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«
Bitliolieca VaHesa
■(■Toriáo) f£Qm^ VEïLÙà
DELLE VALLI VALDESI
Qníndicinal ■
della Chiesa Valdese
'Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo,,.
Ann. LXXXIV - Num. 23
Una copia L> ^ S
( Eco: L. 700 per l’interno Eco « Lm Luce: L. 12*0 per l’interno | Spedix. aW». postale II Grappo
ABBON AMENTI 1200 per resterò ( I^* fl880 per l’estero \ Canhio d'indirixxo Lire 40,
TORRE PELLICE — 5 novembre 1954
Aatmin. Cla«dì»n« Torre Pelliee C.C-Po 2-17557
]
Ai Pastori, AnxianI e Diaconi del Primo Distratto
LA CIRCOLARE
della Commissione Distrettuale
Mentre stianut riprendendo le varie attività invernali, desideriamo rivolgervi l’augurio più fervido perchè Dio metta nel cuore di
tutti noi, dei nostri Valdesi, il desiderio di esserGli più fedeli, più
pronti ai necessari sacrifizi, animati dalla certezza che la gioia della
raccolta accompagnerà il ktvoro della seminagione.
Per questo non contiamo sulla cosidetta buona volontà, e su rinnoìMti appelli alle nostre energie, che, all’atto pratico, lo abbiamo
visto sovente, rivelano tanta debolezza, ma su un ritorno sincero alia
Parola di Dio, alla sita lettura e meditazione, alla sua obbedienza.
Vi ricordiamo, a questo fine, l’atto sinodale n. 8, pregandovi
di portarlo largamente alta conoscenza di tutti i vostri membri di
chiesa: ”Il Sinodo, in seguito a lunga ed esauriente discussione sull’argomento ’’Situazione dell'Opera”, consapevole della necessità di
una intensificazione della vita spirituale delle Comunità e di una riconsacrazione di Pastori e laici, ricordando che non è possibile superare la presente situazione di incertezza es[>osta nella relazione della
Tavola, se non intensificando stiulio e meditazione delle Sacre Scritture... invita Pastori e Concistori a porre questa esigenza al centro
della vita ecclesiastica del prossimo anno nella predicazione domenicale, e, dove possibile, in riunioni settimanali; invita le Commissioni
distrettuali ad organizzare visite di Chiesa e scambio di pulpito per
richiamare energicamente V attenzione delle Comunità su questo
punto”.
Ì! =!! *
La vostra Commissione ha ritenuto, per vart motivi, che sia indispensabile la convocazione della Conferenza distrettuale: il buon risultato di qiwUa-.dtillg scorso^amioi i.pàFeri mpreaaL..in-merito
Conferenza del Villar; il desiderio di dare maggior rilievo all’attività
della Pro Valli, ma soprattutto la necessità di udire i vostri pareri
circa la campagna biblica che sta per essere iniziata.
La Conferenza distrettuale è perciò convocato per mercoledì 8
Dicembre alle ore 9 precise nel Tempio di Perrero, e avrà inizio con
un culto presieduto dal Pastore G. Peyrot.
Come lo scorso anno, a qi^sta conferenza sono cordialmente invitati tutti i membri dei Concistori (per i quali verrà proposto di concedere la voce ccmsultiim), e tutti i membri di chiesa che lo potranno,
in modo particolare quelli della parrocchia di Perrero Maniglia.
Vi ricordiamo che entro Novembre vanno rivedute le Uste dei
membri elettori. Queste liste dovranno essere affisse alla porta dei templi durante il mese di Dicembre, e alla fine anno saranno firnuite dui
membri dei Concistori e non dovranno più recare nessuna modifica
nè cancellazione durante tutto il 1955.
Ci permettiamo di farvi presente che, ai sensi delTart. 4 dei Regolamenti, una delle condizioni per il mantenimento dell’autonomia
è che le chiese abbiano almeno il 30% dei membri iscritti nella lista
elettorale.
^ ^ ^
Purtroppo lo sforzo fiìiufiziurio <IgIIo scorso (inno b stnto molto
inferiore ul richiesto. Come ricordate, avevumo deciso in Sinodo, e
riconfermuto nllu Conferenza Distrettuale di liicliiretto, di aumentare
i versamenti alla Cassa culto del 62 %. mentre non abbiamo raggiunto
neppure il 20%. Ma quello che non è stato fatto lo scorso anno, lo faremo quest’anno, secondo la decisione che avete presa con l atto 1°
del Sinodo: ”Il Sinoih}, preso atto della risposta insufficiente delle
Chiese al disposto dell’art. 9 degli Atti Sindali 1953, in cui si invitano
le Comunità a versare una contribuzione annua che provveda almeno
agli assegni degli Operai della Chiesa, richiama le Commissioni distrettuali e le Comunità tutte alla attuazione integrale di tali disposizioni
nel prossimo esercizio”.
^ Hf »
Ouest’anno cade il centenario della Claudiana, e il Sinodo fAtto
19) ha riwlto un appello a tutte le chiese per uno sforzo per la diffusione di pubblicazioni evangeliche. La nostra Commissione vi raccomanda a tal fine la prossima Settimana del libro evangelico (21-28
Novembre).
* * *
La vostra Commissione sarà lieta di avere i vostri suggerimenti
per il progresso del lavoro nel nostro Distretto, come pure sarà lieta
di mettersi a vostra disposizione per visite ai Concistori, alle chiese
e per predicazioni.
Con grande speranza noi guardiamo all inverno che ci sta dinan:d
e la nostra speranza è in Dio, che sempre ci offre la sua grazia, e che,
oggi come nei primi tempi, è pronto a far fruttificare, per la potenza
del suo Spirito^ l’opera compiuta con amore nel suo nome.
Ettore Serafino
Gustavo Bouchard
Roberto Nisbet
Il convegno pastorale Valdese-Metodista ha avuto lu«go„ come precedentemente annunziato, a Tprre Pellice dal 26 al 28 ot|tobre: 67 pastori
Valdesi e Metodistijsi sono incontrati per studiare, ins^feme perla prima
volta, a propositi (^ speranze deU’evangelismo italuuioiw; sono venuti
da tutte le parti d’jftalià per esaminare, alla luce detl’Évàngelo i eoinuni propositi e làfòómune spm-anza: uno di quegli idcontri su cui è
difficile.dare un giii|^o equilibrato,
se si pensa all’aspetíativa che li precede e ad un certo ntlstero che circonda tutti i « convegni pastorali », ad
un certo scetticismo' di chi vuole vedere subito e ad ogni costo delle conclusioni « pratiche i».
Eppure, se si prescinde da un superficiale attivismo,'*-che vuole bruciare le tappe e igàora le difficoltà,
e da un non meno superficiale pessimismo che non vuol fare un passo,
perchè il cammino è lungo e vede
solo le difficoltà, bisegna onestamente riconoscere che Questo incontro è
stato utile e benefico. Seriamente
preparato, i lavori Si sono svolti in
un’atmosfera di -sefènità e mutua
comprensione. Si dice spesso che tutto sta nel fare il primo passo; abbiamo l’impressione i he-un primo pas
Un incontro fralomo
so è stato fatto. Forse, per l’avvenire
bisognerà fare in modo che il pubblico Valdese venga più direttamente interessato all’avvenimento; è
mancata per esempio la « propaganda », per servirci di una parola non
adatta, ma comprensibile! Il culto
serale del 26 e la serata del 27 avrebbero meritato un maggior concorsp
di pubblico, che avrebbe certammite
risposto, se tempestivamente informato. Ed abbiamo pure l’impressione che se è utilissimo che ci siano
« convegni pastorali », non sarebbe
inutile di esaminare il modo di inserire in essi una qualche partecipazione laica.
