1
ECO
DELLE min VALDESI
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCVl - N. 48
Una copia Lire 40
ABBONAMENTI
I Eco: L. 2.500 per I’interno
1 L. 3.500 per l’estero
SpediziiJne in abbonamento postale . I Gruppo bis
Cambio di indirizzo Lire 50
TORRE PELLICE — 9 dicembre 1966
Ammin. Claudiana Torre PeUice - C.C.P. 2-17557
DI FRONTE ALLE CONSEGUENZE DELL’ALLUVIONE
Quello che si sta facendo
I presidenti del Consiglio Federale delle Chiese Evangeliche d'Italia riferiscono suH'entità dei sinistri e su quanto si è fatto e si sta facendo,
a un mese dal disastro, per aiutare famiglie e comunità nel bisogno —
La mano fraterna del protestantesimo all'estero.
La Giunta del Consiglio Federale si è riunita ancora una volta nel giorni scorsi per
esaminare la situazione delle nostre Comunità e delle nostre Opere dopo le recenti disastrose alluvioni che hanno colpito tanta parte del nostro Paese ed ha deciso di inviare
' la presente circolare sia per informare sulla
situazione generale e su quanto stiamo facendo al riguardo, sia per chiedere aiuto
nell’opera di coordinamento dell’azione di
soccorso che abbiamo intrapresa e che vorremmo fosse anche un segno di concreta
collaborazione nello spirito unitario del recente Congresso di Roma.
Desideriamo vivamente, anche attraverso
questa circolare, esprimere a nome nostro e
di tutti, la nostra affettuosa e cristiana solidarietà ai colleghi ed ai loro membri di
chiesa cosi duramente provati. Ben può ad
essi applicarsi la beatitudine apostolica « Beato Vumno che. sostiene la prova » (Giacomo 1: 12); e la nostra preghiera è che essi possano fare l’esperienza del salmista :
« L’Angelo delVElerno s’accampa attorno a
quelli che lo temono e li libera a (Salmo
34: 7).
Vogliamo poi esprimere la nostra gratitudine a quanti, in Italia e all’Estero stanno
donando generosamente a favore dei nostri
fratelli e delle nostre sorelle che nel giro
di poche ore, oltre i gravi pericoli corsi, le
allucinanti giornate vissute, hanno visto distrutto tutto quanto 'era contenuto nelle loro case e annullata la loro fonte di mantenimento. E ci conforta il sapere che la solidarietà non si è manifestata solo nel <c dare )i ma anche in partecipazione di_ ansia, in
amorosa simpatia e nella preghiera.
LA SITUAZIONE DELLE
NOSTRE COMUNITÀ’
Avete già ricevuto, da varie fonti, notizie più o meno complete sui danni subiti
dai nostri fratelli delle zone alluvionate e
dai nostri stabili, locali di culto ed istituzioni. Vorremmo qui riassumere quelle che sono in noslio possesso, ringraziando Iddio che
in seno alle nostre chiese non vi siano state
vittime fra le persone.
Zona del Triveneto. Non risulta che vi
siano stale famiglie gravemente danneggiate nelle loro cose, tranne alcuni casi a Venezia. Non .sappiamo ancora, invece, se nelle
nostre comunità di questa vasta regione si
verificheranno casi di disoccupazione a causa dei danni provocati dalle alluvioni.
Per quanto riguarda i locali di culto ci
risulta che abbiano avuto danni di varia entità all’arredamento le chiese valdese, metodista e luterana di Venezia nonché il locale
di culto valdese di Chioggia.
Zona del Grossetano. Poche le famiglie
evangeliche danneggiate nelle loro cose e ancora non conosciuti i casi di disoccupazione
a seguito deU’alluvione.
Allo .stabile ed al locale di culto della
Chiesa battista non vi sono stati danni rilevanti.
Firenze. In questa città, come tutti sapete
i danni sono stati rilevanti anche in seno
al nostro piccolo mondo evangelico.
I danni sinora accertati, relativi alle Chiese che fanno parte del Consiglio Federale
sono i seguenti :
a) famiglie che hanno perduto completamente o in misura assai grave quanto era
contenuto nelle loro abitazioni: 40 circa, ^
b) piccole attività commerciali o artigianali di evangelici distrutte o rese per mo to tempo inservibili: 12;
E’ uscita l'edizione 1967 del noto calendario. Tredici grandi e belle quadricromie,
a fogli mensili con versetti biblici, c izione
in quattro lingue (italiano, francese,
se, tedesco); in appendice, ricco e preciso
indirizzario di chiese e opere evangeliche in
Italia e di lingua italiana all estero. L. 650
la copia.
Ordinazioni alla Claudiana, Vw Principe
Tommaso 1, Torino (e.c.p. 2/21641) ovvero
alle librerie evangeliche e ai depositi Llaudiana presso molte comunità.
Un « Valli nostre 1967 .) in ogni famiglia
evangelica. Un regalo apprezzato per le prossime festività.
c) disoccupati a seguito dei danni recati
dalla alluvione al loro luogo di lavoro : censimento non ancora ultimato; si prevedono,
per un periodo più o meno lungo, una cinquantina di casi;
d) Istituzioni gravemente danneggiate : 1
(Istituto Femminile Ferretti);
e) Stabili e locali di culto gravemente danneggiati 3 (Chiesa Battista di Borgognissanti,
Chiesa Metodista di Via dei Benci, Centro
comunitario Valdese di Via Manzoni).
Ed ecco qualche dettaglio sui paragrafi
d) e e):
Istituto Femminile Evangelico Ferretti.
Ha avuto il piano rialzato invaso dalle acque
per circa due metri con distruzione di tutto
l’arredamento relativo al refettorio, cucina,
sala di soggiorno, ecc., nonché, evidentemente, l’allagamento delle cantine con gravi danni all’impianto di riscaldamento e distruzione delle provviste ed altre cose quivi depositate.
Chiesa Battista di Borgognissanti. Danni
vari allo stabile; oltre due metri e mezzo di
acqua nel locale di culto con distruzione
quasi totale dell’arredamento tranne una pedana su cui erano il tavolo per la S. Cena
con tappeto di velluto e leggio con la Bibbia, sedia in stile e due palme, la quale,
certo a causa del perfetto equilibrio di quanto sosteneva ha galleggiato come una zattera
fra le onde e si é posata, ad acque ritiratesi,
con tutte le sue cose intatte, sul pavimento
melmoso.
Chiesa Metodista di Via dei Benci. E’ certo, fra i nostri, lo stabile più danneggiato
ayenRp subito il primo urto degl) argini che
hanno ceduto al Ponte alle Grazie e trovandosi nella zona che è stata coperta dalle acque fin oltre 6 metri. Infatti nello stabile
di Via dei Benci l’acqua è salita per circa
I metro al 1® piano danneggiando anche
quei locali mentre tutto è andato distrutto
nel tempio e nelle sale a piano terra. Si teme per le fondamenta deU’edificio e per la
stabilità dei pavimenti del 1« piano che
hanno avuto l’acqua che premeva dal basso
ed il peso delEacqua sui pavimenti stessi.
L’archivio della Chiesa Libera che si trovava in un locale dietro il tempio é stato sommerso prima dalle acque e poi dal fango.
Si spera recuperarlo almeno in parte dato il
suo valore storico.
Centro Comunitario Valdese di Via Manzoni. L’acqua ha superato i tre metri di altezza distruggendo quanto si trovava nei locali a piano terreno fra cui l’archivio della
Chiesa Valdese di Firenze e quello dei Cimiteri evangelici degli Allori e degli Inglesi.
Non si sono invece verificati danni di rilievo allo stabile della Chiesa Valdese in Via
dei Serragli dove sono ospitati l’Istituto
Gould e l’Asilo Italia, nè al tempio valdese
di Via Micheli.
Gravi danni ha avuto lo stabile della Chiesa dei Fratelli in Via della Vigna Vecchia
nonché le sedi dell’Esercito della Salvezza,
della Chiesa Luterana e della Comunità Elvelica.
Vorremmo anche ricordare con simpatia,
oltre i casi di cui al paragr. b), che tre importanti imprese industriali di nostri membri di chiesa sono state fortemente danneggiate e dovranno sospendere la loro attività.
Nè vorremmo dimenticare i nostri fratelli
evangelici svizzeri che hanno subito gravi
danni alle loro attrezzature alberghiere.
In questa situazione già cosi tragica alcuni fattori hanno contribuito o stanno contribuendo a renderla ancora più difficile e più
bisognosa della nostra simpatia e della nostra intercessione: r- t u
a) il pastore metodista Sergio Carile che
era stato colpito da gravi disturbi nei giorni precedenti il 4 novembre, e che malgrado
le sue condizioni di salute aveva voluto recarsi in Via dei Benci appena le acque erano defluite, ha dovuto essere ricoverato d urgenza in una clinica di Bologna per ulcera
emorragica allo stomaco, dove ancora si trova degente; , . . ^ • • u :
b) il pastore valdese Luigi Santini che si
è subito prodigato senza tregua per portare
aiuto e conforto ovunque gli fosse possibile
e per organizzare le volonterose squadre di
giovani della sua chiesa, è stato ora colpito
da un attacco al pancreas che lo costringerà
a curarsi seriamente per un periodo di qualche settimana. .
Noi vogliamo essere m comunione di preghiera con questi nostri collcghi e anche col
allega Piero Bensì, segretario del Consiglio
dei pastori fiorentino, cui auguriamo di rimanere saldo sulla breccia in un momento
cosi delicato e difficile.
I PRIMI
INTERVENTI D’URGENZA
Poiché la situazione, anche in coMiderazione della numerosa presenza evangelica in
quella città, appariva particolarmente grave
a Firenze - che d’altra parte e stata la pri
ma zona raggiungibile — appena le acque
sono defluite, aiuti in generi di prima necessità sono stati portati direttamente da pastori o da giovani delle comunità di Siena, Terranova, Roma, Felónica, Bologna, Milano,
Parma, Pisa, Livorno e quindi da Agape. Ci
scusiamo per le eventuali omissioni dovute a
mancanza di informazione diretta.
Il 9 novembre il presidente del Consigho
Federale, accompagnato dal V. presidente
pastore Manfredi Ronchi, dal pastore Keighley e dal pastore Foligno (il pastore Mathieu era a Firenze dal giorno precedente),
si è recato a Firenze per recare a quei fratelli l’espressione della solidarietà e della
simpatia dell’evangelismo italiano, per un
primo esame della dolorosa situazione e per
prendere accordi sulla costituzione di un
Comitato evangelico locale che in un primo
momento ha coinciso con il Consiglio dei
Pastori ma al quale, ora, abbiamo chiesto di
affiancare un laico di ogni comunità interes
sata. Il 17 novembre il presidente del Con
siglio Federale si è recato di nuovo a Firen
ze per partecipare alia prima riunione del
Comitato fiorentino e portare di persona una
prima somma in contanti per i soccorsi più
urgenti.
Il presidente del Consiglio Federale ha
poi stabilito dei contatti telefonici ed epistolari con i colleghi del Veneto e di Grosseto per avere notizie su piano interdenominazionale. Contatti telefonici quasi quotidiani sono stati mantenuti anche con il Consiglio ecumenico, a Ginevra, cui siamo molto
grati per la simpatia dimostrataci e per gli
appelli rivolti a varie Chiese ed organizzazioni estere.
E’ stata subito indetta, inoltre, la raccolta di offerte su piano nazionale che è stata
annunciata dalla radio ;e di cui avete avuto
notizia attraverso la direzione delle vostre
Chiese.
CONipÌUA
IN qÌarTa pagina
COMUNICA TO
La Giunta del Consiglio Federale delle Chiese Evangeliche d'Italia,
rivolge anche quest'anno un caldo invito a tutte le Comunità evangeliche perchè vogliano dedicare, possibilmente in comunione fra loro, la
seconda domenica di dicembre, e cioè domenica 11 dicembre, alla celebrazione della
Domenica della pace
La pace è dono di Dio (Isaia 26: 12, Giov. 14: 27); Dio stesso è
un Dio di pace (Isaia 54: 10, I Cor. 14: 33); e questa pace Egli ha manifestata appieno in Cristo Gesù (Isaia 9: 5, Luca 1 : 79, Efesini 2: 14).
Ma questo dono deve essere accettato e messo a frutto ; noi siamo
chiamati ad essere « collaboratori di Dio » anche nel « procacciare la
pace », nell'adoperarci per essa, nel lasciare che i nostri passi siano condotti « verso la via della pace ».
