1
Anno 128 - n. 31
31 luglio 1992
L. 1.200
Sped. abbonamento postale
Gruppo II A/70
In caso di mancato recapito rispedire
a: casella postale - 10066 Torre Pellice
1 CIECA VALDS3K
?“o^¿ TOOTE mUICE
delle valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
TANGENTI
Illecito
o crimine?
L’onda lunga che sta travolgendo tutto un mondo politico
o, meglio, partitocratico (per essere più chiari ancora: quel
mondo di persone che della politica ha fatto un sistema economico e di potere anziché di
servizio al cittadino) sembra
inarrestabile.
Mentre non ci si può che compiacere di questo fatto decisamente nuovo nelle proporzioni
(anche se il male è molto vecchio) ecco alzarsi le prime voci per porre il problema se non
sia il caso di pensare ad un’amnistia (Del Turco, segretario aggiunto Cgil) o ad un condono
(Colombo, giudice impegnato
neU’inchiesta sulle tangenti). Assieme a queste proposte si registra poi l’opinione del segretario del PSI (Craxi), secondo
cui le tangenti date ai partiti
non sarebbero un fatto criminoso ma semplicemente illecito.
Nessuna di queste proposte o
considerazioni pare accettabile.
Per quanto riguarda l’amnistia,
si arriverebbe all’assurdo che sarebbe la stessa classe politica ad
assolvere se stessa: ha oggi questa classe l’autorità morale ed
una propria legittimazione per
farlo?
Circa il condono che concernerebbe i politici e gli imprenditori non ancora coinvolti nelle
indagini, essi dovrebbero presentarsi ai giudici, raccontare le loro malefatte, restituire i quattrini, indicando da chi li hanno
ricevuti o a chi li hanno dati:
chi si comporta così sarebbe
esente da pena anche se — come soggiunge il proponente —
dovrà essere interdetto dall’esercizio delle pubbliche funzioni.
Anche questa proposta pare
inaccettabile, almeno per due
motivi. II primo è che il condono « tangentizio » appare troppo
simile alla serie, continuamente
rinnovata, dei condoni flscali
che in definitiva, guardando alle
conseguenze e non alle cause del
male, favoriscono lo stesso reato.
Il secondo è che esso verrebbe
a dare, una volta di più, un fiero colpo all’autorità ed alla credibilità dello stato ed alla sua
funzione di tutelare i cittadini
onesti.
Infine, l’ipotesi che prendere o
rubare i soldi per il partito sia
solo una cosa « irregolare » o
« illegale » a fronte del « crimine » di chi li incassa per le proprie tasche è deviante e chiaramente mirante a difendere l’attuale sistema politico. Chi infatti ruba per se stesso compie un
reato attribuibile alla propria
personalità, per raggiungere una
facile ricchezza, per godersi la
vita, per prevalere su altri, ecc.
Ma chi ruba o accetta soldi per
uno o più partiti (come hanno
riferito i giornali) compie un
crimine altamente sociale e particolarmente odioso: alimenta
da un lato un sistema che deve essere profondamente riformato e rafforza, dall’altro, le basi per estendere il malcostume
in ogni settore della vita civile.
Di fronte ad una situazione così deteriorata, ma anche di fronte a questi tentativi di mantenere sui vecchi binari un macchinario polìtico che va rinnovato
alla radice, non si può che auspicare che la giustizia possa
proseguire serenamente l’opera
alla quale essa è chiamata.
Roberto Peyrot
PONTICELLI: OSPEDALE EVANGELICO ’’VILLA BETANIA”
Situazione drammatica
Unica struttura sanitaria (del c|uarti6rG, rischia cJi vGcicr compromessa una serie (di servizi - Un appello per le chiese napoletane
Sempre più drammatica la situazione relativa al futuro immediato dell’ospedale evangelico
"Villa Betania" di Ponticelli (Napoli). In questi ultimi giorni infatti il CCARC, l’organo regionale di controllo, ha respinto un
ricorso presentato a suo tempo
dalla direzione dell’ospedale avverso la delibera della Regione
Campania che aveva deciso di
diminuire di 80 mila lire la retta giornaliera (cfr. il n. 30 del
giornale). Ora è pendente un ricorso presso il TAR della Campania. « Qualora questo giudizio
zio non dovesse avere esito positivo — dice il presidente
dell’ospedale, Sergio Nitti — ci
troveremmo davanti ad una situazione drammatica, a meno
che l’ospedale non ottenga quella classificazione come ospedale generale di zona che abbiamo chiesto fin dal 1986 ».
L’ospedale, ricordiamolo, è
l’unica stmttura sanitaria nel
quartiere di Ponticelli e garantisce le sue prestazioni ad un comprensorio di circa 400 mila persone. Per l’alta qualità dei servizi offerti, data dalle tecnologie
delle sue apparecchiature, dalle
strutture che consentono di utilizzare tutti i posti letto senza
ridurre la qualità dell’assistenza
e la vivibilità, per il rapporto
ottimale tra addetti e pazienti,
è stato inserito nella fascia ’’A’’
delle case di cura, quella cioè
paraospedaliera. Come tale è
stato totalmente convenzionato
con la Regione Campania,
Ora, per decisione di quest’ultima, che riguarda tutte le case
di cura, ’’Villa Betania” dovrebbe passare alla fascia ”C”.
« L’attuazione di tale normativa — dice Sergio Nitti — prevede la soppressione immediata
del Pronto Soccorso, della Pato
PonticelH (Napoli): l'ospedale evangelico "Villa Betania".
logia neonatale e di numerosi
altri servizi diagnostici e terapeutici e svuoterebbe l’ospedale
di quelle caratteristiche che rendono i servizi da esso offerti irrinunciabili per il territorio. Nel
’91 abbiamo avuto 6.000 pazienti,
per 44.000 giornate di degenza,
1.600 parti, 130.000 indagini di
laboratorio. Inoltre dovremmo
procedere al licenziamento di almeno 100 unità operative tra medici, infermieri, tecnici ed amministrativi, e questo in un contesto come il quartiere di Ponticelli, tra i più diseredati d’Italia ».
Quali altre possibilità ci sarebbero, qualora il TAR dovesse
respingere il ricorso?
« La classificazione ad ospedale di zona. Avviata nell’86 — ricorda Nitti — ha avuto parere
favorevole del Consiglio circoscrizionale di Ponticelli e, con
delibera 653 del 22-12-’89, anche
dell’USSL 45. Nel luglio ’91 fu
inserita ben due volte nell’ordine del giorno della Giunta regionale: non fu mai discussa ».
Nello scorso aprile il ministro
alla Sanità, on. De Lorenzo, visitò l’ospedale, rallegrandosi per
il servizio che esso rendeva.
L'ospedale ora si appella alla
solidarietà delle chiese che lo
hanno fondato, che sono la Chiesa avventista, la Chiesa cristiana del Vomero, la Chiesa battista, la Chiesa valdese, le Assemblee di Dio, la Chiesa apostolica,
la Chiesa metodista, l’Esercito
della Salvezza, la Chiesa luterana, la Chiesa evangelica tedesca
di Napoli, perché nelle sedi e
nei modi opportuni agiscano
per la salvaguardia dell’ospedale, cioè del servizio che esso
svolge.
Luciano Deodato
L’INpONTRO FRA SPIRITO E PAROLA
La fede ci succede
«Mentre Pietro parlava così, Io Spirito Santo scese su tutti quelli che udivano la Parola»
(Atti 10: 44).
Circoncisione. L’idea che una tradizione, un rito,
una teologia, una certa mentalità, un certo universo
di schemi siano i preliminari che aprono la strada a
Dio, o verso Dio, verso la fede, l’anticamera all'ingresso in una comunità di fede. Coloro che hanno
questa idea sono poi gli stessi che si meravigliano
che il « dono dello Spirito fosse dato anche ai pagani », cioè ai non circoncisi.
«Dio non si comporta con parzialità» (v. 34).
