » a i
Peyronel Eli » '
Brizio Elena e Franco » i,-. ^
Conte Enrichetta e Luigi »
Henking ing. Ruggero » : ^
L. ed F. D. » ' ir
Stringar! Pons Alina » -i
Graziani Rosanna »
Rostagno Luigia »
Bertin Enrico »
Camilot Maria »
Nigrelli Enrichetta »
Monnet Ettore »
Caglianino Collet Caterina »
Lunati Cesare »
Olivetti Gian Giacomo »
Cannatella Salvatore »
Cattaneo Capuzzo Elena » .
Osella Vincenzina »
Passera Magdalena »
Maccagno Dario 2 vera. »
Carco »
Romussi Famiglia »
Daisy e Roberto Turin »
Montalbano Fanny »
Ballario Famiglia »
Ald’’ighetti Aldo e famiglia »
Griffa »
Gatto A. e S. »
Barus Giovanni »
Rostan Emilia e Giovanni »
Genre Giulio Lidia »
Taricco Morello Erminia a
Lenti Edoardo ed Olga »
Frache Enrico »
Bertolè Leopoldo e Marcella
(li vers.) »
Davide Forneron, Torre P,
Barai Alberto e fam., Pomaretto
Long Giov. e Lidia »
Coucourde Ernesto fu Michele
»5 1.000
» e, 1.000
r», 500
3.000
»- 10.000
» 5.000
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1.000
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5.000
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r ..ti,*.,:?
■ ■omil’.tìr.
Alma e Vittorio .Calrino, Roma »
Chiesa di Genova fjniiHjij/ »
Benvenuti Pons Anita, Firenze »
Cirri Giovanni « ,fam. j » °> ^1 < D »
Consorti Anna » ¡ a »
Monti Evangelina II wars.' » • »
Neumann ing. Giorgio .» a,.!'' »
N. N. » . ■ »
Passigli ing. Franco » .di ( »
Rihetti col. Alfredo (Il vera.) a'V »
Rinaldi prof. Elio '» -j »
Sbolci Vera » t , <1 * ®
Travers Ettore e Lina, Pramollo »
I
1!" .,*t'
30.0001 Molinari Armando e Rina »
312.7001 Molinari Alice » ’■ Wit
2.0001 Morosi Famiglia u '
2.0001 Mumenthaler » '"ì/I
10.000 I Niletti Natalina » .’. .•/r-ìi,
4.000 ! Paladini Attilio e Lina i> ' '
7.000 Pa^puro Barilaro Armida »
1.000
50.000
1.000
400
1.000
. 500
Sappè Ed vico » Travers Rico ed Elsa » » 500
?> 1.500
Plavan Emilio » » 1.000
Arnould Amedeo, Serre » 1.000
Coisson Cianforan » » 500
Quara Carlotta e Adele Ca- r
pello, Gassino » 5.000
Fam. Mantovani, Mantova Michelin Salomon Enrichetta, T» 1.000
Angrogna 500
Michelin Salomon Luigi » » 500
N. N. Ricordando Giovanni Sara
Petrai, Roma » 3.000
Chiesa di Bobbio » 4.715
Sotto il nome di Chiesa di Bobbio sono state versate le seguenti somme; Charbonnier Francesco V. S.
Bobbio L. 1.000
Pontet Stefano fu Paolo V. I. » » 1.000
U.G.V. Centro II vers. » » 3.000
U.G.V. Podio » » 3.715
Bonjour Paolo Diacono » )) 700
Gönnet Stefano fu S. Pautasset » 1.000
Rostagnol Francesco Rostagnol )) 1.000
Gay 'Nicodomo Rostagnol » » 2.000
Geymonat Dante, Snbiasco » » 500
Artus Davide Podio » )> 500
Gönnet Pietro Sibaud » Ö 1.000
Bonjour G. G. Malpertns » )> 500
A-tus Elseo Podio S. » » 500
Charbonnier Giulio Giraudin » » 400
Geymonat Mario V. I. » » 1.000
Artus Paolo fu G. D. Malpertns » 1.000
Rostan Francesco Losanna » 10.000
20.000
5.000
6.000
500
_ 1 seguenti nominativi sono stati compresi globalmente sotto il nome di Chiesa di
Genova:
e famiglia » » 2.000
Coucourde Gabriele » » 2.000
Coucourde Nella » » 1.000
Rostan Pia » ))- 1.500
Rostan Maria » ^ , )) 500
Losano Regina in Sieve » » 2.000
Pons Clementina » * » 5.000
R'bet Alberto, MasselR » » 1.000
Charrier Celestina e Gino » )) 1.000
Laidetto Aldo e Rena » » 1.000
Baret Ferdinando » » 1.000
Rìbet Elisa insegnante » )) 2.000
Grill Speranza » \ » 5.000
Galliano Susanna » » 1.000
Clapier Emilio e Susanna » » 1.000
Chambon Gino e Famiglia » » 1.000
Past-e Augusto e Regina II vers » 2.000
N. N. Perora A-gentina » » 2.000
Long Luigi e famiglia » » 1.000
Rostan Gioele e famiglia » » 500,
Bounous Luigi e fam. » » 500,
Grill Gustavo e Cecina » » 1.000
Long Edmondo e Letizia » » 1.000
Rihel: Giovanni e Giovanna » » 200
Rihet Umberto » 500
Ribet Paoiina e fam. » » 500
Reynaud Giovanni » )) 1.000
Unione Giov. Cap. Robert,
S. Germano » 10.000
Long Alfredo » » 1.000
Martinat Emilio e signora » » 1.000
A. A., Torrazza » 5.000
Abbena Adamo » » 1.000
Abbena Caterina » » 1.000
Ulmino Maria » » 1.500
Bussano Giulia » » 1.000
Resburgo Antonio » ■ » 1.000
Resburgo Teresa » » 1.000
Resburgo Gius.na in ni. Sorella )) 1.000
Resburgo Nicola » » 1.000
Zabarino Carla » )) 1.000
Zabarino Rosa » »> 1.000
Abbena Felice Sindaco » )) 1.000
Gallina Elisa » )) 2.000
Roncaglione Giovanni, Tortona » 1.000
N. N. Viale Umbria » » 2.400
Hoefer Federico Jr., Porto Em-
pedocle )) 1.000
Hoefer Girolamo » )) 1.000
Rivoir Marianna e Hilda,
Torre Pellire » 2.000
Beux Maria » )> 1.000
Travers Susanna » » 500
Gardella Lidia, Chiavari » 1.000
Malan Eli Prassuit, Angrogna )) 1.000
Bertin Emilio, Bastia » » 1.000
Bertin Carlo, Bonneton » » 1.000
D. R., Torre PeUice y) 5.000
Teresina Margherita Davide Ma-
rio Jahier » » 25.000
Ida e Giorgio Maggiore » » 100.000
Gioventù di Torre P. (11 vers.) )> 21.500
Mery e Pietro Pellenc » » 1.000
Tomasini Carlo » » 1.000
Suor Rosabrusin II vers. » » , 1.000
27° Elenco
Donna Anna e Gino, Torino » 2.000
E. I. » » 500
Bruno Francesco » » 500
Bruno Dante » 500
Berlalot Erminia » » 1.500
Cabella Adele » » 3.000
Diverio Gay Roma » » 1.000
Ferma Nicola e Alda » » 2.000
Volpe Berta » » 2,000
Volpe Maria » » 2.000
P.V.T. e G.T. » » 55.000
Valerio Francesco e Lìdia » » 100.000
Gillone Maria n » 1.000
Vedova Umberto (lì vers.),
Chioggia » 2.000
Alfieri Famiglia, Genova
Alimonda Giuseppe »
Alimonda Margherita
Allemand George e Dora »
Angelini Vittoria »
Barai Giovanni »
Bartoli Giorgio e Nora »
Bellegrandi Elisa »
Bellavita Leopoldina »
Bertin Maria »
Bianchi Toquet »
Bisio Elisa »
Bissaldi Famiglia »
Blackburn Giorgina »
Bocciardo Alice »
Bolognini Pia »
Bolognini Zaccheo e Letizia
Bonini Elisa e Dina »
B'¡stoni Oates Emma »
Bruschettini Roland Hilda i
B-uschettini Fratelli »
Cac'agli Fiorella »
Canepa Guglielmo »
Canepa Carlo »
Carrozzino Rina »
Centana-o Amelia »
Centurini Carlo »
Cevasco Amelia Schenone »
Cintolesi Anita »
Ciònini Jenny »
C. M. »
Comba Gustavo e Ketty II
Conforti Carmen »
Corlatti Roberto e Milca »
Corsani Mary »
Costanzo Nelly »
Costanzo Elena »
Coscia Sarteri Annunziata »
Cougn. F. »
Defilla Ottavio »
De Maestri Famiglia »
Deodato Giovanna e Lina »
Deodato Enrico »
Deodato Michele II vers. »
Donati Pietro e Calliope »
Dondero Bartolomeo e Orestilla
Doria Annunziato Francesco »
Diirand Alberto e Elena »
Dnrand Giorgio »
Durand Valdo »
Falchi V'eh’a »
Ferrando Delia n
Ferrea Uzziel »
Fischetti Famiglia »
Gagliardi F. »
Garhrecht Ida »
Gardiol Susanna »
Gattei Romelia v
Gay Manlio e LUy »
Gay De’mira e Graziella »
Gay Umherlo »
Gay Dina »
Giri Salvatore »
Go’'sano Emilio e A. »
Goti Famiglia »
lopolito Famiglia »
Klar Wilma »
Ja’la Nina e Pacchie-otti
Jannlolo Albino e fam.
