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ANNO LXXVI
Torre Dicem
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Riguardate alla roccia onde foste tagliati !
(Isaia LI, 1)
SasttSananal« cl«»ll.
ABBONAMENTI
Italia e Impero . . . . Anno L. 15 - Semestre L. 8
Parrocchie del Primo Distretto . » » 12 — . . 7
Estero . . . . ■ » » 25 — . . 15
Nulla sia più forte della vostra fede t
(Gianavello)
Olr«llor«t Prof. aiNO COSTABIL
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Tobhe Pbllici
REDAZIONE: Via Arnaud, 27 - Torre Peluce
Ogni cambiamento d’indirizzo costa tma lira
Cent. ^0 la copia
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1
J1 grande mistero
Il 24 Aprile 1322, nel castello di
Wartburg, il landgravio di Turingia celebrava, o meglio voleva celebrare una
di quelle feste per cui la sua corte era
divenuta famosa, ed il suo nome aveva
meritato un qualificativo dei più simpatici : lo chiamavano Federico il
Gioioso. Accanto a tutti quei passatempi che costituivano Tornamento di
ogni festa medievale : canti, danze, tornèi, v’era la rappresentazione di un
mistero.
Erano, almeno originariamente, i misteri, una esposizione drammatica del
Vangelo, delle parabole specialmente.
Sembra infatti che per rendere più vivace la lettura della Parola di Dio, si
ricorresse all’aiuto di vari lettori : uno
per esempio faceva la parte del padre,
e leggeva le parole che l’Evangelo gli
attribuisce ; un altro faceva la parte
del figliuol prodigo, e così via ; questo
però sempre in Chiesa, durante « l’ufficio divino ». Poi, a poco a poco, si diventò più esigenti : si volle la scena,
e così si aggiunsero delle parti, delle
parole al testo del Vangelo. Nacquero
così i misteri. Quello di cui vogliamo
parlare è chiamato il Grarìde Mistero.
Grande, anzitutto per la massa degli
attori, per il suo valore letterario.
Grande anche per il suo significato
evangelico.
Sur una grande piazza, vicino ad Eisenach, è sorto il palcoscenico; l’aspetto
è quello di tutte le scene dei misteri ;
sono tre piani ; in alto, nel cielo, sono
Cristo, gli Angeli, Maria ; una scalinata
nascosta conduce da questo secondo
piano al primo piano, dal cielo alla
terra! E la scena terrestre raffigura
una piazza pubblica di un villaggio
orientale dove si riconoscono numerose botteghe di venditori d’olio e dove
circola una folla variopinta di arabi,
di israeliti, di attori e di spettatori,
perchè questo pianterreno non porta
una separazione tra pubblico e attori.
Infine, in fondo in fondo alla scena si
vede un’apertura che sembra essere
quella di una caverna : la dimora dei
demoni.
Federico il Gioioso si è seduto, e
tutta la principesca famiglia è presente ; un religioso silenzio scende sull’assemblea ; a poco a poco si sono calmate le grida, le esclamazioni di chi
aveva, o credeva di aver indovinato
rargom.ento del Mistero, e lo narrava
ai suoi vicini.
Silenzio religioso, perchè si fa presto, oggi, a sorridere di quella scena, e
di quella scalinata su cui salivano e
scendevano gli angeli ; eppure quella
aveva un valore, che forse molti, oggi,
che sorridono con le labbra,, vorrebbero
possedere nel proprio cuore! Significava che la terra e il cielo, in fondo in
fondo, non erano tanto lontani l’una
dall’altro, e che gli angeli camminavano
ancora sulla terra. Silenzio religioso,
perchè il Mistero comincia.
E’ Gesù,, nei cieli, che parla :
Miei fedeli testimoni,
sappiate e credete ;
Vedete che sono Io stesso ;
nulla era prima di Me,
nulla sarebbe senza di Me,
perchè io sono il Signore,
ed altro non v’è Salvatore.
Gli rispondono, vestiti di una lunga
candida toga, gli Angeli e Maria ; un
coro celeste, a cui risponde sulla terra,
un coro di vergini, di vergini savie e prudenti, che vegliano e pregano.
Ed ancora nei cieli, il Salvatore annunzia :
« In paese lontano,
messaggero io ti mando.
Annunzia ai miei amici
annunzia ai miei fedeli,
...ricompensa e vita eterna.
Dì loro che s’affrettin d’arrivare al fe
[stino
che per amore di loro ho preparato ».
Ora che il prologo è finito dai cieli
scendiamo con l’angelo sulla terra ; qui,
alle dieci vergini viene rivolto l’invito
al mistico banchetto : tenga pertanto
ognuna pronta la sua lampada, chè l’ora
in cui lo Sposo arriverà non è certa,
ed egli potrebbe tardare, fors’anche fino
a notte avanzata. Poi l’angelo risale nel
cielo, e le vergini discutono fra di loro.
Cinque son savie fanciulle e si rallegrano e parlano di salvezza, di eternità : ripetono le beatitudini e cantano
inni di lode al Signore!
Cinque sono stolte e dicono : — Se
lo Sposo tarda, perchè aspettare qui,
davanti alla porta? Andiamo più lontano : là ci sono musiche, e danze, e
canti allegri ; andiamo e godiamo, finché lo possiamo, poi torneremo. E così
se ne vanno le cinque stolte, ridendo e
cantando : — Deh! voi che siete cosi
savie, cantate per noi ; deh! voi che
siete così savie, pregate per noi!!
Ed ora è quasi mezzanotte! La festa
è finita ; i canti sono cessati ; i mercanti han chiuso le loro botteghe. Tutto
è nero, tutto è scuro ; guai a chi non
ha comprato l’olio per la sua lucerna ;
guai! Ed un fremito di spavento passa
per la folla degli spettatori : è mezzanotte, è l’ora del giudizio che s’awicina. S’ode da lungi un canto gioioso :
lo Sposo arriva : il corteo degli amici
lo segue ; s’ode rumore nel palazzo : le
cinque vergini savie accendono le loro
lampade, ed uniscono il loro canto al
canto che s’avvicina. Ma le cinque
stolte non possono cantare un canto di
nozze ; no! Fsse sono ancora stordite
ed inebbriate dai fumi delle bevande e
dai canti della loro festa. Esse non
hanno olio nelle loro lampade ; ma anche se ne avessero, ardirebbero esse
accendere il loro lume e rivelare al
loro Signore, un viso stanco, uno
sguardo torbido, un pensiero impuro?
E mentre si agitano, e chiedono invano
Folio appena sufficiente alle sorelle savie, lo Sposo è giunto, il corteo è entrato nel palazzo, il portone ha rinchiuso i battenti.
Nel cielo Maria e gli Angeli intercedono ora per le vergini folli che, prostrate davanti alla porta chiusa, piangono i loro peccati :
« Oh! peccato, tu sei l’assassino delle
ànime nostre », cantano le cinque stolte,
è strappano le loro corone, e graffiano
il loro viso, e rivestono la veste dei
penitenti ; ma invano : la sentenza è
inesorabile :
cielo e terra passeranno ;
non passeranno le mie parole.
