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ANNO LXXV
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Torre PeUiée, W Mai^-1944-XXH
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Nulla sla più forte della vostra fede !
(Gianavello)
SETTIMANALE 4>ELLA
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__________ ' • V.
IN TllSÎ!3ii.'--i.ÎÏ2V:
ABBONAMENTO
Italia e Impero
< . . Anno L. 20 — Semestre L. 10
Estero ‘ . . ' . . » » 30— » ,15
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira ».*1! La copia Cent. 40
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Rlgruardatc alla rdccliiitnde foste tagliati
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AMMINISTRAàiON® e REDAZIONE:
______ Via Carlo Alberto, 1 bis — TORRE PEIXICE
ila
*Sul Culto deiFonestà
, U probleima diel’Dinieistà semlbra èssere aìl’ordiine del giotitnio Sè ne parla un
po’ ^vunqué, Bulla stampa laica ed ecclesiastdca, nelle case, sulla pubblica
piazza. Da ogni parte, ncai so se sinceramente o per puro amior di cfescussione,
si sente ribadire la necessità d’una condotta pubblica e pdivata improntata ad
un 'maggior senso di onestà.
Se questa 'esigenza' di un ritorno ad
una ipiù visibile onestà dellià vita e dei
costumi in genflne fosse veramente sentita da' mod'ti, ci sarebbe 'di che rallegrarsi; si .potrebbe, nensare che, attraverso alle 'dure prove della guerra e al
profondo turbamento morale e sociale
che si è venuto 'determinando in questi
ultimi tempi, la gente si stia avviando
verso una concezione più chiara e più
intransigente di quelli che sono ì valori
morfa^lii c cristiani della vita.
Purtroppo, anche in questo campo, la
realtà non è forse così rosea' come può
sembrare a prima vista. Perchè, se da
una parte si è pronti ad ammettere una
generale mancanza di onestà, nelle alte
come nelle basse siere 'della vita sociale,
con tutti i danni e gli effetti funesti che
ne derivano, d’altra parte non si è così
pronti ad larginare il male, cercando ed
applicando a sè stessi innanzi tutto il
rimedio più pronto e più efficace.
Che cos’è, in sostanza , quest’onestà
così spesso bistrattata e pur tanto invocala ai giorni nostri?
Non ho la pretésa di darne una definzioije^ taatlip più che essa, riuscirebbe
necessaniameh'te incompleta. Bìagio Pa.scal, il quale con partiioolare competenza 'tratta dell’onestà nelle sue immortali
Pensées, ravvisa in essa assai più che
una scuola di compitezza mondana; egli la considera come una superiotre forma di cultura e 'di saggezza, come uno
dei massimi pregi dell’uomo. Effettivamente l’onestà, cioè la rettitudine cosi
dello spirito come della condotta, è una virtù morale della ipiù alta importanza ai fini della riforma dei costxuni. Non
per nulla in un precedente aUtìtoolo affermavo che la restaurazione deU’oneslà è tuttora in stretto rapporto con il
rinnovamento religiaso dell’individuo e
della società.
Questa affermazion'e sembra trovare
un’eco nella lettera ciroollare della Chie^
sa Valdese di Corno, che invitando £f
meditare sulla responsabilità protestante nell’ora presente, così si esprime a
questo riguardo con paròle chiare ed
autorevoli; Si parla assai della poca onestà delVitaliano nei rapporti sociali e
civili, ma questa aocum di disonestà è
generica e superficiale e non 'móde nel
vivo della nostra deficienza, e del resto
la disonestà è vizio che alberga in ogni
popolo- La disonestà italiana assume un
aspetto tutto potrticolare, e s|i precisa in
ima. deficiente formazione di caratteri
morali, talché pare che la norma della
massa sia questa: fare ciò che conviene,
non ciò che ai deve.
Più oltre, la strósa circolare aggiunge: Il problema italiano è adunque specificamente questo: la dignità dèi carattere morale.
Proprio così: l’on'està della vita privata, pubblica, famágliare, sociale, commerciale, politica, è Un iproblema intimamente connesso con l’ediucazàone del
carattere, meglio ancora, con la coscienza; s’intende con la coscienza mwale. Ed
è inutile invocare un ritorno all’onestà,
voliere al tempo stesso una restaurazione dad caratteri e delle coscienze
del singoli,
A quale scuola dovremo noi rieducare
il nostro carattere con noi, anche i
nostn compatrioti? A quale criterio di
giudizio ci riferiremo noi per deiflnire .
^ che è onesto e ciò che non lo è?
Quale sarà la misura dela noetra onestà?
L’onestà dell’uomo natimale, abbandonato a sè stesso ed ai moventi d^’a
riimo isluo, sappiamo tutti qiuaTè; è un
tessuto di m'enzogne, di falsità^ di imbrogli, di raggiri e di baissezze in mezzo
alle quali affiorano, purtroppo raramente, piensieri etì aziond improntate ad un
senso di verità, di coerenza, di fedeltà
al' idlofverie.