* * *
La cronaca è breve, poiché si tratta di riferire su relazioni e discussioni che per la loro impostazione oltrepassano i quadri di un modesto quindicinale evangelico. Ci auguriamo
però che di questi studi, possano,
in qualche modo, beneficiare i nostri
membri di Chiesa.
Alle ore 21 di martedì 26 si iniziava ufficialmente il « convegno »,
con un»* culto, nel tempio di Torre
Pelliee, presieduto dai pastori Tito
Signorelb (Metodista) e Luigi Marauda (Valdese). Il mercoledì 27 ottobre, nella Casa Valdese, tre studi:
Vocazione missionaria della Chiesa
(Giovanni Miegge); L’esperi&issa,del
passato (Luigi Santini) ^ /I campo di
lavoro (Carlo Gay). Una « giornata »
Valdese a cui fu seguito, giovedì 28
ottobre, ad Agape, una giornata
«metodista» con due-studi; JSsperienza evangolistica della Chiesa primitiva (Angelo Incelli); Nuove posizioni strategiche e tattiche nella
Evangelizzazione (Giovanni Ferreri)
due giornate, ma un convegno Valdese-Metodista.
Non ci rimane che augurare che
questi incontri si rinnovino e vengane potenziati, pel bene comime, e
particolare delle comunità ospitanti,
perchè una nota lieta di questa cronaca è data dall’ospitalità fraterna
che le famiglie della parrocchia di
Torre Pelliee hanno offerto in modo
cosi gioioso ai numerosi convenuti.
Mai come in questi casi, si può realizzare che dare è ricevere.
*. y.
E NUCO TRON
Un altro messaggi ro dell’Evangelo è stato chiamato a salire nelle dimore celesti, per un ancor più cZpvato servizio, dopo quello compiuto
con tanta fedeltà durante il terrestre
soggiorno.
In Enrico Tron v’era una grande
umiltà cristiana che dava i preziosi
frutti di forza spirituale, di bontà
fraterna, di fedeltà nel dovere, di
serenità.
Noi. compagni suoi di studi e di
ministero, portiamo nel cuore un vivo e caro ricordo dell’amico sempre
gioviale ed affettuoso. E’ con profonda emozione che parliamo del
carissimo nostro fratello. E nelle comunità che lo ebbero come conduttore, il ricordo del Pastore fedele è
certamente benedetto e fonte di benedizione.
Enrico Tron nacque il 28 Ottobre
1883 a Massella di Perrero, dove il
padre suo, G. G. R. Tron, fu lungamente Pastore, Ci è grato rilevare
una circostanza particolarmente importante, in quest’ora dove deploriamo che le nostre Valli diano così
pochi Pastori. La famiglia Tron —
oltre al nostro Enrico — diede altri
due Pastori: Giovannino, attualmente nel Nord A merica, ed Ernesto che
è nel Sud America. Una loro sorella.
Virginia, era sposa del Pastore Paolo Davit. Un loro fratello è il Prof.
Samuele.
Enrico Tron fece gli studi classici
a Pomaretto e Torre Pelliee, e quelli
teologici a Firenze. A completare la
sua preparazione, fu inviato in Germania per un anno. Fece Tanno di
prova a Riesi, dove rimase dopo la
cosacrazione avvenuta nel 1909. Do
Comunicato
Il Comitato Valli dell’A.I.C.E., venendo incontro al desiderio espresso
da alcuni membri tìell’A-I.C.E., comunica quanto segue: a partire da
domenica, 14 novembre, si terrà in
Torre Pelliee, in locale che sarà tempestivamente indicato, un corso di
preparazione ai concorsi magistrab.
Sarà un corso tenuto in vista degli
esami orali, dato che gli scritti saranno stati, per quella data, già espletati. Il corso sarà tenuto dai professori Gino Costabel e Roberto Jouvenal, ed avrà, salvo le modifiche
che si renderanno opportune, il seguente svolgimento;
Giovedì: ore 14-15: Italiano (prof.
Gino Costabel); ore 15-16: pedagogia
(prof. Roberto Jouvenal); ore 16-17:
ordinamento dello Stato (prof. R.
Jouvenal). Domenica: ore 15-16: metodologia (prof. R. Jouvenal); ore
16-17: storia d’Italia (prof. R. Jouvenal).
Questo corso sarà seguito, appena
terminato e sempre alla stessa ora,
da Corsi di Didattica, Legislazione
scolastica e Letteratura per l’infanzia. Il corso è gratuito. Unica condizione è l’esibizione della ricevuta
del versamento della quota d’iscrizion? all’A.I.C.E. per l’anno 19541955. Per ogni informazione ed eventualmente per il pagamento della quota di iscrizione all’A.I.C.E.
(L. 300) rivolgersi alla Segreteria del
Comitato Valli dell’A.I.C.E., insegnante Marisa Pontet, Torre Pelliee.
Servizio fraterno
/ Pastori e le famiglie Valdesi
sono vivamente pregati di segnalare i nomi e gli indirizzi delle
giovani valdesi « in servizio » a
Torino alla Signorina Lydia Gay,
Unione Cristiana deUe Giovani,
via S. Secondo, 70, Torino.
po ' cinque anni trascorsi in Sicilia,
fu trasferiio a Corato, dove rimase
quattro anni. Eletto a Perrero-ManigUa vi passò tre arttti. Poi, una lunga permanenza di ben quattordici
anni a Bobbio PeRiCe. Nel 1935, lo
colpì una dolorosissima prova: Vimproviisa dipartenza della sua diletta
compagna Lisetta Roman, valente
collaboratrice che lasciò in quanti hi
conobbero un soavissimo ricordo. La
salute del nostro amico andò declinando, tanto da costringerlo a prendere la sua emeritazione. Ma dopo
tre anni, eccolo rientrare nel servizio
attivo, decMccmdosi per undici anm
alla direzione della sua Parrocchia
natale. Massello.
Nei vari campi di lavoro affidatigli, egli ha lasciato un eccellente ricordo. Sempre affabile con tutti, assiduo nella cura d’anime, sincero nel
condividere gioie e dolori, interamente dedito alla sua non sempre
facile missione, egli ha largamente
'-•parso il buon seme che certamente
Dio ha fatut germogliare e farà fruì-,
tificare.
Costretto dalla malferma salute,
egli rientrò nel ruolo degli emeriti
nel 1950. Ma la lunga e penosa prova s’è per lui trasformata nel ministero della sofferenza, sopportata con
pazienza e sottomissione alla volontà del Signore.
S’è .'(pento placidamente il 15 Ottobre. L’ho veduto il giorno prima,
sereno, sempre .affettuoso, col sorriso sul volto, perchè la gioia del Signore era nel suo cuore. Commoventi i suoi funerali. Fra i tanti intervenuti, molti eran giunti da Massello e da Bobbio.
Alle sue figliuole, a tutti i congiunti, qui e nelle lontane Americhe,
è assicurata la nostra simpatia veramente fraterna. Alla nostra Chiesa
Valdese, Taugurio che il Signore susciti molti servitoti fedeli nel ministero, quale fu il nostro amico. Egli
amava ripetere la parola di Gesù:
a Bisogna che io compia le opere di
Colui che mi ha mandato, mentre è
giorno; la notte viene in cui nessuno
può operare » (Giov. 9: 4).
Ma ora, per hii non è più notte.
Enrico Tron è entrato nella santa
Città, dove la eterna Luce risplende.
G. Bertinatti.
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L’ECO DELLE VALU VALDESI
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ÌckI^cT) /.
Ir tE Bf ' U PP" ’ 1P 1^^
Per i nostri Isiiiti
f*.
