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" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi
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un cuor nuovo e uno spirito nuovo moU
Anno LXXXVI - Num. 15
Una copia L.
iRRniv \Eco: L. 700 per rintemo | Eco e La Luce: L. 1,200 per l’mtemo Spedii, abb. postale II Gruppo
ABBONAMENTI | l’estero | L. 1,800 per l’estero | Cambio d’indirizzo Lire 40,—
TORRE PELLÌCE - 27 Luglio 1956 i
Ammin. Clandimi Torre Pollice - C.C*Pa 2-^17557
Riunione del Sii Agosto
I,a riunione del XV Agosto, unica per tutte le Valli, avrà luogo a
PRAROSTINO
(Le Rama)
Presiederà la riunione del mattino alle ore 10 il Pastore Giovanni Peyrot, e parleranno i Pastori
Ernesto Ayassot: Messaggio al popolo Valdese.
Guido Mathieu: La missione della Chiesa Valdese in Italia.
Nel pomeriggio verrà tenuta una importante riunione dedicata alla
Cliie^a X'^aldese del Sud America, con la partecipazione della delegazione di quella Chiesa.
La riunione sarà presieduta dal Moderatore, e parleranno anche:
Pastore Guido Rivoir
Pastore Silvio Long
Sig. Pablo Michelin Salomon.
1 Icune raccomandazioni :
Si pregano i primi arrivati di voler prendere posto vicino al palco
degli oratori, e si pregano pure lutti quelli che rimarranno alla periferia di conservare religioso silenzio durante le riunioni.
Anche nel corso della giornata si raccomanda di ricordare il carattere Valdese di queste grandi adunate popolari, evitando schiamazzi e canti sguaiati. Si prega di non disseminare carta e rifiuti nei
jirati. Verranno indicati dei posti per la raccolta dei rifiuti.
Una calda raccomandazione rivolgiamo a tutti gli intervenuti in
vista della speciale colletta che quest’anno verrà destinata alla costruzione del tempio di San Secondo Speriamo che la risposta all’appello
che verrà rivolto sia particolarmente generosa.
In caso di cattivo tempo le riunioni avranno luogo nel tempio a
San Bartolomeo.
ne peut pas vivre
sans fleurs!
Il faudra du temps pour que la radieuse Provence se remette de l’épreuve physique et morale qui vient de lui
être infligée par un*,cruel mois de février. A en croire les plus chargés
d’ans, dont un presque centenaire, on
n’avait jamais vu ça>:-des moins douze, moins quatorze à Marseille, cinquante centimètre de neige à Cannes,
un mètre à Saint-Tropez, le carnaval
de Nice mis en déroute par des vents
glacés. Bref, toutes les notions acquises cyniquement démenties, à savoir
qu’en hiver brouillard, verglas et glace sont vérités du N.ord; soleil, tiédeur, fleurs et parfums, vérités du Midi.
— Sûr, disait mon voisin, pendant
qu’on dormait paisiblement la mappemonde a dû basculer sur son axe.
La preuve? Pendant qu’on claque des
dents au bord de la Méditerranée, ils
— ce ils fait plus vivant que on —
cueillent la violette au pôle nord. Un
scandale! tj'
Après cette dure offensive hivernale deux sentiments contrastés voisinent dans les esprits méridionaux:
Una giornata di gioia a
Cinque Gennaio 1945. Siamo entrati nell’ùltima fase della grande
guerra. Gli sbarchi in Normandia e
nel Mediterraneo dell’estate precedente hanno riconquistato tutta la
Francia; rimane però ancora una
grande sacca tedesca a Nord della
Gironda. Venti giorni prima le lince alleate sono state rotte nel Belgio e si è avuta una grave infiltrazione di truppe tedesche, ma l’equilibrio si è subito ristabilito, e la lotta ha ripreso nonostante l’inverno,
più furibonda per piegare, nel più
breve tempo possibile, l’avversario
su lutti i campi. Ed anche la sacca
a sud della Clarence deve essere eliminata e chi ne fa le spese è Royaii, città balneare, proprio all’estremo nord dell’estuario della Gironda. Un terribile bombardamento a tappeto spiana ogni cosa: in
pochi minuti tutto è fatto; ogni secondo sono cinque case ridotte in
macerie , sotto di esse giacciono oltre settecento morti, più di trecento
feriti sono raccolti. Le due comunità protestanti annoveranno ottanta
deceduti e vari feriti, ed i due templi protestanti fanno parte dei sei
mila edifici distrutti o inutilizzabili.
Un grosso album fotografico dà oggi ancora la tremenda visione di
(¡nello che le cifre descrivono: non
lontano dal mare, accanto al monumento dei cittadini di Royan caduti in guerra una lapide ricorda la
« inutile distruzione » del 5 Gennaio 1945.
Una delle più note città balneari
della Francia atlantica giaceva così, dieci anni orsono, sotto le sue
macerie, quando dei carpentieri si
posero al lavoro per costruire una
ampia baracca di legno ai margini
del cimitero protestante. Era una
baracca destinata al Culto delle due
Chiese Riformate locali, le quali si
erano fuse in una sola, ed era un dono degli svizzeri di Losanna che
esprimevano cosi la loro fraterna
simpatia per i fratelli in fede così duramente provati.
E la vita lentamente ha ripreso
in Royan, nuove case sono state ricostruite, e oggi più dell ottanta
es
cinque per cento è stato riedificato,
naturalmente su di un piano regolatore attentamente studiato, secondo i dettami più moderni della tecnica e dell’arte. Cosi Royan oggi è
una delle città più moderne di Europa e se, nel periodo invernale, la
popolazione si aggira sulle 12 mila
persone, durante la stagione balneare essa ospita, come un tempo, circa centomila villeggianti ed oggi
questa città prediletta dai protestanti per la loro villeggiatura ha
il suo tempio nuovo, moderno e comodo, inaugurato in occasione del
Sinodo Francese nella seconda domenica di questo giugno.
Ricco di simbolico significato il
corteo di una cinquantina di pastori provenienti non solo dalla Francia ma anche dall’Inghilterra, dal
Belgio, dal Portogallo, dall’Italia, sta
dalia Spagna, dalia Olanda, dalla
Cecoslovacchia, dall’Ungheria, dalla Jugoslavia e dall’America che
abbandona la vecchia baracca, provvidenziale per tanti anni ed ora diventata inutile, per entrare al suono delle campane nella nuova Chiesa. Solenne il momento in cui la
vecchia Bibbia di Olivetano, sulla
cui prima pagina qualcuno ha posto una scritta attenuata dal passare dei secoli, che ricorda che per
la stampa di quel libro i « Valdesi poveri abitanti delle Alpi, hanno sacrificato 1.500 scudi d’oro »,
vien posta sul tavolo della S. Cena
assieme al piatto ed alla coppa
della Santa Cena e aU’anfora del
battesimo. Il tempio è gremito; una
lunga serie di banchi è stato posta
sotto all’originale porticato situato
dinanzi all’entrata della Chiesa ed
un ben riuscito sistema di altoparlanti permette di seguire anche lì
e senza difficoltà il Culto. Presiede
il giovane pastore locale, la meditazione vien fatta da im Pastore di
Algeri. Nel pomeriggio il tempio
si gremisce di nuovo per la seduta
pomeridiana del Sinodo. Non è solo un tempio che è stato costruito a
Royan, ma un complesso di edifici
forma il centro parrocchiale che
comprende oltre al tempio, una
grande sala per conferenze o feste,
delle .sale per la gioventù, delle sale annesse, e un presbiterio per la
abitazione del pastore e del custode.
Tutto in stile molto moderno: per
la grande sala delle conferenze
Ila un’intera parete interamente sostituita da un’immensa vetrata. Una
delle preoccupazioni dei costruttori
della Chiesa è stata quella di farne
non solo mi centro di attività religiose, ma anche uno strumento di
lavoro per l’opera di raccolta dei
villeggianti evangelici e di evangelizzazione in mezzo ai villeggianti.
Non è una novità per noi che abbiamo alle valli, sia pure con mezzi molto più limitati, un’attività simile almeno in alcune delle nostre
parrocchie; ma. evidentemente quepreoccupazione evangelica dovrebbe essere sempre più intensa:
in collaborazione fra le Chiese del
piano e le nostre parrocchie si dovrebbe cercare di dirigere verso le
Valli il più gran numero di villeggianti evangelici affinché il riposo
estivo possa significare non solo un
ritemprarsi del corpo, ma anche un
accumularsi di energie spirituali. E
questo turismo evangelico potrebbe
aiutare, in parte almeno, a risolvere il problema economico delle nostre parrocchie di alta montagna e
le nostre Chiese potrebbero diventare sempre di più ima testimonianza vivente di vita intensamente spirituale.
