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DELLE miXT VALDESI
Spett.
BIBLIOIBCA ViUaSB
TORRB FBILXCS
(VoriBoI
Settimanale
della Chiesa Valdese
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Anno xeni - Num. 31
Una copia Lire 40
ABttO^AME^TI
Eco: L. 1.500 per rintemo
L. 2.200 per l’estero
Il Ero » e « Presenza Evangelica »
interno L. 2.500 - estero L. 3.700
Spedir, abb. iX‘'»MÌe ■ 1 l»mppo
Cambio d’indirizro Lire 50
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TORRE PELLIC E — 2 Agosto 1963
Ammin. Cl*iid!»nii Torre Prllire • C.C.P
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Atti 11: 19-24
La mano del Signore
In queU’aflare di Stefano, e nelle sue conseguenze, avevano messo
le mani in parecchi : gli accusatori del diacono, i duri del Sinedrio, i
fanatici esecutori; e poi, le autorità cristiane, quasi un primo Pentagono
della « strategia evangelistica ». ( — spiegare come stanno le cose ai giudei soltanto —• era stata la parola d’ordine data ai fuggiaschi). Questi
ultimi, calati sulla costa, raggiunta l’isola di Cipro, non sempre avevano
eseguito fedelmente il mandato. 4Uuni, (i soliti irregolari, teste calde a
caccia di grane), dehberatamente si erano rivolti ai non-giudei, annunziando loro l’Evangelo. Addio autorità, e cautele e schemi tattici!
A questo punto, dopo tante mani, neU’affare entrò anche la mano
del Signore. Questa immagine sembra straordinariamente efficace — teologica e poetica a un tempo, s’affida all’intuito ed è una « illuminazione »
— ma, francamente, lascia interdetti: che sappiamo noi di questa mano
del Signore? cosa è, in concreto? (... quante spiegazioni, che mare di parole in libertà, si possono fare!).
In concreto, qui se ne vedono gli effetti e basta: la gente decide di
cambiare strada, opera una conversione nel suo itinerario di vita, e si
dirige verso Cristo accennante. Così nacque la Chiesa di Antiochia, così
in ogni tempo — per l’intervento di quella mano del Signore — nascono
e si edificano le Chiese.
Quelli di Gerusalemme, perplessi e forse indignati, mandarono Barnaba a vedere come stavano le cose: fu una ispezione in piena regola,
resa necessaria anche dalle chiacchiere che circolavano. E Barnaba vide
la grazia di D'o. e si rallegrò. Tempi colmi di promesse, quelli nei quali
« la grazia di Dio » non consiste per i cristiani nelle ricchezze o nella
salute, nei prosperi affari o nella stima del mondo, ma nelle creature
vive, nei credeati che formano il vivente corpo del Signore! E davvero
rara e desiderabile gioia è quella di Barnaba, cne mette da parte risentimenti e rimproveri (forse legittimi) per rallegrarsi alla vista di un’opera
che fiorisce per mano del Signore.
Naturalmente, l’ispettore B. ha il suo (giusto) consiglio da dare: La
Chiesa è tanto giovane, i suoi membri non hanno alle spalle una tradizione, e gli entusiasmi possono-tradursi in un sinc^-o inganno: che sr
attengano al Signore con fermo proponimento! Cose di normale amministrazione. Ma lo scrittore sacro a questo punto, ha cura di ricordare che
Barnaba era pieno di Spirito Santo e di fede. Subito dopo, quasi a conferma, ricorda una sua iniziativa sensazionale: considerata la situazione
si imbarcò e andò fino a Tarso, a cercare l’uomo che ci voleva. Paolo,
il nuovo convertito.
Non c’è che dire: Barnaba era davvero qualificato per organizzare
la missione, sapeva essere umile nel riconoscere i doni altrui e intraprendente nel metterli a frutto. La decisione di chiamare Paolo ebbe un peso
incalcolabile per la diffusione del Cristianesimo. Paolo, coadiutore ad
Antiochia, iniziò così il suo grandioso apostolato mediterraneo; ancora
una volta la mano del Signore condusse le cose verso l’imprevisto, l’avventura della fede. Una mano che non si agitava nel vuoto, ma era con
loro, con le creature che aveva scelto perchè la grazia di Dio fosse una
realtà concreta, viva, tale da portare la gioia deH’Evangelo nel cuore del
mondo. Luca
momoRflnDum sinoDnie
Ricevimento ilei ilelegiili
delle tiliiese sorelle
I delegati deile Chiese sorelle al
Sinodo della nostra Chiesa saranno
ricevuti martedì 6 agosto alle ore 15.
Alcuni di loro rivolgeranno un messaggio all'Assemblea, altri trasmetteranno i saluti delle loro Chiese in
occasione di una cena fraterna che
si terrà a Villa Olanda la sera di quello stesso giorno.
Assemblea anuuale
della Società di Studi Valdesi
L’Assemblea animale dei eoci della Società di Studi Valdesi è convocata per do
ttienica 4 agosto alle ore 21 nella Sala Sinodale.
Ordine del giorno : 1) Relazione morale
e fìnanziaria; 2) ESezioine del Seggio direttivo.
La tradizionale « ohiaediierata » di storia
valdese sarà tenuta dal prof. Augusto Ar
mand Huigon su « L’illuminismo tra i Valdesi ».
11 piibblico è cortesemente invitato alla
riunione. seggio
Notiziario metodista
La Conferenza 1963 ha rivelato, all’indomani della
autonomia, un Metodismo italiano in piena vitalità
lina serata
IIL .. !•
Nel corso della settimana del Sinodo, il lunedì 5 agosto alle ore 21
avrà luogo nell'aula sinodale una
riunione centrata sul tema « Evangelizzazione e proselitismo ».
Parleranno il delegato della Chiesa Riformata di Francia, past. Marc
Donadille di Marsiglia, il past. Elia
Eynard di Zurigo e il past. Pietro Valdo Panasela di Palermo.
Il tema è di particolare interesse,
nell'attuale congiuntura ecumenica;
come i nostri lettori ricorderanno, è
stato accuratamente studiato all'ultimo Sinodo nazionale della Chiesa riformata di Francia riunito a Orthee,
e ne riferirà il primo degli oratori,
mentre gli altri due esporranno le
esperienze dirette di recenti iniziative evangelistiche.
Le comunità viciniori sono caldamente invitate a partecipare, e a facilitare la partecipazione dei loro
membri.
« L’Eco-Luce » ha già dedicatx) alla
Conferenza Metodista del 1963 due
suoi servizi (si vedano i n. 23 e 24 del
7 e del 14 giu^o di quest’aimo), ma
non sarà inutile fornire ai lettori di
questo periodico altre informazioni e
notizie su questo « sinodo » di una
Chiesa, con cui la Chiesa Valdesfmantiene così; stretti rapporti di collaborazione.
* ♦ »
La « conferenza » nella disciplina metodista, una assemblea di pastori e di laici — og^, dopo una certa evoluzione, sostanzialmente rappresentativa delle comunità metodiste — CUI viene demandato l’esercizio del potere normativo, disciplinare
ed amministrativo nella Chiesa. La
Conferenza italiana è composta da
im numero fisso di membri, settanta
per la precisione, trèoitacinque pastor: e trentacinque laid, eletti dai Consigli di Circuito. Attualmente, in virtii di una norma transitoria, non essendo il corpo pastorale metodista ancora composto da oltre trentacinque
pastori consacrati, tutti ne fanno parte. E per mantenere il principio di un
egual numero di voti « laici » e « pastorali», in apertura dei lavori viene
conferito ad alcuni pastori, mediante
sorteggio, un secondo voto, in modo
da realizzare H ricotóato equilibrio.
La Conferenza si artícela poi in due
sessioni, quella plenaria, cui partecipano tutti i membri della Conferenza, e quella f»storale, composta dai
soli pastori. La prima ha una competenza generale e ad essa è affidato il
governo della Chiesa; la seconda ha
una, competenza liti.1%ta alle ques'cionì che interessano il ministero pastorale (di regola esaurisce i suoi lavori
in una giornata, dopo la chiusura del
la sessione plenaria).
La Conferenza elegge airmizio dei
suoi lavori il Presidente, il Vice Presidente — che è sempre un laico — e
il Segretario. Questi, che costituisco
no il seggio deU’assemhlea durante i
lavori, unitamente a tre pastori e tre
laici, eletti in chiusura dei lavori, formano il Comitato Permanente.
Accanto al Comitato Permanente,
cui è demandato il compito di eseguire le deliberazioni della Conferenza
e di governare e amministrare la
Chiesa, unitamente al Presidente, fino alla Conferenza successiva, operano altri organismi permanenti, sempre nominati dalla Conferenza. Essi
sono attualmienite tre segretairmti :
per la gioventù, per le scuole domenicali e per i predicatori laici — cui presto se ne aggiungerà un quarto, per
le attività femminili —, e cinque commissioni: per gli studi, per le discipline, per l’azione sociale, per gli stabili
e per la revisione dei conti. Vi sono
poi le commissioni di studio o di lavoro ohe la conferenza noanlna di volta in volta in relazione a determinati
oggetti
La trama dei lavori della Conferenza è data quindi dai rapporti del Comitato Permanente, degli organismi
permanenti c delle altre commissiom
t dai rapporti sull’opera delle Comunità e dei Circuiti.
La Conferenza del ’63, come i lettori dell’« Eco-Luce » già sanno, si è riunita in Roma dalla sera di mercoledì
22 maggio al lunedi 27 maggio. La se
ra del 22 è stata dedicata alla seduta
inaugurale; il 23, il 24 ed il 25 ai lavori della sessione plenaria; la domenica 26 al culto centrale con celebrar
zione della Santa Cena e consacrazione al ministero del pastore Paolo
Saffi; il 27 alla chiusura della sessione plenaria ed ai lavori della sessione pastorale.
Il lavoro compiuto è stato notevole
e si cercherà di dame qui una rapida
sintesi.
La discussione generale sul rapporto del Comitato Permanente e sui rai>
porti delle Comunità e dei Circuiti,
nonché l’esame degli ordini del giorno indirizzati da questi ultimi alla
Conferenza, si è p»olarizzata, ci pare,
su quattro argomenti assai importanti per la nostra opera: la situazione
interna delle comunità, l’evangelizzazione, le vocazioni al ministero, il
problema dei matrimoni misti.