Lucifero e Belzebù avanzano ora, con
la coorte dei demoni che portano catene ; da lontano si vedono le fiamme
e il fumo : è il giudizio! E tutta l’assemblea s’alza e riprende in tragico
coro le ultime parole delle cinque
stolte :
...Sciagura, sciagura!
Mai più, no!, mai più,
è noi rivedrem Cristo Gesù.
Da quel giorno, narrano le cronache,
Federico di Turingia non fu più chiamato Federico il Gioioso, perchè egli
cadde in profonda malinconia... CI.
Un gi>ave difetto
« Qual’è il più grave difetto sociale? »
domandava, aprendo un referendum tra
i suoi lettori, un grande giornale. Ed i
lettori a rispondere enumerando vìzi,
pecche e manchevolezze umane ; FegoismOj l’ambizione, la menzogna, l’indifferenza, la corruzione, l’avarizia, la prodigalità, ecc., ecc.
Ma tutti questi particolari vìzi non
sono essi più l’effetto che la causa?
Non provengono forse da un altro difetto più generico, più generale, più
comune, anzi tanto comune e tanto insospettato che nessuno lo menzionò
neppure, appunto perchè, generalmente, non lo consideriamo neanche
come un difetto? Non sono essi tutti
il frutto della nostra mancanza d’immaginazione?
Ma è un ridurre ad una ben innocente origine anche le più gravi colpe,
mi si dirà.
Eppure, vediamo quanti vizi sociali
può generare la mancanza d’immaginazione e capiremo come sia possibile e
lecito farne un vero e proprio, e grave,
« difetto sociale ».
Quante volte non sentiamo noi dire
e ripetere delle frasi come queste : « Se
avessi potuto supporre... », « Se avessi
potuto immaginarmi... », « Se avessi previsto... », ecc., ecc.
Che cosa indicano quelle espressioni
se non una mancanza d’immaginazione,
un non sapere vedere o prevedere le
conseguenze possibili delle proprie
azioni? E quando le proprie azioni, o
le nostre azioni, sono viziose ; quando
sono dettate da alterìgia, egoismo, cattiveria... com’è possibile non prevederne le male o le catastrofiche conseguenze se non per mancanza d’immaginazione?
« * •
E nel mondo altruistico non sentiamo
noi spesso delle frasi come queste :
« Egli non ha saputo mettersi al posto »
del tale o del tal altro ; oppure : « Met
tetevi al suo posto... » ; od ancora : « Se
io fossi al posto suo... »?
E che significa tutto ciò se non un
invito ad avere, od il rimprovero per
non aver avuto, o la presunzione di poter avere una tale immaginazione da
vedere o da prevedere o da aver veduto o preveduto le cose meglio o peggio degli altri?
Avere una tale immaginazione da
farci ben considerare l’altrui situazione e da metterci in grado di giudicarne saggiamente, non sarebbe còsa,
più che utile, necessaria per far sparire
la funesta e malefica incomprensione e
tutto il corteo di mali che ne seguono?
Li’immaginazione, quell’attitudine che
pare innata, merita di essere coltivata,
diretta, anzi ben coltivata e ben diretta ai fini nostri e per il bene altrui.
Qualcuno ha chiamata l’immaginazione « la pazza che è in noi », che
abita in noi. Eppure essa è pazza solo
se noi le lasciamo far pazzie. Ed è proprio quello che dobbiamo inibirle, impedirle di fare.
L’imniaginazione non dev’essere solo
capace di farci fare castelli in aria, ma
deve permetterci ben altra cosa. Tutto
sta nèl guidarla, nel dirigerla e, se occorre, nel vincerla, nel domarla.
Non è forse l’immaginazione che può
farci intuire il segreto di molti cuori
chiusi, come pure i segreti dolori di
molte Case che non ci sono aperte?
Saper penetrare con Vimmaginazione
nel segreto stesso dei palazzi e dei tuguri ; saper entrare con essa nel cuore
dei nostri amici e dei nostri nemici
stessi, è aprire il prim,o spiraglio ad
una giusta comprensióne di quanto in
essi accade. E la comprensione è il
primo passo verso Famore.
Se ciascuno cercasse di mettersi, con
Fimmagrinazione, al posto altrui e cercasse così di comprendere e di farsi
comprendere, quanti vizi, mali e crudeli difetti sociali (cioè vizi e mali e difetti che sì ripercuotono su tutto l’ambiente sociale nostro) potrebbero scom
parire!
E’ stato detto che « l’immaginazione
è l’occhio dell’anima ». Lasciamo dunque penetrare, facciamo penetrare l’occhio della nostra anima (anima di cristiani, nevvero?) dovunque e sempre
prima dì agire, prima di fare qualsiasi
cosa, prima di giudicare di chicchessia
e di checchessia.
Se l’occhio della nostra anima saprà
penetrare nella nudità del povero, nella
freddezza del suo alloggio, nella disperazione e nello smarrimento del suo
cuore, noi non l’abbandoneremo ed eviteremo così l’aridità di cuore, la mancanza di carità, l’egoismo nostro pagano.
Se l’occhio della nostra anima saprà
scrutare il perchè delle cadute e ricadute delle anime peccatrici, se noi sapremo immaginare e comprendere la
loro crudele debolezza, la loro sciagurata educazione, le loro « circostanze
attenuanti », se noi sapremo (Dio ci
scampi da una tale eventualità) « met-
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ventati migliori nei loroJri^arHi, pii^l’.’? ^^^Ivillàggio oscuro, al lavoro dei campi,
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« umani » stavo per dire,^jma‘ bxsognejè
rebbe poter dire « |)iù jdivìnì », quale
Cristo è stato verso tutti i peccatori,
come io, è verso di noi! «
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XiSi, crediatelo, quanti vizi, quanti difetti dipendono dalla mancanza d’immaginazione, di quella buona immaginazione di cui Biagio ^ Pascal diceva :
« L’immaginazione dispone di tutto ;
essa fa la bellezza, la giustizia e la felicità, le quali cose sono tutto, al
mondo ».
E’ la mancanza d’immaginazione, di
quella buona immaginazione, di quel
vero occhio dell’anima, deU’ahima veramente cristiana specialmente, è la
mancanza di quella immaginazione che
accieca completamente colui o colei
che ne sono afflitti. Per questo essi non
vedono i bisogni, le debolezze, la triste sorte dei loro stessi fratelli.
E’ per mancanza d’immaginazione
che non si concepisce; che non si comprende la miseria altrui e che si è
avari non solo di denaro ma anche di
consolazioni.
E’ per mancanza d’immaginazione
che si è avari, egoisti, intolleranti.
Eppure Voltaire, colui che spesso ci .
vien presentato come l’arido, il duro
Voltaire, aveva mille ragioni, e ben lo
sapeva di averle, quando scriveva :
« L’immaginazione è il potere che ogni
essere sensibile sente in sè di rappresentare nel proprio cervello le cose
invisibili ». Se avesse detto « nel proprio cuore » sarebbe stato quasi cristiano. S. P.