D’altra iparte, le norme dei codici e
tutte le disposizioni deOl’autorità costituita non possono da 'sole ricondurre gli
uomini al vero senso deili’onestà. t’assono esercitare 'Una costrizione esteriore e
favorire, fino lad un certo punto; l’educazione dei caratteri, ma questa educazione si dimostra, in ultima analisi, insufficiente.
La morale corrente, poi, quella che
investe oggi la vita in ituttì i .suoi aspetti e che acquista, direi quasi, forza di
legge, è tutt’altro che favorevole
formazione di una 'Coscienza onesita,' cioè
sincera, rispettosa, idiritta. E’ p.ro,prio in
questo campo che la “norma del fare ciò
che conviene prevale su quellà 'del fare
Ciò che si deve; è in questo 'campo che la
disonestà non ha più .alcun limite e non
accetta più controllo. La vita è permea ta di disonestà, e noi tutti ne portiamo
in maggiore 0 minore misura img parte
del peso!
Sarà allora la Chiesa, maestra di verità, capace di destare le coslcdenz'e al
senso di ciò 'che l'’'on’està della vita richiede? Non neghiamo, anzi affermianao.
le grandii possibilità di cui la Chiesa
cristiana fedele al suo Signore dispone
, per l’educazioine morale dei cairatteriMa non ci nascondiamo neppure il fatto
che, proprio all’ornila delle chiese, sono
talvolta nati e cresciuti ringanno, l’imbroglio, l’ijwcrisia religiasa e quella forma di pietà bigotta e volgare che ne è
la negazione dell’onestà di fronte a Dio,
innanzi tatto, e pòi di fronte agli uomini.
ta veirità, l’onestà della vita non può
sistei
esistere se nion come rapporto intimo e
personale di dipendenza da Dia. E’ Dio,
inteso come giustizia, santità, amore
perfetto, che .può coprire le nostre disonestà e laiutarci a tendere verso Tonestà
dei pensieri e delle azioni. Quando viene ai mancare questo diretto, intimo rap“
porto, cosi si esprime anitaraNla nominaita circolare, manca la realtà di Dio, ed
allora (Zia coisoimza di oscura e non si costruisce la dignità del carattere. Mancando l’imperativo intimo e direlto di
Dio e della sua Parola alla coscien^ umana, manca larverà convinzìcme atta
a costruire la dignità del carattere e rimane deficiente l’onestà dei pensieT^ e
delle azioni.
Al centro del problema dell’onestà si
deve dunque porre il problema di Dio,
del Dio vivente e vero. Perciò av.eva ben
ragione Giuseppe Mazzini quando affermava che: Chi avrà Saputo ridare all’Italia il senso vivente di Dio avrà fatto di
più di ogni riformatore politiio.
La diisou^ohe stili’onestà ha dunque
la isua ragion d’essere, ma nel senso che
è stato indicato.
Essa deve servire di contributo alla
soluzione di problemi che si pongono,
che non .possorao non pon^ ad ognuno di
noi, ad ogni uomo che non rif^ga dal
pensare alla prt^pria vita.
Al tempo stesso essa dieve servire di
richiamo a noi, Valdesi italiani- Essa deve ricordarci che, pur essendo una pie-*
cola minoranza, siamo chiamaiti a servire la Patria in quella che è la sua esigenza ^ù grave, cioè l’iesìgeiiza morale.
Ambe e sopratatto a noi la Patria
chiede dì essere dei carattérl onesti, delle coscienze rette, degli uomini che
hanno il senso e la visioine di Dio nelle
varie circostanze 'della loro vita.
E. Rostm.
Un amico dal cuòre sereno è come tm
giorno di sole ohe versa la sua luce su
tutto ciò che lo circonda.
J. Lubbock.
miR
lÀ questi ultimi mesi, ^
ADELINA BOLDRÌNI-GAY
sembrava una piccola luce che andase
spegnendosi a poco a poco; ma fino all’ultimo suo guizzo, ha*voluto biiUare
„ pel suo Signore. Noi però sapevamo che ■
Eia aveva sparso, per lun^ e lunghi
anni, tatto il suo fulgore ¡fra le più fitte
tenebre del mondo.
Nella sua condizione di persona agiata
avrebbe potuto, pur adoperandosi al bene, trasopriere una vita icomoda, facile;
-divorata però 'da un’ardente sete per la
% salv^za delle anime preferì entrare nella via della lotta, della rinimcia, pur di
;,cond'Urme molte al Redentore.
Solo nei libro dei Cieli è contato il numero delle persone che trovarono l’oviile
.del Buon Pastore per opera sua e dello
Zelante Compagno dei isuoi giorni.