Vi è oggi un grande anelito di pace fra gli uomini ; ma anche i
cristiani dimenticano spesso che Dio stesso ha operato « annunziando
pace per mezzo di Gesù Cristo» (Atti 10; 36).
Vi è un desiderio sempre maggiore di giustizia, nel nostro tempo;
ma occorre non dimenticare che « il frutto della giustizia si semina nella
pace» (Giacomo 3: 18).
Siamo turbati, e spesso sgomenti, per le guerre ed i rumori di
guerra che fanno sanguinare popoli interi, per le lotte che ancora scaturiscono da pregiudizi razziali, per le follie cui potrebbero condurre, e
spesso conducono, esasperati nazionalismi ; ma quando noi stessi ci troviamo a prendere posizione, molto raramente sappiamo cercare « le
cose che contribuiscono alla pace» (Romani 14: 19).
Sia quindi il nostro celebrare la « domenica della pace » non solo
un intercedere perchè la pace regni fra i popoli e fra gli uomini, ma un
impegnarci ad essere facitori di pace ed un ricordare a noi stessi che
mentre « aspettiamo nuovi cieli e nuova terra nei quali abiti la giustizia » ci è richiesto « d'esser trovati agli occhi Suoi, immacolati e irreprensibili nella pace» (2 Pietro 3: 13, 14).
Mario SbafTì
Presidente del Consiglio Federale
delle Chiese Evangeliche d'Italia
iiiimitiiiiHmtHHMhimiiuiiiiii
rimmiiimmiiiiKiixiiiiiiiiiimiiiiitmiMiMiniiiinniiiiiiiiMiiiitmiiiKiiiNiiiiiiiiiitimiiimimiimniiimiiiuiiiimriiimtimitiiiii
iniimmiimiiimnimil ululimi iimiiiiiuuiiiiiiiiujiiiiiiiiniiiiiiiuiiiimi iiiiimiiii till lUlMlilimilliMiimiiii II iiiiiiiJii III tiiiiiiiiii
gli
uomini
Liberman, l'economisla
del nuovo umanesimo sovietico
TORINO, 2 dicembre — Questo pomeriggio, nel teatro Carignano gremito di pubblico, il noto economista sovietico Evsèi Liberman ha dato una conferenza su « Nuova riforma economica nell’Unione sovietica », che
in questi giorni è ripetuta, a cura dell’Associazione Culturale Italiana, a Genova, Milano, Roma e Bari. Affiancavano l’oratore alcuni economisti italiani, i quali al termine
della conferenza gli hanno posto alcune domande, permettendogli di allargare su alcuni punti il quadro del suo esposto,
Liberman è forse lo studioso russo oggi più
noto — spesso superficialmente, del resto —
da quando hanno cominciato a circolare fuori dell’URSS le teorie che egli andava elaborando in patria e che dovevano dare l’avvio
a una riforma economica fondata sul principio del profitto aziendale e dei prezzi di
mercato. Evsèi Liberman è una singolare figura di studioso: nato nel 1897 a Volyn nell’Ucraina, è diventato economista a 59 anni,
aUa sua terza laurea. In gioventù, dopo aver
compiuto gli studi ginnasiali a Kiev, si era
laureato in legge in quella università; insoddisfatto della professione di avvocato, si
era quindi laureato in ingegneria presso il
Politecnico di Kharkhov; lavorò quindi in
varie aziende e partecipò pure all’elaborazione
di alcuni « piani »; proprio questa esperienza lo spinse nel 1955 ad iscriversi aUa Facoltà di economia dell’Università di Kharkhov,
ove si laureò l’anno successivo. Chiamato ad
insegnare nel Politecnico di quella città, si
fece notare per la novità delle teorie che andava elaborando e che, nel 1962, fu invitato
ad esporre al grande pubblico in un articolo
pubblicato sulla « Pravda » con il titolo ;
« Il piano, i profitti e i redditi ». In quello
stesso anno fu chiamato a Mosca, e da quel
momento la sua influenza non ha cessato di
crescere. Il « nuovo corso » dell’economia
pianificata sovietica ha senz’altro in lui la
figura di primo piano.
Non è qui possibile, né è il caso, riferire
per esteso la sua esposizione, e ci vorrebbe
un tecnico per valutarla criticamente. Mi limito ad alcune considerazioni. i
Filtrata com’è la vita d’oltre cortina, e
russa in particolare, dall’informazione a ^ nostra disposizione e daUe facciate politiche
ufficiali è sempre appassionante l’incontro
con un’ uomo intelligente e vivo, e con un
russo appassionato come questo arguto ucraino, ora gentile ora tagliente nello spiegare
alle sue platee occidentali (di composizione
assai mista, come dimostravano le reazioni
degli uditori) che l’aver tirato la cinghia per
anni, andando ora, cautamente, verso un innalzamento del livello di vita, non è affatto,
per i russi, motivo di vergogna, quasi riconoscimento tardivo di errori passati, ^^nsi
motivo di fierezza, perché veramente lUKbS
si è fatta da sola, in pochi decenni, a prezzo
di gravi sacrifici, quale grande potenza produttrice.
La preoccupazione primaria per l’uomo è
vivissima e evidente in questo economista
che senza rinnegare per nuUa l’impostazione
collettivistica, si mostra tuttavia di una duttilità che ricorda il migliore pragmatismo
anglosassone : la movente realtà umana e sociale si lascia assai difficilmente costringere
in modo continuato in un troppo rigido quadro di « principi » ideologici astratti; ad essa
questi devono piuttosto adattarsi in modo
elastico, anche quando obbediscono a una
coerente e meditata politica a lunga scadenza. Si potrebbe tuttavia chiedere se la concentrazione assoluta sull’industria pesante e
sulla politica di sviluppo strutturale — comprensibile nella fase rivoluzionaria e in quella bellica — non avrebbe potuto assai prima, da vent’anni a questa parte, cedere il
passo — come pare fare ora — a una maggiore considerazione per l’industria leggera
e la politica dei consumi. Naturalmente, questo si può e deve chiedere a tutti i paesi
occidentali, i quali in questo dopoguerra hanno profuso anch’essi nell’industria pesante e
nel riarmo capitali astronomici che ben altrimenti avrebbero giovato allo sviluppo umano
e sociale dei paesi « civili » come di quelli
in fase evolutiva.
L’oratore si è preoccupato di affermare
Fuochi d’Avyento
(spp). Domenica 27, a sera, giovani unionisti del Cantone di Vaud hanno acceso fuochi d’Avvento, in segno di gioia per l’avvicinarsi del Natale. Posti su alcune alture
del Giura e delle Prealpi, ma anche in pianura e sulle rive del Lemano, questi fuochi
sono stati visibili in tutto il « pays de Vaud »
e anche più lontano.
Buoni frutti
del “BigiuDO Federale,,
(spp). La campagna lanciata e condotta
in occasione del « Digiuno federale », con
l’appoggio dei governi, dei comuni, delle
chiese e dei fedeli, nei Cantoni di Vaud e
di Neuchâtel ha reso oltre 200.000 franchi
(circa 30 milioni di lire). Tale somma sarà
versata aUa « Amicizia greco-elvetica » di
Losanna, che sostiene il progetto di costruzione di un ospedale nell’isola egea di Patmos, sinora priva di qualsiasi impianto ospedaliero.
che questo « ritardo » non è stato tanto dovuto a mutare di situazioni interne nelrURSS, quanto piuttosto a una logica interna dello sviluppo sovietico : prima assestarsi
fortemente, anche e soprattutto sul piano
economico, ponendo a prezzo di gravi sacrifici le premesse di un futuro vasto sviluppo, e superando in pochi decenni, su scala
quasi continentale, il ritardo che la Russia
zarista presentava rispetto alle nazioni occidentali all’indomani deUa rivoluzione d’ottobre (sia detto per inciso, lo stesso ragionamento, forse molto semplice, ma abbastanza
intuitivo, va fatto nei confronti della situazione cinese; a parte l’involuzione nazionalistica — fomentata direttamente o indirettamente da tanti occidentali! — e lo stolido culto deRa personalità di cui le purghe
delle « guardie rosse » sono state U segno,
che ci ricorda altre adunate oceaniche, nere
e brune). Destava commozione, e invidia, la
convinta e fiduciosa fierezza di questo studioso così umano, che proprio nuUa aveva
del burocrate o dell’ideologo, per il frutto
faticato e sofferto di decenni di lotta e di
sacrifici di un popolo intero. Giri molto,
Evsèi Liberman, giri molto per le platee occidentali, abbiamo bisogno dì sentire (non solo
udire, sentire) uomini che, se non ci convincono sempre e in tutto, sanno darci il senso
palpitante della complessa e viva realtà umana al di là deUe presentazioni mistificate di
maniera e di propaganda.
E grazie anche dì averci detto, senza peli
sulla lingua, che, se è auspicabile per tutti
coesistenza e, entro certi limiti, collaborazione, permane profonda l’inconciliabilità fra il
sistema capitalistico e quello socialista. Questa era infatti la curiosità più viva. Tinteresse di fondo con cui si attendeva la conferenza dell’economista sovietico; e gli è stata
esplicitamente posta la domanda se, tenendo
conto di una certa evoluzione occidentale
verso una maggiore pianificazione economica,
si poteva prevedere in un lontano futuro un
avvicinamento e una convergenza fra Oriente
e Occidente. E’ venuto un niet assolutamente reciso. Il riapparire del concetto e della
realtà di « profitto », neR’URSS, non ha nulla a che fare con la versione occidentale e
capitalistica; si tratta sempre dì un profitto
nel quadro della collettività, cioè di un profitto immediato di tutti, e non di pochi come
nella società capitalistica (dove tale profitto
dei pochi si riverbera solo in modo molto indiretto e limitato in quello dei molti che
con i pochi o per i pochi lavorano). Come
dicevo, non conosco direttamente e in
modo approfondito il pensiero di questo
nomista, e non si può negare che egli è
CONTINUA
IN QUARTA PAGINA
2
pag. 2
N. 48 I— 9 dicembre 1966
appunti
la ^ente nel mondo muore e soffre tutti i
nomi
CANADA
TOT
Negli anni scorsi avevo ritenuto
che gli ’incontri’ con il clero cattolico, effettuati qua e là sulle ali dei
tempi nuovi, fossero tempo perso.
Ero retrogrado, e più di qualche
collega me l’aveva detto. Poi ho cominciato a dubitare del mio giudizio duro e a sentirmi a disagio. - Perchè non cerchi qualche apertura? -,
mi dicevo. Ero scettico e non sapevo decidermi. L’occasione mi venne
da fuori, inaspettata.
Ricevetti una lettera del parroco,
nella quale egli, in termini cortesi
ma inequivocabili, deprecava alcuni
fatti accaduti fra gli evangelici della
Comunità. I fatti erano veri in parte, tuttavia non potevo accettare
’quella’ valutazione.
Invece di rispondere per lettera,
preferii il colloquio. Ero felice di
salire sull’orala, anch’io. Parlammo
a lungo, senza veli. Spero di non svisare il contenuto del colloquio se lo
riassumo in poche proposizioni assai condensate.
— Si sente tranquillo in coscienza, lei, pastore, nel predicare a questa gente che non capisce, che non
può capire, nè il cattolicesimo, nè il
protestantesimo? Gente che si è rivoltata alla Chiesa Cattolica,, dieci
anni fa, per un ripicco contingente,
senza vera crisi spirituale? Gente
che viene tuttora alla Chiesa Protestante non per convinzione, bensì
per paura (sic/), per ignoranza, per
interesse, per anticlericalismo e per
doppia faccia?
Rispondo che quando predico,
non mi domando: — perchè mi
ascoltano? —, ma interrogo me stesso; — predico il Vangelo, io? —
— O lei, pastore, mette alla porta
della chiesa i comunisti militanti, o
io concludo che la sua è una predicazione politica, perchè tra comunismo ateo e fede cristiana c’è incompatibilità assoluta. Tutte le Chiese Protestanti sono anticomuniste.
Si metta in regola, quindi, o io sarò
costretto ad agire contro di lei in
tutti i modi, pubblicamente, e con
le autorità.
Rispondo di avere un’altra valutazione delle incompatibilità, quella che mette al primo posto l’ateismo pratico che si presenta con etichetta cristiana.
Gli propongo, alla fine, di incontrarci altre volte, ma di consentirmi
di far partecipare al colloquio i
membri del Consiglio di Chiesa e lo
invito a fare altrettanto, con suoi
laici. Mi chiede i nominativi del
Consiglio e glieli indico (due donne, un vecchio, due uomini).