MipaDoIi del tempo noptfo
Un fedele amico della Chiesa Valdese, il signor Stefano Papay, della
Chiesa Riformata d’Ungheria, che ha
fatto conoscere l’opera nostra nella sua
patria, ci ha mandato varie notizie su
di una attività maravigliosa che è sorta
in seno alla sua Chiesa, in favore
della infanzia abbandonata. Attività di
profonda, inconfondibile ispirazione religiosa, evangelica, che si è imposta
nel tempo, ed ha oggi la sanzione per
così dire ufficiale, poiché protettori dell’opera sono il Reggente stesso d’Ungheria e la sua nobile Consòrte. E non
ci pare fuor di luogo il darne ai nostri
lettori qualche notizia, poiché certi
problemi che in questo studio del nostro amico signor Papay vengono prospettati potrebbero forse non inutilmente essere meditati, e certe soluzioni
studiate.
Hèjopàpi è un villaggio ungherese
con circa un migliaio e mezzo di abitanti. Un villaggio, come ce ne sono
tanti altri nella pianura ungherese,
senza nulla di notevole. Infatti, fino a
pochi anni fa, nessuno lo conosceva; oggi
invece non è più così, chè tutti lo conoscono. Non già che vi abbiano costruito monumenti o palazzi, chè anzi,
quasi in ogni strada del pìccolo villaggio, sulla facciata di una casa si può
leggere : Orfanotrofio. Appunto sono
questi orfanotrofi che hanno reso celebre il piccolo villaggio oscuro ; si chiamano : Orfanotrofio di Elisabetta, di
Maria, di Marta, di Maddalena.
Curiosa idea, penserete, ha avuto
Francesco Kiss, valente professore universitario, di fondare una Società di Carità, di venire in certo qual modo a trasformare questo villaggio oscuro della
pianura sconfinata in un villaggio famoso di orfanotrofi. Eppure veramente
e sempre lo Spirito soffia, l’uomo è
spinto ed ecco, lo Spirito sa! Perchè
l’esperienza, l’esperienza ungherese,
ben inteso, ha troppo spesso dimostrato
che certi istituti moderni, strappando
il fanciullo al suo ambiente, hanno educato dei signorini e delle signorine che
nella vita non potranno mai soddisfare
le loro pretese. Orbene, questi orfanotrofi di Hèjopàpi rendono i figli smar
accolgono
capitali, due
maverso la
carni
villaggio, invece di crescere in istituti
modello, cresca in famiglia.- Un’idea
semplice, un’idea curiosa, non è vero?
che poteva balzare solo nella testa di
un professore universitario, samaritano
della polverosa strada ungherese ; che
poteva fiorire solo nel cuore di una
donna che avesse attinto all’Evangelo
la pace di una vita piena di travaglio
ed affanno. E tale cèrto fu la vita di
Maddalena Fòth, la vita di Elisabetta
Gulyas, due umili donne dell’umile villaggio, che possiedono tutte due una
vecchia casetta e poche giornate di
terra. E queste due donne
così, senza fondi, senza
bambini, poi quattro...
Donde vengono? dove vanno?...
Vengono dal funerale della loro
dre, vanno nel gran mondo,
città per cercare un nuovo rifugio. Di
Gesù non sanno niente ; solo uno sa
bestemmiare; bocche affamate
senza abito, borsellino vuoto...
Nell umile villaggio ungherese sono
nati due orfanotrofi : Elisabetta e Maddalena ; due vecchie case hanno riacquistato un’anima ; poche giornate di
terra chiamano alla terra il cuore dei
ragazzi smarriti.
Ma il richiamo deve aver forza di
vita e di nutrimento. Dovranno queste
due sante donne dire : Abbiamo errato,
Dio non ci soccorre? No] via dal cuore
il dubbio insidioso, chè un professore
universitario ha udito parlare di loro e
viene nel villaggio nascosto, e viene il
vescovo Ravasz ; la società di carità
ungherese è fondata ; gli aiuti si fanno
sempre più forti ; e nuovi orfanotrofi
sorgono, nuove famiglie si allargano,
nuove giornate di terra vengono dissodate da questi ragazzi che lavorano a
casa loro, nel villaggio ungherese sperduto nella pianura. Perchè arrivano i
doni, certo ; ma è sorto qualcosa di più"
im,portante, nell’umile villaggio, e nei
fratelli della Società : è sorta luminosa
la coscienza della responsabilità.
— Chi prende in cura l’orfano?
— Io.
Questa parola — io — ha il suo padrone ; qui è una responsabilitg.
E quando lo si pronuncia cosi, questo io, il mondo si abbellisce ; e più ancora si abbellisce nella luce di Dio,
quando io diventa ognuno.
Nel 1932 è sorto questo primo orfanotrofio-famiglia a Hèjopàpi per opera
di un’umile credente ; oggi un ex-ministro della Giustizia è il presidente di
questa Società che raggruppa tutte le
famiglie di Hèjopàpi...
Lo Spirito parla ; beati coloro che lo
ascoltano.
31 Corriere della Piaconessa
Forse qualche lettore ricorderà che
nei tempi andati l’Eco delle Valli era
solito ospitare qualche notizia delle nostre sorelle Diaconesse, e non avrà discaro di udire che durante questo
lungo periodo di silenzio l’Opera ha
proseguito senza sosta, e non senza
qualche benedizione.
E particolarmente benedetta è stata
la giornata del 1° Dicembre, quando
quasi tutte le diaconesse e novizie poterono riunirsi nella Casa madre per la
vestizione di quattro novizie.
Purtroppo l’esiguità dei locali non ci
ha consentito di largheggiare negli inviti, come speriam.o fare l’anno prossimo quando, a Dio piacendo, avrà
luogo la consacrazione di qualche suora.
In un’atmosfera di intimo raccoglimento abbiamo circondato di simpatia
profonda e di preghiere le quattro giovani che hanno rivestito il costume
della diaconessa : Suor Alma Bertalot,
Suor Irene Regattieri, Suor Natalina
Nilletti e Suor Elena Rollo.
Il Direttore ha accompagnato queste
Suore ai loro campi di lavoro, le prime
due a Genova e le altre a’ Torino, ovunque accolte con molta cordialità dalle
Direzioni di quegli Ospedali. ’ ,
La Casa m,adre, a dire il vero, ci
sembra un po’ vuota, ora che le novizie sono partite, e si pensa con tristezza a quello che Gesù diceva, e che
non ha perso la sua attualità : « Ben è
la messe grande, ma pochi sono gli operai ». Sappiamo che vi sono delle giovani che desidererebbero avere delle
informazioni più precise sulla nostra
Opera, ma non osano farlo perchè temono che scrivendoci o venendoci a
trovare, quasi debbano considerarsi impegnate a diventare diaconesse. Vorremmo dir loro di non avere questi
scrupoli. Molto spesso noi riceviamo
delle domande dì informazioni, che poi
non hanno seguito alcuno. Ma crediamo
anche che tra quelle che si renderanno
meglio conto del lavoro della diaconessa, più d’una sentirà che questa è
la sua via, l’unica via nella quale essa
potrà sentirsi veramente felice.
« Gesù, passando, vide un uomo,
chiamato Matteo, che sedeva al banco
della gabella, e gli disse : seguimi. Ed
egli levatosi, lo seguì » (Matt. 9 : 9).
Possa l’appello che oggi ancora Gesù,
invisibile passante, ci rivolge, essere
ascoltato e provocare delle risposte ferventi d’amore!