1) Le comunità: il giudizio d’insieme sulla vita delle comunità metodiste italiane può essere sostanziaimente positivo: le Chiese sono vive
e lavorano. Ma due elementi critici
sono certamente presenti: carenza
della vita comunitaria nelle Chiese
dei centri urbani e un certo siwpolamento nelle Chiese dei piccoli centri agricoli. Non sono questi fenomeni nuovi e ne conosciamo anche bene le cause: il primo è comeguenza
della vita sempre più frenetica e dispersiva della città, il secondo delle
migrazioni interne ohe caratterizzazano la vita associata nel nostro paese. Questi fenomeni pongono però
alla Chiesa dei problemi la cui soluzione si fa sempre più urgente.
2) L’evangelizzazione: il protestantesimo italiano deve riprendere l’opera di evangelizzazione e di presenza nel paese che un tempo lo caratterizzò fortemente. Non si parla qui
tanto dell’opera «normale» di testimonianza che non può non accompagnare la vita della comunità o del
credente. Si tratta invece di quell’opera condotta avamti da tutta la
Chiesa, dopo attento studio dei tempi e dei luoghi opportuni, cioè, per
usare una parola alla moda, della
« programmazione » della evangelizzazione. Il dibattito ha fornito spunti interessanti (ad esempio: dobbiamo muoverci verso i centri del sud
senza dimenticare però quel « sud »
che si affolla nelle periferie delle
grandi e medie città del nord) e si
è concluso accogliendo nella sostanza un suggerimento del V° Circuito
(Liguria e Piemonte meridionale) e
trasformando la già esistente commissione per lo studio delle zone di
evangelizzazione in commissione per
la elaborazione di programmi di evangelizzazione : questa commissione
dovrà riferire al più presto il risultato del suo lavoro al Comitato Permanente in vista della attuatone di un
primo programma evangelistico.
3) Le vocazioni: Non possiamo fare a meno di denunciare un periodo
di carenza nelle vocazioni ai vari ministeri nella Chiesa, ivi compreso
quello pastorale. Questo fatto crea
ovviamente difficoltà anche all’opera
di evangelizzazione. D’altra parte è
questa una materia nella quale non
si tratta tanto di tracciare programrni, quanto piuttosto di « pregare il
Signore della messe perchè spinga
gli operai nella sua messe». Per questo la Conferenza ha fatto proprio un
ondine del giorno del VP Circuito
(Campania e Lucania) nel quale si
auspicano speciali culti e preghiere
in tutte le «miunità per chiedere al
Signore di sovvenire a questa nostra
debolezza.
4) I matrimoni misti: vari aspetti
del complesso problema erano stati
già esaminati dai sinodi precedenti
sulla scorta dell’attimo lavoro compiuto dalla apposita commissione di
studio. Quest’ anno si è affrontato
quello relativo alle questioni "che pone il matrimonio canonico con dispense dall’impedimento della «mixta
religio» (è questo 11 matrimonio nel
quale la Chiesa Roonana pretende
dal coniuge non cattolico i famosi
impegni scritti sull’ esercizio della
pratica religiosa del coniuge cattolico e sui battesimo e l’educazione religiosa dei figli secondo la fede cattolica). Su questo delicato argomento
mentre la Conferenza è stata unanime sulla necessità di una accurata
preparazione dei nostri giovani perchè essi non si determinino ad un
tale matrimonio che rappresenta
per un evangelico un atto di grave
incoerenza cristiana ed una infedeltà
al dovere della testimonianza, i pare
ri sono stati discordi sulla opportunità di sanzioni ecclesiastiche verso coloro ohe contraggono un tale matrimonio, nonostante l’opera di « prevenzione». Alcuni hanno sostenuto che
l’introduzione di tali sanzioni porrebbe la nostra Chiesa sullo stesso piano
di quella Romana; altri invece che
la Chiesa è chiamata ad esercitare
una disciplina sui suoi membri, come
lo stesso Nuovo Testamento ci insegna. Poiché è apparso a tutti che non
era bene prendere in tale materia decisioni « a maggioranza », deliberazione definitiva è stata rinviata alla prossima Conferenza.
La Conferenza si è anche occupata
di due problemi del nostro tempo,
uno che presenta im interesse su scala mondiale: quello razziale, l’altro
che presenta un interesse più specdficatamente italiano : il trattamento
giuridico deH’obiezione dì coscienza
al servizio militare. Sono stati espressi due ordini del giorno che sintetizzano il pensiero della Conferenza;
« La Conferenza ecc., preso atto con
profonda commozione delle gravi sofferenze cui molti pastori e laici cristiani sono stati esposti in talune zone degli Stati Uniti per la loro fedele testimonianza eirca l’uguaglianza
davanti a Dio degli uomini di ogni
razza e colore, esprime al pastore Martin Luther King e a tutti i fratelli
americani che con lui hanno testimoniato e sofferto la propria commossa
solidarietà, invocando su loro le benedizioni del comune Signore ».
« Ai gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. La Conferenza ecc.,
{continua in 2» pag.)
18 anni dopo
Il 6 agosto 1945 Claude Eatherly, in nome della sua patria e delle potenze liberatrici, sganciava su Hiroshima la prima
bomba atomica.
A diciotto anni di distanza, si pensa sconvolti ai passi compiuti sulla via apeita da
quell’errore atroce. Le due maggiori po
teme, pur avendo dato — ad esempio nella crisi cubana — prova di sangue freddo,
e pur sembrando oggi impegnate in un toccante duetto d’amicizia, proseguono con decisione esperimenti e armamenti nucleari;
la Gran Bretagna segue a ruota, come può;
la Francia (governativa) dall’alto della statura generalizia sogna grandiosi miraggi sahariani; i Cinesi impegnano e impegneranno
tutta la loro jorza e la loro volontà nel diventare per il ’’proletariato” afro-asiaticosudamericano, dei leader® degni di tal nome: una Potenza, atomica s’intende..
Ma è, per tutti, un vicolo cieco.
Bene ha fatto il recente Sinodo nazionale di Orthez, della Chiesa Riformata di
Francia, a votare il seguente o.d.g.; Il Sinodo nazionale deplora lo sforzo perseguito attualmente in questo paese per costituire in Francia una forza nucleare (force
de frapipe); chiede al governo della Repubblica di rinunciare a questa impresa.
La nostra situazione non è quella fran
cese, e una presa di posizione cristiana va
sempre legata ad una situazione concreta,
non a "principi”; ma la nostra Chiesa farebbe bene a ripensare seriamente la sua
lesponstthilità, qui e ora. diciotto anni dopo.
COMUNICATO
La prossima Sessione Sinodale della Chiesa Valdese si aprirà, Dio
volendo.
Domenica 4 Agosto alle ore 15,30
con un culto nel Tempio Valdese di Torre Pellice, presieduto dal Past.
Ernesto Ayassot, e con la consacrazione al Santo Ministero del Candidato Marco Ayassot.
I membri del Sinodo, ministri di culto e delegati, sono convocati
per le ore 15 nell'Aula Sinodale della Casa Valdese, per presenziare
all'apposizione della firma del Candidato all'atto di accettazione della
Confessione di fede della Chiesa Valdese.
Immediatamente dopo il culto, i membri del Sinodo si recheranno
nell'Aula Sinodale per costituirsi in Assemblea, sotto la presidenza del
più anziano di età tra i ministri di culto in attività di servizio presenti,
e procedere alla nomina del Seggio definitivo.
Ermanno Rostan
Moderatore della Tavola Valdese
211211777678
2
pat. ^
N. 31 — 2 agosto 1963
6 AGOSTO 19^
gL’iciiAV Aoznii^sia
e AGOSTO 1963
Il gim ióle di Hiroshima
Possiamo dire senza alcun timore
d/ sbagliare che questo libro ci oifre
un capolavoro della letteratura infantile. Lo attestano i premi che esso
ha ricevuto, le molte lingue in cui è
stato tradotto, lo attestano i ragazzi
che lo hanno fatto.
Nel numero di maggio 1963, L’Amico dei fanciulli lo ha presentato ai
suoi giovani lettori; ora, a 18 anni dal1-. ricorrenza di Hiroshima, L’Eco-Luce vuole segnalarlo ai loro genitori coinè un’opera di pace, un’opera che
vuole costruire la pace nei cuori infantili. Questo mi pare il pregio dei
libro che, a prima vista, si apre con
ui' certo timore, dato l’argomento che
natta, perchè si teme una descrizione
brutale degli avvenimenti del 6 agosto 1945, inadatta ai piccoli.
Invece la storia di due bimbi giappciitesi, Scigheo e Sadako, che hanno
il papà in guerra e la mamma in fabbrica, procede piana in queU’atmostera caratteristica del tempo di guerra
che tutti noi grandi ricordiamo, quando il vecchio pescatore non riesce più
nemmeno a pescare dei pesci per sfa
marsi e la vecchia vicina sogna invano le sue scodelle di riso. Quando i
soldati passano nelle strade e gli areopiani ronzano fastidiosi: fame, disagio, giovani convinti della bontà della
dittatura ed eccitati, primi sentori di
n;alessere e di incertezza sulla riusciti della guerra e sulla bontà della dittatura, da parte di cni vede più chiaro, tutta questa atmosfera prepara l’animo dei piccoli lettori ai fatto cen
irente, senza imprecare,__CQme Se l’Autore avesse^altar'SQàT^Ìa grande^lpazienza ^eLTtiillenario Oriente. Su qùesto
sfondo Scigheo e Sadaiio, uii-.bii^pji
e di godere, e/di andare sui trampoli
e di mangiare tanto susci sono ^protagonisti della storia, i:iquadraprin un
Giappone poetièa^^bello neHa natura
e ricco neH’anima. ^
Poi i motivi del libro si sj.ruppongono come i motivi di una sinfonia.
Ecco l’armata americana con i suoi
piloti, così umani anch’essi, così sognanti della loro casa lontana, delle
loro piccole abitudini, desiderosi che
la guerra finisca e scaricati della immediata responsabilità degli ordini che
devono eseguire. Pure, su lutto il libro grava un peso tremendo di responsabilità. Responsabilità della scienzi.
responsabilità della lorza militare, responsabilità del cuore dell’uomo, responsabilità di tutti noi uomini che
abbiamo ricevuto il dono della vita e
che abbiamo tentato di perderlo. « Sadako vuol vivere » è il titolo originale del libro. Perchè Dio le ha dato la
vita.