I primi giorni di novembre sono
consacrati, in molte delle nostre parrocchie alla «. raccolta dei doni in
natura ».vt fP’Vpr^ d^ nostri /.stitp.ti
^i benefici^ga.^^Nmi sappiamo, \m -{
modo esatto, a quando ris^^ga gue^a
istituzione, ma, da molti anni, in
questi giorni i giovani ” girano " le
parrocchie pw raccogliere patate,
putta, verdura,-castagne,' e chi più
ne ha, più ne métta^ Sono spesso i
giovani e le « Unioni » che simpaticamente si assumono quest’incarico;
col tempo camminano i giovani, ed
ai i tradizionale carretto, trascinato
dal mulo o dalla mucca, si è spesso
sostituito' il carro trascinato dal rumoroso trattore, • • ,
Progresso nel metodo della raccolta a cui ci auguriamo che sempre più
faccia riscontro un progresso nella
liberalità dei donatori, perchè le necessità dei nostri Istituii sono sempre più grandi.
Non vogliamo qui fare un lungo
discorsó'sul profondo significato "sociale " che questa manifestazione'di
cristiana liberalità può assumere,
quando non la ti riduca ad una meccanica cernita di prodotti non troppo belli, non troppo buoni, da destinarsi alla beneficenza! Perchè, purtroppo, finché la nostra organizzazione sociale è quel che è, la Chiesa è
chiamata a svolgere una insostituibile azione con i suoi Istituti di assistenza. Purtroppo) dobbiamo confessare che anche in questo campo, il
tempio lavora contro di noi! La Chiesa Valdese che’era, una volta, alla
avanguardia, ha perso molto, troppto
terreno, i nostri Ospedali devono far
fronte ad una concorrenza che, cinquant’anni fa, non si presentava così minacciosa come oggi. Il personale
qualificato per i nostri Istituti è in
numero sptesso insufficiente ;i mancano le .diaconesse f i nostri stabili che
rispondevano ottimamente allo scopo cinqudhfanni fa, non sono più
adeguati-alle esigenze dei tempi; la
ordinaria manutenzione stessa ha subito i contraccolpri della crisi fonemica che ha duramente colpito la
nostra- Chiesa, e gravi problemi assillano i dirigenti dei nostri Istituti.
E d’altra parte le richieste di assisteriza incalzano cori un ritmo sempre p>ià doloroso. Ma tutto questo è
un lungo e vecchio discorso che, non
vogliamo ripetere oggi.
Oggi vogliamo semplicemente attirare l’attenzione degli amici sui fatti, cioè sugli Istituti, prer lasciare,
agU amici, l’occasione di parlare coi
Un amico.
P R E S
ospedale di Torre Pellice
•Nonostante la scarsità delle somHie disponibili, si è potuto realizzai^e qualche notevole progresso, con
la trasformazione degli impianti di
riscaldamento. E’ allo studio un progetto di ampliamento del reparto
maternità che dimostra sempre più
di rispondere alle necessità della noslra popolazione. Per andare sempre
più incontro all’assistenza sanitaria
della popolazione stessa si è proceduto al ripristino del servizio oculistico ed alla istituzione di quello di
elettrocardiogramma, diretti rispettivamehe dal prof. G. Borsello e dal
dott, Bormet.
Ospedale di Pomacetto
La relazione segnala n. 5.659 giornate di presenza; ùn ulteriore potenziamento di questo Ospedale sembra
però auspicabile e possibile, quando
saranno risòlti alcuni problemi amministrativi, tenendo conto anche
dèi miglioramenti che sono già stati
realizzati.
.Rifugia Carta Alberta
«.Al Rifugio il numero dèi p>qsti
liberi è sempre mólto inferiore pile
richieste che ci piervengono e che,
quasi serhpfe, dovrebbero esser accolte; con urgenza ». Per quanto non
manchino le note di riconoscente òt
La Commissione degli IsliluN
In questo tempo in cui le sigle regnano ovunque, benvenute le sigle
anche nella Chiesa Valdese. CIOV
significa dunque, per i non iniziati:
Commissione Istituti Ospitalieri Vaidesi. E’ una Commissione Sinodale
' che appartiene al genere^ come dire..., degli anfìbi: vive in due elementi ed ha due padroni ! Vive ed
opera nel nostro mondo ecclesiastico, e come tale viene eletta regolarmente dal Sinodo, cui rende conto,
ogni anno, del suo operato, con una
relazione stampata che viene tempestivamente distribuita ai membri del
Sinodo, per esame. Il Sinodo,
d’altra parte, nomina una apposita
commissione d’esame per quest’atti
Le petit arpent du bon Dieu
"Le pietit arpent du bon Dieu”:
c’est, pmraît-ü, le titre français du
livre d’Erskine Caldwell, connu chez
nous sous le titre de "Il piccolo campo". Ene traduction vivante et philosophique: voilà pourquoi je me
permets d’en piârler aux lecteurs de
f’Eco delle Valli Valdesi en cette
langue pms encore définitivement disparue chez nous.
Je me souviens d’avoir lu quelque pmrt un commentaire tout autre
que bénévole à l’endroit de ce travail d’E. Caldwell (ne pias oublier,
cependant, que Caldwell est, après
le nègre Richard Wright, le romancier américain qui a traité la question des nègres aux Etats Unis avec
le plus de courage!); j’ai bien l’impression, après avoir lu moi-même
"Le petit arpent du bon Dieu’!, que
ces critiques, acérées ont failli leur
but. Quel est, en effet, le noyau du
travail de CaldweU? M’est avis qu’il
touche d’assez près la psychologie
paysanne et bourgeoise en général
et — pourquoi pas? -— nos bourgeois et paysans Vaudois en p>articulier.
Une famille de pionniers du West
a acheté une grande étendue de terrain à exploiter. A un certain point,
le chef de famille se convainc que
le terrain sur lequel les pionniers
ont déjà commencé leurs recherches
et construit leur petite farm, pourrait très’'bien cacher des gisements
d’or, ouy que sàis-jè?, des puits de
pétrole! Or, vous avez à faire avec
une famille de solides croyants. Malgré leurs péchés, tous ces hommes,
toutes ces femmes prient Dieu, at
tendent sa bénédiction, le remercient pour leur pkùn quotidien. C’est
pourquoi, le chef de famille décide, en commun accord avec tous les
siens, de réserveff au bon Dieu une
partie du terrain^ à exploiter. Ce sera justement le ^piccolo campo, la
dîme de l’emplacement, le petit arpent du bon Dieu! Les récoltes de
ce petit arpent Useront vendues à
part, et leur prôduit consacré à la
cause de Dieu et des âmes. Et s’il
devait y avoir, dans ce petit arpent,
l’or ou le pétrole, ou la richesse
quelconque quel l’on cherche, eh
bien!, c’est Dieitg et Lui seul, qui
l’aura! Son petit arpent est à Lui,
gare à ceux qui voudraient s.’en emparer, ou seulement en profiter!
Et les recherches poursuivent.
Mais hélas, sans .aucun succès (les
détails passionnels du roman ne nécessitent pas de quelque agrandissement). Si bien qu'un jour, toute la
famille est convoquée, pour s’entendre décider, aprèf m-ûre discussion,
que le bon Dieu n’aura pas à s’offenser si, dans le but d’assurer aux
pionniers leurs moyens de subsistance, on déplacera quelque^ peu les limites du petit arpent qui lui était
réservé. Il y a tout juste là près, un
autre petit arpent, non moins fertile, non moins avenant. Un peu plus
petit, U est vrai; mais toujours suffisant pour le bon Dieu.