Doni ricevuti - per la Casa Valdese
delle Diaconesse. Signore e signóri :
Ribet Maria, Torre Pollice, L. 20 - Jourdan Adele, Id., 10 - Gardiol Giordano
Rosa, Id., 10 - Gardiol Frida, Id., 10 G. A. R., Id.,,15 - S. S., Id., 500 - Pons
Karrer Luisa, Id., 10 - Jahier Giacomo,
Id., 50 - Massel, Id., in memoria della
moglie, 100 - In memoria del pastore
Eugenio Revel, la famiglia, Id., 100 Monastier Giulia, Id., 20 - Nisbet Goffreda, Id., 50 - N. N., Id., in memoria
di Maria Peyronel in Pasquet, 20 Chiesa Valdese, Lus. San Giovanni,
100 - Fenouil Susanna, Id., 20 - Peranzoni Maddalena, Id., 15 - Gherardi
Siila, Id., 50 - Revel Emilia, Id., 30 Beux Umberto, Id., in memoria della
sorella Valdesina, 10 - Morder Paolo,
Id., 10 - Famiglia Scaccioni, Torino, 50
- Monnet Ettore, Id., 10 - Giulia e
Laura Jon Scotta, Id., 100 - Primo
Giuseppina, Id., 100 - Fratelli Kind,
Id., 25 - Ostorero Emilio, Id., 75 - Ricca
Alina, Id., 10 - Sappè Elena, Id., 5 Carlon Ione, Id., 15 - Pellegrini Margherita, Id., 50 - Tricomi doti. Francesco' Id., .25 - Giaccaglia Sara e Sandro, Id., 30 - Bosio Alberto, Id., 50 Olearis Ubaldo, Id., 20 - Rocca Podio,.
Ginetta, Id., 10 - Jeanne de Fernex,
Id., 30 - N. C., Id., 50 - C. Rivoiro Pellegrini, Id., 50 - Balmas Enrico, Id., 10 - Anna Frache ved. Armissoglio e figlia Ester, Id., 20 - Meynier Elisa, Id., 10 - Costa Giusto, Id.,
20 - Baridon prof. Paolo, Id., 30 - Cavallo Elena, id., 500 - Famiglia Hofer,
Id., 20 - Jahier Gino e Giorgina, in
memoria della signora Fanny Peyrot
Zürcher, Id., 100 - Balm.as Cesarina,
Id., 30 Dott. Matilde Bonnet, Id., 50 Bessone Bartolomeo, Id., 15.
I doni sono ricevuti con riconoscenza
dal direttore della Casa Valdese delle
diaconesse, pastore Roberto Nisbet,
Torre Pellice (Conto corrente postale
N° 2-19254).
Personalia
La famiglia del professore Renato
Longo è stata rallegrata dalla nascita
di una bambina : Eugenia. I migliori
auguri.
PICCOLA POSTA
S. P. : Ricevuto. Grazie.
»
le Valli Valdesi
VlsiOBi fotof^raflcbe di Enrico Fe;rot
E’ il titolo dell’elegante volume pubblicato sotto gli auspici della Società di
Studi Valdesi, che verrà posto in ven
dita nella prossima settimana, e che
costituirà per le famiglie valdesi ed
amiche un bello ed opportuno regalo
di Natale e Capodanno. Consta dì 64
pagine di carta patinatà, in-8°, con 39
belle riproduzioni fotografiche del paesaggio delle Valli Valdesi, un’introduzione esplicativa del prof. A. Jalla,
un’artistica copertina di Paolo Paschetto. E’ posto in vendita al prezzo
di L. 8 (più L. 1 per la spedizione),
presso la Libreria Editrice Claudiana
in Torre Pellice. Molte copie sono già
state prenotate. Le prenotazioni, accompagnate dal pagamento anticipato, possono farsi a Torre Pellice, presso la Libreria Claudiana e le Arti Grafiche
« L’Alpina » ; a Torino presso Musso,
Via Pio Quinto, 15 (portineria); a Roma
presso Domenico Giocoli, Via IV No»
vembre, 107.
Segnalazioni
Cose nostre. — Come già abbiamo
annunziato, sotto gli auspici della Commissione delle Pubblicazioni della nostra Chiesa, il prof. Giovanni Miegge
ha preparato una serie di opuscoli, di
cui i primi sono apparsi. Abbiamo l’impressione che sia perfettamente inutile
racconlandame la lettura poiché essi
sono andati a ruba. Il che dimostra la
bontà dell’iniziativa, e che il pubblico,
questo così tartassato pubblico, è più
ragionevole di quanto non si creda da
parte degli autori. Dategli delle buone
pubblicazioni, ed egli le legge. Tempo
di guerra, in veste più tradizionalmente edificativa ; L’eredità dei padri,
in forma più modestamente popolate,
sono i due opuscoli in quistione, che
dovrebbero entrare, e certo entreranno
in tutte le nostre case. Il prezzo è dì
L. 0,50 l’uno ; dico cinquanta centesimi
l’uno. Li troverete alla Claudiana e
presso i vostri pastori.
Problemi nostri. — Veramente il matrimonio non è un problema esclusivamente nostro, ma nostro può diventare,
ed abbiamo l’impressione, anche se non
se ne parla molto, perchè forse il parlarne superficialmente può fare più
male che bene, che un problema di
quel genere esista e pesi terribilmente
nella vita religiosa nostra. Siamo grati
pertanto al pastore P. Bosio che lo ha
trattato con serietà e chiarezza nella
sua comunità, e che è stato spinto ad
esaminarlo in un opuscolo — Il matrimonio religioso — che si propone lo
scopo di formare, di contribuire a formare la mentalità dèi giovani, in modo
che essi siano più preparati spiritualmente ad afllrontare il problema del
matrimonio. Pagine quindi che si devono leggere e meditare.
11 prezzo è di L. 1, in deposito presso
la Libreria Claudiana ; le Unioni possono averlo al prezzo di costo, L. 0,60,
franco, rivolgendosi direttamente all’autore, pastore P. Bosio. Cl.
Sentenze brevi
Le persóne che ricercano la loro probità nell’opinione altrui, corrono il pericolo di non trovarla nella propria
coscienza.
Quante persone sarebbero veramente
« superiori » se aggiungessero ai loro
meriti quello che essi dovrebbero togliere dal loro orgoglio.
I vecchi non dovrebbero litigsire, per
timore di non avere più il tempo di
riconciliarsi.
Vi sono dei libri alla moda di cui si
farebbe più volentieri l’elogio venti
volte,, che la lettura due volte.
L’egoismo è il primogenito dei nostri
difetti, e l’avarizia la cadetta delle nostre passioni. J. P, Senn.
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L’ECO DELLE
CRONflQfl V/ILDESE
ANGROGNA {SERRE). A sostituire
il pastore Deodato, chiamato a dirìgere
la Chiesa di Napoli, la Tavola ha designato il cand. theol. Edoardo Aime,
il quale si è presentato alla sua nuova
comunità la Domenica 13 Ottobre.
** Tutte le. attività sono state riprese normalmente e sono in pieno svilunpo : Scuole domenicali, Unioni Giovanili, Riunioni quartierali. Catechismo.
** Una Corale è stata pure formata.
.Essa raccoglie sìnora una trentina di
buone voci ben affiatate. Sappiamo che
altri giovani ed anche... non più tanto
giovani possono, se vogliono, unirsi a
noi. Li invitiamo dunque caldamente a
portare a questa attività della nostra
Chiesa il loro gioioso contributo.