Un bambino normale non può non
esser portato a riflettere mentre legge
li gran sole di Hiroshima, e se non
riflette, come attestano spesso molti
genitori che indulgono rassegnati sulla spensieratezza dei loro figli, così bene inseriti nel tran-tran superficiale,
imborghesito spiritualmente e appiattito del nostro lungo dopoguerra, se
anche non riflette subito, è comunque
messo in lui il germe di un pensiero,
di un problema che prima o poi dovrà
affrontare.
11 racconto procede inesorabile. Arriva la sera del 5 agosto e il comandante in capo delle forze aeree del
Pacifico rivolge un discorso ai suoi
subalterni senza osare guardarli in faccia e parlando a scatti : la bomba che
si userà l’indomani è una nuova po
tente creazione della scienza. La data
di domani avrà un incalcolabile valore storico. L’uso della bomba distoglierà i nemici dall’idea di una nuova guerra. Arriva la mattina del 6 agosto: al colonnello Tibbets, incaricato
d: pilotare il potente quadrimotore
b 29, è ricordato che egli riceve un
grande onore. Egli può dare all’aereo
il nome che vuole ed egli gli darà il
nome di sua madre.
Intanto Sadako dorme, Scigheo deve svegliarla perchè vada con lui a fare la fila alla distribuzione viveri, la
loro madre si reca alla fabbrica. Tutt' sono tranquilli e la giornata si prospetta simile a tante altre giornate.
L’apparecchio sale a 8.000 metri e
giunge sulla bella città di Hiroshima.
Ora il racconto diventa teso e si svolge rapido : « L’armiere mise in funzione il meccanismo di sganciamento
della bomba.
Poi mirò 11 bersaglio.
La bomba cadde
Con un miagolio infernale il mostro precipitò giù.
Le lancette dell’orologio segnavano
le ore 8,14’59”. Alle 8,15' altri appalecchi inventati dagli scienziati fecero scattare l’accensione all’interno della bomba: neutroni provocarono la
disintegrazione di alcuni atomi di un
metallo pesante, l’uranio 235. In un
n ilionesimo di secondo un nuovo sole si accese nel cielo, in un bagliore
bianco, abbagliante. Fu cento volte
più incandescente del sole del flrmaniento. E questa palla di fuoco irradiò milioni di gradi di calore contro
la città di Hiroshima. In questo secondo 86.000 persone arsero vive. In
questo secondo 72.000 persone subirono gravi ferite. In questo secondo
6.820 case furono sbricciolate. In questo secondo crollarono 3.750 edifici.
In questo secondo raggi mortali di
neutroni e laggi gamma bombardarono il luogo dell’esplosione per un
raggio di 1 Km. e mezzo. In questo
secondo l’uomo che Dio aveva creato a propria immagine e somiglianza
aveva compiuto, con l’aiuto della
scienza, il primo tentativo di annientare sè stesso.
Il tentativo era riuscito ».
So che dopo la presentazione su
comprato e l’avevano letto « con rispetto e con amore » come era loro
stato raccomandato. Del resto non si
può fare altrimenti. 'Vorremmo che
questo libro di pace, di amore, creatore di un senso di disagio e di colpa
perchè è obbiettivo e non accusa nè
condanna, illuminasse una giornata
estiva di .molti altri dei vostri ragazzi. E’ forte come una forte predicazione. è commovente come l’esperienza che tocca un nostro fratello, è dolce come la profonda amicizia di due
bimbi.
Viene fatto di pensare alla parabola dei fanciulli (Matt. 11: 17): « .. abbiamo cantalo dei lamenti... ». Forse
non tutti piangeranno, ma chi può dire come si sviluppa il seme del pensiero messo nel cuore dei fanciulli?
Berta Subilia
KARL BRUCKNER. Il gran sole di
Hiroshima. Ed., Bemporad Marzocco, L. 1.500. Collezione « I premiati
del mondo»: Premio dello Stato Austriaco-, Premio Città di Vienna, I,is':a d'onore Andersen.
Corso del centro laici di Agape
9-25 agosto
La Chiesa di Me
alle domande del nostro tempo
Direttore : Franco Giampiccoli
iiiiMiimiiiimiimmitiiii
ijiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiimiimimiii
iKiiiiiiiiiiiiiiiim
Qualche libro
sul dramma atroce
di Hiroshima
I.’Amico dei fanciulli di
le di Hiroshima », parecch
ì gran s:>
l’avevano
Ci permettiamo di rkordarvi qualche
libro ®ul dramma a,troce di Hiroshima;
sappiamo bene che., esso no-n può essere
avuliso da tulio un iconteisto politico, economico, eoe., ma ipuò essere effica-ce accostare non solo leorieame-nte ma in modo
più diretto quel dramma.
M. H.ichiya: Diario di Hiroshima. Universale Feltrinelli, Milano 1960, L. 500.
A.^ ScHWEiTZER: l popoli devono sapere.
'Libri bianichi’ Einaudi, Torino 1958,
L. 400.
E. MoiìiiìS; I fiori di Hiroshima.. Edizione
Avan.'i! 1963, L. 800. Tre sog:giorni a
Hiro.shiiiUia ispirarono questo romauizo
-l-radolto in diciollo lingue, edito iiii ven■ticiinque pae.si, nremiato con il premio
A. Schweitzer 1961.
G. Andeus; Essere o non essere. Einaudi,
Torino 1962, L. 1.5C0. ’Diarie di Hirovsihima e Nagasaki’. Premio Omegna 1961.
C. Eatherly-G. Anuers: La coscienza al
bando. 11 -carteggio del pilota di Hiroshima, diventa lo per innumeri uomini
il simlbolo di una tragica re-sipon-sabililà.
’Libri bia-nchi’ Bfciaudi, Torino 1962,
-L. 1.20-0.
T. Ji sr.K; Gli apprendisti stregoni e Hiroshima, il giorno dopo. Questi due saggi — il primo sul clramma degli scienziati atomici, Oinip-enheimer in particolare, il secondo Su Hiroshima nuova —
'-.ino moaienitaneamente in ri
In ogni lemip'O e in ogni chiesa vivente .si riipiro,pone l’esigenza di uin rinnova-mento della chiesa stessa. L’esperienza della iiliiesa ha ipotuto cioè controllare
che il molto .tramandato dalla Riforma — chieisa- rifo-rmata e .semfpre da riformare — non riflette la necessità di un m-omento particolare e unico della vita
della cliiesa, ma descrive la situazione perenne in mi la eihiesa vive: sempre
so'to la grazia santificante del suo Signore e setnp-re sotto il igiudizio del suo Signore rivolto contro la fatale tendenza aU’infedeltà della Cliiesa «.tessa. Usando
un a’tro motto della Riforma si può dire che la 'Ohiesa è seimipre nello stesso
tempo giusta e peccatrice. Di qui la esigenza continua del irinnovamento della
Chie-sa.
Cosa significa per la Chiesa di oggi il rinnovamento della Chiesa? Una larga
corrente di petieiero, presente nelle chiese più diverse quanto a tradizione e
teologia, indica oggi il cenuro di questo rinnovamento nella riscoperta della dimensione mi-sisionaria del popolo di Dio e quindi nel ministero {= servizio) del
popolo di Dio nei conlVonti del mondo.
Per questo è stato istituito il Centro di preparazione per laici di Agape e il
corso -che presetitiamo si propone di portare la discussione e la ricerca- su un terreno concreto. Abbiamo bisogno di scoprire thè cosa significa il rinnovamento
delln^ Chiesa nella nostra situazione particolare, nelle nostre comunità, nel nostro naese; abbiamo bisogno di chiarire praticamente quali sono i mini-steri che
la Chiesa deve -produrre oggi per rispondere alla sua vocazione; e questo non
lo possiamo fare se non in un contatto e-d una ricerca comune con le comunità
die semitono l’urgenza di u-n continuo rinnovamento.
Per questo, e per l’esperienza comunitariai iche Agape ha fornito, abbiamo
progettato questo Corso soprattutto (non esclusivamente) per piccoli gruppi prove-nienlti -da alcune comunità, i quali possano portare al Corso la voce di una situazione precisa e di problemi concreti e poissano ripartire da un periodo di ricerca comune con un impegno non indebolito dall’isolamento dell’inidivid-ualiismo, ma anzi rafforzato dalla possibilità di una azione -concorde e comunitaria.
PROGRAMMA DEL CAMPO - 1« Settimana:
a) Come ricercare il significato di un testo biblico. Paist. Sergio Rostagno.
Questa- serie di lezioni avrà come centro lo studio della parabola del seminatore (Marco 4) e di qui si allarglieirà sullo studio della -predicazioine -di Gesù
concernente il regno di Dio. Questo corso .prevede amebe alicame esercitazioni su
altri passi del Nuovo Testamento.
b) Come intendere la Chiesa del nostro tempo. Paist. Neri Giampiccoli.
Le lezioni idi questo corso si svolgeranno su tre temi ipriincipali:
1) Esame dei dati del Nuovo Teistamenlo sulla Chiesa e -studio del loro significato -per la ino-silra situazione attuale.
2) S-tu-ilio della siluazìo-ne -della Chiesa -nel mondo aUtua-le con parliicolare riferimento alla chiesa va-lde-se.
3) Ricerca della dimensione missionaria della Chiesa e studio della rehizione
t-ra la 'Chie-sa e i-1 Re-g;no di Dio.
2“ Settimana :
c) Il servizio del Nuovo Testamento. Prof. B-ru-no Corsa-ni.
Nel quadro -cle-llo -studio -della missione -della -Cbieisa que-sto -corso csiimiiicrà
i dati del Nuovo Teislaimemito sul servizio (-diakonia). Anche per que-s-io i-in-so
sono pre-viiste ese-rcitazion! pratiche di ricerca.
d) Tipi di impegno laico nella Chiesa. A -cura -del paist. Franico Giamipici-iili.
Più -che -di lezioni si tratta di una ricerca -co-mune isulle possibilità all-iiali di
ministe-ri a ,-pien-o tempo o parziali. Il quadro di questa ricerca -sarà da'o dai
corsi iprece-denti e -sarà cioè la vocazion-e miissionaria della -Chiesa. Nel corso di
quest’ullinia pa-rtie un rae-mbro della Tavo-la Valdese esporrà i-1 quadro generale
dei ministeri -dii cui la- -chiesa ha biso-gno per il pirosisimo futuro.
Le lezioni occuperanno la mattina, mentre parte del pomeriggio sarà dedicala al lavoro di -gruppo e alle di-sicu-ssioni.
