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Anno LXXVn -i, N. 24 ‘ ^
vTOERE PELLJCE. so Giugno 1947
Spedizione in abbonamento postole - I Gruppo
incatenata
SETTIMANALE DELLA
giorno âeU’avversiîà...
*5?lf[èEÌÌ ! CSccCczlaste '7; 14}
Il giorno dfeWavversità è il giorno grave e solenne in cui siamo
chiammi a conoscere la vita nei
suoi aspetti severi e tenebrosi; è il
giorno della prova, quale ne sia l’intensità ech il carattere.
Il ^orno dell’avversità è anche,
in una certa inisurb,, il nostro giorno: il giorno che stiamo vivendo, insieme con tutti i popoli della terra
e che, dall’alba al tramonto, reca
il segno di una grande fatica, di
una profonda angoscia, di un tragico smarrimento.
L’Ecclesiaste, con l’esperienza che
proviene dalla fede in Dio, dice a
questo proposito: «Nel giorno delravversità, rifletti!»
Non niormorare contro Dio, aggravando ancora i tuoi nudi; non ti
sgomentare, non lasciarti afferrare
dalla disperazione e. dallo sdetticlsmo, non ridurti al livello di un ^
sere che non ha più nè fede nè legge,: ma rientra in te stesso e rifletti!
La ;p4rola;^di, Dio non tè
'd
‘Ä- - - ' ;
(II Timoteo'2r ,9)
C HI E SA VA L D E S E
Abbiamo tutti bisogno di rifleite* re seriamente,^ gui ©d ora. Il mondo si trova più che mai nel disordine e nella difficile opera di ricostruzione perchè gli uomini non
hanno riflettuto come avrebbero dovuto. Gli uomini si sono lasciati suggestikmare dai discorsi, hanno lavorato, hanno goduto, hanno sofferto,
ma non hanno ancora riflettuto in
modo tale da udire, nel fpndo dei
loro pensieri, una voce nuova, la voce di Dio.
I giorni oscuri dalla nostra vita
possono essere dei ^orni di profonda: tì-istezza e di grave insensibilità.
Essi ,j»ssono prostrarci in una ter^bile^^msione nervosa, possono costringerci or passare doMa spèraham
al dubbio e dal dubbio alla preghiera. Possono suscitare in noi sentimenti di esaltazione e di sdtegfto;
pos.sono convincerci che, dopo tutto,
non .siamo altro che una fragile nariodflm, destinata a sfasciarsi nel
grande oceano in tempesta contro
uno dei tanti scogli miciditdù
I nostri giorni, gH anni di guerra
che abbiamo attraversato e quelli
tragicamente inquieti nei quali stiamo entrando, possono essere tutto
ciò ed altro ancora. Così è <M ogni
avversità, anche di quella che, seftsn sconvolgere il mondo, si manifer
sta nel campo più ristretto della nostra vita individuale o di famiglia.
Perciò, dice la Scrittura: «Nel
giorno dell’avversità, rifletti!»
Nel giorno dell’avversità, rifletti!
Cioè fermati, rientra in ìe stes.sh,
considera seriamente la vita e gli
avvenimenti, poniti umilmente davanti a Dio ed ascolta la Sua parola. Egli ha qualche cosa da dirti
proprio nell’ora deli’avversità.
Rifletti! Cioè esamina la tua vita
per domandarti innanzi tutto se, in
parte almeno, tu non sei responsabile della aiversità e della prova che
ti fa soffrire. Siamo molte volte costretti a riconoscere, con un senso
ài dolorosa umiliazione, che «l’uomo miete ciò che ha seminato»
e che dell’avversità che si è ahbattma .su dt noi dobbiamo molte volte
cercare la causa in noi medesimi,
nella nostra .su¡lerficialità d’ànimo,
nella nostra malvagità, nella ostinata ricerca della nostra volontà,
contro la volontà di Dio. L’esperienza dei popoli piangenti ed atterriti,
in questi anni passati, ha reso straordinariamente attuale la parola profetica di Geremia: «Beco, io fo’ venire SII questo popolo una calamità,
frutto dei loro pensieri ; perchè non
hanno prestato attenzione alle mie
parole».
Rifletti, e se discerni in fondo a
te stesso la tua particolare responsabilità, ravvediti e torna ai tuo Dio!
E se l’avversità che ti colpisce è
cosi misteriósa da sembrarti un’ingiustizia, se la prova ti pare incom
prensibile e ti fa ^piiangere lacrime
di dolore e di torihento,. se ti sembra che il Si gnor è ti abbia troppo
fortemente e cruUelménte colpito,
rientra ancora in ite stesso c, pensando alla grande solidarietà che unisce gli uomini ùel dolore, dome
anche nel peccato , e nella speranza
(imttà: redenzione, fiflrtti ancora in
silenzio e, se ti è .possibile, invoca
Iddio. Egli «non ripudia in perpetuo;
ma se affligge, Jia àltresi compassione, secondo la moltitudine delle
sue benignità ; giacché non è volenlieri clii’Egli umilia ed affligge i
figliuoli degli uomim».
Rifletti in quell’ora, e tu imparerai a considerare l’avversità non più
alla luce dei tuoi giudizi imperfetti
e limitati, ma alla-luce di Dio dal
quale anche l’avversità può esser
trasformata in una sorgente di benedizioni spirituali. Egli solo può veramente guidarci nttfiBÙierso la prova e mutare la nostra riflessione in
una sorgente di efficaci consolazioni,
in una rinnovata consapevolezza dei
nostri doveri, in uba visione nuova
della vita, della ntorte e della noredenzione. ^ ''
Rientrare in noi stessi, riflettere
qutando soffia il vento deH’avversità, far tacere le nòstre voci, le mostre
ribellioni, le nostre bestemmie, i
nostri lamenti ed il nostro orgoglio,
chinarci umilmente davanti a Dio,
al Padre, e aspettare in silenzio la
.sua salvezza e la sua liberazione,
non è un modo come un àltro di approfondire il nostro dolore e di aggravare l’avversità.
E’ anzi il vero modo di affrontare l’avversità senza esserne travolti
e di trovare, netta comunione con
Dio, il segreto della nostra forza e
delta nostra incrollabile speranza.
ERMANNO ROSTAN
Il problema della scuola in Italia
L’insegnamento religioso
nelle scuole
((Rifluto )) scriveva Cavour «alF'aiutorità religiosa ogni «terveinto neM’kisegnianieinio dato dairamministrazione
civile. Il Vescovo si asterrà dà ogni
inigerenza nella scuola e nell’Università, andhe per piò ohe spetta lalle cattedre di religione e di teologia». Disgraziatamente di Cavour ce ee fu uno
solo, ed il ministro Gentile >fln dal
1925, precorrendo il Concordato, kitrodiuceva nelle scuole l’insegnamento
reliij^oso : opera perfezionata nel 1929
con l’art. 36 del Conpor^to, su cui
già oi siamo soffermati, e oh® fu un
grave compromesso tra il fascismo ed
il Vaticano» a tutto scapito della scuola : mentre infatti quello autoriztsava
rinsegnamento réliigioso, qiue^ chiudeva amabilmente un oochio suU'intinoduznlone della cosidettà cultura fascista e mlHtaire.
i diritti delle minoranze e degli indifferenti. L’insegnamento religioso, per
essere regolare deve neoesisariamente
essere impartito da un ministro di culto : ci pare ohe abbandonarlo ad un
laico sia sminudme il valore, a meno
die gli vengano riconosiciute particolari facoltà. Ora un ministro di culto,
rappresentante di una Chitesa, è legato ai suoi dogmi : ma la scuola laica,
quale l’abbiamo presentata, è sede di
ricerca sdentiflca, di critica, ed i dogmi si dèvomo arrestare alla sua soglia. Lì
berissimi naturalmente i genitori di far
impartire ai loro figli’l'istruzione religiìosa ohe più loro aggrada e di far perfezionare fuori della scuola quella formazione spirituale dei fanciulli che la
scuola laica non è chiamata a in-trapprendere. E non si vuole con questo,
si badi, denigrare il vallare dell’insegnamenito religioso o iswbordinare la
fede 'alla scienza-
mi pare ineviitabile ohe gli insegnanti
non possono trascurare di ispirare ai
loro allievi quei principi immortali di
giustizia, onestà elee, che sono il patrimonlio della: nosttra civiltà, Mà si
tratta di moraile» e non di confessionaliismo reldgjosio. Si 'pensi inoltre alle
difficoltà pratiche dbirinsegnamento
religi'oso stesso nella scuote, ed alla
sua tri^fiormazione, putacaso, in propaganda elettorale.
Il punio di vista cattolico
È possibile - rinsegnamerito
religioso nella scuola ?
Chi scrive qU'Bste righe è nettamente
contrario, anche quando fossero salvi
Mi pare di udire la protesta molti che diranno : r<tna allora la scuola si
deve ridurre ad una sede di pura erudizione? Non deve essa tener conto
alcuno deU'anitna dei fanciullo e guardare soltanto alla sua intellgenza?»
Risponderò dicendo che la cosa mi pare del tutto normale t e d’altra parte
Non così si esprime il pensiero ufciato cattolico : ne abbiamo ancora la
prova in un libretto del prof. Sinistrerò, docente nell’Istituto Superiore
Pedagogia del Pontifiioio Ateneo Salesiano a Torino, intitolato àVerSo la libertà della scuola mediante la paritàn
titolo Che è di per sè tutto un programma (Edito nel febbraio 1947).
Viene quivi oomitettuta la battala della scuola confessionale cattolica e de• nigrato il sistema della scuola statale.