Et les. recherches reprennent de
plus belle, cette fois sur la ci-devant
propriété du Seigneur. Mais toujours sans succès. La pièce emportée
à l’arpent consacré à Dieu n’offre
aucun espoir. Deuxième consulta
ËNTAZIONE
timismo, questa constatazione grava
con un senso di intimo sconforto nella relazione della CIOV, che deve
rinunziare a « prender in considerazione casi che richiederebbero l’asr
sunzione di altro personale » : è im
tragico giro vizioso che si continua a
segnalare: è necessario assumere altro personale, ma mancano i mezzi
necessari per farlo. Intanto le giornate di presenza salgono per quest’anno a 24.966.
Asilo dei Vecchi
L’Asilo dei Vecchi di San Germano Chisone segnala: n. 24.190 giornate di presenza: una cifra che da
sola dice più di un lungo discorso,
specialmente se la si mette in rapporto con il personale di cui l’Istituto dispone. II problema della ordinaria amministrazione si presenta
qui con aspetti di particolare gravità.
Orfanotrofi
L’orfanotrofio femminile di Torre
Pellice (40 alunne), quello maschile
di Pomaretto (22 alunni) hanno dimostrato di rispondere in pieno allo
scopo per cui furono fondati; vi si
vive in una famiglia cristiana, in una
serena comunione di spiriti. Il problema finanziario presenta alcuni lati preoccupanti che vengono segnalati dalla relazione della CIOV al Sinodo.
Asilo dei vecchi
L’Asilo per i Vecchi di Lus. S. Giovanni, non appartiene alla famiglia
della CIOV; dipende direttamente
dal Concistoro di questa comunità;
destinato ad accogliere anzitutto i
vecchi della parrocchia, ha aperto le
sue porte anche a quelli della altre
parrocchie ed accoglie oggi 19 ospiti.
S:
Queste brevi note non vogliono essere un resoconto, semplicemente
un promemoria per gli amici in occasione della « raccolta dei doni in
natura » (e non in... natura), rep.
tion, deuxième décision: on coupera une petite tranche de l’arpent du
bon Dieu, là est peut-être enfouie
la fortune des pionniers... Le bon
Dieu ne leur en voudra pas.
Même échec. Troisième consultation, troisième amputation. Et cela
a continué encore. Chaque fois, le
petit arpent s’est déplacé, au nord,
au sud, vers l’est, vers l’ouest, vers
des terres incultes, vers des coins défrichés, au loin, au près, s’est amoindri, s’est rétréci, s’est amaigri, s’est
rapetissé, s’est ratatiné... C’est toujours le petit arpent du bon Dieu...,
mais ce n’est plus qu’un petit amas
de pierres, un coin impossible à piocher, une misérable colline desséchée, un petit calvaire couvert de
bois sec. Jusqu’à ce qu’il n’est plus
même cela! Et pourtant, les pionniers s’exclament: "Après tout, le
bon Dieu n’a pas besoin du terrain
des hommes, puisque toute la terre
Lui appartient! Et si on Lui consacre un petit arpent, n’est-ce pas là
surtout un symbole, bien plus qu’une
réalité matérielle?”
C’est fait. Le symbole: voilà ce
qui sauvera les apparences, ce qui
justifiera le grand écart. Voilà enfin l’apologie du péché, du vol: cai
le Seigneur a été dupé, volé. Les
pionniers Lui ont dérobé ce qui était
à Lui. Dès lors; un jugement est prononcé sur leur égoïsme. Et le roman
en retrace l’épouvantable chronique.
* *
Qu’en pensez-vous., lecteurs chrétiens? N’evez-vous pas tenté le même jeu avec le petit arpent de votre
semaine, de votre travail, de votre
intelligence, de votre famille, de votre vie tout entière? n’avez-vous pas
amoindri et déplacé, petit à petit,
1 arpent consacré à Dieu, le terrain
réservé, et partant sacré, qui était
en vous? ne l’avez-vous pas aminci,
en retirant vos promesses, avec des
prétextes misérables? La foi, la charité fraternelle, l’espérance vivante
en Jésus Christ sont-elles pour vous
quelque chose de plus que des symholes? sont-elles des réalités vivantes et sacrées du monde spirituel?
"Le petit arpent du bon Dieu”:
quelle méprise! C’est le petit Akeldama sur lequel pousse la plante
épineuse de notre égoïsme triomphant! Théod. Balma
Non conosco nessun segno di preminenza umana se non la bontà.
Beethoven
vità, che riferisce al Sinodo stesso.
Questo per l’ambiente Valdese e per
ii primo padrone.
Purtroppo, dicevamo, la CIOV ha
•un altro... padrone, in quanto, ci si
permetta un altro purtroppo, essa è
Ente morale; conseguentemente è
sottoposta al controllo dell’autorità
tutoria: il competente organo della
Prefettura. Crediamo inutile di sof.
fermarci ad illustrare' su queste colonne g’i... incredibili benefici di
questo controllo: pratiche regolarmente e tempestivamente inoltrate
che rimangono giacenti nei competenti uffici, richiesta di informazioni. moduli e quadri statistici da riempire, provvedimenti urgenti da preudere che aspettano un nulla osta che
bisogna ripetutamente sollecitare,
inseguendo di ufficio in ufficio una
pratica che bisogna metter sulla buona via... !
E così l’attività burocratica richiede oggi un tempo prezioso ed un ufficio che sia adeguatamente attrezzato: tempo, danaro ed uomini che
potrebbero essere così preziosi in altri campi. Naturalmente poi l’Ente
tutore procede secondo i suoi principi; la Chiesa per contro, agisce ed
opera secondo amore; legge e amore
non vanno sempre d’accordo e la
CIOV si trova quindi a dover affron.
tare problemi che non sono sempre
di facile soluzione poiché essa ha la
responsabilità di due ospedali, di un
Rifugio per incurabili, di un Asilo
per i vecchi, di due Orfanotrofi.
Per chi ancora non !o sapesse ricordiamo che il Comitato direttivo è
cosi composto: pasore U. Beri. ¡>residente; A. Peyrot, vice-presidente;
dott. M. Gherardi, consigliere; pastore L. Marauda, consigliere; fiott.
D. Rochat, segretario; e ricordiamo
pure che esso mette a disposizoiii- degli amici un c. c. p. 2-27051 (Amministrazione Istituti Ospit. Valdesi,
yja Angrp®iA,12, JìeirA PelJice)u-.
rep.
Primo Ciifeurio Ortaolrolio Peoioiiiile
DONI RICEVUTI
La Commissione degli Istituti Ospitalieri
Valdesi, riconoscente, ringrazia Enti, amici
ed ex allieve dell’Istituto per la loro offerta
ricevuta in occasione del 1« centenario dell’Orfanotrofio Femminile Valdese di Torre
Pellice.
Chiesa Valdese di Pinerolo L. 53.000 —
Sig.a Mathieu 2.000 — Società di Cucito di
Bergamo 80.000 — Fiorella e Graziella Paschetto 1.000 — Cassa di Risparmio di Torino 10.000 — Comune di Ferrerò 5.000 —
E. Tron Ved. Murri, in mem. della Mamma 5.000 ^ Anonimo « Genève » 40.000 —
Carlo Tommasini in mem. di Ida Marsengo
dalla 500 Comune di San Germano Chisone 50.000 — R. Albarin 5.000 — Prof.