In occasione deU’inaugurazione
del tempio di Royan si è tenuto, in
quella città anche il Sinodo della
Chiesa Riformata di Francia; abbiamo ritrovato quivi buoni amici
della nostra Chiesa ed abbiamo avuto la sensazione che i vincoli fra le
due Chiese stiano diventando sempre più intimi. Alcuni colleghi mi
hanno parlato dei giorni meravigliosi trascorsi qualche tempo fa da un
buon gruppo di pastori francesi ad
Agape; in altri ho sentito ricordi
di visite ai nostri Sinodi o di pellegrinaggi in Italia con la gioventù
della loro Chiesa, ed altri mi han(continua in II.a pag.)
une certaine fierté d’avoir rejoint et
même battu le Nord dans ses records
glacés. « Jusqu’à moins vingt dans le
Haut-Var. De quoi leur fermer le bec
à Strasbourg! Quant aux Parisiens, les
voilà à la traîne! » Donc un brin de
fierté devant ce Midi qui vient de
prouver de quoi il est capable quand
il s’en donne la peine, mais plus encore une aigre humiliation devant ce
démenti donné par la nature en révolte à ce qu’on aimait à dire : « Pen
dant qu’ils grelottent et patinent, ceux
du Nord, nous, une fleur aux lèvres,
on joue à la pétanque sous les platanes. en bras (Je chemise ».
En bras de chemise! Hélas! Depuis
un mois on ne voit que gens en gros
manteau, emmitouflés dans d’épais
lainages.
Et maintenant, de Marseille à Menton, on se penche sur les dommages
que nul ne peut évaluer car ils passent l’imagination. Une catastrophe!
Narcisses, soucis, tulipes, anémones,
œillets, ne sont plus que poussière noirâtre, même sous couches et serres
écrasées par le poids de la neige. Oranges, citrons, mandarines, devenus
de tristes éponges; champs d’artichauts, de fèves, de légumes hâtifs,
débris innommables confondus avec la
■^ teïté.1 Ça qui,ést plus grave encore et
prolonge dans le temps le désastre
matériel d’une armée d’humbles et
patients cultivateurs, les arbres, habitués à la douceur du climat, n’ont pas
résisté à la brusque attaque du froid.
On estime à trois ou quatre millions
le nombre des oliviers frappés à mort.
Et que de ceps à remplacer dans les
vignes! Quant aux mimosas, si tiers de
leurs grappes d’or voici un mois, c’est
une pitié. Et pendant longtemps on ne
cueillera plus la fleur de l’oranger d’où
naissaient de si subtils parfums. Combien de temps faudra-t-il avant que
les orangeraies, replantées, recommencent à fleurir?
Oui, un désastre, un universel désastre sur cette côte méditerranéenne
qui s’étalait sur deux cents kilomètres
pour la joie des yeux. « Plus rien, même pas une salade au pays des primeurs. C’est insensé! »
Ce qui impose le respect, c’est la
dignité d’une population frappée à la
fois dans sa situation matérielle et son
plaisir de vivre. Pas de grands mots,
de malédictions jetées à la face de la
Providence. On ne voit partout que
gens courbés sur la glèbe. Avec un
courage vraiment émouvant on entasse
les débris calcinés par le gel, on creuse
les trous où prendront place les arbres de la relève, on taille, pioche, sème. Un ancien combattant de Verdun,
qui promène une jambe artificielle
dans ses champs dévastés, nous disait:
— Là-bas, en 1916, on a tenu pendant dix mois, semant des morts partout. Dix fois, vingt fois, on est remonté en ligne, se confiant les uns aux
autres: Ils ne passeront pas! Et ils
n’ont pas passé!... Au gel, bien sûr, on
ne peut pas crier: Tu ne passeras pas!
Mais on peut contre-attaquer.
Et ces mots d’un horticulteur d’Ollioules-Sanary :
— Bien sûr qu’on recommencera!
Voyons, on ne peut tout de même pas
vivre sans fleurs!
11 convient de relire l’admirable
psaume dix-neuf qui célèbre les beau
tés de la nature telle qu’elle sortit des
mais de Dieu, l’œuvre du soleil qui,
. chaque matin, se réjouit de parcoujir
la Carrière. « B part de l’un des bouts
des cieux et son tour s’achève à l’autre
bout. Et rien ne se dérobe à sa chaleur... ».
Rendu orgueilleux par les vingtneuf jours que lui accorde le calendrier, février 1956 s’est dérobé à cette
bienfaisante chaleur. 11 est salutaire,
sans doute, que nous ne prenions pas
ce pauvre monde provisoire pour le
Paradis. Le Christ nous a dit tout ce
qui le menace, guerres, bruits de guerre, folie des hommes et de la nature
puisque la tour de Siloé écrasa, dans
sa chute, justes et injustes
8 II faut que ces choses arrivent.
Mais ce ne sera pas encore la fin... ».
Pas encore la fin! Et l’on se remet
vaillamment au travail. « On ne peut
tout de même pas vivre sans fleurs! »
(Le Christianisme au XX.me siècle)
Benjamin Vallotton.
CHIESA E STATO
In riferimento alla notizia pubblicata da alcuni giornali (diffusa da
Ulta agenzia di stampa) secondo la
quale i protestanti italiani, per la
applicazione delVart. 8 della Costituzione, che prevede iittese fra lo
Stato e le confessiom religiose non
cattoliche per la regolamentazione
dei loro rapporti, avrebbero avanzate nuove richieste tendenti ad ottenere dallo Stato congrui aiuti per
i ministri di culto protestante aventi cura cTanime, a somiglianza di
quanto avviene per i sacerdoti cattolici, il Consiglio Federale delle
Chiese Evangeliche d’Italia, anche
a nome delle singole Chiese aderenti, smentisce categoricamente la detta notizia perchè priva di qualsiasi
fondamento cd in se tendenziosa.
Le. Chiese protestanti italiane infatti non solo non hanno richiesto, ma
non intendono richiedere allo Stato aiuti per gli stipendi dei loro pastori, poiché in base ai principi e
vangflici ai fedeli stessi fa carico di
provvedervi con contribuzioni volontarie, senza che le Chiese cristiane debbano far ricorso alle casse dello Stato. La detta notizia ponendo poi in relazione la presunta
richiesta di congrue [ter i pastori
prote.stanti, con la sentenza della
Corte Costituzionale relativa alVart.
con la quale si dichiara desi•rabile una regolamentazione di
tutta la materia già disciplinata dal
predetto articolo, tende a confondere la pubblica opinione, in quanto la necessità espressa dalla Corte
Costituzionale di una nuova discijtlina della detta materia, non ha
alcun rapporto con le intese di cui
alì’art. 8 della Costituzione e per le
quali le Chiese Evangeliche negli
.scorsi anni, hanno avanzato proposte •— dalle quali esula qualsiasi richiesta di carattere finanziario —senza che peraltro da parte del Governo si siaiu) iniziate le trattative.
113
d(
2
• * T
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Conferenza del V' Distretto
A Catania, il 21 Giugno 1956, ha
luogo la Conferenza del V” Distretto
con un Culto di apertura presieduto la sera precedente dal Sovrintendente Past. G. Mathieu.
Dopo un breve Culto presieduto
dal Past. C. Davite ed i preliminari
di rito si iniziano i lavori sotto la
guida del seggio formato da; Past.
Dott. Pietro V. Panascia, presidente; Rag. Paolo Grilli, vice-presidente; Past. Enrico Trobia, segretario.
Con la lettura della Relazione della Commissione Distrettuale si ha
subito uno sguardo generale dell’Opera che la nostra Chiesa svolge in
Sicilia e Calabria. E se da una parte
1 espressione più naturale definisce
a normale ■) il lavoro svolto nel corso dell'anno, dall’altra si nota come
non si tratta di una normalità statica, bensì dinamica. Dinamica perche lo Spirito di Dio agisce in piccoli e grandi gruppi, in modo nascosto o evidente per cui la Cliiesa prosegue la sua marcia anche se spesso
ostacolata da uomini divenuti strumenti dell’Avversario di Dio.
Motivi di compiacimento vengono
dati dall’inaugurazione dei locali di
Culto a Castelvetrano e Mazzata del
Vallo; questa zona della Sicilia si
sta particolarmente aprendo all’aniiunzio dell’Evangelo per cui la necessità di nuovi pastori è sempre più
sentita essendo veramente « la messe grande ». La collaborazione laica
tanto apprezzata in tutti i tempi, gode di una preziosa attività soprattutto in quelle Comunità prive di
Pastore in loco. Anche se altrove è
scarsa vi son'o egualmente degli ottimi esempi di dedizione di laici,
membri di Consigli, che oltre alla
predicazione si interessano attivamente della cura d’anime. La portata e le conseguenze di un simile prezioso lavoro sono immense ed è auspicabile che, impostata nei giusti
termini, questa attività trovi riscontro in un raggio sempre più grande
del nostro campo di evangelizzazione dando cosi il senso chiaro che l’opera della Chiesa non deve essere
adempiuta da una cc éqmpe » di uomini (pastori), ma dalla Chiesa tutta.
Evidentemente questa è la soluzione immediata da adottar© in attesa che il problema della scarsezza di
Operai venga affrontato e risolto felicemente, ed allo scopo la Conferenza indirizza al Sinodo un 0. d.
G. Ciò non significa che i laici debbano prestare la loro opera solamente in questo periodo di emergenza per poi, quando vi saranno pastori a sufficienza (vi sarà mai un simile periodo?), sparire nell’ombra
e lasciar© il passo agli cc specialisti ».
La loro collaborazione non potrà e
non dovrà mai venir meno.