Ne fu testimonio quel Villino Fede
da taro aperto in Torino, anni or sono e
da taro guidato e sostenuto, per la redenzione delle giovani traviate. Decine e
■decine di ospiti si susseguirono, in quella pace, ove furono indirizzate sulla via
dell’onore e deU’onestQ lavoro. E chi .potrebbe descrivere la gioia che animava i
due Coniugi, :iquanldo, da 'una' travagliata
e torbida esistenza, sembrava incominciasse a svilupparsi un germe di vita
nuova?
Fu là loro grande famiglia, quella di
« Villino Fede », di cui parlavano con
tanto amore; furono le taro fiiglioie, le
giovani traviate, con la maggior parte
delle queli mantennero fino aU’ùltìmO',
assòdua corrispondenza...
...Ed ogni settimana non mancava di
recarsi in cerca di lanime da redimere, in
quegli ospedali in cui più ributtanti si
scorgono gli effetti del ]>eccato. Con un
fine sorriso, in cui sprizzava un’ingenua mtalizia, mi,’diceva: « Quando vi andavo, indossavo gli abiti più eleganti,
mi pCTtmavo con maggior cura, mi facevo bella insomma, per avere più ascendente su quelle ragazze »,
Poi si sedeva in mezzo a loro, leggeva
la Parola di Dio, parlava del suo « Villino Fede », rifugio itranquillo e sereno; e
piegava. Se a volte vide spuntare su
qualche labbro un amaro, ironico sorriso, non le fu mai lindirizzata
parola di scherno; ma molte, molte lagrime, bagnaronoi sovente quei cigli, abituati alla durezza della sorte; molti
desideri di vita nuova s’acoesero in quei
cuori ed attestarono reffacacia della sua
santa missione, alla quale, ogni volta,
Ella si preparava con ferventi, preghiere.
Coadiuvata dairottìmo Consorte, aiutata dalle stesse Autorità cittaidine, che
tanto appretezarono quell’opera santa, vi
dedicò molti anni. Disgraziatamente non
fu trovato chi la continuasse, e ben a
malincuore, i coniugi Boldrini, dovettero lasciarla, sopraffatiti entrambi dal
troppo lavoro.
Non abbandonarono 'però l’opera del
Signore. Il loro semplice, ma acoogliente alloggio divenne un centro, m cui la
forza della preghiera s’irradiava sugli amici, sui conoscenti, sulle Chiese; e sopratutto sulla caia Chiesa Valdese, da
cui Ella veniva e che tanto ¡amava. La
loro casa fu un’oasi di pace, il'rifugta di
tutti i travagliati, 'di tutti gli oppressi.
Chiunque bussava alla loro porta, ■oltre
l’aiuto materiale, riceveva' un incoraggiamento ed una Parola di Vita eterna.
Oltre a ciò, è impossibile ridire quanto attiva fosse la loro corrisponideinza,
non solo con conoscenti ed amici; messag^ cristiani ■enamo spediitì a tutti i
eolpìti da un lutto, nella nostra città,
alle famiglie che, nei taro paraggi, emano rallegrate per la nascita di un bimibo;
e traduzioni di opu»9>li, di libri, e visite, riunioni, stu^ preghiere in comur
ne. La looro esistenza fu un inintermotto
consacrarai alla causa di Cristo e del
suo Vangelo.
...Nella pace del itiifugio S. Giovanni,
ov’EMa è lirapasisaitai, la vidi ancora,
I .
A
un’ora prima chìb si sipegnesse. « Vado
col mio Gesù », mi disse con un luminoso soirriso, e non pensai che fosse l’ultimo, > ,
Ora ha raggiunto l’impareggiabile
Compagno dei suoi giorni, ndllai beai^tudìne perfetta e nella giota del suo Signore, e ben possiamo dire di Lei, che
scebe la ibuona parte, quella che non le
sarà tolta giammai. ,
, J, Corloit.
.La Scuola Domenicale
Ventunesima lezione - 21 maggio '
V APPARIZIONE
PRESSO IL MAR DI TIBERIADE
Lettura: Giovanni 21: 1-14. Imparare vera.
6-11 - Versetto centrale: vers. 7.
Secondo l’ordine di Gesù (Matt. 28: 0), 1 discepoli si erano trasferiti in Galilea, ed iVi
Gesù apparve loro nuovamente, presso il Mare di Tìberiade
La pesca miracolosa. Pietro, seguito da alciupi altri discepoli va a pescare sul lago; ma
la notte trascorre invano. Alla mattina, Cìesù appare, sconosciuto, e seguendo le sue disposizioni i discepoli fanno una pesca abbondante (cfr. l’analogo racconto, Luca 5: 4 segg.).
