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Preszo LIf.O 12
rAnuo LXXVin - N. 32
TORRE PEIXICE; 5 Agosto 1948
KSpadicione in abbonamento postale - I Groppo
ELLE
SETTIMANALE DELLA
vedranno delle visioni, e i nostri vecchi sogneranno
^.dei sogni.,.
Gioele 2. 28 - Atti 2: 17
Visioni di giovani
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CHIESA VALDESE
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^J'.,.e i nostri giovani
e sogni di vecchi
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La noli-violenza è paradossale...
L’obbiezione di oosaienza è paradossale.
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■ Codesta profezia ci addita tm aspetto particolare deli'opera che lo
Spirito Santo vuol compiere in noi;
una particolare, graduale trasfo mazi one, che avrà il suo compitnento.
. Dico: ufia partioalare trasformazione. Quando il Battesimo pentecoìstale scende sui credenti, ecco che i
giovani acquistano una facoltà caratteristica dei vecchi, ed i vecchi acO qnistana una f acoltà ca. atteristica
dei giovani.
I GIOVANI... La giovinezza è Vetà didle belle speranze e delle prò‘spettive più seducenti. Ma c’è anche
rdeirincoscienza. Spesso i sogni giovanili non sono altro che delle illusioni. Più tarciì, dì fronte alle realtà della vita, Vuomo dice; ”Non ei'm altro che un sogno!...”
I VECCHI... I sogni sono finiti.
Le gocce di rngiadd già scintillanti
^come perle svaporano sotto i raggi
del sole me idiano. Poi lo splendor
¡del sole alla sua volta s’offusca. E’
il tramonto; l’età delle delusioni.
Orbene, i giovani ed i vecchi, sotto
razione delio Spirito di Dio, sono
così trasformati che i sogni sono accompagnati dalle visioni e le visioni
sono accompagnate dai sogni. Lo Spirito di Dio conferisce ai giovani il
senso della realtà. Esso' dice: ’’Spela, o giovane, guarda fidfiidoso> ull’avvenir.e, sii ottimista. Ma se non
vuoi avere poi delie amare delusioni,
ricordati che la vita ha un valore reale salo se considerata còme una scuola,-urta prepa azione, un’ascesi, una
missione, 'Non guardare a mete irreali e quindi non raggiungibili. Bella
è la vita, è cosa santa la vita; ma bella e santa è sialo la vita che ha la sua
fonte ed il suo fine in Dio!” Allora,
i sogni giovanili sona santificati dalle
visioni spirituali.
Anche i vecchi son trasformati. Le
loro visioni sono accompagnate e
santificate dai sogni. Le ombre della
se a calano inesorabilmente sul loro
orizzonte. No, essi non raggiungeranno tante cose belle sognate. Ma ima
nuova, benefica speranza s’accende.
Come i profeti, pur senza vederla,
salutavan festanti l’aurora della redenzione, così per fede i vecchi sahitan (Mn gioiosa certezza ciò che ancor non vedono. Sonp sogni. Ma i so
lieta int avedendo gm'la divina Au
rora.
# -1*
L’opera trasformi
ma avrà il suo com^
Data la duplici
non è ad un tratto cl
illusioni'giovanili «1
^ce è graduale,
ijento.
natura umana,
si dissipano le
te mestizie dei
E con questo? E’, o non è, l’Evatìgeló un capovolgimento di valori?
Poiché tutta la sostanza dietlla diatriba
tra il signor P. B. e gli obbiettori di
coscienza è questa : se l’Evangelo sia
mi capovolgimento dei valori umani,
ovvero una snblimazione diei valori
umani.
tramonti. Ma l'op^^ dello Spi: ito
procede sicura. Il gwvone si fa spi.
ritualmente mutuìro, ^àn lo sviluppo
de’ sensi spirituali, ^ egli impara a
veder le cose non oop gii occhi della
immaginazione ma rmllti loro realtà.
Felicità e dovere luri^^on più dei termini divergenti. unAetici, ma s’avvicinano'l’un r altro stendono a confondersi in una gra^e unità, verso
la quale il giovane HÈammina. Ed il
filmile speranze svanite., L» vita apf^ gni dìvmtwmo realtqg - l’m-vcìite del
re nella sua: realtà; e la realtà ci dice
che la felicità quaggiù è un miraggio,
perchè sìam ’’forestieri e pellegrini
sulla terra”. (Ebrei li. 13).
Regno di Dio, e la pienezza della
vita oltre il velo della morte, lljramonto de’ vecchi credenti si rischiara, il cuore si rallegra, l’anima s’ql
vecchio, più .s’avvici^ la rtotte terrena, più si sente vitato alla Luce, a
Dio. Il faro del po, tà celeste dà una
luce sempre più intera: L’anima sognai quei che fra pod/^ vedrà e quello
che fra poco essa st^sa sarà...
Giovani e vecchi,-^juvviciniamoci a
Dio.
■ Noi tutti, avvicini
vremo le visioni ed
rivelano fe realtà d
Vn giorno,
gm e nelle visiom n
te: amente. Ne godrema il compimento nel Seno di Dko!
loci a Dio, amgni in cui SI
ùte ne’ sopossederemo tri’
GIOVANNI BERTJNATTI
QUESTA PARADOSSALE NON-VIOLENZA
Il Pastore Paolo Bosio ha risposto, su queste colonsie e su quelle della (( l.uce ì\, ad uno scritto di Alberto Gabella (altri hanno prima scritto, come il Buffa, tentando una sintesi impossibile). Sia permesso al
sottoscritto, che per primo ha difeso
qui la non-violenza, di prendiere ancora mia volta la parola. Per l’ultima.
Non ritomo sui quattro argomenti
da me già svolli, che non mi sembrano neppure scalfiti dagli opposti
punti d; vista. Coloro i quali nOn li
avessero potuti leggiere li r'itroyeranno
alquanto approfonditi, in un prossimo numero della risorta mia rivista « Persona ». Preferisco entrare
\'^direttaniente nel merito delia polemica stessa. Non farò che seguire i
i'punl, controversi accennati dai Pastore Bosio.
I.
francamente, è cosa che nessuno si
sentirebbe di 'sostenere (neanche P.
B., che ripetutamente parla di «forma» e di «espressione formale»). A
meno che, cOn il termine di «paradosso» si voglia significare «ariormale» : ma in cjucsto caso, occoTicrcbbe
chiedersi se in realtà l’umanità normale che noi uomini conosciamo, non
sia l’umanità arDormule della’ quale
noi dobbiamo spogliarci per div'Cntare normali in Cristo Gesù... Ma allora, il paradbsso formale diveuta un
sublime paradosso cristiano, per cui
ogni credente si sente l’irrimediabile
guaslafèate delle opinioni ricevutd,
lo scuotitore delle acque stagnanti,
della morta gora dell’abiludine , della tradizione, dlel pecorume - un pioniere, insomma, del Regno di Dio e così volesse Iddio che si sentisse ogni discepolo di Cristo!
«tro Israele dielle Alpi, abbia tuttora
nel suo seno taiitè di quelle «pietre
bruciate» (brusapere», come dicono a
Roràl). che di elézione di popolo,
di vocazione valdese sanno’ ben poco?
non è paradossale iil fatto che ogni
domenica torniramo a confessare, i nostri peccati nel tempio’, per poi...
ricommetterli nuovamente? Il ciclo
«sempre peccatori ■ sempre penitenti - sempre grariati», secondo Lutero. non è forse il paradosso umano
per eccellenza?
La sostanza dell’Evangelo, senza la
sua forma paradossale, non è più la
sostanza dell’Evangelo : è un trattato
di logoa, di filosofia, dii politica.
Per noi, .la soluzione del dilemma
non fa ombra di dubbio. Colui che
ha detto che i primi saranno gli ultimi, che colui il quale ha creduto di
fare tutto quello che doveva, in realtà non ha fatto nulla (cioè nulla se
non il suo solo dovere), che ha invitato a donare anzidliè a ricevere, che
ha detto che bisogna amare i propri
nemici e piuttosto patire ingiustizia
che farla, che ha dottp esser meglio
farsi uccidere anziché uccidere altrui ■- per noi, l’Evangelo' non aspetta
dal progresso delle idee nuove e moderne la sua attuazione futura; ma
l’aspetta, ogni giorno, oggi stesso, db
una intera decisione assoluta, che capovolge il vecchio uomo, ne capovolge i valori naturali, ne ricomincia
daccapo, sotto l’inllnenza della Grazia, la rinnovata esistenza. Una nuova nascita. In termini di pensiero: o
l’Evangelo è immanente in noi, o
non è nulla per noi.