Il Corso è limitato a 20 posti. La quota fissa-la per la partecipazione è di
L. 16.800. A ri-chiesta può essere fatto il prezzo ridoitto di L. 8.500 per venire incontro a -coloro che non p-osiso-no pagare rinlera q-uola.
Iscrizioni p-resso: Segreteria di Agape - Frali (Torino).
frale del libro. Tutto è detto ¿ácata
\
una bimba che d^iderano terribiimènte vivere — e rie nanno il diruto /
(segue dalla pag.)
I memore dell’insegnamento dell’Apo
stolo Paolo intorno alla preghiera che
i cristiani debbono elevare su colóro
che sono investiti di respoinsabUità
nel governo della cosa pubblica, invoc.a le benedizioni di Dio Onnipotente
sul prossimo inizio dei lavori parlanientari.
Consapevole altresì del dovere de!
la testimonianza cristiana anche davanti a coloro che sono in autorità,
richiama l’attenzione di tutti i Gruppi Parlamentari sul problema dei giovani che, in base alTattuale legislazione, hanno sofferto e soffrono il carcere a causa della loro obiezione di coscienza al servizio militare. Ravvisa
in tale obiezione una manifestazione
di con-vincimenti morali e non di rado anche di fede religiosa, degno di
rispetto altresì da ehi non ritenga dì
poterla condividere. Chiede pertanto
al Parlamento della Repubblica di da
rf riconoscimento giuridico, mediante apposita legge, del diritto alla obiezione di coscienza al servizio milit.are, sottolineando la piena congruenza di una tale richiesta con la solenne affermazione della Costituzione
della Repubblica It.aliana circa il ripudio della guerra come mezzo per risolvere le controversie internazionali».
Notiziario metodista
avviato processo di integrazione fra
le due denominazio-ni, a tutti i livelli ».
L esame dei rapporti dei Segretariati, delle Commissioni Dermanenti e
delle altre opere e istituzioni della
Chiesa ha posto in evidenza altri settori dell’attività della Chiesa Metodista. La Conferenza ha preso atto con
soddisfazione della buona riuscita del
Congresso della G.E.M. (chi desiderasse più ampie notizie su questo
congresso giovanile può consultare il
n. 7 - 1963 del periodico « Gioventù
Evangelica ») e d-eiropera dinamica
del Segretariato per la gioventù, del
lavoro accurato del Segretariato- per
le scuole domenicali, delle visite da
questo co-mpiute all-a cemunità per
seguire da vicino l’opera che in esse
si compie fra i bambini, dei campi
monitori e dei campi cadetti organizzati ogni estate da Ecumene; deU’a';tività del Segretariato per i predicatori laici (la Conferenza ha accettato
nel ruolo im nuovo predicatore laico
che ha concluso il biennio di studi
ed ha ricevuto nuovi candidati per
questo ministero).
Un buon lavoro è stato svolto anche dalle opere sociali (esse sono: l’i
stituto «Casa Materna» di Portici,
certamente ben noto ai lettori ; la cooperativa agricola di Villa San Seba
stiano negli Abruzzi ; tre asili : a Villa S. Sebastiano, a Ra-polla in Lucania, a Napoli) e da «Ecumene», il
centro per la gioventù sito in Velie
tri. Sulla base del lavoro svolto dalla
apposita commissione di studio, la
Conferenza ha poi deciso la is'dtuzione di un Segretariato per le attività
femminili, che verrà realizzata attraverso i.m primo congresso nazionale
delle associazioni femminili metodiste già esistenti presso le comunità.
Il problema della stampa eA'angehca ha ancora una volta interessato '.a
Conferenza che si è espressa al riguardo con due ordini del giorno :
« La Conferenza eoe., dopo ampia
discussione sulla stampa evangelica,
riafferma la vitalità dell’obiettivo di
fondo fgià indicato dai Sinodi degli
ultimi anni) di una impostazione e
di una soluzione unitaria del problema, da parte di tutto l’evangelismo
italiano; in questo quadro conferma
la linea di azione, fissata dai Sinodo
del 1960, che auspicava la fusione dei
periodici «La Luce» e «Voce Metodista » in un’unica pubblicazione che
dovrebbe assumere una nuova testata,
ed esprimere la comune volontà di testimonianza cristiana delle due Ghie
za Svizzera, della delegazione della
Chiesa Valdese e dei pastori valdesi
con cura di comunità metodiste.
E forse pochi sinodi del passato
hanno dibattuto con tanto passione
i problemi dell’unità del protestantesimo italiano e, più specificamente, i
rapporti con la Chiesa Valdese. La
Conferenza è stata posta di fronte a
tre ordini di problemi, alcuni dei quali accompagnati da documenti ben
precisi: i ra-pporti ccn la Ohie-sa Valdese e Tor-dine del giorno votato in
argomento dal Sinodo Valdese del
1962; il Congresso Evangelico con le
prospettive unitarie che lo accompagnano e tutta una serie di documenti
ad esso relativi: i due ordini del giorno del Comitato Permanente, aicun.i
proposto del Congresso GEM e, naturalmente, l’ordine dei giorne del Co-nsiglio Federale con il quale il Congresso viene preannunciato ; nuove
pcssibilità di collaborazione con l’Associazione Missionaria Evangelica italiana. I tre ordini di problemi sono
stati esaminati con cura e l’atteggiaroento della Conferenza ci pare ben
tratteggiato nei tre ordini del giorno
che hanno ccncluso la discussione.
Congresso evangelico
« La Conferenza ecc., si rallegra per
la decisione del Consiglio Federale di
convocare un Congresso Nazionale
Evangelico entro l’anno 1964; plaude
airiniziativa del Comitato Fermauente della Chiesa Metodista di promuovere un’azione in vista di una fecìerazioine di tutte le Chiese e -le Opere Evangeliche in Italia; dà mandato
al Comitato Permanente di adoperarsi perchè il Co-ngresso Nazionale Evangelico, anche in considerazione del
messaggio inviato alla Conferenza dal
Congressc G.E.M. 1963, sia: 1) una
parola chiara ed unitaria per un profondo od urgente rinnovamento della vita associata nelle prospettive del
Regno di Dio; 2) una risposta responsabile del Protestantesimo- italiano alla visione cattoilico-romana della unità della Chiesa; 3) un sincere confronto delle posizioni dottrinali delle
Chiese ed Opere Evangeliche ni Italia allo scopo di preparare il terreno
ad una loro più evidente unità ».
Rapporti con t’d.lVI.EJ.
Rapporti
con la Chiesa Valdese
se ».
« La Conferenza ecc., ascoltata la relazione del Direttore del giornale
« Presenza Evangelica », Pastore Sergio Carile, e gli interventi, approva
le linee ispiratrici del periodico come
manifestazione e testimonianza del
nostro pensiero evangelico sui problemi del mondo contemporaneo; esprime il suo compiacimento per l’opera
espletata dal Direttore e dal Corpo
redazionale ed auspica un impegno
personale di ciascun membro della
Conferenza per la diffusione del periodico all’interno ed all’esterno del
mondo evangelico e per una proficua
collaborazione ».
Un segno concreto deU’apertura e
del desiderio di collaborazione della
nostra Chiesa verso il mondo metodista, da un lato, e verso l’evangelismo italiano, dall’altro, era dato dalla presenza fra i membri della Conferenza dei due delegati della Conferen
« La Conferenza ecc., preso atto con
gioia deirordine del giorno del Sinodo Valdese relativo- alla neceis'tà di
« proseguire la ricerca e lo studio di
un piano di unione fondato sui concetti di unione dt Chiese e di autonomia ecclesiastica in vista della attuazione di una vita ecclesiastica comune» lo fa proprio e propone al Sinodo Valdese 1-a no-mina da parte delle
assemblee delle due denominazioni di
una commissione mista che, in stretta connessione con la venerabile Tavola Valdese ed il Comitato Permanente Metodista proceda allo studio
anzidetto sui fendamenti della parola
di Dio e presenti un concreto rappor
to in merito alla prossima sessione
della Conferenza Metodista e del Sinodo Valdese ; prega i delegati valdesi alla Conferenza di farsi interpreti
del pensiero di questa Conferenza
presso il Sinodo Valdese circa la necessità di affrettare i tempi del già
« La Conferenza ecc., conferma il
proprio impegno nel processo di integrazione già in atto con la Chiesa
Valdese; approva Toperato del Comitalo Permanente per quanto riguarda la ricerca di una più fattiva collaborazione con l’A.M.E.t. e lo autorizza a' procedere su questa via nella
piC'Sipettiva di uno sviluppo dei rapporti fraterni fra le varie deno-ininaz:oni evangeliche operanti in Italia».
Questo In sintesi il lavoro compiuto. Ci sembra che la svolta iniziata
con il conseguimento dell’autonomia
prosegua nel complesso bene. E’ certo
però che il piccolo « popolo- metodi
Sta» italiano è chiamato ad un seno
impegno di consacrazione per potenziare la vita delle comunità, per riprendere l’opera e-vangelistica di presenza nel paese, per cooperare fattivamente a quell’unità dell’evangelismo italiano che ci auguriamo cessi
presto di essere un luogo comune dei
no-stri discorsi e si manifesti in modo
visibile e concreto come risposta alla
vocazione all'unità che indubbiamente oggi il Signore rivolge alla sua
Chiesa. Franco Becchino
1
3
2 lafoslo 1963 — N.
31
pac. S
Trentamila testimoni di Geova a Milano'
Convegno italo - francese
LA TESTIMONIANZA del Colle della Croce
Hanno invaso Milano, questa grande città cui la fretta di crescere ha im
fedito sempre di occuparsi delle "co
se di sopra". Puliti, ordinati, sorridenti, con il loro carico di borse, giornali, bambini, hanno passeggiato per
sette giorni, negli intervalli del loro
congresso, da un capo all’altro della
metropoli, salendo e scendendo da!
tram affollati sotto la canicola, sempre con quel cartellino sul petto. Dopo i primi giorni si poteva distinguerli da lontano per quella specie di distintivo che tutti, giovani, vecchi, bambini, ostentavano con un certo orgoglio e al tempo stesso con cordialità.
Così tutti i passanti, prima o poi, hanno letto le parole che vi erano .scritte:
I testimoni di Geova vi invitano ad
ascoltare il discorso biblico... e sotto,
in caratteri grandi: Dio sarà re di tutta la terra. Le hanno lette tutti, quelle
parole, perchè trentamila persone che
per sette giorni vanno in giro con un
smile manifesto formato ridotto non
possono non dare nell’occhio. E in
ogni ora del giorno tranvieri, impiegati, studenti, operai, in centro o in
periferia, galantuomini e non, atei e
credenti, hanno compitato .sul petto di
({.'tei pa.ssanti che Dio sarà re di tutta
la terra.