Per quanto ci .rigdardà dircm rapgomento spedflco dell’ilnsegnamento religioso, notiamo ohe l’autore parte da un
principio generale per tutte le sue trattazioni ; ohe cioè la scuote è educazione, e quindi educazione completa delia
persona umana, «in tutte le sue facoltàr
naturali ed anche soprannatmall,
IJrinciipio viziato alla base, perchè la
scuola, come rilevammo, è sopraiutlo
isti azione, ed educa in quanto istruisce ; ma per capire meglio il iprincipio
del prof. Sinistrerò basterebbe pensare al «Ministero deH’Eduoazione nazionale» di fascietiica mernoria.
Gomunique, logicamente n© discende
che rallievo deve chiedere alla seuola
la sua formaziione completa, che la famiglk ha diiritto di scegliere la scuola
ohe più le garba, ohe la religione vi
esplichi la sua missione, che lo Stato,
buon ultimo, vi tuteli le sue esigenze.
Concludendo non soto rinsegnamento
religioso, ma addirittura tutta te scuola in mano al sacerdote-msegnante.
L’A., pur fioncedendo ai «genitori
Valdesi, ebrei, protestanti, maomettani» di fondare scuole e di mandarvi i‘
loro fig'li, k sofferma in particolare sul
dovere per i cattolici di mandare i loro
figli alle scuole cattoliche : poiché
”\a Chiesa Cattolica è la società religiosa dei Cristiani fondata da Gesù
Cristo, figlio di Dio e figlio di Maria, pel
fine tsovNmnaturale ; ” la teU^fone
cattolica, la quale sul piano teorico reca con sè evidenti e inoppugnabili manifestazioni della sua origine divina e
sul piano storico reca l’imponente prova della sua capacità educativa colla
cosi grandiosamente vasta e profonda
opera di rieducazione dell’Umanità^ da
essa, durante venti secoli realizzata
(vedi Italia e Spagnai^ nel più rigorósi nspietto~e'àfm iiefla geiosd'fittela
degli autentici diritti non solo della personalità dell'educando,: ma inoltre della
famìglia e della Società Statale (il caso solo di Galileo ite è una prova! ) ;
sicché appare dimostrata come sovrabbondantemente fondata la rivendicazione che la società religiosa cattolica accampa sul diritto-dovere, che là
sua maternità spirituak-sovrannaiurale
le impone, verso i siici fedeli, di apri
■■ —■■■I-:
re scuole e di vigilare di esse VedMcu- 4
zione religiosa-morale in senso cottolico’’.
Le correnti favorevoli alla
scuola laica
Abbiamo voluto fOire qiueste oltezioni
per (porre i lettori di frairte aU'interpretazione della scuote, dal punto di vista
oattoMco : rilevia'mo òhe essa deriva dagli articoli 1375; 1381 e 1382'del Codice canioniooi, dàl quoile quimdi appaiono ispirati quegli articofi della Costituzione di cui abbiamo parlato precedentemente e intorno ai quali è feoilo
immagilnBre che i cattolici impegneranno tutte le loro forze : conquistare
la scuote significa avere in mano le
chiavi dedite situazione.
Sono sorte però in Italia nuove voci
di protesta, dS persone eminenti per
cultura e per posizione, e di assodazioni, fuori dei partiti (chi si fida oggi
dei partiti?): nel novembre del 1946
è sorto a Milano UU' Comitato per la difesa e lo sviluppo della scuoia nazionale
(perchè non chiamarla solo italiana?)
e a Roma si è costituito in seguito un
altro comitato del genere; n© fanno
parte i più bei nomi della nostra cultura, da Croce a Codignote, da Pepe
a Flora : ma perchè non, si uniscono in
un organismo solo?
E venendo a noi, perchè te nostrai
«Società ijedago^'cai» non si ^occupa di
questo piroblenai é non flo|inda te
adesione ai vari
te latoa? Ci pare i^e Ì'orai sia e
l’unione delle forze disperse dovrebbe
essere il primo scopo da raggiungere.
AUGUSTO HUGON
P. S. - Saremmo lieti che vi fosse
uno scambio di idee sulle colonne
dell’Eco, particolarmente per quanto
riguarda l’argomento toccato in questo articolò.
UN MeSSAUGIO DEI MENNONITI
A Ellspeet in Olanda si è svolta
dal 15 al 19 Maggio una conferenza
l^nitdrpaZioinale dei Menniolnliitì di 'tutfto il mondo : erano invitati due rappresentanti Valdesi, ohe poi si ridussero ad uno solo. Ma anche questi alTultimo momento non (potè partire
noti avendo ottenuto i visti sul passaporto.
Al termine delia conferenza fu sti
«
lato il messiBggio seguente per i Vai
desi, inviatoci uinitamente alle oonclu
sioni generali che, ben vplentiieri pubblìchianto.
Noi tutti. Valdesi, in mezzo ai. qbali i nostri fratelli Mennonitì h'anno
lavorato con un cosi grande spirito di
solidarietà © di i^or fraterno, dandb
ci l’èìsempo di uomini e di (donne animati dallo Spirito di Cristo, inviaimo a
Comitato Meniflonita ,a Torte PeHice
ed alle Chiese Mennonite nd mando
ili nostro saluto cristiano e rieonoseente
D’Assemblée internationale des Mennonites, en regrettant ^absence des Vaudois, m’a chargé de vous envoyer le suivant témoignagé de notre alliance, qui Im été lu devant 'l’assemblée.
Les frères Mennonites de la Hollande, les ouvriers du Mennonite C&itral Committee des Etats Unis et du Canada, assemblés avec
les délégués de la Suisse, de la France et de P Alsace, à Èlspeet, envoient
aux Vaudois d’ItaKe et de la Suisse cette lettre pour exprimer leur
désir dW coHabprrUion.
Le vivant Seigneur Jésus Chtist, pfrr l’amour de qui nous sommes
MUivés pour sauver et ppur servit nous a réunùf en prière ét en reflection pour être plus conscients d’êtPe Ses témoins, *
Nous asùrns apespçu que c’est par Sa Vobmté que nous txmtinueronS à nous encourager les uns les autres et à nous fortifier par la
prière, la discussion et l’amitié, afin qub nous soyons plus encore le
sol de la terre par une vie fructueuse enj Christ et la. lumière du monde par des actes dans le service de t’àmour.
En connaissant votre croyance nom vous envoyons nos salutations fraternelles c^amour et de paix; nous priom pour vous, pour
vos égtism, vos tries chréti^nes, dotre croyance et votre travail pour
le SeignmO%
■ •; En vertu de la charge de l’Assemblée à ElspeetN. van der ZIJPP ' . , '
r Président de l’Assemblée
i
À
, Mîië
.■
'P-.-,.-'.
2
Per una nuova edizione
(limarlo llafcc»)
lavora compiiuto daiHia Oammissione
.presi^uta dal Dptt. Ugo Janni, che
concretizzò il suo, lavoro paibblicando
una I e una II serie dj aCanti r^'igiosi Italiani»},
j: Cotti una lettera diiretta a tutte le
Oiiese che hanno partecTpaio alla
«ÌoiTiipiil^onje del presene Innario, il
Conbii^o Fèderale delle Caiese Evangeltohe d’Italia intende in ziare ii
lavono per la conipilazione di una nuova ©dizilone deirinnario stesso.
"La lettera porta questa soprascritta ;
iPRjPOSTE E Di''?ETTivE PER UNA NUOVA FD../:ìONE DELLIN’NARIO CRISTIANO (Inna-.c uirco).
CStando per sommi capi quanto 'a
lettera contiene, risulta :
non si allontani dal testo e sia cantabile sulla mediodiia originale,
G. Inclusione d’inns di produzione
italiana, ma non contrastante per genere al carattere specifico del nostro
canto, con esclusione di melodie tratte dia composizioni con parole che
non siano dii carattere religioso. (Si
ricorda come materiale dii scelta il
7. Revis.one deirindice, con particolare riguardo aH’esattez2)a nella
indicazione degli autori, possibilmente con distinzione fra inni di autore
o di traduzione.
nar’o Cristiano, (Innario unico) in vista di eventuali culti ed adunanze in
comune. Naturalmente il pensiero di
detti inni deve corrispondere ai principi fondamentali degli articoli di fede comuni alle nostre Ch’ese.
IV. Si dà modo alle Ohies^ Evangeliche che hanno un Innario in proproprio di concorrere alla compilazione della nuovia ediz., proponendo
Inni della loro raccolta ohe desiderassero di vedere inclusi nell’Inna
Coloro iali quali interessasise avere
per esteso la lettera dalla quale abb.amo tratte queste notizie, possono
farne richiesta alla presidenza del
Consiglio Federale.
per il Consiglio Federale dellb
Chiese Evangeliche d'Itaiia
Virgilio Sommanù
essere
I - Che l’Innario dovrebbe
compilato in 7 parh disunite ;
I. Ganti liturgici; 2. Salmi; .3. Inni per il culto ; 4. Inni per adunanze di evangelizzazione e risveglio;
5. inni per oocjasioni speciali ; Glimi per le Scuole Domenicali, 7
Inni .per le Associazioni giovanili.
II La preparazione della nuova edizione si svolgerà in tre tempi :
1. In 'un primo tempo, lavoro com'Pfiuto^ mediainte Clom.m|issSon.i inierine di ogni Chiesa interessata alla
stampa dell’Innario.
2. - In secondo tempo, mediante
•un lavoro compiuto da una Commissione interdenommazionale, nominata dal ConsigHo Federale, che curerà il coordinamento del lavoro
compiuto dalle Single ¡Conuiijissiioni, nonché l’eventuaife completamento.