Carissimi Vittorio PaschettO’ e Aldo Fomeron, di Prarostino, che ave
esservi rifiutati di prendere le ai-mi
per la guerra fascista, che mi avete
mandato la vostra eommovenlc tcstìmonianzii intitolata: «Perehè siamo
stati iju galera», da me letta a centinaia di giovani operai, delle olficìne
dii Venezia, caro signor Long, che ebbi
monitore negli anni lontani della
mia vLa unionista a Torre Pellice e
da cui succhiai, per dir così, l’obbiezione di coscienza, da voi sostenuta
fino all’estremo nella prima guerra
mondiale - voi siete dt’accol-cb con me
in questo, nevvero: che PEvangelo è
ua sovvertimento paradossale dej valori naturali - o ne è l’accettazioine
piena, eoi tradimento di Cristo 1
IV
Sii fa un gran caso della paradossalità dell’insegnamento’ di Gesù sulla
non-violenza ed in genere della para. dossalità di tutto l’insegnamento evanF^' gelicn (nell’articolo di P. B., iltermine ’’paradossale” torna ben otto volte alla carica!). Ora, salvo il termine
qui c’é un qiiiproguo’ abbastanza in^ gcnuo : ed è quello di confondere la
^ forma paradossale dell’insegnamento
P di Gesù con la sostanza di quell’ineegnamenlo medesimo ! Che Gesù si sia
espresso in termini inconsueti, strani
fe, (per il momento’, diciamo pure ”pag radossali”), ciò è pacifico. Si pensi ai
’’capelli del capo tutti contati!” Ma
che qiir-ia paradiossalità. sia una stesi sa cosa t on la sostanza dell’Evaugelo,
li
Diciamo dunque che ij richiamarsi
alla forma paradossale dell’insegnamento di Gesù per eluderne il contenuto è il frutto di un equivoco tra
forma e sostanza.
Ma il nostro discorso, di noi moderni, non è tutto, da questo punto di
vista, un paradosso? Il fatto è che i
nostri paradossi ci sono familiari e
non cd colpiscono più; ma essi non
sono meno reali per questo! Non è
paradossale, forse, che un Pastore
Valdese predichi l’Evangelo che egli
per primo non mette, se non imperfettamente in pratica? non è paradossale che il nostro popolo eletto, il no
'iiiiimiHMiiiiiMtmiUiiMiiiimmiriNiiitiihMHÉKiHiiiiaimmiiiiiiiiMMiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiniiiiiiiiitiiimiiimNintijiiiitii
lUliUlHllMHViatiMIMilu
Domenica prossima, 8 agosto, alle ore 15.30 nel Tempio dii Toure
Pellice avrà luogo la consacrazione delle diaconesse Suor Veglia Bosco e
Suor Luciétta Tenger,
* * «Il
Le riunioni del XV agosto avramm luogoi a Sibaud e alla Balziglia,
iniziandosi alle 10,30 precise. Si prega di portare l’Innario cristiano, e
di occupare posti vioin’o agli oratori'. Si raccomanda di voler conservare
religioso silenfisio durante i culti, e di contribuire generosamente per la
colletta a favore dell’opera di evangelizzazione Nel pomeriggio è previsto Un interessante programma di discorsi, canti e giochi. Si confida
nella collaboraziqne diellà gioventù perchè le r unioni conservino il loro
carattere Valdese, evitando schiamazzi e i canti di osteria •
La corriera Torre Pellice — Bobbio farà servizio oo’Ut innato per
tutta la giornata,
fondlo la stradà degli obiettori : e la
vita e l’esperienza si incaricheranno
di far loro ooimprendere molte cose ».
Caro signor Bosio, caro collega
nell’opera della testimonianza evangelica. che io ho sempre molto amato
ed ammirato, e 1« cui lezioni pratiche
ho così spesso riciordato (anche senza
necessariaménte suonar la tromba di
una discepolanza effettiva ed ufficiale), con un beneficio immenso nell’opera mia e nella mia vita - cho
anch’io non sono più tanto giovane ! queste sue parole sono stranamente amare, sono assurdamente ragionevoli, e mi fanno pensare all’atteggiamento dii colui chcj assunta una via,
non voglia più tornare indietro, neppure se «la vita e l’esperienza» si
siano incaricate di dargli delle tremende, dolorose smentite!
Parole amare, che documentano l’inutilità delle posizioni tradizionali,
la sterilità dèlie opinioni conservatrici. Ella scrive ancora-c(non potranno rimproverare alla mia generarionie
di aver taciuto; abbandonandoli agli
éstremisniii che tanta presa fanno specialmente sui p ù giovani e sulle persone più impulsive».
Di quali estremismi si parla qui; di
grazia? Degli estremismi dei sostenitori della non-violenza? di coloro^
che dicono NO alle armi, aH’omicidio ini uniforme, alla guerra? di coloro che iion vogliono saperne piùt
secondlo la mirabile espressione di Jaques Ellul, di uni assassinio virtuoso?'
N’Oli scherziamo, pej- carità. Sem-'
l’unico estrèmiismo. degno dj questo
marchio infame (perchè ogni e-strenùsmo è fanatismo cieco e micidiale),
è quello dei guerrieri, dei guerrafondai. E i giovani di oggi, signor Bosio,
non corrono il rischio di essere le vittime di un estremismo pacifico, ma
d'i un eslremismo pseudopatriottico,,
nazionalistiico, militaristico, guerrafondaio! Non cambiamo le carte in
tavola, per favore .
Ho detto che non son neppur io
più un giovane... Mi si permetta di
affermare con forza che se i giovani '
sono attualmente degli obbiettori di
E veniamo all’altro punto prospettato, per inciso, nell’articolo di
P. B. Per inciso, dico: ma in realtà,
è la nota dominante, sia pure non
sempre con evideniza palmare, « In
ogni generazione c’è sempre chi sostiene le soluzioni estreme che tanto
attirano i giovani» . <( Perciò pesino
quegli argomenti i giovani, e sg non
sono convinti, seguano pure fino in
coscienza. Ciò succede perchè la cosa
li concerne DIRETTAMENTE, inlt
mámente, corpo almente, assai più di
quel che concerna Teodoro Raima o
Paolo Bosio; i quali ultimi, presum'bilmente, non dovranno più d'are la
loro vita sulla tolda di una nave, o
giù da una carlinga, o schiacciati da
un ((panzer» I Perchè bisogna esser
pratici e guardare la realtà in faccia •
la guerra, l’hanno fatta, la fanno e la
faranno sempre i giovani. I ventenni
sono chiamati in causa per primi,
contro la loro volontà ! Ed è .supremamente naturale ohe essi si sentano attirati dall’obbiezione di coscienza.
Perchè essa riguarda loro, i giovani,
e non già i vecchi; loro che mofranrlo, e non già i generali di Stato Maggiore (per fortuna nè io nè Paolo Bosio siamo di quelli!); loro che, nella
migliore delle ipotesi, torneranno rovinati nello spirito e nel cuore, non
già gli odiosi mercanti che nelle retrovie si saranno arricchiti, ancora una volta, con il loro giovane sangue
e con l’offerta della loro vita allo sbaraglio!
Un esempio. A metà di giugno, a
Venezia e in tutta la regione in cui
lavoro, ho organizzato e presieduto
non meno di dodici adunanze a favo*
re dell’obbiezione di coscienza. Tali adunanze hanno avuto luogo nei
locali più diversi, nelle nostre chiese evangeliche, sulle piazze pubbliche
nelle officine. Calcolando a circa 300
persone ogni uditorio, ho parlato a
circa 3000 persone in tutto. Alla fine
Continua in Seconda pagina
2
;C^T
L'ECO. D /ALLI VALDESI
PEÜ tE
NOSTRE
Il senso
dell'unità
Oggi Sì parlù molio ¡di unità, in seno
al mondo cristiano. Dopo le dolorose esperienze del recente passato, i credenti
cercano con rirmooato ardore le aie della
carità che doaranno portare alVesaadimenio delia preghiera di Gesù: '’...affinchè siano Mh uno” (Gioo. 17 - 20)
Upa prona meravigliosa dello sforzo
comune compiuto in tal senso ci verrà offerta, fra poco, daUa conferenza ecrnne- .
nica di Amsterdam, ed è dal profondo
d^ nostro cuore assetato di unità tìhe noi
invochiamo ^ di essa la benedizione di
Dio.
J/e/le nostre famiglie
Forse, molti di coloro che si appasrionano al problenm dell’undtà nel mondo
trascurano di prendere in considerazione
tale problema quando si tratta della stretta cerchia fmàUare.
Eppure non esitiamo ad affermare che,
riducendo adeguatamente le propo. zion!.
il problema si presenta in modo identico.
Una buona soluzione di esso in seno alle
nostre famiglie non potrà forse condurre
gli uomini ad acquistare il "senso dell'urtUà”, demento prezioso ,per il raggiungimento delTuràtà nel mondo ?
Purtroppo, come nel mondo, anche
nelle nostre famigUe noi ritroviamo due
diverse interfpetazionì del concetto di
unità, interpretazioni die risultano da
due modi diversi di concepire i rapporti
imam.