La riunione dei testimoni di Geova
SI è svolta al velodromo Vigorelli E’
veramente una strana sorte quella del
centro sportivo milanese: ha conosciuto le adunate oceaniche di padre Lombardi tra la folla cattolica in delirio
per le sue ispirate e pindariche evoluzioni oratorie; ha visto Paolo VI, allora cardinale Montini, in mezzo alla
paccolata gogliardica con un berrettine da cotillon in testa insieme ai giovani dcìì’azione cattolica; ha sentito
lurlo della massa "tifosa" acclaman
te.i vincitori dei campionati mondiali
su pista, è stato, insomma, il punto di
attrazione, per manifestazioni sportive e religiose, più sfruttato. Questa
volta sono stati di turno i testimoni
di Geova. Sono venuti dall'Europa,
dall’Africa, dal Giappone; in treno
in automobile; hanno preso tutti le ferie in questo periodo per incontrarsi
a respirare l’aria cancerogena della
nostra città, sede prescelta.
Chi sono e in che cosa credono e
come ci credono i testimoni di Geova?
Ho parlato con qualcuno di loro, sono
stato ad ascoltare una delle loro gior
nate congressuali, ma non ho capito
un gran che: ritengo che ad un grande interes.se per la diffusione della Paiola di Dio uniscano un profondo senso della moralità, del rispetto alla legge di Dio, un grande concetto della
onestà di ogni individuo nella vita civile e sociale, ma insieme a tutto questo c’è uno spirito .settario degno del
medioevo, un esclusivismo e un assolutismo che fanno a pugni con la Grazia e la Carità divine.
Non credo che noi evangelici andiamo loro troppo a genio, anche per essi come per tanti altri, siamo fratelli
"perduti”. Tuttavia, fatte queste considerazioni dentro di me, non ho potuto fare a meno di osservarli.
Sotto il sole cocente i giovani, che
sono moltissi.mi tra i diciotto e i venticinque anni, seguivano gli interventi dei maggiori iniziati, senza palesare
la minima stanchezza. Accampati sul
prato interno o nelle immediate adiacenze con famiglie e bagagli, molti
Testimoni sono rimasti per ore ed ore
ad attendere la possibilità di sistem.arsi meglio, mangiando e muovendosi
in condizioni veramente critiche; sempre sorridenti, trovando tutto logico.
tutto superabile, e sempre con quel distintivo sul petto, ammonitore, consolatore al tempo stesso. A lungo andare quella loro presenza, quel loro distintivo, mi hanno fatto l'impressione
di un rimprovero.
E’ vero, io, noi tutti, dissentiamo
dalle loro dottrine in maniera abissa
le. Negli ultimi tempi la fede di Geova (come essi la chiamano) ha registrato notevoli progressi seminando e
raccogliendo in 192 Paesi dove si parlano 170 lingue, forse è Dio che vuole
tutto ciò, il perchè lo sa Lui solo. Ma
questo loro congresso mi ha mostrato
il volto di una fede indefettibile e profonda. Non ho assistito a contorsioni
o isterismi ma ho incontrato una mutaglia di combattenti che lottano per
Li "loro” bandiera.
Quegli uomini e quelle donne, che
regolarmente ogni giorno rischiano di
essere denunciati per molestia quando
s; recano nelle abitazioni a portare il
loro messaggio, che vivono e operano
solo per la loro Fede, senza concedersi divertimenti o passatempi, negando
tutto, dallo sport alTalcool, dal cinema alle scommesse; tutto tranne la ricompensa finale, non sono certo creature perfette e la loro applicazione della Legge è una aberrazione. Ma sono
coraggiosi e li ammiro. Hanno portato attraverso tutta Milano, sotto gli
sguardi spesso indifferenti, ostili, scher
nitori, di un popolo ingrassato nel miracolo economico, in mezzo alla schiera dei commessi viaggiatori, dei salumieri e dei soliti commendatori che
"si son fatti da sè", trenta,rnila mani
fisti, ognuno dei quali diceva che Dio
sarà re di tutta la terra. Ecco perchè
ho sentito un rimprovero. In fatto di
testimonianza c’è da levarsi il cappello Marco
Questo oroiai tradizionale convegno ha
avuto luogo domenica 28 luglio, come
preannunziato. Purtroppo il tempo dapprima incerto e poi decisamente sfavorevole della vigilia può aver scoraggiato
qualcuno in origine bene intenzionato a
parteciparvi.
Comunque, sin dalla sera prima, al Prò
regnava grande animazione ed i gruppetti o gruppi hanno co-ntinuato ad arrivare
per tutta la notte, nel corso della quale
non è stato possibile a molti di riposare
seguitamente. Molti non hanno trovato
più posto per dormire ed hanno dovuto
o arrangiarsi » fortunosamente. .Abbiamo
notato tre tende variopinte far bella mostra di sè nel pianoro del Prò. Molto il
vociare ed il ridere, daippertutto, e non
sempre... ortodossi; numerosi i canti non
sempre... limpidi, nella notte.
La mattina, il tempo che si era mantenuto nebbioso per tutta la notte, con frequenti Lampi che nulla lasciavano ipresagire di buono, sembrava invece rimettersi
poco a poco; di conseguenza, una lunga
ila si sgranava sulla ripida salita che dal
pianoro del Pi'à conduce al colle. Scambiati i primi saluti e ritrovate le conoscenze fatte gli scorsi anni, alle 11 il ctul
COLLEGIO VALDESE
Sono stati dichiarati «maturi» nella sessione estiva gli studenti: Arntand Hugon Valdo, Decanale Laura,
Ferrua Paolo, Imberti Piero, Meynet
f ranca. Valente Gradella. Le nostre
felicitazioni ai giovani studiosi.
ABILITAZIONE MAGISTRALE
I nostri auguri alla signorina Erica
Malan, di Lusema San Giovanni, che
ha conseguito l’abilitazione magistra
LAUREA
Felicitazioni al giovane Bruno Ricca
che ha conseguito la laurea in Economia e Commercio presso la Facoltà di
Torino', a pieni voti e dignità di stampa
to aveva inizio; presenti circa 350 persone, abbastanza bene assembrate; alla periferia. i soliti pmppegti di persone che
noti' iMrtecipano al culto ma lo osservano
da più o meno lontano disturbandolo talvolta col loro parlare e ridere ad alta voce
t ma non potrebbero scegliere una località più lontana in cui, caso mai, dare
saggio della loro poca educazione?!).
Presiede il Pastore Poulaìn di Freissinière-Queyras; indi il Pastore E. Micol
di Villar Pellice che ringraziamo di cuore per avere accettato il nostro invito,
predica con forza spiegando il testo: salmo 121: 1,2. Mediante la collaborazione
di Pastori ed Anziani e Diaconi viene in
seguito celebrata ]a Santa Cena alla quale
partecipano circa 200 persone. Gli inni
vengono cantati con forza ed anche con
discreta velocità. La colletta viene effettuata da un gruppo di édaireura: di comune accordo essa sarà destinata a « La
Tourelle », -maison d’accueil .po-ur malades nerveux en traitement, opera sociale
della Chiesa Riformata di Francia che si
trova a Divo-nne-les-Bains nel dipartimento dell’-àin.
Consumato il pranzo insieme allegramente mentre sole e nebbia fuggente si
alternano, ci si ritrova per una breve riunione pomeridiana verso le ore 14.30. Il
Pastore Charles Monod la presiede e fa
una specie di aippello dal quale risultano
presenti persone provenienti da molte par.
roocbie delle Valli, da. Riesi, Aosta, un
Pastore Olandese, uno provenien'.e»da To.
Iosa, Faltro da Bordeaux, due laici uno
da Berlino e l’altro da Hannover; 'presente pure la nostra fedele amica svizzera
proveniente da. Zurigo (e di cui mi sfugge il nome!) che alcuni anni or sono aveva pereoiBo a piedi buona parte della via
seguita dai Valdesi nel glorioso rimipatrio.
Rivolgono brevi messaggi il Pastore
C. Monod c'he ci parla della sua visita al
no.S‘iro Pastore Janavel in New York e
della lo.ro 'scoperta, lin una prima ignorata
« Avenue degli Uigoinotli », di una Chiesa
Riformata nellia quale si trovano a fianco
la .croce ugonotta ed il canideliere con le
sette stelle, a testimonianza della fede
comune che ci unisce ai Riformati di
Francia e con i quali i primi e.migratnli
valdesi varcarono FOceano nel secolo
(continua in 4“ pagina)
I LE¥¥ORI CI SCRIVONO
Biella, 16 luglio 1963
Caro Direttorey
con un ritardo di cui mi scuso,
vorrei mandarti alcune pirecisazior.i
circa lii polemica che si è svolta su
questo giornale a proiposito deirarticolo f no zoo di tigri di carta
uscito sn (Í Gioventù Evangelica » di
aprile.
11 pastore Geymet, primo intervento (Eco - Luce 10-5/63) attacca
piuttosto duramente Spini e tra
l’altro dice: «Mi ha deluso invece
il ricliiamo in causa del ritrito argomento del nome valdese al quale,
per giungere all’unione noi dovremnio
rinunziare ». Ora, ecco la frase di
Spini, quaVè stata stampata sul giornale di cui sono direttamente responsabile (e 'perciò, forzatamente,
attento lettore) : « E che dire poi di
quelEallra tigre di carta che è la famosa questione di nome su cui naufragarono qualche anno addietro le
trattative dì unione fra valdesi e
nietodisti? I valdesi dichiararono di
non poter accettare che lo storico
nenie della loro chiesa venisse modificato, come i metodisti dichiararono di non poter assumere quel
nome senza sentirsi moralmente diminuiti. Evidentemente nè gli uni
Uq gli altri avevano riflettuto a questo fallo molto semplice: il neme
ffvalde.se » — se le parole hanno un
senso — significa discepolo di Valdo, cioè seguace dì un movimento
religioso niedicevale, ( ontraddislinto da una risida dottrina pauperisti
ea. Il che dimostra ch^ neanche i
membri della Chiesa valdese, ormai,
sono più dei « valdesi » nel senso
stretto del termine. La verità è che.
attraverso i secoli, con auesto nome
« valdese » si «cno indicate delle
realtà rima dall’alira, molto differenti : un movimento ipauperistiro
medioevale: un ramo del calvinismo dei secr. XVI-XVTT; un volto
del protestantesimo razionalìstico del
s<‘colo XVTIT; un momento del «risveglio » evangelico, di più o meno
diretta origine melodista, del secolo XTX eccetera. Si tratta dunque di
L'eco delle tigri (bonarie)
Abbiamo ricevuto
Per- la stampa por i ciechi emngelici :
E.‘ter Giongiolè (Livorno) 1.000.