— Con le donne non parlo, perchè non possono capire; neppure
con il vecchio, perchè l’età...; con
gli altri due non discuto, perchè palesemente in mala fede. —
E’ così che la mia incertezza ha
fatto naufragio, per il momento.
Non ne traggo conclusioni generali e prego altri di non farlo, non
occorre dirlo. La storia non si fa a
S. Giovanni Lipioni. Eppure anche
qui vivono creature di Dio alle quali
bisogna predicare TEvangelo, oggi,
in questo ambiente.
Giulio Vicentini
Emittente
Protestante
Internazionale
RUESCHLIKON, Zürich (soepi) — Una
cinquantina di rappresentanti di Chiese e
comunità protestanti europee e di collaboratori radiofonici si sono riuniti, a fine ottobre, a Rüschlikon per esaminare il progetto
deir Emittente protestante internazionale
(EPI), com’era stato rielaborato nella sessione dello scorso anno. Hanno deciso di proseguire lo studio di tale progetto nei suoi
aspetti tecnici, incaricando un gruppo di lavoro di mettersi in contatto con le Chiese
protestanti nei vari paesi, e con le diverse
comunità e organizzazioni interessate, per
chiedere loro in quale misura sarebbero disposte a collaborare e a sostenere finanzariamente l'EPI. Se le reazioni sono favorevoli
e le possibilità finanziarie sufficienti, si formeranno specialisti radiofonici e si prepareranno programmi, anche prima ehe remittente stessa sia costruita; tali programmi potranno essere utilizzati da altre emittenti.
• t cr Meglio vale il poco del giusto i
che l’abbondanza di molti empi. !
Ui Perchè le braccia degli empi saranno rotte;
ma l’Eterno sostiene i giusti.
L’Eterno conosce i giorni degli uomini integri;
e la loro eredità durerà in perpetuo.
Eissi non saran confusi nel tempo dell’avversità,
e saranno saziati nel tempo della fame.
Ma gli empi periranno;
e i nemici dell’Eterno come grasso d’agnelli,
saran consumati e andranno in fumo.
Salmo 37: 16-20
Il sistema sociale in cui viviamo
non è in armonia con Dio — mica
per mancanza di « religione » — perchè nega ed ostacola la realizzazione
dei giusti diritti degli uomini che
aspirano ad una vita serena e dignitosa .compatibile con la paternità di
Dio.
Al posto dell’amore che comprende
e che dona impera l’avidità di ricchezza. La tunica idi CWsto, macerata
dal sudore e dal sangue del nostro
Signore, quindi intrisa degli affanni
dell’umanità, è rigiocata sul terreno
vietnamita folgorato dal «napalm»
e sui tavoli, formalmente severi, ma
di fatto sporchi, dei consigli di amministrazione d’imprese monopolistiche (1).
Un solco di menzogne e di violenze corre fra gli uomini. La bramosia
di ricchezza non cheta, anzi accresce
sino a che, come dice il salmista :
« Le braccia degli empi saranno rotte ». Sino al momento in cui non sarà
più lecito torchiare il prossimo, lucrare sul sudore della gente, far da padroni in casa altrm, bestemmiare e
inferocire sul colore della pelle di un
uomo. In quel giorno — anatema chi
non invoca tal giorno! — Satana, il
nemico, l’eterno sconfitto, il negatore
di Dio perchè negatore dell’uomo,
morderà ancora una volta la terra.
Perchè questo avvenga occorre capire il linguaggio « d’avanguardia »
del salmista, dei profeti e l’imperativo estremo di Gesù Cristo.
* * *
Il sistema sociale in cui viviamo
costringe moltitudini di uomini ad
una vita di rimmde che non bisogna
accettare come chi accettò e si gloriò di una manciata di ceci crudi nelle scarpe. Dio è intransigentemente
Culto radio
Domenica 11 Dicembre
Pastore PAOLO RICCA
Torino
Domenica 18 Dicembre
Pastore PAOLO RICCA
Torino
dalla parte della felicità degli uomini,
non del dolore.
Viviamo sulla terra, e perciò esaminiamo, come creature gratificate d’intelletto, la nostra condizione. L’imiverso fisico non è semplicemente un
mondo d’ombre, di pure apparenze,
non degno di considerazione quando
ci proponiamo di stabilire un rapporto con Dio, più precisamente: di
rispondere a Die. L’edificazione spirituale dell’uomo, il nostro « si » a Cristo, sono condizionati dal modo in cui
noi prendiamo coscienza della fenomenica del. mondo, dal modo ohe noi
attribuiamo — sia pure transitoriamente, ma con Tesser nostro teso verso il futuro di Cristo — un significato
utile e certo a ciò che si nasconde sotto le « ombre », le « apparenze » che
costituiscono le modalità, inquietanti, attraverso le quali Tessere, la creazione, si configura in seno naturale e
storico, in visione di « quella » trasformazione assoluta che è nei piani
di Dio.
Oggi, mentre l’attività produttiva
acquista un carattere sempre più sociale, e quindi mentre masse sempre
più grandi di uomini sono impegnate nella produzione, il possesso di
questi mezzi di produzione diventa
sempre più ristretto patrimonio di
pochi individui ricchissimi — spesso
gaudenti cerne il ricco delTEvangelo
(li ... e sui tavoli di certa burocrazia statabpartitica sovietica, o dei persuasori e
delle guide che fanatizzano demagogicaiiicnte i baliilla rossi cinesi. Pensiaimo che
Tantico Gardella concordi con questa egtensione (ma va detto), poiché egli sa che
non .significa per noi una pigra, ipocrita
e antibiblica affermazione relativizzan!e secondo cui nella no’'e del mondo tutti i
gatti sarebbero ugualmente bigi. Proprio
perchè valutiamo la profonda spinta ideale che ha rivoluzionalo la società russa e
quella cinese, non pos.siamo non avvertire
l’involuzione imperialistica clic, a stadi
diversi di « anzianità », queste due rivoluzioni stanno conoscendo; la prima avendo sostanzialmente accettalo, sia pure ancora con riserve e limili, un’impostazione
capitalistica (al monopolio privato si è sostiteito quello di parlilo); la seconda cercando di sviare nei vaneggiamenti del nazionaliismo ossessivo Tattenzione distratta
da più gravi problemi irri“olti dalTattuale
regime. Sulla corresponsahilità delTOccistiluilo quello di parlilo); la seconda ccrnoscono il nostro pensiero iN.d.r.ì.
(2i Certo, tutti ne conosciamo, ma ne
conosciamo anche di tutt’allro nerbo: la
tentazione più profonda, infatti, non è
quella del lusso, ma quella del potere, e
conosciamo uomini che per il potere sono
capaci di una vera ascesi (N.d.r.).
che negò l’elemosina a Lazzaro — individui la cui legge è l’egoismo spietato eretto a sistema, l’inganno ideolOigico, la prepotenza: sacerdoti di
Satana anche se vanno in Chiesa regolarmente, anche se pregano Dio
tutti i giorni. Ed ognuno di noi può
fare dei nomi : può ricavare questi
nomi dai testi di storia, anche dalle
pa^ne dei rotocalchi, veri palcoscenici di schiuma eretti per oppiare la
gente (2).
« « He
Un sistema sociale di questo tipo
è matrice di peccato per molti uomini, soprattutto per i giovani la cui
personalità non ha ancora raggiunta
una forma possibilmente garante.
Giustamente Tùomo, lo sfruttato
non si accontenta della sua condizione. Non accetta i propri guai come
una « umiliazione necessaria ». Vede
altri che posseggono ricchezze e sperperano quelle ricchezze che Dio ha
donato alla terra affinchè ogni uomo
possa goderne. Quest’uomo, questo
sfruttato, questo lavoratore che ha
prodotto le ricchezze percependo salari non proporzionali al lavoro
svolto rivendica una parte di queste
ricchezze. Ed è giusto. Non vi può
essere amore reale senza parità sociale. Non vi è Dio nella disuguaglianza fra gli uomini. Il significato
üella morte di Cristo è universale.
Cristo chiama a se ogni genere di
individui per trasformarli ivi in un
individuo nuovo. Il rapporto con Dio
non può essere un hobby, un affare
privato. Ognuno deve rendere ragione a Dio del proprio conto in banca, delle proprie azioni quotidiane.
Dio non si compra figurando con
uria certa cifra nel notiziario dei contributi per la chiesa. Guai a coloro
che intendono coprire Dio con le vesti di un buon parroco!
* * ♦
Non è giusto però il modo attraverso il quale certi vantaggi sociali vengono ottenuti. Non bisogna mai bramare il benessere solo per noi, ma
per tutti. Invece troppo spesso avviene il contrario: l’uomo evita le responsabilità collettive, rinuncia alla
solidarietà imposíá dalTamore per il
prossimo e decide — con scelte sciagurate — di risolvere il «problema»
da sè, a proprio esclusivo vantaggio.
Anche costui calpesta TEvangelo, pu
re se frequenta regolarmente la chie
sa e prega Dio tutti i giorni. Que
st’uomo, animato da uno spirito insano di emulazione, si prostituisce
moralmente con compromessi che
possono — perchè no? — risolvere la
sua posizione privata, ma lo mettono
drasticamente fuori da quelle forze
che rettamente tendono ad un mutamento sociale. Costui si mette contro Dio che è la motivazione più alta
d’ogni mutamento sociale.
L’uomo che agisce da sè e per sè è
in difetto verso Dio e un pericolo per
se stesso. Quanti sono gli uomini che
per l’ideale dell’automobile, dei vestiti, dei locali da frequentare rubano o magari uccidono? E le donne
che per ideali analoghi — che la società offre come evasione — finiscono per battere i marciapiedi? Questi
evidentemente sono casi limite in cui
Tindividuo si dissolve in modo totale.
Ma vi sono altri casi di corsa al successo o al quieto vivere. .Stabilirne
una casistica è impossibile, perchè la
corruzione è in ogni piega del regime sociale. Prendiamo il caso dell’operaio, delTimpiegato che trasforma la propria lingua in quella di
Giuda e diventa l’ombra del padrone
sul posto di lavoro.
L’azione individuale non incide sul
sistema. Lascia le cose come stanno
Il mondo ,greve d’uomini tormentati,
continua la sua folle corsa. Solo l’azione comune, la ricerca comune del
benessere, vedere la mia gioia nella
gioia dell’altro, non è in contraddizione con TEvangelo ed esprime,
quindi, il sacrificio di Cristo compiuto per ogni uomo.
♦ * *
Ascoltiamo il salmista : « Meglio
vale il poco del giusto che Tabbondanza di molti empi ». Infatti — e
non curiamoci dei « dritti » d’oggid'i —
quanto è più meritevole il poco guadagnato onestamente che il molto
ottenuto con mezzi illeciti! Ma attenzione: il salmista non ci invita ad
accontentarci di ciò che possediamo,
non santifica la povertà, non mortifica le nostre richieste dietro il paravento di preci passive. Egli non è
come quel tale, tranquillo e rubicondo. che diceva : « Beati voi poveri che
mangiate le salubri cipolline, mentre
noi mangiamo i polli che razzolano
nella sporcizia»!
Per troppi secoli l’ipocrisia si è
fatta strada fra le limpide parole dettate da Dio a coloro che erano disposti ad ascoltarle. Il discorso del
salmista non lascia spazio alla vile
rassegnazione. Ecco che cosa ci dice:
« Piuttosto di vedervi scendere a patti vergognosi con la vostra coscienza
d’uomini, di credenti, accontentatevi
di ciò che possedete ».
* * *
In verità noi non dobbiamo dannarci per ciò che non abbiamo. Nessuno deve temere privazioni e sofferenze, perchè domani « le braccia degli empi saranno rotte », dal momento che « l’Eterno sostiene i giusti » :
coloro che trovano santità nella lotta speranza nella misura che incontrano le insidie della vita, certezza
nella consapevolezza che Cristo è il
Signore e che la signoria del Cristo
si manifesta nella nostra mano tesa
verso il prossimo.
Viviamo in un mondo che giorno
per giorno ci pone alla prova chiedendo a noi non solo slanci mistici,
sia pure lodevoli, ma cultura e volontà d’agire per il trionfo del Regno
che, pur « non essendo di questo
mondo », non può non attuarsi se
non attraverso questo mondo.
Le tribolazioni accompagnano il
passo di milioni di uomini. Cerchiamo di comprendere tutto questo prosando la nostra fede, rinnovandola
tramite ogni problema risolto positivamente. « L’Eterno conosce il giorno degli uomini integri», il che vuol
dire ohe Dio è alla radice d’ogni scelta cristiana, di qualsiasi scelta progressiva,. Non vi è tempo da perdere:
la gente, nel mondo, soffre e muore
tutti i giorni. Mario Gardella
iiiiiMiMiimiiiihiii
Protestantesimo
Ecco il sommario del n. 3/1966, ora pubblicato :
Giorgio Peyrot : Aspetti e rilievi giuridici
delle relazioni ecumeniche.
