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ANNO LXXVI
Torre PelHce,^5 ottobre 1946
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N. 42
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Nulla sla più torte della vostra tede!
(Gianavello) SETTIMANALE DELLA
ABBONAMENTO
Patom’ ... . . L. 150,— Semestrale L. 100,—
*' • • • ■ . . » 300,- „ 175 _
Ogni cambiamento d’indirizzo costa Lire Cinque - La copia Lire 4,
ruiBca Rlifuardate alla roccia onde foste tagliati
CHISSÀ VALOESEi * Isaia LI: 1.
CD
RIPRE/fl
Cari Fratelli nei Signore,
***
Questa parola fu rivolta ad un giovane :
un giovane il cui nome doveva rimanere
ben noto nella storia dell’antichità ; rivoha
dal re Davide al suo figlio Salomone. Ma la
Parola di Dio che è parola di vita, e perciò
non d’inerziia, ma d’attività, è tutta costellata di vividi incitamenti aH’operare, rivolti a gente d ogni età, d’ogni condizione s
tempo.
Nelle epoche lontane, l’Eterno incitò Noè
a costruire quell'arca di salvezza che doveva salvarlo dai diluvio. E la Genesi ci dice ;
(I E Noè fece tutto quello che Dio gV aveva comandato,) (cap. 6/22).
A settantacinque anni Abramo fu chiamato a cambiare rorientamento della sua vita :
H Vaitene dal tuo paese, nel paese che lo
ti nwstrerè) „ (Genesi 12; 1). E la Scrittura
ci fa sapere ■ ■. Si! Abramo se ne andò come
il Signore aveva detto ,, (v. 4)
Più tardi ai.Tora, rEiirno dir;i a Mose.
« Vieni, lo ti manderò perchè tu faccia uscire il mio popolo dall’Egitto,, (Esodo 3/10).
E Mosè, dopo aver fortemente esitato dinnanzi a si grande responsabilità ed opera,
non si rifiuta e va.
E cosi di secolo in secolo fino ai tempi in
cui il Redentore dirà a coloro che Egli sceglie per divenire suoi discepoli: a Seguimi,,. Cosi, come quando sulla via di Damasco, manifestandosi a Saulo da Tarso, lo.
chiamerà per compiere la più vasta opera
di evangelizzazione deUl’epoca apostolica
(Atti 9/15).
Ed il Signore chiama ancora, chiama coloro che forse per la prima volta udranno il
suo appello, o per rianimare tutti coloro che
già avendovi risposto, han bisogno di es.sere animati a divenire cos^tanti cooperatori con Lui, facitori e non soltanto uditori
della sua parola (Giacomo 1/22).
L’opera che il re Davide affidava al figlio
SaJoimone era un’opera ben precisata : si
trattava della costruzione del primo e incra"
viglioso tempio da elevarsi in Gerusalemme
alla gloria e al culto dell’Eterno.
Era il re Davide che aveva avuto in mente di costruire questo tempio, ma il Signore
non glielo aveva permesso. L’Eterno gli ayeva detto ; «‘Hai fatto di grandi guerre ;
tu hai sparso molto sangue ; tu non edificherai una casa al mio nome» (1 Cronache 22/
8).
Davide accettò con umiltà questo penoso
diniego. Ma che per questo? Forse che Davide dismise di pensare e di operare per
facilitare ad altri di compiere quel che egli
non avrebbe potuto? No. Pur sapendo che
non avrebbe avuto la gioia dj vedere sorgere il tempio, si adoprò per ammassare
quanto occorreva ad erigere la grandiosa costruzione.
Quando non possiamo fare le cose proprio
come noi vorremmo; o ne viene affidato ad
altri rincarico principale, noi siamo tentati
di disinteressarcene, per quel falso amor
proprio che ancor troppo ci lega alla nostra
personale soddisfiazione.
Quanto è bello di compiere con umiltà
quel che possiamo, mettendovi tutto il cuore, anche se sappiamo che soltanto altri ne
potrà raccogliere il visibile frutto.
Noi siamo dal Signore chiamati sopra a
tutto a cooperare ad una costruzione che
“ Levati, mettiti alFopera e
l’Eterno sia con te
t Cronache 22: 16
Noi siamo soliti considerare quest’epoca
deiranne, come un’epoca di ripresa per le
nostre molteplici attività di Chiesa.