Se la pesca è un sìmbolo della loro attività
apostolica (Matt. 4: 19), Gesù ha voluto insegnare agli apostoli che la loro attività è sterile, finché avviene senza Gesù; ma quando
si compie sotto le sue direttive, è straordinariamente ricca di frutti. I 153 grossi pesci
jrappresentano infatti i credenti di tutte le
razze, che saranno accolti nella Chièsa, ^enza
che la sua unità sia lacerata (la rete che non
si spezza). In generale, Gesù vuol ricordarci
che: « senza di me non potete far nulla »
(Giov. 15: 5), e che « la mia forza si conqiie
nella debolezza' » (2 Cor. 12:, 9).
Il posto sullo rivo. Nel fatto della pesca miracolosa, Giovanni riconosce Gesù. Pietro, avvertito da lui, si getta in acqua e raggltinge
la riva. Come sempre, Giovanni vede, Pietro
agisce. Quando tutti sono sbarcati, Gesù pre
siede un semplicissimo pasto, « rompendo 11
pane ». A quel gesto familiare (come ad Em
maus, Luca 24 : 30-31), i discepoli lo riconoscono. Il pasto, che è un simbolo evidente
della Santa Cena, significa che Gesù sarà presente con loro nella loro opera apostolica, e
li ristorerà coi^ la sua comunione. Cosi è anche per,noi in ogni attività svolta con Gesù.
Ventìduesima lezione - 28 maggio.
RIABILITAZIONE di PIETRO
Lettura: Giovanni 21: 15-25. Imparare vers.
15-19 - Versetto centrale, vers. 15.
La. riabilitazione di Pietro. Gesù aveva già
manifestato a Pietro come agli altri in m<^o
generale il suo perdono per la loro fuga, affidando loro la missione apostolica (GIov. 20:
21). Ma Pietro, per il suo rinnegamento, ave
va un bisogno particolare di una paretai
ra . del la
Gesù. Dopo il breve pasto, sulla riva
go di Tiberiade, Gesù domanda per tre volte
a Pietro se lo ama, e se lo .ama più degli altri. La riprtlzione, nel caso di Pietro, è un
amorevole rimprovero, e Pietro lo sente, e lo
accetta. Dopo quello che è accaduto, non osa
dichiarare (lui di solito così sicuro di sè). « Ti
amo», ma, risponde umilmente, con una parola più debole: « Tu sai che tl voglio bene ».
E per tre volte, Gesù gli rinnova il mandato
di « pascere le sue pecore » e i « suoi agnèlli ». A lui come agli altri, e non più che agli
altri. Ma Pietro ebbe effettivamente una parte di primo plano neirinlzio della predicazione cristiana.
La predizione di Gesù. Gesù aggiunge alle
parole di incarico una •profezia: Pietro non
solo avrà parte all’apostolato, ma avrà l’onore
di condividere con Gesù la morte del martire:
forse la mbrte della croce: « stenderai le mani ». Secondo una antica tradizione Pietro mori crocifisso a RMÙa al tempo di Nertme.
La fine di Giovanni. Pietro, risollevato dalle
parole di Gesù, e a quanto sembra niente affatto impressionato dalla sua oscura profezia,
vuol sapere che ne sarà di Giovanni. E Gesù
elude la sua domanda, con una risposta, che
prediceva certamente la vita eccezionalmente
lunga del suo apostolo prediletto, ma che fti
anche interpretata in un S'anso eccessivo, contro il quale Giovanni stesso mette In guardia
i suoi lettori (Jesù ha soltanto voluto dgnlficare a Pietro e a tutti noi, che U teirmlne
della nostra vita non è affare nostro, e che
la sola cosa che importa è di servirlo fedamente « mentre è giorno » (Giov. 9: 4).
Nom. è ¡somniiammte pericoloso di coaioscere certe verità, ma di non conoscerle
bene. X.
XI bello può risultare ìnunediatamente dai sentìmienti, di^li afiEeifcti; Il bm»no non si può separare dall’idea del dovere. ' A. Vinet.
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Risulta alla Coromiissdaoe ded Caijto^^' é eranò dipendantt.
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■ Sacro cho aJcutte Corali, maigradio tutte*
le diffk»liÄ, haintio svcito la loro noov*
inaile, attìlvità, potìtando di* lorcT-'appiree
zato oantrd]buto ai culti delle isolei^ulè.^^
Cit,irallegrianao con le aidditìamo
“W- Corali delle'dttoe paitoochie perchè ne seguaBÒ reaena«xte)i.
^nfTr ^Esaminate le possibdlità ixi'd^ le
tradizionali « Feste dl^ Canto » per le
Corali e per le Scuole domenicali, 5 la
Coinmiasione ha (ritenuto di doverle aospendesre per ranno in corso e rimanidar’ ‘
le a tempi nuglioTi.