« Egli è il Signore di tutti » (v. 36). A questo punto
quei circoncisi devono essere profondamente disorientati. Lo Spirito Santo deve apparire loro come
un fiume in piena che travolge tutti gli argini. Lo
Spirito non tiene conto di alcun preliminare. La storia del nostro evangelismo italiano è tutta una testimonianza concreta di questa libertà dello Spirito.
Noi non sottovalutiamo la nostra storia valdese,
o metodista, o battista. Ci teniamo molto a giustamente, ma non le possiamo attribuire un significato
che vada oltre quello di essere uno strumento di
testimonianza di una Parola che non ci appartiene.
Ma ecco l’essenziale: « Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo scese su tutti quelli che udi
vano la Parola ». E’ dall’incontro fra lo Spirito
e la Parola che scaturisce la dinamica della fede. La
fede ci succede là dove siamo, come siamo. La nostra predicazione sarebbe una parola lontana ed arida se lo Spirito non la vivificasse. Lo Spirito sarebbe come un vento che si disperde senza la Parola
che ne incanalasse la forza capace di generare la
fede.
C’è il pastore che predica, la Bibbia che trasmette, Paolo che ci dice ciò che ha ricevuto, ma
nessuna teologia, nessuna tradizione, nessuna storia è in grado di dirci che questa parola è una
Parola vivente per me. L’incontro dello Spirito e
della Parola lo può. I circoncisi di Cesarea pensavano che fosse necessario preparare il terreno
a Dio, che ci fosse bisogno di tutto un lavoro
propedeutico alla fede. La nostra fede dipende
dall’incontro dello Spirito con la Parola. Il lavoro
preparatorio che non possiamo fare noi lo fa lo
Spirito Santo. Se ci pensa. Se non ci pensa
non sarerno noi a sostituirlo. L’essere in balia
dello Spirito Santo è la nostra speranza e la nostra motivazione per ricominciare ogni giorno da
capo ad annunciare l’Evangelo, ciascuno con i
propri mezzi, con le proprie debolezze, con i propri
doni, con la propria storia.
Valdo Benecchi
ROMA
Israele e
palestinesi
« Israele e i palestinesi: dalle
elezioni ai colloqui di pace ». E'
questo il titolo del confronto organizzato dal gruppo « Martin
Buber, ebrei per la pace », Cespi
e Icipec, che ha visto protagonisti Haim Zadoc, già ministro
della Giustizia in Israele nei governi laburisti degli anni ’70 e
attualmente portavoce del « Centro intemazionale per la pace
nel Medio Oriente » di Tel Aviv,
e Nanna Siniora, direttore di
«Al-Fajr», quotidiano palestinese di Gemsalemme est, ed esponente della leadership palestinese nei territori occupati.
La sala stampa esteri era affollatissima: giornalisti, parlamentari, funzionari di partito,
pacifisti; molti non hanno trovato posto ed hanno seguito il
dibattito in piedi per ore.
« Non parlerò dello status finale dei negoziati, del problema
delle frontiere e degli insediamenti — ha esordito Haim
Zadoc — poiché di questo si occuperà il prossimo governo al
potere eletto nel 1996; voglio
parlarvi invece del programma
del nuovo governo laburista che
per quattro anni prevede: drastica riduzione degli insediamenti nei territori occupati, revisione degli obiettivi di priorità
nazionale: risorse, occupazione
e assistenza all’immigrazione^
negoziati nei termini definiti a
Madrid.
Noi laburisti — ha proseguito
Zadoc — vogliamo condurre i
negoziati "in buona fede" al
contrario di Shamir, che con il
suo atteggiamento li ha sabotati. L’autonomia che intendiamo
concedere ai palestinesi significa che essi potranno disporre
su tutte le materie, escluse la
politica estera, la difesa, la sicurezza. Israele non può rinunciare alla sovranità e al controllo
perché atti di violenza e terrorismo vengono comunque compiuti. La speranza di Israele —
ha concluso l’ex ministro — è di
ristabilire relazioni migliori con
la CEE attraverso il processo di
pace ».
La replica di Hanna Siniora
è stata puntuale: « La situazione
è molto grave: esecuzioni sommarie di attivisti dell’Intifada
vengono compiute da unità speciali israeliane; continuano le
deportazioni, le demolizioni delle
case, l’imposizione di punizioni
collettive come arresti di massa
e coprifuoco. Rabin deve riconoscere la Quarta convenzione di
Ginevra e porre fine alla repressione. Siamo molto preoccupati ~p- ha aggiunto Siniora — perché gli insediamenti continuano
ad essere costruiti; per noi non
esistono differenze tra insediamenti "politici" ed insediamenti
di "sicurezza”. Tutti gli insediamenti modificano la situazione
demografica del paese. Noi palestinesi proponiamo che Gerusalemme, considerata sacra dalle
tre religioni monoteiste, sia la
capitale dello stato palestinese
ed israeliano nel quadro di una
soluzione a due stati. Anche noi
vogliamo condurre i negoziati
in buona fede; i confini, i legami con i vicini, Gerusalemme:
sono questi i passi fondamentali per il processo di pace ».
Maria Luisa Olivari
2
vita delle chiese
31 luglio 1992
COPPIE INTERCONFESSIONALI
Un’opportunità
per le chiese
E' possibile un cammino comune nell’educazione alla fede*^ - Il lavoro delle commissioni congiunte sui matrimoni interconfessionali
«Tutto ciò che il Signore ha
detto noi lo faremo ed ascolteremo ». Questa citazione di
Esodo 24: 7, ricavata in questa
forma dalla traduzione ecumenica francese (TOB), può ben riassumere il senso dell’incontro intemazionale che un buon numero di coppie interconfessionali,
pastori, sacerdoti e religiosi hanno vissuto il 18-19 luglio a Torre
Pellice.
L’urgenza prioritaria è quella
di mettere in opera ciò che dice
il Signore; magari a prescindere
dalle collocazioni nell’una o nell’altra chiesa: è ciò che capita a
molte di queste coppie, e soprattutto per quanto attiene all’educazione alla fede da impartire
ai figli.
Da parte di una coppia francese e di una italiana è stato
esposto quanto si fa (o non si
fa se non al livello della produzione di schede, a cura del SAE,
nel nostro paese) nella « catechesi ecumenica », e un’altra
esposizione in tal senso ha svolto una religiosa, suor Odile, parlando del caso svizzero.
L’auspicio, secondo i partecipanti, sarebbe quello di rendere
ecumenico ciò che è naturalmente « confessionale », come la catechesi. Resterà un bel proposito senza seguito? In ogni caso
genitori e figli, preti e pastori
sono abbastanza concordi nel segnalare il rischio che si crei,
per le coppie e per i loro figli,
una « terza chiesa ». Non è questo che si vuole, si vorrebbe
piuttosto che le chiese si parlassero diversamente.
A proposito di matrimoni interconfessionali va segnalata l’indagine, che ha avuto l’onore della notizia su alcuni quotidiani,
svolta nelle diocesi della regione dalla Commissione piemontese per l’ecumenismo. Ne risulta
che in 20 anni si sono celebrati
Un gruppo di partecipanti all’incontro internazionale.
in quest’area 1.472 matrimoni
fra cattolici e protestanti (196
quelli fra cattolici e ortodossi,
ma sono stati considerati anche
quelli con islamici e con appartenenti ad altre religioni, oppure
con partner non legati ad alcuna fede).
Altri momenti dell’incontro
sono stati un’illustrazione del
lavoro delle commissioni congiunte valdese-metodista e cattolica proprio sui matrimoni interconfessionali, curata da due
membri della stessa, il pastore
Alberto Taccia e il vescovo di
Pinerolo, Giachetti. Quest’ultimo
ha presentato la prima stesura
del documento elaborato in una
ventina di sedute, che sarà inviato al Sinodo per un primo
esame (anche se la parte conclusiva, ancora provvisoria, sarà
oggetto delle prossime sessioni
di lavoro a ottobre). Dal Sinodo
la « bozza » andrà in studio alle
chiese.