Jonrdan Maddalena »
Iddio ha dato »
L’Ecrivain Augier Maria
Lucchetti Famiglia »
Marchi A. »
Meggioni Ernesto »
Magno Olimpia »
Malan Elda »
Marconcini Cecilia »
Marotta Aida »
Martelli Federico »
Marlignon Famiglia »
Massa Longo Dora »
Maltei Olga »
Maurin E'cna »
Menusan Peyrot »
Michelozzì Famiglia »
Molinari Silvio »
L.
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»
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»
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»
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10.000
10.000
10.000
5.000
1.500
700
1.000
20.000
15.000
5.000
5.000
3.000
10.000
1.000
20.000
5.000
2.000
2.500
7.000
80,000
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1.000
5.000
3.000
2.000
1.000
1.000
10.000
» 1.000
» 5.000
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vers. » 300.000
500
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1.000
5.000
3.000
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3.000
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1.000
10.000
10.000
3.000
2.000
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2.000
6.000
10.000
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1.000
5.000
1.000
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3.000
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1.000
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2.000
1.500
1.000
5.000
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» 200.000
40.000
10.000
1.000
20.000
1.000
1.000
1.000
1.000
4.000
2.000
2.000
2.000
1.000
1.000
5.000
5.000
Paoli Antohiètta ^
Papini Camagna Virginia »
Passini Odfette » ' ”
Perasso Gemignano ì)
Peroni Armando'' 'e‘ Ada »
Peroni Arturo »
Peyronel Francesco e Giannina
Peyronel Mirella--»;-t' ^ iPeyrot Arturo e Ida » /
Pons Giovanni » '
Prandi Famiglia »
Puschi Attilio » rt'
Ravano Medugno »
Queirolo Davide » ' '
N, N. » ■■
N. N. .» ■■ ->*
Revelli Nella »
Rosanda Elena »
Roccataglìata Margherita »
Rossi Italo »
Rostain Enrico ed Èva »
Salaria Alberto e Milca »
Salaria Elena »
Santacroce Ettore »
Saracco Ferdinando »
Schenone Federico ed Emma »
Schenone Noemi Pisani »
Schenone Guido e Rosita »
Sergi Diego »
Stecchetti Aldo »
N. N. (S. L.) »
Tafuri B. »
Tron Emanuele »
T-on Valentina Besson »
Tourn Sara »
Vanoli Longhi famiglia »
Zaccaco Mario e Jole »
Zaro Famiglia »
Zeni Ugo e Renata »
Zoppi Constantin Elsa »
Zunino Ettore »
» 10.000
3.000
■ 1.000
3.000
1.000
5.000
4.000
1.000
10.000
1.500
500
2.000
2.000
10.000
1.000
50.000
3.000
2.500
1.000
2.000
1.000
500
1.000
5.000
1.000
5.000
10.000
30.000
5.000
1.000
10.000
1.000
15.000
5.000
2.000
1.000
50.000
20.000
500
5.000
2.000
5.000
13.000
10.000
5.000
5.000
500
1.000
Le somme versate dai seguenti nominativi sono apparse precedentemente sotto il
Renata »
) »
Rihouëy Marie, New York L. 720
Allio Pierre » » 720
Peyrot Edmond » » 720
Marco Julia » y> 720
Grone Fernando » » 720
Tron Elda » » 720
Malanot Jeanne » » 720
B-ez Susanne » » 720
Garrou Lucien » » 720
Plancfaon Auguste » » 720
Pons Henry » » 1.440
Cavaliere Emilia » » 1.440
Pons Clement » )) 1.440
Peyrot Etienne » » 1.440
Durand Louise » » 1.440
Gauld Emilia » » 1.440
Pascal Adele » 1.440
Viceré Marguerite » » 1.440
Paschetto Attilio » » 1.440
Lunghi Albe line » 5> 1.440
V'glielmo Ma-guerite » » 1.440
Pons Benjamin » » 1.440
Zecca Pauline » )> 1.440
Clagnan Marie » » 1.440
Berutti Elise » » 1.440
Rivoire Henry » » 1.440
Bonin Frank » » 1.440
Cairus Madeleine » » 1.440
Rostan Pierre Louis » » 1.440
Long Amelia » » 1.440
Barbieri Adeline » » 1.440
Ribet Madeleine et Laurent » » 1.440
Bert Hector » » 1.440
Buffa Etienne » » 1.440
Grill Etienne Lucie » » 1.440
Beux Edmond, Emma » Ï) 1.440
Grill Humbert » » 1.440
Thiele Henriette » » 1.440
Sauthier Josephine » » 1.440
Cairus Marguerite » )) 1.440
Coisson Attilio, Celine n » 1.440
Catalin Fiorentine » « 1.440
Favai Marguerite » )) 1.440
Coisson Jean et fam. » 1) 1.440
Reynaud Emile » » 2.160
Tron Josué » 1) 2.160
Perrou François » y> 2.160
Lageard Celine » » 2.160
Bertin Lamy » )) 2.160
Poet James Jean » » 3.600
Poet James » 3.600
Besnier Augustine » 9 3.600
Masseron Hélène » » 3.600
Garrou Henry » » 3.600
Ramella Henriette » » 3.600
Baridon Pierre » » 3.600
Grill Philippe » 3.600
Vinay Benjamin » » 3.Ö00
Besson Albert » » 3.600
Salvini Battista, Elsa » )) 3.600
Giaveno Silvia » » Î.600
Coslabel Louis » » 3.600
Rivoir Laurent » » 3.600
Parise Ernestine » » 3.600
Du-and Canton Eugene » » 3.600
Peyrot Louis » » 3.600
Codino Orfilia » » 4.320
Cariando Lea » 9 4.320
Masi Adriano » » 5.040
Baridon Valentine » » 7.200
Codino Jean et Julia » 9 7.200
Revel Humbert » >ii 7.200
Martinat Louis » 9 7.200
Parise Adeline » » 7.200
Pons Emile » » 7.200
Berlin Robert Nelly » » 7.200
Pons Guillaume » » 7.200
Geymonat Marguerite « » 7.200
Janavel Alfred, Ida » 14.400
Canal Felix Elene » » 14.400
Ghigo Henry Famille » » 14.400
Première Eglise Vandoise » 9 95.760
Oleari Aline, Wheaton 111. » 7.200
Gay Ulrich dr., Pittsfield » 7.200
Nuove contribuiioni:
Chiesa di Bergamo » 64.000
4
■Mfiâi
waam
Chiesa , di Zurigo Basilea i,
. ^ <11 vera.) »» W.280
La Chiesa di Zurigo Baddea ha anche pre<
stato L* llOaOOO* ^ i
Hata Gio. Batta ^2 vers.T Udine » 1.000
Lidia Bertocchio, Padova » 500
Albert A. R., Catania .■», 5.000
, Lwtta Maria » ». 1.500
Aloisi Jole » » 500
Fratscholl G. M. » , 5001
Baret Eittllio e fam. » - »f 600 Rivenne Maria » r
GalHan Irtna e fam. » , »-íj 500 Di Falco Vincenza »
..1. ,w, ' (S. AAA .'WiainwilniwaX' ‘l^áasmAlaMB
'Severino Giovanni » , '» I.OOO
Severino Giuseppe, 3 vere., . )) X 5.000
M. Piacentini 3 vers., Roma X 10.000
Dotto Enrico occ. battesimo fi-
glio, Alassio > 2.000
j^D’Oria Adriana mem. genero Pao-
Io D’Urso, Livorno ) 5.000
D’Urso D’Oria Andreina in mem.
1 marito Paolo D’Urso » » 5.000
28» Elenco
Eynard Lidia, Elda, Torre P L. 2.000
Huguenin J., Lausanne » 5.000
Franco Falchi, Milano » 6.000
Massel Francesco, Riclaretto » 2.000
Peyronel Ferd. di Cesare » )> 1.000
Russo Giuseppe e fam., Roma »' 2.000
Simondetto Samuele » )X 300
Mancini Giorgina » » 500
Scotti Lucia » » 1.000
Notegen fam. » » 5.000
Olga Toso » » 25.000.
Irene Barbay Johnsien, Mon-
trenx » » 1.5p0
Elena Rostain « in mem. Ade - ■
rato Figliolo », Genova Emilio Canz, Uruguay » 2.000
» 20.000
A. C., San Giovanni » 1.000
Pegone Emma » » 10.000
Long Giuseppina » » 1.000
Danna Bruno » )) 500 1
Clot Edoardo » » 1.0001
Prochet Maria e Giuseppina »
Hugon Daniele »
Travers Amedeo »
I. M. della Mamma »
Barotto Valdina »
Martinat Augusto e M.
Giordan Augusto » » - 300
Rivoire Camillo » » 200
Mary e Alice Rossi, Roma » 10.000
Mirtilla Avery, New York » Bruno e Dora Decker mem. Car- 13.350
lo Decker, Napoli » 100.000
Laura Olga, Torino » 200
U. G. V., Ili vers. Autotax. » » 2.000
Vidossich Cesare e fam. » )) 50.000.