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íííí’í
Per lä Ctìnunissìone:
'VìAmfàdo Comba, preeldeinte.
Cronaca yà/dese
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L’Aseensione al Martel
ANGROGNA. .
n Martel è isempre stato facile meta
di gite’ primaverili. Tutti odoro che amano cogliere siffaitte oocasioini per un
fraterno in^jonlteo coi. fratelli in fede,
prendano nota che un'culto di circostanza avrà luogo n^lla'Scwla-Oratorio del
Martel giovedì 18 maggio, alle ore 15,
in occasione della Festa dell’Ascensione.
ANOROONA (Capoluogo)
In questi ultimi quattro metsi il Signore ha
richiamati a Sè diversi nostri fratelli e sorelle: Révél Lidia vedova Charlin, degli AlbarinT assai indebolita dai malanni, è
deceduta in età di 85 anni; Rivoira Amelia
nàta Odin, del Baussan, di anni 72, è stata
portata via quasi improvvisamente in poche
ore," lasciando nella desolazione il marito ed
i c<mgiunti; Costabél Margherita ved. Jourdan,' dei- JoUrdan, di anni 75, trascinava la
sua vita, in una dolorosa diminuzione di tutte
le sue facoltà, ed il Signore l’ha liberata;
Pellenco Gìovan Daniele, della Bassa, vedovo di Coisson àtoia, di anni 70, viveva per
forza'di cose im po’ solitario e tutto solo è
- decerlo in casa sua; Odin Giovanni, dei
Malati 'inferiorì di anni 23, infermo fin dalla
nascita, à stato liberato dai vincoli die tenevano legata Fanima sua; Pons Fanny ve‘dova Bertin, del Passel, di anni 82, dopo aver
invano atteso per molti anni di rivedere i figli lontani, si è addormraitata serena e fidente nella misericordia del Padre Celeste; Benech Maddalena vedova Benech, delle Sonagliette, meglio ccmosicluta come « Magna Madlffliln dia Buffetta » dì 93 anni, andava ancora pochi giorni fa a pascolare la sua capretta e pensava che forse la morte si era
diménticata di lei; BertaXot Margherita in
Pereso, del Combalot, di 56 anni, dopo lunghe sofferenze sopportate con pazienza, fidando nell’aiuto e nella misericordia del Signore, circondata dall’lnstancabirle' devozione
del marito.
« Il vostro cuOTe non sia turbato - dice
Gesù - io vo a prepiuarvi un luogo e v’accoglierò presso di Me ».
— L’Unione delle Madri ha terminata la sua
attività invernale con una festina di chiusura
per le proprie socie e le amiche accompagnate da uno sciame di figliuoli. Il prodotto del
lavcHTo è stato destinato alle varie c^ere benefiche della Chiesa.
— La Chiesa ha ascoltato con profitto e riconoscenza la predicazione del prof. Davide
Bosio, v^uto due volte a visitarci durante
l’inverno,, del Sovrintendente R. Nisbet, del
pastore Roberto Comba e del cand. C. Tourn.
LUSCRNA SAN GIOVANNI
Domenica 30 aprile ha avuto luogo il funerale del sig. Berlin Matteo, deceduto ai
Malan, in età di anni 61. Alla famiglia afflitta rinnoviamo l’espressione delle nostre sentite condogUanze.
— Il 2 maggio abbiamo accompagnato al
campo del riposo le spoglie mortali della nostra venerata sorella sig.na Maria Costabel,
addormentatasi nel suo Signore, in età di anni 79, al Valentino. Figlia del protf. Eliseo Costabel essa amò intensamente la sua Chiesa e le sue opere, consacrandi»! particolarmente alla gioventù ed all’infanzia. Al fratello ed alla sua famiglia ed in modo particolare al nipote prof. Gino Costabel la nostra profonda e fraterna simpatìa.
—4 maggio, nella tomto di famigi’ia, è
stata inumata la salma del nostro fratello s'.g.
Giacomo Emilio Jàlla, deceduto ai Chabriols
di Torre Pellice, in età di anni 84. Sui figii e
su tutti i parenti in lutto invochiamo le consolazioni divine.
— il 9 ma^o un lungo commosso corteo
rendeva gli ultimi doveri alla spoglia mortale tiella nostra sorella sig.ra Albertina Olivei vedova Gaydou, die il Signore ha richiamata a sé, dopo lunga e dolorosa Infermità ,aH’età di 74 anni, ai Revel. Raccomandiamo all’Iddio delle consolazioni le figliuole,
la sorella, U genero, i parenti tutti ed in modo particolare il fi^iuolo internato in Germania.
POMARETTO
La domenica 30 aprile u. s. Inel nostro tempio, alla presenza di un largo stucco di parenti © di amici ha avuto luogo un culto inteso a commemorare 1 nostri fratelli dei Poni
di Pomaretto deceduti il 21 marzo scorso. E’
stata una commovente occasione per oiffrlre
il tribuio della nostra simpatia alle fami^le
nel lutto e per recare sulla tomba del nostri
fratti un omaggio di fiori offerto dalle 1^
”3^
' ?
