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DELLE VALLI VALDESI
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della Chiesa Valdese
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Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni perule quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Abbonamento: Lire 600 per 1 interno. Lire 1000 per l’estero t- Spedizione in abbonamento postale, 1° Grappo —
Amministrazione : Claudiana - Torre Pelliee - C.C.P. 2-17!Ì57 Prezzo 1,. -iS
TORRE PELLICE, 10 Febbraio 1950
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tuffi i membri della C/jiesa Vaidese
Cari J-rafelli,
ancora una volta si avvicina a
noi la S^^flmcina Valdese (già S^ffiwona
di T^inuqzia), nella quale siamo chiomati
a ricordare le grandi liberazioni di cut
la nostro chiesa è stata oggetto nel corso
dei secoli.
Jn questa settimana, celebrando il
Signore, insieme, esprimeremo la nostra
riconoscenza a Colui che ci ha salvati e
guidati e protetti lungo tutto il corso della
nostra storia.
Oggi siamo chiamati a rendere la
nostra testimonianza in molti e diversi
campi e la nostra parola come la nostra
vita sono gli strumenti di cui ci debbiamo
servire per compiere l’opera nostra.
Jn questa opera ci sono preziose ed
essenziali la guida e l’ispirazione che
provengono dalia storia secolare dello
nostra Chiesa, ricca di gloriose merpoi ie
e di rigogliosa vita spirituale, nonostante
la debolezza inerente a tutte le cose
umane
Questa Chiesa Valdese dallo quale
ognuno di noi ìja ricevuto tanto bene in
ogni sfera della sua attività, oggi chiama
a raccolta i suoi figli e chiede ' loro di
sostenerla nell’opera che essa conduce.
Jn ogni tempo la nostra Chiesa ho
sormontato ostacoli di ogni sorta, che tuttavia non ne hanno impedito io sviluppo.
^ssa deve combattere oggi ancora
contro antiche e nuove difficoltà, rese
piu gravi dalla durezz^i dei tempi.
■é stata una Chiesa sempre povera
dei beni del mondo; oggi essa è più povera ancora, ma essa fondo 'la sua speranza oltre che sulla fedeltà di J)io, del
2)io cì]e l’ha sempre liberata, anche sulla
fedeltà dei singoli membri che la compongono.
Jn questa settimana Valdese ognuno
si senta personalmente responsabile del
grave compito che spetta alla Clfiesa; ognuno contribuisca con la sua testimonianza
spirituale e morale e porti ognuno, col
suo proprio sacrificio, la suo pietra all’edificio economico e finanziario di cui
la Chiesa ha bisogno, per provvedere alle
sue opere.
Un grave disavanzo minaccia la stabilità della nostra organizzazione economica. provveda ogni fratello,.in presenza
di quel T)io ctje conosce ogni cosa e ct¡e
valuta rettamente ogni sacrificio, provveda ogni fratello a che il suo contributo
sia di carattere eccezionale e valga a
mutare un tempo di ansietà e di distretta
in giorno di liberazione e di allegrezza.
GUGLIELMO DEL PESCO
Moderaiore
L'APPEL DE DIEU
Et ils cessèrentde bâtir...
(Genèse 11 ; 8)
L’Eternel Mt à ABRAHAM • Va.t..m
/le ton- pays^ de ta patrie {Uen. 12).
Deux grandi; faits sont relatés dans
nrttre, lecture; la. construction de Babel et l’appel d’Abraham; l’effort de
l’hanune pour se suffire à lui-même et
kl. révélation faite A la, foi indÂifiduel.
le; lu, tentative d.e l’homme pour s'établir SW la terre, et l’appel que Dieu
adresse à l’hom'me pour lui faire trouver wig patriÿ rmeilleure. BABEL -, Le
troupeau human-n qui oonstniit im éflifi.ee formidable afin de se fa/ire un
nom célèbre et de ne pas être dispersé,
d’est im défi jeté à Dieu. C’est une ré.
volte contre l’ordre précis de Genèse
9/l_ Résultat de la, première' association sxms Dieu; Ils cessèrent de bâtir.
Dieu le.s dispersa^ et confondit leur
langage. Du sein de cette nvidtitude
de nations, Dieu va. susciter tm peu.
pie. Il appelle Abraham, qui doit mou-,
cheir pair la Foi pour recevoir en héritage ai^ec sa postérité un pays merveilleux.
Ces faits sont toujours actuels. En
lisant le. récit de Babel, nous voyons
notre époque. Qu’est notre civilisation
sinon, un amas formidable de ruines
sur lequel les hommes ne se compren.
nent pkts'l A côté d’hommes qui ont
pour centre la terre et qui cherchent
à s’installer pour y demeurer, il. en
est d'autres qui ont fixé leur domicile
au ciel_ Ceux-là marchent dans l'énergie d'une foi personnèlle parce que
Dieu, les a appelés. M Lonmier.
La libertà e
difendono
diritti
SI
ogni giorno
A varie riprese abbiamo ricordato
ai genitori evangelici <jhe è meeessario
rìohiedeire ogni anno, alLatto della
isoriaione^ l’esonero degli alunni dalr insegnamento religioso, ohe nelle
pubbliche scuole è dato seoondo la
prassi oattolica-romana.
Per incuria colpevole e per C/Omfor.
mismo pauroso molte famiglie omettano di adempiere tale eempliee dovere_
In tal modo j loro figliuoli sono av.
viali insensibilmente verso una conoeaione religiosa' che non ii la nostra e
che mina la genuina fede evangelica
che cerchiamo di inculcare ai nostri
fanciulli.
Inoltre sì verificano talvolta degli
inconvenienti ed anche degli inoideu.
ti di fronte alle r .essioni di certi insegnanti, ohe copaiderano eh© il proselitismo faccia parte delle loro mati.
sioni di educatori stipendiati dallo
Stato. Potremmo citare alcuni esempi
probanti di genitori che ai sono penti,
ti, quando gli inconvenienti si .■lono
verificati, di non aver saputo valersi
di quei diritti, ohe la legge garantisce.
Siamo costretti a ritomare sull’argomento, ad arano scolastico tanto i.
noltrato, a causa di alcuni inoonve.
nienti verificatisi in questi giorni con
casi di pressioni sui nostri fanciulli e
di un cenno apparso sull’organo democristiano di Torino.
Che cosa diamo a Dio
''Tulli hanno getlato del loro superfluo; ma coslei del suo necessario; vi ho gellolo tulio ciò che possedeva, tutto quanto possedeva per vivere,,. Marco 12: 41-44
« Gesù guardava come la gante
gettava danaro rwlla caissa « come,
dunque, ciascuno dà a Dìo. Ci troviamo, perciò, fuori dalla luce soli,
la clic ci fa guardare con occhi umani la nostra generosità e quella degli
altri, nella luce proiettata dallo sguardd di Gesù sui nostri atti e anche
sui nostri sentimenti più reconditi.
L’Evangelo dice qjii semplicemente che Gcsii guarda. Non rivolge lodi
i alla donna, nè rimproveri ai ricchi.
Non conclude nè con un appello alla generosità, nè con un’ironia sui
doni ostentatori; non condanna neppure l’avarizia. Egli pone semplicemente la questione del denaro « ai
suoi discepoli », a coloro i quali
hanno fiducia in Luì e vogliono obbedirgli. Pone loro tale questione,
perchè fa parte della buona novella.
" Poiché, riguardo al danaro, vi è, per
PEvangelo, una buona e una cattiva
- novella.
;s*
Cattiva, quando cj occupiamo noi
della questione, col nostro cuore umano. Cattiva, perchè ei rivela o ci
rend'e cattivi, perchè ci porta affan.
ni, precauzioni, conti di dare c avere; perchè essa ispira confronti, in'^‘vidia. spìrito dì critica e di giudizio.
'V Alcuni fanno economie od ammuc•i chiano denaro, altri sprecano; vi so
no i poveri che si disperano e che invidiano ì ricchi, i quali vivono al sicuro e si difeiKlono contro l’avida miseria. Il bilancio di tutte queste passioni è spaventoso. Gesù ha pietà di
lanti uomini peccatori.
Ma può esistere una buona novella riguardo al denaro. Si trova riassunta nella parola del Signore, l’unica che sia ricordata, non dagli Evangeli, ma dal libro degli Atti degli
Apostoli (20: 35) « Più felice cosa è
il dare che il ricevere ».
II denaro può, dunque, procurare felicità, esprìmere la fiducia e la
speranza. Ma. bisogna veramente
darlo, bisogna vedere in qual modo
lo si dà, con quale sentimento lo si
offre.
Trattasi di un cuore che crede in
Dio, che ha fiducia in Lui, che Lo
ama? Oppure di un cuore la cui fede c>(i il cui amore sono consacrati
all’altro dio, a Mammona? Secondo tale distinzione, il denaro ha nell’Evangelo un potere positivo o negativo.
Ile più profondamente, nella sua oseura complessità. Egli sa, infatti,
che il denaro è soltanto mia parte,
ma essenziale, del problema della vi_
la. Dio ci ha dato questa vita tanto
per la nostra gioia quanto per il nostro dovere; dobbiamo awettarne le
condizioni, una delle ({uali è il danaro, segno e necessità dici Cesi st(*nza.