Da qualche anno a questa parte
torna alla ribalta la questione della
sovrintendenza dei due distretti (IV°
e V°) affidati ad un unico Sovrintendente che normalmente ha, oltr© alla propria Comunità, una Diaspora.
E’ chiaro che tale stato di cose non
può sempre durare dovendo il Sovrintendente essere sgravato da tanto tempo, se lo si vuole nella sua
piena funzionalità e se non si vuole
chiedere troppo ad un operaio della
Chiesa che necessariamente deve
conservar© un notevole numero di
anni le proprie energie. A questo
proposito la Conferenza esprime al
Sovrintendente Past. G. Mathieu tutta la gratitudine per 1© zelo con cui
ha adempiuto, per cinque anni consecutivi, al gravoso compito affidatogli augurando ogni bened(izione
del Signore per il lavoro che dovrà
svolgere nella nuova sede.
I cc Gruppi del Vangelo » han funzionato con metodi diversi : alcuni
affini ai tradizionali studi biblici, altri radicalmente diversi; alcuni di
casa in casa, altri nei locali di Culto
con larga partecipazione della Comunità. Qualunque sia stata la forma hanno perseguito lo scopo: far
conoscere meglio la Bibbia.
Dalla relazione del Capo-gruppo
delle UU. GG. si rivela che 1© Unioni- hanno lavorato più o meno intensamente con attività meno appariscenti in quelle dei paesi. Buoni gli
incontri giovanili organizzati un pò
ov'unque nell’ambito del distretto.
Adelfia fin quel di Vittoria) toma
col suo problema di costruzione ed
è suggerito un maggiore interessa
mento anche da parte dei Consigli
di Chiesa perchè una adeguata sistemazione di Adelfia potrà dar luogo
non soltanto a campeggi gicfvanili
ma pur© a colonie marine per bimbi.
L’opera sociale che interessa
maggiormente il nostro distretto è
l’Asilo dei Vecchi di Vittoria per il
<¡uale necessita ima direttrice interna. Per l’Ospedale di Napoli si propone una raccomandazione da fare
alle comunità affinchè nel periodo
che ci separa dalla sua entrata in
funzione si possano raccoglier© delle offerte da convogliar© per detta
opera che sta molto a cuore a tutti
gli evangelici del meridione.
La Conferenza si sofferma sulla
questione battesimale e matrimoniale avanzata particolarmente dal
Pastore di Riesi: genitori cattolici
spesso chiedono l’intervento del pastor© per l’amministrazione del battesimo, e così pure coniugi cattolici chiedono la benedizione nuziale
con rito evangelico. Accettare o respinger© l’invito? Vari gli interventi che appoggiano l’una o l’altra tesi, ma la conclusione è unanime nel
dire che il pastor© dovrà, sotto la
guida dello Spirito Santo, decidere
di caso in caso. Si può dire che ad
identica conclusion© si giunge trattando della Santa Cena e s© ad essa
possonsi accostare tutti: evidentemente la lettera uccide, percui sotto
la guida dello Spirito che vivifica
si deve affrontai^ il problema tanto
dibattuto, senza" dimenticar© che la
questione è connessa col corso di
catechismo che, anche se breve in
taluni casi, deve essere preparato
con serietà.
Come la Chiesa di Reggio C. ribadisce la necessità di un pastore in
loco, cosi il delegato della Comunità di .Agrigento insiste per la soluzione definitiva 4®1 locale di Culto
onde por termine al penoso pellegrinare di locale in locale; in tal
senso una raccomandazione, tramite un O. d. G., viene fatta alla V.
Tavola.
Le finanze del distretto raggiungono l’aumento del 20% richiesto.
I.a Commissione Distrettuale viene
rieletta nelle persone dei Sigg. Past.
Enrico Corsani Segretario; Antonio
Carco, Vice-presidente. Riesi è fissata com© sede della prossima Conferenza, predicatore d’ufficio ne sarà il pastore E. Trobia, sostituto pastore G. Colucci.
Il 21 giugno 1956 per i pastori e
delegati del V“ distretto è stata una
giornata intensa di lavoro e la maggioranza dei prdblemi concernenti
il distretto son passati come su uno
schermo e anche se in modo rapido
hanno dato modo di far tesoro di
molte esperienze.
Da queste coltmne ringraziamo il
Sig. Moderatore per il telegramma
augurale inviato. Al pastore E. Corsani che ha organizzato e a tutta la
comunità catanese che ha collaborato, va il ringrai^iamento di tutti i
partecipanti alla Conferenza per la
gradita e compie^ ospitalità.
Enrico Trobia.
Conferenza del DI' Distretto
La sede della Conferenza del III“
Distretto era, quest’anno, Firenze.
Essa ha avuto inizio la sera del 28
giugno con nn cult© pnbblico nel
nuovo Tempio di Via Micheli, pre
sieduto dal Past. Gustav© Bertin,
che ha predicato sul testo: Isaia
21: 6.
Subito dopo il culto i delegati si
sono riuniti per la nomina del seggio che è risultato costituito da;
Past. G. Bertin, presidente; O. Coisson, vice-presidente; C. Papini, segretario.
Il giorno dopo, 29 giugno, alle
8,30, preceduti da im Culto con ganta Celia, hanno avuto inizi© i lavori
con la lettura della relazione della
Commissione Distrettuale fatta dal
Capodistretto Past. A. Ricca.
L’esame di questa relazione, che
ha toccato ed illustrato ampiamente tutta l’attività ed i problemi del
terzo distretto ha occupato tutta la
mattinata e parte del pomeriggio
Molti gli argomenti discussi dalla
Assemblea : Collaborazione laica
(.Illesa di Ferentino. Chiesa di Fi
reiize. Lista dei membri elettori
Studio comunitario del Vangelo
Stamjia religiosa. Stabili (con parti
colare riferimento al Tempi© di Col
leferro che sarà presto inaugurato,
ai Tempio di Pisa che ha bisogno di
urgenti riparazioni © a quell© di Li
vorn© pure bisognoso di restauri)
Attività assistenziali. Relazioni Ecu
ineniche. Unioni giovanili
Un viaggio nella Foresta Nera
Ma guarda un po’ come sono meravigliose le vie della Provvidenza divina! Papà Gormsen che da oltre trent’anni dirige la Jugendhaus (casa della Gioventù) di Königsfeld e che mi
conosce perchè ventidue anni fa fui
suo ospite, ha udito parlare deU’iniziativa della Chiesa del Baden e mi
ha fatto rivolgere l’invito ad essere per
dieci giorni suo ospite a Königsfeld.
Königsfeld quantunque al centro
della Foresta Nera, non ha nulla a
che fare, nè con la Chiesa del Baden,
nè con quella del Württemberg.
Königsfeld quantunque a poca distanza dalla frontiera franco-tedesca
e circondata da una fitta foresta che
poteva con la più grande facilità essere trasformata in una torcia immane,
non ha quasi sofferto danni dalla guerra. Quando Dio vuole salvare i suoi
figli, non c’è forza al mondo che li
possa colpire.
La guerra è passata e Königsfeld ha
ripreso come prima la sua fedele attività di testimonianza. L’ho ritrovata
tal quale come 22 anni or sono, la
medesima campana, le medesime case,
la stessa luce negli occhi della gente.
Gli stessi volti? No, non più tutti, non
c’è più al mio fianco, come allora, mia
madre, e non c’è più sul pulpito la
bella ieratica figura del pastore Jensen,
le figure umane si spostano senza posa, è l’opera del Signore che non passa ed è la sua Parola che è più resistente dei cieli e della terra.
Li ho guardati e li ho studiati una
volta di più e con passione questi cari
fratelli della Chiesa Morava e mi sono detto : « Ma perchè la nostra Chiesa Valdese non la può conoscere più
da vicino questa sorella sua per vedere quanto possa imparare dai metodi
suoi e come con poca forza, pochi uomini e poco danaro, sia pur possibile
far cose gloriose per il servizio del Signore ». Poco denaro, sì, perchè la
Chiesa Morava ha traversato dopo la
guerra difficoltà così gravi da dover
chiudere la sua Facoltà di Teologia;
non per questo ha rallentato la sua attività missionaria.
1 Moravi, da lungo tempo, hanno
affrontato i problemi sociali e se li sono risolti per conto loro già molti e
molti anni or sono. La loro chiesa, si
potrebbe quasi affermare, è una specie
di grande e multiforme organizzazione cooperativistica.
Proprio nel centro del paese fa bella mostra di sè il Gast-Hof der Brüdergemeinde, cioè, l’albergo della
Chiesa, come se, nella mia Villar Pellice, sull’albergo di piazza ci fosse una
grande scritta: Albergo del Concistodo! E il Gast-Hof di Königsfeld è un
Hôtel come tutti gli altri, ma nel qua
le, forse, si sta meglio che negli altri
e dove tutto è più serio, dignitoso, come deve essere l’albergo di una chiesa. Gli utili sono a favore della Chiesa. E questo non è che il primo; poco
più lontano c’è la Jugendhaus (casa
della gioventù) della quale ero ospite,
che è un albergo della gioventù nel
quale alloggiano .wlta a volta unioni
maschili o femmfiiili, scolaresche o
gruppi venuti da vicino e da lontano
e accanto ai quali non mancano mai
gli anziani: 70-80 giovani nella sala
centrale, 30-50 giovani di cuore nelle
sale adiacenti. La Jugendhaus ha già
costruito due « dépendences » e poiché queste non bastano, mobilita ancora tutte le camere libere del vicinato.