^ v’»’ s j- ^
^ reziond wl Sietificia Oütermann e d«l Cotoidlido .Valle di Susa del qut^. i frateiy estlntì'^’Si
mmmm'' ■ ff Sri IMI HI r>u I vniinerrviA nlln ’ IH ^2 .'r..
Domenica 21 maggio, ' alle'’óre >19 nel
' ' Tempio, In un culto (pedale riccto’dipfemo il^
nostro giovane fratello Ribet Leu», artigliere
alpino, deceduto durante il periodo di internamento in Germania. L’occasione ci sarà
offerta cosi di manifestare al parliti nell’afj, fliglone la nostra cristiana simpatia e dUindi loro le consolazolnl da Alto.
SAN GERMANO CHISONE
21 coirrente a
A Dio piacnedo domenica
vranno luogo:
1 - alle ore 10.30 il Culto dì chiusura dei
corsi di Catechismo, con premiazioni ed esecuzfone dei cori. I genitori dei Catecumeni
sono pregati di non mancare.
2 - alle ore 16.30 il Culto per la GioverUù.
— Domenica 30 aprile lo studente liceale
Guido Colucci ha parlato ad una numerosa
assemblea per conto della Società Pra del
Torno. La colletta per le Missioni è stata soddisfacente.
Il 7 maggio abbiamo celebrato la Domenica della Madre e della Famiglia cristiana.
Il Pastore, prendendo lo spunto dalla mamma di Mosè « salvato dalle acque » ha parlato dell’angoscia delle madri nei tempi attuali e delle sofferenze e dei pericoli cui sono esposti i bimbi e dello scopo della vita dei
fanciulli salvati dalla tragedia della guerra:
crescere per diventare uomini veramente cristiani onde formare una umanità in cui regnino l’amore fraterno e il timor di Dio®
Gli alunni della Scuola domenicale hanno
offerto alla mamma o al babbo li fiore e il
bacio della gratitudine.
Ricordiamo che la Scuola domenicale ha
luogo ogni domenica alle ore 9 meno 10 minuti
In quello stesso culto Roccione Remigio e
Constantin Irma della Marchisa hanno presentato al S. Battesimo il loro secondogenito
Franco. Che il Signore conceda a questi genitori di rallegrarsi sempre per il loro figliolo!'
SUSA
La chiesa di Susa ha avuto il giorno di Pasqua la visita del Sovrintendente pastore R.
Nisbet, Egli è stato accolto con viva gioia.
In tale occasione tre giovani catecianenl:
Peyronel Olga, Vottero Emanuele e Vottero
Elvira, hanno confermato la promessa del Ick
ro battesimo. La chiesa circonda di affetto
questi giovani e le loro famiglie e chiede al
Signore che la testimonianza evangelica ven-*
ga mantenuta nella città di Susa per l’awénire, con fermezza e fiducia come nel passato. La collaborazione con la chiesa Battista dì
Susa prosegue viva e feconda, attuata con
sincero spirito di fratellanza evangelica.
TORINO
La sera di dcHnenica 30 aprile, al Rifugio di
Luserna S. Giovarmi, si spegneva al nostra
sorella Adelina Boldrini-Oay,
Ella lascia nella Chiesa Evangelica di Torino il benedetto ricordo di una fedele testimonianza cristiana resa, col Suo Consorte,
durante tutta la vita.
La spa dimora torinese fu per un lungo periodo il ritrovo familiare di anime stanche e
deluse dalla vita, che dalla parola dei Coniugi Boldrini e dal loro affettuoso interessamento ricevevano luce, consolazione e forza.
Molti credenti che oggi mllltahp nelle Chiese Evangeliche della nostra <rftià sono .debitori, dopo che a Dio, alla testimonianza dei
coniugi Boldrini della loro vita nuova in Cristo.
AI servizio funebre in S. Giovanni, partecipò un largo stuolo di credenti, che seguirono con commozione 1 messaggi ri riconoscenza e di speranza crieUana pronunciati dai pa
Paschetto e dal .prof. P.
Baildon.
U. stori E Eynard e L
i’
Ai congiunti rirnjoviamo l’espr^ione della
nostra viva simpatia.
V. ' ^ .
TORRE PELLICE
f
23 aprile. Al termine del nostro culto domenicale, nel Tempio gremito di fratelli e di
^ amici, abbiamo celebrato le nozze di Malan
' Emilio e Durand Elvira, déÌ quartiere delle
Fucine. La sposa che per lunghi anni era
stata una zelante unionista del gruppo dglle
Fucine e che aveva pure fstìryito la Chiesa
come moplitrioe, fu particolarmente festeggiata dalla gioventù prewnte. Ad entrambi la
comunità, conscia dellioto' solfine che volge,
espresse la sua calda simpatia.