Per'questa ragione, nel racconto
evangelico, Gesù umrrira la vedova
povera, anonima e furi iva: ella sa
ciò c:he molti orgogliosi donatori di
grosse sonime e molti avari ignorano;
sa che vivere significa scegliere Dio
c non il denaro. Dio è ricco, ed i più
poveri, se hanno Dio, sono immensamenlc ricclii.
La povera vedova sapeva questo,
e perciò, per vivere', per non morire
d’inedia tiel .suo cuore che ama
Dio, ella ha dato umilmenle e di nascosto tutto quanto possedeva.
.( IL POPOLO NUOVO » (N. 24 del
28 Gennaio 1950), in un orticolo della
(«•onaca torine.se, nel quale esamina la
situazione dell’insegnamento religioso
nelle .scuole, dichiara tra l’altro :
<( ...trascurabili sono le richieste di
eaenaion© e quasi sempre giustificate
da ragioni che non toccano la fede... »
» Si verifica il fatto che genitori israeliti c »protestanti facciano (sic) regolanmente seguire il corso di religione
dai loro figlioli ».'
Mettiamo in guardia i geidtori contro i pericoli della loro incuria ; verrà f<w8© il giorno, quando ci sarà ohi
vorrà attuare un imaegnamento reli
La questione del denaro è dunque
tanto semplice? Gesù non sarebbe
che un sognatore idealista se pensasse o affermasse una .siniile cosa, In
quel giorno come in tante altre occlusioni, Egli ha posto quella questio
Gesù. dunque, non lo disprezza.
Ma , secondo il suo insegiiamenlo,
il danaro non deve paralizzare la volontà di '.jvere, deve invece servirla.
Gli uomini guadagnalo, risparmiano, spendono, ma bisogna vedere se
il loro padrone è il denaro, se esso dà
loi'o le possibilità di vivere, oppure
se non le ricevono piuttosto da Dio.
Orbene, il denaro non dà la vita;
è Un padrone, e Un padiroiie che illude. Nella parabola del fattore infedele (Luca 16) Gesù scopre l’astuzia mortale del principe del denaro,
Mammona, il quale suggei isce le nostre economie, provoca i nostri calcoli, suscita le nostre avarizie... e
cosi facendo ci inganna.
Una volta ancora è bugiardo.
Infatti non porteremo il nostro denaro davanti al Giudice della nostra
esistenza, e quello stesso denaro non
servirà a render felici coloro ai quali lo lasciamo in eredità.
In questo episodio si tratta, una
volta ancora, della buona novella.
Vi è chi la ignora, dii teme di non
possedere abbastanza e chi è felice
di dare; vi sono coloro i quali, accecati da Satana, sono sempre preoccupati e coloro i quali, invece hanno
allontanato ogni affanno dalla loro
vita, perchè Dio ha cura di loro.
Queste riflessioni non sono state
suggerite da indifferenza per i poveri e per il loro naturale tormento,
ma daH’appello d¡ Gesù Cristo ad
una nuova felicità.
Il cas8Ì,cre generale della Chiesa
Riformata di Francia, diceva un giorno <f Se i fedeli delle nostre comunità comprendessero, non il dovere,
ma la gioia di dare! »
Tutto consìste in questo: obbligo
o gioia. L’umile vedova ha il suo posto nell’Evangelo, perchè ci parla,
non di costrizione, ma di grazia.
(iesii, perciò, l’ha guardata e ci ha
parlato di lei,
P. Maury (trad. da L. M.)
gioso obbligatori,o nelle scuole pubbliche, che si dirà « il numero delle
ricb’estc di esonero è insigniflcaute...
tanto vale prenderne atto. Considerato poi il fatto che la popolturione ita.
liana è cattolica, che anche i genitori
israeliti e protestanti fanno seguire i
corsi di religione nelle scuole ai loro
figliuoli, diamo maggior lustro alla
religione, rendendone obbligatorio lo
in.scgnamento... ».
PRINGIPIIS OBiSTA. La dif^a
dei nostri principi, della nostra libertà di coscienza è una missione ohe si
assolve ogni giorno, in ogni minimo
particolare della vita associata, Dobl>iamo essere in regola con quelle leggi ohe tutelano, in parte almeno, i no.
stri diritti ; ed in tal modo dobbiamo
essere in grado, sempre, ad ogni minima infrazione, di ricorrer« ai pubbli,
ci poteri pc*" ottener giustizia, sollecitando autorità e giudici.
Se oggi con sappiamo far valere i
nostri diritti, domani essi saranno
impunemente oonoulcati.
GENITORI EVANGELICI, FATE
VALERE I VOSTRI DIRITTI. Ghie,
dete l’ESONERO dei vostri figliuoli
dall’insegnamento religioso nelle scuole, in base all’art. O della Legge N. 1069
sui culti ammeesi del 24 Giugno 1929
Anche questa nichiesta è una testimonianza all’Evangelo ed è una tutela doverosa della coscienza dei mostri
figliuoli. E.
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Unii «rettei-a dall'Ungheria
:^. PiosBn'tiginao aj lettori del giornale
■ a]<"iini brami tratti da una lettera del
Prof. Alex. Makkai, dottore in teo.
logia, deli’tlniversità di Debreoem, in-i
diriizata .al Fasi Otto Barblan di
Morges (‘Svizzera) e pubblicata da
(I La Vie protestante 11 del 15 noverobr© scorso In essa vi sono vari moti,
vi 'di ri flexión© e forse anche .di umiliazione per noi tutti © per la iiiostra
Cliiesa. {Red.).
Segni di vita nuova
« La noslra Chiesa (Evaavelica)
conta due milioni di membri sparsi
in 1500 parrocchie circa.
Dopo le devastazioni causate dalla guerra, il suo primo eompito ed
il più importante è stato di trovare
la via pacifica per servire la causa
dell’Evangelo nel nuovo Stato democratico sociale. L’anno scorso è stato
contduso un accordo tra lo Stato e
la Cliiesa. Tale' accordo assicura la
libera attività della Chiesa, non solo per mezzo del lìbero esercizio dei
culti nelle chiese, ma anche median.
le tutto il lavoro parrocchiale e uell’ambito della diaconia (assistenza
ai poveri).
Il nostro primo compilo consiste
nel fare della nostra Chiesa una
Chiesa di Gesù Cristo, nel quadro
dello Stato, di assicurare la predicazione ddla Parola, sulla via stretta
che il nostro Signore ci ha indicata.
Per seguire quella via, la nostra
Chiesa cerca prinia di tutto di riunire i membri delle nostre comunità
popolari e di incoraggiarli a prendere una decisione per una nuova
vita in Cristo. Poi essa vuole metter,
si a] ser\ izio di tutto il popolo e del
paese predicando, fuori delle parrocchie, l’Evangelo della riconciliazione e della santificazione della
giustizia sociale.
In tal modo, la nostra Chiesa s’è
trovata condotta ad una concezione
biblica originale della missione interiore: per mezzo della evangelizzazione noi vogliamo destare le anime alla vita della fede, nel seno
delle comunità popolari, poi raggruppare quelli che sono stati risvegliati e condurli, mediante apposi!'
corsi biblici, ad una conoscenza della Parola di Dio che produca vita e<l
azione. I credenti, istruiti e confermati nella fede, formano, in seno
alla parrocchia, dei gruppi consacrati all’azione missionaria nella coniuniià popolare.
L’evangelizzazione sul terreno parrocchiale ha scosso, nel corso di questi utimi anni, larghi strati della pouolazione. Grazie a Dio, il risveglio
spirituale è caratterizzato da segni
e da speranze rallegranti. Possiamo
affermare con gioia clic i « risvegliali » hanno fame e aspirano ad
una migliore e più profonda conoscenza della Parola di Dio. Giovani
e vecchi affluiscono ai corsi biblici il
cui numero ai. menta in tutto il paese. Speriamo di poter creare tra un
anno il primo Istituto permanente
per la formazione di collaboratori
di parrocchia, i cui corsi dureranno
due anni intieri. La nostra Gliiesa
possiede già quattro istituti per diaconesse e due per diaconi, oltre ad
una scuola iireparatoria per la missione nei paesi pagani
in seguito all’accordo avvenuto con
lo Stato ungherese, ogni sovvenzione finanziaria dello Stato alla Chiesa s’avvia gradualmente alla fine ejiiro venti anni. Durante questo ne
L'azione dei laici
Per vivificare la coscienza missionaria e condurre i fedeli al servizio
della missione, è stata creata, l’estate scorsa, una istituzione che si chiama: « Organizzazione nazionale elei
lavoro per la missione » e che riui.isce i dirigenti dei vari settori del
lavoro parrocchiale: missione tra i
bambini, attività della gioventù, attività tra gli uomini e le donne, diaconia, missione tra i giudei ed i pagani, educazione cristiana, servizio
di stampa.
" rioilo la nostra Cliiesa deve organizzarsi sulla base di una Chiesa interamente indipendtente e autonoma.