E’ buona cosa, in questo inizio, sostare
un istante e raocoglierci in meditazione per
animarci ad un principio che sia come l’alba
limpida di una giornata laboriosa e benedetta. E come meglio potremo noi farlo, se non
meditando una di quelle tante parole delle
Sacre Scritture che nel corso dei secoli seppero incitare i credenti ad operare alla gloria di Dio, nell’azione che sopra ogni altra
può portarci per riflesso le migliori benedizioni? — Lèvali, e mettiti alVopera e l'Eierno sia con te n.
deve fare di tutti gli aspetti della vita un
tempio. Gne pretesa potremmo avere noi
per una oositruzione della q.u^ la Sacra
scrittura ci dice Che : a L 'architetto e costruttore è Iddio?,, (Ebrei 11/10). Noi non
possiamo che essere simili agli operai delle
ant.cne magnificne cattedrali medievali, ctie
lavoravano con tenacia, fedeltà e amore m
quei Cile potevano, anche quando erano a
conoscenza che durante la loro vifa non avrenbero potuto vedere compiuta l’opera
alla quale davano 1 energia e la capacità
della toro vita.
Noi che siamo in età non ci perdiamo di'
ainimoi, se le forze si affievoliscono; poniamo le nostre possibilità in quella grazia
di Dio, che può dimostrare perfeWa la potenza del Signore nella debolezza (2 Corinzi 12/9).
Voi che siete nel pieno delle vostre energie, lavorate con forza e con gioia : non
avrete rimpiantii a) tempo in cui questo
non vi sarà più possibile.
E voi giovani, giovani e fanciulle, lodate
il Signore, come dice il Salmo 148, lodaleio come gli angeli i quali glorificano
il Signore « ubbidendo alla voce della sua
parola,, (Salmo 103/20).
E’ vero che qualcuno potrebbe dirmi ; Felice fu Salom'one d’essere stato chiamato
a compiere un’opera in circostanze cosi favorevoli. Il regno davidico si trovava m
tem.po ascensionale ; Davide aveva preparato per la costruzione del Tempio tutto
quanto occorreva: a ferro ìfi abbondanza,
rame di peso incalcolabile, legname di cedro
da non potersi contare, oro ed argento in
quantità incalcolabile» (l Cronache 22).
Avessi anch’io mezzi, e possibilità in larga
misura : allora sì che io potrei operare alla
gloria di Dio, ed operare quel che nella mia
situazione mi è assolutamente impossibile.
E vale la pena di voler fare qualche cosa
di utile e di buono, quando cj sì trova in
situazioni come la mia?
Eppure quando si pensa che per soccorrere Elia, Dio lo mandò ad una povera vedova, ridotta ad avere soltanto una manciate! la di farina ed un po’ cTolio per fare per
sè e per il suo figlio un’ultima focaccia e
poi m'Orirc; quando si riflette che Gesù non
disdegnò, per saziare una folla, di servirsi
di cinque pani d’orzo che un fanciullo a\eva; come non ricordare che le vie del Signore non sono le nostre vie, e che Gesù
ha oonfenmato quanto asseriva il Salm'sta,
quando diceva che perfino dalla bocca dei
lattanti il Signore può trarre la sua gloria?
Non slai tu, che se Salomone ebbe un padre, che provvidenzialmente gli preparò dei
tesori per mettersi alEopera, tu ed io ne abbiamo Uno, che può dischiuderci' dovizia di
ben altri tesori? Lo .so, son certe volte tesori che il mondo disconosce e non apprezza;
ma che importa, se som quelli che debbono
servire alla costruzione del tempio spirituale
di Dio? E Colui che per la nostra salvezza
non ha risparmiato il suo Unigenito Figliuolo : f( come non ci donerà tutte le cose con
Lui?» (Romani 8: 32).
Dobbiamo ricordare che, qualche volta, le
povertà umane costituiscono il terreno sgombro, nel quale il Signore può riversare la semenza e far fiorire tutte le benedizioni della
sua grazia.
Nel brano dove è contenuta la parola della
nostra meditazione, si legge che Davide impartì a suo figlio due direttive in riferimento
all'opera che era chiamato a compiere : direttive non di carattere tecnico, ma anima in ogni lavoro che si debba compiere alla gloria
di Dio. Egli lo esortò prima di tufto a cercare presso i’I Signore senno ed intelligenza
(v. 12).
Cerchiamo noi come prima cosa senno ed
intelligenza .presso i,l Signore, quando Egli ci
chiama in qualche modo ad operare per Lui,
0 ci fidiamo troppo spesso del nostro senno
e del nostro discernimento, come se questi
fossero suifficienti?
REDAZIONE : Via Sibaud, 7 - Bobbio Pellice
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
3
o
Se voi aprite le pagine de’ Nuovo Testamento che ci parlano della opera compiuta
dagli apostoli, non .vi può sfuggire il fatto del
come essi sentissero la” necessità d’essere
condotti nel senno, nel discernimento, nella
intelligenza, dalla potenza del Signore per
mezzo dell’opera delb Spirito. Essi si sentivano alle dipendenze del Signore come l’operaio che apprezza e stima colui che lo dirige, cercandone del continuo le direttive nelle piccole come nelle grandi cose.