Ma c’è dell’altro! Attorno al paese,
nell’aria salubre della foresta, vi sono
varie case di cura per bambini deboli
o malati. Nel centro ancora, in vari
edifici modernissimi, le rinomate scuole morave che contano in permanenza
la bella cifra di 500-600 studenti. Forniti questi, in piccola parte dal paese
e nella grande maggioranza da alunni
che vengono da lontano, molti da oltre frontiera, dalla Francia e dalla
Svizzera. Tutto, ciò per non parlare
che delle cose che colpiscono maggiormente l’occhio del forestiero e non di
altre meno vistose qui, ma forse più
importanti, come quella della stampa,
dell’assistenza, ai profughi e delle missioni lontane.
La vita della Chiesa è sempre nutrita ed intensa. Ho visto al culto di
Colle della Croce
Domenica 29 luglio avrà luogo, al Colle della Croce, il tradizionale convegno evangelico
italo-francese sotto il patronato della Chiesa Valdese di
Bobbio . Alle ore 10,30 avrà
inizio il culto che sarà seguito
dalla celebrazione della Santa
Cena, con la partecipazione di
Pastori francesi ed italiani.
Al pomeriggio si avrà, con
inizio alle ore 14, una riunione giovanile nel corso della
quale verranno rivolti vari
messaggi; seguirà una parte
ricreativa. Si ricorda ai partecipanti che si tratta di ima
manifestazione religiosa e gli
organizzatori si augurano che
in tutti, anche alla periferia,
sia vivo il senso della responsabilità criàtiana.
una domenica qualunque il vasto tempio gremito da 5-600 persone e la custode affrettarsi ad aggiungere sedie
accanto ai banchi. Un culto comune,
senza nessun sfoggio oratorio, occupato da una lunga parte liturgica e tuttavia gioioso ed edificante.
Ho assistito il sabato sera ad una
Singstunde (ora di canto) in cui una
numerósa assemblea ha cantato gli inni indicati sopra un foglietto distribuito all’ingresso, per un’ora di seguito,
eppoi si è tutta quanta inginocchiata
nelle corsie mentre il Pastore innalzava a Dio la preghiera della sera.
Ho partecipato alla domenica sera
ad una riunione nella sala apposita di
un grande Hôtel e presieduta dal proprietario stesso dell’Hòtel. Riunione di
tipo settario avrei detto io, con cinque o sei uomini seduti al tavolo della presidenza ed in cui chi presiedeva
chiamava famigliarmente per nome,
durante la predica questa o quella delle cento persone presenti.... Ma che
non era settaria poiché al tavolo, là
in fondo, erano seduti anche il Pastore ed il Sindaco di Konigsfeld. Oh
perchè anche da noi le cose non si potrebbero svolgere in questo modo ed
i settari lavorare, così, con noi?
Ho assistito al lunedì mattino, al
culto degli studenti, nel tempio. Alle
ore 7,30 precise, cinquecento studenti
con le loro cartelle sotto il braccio e
con tutti i loro professori al fianco.
Presiedeva il maestro di canto che dà
pure lezioni alle singole classi. Comincia con un breve responsorio liturgico,
poi insegna rapidamente e con maestria un inno a quattro voci e finalmente conclude con una lettura biblica, con una brevissima meditazione e
con la preghiera. Il tutto con ordine e
con precisione. Spettacolo imponente
e bello che mi ha fatto, e tanto, pensare alla nostra Torre, al nostro Collegio ed ai nostri studenti ed ai nostri
culti del lunedì mattina.
Ho partecipato ancora ad un’altra
grande manifestazione nel tempio, convocata questa per cagion mia e della
sig.na Schumacher. La signorina, « leader» della gioventù femminile nel Baden, mostrò sullo schermo delle superbe diapositive a colori, fatte l’anno
scorso qua e là per le Valli durante il
suo soggiorno a Villar Pellice. Io le
commentai ed il pubblico numeroso
ascoltò manifestando in modo più che
evidente il suo interesse ed U suo consenso.
L’indomani alla mia partenza, papà
Gormsen mi abbracciò con le lacrime
agli occhi, la moglie del sindaco mi
portò un ricordo ed io, nel mio cuore
sentivo qualcosa che batteva forte.
E. Geymet.
Numerosi gli interventi dei delegati, serene le discussioni, sempre
improntate ad un senso di fraterna
collaborazione e comprensione.
Nella mattinata, durante un breve
intervallo dei lavori l’Assemblea ha
avuto il piacere di ascoltare i messaggi di saluto da parte dei Pastori
delle Chiese Evangeliche sorelle di
Firenze, Past. B. Schreiber della
Chiesa Battista e Past. P. Grassi della Chiesa Metodista.
Dopo l’elezione dei delegali al Sinodo (O. Coisson, E. Girardet, C.
Messina, C. Rosati) e della nuova
Commissione Distrettuale (Past. A.
Ricca Capodistretto, Past. A. Sbaffi,
Avv. A. Angiolillo) l’Assemblea decide quale sede per la prossima Conferenza Sampierdarena designando
qual© predicatore d’ufficio il Past. S.
(ìarcò.
Chiude i lavori un interessante
studio del Sig. L. Matteucci sul tema: Visione della nostra responsabilità nel momento politico attuale, a
cui segue un© scambi© di idee sull’argomento fino alle 18,30 ora fissata per il termine dei lavori.
O. C.
lina giornata di gioia a Koyaii
(continua da pag. I)
no parlato dei Valdesi numerosi in
certe comunità del sud della Francia. Mi ricordo le parole commosse
di uno dei più noti pastori francesi
quando in una delicata discussione
sinodale citò come esempio di sof.
ferenza sopportata con cristiana serenità quello dei Valdesi dei secoli passati; e sarebbe stato così facile per lui ricordare invece le sofferenze non meno profonde e sopportate con altrettanta serenità cristiana dagli ugonotti delle Ceveune.
lutto questo mi fa pensare all’atto semplice e solenne e così ricco di
significato della Bibbia di Olivetano deposta sul Tavolo della Santa
(iena della Chiesa di Royan nel giorno della sua inaugurazione.
Vi è in questo un segno, nella gigantesca opera pella proclamazione
della Parola di Dio, della testimo
nianza cristiana che la nostra piccola, povera Chiesa ha avuto nel passato la sua opera di compiere ed
oggi ancora la sua missione non è
finita.
Alberto Ribet
La famiglia del compianto
Long Teofilo
di anni 49
commossa dalla dimostrazione di stima e di
aletta tributata al proprio Caro e dalle numerose attestazioni di simpatia ricevute in
occasione del lutto che Vha colpita^ ringrazio tutte le persone che hanno preso
parte al suo grande dolore e che le sono
state vicine nelVora triste della separazione.
Un particolare ringraziamento esprime
ai Pastori Micol, Ayassot e Marauda; al
Direttore^ al Chirurgo, alla Direttrice, ai
Dottori e al personale tutto dell’Ospedale
Valdese di Torino; al Geom. Rosia, Sindaco di Pramollo; ai parenti e at vicini di
casa; ai compagni di lavoro dell’Estinto
alla colonia pramollina e ai numerosi ami
ci di Torino tutti così larghi di aßet
tuose parole e di generoso aiuto.
La Vedova esprime pure ai propri cogna
ti. fratelli dello Scomparso, la sua perso
naie riconoscenza per il grande aiuto mo
mie e materiale ricevuto.
<( L’Eterno è il mio pastore, nulla m
mancherà ». (Salmo 23-li
Pramollo (Pellenchi), 10 luglio 1956.
Le famiglie Gnrroii e Tron, vivamente
commosse per la grande dimostrazione di
simpatia ricevuta in occasione della prematura scomparsa del loro caro
Beniamino Garrou
ringraziano sentitamente tutti coloro che
in vario modo le hanno circondate col loro
affett in questa tragica circostanza.
Villa (li Praly, 11 luglio 1956.
La famiglia tutta, del compianto
Alessandro Plavan
impossibilitata di farlo personalmente, ringrazia vivamente tutte le persone che di
presenza, con scritti, fiori e con parole di
conforto hanno preso parte al suo dolore.
In particolare ringrazia i dott. sigg. Paltrinieri. De Bettini e Pelizzaro, i pastori sigg.
Soinmani, Bertinotti e l’evangelista Berti
tinat, la Suora Superiora e le Suore delle
Scuole Mauriziane ed i vicini di casa.
Torre Pellice, 18 luglio 1956.
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
— I
A proposito Ú camaleonti
Lutto nel mondo dell’alto
E’ storia vecchia ormai che certi propagandisti cattolici cambiano faccia
come il camaleonte il color della pelle,
ieri eravamo inglesi o americani, perchè così faceva comodo a loro, oggi
è protestante-comunista, uniti come
fratelli siamesi. Veri campioni in acrobazie propagandistiche, abbiamo visto
la toro abilità in questa ultima campagna elettorale a Pachino. Sono necessarie due parole di storia.
