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ANNO LXXIV
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Torre Pellice, 17 ^ttembre 1943
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L’ECO
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Nulla sla più forte dalla vostra fede 1
(Gianavello)
SETTIMANALE DELLA
abbonamento
Anno
Itàlia e Impero
Estero . . , . *
Ogni cambiamento d'indirigzo costa una
L. 20 — Semestre L. 10
» 30 ^— » ' • » 15
lira — La copia Cept. 40
In quest’ora solenne in cui la misura del dolane, dell’amarezza, dello
sconforto della nostra umana fralezza d
sembra colma,, nel senso di soUdairietà
che ci fa sentire nlélìa nostra carne tuitta
l’angoscia che attanaglia i cuori che sanguinano sulle rovine della patria nostra,
mentre l’opera degli uomini accumula
rovina e confusione, ed in questa rovina
ed in questa confusione, si rivela tragicamente la vanità indiéibile di tutta la,
saggezza, di tutte le previsioni, dì tutti
i piani degli uomini...
...in quest’ora guardiamo oltre ì monti,
a cui guardava il Salrriista.: noi sappiam,o da Chi viene l’aiuto; .sappiamo' che
in questo travaglio il piano dell’Eterno
si attua; non comprendiamo, ma sappiamo; e curviamo la fronte, e pieghiamo le
ginocchia: Signore salva e henedi&i e
proteggi i figli tuoi; abbi pietà degli
uomini che camminano stanchi e sfiducia,ti per le vie del mondo, lontani da Te.
Dir.
PER IL CANTO SACRO
La Commissione che si deve occupare
del canto Sacro si è riunita nel corso
della settimana sinodale ed hà fissato un
programma di attività per il periodo invernale.
Essa' invita i pastori, direttori delle
Corali, di tutte le parrocchie a voler comunicare, entro il mese di settemibre, al
• pastore Arnaldo Comba, l’elenco degli
inni dellfiiinario Cristiano, che sono
cantati a)“ dalla Comiinità; 1d) dalla Co' ralè; c) dalla Scuola domenicale.
In base alle risposte ricevute la Commissione fisserà gli inni da preparare
per le feste di canto. E proporrà quest’anno specialmente inni per le solennità.
La Commissione avendo in vista in
modo speciale il canto nel culto invita
tutte le parrocchie' ad imparare i canti
che essa propone ed a, cantarli durante
quest’anno.
Infine essa ritiene che nella maggior
parte delle parrocchie sia più utile imparare solo la voce del soprano, con
l’intesa che tutta l’assemblea canti ad
una voce: il canto risulterà indubbiamente più efficace.
Nelle corali si potrà cantare a quattro
voci.
Per la Commissione
Arnaldo Comba, presidente.
L’iniquità sarà moltiplieata
Matteo 24: 9-13.
L’iniiquità che sale, costruisce intorno
a me un mondo di diffidenza e di lotta.
La malvagità fa mostra di sè e sembra
volere schiacciare i valori che ci sono
più cari.
Forse l’iniquità mi ha direttamente
raggiunto; forse mi ha ferito profondamente. Com,e amare quegli empi, .distruttori della pace, della fratellanza,
della concordia? Mi accade di ribellarmi contro di essi. « La carità dei più si
raffredderà ».
Oggi, Dio mi dà l’ordine formale di
riscaldare la mia carità. Bisogna amare,
non a causa di quel che sono le persone,
ma a causa di Dio che è il loro Padre,
come è il Padre mio. Dio mi chiede di
non «moltiplicare l’iniquità», ag^ungendovi la mia rivolta o il mio odio, e
mi dà la forza di amare ugualmente.
Oggi, se incontro un avversario per la
strada ò in casa mia, penserò che Dio,
Padre di tutti gli uomini, vuole presiedere quell’incctfitro.
(C. Cellérier, trad. O. Cerni)
Om CasTABBi, direttore responsabitc
tARTI GRAFICHE L’ALPINA - Torre Pelllce ».