In secondo luogo Davide esortò il suo figlio ad applicarsi per : « mettere in pratica le
leggi e i precetti prescritti dall’Eterno» (v
13).
Lasciarsi condurre dall’azione dello Spirito del Signore è una delle cose più delicate
che si determinino nella esperienza della vita cristiana. Occorre tale umiltà, tale abbandono nella volontà del Signore, tale spirito
di rinunzia a se stessi, che è cosa ben difficile, a noi creature di un mondo divenuto
troppo materialistico, possedere le sensibilità delicate e profonde, capac’ di raccogliere
le genuine manifestazioni dello Spirito del
Signore. Noi abbiamo bisogno sempre di un
controllo come l’orafo per accertarsi che quel
che gli vien presentato come rilucente oro,
sia veramente oro: e questo controllo no.n
può essere che la Parola di Dio. Non sono
dello Spirito del Signore il senno e rinitelligenza, che non quadrano esattamente con la
uarola di Dio. Quami errori sono entrati
nella Chiesa di Cristo, creduti suggerimenti
dello Spirito Santo, mentre l’essere quei suggerimenti in contrito ai comandiaimentti di
Dio, avrebbe dovuto mettere in guardia chi
ne volle fare materia di fede, dichiarandoli
verità.
La Parola del Signore che, come dice L’apostolo Paolo, è ■utile per rendere l’uomo
« compiuto e fornito per ogni opera buona »
(2 Tim. 3: 17) de.ve rimanere costantemente per noi lampada ohe illumina il nostro sen’tiero.
E mi sia concesso di rispondere ancora ad
una obbiezione che qualcuno ci potrebbe sollevare, dicendoci che per mettersi con entusiasmo all’opera, sarebbe necessario aver la
certezzia del successo. Salomone ebbe la gioia di veder compiuta la costruzione del tempio, e di giungere al giorno della sua consacrazione.
Quante volte, invece, pur cercando di operare come il Signore ci mette a cuore e
secondo la sua parola, alla fatica non corrisponde il risultato, nè all’amore la comprensione altrui. Questa penosa esperienza smorza gli entusiasmi e può togliere la passione
dell’operare.
mento, quando si pensi che, mentre una folla si levò a gridare : « Crocifiggilo! » non si
udì una voce che si levasse a sua difesa, se
non quella incostante di Pilato, ohe in quell’occasione ripètè : « Io non ho trovato nulla
in Lui, che meriti la morte ». (Luca 23 :22).
Nulla che meriti la morte? E tutti gl’immensi benefici che aveva sparsi a larga mano, non avevano alcuna risonanza? Dove èrano i ciechi, i sordi, i mutoli, gli stoipi, i
lebbrosi, i risuscitati? Dov’erano coloro che
egli aveva strappato alle catene del peccato
per dar loro la libertà dei figliuoli di Dio?
Dove erano?... Silenzio! Ma l’Amore operò!
E noi ci lamentiamo delle nostre delusioni?
E fermiamo le braccia ed i nostri passi per
non operare sulla via del bene?
Non ci si può mettere all’opera voluta dal
Signore con gli sguardi della carne, nè coi
pensiero e coi sentimenti della mente e del
cuore naturale divenuti aridi. Occorrono gli
sguardi dello spirito, della fede, dell’amore
che spera ogni cosa.
***
Ma vorrei dire a chi si trova in tale stato
d animo : pensi tu, che se Cristo si fosse lasciato dominare da tali pensieri e sentimenti,
avrebbe potuto condurre fino in fondo tutta
1 opera sua, fino al giorno che confitto in
croce vi rimase, e jxitè pronunziare la grande parola: «Tutto è compiuto))?
Oh Come in apparenza, Lui vivente sulla
terra, la sua opera parve di scarso rendi
Ho serbato per la fine de! mio dire, l’ultima parola ohe è nel testo della nostra meditazione.
L ho serbata per ultimo, perchè essa ci accompagni come una certezza che ci sia di
forza e di consolazione nel nostro operare.
E’ una parola di augurio, ma di augurio maturato nell’esperienza della fede vissuta in
ore difficili; all Signore sarà con te».
Il 'Signore sarà con noi, se con slancio di
cuore ci metteremo all’oipera, senza preoccuparci dei visibili suocessi. Se ci metteremo al'l’opei-a semplicemente perchè cosi il Signore vuole, e con la certezza che il compiere la sua volontà non è mai cosa vana.
Come la semenza del frumento gettata sulle acque alluvionali ed umosedel Nilo sparisce allo sguardo dell’agri'coltore, che già
in ¡speranza è certo di raccoglierne un giorno le spighe, cosi è deU’operare in collaborazione con Dio. « Getta il tuo pane sulle
acque, perchè dopo molto tempo tu lo ritroverai». (Eccles. 11; 1).