Vi e l unità che è frutto dell’autoritarismo e che potremmo definire: unità
apparente. L'autorità degli uni si impone
sulla debolezza degli diri e, se trova resistenza, ricorre alla forza e magari alla
violenza. Di questa unità abbiamo frequenti esempi, nella storia di ieri e di oggi. E’ esclusa ogni didettica,ogni atteggiamento contrastante viene soffocato.
Purtroppo, quando l’autorità viene imposta e non è liberamente accettala, essa
genera, tosto o tardi, h protesta e la rivolta. Ed ecco l’unità apparente rivelarsi straordinariamente debole, anche se
Vuole essere una dimostrazione di forza.
■ Giorno per giorno, le sue stesse basi si
corrodono ed essa ci fa pensare al famoso colosso dai piedi di argiMa.
Un tempo, l'autorità dei genitori correva il pericdo di trasformarsi in Vero e
proprio assolutismo. I figU obbedivano a
suon di bacchetta, tutto sembrava procedere per il meglio, la famiglia presentava una unità esemplare... Non erano rari i casi in cui i figli maggiori, già sposati, sottostavano ancora alla volontà di
colui che rimaneva, fino alla sua morte,
il Vero ’'pater familias’’ íntico padrone,
quasi un tiranno.
Troppi genitori, oggi ancora, impongono ai figli la loro volontà, non sempre
buona, specialmente per quanto riguarda
il loro orientamento nella vita.
Troppi gerdtori rompono ogni relazione
con i figli se questi, ad esempio, coràraggono un mrArirrtotào che, pm non intaccandoli dal lato morale o religioso, li colpisce duramente nelle loro ambizioni e
nei loro interessi.
Allora la compagine familiare, che
sembrava inatlaccabile, si sfascia completamente e proprio da quell’unità,
troppo spesso soltanto apparente, nasce
quell’individualizo a oltranza che è forse la piaga dhe minaccia più gravemente
la famiglia del nosto tempo. Ogni membro reclama il diritto di vivere la sua vita come meglio crede, a tutto scapito
dello spirilo di unità.
Se oggi la famiglia è in crisi, non sarebbe forse perchè non sa più, o non ha
mai saputo, essere veramente mita ?
Verso la vera unità
E’ dunque necessario, anche per le
nostre famiglie, sapere bene in che cosa
consisie la vera unità.
Essa non è uniformità nè, tanto meno,
conformizo. Una famiglia veramente urùta non è una famiglia in cui non si discute mai. E’ invece una famiglia in cui
ogni membro può Uberamente portare a
cormscenza degli altri il suo particolare
punto di vista, in etri il dialogo è considerato quale prezioso strumento chiarificatore, in cui, mediante l’amore e lo spirito di sopportazione, si sanno trovare
gii accenti che miscono, il gesto che porta la pace.
La famiglia in cui i membri hanno la
possibilità di ritrovarsi all’ora dei pasti
o durante le ore della sera, può e deve
essere la scuola irrigUore per praticare
quella comprensione reciproca, quel rispetto dell’idea altrui che darmo il senso
dell wntà. Ed è questo senso dell’unità
che ci guiderà nel modo di comportarci
gli uni con gli altri, che saprà renderci
più remissivi se, per natura, siamo frortati all’intransigenza, e più femù e coraggiosi neU’adempiere quanto gli altri richiedono da neri. E' ancora il senso dell’urrità che ci renderà dimentichi di noi
stessi, pronti a sacrificare il nostro io,
con tutte le sue esigenze, per il bene di
tutti.
Grazioso senso deìd’unUà senza il
quale, ormai, noi ci sentiremmo spaventosamente menomati...
Ma COME acquistarlo, senza correre il rischio di mutilare la Verità in nome
della carità, cadendo così nel vago o nei
compromessi ?
Chiedendo del continuo a Dio il dono del Suo Spirito. Ponendo la nostra
Vita, tutta la nostra Vita, in ogni sua manifestazione, sotto h Signoria del Cristo.
^ Sia Egli, Veramente, il Signore di ogni
nostra giornata, il Signore che guida noi
ei nostri cari non secondo la nostra Volontà, ma secondo la Volontà di Dio.
Allora, in tutta mrriltà, ma con la forza che ci viene dalla fede, noi tesseremo
in seno alle nostre famiglie la luminosa
rete dell’unità.
E la nostra vita familiare sarà una
sinfonia di cuori, non più uniti soltanto
dai vincoli della carne e del sangue, ma
da quelli, infinitamente più potenti, dello Spirito.
^ * H=
Un giorno, lo sfririto di unità trionferà
su tutti gk errori e su tutte le divisioni,
poiché il peccato mnano sarà Vinto.
Noi lo speriamo e lo attendiamo, quel
giorno: il giorno della promessa, il grande giorno del Regno di Dio.
D. 6ert
«Se voi.,, che siete malvagi,
sapete dare buoni doni ai vostri
figliuoli, quanto più il vostro
Padre celeste donerà lo Spirito
Santo a coloro che glielo domandano !
(Luca XI ; 13
Se vocaziotji dei nostri fi gli
Finito l’anno scolastico, «ial risultato degli scrutini e dagli esami i
genitori possono già rendersi conto
delle tendenze diei loro fiiglioli e formare dici jjrogetti per l’avvenire.
Recentemente, una rivista svizzera
(Journal des Parents - marzo-aprile
1948) alfroiitava questo problema assillante.
Le conclusioni alle quali è giunto
l’artico-lista sono degne di essere prese in consideraz one.
Egli comincia col porre iin rilievo
questa constatazione: ogni bimbo, ogni uomo ha una vocazione. Chiamato da Dio stesso ad occupare in questo mondo un posto dietei-minato, egli
è stato dotato di gusti, tendlenze, desideri e competenze particolari che
lo spingono per natura a prendere
questa o quest’altra direzione, a consacrarsi a questa o quest’altra professione.
Per i genitori il problema consiste
unicamente nel saper scoprire quale è
la vocazione dei loro figlioli. Non si
tratta dunque dii scegliere per loro,
ma di aiutarli a scegliere.
Spesso i genitori impongono al fanciullo la ^vocazione da essi prescelta,
quasi sempre nell’intento dii salvare e
tramandare per mezzo dei figli un patrimonio psicologico, culturale o materiale. Sono in gioco ialeressi familiari che sembrano non doversi estinguere mai, ed ecco mio dei figli - talvolta il figl o unico - scelto «a priori»
per continuare su quella strada.
Quel figlio potrebbe anche non pos
secfere quelle determinate facoltà che
lo renderanno atto a continuare la vocazione del padire. In qiiesto caso i
genitori avranno sempre sulla coscienza il rimorso di aver contribuito a fare
del loro figlio uno spostato in serto alla società.
Ma come scoprire i segni della vocazione? Osservando attentamente i nostri figlioli, sforzandoci di conoscerli
sempre meglio.
Per quanto riguarda l’orientamento
professionale, molti progressi sono
stati fatti in questi ultani anni. Il
bimbo può ormai venire sottoposto a
dbgli esami speciali, chiamati ‘(tests»
che si rivelano di valido^ aiuto non solo per quanto riguarda l’intelligenza,
ma anehe per poter conoscere le capacità visuali, uditive, ecc. dei nostri
bimbi.
Non è detto, infatti, che i nostri figli debbano assolutamente, nella loro
vita, esercitare una professione. Essi
possono anche ijicominciare da un me
stiere vero e proprio.
Si tratta qui di romperla decisamente con i pregiudizi sociali e con
quello ohe si potrebbe chiamare «l’ossessione d!©l diploma».
Vi sono dei giovani', forse inabili a
procurarsi quel benedetto diploma
mediante uno studio intenso e prolungato, che potrebbero tuttavia arria posti di comando e di responsabilità mediante la pratica intelligente <Ì1
un mestiere.
Un giovane «di buona famiglia» ebbe l’idea giudicata insensata dai suoi
genitori, di far carriera nelle ferrovie.
Non avendo attitudine allo studio, e
nessuna voglia di affrontare degli esami, egli cominciò a fare il facchino
proprio nella stazione dblla piccola
città diove i genitori possedevano una
bella palazzina, scandalizzando, com’è facile capire, tutti i parenti ed amici! Egli ebbe il coraggio dj cominciare a quel modo e di salire tutti i
gradini della scala professionale. In
poco tempo si trovò adj occupare un
ambito posto direttivo e fece una bellissima carriera.
Ed) ancora, non lasciamo che il denaro falsi le nostre prospettive nei
rigisardi dei figli. Quante vocazioni,
importantissime per la vita degli individui e delle nazioni, sono quasi completamente abbandonate in certi ambienti sociali col pretesto che non sono
abbastanza lucrative! (Quante volte
questa questiione dbl denaro ci impedisce dii rispettare la libertà del bimbo!
Per citare un solo esempio, non sarebbe questa ima delle ragioni per
cui le vocazioni pastorali si sono fatte
rare ?