Il culto era stato, celebrato dal Coadiutore,
la cerimonia.,nuzjale^dal Titolare.
29 apHle,, R^ohi in lungo, mesto corteo, ,
abbiamo àcoompa^iato da Plssaiés fino al
Tempio ed al amitero le spoglie mortali della nòstra sorella Emrna Mourglia, di 37 anni,
portktà via in poco tempo ,da una crudele
_ malattia. Nel Tempio abbiamo rievocato la
.sùa figura mite e buona, lo zelo animatore
apportato ■'uri tempo nelle riunioni delle Fucine eppod, il servizio di'otto anni in casa di
due vecchi infermi che; accompagnò fedelmente fino alla tomba dove ora li segue a
pochi mesi di distanza. , La Chiesa ha circondato la famiglià‘afflitta di fraterna simpatia. ’r
^ Si so*w uniti in matrimonio il giovane Vittorio Rostan, dei!’Armarla, e la signorina Matilde Bein, dei Bouissa. Ai cari sposi rinnor
viamo l’augurio di molte benedizioni nel Signore.
Dipartenze. Dopo pochi giorni di malattla
il signor Emilio
■|,^ha. lasciato questo mondo '
Jalla, all’età di 85 anni. Da vari. anni dimo
. rava ai Chabriols. Esprimiamo a tutti coloro
che lo piangono la nostra simpatia cristiana.
Il 2 maggio Iddio richiamò improwlsa, mente dalla dimora terrena per la Casa nei
¡Incieli l’anima del geometra Paolo Rostagno.
Sebbene là salute del nostro fratello fosse assai scossa in questi ultimi mesi, pure nulla
■ lasciava prevedere un^ così repentina fine.
Il Signore gli evitò l’angosciosa prova di una
lenta e lunga agonia, è il suo trapasso da
questo al mondo a venire avvenne senza sofferenza.
Era una persona molto conosciuta nella nostra Valle e nel Pinerolese dove la sua professione lo aveva messo a contatto con molta
gente. folla che intervenne ai suoi funerali è stata una bella testimonianza della
stima di cui il defunto godeva e della gran
I simpatia verso i suoi cari che restano: la
moglie, la vecchia madre di 86 anni, i fratelli
e le sorelle, e tutti 1 congiunti sui quali invochiamo ancora le consolazioni divine.
VILLAR
PELLICE
Dipartenze. Il Signore ha richiamato a Sè,
in queste ultime settimane, due membri anI ziani della Comunità; Caterina Armand^ Hugon nata Dalmas, dei Cortili, vedova da
molti anni dell’Anziano Carlo A, Hugon e
i madre del nostro diacono del Centro, in età
„.di 76 anni, il 22 aprile
t- Giovanili Pietro Planchon della Ruà, che
• fu per una ventina d’anni il zelantissimo eu■; stode del nostro tempio, il 25 aprile, in età
di 85 anni.
Alle famiglie ed ai figli lontani esprimiamo
. la nostra simpatia nel dolore e nella speranza.
Battesimi. A|, culto di domenica 14 corrente sono stati presentati al Santo Battesimo
i bimbi Silvio e Guerrino Biesuz di Angelo e
Baridon Paolina. Il Signore circondi della Sua
. grazia preveniente questi suoi teneri agnelli.
Elezioni. Con votazione quasi unanime, la
assemblea di Chiesa del._14 corrente ha confermato nella loro carica i diaconi Giovanni
P Fostel della Piantà e Stefano Gönnet, del
Teynaud; e nominato, per i quartieri dellTn\'erso e della Piantà due nuovi anziani nelle
persone di Abramo Pons di Liussa e Paolo
Michelin-Salomon fu Paolo dei Garnier. «
Il Signore colmi questi cari fratelli ed i loro compagni già in carica dei Suoi doni più
preziosi, per il bene ed il risvegiio di tutta la
nostra famiglia spirituale.
La nostra Corale ha rallegrato il culto e la'
assemblea di Chiesa del 14 corrente con 11
canto perfetto di cinque inni del nostro Innario. A questi bravi giovani che nessuna difficoltà ha arrestato nella loro bella ed entusiasta attività e al loro caro Direttore la Comunità esprime il suo grato, vivo incoraggiamento.
ISTITUTO FEMMINILE VALDESE
/ VALLECßOSIA
Ad evitare spiacevoli malintesi, portiamo a
conoscenza del nostri Amici e Benefattori che
1 Istituto di Vallecrosia non è stato nè chiuso
nè sfollato, come è corsa la voce.