Giorgio Tourn: Per gli 80 anni di Karl
Barili.
Recensioni.
Un fascicolo, L. 500; abbonamento annuo:
L. 1.750, presso la Libreria di Cultura Religiosa, Piazza Cavour 32, Roma, ccp. 1/26922.
esitante
WATERLOO, Canada '{sprj. L’assemblea
generale della Ohiesa ui^.ta del Canada,
riunita nel corso del meise di seitlemibre, lia
votato la continuazione delle trattative in
vista di un’unione con la Ch^iesa anglicana
del Canada. L’asseniiblea ha pure volalo
conversazioni analoghe eoo la Chiesa evangelica unita dei Fratelli. Con i suoi ire
milioni di memibri, la Chiesa unita è la
maggiore Chiesa proteslan'.e canadese.
La decisione di iproseguire le eouversazioni con igli anelicaoi è stato preceduta da
fungile discussioni, assai animate, che a un
certo momento hanoo fatto temere che la
decisione sareibbe rimessa a più tardi. Il
dilbattito si basaiva sui «Principi d’unione»
presentati da una commissione mista di
studio, comporla da rappresentanti delle
due Chiese, principi die già erano stati approvati dagli anglicani come base d’unione.
L’assembiea generale ha infine accellato
una raccomandazione che domanda die i
« Principi d’unione » vengano accettia.i come « documento di lavoro in vista del pioseguimento dei negoziati con la Ch esa
anglicana». Il fatto di aver a oc et alo i
principi impegna definitivamente la Cliiesa
unita nella ricerca di una base d’unitne
con gli ainglicani.
In una dichiarazione, Tarciveeeovo di
Canterbury, ohe al momento del vo o si
trovava nel Canada, ha det o ohe non si
tratta « ohe di un inizio ». L’arcivesi ovo
ha attirato Tattenzione sulle numerose difficoltà che ancora sussistono, ricordando
soprattutto la consacrazione delle donne al
ministero pastorale: la Chiesa unita c<io!a
già 65 donne pastori debitamente coiiisacrale, mentre la Chiesa anglicana non rdina se non degli uomini.
La Chiesa unita del Canada è stata f umata nel 1924 in seguito alTunione de b;
Chiese congregazionalista e metodi»'a ■ di
una parte considerevole della Chiesa resbiteriana.
iiiitiiiiitHiiiiiinimiiiiit
iiiiMiiiiiiiiiiMiin
Fra /e riviste
Gratitudine per Karl Barth
— L’ultimo numero di Protestantesimo
(3/1966) reca un ampio articolo di Giorgio
Peyrot su « Aspetti e rilievi giuridici delle
relazioni ecumeniche », una analisi dei dati
e delle prospettive in cui si situano oggi i
rapporti interconfessionali, riflessi giuridici
di impostazioni teologiche : l’evento ecumenico si va sempre più istituzionalizzando; e
un forte studio critico di Giorgio Tourn per
« Gli 80 anni di Karl Barth ». G. Tourn nella scorsa primavera aveva presentato sulle
nostre colonne un profilo del teologo ottuagenario, della sua parabola teologica, dell’eco
che comincia a destare anche nel nostro
paese; raccomandiamo ora in modo tuttc^
particolare la lettura di questo saggio denso
e pur piano, che dimostra una stima affettuosa e una lunga familiarità con il pensiero barthiano, di cui segue attraverso le opere
le tappe principali, di cui nota Teco suscitata in campo cattolico discutendone criticamente le ragioni, di cui infine presenta tre
componenti fondamentali : il contesto protestante (B. è irriducibilmente protestante, anche se questo significa per lui, come significava per i riformatori e all’opposto di quel
che significa per molti di noi « protestanti »,
l’opposto dì una sclerosi ortodossa : il reformata reformanda, il non avere dove posare
il capo è sentito e vissuto in modo radicale)
— la modernità — la dimensione ecumenica.
« Karl Barth appartiene a quell’esigua
schiera di pensatori e teologi di cui non si
può dire appartengano al presente, al passato, al futuro; la sua ricerca è per molti
aspetti contemporanca, vicina alle esigenze,
alle domande, alle incertezze della nostra testimonianza, sotto altri aspetti appartiene già
alla storia della teologia cristiana del secolo XIX e già le correnti diverse e irrequiete
del protestantesimo hanno aggirato la Kirchliche Dogmatik procedendo verso lidi ignoti;
quanta parte della teologia resta però ancora
da assimilare, da sviluppare, da raccogliere!
Come i suoi maestri : Calvino, Anseimo, Agostino, Lutero, la sua voce rimarrà contemporanea a ogni generazione cristiana, e mentre
la Sorbona lo considera già appartenente olla
storia facendolo oggetto di tesi, per molti credenti la sua voce è un appello urgente per
il futuro. Che significa e com’è possibile oggi
attuare una comunità cristiana autenticamente evangelica che viva « sola fide »? Questa è la domanda che da decenni Barth ha
rivolto a se stesso e ai suoi fratelli; la sua
risposta è valida, incompleta, illuminante?
Il Signore lo dirà. Un fatto è però certo:
•questa domanda esprime in tutta la sua
sostanza la nostra domanda di cristiani riformali e la nostra coscienza stessa, e nessuno meglio di Barth ha saputo darle forma e
realtà nel mondo moderno ».
Quel che rischiano
di perdere
— Gioventù Evangelica dedica Tuliimo
suo numero (nov. ’66) a una presentazione
dei campi estivi dì Agape e S. Severa, nonché dei congressi giovanili della scorsa estate: lungi dall’avere pure esposizioni cronistiche, troviamo presentali i problemi che
agitano e appassionano i nostri giovani, o almeno buona parte di loro. Pensiamo che i
genitori, gli « anziani » che spesso sono sconcertati e preoccupati per l’atteggiamento dei
loro giovani, debbano conoscere questi loro
dibattiti, comprendere — se non in tutto accettare — la loro problematica, avvertire non
solo con simpatia, ma spesso con stima e fraterna partecipazione, l'ansia per una vita di
fede, di testimonianza cristiana più netta. Si
trovano pure interventi sull’annosa polcrnica
« fede e politica », e segnaliamo le voci, via
via più numerose, di nostri giovani « di sinistra » che, nel disorientamento politico attuale, affermano di essere non tanto in perivolo
di perdere la fede, ma la forza, la con v dizione di una scelta politica. Bisogna che le
riserve, i problemi che talvolta dobbiamo
avanzare nel « mutuo avvertimento frjfcrno » non restino al di qua della probi-, v.iatica in cui molti dei nostri giovani pili vivi
si muovono, respirano o sofi'ocano. Tuttavia
resta aperto e serio il rischio, se non di perdere la fede, di farla perdere ad altri di -limolare involontariamente in altri il reiàuvismo e Tindifferentismo o addirittura b? ipulsa della fede: un rischio che e cosiaoie
per tutti, per noi come per quelli di cui nonsiamo di dover contestare le posizioni; un
rischio che non si evita assentandoci, m.i in
un incessante esame critico, alla luce òoìia
Parola, dai moventi del nostro proprio impegno.
I vivi e i morti
— Nello scorso agosto si è tenuta a ]:-ondra la XI Conferenza Mondiale Metodi-la:
su questa importante assise ecclesiastica riferisce l’ultimo numero (ott. ’66) di Vorp
Metodista, riportando pure il testo del \ icoroso messaggio conclusivo sul tema r! iia
Conferenza: «Dio nel nostro mondo». So-fo
stesso num. un'intera pagina è poi dedica‘a.
« ricorrendo il 2 novembre », a una pagina
di storia : « Dal Cimitero Protestante del Icslaccio alla Cappella del reparto evangelU-o
del Verano », di G. Conti; se sì supera il
moto di protesta che in ogni riformato de>ta
ogni concentrazione d’interesse sui morti e
ogni forma di religiosità delle tombe, si Uova in questa pagina di storia più di un accenno palpitante alla storia del nostro Protestantesimo risorgimentale, le note squillanti della predicazione della risurrezione da
parte di un A. Gavazzi; e comprendiamo meglio le ragioni che portano chiese sempre piò
numerose, anche fra noi, a concentrare la
loro attenzione architettonica e liturgica sui
cimiteri, a celebrare culti nel giorno dei morti, al cimitero, cogliendo questa occasione
per predicare la Parola della vita. Le comprendiamo, ma non ci convincono. Quel
giorno, un cimitero protestante vuoto, tombe di protestanti libere, sarebbero forse la
migliore testimonianza; quel giorno, i cristiani farebbero meglio a servire, a gloria
del Signore, dei vivi: sofferenti, soli; lasciando fiduciosi alla pace gioiosa del Signore coloro che Egli nella sua grazia ha redento e richiamato a sè.
Il n. 3 di Etudes Théologiques et Religieuses è dedicato a un confronto con due delle
posizioni cristiane che il protestantesimo si
trova più generalmente di fronte : il fondamentalismo e il cattolicesimo. Anzitutto, uno
studio crìtico di I. S. Lannes, Signification
du fondamentalisme aujourd'hui; quindi un
ampio Dialogue avec le catholicisme, articolato in quattro studi: J. Bosc, Je crois la
Sainte Eglise: M. Carrez. La sainteté de
l'Eglise en rapport avec sa vocation et sa
mission dans le monde d'après saint Paul:
M. Lods, La notion de sainteté de VEgUse
chez les Pères des trois premiers siècles: P.
Petit, Vatican II, notes hibliographiques.
Tl n. 5/1966 della Revue de Théologie et
de Philosophie reca uno studio di J. Coniivoi.siER su La Confession Helvétique Posicneure, son histoire et sa signification pour
aujourd'hui; un saggio di C. Secrktan su
La théorie harmonique d'André Lamouche:
un'ampia e ricca rassegna bibliografica.
3
pus- o
N. 48 — 9 dicembre 1966
Così co ne andremo,
di chiesa in chiesammm
À Torino: una comunità ricca
di possibilità non ben sfruttate
In vista di un campo di lavoro —
che sarà organizzato a Firenze per un
paio di settimane prima di Natale, e
forse oltre — ho visitato i luoghi di
culto evangelici della città. Non che
10 consideri i locali più importanti
dei membri di chiesa e che preferisca
le pietre alle persone. Ma per il fatto
che, dovendo delimitare necessariamente il campo di lavoro, abbiamo
pensato di offrire un servizio per ciò
che riguarda gli stabili cercando di
non far doppione con la catena di
aiuti che dalle comunità, dall’estero
e da altre organizzazioni, attraverso
11 Consiglio Federale e il Consiglio
dei pastori di Firenze, sta raggiungendo le famiglie evangeliche sinistrate.
Arriviamo dopo la prima ondata di
aiuti manuali; giovani battisti, metodisti, valdesi, salutisti e altri, locali
e provenienti da fuori, hanno già lavorato per giorni e giorni in mezzo
allo spettacolo più disperante dei primi giorni.
Grazie a questo lavoro, la chiesa
battista di Borgognissanti è quella
che è riemersa per prima dall’acqua
e dalla nafta. Il lavoro dei volontari
ha quasi terminato la ripulitura,
mentre i soldati, richiesti più volte,
non sono ancora arrivati. Da domani
la frenetica opera di ricostruzione
cittadina si estende alla pavimentazione stradale e Borgognissanti sarà
la prima strada ad essere asfaltata
di nuovo. Anche se le cantine non
sono state ancora vuotate del tutto.
Purtroppo la comprensibile fretta
spesso non suggerisce la via più logica. I danni alla chiesa sono « normali » : quasi due metri d’acqua. Per
fortuna le porte hanno flitrato la
l'afta per cui è stato molto più facile pulire l’interno. Ma diversi lavori
rimangono da fare.
I locali di via Manzoni sono invece
ancora ricoperti di uno strato nerastro di nafta Ano aH’altezza di tre
metri. Il resto di un piano a coda e
di sedie ormai inservibili danno un
aspetto desolato alla grande sala. Le
porte-finestre che danno sul i^ardino
si aprono era su un mare di fango.