L’autore conclude con queste nobili parole: « l'amore per i nostri bimbi sia disinteressato. Non amiamoli
per noi ma per loro stessi. Amiamoli
f
fino al sacrifizio di noij stessi, per laloro felieità. Ricercando il loro vero i
bene troveremo anche il mostro poi^'^
che avremo la grande^ soddisfazione '
dii saperli al loro posto, compiendo in'^|
seno alla società la missione che Dio'
ha loro afiìdiata ».
a. t.
“ Nell amore non c'è paura;
anzi, l'amor perfetto caccia via
¡a paura ...
(!' Giov, 4: 18)
%
Notizie Pedagogiche
Dichiarazione degli scopi
della Federazione Educativa Nuova"
(quali sono stati delineati alla conferenza di Circencester - Inghilterra
neU’agosto 1947).
Viviamo in un’epoca di rapidi
cambiamenti ¿Iella società nel mondo
intei-o.
Lo sviluppo e le azioni reciproche
degli indiividui che compongono questa società, la loro diversità di vedute
e varietà dj costumi determinano
la direzione del cambiamento.
L’ecSucazione consiste nel promuovere il masisiniq polssibile sviluppo
delle capacità potenziali di ogni persona, sia come indivhiduo che comi
membro partecipe di questa società
miondiiale iinterdlipej.idente. L’educazione è un fattore dinamico ed inseparabile del cambiamento sociale.
Gl il scopi specifici ed i melodi
pratici dell’educazione qlebbono
quindi essere continuamente riesaminati e interpretati man mano che Feslgenza di giustizia sociale divien più
cosciente e che la scienza e l’esperienza forniscono più profond i (.■0110scenza del fanciullo, dell’uomo e d'el
la società.
Ciò richiede pensiero creai Ivq e lavoro attivo da uomini e donne capaci
di liberarsi dall’inerzia del passato
e dklje forme statiche di educazione,
sensibili sia ai bisogni dei fanciulli,
degli adolescenti, degli adulti, che
alle esigenze di una società tesa verso un ordine mondiale di pace c di
giustizia.
La Federazione per l’Educazione
Nuova è un’organizzazione per mezzo della quale tali uomini e tali donne in Ogni comunità, in ogni paese
possono ttovjare uirUo scambio ]>roficuo di pensiero © di esperienza (
la coordinazione pratica del loro lavoro educativo. Essa tende ad unir*'
in un organismo esteso al mondo intero coloro che lottano per comprendere e sod|d)isfare le nuove esigenze
educative man mano che sorgono nel
progressivo aspro cammino dell’umanità .
A. b b
« ■
DILLE HLLI IIIIIDBU
Italia .
Estero .
Annuale Semest.
L. 500 280
L. 900 500
Ogni cambiamento (l'indirizzo costa
lire DIECI
Questa paradossale
non-violenza!
Continuazione
di ogni adunanza, senza prr occupazioni associative di sorta, ho chiesto
l’adesione scritta e firmata dii coloro
che erano d’accordo con gli obiettori.
Orbene, il 95% cjei firmatari erano
givoani tra i 19 ed i 27 anni! Ho inteso, in Venezia, «n Procuratore della Repubblica, in sede di contradditorio, dirci che eravamo dei pazzi
(Chiesa ai SS. Apostoli, la sera del 12
giugno). Ed aveva sessantacinque anni ! ! ! Si capisce : il difensore dello
Stato-Provvidenza, il funzionario governativo, il pensionato statale, l’ufficiale che ricorda nelle iftostrine le
sue campagne di guerra, non può
pensarla diversamente! Ma jgiovani...
I due di Prarostiuo hanno fatto la
galera - e sono sopravvissuti, (^anti
altri giovani, iin Italia, in Francia, in
Germania, in Inghilterra, ini Russia,
in America, in Giappone, sarebbero
ugualmente sopravvissuti se la Chiesa
avesse SEMPRE fedelmente predicato TUTTO l’Evangelo?
Un’ultima parola, brevissima, dedico a coloro che vogliono sapere che
cosa pensano in realtà gli ob.biettori
di coscienza.
Ecco. Se qualcuno crede sincera
mente alla necessità del servizio-ar
maio, e ritiene l’obbiezione di eo
scienza una pericolosa utopia, gli ob
biettorj di coscienza non si propoli
goiio di farlo recedere dalla sua con
vinzione. L’obbiezione NON E’ PER
LUI. Nessuno vuole costringere al
cullo a pensare in coscienza diversamente.
Ma se qualcmio ha UN DUE DIO
ALTRETTANTO SINCERO sulla
fondatezza e sulla legittimità del ricorso alla violenza, in tutte le sue fasi (nazionalismo, iiseudopatriott'ismo,
servizio militare obbligatorio, guerra), se qualcuno nutre un dubbio in
coscienza, l’obbiezione di coscienza è
li, per evitare che questo dubbio sia
soffocato, e per gridare a colui che
già dubita: il tuo dubbio è salutare.
Non strappartelo via, ma coltivalo.
E’ una preziosa pianta delI’Evangelo.
Tu sei sulla via giusta, sxdla via dell’Evangelo. Poiché lo ha detto anche
Lutero - non è giusto nè convenevole
agire contro la propria cosoienza.
TEODORO RAIMA
3
' ■
SlàS^yJUC»LL*S»-^Ì V m^C»01
COMUNICATO
Riteniamo oppartuiiio recai-e a conoscenza dfel mondo evangelico,
in Italia e fuori, il testo dij un indirizzo presentato due mesi or sono
dlal Consiglio Federale delle Chiese Evangeliche d’Italia all’on. Randolio Paociardi, allora Presidente diel Comitato ministeriale per la
tutela delle libertà costituzionali, nonché il testo di una segnalazione
fatta in data 7 luglio 1948 al Presidente del Consiglio e al Ministro
deirinterno.
Valgano i due commenti a correggere giudizi affrettati e a dissipare illusioni prive finora di qualsiasi fondamento.
Indirizzo al Governo Italiano, presentato il 30 Aprile 1948 all’onorevole Paociardi RUndolfo:
(( Il Consiglif}! Federale delle Chiese Evangeliche d’Italia, riunito in
Roma il 15 Febbraio 1948, perla prima volta dopo la promulgazione
diella Carta Costituzionale,
considerata
l’azione svolta, prima presso gli organi del Governo quindi presso l’Assemblea Costituente, per la difesa della libertà religiosa ;
preso atto
dell’entrata in vigore della Costituzione stessa ;
esaminata
la situazione venutasi a determinare per cui, mentre con talune disposizioni si riconoscono i diritti inviolabili dell’uomo come singolo e nelle
formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, proclamandosi la
parità giuridica dei cittadini senza distinzione df religione, il diritto
di associazione e di riunione per fini religiosi, la libertà di stampa, pensiero e propaganda religiosa, garantendosi altresì il diritto di professare liberarnente la propria fede in'ognii forma individuale od associata
e una qualsiasi istituzione — con altre norme invece si inseriscono nella
Carta della Repubblica principii in contrasto con quella che è la base
stessa diella libertà religiosa, e cioè l’eguaglianza nel trattamento giuridico dei diversi culti esistenti nello Stato, e si instaura un regime
concordatario confessionalista;
constatata
la mancata esplicita proclamazione della piena e completa libertà
religiosa conforme allo sfpirito e all’indirizzo del nostro Risorgimento;
riaffeima
i] principio separatista al quale ebbe aol informare la sua azione e che
consiste ;
nella libertà df coscienza per tutti ;
nella parità dii trattamento giuridiico di tutti i, culti;
nella neutralità religiosa dello Stato;
' si attende ^
che il Governo abbia ad attuare la Costituzione in uno spirito scevro da
ogni interpretaz’lone confessicualista o di parte; e, nell’attesa che vengano preordinati i lavori per attuare in oonfiormità dell’art. 8 della
Costituzione, in regime di uguale libertà di diritti, i rapporti fra lo
Stato e le confessioni religiose diverse dalla cattolica,
domanda
che in quest’anno 1948, in cui ricorre il primo centenario dell’emanci})azione civile e politica dei valdesi e degli israeliti come cittadini italiani e della legge Sinneò del 19 giugno 1848, primo passo verso la
libertà relig iosa in Italia, la lunga lotta per la piena e completa affei-mazioue di questa libertà venga finalmente risolta, e la nuova legge, che
dovrà esere emanata in applicazione deU’art. 8 della Costituzione,
realizzi conipintamenté detta libertà.
2.
Segnalazione la Governo Italiano, inviata il 7 luglio 1948:
« All’On. Dott. ALCIDE DE GASPERT
Presidente del Consiglio dei Ministri
c per conoscenza ^
Airon. Aw. MARIO SCELBA
Ministro dell’Interno
In vista della legge da promulgarsi ai sensi dell’art. 8 della Cosliti zione per regolare, sulla base di intese con le rispettive rappresentanze, i rapporti fra lo Stato e le confessioni religiose diverse dalla cat
tolica, il Consiglio Federale delie Chiese Evangeliche d’Italia, si permette di riohiedel:e quanto segue, al fine dii porre frattanto la legislazionè attuale in armonia don la nuova Carta Costituziotiale.