Spett. B'bUotó«
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Riguardate alla roccia onde foste tagliati
(Isaia LI : 1)
Dlr«iÌler«i PiFOt. «UNO JOSTABBL
AMMINISTRAZIONE e REDAZIONE :
Via Carlo Alberto, 1 bis — TORRE PELLICE
SIN
La sessione 'dei lavori sinodali si è iniziata con un culto del pastore M. Moreschini. . L’assiemblea numerosissima ha
ascoltato con raccoglimento la predicazione deH’Evangelo, fatta con forza e fedeltà alla Parola. Ci riseryiamo di pubblicarne un estratto nei prossimi numeri.
Preliminari
Il seggio provvisorio è così costituito:
G. Bormet, presidente, assistito dai pastori P. Marauda, G Bouchard, dai laici
G. Zavant, C. Pons. Quello definitivo è
così eletto; M. Moreschmi, presidente,
A. Giampìccoli, vice presidente; segretari: O. Peyronel, L. Rivoire, A. Janavel;
assessori.'C.- Pons, M. Bianconi.
>
Controrelazione
Il pastore L. Marauda, presidente della commissione d’esame ('componenti: V.
Subilia, O. Scaccioni, L. Bertolé) legge
la controrelazione che non vuole essere
un esame particolareggiato e minuto di
tutta l’attività amministrativa de'lla Tavola, ma la segnalazione dei paragrafi
più importanti per le idee e le direttive
enuinziate. Il presidente espone quindi
quale debba essere, secondo l’avviso della commissione d’esame, la funzione della commis~ione stessa che dall e ame
^ dei singoli fatti deve assurgere alTenuncìazie ne dei pr ncipi basilari per la
vita della Chiesa.
La Commissione d esame ricorda a
questo proposito quanto ci riferiscono le
Sacre Scritture intorno al dissidio di
Pietro e Paolo. Paolo ha resistito a Pietro, non per il fatto in sè, ma per i principi che esso coinvolgeva.
Per quanto si riferisce àUa attività di
normale amministrazione, la Commissione non ha nulla d’importante da rilevare.
1 La Controrelazione segnala poi alcuni argomenti che essa ritiene di particolare importanza: funzionamento del servizio di cappellani; richiamo al senso
vocazionale come ragion d’essere del
Collegio Valdese e della Casa delle Diaconesse, chiamati a dare dei pastori e
dei milites Christi, e non ad essere semplicemente dei centri di cultura e delle
scuole di infermiere; situazione finanziaria; problemi cooi'Cernenti la . stam;pa
evangelica ed il blocco delle pubblicazioni; notiziario ecumenico, di cui viene riaffermata rutUità.
Poiché questi vari argomenti verran-,
no ampiamente discussi dal Sinodo, ci
limitiamo ad accennarli solamente.
Riproduciamo qui il testo di due
o. d. g. presentati dalla Commissione
suddetta e che sono stati approvati do,po un accurato esame 'dell’operato della
Tavola;
I.
lì Sinodo ringrazia la Tavola ed il suo
Modera,tare per la prudenza e lo zelo e
l’amóre con cui hanno assolto il loro
compito iln un’ora particolarmente delicata per la nòstra Chiesa e per il Cristianesimo tutto,
II.
Il Spiodo ringrcbzia gli amici della.
Chiesa Valdese, il cui interesse si è riaffermato in questo grave momento di crisi maternaite e spirituale.
Un terzo o. d. g. viene poi presentato;
esso non si riferisce all’operato della
Tavola, ma concerne la Chiesa nel suo
assieme e viene ritirato dalla Commissione st^a dopo un’ampia discussione
di cui ci riserviamo di parlare in uno
dei prassimi numeri.
Operato della Tavola
Il presidente M. M'oreschini rivolge
un deferente pensiero agli operai della
nostra chiesa che il Signore ha richia4anato a sè durante l’anno; ad essi unisce
►f nel ricordo tutti i militari Valdesi ca
’’ duti per la patria, con alla testa il gene». rale G. Martlnat. L’assemblea, raccolta
f in spirito di preghiera, canta l’mno: Oh !