Ghiotto fam. » )) 5.000:
Scaccioni Oliviero e Sig.ra » )) 2.000
E. A. II vers. » » 2.000,
Cougn Alda » » 1.500 Í
Malatesta Guglielmo » » 500:
N. N., Milano » 1.000:
R. I., Torre Pellice » 5.0001
Armando Durand, Viering » 5.000'
Beux Guido e Clem., Pramollo » 500;
Benx Emilio e Ida » )) 1.500 j
Bonchard Emilio » » Priotto Praselina Maddalena, Lu- 1.000, [
sema San Giovanni » 500
Una Povera Vedova » » 300
Bertin Felice e Lina » » 2.000
Bonnet Albertina » Francescato Coniugi, S. Ger- )) 1.000
mano » 1.500
Boccione Maria ved. Bounous » )> 1.000,
Bonnous Giov. e fam. » » 3.000 i
Chiesa di Agrigento, Agrigento a
'Patio Paul Werner, Genève
N. N, (Chahriolsl, Torre Pollice »
Peyrot aw. Stefano » »
Gioventù, Torre PeUice III vers. »
L. E. A. (Appiotti) » »'
N. N. (Appiotti) » »
j Alberto Guido Ester Peyrot » »
Liletto Peyrot » ' ’ ' » ■^
Tomasini Carlo III vers. » ■ »
Michelin Salomon (Monnet) »'s
Vezzosi Ugo, Roma »
Com.te Carlo Maggiore » '»
Savigni Robutti Rinalda » »
Fam. Pons Verney, Prarostino »
Costantino Davide » »
Rostagno rag. Levi » a
Forneron Aldo » »
Monnet Giovanni Pietro » »
Nisbet Goffreda Losanna, Pinerolo a
Bounous Silvio Jussey » »
Gardiol Clotilde Ginevra » »
S. Angiolina Santacroce » »
N. N. » a
Bounous Lidia e Marisa » »
Alberghìna Giuseppe e Lilia (occ.
matrimonio) » »
Paschetto Arturo » »
Poet Arturo e Emma » »
Diena Camillo a »
Long Ernesto e Cesarina » »
Gönnet Giacomo e Clementina » »
Raimond Fanny » »
Cardon Emilio » »
N. N. » »
M. P. (ricord, la Mamma ) » »
Gobbi Paimira » »
renze »
» 4.000 Di Fabio Antonio e Concetta » »
» 1.000 Corredini Carlo Andrea » »
» 500 Violi Carlo » »
. » 2.000 Coraba prof. Ernesto e Edina » »
» 100 Irene Bertot Pastore, Roma »
» 1.000 Peyronel Lina fam., Pramollo »
Dora Fontana Roux III vers.
elusone »
Bleynat Margherita e Gustavo,
Pomaretto »
Cliarrier Ida e Anita » »
Ribet Giovanni Federico e fam. » »
Coucourde Ardoino » »
Ferrier Aldo e Ilda » »
S topini gi
Germano »
Rusi dr. Francesco, Carunchio »
M. F. RVonoscente al Signore
(Titoli) Bologna »
5.000
20.000
1.000
1.000
500
3.000,,
5.000 ^anfìlippo Carmelina » ' ' v.
10.000 La Mandola Emanuele » ^
Sciascia C. Augusto » ®
Castiglione Liliana »
Castiglione Rosa » .
Impallomeni Irene
Boscaglia Clelia » r.rSk
Casola Calogero »
... ‘Alajmo* Sciascia Virginia»
r'J!'; Sutera Sardo Carmelo »
1 nSS »
Agnello »
: Russo »
10-^ Carmina »
Borgo Luigi »
,^0palÌUo»
; Famiglia Lentini »
^‘29? Colletta del 17 febbraio »
Tarricone Luigi, Francia
Di Frenza Victor » '''■•
Lapennà Angela »
500
8.000
440 ¡ Di Frenza Gaetana »
2.875
lo.olTo
2.000
2.000
1.000
1.500
1.000
1.000
1.000
500
1.000
Chiesa di Milano, Milano
Travers Attilio e fam., Pramollo
Ester Vinay, Torre P.
N. N. in mem. Clelia Boer,
Torino
Jolanda e Ugo Rivoiro Pellegrini »
1.000 Lisez Ephésiens II: 8-10, An
1.000 grogna
1.000 Albarin Alberto, Sanremo
350 Mattel Emma, Roma
Pascal Abele e Alice, PerreroManiglia
Peyran Adele li vers. »
Poet Luigi Grangette »
Giovanni Ivonne Ribet »
Pc5Tan Mical ved. Zaninetti »
G. V. Perrero Crosetto »
25.000
1.000 U
10.000 Cougn Giovanni, Lucerna S. G
500 Rivoir Margherita »
30.000 Sorelle Stalè »
1.500 Pons Matilde »
500 Pons Silvio è Emilia »
Pons A. e V. »
10.000 N. N. Bellonatti »
Danna Clelia »
500 Buffa Enrico Bibìana »
600 Bouvier Carlo »
1.000 Buffa Luigia »
500 Benech Alberto »
3.000 Kicner Perticone, Roma
Grill Antonio, Valdese
5.000 Chiesa di Bergamo,» Bergamo
55.250 Peyronel Giulio, VUlasecca
2.000 Clot Varizia Levi »
2.000 Lina Locher, Zurigo
1.000 Maria Luigia De Micheli ved
30.000 Gaeta, Roma
14.400 E. A., Lat'na
Federico Kehrli Lanz II vers.
Wynieen
Jenny Bounous, Washington
Versati dai Valdesi di Marsiglia
chi francesi :
10.000
10.000
300
» 200
» 300
» 500
» 1.000
» 1.000
» 1.000
» 1.000
» 1.000
» 500
* » 1.000
200
500
» 100
» 50
» 50
» 500
» 500
» Í00
» 2.000
» 1.200
» 200
y> 200
y> 200
» 400
» 47.000
» 500
» 1.000
» 5.000
» 60.000
y) 1.000
» 1.000
» 2.000
» 800
» 100
» 1.000
» 1.000
» 1.000
» 4.400
» 200
» 200
» 1.000
» 300
» 1.000
» 1.000
» 1.000
» 200
» 1.000
» 500
» 300
)> 5.000
» 5.000
» 5.000
» 15.000
» 500
» 1.500
Î) 8.000 j
S) 5.000 :
» 1.000,
» 5.000
» 3.050
ié
500
300
500
500
2.000
1.000
I M. et M.me Paul Geymonat » »
' M. et Mme Daniel Gonet ». »
, M, David Gönnet » . »
j M. et Mme Humbert Grill »
M.le Pasteur Jacques Meyer » n
M.lle Aline Pascal » »
I M.lle Pasteur Alphonse Peyro
1 nel » ’ »^
M. et Mine Bernard Pipino » »
Famille Emanuel Pons » »
Prof. Jean Pons » »
|ì. et Mme Henri Pons » : >•
M. et Mme Léonce Re » »
M. et Mme Daniel Rivoire » »
Mme Clementine Sieone Costabel » »,
M. et Mme Emmanuel Tron » »
G. É. Schweizer, Sagliano Mieca »
Alestra Enrico e Ruth, II vers.
Palermo »
La Fata Giovanni e Rosalia » »
Sammarco Vincenzo II vers. » »
Piata Gio. Batt. II vers. Udine »
Lidia Bertocchio, Padova n
Albert A. R., Catania »
Leotta Maria » »
Aloisi Jole » »
Fratscholl G. M. » »
Severino Giovanni » »
Séverino Giuseppe III vers. » »
M. Piacentini III vers., Roma »
Dotto Enrico occ. batt. figlio,
Alassio »
D’Oria Adriana mem. genero
Paolo D’Urso, Livorno »
D’Urso D’Oria Andreina in mem
Marito Paolo D’Urso » »
Fam. Benech Abele, Pramollo »
Rag. Mario Semeghin, Ciecina »
Antotax U. G. V., Torino »
Ved. ,41ba Borgna, Vallo Lucania ”
Favatier Stefano fu Stefano, Aghil
Bobbio »
Ca'rus Paolo, Campi » »
Favat Paolo, Giraudin » »
Pontct Natalino, V. S. » »
Negrin Giuseppe, Podio » »
Negrin Stefano, diacono, Reynaud » »
E. L. E., IV vers. Roma »
Fam. Novizio, Il vers. Sanremo »
Anonimo a mezzo T. Vinay »
Suor Emilia Sacchi (dono da lei
ricevuto dalla Sig.ra Gertrud
Zollikofer, Zurigo) Zollikerberg »
Errata corrige: Mourglia Giovanni, Un
sema L. 1.000.
10.000
Anonimo, Marsiglia Fr.
I doni dei seguenti nominativi sono ap- M. M.me Artnso »
parsi globalmente sotto il titolo: Chiesa FamiUc Berton David » »
i Familles François Bbunous et
1.000 Rosina » »
» 500 M. et Mme Barthélemy Brosia » »
» 200 M. et Mme Emanuel Brosia » »
» 300 M. et Mme Louis Combe » »
Bartolozzi Bernardo, Agrigento »
fran
1.300
500
1.000
200
500
1.500
1.000
T.OOO
2.000
5.000
5.000
2.000
1.000
5.000
J
200
l.OOfl
lO.ÒOO
2.000
1.000
1225
1.000
500
5.000
1.500
500
500
1.000
5.000
10.000
2.000
5.000
5.000
1.000
1.000
2.000
500
500
1.000
200
1.000
500
1.500
15.000
5.000
300
6.000
Le somme ricevute in dono in risposta
all’Appello Straordinario sono pervenute
dalle seguenti comunità e rispettive Diaspore.
Agrigento
Angrogna Centro
Angrogna Serre
Aosta
Bari
Bergamo
Bobbio Pellice
L.