Per I.vitato Gould:
■Anita TliotTni iMilano) 1.000.
Per la Società Biblica:
Margherita Grill (Torino) 1.000.
Per il piccolo profugo ustionato:
Alessamdro e Antonella B'arazzuoli ÌNovara) 1.000; N. N. (Torino)
LOOfl.
ua nome polivalente, che può servire ad usi quanto mai disparati. Valeva proprio la pena di fare un casu.= belli per questo nome? Direi
che valeva molto più la pena di accettare questo nome, di per sè aibbastanza innocuo, e discutere di rose sostanziali, in cui i metodisti
avrebbero avuto mollo di serio da
proporre ». Accettare, raro Gino,
non mi sembra voglia dire « rinunziare ». Non ti pare?
.Poi c’è l’altra frase incriminata in
cui Spini afferma che « ai primi del
secolo XIX esisteva bensì una popo
lazione protestante nelle Valli Vaidesi, ma questo non era affatto un
demento di un evangelismo italiano ». La cosa dispiace a Geymet. e
a dire il vero anche a tue : solo, questa cosa è vera: alPinizio del secolo
XIX non c’eranc più i barbi e non
(•’era ancora il 1848 (che Geymet ci
ta): c’era una chiesa valdese capal'c di esprimere dal suo seno il colonnello Marauda e il sottoprefetlo
Geymet, ma radicalmente incapace
di, evangelizzare. Questa non è una
malignità di Giorgio Spini, fiorentino spirito bizzarro: è un fatto storico, attestato anche dai nostri libri di storia valdese.
Se noi la generazione valdese del
’42 è stata così diversa da quella del
1800, ciò non è dovuto a spontanea
«reatività valligiana, ma al fatto ohe
anche le Valli .sono state contagiate
dallo spirito del Risveglio che proveniva da oltr’alpe.
Inoltre alcun; di noi hanno preso
cappello perchè Spini avrebbe deS( ritto la •■hiesa Valdese come una
chiesa borghese. Forse sarà bene -'itare anche qui per esteso la frase
incriminata: a Siamo sinceri: quale
è la vera differenza sostanziale fra le
comunità come quelle delle « Assemblee 'di Dio » e altre comunità.
come quelle metodi.ite o valdesi?
Sono differenze innegabili, daccordo,
l'elle istituzioni e in talune sfuma
ture dottrinali. Ma quello che veramente rende difficile agli uni partecipare al culto degli altri è il fatto so-ciale: di qua la chiesa dignitosa dei rispettabili borghesi, col
suo bravo pastore laureato della facoltà teologica; di là la chiesa miserella dei poveri meridionali, col suo
anziano senza particolare cultura. E
come c’è la differenza dei benestan
ti e beneducati da una parte, così
c’è la differenza dei poveri e degli
ignoranti dall’altra. L’esempio della
distanza fra Valdesi e Assemblee di
Die è solo uno degli esempi che si
potrebbero fare, anche se è forse
uno dei più significativi ».
Se ho capito bene, Spini citava ;
Valdesi come esempio tipico di chiesa istituzionalizzata, non come unico e aborrito esem,piare di chiesa
borghese, nel senso più riprovevoli
che la parola ’borghese’ può avere
per Un comunista cinese d'estrema
sinistra. Del resto, che la chiesa vai
dese abbia una fisionomia di elass"!
media, non mi pare lo si possa negare facilmente. E’ bensì vero che
in seno alla nostra cihiesa esiste un
forte stock oiperaio, e che esso cappi esenta una riserva di forza che farse altre chiese sottovalutano; ma mi
si permetta una domanda: quale imporlanza ha l’elemento operaio nella vita della nostra chiesa? Quanti
ncembri del Si.nodo sono operai?
Qfiantì pa’Stori valdesi prove'ngono
di famiglie operaie? Temo die la
risposta a questa demanda non gin
tanto confortante.
Infine mi si permetta un’osserva
zione: nella polemica è talvolta sembrato che Giorgio Spini fosse superficiale, e probabilmemle mafinternzionato detrattore della chiesa valdese: ora. chi ha letto i libri di Giorgie Spini sa che pochi storici italiani hanno, come lui, parlato così bene della chiesa valdese (valga come
esempio il suo a Risergimento e Protestanti »). e Spini lo faceva anche
nell’articolo delle ’tigri’:
« ... in quei primi decenni dell’Ottfcento sul corpo della piccola popi'Iazione delle Valli Valdesi .si ginocó una singolare partita fra dii voleva fame il nudec di una futura
chiesa i;.oIia.na modellata su quella
ruglicana, come Gilly e Beckwith,
e chi valeva farne il nucleo di una
Eglise Libre modellata su quelle che
.allora stavano acfrgendo in alcuni
cantoni svizzeri e in Scozia. Vinse
la tesi Eglise Libre, dopo di d:e si
aprì ancora un’altra partita per stabilire sino a che punto ci si dovesse
spostare a sinis'.ra sul filo del « risveglio » e della libera ispirazione,
(ol risultato della separazione dalla
estrema sinistra di stampo Plymoutbista, cioè dai Fratelli Ma sia nule fra questi contrasti la via attuale
Iv imboccata, ed in complesso fu
imboccata bene, perchè era una via
che riusciva a contemperare avvedutamente molto del retaggio calvinista antico con molto del nuovo spirito risvegliato, di più o mene diretta ispirazione metodista, nonché con
uno sforzo, audace ma non privo di
genialità, di riallacciarsi un po’ a
tul e le tradizioni indigetfi .di riforma leligiosa dell’Italia, e di inserir.si nel corso vivo del Risorgimento nazionale ».
Ti pare ehe sia il caso di pigliare
a pesci in faccia un uomo che parla
CO.SÌ bene di noi, sia pure col tono
scanzonato d’un fiorentino che sa he
ne l’italiano, invece che col linguaggio quadrato, circostanziato e preciso di un bibliotecario tedesco? Oppure chiederemo a lui e a tutti gli
altri di premettere ad ogni loro dichiarazione sulla chiesa valdese una
solenne professione di eterna ricono- '
seenza e filiale sottomissione? Possibilo che la 'Chiesa valdese, che .à
la più forte chiesa evangelica d’Italia, si senta così debole da non tollerare la benché minima critica, o
da scambiare addirittura delle simpàtiche lodi per delle critiche perverse? In questa litigiosa famiglia
(he da 100 anni è l’evangelismo italiano, noi valdesi non soffriremo per
caso del complesso del primogen',to »?
Ma quel che soprattutto mi dispiace è che attraverso queste schern aglic si sia finito per non prenderi sul serio la tesi delil’articolo di
Spilli. Questa tesi suonava grosso
modo cosi: tutto il protestantesimo
italiano, valdesi compresi, è figlio
del Risveglio dell’800, e deve risolcere insieme i problemi che questa
eredi'à oggi pone; uno tra i princi
pali di questi prcblemi ereditati da!
Risveglio missionario deU’800 è appunto la nostra divisione: ed ora è
giunto il momento di superare questa divisione. Che si trattasse di una
lesi seria, è dimostrato dal fatto che
nessun argomento di peso è stato
portato contro di essa. E non vedo
perchè si dovrebbero vedere solo i
rischi che questa proposta inevitabilmente comporta («calderone» ecc):
quando nel 1925 (38 anni fa) nel Canada presbiteriani, melodisti e congregazionalisti si sono unti per formare la Chiesa Unita del Canadà, no.n
mi pare che abbia dato luozo ad
un « calderone » ; e la attuale chiesa unita del Giappone (Kycdan),
che è dello stesso tipo, non mi pare
che sia una <( unione di carta » : è
una unione seria, e costituisce la pi.'i
m-tevole presenza cristiana in Giappone: e la Chiesa evangelica dei
liatelli Boemi (formata da riformati e luterani) non mi pare che sia
una unione di carta, ■; neanche un
calderone, nè tanto meno una « acj cademia ». Potrei continuare a lungo con questa enumerazione, ma ncn
è il caso: quel che conta è che ci si
renda conto che da una generazione
stanno sorgendo nel mondo delle
chiese evangeliche unite (in forma
di fusione, o di federazione), e che
queste unioni sono cose serie. Sta
a noi di vedere se in base alle lezioni del passato e all'esempio di
questi fratelli, non siamo per caso
chiamati ad unirci, per rinnovarci
insieme ed insieme evangebzzare con
forza rinnovala.
Giorgio Bouchnrd
Caro Collega, \
ti sono molto grato di quest’ampia e interessante precisazione, che
contribuisce a spersonalizzare la po
lemica e far riaffiorare i veri problemi di fondo. Avevo già dato atto
delle unilateralità del primo intervento, notando però che qualche unilateralità aveva pure mostrato, a
mio avviso, l’articolo di Giorgio Spini, unilateralità che vedo riaffiorare un poco anche in questa tua lettera, e che sintetizzerei così: analisi
storica di carattere prevalentemente
sociologico, con relativizzazione delle questioni dogmatiche, delle confessioni di fede (non è un referto
di patologia teologica!!).
Ad es.. dite che il nome ’’calde
se” è polivalente, in quanto avrebbe. nel succedersi delle epoche, indicato realtà assai diverse fra loro
I vero e non è vero. Mi pare che
solo una data abbia inciso in mod-i
radi cale nella .storia valdese: Chanforan 1532, adesione alla Riforma.
Da allora, la chiesa valdese ha seguilo, un po’ alla lontana e un po’
in ritardo, dato il suo relativo isolamento, la ¡xirabola storica delle chiese riformate — e in fondo di tutte
le chiese "storiche” — con le oscillazioni dell’ortodossia (Confess. d’
fede del 1655b del raziormlismo, d“'.
’ risveglio”, del liberalismo, del rinnovamento biblico: in questo mutari di accentuazioni e talvolta di deinazioni,la chiesa valdese è rimasta
una chiesa riformata con una continuità di tradizione che mi pare
storicamente innegabile.