Al piano superiore, a casa del pastore Santini che dopo l’enorme sforzo iniziale ha dovuto cedere e mettersi a letto, sembra di essere in una
centrale di smistamento. Il telefono
lavora in continuazione, gente va e
viene portando notizie o riportando
fuori aiuti
II Ferretti è ormai ripulito in gran
parte grazie al continuo lavoro del
personale dell’Istituto. I rnuri però
cominciano a trasudare, gli intonaci
sceppiano e sotto, tra mattone e mattone si può scavare con una chiave
come nell’argilla fresca. i locali sono
in gran parte ingombri di balle di
indumenti, coperte e biancheria che
sono arrivate da varie comunità.
La situazione più disastrosa è forse
quella della chiesa metodista di via
dei Benci. Qui l’acqua è arrivata a
5 metri, ha coperto tutto il pianterreno e il primo piano per mezzo metrc. La sala del primo piano, dove da
tre anni si tengono i culti poiché la
vecchia chiesa è pericolante, è già rimessa a posto completamente. Altre
stanze al primo piano attendono una
ripulitura a fondo. Ma lo spettacolo
più impressionante è dato dal piaiiterreno. La chiesa è ancora tutta dipinta di fango, la redazione di Presenza Evangelica distrutta, il giardino coperto da 20 om di fango. I soldati hanno tolto il grosso, ma rirnangono i segni di una devastazione
completa. Intanto anche il pastore
Carile si è ammalato ed è all’ospedale a Bologna.
Anche i locali dei Fratelli hanno
subito danni rilevanti essendo nella
stessa zona (via della Vigna Vecchia)
particolarmente colpita. Per rendersi
Agape organizza un campo di lavoro che compirà un singolare pellegrinaggio fiorentino : cominciando da quelli in condizioni peggiori, i locali
di culto delle comunità evangeliche della città saranno ripuliti e restaurati — Un impegno particolare è richiesto alle unioni giovanili.
conto delle dimensioni deU’alluyione
bisogna passare da quelle parti, nei
quartieri intorno a Santa Croce, di
sera, a quasi un mese dall’inondazione. Ho parlato con il geom. Brandoli ohe sì occupa dei lavori nella sua
comunità e che ha accettato con piacere l’offerta di aiuto da parte del
campo di lavoro. Non ho ancora potuto visitare alcuni locali che sono
stati lasciati da parte in favore del
locale di culto su cui si è concentrato
10 sforzo di ripulitura. I Fratelli sperano di rientrarvi per Natale.
Anche l’Esercito della Salvezza ha
già fatto un notevole lavoro, mobilitando — è il caso di dirlo —gente dal
sud e dal nord e concentrando lo
sforzo sulla sala principale. Sono rimasto ammirato non solo per il fatto
che qui la pulizia è ormai finita e
l’affresco del seminatore spicca tra
pareti rimbiancate di fresco, ma per
11 fatto che questo sforzo è stato fatto in vista dell’apertura di una mensa gratuita che si aprirà ora nella
sala. Le adunanze hanno lasciato il
posto a questa attività volta nettamente all’estemo. Quante altre comunità hanno impostato in questo
modo la loro opera di ricostruzione?
Una viva preoccupazione verso l’esterno ha dimostrato anche la piccola colonia anglo-americana che ha
subito pochi danni ma ha immediatamente iniziato una sottoscrizione
molto ben ordinata, all’inglese, con
un comitato responsabile sotto il patronato della signora Bargelini. Hanno raccolto diversi milioni ed ora il
pastore Church si sta mettericio in
contatto con i pastori evangelici per
distribuire una parte di questi aiuti
alle famiglie più bisognose. Si è detto delighted dal fatto che si possa
collaborare in modo cosi perfetto;
noi lavorando agli stabili e loro per
le famiglie. Cosi il campo di lavoro
darà una passata anche alla chiesa
anglicana di via Maggio che ha avuto il suo bravo mezzo metro di acqua
e nafta.
La chiesa riformata svizzera ha un
locale sui lungarni che non è più
agibile. La piccora comumtà è confluita in quella valdese. I pochi casi
di famiglie sinistrate sono stati ampiamente soccorsi dal consolato. Il
pastore svizzero ha offerto aiuti al
pastore Santini per le famiglie più
colpite.
Danni alle famiglie e poco o meni,e
ai locali di culto hanno avuto la chiesa del Nazareno, il cui pastore ha
simpaticamente suggerito che l’aiuto
offerto dal campo di lavoro sia prima indirizzato ai locali di culto che
sono stati più danneggiati del suo, e
i pentecostali delle Assemblee di Dio,
che hanno una quindicina di famiglie da aiutare, sinistrati in parte o
totalmente. , , i.- ™
Completano il quadro la chiesa episcopale americana e la chiesa luterana che hanno avut-j danni molt.)
lievi. , .,
Il nostro campo di lavoro avra il
suo daffare. Inizialmente pensavamo
di procedere già all’imbiancatura dei
muri ma in molti casi è evidente che
bisogna lasciare asciugare i muri, in
alcuni casi bisognerà rifare gh intonaci; in altri si darà una mano provvisoria in attesa di una sistemazione
definitiva. Il grosso del lavoro sara
cuindi di pulizia di locali e
contro nafta e fango, e di falegnameria; non c’è una porta che chiuda
0 spesso le panche, che hanno resi
stito molto meglio delle sedie, vanno
incollate e verniciate.
Per finanziare il campo di lavoro
vorremmo pesare il meno possibile
sugli aiuti già affluiti dall’interno e
dall’estero al Consiglio Federale per
non distrarre somme ohe devono servire in primo luop a soccorrere le
famiglie. Così; speriamo ohe le unioni
giovanili rispondano bene all’appello
che viene lanciato in questi giorni
per finanziare questo campò di lavoro Una richiesta in questo senso è
stata indirizzata ai segretari della
FUV della GEM e del MGB. .Speriamo anche di trovare volontari per
formare questo campo che dovrebbe
essere il più possibile interdenominazionale in modo da poter cominciare al più presto quest’opera. Ce
n’è veramente bisogno; gli studenti
sono ormai tornati a scuola, chi lavora ha ripreso da tempo; gli unici
che si vedono in giro iper Firenze in
questi giorni, oltre alle imprese, sono
gruppi di soldati che ormai, poveracci, hanno rallentato il ritmo terribile dei primi giorni. Ma anche là
dove sono passati i soldati c è lavoro da vendere. O meglio da rega13^1*6
Franco Giarapiccoli
Chi ha una o due settimane da
mettere a disposizione si metta in
contatto con Agape precisando il
numero di giorni disponibili e la
data di partenza. Oltre a mano
d’opera generica cerchiamo soprattutto falegnami.
Martin Intrro
avvocato del socialismo'!
BERLINO-EST (soepi) - Nel quadro delle celebrazioni del 450o anniversario della
Riforma, che l’anno prossimo sarà commemorato nella Geranania orientale, Martin
Lutero non sarà pr^s^tato come « il migliore avvocato del Socialismo », ha affermato recentemente a Wittenberg G. Gotting,
vicepresidente del Consiglio di Stato della
Reepubblica Democratica Tedesca e presidente della C.D.U. (branca orientale}.
« Soltanto rendendo omaggio a Lutero e
alla Riforma cojisìdera'.i nel loro contesto
storico (...), saranno toccati in modo vitale
dal significato di quest’uomo e della sua
epoca », ha aggiunto il Gotting.
Secondo il giornale tedesco - orien'ale
« Neue Zeit », G. Gotting ha ìsottolineato
che, per la prima volta nella storia della
Germania, la prossima commemorazione
rlella Riforma aivrà per tema la pace e la
comprens’one intemazionali. 1 a preparazione di questa festa dovrebbe essere ufi zzata « per promuovere la pace e la felic’-tà
del nostro popolo, la pace del mondo, nel
miglior modo possibile e ccnformemente
alla grande tradizione umanista della Riforma ».
Abbiamo ricevuto
lii memoria del pastore Alessandro
Tronx Germana, Annamaria, Duilio
Burlando (Addis Aheba), per la Casa
Valdese delle Diaconesse L. 10.000.
Domenica 4, la nostra comunità ha avuto
la visita del past. Thomas Soggin, di Como,
il quale ha presieduto il culto nel tempio di
Corso Vittorio, al mattino; .-.i è qiiindi unito
al gruppo raccolto nella sala di Via Nomaglio per un’agape fraterna, nel quadro di
una delle riuscite « domeniche della comunità » avviate da un anno a questa parte;
e quivi ha dato una vivace, avvincente conversazione, illustrata da belle diapositive concatenate con intelligenza, su due temi :
Nuove forme di vita comunitaria, fra le
chiese riformate olandesi, in un paese in
vigorosa fase di evoluzione ed espansione,
e: II centro evangelico di S. Fedele Intelvi,
nell’alta diaspora comasca. Apparentemente
i due temi non avevano nesso, in realtà è
risultato che dalle esperienze olandesi era
venuto stimolo e indicazione notevole per
l’impostazione di questa neonata fra le nostre opere. Seguiva una serie di domande, da
parte di vari intervenuti fra il pubblico relativamente numeroso, le quali permettevano
al past. Soggin di completare la sua esposizione, informativa al livello più alto e ricca
di molti spunti di meditazione e, speriamo,
di precise indicazioni per impegnare la battaglia per rendere la vita comunitaria della
chiesa niù degna non solo del suo nome,
ma delia sua vocazione. Ci auguriamo, oltre che di continuare ad avere notizie dell’opera a S. Fedele Intelvi (già i lettori ne
hanno trovato notizia ripetutamente sul nostro settimanale), di poter pubblicare parte
almeno di ciò che il past. Soggin ha riferito sulle vie nuove cercate e in larga misura attuate, con un senso sorprendente di
realismo e praticità, dal protestantesimo
olandese.
La « ripresa » è ormai lontana, e il nostro
cronista ha poltrito assai più del lecito...
non chiede nè merita venia. Per la cronaca,
ecco in breve alcuni memorabilia delle ultime settimane ;
— L’arrivo atteso e graditissimo del pastore Paolo Ricca; e il saluto affettuoso e
grato al past. Franco Giampiccoli.
— Il past. Giovanni Peyrot, di Aosta, è
per due giorni settimanali a Torino, curando in particolare la zona di Bertolla e una
parte della cappellania ospedaliera : gli siamo grati per questa preziosa collaborazione.
— Continua positiva l’attività del pastore
E. Ayassot sia nei confronti della comunità
internazionale di lingua inglese, sia degli studenti del B.I.T.
— L’assemblea di chiesa, in cui la « commissione d’esame » (Guido Botturi, Mario
Mariani, Enrico Pascal, Gustavo Ribet, Paolo
Ribet) ha presentato la sua relazione sull’operato del Concistoro, affiancando la relazione
annua di quest’ultimo; gli spunti di discussione, molto vivi, erano tanti, che Tassemblea
ha dovuto essere aggiornata; speriamo a fra
poco.
_____ Espressione di un’esigenza che membri di chiesa sempre più numerosi sentono
vivamente, ecco l’o.d.g. votato dall’assemblea : « L’Assemblea della Chiesa di Torino
si dichiara vivamente consapevole della necessità e dell’urgenza di una formazione teologica e biblica sempre maggiore e di una
sempre maggiore qualificazione teologica dei
suoi membri in vista della testimonianza e
del servizio. Pertanto decide la creazione di
un gruppo comunitario di studio teologico,
il cui scopo principale, oltre alla formazione
dei partecipanti, sarà la preparazione di incontri della comunità per il dibattito dei
più importanti problemi teologici proposti
alla coscienza delle Chiese protestanti in
questo momento storico ». In fase sperimentale, il gruppo si riunisce quindicinalmente
studiando « L’autorità neUa Chiesa ».
__ Una bella conferenza, nel quadro di
un’altra «domenica della comunità», a Via
Nomaglio, del prof. Claudio Tron, segretario della F.U.V., su « Scuola laica e scuola
confessionale »; soggetto e trattazione meritavano pubblico ben maggiore.
___ Riuscita la tavola rotonda organizzata
dalla Lega femminile e aperta a tutti su « La
comunità e la trasmissione della sua fede »
(Giuliana Pascal, Gino Conte, Roberto (flacone, Sergio Rostagno, moderatrice Evelina
Pons); soprattutto per i problemi posti sul
tappeto, vivamente sentiti, come l’afflusso
di partecipanti ha dimostrato; anche in questo caso, la discussione plenaria ha dovuto
essere rinviata... Ottima la formula.
— Gruppo Missioni e « Dorcas » preparano un bazar.
— La Corale ha iniziato un « turno » apprezzato partecipando in gruppo ai culti
nelle varie zone cittadine.
— La comunità ha dimostrato e continua
a dimostrare la propria solidarietà agli alluvionati; la colletta ai culti del 13 novembre
ha sfiorato il mezzo milione, molte altre offerte in denaro affluiscono e diventa ingente la quantità di materiale, essenzialmente
vestiario, raccolto e smistato da un gruppo
di sorelle.