24.250
110.975
27.500
74.600
152.066
8.154.500
118.050
Brescia -1 <|> »
Brindisi / »
CampobasBO, Abruzzo e Molise »
Catania ^ jìì, »
Cerignola »
Coazze ^ »
Colleferro ' »
Como ‘ »
Corato »
Cosenza »
Felonica Po »
Firenze »
Foggia »
' Forano »
Genova »
Grotte , »
Ivrea »
La Maddalena »
Livorno »
Mantova »
Massello »
Messina »
Milano »
Napoli »
Orsara »
Pachino »
Palermo »
Perrero »
Pinerolo »
Pisa (Lucca Barga) »
Pomaretto »
Prali »
Pramollo »
Prarostino »
Reggio »
i Riesi »
I Rio Marina n
; Rodoretto »
’ Roma »
Rorà »
, Sampierdarena »
San Germano »
San Giovanni u
Sanremo »
Siena »
Taranto »
Torino n
Torre Pellice »
Trieste »
Vallecrosia »
Venezia . «
Verona »
Villar Pellice »
Villasecca »
Vittoria "
Chiesa Valdese di New York »
Chiesa di Zurigo »
Valdesi di Chicago '■
Valdesi dell’Utah
Unione Valdese di Ginevra n
Unione Valdese di Losanna »
Valdesi e Amici di Paesi diversi »
141.800
11.690
90.250
511.700
35.000
30.000
20.000
456.000
20.000
23.000
112.250
1.014.450
29.500
32.600
1.348.500
8.500
465.200
6.000
85.500
31.500
85.500
243.120
4.663.100
448.150
28.700
40.500
219.300
119.450
892.100
177.700
530.450
142.100
143.600
224.400
41.900
96.700
42.500
31.500
3.662.750
80.720
166.000
498.275
1.107.056
170.400
10.000
91.120
7.181.9.55
1.029.162
248.000
157.000
90.230
153.394
248.688
58.100
30.000
360.000
2.951.000
77.500
42.‘700
33.000
100.000
429.500
Ammonta a circa IflILIONI la cifra finora raggiunta
Per Collegio e Scuola Latina:
Giovanni Tron, Blomfield
Amici del Collegio, a mezzo
Prof. Attilio Jalla
Famiglia Bouchard, in memoria,
per Scuola Latina
Prof. Eugenio Davit
Tron Samuele, per Scuola Latina
E. Rostan
Per Cassa Culto:
Chiesa di Torre Pellice, per
Evangelizzazione
Jenny Bert, ricord, per Evang.
Cocconi Lui, Mantova, id.
Antonioli Alice, id.
Antonioli Osvaldo, id.
Pavesi Bindelli, ìd.
Domenico Di Toro, S. Giacomo
Tina Rabaglia, per Emerilt'
Gardiol Attilio, in mem. Gay Alberto, per Evangelizz.
Forneron Dina e Angiolina, in
mem. Griset Fanny per Enter.
Scuola Domen. Appiotti, Torre P.
per Evangelizz.
Schreiber Armando e Caterina,
per Emeriti
Bertalot Gina e Ida, per Emeriti
Rabaglia Tina
Dono speciale. Eredi Rollier
M. Cornelio, in m. Lidia Cornelio, per Evangelizzazione
Ribet Luigi e Maria, in mem. figlio Renato, per Emeriti
Long Arturo, in mem. Mamma
Fanny Rivoir, per Emeriti
Coucourde Giulio, per Evang.
Clara e Alberto Passigli
Pascal Alberto, Chiabrano
Chiese Sud America, per Evang
Italia c Romola Zocco, in mem.
Padre Gaetano Zocco, per
Emeriti
Prof. Eugenio Davit, Torre P.
Rinunzia
Cocconi Lui, Mantova, per Rin.
L. 2.000
» 29.000
» 15.500
» 1.000
» 1.000
» 1.000
» 20.000
0 r.oo
» 1.500
D 300
500
)> 200
» 1.000
)ì 1.000 1
» 1.000 j
»> 500 '
» 1.500
» l.OÒO
» 500
» 2.000
DONI RICEVUTI DAL CASSIERE DELLA TAVOLA VALDESE]
Fam. Immovilli, in mem. propri
Cari, Levanto » 1.000
» 500.000
» 400
» 1.000
I
Per Facoltà di Teologia:
Ing. Neumann ” »>
Per Istituto Gould:
I Fam. Cocconi Lui, in mem. diletta sorella in Cristo Alice .-Vntonioli »
Osvaldo Antonioli, in m. Mamma »
Picot J. »
Borlin »
Fam. Immovilli, Levanto »
Fara. B. C., Pinerolo, in mem. »
I nipoti Elsa, Carla, Renato, in
mem. Gay Alberto »
Società Cucito, Napoli »
Blandina Rago, Borrello »
Socci Girardet »
Gibson Mary »
Bertalot »
N. N. N., in m. M. e T. Downie »
Chiesa di Cosenza »
G. Hentsch »
Chiesa di Coazze »
Coucourde Giulio e Caterina,
Pinerolo »
Cagnacci Angelo, Roma »
Fam. Immovilli, in mem. propri
Cari, Levanto »
Chiese del Sud America »
800
1.000
500
1.500
1.500
2.000
1.000
1.000
5.000
500
2.000
3.000
1.000
10.000
1.030
5.000
1.000
500
1.000
1.000
40.000
1.000
500
10.000
2.500
15.000
2.000
2.000
5.000
Per Istituto Evang. Femm. di Firenze:
Fam. Immovilli, Levanto L. 2.000
Giovanni Engert, Napoli » 2 000
Società di Cucito, Napoli > S.fiOO
Caleb Franciosi » 5.000
St. Paul’s Woman Auxiliary,
Roma » 20.000
N. N. N. i, in mem. Giov. Jahicr » 10.000
Chiesa di Coazze » 1,000
Fam. Immovilli, in mem. propri
Cari, Levanto » 1.000
Chiese del Sud America » 40.000
Caleb Franciosi »
Socci Girardet, Roma »
Gibson Mary, Roma »
Coucourde Giulio e Caterina,
Pinerolo »
Bertalot »
Chiese del Sud America »
Per Istituto di Fallecrosia:
Küzig
450
Per Orfanotrofio di Torre Pellice:
J. Picot L.
Wandfluh-Talmone, Aigle »
Fam. Immovilli »
Prof. Eugenio Davit »
Chiese del Sud America »
E'am. Immovilli, in mem. propri
Cari, Levanto »
Per Orfanotrofio di Pomaretto:
Fam. Immovilli »
Prof. Eugenio Davit »
Chiese del Sud America »
Fam. Immovilli, in mem. propri
Cari, Levanto »
Per Rifugio Carlo Alberto:
Fam. Mansuino, in mem. A. e S. »
Fam. Immovilli »
Società Cucito, Napoli »
G. Hentsch n
Lydie Forneron, Genève »
M.me Bollé, Frauenfeld »
Fam. Immovilli, in mem. propri
Cari, Levanto »
Per Ospedali:
Reymond, Ginevra »
J. Picot, in mem. Rachel Deanna »
Fani. Immovilli »
Fam. Tron-Comba, in m. Rachel
Eynard »
Chiese del Sud America »
Fam. Immovilli, in mem. propri
Cari, Levanto »
2.000
3.000
3.000
500
1.00Ö
39.000 i
3.750
750
2.000
2.000
5.760
1.000
2.000
2.000
8.480
LOOP
1.000
2.000
5.000
10.000
800
3.200
1.000
750
3.750
2.000
5.000
5.760
Per Asilo di San Germano:
Fam. Immovilli »
Domenico Di Toro, San Giacomo »
Dolt. S. Rocchi, Como, in mem.
D. Pennington de Jongh »
Chiese del Sud America »
Fam. Immovilli, in mem. propri
Cari, Levanto »
Per Asilo di Sicilia (Vittoria):
Maria Guicciardi Tobler »
Fam. Immovilli, Levanto >i
Una Mamma di Levanto »
Due sorelle, Levanto ■>
Chiesa di Napoli »
Società Cucito, Napoli »
Domenico Di Toro, S. Giacomo »
F. Teubel »
Emma Castiglione »
Giuseppe Moggia, Alia »
Alberto Rostagno, Bergamo »
V. e L. Ugolini, Tolentino »
Favellini »
Chiesa di Coazze »
Anelli Salvatore »
Tarricone Vincenzo, in meni.
moglie Rosa »
N. L., Roma »
Coucourde Giulio e Caterina, Pinerolo »
Fam. Immovilli, in mem. propri
Cari, Levanto »
Per Asilo Italia:
Chiesa Metodista Savona «
Chiesa di Coazze »
Società di Cucito, Napoli »
St. Paul’s Woman Auxiliary,
Roma
Blandina Rago, Borrello
Vio Vittorina, Bastia d’Albenga
2.000 !
500 I
1.000
15.700
1.000]
10.000
4.000'
1.000
1.000
20.000 ;
5.000 '
500
500
500
200
1.000
500
500
1.000 ;
5.000 I
.500:
1.0001
1
.500 I
1.000i
1.500;
1.000
3.0001
20.000
500
500
Per Opera delle Diaconesse:
Fam. Mansuino, in mem. A. e S.