Ancora, se è vero che nei primi
decenni dell’SbO si giocò alle Valli
’’una singolare partita fra chi voleva farne il nucleo di una futura chiesa italiana modellata su quella anglicana, come Gilly e Beckwith, e chi
voleva farne il nucleo di una Eglise
libre modellata su quelle che allora
stavano sorgendo in alcuni cantoni
S'izzeri e in Scozia’’, e "vinse la
tesi Egli se libre”, ma con netta separazione dalla sinistra (?) del Risve
glio (i Fratelli), non è lecito chiedersi se la soluzione moderata allora adottata non fu dovuta proprio
al perdurare della tradizione riformata a cui accennavo prima?
Caro Giorgio, non credo che noiabbiamo preso sul serio lai tesi dell’articolo di Spini — che penso ir.
larga misura condivisa dall’équipe di
"Gioventù evangelica’’,: è proprio
questa tesi, da te ben sintetizzata, a
non trovarmi del tutto consenziente:
non mi pare giusto dire che ’’tutto
il protestantesimo italiano ( odierno?) è figlio del Risveglio”. Io non
mi sento per nulla figlio del Risveglio (ahimè, diranno molti, ma è
un altro discorso...): riconosco nel
Risveglio uno dei fattori che hanno
agito o reagito sulla vita e sul pensiero della Chiesa valdese, la cui
confessione riformata ho sottoscrittoallo stesso modo come vi ha agito o
reagito, più tardi, il liberalismo teologico con la critica biblica, ecc
Nè credo che questa sia solo una
mia posizione personale. Perciò ritengo che rimanga valido l’avvertimento che intendevo dare, nella di
scussione sulle "tigri di carta’’, a
non insistere unilateralmente sul! argomento "siamo tutti figli della
stessa matrice”, ma a considerare
con chiarezza il confronto fra due
(o più) denominazioni evangeliche
che hanno diverse confessioni di fe
de. Dire che vi sono pastori metodisti che sono ’’calvinisti” e ¡lastori
valdesi che sono ” metodisti ” o
’’battisti” può essere Vosservazio
ne di un dato di fatto, ma non è
un argomento ecumenicamente valido per affermare che la nostra di
visione non ha senso.
Tu sai però, e anche l’amico Spini, che non solo non desidero arroccarmi sul Castelluzzo ma penso che
SI debba procedere con più slancio
ntl fraterno confronto evangelico e
nella ricerca, al di là dei sapienti
dosaggi di politica ecclesiastica, di
quel che davvero il Signore vuole
da lutti noi. oggi, in Italia. In que
sic slancio di ricerca sono lieto di
riconoscere a ’’Gioventù evangelica”
un’indubbia priorità. Per parte mia.
qualora la Tavola dopo il Sinodo mi
riaffidi la direzione del settimanale,
mi impegno a collaborare in questo
sforzo d’informare , corrispondente
nietodista, in particolare, coadiu
l andò!) e di tenere in evidenza tali
pioblemi, tra l'altro con articoli sul
le chiese unite alle quale accenni:
1 una documentazione che potrà essere di grande utilità e che dovrebbe
giungere più tempestivamente di
\ quel che è avvenuto, ad esempio,
per l’ottima documentazione sul pasforato femminile nelle varie chiese
i diffusa mesi dopo la decisione sinodale. Gino Conte
4
«**• ♦
N. U — 2 agosto 196Î
CAMPO STUDI UNTERDENOMUNAZIOWALE
Villaggio della gioventù, Santa Severa
16-29 agosto 1963
Riflessi delle migrazioni
interne ed estere nel
protestantesimo italiano
Direttore : Past. Alberto Taccia
Dopo la prima, esperienza di campo imiterdenoiiiiinazioinale, realizzata l’anino
scorso con nm campo ad Eonmene a coi ihanjno preso parte metodisti e \aldesi,
si è fa.tlo quest’anino un passo aranti programmando un campo al quale si aggiungeranno i giovani battiiati. Si tratta del primo campo interdenominazionale
organizzato dall’organo giovanile evamgelìco in Italia — il Consiglio della Gioventù — e questo fatto è particolarmente positivo in vista del prossimo Congresso evangelico italiano c come realizzazione concreta del desiderio di un lavoro
unitario espresso più volte dai giovani evangelici italiani.
D’altra parte questo campo fa seguito a quello deH’amio scorso per ciò che
riguarda la sna slmttura e anche per ciò che riguarda il tema: Tanno scorso si è
studiato in generale il prohlema dell’Evangelizzazione, eon alcune visite a <:<>■
numità abhruzzesi sorte in seguito all’evangelizzazione del secolo scorso ; quest’anno proseguendo in questa linea, studieremo in particolare gli effetti della
emigrazione di evangelici di ogni denominozione sulla vita del protestantesimo
italiano. Lo spostamento dì individui, famiglie e gruppi evangelici — in mezzo
al grande flusso migratorio dei nostri tempi -— costituisee un arricchimento del
protestantesimo italiano o solo nna dispersione che indebolisce la sua vita?
Come vengono accolti i nuovi arrivati? Quali sono le responsabilità .delle comumnnità che « mandano » e quelle delle comunità che « ricevono »?
L’argomento del campo non sarà solo sviluppato negli studi: alcune visite
a comunità che vìvono il problema in questione giorno per giorno metteranno
i campisti in grado dì formarsi una coscienza del problema non solo tecnico ma
anche pratico.
PROGRAMMA:
16 - Arrivo, sistemazione, culto di apertura.
17 - L’immigrazione ed emigrazione nel suo significato sociale nelVbelìa \e nel
l’Europa occidentdle di oggi.
18 - Visita alla Chiesa battista di Civitavecchia.
19 ■ L’emigrazione nella Bibbia, studio biblico.
20 ■ L’influenza dell’emigrazione nello' sviluppo del protestantesimo itoKasno.
21 - Le caratteristiche dell’emigrazùme evangelica.
22 - Riposo e visita a Cerveteri.
23 - Visita aUa Chiesa valdese di Forano Sabina.
24 • Visita alle comiimità evangeliohe di Roma (tiunione serale a Via Firenze).
25 ■ Visita alla Chiesa battista di Roma Garbatella.
26 - Le responsabilità delle comunità evangeliche di fronte alVemigrazione.
27 - Emigrazione ed evangelizzazione.
28 - L’emigrazione evangelica: fattore positivo in, vista dell’unità dell’evange
lismo italiano?
29 - Ma.ttina: partenza.
Iscrizioni. Quota: L. 15.000 comprese le visite alle comunità. I tre movimenti giovanili FUV, MGB e CBM prevedono facilitazioni per la partecipazione
a questo camipo. A questo scopo è necessario ebe i partecipanti si rivolgano al
segretario del movimento a cui appartengono.
Valdesi: indirizzare Tisicrizione al past. F. Giampiocold, Agape Parali (Torino); per de Valli direttamente al past. A. Taiocia, Angrogna (Torino).
Metodisti: indirizzare l’iscrizione al past. S. Aquilante, Borgo Riccio 13,
Parma.
Battisti: indirizzare Tiscrizione al past. A. Chiarelli, Viale Regina Margherita 54, Cagliari.
All’atto di iscrizione versare L. 2.000 di .caparra iche non verranno restituite
in caiso di mancata partecipazione.
L’arrivo del .campo è previsto durante il pomeriggio del 16 agosto. Da Roma
si può raggiungere Santa Severa sia in treno che in pullman.
UNION VAUDOISE DE MARSEILLE
Convegno italo-francese
al Colle della Croce
(segue dalla 3“ pagina)
scorso. Ci parlano in sc'guito uno studente in pedagogia ed un economo tedeschi
dandoci notizie della situazione della
Chiesa Protestante in Germania; anche la
signora svizzera su menzionata, ci dice la
sua gioia di essere nuovamente tra noi;
tra l’altro ella si appresta a passare al Rifugio Rairbara attraverso il Barant e dalla Comba dei Carboneri medita di passare al' Golle della Gianna, scendere al Pian
del Re, salire al Rifugio Quintino Sella e
di là passare in Francia; dimenticavo di
Le famigli© Caneparo, Ohambon e
Lazzero ringraziano commosse gli
amici, i parenti ed i pastori Ayassot
di Torino e Geymet di Villar Perosa
che le hanno assistite con tanto affet
to in occasione della dipartenza della
loro cara
Léonard Clementina
In Caneparo
avvenuta il 23 luglio u. s
« Io alzo gli occhi ai monti donde mi verrà l’aiuto. Il mio aiuto
viene dall’Eterno che ha fatto
ì cieli e la terra» (Salmo 121)
Malattie
orecchio, naso e gola
Il doti.
Oskar Schindler
riceve per malattie di
orecchio, naso e gola
a POMARETTO (presso l’Ospedale Valdese) tutti i lunedì
dalle 14 alle 15,30.
a LUSERNA SAN GIOVANNI
(presso lo studio del dott. Pelìzzaro) tutti i venerdì dalle
13,30 aUe 15.
a TORINO (via Ristagno 20 S. Rita) martedì, giovedì e sabato dalle 14 alle 16.
diirvi che la sua età è di ben 70 anni! Alleile il « cihef-éclaireur » Jérome Warbery,
presente con un nutrito gniitipo di éclaireurs oi racconta con humour Tawcnilura
corsa in Italia da un gruippelto di suoi
boy-scouts; era (presente un gruppo di una
quara.ntiua di giovani francesi che stanno
faceinido un campo in quel di Rorà sotto
la guida del loro Pastore sig. Jovil. Il Pastore Aime informa i fratelli protestanti
francesi, dietro Wo richiesta, delle posSibiiita .ohe isono loro offerte di soggiornare ^ nelle valli valdcisi o in campeggio
0 nei nostri Conviitti e nelfe nostre Foresterie; il Pastore Micol presenta e raccomanda Topera della Miramomti di Villar
Pellice.