Le « amministrative » del 1946 mandavano a reggere il Comune il nostro
amato e stimato fratello Dott. Sebastiano Fortuna; nel periodo ’46-51 il
paese conobbe benessere e progresso,
i camaleonti dichiararono — amministrazione perfetta, esemplare — ogni
qual volta il Sindaco concedeva loro
sovvenzioni, terreni per la costruzione
di asili, includeva i parroci nelle Commissioni comunali, filantropiche, ecc.;
concedendo loro più di quanto era
dovuto. Purtroppo in quel periodo il
paese fu colpito da una alluvione,*una
eccezionale grandinata ruppe l’80%
delle tegole delle case. Il Sindaco Fortuna che fa? Requisisce tutte le tegole
disponibili in Sicilia e con ogni mezzo
possibile rifornisce le case sinistrate;
data l’urgenza non ricorre alla macchina burocratica, ma paga di tasca sua.
- Scandalo — gridano i camaleonti.
Nel 1952 il Dott. Fortuna è rieletto a
stragrande maggioranza di voti, ma
non può andare al Comune proprio
per la sua sollecitudine verso i sinistrati. — E’ creditore del Comune, non
può esser sindaco! —. Giubilo dei camaleonti che gridano — Fuori i protestanti dal Comune! — Si mette un sindaco D.C. ma è presto sostituito dal
Commissario Prefettizio. Arriviamo a
queste ultime elezioni amministrative :
11 protestante è sempre l’incubo perchè ormai tutti sanno di quale congiura fu vittima; il camaleonte cambia
colore, e non sarà l’ultima volta, offre
al Dott. Fortuna il posto di capo lista
nella D.C.
Incredibile ma vero! E mentre la
D.C. fa la lista con altri quattro parenti, il Dott.. Fortuna si presenta solo,
con lista sua. Il camaleonte cambia una
altra volta, cioè riprende il suo vero
volto; non potendo attaccare l’uomo
sotto nessun punto, gli è fatto il grande addebito di essere evangelico, questa sua fede egli la testimonia apertamente sulla piazza e dai balconi. Dalla colpa del singolo, all’insulto alla sua
Chiesa il passo è breve; protestante-comunista, sullo stesso « tandem ». La
Chiesa protestante nega Dio, ma pazienza negasse solo Dio, il grave è che
nega gli articoli di fede quali : « Gesù
Sacramentato, il culto a Maria Santissuna. Madre di Dio, la Sua Perpetua
Verginità, il culto dei Santi, 1’esistenza
del Purgatorio e i suffragi per i nostri
cari morti, l’autorità del Papa e dei
vescovi, pretende falsamente di essere
la vera Chiesa ». Segue la firma di
sei parroci. « Non votate per il Dott.
Fortuna — Anziano della Tavola Valdese! ma votate per « u signoruzzo »
e per garantirsi il voto fa circolare in
processione un crocifisso sul quale vien
chiesto alla popolazione di giurare di
non votare per altri che per la D.C.,
anche agli ammalati vien fatta la stessa richiesta, e questo non è il solo stratagemma. Il popolo di Pachino, nella
sua gran maggioranza cattolico, ha risposto all’« accorato appello dei parroci » eleggendo a Sindaco, con una stragrande maggioranza, il protestante dr.
Fortuna, fedele testimone dell’Evangelo, medico illustre e benefattore del
popolo; quando si seppe l’esito della
votazione, il Dottore fu preso a spalle
e in un delirio di popolo, portato in
trionfo non solo in Pachino, ma nelle
vicine borgate di pescatori. Che durante una campagna elettorale certa
gente non vada per il sottile nella ricerca degli argomenti per controbattere gli avversari, è cosa nota, tutto fa
brodo, ma il giuramento sul crocifisso, a scopo elettorale, come per qualsiasi altra ragione, conoscendo il valore dato al crocifisso dalla Chiesa Cattolica, è segno di grave decadenza spirituale.
Non so cosa sia stato fatto altrove
da questi camaleonti per coartare le
coscienze, ma quanto è successo a Pachino è eloquente.
Carlo Davite
4. PELAZ: Feuilles de route — Editions
Delachaux et Niestlé — Neuchâtel —
fr. sv. 5,50 — e Claudiana.
L’autrice è ben nota nel mondo evangelico svizzero. Con una grande fede, unita
a particolari doni di intelligenza e di cuore, è stata la creatrice della missione popolare per i giovani a Ginevre, detta: 1 Etoile. Ha svolto una bella attività in favore di giovani senza casa, esposti alle
mille tentazioni del mondo. Le « feuiUes
de route» raccolgono per ogni giorno dell’anno brevi pensieri suoi e di autori diversi, preceduti da un passo biblico. Un
buon libro di lettura quotidiana P«r “
culto di famiglia, per la meditazione degli ammalati e degli isolati. o- >"•
L. DEBARD: La Bible au foyer — Editions Delachaux et Niestlé — Neuchâtel — fr. sv. 5,75 — e Claudiana.
E’ la seconda edizione riveduta di un’o
pera apparsa vari anni or sono, ma sem
pre utile ed attuale. Con la collaborazione
di altri scrittori, l’autore si preoccupa d
fornire alle famiglie cristiane una cono
scenza della Bibbia, in termini semplic
e comprensibili. Il libro espone
mente questi quattro argomenti: La OH)
bia, sua origine e sua stona II cotóe
auto della Bibbia — Il valore della Bib
bia — Uso della Bibbia e piano di letture
E’ un buon libro per chi desidera pren
dere una cultura biblica elementare, per
quanto non semplicistica e superfaciale.
L’autore tien conto di molte opere scien ifiche e specializzate nel campo degli studi
biblici, ma è soprattutto preoccupato di
infondere nel lettore deUe profonde certezze spirituali sul valore deUa Sacra cn
tura. Per la nostra « campagna m vista di
un ritorno alla lettura della Bibbia » i
libro può essere una buona guida.
J D. DAVIES: La vie quotidienne d^
premiers chrétiens - Editions Delachaux et Niestlé — Neuchâtel — ir.
sv. 8,15 e Claudiana.
Il libro contiene una chiara, interessante
esposizione della vita dei primi cristiani :
il loro modo di vivere a testimonianza della loro fede, i loro costumi familiari e sociali, le abitudini e le superstizioni, i vestiti e gli alimenti. « Tout ce qu ils on
fait », scrive Giovanni Crisostomo a proposito degli apostoli, « est en effet si plein
de voleur... car lorsqu’un homme mene
une Vie spirituelle, les habitudes, la démarche, les paroles et les actes d un tel
Valdese è convocato in seduta ordinaria per
Giovedì 9 Aftosto alle ore 10
nell’Aula Sinodale della Casa Valdese - Torre Pellice.
'Ordine del Giorno
a) Esame di fede dei Candidati al
Ministero
Naso Ernesto
Gianibarresi Samuele
Conte Gino
Tron . Bruno
b) Varie.
Il Moderatore
Achille Deodato
Torre Pellice, 23 luglio 1956.
Si è spento improvvisamente a
Monfalcone dove si era recato per
girare un documentario sul varo di
una turbocisterna Vittorio Calvino.
Era nato ad Alghero il 4 febbraio
1909. La sua intelligenza aperta a
tutti i problemi del nostro tempo,
un senso di profonda umanità avevano fatte di lui uno degli scrittori
più notevoli di questa epoca travagliata a cui aveva saputo portare lavori che facevano pensare, in cui si
sentiva sempre presente la preoccu
jiazione di sollevare un problem.a
spirituale, invitando lettori ed ascoltatori alla meditazione.
Nella sua complessa attività di
giornalista, sceneggiatore, soggettista, autore di lavori teatrali, ricordiamo La torre sul pollaio che, nel
1948, venne premiato a S. Remo, e
che imposta in modo originale il
jiroblema delle relazioni tra Dio e
l’uomo; un radio-dramma: La funicolare celeste.
Ancora recentemente in un suo radiodramma aveva riscosso ferv'idi
consensi per il senso di profonda
umanità con cui aveva reso attuale
la favola antica del ritorno di Agamennone.
Per un improvviso collasso il cuore generoso di Vittorio Calvino, di
cui si è scritto che era « un uomo afflitto da una sola incapacità: quella
di farsi dei nemici », ha cessato di
battere. Esprimiamo ai familiari cosi duramente colpiti la nostra cristiana simpatia.
lector.
Conosci la tua Chiesa?
homme, bref tout ce qui se rapporte à lui
profite à celui qui l’entend et rien n’en
peut jamais constituer una entrave ou un
obstacle ».
Per raggiungere lo scopo prefisso, l’autore sceglie un gruppo di sei persone del
Cristianesimo primitivo, le inquadra e le
descrive nell’ambiente del loro tempo:
Clemente Alessandrino, maestro e filosofo
cristiano del II secolo. Paolo, eretico di
Antiochia, pronto al compromesso con le
idee e la morale del paganesimo. Vittoria,
una donna martire della persecuzione di
Diocleziano. Diogene di Roma, 350 d.c.,
uomo del popolo. Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli. Giovanni Cassiano, 425 d.c., padre del monacheSimo occidentale.