Reymond
Staub
Fara. Immovilli
Domenico Di Toro, S. Giacomo
Società di Cucito, Napoli
Prof. Eugenio Davit
Ing. Neumann
Favellini
Fam. Immovilli, in mem. propri
Cari, Levanto
Chiese del Sud America
1.000
750
1.500
2.000
500
5.000
2.000
1.000
500
1.000
3.150
Per Asilo di San Giovanni:
1.000 Fam. Immovilli
2.000
Scuola Latina
Offerte pervenute alla Direzione
dal 1 Gennaio al 31 Marzo 1951
Botturì Guido (Torino) L. 5000 — Rostagno Giovanni (S. Antonino di Susa 5000 —
Sig.a Tron Bessone Ida 1000 — Rostagno
Irma e Arturo (Pomaretto) 5000 - Co
lonnello Grill Luigi (Torre Pellice) 2000 Long Amelia (Inverso Pinasca) in mem.
mamma 2000 Balmas Giuseppina, fiori
in mem. Dino 500 — Fam. Bernard Giacomo 2000 — Laetsch Giovanni (l’erosa A.)
2000 — Cotonificio Valle di *Susa (l’erosa
A.) lOOOO — Tron Clotilde ved. Gay 3000
— Coisson Lami, pastore 1000 — Clelia
Vigliano Banchetti (Bari) 1000 — Palma
Arturo (Torino) 1000 — Rostagno gcum.
Emilio (Alessandria) 1500 — Sig.na Nelly
Rostan (S. Germano Ch.) 1000.
A lutti gli amici benefattori del nostro
Istituto giungano i riconoscenti ringraziamenti della Direzione.
5
.ir.
L'ECO DELLE VALLI VALDESI
Tre incontri quest’oggi nel corso della mia passeggiata.
Il primo in campagna. Ho complimentato un contadino per la sua
magnifica vendemmia. Si è commosso... Mi ha offerto uno squisito
grappolo d’uva Barbera.
Il secondo incontro alle porte della città di Acqui. Due bovi appaiati che tornavano stanchi dal lavoro, con a fianco lo stanco padrone. E’ di loro che voglio parlare.
Il terzo incontro al ritorno in città, proprio sulla piazzetta circolare della Bollente, la sorgente termale che — alla temperatura di 75
gradi — butta fuori un getto d’acqua di 560 litri al minuto primo. Attraverso i vetri della panetteria Ricci, ho visto — sulle ginocchia della madre — una bimba di due armi. E questa bimba aveva dei capelli
fulvi, oh degli straordinari capelli color bronzo, dei capelli di fuoco
color rame appannato: Tiziano e Rembrandt! Sono entrato, ho sorriso alla donna che ha subito capito (ci dev’essere abituata!). Ho accarezzato quelle chiome inanellate, belle come non ho visto sin’ora mai.
La bambina non vi ha fatto caso: ha continuato a succhiarsi il dito.
Si chiama Grazia.
Volevo dire dei bovi stanchi.
Calava la sera. Nell’imbrunire incalzante spiccavano sullo stradone per Torino i grandi bovi appaiati dal manto bianco, mentre l’uomo — alto, robusto, con in mano una sottile lunghissima canna — si
distingueva appena, vestito di terra, confuso nella penombra. Tutto
il gruppo OTuleggiava nel passo lento, lungo, cmlenzato, dinoccolato
dei bovi.
Ho detto al bovaroi
— Siete stanco, vero? e .sono stanche le vostre bestie!
L’uomo si fermò. Senza che avesse fatto un cenno, si fermarono
anche gli animali accanto a lui.
Sì, siamo molto stanchi, abbiamo arato tutto il giorno.
Disse proprio così: ^iamo e abbiamo, alla prima persona plurale.
— Dovete ancora andar lontano?
— No, non molto lontano. ^
— E le vostre bestie si fermano sempre come voi e vanno come
voi?
— Sì, come me; volete vedere?
Nella foschìa sempre più opaca, la sua mano accennava lontano
e il suo volto beatamente raggiava. Fece forse dieci passi. Sempre con
uguale andatura — al suono ritmico delle catene sciolte del giogo —
i bovi ripresero a camminare. L’uomo si fermò, i bovi si fermarono.
Non un grido, non un gesto e nemmeno uno sguardo. Andavano insieme. Il contatto c’era già di prima! Padrone e servi: una cosa sola, uno
strumento solo di lavoro, un essere solo, una volontà sola. Essi appartenevano alla medesima Natura, formavano tra loro una medesima
SosUmza...
Augurai la buona sera e continuai la mia via.
Così — tante volte — vedo e ascolto e sento in me stesso la misteriosa Presenza.
Un bove stanco sullo stradone la cui mèta si perde all’orizzonte:
un bove stanco che torna dal lavoro. Il giogo non pesa più sul collo.
E la casa non è lontana ! Il servo si ferma quando e dove si ferma il Padrone; il servo riprende la via quando il Padrone si muove. Non una
voce, nè un gesto: soltanto uno sguardo. Andiamo insieme. Lui in me,
io in Lui: la medesima Natura, la medesima Sostanza. Ho aperto la
porta all’Ospite invisibile. Egli mi ha aperto la Sua. Siamo una cosa
sola, un essere solo, una volontà sola, un cuore solo, un’anima sola...
Esperienza meravigliosa, gioia ineffabile.
Il volto del Padrone raggiava.
Giovanni E. Meille
i
ADDIO 17 FEBBRAIO?
»
l’uMilifhiamo questo articolo in quanto
esprime il pensiero di alcuni gruppi giovanili Valdesi e, certamente, non di loro sollanlip. D'altra parte è indubbio che non tutti considerino la celebrazione tradizionale
didla libertà religiosa nella identica visione spirituale e popolare. L’articolo stesso
del Fasi. Geymet accenna a delle voci non
di critica e di disapprovazione, se non della
festività in sè, almeno di certi suoi aspetti
estm-iori e tradizionali. E’ forse bene che
su questo argomento ci sia uno scambio di
idee; speriamo perciò di udire ancora altre
voci ed altri pareri.
Dal giorno in cui risuonava nelle
Valli Valdesi FaUnunzio della libertà di coscienza, la data del 17 febbraio diventava l’oggetto di una festa pojtolare e religiosa celebrala con
passione dai loco abitanti e trasmessa con le tradizioni più care, da una
generazione all’altra, per un secolo
intero.
fi ricordo delle anlicbe persecuzioni. lo spavento dei tanti allarmi e
l’amart'zza delle ingiustizie patite avevano lasciato nel sangue di questi
valligiani delle tracce indelebili le
quali ora, nella sempre rinnovata
proclamazione della libertà, trovavano la loro espressione più felice e
risolutiva, sia dal punto di vista fisico - psicologico che da quello spirituale.
La l(‘sta_del 17 febbraio acquistava pertanto un carattere particolare
di continuità, quasi stereotipato, ma
sempre adorno di rinnovato fervore.
jNon era possibile dimenticare i
tempi della persecuzione religiosa
che le avevano dato vita e perciò i giovani recitavano bozzetti e drammi
riev(»catori scritti dai valligiani stessi. non sempre come dei capolavori,
anzi, spesso, trasandati e goffi, per
lo spettatore ignaro anche inopportuni. rna sempre eloquenti e cari per
l’anima Valdese.
E non era possibile neppure dimenticare che quelle persecuzioni eruuo state provocate dalla fedeltà
ligiosa dei padri e che in mezzo alle
persecuzioni Dio aveva detto mille
volle la parola gloriosa del suo intervento e che l’Editto Albertino es.so pure era la sua risposta alle preghiere dei martiri... E tutto questo
si studiavano di ricordarlo ogni anno i Pastori, portando in pulpito argomenti vecchi ormai e luoghi comuni. espressi però sempre con una
passione che neppure sotto i capelli
bianchi degli emeriti cessava d’esser
giovanile.
Ed era, la festa del 17 febbraio,
quella della riconciliazione e della
comunione fraterna e queste si esprimevano attorno alle belle agapi popolari dove accanto alle autorità sedevano i popolani, accanto ai più
religiosi anche quelli che non usava
iio più metter piede in Chiesa che
una o due volte all’anno, accanto ai
credenti mondani, a fianco dei Valdesi, qualche volta, anche i Cattolici...
Ed era ancora la festa del 17, quella dell’avvenire. Il passato non parlava che di tristezza; il presente, di
una libertà pretesa ma non ancora
totale; era sopratutto nell’avvenire
che F Emancipazione doveva portare tutti i suoi frutti e perciò, al posto d’onore della festa eran posti i
bimbi. Essi attraversavano il paese
in corteo festoso in mezzo al garrire
di molte bandiere ed essi ancora, nei
temiili, portavano la responsabilità
della commemorazione principale...
Era la festa delle Valli, quella del
17 febbraio, ma con esse, spinte da
un nobile sentimento di simpatia e
di amor fraterno, presero a festeggiare anche tutte le comunità Valdesi di adozione sparse per tutta Italia,
ripetendone fin dove possibile tutti
i dettagli, per modo che gli stessi
bozzetti recitati a Frali venivano ripetuti anche a Palermo e dei discorsi ispirati nello stesso modo, venivano pronunciati dai pulpiti di Torre
Pellice e di Roma. Anche se a Palermo e Roma l’ambiente era molto diverso che alle Valli, anche se laggiù
i bozzetti dei nostri monti avevano
un sapore allogeno quasi strano. Erano Famore e la comunione fraterna
che riuscivano a fondere in un medesimo palpito il sangue che dava
vita a tutte le membra sparse della
Chiesa Valdese.
Tempi nuovi
Oggi, la celebrazione tradizionale
del 17 febbraio incontra difficoltà
sempre maggiori, non tanto per volontà di uomini quanto per necessità di cose. La popolazione delle Valli è mi.sta e non è facile ad una metà
di essa di festeggiare mentre l’altra
lavora. Gli stahilimenti industriali
delle due Valli qualche volta proclamano il 17 giorno festivo e qualche
altra no. I servizi pubblici, naturalmente non si interrompono e i dipendenti statali non hanno vacanza.