I beati su nei cieli.
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Dell’assistenza spirituale alla nostra
j gioventù sotto le armi parla il cappel'' ìano E. Rostan il quale ricorda come i
'"caduti Valdesi, finora accertati siano 46
.Sur un totale di circa 2000 giovani sotto
^rie armi. Nella discussione vengono pro;! spettati vari p'roblerai che concernono
' ad esempio alla collaborazione con le al'■ tre denominazioni; si è unanimi nel riconoscere che libn si deve sottovalutare
, rim,portanza delTopera di cui la Chiesa
.'ha la responsabilità in questo campo,
i'così vasto: e che richiederebbe Topèra di
¿almeno due altri cappellani, mentre in\ vece tutte ¿le trattative e pratiche iniziate in questo senso non hanno, appro/ dato ad alcun 'risultato positivo per le
.molteplici difficoltà incontrate. La vita
J spirituale dei nostri giovani soldati po*he il Sinodo di fronte ad un senso ango; scioso di responsabilità. AUa domanda
( « Come ritorneranno ? » si sovrappone
i angosciosamente im’altra domanda, di
i'cui si fa reco il cappellano E. Rostan,
leggendo la lettera di un ufficiale Valse in Egeo: « OoTOie la Chiesa ci ha lasciati partire ?»
Ai problemi concernenti la stampa
evangelica il Sinodo ha consacrato un
ampio dibattito; le direttive dei due
giornali e dei due direttori vengono sottoposte àd un serrato esame.
Nei confronti della « Luce » si manifesta, da parte di alcuni pastori, dei
dubbi sul fatto che detto giornale, così
come è attualmente redatto, venga a rispondere alle esigenze di tutta la Chiesa; alcuni opinano cioè che La Luce
r isponda prevalentemente alle necessità di un •ipu'bblico colto. Altri osserva
che, se La Luce deve continuare ad
essere un organo dell’opera di Evangelizzazione, non deve assumere l’intonazione di una rivista teologica, ma rispondere ai bisogni pratici di un’opera di evangelizzazione, aprendo le sue
colonne alla trattazione di argomenti
apologetici e polemici. Altri infine ha
l’impressione di una certa quale unilateralità di impostazione teologica ed
ecumenica negli articoli della' Luce.
A queste argomentazioni si risponde
in oontradittorio rivendicando la bellezza della tradizione valdese che permette la coesistenza di diverse scuole teologiche fondate sulla dottrina di Cristo, senza esclusivismi; si sottolinea che
anche nell’ opera di Evangelizzazione
bisogna adeguare i metodi alle esigenze nuove; si fa notare 'che un esame
comparato delle statistiche dimostra
che il numero dei lettori della Luce
non è diminuito quest’anno, che essi si
interessano al giornale di cui apprezzano la serietà; si ricorda che il giornale deve cercare di portare i suql lettori al
suo livello e non adagiarsi nella mediocrità.
Il prof. G. Miegge rispopde alle varie obbiezioni, dando delucidazioni d’indole amministrativa, e chiarimenti sulle sue direttive; insiste particolarmente sull’importanza del notiziario ecume,nico, come formativo della co®:ienza
evangelica; contesta decisamente d’unilateralità teologica.
La Commissione d’esame aveva preoedentem,ente espresso la sua incondizionata approvazione all’operato del direttore della Luce, prof. G. Miegge.
♦ ♦ ♦ ',1
Nei confronti dell’« Eco delle Valli
Valdesi », la discussione è meno ampia,
ma non meno serrata. Viene rimproverato al suo direttore di non aver saputo
adeguarsi ai tempi, ringiovanendo con
essi; si nota una elaborazione spesso
troppo personale dei resoconti delle manifestazioni di certe attività ecclesiastiche; la prolìs'sità di certe corrispondenze è P'ure deplorata; ed infine rm pastore ritiene che sarebbe non inopportuno
che una direzione pastorale riprospettasse i vari problemi da un punto di vista pastorale, dopo che Fimpostazione
laica si è fatta sentire durante questi
ultimi anni.