Noi speriamo che, grazie ad un risveglio intenso, la nostra Chiesa sarà pronta per la sua indipendenza
senza' ritardo. Ne troviamo la prova
nel fatto die jm numero sempre crescenti' di parrocchie hanno creato
un sistema di contributi volontari e
vivono dei doni volontari dei loro
membri.
Tufo ciò conduce a dei grandi
cambiamenti nella nostra vita e nell’organizzazione ecclesiastica. Il nostro Sinodo ha inlraph^eso il compito di trasformare la nostra Costituzione Ecclesiastica sulla base della
Sacra Siritlura. lenendo conto anche
delle più recenti Costituzioni ecclesiastiche e delle esperienze fatte da
altre Cliiese.
Un serio approfondimento teolo. gico si manifesta nd corpo pastorale. Siamo convinti, che il compito
nrincijiale dei pastori nei tempi clic
verranno è questo; devono interpretare la Paròla ed essere i conduttori
sjiirituali e i dirigenti del lavoro dei
laici nella parrocchia ».
iTr<td. dal Red.).
cuore ed il mondo giudicherà se veramente costruiamo sul fondaiinento della nostra fede: Gesù Cristo.
Chi lavora così, saldamente piantato
su quella roccia, porta contemporaneamente alla nuova società un aiuto costante e veramente indispensabile. Il
cristiano fedele offre così un aiuto e
ricchezze senza le quali non può esistere nessuna società che intenda servir Tuomo.
Non si tratta di ricerche per una sintesi tra fede e filosofia, tra Evangelo e
cultura, tra regno di Dio e propositi
umani. Siffatta sintesi è impossibile ;
fede, Evangelo, regno di Dio appartengono ad un piapo del tutto diverso
da quello dell’attività umana, di qualunque ordine essa sia. Ma la fede,
l’Evangelo ed il regno di Dio hanno
dei contatti col mondo; intervengono
in esso; lo formano...
Non esiste solo la cortina di ferro
politica, c’è anche quella linguistica •
pochi possono leggere il ceco, eppure
siamo sicuri che molti avrebbero interesse a conoscere notizie tratte dai
giornali evangelici di quel paese.
Dal settimanale « Kostnicke Jiskry »
« Le scintille di Costanza » dell’8 dicembre 1949 sentiamo che Rad;o-'Praga trasmette ogni domenica mattina,
dalle 9 alle 10, il culto evangelico; e
che la domenica 11 dicembre dovevan
aver luogo a Praga 48 culti evangelici ;
qualche pastore doveva predicare ben
quattro volte.
Togliamo da quel giornale un messaggio caratteristico del suo direttore
Dr. J. L. Hromadka, decano della Facoltà di Teologia di Praga.
diana, dai predicatori, dai pastori, dagli insegnanti, dagli anziani nell’esercizio del loro ministero quotidiano.
Bisognerà anche dar prova della nostra prontezza al sacrifizio; si dovrà
moltiplicare l’assistenza ai vecchi, a_
gli orfani, agli invalidi, agli operai sfiniti, agli ammalati Bisognerà altresi
dar prova d’amore verso quelli che non
reggono ; verso quelli che ci perseguitano e che hanno bisogno dell’aiuto
della nostra fede e della nostra misericordia.
Lo sviluppo dei nostri istituti di assistenza sociale e delle nostre scuole
rispecchierà ciò ohe avviene nel nostro
. Dalla <( Krestanské Revue » (Rivista Cristiana) del marzo scorso, togliamo le seguenti h Osservazioni » deHo
stesso Dr. J. L. Hromadka, espresse
in modo conciso, in maniera di avvertimento per rOccidente, e che son
sempre d’attualità.
a E’ passata l’epoca del liberalismo.
Fin da Monaco. Dopo la disfatta della
Germania s’è avuta l’impressione, da
noi ed altrove, che si stava per tornare
ai bei tempi del liberalismo, con le caratteristiche deH’epoca 1848-1939.
Pensavamo di veder ricomparire i vecchi partiti politici e le loro lotte, il contrasto delle idee e la tolleranza politica e filosofica. Ma divenne presto manifesto che l’Europa liberale era scossa fin nelle sue fondamenta sotto i colpi di Hitler, e eh’essa è crollata a causa della propria debolezza, sfinita, per
mancanza di sincerità e di fede...
Il nostro popolo — ■ anche altri —
non ha preso sul serio il fatto che i
tempi ante-Monaco erano finiti per
sempre — e —, salvo i comunisti —
gli uomini del nostro tempo hanno negletto di ripensare i loro concetti, e
non si sono sforzati di proporre dei
programmi chiari e solidi. I partiti hanno fatto una politica piena di esitazioni, sotto-valutando i fatti storici e gli
sviluppi futuri, fino alla sorpresa del
febbraio scorso...
Ma anche adesso non sembra che
siamo ancora capaci di prender sul serio gli avvenimenti che danno forma
alla nostra esistenza. Dimentichiamo
che la società — divisa com’ella è —
non ^può essere « riordinata » senza
una idea-forza, accettata da tutti. Soltanto dopo cotesta riorganizzazione si
potrà ritrovare una certa libertà, con
discussione e critica...
Per trovare nella storia una situazione analoga alla nostra bisogna di
certo risalire agli albori del medio evo.
La caduta della vecchia civiltà liberale — che, troppo spesso, abbiamo identificato con la civiltà cristiana —
ci dimostra duramente che, soltanto,.
una fede forte e sincera in Gesù Cristo
potrà salvare, per le future generazioni, tutto ciò che l’autentico cristianesimo ha compiuto di grande e di bello.
C’è ancora chi si serve delle vecchie
forme liberali com© d’una maschera, o
come di uno scudo, in vista dei suoi
scopi e della sua feroce politica. Altri
vuol salvare la libertà, il diritto, la giustizia, valendosi dei metodi liberali,
nell’ora attuale disperatamente insufficienti. Cotesti uomini oscillano, senza
prudenza nè fermezza, tra il passato
scomparso ed il presente che avanza,
sognando di poter ridurre il presente
alle -regole del passalo.-..
Cosi ci sono dei cristiani fedeli ohe
vanno errando nell’angoscia e nel timore della sventura e predicano ogni specie di catastrofi...
Ma, in verità si starmo gettando ora
le fondamenta di una nuova società,
forse di una nuova civiltà, come avvenne al principio del medio -evo- Anche la
Chiesa di Gesù Cristo deve ricominciare dall’a, b, c. Non deve turbarsi per
la caduta di forme ormai vecchie. Non
deve farsi illusioni. Non deve lasciarsi
intimidire quando compie il suo dovere ;
proteggere nel nome del Cristo vittorioso, la dignità umana; opporsi airingiustizia ; purificare i cuori duri e crudeli;
insegnare agli uomini i loro doveri presenti e futuri. Nel senso più vero della
parola, essa deve tornare alla sola .scuola del Signore-...
(da (( Reforme i. 14. 1. 50. trad.
da A. C.).
J
il
Questa « Organizzazione del lavoro » aspira a formare prima lutto, mediante l’evangelizzazione, nelle parrocchie, una « équipe » locale
di dirigenti (o di responsabili) fra
lutti i membri nati alla vita della
fede. Essa li istruisce e li prepara a
organizzare dei culti di famiglia, dei
gruppi di studi biblici, dei nuclei di
visitatori di famiglie. Questi diligenti divengono in tal modo delle
forze operanti, degli operai della
diaconia o deirassistenza parrocehialc.
Un altro compito dell’<f Organizzazione del lavoro » consiste nella
formazione di operai incaricati di
attività non pastorali. Sj affida loro
la direzione e la responsabilità di
certe attività organizzate da molle
chiese, come il lavoro in mezzo ai
bambini, alla gioventù, alle famiglie, la missione tra i giudei e ì pagani ecc. ecc.
« ..-Negli anni che stanno per venire, andremo tutti, individui e collettività, ad una rude scuola, e sperimenteremo le prove della fede. La chiesa
storica non potrà resistere
La nostra religL.ne presenta troppo
spesso solo una tradizione morta, seppure bella, oppure un’immagine dei
nostri interessi e dei nostri desideri
umani.
La Chiesa di Gesù Cristo ha sempre
sofferto delle tradizioni umane, che
velano la parola dell”( 'dio vivente. In
certi momenti della storia la Chiesa
del Cristo è stata sul punto di soffocare sotto il peso delle tradizioni- In
certi tempi la vpra Chiesa deve combattere contro la falsa religione ed è
in seno alla Chiesa stessa che questa
lotta è più accanita; quando i suoi
membri innalzano i loro ìdoli, i loro
altari, ed il loro spirito divenuto pagano non discerne più il vero Dio.
Lo stesso pericolo minaccia protestanti e cattolici, perchè se anche il
tempio (evangelico) non ha nè altari,
nè immagini, gli ìdoli imperversano ugualmente nel cuore dell’uomo.