3. Terzo tempo,, mediante una
Ootnmissfemé di stampa che curi tee'
nioamente l’edizioniè.'
a) Si precisa ohe le Commissioni ìnftenne delle varie Chiese, siainmino
nominate dalle Chiese stesse nella
qt^lità e nel niumero ohe esse ritéfflanttio ’opportuno;
b) le .Commflsisjonìi interdeniominiaizionali di Coordinamento e di stampa
Eararmo di nomina del Consiglio Fedea^, che si avvarrà di persone
desig^te dalie varie Denominazioni ;
c) mettitre la Commissione di coordinamento dovrà essere emposta di eiementi veramente competenti in materia, si pensa non essere neoessario ohe questi competenti vengano
scelti fra i poeti ed i musidstì che
concorrono alla composiziione ed al(l’amcohimento dell’Innario, poiché
le esperienze del paiseato non hanno
dato a questo riguardo un risultato
soddisfacente.
m. - Si fa presenlte che la preparazione della nuova edizione, prendendo gli aspetti quasi di im rifacimento, richiederà assiai tempo, per dar
modo di compiere un lavoro accurtóo e complesso, di carattere teologico, iletterario, musicale, tecnicoLimi-tandooi ad esporre in succinto quello che dovranno affrontare le
Conunissioni interne, le direttive
partano di ;
1. Esame degli inni a scojpo di eliminazione o correzione;
2. Revisione a scopo di togliere
ancMniafié come quelle causate da
melodie di inni esteri, applicati a
parole d.i carattere del tutto diverso
iJalIe H#n»Ii ; dop^fe vd^ioni di
stessii inni; applicazioni di melodie
appartenenti a canzoni profane, ecc.
3. Armonizzazione degli accenti
tonici vena con quelli nstacali
(tipico il caso indicato dal iDottor
Balma a proposito dellTneo 203 e,
per interèssante coincidenza, dtato
ancite nella lettera del Òdisislio
Federale).
4. Revisione dell’amionia kiresa a
riponi^ gli Inni di Autore ad una
ma^'ore fedeltà agli originali, e per
tutti a non perdere di vista la necessità contenerla in forma seria ©d
adatta al canto a tipo normale delle
nostre Oomunità.
Cantate al Signore un nuovo cantico; benedite il Suo nome, predicate ogni giorno la sua Salvezza!
LA PAROLA
AL PRESIDENTE
della Commissione
del Conto Sacro
Una domanda
al prof. Rivoir
Da quanto si va scrivendo in merito alla Festa di Canto della Valpellice mi pare di arguire che non siamo ben al chiaro su un punto fondamentale; cioè sul cadaUttere © sul
significaio che le nostre feste di canto debbono rivestire.
A San Giovanni non c’è stato nessun Kscandialo» e nessuno vuol drammatizzare nulla. Il Presidente della
C. <L C, S. ha inteso semplicemente
rivolgere una «raccomandazione)) e
far rifletter© su un problema sul quale ha abbozzato innilmente il suo
punto di vista personale. I pochi
momenti trascorsi bfe'ieme dopo la
f^ta di canto non ci hanno consentito di approfondire il problema stesso. Ma il problema sussiste in realtà, ed esso non è di facile soluzione
come lo dimostrano i diversi punti
di vista esposti su l’Eleo, cui fa riscontro un articolo di S. Gatto su
«l’Unionista».
E’ necessario discutere il problema con obbiettività serena © con uno spirito di fraternità, anche dissentendo. Solo cosi si potrà cercarne
e trovarne insieme la soluzione.
Entriamo in discussiona
5. Traduzione dì inni tratr' da raccolte estere, cosa che ttoo si presento di facile esecuzione e che richiede
invece particoliari doti, perchè non
, risulti una sempiiice prosa rintata.
Il punto di vista dtel maestro F.
Rivoir è quello del musicisita per voc^one 6 professione. Lo comprendiamo pi^iametote. Vorremmo solo
fargli osservare quanto segue:
noni ci sembra che la musica «in
sé Stessa» possa esprimere chiaramente un dato sentimento o un dato
pcnsimo. Prova ne sia ohe la musica
strumentale per essere intesa nel vero significato dhe l’autore ha inteso
darle, deve avere im tìtolo od un
commento a devono essere conoscili
ti l’occasione o il momento in cui
essa è stata scritta. E questo per impedire false interpretazioni e del
tutto arbitrarie anche da ascoltatori
competenti. E’ evidente oh© l’interpretazione di una qualsiasi composizione musicale dipende dalla più o
meno sviluppata sensibilità artistica deirascoltatore, il quale, nella
sua interpretazione, per evitare l’arbitrio, dei'e essere comunque guidato da qualche elemento. Ora, nella
musica corale sacra, diciamolo obbiettivamente, quello che permette
di interpretare ij seaiso di un’opeia
nell’intenzioine (wiginaria del suo autore, sono le parole. Ed è per questo
ed in questo senso che io ho voluto
parlare di musica rcpi-otesitante» : ciò
che mi ha valso la larvata accusa di
«pignoleria)) da parte del Sig. Gatto,
E dicendo «protestante» in riferimento alle parole che, come ho detto, ci danno il vero e originario sen
so e significato del coro composto
da un determinato autore, io pensavo anche che la nostra festa di canto si è svolta in un tempio protestante, davanti ad una comunità protestante; il programma è stato svolto da Corali rappresentanti altre Comunità protestanti © pensavo e penso
ancora che la, nel Tempio, <h>ve si
Parola di Dio e la si spiega
e si prega l’Iddio di Gesù Cristo secondo l’Evangelo, non è una manifestazione di pura arte musicale che
noi siamo chiamati a dare, ma una
testimonianza della., nostra fede, un
culto di adorazione e di riconoscenza a Dio ohe noi non possiamo esprimere con parole che in pratica
torocMio il senso della Scrittura © che
sono contrarie alla dottrina su cui la
nostra fede evangelica si fonda.
E poi vorrei damandare al maestro
Rivoir; nell’aAve Veruni» ad esempio è la musica che ha determinato le
parole o sono invece le parole che
haimo determinato la musica?
Su que.sto confesso dì non sentirmi
competente. Penso che sono le parole che hanno determinato la musica e le hanno dato appunto quel
carattere di misticismo che corrisponde ©sattdmente al sentimento
mistico che anima i nostri fratelli
cattolici nell’atto in cui ricevono l’ostia consacrata e che non è certamente la nostra disposizione di spirito neiratto di arrostarci alla Santa Cena. Questo faccio osservare,
non per spirito di critica, ma perchè
è im problema che mi lia sempre
molto preoccupato quello dèlia musica corale ed anche della musica
di organo che si può suonare e cantare nei nostri 'Templi protestanti.
Mi si permetta, al riguardo, un ricordo. Nel corso di.im culto im or
ganista suonò un bellissimo pezzo di
organo eh© «soHevò lo spirito del
ruditorio: ma grande fu la mia sorpr^ quando seppi che questa magnifica armonia, per compiaciuta
ammissiione defilo ¡stesso organista,
non era altro ohe una serie, riuscitissima, del resto, di variazioni,
sul tema di una notissima e ridicola
canzonetta. Forse, .all’uscita, l’uditorio aveva dimenticato la predica, im
ricordava con compiacenza la musica. Ora, una simile musica non
rischia forse di creare negli uditori
uno stato d’animo non affatto adatto
a quello che dovrebbe esservi in fratelli che si apprestano ad ascoltare
la Parola di IMo la quale forse non
ci commuove, non ci piace, non ci
bea come la musica, ma che oi annunzia la salvezza di Dio; Piatola
dalla quale tutto, anche la musica va
determinata, alla quale tutto, anche
la musica, va sottoposto.
E quando penso ohe, ad es.
in Sviz^ra molti organisti pntte*
stanti ai «tormentano» ^ parola non
è troppo' forte) per suonare musica
che sia un’interpretazione della predicazione e della lettura biblica
chiedendo persino pieccdentcmente
ai Pastori i testi delle loro predicazioni, mi scusi il sig. Gatto (!) ma
sono contento di essere per conto
mio pignolo, geloso ed aneli© diffidente, come Pastore, di quanto si
suona e si canta nei nostri Templi.
Da noi, il problema non è mai - che
io sappia - finora stato preso in considerazione. Ma credo che, in vista
di una vera edifioazione, sia bene
(he ogni direttore di corale ed anche ogni organista se lo ponga c lo
risolva con l’aiuto di Dio.
Il sig. Gatto, parlando del « Coro
di Pasqua » del Mascagni pure cantato alla festa di canto, ci dico su
l’Unionista che « esso gli iia fatto
ricordare la novella verghiaua )>. Io
confesso che per me, nel c.is.i particolare, la musica caratteri 'ica del
pezzo è stata pure trasfigurala dalle parole esprimenti la aioia della
risurrezione pa.squale. Ciò sta a dimostrare come la musica possa essere diversamente interpretata in
funzione o meno delle parole.
Quanto alla musica cd alle ])arole
di niobi inni del iio-stro Innario, faro sig. Rivoir, sono pienamente d’accordo con lei. Non ci riniaiie clic attendere la miova edizione riveduta
c mi auguro di cuore che anche lei
sia incluso nella nomnii.ssione da nominarsi .