Anche qui, in contradittorio, si fa notare. come non si possa consi'derare errata Fimpostazione « laica » dell’Eco
delle Valli; il direttore del giornale
chiarisce là sua rilùttanza pet legioni di
principio, al concetto di adeguamento
ai tempi nuovi, il quale concetto egli
noq considera come un fenomeno di ringiovanimento, ma come una deviazione da quefia linea di fedeltà ai valori
eterni delFEvangelo che egli ha la coscienza di aver cercato sempre di presentato alla meditazione dei suoi lettori
nella limitatezza delle sue forze.
Istruzione secondaria
Il nostro Cpllegio Valdese, come risulta dalla relazione della 'Tavola, ha
avuto im ^no di vita ligogliosa, in
tempi non rnolto facili. Esso si è trovato
a dover fronteggiare circostanze di notevole gravità, come tutti i problemi derivanti dall’affluire di numerosi sfollati
ohe hanno notevolmente aumentato la
sua popolazione scolastica. Basti notare
come, mentre all’inizio dell’anno 194243 gli studenti regolarmente iscritti erano 185 (contro ai 143 del 1936-37) alla fine dell’anno gli studenti eràno saliti a
281. Si sono così, come dicevamo, prospettati numero';?! problemi di organizzazione, di sistemazione, di adattamento
di locali, di accorgimenti d’indole tecnb
ca di non facile soluzione, come ben pos' sono capire i nostri lettori; la suppellettile scolastica è stato rigorosamente collaudata; la capacità delle aule ha rivelato delle inso'spettate risorse; il sacro silenzio della Biblioteca è stato rotto, e*
non in modo irriverente' dalla voce dei
docenti e dei discenti della terza classe
del Liceo. Ed ancora: non essendo
« sembrato opportuno di acaresoere notevolmente l’onere finanziario del Collegio » in relazione all’istituzione di nuove classi collaterali della Scuola Media,
il Collegio ha fraternamente e disinl^ ,
ressatamente ospitato una sezione staccata della Regia Squola Media di Pinerolo. Tutti questi problemi sono stati
affrontati con serenità e la soluzione
che potrebbe sembrare al • profano il
frutto di una improvvisazione mitacolosa ha rivelato, in realtà, nelFarmonia
che ha costituito Fatmosfera ddi reciproci rapporti: « la concordia, l’armonia,
la stima, il rispetto reciproco che regolano e distinguono le relazioni del corpo
insegnante del Collegio Valdese, agevolando l’attimtà di tutti e in particolar
modo la funzione direttiva del Preside ».
La discussione sinodale non ha fatto
emergere idee huove, ma si è polarizzata sul problema finanziario che rimane
sempre grave. E’ bensì vero che il decorso anno finanziario si è chiuso in pareggio, e che si è potuto accantonare
una picchia somma per il nuovo esercizio, ma rimane sempre la realtà: le tasse scolastiche, come è ben noto, non coprono nè potranno mài coprire negli
Istituti di istruzione le spese. Secondo i
calcoli di un compFetente, tra gli introiti
normali e le spese normali vi è sempre
uno sbilancio del 75 per cento circa. Nonostante tutti gli sforzi e l’oculata am■ mìnistrazione del suo Presiede, il CoUei^
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'gio deve sempre ancora ancora contare
sulla solidarietà- dei suoi amici/s ' *
Coìlvttio' maschile
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Anche su questo argomento la discussione! ¡non è stata ampia; non vi è stato
motivo che di rallegramento col suo direttore, pastore R. Nisbet e Signora,"per
l’opera intelligente cui* essi si sono dati
senza ndsuraire le loro forre. "
Il numero dei convittori che vi hanno
soggiornato per periodi più o meno lun' ghi è stato di 61, ma ha variato sensiteilmente nel corso dell’anno, il che, naturalmente, non ha contribuito a facilitare
il lavoro amministrativo e logistico: alcune cifre ? 27705 pasti con un aumento
di 3000 sullo scorso anno Î
Ma Ç particolarmente sull’attività
spirituale che insiste la relazione; 35
convittori erano evangelici, 26 cattolici;
« tutti hanno partecipato al culto serale
che ha offerto l’occasione di leggere e
meditare il Vangelo di San Giovanni ed
il jibm d^h Atti, nonché di insi^nare
vari inni ».