— La situazione pastorale è quest’anno
carente, proprio in un momento in cui sì
profilano varie possibilità nuove; speriamo
si tratti di una situazione passeggera, pur
apprezzando al suo giusto valore la buona
collaborazione di tanti membri di chiesa, in
particolare per la predicazione, ma anche in
tanti settori della vita comunitaria, daU’insegnamento biblico e catechistico alla diaconia su varie linee, alla responsabilità di
varie attività sociali, senza dimenticare quelli che in vari modi si sforzano di rendere
la loro testimonianza e di portare la loro
presenza protestante all’estero: la Torino
evangelica ha senz’altro molti dóni, non sempre ben sfruttati e coordinati e coltivati, e
molte responsabilità.
....................................
Villa Olanda
Doni ricevuti da marzo 1966 al 15 novembre 1966: Bari: Chiesa Valdese 10.000; Bergamo: Chiesa Valdese 10.000, Lega Femminile Valdese 100.000; Cerignola: Chiesa
Valdese 10.000; Coazze: Cliiesa Valdese
3.000; Corato: Chiesa Valdese 5.000; Como:
L. Malacrida 2.000'; Firenze: E. Forti 5.000;
Furci Siculo: C. Sania-mara 2.000; Genova:
E. Peliizzairo 10.000; Ivrea: B. Berlarione
5.000;La Spezia: S. e L. Carra-ri 5.000; Lorenzè: C. Maggiore 5.000, J. Scanzioìi
10.000; Mantova: Chiesa Valdese 10.000;
Messimi: Unione Femminile Valdese 5.000;
Milano: 1. Gandini Rostagno 5.000; Pisa:
E. Giorgi 3.000, fam. Giovannini «ricordando Nando» 10.000;Prorosi,ino; Chiesa
Valdese 26.000; Roma: G. Conti, 4.000,
F. Valeri 20.000; Rio Marina: Chiesa Valdese 1.500; Sanremo: B. Peruzzi 1.000;
Susa: N. N. 1.000; Tirrenia (iPi-sa): Gruippo
Protestante U.S.A. - -P.W.O.C. 31.200; Torino: B.E.T. 400', Tessa 2.000; Verona:
Chiesa Valdese 20.000, E. Turri 200.000.
Abbiamo inoltre ricevuto : un buono IMI,
da N.N. 500.000.
Dall’estero; Lucens: Bourgeois 1.436;
Sciaffusa: Chiesa -Evangelica di lingua italiana 20.000; Utrecht: V. Laan 24.000;
U-S.A./Vienna: Rev. Ku-ckens 3.000; Zurigo: Mahler 3.000, Società Femminile Cucito 35.000.
Doni in natura (medicinali, indumenti e
oggetti vari): Bergamo: Berner, Ginoullac,
Hefti -M., Honegiger, Montanigero, Müller,
Stoero; Bologna: N.N., Milano: Scognamillo, Dott. G. Lnsco; Pinerolo: Dr. Mathieu; Torre Pellice: N.N.; Villar Pellice N.'N.
Indirizzare eventuali doni in natura:
Direttore « Villa Olanda »
Luserna San Giovanni (Torino)
e doni in denaro:
Direttore «Villa Olanda»
conto corrente postale N. 2/41903
Litsema San Giovanni (Torino)
Si chiede scusa -per eventuali omissioni o
errori ohe si prega di voler segnalare.
-Jk In memoria del pastore Gui^
Comba, dopo i doni già segnalati, abbiamo ancora ricevuto, per ViUa
Olanda: la moglie, i figli e familiari,
L. 200.000; Gustavo e Ketty Combà, L. 100.000.
Passata è
la tempesta...
Un lettore, da Mirandola:
E' noto come, nonostante i vari
richiami attraverso le varie piaghe, e
le possibilità di ravvedimento, il Faraone si sia ostinato nella disubbidienza airEtcrno. Egli si scuote al momento della piaga, ma appena ha un
pò di respiro, si ritrae indietro e indura il suo cuore ovvero si ostina
vieppiù in cuor suo, fino a che 1Eterno stesso « indurò il cuore di Faraone » (meditare Esodo capp. 7-11)
E’ noto come, nonostante i ripetuti
richiami da parte di Dio, il popolo
di Dio si sia ostinato nell’idolatria,
sviandosi dalle vie di Dio (è pieno
l'Antico Testamento).
Sono noti, nelle lettere alle chiese, i richiami al ravvedimento dalla
idolatria che, tra 1 altro, è considerata un meretricio, un adulterio, esistendo la quale a nulla valgono altre
cose buone (Ap. 2: 1-5, 12-16, 18-2.V,
meditare Ezech. 16: 4-23, 23: 1-49;
Apoc. capp. 17-18).
E’ noto come sia prevista la continuazione dell'idolalria e dell allontanamento da Dio, anziché la convey
sione a Dio, nonostante gli avvertimenti e nonostante i richiami o i castighi (meditare Rom. 1: 32 - legge
re Rom. 1: 18-32; Ap. 2: 21-23, 9:
20-21, 16: 9, 11, 21).
E’ noto come nel cristianesimo odierno si continui ad ostinaci, nonostante i richiami, i castighi, le prove, le sofferenze, le calamità, a prostrarsi dinanzi alle opere di mano
d’uomo che « hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, e non hanno fiato alcuno nella loro bocca, hanno naso e non odorano, hanno mani
e non toccano, hanno piedi e non
camminano, la loro gola non rende
alcun suono» (Sai. 115: 4-8, 135:
15-18; cfr. anche Ap. 9: 20; Is. 44:
9 46: 7; Ger. 10: 5, 14, 51: 17;
Aac. 2: 18-19; Rom. 1: 21-25).
E' noto come nel cristianesimo odierno, nonostante i richiami, i castighi, le prove, le sofferenze, le calamità, anziché fare tesoro delle situazioni come richiamo e aminonimrato
per convertirsi sinceramente a Dio,
cercare Lui, ricorrere e rivolgersi a
Lui. riporre in Lui la propria fiducia, come unica Rocca e unico Rifugio, rendere unicamente a Lui culto e sottomettersi a Lui come unico
Dio, unico Signore, unico Padrone
della nostra vita e dell’Universo, diSporsi al Suo unico Governo, attendere unicamente nel Suo Regno la giustizia, la pace, la sicurezza, ed ogni
I consolazione, attendere il Regno di
Dio cercandoLo nell’unica possibilità che è nella Mediazione unica di
Cristo — si continua ad ostinarsi o
si riprende a farsi e cercare altre signorìe (umane), a ricorrere e rivolgersi ad esse, a rendere ad esse il
proprio culto e ad invocare quelle,
rivolgendo a quelle la propria preghiera, a cercare la loro mediazione,
a rimettere in esse la propria fiducia,
ad attendere da quelle consolazioni,
pace, aiuto, protezione, salvezza, a disporsi al governo o regalità di quelle
(meditare Giov. 14: 16-26; Eh. 13; 6;
Sai. 33: 20; 40: 17; 115: 11;
121: 1-2; 146: 5; Is. .50: 9; meditare ancora Rom. 1: 18-32; Is. 42: 8;
Is. 45: 21).
Anziché rendere sinceramente Gloria a Dio, ed umiliarsi sinceramente
nel proprio stato di peccato, di nullità, di miseria umana, proclamando
il valore unico della Croce di Cristo
sì continua a gloriarsi di sé stessi, a
mostrare e presentare orgogliosamente le proprie pretese bellezze e ricchezze, i propri pretesi valori, la propria pretesa civiltà, le proprie pretese
« pienezze ».
Anziché testimoniare che le garanzie di pace, giustizia, sicurezza, sono
nel Regno di Dio, e che U Regno di
Dio è possibile unicamente in Cristo,
si continua ad additare in sé stessi e
nella propria presunta eiviltà, garanzie di pace, di giustizia, sicurezza,
pienezza del Regno di Dio.
Perciò giova ricordare, a noi e agli
altri, l’esortazione evangelica: «da
queste cose vane convertitevi all Iddio Vivente »; e « guardatevi dagli
idoli ». ft®!“ lazeolla
Pensiamo che tale sia pure il perù
siero del nostro lettore, m.a ad evitare
equivoci — e senza ajfatto smussare
la punta polemica di questo scritto
notiamo che questo richiamo a « convertirsi dagli idoli allTddio vivente »
ha validità costante e grave per ogni
chiesa, a cominciare da noi.
Solidarietà
e fiducia
Un lettore da Meilen (ZH):
Sig. Direttore,
Mi permetto di inviare a Lei la
somma di Frs 245 che desidererei inviata alla Tavola Valdese a favore
degli alluvionati.
Detta somma è stata raccolta nella
fabbrica Schàrer di Erlenbach fra
gente che ha contribuito molto spontaneamente e con gioia credendo fermamente che, versando ad un comitato evangelico, il loro gesto non è vano.
Personalmente mi sono incaricato
e La prego, nel limite del possibile,
di farne accenno nel giornale al quale sono abbonato, in modo che possa
mostrarlo ai nostri connazionali.
Riconoscente per quanto potrà fare La saluto molto fraternamente.
Domenico Padolino
Siamo noi che siamo assai riconoscenti a Lei e ai Suoi compagni di
lavoro per il gesto fraterno e generoso!
Se volete
telefonarmi...
Il Pastore Ermanno Rostan di Ivrea
segnala il suo nuovo numero telefonico a datare dal 4 dicembre: 64270
invece di 54270. Gli interessati sono
pregati dì prenderne nota.
Non son d’accordo
Mi sia concesso confondermi fra i
lettori, per esprimere il mio netto dissenso con la decisione della Giunta del
Consiglio Federale di versare un milione, desunto dalle offerte delle comunità evangeliche, alla Presidenza
del Consiglio. Simile dissenso già era
stato espresso quando si trattò delle
offerte prò India. Tutti noi sappiamo
esattamente indirizzo e c.c.p. della
Presidenza del Consiglio; e forse parecchi hanno pure contribuito là; ma
le somme piccole o grandi inviate al
Consiglio Federale gliele abbiamo inviate perchè le utilizzasse direttamente
a prò degli alluvionati (evangelici, e
non). Il dissenso ha radice nel fatto
che concepisco la « presenza al mondo » della chiesa come impegno civile
di ogni cristiano più che come contatti al vertice. Spìace esprìmere questo dissenso, perchè posso immaginare
il lavoro che in questo periodo il C. F.
sta svolgendo e per il quale sono, come tutti gli altri, assai grato.
I Gino Conte
Per il rinnovo deirabbonamento, ricordate:
Interno : L. 2.500 Estero : L. 3.500
C.c.p. 2/17557, intestato alla Libreria Claudiana, Torre Pellice (Torino)
4
pag. 4
8 dice4bre 1966 — N. 48
Quello cbe si sta facendo
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
AiNDAMENTO
DELLE OFFERTE
Avremmo desiderato che l’opera di soccorso agli evangelici vittime delle alluvioni potesse svolgersi su piano veramente interdenominazionale almeno con le Chiese ed Opere che in qualche modo sono connesse con il
Consiglio Federale. Le Assemblee di Dio,
l'Unione Avventista e l’Opera dei Fratelli
hanno espresso il loro desiderio di agire direttamente con i mezzi da essi raccolti in
Italia o all’estero. Dalla Chiesa Apostolica
non abbiamo ancora avuto risposta alla let■ tera ad essa inviata come a tutte le direzioni delle altre Chiese. L’Esercito della Salvezza, per il carattere particolare della sua
azione, ha aperto, fra l’altro, una mensa
gratuita nei propri locali malgrado fossero
stati gravemente danneggiati, agirà' in maniera indipendente. A tutti abbiamo assicurato la nostra fraterna solidarietà ed abbiamo chiesto di segnalarci casi o situazioni nelle quali ci sia possibile essere loro di aiuto.
Le Chiese che coUaboraho nelTazione intrapresa dal Consiglio Federale sono dunque :
Chiesa Valdese, Chiesa Battista, Chiesa Melodista e Chiesa Luterana.
A tutt’oggi, secondo le segnalazioni pervenuteci dalle amministrazioni di tali Chiese, sono pervenute ad esse, dalle proprie comunità :
Chiesa Valdese: oltre quattro milioni;
Chiesa Metodista: oltre tre milioni;
Chiesa Battista: oltre un milione;
Chiesa Luterana: non abbiamo ancora dati al riguardo.