1) — che sia nchiamata l’attenzione dei Ministeri competenti sulla necessità che, uellg revisione legislativa diei codici come delle singole
lég^ foridiamesita^i, siano tenuti presenti quei prinioipii informatori della Costituzione per i quali viene assicurata una eguale libertà di diritti
per tutti i cultii^ particolare riferimento vuol farsi alla riforma <Ìel oddiée penale (artC 402-406 e 724) edi alla legge di P. S. (artt. 18 e 25-27);
2) —^ che sia^quindi segnalata ai predetti Ministeri la necessità che
in tntte le leggi fII© studio, sulla base del principio della eguale libertà di diritti per itutte le confessioni rèligiose, in tutti quei casi in cui
una materia vieiw olisci pliilata nei riguardi dei ministeri o degli enti
di culto, o genericamente del culto cattolico, venga parallelamente stabilita una norma'eguale per i culti diiversi da quello cattolico;
3) — che coiTapposita circolare ai Prefetti, ai Questori, ai Sindaci,
ed alle altre competenti autorità, siano diramate sollecite istruzioni
affincihè la legge ;24-6-1929 n. 1159 ed il relativo decreto di attuazione
28-2-1930 n. i!89 ,^auo applicati alla luce dei nuovi principi costituzionali, aegnatamenie nei riflessi delle riunioni religiose dentro e fuori
dèi templi e dcH’-insegnamCnto religioso nelle scuole (sì da rendere
per esso possibile ed incondizionata la facoltà di dispensa);
4) — che vengano emanati provvedimenti atti ad assicurare una
eguaglianza di diritti pe,r i culti diversi da quello cattolico anche in relazione a norme legislative d|i recente emanazione, con le quali sii è
provveduto soltaijto a regolare taluni istituti per quel che riguarda il
culto cattolico, trgapurandosi o non riconoscendosi debitamente i diritti
delle minoranze.
Cosi, tra l’altro, si è provveduto coi decreti 1229 del 7 ottobre 1947
e 1381 del 4 novembre 1947 ad adeguare i limiti dj v'alore per le autorizzazioni agli acquisti ed alle vendite da parte degli enti di culto cattolico, ma non si è provveduto ancora adì estendere tale norma anche
agli enti acattolici;,, per riparare in tal modo ad una omissione forse involontaria, certamente ingiustificata, dei predetti decreti.
. C^sì pure ai è provveduto in màteria di restauri agli edifici del culto
cattolico dannagg ati dalla guerra, e ciò con legge 27 giugno 1946 n. 35;
ma non solo non si è pensato ad estendere le relative norme ai danni
sofferti dagli edifici di altri culti, ma si è provocato, in data diciasette
aprile 1948, un decréto (n. 736) col quale sono state imposte a carico
degli acattolici limitazioni e coiid'izioni tali da rendere inoperante il
pi’ovvedimento, e - quel che più importa - si è per la prima volta disconosciuta quella uguale libertà di diritti per tutti i culti, consacrata nella
Costituzione.
Riportiamo integralmente il Decreto del 17 Aprile 1948 (n. 736) :
IL DECRÉTO LEGGE 17 APRILE 1948 N. 736
Ricost azione degli Edifici dei Culti diversi dal Cattolico
danneggiati o distrutti da eventi bellici.
Il Presidente della Repubblica
visto l’art, 4 del D. L. L. 25 giugno,1944 n. 151, con le modificazioni ad esso apportate daH’art. 3 comma primo del D. L. L. 16 marzo
1946 n. 98;
• ” -01
viste le disposizioni transitorie I e XV della Costituzione;
visto Pari. 87 comma quinto della Costituzione;
S.ulla proposta del Ministro per i Lavori Pubblici di concerto con
i Ministrj per l’Intemo, per le Finanze e per il Tesoro';
PROMULGA il seguente D. L. approvati, dal Consiglio dei Ministri
con deliberazione dèi 7 Aprile 1948:
ARTICOLO UNICO — Le disposizioni del decreto legislativo 27
g ugno 1946 n. 35 e successive modificazioni, sono estese, in quanto applicabili, alla riparazione e alla ricostruzione degli edifici dei culti
diversi dal cattolico, danneggiati o distrutti da eventi bell ilei che non
si ino: 1) - dii proprietà di stranieri e che servano direttamente all’esercizio del culto.
La 1 icostruzione o riparazione degli edifici suddetti è ammesso
quando l’edlificio da rioostraire o da riparare sia : 2) - l’unico esistente
nel Comune, si trattn: 3) - di tempio od oratorio legalmente riconosciuto
come tale e la riparazione o la ricostruzione 4) - siano ritenute necessarie
dal Ministro per i Lavori Pubblici d’intesa Con i Ministri per l’Interno
e per il 1 esoro, in relazione 5) - al numero dei fedeli del Comune,
Il presente decreto munito del sigillo d|ello Stato, sarà ‘inserto
nella Raccolta Ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiimque spetti di ossemnrlo e di farlo osservare
come legge dello Stato.
Dato a Roma, adcl^ 17 Aprile 1948.
DE NICOLA
de GASPERI DEL VECCHIO
TUPINI — SCELBA — PELLA
Le "Groupe vocal,, de Nyon en visite
V à Turin...
La communauté de Tuirin a eu le prir
vilège de donner la bienvenue au Groupe vocali féminin de 'Nyon,j(Canton de
Vaud) à son arrivée en Italie.
Dans raprès-midi du samedi 17 juilllet, lies hôtes ont été accueillies à la gare par un bon nombre de jeunes gens,
membres de notre chorale pour la plupart.
Après une rapide visite à la vilÎe, l’aimable groupe s’est réuni dans le vaste
salon du Corso Vittorio Emanuele pour
un sympathique repas, qui a été servi
par les demoiselles de la chorale : cela
nous a permis dte passer ensemble quelques instants fraternels. Les visiteuses
ont été logées dans des familles qui s’y
étaient joyeusement offertes.
Dam lamatinée du dimanche, le groupe fit une courte visite à l’Exposition achièllement dressée au parc du Valentino
et prit ensuite part au edite, au cours
duquel l’auditoire put goûter le « Cantique ispirituel )) du comipositeur suisse
Mottu.
A cinq heures de l’après-miidli, un nombreux public se réunissait dans le temple
pour écouter avec retueil lament un concert de musique saicrée, qui a été magL
stralement exécuté sous l’habile direction de iM.ille Violette Henry. Le programme, fort apprécié par l’auditoire, à
son début et à sa clôture contenait des
musiques d’auteurs suisses (Dalicroze,
Mottu, Demierre), tanidis que la partie
céntrale était réservée à des morceaux
de Bach, Lotti, Schütz, Händel ©t Sibelius; tous d’une haute valeur artistique et d’un profond contenu spirituel.
Le soir du même jour, concert de folklore : le salon du Corso Vittorio Emanuele était littéralement bondé, chose d’autant plus remarquable, si l’on considère
la saison : et le public n’a pas été déçu
dans son attente.
Dans le pittoresque et gai cost'ume de
leur Canton, les dames et demoiselles
qiui composaient le groupe ont exécuté
un riche programme de chansons populaires, dont quelques-unes ont été'animées par des baillets ou des petites scènes humoriisitiques, qui ont suscité un véritable enthousiasme chez les auditeurs.
En effet, on réclama le bis à plusieurs reprises, ©t les artistes, mialgré (leur fatigue
et la chaleur, wuâurenit bien l’accorder.
Plusieurs de nos jeunes gens ont retenu
quelques-unes des chansons qui ont le
plus frappé; mais là manifestation se
termina un j>eu tard, et nous regrettons
que l’on n’ait pu s’arrêter encore, afin de
les apprendres avec plus de sûreté.
^La journée nous a procuré une grande
jouissance, mais elle a été certainement
fort rude pour nos hôtes. Nous souhaitons
qu’elles aient pu, dans 4©ur tournée aux
Vallées, jouir d’un peu plus de loisir.
A M.lle Henry, à toutes les dames et
demoiselles du groiq>e, rmus renouvelons
ici l’expression de notre plus vive re
connaisS'ance pour leur visite. Au revoir
à l’année prochaine, pour rendre encore
plus solides les liens d’amitié qui viennent de s’établir entre nous. eug. t.
... et à Pignerol
Sans répétér ce qui a été dit, nous
nous limitons à exprimer la grande joie
d’avoir eu au milieu de nous le très
sympathique Groupe Vocal de Nyon.