Nel complesso, un’impressione benefl- ¡
cà; un buon lavoro é stato compiuto nel
nome del Signore. / ’ ’
Elezioni
La nuova amministrazione è cosi formata: Moderatore: V.* Sommarli; Vice
Moderatore L. Marauda; capi distrettoR. Nishet, A. Ribet, A. Deodato; cansíglieri laici: E. Róliier, ing. O. Scaccioni.
Neiramministrazione degli I. O. V.
vengono eletti il pastore A. Corriba ed il
signor R. RoiMer, in'sostituzione dell’avvocato S. Peyrot e del pastore R. Jahier,
scaduti e non rieleggibili; if missionario
A. Coisson è stato riconfermato.
(Segue)
Cl.
J/el campo di Evangelizza^ione
(‘Spigolando nella gelazione al ^inodo,..J
(Questo articolo avrebbe dovuto essere pubblicato prima del Sinodo; ma esso
ha avvito un viaggio fortunoso e d è
giunto solo ora. Siccome esso non ha
perso nulla della sua attualità, e completa felicemente il resoconto ^l’Sinodo, lo pubblichiamo in questo numero e
ne ringraziamo l’autore. Red.)
Ogni anno, quando comincia il Sinodo ogni Membro'di esso ha sul piccolo
l^gio un volumetto di un centinaio di
pagine: è la Re:laziòne della Tavola
in cui fra l’altro vi è un breve sunto
delle Relazioni annue di ogni Consiglio
di Chiesa. Rileggendo quelle relazioni si
ha quimdi una completa storia delle nostre varie comunità: rileggendo il volumetto che sarà davanti ai membri del
Sinodo di quest’anno possiamo avere
una visione sintetica di quello che sia
stato per le nostre varie Chiese i dodici
mesi trascorsi dal Sinodo passato.
Di quanto accadde alle Valli ogni lettore diligente dell’Eco è stato informalo
settimana per settimana: non sarebbe
forse bene che ci fermassimo a considerare quello che di più importante accadde nelle altre Chiese di cui l’Eco parla
molto meno ?
Quando pensiamo alle Chiese del
campo di evangelizzazione è naturale
che il nostro primo pensiero vada quest’anno alle Chiese che più hanno sofferto, a quelle che abbiamo istintivamiente ricordato in certi giorni udendo il
bollettino di guerra. E la Relazione ci
ricorda Torino dove la Casa Parrocchiale fu gravemente danneggiata, dove il
Tempio di Corso Vittorio ebbe danni così notevoli alle finestre ed al tetto da
non poter ancora essere sistemato per i
i Culti che vengono oggi ancora tenuti
nella cappella di Via Oddone anoh’essa
danneggiata, ma più lievemente; anche
la sala delle adunanze è stata seriamente danneggiata e tutti abbiamo letto sui
giornali che in queste ultime incursioni
pure l’Ospedale è stato assai seriamente colpito. A Milamo nel febbraio scorso
le vetrate del tempio di Via-Missori sono state infrante e per alcune domeniche si sono dovuti tenere i Culti nella
piccola saletta adiacente. Genova ebbe
priniia l’edificio della Chiesa seriamente
danneggiato; la casa del Pastore è ancora inabitabile, per vari mesi non si poterono avere i Culti nel Tempio che ancora oggi è sistemato in modo molto
provvisorio. Anche Livorno ebbe le vetrate del tempio infrante e se Napoli
fu, quasi miracolosamente risparmiata i
templi di Reggio Calabria, Messina, Catania, Palermo e gli stabili annessi ebbero tutti danni considerevoli. Il nostro
vecchio tempio di Messina, quello che
in leigno era stato un dono della Norvegià dopo il terremoto del 1908, colpito
in pieno da ipia bomba è stato distrutto
ed anche U nuovo tempio ha subito danni. Che ne sarà degli altri templi della
Sicilia dopo gli ultimi avvenimenti?