CRONACA DELLE CHIESE DELLE VALLI
Pomeriggio comunitario
Il pomeriggio della domenica
è stato dedicato alla « pastorale » delle coppie interconfessionali: molto c’è ancora da fare;
se si riscontra generalmente una
certa collaborazione tra sacerdoti e pastori (tanto nelle Valli
quanto a Torino, dove 9 matrimoni su 10 per i valdesi sono
interconfessionali), poco si riesce a fare ... dopo le nozze. Gli
incontri sono preparatori, ma a
questi non segue una pastorale
comune (anche se c’è da chiedersi quante coppie monoconfessionali ne avvertano l’importanza).
La carne al fuoco era molta;
i passi compiuti negli anni intercorsi dal precedente incontro
forse non sono stati eclatanti;
ma l’attenzione e la sensibilità
umana di quanti si interessano
a questo settore che coinvolge
teologia, ecclesiologia, pratica
pastorale, lasciano ben sperare.
L’auspicio è quindi che un giorno le chiese possano considerare le coppie interconfessionali
come un’opportunità di dialogo
e di confronto, e non solo come
un problema da risolvere.
Alberto Corsanl
CATANIA
La verità
vi farà liberi
Le Chiese evangeliche battiste e valdesi di Catania
ESPRIMONO
la loro partecipazione al
dolore e la loro solidarietà
ai familiari delle vittime e
dei feriti dell’ennesima strage di mafia avvenuta ieri a
Palermo; il pieno e totale
sostegno alle forze di polizia
ed alla magistratura attualmente impegnate in un generoso ed immane sforzo contro la riaffermazione del potere della criminalità organizzata sul tessuto democratico e civile della nostra isola;
una forte preoccupazione
per lo sviluppo di una ’’strategia dell’annientamento” messa in atto dalla mafia contro
le forze dello stato, che in
quest’ultimo decennio avevano accumulato conoscenze,
esperienze, professionalità,
con le quali si erano raggiunti risultati significativi nell’iniziare lo smantellamento
delle strutture ’’militari” e
’’decisionali”, come la « cupola », del fenomeno mafioso
(cfr. le sentenze relative ai
maxiprocessi) ;
DENUNCIANO
il permanere di una mentalità ’’emergenzialista” da parte di un governo e di un Parlamento incapace di rispondere all’attacco mafioso alle
istituzioni democratiche del
nostro paese attraverso una
risposta complessiva ed articolata (riforma della politica,
controllo e trasparenza nella
gestione del flusso di denaro
pubblico, rilancio dell’imprenditoria regionale con ricaduta positiva sul mondo del lavoro e contrasto della disoccupazione, in particolare quella giovanile, funzionamento
dei servizi, dalla scuola alla
sanità, etc. etc.), ma facendo
leva unicamente sull’inasprimento legislativo, a cui viene
poi fatto mancare ogni appoggio politico concreto;
AFFERMANO
la loro speranza nella possibilità che la mafia possa
essere sconfitta se ad una
cultura della morte si vorrà
contrapporre una cultura della vita, se ad una cultura
della violenza e della sopraffazione si vorrà contrapporre una cultura del confronto
e del dialogo con l’altro nell’accettazione delle diversità
e della dignità di ognuno, se
ad una cultura del silenzio e
della paura si vorrà contrapporre una cultura della responsabilità personale e collettiva e del servizio reciproco.
La nostra confessione di
fede in Gesù Cristo ci porta
a riconoscere nella morte
violenta delle vittime della
mafia, dei Mattarella, Costa,
La Torre, Dalla Chiesa, Chinnici. Terranova, Casserà, Montana, Falcone e ora Borsellino,
nonché tutti coloro che sono
caduti sotto i colpi della criminalità organizzata, un segno del nostro peccato (« Son
forse io il guardiano di mio
fratello? », Gen. 4: 9), ma allo
stesso tempo la nostra fede
nella sua morte in croce e
nella sua risurrezione ci porta a considerare la tragica
realtà dei tempi che viviamo
come una realtà che può essere superata e vinta da un
processo di liberazione che
pone al suo centro l’umanità
ed i suoi errori, ma guardandoli nella prospettiva della
sua ’’conversione”, della sua
profonda trasformazione in
Cristo: «Sappiamo (...) che
il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con Cristo affinché il corpo del peccato
fosse annullato, e noi non
serviamo più al peccato; infatti colui che è morto, è libero dal peccato » (Romani
6: 6-7).
A questa fiducia nella possibilità della "conversione”,
della trasformazione delle
donne e degli uomini in Gesù Cristo, si accompagna per
noi l’impegno nella ricerca
della verità. Infatti è detto
che « conoscerete la verità e
la verità vi farà liberi » (Giovanni 8: 32).
I Consigli di chiesa
Catania, 20 luglio 1992.
CAMPOBASSO
TORRE PELLICE — Domenica 2 agosto alle ore 15 avrà ini
Fondazione
Dott. Enrico CardioI
I fondi disponibili consentono, per l’anno accademico
1992-’93, l’erogazione di borse
di studio alla memoria del
Dott. Enrico Gardiol.
Gli studenti valdesi che intendano avviarsi agli studi
universitari per esercitare
nelle valli le professioni di
medico, notaio, avvocato, segretario comunale, possono
richiedere una borsa di studio indicando:
— risultati conseguiti negli
studi medi superiori
— facoltà universitaria prescelta
— condizioni economiche personali e famigliari
— previsione delle spese che
intendono pagare con la
borsa di studio.
I contributi saranno erogati entro il corrente anno solare.
Per ulteriori informazioni
rivolgersi alla Presidenza del
Collegio valdese (via Beckwith 1 - 10066 Torre Pellice,
tei. 0121/91260).
zio l’annuale pomeriggio comunitario alla Ravadera.
• Alle ore 17,30 nel tempio del
centro avrà luogo il primo degli incontri organizzati nell’ambito del servizio « Tempio aperto ». L’argomento su cui saremo
invitati a riflettere sarà: « Davanti ad un futuro incerto.
L’astrologia ci può aiutare? », e
sarà introdotto dal pastore Giorgio Toum.
• Ci ha lasciato il fratello
Giovanni Tomasinl. La comimità
è vicina alla sua famiglia con
cristiana simpatia.
Solidarietà
POMARE'TTO — Sabato 18 luglio si sono svolti i funerali della nostra sorella Ester Rostan
ved. Ribet, deceduta presso l’Ospedale civile di Pinerolo all’età
di 82 anni. Oriunda di Pomaretto si era poi stabilita a Inverso
Pinasca borgata Clot.
Alla famiglia nel dolore la
simpatia cristiana della comunità.
Culto ai Jalla
LUSERNA SAN GIOVANNI —
Domenica 2 agosto, alla cappella dei Jalla, si terrà il culto alle ore 18.
Un commiato
« Cristo è la nostra speranza.
Non dobbiamo consentire che ci
venga tolta la sp>eranza dell’Evangelo, dice il nostro testo
(Col. 1: 21-23). Ed è un’affermazione rilevante, dato che viviamo in un mondo che facilmente
ci ruba i sogni, ci toglie le speranze. Non lasciamoci dembare
anche della speranza dell’Evangelo ».
Queste parole costituiscono un
passaggio della predicazione con
la quale il past. Sergio Tattoli
si accomiatava, il 28 giugno, dalla Chiesa battista di Campobasso, in un culto al quale si erano
uniti anche i valdesi locali ed alcune rappresentanze delle chie,se valdese di S. Giacomo degli
Schiavoni e battiste di Ripabottoni c Macchia Valfortore.
« Certo — proseguiva il past.