Ces dames et ces medemoiselîès ont
été aeoueillies dans les familles de la
communauté et nous ont offert une soirée
eritièrement dédiée au chant : une première partie (chant sacré) dans le temple, une deuxième partie (concert de
folk dore) dans lia salle l ittérailement bondée. Elles ont aussi eu l’occasion de visiter les alentours de la ville et de se
réunir dans l’après-midi dlu 26 juillet dans
une salle du temple pour une tasse de té.
Belle journée, belle rencontre : nous
en gardons un très bon souvenir. Merci '
et au revoir ! e. r.
Benvenuti ! ! !
Dal ilfensoijeroi Faldense apprendiamo che il candìdlato al S. Minirtesig. Addo Comba con la sua signora, dopo essersi sposati a Torre PelRee, si sono imbarcati alla volta dell’Uruguay dbve sono giunti alla fine
di maggio. Il 1 giugno, nel salone
delle attività giovanili diella Unione
Cristiana di Colonia Vaidense è stato loro dato un caldo benvenuto, da
parte dei pastori del distretto Rio
Platense, 'ove il Signor A. Comba si
reca a lavorare, dopo avervi già svolto un felice periodo dS prova.
Varie personalità del nostro mondo valdese erano convenute e una
oaldia accoglienza, con un thè, secondlo le buone tradizioni valdesi, disse
all’ospite quanto il suo arrivo fosse
gradito. Il pastore Silvio Long, il
sig. Benech a nome dfel Concistoro di
Cosmopolita, il signor V. Geymonat
a nome della Fe erazione Giovanile
V^dese, il sig. G. Bertinat, per la
Gioventù, ed il sig. E. Roland, quest’ultimo in patois dli^ero parole augurali di benvenuto. La signora L.
B. R. de Revel a nome diella Lega
femminile offrì alla giovane Sig.ra
Comba Un grazioso mazzo di fiori.
A tutti rispose il festeggiato, applauditissimo gjuando espresse la
snia volontà di consìdbrare l’Uruguay
come la sua seconda patriai.
Monitori e Monitrici !
Inscgfnantii Educatorii
Dal lo al 14 settembre prossimo avrà luogo in Francia, a Glay (Doubs)
un^ Congresso deU’insegnamento religioso sul tema generale:
la pietà del fanciullo
Alcuni Pasitori esporranno il problema trattando i seguenti argomeu
1) L’iniziazione dfel fanciullo alla
preghiera;
2) L’istruzione religiosa in Svizzera francese;
3) Le conversazioni di fanciulli;
4) Difficoltà e promesse deU’iasegnamento religioso in Alsazia ;
5) Integrazàon© del fanciullo alla
vita spirituale della Chiesa.
Gli educatori che lo possono, non
si privino dS questa opportunità di
approfondirei la conoscenza di questo problema e delle sue possibili soluzioni.
La quota di partecipazione al
Congresso è di 900 franchi. In più,
passaporto e viaggio, in parte a ridluzion© del 20 % sulle ferrovie francesi.
Per informazioni rivolgersi al pastore E. Aime - Serre di Angrogna
(Torino).
Celebrazioni centenarie
E ormai immunente la pmbblicazione della
prima delle tre opere Ohe la Società di Studi
Valdesi sta preparando ip©r oeilebrar© degnamente ili Centenario del 1848. Si tratta del
volume dIegM Atti dei Sinodi dal 1692 al
1854, curati e oomimentatl dal prof. Teofllo
Pons. E’ un bel volurtiie di oirca 350 pagine, del formato del BdBettino della Società.
E’ preceduto da una introduzione esplicativa; glS Atti sono seguiti da cinque interessanti appendici : L’denico oompieto dei pastori delle iparroochie valdesi idial 1692 al
1854. L’elenco dfei Moderatori e deimembri della Tavola VaUidese durante io stesso periodo Dati biografici dei pastori
valdesi, vissuti nel periodo medesimo —
Indice della imateria — Quadro analitico degli
Atti Sinodali.
E’ quindi un volume di alto Interesse storico e religioso ohe tutte le famiglte valdesi
dovranno possedere.
Il volume potrà essere acquistato pre^o
l’Ufficio della Società al prezzo di L. 400.
I soci in regola col pagamento della quota
dell’anno conrente (L. 200) possono fin d’ora
prenotarsd per racquisto del voUuiue alpi ezzo ridottissimo di L. 150, inviando fai somma anticipatä‘al cassiere sig. Abele Geymonat in Torre Pellice (C. C. Postale n.
2-33513) 0 a un membro del Comitato. Le
prenotazioni si chiuderanno il 22 agosto p.
Anche la seconda opera è pronta per la
stampa : la Bibliografia Storica Valdese, curata dai proff. Augusto Armiand-Hugon e
Giovanni G'onnet. Prossimamente ne indicheremo i caratteri, le condlflfòni d’acquisto
e della prenotazione dei soci.
La terza opera, la Storia del Popolo Valdese in questi cento anni, nelle su© varie >
manifestazioni, è già a buon punto. Alcuni
capitoli sono pronti, altri stanno compiendosi. Se ne prevede pubblicazione in autunno. IL PRESIDENTE ; A. falla
4
y'-f-e>i\ 7. i\-- • *?
V ', ' ,'ÍÜ'*’’(.:í;&
**■' s * 1*
ECO
VALDESI
Una messe grande...
Rwvo, Andaria, Tetllizzi, 'sono grossi
borgihì neU’dnteino ddla PugMa, nella
provancia dii Bari. Li ho visiitaiti leceniteibemte con al'canf giovani deUa chiesa di
/barato. Jl 4, 11, 18'htgMo abbiamo por■ tato un breve noessaggio evangelico rispettivamente nei paesi sopiraimenzionati.
A iRuvo abbiamo Ila famiglia Lo Bascio
il CUI figlio Enzo, ilaureando in giuriispiudenza, ed unico evangelico Valdese del
paese, morì loscoxsoanno. Visitai l’anti,'ca cattedrale, ancor bdlla e maestosa nel
suo inconfondibile stile romanico. Poi si
cominciò ;il non facile lavoro di propaganda. Cominciai coll parlare a dei bambini in una piazzetta, poi ad un gruppo
di 'mutilati raccolti fuori della loro sezione, poi lungo ila via a gruppi di giovani
che facevano crocchio qua e llà, come
succede in questi paesi del Sud. I miei
giovani distribuirono gli opuscoli, i vangelini mentre la folla s’andava raccogliendo numerosa intorno intorno a noi.
Alcune 'bigotte intuirono d’aver nelle
mani illibri incrimirMti, vangeli protestamti, foglietti pericolosi per l’anima e co^ minciarono a strappare con la forza quello che potevano. Spiegai con callma il
motivo della nostra propaganda e molti
assentivano gioiosamente mentre le beghine mi annunziarono che avrebbero
consigliato ai preti di awisaie il popolo.,^
sulla grave minaccia incombente su 'quanti leggessero quella lettura evangelica...
Ad Andria il successo fu. lusinghiero.
Poco per voka una strada piena di gente
ascoltò la spiegazione del Vangelo e la
massa s’andò 'acca'lcando sempre più
quando i giovani cominciarono l’opera di
di'Stribuziione. Parlai allungo a quei popolarti che per la prima volta erano a
contatto con la Pardla di Dio. La casa
d'un simpatizzante ci accoUe poi.benevolmente ed anche lì la spiegazione semplice di alcune’ parabole lasciò una impressione feconda. Non ebbi la sensazione d’aver dinanzi facce feroci, ma visi
patiti dall disagio della vita e cuori sollevati da una parola che mai udirono nelle
'chiese locali. Incontrai alcuni- giorni dopo
l’amico simpatizzante il quale mi disse :
« Signor Pastore, sa cos’hanno detto i
preti ad Andria ? han detto che 'falsi profeti, gente scomunicata va girando per il
paese svolgendo propaganda protestante
ed hanno osato perfino entrare nelle cas e ;
i preti hanno ordinato di consegnare i libri incTiminati pena il fuoco e le fiamme
ihife-rnali. 'Ma questa è una vecchia storia che non fa più così presa come -un
tempo e questo è buon segno per il popolo
italiano ».
Purtroppo ci mancano i colportori,
gli evangelisti, gli uomini che sappiano
svolgere una missione dell genere e mi
auguro che il prossimo Sin<^o riporterà
sul tappeto la questione, degli anziani
evangelisti perchè il Vangelo, non più
racchiuso soltanto entro le pareti di una
chiesa costituita, possa essere 'portato a
tutti là dove mai ha brillato la luce della
Speranza e della S'alvezza.
— Gustavo Bouchard.
ANGROGNA (Serre)
Culii del mese di Agosto:
Domenica I : ore 15 : Cullo unico all’aperto a «La 'Maria».
iDomerrica 8: ore IO : Pradekoiino
(Tenq>io) ore 15 : alLaperto a Baifè.
■Domenica 15 : ore I4>30: Serre
Domenica 22: ore 10: all’aperto al
Sap ; <Ke 15 : aH’aperto al Bagnau.