Naturalmente in queste cifre non sono
comprese le offerte inviate direttamente a
Firenze, Grosseto e Venezia, soprattutto da
parte valdese e battista e sulle quali gradiremmo una segnalazione inviata alla direzione delle Chiese anche per un computo
globale.
Offerte dall’estero, per vari milioni, sono
già in arrivo o sono state preannunciate dalla Svizzera (EPERl, dalla Francia (CIMADE)
dall’Olanda, dalla Germania, dall’Inghilterra
e dagli Stati Uniti.
OFFERTE IN VESTIARIO,
MASSERIZIE E GENERI VARI
In un primo momento tutto era utile,
sia a Firenze che in altre zone, ed è stato
molto gradito. Da Roma e da altre località
abbiamo portato quanto era maggiormente
richiesto : zucchero, sale, generi alimentari
in scatola, acqua minerale, antibiotici e prodotti vitaminici, stivaloni di gomma, candele, fiammiferi, fiaccole elettriche, ecc. Ora è
bene minare ciò che viene richiesto per non
accumulare generi di non pronta utilizzar
zione.
A Firenze, ad esempio, non inviare vestiario. Ne hanno ricevuto da ogni parte e
molto di esso giace inutilizzato. Anche l’invio di masserizie, al momento attuale, creerebbe problemi di deposito. Negli appartamenti che sono stati completamente allagati
non sarà possibile rientrare fino a primavera inoltrata. Allora, forse, potranno essere
rivolte delle richieste specifiche. Le comunità che avessero raccolto vestiario o altri generi potranno prendere contatto con le comunità di zone nelle quali forse potrebbe
essere organizzato un aiuto aUa popolazione
specialmente rurale.
PIANO DI AIUTI PREDISPOSTO
DAL CONSIGLIO FEDERALE
a) Un sussidio, una tantum (fra le L.
100.000 e le L. 200.000) alle famiglie che
abbiano perduto le loro masserizie in tutto
o in notevole parte;
b) Un sussidio, una tantum (fra le L.
100.000 e le L. 200.000) ai piccoli commercianti ed artigiani la cui attività sia stata
totalmente o gravemente danneggiata dall’aUuvione;
c) Un sussidio mensile (fra le L. 20.000 e
le L. 40.000 a seconda deUa composizione
familiare) ai nostri membri di chiesa rimasti disoccupati a seguito dell’alluvione. Tale
sussidio naturalmente cesserà all’atto della
cessazione della disoccupazione ed è previsto
per chi rimanga disoccupato, almeno fino
alla primavera del 1967;
d) Se vi saranno delle disponibilità, un
ulteriore aiuto alle famiglie che rientreranno nella loro abitazione per aiutarle a ricostruire l’essenziale dell’arredamento domestico;
e) Un aiuto concreto aU’Istituto Ferretti
di Firenze, l’unico fra i nostri Istituti gravemente danneggiato, per ricostituire quanto
è andato distrutto e aiutare l’Istituto nei
suoi maggiori oneri derivanti dal momentaneo trasferimento a VaRecrosia;
f) Un aiuto alle Chiese per ricostituire lo
arredamento dei loro locali di culto ed il ripristino dei locali stessi.
Per quanto previsto dai paragrafi a) e h)
l'azione è già in corso di attuazione. Per
quanto previsto dal paragrafo c) il sussidio
verrà corrisposto dal mese di dicembre. Per
l’Istituto Ferretti la Giunta del Consiglio Federale ha già stanziato un milione e mezzo
per il ripristino dell’impianto di riscaldamento ed i lavori più urgenti. Per il ripristino dei locali d culto e locali ecclesiastici
destinati ad attività varie una prima azione
IL BEL DONO
DI NATALE
Ada Melile
0 Paese, paese, paese...
90 iwesie
8
9 secoli di storia valdese
2® edizione ampliata
■A- Il libro che dovrebbe essere in ogni casa evangelica.
Per ordinadoni :
L. 2500 alla Libreria Claudiana
V. Principe Tommaso, 1 Torino
conto corrente postale 2/21641
verrà condotta da un campo di lavoro volontario organizzato da Agape e l’entità dei
contributi dipenderà dalla entità delle offerte che avremo ricevute. Ringraziamo Agape
per questa iniziativa che ha tutto il nostro
appoggio,' e che sarà sostenuta dalla Gioventù evangelica italiana.
Vorremmo a questo punto esprimere tutta la nostra gratitudine alla gioventù delle
comunità evangeliche fiorentine ed a quella
di Bologna, Parma, Roma (anche qui ci scusiamo per gli eventuali altri Interventi da
noi non conosciuti) per la tempestività, l’abnegazione e l’alto spirito di servizio con cui
si sono adoperati per liberare l’Istituto Ferretti, i vari locali di culto e anche alcune
abitazioni dalle molte tonnellate di fango
che vi si erano depositate e per collaborare
nei primi interventi di soccorso.
Perchè questo piano di soccórsi possa essere attuato con la massima equità possibile, è stato chiesto di istituire per ogni sinistrato una apposita scheda con tutte le notizie relative ai singoli casi e di decidere collegialmente — soprattutto a Firenze dove esiste un apposito Comitato — l’entità dei sussidi da erogare tenendo conto anche di quanto erogato con fondi pervenuti direttamente
dalle comunità.
Noi comprendiamo assai bene lo slancio
con il quale alcune Comunità han ritenuto di
intervenire direttamente e tempestivamente,
ma,poiché non si tratta solo di un aiuto immediato bensì di un aiuto nel tempo e di
una complessità di interventi, occorre fare
tutto il possibile per coordinare questi aiuti
e per far si che di essi possano godere tutti
i fratelli nella distretta in misura proporzionale alle loro necessità e con un senso di
equità fraterna che ponga tutti i casi suUo
stesso piano ed offra a tutti le medesime
possibilità di beneficiare della solidarietà che
desideriamo dimostrare loro. Per questo mo^
tivo vi chiediamo di voler inviare tutte le
offerte alla direzione delle vostre Chiese le
quali a loro volta le metteranno a disposizione del Consiglio Federale per una azione
comune e per quanto possibile equanime che
sia segno di una effettiva collaborazione fraterna. E sin da ora vi diciamo grazie per
quanto farete in questa linea.
INIZIATIVE VARIE
Molti, inviando le collette e le offerte,
hanno espresso il desiderio, altri la « condizione » di un intervento diretto a favore
dei nostri fratelli in fede. Come avete potuto constatare da quanto vi abbiamo esposto,
è anche la nostra preoccupazione. Ma abbiamo ritenuto di non potere e non dover essere assenti, come evangelici, nella raccolta
indetta su piano nazionale dalla Presidenza
del Consiglio, cui abbiamo inviato, con una
lettera di accompagnamento, a nome degli
evangelici italiani, la somma di un milione.
Sappiamo che il Centro Evangelico di Solidarietà di Firenze ha lanciato un appello
per raccogliere generi e mezzi finanziari per
la propria azione. Avevamo suggerito che
tale Centro operasse come strumento pratico di azione con le direttive del Consiglio
dei pastori di Firenze. Non desideriamo in
alcun modo monopolizzare aiuti ed iniziative a favore dei nostri fratelli nel bisogno,
ma riteniamo sia utile, soprattutto per gli
aiuti finanziari, avere un unico canale di
distribuzione.
L’Iddio di ogni misericordia operi in noi,
anche in questa dolorosa circostanza, « il
volere e l’operare » affinchè tutto sia fatto
nel Suo nome.
Con affetto fraterno
Mario Sbaffi, Manfredi Ronchi,
Achille Deodato
Roma, 28 novembre 1966.
ANGHOGNA (Capoluogo)
Le riunioni di quartiere sono ancora il
valido strumento per mezzo del quale è possibile raggiungere e riunire il maggior numero di membri della Comunità, sono quindi il luogo dove vengono trattati e discussi
i problemi più importanti della vita della
Chiesa. Nelle riunioni del periodo ottobredicembre si sono trattate alcune questioni
d’interesse pratico, il concetto di Chiesa :
confrontando il nostro modo, di concepire
tradizionalmente la Chiesa, con le idee e la
vita della Chiesa secondo il Nuovo Testamento; il problema del Battesimo e deUa
Confermazione ; anche qui mettendo a confronto la prassi tradizionalizzata di queste
« cerimonia», con il senso che esse vogliono
avere nelTEvangelo. Si è parlato dei ministeri della Chiesa, contro le tendenze clericalizzanti di larghi strati della Comunità. Si
parlerà del Culto e infine della missione e
deUa ragion d’essere della Chiesa.
Nella Assemblea di Domenica 27 novembre è stato eletto il signor Bertin Rinaldo
del Passel quale Anziano del quartiere del
Martel. Non è possibile eleggere un Anziano
per il quartiere del Malan. Tre Anziani (Signori Carlo Bertin, Alberto Bertot, Pietro
Gaydou), scaduti per compiuto quinquennio
sono stati riconfermati a grandissima maggioranza.
L’appello lanciato dal Comitato di Grup, po PUV per una raccolta di viveri e di indumenti a favore dei nostri fratelli di Firenze colpiti daU’alluvione, ha trovato pronta rispondenza. I giovani delle Unioni si sono impegnati nella raccolta di patate, castagne e indumenti. Ringraziamo i giovani e
i donatori per la loro buona e pronta volontà.
Sabato 5 novembre. Renata Bertot dei
Malan si univa in matrimonio con Franco
Jourdan di Torre Pellice. AUa giovane coppia stabilitasi a Torre Pellice, rinnoviamo il
nostro augurio di vita serena e benedetta
da Dio.
Il 29 novembre nasceva all’Ospedale di
Torre Pellice, Renata Nadia Menusan quinto figliolo di Piero e Olga Agli di Bodarsac.
Alla piccola Renata e aUa sua famiglia felicitazioni e auguri.
L’Assemblea di Chiesa del 27 novembre
ha deciso che durante i mesi invernali i
culti avranno luogo, anziché nel Tempio,
nella CappeUa presso la Scuola Grande del
Capoluogo.
LUSERNA S. GIOVANNI
Movimenti ecclesiastici. L’assemblea elettorale di chiesa nella sua seduta del 6 novembre^ ha confermalo nel loro mandato 4
membri del Concistoro, dei quali era terminato il quinquennio : gli Anziani Giovanni
Peyrot e Luigi Revel e i Diaconi Franco
Gay e Umberto Rovara ed eletto due nuovi
Anziani: Riccardo Turiti e Dino Gardiol e
due nuovi Diaconi: Gustavo Albarin e Aldo
Malan che, domenica scorsa, durante il culto
alla presenza di una buona assemblea, sono
stati solennemente inseriti nella loro carica.
Ai veterani membri del Consiglio di Chiesa come ai nuovi eletti con i più sinceri
rallegramenti i nostri fervidi auguri di lungo, fedele servizio con l’aiuto del • Signore.
Domenica 11 corrente, l’attuale conduttore della Comunità darà la sua ultima predicazione come pastore titolare e la Domenica seguente, 18 dicembre, verrà solenne
III Uh uiiuiiiiiiiiiuuiiiimuiiuiiN'i
Liberman, recjonomista
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
scivolato piuttosto facilmente sugli interrogativi, dando tutto un po’ troppo per scontato e roseo all’Est. Ma ha riaffermato con
allegra e convinta severità il « delenda Carthago! » contro la proprietà privata, in termini odierni : contro U monopolio privato
capitalìstico. AUe sorridenti e gentiU avances dell’ecumenismo economico occidentale —■
da cui del resto i sovietici sanno trarre realìsticamente i possibili vantaggi, vedi la
FIAT ucraina — con gentile sorriso il nostro professore ha opposto un niet categorico.
Per parte mia, senza certo santificare la
proprietà di Stato, rifiuto altresì di santificare, come da altra parte si fa, la proprietà
privata, quasi che l’una o l’altra rientrassero
in una sorta di diritto divino. Posso solo dire
che per un cristiano, che sente costantemente riecheggiare alla propria coscienza il « Mia
PRIMO DISTRETTO
Il elenco offerte pro alluvionati
La Commissione del 1<> Distretto comunica il secondo elenco delle offerte pervenute^
per gli alluvionati : Chiesa di Angrogna capoluogo (2° versamento) L. 5.000; Chiesa di
Angrogna Serre 21.330; Chiesa di Prarostino 104.630; Chiesa di Frali 201.000; Chiesa
di Pramollo 95.850; Chiesa di Pinerolo
560.000; Chiesa di San Giovanni (2« versamento) 100.000; Chiesa di Torre Pellice
569.575; raccolte da U.G.V. di San Giovanni 150.000; Unione Femminile di Angrogna capoluogo 10.000; Ospedale Valdese
di Torre Pellice 18.500 (Genre-Bert .Alice
5.000, Tron Silvia 1.000, Ricca Caterina
500, Ricca-Gonnet Norina 500, Martìnat
Silvio e Delfina 5.000, Calzi Maria 1.500,
R.MÀ. 5.000); Letizia Bonnet, Stalliat, Angrogna 5.000, Totale L. 1.841.785.