Tattoli — la realtà che ci circonda ci fa intendere che la
nostra debolezza e incapacità
rendono inutile ogni nostro sforzo ma l’esempio di Gesù, debole, sofferente e vittorioso, ci deve spronare non ad essere degli
eroi ma delle persone coerenti
che compiono gesti concreti
di solidarietà, portando una
parola di vita e di speranza. Il
Signore ama la chiesa che, pur
restando nell’ombra, persevera
nella luce della fede. Sia questo
il nostro impegno ».
Dopo queste parole conclusive
si aveva la cena del Signore e la
simpatica offerta di alcuni doniricordo al past. Tattoli ed alla
sua famiglia, che continueranno il loro ministero a Grosseto,
da parte di un membro del
Consiglio della Chiesa battista
e del presidente di quello valdese. Il culto, per così dire, si
interrompeva per riprendere
qualche ora dopo all’ora di
pranzo nell’accogliente e ariosa
proprietà di campagna di un fratello per l’agape comunitaria!
Molto onore alle mense, riccamente imbandite, allegria e serene conversazioni animavano a
lungo la parte intorno ai tavoli!
Poi, senza alcun copione prefissato, chi si dedicava ai giochi all’aperto, chi al canto (i soliti
« patiti ») e altri alle passeggiate
nella splendida campagna circostante.
Siamo riconoscenti al Signore
anche per questa seconda parte
della giornata domenicale che,
ancora una volta, battisti e vaidesi hanno voluto trascorrere in
sieme come testimonianza della
loro comune volontà, seppur a
volte debole, di « perseverare
nella fede »!
Un pensiero grato anche al
past. Sergio Tattoli per i sette anni (naturalmente accomuniamo
anche sua moglie Luisa ed i figli Alessandro ed Elvio, spesi
tra noi al servizio del Signore
della chiesa.
Per concludere quéste brevi
note il cronista vorrebbe ancora
ricordare una parola del sermone: « Ci sarebbero tante buone
ragioni per smettere l’abito della
fede... ».
Oserei dire che, guardando alla ripresa delle attività ecclesiastiche la prima « buona » ragione già potrebbe presentarsi per
i fratelli e le sorelle delle chiese
battiste di Campobasso, Ripabottoni e Macchia Valfortore. Forse
è esagerazione? Pessimismo? Lo
spero!
Ma se non lo fosse, se le « ragioni buone » si presentassero ricordiamo che anche a noi il Signore dice: « Perseverate nella
fede, fondati e .saldi, non essendo smossi dalla speranza delrEvangelo ».
Enos Mannelli
3
31 luglio 1992
vita delle chiese
LA TAVOLA INFORMA
Al Sinodo
lo studio sulla diaconia
Un progetto di riorganizzazione delle opere - Un gruppo di lavoro
sui problemi etici posti dalla scienza - Un appello per le chiese
Originariamente pianificate dal
1' al 4, le sedute di luglio hanno dovuto essere ridotte di un
giorno a causa di un viaggio del
moderatore in Inghilterra (partecipazione all’Assemblea generale della Chiesa riformata unita e visita al Comitato inglese
di sostegno alla nostra chiesa).
Ne è risultato un ritmo molto
intenso, pur alleviato dal clima
fresco e riposante di Ecumene,
con il rinvio di alcune voci dell’ordine del giorno.
Relazione annua
Una giornata è stata dedicata
alla redazione della seconda parte della relazione annua della
Tavola e alla predisposizione di
tutto il materiale che costituirà
il secondo fascicolo del rapporto a stampa per il Sinodo. La
Tavola ha così discusso e approvato alcuni capitoli su materie che attendevano la maturazione di scadenze negli ultimi
due mesi di attività. Tra queste,
ad esempio, le relazioni con la
Federazione e con altre chiese
evangeliche in Italia; i rapporti
con lo Stato riguardanti la materia finanziaria (con la relazione della « Commissione per la
trattativa ») e l’insegnamento
della religione a scuola.
A questo proposito la Tavola
ha deciso di appoggiare la Chiesa metodista di Bologna nell’azione giudiziaria che, insieme
ad altre comunità religiose, essa ha intrapreso impugnando la
recente circolare ministeriale sugli atti di culto e sulle visite
episcopali alle scuole. Come è
noto, con questa circolare per
la prima volta si fa posto a tali
atti nell’orario scolastico ricomprendendoli nelle attività extrascolastiche, sia pure subordinan
done l’attuazione alla decisione
degli organi collegiali.
Quanto alla trattativa sulla
materia finanziaria, non appena
il governo Amato ha ricevuto la
fiducia del Parlamento, il moderatore ha scritto al presidente
del Consiglio per riproporre la
trattativa tra la parte governativa e la nostra delegazione.
Diaconia
Nel dialogo da tempo intavolato con la Commissione per le
discipline (CR) sulla riorganizzazione della diaconia (progetto
di una Commissione sinodale
per la diaconia) una cosa si è
ormai chiarita: la Disciplina valdese allo stato attuale non consente se non una Commissione
che abbia responsabilità centralizzate e direttive nei confronti
di istituti affidati alla sua amministrazione. Ma questo è proprio quanto Tavola e CIOV non
intendono proporre, avendo elaborato un progetto che prevede
la preservazione dell’autonomia
e della specificità delle opere e
la responsabilità di coordinazione e di controllo della istituenda Commissione per la diaconia.
Discutendo la bozza di statuto
della CSD — sottoposta alla CR
e da questa ripresentata alla Tavola con correzioni sostanziali
— la Tavola ha quindi espresso
un orientamento più netto: senza cercare di interpretare la Disciplina valdese concernente le
Commissioni sinodali amministrative, la Tavola chiederà al
Sinodo una modifica della Disciplina in modo che oltre a
Commissioni sinodali amministrative con funzione di direzione di istituti, ve ne possano essere anche con funzione di coordinamento. La procedura per
Convegno
e Corpo pastorale
Venerdì 21 agosto, ore 9-13, avrà luogo a Torre Pellice,
Aula sinodale, un convegno pastorale sul tema « L’Europa
campo di missione, quale ecumenismo? ».
Il programma del convegno è curato dal Coordinamento
del corpo pastorale (E. Genre, D. Müller, M. Berutti).
Per venerdì pomeriggio e sabato è convocato il
CORPO PASTORALE
con il seguente programma :
Venerdì 21 (ore 15-19) Relazione della Commissione che riferisce su 23/SI/91 (formazione pastorale, formazione al pastorato, periodi sabbatici). La relazione è
stata inviata ai pastori in data 7 luglio.
Relazione della Commissione incaricata di riferire
su struttura e programma di formazione dei predicatori locali. La relazione è stata inviata in data
22 aprile.
Sabato 22 (ore 9-13, 14,30-16) Esame di fede dei candidati,
Commissione culto e liturgia, varie.
Tutti i membri del corpo pastorale sono invitati a partecipare tanto al convegno quanto al corpo pastorale.
Le sedute del corpo pastorale, salvo che per particolari
argomenti, sono aperte a tutti i membri delle chiese valdesi
e metodiste.
Il Moderatore della Tavola valdese
Franco Giampìccoli
IL DIBATTITO SULLA DIACONIA
Lo Spirito ci aiuterà
Istituzioni e movimenti nella storia delia
chiesa - Un impegno che ci coinvolgerà tutti
una variazione della Disciplina
valdese è complessa poiché esige un doppio voto conforme
delle due sessioni sinodali, rioplatense ed europea. Ma la modifica marcherà in modo più
netto il fatto che la riorganizzazione proposta non va nella direzione del dirigismo centralizzatore che alcuni paventano.
Nel contesto della discussione
sulla diaconia la Tavola ha riaffermato la validità del lavoro
della Commissione di studio sulla diaconia (che si occupa della riflessione teologica connessa
con questo ambito della testimonianza evangelica e della preparazione e deH’aggiornamento dei
diaconi). Essa dovrà continuare
ad operare anche quando la CSD
sarà operante. Sarà tuttavia necessario darle un altro nome per
evitare confusioni.