Per cui saremo grati alle persone ed agli
Enti che ancora non lo avessero fatto di ben
volerci mandare quanto prima il loro annuo
contributo per l’Esereizio 1943-44, servendosi
del Conto Corrente Postale N. 4-4076, intestato al sottoscritto.
DAVIDE PONS, direttore.
SETTIMANA DI RINUNZIA
(quinta lista)
Brescia L. 2830,Verona 1270,—
Toirno, 5° versamento 8000,—
Torre Pellice, 4o versamento 1293,10
Bergamo, 20 versamento 1000,—
Zurigo 1000, —
Prarostino 4594,50
Ferrerò / 6760,—
Sampierdarena, 2° versamento 86,—
Angrogna Serre, 3° versamento 119,—
PraU 1800,—
Rodoretto 750tNon sono le opere buone che fanno l’uomo buono, ma Tuomo buono fa le
opere buone. lAttero,
La famiglia della comptante *
lidia Einina Honrglia
nell’impossìbtlità di poterlo fare personalmente, ringrazia tutte le gentili persone che
cw preghiere, scritti o fiori, e.-eolVintervento
al funerale, presero parte al «yo immenso
dolore. In modo particolare espriitie la sua riconoscenza al pastore sig. Enrico Ó^met ver
l Insistenza spirituale, al doti. Paolo Vasario e
alla signorina EmUia Tourn della Prinera per
le amorevoli cure prestate alla cara estinta.^
Rorà di Luserna, 5 maggio 1944.
- I
La rnoglie Lina Eynard, la mamma ed i
parenti tutti del rimpianto loro amato
Geometra Paolo Rostaguo
ringraziano vivamente tutte le persone che
in tanti modi hanno dimostrato la loro sim- '
patia in Questa dolorosa separazione. „ '
Torto Pellice 5 maggio 1944.
Le famiglie Bacel, Beimrd e Roetan, rin. graziano seni l<amente guanti, in occasione
della comrric’inorazior^.'dei loro cari, hanno
preso viva parte aj toro dolore ed hanno manifestato la loro ^^atia. Un particolare ringraziamento rivmono al doti. Willy Giitermami, nonchè-oHe Direzioni del Setificio Gilterrnann c jiel Cotonificio Valle di Susa per
il gradf^p: omaggio di fiori offerto in memoria dei diletti Scomparsi.
Pons di Pomaretto, maggio 1944.
'<'r'
Le sorelle ed i nipoti del compianto
Luigi ÄYondet
ringraziano dì cuore quanti hanno voluto, in
qualsiasi modo, prendere piarle al loro dolore.
San Germano Ch., Ponte. Palestro, 17-4-44
La famiglia della Compianta
AlbertlDÌ Olivet ved. Gaydoo
verarnente commossa delle numerose manifestazioni di simpatia ricevute, esprime la sua
riconoscenza a quanti le furono di aiuto e dì
conforto nella sua grande prova.
Luserna S. G., ai Revél, 8 maggio 1944.
« A
La famiglia del compianto
. Giacomo Emilio ^alla
ringrazia sentitamente i pastori sigg. Tron e
Rivoira, il doti. Quattrini e quanti sono intervenuti alle onoranze funebri.
Luserna S. G., 4 maggio 1944.
Nell'occasione della dipartenza della loro
cara
Adele Poet v. Pascal v. Notte
la famiglia, nell’impossibilità di farlo singolarmente, ringrazia tutte le persone che con
la loro presenza, con parole o scrìtti hanno
preso parte al loro dolore.
Ferrerò, 24 aprile 1944.
CERCASI 4 o 5 camere vuote o ammobiliate
in Torre Pellice o vicinanze. Rivolgersi al
giornale.
AFFITTASI 3 camere con cucina. Regione
Inverso Rolandi. Rivolgersi al giornale.
■AFFITTASI Torino camera ammobiliata con
o senza cucina. Rivolgersi al giornale.
affittasi estiva, in territorio di Villar
Pellice 2 appartamenti ammobiliati: uno
con 6 camere - altro con 4 camere - Luce,
acqua corrente. Rivolgersi al giornale.
CERCASI seggiolino da passeggio per bimbo.
Rivolgersi ai giornale.
AÀAAÀAAAAAÀAAAÀAÀAAAAAAAAAAAAA
Le peRsane ¡sempre occupate della loro
salute, sono come gli avari che laiccuznulano dei tesori senza mai goderne.
Sterne.
i.
Una cosa è altretì certa, che Cristo
«an ha mai dato come seigno il fatto di
essere ortodosso o no, ma di’Egli ha
detto’ Li riconoscerete alle loro operé.
Kierhegcutrd.
Prof. Omo CosTAm, Direttore responsabile
Autorizzazione Min. Cultura Popolare N
del 7 gennaio 1944-XXII
10
ARTI ORAFICHE » L'ALPINA „ - Torre PclÌict