Levatevi spiritualmente in piedi per operare, voi tutti cari colleghi nell’opera del
Signore; voi membri delle nostre Comunità da un capo all’altro d’ifalia ed altrove; voi
che date le vostre migliori energie nelle nostre opere di beneficenza ed istituzioni scolastiche, voi giovani delle nostre Unioni e
bimbi delle nostre Scuole domenicali.
Levatevi e mettetevi all’opera. «Servite
l’Eterno con gioia!» (Salmo 100; 2). Fate
lutto ciò che il Signore vi dirà» (Giovanni
2 ; 5) ed il Signore sarà con noi.
E se il Signore sarà con noi, comunque
debba svolgersi questo nostro nuovo anno di
attività, in modo gradevole o difficile, sarà
sempre un anno benedetto, pérchè il Signore è potente ; è Colui che non solo &mmanta le terre fertili di fiori, ma che, secondo le
parole del profeta Isaia, può : « rallegrare
il deserto » farlo fiorire « come la rosa » ;
(cap. 35 : De benedirlo col suo Spirito sparso dall’alto, finché «divenga un frutteto».
(Isaia 32; 15). Virgilio Sommani
I
Da alcuni mesi l’interesse delle nostre parrocchie è stato richiamato dalle visite di alcuni americani, che arrivano negli angoli, più
remoti delle Valli con una « jeep » ben carica
di vestiario e di viveri. I poyen, senza distinzione di confessione religiosa, ricevono degli
indumenti, e se ne tornano a casa riconoscenti, chiedendosi chi mai possono essere
questi « Mennoniti')), di cui per la prima volta
hanno udito fare il nome.
ENNONITI
«' He >|i
In origine i Mennoniifi si chiamavano semplicemente «fratelli’», e la loro origine risaie all’anno 1525 in Isvizzera, nella città
di Zurigo. In seguito alla loro persuasione
che il battesimo dovesse aiocompagnafe la
confessione di fede degli (adulti, vennero
crudelmente perseguitati, e molti pagarono
con la vita la loro perseveranza. Il movimento degli « Anabattisti » com’erano chiamati dai loro nemici, sj sviluppò rapidamente
in tutta LEuropa, talora intorbidato' da elementi ¡politici e da aberrazioni morali, come
a Munster, dove Giovanni da Leida aveva
persino proclamato e praticata la poligamia.
Fu nel momento di maggiore crisi, che
un prete cattolico, Menno Simmons, divenne
l’anima e Lorganizzatore degli Anabattisti,
ormai frazionati in almeno quattro groppi distinti. Le cronache lo descrivono come « un ■
uomo integro, dolce, di animo conciliante,
paziente davanti alle ingiurie e di pietà così ardente, da esemplificare colla propria
vita i precetti che ©gli dava agli altri».
Trascorse 25 anni visitando le comunità di
cui divenne praticamente il capo riconosciuto. Sotto la sua guida le menti esaltate si
calmarono, molte fantasìe apocalìttiche svanirono, mentre si confermarono quelli ohe
dovevano rimanere i principi fondamentali
del movimento : la non resistenza, la netta
separazione fra Chiesa e Stato, la necesf
2
L’ECO delle VALLI VALDESI
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sità di una conversione personale e il battesimo degli adulti come segno e suggello
della fede. ■?
Così si formò la' Chiesa dei Mennoniti.
Le caratteristiche prinoipali dei Mennoniti sono le seguenti :
1) Fraterna tolleranza e larghezza di idee.
Il dott. P. C. Hiebert Presidente del Comitato Centrale Mennonita, che abbiamo avuto
i! privilegio di udire al nostro ultimo Sinodo,
scrive queste parole, che meriterebbero attenta considerazione : « Dal punto di vista
Confessionale noi ci fondiamo sugli insegnamenti di Cristo, quali sono presentati dai
Vangeli e interpretati dalle vite e dalle lettere degli apostoli, come sono riportati dalle
Scritture. Anche se noi rappresentiamo diversi gruppi di Mennoniti, che si diversificano per il loro modo di vivere e la loro
liturgia, tittti siamo però d’accordo nel riconoscere essenziale la fede in Cristo come
Figliuolo di Dio e Salvatore. Lo proclamiamo
ii principe della pace, per il quale soltanto
vi è perdono dai peccati, pace nel cuore e
vita eterna. Con carità cristiana noi rispettiamo le nostre differenze... Conservandoci
in uno sixirito di preghiera davanti a Dio,
noi abbandoniamo le nostre divergenze davanti alla croce e procediamo in un fronte
unico nel nome di Cristo ».
2) Seconda caratteristica dei Mennoniti è
data dal loro atteggiamento di fronte allo
Stato, e in modo particolare nei confronti
del servizio militare. Il Governo degli Stati
Uniti e del Canadá, rispettando i loro motivi di coscienza, ha accettato che i Mennoniti, in cambio del servizio militare obbligatorio durante la guerra, prestassero due
anni di servizio civile nei campi di rifugiati e internati.