Nelle scuole da lungo tempo la libertà di vacanza è contesa: noi reclamiamo piena vacanza, ma le autorità scolastiche debbono tener conto delle norme generali vigenti nello
stalo. Attualmente è concessa vacanza alla scolaresca Valdese, ma non
ai loro insegnanti i quali, per poter
essere a fianco dei loro alunni nella
c.elebrazione religioso - patriottica,
debbono allontanarsi dalla scuola
con dei permessi personali rilasciati
caso per caso e qualche volta negati.
Evidentemente le necessità del nostro tempo ostacolano non poco questa celebrazione cosi cara alla coscienza Valdese e per questo motivo uno
dei nostri oratori del 17 febbraio,
nell’ultima commemorazione, rivolgendosi ai bimbi diceva: (c ...Noi uomini maturi non possiamo più festeggiare questa festa di riconoseenza come vorremmo e come dovremmo, mille ostacoli ce lo impediscono soverchiando la nostra volontà.
Perciò trasmettiamo a voi la consegna che un giorno ci fu affidata, custoditela come una cosa preziosa e
v’aiuti il cielo affinchè possiate meglio di noi far risultare il canto della riconoscenza di®'nostro popolo! »
Voci strane
A questi fatti esteriori si uniscono
da qualche tempo delle voci interne
dal timbro nuovo,' strano, inusitato,
ma forse sintomatico.
Cominciarono per jarimi, se non
andiamo errati, alcuni giovani della
Chissà di Torino pubblicando, alcuni mesi or sono, un articolo di protesta contro la rievocazione delle antiche persecuzioni che vicn fatta nelle celebrazioni del 17 febbraio, la
quale, oggi, costituisce un atto indelicato verso i nostri fratelli Cattolici.
Molte altre voci, autorevoli alcune,
altre meno, parlarono in seguito nello stesso senso allargando il motivo
della protesta a tutto quanto concerne il 17 febbraio: <f Motivo arcaico
e superato, al quale non è più il caso
per gente intelligente e moderna di
dare tanta importanza.
Recentemente, im trafiletto in corsivo dì « Gioventù Evangelica », senza commento redazionale, si è ancora espresso con veemenza passionale
nello stesso senso...
Mutamento di rotta?
Finché gli ostacoli al 17 febbraio
venivano dalla periferia, non ci preoccupavano soverchiamente, ma queste (t Voci », invece, che provengono
specialmente da elementi giovanili
della nostra Chiesa di Evangelizzazione, ci sembrano poter significare
che « nuovi e diversi pensieri stanno
forse salendo nel cuore » del nostro
popolo e che il momento potrebbe
esser vicino nel quale dovremo làire:
« Addio » alle nostre jelebrazioni
del 17 febbraio.
L’ultima parola, però, non è ancor
detta.
Il trafiletto precitato di « Gioventù Evangelica » ha suscitato, per esempio in un raduno giovanile di
Villar Pellice un coro di fiere proteste concluso con la votazione di un i
ordine del giorno che vogliamo trascrivere per i nostri lettori.
Certo, Fultima parola non è ancor
detta, ma sta di fatto che abbiamo
dinanzi a noi un problema aperto.
Enrico Geymel
L'ordine del giorno
del raduno giovanile di Villar Pellice
c( Le Unioni Giovanili di Villar Pellice
hanno letto e commentato con generoso umorismo il corsivo di Rita Gialji che si domanda « Per quale motivo di malintesa fedeltà ci si ostina ogni anno a tentare le celebrazioni del 17 febbraio ».
Queste unioni, hanno celebrato con rinnovato fervore la festa della loro libertà religiosa e per farlo in modo efficace hanno
chiamato in causa tutte le possibilità a portata di mano dei Valligiani Valdesi: celebrazioni solenni nel tempio, recita delle
scolaresche e della gioventù, campane e
banda musicale, bandiere razzi e falò, discorsi in piazza e nel tempio, agapi e persino gare sportive.. Modi semplici e che
forse sarebbero sembrati poveri a certi critici, ma che sono invece accessibili al nostro
cuore ed alle nostre possibilità.
Pur dispiacenti di dover addolorare la signorina Cialfi, queste Unioni hanno Vintenzione, con la loro Chiesa, di festeggiare
ancora il 17 febbraio per qualche secolo.
Gli Ebrei dopo trenta secoli, non si sono
ancora stancati di festeggiare la loro liberazione dalla schiavitù d’Egitto, e noi abbiamo intenzione, per quanto concerne l’emancipazione della nostra coscienza religiosa, di essere ancora più perseveranti degli Ebrei ».
Alleanza universale
per
l'amicizia inlernazionale
su base religiosa
In questa febbrile rifioritura di movimenti intemazionali, determinata dalle evidenti impellenti necessità della situazione
mondiale, in Italia sono ben pochi, anche
fra i meglio informati, quelli che sanno
che da qualche anno è sorto negli Stati
Uniti d’America un movimento a base squisitamente religiosa, sebbene alieno da ogni confessionalismo, il quale si propone
di pervenire all’amicizia tra i popoli e le
nazioni facendo leva esclusivamente sulle
convinzioni religiose, anche se non appoggiate ad un credo specifico, degli individui
e dei governi. Ad esso è stato posto il titolo
recato in testa a questa colonna.
Dall’America esso ha fatto presto a valicare l’Oceano e trapiantarsi in Gran Bretagna c in Francia, dove ha già a propria
disposizione un Bollettino trimestrale intitolato appunto « L’AMITIE’ INTERNATIONALE », e dove nei giorni 13, 14 e 15
dell’agosto 1950 e precisamente nella solenne abbazia di Royaumont ai tenne un Coiy
gresso, al quale parteciparono 4 delegati americani, 7 britannici, 1 italiano, 1 lussemburghese e 10 francesi. Ad esso mandarono la loro eordiale adesione Sir Stafford
Cripps ex canceRiere dello Scaechiere, e
Fon. Andrew Lang, membro del Parlamento.
Alla chiusura di questo Congresso venne
eletto aU’unanimità come presidente della
Alleanza Universale il nostro dott. avv.
Cesare Gay e con lui il movimento valicò
le Alpi e si sta diffondendo nel nostro Paese dove in diverse città si stanno costituendo sezioni e comitati, incontrando il favore di larghi strati degli ambienti intellettuali e suscitando il plauso di molti ecclesiastici: rabbini, sacerdoti e pastori. A tal
segno che, il martedì 27 marzo, il segretario generale dell’Alleanza, dott. prof. André C. Toledano, è venuto a dare una pubblica conferenza in italiano ad Ivrea, col
suggestivo titolo: «Al di sopra delle frontiere sulle ali della fede ».
Chiunque volesse sapere di più su questo movimento e si sentisse di aderirvi e
collaborare può scrivere, per avere letteratura, circolari, statuto, relazione del Congresso di Royaumont, fiduciosamente al
predetto presidente aw. Cesare Gay, Officine Zanzi, Ivrea (Torino); oppure al rev.
Alfredo Scorsonelli, viale Amendola 6, La
Spezia; o magari al sottoscritto: Vinay Arturo, via Cascinette 1, Ivrea (Torino).
Mistica della vita
Il bene significa la conservazione
della vita, la promozione della vita, la
elevazione della vita che fei può migliorare al suo più alto valore.
Il male significa la distruzione della
vita, il danneggiamento della vita, il
porre restrizioni alla vita che si può
migliorare.
Le norme morali non contemplano
che ci si possa chiedere se questa o
quella vita particolare debba essere conservata in quanto costituisce di per sè
stessa un valore. E’ la vita come tale
il misterioso valore al quale debbo inchinarmi col pensiero e con i fatti. 0gni razionalismo, quando vada a fondo,
mette capo ad una mistica. Per la reverenza che debbo alla vita, io innalzo il mio essere al suo più alto valore
e lo offro al mondo. Dal mistico motivo della reverenza per la vita vengono
le forze motrici della creazione e della
conservazione di quei valori che agiscono nel perfezionamento dell’uomo
e dell’umanità e che nel loro insieme
costituiscono la civiltà.
Alberto Schweitzer
W USCITA
in bella e accurala edizione
la
Storia dei Valdesi
del
Professore ERNESTO COMBÀ
♦
Quarta edizione riveduta e
corretta in ogni sua parte
ed aggiornata con aggiunte
negli ultimi due capitoli. In
ogni famiglia Valdese questo
libro dovrebbe trovare posto.
Valdesi,
la conoscenza della storia
passata è di ispirazione e di
sprone alla testimonianza
presente
♦
Un volume di 380 pagine
Prezzo L- 800
Editr. Claudiana ■ Torre Pellice
c.c.p. n- 2/17557
Personalia
La piccola Eliana è venuta a rallegrare la casa del Past. Gustavo Bouchard, di Rorà.
Un saluto alla bambina ed il nostro
cristiano augurio a tutta la sua famiglia.
6
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L*E€0 DELLE VALLI VALDESI
Angrogno (Capoluogo)
Giovedì 29 marzo abbiamo depoEto nel
cimitero del Capolnoéo la spoglia mortale
della nostra sorella Bertin Valentina deceduta alle Sonagliene allieta di anni 64' dopo
una lunga malattia sopportata con pazienza e fiducia. Ai marito, alle figliuole, una
delle quali residente in Francia, ai parenti
tutti ridiciamo la nostra viva, fraterna sim
patia.