La Tavola ha inoltre formalizzato un incarico che avrà riflessi sulle opere oltre che sulle
chiese. Ha nominato un « gruppo di lavoro sui problemi etici
posti dalla scienza » nelle persone di: Sergio Rostagno, coordinatore; Silvia Rutìgliano, segretaria; Pietro Comba, Gianni Fornari, Giovanna Pons, Anna Rollier, membri.
Protestantesimo
italiano
La Tavola segue da vicino i
complessi problemi che devono
ancora essere risolti in vista della realizzazione del giornale comune BMV. La redazione di « Riforma », il cui processo di nomina non è ancora completato, attende un inquadramento
contrattuale, riguardante i redattori stipendiati, che deve ancora essere definito.
La Tavola ha discusso il rapporto della propria delegazione
che ha partecipato all’incontro
fra il Consiglio della Federazione e gli esecutivi delle chiese
membro. La Tavola ha confermato il proprio sostegno finanziario nella misura richiesta per
il ’93 e ha manifestato interesse per alcune proposte, emerse
nell’incontro Consiglio-esecutivi,
tendenti a consentire un maggiore coinvolgimento degli esecutivi stessi.
La Tavola ha infine incontrato una delegazione della Società bìblica italiana e della Società biblica britannica e forestiera,
nelle persone del presidente della SBI prof. Bruno Corsani, del
vicepresidente dr. Carlo Fornaciari, del direttore dr. Valdo
Bertalot e del consigliere past.
Ignazio Barbuscia. Con loro la
Tavola ha discusso i problemi
della diffusione della Bibbia nelle nostre chiese e attraverso di
esse.
Amministrazione
La Tavola ha preso in esame
diversi progetti di manutenzione
ordinaria e straordinaria (Roma, Felcnica Po, Verona) che si
sommano a quelli, ingenti, in
corso d’opera (Napoli, Genova,
Livorno). Con tali prospettive,
pur rallegranti, si acuisce il problema della liquidità della Tavola. Un appello va pertanto rivolto alle chiese affinché il flusso delle contribuzioni non si
inaridisca con l’estate e affinché
chiese e opere che ne hanno la
possibilità depositino presso la
Tavola i fondi di cui non hanno bisogno immediato.
Ho letto con interesse e partecipazione i tre articoli apparsi
sui nn. 24, 28, 29 del nostro
giornale in vista del dibattito sul
futuro della diaconia, argomento
sul quale il prossimo Sinodo dovrà pronunciarsi.
Mi hanno fatto riflettere e mi
hanno chiarito le idee; penso che
ogni deputato al Sinodo li dovrebbe leggere e meditare.
11 primo, « SOS, sindrome italica? », del pastore Santini, ha i
toni accesi di una sottile, fiorentina polemica che suona violentemente un campanello di allarme a proposito dei due documenti apparsi, per ora, sul problema
della diaconia e cioè: « Proposta
di statuto » e « Progetto di Commissione sinodale per la diaconia ».
11 secondo « Uno strumento di
servizio », del pastore Taccia, risponde in modo pacato al primo
raccontandoci l’iter del problema
diaconale dagli anni '60 in poi
e chiarendoci in dettaglio il progetto che la Commissione diaconale presenterà al Sinodo.
Il terzo, « Al di là delle sindromi » di Gabriele De Cecco, accoglie con grande apertura i pensieri e le spiegazioni di Taccia
ma anche l’inquietudine di Santini, specialmente avendo t'occhio alla realtà fiorentina. I due
primi provengono da due pastori
che non sono abituati a... far parole ma hanno alle loro spalle
lunghi anni di vita di servizio vissuta nel campo diaconale della
nostra chiesa, ed anche l’autore
del terzo articolo (che non conosco ma che è da due anni il direttore del Gignoro) mi sembra
incamminato per questa strada
buona e gli auguro di poterla
percorrere con gioia.
Una ’’gabbia”
dell’istituzione?
Santini teme che il progetto
della costituzione della nuova
Commissione sinodale diaconale
sia la « gabbia » delTistituzione.
E’ un fatto che se io guardo indietro nell’ormai lungo cammino
della mia vita nella Chiesa valdese, mi accorgo che l’istituzione
è sempre aumentata in tutti i
campi (per fare un esempio molto semplice anche nel campo delle attività femminili).
E’ un bene? o è un male?
Dobbiamo renderci conto che
siamo chiamati a vivere nel nostro tempo e non nel passato,
senza troppe nostalgie, ed affrontare i problemi dell’oggi. La
vita è diventata difficile, anche
quella della chiesa; è complicata,
affannosa; bisogna districarsi in
un la^iirinto di limitazioni giuridiche, di necessità, di priorità.
Abbiamo, sì, il computer ma, se
esso facilita certe pratiche, non
risolve di certo i problemi di
fondo.
E allora? Ha ragione Santini
o ha ragione Taccia?
Io credo che lo Spirito del Signore possa soffiare attraverso le
istituzioni per vivificarle e condurle a buon porto; guai se non
fosse cosi!
Ma credo che può soffiare anche fuori, essendo libero, e noi
non possiamo pretendere di imbrigliarlo nelle nostre istituzioni
pur se queste sono pensate e progettate nel modo migliore.
Un sentimento
non nostalgico
Sta a noi essere attenti al soffio dello Spirito. Giustamente, io
credo. Santini parla, a proposito
della chiesa, di istituzione e di
movimento e ci ricorda che il
valdismo è stato un movimento
prima di essere un’istituzione.
Non è una nostalgia del passato,
è storicamente un richiamo alle
radici del movimento valdese
precedente al Sinodo di Chanforan a cui egli accomuna l’evangelizzazione che seguì il 17 febbraio- 1848.
Ed anche opportunamente Tacciti conclude dicendo: « E’ chiaro a tutti che al di là di corretti
programmi organizzativi pur indispensabili e sempre perfettibili
il modo evangelico di vivere e
condurre la diaconia della chiesa
dipende essenzialmente dalle
donne e dagli uomini chiamati
ad operare in essa. Dalla loro
sensibilità umana e di credenti,
dalla loro disponibilità a ricercare la guida della Parola del Signore, dalla loro capacità di essere attenti alle vere necessità
delle persone in difficoltà di cui
devono occuparsi per dare risposte di amore, umanità, dedizione ».
Vorrei aggiungere che una parte di questo compito spetta anche a noi, semplici membri delle
nostre comunità: quello di pregare e di vegliare come delle
sentinelle che, al minimo rumore
sospetto, hanno il coraggio di dare Tallarme quando le nostre istituzioni sembrano discostarsi dall'ascolto della Parola del Signore.
Egli è fedele e risponde a coloro che gli chiedono con perseveranza, fiducia ed umiltà di non
lasciarli imboccare la via sbagliata ma di condurli su quella giusta.
Elsa Rostan
Sinodo delle chiese
valdesi e metodiste
Il Sinodo, secondo quanto disposto dall’atto n. 82
della sessione sinodale europea 1991, è convocato per
DOMENICA 23 AGOSTO 1992
I membri del Sinodo sono invitati a trovarsi nell’aula
sinodale della Casa valdese di Torre Pellice, alle ore 15.
II culto di apertura avrà inizio alle ore 15,30 nel tempio di Torre Pellice e sarà presieduto dal pastore Valdo
Benecchi.
Il moderatore della Tavola valdese
Franco Giampiccoli
4
fede e cultura
31 luglio 1992
CONVEGNO GIURIDICO A MILANO
INTERVISTA A ALDO COMBA
Gli acquisti
degli enti ecciesiastici
La necessaria autorizzazione ministeriale blocca per molti mesi lo
svolgimento deH’attività - La necessità di una forma di controllo
La laicità
All’incontro pastorale franco-italiano che si è svolto ad Agape
a metà giugno, il pastore Aldo Comba ha presentato una relazione
sulla laicità. Gli abbiamo chiesto di sintetizzare il suo intervento
e di rispondere ad alcune do mande.