Cantici spirituali
Concluderò citando il passo biblico Colossesi 3 ; 16 che mi sembra
definire bene il carattere che le nostre feste di canto, a mio modesto
av-viso, dovrebbero rivestire: il cauto non riv'olto al pubblico, ma a
Dio; il canto suscitato in noi dal1 impulso della grazia: libertà
nella scelta degli imii, dei
salmi, dei cantici o cori « spifi^tiiah »: qui sta il punto: «spirilgiale»
non vuol dire dettato dallo spirito
delTuomo aneli’esso permeato di
peccato come ogni altra sua facoltà;
ma dettato dallo Spirito Santo di
Dio il quale non può mai farei esprimere nè in parole nè in musica, pensieri e sentimenti in contrasto con
la Parola di Dio.
Ho compreso il punto di vista del
maestro Rivoir come musicista. Confido che egli comprenderà pure il
mio punto di vista e la mia preoccupazione come Pastore.
Naturalmente tutte queste mie csservazioni non valgono se le nostre
feste di oanto sono manifestlazioni
puramente artistiche. Ma crediamo
che fino ad un certo pmito e con
dati limiti noi potremo nelle future
feste di canto jciant|àre cori ottimi
artisticamente e le cui parole siano
veramente « spirituiah » alla gloria
di Dio. Le due cose possono benissimo conciliarsi.
Tralascio per brevità altre considerazioni sulla « messa in si » di
Bach e su altri pimti oh© mi appaiono dèi resto secondari di .fronte a
quello che a me sembra il nocciolo
del problema.
Chiarimento ed augurio
Ma un chiarimento lo debbo pure
al sig. Albarin. Il suo a dispiacere
per aver udito un accenno quasi
(meno male ! !!) di riprovazione rivolto alle Corali da nie jclijamate
« colosso » è del tutto ingiustificato !
Non vi era in questo appellativo,
nella mia intenzione, assolutamente nulla di «riprovevole»; come io
non mi sentirei affatto offeso se si
definisse «minima» ,ad esempio, la
Corale èhe dirigo. L’espressione
«corali-colosso» è stata pronunziata da me mentre esortavo 1© corali
più piccole a perseverare nei loto
sforzi e nella loro fatica; anche se
in numero ridotto come membri ed
anche se non in gradò di preparare
cori potenti come appunto le Coralicolosso possono invece preparare. E
Fesortazione era precisamente rivòlta
alla Corale di Rorà della eoi asaenza non conoscevo 1© ragioni. Ci mancherebbe altro che al Presidente
della C, d, C. S. non rinscisse bene
accetto o il numero dei membri di
3
lECOD
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F
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I'
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I
una corale o jl grado di efficienza da
essa raggiunto"’ E ci stupisce ed
addolora proprio il fatto che il sig
Albarm abbia potuto attribuirci queto sentimento molto mesohmo, m
■vero Anche qui mi tero di mterpretazioni di carattere esclusivamente
persorale’ Io mi associo anzi di tut
to cuore all’augurio del eig Albann
che tutte le Corali diventino «colosso » e gli augm-o del pari di cuore
che la dorale da lui diretta »addoppi il numero dei suoi membri e
raggiunga un ancora migliore grado
di efficienza tecmco-musicale! Spero COSI di aver chiarito l eqmvocoTVaturalmente non condivido nel
modo piu assoluto la conclusione
alla quale il signor Albann giunge
Non niengo che la C d C S deb
ha riconoscere il suo «fallimento « ?
o forse deve ricoiiosoerlo perche i
canti d insieme non sono stati e«e
guiti a dovere o perche osservazioni
sono state mosse riguardo a qualche coro ufficiale? Se moonvenienti
Vi sono stati, non ritengo affatto che
essi iflno impatabih alla Commis
sione la quale ha svolto il suo modesto lavoro ed organizzato le feste
di canto come per il passato- Quanto a rimaneggiamenti delle sue file
ed a iiforme deU’impostazione del
suo futuro lavoro, non spetta natulalmente a noi di preoccuparcene- C»
penserà a suo tempo la Conferenza
Diteli ettuale la quale nomlneaa 1
futura Commissione nelle persone
che le sembreranno piu opportune •
e saia bene che la Conferenzia stessa
dia Ossa alla., Commisaione del Canto
Sano le direttive e gli e tiemi ohe
poti alino o no implicare una riforma della impostazione del suo 1ì>
VOl’O.
E. Alme
SCRIVE UN VECCHIO CORALISTA
SEMAINE PROTESTANTE DE GENEVE
7 au 14 septembre 1947
Le protestantisme gemevoi- organise une impoitante Semaine pro
testante du 7 au 14 aeptembre, coïncidant avec les Rencontre^ qui at^
tirent a Geneve a ce moment-la quelques une des plus éminents
epi-esientant de la penæe et de 1 art contemporaine II serait heureux
de voir a cette occasion nombre de coreligionnaires des pays de langue
françai„e, profiter de leurs vacances pour rendre visite a la cite de
Calvin. Nous vou» donnons ci-dcssous quelques renseignement« qui
pourront vous inciter a repondre favorablement a cette invitation
PROGRAMNE:
(.non tanto vecchio ^ ». d- r )
Ahmamo sentito la voce del pubblici/, multo bene rappresentata dal prof
7 ro qi ella c mpetente e tecnica del
prof. Rivoir, elei Direttore G. Albarin
e qi II pp ssi n ti aei Direttore ael
l'Eco.
¿»•a consentito anche ad un vecchio
Curatuiu di dire una parola
A:/ete ragione tutti. Si tratta setnplivemcrae di /¡puitare lubinettivo di tiro e tutti saremo d'accordo
/.. ./OStanza siamo m presenza d>
biSijgni e di realizzazioni no soddisfanTtidiU di itiiesh bisogni
Ca.,r„ Sacro: e la ragione di essere
dell,. :io.,tie Curali; e il perenne aneIdu di vnni credente, anem .se noti cavt c ma vera nc essila inteilettue Spianale aiu,he quando e inespressa
Ma Quando un coralista diventa a<'^id L onore ed u bisogno ael Can u
Sac,o, Si affina, st trasforma, si completa e a.!uva a suscitare il sentimeni-L
pia. generale dell amore al Canto- " si
svegliarlo anche simpatie per il Canto AitiiiUco, per il Canto Popolare a
misura che ci si fa una cultura in me
E questo un mule ? Francamente
non crealo!
Che I Corah-iti abbiano anche l'u
mano sentimento dell esibizione nelle
loro manifestazioni, può anche ¿arsichi e senza peccato scagli la primo
pietra ; ma non ho mal avvertito, ed
in nessuna delle corali in cui ho cantato, Che questo sia uno degli elementi
preì.„,ideranti. E credo di poter fwe
la SiBssa dichiarazione anche per i dirigenti.
E allora? Allora io constato Che l'evoluzione e del pubblico e dei coralisii fui affinato gusti e bisogni che non
Si possono più oltre contenere in una
sola manifestazione, del resto anch’essa incompleta anche per il solo scop '
per CUI sorse.
E molto sinteticamente diruti;
« — Canto Sacro; Cura meticolosa di
Direttori e ooralish nella esecuzione
di Inni e Con „edificanti" tanto per
le parole quanto per la musica-■ in
una manifestazione annuale, in un
grande centro comodo a tutte le corali, (Pmerolo) avente carattere di
vero e proprio culto, nel quaU si
dovrebbero distribuire o vender/’ delle guide, per i non cantori, stampate
Per la circostanza
Ed è ovvio che questa dovrebbe averc luogo ogni anno lad ©poca fissa
in modo da diventare peirmiainiente come ©poca e località
o di altre raccolte eventuali, come
pure presentazione di nuove canzoni per parte ai corali o di gruppi
speciali.
la queste ire ntanifdstaziam. contenute ognuna nei Imiti che ad esse
competono, il pubblico troverà quanto Si aspetta, I Direttori avranno modo
di Uiniostrare le loro qaahta e capacita, ed I coralisn vedranno meglio apio Bi-zaiu il lungo e faticoso cammino di
preparazione che e per ora oscuro ed
igiiofuto dalla maggior parte degli iiditori. _—
E mi pare che l'Eco delle Valli col
.mo Uuettore sia il piu idoneo per lanciare, coltivare e portare a compimento questa iniziativa.
Lini veodhao coiiiailista
la nostra breve risposta
S.amo grati al «vecohiro coralfi&ta»
dellu ^ua apprezzata lettera e delle sue
espressioni troppo generose a nostro
riguardo.
Crediamo ohe le propoiste da lui formulate Cunrenigano degli elementi degni
d essere studiar d Ila C d C S
Effettivamente il piamo d'azionie da
lui formato risponde alle esigenze variamente espresse da quanti sono ìntervenuti mellia discussione sul tìanto
sacro.
L Eco delle Valli e pronto ad accogl ere altri Suggerimenti e pensier
pur di contribuirne nomi solo all amore
del canto, cosa degna di encomio, ma
piu anpora alla sioiruficazione di Dio
per mezzo del canto e allia ©diiflioazione delle amme sulla Roccia dei secoli
Redattore
La Semaine débutera le dimanche 7 septembre par une grandie
Journée protestante avec cultes solennels a Saint-Pierre et à SaintGervais suivie d une confeaence pour hommes puis dl'un repa« en
commun. L apres-midi, manifestation populaire au Palais, des Expositions. Le soir, premiere representation d une piece biblique "Moïse",
oeuvre du j a<=teur Frne t Chirlei et du compositeur Rogei Vuataz
Ce ¿pectaclo ocra donne encore deux ou trois fois le soir suiviant dans
la salle de la Reformation.