La lettura del libro è oltremodo interessante ed istruttiva.. Non è aggravata da continue citazioni, per quanto l’autore tragga
i suoi dati da fonti sicure e autorevoli. Il
volume è adatto per varie attività ecclesiastiche, come base di studi e di conversazioni. E’ stato stampato con cura dalla
Tipografia Subalpina.
S. NEILL: Le Dieu des chrétiens — Editions Delachaux et Niestlé — Neuchâ(el — fr. sv. 2,75 e Claudiana.
In bella presentazione, questo volumetto tascabile {la Claudiana ne tragga ispirazione) è la traduzione di un’opera inglese « The Christian’s Gool » apparsa nella
serie dei volumi che trattano del problema
della fede nel mondo moderno. L’autore è
il vescovo anglicano ben noto nel mondo
ecumenico. , • j
Contiene cinque capitoli preceduti da
un’ampia introduzione: Dio è vita, Dio e
luce, Dio è amore, Dio è spirito, la Trinità Il problema di Dio è al centro degli
studi- la materia è esposta in modo chiaro,
pedagogico, ricco di esperienza di vita nel
mondo e nei campi di missione. Sc«PO del
libro è anche un ripensamento deUa fede
cristiana nella base degli Evangeli. « Ceux
qui veulent comprendre ce que croient les
chrétiens, ou ce qu’ ils devraient croire,
au sujet de Dieu, doivent partir de Jesus ».
e. r.
Segnaliamo, sia pure con un involontario ritardo, una recente pubblicazione della Claudiana: un opuscolo
del dott. Giorgio Peyrot; il primo di
una serie che si propone di illustrare
gli scopi, il funzionamento dei vari organismi ecclesiastici, di commentare i
nostri regolamenti.
Non si lasci spaventare il nostro
lettore da questa materia, e neppure
dal titolo dell’opuscolo: / membri dì
Chiesa e gli altri componenti delle comunità e le loro registrazioni ecclesiastiche. Siamo infatti convinti che.
quando si sarà familiarizzato con la
terminologia (« i soggetti all’ordinamento della Chiesti ») egli .non rimpiangerà il piccolo sforzo fatto per seguire il ragionamento del nostro giurista. Ragionamento che potrà non essere sempre del tutto persuasivo, ancorato com’è ad una particolare posizione teologica che impone una determinata interpretazione ecclesiologica
che senza essere esclusiva di altre interpretazioni che hanno, fino ad oggi
avuto diritto di cittadinanza nella nostra Chiesa, presenta come ufficiale
e legittima solo questa determinata
concezione.
Così per quanto si riferisce al Battesimo, nel paragrafo : Gli appartenenti alla Chiesa il dott. Peyrot riconosce
esplicitamente che, « sul fondamento
della nostra Disciplina » si può avere
il battesimo amministrato ai fanciulli
e quello agli adulti. Quando però il
nostro giurista esamina i presupposti
teologici di questa nostra. Disciplina,
abbiamo l’impressipne che il battesimo venga presentato alla luce di una
interpretazione sacramentale che ci
sembra esulare dalla prassi della nostra Chiesa.
La nota distinzione tra membri comunicanti e membri elettori che ha
già fatto versare tanto inchiostro è discussa a fondo in due ampi paragrafi
di questo opuscolo; le varie posizioni
vengono presentate obiettivamente,
discusse sottilmente, per giungere alla
conclusione deUa necessità giuridica
ed ecclesiastica della distinzione.
Bastano questi pochi accenni a dimostrare che materia... scottante tratti
questo studio, che raccomandiamo ancora caldamente ai membri dei Concistori, ed a quanti si interessano aUa
vita della loro Chiesa: una vita che
per forza di cose si svolge anche sul
piano amministrativo e giuridico. Ed
è necessario familiarizzarsi con questi
aspetti della vita della Chiesa. Ci accade molto spesso di parlare di famiglia, di discussione che diventa conversazione; procediamo spesso nelle
nostre assemblee di Chiesa, così, alla
buona, trascurando i regolamenti; poi.,
quando si tratta di nominare U pastore, o sopravviene una quistione delicata, ecco che bisogna rientrare nella
legalità, ed i membri di Chiesa non
sanno più come orientarsi e nascono
spiacevoli situazioni. Inutile citare esempi, poiché tutti i nostri lettori ne
possono trovare nella loro parrocchiale esperienze.
Conosci le leggi che governano la
tua Chiesa: la vita della tua comunità
non potrà che trame vantaggio.
Per esempio, nella recente Conferenza distrettuale si è parlato a lungo
della necessità di segnalare al Concistoro interessato il trasferimento dei
membri di Chiesa. Orbene, in questo
opuscolo vi è un formulario per certificato di trasferimento, semplice e
completo; naturalmente nessuno vi ha
alluso, nel corso della Conferenza; pure esso potrebbe rendere preziosi servizi, ma.. è reperibile questo formulario, in commercio? La Tavola o la
Claudiana ne hanno curato la stampa,
oppure esso rimane lì, muto testimone di un ideale a cui si è rinunziato?
E così pure sì dica del suo fratello :
il formulario per la domanda di iscrizione quale membro elettore. A prescindere dall’opinione che ciascuno di
noi può avere in merito a questa categoria, poiché, e fino a che essa esiste,
bisogna tenerne conto e valorizzarla,
ci pare che questo formulario sia stato redatto in modo da rispondere non
soltanto ad esigenze di ordine amministrativo. ma anche di testimonianza
evangelica, nel senso di un impegno
personale (del resto la distinzione tra
piano amministrativo e impegno cristiano ha una validità molto discutibile: un disordine amministrativo è
difficilmente compatibile con una testimonianza cristiana).
Conclusione ripetuta : compra e leg
L. A. V.
Dichiarata vacante
la Chiesa di Rodoretto
In seguito alle dimissioni dell’Evangelista Alessandro Nicod, la Tavola Valdese proclama la vacanza
del posto di titolare della Chiesa autonoma di Rodoretto.
La elezione del nuovo Pastore do*
vrà farsi tenore degli articoli 12, 13,
14, 15, 24 e 25 dei Regolamenti Organici.
Il Moderatore
Achille Deodato
Torre Pellice, 23 luglio 1956.
La visita dei Valdesi
del Sud America
Martedì 31 corrente sbarcheranno
a Genova, provenienti da Montevideo, i rappresentanti della Chiesa
Valdese del Sud America. Si presume che verso le ore 18,30 giungeranno a Torre Pellice, dove avrà
luogo una breve cerimonia di benvenuto, presieduta d.al Moderatore.
Vi parteciperanno il Console dell’Lruguai e la Corale di Torre Pelliee. La popolazione è cordialmente
invitata a intervenire a questo primo incentro, come, pure alle altre
che seguiranno nelle varie parrocchie e di cui ripetiamo ancora una
volta l’elenco:
Mercoledì 1 Agosto: mattina ricevimento in Comune. Pomeriggio visita alla Scuola d Agricoltura.
Giov^edì 2 Agosto: visita a Torre
Pellice e Istituti Valdesi. Verso le
18 culto in spagnolo ai Coppieri.
Venerdì 3 Agosto: pomeriggio
Luserna San Giovanni.
Sabato 4 Agosto; Prali e Pomaretto.
Domenica 5: Culto solenne bilingue a Torre Pellice, e, nel pomeriggio, speciale riuniohe con la comu
nità.
Lunedì 6 : riposo.
Martedì 7: Massello (Balzigiia),
Ferrerò e Riclaretto.
Mercoledì 8: Torino.
Giov'edì 9: Pramollo, San Germano, Pinerolo.
Venerdì 10; Gianavella, Rorà.
Sabato 11: Angrogna. Ore 16: riunione a Chanforan.
Domenica 12: Villar Pellice: .solenne culto bilingue con celebrazione della Santa Cena.
Lunedi 13 : Bobbio Pellice, Sibaud.
Martedì 14: riposo.
Mercoledì 15: Festa del XV Agosto a Prarostino. Pomeriggio particolarmente dedicato al Centenario
della emigrazione Valdese.
Si avverte tutti gli interessati che
qualsiasi comunicazione concernente le visite nelle varie parrocchie,
deve essere rivolta al Pastore Guido
Rivoir — Santa Margherita — Torre Pellice.
La Commissione
AVVISI
l’ENSIO^E MIRAMONTI (Lakatos) Villar
Pellice, posizicne tranquilla, traltanien10 familiare 1.300 1.500.
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familiare, ambiente evangelico. Scrivere, dando eventuali referenze del Pastore locale, alla Signora C. Tiirler, Babanbofstr, 34 ZULLIKON (Zurigo),
ORARIO TRANVIA ELETTRICA PINEROLO -PEROSA 16,5517,35118,16119,55122,30 16,0516,25ll7,25ll9.00l21,15
feriali 4,20 5,45 4fi fi .37 6,45 7 40 8.1510,151 9,1011,201 1,3012,40 15,0516,0217,5019,25 2,2514,00 16,0017.20 18,45 20.2C 20,55 22,15 D Pinerolo a. 6,00 6,45 7,55 8,55 1 U,4U 1 Z,DZ 14,10 «.Peros» p. 4,45 5,55 7,00 8,001 9,40111,4013,00
festivi 4,42i 6,45 5,40| 7,35 8,00 8,50 9,3Ò: 11,4( 10,20i 12,3( ) 13.Ì25 15,15 16,02 17,50119,25 ) 14,15 16,05 16,53 18,45; 20,20 20.55 21.55 n. Pinerolo p, 5,5Ü 11,t>Uj 9»02 1 l 14»30j 1 o, 10 a. Perosa 1 ¡ 4,5517,00 8,12; 9,45; 11,5013,35|l4,20 16,10 l7,25!l9,00:e^« 20,30
4
fECO DELLE VALLI VAUC«SI
,/
y
COMUNITÀ’
Angrogno (Capoluogo)
Domenica 15 luglio nel nostro culto nel tempio è stata presentata al
Battesimo la bambina Di Palma Tiziana Lidia di Alberto e di Battaglino Luciana.