3) Infine è da rilevare nei Mennoniti lo
sforzo magnifico per venire in aiuto alle popolazioni sofferenti a causa della guerra. Rileviamo questo sforzo come una caratteristica del loro movimento, perchè non è occasionale nè determinato dalle presenti circostanze. Vittime essi stessi di persecuzioni e
angherie secolari, i Mennoniti hanno conservato una simpatia istintiva verso .tutti !
perseguitati e i diseredati del mondo. Per
dare un solo esempio, diremo che quando Ì
Mennonltt russi dovettero abbandonare la
Russia, i loro correligionari canadesi e americani collcttarono per loro centomila dollari, pari a cinquanta milioni di lire italiane.
L’estensione data all’opera di assistenza è
tale, che è stata perfino scritta una « Introduzione alla storia e ai principi del lavoro mennonfta di assistenza».
Quello che i Mennoniti, pochi come .sono,
hanno saputo fare e stanno facendo dalla
fine della guerra; le collette gigantesche in
denaro, viveri e vestiario., rappresenta uno
degli aspetti più luminosi della storia della
Chiesa cristiana. Basti dire che sono i Mennoniti insieme ai Quaccheri, che assicurano
in gran parte la vita materiale ai tedeschi
della zona di occupazione americana.
Molti hanno insinuato che il cristianesimo è ormai superato ; che esso è buono solo
per il pulpito e per le sacrestie ; che esso è
noioso e senza rapporto con la vita pratica
La storia dei Mennoniti nei secoli seguenti
è lo sviluppo logico dei loro principi fondamentali di ((.¡non resistenza »■ alla forza,
e di disubbidienza- allo Stato, quando questi
imponeva loro delle pratiche contrarie alla
fede. i
Quesiti principi resero evidentemente molto
difficile la loro esistenza, in modo speciale
a causa del rifiuto, di essere arruolati negli
eserciti. In-Prussia, ad esempio, i Mennoniti ebbero la proibizione di accrescere le
loro proprietà senza un permesso speciale.
Vennero obbligati a ipagare speciali tasse
in sostituzione del servizio militare, oltre
al pagamento delle tasse per la Chiesa Luterana. Essi furono quindi ben lieti di accettare un invito del governo russo, il quale,
nel 1786, offrì loro delle vaste zone da colonizzare, insieme alla garanzia della più
completa libertà religiosa.^Ma i privilegi concessi non vennero mantenuti dai Governi successivi, e fin dal 1873 molti trovarono più
opportuno di trasferirsi nell’America Settentrionale. Al principio del 1914 i Mennoniti
russi ascendevano ancora a centomila, ma
durante il regime bolscevico non meno dì 30
mila di loro vennero sterminati. Altri 25 mila
— tra il 1923 e il 1930 — fuggirono nel Canadá, Paraguay e Brasile.
Anche i Mennoniti tedeschi conobbero delle ore difficili sotto il regime hitleriano,
tanto che nel 1935 dovettero rinunziare formalmente al principio per loro essenziale
della ((non resistenza».
Al momento attuale i Mennoniti sono frazionati in gruppi di varie tendenze, ma si
nota anche una corrente favorevole ad una
maggiore unione. Essi sono in tutto il mondo
in numero di drca 400 mila, e di questi, 300
mila si trovano in America.
\
.Ma l Mennoniti,'Mnsieme a molti altri credenti di tutti i paesi, ci dimostrano con l’evidenza dei fatti che il cristianesimo è una
vivente e luminosa realtà. :
Noi abbiamo il privilegio avere al lavoro nelle nostre Valli una u unità Mennonita» — com’essi la chiamano, .cioè un
gruppo di fratelli che si interessano con spirito d’amore alle nostre po>polazioni.
Possiamo noi, dal loro esempio, imparare
maggiormente la gioia non. solo di ricevere,
ma di dare.
Se questo nostro voto sarà esaudito, fa
visita dei Mennoniti ajle nostre Valli avrà
portato dei'fruìti al di là di quanto essi stessi si sono proposti.
R. NISBET
Istituto Ccutticoico di Bossty
i (Céligny)
Dal principio di ottobre l’Istituto si è aperto
al completo per H suo primo corso trimestrale.
L'Italia è rappresentata da due studenti. Sono
aperte fin d’ora le iscrizioni per il secondo cors'i,
che sarà riservato ai soli teologi.