Au COU.IS de la Semaine, des cultes, des conferences, de* concert^
„pirituel/, dont le piogr«mme preci.? vous sera communique plus tard
eront oigani«es Lue expo ition divisee en pliricur ections feia
coniiuitro non seulement 1 histoire de la Reforme calviniste- mais
aiiiisi 1/ .action jijesente du proteslantisme et de 1 oecumeiii«me
D(.5 Visites de la ville et des monuments intéressants le protestantisme seront fuites en groupes et commentees
Voyagen et Jogements; D apres les assurances qui nous ont ete
données les consulats suisses a 1 etrangei delivreiont sans diffioultt
aes visas iruhvidueJs ou collectifs.
Le coût de la vie a Geneve est assez eleve pour les ressortissants
de 1 JS i change depitcie oeicndant il e«t po ible fane un repa
convenable dans les restaurants sans alcool pour 2 à ü - Fr «uisse«
Le pioblem© des losiements est plus complique a resoudire- Fn
cette s^iioon, les hotel» de Geneve sont pleine, il est presque impossible d V tioiive» une cliambre. Nous comptons -sur la boime volonté
de.» fumillos d(3"nos Eglises pour meltre. un cerlam nomlire de lits a
disposiiioin de nos botes de 1 etranger. lies prenners inscrits. ]iarticu]i lei ent 1 d mes ou (versmic e-^s mont li piiorit
Ni «i>. non. efforcerons de loger le maximum de participants dans
lo.-aux iriijiievises. Si oes griiupenionts de jeunesse ont i intention
fianoiMer a cette Semaine protesrante. nous leur lecomniaiid.uis
:e mun i- de leur materiel de cammog.
Il importe surtout que les inscriptions parviennent assez tôt -au
Comité d: oifiartisaUoni pour que toutes le» dispositions necessiaires
puissent-etre prises en temps voulu. Le dernier delai d’inscription est
fijue au .Süjwifi. A partir de oette diale, nous ne pourrons vlua non.» engager a assurer im logement aux visiteurs.
V euillez adresser tonte la correspondance au COMITE DF LA
SEMAINE PROTESTANTE. Bureau du Consistoire. Cour SamtPieixe. Geneve.
d
de
d
CONWRENZA DI LIONF (3 4 5 giugno)
Il frutto dello Spirito è amore
allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza
temperanza. Se viviamo per Io
Spinto, camminiamo altresì per
Io Spinto.
(Gai. 5:22-25)
— Canto Artistico: In tocaiità sempre fissa (e per ragiom di provata
capacita organi zatn a e logistica prò
.pórrei Sén Giovami, ad epo<Hd ugualmente fissa, in una festività extra domenicale, le cartài dovrebbero incontrarsi e dare saggio di canti)
corale, di cori classici, sacri o profani che dovrebbe suggerire o consigliare un constatò ad hòc.
€ — Canto Popolare o folcloristico. In
occasione dei grandi raduni Valdesi
-15 Agosto 0 (dira occasione - mentre la mattinata è riservata alle futizfoni e cerimonie caraiteristiche, il
pomeriggio potrebbe essere riservato
alla esibizione. Per parte di corali,
doppio quartetti ecc-, di quelle canzoni che desideriamo siano cantate
dalle nostre squadre giovanili. Esecuzione singola e ctàlettiva dì alcune delle canzoni di '’Pleines Volx“
NOI CREDIAMO nel Signore Gesù Cristo come oi è presentato
nel Mangelo Gesù Otocifìsso
per l’espiiaztoine dei nostln pec
» cat e la purificazione dei nostri
cuori peooaton Gesù Riswicita
to per la nostra redenzione dalla
potenza del male m tioi e intorno
a ;noi ; Gesù Signore di tutti che
viene per stabilire sulla terra il
Regno di Dio.
NOI VilVIAMO per ¡1 SSjgnor© Gesù Criisto nell’u'bbidienzia totale al
Suo mandato : « Andate, predicate l’Evangelo ad ogni creatura:
chi avrà creduto e sarà sitato battezzato i®rà salvato; dhi (non avrà
creduto sarà condannato...
(Vang. di Marco, 16: 15).
NOI ANNUNZIAMO il Signore
(Gesù Oristo unica speranza per
rindividuo e iper Ttumaniità, per
questa vita e per retemità; unica sorgente di luce di <«irtezaia, di
p^. di riposo, di giok, di forza,
di giustiziai di santità, di. amore,
di vita vera ed eterna !
Da ’’Il Seminatore ”
Una delegazione del Comitato italiaiio dell Alleanza per 1 Amicizia
internazionale mediante le Chiese,
composta dei Past. Elio Ejmard ed
Ermanno Rostan. dell avv. Cesare
Gay. inoltre del Past. Roberto Jaliier come membro aggiunto ha partecipato alla Conferenza regionale
di Lione, al principio di Giugno. F
stato questo il primo mcont.ro dei
rappresentanti delLa Francia, della
¡Svizzera, ael Belgio e dieirItalia dopo la fine della guerra.
La conferenza e stata presieduta
dal Past. Jeaiequel. pioniere dell amicizia e della pace per mezzo delle
Chiese a.s»i-tito dal doti Dexter
gretano mondiale dell Alle.anz-a.
I delegati erano una quinuiicma
soltanto in tutto, ma il piccolo numero ha fatto SI che si creasse presto in mezzo a loro un atmo icra di
fraleinita cristiana, nella quale gli
aigonienti in di cussionc venivano
da ciascuno considerali con il conti ibuto delle proprie riflo» ioni e
delle proprie esperienze.
II primo giorno e stalo dedicato
alle relazioni dei singoli Conutaii
sulla situazione dell Alleanza nei rispettivi paesi in questi anni che recano 1 impronta della violenza umana edi allo studio di una relazione del
dott, Dexter sulla situazione in alcuni paesi dell’Europa mediterranea
da lui recentemente visitati. 11 problema della pace e (fella frateriiità
cristiana è dovunque un problema
grave ed inquietante e le Chiese,
portatrici del messaggio di Cristo,
hanno dovunque delle ’sdlnazionii
difficili da affrontare. Esse sono nondimeno chiamate ad operare per la
pace, sperando contro speranza, per
ubbidire al Principe della Pace.
Il secando giorno è stato dedicato
allo studio di problemi internazionali connessi con un’aocn»ata relazione del Past. JésBéquel su questo
argomento: «GOUVERNEMÈNT
MONDIALI». Problemi specificamente politici, è vero, come quelli dì un
«governo mondiale» o dell’ONU o
dieRe. autonomie nazionali: ima di
fronte ai quali la Chiesa cristiana
non può rimanale estranea, se ha da
t.»»eie sale della teri-a e luce del
mcmdo. E la guerra inevitabile? Fino a qual punto e possibile svolgere
un opera di pace per mezzo della
te iirnonianza delle Chie e? Quale
atteggiamento devono assumero le
Chiese di fronte ai grandi organismi
politici? E possibile un azione delle Chiese cristiane e delle altre religioni per la pace? Ecco alcune
domande che si sono affacciate alla
mente dei delegati m quel giorno.
Nel terzo giorno, infine, il Pa«t
Bouvier eh Ginevra ha presentato
duo interessanti rapporti: il primo
sulle (iDisplaced personsy> vale a diic àulle peisone senza patria (giudei,
evactiiati, internati, persegmtatii,
bambini senza personalità) che a milioni sono stati trasportati qua e là
m Europa dalle vicende della guerla »pccialmente dai na ist e che
ora per mezzo di organizzazioni ecclc8ia«tie(lie e politiche internaziona
li stanno trovando una soluzione al
grave problema della vita in paesi
che aprono loro lo porte: il secondo
su: <iLa pace cristtanar) fondata feul
sacrificio, contrariamente alla pace
politica, fondata sul compromesso.
Le tre giornate sono state aperte
con tre brevi culti, presieduti dai
Past. Dedye (Belgio) e Jahier (Italia) e dal prof. Burky dell’Università di Ginevra il quale ha recato
alla conferenza il contributo dbl suo
pensiero e della sua chiara, testimonianza cristiana.
La sera del 3 Giugno, in una sala
del Tempie da Change, sotto la presidenza dtel Past. Voge, i delegati
Past. Hoyois (Belgio) Rostan (Italia)
e Christen (Svizzera) hanno parlato
della situazione (fella Chiesa Evangelica nei loro paesi.
Ai termine di quéste giornate tutti hanno partecipato alla Santa Cena
m un’atmosfera di raooo^imento e
di fraternità cnstiana in una delle ^
chiese di Lione, gmdati nella preghiera dai Past Voge © Eynard ^
A poco a poco, al dà sopra delle ^
bamer® infrante dalla violenza d®- ^ ni
gli uomini SI nallacmano i contatti
con frateUi di altri paesi e di altro
Chiese, si stringono vincoli di ami-'
cizia nella comunione diella fede ^
Dio voglia éhe non abbiano piu a .
pezzarsi ma che servano invece a
dare agli uomini, il senso della co
munita e la speranza-deUa pace.
E ROSI AN
Du Sud Amérique
Colonia Valdense, 18 mai 1947
Le pasteur SiUio Loriig ©st parti
pour les Vialilees 1© 23 c. ipour une viaoance bien itneiritee de sax mois, après
14 ans de service actif et très apprécie de toiue*. Il assistera au Cdnignâsi
des Ecoles du Dimanohe a Londre ©t
ira aupanavanit à Oslo (Norvège) pour
y reprelsemer la Oonfederation des Eglres Evangéliques du Rio de La Pllar
tâ 11 sera auss notre representani au
Synode. Avant de partir d a mitie k
colleote pour la confiruct on d un
temple a Coloma. capitale du Departement et ma ntenant le centre de nos colonnes. C. Valdense est à une extrémité Sa collecte a commence très-h en
par. plusieuirs dons de 1.000 pesosLe but est de au moins 60.000.