In questi tempi il nostro primo dovere è di spazzare casa nostra, di dar
aria ai nostri tempi, affinché spariscano le piccole divinità.-, e le ragnatele... Intendo; quelle tradizioni umane
che hanno diviso i nostri cuori ; quelle
discussioni, quelle dispute, quelle proteste che non sono di alcuna utilità
Di tutto ciò nulla si deve poter salvare,
nè per mezzo di abili manovre politi,
che, nè facendo leva su speranze in
gannevoli.
Stiamo per entrare nella valle della
storia vera e reale in cui ogni religione
sarà pesata e giudicata.
II combattimento spirituale in favore del Cristianesimo vero non si fa’-à
tra ministri e delegati sinodali, tra rappresentanti delTideologia ufficiale e
professori di teologia. Ma sarà guidato
dagli ttmili fedeli nella loro vita quoti.
RimiRRTe; IR mosse eionDesGio
fi
Qualche lettore conoscerà certamente quell’interessante libro delta Pearl
Buch « L'angelo guerriero », dove tra
l'altro si parla dei missionari protestanti del principio del secolo scorso, con.
frontandone lo spirito con quello che
oggi prevale nella Chiesa cristiana : <( La
verità è che quei primi missionari erano guerrieri nati, gente di spirito pugnace, che della religione faceva ancora e sempre bandiera di combattimento. Nessun’anima timida e debole poteva varcare i mari e metter radici in
terra straniera, sfidando pericoli ^ morte, senza innalzare la sua religione,
come una u&ndiera. I primi missionari
credevano nella loro causa in modo ignoto agli scettici di oggi.. Non è cosa
di cui si possa sorridere, nèpuiir oggi,
in questi tempi di scethea miscredenza-.
erano uomini e donne che sentivano su
di loro la responsabilità dei'a salvezza
di altre anime... Essi erano forti. Non
erano tipi sedentari, borghesi in panciolle- Essi si sentivano nel giusto in
tutto quello che facevano e affrontavano
le guerre per amore di Dio, certi sempre della vittoria. Si ; ora sono scomparsi. La loro schiera si è spenta. Coloro che oggi hanno preso il loro posto
sono turbati dal dubbio, dalla sfiducia
in se stessi e ne! messaggio che sono
incaricati di divulgare. Parlano di tolleranza, di reciproca stima, di liberaleggiante educazione, di amichevoli
rapporti e di altre simili amabili, fiacche cosette- Vedono il buono in ogni
religione, e non arrischiano più guerre,
dedicando le loro piccole vite a un mediocre fine utilitario ».
Ma dobbiamo ammettere che, se il
lavoro è difficile, non è solo per le d£ficienze degli evangelizzatori, ma anche
per l'estrema ignoranza del nostro popolo in materia religiosa- Qualche giorno fa un tale si era avvicinato a un
banco dove erano esposte delle, pubbli,
cazioni evangeliche, all’ingresso di un
tempio. Chi vendeva gli faceva osservare che avrebbe potuto procurarsi i
Vangeli di S. Matteo, S. Marco, S. Luca e S- Giovanni. E il nostro uomo, tutto serio, domanda : « E non avreste
anche S. Antonio? ».
Gioventù per Cristo, Luterani, ecc. La |
commessa ci consegnò il libro dicendo : ^
« Lo abbiamo fatto venire perchò ce lo .
avete ordinato, ma non è nel nostro spi. |
rito ; non ne faremo venire altre copie ».'-^
Anche nella Chiesa Romana l’i sono ^
delle voci amiche verso di noi. Però %
quel libello reca tanto di « imprimatur ».
Certo degli ignoranti ce ne sono e ce
ne saranno sempre.
Però in una certa parrocchia i giovani dell’Azione Cattolica ebbero il lodevole intento di leggere e commentare
le epistole di S. Paolo, naturalmente
sotto la vigile guida del direttore spiri,
tuale- Ma cerca e ricerca, non si trovava una Bibbia. Qualcuno osservò timi,
darnente di conoscere una signora che
possedeva il volume, ma. aggiunse con
un filo di voce : u E' una protestante! »
Pazienza! In mancanza di meglio fu la
Bibbia della signora protestante che
servì per l’occasione.
■ .¿j|6
Le anime che attendono sono molte ì-'Ì
esse non mancano neppure in seno alla'4
Chiesa Romana- Non vedono ancora ]
bene la loro strada, approvano i prin. ^
dpi evangelici. Ma l'idea di « uscire » |
da questa vecchia Chiesa Cattolica, co--^
sì venerabile per le sue tradizioni, così
potente per la sua organizzazione e i ^
mezzi di cui dispone, le fa retrocedere.,
davanti alla prospettiva di staccarsene i
e di dare il loro nome al Protestantesi- ’
mo. E poi dall'infanzia sono abituati Oij
sentirne dire talmente male, che « qual-1
cosa di vero ci deve essere ». La vaccàia massima » calunniate, calunniate
porta i .suoij
Come tutte le generalizzazioni, anche
questa della Pearl Buch pecca di ingiù,
stizia, e sappiamo che anche oggi nella
Chiesa cristiana vi sono dei credenti
che osano e che sono disposti a pagare
di persona. Ma queste critiche conten.
gono tuttavia qualche cosa di giusto, e
fanno riflettere anche noi evangelici in
Italia.
Poco tempo fa ci siamo recati alla libreria Caliolica per avere una certa
pubblicazione dal titolo allettante : vAL
la Chiesa credo, ai Protestanti no »,
Quando siamo andati a ritirarlo ci misero fra le mani un volumetto dalla copertina fregiata da eloquenti disegni:
una rocca sulla quale riposava maestoso l'edificio della Chiesa Romana, tutta
immersa in una aureola di luce. In bas.
so una quantità di iene, che tentano in.
vano di dare l’assalto alla niontag^Ogni iena reca il suo nome : Valdesi,
qualche cosa rimarrà
frutti. I
Vorrebbero che in seno alla Chiesa ■
Romana stessa qualche personalità simettesse alla testa di un movimenta
rinnovatore, senza andare incontro
delle lacerazioni
Molli però, che sanno trarre dalla'
storia le sue conclusioni inevitabili, si'
dimostrano alquanto scettici riguardo a
queste possibilità di rinnovamento dalnnterno. I
Ma per noi evangelici la via è chiaJ'i
ra: testimoniare francamente, con maggior ardore, dell’esperienza della grp.'
zia in Cristo : « Quello che importa ¿
di essere fedeli ». (
SANMARCO I
3
7'''y’"' %
fc^CO PELLE VALLl^^AiLDESI
Un tosto doloroso
Nei numero di Settembre delta rivista (( ¡I Ponte )) dedicato ai Piemonte
è apparso un esauriente e magistrale
articolo del nostro Mario Roìlier sui
■Valdesi. Alcuni dati riportati dall'A.
mi sono sembrati degni di attenzione e
Í..meritevoli di meditazione da parte not^.stra- Non dovrebbero esserci sconotsciuti se tutti compissimo il nostro do^ vere di leggere e meditare i rapporti
ammini^rativi della nostra Cniesa; ma
la forma chiara e l'eloquente raffronto
che essa permette nell'esposizione del
i- Rollier fa bcdzare agli occhi una verità
non troppo conosciuta generalmente e
‘Che si amerebbe lasciar nell'ombra.
1909
1948
6-768
11.570
7.654
35.5
15.5
Ecco le cifre ■.
'¿Esercizio degli anni
^Membri della Chiesa
^^Valdese - Valli Vald. 12.294
Evangelizzazione
Contribuzioni ragguagliate al valore del
1948, in milioni di
lire: Valli Vald.
Evangelizzazione
, Da queste cifre si arguisce
i.le Chiese delle Valli han visto dimiÌ., nuire il numero dei membri, grazie soprattutto al fenomeno doloroso dello
-Jn- Spopolamento delle alte vallate, han
visto diminuire in modo impressionante le contribuzioni, mentre ki diaspora
■s' deli evangelizzazione, non solo si è accresciuta numericamente, ma ha con^ tributo finanziariamente con un incre
8,5
20
che se
mento proporzionale ancor maggiore.
m
■•.mi*
Sianw un po’ di fronte al fenomeno
economico familiare per cui con il passar degli anni, là ove regni l'amore e
non iegoismo, i figli si sostituiscono ai
Mi
genitori nel provvedere al bilancio domestico. Ma sono nella famiglia valdese i genitori tanto vecchi o inabili da
non poter più provvedere, nonché ai
figliuoli, a sé stessi? La contrazione
:i’.-delle contribuzioni alle Valli è veramente impressionante, se le cifre citate sono esatte e se il ragguaglio è am.-S- missibile, come deve ritenersi data la
■,'s competenza dell’articolista
fà- Cosa bisogna concludere? Che nelìph l’ambito dell’evangelizzazione si siano
avvicinati alla Chiesa Valdese molti
ricche O che le condizioni economi|t che e gli introiti dei membri di chiesa
7 si siano non solo adeguati al nuovo va' /ore della moneta, ma siano cresciuti
' in misura anche maggiore? Nè l’una
'' nè l’altra cosa. Anzi, data la composizione media delle nostre congregazio-ni, formate sopratatto di persone a reddito fisso, per la maggioranza dei componenti di esse, i redditi attuali sono
'proporzionalmente molto al disotto di
quelli del 1909, e quindi il sensibile
■ incremento della quota individuale da
2300 lire ragguagliate del 1909 a 2900
, del 1948 è spiegabile solo con un maggior senso di responsabilità, con un
maggiore amore per la Chiesa, con una
df maggiore generosità; spesso l’aver
mantenuto e maggiorato il livello del
proprio contributo è stato per qualcuno
dei nostri fratelli il risultato di veri sacrifici e rinunzie. Essi non hanno offerto all’Eterno dei sacrifici che non
costano nulla.