Valdo Vinay 200 — N. N., Francia 500 —
Iry Dotti Rivoir 1.000 — Suor Arcangela
Ferrara 500 — E. Atkey Trossarelli 20.000
Emilia Ribet in mem. della Sorella
10.000 — Irene Pastore Bertot 10.000 —
Unione Madri Pinerolo-San Secondo 5.000
— Mimi Giampiccoli 1.000 — Cristiane Dumesnil 1.000 — Dora Fontana Roux 50.000
— Fanny Costantin 1.000 — Albina Tourn
2.000 — Elsa Bouchard 1.000 — Bonnet
Paolina 1.500 — Vertu Ginetta 200 — Graziella Jalla 500 — L. Albarin 3.000 —■ Roberto Revel 30.000 — Cavinato Savina 1.000
— N. N. N., Torino 5.000 — Colletta straordinaria Chiesa Praly 6.400 — Italia Malan
1.000 — Codino 5.000 — Anna Bravo Dotto 5.000 — Kovacs Antonio 3.000 — Rita
ed Enrico Pons 1.000 — Evelina Pons 3.000
— A. V. Sommani 5.000 — Franz Ghigberi 500 — Gardiol Irma 1.000 — Stalle Enrico, nell’So ann. della morte del Babbo
1.300 — Maurino Paolina 2.000 — Jourdan
Ribotta 500 — Jenny Cairus Fontana 500 —
Coniugi Cairus Malan 500 — Elisa Emilia
Lantaret 1.500 — Emilia Tourn Moret 3.521
— Chiesa Valdese Como 5.000 — Vinçon
Albina Rostan 1.000 — Piero Dotti 700 —
Corsi Carmela 1.000 — Chiesa Valdese San
Remo 1.500 — Ausonia Balma 500.
(Continua nel prossimo numero)
\.
DONI IN MEMORIA
Per Asilo per Vecchi di S. Germano Chisone: Un gruppo di amici di New York,
in mem. di Enrico Reynaud doli. 50.
Fiori in mem. della Signora Siila Gherardi - Per Orfanotrofio Femminile di Torre
Pellice: Vinçon Emanuele L. 1.000 — Maddalena Pasquet 5.000 — W. e M. Albarin
1.000 — Per Rifugio Re Carlo Alberto:
Dott. Giovanni Mazza L. 1.000 —■ W. e M.
Albarin 1.000 — Ferruccio Rivoire 500 —
Gustavo Albarin 500.
3
L’ECO DELLE VALU YAUNSSI
— *
EiÊucaÆÊone evangelica
\i
Le ragioni dì nn Intervento
Il problema sollevato dal pastore
Geymet nell’ultimo numero deb
l’EÌco delle Valli, mi offre l’occasione, intervenendo in argomento, di
fare alcune osservazioni che mi sono
dettate dalla mia diretta esperienza
d’insegnante che, per venirsi facendo al Collegio Valdese, è, forse, adatta a riflettere, oltre che i problemi dell’istruzione, anche, ed in modo particolare, i problemi dell’educazione e dell’educazione evangelica.
Se per educazione evangelica si
deve intendere unicamente l’educazione che la famiglia dovrebbe dare
ai propri figli nell’ambito della cerchia familiare,-allora il pessimismo
del pastore Geymet deve ritorcersi
verso i pastori stessi che non riescono più a formare nei giovani catecumeni di oggi i buoni padri di famiglia di domani. Ma, allora, non
sta a me, in questa sede, vedere le
cause di questo fallimento. Se, invece, per educazione evangelica si
intende l’educazione di cui è responsabile in primo luogo la scuola, allora bisogna che impariamo,
prima, ad intendere bene cosa ha
da essere la cultura, senza pretendere di considerarla, in un modo che
è straordinariamente e pericolosamente simile a come la considerano
i cattolici, come un mezzo in vista
d’iin fine. La cultura non deve servire all’educazione evangelica, anzi,
a rigor di termini, non esiste neppure una cultura evangelica: esistono uomini evangelici che fanno della cultura. Ma occorre che essi siano
stati, prima, convertiti perchè nessuna cultura li potrà mai convertire.
Giustamente perciò, alcuni anni fa,
sà i-ano intitolati « centri evangelici
(li cultura » quei convegni in cui e\ angelici coscienti dei problemi dell ’ora volevano discuterne, e nessuno
s ; sognò di intitolarli « centri di cuiiura evangelica ». E così, oggi, esii te una « Associazione insegnanti
cristiani evangelici » e non una « as»nciasione cristiana evangelica degli
insegnanti »: lo scopo che essa persegue, infatti, è quello di rendersi
conto dei problemi che l’educazione
pone ai credenti evangelici che devono svolgere la loro opera di educatori.
IsistenzìaiìstI e... pìetlstì
Il compito dell’evangelico di fronte alla cultura è quello di essere pienamente informato di essa per poter
in essa e ad essa annunziare TÉvangelo e non è, invece, quello di attutire i toni della cultura, contrastanti
con la tradizione, per edulcorarla
sulla base di impossibili ritorni al
passato.
, Dire, ad esempio, oggi, in un clima di sperequazione economica e di
rivolgimenti sociali, che l’educazione evangelica « rende belli » e « ci
stacca dai paria della società » mi
sembra sia fare dell’ironia di cattivo
gusto, o, peggio, sedurre i giovani
col miraggio illusorio d’un domani
irreale, speculando sul loro egoismo
e sulla loro ambizione o semplicemente sul loro desiderio di essere
felici. Ma i giovani a siffatti ragionamenti non abboccano più: i giovani, oggi, sono molto meno illusi
di coloro che credono che il cristianesimo sia una ricetta per la felicità. Molto meglio dire loro le cose
chiare e tonde come sono: che'cioc
l’educazione evangelica non offre loro facilità e felicità di vita, magari
con un pizzico di « bellezza sul volto e lo sguardo nobile e puro », ma
offre loro la prospettiva d’un peso
da portare nella testimonianza che.
quotidianamente, si è chiamati a
rendere e nell’impegno che impedisce d’essere disponibili per altre cose. Può darsi che i giovani, che amano la lotta e vogliono, più in fretta
di quanto sia necessario, diventare
uomini trovino, in questo chiaro linguaggio, un senso di vita degno di
essere vissuto, un’avventura degna
di essere corsa.
D’altra parte i giovani « corrompus, faux et méckants », cioè tutti
i giovani non educati evangelicamente, sono i giovani che domani faranno la cultura laica e la cultura laica
di oggi è fatta da uomini che ieri
erano giovani « corrompus, faux et
méchants »: bisogna dunque dire
che quei giovani, diventati uomini,
han cessato di essere « corrompus,
faux et méchants » per U semplice
fatto dì essere diventati uomini, o
bisogna concluderne che la cultura
è essa stessa « corrotta, falsa e cattiva »? Penso che il signor Geymet è
decisamente favorevole alla seconda
conclusione, tant’è che termina il
suo articolo con un senso di profondo disprezzo verso la filosofia esistenzialistica « qui piane sur tout celò », dove, per cc tout celò » intende
l’iniquità e la guerra.
Sarebbe troppo facile obiettare al
pastore '■ Geymet che l’esistenzialismo, come il marxismo, è un prodotto del fallimento della cultura
spiritualista cristiana. Sarebbe troppo facile obiettare al pastore Geymet che l’esistenzialismo è nato
quando l’uomo ha scoperto che la
cultura spiritualista lo aveva ignominiosamente ingannato con la storiella dell’educazione cristiana che
fa diventare belli, col sorriso nobile
e puro; e che il marxismo è nato
quando l’uomo s’è accorto che altri
uomini, che si dicevano educati cristianamente e che si rallegravano di
essere usciti fuori dalla « funge de
la rue avec les paiias de la société », non facevano nulla per abolire
questi « parias », ma, anzi, li consideravano necessari, nel piano provvidenziale, onde brillasse, per contrasto. la « louange du don de Dieu
qui, s'appello éducation chrétienne »! Sarebbe troppo facile, ma, forse, inutile, perchè certe dimostrazioni occorre darle servendoci di testi, trattati e letture che occorre aver
letto e capito e non aver tralasciato
per paura d’infangarsi le mani.