Le 2 Avril est arnvei a C. Valdense
M.s Albert Ricoa. Nous (l avons repu les bras ouvert" Il nous a de suit©
nfo me de lefcat des Vallée- avec cette guerre. Le Temiple était bonde. Les
jeunes ne comprennent plus le français. M.r Jean Tron le traduisait. H
a parle pendant plus d une heure. Nous
iavons ete souvent amiis par lie récit des
aouffranoes ©ndurees et des anecd'Otes
s ‘‘nappantes comme le cas d Elisee
Gatairn qui somme de donner ses armes. s iiii en avait, leur dit qu il en aV11 une et montra aux soldats un gros
livre sur la table. Un soilidat. protestant sans doute, comprit et expliqua
a ses compagnons ce que c était. Et
alors Iis se retirerenT en grommelant.Un bon Vaudois de la vieille, roohe,<(Ce nodhen était Qhnst». Et quelle
arme ! L'epee de l Esprit. plus .penietrante qu une epee à deux tranchants.
Une arme qui au lieu de tuer, donne la vie aux morts qui se reconnaossent tels, syhomihient et se repentent
pour Se convertir.
(M.r Ricoa est mamtenant en tour■nee. Il visite nos colonies, plein d enthousa,asmie et la joie du sailut qu il possède nous est communiquée et nous
encourage Que cette visite sot entre
les mains du Seigneur et ■par sa grâce,
un moyen de nous r©vea,liler d© notre
sommeil. La hberte et 1 aisance dont
nous jouissons sont aussi un danger
qui nous mène a .1 undifferenice.
Nous traversons les temps difficiles
prédits 'par 1 Eoriitur©. La vie ©st devenue Si chère aussi ici que U Oon
ference a décidé d augmenter du 50
pour cent les honora res des Pasteurs
Le prix de tout a augmente etnorme
ment, surtout les terres et les loyers.
S'il n y a du changement ce sera
difficile de fonder d nouvelles colonnes. Nous avons perdu deux bonnes
Occasions les colonies de Chapicuy et
de Rocha 40 mt'lle hectares fractionnées en lots ©t à des conditions très
avantageuses Maintenant tous le® lots
Isonlt olcoulpes A Roeba les frères
Gönnet (5 familles) ©t 2 autres Gonnot oouSins des premiers ont déjà ac
quis environ mille hedtares Les quel
ques Familles qui sont allées dans ces
colonies sont contentes et vont de l’aivanT, sur tout a Rooha ou ne vont pas
les sauterelles* D uni autre côte s
tout est cher, ceux qui prodiuiisent vendent à des pnx auxquels on n aurait
jamais songe le blet et le maïs à là
pesos les 100 Kg., le lin à 40 pesos
la laine et le bétail et (tous les petifs
produits à des prix aussi très-elevéls.
Lé monde s’écrie : «oe n’est plus l’Amérique d’une fois!»
J’ai visité à Montevideo M.me Laitira
Tirotn-Gaircia, qui est très Men ©f très
contente .
Une finie du cher frère David Gaydou de Vemtdo-Tuerto (Santa Fè), a
éfé travailler en Bolivie comme missionnarie, sous les auspitees de FEglke
Méthodiste. ,
Départs. Flfençois (Garrou de Pnaly, décédé à Ootonia Valdense, à Fâ-\
ee de 80 ans — Pferre Oosiabel de '
l’Envers Pinache, à Tarariras, de 79
ans.
Salutations affectueuses à tous.
L. JOURDAN
il
*»5
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W Á'^. +-Ji<r#jw w -, < 'S i" i.
\ ,,y , : ♦ Í' ' •' > S§?A-C áí*^^T5í^t
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nipilii ffii’iiMK pniiiHiE miif ^ ^
« (vorr prsmiér* page)*, - " " "' '
Ler EgUæs de Christ vous ssUmetU (Rom. XVI: 16). Nous nom
¡¡^^mmes accordés sur les condusions suivantes:, ,i '••
-.fi.' Lli^cehtré de notre fci et de notre témoignage est Jésus
- „V Christ, tel que VEcriture Sainte nous le révèle.
^'2. En ce qui cenceme le fondement de notre foi, nous trouvons
dans l’Eeriture Satnte des directives précises, que nous^'ue"^. ' wons pas changer. - . •*,?
5, Dans les choses secondaires noua pouvons arrivèr par nos
expériences à des opinions et à des actes différents. Cela ne doit
pas nous séparer; au contraire nous devons nous respecter, aider, aimer les uns les antre».
4. Nous ne pouvons être une bénédiction ppur le monde qu'en
ayant Jésus Christ et sa lumière, et en transmettant cette hi. mière aux autres.
6. Nous faisons appel tout particulièrement à la jeunesse menTvonite de garder dans ces temps pénibles l'hériiktgede nos oncêtres, et de se consacrer au service de notre Seigneur Jésus
' Christ.
?■» '
INSEGNAMENTO
çr
DEI, FRANCESE
IV
La Società di Utilità Pubblica della Valle
del Pedice a mezzo dtel suo Presidente
sm. Stelano Peyrot si è attìvamenite oocmpata della i»«tìca rellaiiva aH’inse^amento del francese neBe scnofe elementari
della nostra zona e può dare ora un breve consuntivo deil’cpena svota.
La Società ha avuto, daM’aw- Pitptyino,
Sindaco di Pinerolo, che si era oocà^jato
desia questione in um adun^iza dei sinckd dell’ex Cincondario ed aveva poi a sua
volta .interessato ^ on. dott. Domenico
Chiaramello e prof. Michele Gina, in comunicazione ila seguente lettera : MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
- IL MINISTRO . Ronta, 5 ma^o 1947,
«Caro Chiaramelto in relazione al tuo in
teressamento, comunico che la questione
deU’insegnamento della lingua francese
nelle scuole etementari del Pinerolese è
già alio studio dà parte' di questo Ministero.
per Temanazione degE opportuni provvedimenti atti a risolverla. Posso assiourarti
che questo Ministero tiene nellla debita
considerazione le aspdtazlond esposte dai
Sindaci della zona neUfordine del giorno
da te tavtotomi. Con riserva di ulteridri
notìzie, ti porgo OMidiali «liuti.. F.to GoeeUa».
Il Presidente della Società ha poi ricevuto direttamente da S. E. II Presidente
deir Assemblea Costituente on. Umberto
Terraidni a cui sono state spedite con app sita istanza te deliberazioni deS Comuni,
una lettera ih data 29 Maggio 1947 in cui
fra l’altro è detto :
«Dandole assicurazione ohe ho èmmedia^
tamente trasmesso domanda e documeniasSond lapla competente OommìSsdane Co
stituzionale, desidero che Ella sappia che
^ personalmente vedo oon pafticDlàre Empatia tale iniziativa, potehè^ «io dia quando.
’';in anni lontanissimi, ebbi più volte occasione cK trascorrere te mie,vacanze scolastiche in Val Pellice. potd convincermi
che la zona possiede peculiari caratteristiche ih tradizioni e di cultuiB che la differenziano nettamente dal restante ten itorio nel quale è inclusa. E la ponderata
, modestia delle attuali ritíbiestie garantiscono che, comunque, la Val PeHice sì sente
e vuoi restare pa.rte inscindibile della regione piemontese. Con deferenza. F,to :
U. Terracini». . . .
Il Presidente ha poi ancora .ricevuto dal
prof. Mario Rollier una tetterà in data 4
giugno 1947 calla quale ccnuindca che le
considerazioni geografiche da tei esposte
in merito sempre alfinsegnamento dei
francese sono pure state presentate ? la
Presidenza della Costituente ed: hanno rac• colto le firme di dodici deputati e precisamente dei Si'gg- Lombardi, Calamandrei,
Codignolai, Foà. ValdanJ del Partito d’Azione e Azzi, Bel.tecci, Oamangi, Ludvtno Magrini, Paolucci, Sardiello © Zucoarini del Partito Repubblicano Italiano ed ha
avuto sempre dall’on. .Presidente dell'Asserablea Costituente la seg.uente lettera ■.
«Roma, 29 Maggio 1947. Egr. Professore, la comune amica on. Mattei mi ha
consegnato la sua lettera con ì ricorsi documentati ohe vi sono allegati. Le voglio
dare dmmiediata aissicuraaoaxe ohe, trasmettendo alla Commissione Costituzionale . i documenti appoggerò personalmente
la richiesta dei Comuni diedla zona mistiMngue che conosco un po’ per avervi, negU anni giovanili, trasocnso numerose estati percorrendone le campagne, le vaili ed i
monti. Con deferente cordialità. F.to; U.
Terracini». ■
Mentre siamo felci di poter fare le comunicazioni di cui sopra ringraziamo sentitamente tutti coloro che dei nostri desiderata si sono attivamente occupati e l‘unanime consenso raccolto d dice chte qui
son è questione di orado politico o religiose,. ma di una aspirazione comune a tutti
i partiti ed a tutte le fetfi e dcè una sempre maggiore- elevazione culturale del nostro popolo.
r
CRONACA VALDESf
ANGROGNA SERRE
Domenica 15 giugno ned corso del noVf - culto ^all’aperto a «La Maria» sono
st^ battezzati FrascMa Sergio Giovanni
© Fras^ Livio Pietro di Daniele ed Angela (Chiodarbech). )
Il Signore benedku i bambini ed i gemtori, ^
e. a.
re le proposte della Commission© per la
divisicme degli albi Distretti, sì da renderli meno grandi, più omogenei ed atti, perciò, a risdivere con .maggior facilità e
prontezza i problemi comuni. Si approva
il progetto di due conferenze distrettuali
all’anno, mai si respinge la proposta di
rendere finanziariamente autonomi i Di.
stretti, e di scindere la figura del Capo
Disfretto da quella del membro della Ta
vola.