« Chi crede in me, anche se muoia, vivrà » dice il Signore. e. a.
La Comunità ringrazia l’Unione Giovanile di Ferrerò che, guidata dal suo Pastore, è stata in visita ad Angrogna il sabato
10 marzo e. con la quale ci è stato dato di
trascorrere una fraterna serata familiare.
Nel corso del nostro culto del 18 marzo
hanno confermato il Patto del loro Battesimo i seguenti catecumeni: Benech Anita
(Poise), Bertin Nadine (Arpanot), Bertin
Nadine (Ciava), Long Lina (Pounsa),
Rivoira Adelina (Capoluogo), Bertalot
Dino iPons), Bertot Binaldp (Malan inferiori)r Bonnet Bruno (Revelera), Pons Emilio (Revelera), Buffa Dorino (Bouscias).
Il Signore che li ama e li chiama ad essere membra viventi del Suo Corpo, la
Chiesa, li ricolmi sempre dei doni della
Sua grazia e conceda loro di essere sempre
fedeli alle loro promesse.
La sera del giovedì santo ha avuto luogo
un culto seguito dalla celebrazione della
Santa Cena. Numerosi i presenti ed i partecipanti alla Santo Cena.
La sera del venerdì santo abbiamo meditato insieme il racconto della passione e
della morte del Salvatore nel corso di un
cullo liturgico.
La domenica di Pasqua il messaggio della resurrezione è stato annunziato ad una
numerosa assemblea. Numerosi i partecipanti alla Santa Cena.- Ringraziamo ancora
la nostra Corale che ha contribuito lodevolmente alla edificazione dei culti della confermazione, del giovedì santo e di Pasqua.
Il Signore ci dia di conservare nei nostri
cuori il messaggio della sua Parola che ancora una volta Egli ci ha fatto annunziare
e ci conceda di camminare sempre nella
luce della resurrezione di Cristo. e. a.
Villasecca
Relativamente poco numerosa è stata
quest’anno la classe dei Confermati, il dì
delle Palme: Lcger Mirella, Peyronel Elda,
Clot Aldo, Clot Levi, Guglielmet Erminio,
Perro Luigi, PejnrOnel Enrico, Tron Aldo
e Vinay Guglielmo.
Il Signore, che ha udito le loro promesse,
dìa a tutti fedeltà e forza da mantenerle!
Nella tarda età di 86 anni e dopo brevi
ma grandi sofferenze, è deceduto ai Trossicri 'l’eyrot Giov. Francesco, lasciando di
se ottimo ricordo ed esempio di credente.
Alta figlia, signorina Lidia che rimane
sola ed a tatti i congiunti rinnoviamo l’espressione della fraterna simpatia della
Chiesa e l’assicurazione delle nostre preghiere.
Brescia-Verona
La nostra Chiesetta di Verona si è riempita, nel giorno di Pasqua, di fratelli ed
aderenti; tanto che per il numero eccezionale di Comunicanti i calici individuali
non sono stati sufficienti.
A Brescia, invece, i culti della Settimana
Santa non sono apparsi diversi da quelli
usuali dato che la Comunità partecipa regolarmente, nella quasi totalità, ai Culti
ed alla Santa Cena.
Un lotto ha colpito la Comunità per la
morte di uno dei membri più anziani, il
Sig. Cesare Marini. 11 funerale ha raccolto
attorno alla sua bara, nel giorno del Venerdì Santo, molti fratelli ed amici.
Il Lnnetfì di Pasqua una cinquantina di
gitanti si è recata in torpedone a Castigliole delle Sti'viere dove è stato tenuto il Culto in casa Platania De Levis. La Signora
Platania, novantunenne ma sempre arzilla
e vivace, è stata molto festeggiata dalla
fratellanza.
I gitanti han poi proseguito per le colline di Solferino dove hanno trascorso la
giornata allegramente, visitando poi la
storica torre col museo, nonché il grandioso ossario. E’ stato ricordato che in quella
battaglia, nel 1859, per la prima volta funzionò un’ambulanza medica al seguito dei
combattenti - primo inizio della Croce
Rossa. Era chirurgo in essa (e si scorgono
ossa segate sul campo per salvare soldati
daUe gambe sfracellate) il Dott. Mondon,
valdese; e le spese dell’ambulanza furono
in parte coperto dalla generosità della Comunità valdese di Torino. (vox)
Proli
Venerdì 16 marzo, nel corso della nostra
riunione quartierale a Prassuit - Vemet sono state presentate al S. Battesimo le bambine Bertin Livia Cesarina e Bertin Edy di
Emilio e Bertin Adelina (Vernet).
Il Signore circondi ed accompagni con
la sua grazia le bimbe ed i loro genitori.
XVII Février: La fête de la Liberté fut
célébrée à Praly avec Ja ferveur habituelle
aux montagnards vaudois. Le soir du 16,
an son de la cloche, les « falò » se sont allumés dans tous les villages. Ils ont duré
moins longtemps que ces dernières années,
car la jeunesse n’avait pas pu aller chercher
les genévriers sur les hauteurs, la neige
étant trop abondante. Mais, s’ils eurent une
Courte durée, ils n’en furent pas moins
beaux.
Au culte du 17, l’assemblée des grands
jours s’était réunie pour se souvenir du
passé, dans un sentiment de reconnaissance et de responsabilité vis à vis de ce passé.
Le programme des récitations enfantines,
fort variées et fort bien préparées, fit la
joie de tous.
Après le culte, un repas, servi par Monsieur Edmond Grill, a réuni une quarantaine de participants. Les vieilles chansons
vaudoises accompagnèrent chaque instant de
cette sympatique recontre fraternelle.
Soirée de l’Union: C’est le 25 février que
l’Union donna sa sorée théâtrale. Au programme: c< Il dramma dei martiri » et deux
farces, dont l’une en français. Nos jeunes
ont montré qu’ils étaient capables d’interpréter avec ferveur les pièces racontant le
glorieux passé vaudois et avec humour les
comédies de notre époque. Mais une fois
de plus nous avons senti au cours de cette
soirée, le besoin d’avoir une salle pour nos
récitations.
Vendredi Saint et Pâques: Selon la tradition des paroisses de montagne, c’est au
cours du culte de Vendredi Saint que nous
avons reçu les catéchumènes, Ghigo Ines,
Pascal Nancy, Peyrot Ebba, Rostan Lucia,
Barns Luciano, Grill Dante, Mennsan Luciano, Pascal Giorgio, Peyrot Adriano et
Peyrot Attilio ont confirmé le voeu de leur
baptême. « Sois fidèle jusqu’à la mort et je
te donnerai la couronne de vie ». T.e matin
de Pâques, ils se sont approchés de la Table de Communion, accompagnés de la
majorité de la nombreuse assistance.
Décès: Le 25 janvier, nous avons accompagné an cimetière de Villa la dépouille
mortelle de François Richard, qui »’était
éteint paisiblement dans le calme et la sérénité que procure une fois vivante.
Quelques jours après Pâques, notre paroisse a été plongée dans le deuil. Un malheureux accident, survenu dans la mine de
Sapatlè, a conté la vie à notre frère Gio‘
vanni Barus de Indiritti. Une foule nombreuse a assisté aux obsèques, et prouvé,
par son profond recueillement combien elle prenait part a la douleur de la famille
Barus.
Ce fut pour chacun l’occasion de méditer
les paroles de l’Evangile: « Veillez et priez,
car vous ne savez ni le jour ni l’heure ».
Baptême: Au culte de Pâques, la petite
Olga Peyrot, de Remo et Alma Menusan,
a reçu ie sacrement du bapteme.
Rorà
Giovedì 29 Marzo è stato celebrato il servizio funebre di Tourn Giulio di anni 55.
In collaborazione con l’anziano Tourn Aldo si è potuto dare una efficace testimonianza alla comunità presente. Il fratello
Tourn ha sofferto lungamente ed ha espresso il desiderio di udire il messaggio dell’evangelo letto e spiegato da fratelli di chiesa, oltre il Pastore. Con gioia abbiamo udito le parole di fiducia, di abbandono sereno in Colui che sostiene e consola. La
lunga, tormentosa prova ha affinato la fede delFestinto. Come Giobbe possiamo ripetere le parole : « l’orecchio mio aveva
sentito parlare di te, ma ora, l’occhio mio
ti ha veduto ». Alla vedova, all’nnica figl'a
Elvira inviamo la nostra parola di viva simpatia cristiana.
Recentemente è stata istituita una bibliotechina alla scuola delle Fucine che farà
bella mostra di sè nel nuovo locale, non
appena entrerà in funzione. Per ora è stata
collocata nella scuoletta provvisoria. Per
onorare la memoria del Professor Arnaldo
Torino
Il culto di Domenica 4 marzo (mattino,
CiAso Vitt. Em.) è stato presieduto dal
Pastore Achille Deodato. Ringraziamo vivamente il Vice Moderatore per il suo vivente messaggio.
Sotto gli auspici ddl’Unione Varaglia, il
prof. Bruno Revel ha tenuto nel salone di
Corso Vittorio, il 17 Marzo, una conferenza sul tema: « La regina Margherita di Navarra, traduttrice di Lutero, vista da un
protestante contemporáneo ». Un numeroso
pubblico ha applaudito la dotta ed interessante esposizione.