i ^
E alle Valli ?
tratta di contribuire, poiché ho l’impressione che ne siano perfettamente
edotti quando vendono il latte, le uova
0 il fieno! Barba Giacó e Magna Marion che una volta mettevano un soldino nella borsa o nella cassetta delle offerte, dovrebbero rendersi conto che
oggi l’equivalente di quel soldino è
rappresentalo scarsamente da un biglietto da dieci e dovrebbero farlo capire ai loro discendenti che i soldini
non han mai visto, se non fra le reliquie di famiglia. Perchè, se per questi
discendenti il biglietto da cento lire non
ha nessuna importanza quando si tratta di andare a ballare o all’osteria, esso
sembra acquistarne uno immenso e ricuperare la parità aurea quando si tratta delle opere della Chiesa.
- • Piuttosto è da augurarsi che come lo
zelo dei Corinti « aveva stimolato mol.
tissimi », così lo zelo dei nostri fratelli
della Evangelizzazione stimoli quello
molto intiepidito delle Valli.
Se aderendo alla Riforma, i> Valdesi
cessarono di considerare l'a elemosina n come opera meritoria, non cessarono (M ritenerla un dovere di fedeltà e
ne diedero immediata prova eoa il sussidiare pur -nella loro povertà, la traduzione della Bibbia
*
Io non dubito, fratelli valdesi, del Vostro amore verso la Chiesa; fate dunque che sia un po’ meno... platonico,
come non dubito del vostro attaccamento alla tradizione dei padri; dimostratelo! E non vendete la, vostra primogenitura, òhe siete in procinto di perdere.
'M. Eynard
ou
es! impossible^de fixer el de relenir la spirifualilé. L'espril soufre
veul. Il es! oufrecuidanl d'en revendiquer les privilèges. Cesf.,
pourquoi, lorsqu’elles se flaltenl de préciser exaclemeni leur credo,
de définir rigoureusement leurs dogmes et de |i)(er [usque dans le ,
détail les devoirs des .fideles, les-» Eglises entrep^nnent une tâche
extraordinairement délicate : le vérité ne se laisse' pas mettre en con
serve. L'existence d'une Eglise bien assise, s'appuyant sur une longue
et vénérable tradition, entraîne toujours üne redoutable épaisseur de
conformisme.
La foi... est d'essence non-conformiste.
(Le non-conformisme de la [oit PIERRE-LOUIS BO.REL
Appello alla generosità
Se è vero, che il popolo valdese deve
essere missionario o niente, è pur vero
che ogni valdese deve, per una piccola
parte, collaborare a quest’opera missionaria. Non tatti possono andare a
predicare l’Evangelo, ma tutti possono
e debbono fornire i mezzi a che questa
predicazione possa farsi.
Da molte parti ci si lamenta per le
continue sottoscrizioni che fanno appello alla nostra, diciamo pure, generosità. Ma posso assicurare che è statò
sempre così, se non peggio: gli appelli non erano meno insistenti e frequenti nel 1909 da noi preso come termine
di confronto, di oggi. Forse allora per
molti di noi. per tante nostre famiglie,
era pià agevole rispondere che non cggi- Ciò non toglie che le contribuzioni
odierne delle Valli siano scandalosamente basse e sembra dimostrino una
crescente e condannabile indifferenza
verso la Chiesa. Eppure non è così:
son certo che se domani la persecuzione riprendesse contro di noi, molti affronterebbero il martirio di quei valligiani che oggi non son capaci neanche
di racimolare' quattro dozzine di uova
da offrire alla chiesa. Certo Paolo non
scriverebbe oggi alla Chiesa delle Valli l’elogio, contenuto nella 2” epistola ai
Corinti.
Le 1 septembre 1848, les dissidents
des Vallées avaient été visités par un
M. Gallienne, pasteur à Lausanne.
Pendant son bref séjour chez nous, il
avait tenu de nombreuses réunions chaque soir, dans différentes localités de
la vallée du Pélis- Ensuite le pasteur
Gallienne, qui était accompagné de sa
femme, s’était rendu a S.t Germain et
à l’Envers Pinaohe, où plusieurs autres
réunions s’étaient déroulées.
Le samedi 9 septembre les deux
Suisses, qui avaient couohé à la Pérouse, remontaient la vallée de S. Martin,
toujours accompagnés par M. Antoine
Blanc, pour se'rendre en France à travers le col d’Abriès. A Pral, où ils arrivèrent l’après-midi,'« les deux voyageurs s’arrêtèrent quelques moments à
la cure, pour se reposer, puis s.e remirent en route pour lô col, malgré l'heure avancée. ” '
On leur avait dit qu'ils auraient atteint le col dans deux heures et demie.
Mais à la Ribbo, le'jeune homme qui
les avait accompagné depuis l’Envers
avec sa jument, décida de s’en retourner chez lui, et les* trois voyageurs se
dirigèrent seuls vers le col qu ils aperçurent au loin, lorsqu’ils eurent dépassé la région qui s-’élève. au-dessus de
Molto meno spiegabile e giustificabile il tracollo delle Valli dalla quota di
tremila di quarant’anni fa a quella di
settecentocinquanta odierna. Può darsi
-che diversità di criteri contabili che
hanno trasferito l'imputazione di alcune
entrate da un capitolo all’altro sia in
parte responsabile di questa impressionante decadenza, ma. anche senza l’ausilio di cifre, sappiamo tutti quanto sia
venuta meno la generosità Valdese nei
riguardi della Chiesa, neU’ambito della vecchia patria
Certo gli anni in corso non sono stati floridi; ma la popolazione delle Valli, nella massima parte rurale o impiegala in industrie potenziate dalla
guerra, non ha risentito, se pure non
ne ha spesso tratto vantaggio, della
.svalutazione e degli altri fenomeni di
.depressione quanto la classe impiegatizia 0 quella artigiana tra cui si reclutano i membri delle nostre Chiese nella penisola. Bisogna quindi ritenere
! che i nostri buoni valligiani non si siano ancora reso conto del modificato valore della moneta, almeno quando si
Dalla Costituzione 1
della Repubblica Italiana
Stimiaimo opportuno offrire tri nO stri lettori uri estratto delLu Costifwafone attuale della Repubblica Ituliwm perchè ognuiw, consapeuole
del proprio diritto, ne possa chiedere il rispetto e la tutela da parte
dell’Autorità costituita.
ha Costituzione italiana, pure regolando con leggi particolari le relazioni fra lo Stato e la Chiesa roawtut, ha proclamato la, p i digaità
sociale di tiMi i cittadini, la pari libertà delle varia àojifassioui reli^
giose nonché la libertà di riunione in luoghi pubblici o aperti td
hlico, senza formalità di sorta.
Art. 3 (I paragrafo) — Tutti I
cittadini hanno pari dignità socia
le e sono uguali davanti alla ieg
ge, senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali.
Art. 4 (li paragrafo) — Ogni cit*
tadino ha il dovere di svolgere
secondo le proprie possibilità e
la propria scelta, un’attività o una
funzione che concorra ai progresso materiale o spirituale della società.
ritto di riunirsi pacificamente e
senz’armi.
Per le riunioni, anche in luogo
aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico
deve essere dato preavviso alle
autorità, che possono vietarle
soltanto per comprovati motivi
di sicurezza e incolumità pubblica.
Art. 8 — Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere
davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse
dalla cattolica hanno diritto di
organizzarsi secondo i propri statuti,in quanto non contrastino con
l’ordinamento giuridico Italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base
di intese con le relative rappresentanze.
Art. 18 (I paragrafo) — I cittadini hanno dirltfto di associarsi
liberamente, senza autorizzazione,
pe>” fini che non sono vietati ai
singoli dalla legge penale.
Art. 19 — Tutti hanno diritto di
professare liberamente la propria
tede religiosa in qualsiasi forma,
individuale o associata, di farne
propaganda e di esercitarne in
privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari
ai buon costume.
Art. 10 — L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle
norme del diritto internazionale
generalmente riconosciuto.
Art. 17 — i cittadini hanno dl
Art. 20 — Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di
culto d’una associazione od istituzione non possono essere causa
dì speciali limitazioni legislative
nè di speciali gravami fiscali per
la sua costituzione, capacità giurìdica e ogni forma di attività.
Bodacol, le dernier village de la pa
roisse.