Totale precedente L. 819.500. Totale generale L. 2,661.285.
è la terra, e voi siete da me come forestieri
e usufruttuari » detto da Dio al suo popolo,
è la « proprietà )> stessa, quale assoluto, che
non si giustifica; e mi chiedo se, pur mancando totalmente di questa dimensione verticale, che è determinante, cioè di questo
riferimento al Signore, la parola dell’economista sovietico non costituisce per noi cristiani un’allusione e un richiamo; lasciando
ai paesi socialisti (qualcuno dirà: che già
sono socialisti) di pelare la gatta che ci si
trova fra le mani quando al monopolio economico si sostituisce il monopolio partitico. La
stessa protesta che vale contro il monopolio
polìtico, vale infatti contro quello economico. Non ci sono due pesi e due misure, all’Est e all’Ovest, nè nell’una nè nell’altra direzione. E hanno un domani, sulla via dell’ordine precario e ambiguo che cercano di
offrire, lo stato, il regime, la politica che si
sforzano di non soffocare l’uomo sotto i principi, nè la società di tutti sotto gli interessi
di gruppo. Realismo, insomma, che non dimentica che l’uomo non è nè angelo nè bestia. Venata di un po’ d’illuminismo, mi è
parso di avvertire questa nota nella parola
di Evsèi Liberman, pur così appassionata,
lutt’altro che scettica e relativizzante. E’ una
nota rara. è
Radio-TV della Svizzera Italiana
DOMENICA 18 DICEMBRE
Radio: ore 9,15> «Conversazione evangelica », pastore Guido Rivoir.
Televisione: ore 22,45, «La Parola del Signore, pastore Guido Rivoir.
Parecchio materiale, giunto negli
ultimi giorni, non ha potuto essere inserito in questo numero. Ci scusiamo
con i collaboratori, che ringraziamo,
e con i lettori per questo rinvio.
red.
mente insediato il nuovo conduttore eletto
dall’Assemblea di Chiesa, il Pastore Giovanni Rogo da Losanna-Ginevra, al quale e alla
di cui famiglia auguriamo il più affettuoso
benvenuto e una lunga, benedetta residenza
alle Valli.
Dipartenze. Il 9 novembre, un bravo scolaretto di otto anni, Claudio Malanot, dei
Bellonatti, dopo aver ben risposto a un’interrogazione, in classe, improvvisamente è stato richiamato dal Padre celeste; il 15 novembre, il. Pastore Gustavo Bertin, che ringraziamo per la sua fraterna collaborazione,
presiedeva nello stesso giorno, due servizi
per la dipartenza di Umberto Rivoira dei
Bellonatti, in età di 73 anni e Adelina Bertotto nata Mourglia di Bibiana in età di 60
anni e il 26 novembre a Luserna, un altro
caro piccolo Marco Feiioglio di Franco e
Emma Bourne, del quale avevamo celebrato il
battesimo ai primi di giugno, è stato subitamente richiamato dal Signore. Raccomandiamo le famiglie nel duolo al Padre delle
misericordie che in Gesù Cristo ci ha liberato dalla paura deUa morte.
Battesimi. Il 30 ottobre, nel tempio del
Ciabas abbiamo celebrato il battesimo di
Gino EmUio Martinat, e nel tempio dei
Bellonatti, il 6 novembre, il battesimo di
Alberto Cardon di Roberto e Marina Long.
Il Signore colmi delle ricchezze della sua
grazia questi giovani focolari e guidi i felici genitori nel grande difficile compito che
ha loro affidato, affidando loro questi suoi
teneri agnelli.
/•
P0MAREÏ
Recentemente abbiamo celebrato il matrimonio di Gaydou Robert e Giacomino Paola
nella chiesa dei Chiotti. Inviamo un pensiero augurale per Paola e lo sposo che si
stabiliscono a Marsiglia, residenza del marito, nella fiducia d’un legame sempre più
intimo con il Signore e con la chiesa.
Abbiamo celebrato il battesimo al Clot ed
a Perosa di Collet Claudia di Emilio e Griot
Bruna, Galliano Alberto di Celso e Genre Marisa. Che il Signore avvolga nel manto della
Sua Grazia le creature che hanno allietato le
rispettive famiglie.
Siamo riconoscenti al cap. Longo dell’Esercito della Salvezza per gli apprezzati messaggi rivolti aUa nostra comunità la domenica 13
u. s. dapprima alla Scuola Domenicale, poi
al culto, ai catecumeni di quarto anno e infine all’unione delle sorelle di chiesa. Il privilegio di collaborare con ì nostri fratelli Salutisti consente alle nostre comunità di fruire dei doni diversi che il Signore ha dato e
ci arricchisce reciprocamente con la Potenza deUo Spirito. Mentre ringraziamo caldamente il nostro collega ed amico nell’opera
per quanto ci ha dato da parte del Signore
inviamo un pensiero augurale per la missione che egli svolge nelle Valli con la sua
compagna ed il gruppo di collaboratori per
il Regno del Signore.
Insistiamo sulla settimana del libro che
si svolge tra il 3 ed il 10 dicembre per la diffusione del libro evangelico, con buona riduzione per il pubblico. Sono presentati i libri
più diversi per l’infanzia, l’adolescenza, gioventù e per i problemi più interessanti del
tempo presente.
Al Clot Inverso e Paiola il colportaggio
è effettuato dal Pastore con i giovani dell’Inverso. Per Perosa e Pomaretto la missione è affidata alla gioventù di quella zona.
Invitiamo caldamente i nostri fratelli e
sorelle ad accogliere gli inviati con -puito
fraterno.
Ricordiamo le prossime riunioni: Venerdì
9 dicembre al Clot Inverso. Le visite si effettuano come segue : lunedì 5 : Fleccia
e la fascia a Sud lungo la strada della Paiola; Martedì 6 La Paiola e la zona Nord con
i villaggi periferici; Giovedì 8 : Clot I. e
venerdì 9 le famiglie non visitate nei giorni
precedenti.
Ringraziamo di vero cuore il Pastore Enrico Tron e signora per la loro visita a Pomaretto: il Pastore Tron ha presieduto il
culto alla cappella e dato notizie interessanti sulla emigrazione, alla Scuola Domenicale.
La comunità è stata lieta di rivedere il Pastore Tron, già professore alla Scuola Latina
e collaboratore della chiesa di Pomaretto in
quel tempo.
A lui ed alla signora il nostro augurio
fervido per il tempo del loro riposo attivo
al servizio delle Valli.
Ringraziamo molto il fratello Eraldo Bosco e la sua « equipe » di attori e attrici per
aver presentato un lavoro insolito ai nostri
ambienti, ricco di insegnamenti per le famiglie. « Addio a tutto questo » meritava
un pubblico più numeroso in un tempo in
cui le famiglie sono in crisi e per le quali
non è la commedia brillante o la farsa che
consente di ispirarci per rifare un ambiente,
ma un lavoro come quello dato al teatro che
ci lascia pensosi e ci incoraggia seguire la
strada deU’Evangelo. Diciamo a tutti un
grazie riconoscente per la bravura con cui
hanno recitato, l’impegno e il messaggio
che ci hanno dato.
CORAlt)
Alcune notizie sul lavoro ùel Centro Sociale e della Comunità. Il Coltro di cucito
e ricamo (che costituisce una \delle attività
del Centro Sociale) ha funzionato ininterrottamente anche durante l’estate. La Foresteria, che ha aumentato la dotazione di letti
e che è stata arricchita da un frigorifero,
dono di una famiglia della comunità valdese
di Bari, ha ospitato per un mese una famiglia della chiesa di Torino (ma oriunda di
Corato) e poi un’altra famiglia di Pozzuoli
(Napoli).
Ai primi di novembre abbiamo riaperto il
Doposcuola, che ha subito raggiunto il numero di 40 iscritti. A malincuore abbiamo
dovuto respingerne molti altri, perchè sarebbe impossibile svolgere un lavoro serio con
un numero maggiore di iscritti, divisi in
due turni curati da due maestre, ma appartenenti a tutte cinque le classi elementari.
Questo è un segno sicuro del favore di cui il
nostro Doposcuola gode nell’ambiente esterno; infatti, circa il 90% dei bambini iscritti
non appartengono a famiglie della Chiesa.
Tutte le altre attività « normali » della Comunità procedono bene : il culto domenicale e quello settimanale di studio biblico
sono bene frequentati, e così pure la Scuola
Domenicale ed il corso di catechismo. Segnaliamo in particolare Fattività della fiorente ed avviata Unione Giovanile, che si
riunisce ogni domenica pomeriggio, con un
programma continuato di studi e conversazioni varie.
Anche quest’anno abbiamo tenuto un ciclo
autunnale di conferenze pubbliche nel tardo
pomerìggio della domenica, annunziate mediante manifesti ed alcune centinaia di biglietti d’invito. Buon pubblico estraneo: ad
una di queste conferenze è stato presente un
Parroco, ed altri hanno mandato per iscritto
la loro adesione. La prima conferenza (23 ottobre) è sfata tenuta dal prof. Luigi Gavazza, titolare all’Università di Bari, che .ba
parlato sul tema : « La fame nel mondo ».
Le altre due sono state tenute dal nostro
Pastore, Enrico Corsani, su questi argomenti: «Il lavoro nel pensiero della Riforma » (domenica 6 novembre, in occasione
della Festa della Riforma); « Alberto Schwuitzer » (domenica 20 novembre).
Abbiamo ragioni fondate di ritenere che
queste conferenze pubbliche contribuiscano
ad aumentare e migliorare la conoscenza fleila nostra Chiesa nella città.
Pietro Abbatista
Comunicato A.I.C.E.
Rinnovando rinvilo già espresso
nel n- scorso, il Comitato Nazionale
dell’A.I.C.E. invita cordialmente tutti
i colleghi (e altri amici, s’intende) a
contribuire alla raccolta di offerte in
favore della Scuola-Città Pestalozzi,
distrutta dall’alluvione a Firenze. Le
offerte vanno versate, con indicazione della causale, sul c.c.p. 2/40715 irtestato al Cassiere deirA.I.C.E., Levi
Trento Dosio (Via E. Fermi 2, Pinerolo). Saremo grati per la sollecitudine nei versamenti, che speriamo
generosi in appoggio di questa be!:a
opera.
Il Comitato Nazionale
Direttore resp.: Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Tip. Subalpina s.p.a. - Torre Pellice (Te)
avvisi economici
AFFITTASI alloggio vuoto, tre stanze e servizi, riscoldamento, ascensore, garage, silo
entrata Torre Pellice. Telefonare 90.070.
DISTINTA signorina impiegherebbesi in Torino presso persona anziana, per compagnia, al mattino. Telefonare 585.379.
OSPEDALE Evangelico Valdese di Torino
cerca con urgenza giovane dattilografa.
Inviare domande o presentarsi personalmente alla Direzione, Via S. Pellico, 19.
RINGRAZIAMENTO
La famiglia dell’amato e compianto
Valdo Coisson
ringrazia l’amico e compagno di lavoro Angelo Carraro, gli altri compagni, il datore di lavoro, il pastore
Marco Ayassot, il personale dell’Ospedale Civile di Pinerolo e tutti i conoscenti ed amici, che, con ia loro
presenza e le loro parole, hanno
espresso nel triste evento la loro sincera simpatia.
Prarostino, 2 dicembre 1966.
Ricordiamo che in dicembre le feste dell’albero sono cosi distribuite: domenica 18,
al teatro a Pomaretto, sabato 24 pomeriggio
alle 15 al Clot Inverso, con un piccolo bazar
dei giovani e domenica 25, sera, ai Cerisieri,
alle ore 20. Il culto di Natale si terrà alle
ore 10 nel tempio restaurato, se piace a Dio.
In tale occasione la colletta eccezionale sarà
devoluta per i restauri del tempio nella fiducia che il ricavato possa consentirci di
raggiungere i cinque milioni. Ringraziamo
pertanto tutti i generosi donatori che sin qui
hanno risposto con gioia all’appello in occasione della visita della commissione.
Pensione Balneare
Valdese
BORGIO VEREZZI (Savona)
Direttore: P. Chauvie
■Spiaggia propria
Ideale per soggiórni
estivi e invernali