Potranno esservi ammessi gli studenti in teniogia che hanno compiuto il loro secondo annt'
di studi in una facoltà di teologia, e i giovani pastori entro il limite di età di 40 anni. H tema
generale del corso sarà : (( il rinnovamento della
Chiesa», trattato in una serie di lezioni. Altri
corsi sanannòi dati sul (( fonii.amenlo biblico ‘o
su « la natura e la funzione delia Chiesa », (( !a
fede e la vita della Chiesa», e ((l’unità della
Chiesa. ». Lo studio biblico e quelli sul rinnovamento della Chiesa e ]’unità della Chiesa, saranno
anche l’oggetto di esercitazioni (seminari)
Cii oratori che hanno già accettato di assicurine ¡ insegnamento previsto sono i seguijiit' ,
Prof. Reinhold Niebuhr (U. S. A.), Prerf. Téo
Preiss (Francia), Rev. Daniel Jenkins (Great
Britain), MUe S. de Dietri<di (Francia) D-. W. A.
Wisser’t Hooft (Olanda), Dr. S. Rizzo (Brasile),
Prof, .Jean de Saussure vSvizzera), Prof. Adolf
Keller (Svizzera), Rev. Stewart Hermann (U.S.
A), Rev. Francis Ho-use (Great Britain), Rev.
Nils Ehrenstrom (Svezia), Prof. Norman Smith
(Great Britain), Herr Erik Wolf (Germania), Prof.
Premer (Danimarca). I nomi di altre personalità
Invitate saranno comunicati prossimamente.
il corso avrà luogo dai 15 gennaio al 28 m.irzo
¡917 II suo costo totale sarà ri Fr. 450. L'Istitti'» dispone di un certo numero di borse parzuli » totali. Visto i! numero 1 mitato dei posti aisponibili (2 per l’Italia), è desiderabile che le
‘erizioni ilei candidati siano fatte 1 pu'i presui
possibile, li corrispondente deM’Istituto Ecumenico in Italia è il sig. Giovanni Miegge, Viale
della R nvmbranza, 7 - Forre PeUice iTumul.
Dono Svizzero
L’opera benefica del « D. S. » nei riguardi della popolazione iiifantile bisognosa delle Valli Vaidesi continua.
Infatti ci è stato recentemente inviato un notevole quantitativo di latte dietetico in polvere, che
verrà distribuito alle varie commissioni C(jmunali, presso !e quali dovranno ritirarlo i bambini,
che dietr(j presentazione di un <»rtifkato medico,
dimostreranno di averne bisogno.
Sarà inoltre consegnato da parte del Comitato
di Assistenza agli Ospedali di Torre, di Luserna
e di Pomaretto un certo quantitativo di Olio di
fegato di merluzzo, destinato ai bimbi più deboli
e bisognosi. Per riceverlo, i bambini richiedenti
dovranno essere preventivamente visitati per la
Valle del PeUice dal dott. E. Gardiol e per la Vaile Germanasca e Chisone dai dott., E. Quattrini,
che rilascieranno un certificato che permetterà di
ritirare presso gli ospedali una determinata quantità di olio medicinale.
Come una buona parte dei beneficiati del « D.
S. » già sa, è stata accolta dal Comitato la proposta da qualcuno di manifestata e mirante ad
esprimere non solo a parole, ma in modo pratico, la propria riconoscenza: coU’offrire cioè da
parte dei beneficiati che ne hanno la possibilità
una adeguata quantità di castagne a! « D, S. »
il quale ha accolto con soddisfazione la proposta
dichiarandosi lieto che l’idea espressa dai Valdesi di volere a loro volta mandare un dono simbolico, idea che non fa che « confermare la bontà
d'animo che maignado tutto sempre esiste nell’individuo »,
Il <1 D. S. » inoltre ha espresso H desiderio che
detto dono delie Valli Valde>ii venga indirizzato
al Villaggio Pestalozzi, a Trogen, nell’Appenzello, che accoglie bambini di tutte le nazioni senza distinzione.
Il ^ Comitato pertanto invita tutti coloro che
possono farlo a preparare 1 quantitativo di castagne destinati) al <(D, S. » e a portarlo al proprio comune, che raccoglierà le varie offerte individuali. Queste saranno li primo venerdì di novembre concentrate a Torre PeUice, Via Arnaud,
25, dove il Comitato ne curerà l’imballo per l’immediato inoltro in Svizzera.
M Comitato è convinto che ognuno sentirà quale è il suo dovere e saprà essere generoso come
lo sono sfati i fratelli Svizzeri al nostro riguardo
e continuano ad esserlo ospitando tanti dei nostri
bimbi più bisognosi e dando da mangiare a (juelli
ohe convivono negli Istituti di beneficenza delle
Valli Valdesi.
RETTIFICA
Lo stendardo Valdese è stato offerto alla F.U.V.
non dalla madre di Mario Ceseri come risulta
dalla pagina della Gioventù del N. 39, ma dall.a
vedova Bianca Ceseri Correrà.