** Una seconda Corale è stata formata a Pra del Torno. Il suo program,ma si svolge parallelamente a quello
della Corale del Serre. Abbiamo già
esercitato un certo numero di inni e
stiamo preparando un coro per Natale.
Non mancano le buone voci e neppure
la buona volontà. Dunque... non c’è che
da proseguire sempre meglio!
** Le nostre Scuole domenicali si
sono pure messe di buona lena a preparare inni e recitazioni per la prossima festa di Natale.
Non dubitiamo che tutto andrà
molto bene e ringraziam,o sin d’ora
tutti coloro che si adoperano e vorranno adoperarsi in vari modi col Pastore per curare bene la preparazione
del vasto programma. Ricordiamo che
è aperta una colletta per il Natale dei
nostri bambini.
Il Tempio di Pradeltorno ha bisogno di essere riparato e ripulito. In
attesa che tempi menò difficili agevolino queste riparazioni, ricordiamo che
ogni dono a questo scopo sarà ricevuto
con gratitudine dal Pastore e dagli
Anziani.
** Abbiamo buone notizie dal pastore Deodato e dalla sua Signora. Che
Dio voglia benedirli abbondantemente
nel loro nuovo campo di lavoro in cui
sono stati chiamati.
** Mercoledì, 27 Novem,bre, un incendio dovuto a cause fortuite distruggeva in poco tempo il fienile e parte
della abitazione del nostro fratello Lorenzo Frache, dei Rivoires. Grazie all’opera dei volonterosi subito accorsi,
l’incendio, dopo circa due ore, potè essere circoscritto e domato. Vogliamo
dire al fratello Lorenzo Frache ed alla
sua numerosa famiglia una parola di
simpatia e di solidarietà nella prova
che li ha colpiti. Che ciascuno di noi
ricordi quanto scriveva l’apostolo Paolo;
« Se un membro del corpo (la Chiesa)
soffre, tutte le membra soffrono con
lui » (I Corinti 12 : 26), e « Noi siamo
membra gli uni degli altri » (Efesini
4 : 25).
** Mercoledì, 4 Dicembre, m,entre
si trovava colla madre e col fratello,
poco lontano da casa, il bambino Enrico Plavan dì Attilio, per un passo
falso precipitava da un dirupo fratturandosi la base cranica, per cui alcune
ore dopo, malgrado le cure prontamente prestategli, cessava di vivere.
I funerali, avvenuti la mattina di
Sabato 7 Dicembre, furono una dimostrazione dell’affetto e della simpatia
con cui la nostra comunità ha voluto
circondare la famiglia in quest’ora dolorosa.
Li raccomandiamo alle consolazioni
di Colui che anche nell’ora difficile
profonde su noi la Sua grande benedizione.
« Il Signore ha dato : il Signore ha
tolto ; sia benedetto il nome del Signore » (Giobbe I ; 21). e. a.
ANGROGNA {SAN LORENZO). Il
signor Erico Rollier, membro della
Commissione Finanziaria, ha fatto un
giro di vìsite nella nostra parrocchia,
rivolgendo un fervido e sentito messaggio ai capi-famiglia nei quartieri di
Prassuit-Vemet, Martel e Jourdans.
Esso è stato completato da un messaggio portato ad un’assemblea di quaranta madri di famiglia riunite al
Capoluogo.
Tutti hanno compreso le parole che,
partite dal cuore, sono giunte al cuore.
E molti risponderanno come la Chiesa
da loro s’attende.
BOBBIO PELLICE. Auguri di felicità nel Signore agli sposi Davide Melli
e Maria Baridon, uniti in matrimonio il
30 Novembre u. s. R.
PINEROLO. Nel pomeriggio di Giovedì 5 corrente ebbero luogo i funerali della nostra sorella Susanna Eynard, deceduta dopo alcune settimane
di degenza all’Ospedale Civile E.
Agnelli, nella tarda età di anni 82. Al
fratello Michele, orbato ormai di tutte
e cinque le sue sorelle, giunge l’espressione della nostra simpatia cristiana.
Domenica, 8 corrente, ebbe luogo
Tinsediamento nel suo ufficio del sig.
Ugo Paschetto, nominato dall’assemblea elettorale il 17 Novembre scorso
anziano del quartiere vacante di Miradolo. Il nostro Consiglio di Chiesa si
trova ora al completo.
TORRE PELLICE. Dom,enica prossima, 15 corrente, avranno luogo gli
esami di quartiere : alle 14.30, al Tagliar etto ; alle 16, alla Ravadera.
VALDESE, N. C. Il 23 Agosto u. s.,
in seguito a malattia, decedeva a Valdese il giovane Henry B. Pascal, di
29 anni, figlio di fu Giovanni Enrico e
di Manetta Bounous. Benché molto
sofferente, era stato ammalato per due
anni, peggiorando rapidam,ente nelle
ultime due settimane. II padre, Jean
Henri Pascal, de la Bienvenue, lo
aveva preceduto all’eterno riposo il
24 Agosto 1939.
Il 5 Ottobrè corrente, in seguito ad
operazione per malattia intestinale, decedeva a Morganton (a 10 km. da Valdese), la signora Suzanne Giraud-Pons,
moglie di Cesare Pons, di Valdese.
Aveva 49 anni. Lascia il marito, la madre signora Emilia Giraud nata Pons,
e un fratello. Ben Giraud, ambedue a
Valdese.
La sera dello stesso giorno (5 Ottobre) un incidente di motocicletta spegneva la vita di Laurent Rivoire (Giovanni Pietro Lorenzo Rivoira), nativo
di Angrogna, di anni 71. Il signor Rivoire stava camminando, dalla panetteria, dove lavorava, verso un’adunata
del Phare des Alpes, Quando nell’attraversare lo stradone fu investito da
una motocicletta e ucciso quasi istantaneamente. Era conosciuto pel suo
brio, il suo buon um.ore, la sua attività nella Corale, come pure in Chiesa.
Lascia la vedova, signora Marie Louise
Rivoire, e .due figli, Valdo e Caterina.
Il dott. Emilio Benech e Signora,
commossi dalle testimonianze di simpatia ricevute in occasione del loro grave
lutto e nelVimpossibilità di rispondere
ad ognuno, mandano sentiti ringraziamenti alle persone che presero parte
al loro dolore.
Vecchio canto
Quando Copenaghen non aveva ancora rilluminazione elettrica, i vigili
della notte percorrevano le vie annunziando l’ora, ed accompagnavano il
grido col canto di strofe che qui riproduciamo ;
Ore nove : « Ecco, il giorno è scomparso e la notte si stende. Perdonaci,’
Signore pietoso. Salva la famiglia del
re e proteggi il regno dai nemici ».
Ore dieci : « Se desiderate di saper
che ora è, sappiate che, su per giù, è
l’ora di dormire. Siate savi e prudenti.
Badate ai vostri lumi ed al fuoco : sono
le dieci ».
Ore undici : « Dio ci protegge, grandi
e piccini ; la falange dei santi forma la
nostra difesa. Dio stesso protegge città,
casa, focolare ».