Riunioni aWaperto: Domenica 5
agosto: Pons; domenica 12 agosto:
Porte d’Angrogna; domenica 19 agosto: Rocciamaneod; domenica 26
agosto: Prassuit.
Le riunioni hanno luogo alle ore
15. Ai Pons, in caso di cattivo tempo, la riunione ba luogo nella scuola- e. o.
Bobbio Pellice
Domenica, 1“ luglio, improvvisamente decedeva Baridon Davit Anna dei Reynwnd, aU’età di anni 56.
Alla famiglia colpita nei suoi affetti
più cari, inviamo l’espressione della nostra sincera simpatia cristiana.
Ultimamente, il culto domenicale
è stato presieduto dai Pastori Vianella Arnaldo della Chiesa Battista
di Altamima e Pons Teofido di Villar
Pellice. Grazie ancora per gli ottimi
messaggi.
Il signor Gay Nicodemo, ex sindaco del nostro Comune, è stato recentemente insignito della Croce di
Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica. Mentre ci felicitiamo
col neo-Cavaliere, gli facciamo i nostri migliori auguri per una pronta
guarigione.
Luserna S. Giovanni
Bazar. Ricordiamo a tutti i parrocchiani ed a tutti gli amici che il tradizionale bazar avrà luogo dftmenica 5 agosto, alle ore 15, nei locali
della Casa Valdese, ai Bellonatti. Oltre ai soliti banchi dove si potranno
ammirare e comprare oggetti e prodotti vari, fimzionerà un ricco buffet.
Pramollo
Il 12 luglio un lungo corteo di parenti ed amici — fra i quali il Sindaco di Pramollo Cav. Isidoro Rosia
ed un numeroso gruppo di operai
della Società Talco e Grafite Val
Chisone '— ha accompagnato al campo dell’estremo riposo la spoglia
mortale di Long Teofilo fu Alessio,
dei Pellenchi. Lo ha rapito, ad appena 49 anni, im male imperdonabile contro al quale nulla ha potuto
la scienza.
Da qualche tempo indisposto, aveva sospeso il suo lavoro presso la
Val Chisone. Sembrava però una indisposizione passeggera che — data
la sua forte fibra —r si pensava si
sarebbe risolta in poco tempo. Quand’ecco invece manifestarsi improvvisamente il grave male che in pochi giorni lo ha portato alla tomba.
Ricoverato presso l’Ospedale Valdese di Torino, vi veniva operato e curato con grande affetto e si faceva
tutto quanto era umanamente possibile per strapparlo alla morte. Purtroppo però tutto è stato vano; sull’imbrunire del 10 luglio egli chiudeva per sempre gli occhi alla luce
terrena.
Il lungo corteo che ha seguito la
sua spoglia è stata una dimostrazione dell’affetto di cui era circondato e dell’unanime rimpianto di
tutti.
La Comunità si stringe intorno
alla vedova, ai giovani figli, alla
vecchia mamma, ai fratelli, alla sorella ed a tutti i numerosi familiari
per dire loro la sua viva e fraterna
simpatia e per raccomandarli alla
grazia del Signore.
” Come Un uomo cui sua madre
consola, così io consolerò voi ”.
(Isaia 66-13).
” Non vi lascierò orfani ” (Giovarmi 14-18).
Nel tempio ,tutto ornato di fiori,
si sono uniti in matrimonio, sabato
14 luglio, Bertin Enrico, di Davide
(Angrogna) e Long Alma, di Ernesto (Ramà).
A questi due giovani sposi, che si
stabiliranno in Svizzera, i nostri voti
migliori e l’augurio di ogni benedizione nel Signore.
Annunziato dall’Eco delle Valli,
avrebbe dovuto aver duogo, domenica 15 luglio a Pramollo, il convegno estivo delle Unioni Giovanili
delle Valli. Anziché un convegno
ha avuto luogo invece una gita. I
pochi partecipanti, dopo aver preso parte al culto nel tempio, sono
saliti tali’Azzarà dove, data la mancanza di im incaricato per lo studio,
hanno trascorso alcime ore giocando.
Una tazza di thè offerta dai giovani di Pramollo ed alcimi ifiomenti di fraterna conversazione nella
sala dell’Unione hanno chiuso la
giornata.
Vittime di un infortunio sul lavoro, per fortuna senza conseguenze troppo gravi, sono rimasti Costantin Augusto, dei Bosi, e Bounous Valentino, di Pomeano. Il giorno 2 luglio, mentre erano intenti al
loro lavoro in una delle gallerie di
grafite del Ciatagnarè, venivano
travolti da una frana prodottasi improvvisamente nel soffitto della galleria. Il secondo veniva colpito solo
leggermente ad un ginocchio da un
masso di pietra, ma il primo rimaneva letteralmente sepolto sotto ad
un grande mucchio di terriccio e di
pietre. Accorrevano subito diversi
operai ed i dirigenti del cantiere '
che dopo tre ore di febbrile lavoro,
riuscivano a trarlo in salvo.
Dopo alcuni gorni trascorsi all’ospedale egli è ora di ritorno a casa
sua.
Speriamo di vederlo molto presto completamente ristabilito ed
intanto gli inviamo i nostri migliori
auguri. Ringraziamo pure il Signore
per aver preservato lui e il suo compagno di lavoro da una sciagura che
avrebbe potuto essere molto grave.
Hanno presieduto il culto nel
tempio il Vive Moderatore Pastore
Roberto Nisbet il 15 lugho e il Prof.
Silvio Pons il 22 luglio.
La Comunità è loro grata e li ringrazia molto sinceramente per il loro messaggio.
Sono giimti, per le loro vacanze,
diversi villeggianti e diversi Praraollini assenti durante l’anno.
Diamo loro il più fraterno benvenuto e auguriamo loro un buon soggiorno in mezzo a noi.
Roma - Via IV Novembre
Domenica 15 Luglio alle ore 16,30
la Comunità si è riunita nei locali
della Chiesa per prendere congedo
dal Pastore Paolo Bosio e Signora.
Oltre ai numerosi hratelli e sorelle,
erano presenti anche i Pastori Guido
e Roberto Comha, nonché il Consiglio della Chiesa sorella di Piazza
Cavour.
L’Anziano Ing. Giorgio Girardet
Ila ringraziato il Pastore Bosio per
aver diretto con zelo ed amore la nostra Comunità, dopo la dipartenza
improvvisa del compianto Pastore
Moreschini.
Il Pastore Comba Roberto ha tratteggiato con parole appropriate la
figura morale del Pastore Bosio,
mettendo in evidenza i talenti di
questo servitore del Signore; infine
l’Anziano Mario Bianconi ha ricordato il motto « Per Cristo e per la
Chiesa » che il Pastore Bosio diede
alla FÜV 25 anni orsono, ed a cui
egli ha sempre tenuto fede; il suo
esempio sia di sprone a tutti; quindi il Sig. Bianconi ha offerto ai festeggiati a nome della Comunità, un
segno tangibile della sua gratitudine.
Il Pastore Bosio ha risposto commosso, ringraziando dell’affettuosa
dimostrazione.
Rinnoviamo ai Sigg. Bosio l’augu^
rio di continuare a lavorare per lunghi anni ancora per l’Opera del Signore.
Al nostro nuovo conduttore. Pastore Guido Mathieu, che verrà insediato a Settembre, giunga fin d’ora il saluto fraterno di benvenuto da
parte della Comunità di Via IV Novembre.
Roma (Piazza Cavour)^
Nel Tempio di Piazza Cavour, il
7 luglio, alla presenza di una numerosa assemblea di amici e conoscenti, il Pastore Roberto Comba ha benedetto il matrimonio di Gemma
Coìsson, figlia del Pastore Paolo
Coisson, con il Pastore presbiteriano John D. Reese IH
Gli sposi fra breve partiranno per
gli Stati Uniti, per raggiungere la
parrocchia di Osark nell’Alabama,
campo di lavoro del Pastor© Reese.
Chiediamo al Signor© di proteggere questa giovane coppia e di accompagnarla senipre nel cammino
della vita.
Torre Pellice
Tempo fa un caro « brontolone »,
che del resto diceva delle cose giustissime, faceva notare in ima lettera al direttore del nostro giornale,
che la cronaca delle chiese delle
Valli era scarsa di notizie, quando
addirittm’a non c’era alcuna crona
ca. Torre PeUice recita ora il mea
culpa; il suo nome è apparso raramente su queste colonne e ad intervalli così lunghi da far sorgere
il sospetto in qualcuno, eh© nella
« Ginevra Italiafia » o non succe
desse proprio nulla o ci fosse qualcosa di molto grosso. Nessuna di
queste due cose è vera. Qualcosa
succede sempre, meno d’inverno
più d’estate, ma 'all’osservatore non
sfuggono piccole e grosse novità;
senza poi contare gli avvenimenti
tradizionali, le feste e le cerimonie
che certo a Torre non mancano.