PRAMOLLO
TORRE PELLICE
* Sono stati ceteimi ned mese di maggte due matrinienj Bounous Remo e Ja
Uer Dionigia; Long Enzo e Ribet Elfy.
Rinnovimo a questi sposi, che ci lasciano
per stabilirsi a San Germano, ,i nostri più
fervidi auguri di ogni felteità sotto lo
sguardo ded Signore.
• La comunità è grata al Signor Felice
; Cattoi per il messaggi© tìh’egH dia recato
presiedeado un ouho ned Tempio.
• La F^ deffla Madre è Stata celebraita
la il maggio. Un breve culto
prreieduto dal Pastore, redte e canti ese.
guiti dai bambini sotto la direzione deJ'la
signora Marauda e della si^wrina Som
statbodica offerta del flore alte
nuKinna, una distribuzione di regali agli ahamj delle Scuole Domeoteali resa possi,
bite dalla muniflcenza dedl’Iag. Widemann
<0 Smt Germano, ed una gradita tazza di
téy hant» costituta) il pregpamma di questa .lesta di cui piccoli e grandi serbano
buon ricordo.
• Sono state esaminate in due assemblee
te reteatond (suW’autonotWa dell© Chiese
e ; suEà rifoitna dedj'organiznazione di.
stretttaate. Tutti si sonò trovati d’acomdo
nel riteaere che um Chiesa non debba
©«sere autonoma solo per xEritto storico; H
iBrigno prtnciptìe defi’autonioimfa ©ffetoiva
è i4 buon funzionamento dei vari, organi
(ConcistorD, assemblee di Chiesa, ecc.i e
che te Comunità abbia nel suo seno almeno due predicatori Istitì che aiutino H' Pastore e ohe lo sosthuiacano in caso di bi.
«o©io. Si ritiene, inoltre, che per essere
autonoma una Comunità non debba necessariamente far fronte a tutte quante le spese Ikicaii, onorario del Pastore, ecc.) per.
chò ■ riuscirebbero ad esserlo solo alcune
grandi Chiese; ma che B Simotte o la Tavola fissi di anno ta anno un contributo,
anche etevato, che te Catiesa si sforzerà di
riaggiungere ad ogni costo, contributo che
ste in praporzimie ai numero ed alle condizioni dei membri di ciascuna Comunità.
Cosi le-CWes6 più mumerose ed abbienti
dovranno contributa© più eh© per la loro
particolare autonomia finanziaria, è si po,
trà compensare II contributo di Chiese ml
© più povere oh© flnanziarimnente not
riuscirebbero mai a stuprare un dato Bvello, Ria che meritano di essere autòno.
me( per aftre ragioni torse superiori a quelle finoiuslarie.
Molti, infine, sono del parere die fi ré. gotemento debba conseatìrtr « Pastore di
rimanere ndla Comunità oltre 1 14 anmi,
e che tutti, i membri comunicaniti debbano
diventare automatioamente elettori dopo U
21® anno di età
in qtiontoi alia seconda relazione, si è
contrari -^aWa divisicme dej«- Distretto
Vaili,'-mentre si ritiene sia bene accetta.
A PROPOS DES REUNIONS DE PRIE.
RE —
Favoriser l’union des Chrétiens entre
eux, est un des grands buts des réunions
de prière. Rien ire dmente davantage les
coeurs que de prier ensemble. Jamais les
Chrétiens ne s’aiment autant les uns les
autres que lorsqu’ils s’entendent récioroquement répandre teurs coeurs en prières.
Dans te mesure ou ces prières sont spirituelles, elles engendrent un sentiment
d’union et de confiance qui est de a plus
haute importance pour la prospérité de
relise. Il est douteux que des Chrétiens
puissent manquer d’être unis quand ils
ont l’habitude de prier ensemble réellement; et s’ils, ont ©u des sentlnrente sévères
les uns à 'l’égard des autres, ou des diver
geoces de vue préjudidables, ces choses
disparaissent toutes par la prière fait© en
conwmtn.
Si l’union des Chrétiens pour la prière
peut être réaiiséte., toutes tes difficultés
disparaissent. Dons la présence de Dieu
l’union es' parMte.
Que les Chrétiens qui ont I© désir d’in,
tensifler pour eux-mêmes et pour tes autTK la vie spirituelle, pren.nent note que
d^ réunions de prière ont Heu chaque
nrercredi et samedi à 9 fi. dans te Sa.le
d© Piazza délia Libertà. qui a été aimable,
nrent mise à disposition dtais ce but.
le Chiese © sull’Ordinamento Distrettuale,
giungendo ad unanime accordo su 3 punti essenziali : la necessità di mantenere e
sopratutto di valorizzare il diritto inalienabile dell’Autonomia, la necessità di rivede,
re rattuale organizzazione e >1 funzionamento Distrettuale, © te necessità che sia
dato più tempo alle Chiese per comptendere e discutere tali importanti quistioni.
* Dipartenza. Il Signore ha richiamato a
sè dopo mesi di malattia inesorabile, la
piccola Livia Morglia di Stefano della
Briaeza, fceduta ta età di 11 anni a Torre Pellice, il 29 maggio. Bimba singotermente preparate aM’incontro del suo Dio.
Alla famiglia provata, la nostra profonda .simpatìa e un sentito ringraziamento al
collega Ayassot per la sua affettuosa assistenza e per aver©; ta nostra assenza, presieduto il funerale.
Un altro doloroso tetto ha colpito te nostra comunità con te dipartenza del fratello G Pietro Piene di Subii^, deceduto 1 ’11
giugne in età di anni 72.
Sui parenti nel duolo e particolanment©
sulla compagna e sui nove figliuoli, invochiamo le consolazioni del Signore.
VILLASECCA
* La nostra cronaca mensile registra
purtroppo tre nuovi decessi ; Bertocchio
VILLAR PELLICE
* Visite benefiche. La Comunità ha ancora beneficato, neH’uitìino periodo dell’almo ecctestestico, di oteune ottime visite. Ricordiamo rapidamente la conferenza dei Missionari Rouzeau, redudi dal Gabon; te conferenza del' pastore E. Ayassot
sull’«art. 7» e l’adunanza da appello dell’Esercito della Salvezza, che attrassero
folti ed attenti uditorii nelOa nostra nuova
sola centrale, te sere del 7, dell’11 e del
25 maggio e gH ©diflcantl outó presieduti
da tm autorevole pioniere del pacifismo
cristiano, il Pastore frmeese A. Troemé
e dà! nostri fedeli collaboratori laici. B
Sig. Mar^unti e D. Abate di Torre Pòllice. 1® domeniche 11 maggio 1" e 15bugino.
A tutti questi cari amici rinnoviamo II
nostro sentito ringraziamento.
* Vita Ecclesiastica. A Pentecoste buona a^emblea e culto benedeito, con te ef.
flcace coMaborazione della Conale. Sempre
esigt« però la proporzione dei partecipanti alla Santa Cena, il vero centro del culto cristiano.
„ In due adunanze speciali e nell’ultima
assemblea di Chiesa, la Comunità ha lungamente esaipinati i vari j>rogettì di revisicne dei R^olamiMMi sufl’Autonontis del.
Alessandro di anni 61 (Chiotti- Inf,); Guglelnret ved- Giovanna nata Bartis di anni 80 (Serre Giors); Tron Paolo di anni 86
(Villasecca Sup.) padre del prof. Tron
Enrico di Torino.
Alle -femiglie provate, te Chiesa porge
l’espressione della sua simjMtia cristiana.
*■ Nello stesso perjodo, te Comunità è
stata allietata da due Battesimi -. Ghigo
Ricca,rdo dì Alberto (Pian Faetto) e Pey.
rot Valdo dj, Luigi (Bovile); e da due
matrimoni : Peyronel Renato con Clot
Maria (Rjcliaretto) © Ferrerò Norberto con
Rostaing Irma (Chiotti) ; tutti e quattro
ferventi Unionisti © due di essi anche «Responsabili».
Iddio benedica e santifichi questi cari
giovani.
* L Unione delle Madri ha chiuso la
sua attività invernale con una seduta appro
... 1W.» MAX-M
priata, là «iDomenlca della Madre»; al cui.
to di circostanza hanno partecipato gli aiunni della Scuote domenicale e distribuito il flore, sìmbolo e promessa...
I Cadetti poi, hanno offerto una riuscitissima serata a beneficio del costruendo «Agàpe» della F.U.V.; la Recita- venne
ripetuta, a richieste, a Perrero.
Anche 1© giovani del piccolo villaggio
della Bastia hanno spontaneamente ergani zzato un sinqjatico trattenterento per i
nostri Fratelli di quel Quartiere isolato,
* La stessa Unione delle Madri, con te
Chiete tutta, ha ricevuto B giorno dell’A.
scensTone la graditissima visita delle Consireile di San Secondo e Pinerolo, guidate dalia Signora Rotean : bella giornata e
benefica, per l’afflatameiito deglj animi,
per cui rinnoviaino i più sentiti ringraziaménti alle genti-li visitatricj ed al pastore
sig. Rostan, che volte -unirsi a noi nel pomeriggio.