Mezzanotte : « E’ l’ora in cui è nato
il Salvatore per salvare il mondo che
correva alla sua perdizione. Suonano
dodici colpi. Dal più profondo dei cuori,
la vostra lingua e la vostra bocca rendano grazie a Dio ».
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VALDESI
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Lunedi Lettura ; Sai. 109.
t Dlccm. « Adora il Signore Dio tuo
■i. ed a Lui solo rendi il tuo culto.
- Matt. 4 : 10,
Adorare Dio vuol dire anzitutto non
-’"dimenticare mai che Egli è il Creatore
'•i® e noi siamo le sue creature, che Egli ci
ha creati per sè e non per noi, che
quanto abbiamo e possediamo è suo,
lo abbiamo da Lui ricevuto e potremmo
da un momento all’altro da Lui esserne
privati... Se teniamo presente tutto ciò,
nascerà spontaneo in noi il bisogno di
piegare le ginocchia in adorazione. Chi
non adora Dio ha dimenticato di essere
una di Lui creatura!... Se l’indifferenza
e la noncuranza nei riguardi di Dio
sono colpevoli, non lo è meno l’idolatria con la quale sovente l’uomo mette
la creatura al posto del Creatore, conferendole onori divini e consacrandole il
proprio cuore... Quanti idoli nel cuore
dell’uomo! : ...di carne, di oro, di vanità! — Adoriamo Dio ed a Lui solo
rendiamo il nostro culto, perchè Egli
solo è degno della gloria e dell’adora
zione.
Martedì Lettura : I Giov. 3 : 18-24.
17 Dicem. « Qui sta la costanza é la
fede dèi santi...». Apoc. 13: 10.
Questa affermazione non è che la
conclusione di quanto il Veggente racconta nella visione che precede ; egli
ha visto salire dal mare la bestia dalle
,, dieci corna e dalle sette teste e tutta
la terra correrle dietro per adorarla ;
ed essa, dopo aver bestemmiato Dio,
' muove guerra ai Santi, menandoli in
cattività od uccidendoli... E’ nel sopportare la persecuzione che sì addimostrerà tutta la pazienzÉt, la costanza e
la fede del credente. Il Signore permette alla bestia dì tormentare i Santi
her riiettere alla prova il loro amore per
Lui, amore che deve sapere assurgere
fino al sacrificio, In questa lotta per la
gloria di Dio e per la salvezza dell’anima due sono le virtù che assicurano il trionfo finale : La fede e la costanza... La fede : rende il credente
atto a sostenere le più dure prove con
coraggio e con serenità. La costanza:
l’atteggiamento di paziente rassegnazione e di eroica resistenza al maligno,
costante e perseverante.
Mercoledì Lettura : I Giov. 4: 1-6.
18 Dicem. «Ed Ella partorita un figliuolo e tu gli porrai nome Gesù perchè è Lui che salverà il suo popolo dal
peccato ». Matt. 1 : 21.
Il peccato ha invasa la terra, ha piegato l’uomo al suo dominio, conturbato
10 spinto asservendolo alla materia ; la
creatura umana creata ad immagine e
somiglianza di Dio rasenta il livello
morale del bruto... Ma Dio veglia dall’alto, le sue viscere si commuovono di
divina compassione ed ecco il Salvatore
appare sulla terra!.. Egli viene incontro
al suo popolo per salvarlo dal peccato,
per emanciparlo dal maligno, per consacrarlo a Dìo, per ridonargli la vita.
Oh infinita, ammirabile bontà divina!
11 Figliuol di Dio prende la veste del
figliuol deU’uomo per vivere sulla terra
ed additare agli uomini la via del ritorno alla casa paterna!... Esulta, o fratello credente, tu hai ora un Salvatore
che è il Cristo il Signore... Egli camminerà al tuo fianco, illuminerà il tuo
sentiero, fortificherà il tuo cuore, veglierà sull’anima tua, per salvarti e per
condurti al porto della salvezza e dell’eterna felicità! Egli è l’Emanuele, Dio
con noi!...
In autunno non vi è brezza per lieve
che sia, o soffio di vento, che non sia,
per quanto anch’esso lieve, capace di
staccare la foglia dall’albero che la portava. NeU’autunrio nei cuori non vi è
movimento che non sen porti una gioia
0 una speranza. Swetchine.
Sabato Lettura : I Giov. 5 ; 1-12.
21 Dicem. « Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri... ogni
carne vedrà la salvezza di Dio ».
Luca 3: 4-6.
'Giovanni ^ Battista si è messo all’opera ; egli prepara la via al suo Signore richiamando il popolo al ravvedimento, preparando i cuori a ben ricevere il Cristo, battezzando nel fiume
Giordano ed esortando tutti a rimuovere ogni ostacolo : il Signore viene!...
Egli vuol penetrare nel nostro cuore
per salvare l’anima nostra, per liberarci dalla servitù del peccato ; a noi
spetta il compito di appianare la sua
via, di raddrizzare i suoi sentieri,, rimuovendo ogni ostacolo... Cristo non
può vivere in compagnia di Satana o
di Mammona ; noi dobbiamo spezzare
il loro giogo se vogliamo ospitare Cristo. Ciò che rende scabrosa la via a
Colui che viene per salvarci sono i
deformi detriti dei malvagi istinti,
delle prave passioni, dell’innato egoismo e dell’attaccamento alla carne ;
sgombriamo le vìe, mettiamo ordine
nel nostro cuore e Cristo entrerà e vi
resterà nostro ospite in perpetuo.
A. A.
Domenica 22 Dicembre
Leggere la meditazione in prima pagina
^ SÌBlitazioai preparate sui testi del Calendario Biblico della Chiesa Morava)
Giovedì Lettura : I Giov. 4 : 7-16.
19 Dicem. « Simeone era giusto e fimoràto di Dio ; aspettava la consolazione d’Israèle ; e lo Spirito Santo era
sopra di lui ». Luca 2 : 25.
Ecco xm uomo che sentiva costantemente la presenza di Dio, che si sforzava di compiere il divino volere ed
avvertiva l’immensa distanza che lo
separava ancora dal Regno di Dìo! Egli
attendeva la consolazione d’Israele, e
Spirito Santo era sopra di lui. Il suo
desiderio fu appagato, i suoi occhi contemplarono la gloria di Dio sul volto
del divino Infante di Betlemme e ciò
fu più che sufficiente perchè egli si dichiarasse soddisfatto della vita terrena,
per rimettere la sua anima nelle mani
misericordiose di Dio. Assistiti e guidati da quello stesso Spirito noi contempliamo oggi il Salvatore, assiso alla
destra del trono di Dio, dove intercede
per noi e donde protende ie sue braccia per afferrare la nostra mano. Tra
i flutti e le procelle, con la mano nella
sua mano, col cuore proteso verso la
meta celeste, avanziamo esultanti, poiché la redenzione è compiuta,
Venerdì Lèitura.-I Giov. 4,: 17-21.
20 Dlcem<:; i « L’aurora dail’alto ci visiterà per risplendere su quelli che giacciono in ‘tenebre ed, in ombra di
morte». ■' . Luca 1 : 78-79.
Cristo, nel linguaggio profetico, è
presentato sempre come un « Sole di
giustizia » e come « Luce del mondo ».