Che ne è di quelle congregazioni ?
Che ne è dei pastori Balma, Naso
Corsani rimasti a dirigere quelle comunità, della direttrice dell’Asilo dei Vecchi di Vittoria, suor Leonia Stallè ? Ci
mancano notizie e forse per molto tempo non ne avremo, ma <ù una cosa siamo sicuri quelle Chiese rimarranno fedeli al loro posto;, gli operai della
Chiesa compiranno il loro dovere fedelmente certo animati tutti da quei
sentimenti che uno d’essi esprimeva
così in uno degli ultimi nùmeri de
« La Luce » « Rimango sereno e fiducioso. Non ho nulla da temere per
me. Se Dio vorrà ancora servisi di me
qui ed ora, nessun male mi potrà colpire,, l’angelo della morte neppure mi sfiorerà colle sue ali rabbrividenti. E se
non debbo più essergli utile qui ed ora
quale importanza può mai avere allora
per m,e il genere di morte che mi è riservato ? »
Naturalmente vi furono nella nostra
chiesa durante le incursioni di quest’inverno alcune vittime i(pochq, grazie
a Dio) e sopratutto case sinistrate
e distrutte. Guardando a tante rovine, ed a quelle che forse ancora si
accumuleranno, a giusta ragione la relazione della Commissione Distrettuale
del IV Distretto ricorda il passo di Ezechiele (36: 33) « Io farò sì, dice l’Eterno, che le città saranno abitate, e le rovine saranno ricostruite » E sia questa
la nostra volontà, la nostra preghiera, la
nostra promessa.
Si è presentato per la situazione attuale alle nostre Chiese, un problema
nuovo che affiora in ogni pagina della
Relazione; il problema dagli sfollati. Come tenersi in contatto coj nostri Membri di Chiesa quando questi hanno abbandonato la sede loro ? Come far loro
sentire che la Chiesa non li abbandona
in quei momenti in cui più si ha bisogno di essere confortati, rinfrancati, sorretti spiritualmente ? La risposta data a
»questi problemi è stata varia a seconda
delle varie esigenze; mentre i più fortunati fra gli sfollati hanno potuto trovare
la loro nuova sede in ambienti evangelici, la corrisipondenza ha cercato di tèner
vivi i legami fra Chiesa d’origine e sfollati. Utili a questo riguardo si sono ancora dimostrati gli schemi di Culto psr
i Valdesi isolati che si preparano per
incarico della Tavola; anzi nella Chiesa
di Firenze, poiché, la loro preparazione
mensile non è considerata sufficiente, si
è intrapreso una preparazione locale di
sermoni per gli isolati che permette di
inviar un messaggio bimensile a tutti i
Membri'di Chiesa dispersi. La dove è
possibile i Pastori hanno cercato di visitare gli sfollati quasi periodicamente e
viaggi non sempre comodi, molte volte
anche in bicicletta, son stati utilissimi a
questo scopo.
Certo le attività di molte Chiese sono
state seriamente intralciate; dopo i primi bombardamenti in molte chiese si
sonò dovute sospendere le attività
tranne il Culto della domenica ed ! anche questo alle volte, con un uditorio
veram^te scarso: là dove vi erano sessanta 0 settanta persone ora sono forse
da cinque a dieci, dove erano forse duecento sono ora una quarantina. Napoli
in questo si è dimostrata esemplare ed
oggi ancora ha un uditorio di una trentina'di membri anche se è certo la città più bombardata.