FEgmzionE dhioiii viidesi
GRUPPO VALLI
Là ripresa invernale delle attività delle Unioni
Valdesi avrà inizio con un Convegno dei Responsabili indetto a Pinerolo per venerdì 1° novembre.
Il Convegno sarà dichiarato aperto alle ore 9,30
e svolterà .11 seguente programma ;
Mattino: Culto. Pastore E. Rostan — Lo studio biblico nelle nostre Unioni. Pastore G. Bertin.
— Kscussione — Colazione al sacco.
Pomeriggio : Come dovrebbe svolgersi una seduta di Unione. (Argomento presentato dall’Unione
di Pinerolo),— Come dovrebbe svolgersi un Convegno Giovanile. (Argomento presentato dall’Unione di Torino). — Elezione del Comitato di
Gruppo. — Presentazione di canti della raccolta
uPleines voix». (Unione di S. Germano). — Te.
Si raccomanda caldamente a tuihi i Responsabili
delle Unioni di non mancare a questa loro giornata e dii saper superare eventuali difficoltà di comunicazioni.
E’ necessario ohe tutti siano presenti affinchè
la ripresa invernale sia pronta in ogni Unione e
non manchi di portare quei frutti che potranno
scaturire solo da una comunanza di sforzi e di
intenti.
IL CAPO GRUPPO
Achille Deodato
COLLEGIO VALDESE
La solenne inaugurazione deiranno scolastico
1946-47 avrà luogo sabato 26 ottobre, alle ore 15,
nella Casa Valdese.
Il chiarissimo prof. Armand-Hugon Augusto
parlerà su Edmondo De Amicis, nel ceníenario
della nascita.
Il pubblico è cordialmente invitato ad intervenirvi.
SCUOLA LATINA
Domenica scorsa, 20 ottobre corrente, alle ore
15, ha avuto luogo la cerimonia di inaugurazione
del nuovo anno scolastico del ir Scuola Latina nella grande aula a pian terieno dello stabile. Erano presenti gli alunni delle- tre cla.ss; in numero di 32, i genitori ed un pubblico scelto
che avremmo desiderato anche più nu.meroso. Ha
presieduto il Vice-Moderatore sig. Roberto Nisbet
il quale ha pure livclto un vibrante r.iessaggio
invitando i giovani studenti a volersi applicare
nello studio per imparare a conoscere la verità
in vista della gloria di Dio,
Il prof. Ernesto Tron a nome anche dei coileghi ha detto briosamente q-ali sono gli intendimenti del Corpo professorale in vista non
solo della istruzione, ma anche della educazione
morale e religiosa delle giovani anime affidate
aile loro'cure.
Il pastore sig. Guido Mathieu, facendosi interprete del compiacimento delia popolazione della valle per la riapertura delia Scuoia Lar;n.j e
per il. buon esito del primo anno di attività, ha
esortato i presenti a voler sostenere l’opera che
la Scuola Latina intende fare con un personale
e fattivo interessamento.
Chiuse la breve ma suggestiva cerimonia il pastore Sig. Luigi Marauda co.n il « Padre Nostro »
e. la benedizione.
La cerimonia ha suscitato in tutti dei buoni
ricordi, delle profonde impressioni e nella schiera dei gi()va.ni studenti delle feime risoluzioni (,'hc
sono di buon auspicio per il nuovo anno che si
inizia.
Una nota particolare di ricrnoscenza al Signore ed a tutti i genecos) amici della Scuola Latina
ha caratterizzato il trattenimento, ed un cordiale
benvenuto è stato rivolto ai nuovo professore
signor R. Forneron,
Pro Valli
CURE CLIMATICHE INVERNALI
PER BIMBI ED ADULTI
Nella Parrocchia di Rorà varie famiglie sono
specializzate da vari anni nella cura di bimbi
— da pochi mesi di vita fino al quindicesimo anno
di' età — bisognosi del clima montano. Esse
sono disposte ad accogliere bimbi di correligionari
a condizione di vero favore. Rivolgersi al Pastore
della località.
E’ pure in allestimento un convalescenziario
nel quale possono essere animesse anche prima
che siano ultimati i lavori, persone bisognose di
riposo, di vitto sano e del clima spesso prodigioso
della montagna. Anche qui, rivolgersi al Pastore
de' luogo.
LO SCHEDARIO DEGLI ISOLATI
L'Ufficio Pro Valli presso la Casa Valdese di
Torre PeUice ha intrapreso la redazione di uno
schedario di tutti gii evaiugelici disseminati d'Italia e dell’Estero col fine di mettere in rapporto
fra loro quelli che senza saperlo -abitano località
vicine e per stabilire, nei limiti de! possibile,
qualche collegamento fra essi ed il testante della
comunità. Tutti i valdesi e gli Evangelici disseminati sono pertanto pregati di far pervenire :
loro indirizzi e quelli a loro conoscenza di altri
disseminati ali’Ufficio predetto. Ogni comunicazione sia possibilmente accompagnata da una offerta per le spese di Ufficio.