' Se oggi i giovani sono in crisi è
perchè c’è in essi, irreducibile, un
dilemma: quello tra un ottimismo
che perviene loro dai venti anni e
quello d’un pessimismo che s’è connaturato loro con le esperienze di
questi ultimi tempi e con l’esempio
che vedono intorno a loro. Il pessimismo non può far loro credere che
se l’educazione cristiana fosse più
universalmente sparsa « au bout de
quelques années le monde en sérait
complètement transformé et on n’y
entendrait plus parler de guerre,
mais seulement d’amour et de paix ».
E hanno ragione! Venti secoli di cristianesimo han provocato la crisi di
oggi; non venti secoli di paganesimo
o di materialismo, signor Geymet,
ma proprio venti secoli di infauste
nozze dell’Evangelo con lo spiritualismo han provocato il neopaganesimo di oggi ed il materialismo che
ne consegue. Non dimentichiamo
che lo spiritualismo greco che s’infiltrò nella Chiesa era pagano e, spo. sandosi col cristianesimo lo ha a poco a poco corrotto, riprendendosi oggi la rivincita attraverso la rinascita
degli dèi. Nè vale chiamare in campo i nostri padri : è tempo di finirla
con l’agiografia della storia valdese! I nostri padri, per loro ventura,
vivevano in un’epoca di equivoco
tra chiesa e popolo e, in un certo
senso, era più facile per loro che per
noi uggì: per loro lo spirito non
era qualche cosa di distinto dalla
carne: era tutt’uno, e perdere la fede era sparire come entità fisica. Se
ci furono mai al mondo degli antispiritualisti, quelli furono i nostri
padri valdesi! Ma noi oggi siamo
chiamati da Dio a qualche cosa di
ben più grave ed impegnativo: vivere la nostra fede nel mondo che
è il mondo di tutti gli uomini e per
questa vita educare i nostri figli. Non
siamo più popolo, siamo solo cristiani nel mondo ed esserlo non è cosa
facile: non rende nè belli, nè felici.
Il nostro cooipito di edocatorì
Il nostro compito di educatori,
parlo del Collegio Valdese dove insegno. è quello di aprire gli occhi
dei nostri giovani su questo mondo
di « paria » e di « nobili belli e puri » e mettere i nostri giovani in grado di intendere questo mondo nel
quale domani saranno chiamati a vivere ed a vivere, lo speriamo, cristianamente: il che vuol dire non
lasciarsi ingannare o sedurre dai vari sogni felici che il mondo promette agli uomini onde si immolino sugli altari inutili della storia. Vorrei
anche dire che in questo mondo noi
speriamo che i nostri giovani del
Collegio, o, almend, alcuni di essi,
i più preparati ed i più profimdi conoscitori del mondo stesso, siano
chiamati a predicaré Cristo. Ma questo, che è il frutto t’più, bello d’una
educazione non già\ evangelica, ma
di un’educazione fatta da padri, madri ed insegnanti dÈfede evangelica,
è un argomento che richiederebbe
trattazione a sè, tanto è complesso
e coinvolge un’analisi di tutto il mondo valdese. Mi ba^ti qui dire una
cosa : suscitare una Vocazione non è
possibilità data ad alcun insegnante.
Non è l’insegnante che « voca ».
cioè che chiama il ^òvane alla Facoltà di Teologia, Dio.' Ora Dio
chiama i suoi futuri pastori attraverso la Chiesa.
Ma i giovani sono ambiziosi perchè hanno vent’annf: vogliono essere uomini nella vita, uomini nel pieno senso della parola, cioè con dignità e coscienza d’un senso profondo della loro esistenza. Da questo
punto di vista io posso solo mostrar
loro (del tutto implicitamente, perchè mi prendo ben guardia dal farlo esplicitamente, anzi direi che cerco di sconsigliar loro a parole ciò
che la mia professione può suggerire loro!) che fare il professore di
filosofia può avere un senso, ma chi
può mostrar loro che fare il pastore
è ancora cosa degna d’essere fatta?
La Chiesa, dicevo: ma la Chiesa, agli
efl'etti della vocazione particolare
dei giovani, in questo caso, sono i
pastori. Non sono però molto sicuro
che i pastori — salvo le debite eccezioni - — possano dire ai giovani qual
senso abbia il ministero pastorale.
Mi sembra infatti che certi pastori,
oggi, siano anch’essi in un dilemma: da una parte si accorgono che
la loro teologia gira a vuoto e d’altra parte diffidano d’un ritorno pietistico, quindi, mm sapendo come
risolvere il problema, o si compiacciono di scolasticismi di maniera del
tutto teorici, o si tuffano in attivismi di ogni specie, attivismi che permettono loro di essere pratici senza
essere pietistici.
Ai nostri giovani che, per il fatto
di vivere nel mondo « où ViniquUé
prospere » respirano « la philosophie
existentialiste qui piane sur tout celò » vien fatto di chiedersi perchè
non ci sia una teologia dell’esistenza. Ed, allora, al povero professore
di filosofia non riman altro da dir
loro che l’esistenzialismo essendo fiato del demonio, non si confà a quei
pastori che servendo l’Eterno « n’ont
rien trouvé de pareU ici-bas ».
Roberto Jouvenal
Ih deposito alla ClaudlaHa
Padrosa: Perchè ho lasciato
il cattolicesimo
Pauline Bert: Bouquet de
fleurs Valdôtaines et Vaudoises
Silvia Meille : Incanti di San
Remo
Il Buon seme 1955 : Bloc Calendario con meditazione
giornaliere
L. 250
L. 300
L. 300
L. 330
Gli abbonamenti
Curo direttarei
Permetta che, mentre Panno sta
volgendo al suo termine, Vamministrazione delPEco delle Valli rivolga un t'ivo appello non solo agli abbonad, ma a tutte le comunità e ai
Concistori, perchè pr&ndano a cuore la diffusione del nostro periodico. Udiamo spesso parlare dei nostri Istituti di beneficenza e di istruzione; dei templi da costruire o da
restaurare, ed è giusto che sia così,
ma ci sembra che il nostro ^ornale
non sia altrettanto sostenuto dalla
sollecitudine e dalla generosità della Chiesa.
Rivolgiamo pertanto un vivo appello perchè in tutte le chiese si
inizi una campagna generale per la
raccolta di nuovi abbonati. Non
dobbiamo rassegnarci al fatto che
ci sieno dei Valdesi che rinunzino
a ricevere regolarmente il giornale
della loro Chiesa. Chi verserà fin
d’ora l’abbonamento per il 1955,
riceverà gratuitamente il giornale
per il resto del corrente anno.
Inoltre preghiamo tutti gli abbonati di buona volontà di rinnovare
fin d’ora l’abbonamento per il 1955
e, ad ogni modo, non oltre la fine
di Dicembre.
Infine non dimentichiamo che al
momento attuale grava sull’Eco un
deficit di alcune cenBintàa di migliaia di lire. Chi volesse aggiungere al suo abbonamento una offerta,
anche modesta, farà cosa buona.
L’elenco delle offerte verrà pubblicato sul giornale,
L’Amministrazione dell’Eco
CONVEGNO MAGISTRALE
Il tradizionale convegno della ripresa ha avuto luogo a San Germano
Chisone, domenic:i 24 ottobre con
un buon numero di partecipanti.
Erano presenti anche il Vice Moderatore R. Nisbet, i pastori E. Geymet, U. Bert, F. Davite. Sotto la presidenza del prof. R.'Jouvenal e della
Sig.na E. Pons si sono iniziati i lavori alle ore 14,30, con una relazione del prof. R. Jouvenal sui lavori
del Congresso di Storia del Risorgimento, a Messina. Poiché di questo
congresso si è già ampiamente riferito sulla nostra stampa evangelica,
ci limitiamo solo a ricordare le conclusioni del relatore, che ha tenuto
a sottolineare la necessità di una presenza evangelica e valdese anche in
questo campo specifico della cultura, e le possibilità che in questo campo si offrono a questa testimonianza.