Il sacerdote Zaccaria, illuminato da
Dio, scorgendo nel suo piccolo figliuolo
colui che « sarà chiamato il Profeta
dell’Altissimo... per preparare le vìe
del Signore » intravede prossima « l’aurora » profetica, l’alba gloriosa del Cristo che scende dall’alito per diffondere
la sua benefica luce sul mondo. La
sentinella che trascorre sulla montagna la notte gelida e tenebrosa, saluta
con giubilo l’attesa apparizione dell’alba, foriera dell’astro benefico la cui
luce rallegra il cuore. Ecco l’aurora è
già passata ed il « Sole di verità e di
giustizia » diffonde ora la sua luce e
proietta ì suoi tepidi e salutari raggi
sulle anime intorpidite dal peccato e
dall’errore. Beamoci nella contemplazione della sua luce, riscaldiamoci al
tepore dei suoi raggi, salutiamo in Lui
il Salvatore dell’umanità, il trionfatore
della morte ed il datore della vita!...
4
L’ECO DEJ4^..y^I . VALSESI
H Miiii ni
■RIFUCaB RE CARLO ALBERTO.
dei Simondi, L. 30 - Anoniftia,' 20 - Émile Benech, Ginevra, di
■ Jjieseitóa, 100 ‘-’ CKie^à'‘Valdese Piazza
-^Cavour, Roma, l'OO - In memoria del
'vfiav- Viaceiizo Morglia, i parenti, 100 Afdele Buffa, in mem., Id., ?0
Matilde Pons, Cabianca, Id., 16 - L.
-TOdino, Pimérolo, :20 - Gustavo e Ketty
•Criy^ba, .Genova,'50 - Maria Menui^n
, yed- .EPbg, in mem.. Torre PeUice, 50
- Genre Elyira, Pomaretto, 10 - Chiesa
Crìstìanà dei Fratelli, Torino, 100 'Chièsa’Valdese, Prali, 25 - Luisa Cruiniièce Barus.-Viilar Penice, 25 - Emi
..l|a- Roatan Ropaano, in mem., Torino,
.^^10 - Colonia iris (Chiesa Valdese), 150
- Tarariras (Chiesa Valdese), 150 Chiesa Valdese, San Germano, 100
' Vieii; signora, Angrogna, 10 - Coniugi
-Bo^ni Gay, Torino, 50 - Coisson
AtU^, Pinerolo, 5 - Bessone Tron Ida,
50 - Dayit Maria, in mem. Ne
frm Giovai, 50 - Anonima, Milano,
50 - Visita al Rifugio, 5 - Eugenia
Geymet e Elisa Gabella, Rorà, 50 • Roberto e Bianca Steiner, Bergamo,
lOO - Maria Steiner, Id., 100 - Rèsa
Caffari Steiner, Id., 50 - Norina Friz
BICICiETTE
M0T&-61CI
zoni, Id., 25 - + Comm. Gustavo Vin,,snn, ^Torino, 300 - Dono di un’amica,
100 - Unione Femminile, Massello, 25 + Enrico Peyrot, TQrino, 50 - Caterina
Leger, Id., 100 - Sorelle Geymonat P. e
M., Villar Penice, 80 - Unione Madri e
Giovani, Perrero Maniglia, 25 - Agente
Mesa Vaidense Echague, 114 - Chiesa
Valdese,. Genova, 200 - J. Carlon, in
memoria della madre, Torino, 100 Charlin Anna e Calvino, Angrogna, 10
- Coisson Guido, anziano, Id., 10 - Mu^hiato, Id., 10 - Rivoire Pietro, Croui,
; Id., 10 ^.Dono della Cassa Risparmio di
Torino, a mezzo filiale di Luserna San
Giovanni, 600.
’ OSPEDALI.
Emilia Pasquet, Ginevra, L. 81,50 Bertalot Enrichetta e Martinat Maria,
Ppns di Pomaretto, 25 - Maria Michelin
Mazzolini, Torre Pellice, 25 - Long Rivoir Fanny, Pinerolo, 20 - Balma prof.
Ausonia, id., 25 - Unione Cristiana,
Coppieri, 25 - Dono di un’amica, 100
- Micol Ernesto, Porte, 10 - Unione
Femminile, Massello, 25 - Elisa Lantaret, in memoria di Emilia Gay, Pomaretto, 25 - Chiesa Valdese, Prali, 30 Luisa Crumière Barus, Villar Pellice,
' 25 - Peyran Adele (Lorenzo), Perrero, 5
- Clot Desiderata, insegnante, 25 Chiesa Valdese, Colonia Cosmopolita,
50 - Chiesa Valdese Colonia Vaidense,
180 - Chiesa Valdese, Colonia Iris,
156,50 - Rivoire Pietro, Croni, Angrogna, 10 - Balma maestro Enrico, Pinerolo, 20 - N. N., Perrero, 50 - Poèt
Ester, in memoria del marito, Perosa,
20 - Bernard Arturo, Pomaretto, 10 Pascal Giov. Pietro, Fontane, Rodoretto, 10 - Besson Tron Ida, in mem.
genitori, Pinerolo, 50 - Coucourde Giulio, Id., 20 - Ricca Bertin Margherita,
Id., .25 - Gustavo e Ketty Comba, Genova, 100 - Bertin Emilio fu P., Angrogna, 5 - In mem. di Pons Giulio, i
figli Umberto e Lina, Balziglia, 100 Pons Malvina, in mem. del marito, Po
LE PILLOLE DI CATRAMINA
BERTELLI HANNO UN POTERE
ANTISETTICO VERAMENTE
IMMUNIZZANTE DELLE VIE
RESPIRATORIE
CATRÀkdNÀ
BERTELLI
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Servizi
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maretta, 5 - Genre Elvira, Id., 10 - Sorelle Geymonat P. e M., Villar Pellice,
80 - Unione Giovani e Madri, Perrero
Maniglia, 50 Peyran Emanuele (Serre),
T Ìd-, 10 - Francisco Poet, 322,50 - Emilia Rostan Romano, in mem., Torino,
200 - Coisson Guido, anziano, Angrogna, 10 - Malan Ercone Rina, Id., 5 Rivoire Elisabetta, Id., 10 - Bertalot
rida, Pinerolo, 20 - Coisson Alice, Id.,
10 - Dono della Cassa di Risparmio di
Torino, a mezzo filiale di Torre Pellice, 1000.
»» ..
ORFANOTROFIO.
Davide Gaydou, ev. em,.. Torre Peli.,
^10 - Philippe Richard, Norfolk (Virgi..hia), 96 - Borsa dei Poveri Valdesi,
Ahgrpgna, 50 - Angela Long-Griset,
'San Germano, 10 - Godin Elisa, Prarostino, 10 - Cleante Cocito, Roma, 50 Busta 331 Rinunzia, Milano, 50 - Borsa
dei Poveri Valdesi, Pomaretto, 30 .Genre Davide, Id., 10 - Maria Michelin
Mazzolinì, Torre Pellice, 25 - In mem.
di Alliaud Michele, la famiglia Alliaud
Peyran, Pinerolo, 25 - In mem. di Baimas Davide, la figlioccia Nora, Id., 20
- In mem. dei genitori, Bessone Tron
Ida, Id., 50 - In mem. di Emilia Gay,
di San Secondo, la sorella Evehna, lÓO
- In mem. Id., Gay Tron Clotilde, 50
- In mem. Id., Scuola Domenicale San
Secondo, 30 - In mem. Id., Unione
delle Madri Id., 25 - In mem. di Mûris Virginia, 20 - N. G., riconoscente,
San Secóndo, 15 - Famiglia De Bettini,
in mem. sig. Vola, 20 - In mem. del
sig. Teofilo Mathieu, gli assistiti e il
, personale dei Sanatori Agnelli I. N. F.