L’indirizzo al quale devono essere inoltrate è :
Pro Valli, presso Casa Valdese - Torre P. Torino.
IMMOBILI E TERRENI ALLE VALLI
(Per l’acquisto o raffitto di Case e terreni alle
Valli rivolgersi al Signor CARLO JAHIER - Via
Wigram - Torre PelHoe. li signor Jahier, membro della Commissione Pro Valli attende a questo ramo particolare di attività,
CniNACA VALDESE
Bobbio Bollico
Nel corso del mese di ottobre il Signore ha
richiamato a Sè ; Davide Charbonnier, di 56
anni, dei Giraudin; Carla Pogliani, 4 mesi, del
Capoluogo ; Stefano Charbonnier, 76 anni, Abses.
Quest’ultimo funerale è stato presieduto dal prof.
Paolo Baridon, in assenza del pastore. La nostra
simpatia cristiana alle famiglie in lutto.
— I nostri vivissimi ringraziamenti al cand.
in teol. Aldo Comba e al pastore Pietro Chauvie
che hanno presieduto il culto principale.
— Abbiamo celebrato il matrimonio di : Gio
vanni Baridon (Villar PeUice) e Alice Charbonnier (Abses) ; Giulio Charbonnier (Subiasc) e
Giovanna Charbonnier (Qraudin) ; Mario Geymonat (Capoluogo) e Costanza Pontet (Capoluogo), Auguri di felicità nel Signore. R.
Bomav eti:«»
Domenica 13 ottobre conr. è stato amministrato il S. Battesimo a Bleynat Roberto di Germano
e di Charbonnier Florina iLausa di Pomaretto),
e la domenica 20 ottobre a Bounous Roberto di
Luigi e di Clot Maria (Forte Luigi)
La grazia dei Signore riposi su questi bambini e li accompagni nella vita.
—- Sabato scorso 12 ottobre, è deceduto ai Blegieri di Pomaretto in circostanze particolarmente
dolorose Pastre Giovanni fu Giovanni Giacomo
di anni 76. I suoi funerali hanno avuto luogo lunedì con una larga partecipazione di parenti e
di amici. ^
Rinnoviamo alla famiglia afflitta ¡’espressione
della nostra simpatia invocando su di lei le consolazioni da Alto.
— A Dio piacendo la Domenica 3 novembre
p. v. nel pomeriggio avrà luogo nel tempio un
culto di commemorazione del nostro fratello Griglio Alessandro di Porosa deceduto nel campo di
concentramento di Mauthausen.
BREVE
CATECHISMO EVANGELICO
La Terza Edizione, leggermente ritoccata da una
commissione di Pastori, è uscita.
— Lire 30 —
LA SCUOLA DOMENICALE
il foglio delle lezioni per il trimestre ottobredicembre è in vendita al prezzo di lire 0,50.
Alberto Ricca: Direttore
Aurorizzazìone N. P 356 deìÌ’A.P.B
Arti Grafiche <( L’ALPINA » Torre PeUice
La figlia Simondet Margherita ved. Gardiol,
commossa per la indimenticabUe dimostrazione
datale nella luttuosa circostanza delia morte dei
padre
Paolo Simondet
nell’impossibilità di farlo singolarmente, sentitamente ringrazia il sig. cand. in teologia’G. Peyrm che con elevate parole di fede confortò il
caro scomparso, il dott. Pons per le lunghe e premurose cure -prestate, i vicini di casa e tutti indistintamente coloro ohe in .quailsias! modo, con
l’aiuto personale, con l’assistenza, con la partecipazione cercarono di alleviare il suo dolore.
S. Secondo (Luganera) 1' ottobre 1946.
La famiglia, BREUZA, commossa per le numerose manifestazioni di simpatia ricevute in occasione della dipartenza del suo piccolo
WALTER
ringrazia sentitamente il pastore Arnaldo Genre
e tutte ie persone che hanno preso cosi viva parte
al sub dolore.
K L'Eterno ha dato, l’Eterno ha tolto,
sia benedetto il nome dall’Eterno ».
(Giobbe 1-21)
Fontane di Salza, 13 ottobre 1946.
(¡con. t Gardiol
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ORECCHI - NASO - GOLA
Il dr. Oaniale Rochat assistente del
prof. Arnaldo Malan visita tutti j
venerdì «falle 10 alle 12
presso II Dott. Gardiol - viale
Fuhrmann, 1 . Telefono 77
Torre PeUice
Professoressa insegna inglese, francese, dattilografia. Traduzioni, lavtM'i dattilografia. - Rivolgersi Libreria Claudiana.