Mais bientôt la lassitude s empare
de M.me GaÜenne : elle devait s’arrêter souvent ei la marche s’effectuait
lentement. Par surcroit de malheur un
épais brouillard envahit le vallon, en
cachant la montagne qu’ils devaient
surmonter. Chaque ondulation du terrain paraissait la dernière à dépasser
pour arriver au col. Mais c’était une
déception après l’autrè et le col paraissait s’éloigner dans la brume du soir
qui descendait rapidement, ,
On n’y voit plus!
La pauvre M.me Gallienne n’en pouvait plus, et quand une nouvelle élévation parut à travers le brouillard, le
pasteur suisse devança les deux autres
pour s’assurer si c’était le eol, tandis
que sa ifemme montait péniblement, appuyée au bras de M- Blanc. Quand
ceux-ci arrivèrent sur la crête aperçue,
ils n’y trouvèrent plus M. Gallienne.
Sa femme en fut épouvaintée. M- Blanc
Se dirigea vers ukî tertre et lança un
cri de ’■appel auquel M. Gallienne répondit : « descendez, le chemin est
ici ».
Ils se retrouvèrent bientôt ensemble,
persuadés d’avoir désormais franchi le
col. Mais le sentier devenait toujours
plus difficile: la nuit approchait et à
chaque moment U fallait rechercher le
-chemin. M.me n’en pouvait plus. Elle
proposa de préparer un abri sous quelque gros sapin, au milieu desquels ils
se trouvaient, et d’y passer la nuit. M.
et M-me s’assirent tandis que M. Blanc
cherchait désespérément, à droite et à
gauche, s’il pouvait découvrir un chemin. 'Chaque fois il revenait pour dire
qu’il s’était trouvé en face de précipices épouvantables. 11 rejoignit finalement un petit sentier qui conduisait
dans une gorge de la montagne. Ils le
suivirent avec peine en aboutissant à
une petite plateforme où on avait dû jadis faire ¿u charbon. Ils comprirent
alors qu’ils étaient égarés
Le brouillard rendait plus sombre la
nuit qui était désormais descendue. Courageusement ' M. Blanc proposa aux
deux Suisses de rester là, tandis qu’il
aurait essayé d’aller chercher du secours.
Ne pouvant autrement sortir Je là. il
se glissa jusqu’au torrent qu’on entendait gronder au-dessous, le traversa
comme il put, en se mouillant un pied,
et en descendit le cours, tantôt se rapprochant, tantôt s’éloignant de la rivière, pour éviter les dangers qu’il entrevoyait dans l’obscurité de la nuit.
(, Je croyais être à la fin de mes
jours, écrivait-il plus tard ; je ne pouvais crier, je ne pouvais que regarder
vers le ciel ; j’étais épouvanté »■
11 retrouva ensuite un sentier qui le
conduisit dans un hameau, où il demanda à la première personne qu’il rencontra s’il était en France ou en Piémont. 11 fut bien étonné d’entendre
qu’il était dans un village de Pral. 11
raconta son aventure en demandant de
secourir les deux Suisses perdus dans
la montagne
criant de temps en temps pour s’annoncer, ils retrouvèrent enfin M- et M.me
Gallienne « qui s’étaient fait une espèce de tente avec leurs parapluies et
s’étalent préparé à passer la nuit où ils
se trouvaient, regrettant d’avoir iaissé
partir M. Blanc, qu’ils croyaient ne jamais plus revoir. Il leur avait même
semblé, dans l’obscurité, de voir un animal que M.me Gallienne avait eu
être un ours. Son mari l’ayant convaincue que ces animaux ne vivaient pas
sur nos montagnes, ils avaient pensé
que M. Blanc s’était précipité et que
c’était son ange qui leur était apparu.
Le secours invoqué leur redonna de
la joie et de la confiance. Ces trois
hommes descendirent sur leur dos M.me
Gallienne jusqu’au delà du torrent, où
ils avaient attaché leur ânesse; mais
elle ne put s!y tenir, car ils n'avaient
point de selle.
Elle arriva cependant saine et sauve
au village,^ où un bon feu et du lait
chaud rétablirent rapidement Madame,
qui put ensuite réaliser le désir qu’elle
avait toujours eu, de dormir 'une fois
dans un chalet de montagne; sur du
foin ou de la paille
Le matin après, la petite comitive,
reposée, put aisément rejoindre le col
et descendre ensuite, vers les trois
heures de l’après-midi, dans le petit
centre d’Abriès. Le lendemain ils se
séparèrent : M. et M.me Gallienne pour
se rendre à Arvieux, et M. Antoine
Blanc pour retourner à la Tour, en passant par le col de la Croix, « bénissant
le Seigpeur qui nous avait gardé de
fâcheux accidents et qui sait, tout en
éprouvant, se souvenir de ses compassions et de sa bonté ».
Antoine Blanc
et le réveil
M. Gallienne, de Lausanne, devait
être pasteur d’une Eglise dissidente, si
'M. Blanc, qui continuait à l’infoiTner
de ce qui se passait dans le domaine
spirituel aux Vallées (et duquel nous a.
vons pris ces détails), dans une lettre
du 3 juin 1850, s’exprimait ainsi: <( votre Société... aurait-elle quelque vues
sur notre indépendance comme Vaudois?... Dans ce cas ce serait un mal,
car nous sommes nés là, et grâce à
Dieu qui jusqu’à maintenant nous a
conduit comme par la main en nous
bénissant, quiconque est venu contre
nous à échoué. Mais la conduite dans
nos Vallées des chers et bien-aimés
frères Cook, Gallienne et Ogier ne nous
est-elle pas un garant ^ue notre indépendance S6t à l’abri et n’a rien à craindre? ».
Paroles qu’il nous est très agréable .
de citer et de souligner : parce qu’elles
honorent la conduite et la mémoire de
Antoine Blanc qui fut, avec l’aide de
Dieu et pendant toute sa vie, un instrument béni pour le réveil de nos Eglises vers la moitié du siècle passé.
T. P.
Doux repos
dans un chalet
Bientôt après, trois hommes robustes avec une ânesse et une lanterne,
remontèrent le torrent et se rendirent
vers l’endroit indiqué et qu’ils connaissaient, parce qu’oti y avait cuit du charbon quelques années auparavant. En
È USCITO
Aurora e Tramonto
di
GIOVANNI 8ERTINATTI
Pagine di vita spirituale adatte al
culto individuale e di famiglid per
ogni giorno, li volume è fruito di un’esperienza compiuta nel
tempo delia prova ed è anche un
segno di riconoscenza a Dio.
Libreria Claudiana. — Torre
Penice — Prezzo L. 350
4
::fe
L’ECO DELLE VALLI VALDE&I
Istituto Ecumenico di Bossey (iSvizzera)
PROGRAMMA 1950 * ^ ^
Da un anno o ■due, i prograaimi e i
metodi di lavoro dell’Istituto, per rispondere ad eeigenae nuove, e tenendo conto delle oflaenvazioni ed esperienze latte nel^paseato, sono venuti ^
inodàfìcandosi. Il tipico « corso » di
tre mesi, per laici, pastori o studenti
in teologia è venuto frazionandosi in
incontri di un genere più vario e con
finalità (più ìpreoise, sovente sotto Ja
responsabilità di altre organizzazioni
eoumeniolie, a oui. l’Istituto ofi're l’ospitalità della sua residenza e i vantaggi della sua orgainizzazione tecnica. Il fine generale di volgarizzazione
delle idee eoumeniohe e di preparazione di responsabili laici cede il campo
a consultazioni di specialisti, aventi
lo scopo di precisare la linea ideologica, etica, teologica del -«novìnieinto.
A quelle conferenze consultive, sono
di volta in volta invitati, dalla Direzione dell’Istituto, specialisti di sicura oomipeteinza, in numero Limitato,
rappresentanti di varie nazioni e di
svariati punti di vista. Il fine di quel■ le consultazioni è, evidentemente, di
promuovere un « conaensns » eoume.
nico sulle questioni più vive del momento presente.
Così si avranno quest’anno, nei mesi di febbraio e marzo, sotto la respon.
sabilità di varie organizzazioni, un
incontro dei monitori delle organizzazioni internazionali residenti a Gine.
vra '(4-6 fobb.), una Conferenza orgauizzata dal (Servizio (Rifugiati del
Consiglio ecumenico (9-13 febb.), una
seduta del (Consiglio esecutivo del
Consiglio ecumenico (20-23 febb.), una
consultazione ecumenica della Federazione Studenti Cristiani, seguita da
una riunione di dirigenti della stessa
organizzazioue (25 feb. -1 mar.), una
riunione della CommissÌQne del O. E.
per la funzione della donna nella
Cihi^a (6-10 mar.) e una riunione di
fappreséntanti delle Chiese Biformate dell’Europa oocidenlale (12-14 mar.)
A partire dalla metà di marzo coni incera la serie di consultazioni di
specialisti, di cui abbiamo .parlato:
un§ conferenza sul problema della famiglia (16-24 mar.), una di rappresentanti degli Istituti per la formazione dei laici e dei gruppi prcfessio.
nali (31 mar. . 6 apr.), una conferenza sui fondamenti del Diritto inter.
nazionale (11-17 apr.), una oonferen.
za di biologi e di teologi, sulla concezione cristiana deH’uomo nei riguardi di quella biologica moderna. (24
apr. - 1 (mag.), una oantferenza sul prò.
blema dell’Arte (15.20 mag.), una conferenza di lavoratori sociali e di specialisti in questioni sociali (26 mag. .