Si è tenuto nei giorni 19 e 20
giugno all’Università cattolica di
Milano un convegno sul tema;
L’autorizzazione agli acquisti degli enti ecclesiastici e degli altri
enti senza fini di lucro. Problemi e prospettive, che ha mobilitato sia i grandi nomi del diritto ecclesiastico sia la Confe
renza episcopale, rappresentata
addirittura da mons. Nicora, sia
gli alti funzionari del ministero
deirintemo, responsabili del settore degli affari di culto.
L’interesse è alto, specia'mente
nel mondo cattolico, per il gran
numero degli enti interessati;
ma i problemi relativi interessano anche, nel loro piccolo, quelli evangelici. La difficoltà nasce
dal fatto che l’autorizzazione ministeriale, che è necessario appunto richiedere in occasione di
ogni acquisto, sia a titolo oneroso sia a titolo gratuito, costituisce un oggettivo irnpedimento all’attività degli enti, che
devono attendere spesso più di
un anno per riceverla. Il direttore generale del ministero ha
fatto sapere che nel 1991 le richieste di autorizzazione sono
state circa 4.500, mentre gli uffici addetti sono in grado di far
fronte a non più di 1.500 domande l’anno.
Peraltro, dal punto di vista della rilevanza finanziaria, l’importo globale degli acquisti per cui
è richiesta la prescritta autorizzazione non sembra importante;
nel 1991 esso è stato di circa 350
miliardi, sempre secondo le stime ministeriali comunicate. Dunque si tratta di una somma limitata, che non giustificherebbe
tante attenzioni e tanto lavoro.
Ecco perché gli enti cattolici
premono per rimuovere al più
presto l’istituto deH’autorizzazione, che è visto come una limitazione della libertà gestionale degli enti.
L’istituto ha circa cent9cinquant’anni di vita, perché risale
alla legge Siccardi. Come si è
andato configurando finora, es
so ha diverse motivazioni. La
prima e più importante è quella di controllo della « manomorta », per evitare l’immobilipazione e la sottrazione di beni al
libero commercio; la seconda è
legata alla tutela dei diritti dei
successibili; la terza è dovuta
alla necessità di valutare l’utilità dell’acquisto rispetto ai fini
dell’ente.
Tre motivazioni
superate
Oggi si può dire che questi
tre motivi, che storicamente
hanno avuto buone ragioni d’essere, sono di fatto caduti. Non
c’è più il pericolo della manomorta, il codice civile prevede
precise disposizioni a garanzia
degli eredi e, quanto al controllo di utilità, esso contrasta con
la libertà amministrativa degli
enti. Il sospetto è che, coinè succede spesso in Italia, siccome
l’istituto c’è e ha una più che
rispettabile anzianità ultracentenaria, si trovi un nuovo modo
per giustificarne resistenza. Si
spiegherebbe così, oltreché per
l’interesse oggettivo dato il grande numero di enti interessati,
l’intervento in forze della Chiesa cattolica per chiederne l’abolizione e la sostituzione con altro
più sbrigativo ed idoneo strumento.
L’origine e la storia dell’istituto risentono indubbiamente del
clima di sospetto verso gli enti
ecclesiastici, tipico dello stato
liberale. Lo stato democratico e
sociale moderno a base pluralista obbliga a rivedere tale schema. C’è un’aggettiva necessità
di rinnovamento di prospettive
e di scelte; l’art. 2 della Costituzione, che afferma che « la Repubblica riconosce e garantisce
i diritti inviolabili dell’uomo »
anche « nelle formazioni sociali
ove si svolge la sua personalità »,
impone una correzione. Giudi
cando le diverse reazioni emerse durante il convegno, credo
che si vada senz' altro verso una
proposta di revisione; mi aspetto presto di avere notizia di ima
proposta parlamentare in questo senso.
Resta però la considerazione
che un qualche controllo sia necessario. Come faceva notare S.
Berlingò, l’autonomia protetta
dalla Costituzione c’è realmente
ma è necessario che lo stato si
accerti che gli scopi ideali degli
enti non servano a nascondere
reali fini mercantili. Non si può
fingere di non sapere che gli
enti cattolici usufruiscono di facilitazioni e privilegi (non ultimo
quello relativo all’Invim), che si
potrebbero giustificare solo in
assenza assoluta di fini di lucro,
il che va necessariamente verificato.
Dunque a me parrebbe che una
qualche esigenza di controllo
(preventivo o successivo) sussista comunque. Piuttosto forse
andrebbe rafforzato il nesso fra
la concessione di un trattamento fiscale preferenziale e la necessità di condizioni di carattere autorizzatorio per verificare
che effettivamente l'idealità dei
fini dell’ente non mascheri nascosti scopi di lucro o intenti
mercantili.
Buono ed efficace, come sempre, l’intervento di G. Long, che
ha reclamato lo stesso trattamento per tutti gli enti senza
fini di lucro, siano essi ecclesiastici o laici, cattolici o di altra
confessione. Si è dichiarato d’accordo nel ritenere superati i controlli preventivi di legittimità e
nell’affermare l’esigenza di sostituirli con altri diversi successivi,
purché non aumentino l’onerosità per gli enti e non ne limitino
l’operatività. Anch’egli si è dimostrato favorevole a legare
resistenza di controlli statali a
particolari esenzioni, ad esempio sgravi fiscali.
Franco Scaramuccia
UN « ROMANZO VALDESE »
lo alzo gli occhi ai monti
Un suggestivo intreccio tra vicenda storica e ricerca delle
ci - Un personaggio solitario che non riesce a trovare la sua fede
Vari giornali italiani" hanno
segnalato con onore il recente
« romanzo valdese » di Davide
PinardiL Forse vai la pena che
lo facciamo anche noi. Davide
Pinardi è un valdese di Milano,
professore all’Università; ma
ama anche cimentarsi con le
prove narrative. Questa volta si
è cimentato con la vicenda che
maggiormente affascina chi ha
le sue radici nel nostro popolochiesa; l’Esilio, il Rimpatrio.
Pinardi, da buon storico qual
è, rievoca fedelmente la grande
vicenda, ma — non diversamente da Marina Jarre " — vi sovraimprime delle vicende personali di toccante modernità; verso il 1670, in un collegio vicino
a Pinerolo, Enrico stringe una
amicizia duratura con Sebastiano; l’amicizia regge anche quando Enrico, chiamato al capezzale del padre morente, ne apprende la tragica vicenda di valdese
(parzialmente) rinnegato.
Da allora, Enrico sarà dominato da un unico, ossessivo tema; il ricupero delle sue radi
ci. Tornerà alle Valli, vi ritroverà buona parte della sua famiglia, troverà anche un grande
amore; Denise. Parteciperà con
passione al calvario del suo popolo (e qui perderà, tragicamente, Denise), poi lo aiuterà, in
ogni modo, durante l’epopea del
Rimpatrio. E in tutti i momenti cruciali vedrà ricomparire al
suo fianco, misterioso, inafferrabile, l’amico Sebastiano, sempre
pronto a salvargli la vita, a toglierlo dalle situazioni più impossibili. Ma il destino di Enrico resterà tragicamente solitario, senza neanche il conforto di
una fede vera.
Così come la Margherita di
Marina darre vive in realtà le
contraddizioni amorose dei tempi moderni, cosi l’Enrico di Pinardi esprime l’ateismo del nostro secolo; qui le preoccupazioni dei nostri contemporanei premono forse troppo fortemente
nel tessuto del romanzo storico,
e talvolta lo lacerano. Siccome
poi, proprio mentre Pinardi scriveva il romanzo, l’ateismo falli
va clamorosamente, ecco esplodere nel libro la ricerca spasmodica delle radici \ Certo, questa
ricerca tiene un grande posto
nel cuore di ciascuno di noi;
essa tuttavia non può che essere un preludio a quella rinnovata ricerca di Dio con cui dovremo, presto o tardi, tornare a
cimentarci.