Da quanto si è detto sembrerebbe che
sì debba considerare questo come un
anno molto triste nella storia della nostra Chiesa, anno per molte congregazioni senza spiragli di luce: non è cosi.
Molte relazioni di queste chiese sotto 1%
prova affermano -invece che spiritualmente questo è stato un anno buono e
. «tì» - .
' Il 25 agosto decedeva all’Ospedale
Militare di Pìnerolo il maïinaio
■ come non sentirsi 'commos« al leggere
i, qurile cifre che ci dicono che tutte le
■ Chiese delle città bombardate hanno
i' anche loro aumentato le loro contribuzioni ©che molte di loro hanno raj^iunto la meta proposta del 25 per cento di
aumento ? E quanti episodi di fede ardente, sono venuti alla luce proprio in
. quest’anno e quante cose ogni Pastore
di città bombardata potrebbe raccontare per mettere in evidenza lo spirito che
ha animato le .vari© congregazioni in
quest’anno particolarmente difficile !
(Segue) ' A. Ribet
Albo cTOnore
>
PEYRONEL UMBERTO
della Mollerà di Riclaretio della classe 1922.
Grande dolore ha suscuato in quanti
lo conobbero la scomparsa di questo
caro ’giovane, da tutti apprezzato ed
amato per il suo carattere allegro, per
la sua esuberante giovinezza, per il suo
cuore nobile e generoso; valga questo
semplice fatto a caratterizzarlo: poche
ore prima di morire ancora si preoccupava di infondere coraggio ai suoi, specialmente a sua madre.
*^Noi abbiamo potuto apprezzarlo prima quale catecumeno disciplinato e studioso, più tardi quale monitore della
Scuola domenicale e membro attivo dell’Unione Giovanile (chi non ricorda con
quale brio collaborasse alla recita del
17 febbraio). Assiduo ai culti era uno
di quelli che sanno manteniere fede agli
impegni presi. Era un giovane' che sapeva essere giovane ed essere credente
secondoMi consiglio, del Savio antico:
« Ricordati del tuo Salvatore nei giorni
della tua giovinezza » Eccl. 12: 3.
Arruolato dal marzo del 1942 nella
■ Regia Marina contraeva in servizio alcuni mesi or sono la malattia che doveva trarlo alla tomba. I suoi funerali
hanno avuto luogo il 26 agosto a Pian
di Faetto e sono stati una commovente
dimostrazione di affetto e di stima.
Da queste colonne diesideriamo mandare un vivo ringraziarnento al Personale 'deirOspedale Militare di Pine,rolo:
Sanitari e Suore, al pastore Luigi Marauda, alla rappresentanza del Presidio
Militare di Perrero ed a quella dei
R.R. C.C. di Perrero. Alla famiglia dove rimane un vuoto incolmabile vada
ancora l’espressione del nostro affetto e
della nostra simpatia, con un particolare pensiero al fratello militare nei Balcani. « Io, io son colui che vi consola »
dice l’Eterno. (Isaia 51; 12).
Cronaca Valdese
ANOROONA (Capoluo^o)
In questi ultimi due . mesi la nostra
parrocchia ha avuto il privìlpgio ed il
piacere dì ascoltare la predicazione del
Moderatore, pastore V. Sommani, dei
prof. Davide Bosio e Gino Costabel, dei
pastori G. Comba, E. Aime, S. Colucci, e
dello studente teol. Aldo' Comba.
A tutti porgiarno il nostro cordiale e
riconoscente ringraziamento;
—- Il 21 agosto è stato celebrato il
matrimonio tra Pons Paolo, dei Pons, e
Porcero Giusepfpirui, di Prassuit. Ed il 4
settembre tra Mcdan Alfredo (Freddy)
pure dei Pons e Monnet Cesarina, dei
Monnet.
Il Signore benedica qu^ti nuovi sposi
e faccia sì che la loro casa sia veramente un paradiso.
— Il 1° agosto, alla riunione del
quartiere del Matrtel sono stati preseH’teti al battesimo i bambini Bertot
; i f.