1 giu.), e una conferenza consultiva,
sui metodi di diffusione dell’idea ecumenica nelle Chiese locali (7-12 giugno).
1 corsi pro'priamente detti sono dunque. fissegnati all’estate e aH’autunno.
Essi sono i seguenti ;
7.28 luglio. Corso per stìpienti in
teologia.
2-0 agosto. Seissione breve per litici
delle profe»KÌrmi tecniche e impiega,
tizie
14-25 agosto. Sessione, breve per laici
delle professioni liberali.
Finalmente, dopo una con,ferenza di
sociologi e teologi (29 ag. . 5 sett.) e
una conferenza di medici (10-17 sett ),
si avrà •
4 ottobre . 20 dioemibre. Corso per
ministeri laici (dirigenti sperimentati (di movimenti giovanili, assistenti
(femminili) di chiesa, evangelisti eoe.
Il corso per studenti di teologia sa.
rà dedicato particolarmente ai temi :
missione sociale e politica della Chiesa; problema della evangelizzazione;
attualità del movimento ecumenico
nella orisi 'della civiltà oontemipora.
nea
(Le due brevi sessioni par laici comprenderan.no lo studio della Bibbia in
coiinuno, e conferenze su problemi del.
l’ordine professionale e politico da un
punto di vista cristiano.
Il lungo corso autunnale sarà dedicato ai problemi dell’ecumeni amo e
del rinnovamento della Chiesa. Esso
non consisterà in una serie ininterrot.
ta di lezioni, ma lascierà ampio tempo libero per studi personali e incom.
tri spirituali. I limiti d’età, per questo corso, sono da 25 a 45 anni.
Per ulteriori informazioni, rivoL
gersi al rappresentante dell’Istituto,
Prof. Giovanni Miegge. Viale della
Rimembranza, 7 — Torre Pellice (To.
l'ino).
Pagine -di Storia Valdese
E’ il titolo di un piccolo volume
dovuto alla penna dell avvocato
Arnaldo Pittavinoi-Sinidaco di Pinerolo.
Il libro costiimscc un chiaro ed
ottimo contributo allo studio ed
alla conoscenza della Storia Valdese e molti Valdesi farebbero bene ad acquistarlo in queste settimane in cui le nostre comunità
celebrano l’editto di Emancipazione. Leggendo queste pagine si ba
una chiara visione della siUiazione storico giuridica dei Protestanti francesi dalla Riforma all’Impero e delle leggi sabaude sui Vaidesi dalle origini alla emancipazione.
Il volume è in vendita a L. 150.
Rivolgersi alla Libreria Claudiana, aH'uutore stesso o al Pastore
Rostan a Pinerolo.
Lfi uocG D0LLG comuniTo;
Villar Penice
Beati i morti che muoiono nel Signore !
Il 20 u s. abbaamo aecomipagnatc
alPesbrcma dimora le spoglie mortali
di Ramhaud CcUerina Ved. MicheUn
Saioìtvon di aaini 78, tornata nella Casa del Pariré dopo una malattia le cui
alterne situazioni avevano spesso aperto il cuore dei familiari alla speranza ohe l’ora della grande separazione non fosse ancora imminente
La manifestazione di simpatia dei
fratelli in fede e degli amici fu cordiale e generale, ma ciò che sopa'attut,.
to resterà nel cuore dei figli come un
ricordo consolante e benedetto k il
messaggio di gioiosa speranza espresso più volte cd esplicitamciiite dalia
morente. Per lei il cielo e la Vita Eterna erano una gloriosa certezza e si
rallegrava sinceramente di comparire
presto nella pi-esenza del suo Salva,
tore.
n Beati i morti che muoiono me! Si.
gnore ».
Or,6 21 ; Recita organizzata dalla Gio.
ventù, nella ISala Albariin. Verrà rappresentato il draanma valdese : IL
MAROHEiSE DI PIANEZZA. Interverrà la Corale.
Tutti coloro che desiderano partecipare al pranzo sono pregati di prenntarsi illecitamente presso la Cartoleria Revel, Via Gianavello 1 e presso
la Tabaccheria Eynard, Via Giuseppe
Malani.
Domenica 19 febbraio : ore, 10,30 Culto commemorativo con partecipazione
della Corale.
Oi'e 21 : Ripetizione della serata.
Pinerolo
Alcune famiglie e « nurses » competenti e racooman(dabili sono dispo.ste
a prendere in pensione, a modico prez.
zo, bimbi di correligianari bisognosi
di soggiorno in eampagna o in montagna Rivolgersi per informazioni al
Pastore di Vallar Pellice.
Due lutti hanno ultimamente colpito la nostra comunità. Il 27 gennaio
un lungo corteo di amici, conoscenti
ed ex-allievi accompagnava al cimitero di S. Secorido la salma del Maestro
Eli Peyromei, deceduto il giorno in.
nanzi dopo una lunga infermità. Al
termine di molti anni di zelante e fedele servizio in qualità di insegnante
nelle Scuole 'Elementari di Perrero,
ViJlar Peroea e iS. iSeootndo, egli ha
chiuso la sua esistenza terrena all’età
di 72 an.ni, sui quali il lavoro e la sof.
ferenza avevano lasciato la loro impronta
Luserno Son Giovanni
('omunichiamo il programma delle
Celebrazioni 'del XVII Febbraio
Gùrvedi sera, 18 febbraio ■ acoensione dei numerosi » falò ». Oltre quello della Banchina degli Odins avrà
carattere ufficiale anche quello del
Saret,
Ve/nerdì 17 febbraio ■. ore 9,30 formazione del corteo sul piazzale del Tempio dei i^ellonatti.
Ora 10,30 : Oulto con partecipazione
della Oorale e dei 'bambini.
Ore 12,30: Pranzo nella »Sala Albarin.
messe 'dii Cristo; © noi crediamo ohe
Dio non inganna chi a Lui s’affida.
— igiempre a S, iSeoondo, il 3 feb--.
braio, è stata deposta neirultima dimora terrena la spoglia mortale di
Editta Gairdon oh© il Signore, ha richiamato a ‘Sè all’età di 79 anni. Fi.
glia del fu Pastor© Filippo Cai’dòn' e
sorella dei 'Dottori Oardoni, ella viveva con le sorelle niella casa patem-'A,
Dopo una brev© malattia, Dio le ha
cjoncesso 'di addoniumtarsi serenamente, confessanrio la sua fede ¡in Cristo e,
guai;dando con fiducia alla « 'Gasa del
Padre ».
E ’ stato vero per lei ohe « quelli che
riguardano a Lui sono illuminati ».
Possa quella luce risplenider© nel onore di noi che rimaniamo quaggiù.
Les fmnilles Armand Hugon, Bra.
bant (France), Frey (Suisse), profon.
dément énmes, annoncent le départ“^
■pour la Patrie céleste de leur bien ar.
niée soemr et temte
M.Ue Lucie Armand-Hugon
décédé^ subitement à Tjondres le 3 fé.^
vrier IftW, à l’âge de 64 ams.
O’est pourquoi, vous aus.si, ■
tenez-vous prêts.. |
.Matth. 24, 44
...afin que ce qui est mot tel*’“'
soit englouti par la Vie
2Cor. 5, 4 .
Torre Pellioe (Cbpiers) 8 fé'v^ier lÙïO
** H giorno (del 17 Febbraio avranno luogo d'u© commemorazioni storiche: all© or© 10 a Pinerolo, alle ore 11
a iS. 'Secondo.
Il culto commemorativo dell’Editto
di Emancipazione avrà luogo a Pinerolo, domenica 19 corrente, alle ore
10,30.
Dopo dure sofferey¿ze, sopportate con
■fm,zienza e fiducia è spvrata nella notte *
de! 6 febbraio .W
C. L O. V.
In memoria d©] winpianto Maestro
Eli Peyjonel, la Ooimniasione Istituii
Ospedalieri Valdesi ha ricevuto i seguenti doni ;
La Famiglia iL. 10.000 per il Rifugio
— Impiegati RIV, Villar Perosa, per
rOrfariotrofio Femiininile 6.000 — Operai RIV, Villar Perosa, per Orfanotrofio Pomarebto 7.626 — Operai RIV
Vallar Perosa, per Asilo Vecchi IS. Ger.
mano 7.500 — RIV per Orfanotrofio
Po'inaretto 3.000.
Un sincero 'ringraziamento a tutti i
donatori.
Richard Margherita ^
nata Rostan ^
Ne danno l'annmricìo, fùluciost pelle
promesse divine, il marito Richcml.^^
Giovanni Pietro; la. sorella Ewirhetta..
Rostan; i figli Aldo con la moglie En. ,
richetta Bounous e i f ùjliuo>li Sergio '?