Detto questo, devo confessare
d’aver letto il libro due volte
e d’aver la tentazione di rileggerlo una terza; forse c’è qualcosa di noi, in questo Enrico il
cui rimpatrio è simbolo e figura di ben altro Ritorno.
Giorgio Bouchard
— Quale definizione si può dare
della laicità? Dove finisce la laicità e dove comincia il laicismo?
— Normalmente, quando si
parla di laicità, si intende la
laicità dello stato, ossia il fatto
che lo stato sia neutrale in materia di religione. Questa è stata
una delle esigenze fortemente
sentite da parte delle chiese protestanti minoritarie in Europa,
nei riguardi di stati che appoggiavano il cattolicesimo. In Italia, una vera laicità ancora non
c’è. Ma occorre fare un passo
avanti e chiedersi se è sufficiente la laicità dello stato o se non
bisogna chiedere anche la laicità
della società. Lo stato oggi non è
l’unico ente che regola la vita civile. Ci sono anche le grandi compagnie internazionali e i mass
media che influiscono sul modo
di vedere e di pensare. Ora, se
questi enti non praticano la laicità, la sola laicità dello stato è
insufficiente.
Laicità va insieme con pluralismo. Richiedere la libertà religiosa per sé significa richiederla
anche per gli altri. Qui, però, si
pone il problema della reciprocità; che senso ha, per esempio,
riconoscere la parità dei diritti
ai musulmani residenti in Europa quando loro, nei loro paesi,
non ce li concedono? Per molto
tempo lo stesso problema si è
posto con il cattolicesimo.
Lo stato scivola nel laicismo
quando, dalia neutralità nei confronti della religione, passa all’indifferenza. Se la religione è poco
importante, tanto vale marginadizzarla e fissare come valori della società altre cose. E qui si cade nel laicismo, che è un’ideologia della non religione.
Quella che domina oggi è l’ideologia del mercato, o del successo o della redditività. Si cerca cioè il guadagno immediato
(anche con le tangenti), senza
preoccuparsi delle conseguenze a
lungo termine (per esempio in
campo ecologico). Per quanto riguarda il protestantesimo, da
una parte è legittima la sua ricerca della laicità, dall’altra parte
è anche vero che questa ricerca
della laicità ha condotto alcune
volte a un ripiegamento del protestantesimo, a una marginalizzazione della fede e delle sue preoccupazioni.
AH’assemblea di Budapest, i
protestanti hanno riaffermato il
legame tra fede e ragione. Il problema oggi può essere visto in
questi termini; in un’Europa
spaccata tra secolarismo e fondamentalismo, il nostro contributo specifico è forse quello di
mantenere viva e feconda la dialettica tra fede e ragione, tra
laicità e religione.
— Secondo te, appunto, stiamo andando verso un’Europa
laica?
— E’ molto difficile fare profezie. Chi avrebbe pensato, cinque anni fa, che sarebbe
successo il crollo del Muro di
Berlino che ha sconvolto tutti i
dati della scena europea? Si può
pensare che l’onda lunga del
reaganismo, dell’ultraliberalismo
porti al laicismo ma, siccome esso produce una massa di scontenti, questi ultimi molto spesso si
riversano nel fondamentalismo,
sia di tipo religioso che pseudo^
politico. E’ capace l’Europa di
reagire a questi fenomeni, affermando una laicità autentica e
tollerante? Ora come ora è difficile dirlo, anche perché il cattolicesimo ufficiale tende piuttosto
ad essere integralista, conquistatore, a imporre le sue scelte, e
quindi a non essere favorevole alla laicità né al pluralismo.
— La Francia è considerata come lo stato laico per eccellenza.
Ora, recentemente, il governo ha
deciso di finanziare le scuole cattoliche. Si tratta di un ritorno indietro, di un cedimento?
— Ci sono problemi di convenienza politica immediata. A nessun partito al potere in Francia
conviene avere contro una massa
di cattolici, di cultura se non di
fede, per i quali le scuole cattoliche sono una sorta di bandiera.
Ma, nello stesso tempo, c’è il riconoscimento che, accanto a
un’educazione laica, vi può essere
' un’ educazione confessionale. Da
questo punto di vista, mi sembra
che ci sia un passo indietro, non
perché non sia lecita un’educazione confessionale ma perché le
scuole confessionali tendono a
fare del confessionalismo un’ideologia, non più una fede.
— Da un punto di vista teologico, cosa c’è di specifico nel protestantesimo che lo ha portato a
promuovere la laicità?
— Mi sembra che ci siano due
elementi di un certo rilievo; 1)
le chiese protestanti minoritarie
hanno visto nella laicità un modo
per affermare la propria libertà.
La richiesta di riconoscimento da
parte dello stato non era prettamente egoistica bensì connaturata al sentimento missionario
delle chiese protestanti; essere
libere per potere predicare liberamente l’Evangelo. 2) A livello
più specificamente teologico, la
laicità è in fondo anche l’abolire
la differenza tra sacro e profano.
Tutto è sacro e tutto è profano.
Tutta la vita è profana, secolare,
ma in quanto tale va vissuta sotto lo sguardo di colui che è
totalmente al di fuori di queste
categorie, cioè di quella voce che
ha detto; « Sia il mondo! E il
mondo fu », e che ci chiama in
Gesù Cristo.
Intervista a cura di
Jean-Jacques Peyronel
PROTESTANTESIMO
IN TV
DOMENICA 9 AGOSTO
ore 24,10 - RAIDUE
replica
LUNEDI’ 17 AGOSTO
ore 9,30 - RAIDUE
UN GAFFE’
PER LO SVILUPPO
Quando la strategia dei cristiani verso il Terzo Mondo,
anche in Italia, passa dalla
beneficenza alla modifica dei
rapporti commerciali.
' Il Giorno, Avvenire, Il sole-24 ore,
II Giornale.
" Ritorno nella valle del Signore, Milano, Ed. Tranchida, 1991.
" Ascanio e Margherita, Torino, Bollati Boringhieri, 1989.
* Penso soprattutto al colloquio di
Enrico col padre morente, e alla sua
prima visita alle valli.
VACANZE, E QUALCOSA DI PIU'
IN TOSCANA
Casa comunitaria di Tresanti
Via Chinigiano 10 - 50095 MONTESPERTOLI
Telefono: 0571 /659075
5
31 luglio 1992
marta e maria
DUE CONVEGNI NEL MERIDIONE
La diversità,
la fede e l'identità
Una prova della ricchezza del dibattito intorno al pensiero femminile - Il difficile rapporto con le istituzioni ■ E l’evangelismo?
Nel giro di un mese si è visto
il Sud protagonista di due incontri incentrati sul pensiero
femminile: il primo a livello internazionale, Filosofia, donne, filosofie, promosso dall’Università degli studi di Lecce; il secondo, ben più modesto ma non meno significativo. Donne, diversità, solidarietà, visibilità sociale,
organizzato dal Centro incontri
di Monteforte Irpino insieme al
Centro donne di Avellino e Pietradefusi. Ambedue testimoniano dell’ampiezza e della fecondità dell’attuale pensiero femminile, dell’interesse del mondo ’’laico”, per una teologia pensata al
femminile, nonché della disponibilità delle teologhe (e di qualche teologo) a lasciarsi inteipellare dal pensiero della differenza sessuale. Notizie del primo incontro sono apparse sulla
stampa nazionale, perciò qui mi
limiterò a commentare la seconda iniziativa, che tocca direttamente il nostro ambito evangelico in quanto il Centro d’incontri
di Monteforte è gestito dalla
FCEI.
Per Maddalena Poerio, del
Centro donne di Avellino, si
trattava, in questo convegno, di
« individuare nuovi campi di ricerca, nuove domande, nuovi
luoghi dai quali parlare di uomini e donne che non hanno
smesso di interrogarsi e di esplorare le possibilità che si aprono
quando si decide di non restare
confinati nello spazio dell’esistente ». Con un passo alquanto
insolito si è anteposto il discorso teologico a quello laico per
scoprire « se è possibile ripensarsi all'interno della religione (e
se) è possibile farlo all’interno
del pensiero laico ».