Domenica 29 : effe 10 : Serre (T empio; ore 15 : all’aperto al Bagnau. e. a
CORATO
Nel corso del mese di luglio abbiamo
battezzato Anna Marinelli di Fdlice. Un
bel gruppo di amici e parenti ■cattolici
-ha seguito lo svolgimento del rito e la
spiegazione del Vangelo.
^ 'Signoie benedica l'a tenera bimba
e le <ba di crescere sotto la Sua guida e
con l’esenq>io dei genkoii.
Domenica 18 luglio il signor Luigi
Quinto, nativo di Cerato e da moki anni residente nel Brasile ha rivolto un ca=
loroso messaggio al numeroso pubblico.
Gli siamo grati per aver testimoniato davanti ai Suoi concittackni con entusiasmo
e con fede viva. Lieti di ascoltarlo an, cora e conoscere la vita d^e comunità
evai^eliche del Brasile attraverso una
sua prossima rellazione.
CERIGNOLÀ
Siamo grati al signor Bensì Giordano
per aver presieduto il culto prinopale il
12 e I .mo 'luglio. Abbiamo ascoltato i
suoi messaggi con grande letizia d’animo per la profondità <^1 pensiero e l’originalità dei concetti espressi.
RORÀ
Invito - I noslai amici del fondo valle
sono invitati a trascorrere la giornata ditìlt’8 agosto in fraterna comunione con noi
e con i nostri villeggianti.
Ale ore 10’30 avrà luogo un culto .so
lenne nel tempio con edebrazione dellr
Santa Cena. Ai|e 14 l’a'pertura df^.1 bazar
nel giardino del ipresbiterio, con vendita
di oggetti offerti dalle sorelle di chiesa ;
ricco buffet, lotteria con tutti 1 numeri vincenti, e^c.
Ore 21 : serata'ncieaitiva offerta dala
gioven'tù villeggianti.
S. GERMANO CHISONE
Dipartenze —li 4 luglio alle Lussie —Boavier Luigi Federico, in età di anni 77.
Il 15 luglio agli Azzari, Lantelme Enrichetta ved. Rostan, in età di armi 80.
Consumata dall’età, dal lavoro e dalle
_ cure della famiglia, lo spirito suo era vigilante neill’aspettazione ddlla chiamata
celleste. 11 sevizio funebre è stato presieduto dal Pastore G. Mathieu in sostituzione de! Pastore ddla Parrocchia,
assente.
li 21 corr. ai Bianchi Iniferiori, iZ Pastore EU Bertalot, spentosi nella fede, dopo mesi di tenibili sofferenze tisiche e
morali e di peregriinaziorii da un -Ospedale all’altro. 'Egli non ha potuto godere
della emeritazione, dopo un lungo e zelante ministerio nella Chiesa valdese,
Ginevra e nel' Cantone di Vaud.
Alle famiglie visitate dal lutto espriimamo le nostre cristiane condoglianze.
Ringraziamo molto vivamente il Pastore sig. Roberto Jahiex ed il Cand. al
Ministerio sig. Giovanni Pe)^, per i
oiiki da essi presieduti le Domeniiche 1 1
e 16 c. m. La nostra parrocchia è veramente privilegiata di avere una grande
varietà di predicazione. Ne sanno t-utti
appffofittare ?
Questo è l’anno delle gite.
E tutte, una più bella dell’altra ! L’ultima, di Domenica 18corr., ha veramente avuto un ■carattere speciale. Non più
la Scuola EX>meni'cale, la Società di Cucito, i Confermati, o la sola gioventù,
ma è proprio una parte della Comunità
che si è messa questa volta in movimento. Due camion hanno trasportati a Prò
""'r.
Catinai 80 persona, prevalenza giovani, ma vi erano SheW ileMe teste grigie
e ibianche.- ? .
Abbiamo celebrato H'-culto • a'vendo
sotto di noi quasi "Val Chisone
dal Villar Po-osa a Pte^lato, e dinanzi
il vallone di Borset, il ¡vaiUone de! Laux,
il colle deW’Albeigiani, « lo «d'zo gli occhi ai monti, donde nq» verrà l’aiuto ? »
Alzando gli occhi ® questi monti che
non ci sono familiari e che pure hanno
visto pagine eroiche dhstoria valdese,
abbiamo cercato-l’a'iutio ini Colui che solo può darcelo, l’iEitemb ■che ha fatto i
cieli e la terra e che.,;®» ha salvati in
Cristo. Tv
Nell pomeriggio si sìsno formate varie
comitive, per il PtìlvoIn cerca di stelle
alpine, per liT colle dèlie 'Finestre, per 1
Forti, e c’é chi è rimaislo a godere della
pace e della dolcezzq del meraviglioso
pianoro fiorito di Prà Gatiinat.
L’emozionante ritomio grù per la ripida strada ci ha ricondipttii nel fondo valle e a casa, col volto brudiato dal sole,
l’animo pieno di visioni dèi tempi antichi e di gratiitudine a Dio.
E abbiamo pensato’: prachè non si
potrebbe celebrare una volta la festa del
XV Agosto nel Vallone del La'iix, in
quello stesso ¡posto dove sono stati tenuti
due famosi Smodi ? E non potrebbe questa celebrazione coincidere con un’opera di divulgazione della-Storia Valdese, •
per far conoscere alle nuove generazioni
della Val Pragelato oiò ch’esse certo
ignorano del passato della -loro vaile e
dei -loro antilchi padri ? *
Diamo il più cor diede benvenuto ai
villeggianti, tutti originari della nostra
pàrocckia, che oedianio con gioia numerosi al culto.
VILLAR PELLICE
La Dameni'ca 6 giugno la nostra Unione delle iMiadri si recava in un completo torpedone a visitare la Comunità
Valdese di Coazze. Ili cul'to nell’aitistifco tempietto, la calda sioooglienza di
quella vivente fratellanza, un’edificante
rjiumone sotto i cast-agneti, un breve incontro con le sorellle di Pineroilo, il bel
viag^o sotto un cielo .purissimo, hanno
.lasciato in ti^e un .grato e benefico ricordo.
Nelli’Assemblea di Chiesa del 20 giugno la Comunità h -aiconferinato con
'bella votazione, nella loro carica, tre
Diaiconi, i fratelli P. Foste! della Pianta, C. Hugon dell Centro e Stef. Gönnet del Teynaud* ed ha eletto à rappresentarla alla Coniferenza Distrettuale ed
al Sinodo i (fratelli Enrico Buissa, Stefano Caìrifò e Paolo Frache.
La domenica 4 luglio l’Asserrtblea elettoralle ddlla Chiesa, presieduta dal Sovrintendente Distiettua-le, Pastore R.
Nisbet, designava a maggioranza di voti, qualle nuovo conduttore della Comunità, il Pastore lEniico Geym-et di Rorà.
So di lui, sid'la sua famiglia e su
tutta qiuesta cara comunità -scendano le
preziose -benedizioni del Signore.
Sono siat icelebrati nell nostro tempio
i matmmom di : M'idheihn S. Grov. Luigi e Oharbonnier Amia Moria, il 5 giu^o; Benedetto Luigf e B«rton Susanna,
il 14 giugno; Berton Amedeo e Grand
Giovanna il 28 giugno ; Berton- Daniele
e 'Berton Pierino, il 10 luglio.
Il 3 luglio si univamo in matrimonio, a
Ginevra, nell tempio di Satigny, due antichi ■catecumeni : Giovarani Müsset e
Paolina fìertìnat. .
Il Signore sia l’oste senqffe desiderato di questi focolari. j.
Battesimi : Qiiavia llda, di Ernesto e
di Gaydou Girtlia.
COMUNICATO
Il Corpo Pastorale delta Chiesa Valdese è convocato in seduta
ordinaria per Mercoledì 18 Agosto alle ore 9,30, nell'Aula
Sinodale della Casa Valdese in Torre Pellice.
' ORDINE DEL GIORNO
a Esame di fede del Candidato al Santo Ministero
Sig. Giovanni Peyroi ;
b - Nomina delle Commissioni esaminatrici ;
c Comunicazioni e deliberazioni varie.
Si ricorda che. a norma deli Art. 63 dei vigenti Regolamenti
ì Delegati al prossimo Sinodo, muniti di regolare mandato, potranno partecipare alla elezione delle Commissioni esaminatrici.
Torre Pellice, 19 Luglio 1948,
Il Moderatore della Chiesa Valdese
Virgilio Sommani
Sserdto ddla 5alV»za
Anche quest’anno i Salutisti offrono ai
loro numerosi amici della Val Pellice
l’occasion-e di 'trascorrere in santa letir
zia ed in amena località (la giornata festiva del XV Agosto.
A Dio piacendo, due adunanze saranino tenute nel primo caist-agneto a destra
salendo dai Coppieri a Serverà, alle ore
10 ed alle 15.
In -CE'SO di pioggia' dette -riuniioni avran
luogo nella Scuola dei Coppieri gentilmenit e con'cessa.