(c Invia,-, Maria vedova. RosUm, con iì
figli. Erica, Dora, Firmcesco, Fmcla. e
Alba; Celine, col marito Gimlo Rostan.
Piali (Gioi'dano) 7 febbraio 1950
" Io ho com'batfcuto' il buon jora.
battimento, ho finito la corsa, ho”
serbata la fede; del rirnanonte mi
è riserbata la corona di giustizia
eh© il iSignore ani assegnerà iin- quel
giorno ». '?
2 Tim 4 • 7-8
La Famiglia GRAND
1^8
gimiHiiso-siLi
Doti. DANIELE ROCHAT
ringmzia sentitamente, la Signora Roi'non che prestò Ig sue umoTecol, cure,
alla cara. Estinta, il. Dottor Scarogni,
na, la, signorina. Mario, Bruno, i signo.
ri Pastori Bertinat e Oeodato g t uttc ^
le persone che in qualunque rnodo han.
np partenpaio al suo dolore. /jl
riceve in Torre Pellice
Viale Puhrman, 1 (presso Doti. Gardiol)
Lunedi e venerdì dalle
ore 10 alle 12
a Torino riceve gli altri
giorni, dalle ore 14,30 alle
ore 16, in via Berthollel, 36 (ospedale evangelico)
In occasione delia, dipartenti detta
cara p
Editta Cardon ^
DENTISTA
ohe 'il Signor.p ha richiaingto a Se all’età di a.nmi. 79, la. famiglia sentitaaum.te ringmzia quej¿nti le furono vics.
ni com la loro simpatia-, in modo speciale le Signore Borilo e Pacchetto
Maria., di S, Secondo, per il prezioso
aiuto offerto.
S. Secondo di Pinerolo 3/2/19.50 .
Specialista
Dr. BADALAMENTl
Direttore Besp Ermanno Rostan
Tip. Subalpina, s p a . Torr© Pellice
Molti, all© Valli, n© ricordano l’atti.
vita ©d il carattere cristiano © rivolgono alla sua memoria un pensiero di
riconoscenza. In una delle più importanti mission'i, quella dell’istruzione
dei giovani, missione oh© è anche un
combattimento, gli era stata concessa
al merito la medaglia d’oro. Lo abliiamo conosciuto soltanto negli ulti,
mi anni e ne ricortlianio la fed© tenace, esprema in una serena convinzione
cristiana S© la scuola lo rievoca in
quest’ora, la Chiesa Valdese alla qua.
le egli ha offerto la .sua collaborazione
in molte ciroostanze. non lo dimentica
neppure, ma Io ricorda con gratitudine.
Egli confidava in Dio e .nelle prò.
ORARIO
LUNEDI' dalle 9 alle 12
MERCOLEDÌ' e VENERDÌ'
mattino e pomeriggio
TORRE PELLICE
Via Arnaud, n. 1
VENDE.SI propnietà 'di nove giorna- te, cii-ca, ai Pone -di Angrogna. Ri- »
volgersi a) sig. Rertin Daviile
n agli et te.
AFFITTASI alloggetU» in villa collina Torre Pellii'c. Rivolgersi Clan. i
diana.
mOBILIFICIO • Camere da lelto
Giuseppe Griva • Sale da pranzo
• Cucine
* Saloni
ABBADIA ALPINA
Telefono n. 23/44
ORÀRIO FERROVIÀRIO - TRÀMVIàRIO-AUTOMOBILISTì CO DEL PIN ER OL ESE
TORINO-PINEROLO-TORRE PELLICE e viceversa
Torino 4,50 1 1 6,20 1 7,55 1 1 112.28 113,10 1 17,05 1 1 18,20 1 1 18,30 1 21,35
Airasca 5,32 1 1 7,10 1 8,46 1 1 1 1 13.52 1 17,51 1 1 18,46 1 19,16 1 22,15
Pi. croio 1 1 7,381 9,08 1 1 1 13,07 1 14,20 1 18,17 1 1 19,01 1 19,43 1 22,36
Brlcheraaio 1 6,38 1 8,01 1 9,26 i 9,35 1 12,48 1 13,24 | 14,42 1 18,45 1 18,52 1 19,18 1 20,02 1 22,56
Torre Pellice 1 6,53 1 8,20 1 1 9,50 1 13,02 1 14,02 1 15,03 1 1 19,07 1 19,35 1 20,24 1 23,14
Torre Pellice 1 4,35 1 1 5,56 1 6,11 1 7,05 1 9,05 1 12,20 1 - - 1 13,13 1 16,26 119,42 1
Bricherasio 1 4,50 1 1 6,11 1 6,24 1 7,20 1 9,19 | 12,34 | 12,40 | 13,26 | 16.42 1 1 19,58 1
Pinerolo 1 5,18 ' . 1 6,28 1 6,51 1 7,36 1 1 1 13,03 1 13,40 1 17,03 1 20,22 1
Airasca 1 5,37 1 6,03 1 6,52 1 7,16 1 7,55 1 1 1 13,20 1 1 17,29 1 20,43 |
Torino 1 6,25 1 6.45 1 7,35 1 8.151 8,30 1 1 1 14,20 1 14,30 1 18,20 121.35 1
BRICHERASIO-BARGE e viceversa
Brlcher. 5,16 1 9,30 I 13,35 1 14,55 ns.'io 120,15 Barge 4,251 1 6,08 1 12,22 1 14,081 16,20 1 19,32
Barge 5,36 1 9,50 1 13,54 1 15,14 1 19,10 1 20,36 Bricher. 4*47 1 6,30 1 12,40 1 14,38 1 16,40 1 19,52
TRAMVIA PINEROLO-Vl LLAR-PEROSA ARGENTINA c viceversa
Pinerolo 4,25 1 5,451 6,451 8,15 1 10,151 11,.30 1 12,40 1 14,40 1 17,20 1 19,15 1 1 1
Perosa 5,451 6,37 1 7,401 9,10 1 11,20 1 12,25 1 U 1 15,40 1 18,25 | 20,10 | 1 1
Perosa 4,451 5,561 7 1 8,MI 9,40 111,45 113 |16 1 17,40 1 18,50 1 1 1
Pinerolo 6 1 6.451 7,55 1 9,10 1 10,40 1 12A3 1 14.15 1 16,55 1 18,35 1 19,45 1 1 1
IN VIGORE DAL 15 MAGGIO 1949
Autoservizio e tramvia
PlNEROLO-ORßASSANO-TORlNO e vicev.
(1) (2)
6,1517 112,55 118,10
7 I 7,40 I 13,34 I 18,50
7,37 I 8,20 I 14,09 | 19,2*
(1) (2)
torino 6,20 | 7,t0 | 14,20 | 18,15
0fb«s. 7,04 I 7,46 I 14,5H | 18,55
Pinerolo 7,44 | 8,26 I 15,36 | 19,35
(1) Feriale — (2) Festivo
Pinerolo
Orbais.
Torino
Linea Automobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
(1)
8,35 I 12 I 19,15
9,05 I 12^ I 19,45
(1)
Bobbio Penice 6,05 | 8 I 15,30
Torre Pellice 6,35 I 8,30 I 16
(1) Solo II Venerdì
Torre Penice
Bobbio Penice
Autoservizio Sapav-SatH
PINEROLO-AIRASCA-TORINO e viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Plneroio
Airasca
Torino
Sapav Sotti Sapav Sotti
7,40 I 11,401 13,45 | 18,40
7,54 I 11,54 I 13,59 I 18,54
8,25 I 12,25 I 14,30 { 19,25
Torino
Airasca
Pinerolo
Sotti Sapav Salti Sapav
7 I 11,50 I 17 I 19
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19,31
7,45 I 12,35 I 17,45 | 19,45
Orario giorni festivi
Pinerolo 7,40 1 8,30 1 13,10 1 1 19,50 Torino 7,20 1 12,15 1 18 25 1 23,55
Airasca 8,44 1 13.24 1 1 20,04 Airasca 7,51 1 12,46 1 18,56 1
Torino 8,25 19,15 1 13,55 1 20,35 Pinerolo 8,05 1 13 1 19,10 1 0,35
Auto PEROSA-PERRERO-PRALI
feriale 21 6 8 feriale 22
Perosa 9,20 17,35 20,20 Frali Ohigo 5,35 6,50 17,15
Perrero 9,50 18 20,50 Perrero 6,20 7,30 18,05
Perrero IO 21 Perrero 6,25 7,35 11,10 18,15
Prati Qhigo 10,51 21,50 Perosa 6,50 8 11,35 18,40
Le corse 7 e 22 si effettuano soltanto il Lunedi, Mercoledì, Sabato e {estivi fino al 30 giugno
Dal 1 luglio si effettueranno tutti i giorni. La corsa 21 si effettua dal I luglio il Venerdì, Saba to
e Domenica. La corsa 6 si effettua dal I luglio 11 sabato e II lunedi. La corsa 8 si effettua dal 1
Luglio solo la domenica. La corsa 6 è in coincidenza con l’autoservizio di gran turismo Perosa
(p. ore 7,10) Torino (a. ore 8,25).