A questa relazione un’altra ne è
seguita, della Sig.na Armand Hugon,
in merito ai centri di addestramento
organizzati dalla Cemea; una istituzione di particolare importanza che
meriterebbe di esser meglio conosciuta e che potrebbe offrire notevoli
possibilità di sfruttamento ai fini di
un potenziamento delle nostre attività assistenziali (Colonie per es.). A
questo punto le due relazioni avrebbero dovuto essere messe in discussione, sennonché, come succede nei
migliori Convegni, la grande mole di
lavoro da smaltire e l’incurabile tendenza a divagare e ad introdurre
sempre nuovi argomenti in discussione, ha fatto sì che ci si è limitati
ad un caldo applauso alle relazioni
e si è tirato avanti, affrontando tutta
una serie di argomenti poderosi, scolastici, extra-scolastici ecc.
4: !)> «
Cosi si è parlato del « francese » :
dell’insegnamento del francese, di
quello che si è fatto e di quello che
non si è potuto fare. Ci scuseranno i
lettori se non entreremo in ulteriori
particolari su quest’argomento, se
non ricorderemo le solenni promesse
di autorévoli personalità, le solenni
dichiarazioni, che sono state fatte e
che ancor si faranno., tutte cose che
ci sono già venute a tedio. Diremo
solo che qualcuno ;;ha fatto da sè e
che questo qualcimò è riuscito a far
qualche cosa (Villar Pellice. Torre
Pellice).
4> 4i
Poi si è parlato della Scuola di
Agricoltura; il prof. Migol ha domandato per l’ennesima volta agli
insegnanti di dare la loro collaborazione, indicando ai ragazzi delle eiementari questa scuola che merita di
esser valorizzata. E per l’ennesima
volta s’è domandato: Ma cos’è questa Scuola d’agricoltura? quali sono
i suoi scopi? E la discussione s’è accesa nell’analisi del fenomeno preoccupante dell’agricoltore che lascia
i campi per la fabbrica.
* * *
Poi si è parlato dell’insegnamento
della « religione » nelle scuole elementari; o, per meglio dire, dei libri di testo editi dalla Claudiana:
particolarmente i volumi per la LV
e la V elementari sono stati l’oggetto di una critica severa. Che cosa si
rimproveri, in concreto, a questi testi non ci è stato dato di comprendere. in quanto il Convegno si è riferito a precedenti conclusioni del precedente congresso. Comunque nella
discussione è emerso ancora una voita la realtà di quanto già su questo
giornale è stato notato: la mancanza
di coordinamento tra i vari organi
della nostra Chiesa. E’ stato infatti
chiesto : A chi risale in definitiva la
responsabilità della redazione di questi testi di « religione »? Alla Clan
diana? Alla Commissione distrettua
le? All’A.I.C.E.? Una animata con
versazione ha permesso al pastore E
Geymet di ricordare i precedenti sto.
ri ci della nascita di questi cc libri di
religione » (è stata evocata la beata
memoria della Società pedagogica
valdese); alla Sig.na E. Pons, di chiarire i limiti e la portata della collaborazione specifica dell’A.I.C.E. in
questo campo; al Vice-Moderatore e
(lirettore della Claudiana di fare il
punto della discussione: a) esiste attualmente ancora un forte quantitativo di questi testi; b) la Claudiana,
una volta chiarita la pregiudiziale
della competenza, procederà ad una
accurata inchiesta in merito ai desiderata degli insegnanti; c) l’A.I.C.E.
è l’organo tecnico qualificato per
raccogliere i suggerimenti in vista
di una revisione dei suddetti testi;
d) la Claudiana terrà conto di tutti
i suggerimenti emersi dalla discussione: necessità di rendere più attraenti i testi, dal punto di vista tipografico (illustrazioni), eventualità
di un concorso ecc.
4i 4> *
Poi si è parlato della necessità di
potenziare maggiormente l’attività
del Comitato A.I.C.E. in relazione
ai vari gruppi costituiti e costituendi
extra-Valli, in quanto si è avuto, da
taluno, l’impressione che l’attività
'del Comitato stesso si identificasse
troppo esclusivamente con quella del
gruppo Valli. E’ evidente, d’altra
parte, che questo gruppo ha partico
lari problemi locali di grande importanza, in sede regionale, ma che
possono non interessare sul piano
nazionale, con la, stessa gravità. Il
Comitato ritiene pertanto opportuno
la creazione di uii feottocomitato Valli, con compiti sp^ifici. Questa proposta viene accettata e vengono eletti gli insegnanti P. Baridon e M.
Pontet che collaboreranno col prof.
R. Jouvenal nel senso sopraindicato.
* 4t *
Poi si è parlato dello stato di disagio cronico di alcune « frazioni »,
di montagna, dove si assiste, come
sempre, all’apparizione di insegnanti che considerano queste sedi disagiate come un esilio, o un trampolino per « arrivare » altrove. L’attuale legislazione scolastica, come è noto, nulla fa per impedire questa situazione; anche qui, molte e belle
parole: autonomia, decentramento,
eccetera, nell’àulico linguaggio ufficiale; in pratica, non si può far altro che constatare la persistenza di
questa dolorosa situazione.
* * *
Questo convegno è stato un’ottima
occasione che ha permesso a compagni di lavoro di fraternizzare e di
procedere ad un sereno scambio di
esperienze. Una buona parte degli
insegnanti ha potuto esser presente
già al mattino, partecipando al culto presieduto dal pastore U. Bert.
L’accoglienza di S. Germano, veramente calda e fraterna, ha contribuito alla buona riuscita del Convegno. Agli organizzatori del convegno
ed a chi lo ha così simpaticamente
ospitato, i nostri ringraziamenti.
rep.
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4
-V
4'— )
L*KC(Î DfeLLË VALLÏ VALDKSI
1
AVVISI
Bobbio Pellice
Dipartenze. I nostri vecchi se ne
vanno. ^ In poco tempo ne abbiamo
accompagnati quattro all’estrema dimora. Essi sono: Bonjour Giovanni
Pietro, di anni 83, deceduto il 18
agosto (Centro); Baridon Daniele,
di anni 81, deceduto il 16 settembre
(Arbaud); Mondon Marin Ciovatmi,
di armi 80, deceduto il 25 ottcmre
(Podio Superiore); Negrin Giovanni
Pietro, di anni 81, deceduto il 27 ot.
tobre.
La Chiesa esprime la sua simpatia
cristiana alle famiglie colpite nei loro afiFetti più cari.
Battesimi:-Genre Adelisa di Arnaldo e di Grill Liliana; Baia Franco di
Salvatore e di Davit Elena.
U Signore prenda sotto la sua cura e protezione questi bimbi.
Matrimoni. Michelin Aldo (Ciastel) e Davit Evelina (Caserma).
Auguriamo agli sposi felicità, accompagnata dalla benedizione del
Signore.
Pramollo
/ nostri scomparsi
Mentre stava attendendo alle sue
faccende giornaliere, il Signore ha
improvvisamente richiamato a Sè,
l’IJ' ottobre, Sappà Enrico, dei Pellenehi, di anni 82.' Il giorno seguente un lungo corteo di parenti ed aniici. ha accompagnato la sua spoglia mortale al campo dell’estremo
riposo, testimoniando così della
grande stima in cui era tenuto e dell’afFetlo di cui era circondato.
Egli lascia un bel ricordo di uomo sereno e laborioso, consacrato
alla famiglia ed alla Chiesa. .