Il tempo stiringe; la bella e riioca siornala sta per terminare onde dar modo ai
P'iu lontani di raggiungere ]e loro dimore
prima di notte. II Pastore Oerksner di
Lomucfc innalza a Dio la preghiera cantiamo insieme « La Cévenole », fondiamo
1 immenso abituale cerchio stringendo ed
intrTOciando le nostre m.a.ni e cantando,
a dire il vero, con commozione e nostalgia il « chaint des adieux » o meglio il
« chant de Tau revoir ». Molte strette di
mano forti e sentite; molte promesse di
rivederci, ise piace a Dio, il prossimo anno; ancora conversazioni e poi, la partenza; il silenzio scende sul pianoro prima così animato da giovani e non più
tanto giovani mentre la nebbia sembra
farsi più fitta. Raggiuinto, sulla via del
ritorno, uui punto elevato mi volto ; il
pianoro è ormai del tutto deserto: ma in
quel deserto spi.oca, malgrado la nebbia,
la croce di .legno che p.o.rta l’iscrizione in
francese « aflSnchè siano tutti uno » ed allo.ra il deserto non è più deserto e rinfrancati scendiamo ohi verso Bchalp, chi
verso il Più benedicendo di tutto cuore
il Signore che ci ha concesso di essere e
sentirci veramente uno in Lui nel comune
ascolto della sua Parola.
e. aime
P. S. - 1) Gomumcheremo a suo tempo
Tammontare della colletta effettuata al
culto della « rencontre ».
2) Al momento di partire è stato rinvenuto un pullover maschile di colore violagrigio scuro., di laiglia abbastanza ampia.
Chi lo avesse smarrito o dimenticato lo
richieda al Pastore Aime di Bobbio Pellice inviando il suo nome ed indirizzo
esatto onde esso possa venirgli recapitato. Se il proprietario non sarà trovato in
Italia, riporteremo il pullover al Conve^o del Colle della. Croce l’anno. ven.turo!
Manifestation de sympathie
en l’honneur du Vice-Président
li I>ast. J. Marchand conierisoe al Sig. L. Comba le insegne di Cavaliere.
•f»
Dalle nostre Comunità
ROMA • Piazza Cavour
Ricordando
La stazione radio di Johannesburg ha di
recente iniziato un servizio di trasmissioni
in lingua italiana per i nostri numerosi
emigranti, grazie all’interessamento della
noistra sorella, signora Erna Jotibert Teso,
che ne è anche l’annunciatrice.
Questa notizia ci riporta col pensiero al
lontano 6 giugno 1944, quando l’allora signorina Erna Toso della Comunità di Piazza Cavour, chie.se e(d ottenne udienza dal
cO'mandan'te le truppe americane di occupazione e a nome degli evangelici d’Italia
invocò la libertà dir avere un culto radio
seLtdmanale. Sorpreso di tale richiesta, il
comandante americaiib le domandò: ma come, voi evangelici don avete in Italia un
culto trasmesso dalla radio? E alla risposta negativa di Erna replicò : E’ un vostro
diritto : in nome della .legislazione americana deUe quattro libertà, avrete il culto
alla radio. E la pregò di mandargli un pastore per gli accordi necessari.
Il pastore Paolo Bosio non se lo fece dire due volte. Corse alla sede della RAI per
stabilire le modalità del culto che ebbe inizio la domenica successiva. Ejma Toso e la
signora Bosio organizzarono con il coro
della Chiesa di piazza Caivour l’esecuzion.i
degli inni di cui effettuarono la registrazio ne. E da quel momento Erna Tciso fu Tannunciatrice dei culti ra.dio per gli evangelici italiani e vi rimase fino alTaprile 1945,
data delle ®ue nozze con un ufficiale dell’esercito americano che seguì —- sposa fe
lice -— nel Sud Africa. Ma prima di lasciare 1 Italia istituì i culti radio a Venezia e
i. Trieste col pastore G. del Pesco.
Mi è sembrato .conveniente ed Utile questi. breve rievocazione per ricordare che il
Signore si serve sempre di persone semplici, modeste anche, pia ricche di fede, per
attuare > Suoi piani e dare a noi Suoi figliuoli immemori la gioia che solo l’annuncio della Sua parola sa e può dare.
E mi sia consentito di inviare da queste
colonne un saltilo sempre memore e fra erno alla cara Erna, alla sua bella famiglia
e alla diletta sua Mamma che fa della sua
infermità una nobile quotidiana testimonianza di fede evangelica in quelle lontane
terre e ricorda con trepido amore la sua
Cemunità di Piazza Cavour. g. u.
Dalla Comunità ‘
di Villar Perosa
L’Assemblea di Ghieisa provvisoria della comunità di Villar Porosa riunita nel tempio al termine di un culto .presieduto dal
pastore Gustavo Berlin ha votato e approvato alla unanimità il seguente o. d. g.:
L’Assemblea di Chiesa della Comunità
Evangelica Valdese di Villar Perosa
domanda alla ven. Tavola di voler proporre ali imminente Sinodo il riconoseitnento della propria costituzione in Chiesa
e della propria autonomia,
conformemente a quanto già richiesto
nella conclusione della propria Relazione
Annua,
e a quanto espresso in un O.d.G. della
Conferenza del I Distretto.
La brevità del tempo corso daUa sua pra
tica costituzione non sembra trovare nei
Regolamenti Organici deUa Chiesa un ostacolo, mentre che il fatto che i suoi
membri proven.gono tutti da antiche e for
ti comunità delle Valli, e alcuni furono
membri dei loro Concistori, e il fatto an
cora che tutti i requisiti richiesti dai Regolamenti iier Tautonomia sono posseduti
dalla uuova Comunità, confortano tutti; in
sieme, senza dubbio, la presente domanda
N<m vi è ad ogni modo nella Ghie
sa di VilUar Perosa alcun motivo di « fret
ta », ma soltanto il desiderio di servire ¡1
Signore della Chiesa in mezzo alle sue
consorelle, nel modo più efficiente.
— Il .culto di domenica 7 luglio è stato
presieduto dal sig. Dino Gardiol di S. Secondo. La comunità lo ringrazia per il suo
buon messaggio.
— Battesimi. Durante il culto di domenica 28 corr. è stato amministrato il battesimo ai piccoli Marinella, Aurora e Enrico Fomerone di Dino e di Robert Elda
delle Molere. Il Signore voglia far crescere nel suo timore questi piccoli.
Domenica 21 luglio pomeriggio TUG\
ha avuto una delle sue sedute, una tantum.
Cimai solo più. Mario Miegige ha tenuto
imo studio iuteressanitiissimo su « Il cattolicesim.0 contemporaneo ». Ci è spiaciuto
molto il fatto .che alcuni dei giovani su cui
contavamo, non erano presenti ed hannn
preferito partecipare alla festa patronale di
Ferrerò che cadeva quello stesso giorno; d
ha sgradevolniente isorpreso anche il fatto
che la popolazione che era pure stata incitata per Tinteresse delTargomento e pei
Taffetto che nutriamo per l’oratore, s; è
astenuta quasi tutta dal partecipare alla riunione forse per un infondato timore di disturbare i giovani nelle loro faccende. Siamo stati, invece, molto lieti di avere in
mezzo a noi delle nuove leve che non avevamo ancora visto e die speriamo di rivedere. Ringraziamo ancora molto Mario per
il suo studio ed il paistore Mathieu per aver
presieduto la riunione.
Le samedi 22 Juin '63 TUnioh Vaudoi.
se de Marseille était en joie; son Vice-Président, Mr. Louis Comba, recevait les ip.
signes de Chevalier du Mérite Social, des
rariins de M.r le Pasteur Jacques Marchand
parrain du réoipiendiaire, et ce, par décret paru au Journal Officiel le 18 Mars
dernier, sur proposition de Monsieur Ip M;.
nistre de la Santé et du Travail.
Des aMocutions furent prononcées par
M.r Henri Poët, Président de l’Union Vaudoise, et par M-r le Pasteur Marchand. En
effet M.r Louis Comba, né en 1887 à San
Germano Chisone, vit à Marseille denuis
1903. Dès 1905, âgé de 18 ans à peine, i]
fréquente l’Union Vaudoise, qui est ahjrs
au début de son existence. Avec sa jeunesse, son intelligence et son grand coeur, |1
s’intéressse à tout ce qui a trait à TUnion
Vaudoise et surtout aux Vaudois. En 1920
il est nommé Président des fêtes, en 1930
il devient Vice Président, et depuis lors,
en collaboration avec sa digne et dévouée
compagne Esther Pons du Perrier
M.r Comba, comme de nombreux Vaudois alors, travaille dans Thôtellerie, et
aussi bien sur les lieux de son travail, que
dans sa vie privée, et qu’à TUnion, i! fut
pour tous et partou: l’exemple de Thonneur, de la droiture, du dévouement. Ce
qui frapipe dans la vie de M.r Comba. ce
n’est pas seulement l’exemple qu’il a donné, mais c’est le témoignage constant qu’il
n’a cessé de faire rayonner.
Nous ne pouvons oublier qu’en 1940 et
les années suivantes, alors que la guerre
sévissait et que la majorité des Vaudoi,
étaient dispersés, que TUnion sans siège
fixe vivait en état léthargique, bien qu’italien, M.r Comba est resté à Marseille, cé
pon.dan.t de notre chère Union et de son
administration auprès des autorités coiniiétentes, et que sa maison fut, pendant de
longs mois, le havre de paix et de réotilort pour tous ceux qui étaient en difficulté? et venaient s’y réfuger. Tel un gardien
de phare veille nuit et jour, par tous temps
à ce que ne s’éteigne la lumière <iui est la
sauvegarde des navigateurs, M.r C.oiuha a
veillé a ee que brille toujours, à Marseille,
la .petite lumière du chandelier Vdiidois.
afin que tous ceux qui pouvaient et voulaient la reconnaître puissent venir y puiser
Tarde dont ils pouvaient avoir besoin.
Grâce à so-n dévouement, 58 années durant, TUnio-n Vaudoise a eu un très vigilant gardien de phare. Nous nous réjouissons aujourd’hui de Thormeur qui est fait
à M.r Louis Comba, honneur qui lui es',
du, qui récompense une vie exemplaire en
touis points, et qui rejaillit avec éclat -sur
notre (Jiiioii, ot ses membres: .car il ne faut
pas oublier que c’est la première fois, que
une telle distinction est accordée à mi étranger agissant dans un Société étrangère.
Tout en souhaitant que de longues années encore notre Union possède de tels
gardiens, nous sommes heureux de joindre
no'S félicitations à celles déjà uoiiihreuses
que M.r Comba a reçu et de lui donner,
ainsi qu’à Madame Eslher Comba, Fassurance de l’affection et de la reconnai-.,sance
des Vaudois de Marseille. !. P.
Direttore resp
Reg
Gino Conte
al Tribunale di Pinerolc
n. 175. 8-7-1960
Ciri. SiiKaloina s.u.s. - Torre Pellice ÍTo'
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