Ma dobbiamo fare la cronaca, il
che richiede di procedere per ordine. Così diremo ai nostri lettori,
che però l’avranno saputo per altre
vie, che la novità più grossa è stata certamente quella di poter avere
dopo tanti anni, se non proprio un
secondo jiastore, almeno un coadiutore del pastore titolare e crediamo
che anche dalle righe di una cronaca si possa rinnovare alla Tavola
un pensiero di riconoscenza per essere venuta inccmtro alle esigenze
della numerosa comunità.
Per questo coadiutore ed in vista
dei suoi successori, il Concistoro ha
deciso di riparare e di rimodernare
l’appartamento aU’ultimo piano dei
Presbiterio dei Coppieri. A lavori
ultimati ne è risultato un bel appartamento comodo e spazioso, che
è stato ammobiliato con i doni dei
parrocchiani ed 'àìnici.
Sempre in tema di riparazione e
manutenzione stabili, il Concistoro
si è trovato di fronte ad un grosso
piano di lavori, ma convinto deUa
necessità dei medesimi, si è messo
decisamente all’opera e cosi uno
dopo l’altro i vecchi stabili stanno
acquistando un aspetto pulito. Terminati i grossi lavori del Presbiterio dei Coppieri, si è cominciato a
pensare alla riparazione di un appartamento dell’ex - Cappella battista in Via Angrogna, alla pulitura ©sterna della Casa unionista le
cui cantine e la cui sala che serve
per le riunioni, sono già state sistemate. Non si può qui tacere il lavoro fatto dai Giovani dei Coppieri,
per ingrandire la sala che sta accanto alla chiesa e per dotare questa sala di un minuscolo ma ben sistemato palcoscenico, su cui si sono
già avvicendate le applaudite filodrammatiche delle parrochie vicine,
nonché quella stessa dei Coppieri.
I lavori sono ancora molti ma il
Concistoro rompendo ogni indugio,
ha dimostrato di saper rompere anche quella tradizionale e famigerata
lentezza che si ritiene essere dei
Consigli di Chiesa.
La vita della comunità è continuata regolarmente, ci sono stati i momenti tristi, molti quest’anno, ma
anche gli avvenimenti lieti non sono stati assenti.
Anche le vari© associazioni, che
a Torre sono molte, hanno svolto la
loro attività in modo regolare, alcune hanno agito in silenzio altre
hanno lavorato per il pubblico, ma
il lavoro è certamente stato proficuo
nei due casi. L’attività che desta
preoccupazioni è quella giovanile,
appunto per la sua non... attività.
E’ un problema grave e non solo
nostro. Le unioni hanno avuto le loro sedute regolari, ci sono stati
scambi di visite, ma il numero di
giovani non agganciati è stato troppo grosso perchè si potesse accontentar© di un gruppo più o meno
funzionante. Il Concistoro ha avvertito la gravità della cosa e dopo
aver sentito il parer© dell’ultima assemblea di chiesa, ha deciso di nominare una commissione eh© studi
la situazione e raccolga una documentazione atta ad illustrare gli
umori della nostra gioventù ed altri elementi. Naturalmente non sarà la commissione a risolvere il problema, ma ci sembra che questo sia
un buon inizio, sopratutto perchè,
a differenza di quello che si fa troppo spesso nei nostri ambienti valdesi, questa volta si vuol© affrontare
la questione cercando di avere prima in mano una documentazione;
la commissione è già al lavoro.
Argomento di cronaca sono naturalmente le visite. Ne riceviamo
tante! Sono comitive, famiglie, persone sole che vengono dai più disparati paesi. Si può dire che il
via lo abbia dato il grosso gruppo di
tedeschi (circa 70), che alla fine di
Marzo capitò a Torre, perchè non
potevano raggiungere Agape. Fu
un pò difficile sistemarli tutti, ma
con qualche telefonata o visita di
persona agli alberghi, tutti ebbero
la loro pasta asciutta e il loro letto.
Un altro gruppo di tedeschi venne
solo per un pomeriggio; vennero
poi i fratelli della comunità di Como guidati dal loro pastore e ancora molti turisti americani isolati,
che in mezz’ora si erano fatti una
idea della storia valdese e dei luoghi storici delle Valli, un altro ame
ricano era rimasto estasiato davanti
alla. Bibbia dei Coppieri, perchè
più vecchia degli Stati Uniti. Ma
gli ospiti più importanti devono ancora arrivare: sono i nostri valdesi
del Sud America, che hanno scelto
Torre come campo base.
La cronaca dei prossimi mesi dovrebbe dunque essere ricca di fatti
e speriamo cari « brontoloni » di
parteciparvene almeno le briciole
non possiamo dirvi quando... Però
ora che abbiamo cominciato, faccia
Ilio il buon proponimento di farvi
una cronaca un po’ meno che annua
le!
E intanto per la cronaca che avete
letto or ora vi chiediamo scusa; non
è una vera cronaca, mancano tanti
avvenimenti e le persone che vi hanno partecipato non se ne abbiano a
male, il nostro scopo era di riallacciare le relazioni.
Zurigo
La nostra Comunità evangelica di
lingua italiana, e la Chiesa Valdese
con essa, hanno subito una perdita
grave per l’immatura dipartita della signora Margherita Ruhoff-Moetleli, consorte del Pastore Alfredo
Ruhoff, Presidente del Consiglio che
sovrintende all’opera della nostra
Comunità. La Signora Ruhoff, che
conosceva molto bene la nostra lingua, seguiva con grande interesse
l’opera della nostra Chiesa in Italia. Era circondata di vivissima simpatia nella Sua Comunità di Balgriat in Zurigo © la larga partecipazione al servizio funebre ha manifestato quanto rimpianto abbia suscitato la sua dipartenza e quanto
grande sia la simpatia che circonda
il Pastore Ruhoff ed i suoi tre figliuoli. AH’affetto degli amici zurighesi si associa il pensiero di affettuosa simpatia degli amici della
Chiesa Valdese.
All’alba del 9 Luglio si è spento
in Zurigo, all’età di 70 anni, il Pa
store Dante Argentieri. Il nostro
rimpianto fratello era nato a Castelvetro Piacentino in seno ad una numerosa famiglia. Trascorse la sua
giovinezza tra molteplici esperienze, che lo spinsero a dedicare le sue
forze alla redenzione sociale dei suoi
concittadini: nell’attività sindacale,
prima, e nell’attività politica, poi,
egli servì, con perseveranza e con
spirito d sacrificio, il suo ideale,
suscitando una profonda fiducia in
seno ai suoi conterranei, che, a due
riprese, lo elessero deputato al Parlamento (1919 e 1921). Per le sue
idee politiche, incontrò violente opposizioni e dovette emigrare in terra d’esilio. Nel lungo travaglio di
quegli anni, maturò nella sua imima turbata una profonda crisi religiosa, che lo condusse ad abbracciare
apertamente l’Evangelo ed, in se^
güito, a dedicarsi al Ministero pastofale.
Le circostanze della vita lo diressero in seguito a Zurigo, dove egli
si stabilì e risiedette per lunghi anni. Egli ebbe così l’opportunità di
mettere le su© doti di predicatore
ed il suo zelo di Pastore al servizio,
prima, delle Comunità di lingua italiana di Zurigo e di Basilea, ed in
seguito della piccola Comunità di
Novaggio ,nel Ticino. Quanti hanno
avuto agio di entrar© in relazione
con questo fedele servitore del Signore ne custodiscono un grato e
reverente ricordo. Gli ultimi anni
della sua esistenza sono stati travagliati da un lungo periodo di sotl'erenze, nel corso della qual© egli è
stato valdamente ed affettuosaniente circondato dalle cure della sua
compagna, signora Rosa ArgenteriBertschinger. A lei ed alla figliuola.
Prof. Mirella Bein, ed a tutti i congiunti rinnoviamo Pespressione dell’allettuosa simpatia degli amici di
Svizzera e d’Italia.
Direzione e Redazione
Prof. Gino Costabel
Via G. Malan — Luserna S. Giovanni
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Pinerolo con decreto del 19gennaio 1955.
Tipografia Subalpina S. o. A.
Torre Pellice (Torino)
Dopo lunghe sofferenze è spirato a Zurigo il 9 luglio il Pastore Evangelico
Dante Argentieri
Ex deputato socialista
Ne danno il doloroso annuncio la figlia
Mirellu col marito prof. Ernesto Bein c
bimbe, la moglie Rosy Bertschinger, i fra
telli, sorelle e parenti tutti.
« Beati i morti che muoiono nel
Signore perchè si riposano delle
loro fatiche e le loro opere li seguono ». (Apoc. 14: 13
La mamma Ada e il papà Giovanni Meille, la maglia Alma Franca e i tre figli —
col cuore dolorante ma fiducioso — seguono l’ascesa del loro diletto
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