>’ 'I
Gv/ido, Nelly e Silvio di Enrico e di
-Qdin Amalia; e Castagnoli Padla, di Giovanni p di Odih Elsa.
vLa gj^ia del Signore dimori con
questi bimbi é con i loro genitori.
:— Il mese seorsb è deceduto improvvisamente a Madonna di Campiglio do-”
ve si trovava per ragioni di lavoro, in
ancor giovane età Francesco Saccaggi,
lasciando nel più profóndo e doloroso
lutto la moglie Anna Maria Bertalot col
suo piccolo Giampiero. Alla famiglia
Bertalot vada l’assicurazioine del nostaro
cordoglio e della, nostra ben cordiale
simpatia cristiana.
LUSERNA SAN GIOVANNI
Ringraziamo sentitamente il pastoia
A. Alessio per il buon messaggio che ha
voluto rivolgerci al culto domenica 5
settembre. ,
— Venerdì'10 corrente hanno avuto
luogo i funerali della sig.ra Giulia Jojwdan ved. Bleynai, "decedùta a' VÌlte
Olanda all’età di 85 anni.
Alla famiglia in lutto l’espressione
della nostra profonda simpatia.
— Sabato 11 settembre, nel nostro
Tempio, circoridati da numerosi parenti
ed amici, ci sono uniti in matrimonio il
dottor sig. Enrico Pmqjuet, di Torre Pellice, medico veterinario e la prof. sig.na
Margherita Ribet, figlia della gloriosa
Medaglia d’Oro, Maggiore G. Ribet, e
insegnante presso il nostro ginnasio di
Torre Pellice. La commovente cerimonia si è svolta in un’atmosfera particolarmente solenne ed austera.
Agli sposi felici rinnoviamo i nostri
migliori auguri di abbondanti benedizioni ¡nel Signore.
MASSELLO
Domenica 5 agosto, il culto principale
è stato presieduto dal sig. Davide Bosio,
professore nella nostra Facoltà di Teologia di Roma, che ci ha portato il suo
alto messaggio, quanto mai benefico per
l’ora che volge.
Anche lui la Chiesa ringrazia di vero
cuore.
— Lo stesso giorno, abbiamo accompagnato al campo del riposo le spoglie
di Pons Lidia, delle Alasse, improvvisamente deceduta nel suo 72° anno di età.
Alla numerosa sua famiglia, e specialmente al rag. Emanuele di Sestri L/evante che non ha potuto essere presentò al-^
la mesta cerimonia, le nostre vive condoglianze.
TORRE PELLICE
Il culto domenica prossima, 19 corrente, alle 10.30, sarà presieduto dal pastore Neri Giampiccoli.
Il Signore ha richiamato a Sè l’anima
buona della Signora
GIULIA JOURDAN
Vedova Bleynat
d’anni 85
Ne partecipano la dolorosa notizia, a
funerali avvenuti, la figlia Bianca col
marito Alberto Albarin, le nipoti, pronipoti e parenti tutti.
« Beati i morti eh© muoiono nel Signore; essi si riposano delle loro fatiche e le
loro opere li seguitano ».
Aipoc. 14: 13.
Luserna San Giovanni,, Villa Olanda
9 settembre 1943.
Martedì 14 settembre mancava all’affetto dei suoi cari all’età dì anni 74
Giovanni Edoardo Aime
La famiglia ed i parenti rie danno il
triste annunzio.
« Io - dice il Signore - sono la resurrezione e la viia »
(Giovanni 11:'25).
Il servizio funebre avrà luogo giovedì, 16 corrente, alle ore 15.30 al Serre
di Ang 'ogna.
Breve malattia ha tolto all’affetto dei
suoi cari
Lidia Chauvie in Jouve
La fdmiglia ed i congiunti partecipano
la dolorosa notizia. ■ '
Torre Pellice - Via Roma, 2
6 settembe 1943
La sepoltura, avrà luogo vonedi 17 corrente alle are 15.30.