I culti della Settimana Santa, in numero
di undici, hanno richiamato nelle due chiese assemblee di fedeli compatte anche nelle
riunioni serali. Gremiti i templi al culto
dì Pasqua, molto forte la partecipazione
alla Santa Cena. La Corale ha cantato con
arte e sentimento un coro di circostanza.
Domenica 1" aprile è ayvenuto uno scambio di pulpito fra i Pastori delle Chiese
Battiate e della Chiesa Valdese. Bella manifestazione di unità evangelica!
Un’Assemblea di Chiesa è stata convocata
per la se-a del 31 marzo. Il dr. Guido Ribet e l’Anziano G. Costa hanno introdotto uno scambio d’idee sulla vita della
chiesa di Torino. L’evangelizzazione batte
il passo, ciò dipende da insufficiente conoscenza della Parola di Dio e da insufficiente comunione fraterna. Lo studio biblico
sia dunque rimesso in onore e si addivenga presto alla realizzazione delle proposte
fatte per rendere più concreti i vincoli fra
i membri della comunità.
Sui problemi della gioventù ha parlato
brevemente il presidente dell’U. G. V.;
questo argomento sarà all’ordine del giorno
della prossima assemblea.
Dall’esposizione del Cassiere Signor C.
Alberto Balmas, risulta che la campagna
per i 50 milioni ha dato a Torino risultati
rallegranti, ma bisogna ora provvedere alla
contribuzione annua normale aumentando
del 33% e al saldo delle spese locali quest’anno eccezionali.
L’anziano decano del Concistoro, signor
Alberto Deslex scaduto per compiuto quinquennio è stato rieletto con ottima votazione.
II Pìccolo Messaggero di Pentecoste darà un resoconto dettagliato di questa Assemblea che non ha votato ordini del giorno, ma ha lasciato in tutti benefiche impressioni; cosa che non accade sempre.
—■ II tempio di Corso Vittorio ha ora le
sue nuove vetrate che sostituiscono i pannelli di compensato e i vetri comuni messi
dopo i bombardamenti. Esse sono opera
pregevole e disinteressata del signor Vincenzo Taccia al quale va il ringraziamento
della fratellanza torinese.
— La nostra sorella in fede Quara Maria Caterina di Gassino, deceduta alcuni
mesi or sono ha lasciato per l’opera del Signore che ella amava, L. 25 mila destinate
alla Chiesa Valdese di Ivrea e L. 25 mila
alla Chiesa Valdese di Torino, in titoli.
— Battesimi: Ribetti Ada di Giovanni e
di Eugenia Canfari; Bianchi Maria Teresa
di B.'uno e di Morando Carolina; Bertolè
Paola di Leopoldo e di Jalla Marcella; Ravazzini Laura e Ravazzini Alfredo (adulti);
Boringhieri Francesca Cécile di Gustavo e
di Anne Marie Lacroix.
— Ammissioni: Bordone Giuseppe e
Grippaldi Angelo, per professione di fede.
Malan, la Signora Renata Bounons Uahn
di Torino ha preso a cuore l’istituzione della biblioteca ed ha inviato un certo numero di volumi molto adatti per i bimbi delle
scuole elementari. La maestra della scuola
medesima ha brevemente illustrato il motivo per cui è sorta la biblioteca suscitando
vivo interesse tra gli alunni. Con oppor
tunì accorgimenti suggeriti dal comitato
medesimo si avrà un arricchimento notevole dì libri.
Ci rallegriamo vivamente che tra le 12
bibliotechine « zia Mariù » create recentemente si possa annoverare quella della scuola delle Fucine. Siamo molto grati alla Signora Renata Bounous Hahn per il suo affettuoso interessamento a prò della scuola
delle Fucine, per la quale aveva già manifestato la sua tangibile solidarietà, in occasione dell’appello lanciato dalla chiesa di
Rorà.
— Uniti nel Signore: 28 Gennaio: Tibaldi Giuseppe e Abate Elda — 28 Febbraio: Carta B,-uno e Musso Domenica -—
24 Marzo: Juste Olivier e Enrichetta Olga
Campofaggi.
Annunciamo sin d’ora la visita d’un gruppo di giovani della comunità di Torino i
quali saranno in mezzo a noi la sera del
sabato 21 aprile e la giornata del 22. Guidati dal loro presidente essi ci daranno un
programma di recite é canto con la partecipazione della ben nota cantante alla radio, Nora Anseimo.
Dipartenze: Emilio Monnet, figlio del
prof. Davide Monnet, fondatore del giar
dino alpino Rostania — Lea Cesan, da mol
ti anni inferma — Luigi Tommaso Quara
per morte improvvisa — Lorenza Operti
Goss, dopo lunghe sofferenze, sorella mol
to attiva nella chiesa — Dolores Di Grego
rio Campanali — Marietta Troni, umile ere
dente — Guido Rostan, scomparso nei suoi
vent’anni, portato via nel corso di pochi
mesi di tribolazioni e di speranze — Bau
mann Ernesto, protestante svizzero ~ Calé
Francesco da molti anni ospite dell’Asilo
dei Vecchi di S. Germano, deceduto alle
MolSiette in seguito ad intervento operatorio — Figari Prassede, consorte del nostro
vecchio fratello Ferrea — Turin Emanuele
per chiamata improvvisa del Signore.
Nella gioia e nel dolore Cristo è la nostra
unica speranza.
Asti
La valorosa piccola comunità di Asti ha
voluto commemorare l’Emancipazione con
una manifestazione pubblica. Nonostante il
rinvio dal lunedì 19 al martedì 20 febbraio
per ragioni di forza maggiore, un buon
pubblico ha seguito con attenzione ed ha
applaudito la conferenza che il Pastore Dott.
Raima ha tenuto in teatro.
Chivasso
Chi regala un harmonium per il nuovo
bellissimo tempietto di questo posto avanzata di evangelizzazione?
PUBBLICAZIONI
Testimonianza d'amore
Agape ha pubblicato un nuovo « album »
trilingue, contenente splendide fotografie: ■visioni di lavoro e di fatica, nella costruzione ormai quasi finita dell’intero villaggio,
gruppi di operai volontari, affermazione ecumenica, fraternità che si prolunga oltre
gli oceani ed i monti.
L’album si vende a L. 300 presso il Pastore T, Vinay, Via Manzoni 21, Firenze.
Un libro meraviglioso
E’ un breve scritto di sette pagine dovuto alla penna del Past. Davide Pons. Utile
per la distribuzione nelle chiese e fuori
delle chiese, in vista di una più grande conoscenza del Libro meraviglioso, cioè la
Bibbia.
Prezzo L. 5 la copia, presso D. Pons,
via Cesare Balbo 21, Bordighera. C. C. P.
4-4076.
Protestantesimo
N. 4 — Ottobre-Dicembre 1950
Denso e sodo fascicolo contente i principali resoconti delle giornate teologici!,
del Ciabas (scritti di C. Gay, E. Balmas
R. Jouvenal, G. Miegge), il testo della con
fetenza su « Miseria c grandezza delle Chic
se dì minoranza » pronunziata da Vi'. A
Visser’t Hooft a Torre Pellice in occasione
della Conferenza delle Chiese dei Paesi La
tini, i testi delle relazioni di -quella Con
fetenza sulla libertà di coscienza e sui rap
porti col Cattolicesimo, uno studio critico
di V. Vinay sugli scritti politici di Lutero.
Il fascicolo di gennaio, di imminente
pubblicazione, sarà in gran parte dedicato
al nuovo dogma dell’Assunzione di Maria
e conterrà il testo delle lezioni tenute da
F. Heiler c G. Miegge su questo argomento alla Facoltà Valdese di Teologia, a Roma. Chi desidera copia di questo numero
speciale può chiederlo subito inviando L.
300 al prof. V. Subilia, Via Pietro Cossa
42, Roma.
Prezzo della rivista ■— ordinario 1200, sostenitore 2000 — Pastori, studenti in teologia, Iscritti al Movimento Cristiano Studenti L. 600. c. c. p. 2-13913, Dr. Mario
Ferrerò, Corso Sommeiller 21, Torino.
liiEdai iDitgoaiiti Ciiilìati [laigdld'
COMUNICATO
3
Tutti gli ' insegnanti evangelici sono invì-1à’
tati a partecipare al Convegno di primavera, '
che‘avrà luogo a Pinerolo il giorno 25 aprile p. v. alle ore 9 col seguente programmai
Mattinò: Culto presieduto dal pastore E.
Ayassot. Relaiioni del dott. A. Theiler
del prof. R. Jouvenal sul tema: «La scuola elementare e media ed i problemi del*
l’orientamento professionale ». ;
Pomeriggio: Brevi relazioni su argomen
ti vari (Sindacato, bibliotechine, gite ecc,).'._^-j
Per il Seggio: E. Pons.''iv''^
Pastre Maddalena profondamente com- “•
mossa per la dimostrazione d’affetto data ')
in occasione della dipartita della mamma j
Maddalena Gaydou : j
ved. Pastre ^
ringrazia tutte le persone vicine e lontane
che durante la lunga infermità l’hanno aiutata moralmente e materialmente. ’
Prarostino (Alamanda) 27 Marzo 1951 ^
La famiglia dell’indimenticabile
Enrichetta Malanot
ved. Travers
nell’impossibilità di farlo personalmente,
riconoscente ringrazia tutte le gentili persone che, con scritti, fiori e presenza ai
funerali, hanno preso parte al suo grande
dolore ed in modo particolare i sigg. Pastori Bartinalti e Deodato, il dott. Gardiol
e Suor Susanna Coisson che hanno così,
amorevolmente assistito la cara scomparsa,
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