Ai figli, alle figlie ed a tutti i numerosi parenti rinnoviamo tutta la
nostra sincera simpatia cristiana.
« Sono davanti al trono di Dio, e
gli servono giorno e notte nel suo
tempio y> (Apoc. 7: 15).
Nozze.
Sono stati celebrati i seguenti matrimoni: Reynaud Edvy (Pomeano)
e Bounous Uda (Pomeano) il 21 agosto; Sappè Rinaldo (Allieri) e
Sappè Letizia (Pellenchi) il 18 settembre.
La chiesa ripete le sue felicitazioni a questi sposi ed augura loro ogni
gioia ed ogni benedizione nel Signore.
Battesimi: , "
- Pireddu Rosanna di Antonio Luigi e Olga (Micialetti) il 1° agosto e
Beux Angèle Wanda di Giacomo ed
Elena (Bosi), l’8 agosto.
La grazia del Signore riposi su
queste due bimbe e sulle loro famiglie.
■— Durante l’estate abbiamo avuto, il privilegio di udire, al culto
della domenica mattina, diversi predicatori di fuori. Essi sono i Pastori Bosio, Rostan e Marauda, il Prof.
Pons e il Rag. Zeni.
Li ringraziamo di cuore per il
loro gradito messaggio.
In occasione di una indisposizione e di una breve assenza del Pastóre, hanno pure presieduto il culto domenicale il Cand. Theol. Costabel e l’Anziano Alexis Sappè.
Anche a loro il sincero ringraziamento della chiesa.
— Dopo la loro partenza da Pramollo, al termine delle loro vacanze estive, ci hanno scritto diversi
amici e molti pramoUini stabiliti
altrove.
Desideriamo, a mezzo dell’Eco,
dire loro la gioia che ci hanno portato i loro messaggi ed augurar loro
un buon inverno, ricco in benedizioni ed in grazie celesti.
Torre Pellice
Domenica scorsa si è riunita, in
un locale della « casa unionista », la
Società « Enrico Arnaud », per la
ripresa della sua attività sociale. Erano presentina un trentina di membri. AlFadunanza hanno partecipato i Pastori Sigg. L. Marauda e Con-,
te, che dirigono intérinalmente la
Comunità valdese, ai quali l’Ing.
Giovanni Pontet, presidente dell’associazione, ha rivolto un saluto augurale ed un vivo ringraziamento.
Al saluto ha risposto il Pastore
Marauda con un breve messaggio.
Il Presidente ha quindi' illustrato
Fazione svolta dalla Enrico Arnaud
uclFanno sociale decorso, che è il
terza dalla sua fondazione, avvenuta
il 25-2-1951, per iniziativa del Pastore di allora Dr. Ayassqt, al quale
il Presidente ha rivolto un pensiero
ed un ricordo affettuoso.' Diversi Soci, e tra essi il Sig. Italo Hugon,
hanno espresso il loro plauso per il
lavoro compiuto dal Seggio ed in
particolare dal Presidente.
Il Segretario-Cassiere, Not. U. Pellegrin, ha letto la relazione finanziaria dell’esercizio scaduto, che si chiude con un avanzo superiore a quello
verificatosi nell’anno precedente.
Approvata tale relazione e dopo una
lunga discussione sul programma da
svolgere nel nuovo anno, si è proceduto all’elezione deUe cariche sociali. Sono stati rieletti i Sigg. Pontet
Giovanni, Longo Renato, Pellegrin
Umberto, Jouve Luigi, Paschetto
Carlo j Comba Enrico e Pasquet Gustavo.
La prossima adunanza, fissata per
la terza domenica di novembre avrà
luogo nel locale dell’ex Scuola di
Santa Margherita. R.
New York
Dopo una breve parentesi estiva
la nostra chiesa ha ripreso tutte le
attività.
• Ai culti abbiamo rivisto con piacere 1 membri di ritorno in città e
particolarmente quelli che hanno avuto il privilegio di passare alcuni
mesi alle amate Valli. Abbiamo salutato con gioia i visitatori di passaggio fra altri Flnsegnante Signora
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La Società delle Signore'lavora ora
alacremente in vista del nostro pros.
simo Bazar. f
La Scuola Domenicale presente di
nuovo un aspetto incoraggiante e
promettente con un considerevole
aumento di bambini (sono i bimbi
della 3“ generazione). D fatto delle
distanze rappres^ta sopratutto per
i bambini ima non lieve difficoltà,
ciò malgrado abbiamo dei bambini
che vengono da più di un’ora di distanza nella gioia consapevole di essere dei bambini valdesi.
Dal Messaggero Valdqse stralciamo qualche notizia degli ultimi mesi: Al culto delle Palme sono stati
ricevuti in chiesa i seguenti nuovi
membri: Claude Bertin; Ronald Cavalli; Evelyn Beux; Roby Coisson.
L’8 agosto ha avuto luogo a Ulster
Parh, l’annua riunione.
Nella Chiesa di Ulster Park davanti ad un buop, uditorio quasi esclusivamente Valdese il Dr. Alberto
Ricca delegato alla Conferenza di
Evanston ci ha dato una eloquente
conferenza sul movimento ecumenico e sii la portata mondiale della
prossima conferenza di Evanston.
L’impressivo messaggio dell’oratore è stato vivamente apprezzato da
tutti i presenti. I lettori del « Waldensian Messenger » ringraziano il
Sig. Ricca i>er la relazione sui lavori
della Conferenza,' scritta per il nostro
giornale di Chiesa, prima che egli
partisse per l’Italia. Durante la sua
breve permanenza ad Ulster Park il
Sig. Ricca si è vivamente interessato
e compiaciuto per lo sviluppo di questa piccola colonia valdese.
Decessi.
Il 15 maggio a Ulster Park è deceduto il nostro fiàtello Enrico Reynaiid, originario di Peumian (Pramollo). Da due anni il sig. Reynaud
si era trasferito da New York a Ulster Park dove si riprometteva uri
meritato riposo nella pace della campagna. La malattia lo ha tolto all’affetto dei suoiicàri e della chiesa
tutta.
Il 5 giugno abbiamo accompagnato al Campo del Riposo le spoglie
mortali del sig:'Enrico Ernesto Jahier, originario della Ruà di PVamollo. Nella sua interessante conversazione il nostro fratello si rammaricava spesso di essere l’ultimo discendente maschile della famiglia Jahier
« L’Eicholo ».
Il 19 settembre dopo 5 anni di penosa malattia si spegneva la nostra
sorella Clementina Rostan nata Bouchard, era nata a la Ruà di Pramollo nel 1877.
Rinnoviamo ai parenti ed amici dei
nostri cari Scomparsi il vivo senso
della nostra simpatia cristiana.
A. Janavel.
PERSONALIA
Le nostre vive felicitazioni ed i migliori
auguri per le nozze del nostro impressore
Signor Sergio Giacoh con la Signorina Rina
Bruno.
Direzione e Redazióne: Past. Ermanno Rostan - Via dei Mille 1 - Pinerolo - Tel. 2009
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo, con decreto del 27-XI-1950.
Tip. Subalpina s.p.a. Torre Pellice (Torino)
La famiglia di
Letizia Jahier Revei
commossa per la dimostrazione di affetto
tributata alla memoria della sua cara Scomparsa, ringrazia vivamente quanti hanno
preso parte ai suo dolore.
In modo particolare esprime la sua riconoscenza ai pastori Sigg- Marauda e Ayassot, al doti. Gardiol, alle Suore ed al Personale della ” Casa Valdese delle Diaconesse ”, per la loro affettuosa assistenza.
la Foto|ralìa Bleynat
in frazione Airali LUSERNA
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