P. S., Pra Catinai, 300 - Prof. Eugenio Davyt, in mem. della madre, Mondovi, 100 - Fontana Riccardo, Torre
Pellice, 10 - Unione Madri e Giovani,
Perrero Maniglia, 50 - P. C., Id., 10 Chiesa Valdese, Angrogna, 20 - Id.
Prali, 55 - Id., Genova, 200 - Id., San
Germano, 50 - Scuole domenicali, Id.,
50 - Unione d. Madri, PrarOs,tino, 38,15
- Unione Femminile, Massello, 25 Bertin Emilio fu P., Angrogna, 15 Carolina Gay Durando, riconoscente,
Indirizzi di Chiese Valdesi
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Cand. Theol.
Edoardo Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Lusérna San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore-: Enrico Tron.
Perrero — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu.
Prali — Pastore : Arnaldo Genre (incaricato).
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Beri.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore ; Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahìer.
Abbazia — « Chiesa di Cristo » - Culto
ore 16 — Pastore : Carlo Gay, da
Fiume.
Aosta — Chiesa : Via Croce di Città, 11
— Pastore : Vittorio Subilia.
Barga — Chiesa Valdese (da Pisa).
Bari — Chiesa Valdese — Pastore : A.
Miscia - Via Tanzi, 33.
Bergamo — Chiesa: Viale Vittorio
Emanuele, 4 — Pastore : Mariano
Moreschini - Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella — Chiesa : Piazza Funicolare Culto la 1®, 3®, 5® Dom,enica del mese
(da Ivrea).
Bordighera — Chiesa ai Piani di Vallecrosia — Pastore : Davide Pons Piani di Vallecrosia (Imperia).
Borrello — Chiesa Valdese da Carunchio).
Brescia — Chiesa : Via dei Mille, 4 —
Pastore : Davide Forneron, ivi.
Torre Pellice, 20 - In mem. di Pietro
Jalla, la famiglia. Torre Pellice, 100 Scuola domenicale Via Oliva, Id., 30 H. G», Id., 10 - Sofia Servettaz, Id., 300ì
- I giovani di San Giovanni, in memoria dèi loro caro amico Unionista Enrico Ricca, 50 - Enrico e Luisa Margiunti, Torre Pellice, 50 - Godine
^ Guido e sorella, Chiomonte, 20 - Sorelle'Geymonat P. e M., Villar Pellice,
80 - Luisa Grunaière Barus, Id., 25 Paolina Bonnet,’ Id., 50 - Madd. Malan ved. Peranzoni, San Giovanni, 10 Reynaud Savina, in occasione prima
comunione, 15 - N. N., Pinerolo, 350 Bertalot Leontìna, Abbadia, 50 - Coucourde Giulio, Pinerolo, 10 - Balma
prof. Ausonia, Id., 25 - Gardiol Avpn■ det Lidia, San Secondo, 50 - Bertin rag.
Stefano, Pinerolo, 15 - Ricca MeymerSeZina, Id., 35 - Ricca Bertin Margherita, Id., 25 - Unione Cristiana Simondi
Torre Pellice, 30 - Id. Coppieri, Id., 25
- Vincolo Valdesi Stati Uniti d’Ame
rica, per il fondo mantenimento dì
un’orfanella, a mezzo pastore Pietro
Griglio, New-York, 1000 - Berge, Luserna San Giovanni, 50 - Chiesa Valdese, Rorà, 20 - Festa della madre.
Chiesa Valdese di Torre Pellice, 318 Id., Chiesa di San Germano, 50 - Id.,
Chiesa di Massello, 25 - Id., Chiesa di
Torino, 300 - Id., Chiesa di Pomaretto,
45 - Id., Chiesa di San Giovanni, 100 Id., Chiesa di Villar Pellice, 50
+ Comm. Gustavo Vinçon, Torino, 500
- Signora Micol, Torre Pellice, 30 Dono di un’amica, 100 - Gustavo e
Ketty Comba, Genova, 100 - La mamma, in memoria di Emilio Armand-Hugon. Torre Pellice, 50 - Emma e Carla
Armand-Hugon, in mem. Id., Id., 20 Maria e G. P. Massel, in mem. Id., Id.
50 - In mem. del Ten.-Col. GardioÌ Da
Æ’ ® Geraldo Mathieu,
^llar Pellice, in mem,. dei loro cari,
100 - « Chiedete e vi sarà dato » Torre
Pellice. 50 - N. N., 1200 - N.’n., in
memoria di Baschetto Federico, Prarostmo, 30 - S. S., 200.
Il Presidente :
Avvocato Stefano Peyrot.
Brindisi — Chiesa Valdese : Via Congregazione (da Taranto).
Caltanissetta — Chiesa : Via B. Gaetani, 50 (da Riesi).
Campobasso — Chiesa Valdese (da San
Giacomo).
Carema (da Ivrea) - 2® Domenica.
Carunchio — Chiesa Valdese — Pastore:
Liborio Naso.
Castelevenere — Chiesa Valdese (da
Ivrea).
Catania — Chiesa : Via Naumachia, 20
Pastore : Teodoro Balma, ivi.
Cerignola — Chiesa Valdese (da Orsara).
Como — Chiesa : Via Rusconi, 9 — Pastore : Carlo Lupo - Via T. Grossi, 17.
Coazze Chiesa Valdese — Pastore :
Francesco Lo Bue.
Corato — Chiesa Valdese : Corso Mazzini, 27 (da Bari).
Cormaiore — Chiesa Valdese — Pastore : Vittorio Subilia.
Fclonica Po — Chiesa Valdese — Pastore : Lami Coisson.
Firenze — Chiesa : Via dei Serragli, 49
- Pastore : Emilio Corsani, ivi —
Chiesa : Via Manzoni, 21 - Pastore :
Tullio Vinay, ivi.
Fiume — Chiesa : Via Pascoli, 6 e 8
(Culto ore 10) — Pastore : Carlo Gay,
presso Wiltsch - Via Baccich, 5.
Forano Sabino (Rieti) — Chiesa Valdese — Pastore : Enrico Pascal.
Genova — Chiesa : Via Assarotti —
— Pastore : Francesco Peyronel Via Curtatone, 2.
Grottaglie — Chiesa Valdese (da Taranto).
Grotte (Agrigento) — Chiesa Valdese
(da Riesi).
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5 — Pastore : Arturo Vinay - Casa Ravera Piazza d’Armi.
Prof. Gino Costabej,, direttore responsabile
ARTI GRAFICHE . L’ALPINA » - Torre Pellice
DONNA ALFON/O
LUSERNA SAN GIOVANNI
Causa malattia del titolare ed il richiamo alle
armi dei due figli, al 31 Dicembre chiudo ogni
attività commerciale, ambulante, perciò svenda
merce buona a prezzi ultra convenienti.