Una terza adunanza sarà tenuità la sera alle 20,45 nelila Sala di Piazza della
Libertà : tutU saranno benvenuti.
HATRIMONIO MISTO
Nell’art. che il dott, -R. Jouvenal ha
consacrato a « L’iaspetto giuridico del
matrimonio misto », n-ol numero dèi 30
luglio, siamo incorsi in uno spiacevoile
errore. Al paragrafo« « matrimonio in
-dhiiesa protestante » all’ottava riga, bi-so.'gna leggere : « gravi pene canoniche » e
noti « economiche », come erroneamente
è stato stampato. Red..
REDA.ZIONE
Prediamo i nostri collaboratori di inviare la corrispondenza e gli arlicoli direttamente al Pastore Ermanno Rostan,
PineroLo, Via. dei Mille, I
ONORANZE A LUIGI EINAUDI
Nel Comitato d’onore che si è costituito
a Torino per le onoranze che saranno rese al Presidente della Repubblica Italiana, Liuigi Einaudi, siamo lieti di apprendere che la Cultura Valdese sarà
rappresentata dal Preside del LiceoGimasio Valdese di Torre Pellice,
prof. A. Tron.
TN MEMORIAM
per onorare la Memoria del compianto
Sig. ERICO ROLLIER
Marta Turiin, Torino 500 — Giovanni Zavarit, Bergamo 5(XX) — Cav. G.
B. Bonomi, Con®, delegato Soc. I. N.
C. A., Vigevano, 5000 — Affro Grossi, 'Milano, 5O.O0Ì0 —
Direzione: Via dei Mille, 1 - Pinerolo
Telefoiio 409
Amministrazione: Via Carlo Alberto
1 bis - Torre Pellice
Dir. Resp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE "L'ALPINA,,
Torre Pellice
La famiglia della diletta
Enrichelte Lantelm« v««l. Rostan
riconoscente ringrazia vivamente tutti quanti le tributarono segni di affettuosa stima in
occasione del suo lutto.
In modo particolare il Pastore sig. Mathieu,
la Direzione degli Stab. RIV ed il gruppo
Sorveglianti RIV.
San Geimano Chisone (Azari) luglio 1948,
La Vedova e la figlia del compianto
Giacomo Borno
commosse per le dimostrazioni di affetto ricevute in occasione della dipartenza del loro
Caro, ringraziano sentitamente quanti, con
la loro presenza o con scritti, hanno preso
parte al loro immenso dolore.
Uno speciale ringraziamento ai Pastori Jlostan e Beri, ai signori Rivoir Arturo, Gardiol Walter, Gardiol Paolo Luigi ed a'
tutti coloro che si prestarono in questa luttuosa circostanza.
San Secondo 21 luglio 1948.
lìiltll-IIIISII-lillI
Il dr. DANIELE ROCHAf
visita a TORRE PELLICE
tutti i venerdì dalle
10 alle 12 presso il
dr. Gardiol Tel. 77
a TORINO gli altri giorni
dalle 14,30 alle 16,30,
presso l'ospedale valdese - vìa Beriholiet 36
ORARIO FERROVIARIO - TRANVIARIO - AUTOMOBILISTICO PEL PINEROLESE
TORINO-PINE^pLO-TORRE PELLICE c viceversa
Torino
Airasca
Pinerolo
Bricherasis .
Torre Penice
Torre Pellice
Bricheraslo .
Pinerolo
Airasca
Torino
¡I torre i»e!licé
5,051
5,451
I
4,20 I
4,39.1
5,251
6.38 I
6.531
4,35 1
4,50 I
5.18 I
5,49 I
6,40 I
6.25 1
7,131
7,38 I
8,051
8.25 I
7,55 I
8,41 I
9,08 I
9,26 I
I
6.10 I
6,25 I
I I 12,28 I 13,05 I 17,05 | | 18,20 j
I I I 13,52 I 17,51 I I 18,46 |
I I 13,07 I 14,20 I 18,17 I | 19,01 |
9,35 I 12,48 I 13,24 | 14,42 | 18,45 | 18,52 | 19,18 |
6,151
6,55 I
9,50 I 13,02
I 7,05 1
I 7,20 1
I 7,36 1
I 7,55 1
I 8,30 I
6,30
6,51
7,16
8,10
I 15,03 I I 19,07 I 19,35
9,05 I 12,20 I---i 13,13 | 16,30
9,19 I 1234 I 12,40 I 13,26 | 16,46
1 I 13,04 I 13,40 I 17,07
I
18,30 I 21,25
19,16 I 22,04
19,43 I 22,25
20,021
20,24 I
19,42 I
19,58 I
20,22 I
Autoservizio Sapav-Satti PINEROLO-AIRASCA-TORINO e viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Sapav Sotti Sapav Sotti Sotti Sapav Sotti Sapav Sapav
Pinerolo
Perosa
13,22 I 13,58 I 17,33 I 20,45 |
14,20 1 14.301 18,20 1 21,351
ynea Automobilistica TQRRE-BOBBIO PELLICE
Venerdì Venerdì
p. 8,361 15,151 19,451 11,30 Bobbio Piiliti ff. S.OSi 12,201 18,30 1 7
jc 9,051 15,45 1 20,151 12 TorrePelHci ir. 6,351 12,50 1 19 I 73o
VPINEROLO-VILLÀR-PEHOSA ARGENTINA e viceversa
(1)
12.401 - - •
14
Bobbio Pellice^ 9,051 15,45 1 20,151
tramvia
4,25 I
5,451
5,451
6,37 I
6,551 8,051 10,151 11,25 1
7,50 I 9,05 I 11,20 I 12,20 |
14,401
15,40 1
Peroaa • 4,45 ( 5,55 1 7 1 8,05 ( 9,301 11,401 13 |
Pinerolo -6 I 6,45 ] 7,50 | 9 | 10,40 | 12,30 | 14,20
(1) Festivo fino al 19 settembre.
17,20 I 19,15 I 20,10 I
18,25 1 20,10 1 21,05 1
16,05 I 17,40 11830 1 20,25 |
I 17 I 18,351 19,45 I 21,171
I
Pinerolo , 7,40 1 11,«) 1 13,45 1 18,35 | Torino 7,20 1 11,50 1 17 1 18,40 1 19,45
Airasca , 7,54 1 11,541 13,59 1 18,49 | Airasca 7.51 1 12,21 1 17,31 1 19,111
Torino . 8,25 1 12,25 1 14,30 | 19,20 | Pinerolo 8,051 12,35 1 17,45 1 19,25 1 20,25
Orario giorni festivi Satti-Sapav
Sapav Sattt Sattl Satii Saitl Salti Sattt Sapav
Pinerolo ,17,40 1 8,301 13.101 19,50 1 Torino 7,20 1 12,15 1 18,25 1 23,55 1
Airasca 1 8.441 13,24 1 20,041 Airasca 7,51 1 12,46 1 18,56 1 1 ,,
Torino .1 8,25 1 0,151 13,65 1 20,351 Pinerolo 8,05 1 13 1 19,10 1 0,35 1
- Auto PEROSA ALTE VALLI
<i) (2)
Perosa . 9,25 1 29,201 1 1 Sestriere 1 16,50 1 1 1
Fenestrelle . 10,151 21,101 1 1 Pragelato 5,40 1 17,15 1 1 1
Pragelato. . 10,551 21,501 1 1 Fenestrelle 6 1 >7,40 1 1 1
Sestriere . 11,451 III Perosa 6,40 1 18,251 1 1
(1) Fra Penestteile e Pragelato soto venerdì e sabato.
(2) Fra Pragelato e Fenestrelle solo sabato e domenica.
Perosa . 9,251 20,101 1 1 Perrero 6,25 1 16,15 1 1 1
Perrero . 9,501 20,50) 1 1 Perosa Î.I0 1 I8,5D 1 1 1
Autoservizio di gran turismo
TORiNO-PlNEROLÒ- SESTRIERE
BRIANCt)N-ORENOBLE
ora It. ora fr.
Torino
Pinerolo
Perosa
Pragelato
Sestriere
Briançon
Grenoble
Grenoble
Briançon
Sestriere
Pragelato
Perosa
Pinerolo
Torino
7 I
7,451
8,151
9,101
9,40 I
a. I
P
(1)
8,301
9,15 1
9,45 I
10,40 I
11,101
I
10
I 14
17,45 I
ora fr. ora It.
(2)
15
15,45
16,15
17,10
17,40
(3)
a. I
Ìsol
6,101
7,101
7,401
8,251
9 I
12,451 I
14 I I
I 16,401
I 17 I
I 17,451
I 18,151
I 19 I
(1)
17,20
17.40
18,25
18,55
19.40
(I) Tutti i giorni fino al 28 agosto - (2) Ai
sabato <3) Al lunedì»
Il servizio Torino - Grenoble e Torino - Nizza
8i effettua solo nei giorni feriali.
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