* Gradita pur© e spiritualmente benedetta è stata te visita del Missionario Rou
BIBLIOTECA VALDESE
,ÌÈÌA*à
' ■'’"‘liOiL-F’-» -I ¿
Scöola Latina di Poinaretto
Dott- E, Quattrini (Perrero), 1000 — Gay
Tron Clotilde (Perosa) ,in m-em. pastore
Corrad-o Jallà, 500 — Gay Gian,ni (id.)
id., 5(X) — Gay Tron Clotilde (Perosa) in
mem. -Prof. Luigi Grill, 500 _ Bert Jen.
ny (San Germano) 25 ,— A mezzo Sig.na
Olamence Gay (Torino) ; ((il Nido (Torino», 200; Gay Clamence (id.). 200; Al
kisio Fabe (id.) in mem. ing. Viani 200 _______
Jon Scotta Ma-riucicia -(Torino) in mem.
Enrico Gay. 200; Mala-n Lelia (id.) ta mem.
padre prof. A. Malati, 200; Dagna Lina (-id.) 200; Bouchard Elma (id.) 200; F,
M. <M. (id.) 200; Contriibuto TOlontario
degli alunni (3" elenco) : Viglielmo Giorgio (Viilasecca-), 1000; Gaydou Ulisse (Pomarette), 1000.
Per VAmm.ne : .G Mathieu, pastore.
isrifOTi lispimiEiii USI
Di
'ont in menioria
Alfano Fiorella e Clara del nonno 2500—
A. M. Jon Scotta della cugina Rosta-in 500
— Fa-m. Sappè di Maria Sappè Goss 400
— Peyrot Long Elisa di suo marito 100
—dd. dì Flora Bertalot 100 _________ M- dei
gemtori 100 — Ing. Arturo Long, di Pittavitio 500 — I fl'gli dì Cesira Tron per
Orfanotrofio 4000 — Alfr. Peyrot di Felice Rossigiol 10000 — Costantino Erik e Yvonne del caro papà 200 —. Fam'Ptetj'ai dei smfi -Cari 500 v— EJnritoo
Peyrot di Rivoir G. U. 500' — Laura
-Maria Adriana di Giulia- Travers, 300 —.
Mary Tolosano di Blena Paschetto, 300
—. Travers Jahìer del marito, 100 —Lucia Burkhardt Noerbel e Marta Noerbel ved. Sebes della compianta sorella
Margherita Pellegrini Noerbel, per diversi Istituti, 60000 — del caro figlioccio
Mariani Giannino, te madrina, 100^^— Rivoira Luigi e fam. di Giov, Pietro, 750 —
di Rodolfo Rollder da Fam. Conta 50; da
Beux Maria. 50 — Margh, Bertello di
Melania Gay, 500 — Fam. Platone di
Carignaio tFelicita Polìzzi, 1000 —- De
Bettini Elvira dj Cotta Morandiai Linette, 50 — Tilde Errerà Pons del figlio 500
— Max e Madd. Rostan dei genitori 2000.
DONI RICEVUTI DAL
CASSIERE DELLA TAVOLA
VALDESE
(nei mesi di Aprile e Maggio)
Per Cassa Culto
Alfa e Omega L, 400.000 r— X.Y. Z.
100000 — Enr.. Alb.. Enrico, Amalia
Garnier in mem. mamma e Arttro Garnier 1000 —- Luisa Zaocairi) 1000 -—- Ag{»ttao Garufl 3000 —- G. Hentsoh 7000
Per rinunzia;
— Sofia Servettaz 500
Per Evangelizzazione
Maria Di Paolo 500 ,— Coucourde Giulio 100 — Jenny Bert, rie. 100 — Bosc
Cougn 20 — A. Jalla 55 — 'Emma Karrer
20 — M. L. Pom 100 — N. N. 10 —.
Società 'Coppderi. Torre PelBce 447 —
■Jourdan Adele
j
zean in mezzo a noi. Totmìanio a vivameitfe ringraziarlo del suo messaggio.
L'Assemblea di Chiesa ha, tra l’altro,
eletto i rappresentanti delia Parrocchia al
Sinodo (anz. M^el' Edoardo) ed alte Con.
ferenza Distrettuale (Bert Bnriioo , Bovile . e Viglielmo C- Alberto, maestro),
* Con una magnidca passeggiate a La
Zarà -si è chiusa te Scuota Domenicale ;
culto all’aperto, larga messe di fiori alpini, giochi e -canti a volontà. .
Ringraziamo cordialmente li -sig. Canal
Felice Stud. (San Martino) per avere gentilmente accettato di predicare al' Tempio,
sostituendo in quelJa occasione il Pastore.
Per emeriti
Giorgio e Lisa Peyrot L. 3(KKi — Peyrot Lteiig Elisa ta mem. Silvia Mansuino
50 — Ing. A, Long in mem. A. PittaviHo
250___ Ing. Luigi e Itala Serafino 200 -—
Rosina ed Enrico Buffa 500 — Revel Ester 150 — Long Elba 100 ,— Pellini
Maria 20 — Imperiai Rosta« 50 —- Frateli Turck 1000 — Gay EveUna 300 —
Besson© Ida 500 — Bertalot Gina © Ida
250.
Neir impossibilità di farlo direttamente,
la famiglia del compianto
OardioI Qiov. Luifli
ringrazia sentitamente tutte le persone che
le hanno prestato un aiuto materiale e morale nella luttuosa circostanza attramersttta
e che hanno preso patite al funerale.
Un ringraziamento speciale al Pastore V,
Bert, alle Autorità del Comune e alla famiglia Paschetto Giacomo.
San Secondo di Pinerolo - giugno 1947
ORARIO
FERROVIA Torino - pinerolo*
TORRE - PELLICE E BARGE.
In attuazione dal 4 Maggio 1947 :
Da P’nerolO partenze per Torino :
5,29 — 0,56 — 7,47 diretto — 13,10 —
13,42 di-retto —- 17,16 — 20,26.
Arrivi'da Torino a Pinerolo;
7,38 — 9 _ 13,08 — 14,19 — 18,30
—, 18,59 — 19,42,
Partenze per Torre Pellice e Bange :
7,43 non va a Barge —. 9,03 — 13,11 —
14,23 — 18,27. — 19,03 non va a Barg®'
— 19,46.
I lettori sono pregati di restituire entro
id 30 corrente i volumi avuti a prestito
dalla Biblioteca, dovendosi procedere alte
revisione annuale.
La Biblioteca sarà ch'iusa durante tutto
li mese di luglio.
Torre Pellice 15 'giugno 1947
IL BIBLIOTECARIO
Partenze, da Torre Pellice ;
4,48 —6,10 — 7,10 — 12,20 — 13,15
— 16,36 — 19,42 — 20,55 festivo.
-Partenze da Barge :
4,50 — 6,12 — 12,24 — 16,35 —
19,30 —I 20,46.
Arrivi da Torre Pellice a P-merolo ;
5,25 — 0,53 — 7,41 13,04 — 13,40’
_ 17 J 3 — 20,23 —^21,31 festivo.
TRAMVIA PINEROLO - PEROSA
DAL 4 MAGGIO
Perosa partenza ;
5 — 6,10 — 7,25 — 9,40 — 11,45 —
13,10 — 16,55 — 17,50 — 18,50 —
21,05 festivo.
• Pinerolo arrivo ;
6,07 !— 7,02 — 8,20 —‘ 10,50 — 12,45'
— 14,30 — 16,55 — 18,45 — 19,45 —
22 festivo.
-Pinerolo partenaa ;
4,40 — 6,10 —- 7,05 — 8,30 — 10 25
— 12,50 — 15 — 17,30 — 19,15 20,15 festivo.
Perosa arrivo :
6 .— 7 — 8,05 — 9,35 — 11.30 — 14,15
— 16,05 — 18,30 — 20,10 — 21,15
festivo.
LINEA AUTOMOBILISTICA
PINEROLO - AIRASCA - TORINO
Col 1'’ giugno è andato in vigore- il
seguente orario combinato tra la SAPAV
e la SATTI.
Pinerolo part. ; 7,45 — 11,45 — 13,45
— 18,30 con arrivo a Torino alle 8,30 —
12,30 — 14,30 I— 19,15.
Torino part. ; 7,30 —^12 — 17 — 19
con arrivo a Pinerolo alle 8,15 — 12,45
— 17,45 — 19,45.
N.B. . I torpedoni faranno oapolìnea :
A Torino fa via Gobetti di fronte alla CIT ;
A Pinerolo ta piazza- Cavour di fronte
all’Agenzia Ramognini.
A Torino ta partenza effettueranno Ìcrnteite faoolitlatiivel ¡in piazza (Cario Felice
d-i fronte al Caffè Piemonte.
Tariffe ; Pinerolo-Torino andate Ere 150;
andate e ritorno valido per un solo giorno
lire 250.
Dir. Resp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE "L’ALPINA,
Torre Pellice
Il dr. DANIELE ROCHAT
visita a TORRE PELLICE
lutti i venerdì dalle
10 alle 12 presso il
dr. GardioI Tel. 77 ‘
a POMARETTO
il 2' e 4’ sabato del
mese dalle 10 alle 12
presso l'Ospedale
Valdese
LIBRERIA EDITRICE CLAUDIANA
TORRE PELLICE
NOVITÀ
Giovanni Miagge
PIETRO A ROMA
Lire 70
In poche pagine ben documentatedimostra che Pietro non émai statovescovo a Roma, e i papi non sono1 suoi successori.
E’ USCITA
la II edizione
VIATOR
Il calloliCMimo ridilamaU
alla lenii
Lire 70
‘4
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