L’esperienza
evangelica
iilli*
Le donne, la società, la chiesa: prosegue il dibattito.
E' stato compito mio allora, in
un intervento intitolato (non da
me!) Percorso di fede e identità
femminile nell’esperienza evangelica, mettere in evidenza la possibilità di pensarsi a partire dall’esperienza evangelica e sostenere la tesi, squisitamente teologica, che solo il rapportarsi a
Dio, l’essere « scoperte » da Dio
permette alle donne di scoprirsi
e di dirsi. Ho poi dato qualche
indicazione di ciò che potesse
significare questo nel contesto
del Meridione sia per l’identità
che per una prassi pastorale e
ecclesiale al femminile. Alcune
delle pi'esenti, che avevano abbandonato da tempo una religione esperita come alienante, si
rallegravano al pensiero di « ritrovarsi faccia a faccia con se
stesse » e che ciò fosse sopportabile, anzi desiderato, ma provavano sgomento che questo implicasse il trovarsi « faccia a faccia » con Dio.
Delta fede come esperienza liberatoria ha parlato, la sera successiva, anche Adriana Valerio
dell’Università di Napoli. Citando numerosi esempi di Donne
protagoniste nella storia della
chiesa tratti dal suo libro Cristianesimo al femminile (Napoli,
M. D’Auria, 1990), la Valerio ha
individuato alcune caratteristiche di queste donne: la libertà, dono dello Spirito; il loro
essere riconosciute come guide
spirituali; l’esercizio della predicazione; lo slancio profetico
e il nesso tra misticismo e impegno politico.
Dalla storia della chiesa siamo passate, nella relazione di
Laura Capohianco, storica di Na
poli, alla nostra memoria di donne. Ha messo in evidenza la difficoltà delle donne a dire « io »,
cioè a comprendersi come il soggetto forte ereditato dal cartesianesimo. Mentre negli anni ’70
il « noi » del movimento delle
donne non poteva ammettere
delle diversità, negli anni ’80
1’« io » viene pensato come soggetto sessuato al femminile. A
questo punto, sostiene la Capobianco, dobbiamo imparare di
nuovo a dire « noi » lasciando
spazio alla diversità che esiste
tra donne e tra donne e uomini.
La rivendicazione di un « io »
forte significa al tempo stesso
la rivendicazione della libertà
dell’altro e della tolleranza. Il
rapporto con l’altro immesso
nel dibattito odierno anche da
Luce Irigarary {Io, tu, noi, Torino, Bollati Boringhieri, 1992) ha
suscitato parecchia discussione
da parte delle presenti, che temevano che si trattasse di fare
un passo indietro.
Dai primi due giorni del convegno quindi sono emersi i t^
mi delle « donne » e della « diversità ». Il terzo giorno è stato dedicato alla « visibilità sociale », tema così dibattuto da
fare saltare la tavola rotonda
conclusiva. Nella sua introduzione, Piera Egidi ha sostenuto che
la chiave del futuro sta nel poter pensare la « diversità » insieme alla « solidarietà e visibilità
sociale ». Maria D’Elia, avviata,
impennata a Napoli nel movimento ’’Onda Rosa” che si occupa dei
diritti delle donne, ha parlato,
insieme all’affermazione di un
diritto sessuato che tenesse conto della specificità femminile,
dei prohlemi delle utenti di ’’Onda rosa”: incesto, stupro, molestie sessuali e maltrattamenti.
Nonostante il consiglio legale offerto loro e la solidarietà dell’ascolto (molte soffrono di una
grossa solitudine), resta difficile
per queste donne rompere l’omertà e sporgere denuncia.
Le donne e
le istituzioni
La difficoltà delle donne nel
rapportarsi alle istituzioni è stata messa in luce, da un’angolatura diversa, anche da Tina Licciardiello, sociologa, responsabile dei consultori nella regione
Campania. La Licciardiello evidenziava gli ostacoli che incontra a fare valere davanti ai medici la salute delle donne, soprattutto data la scomparsa dei
gruppi di pressione formati dal
DONNE DEL SUD A CONFRONTO
Scegli la vita!
Una società smarrita dopo l’ennesimo delitto - La saggezza, metodo coinvolgente
le donne stesse. Al tempo stesso,
le donne del Centro di Avellino
e Pietradefusi, impegnate da anni nei comitati di gestione dei
consultori, hanno messo in risalto come sono state messe da
parte, senza nessuna voce in capitolo, dopo che la gestione dei
consultori è passata all’USL.
La problematicità dei rapporti tra donne e istituzioni, tra
donne e uomini e tra donne di
generazioni diverse è emersa da
questo convegno, che forse è riuscito a mostrare che « i campi
di parole e di ricerca » sono quelli di sempre, cioè il nostro essere
donne in un mondo pensato dagli uomini e al servizio loro. Secondo alcune, nonostante le novità rappresentate dal pensiero
femminile, per le donne è un
« momento realmente tragico »
in cui bisogna rimboccare le maniche e scoprire, nelle parole
della Egidi, « la solidarietà in
mezzo alla diversità ».
Una partecipazione
deludente
In tutto ciò, però, qual è il
contributo dello specifico evangelico? Questa è la domanda
che noi pochissime partecipanti
evangeliche ci siamo poste. Infatti, è stata la scarsa presenza
di donne evangeliche a fare scemare il proposito iniziale di ripensare il pensiero laico (anche
se su quella « laicità » ci sarebbe da discutere) a partire dal
pensiero religioso? Oppure è stato lo stesso centro che ci ospitava a venire meno nel dare un
taglio evangelico all’incontro, come se il luogo dell’incontro che
forniva il nostro posizionamento
prospettico fosse neutrale? E
questo, nonostante il fatto che
il convegno volesse riconoscere,
almeno inizialmente, che il pensiero teologico evangelico ha
compiuto dei passi notevoli nel
« mettere in circolazione il pensiero segnato dal corpo ».
Per cui mi permetto di suggerire due possibili iniziative per
il futuro. Da una parte continuare a promuovere il dialogo
tra le donne « laiche » e le donne
impegnate a ripensare la loro
tradizione confessionale a partire
dalla differenza sessuale, e dall’altra promuovere la ricerca .sul
pensiero sessuato all interno delle nostre chiese perché sono convinta che fra le sorelle delle chiese evangeliche del Sud, dove vivo, lavoro e penso, permangono
i residui di un ordine simbolico
femminile tutto da scoprire.
Elizabeth E. Green
Una luce chiara, perfetta, piove giù dal cielo azzurro racchiuso da bianchi terrazzi, in un giardinetto africano. E’ lo sfondo, oltre una immensa vetrata che chiude l’abside
come uno scenario dipinto, della bellissima chiesa
di Pachino, nuda ed essenziale nelle sue pietre, che
porta la firma dell’architetto Ricci, il costruttore
di Agape; uno stile comune per vetrate su paesaggi
tanto diversi: la cerchia
delle Alpi, i prati e la corona di abeti, o un ritaglio
di natura rigogliosa e prorompente, anche quando è
in semplici vasi di coccio,
nel fresco delle pareti di
calce di un segreto cortile.
Ma anche le parole, anche i gesti e lo stile sono
comuni: è la domenica
successiva all’uccisione di
Salvo Lima, abbiamo traversato piazze e vie di un
silenzio tesissimo. Tocca
al pastore, che sale sul
pulpito nella sua severa
toga nera riformata, dire
una parola di verità che
spezzi questo silenzio. Il
pastore è una pastora, è la
giovane Paola Benecchi,
metodista di una comunità valdese, milanese al suo
primo pastorato, in Sicilia;
il suo bambino di pochi
mesi, Giovanni, che ormai
non piange più quando la
sua mamma si mette quella severa palandrana e va
a parlare così in alto laggiù, passa da un braccio
all’altro delle donne della
comunità. Spezzare il silenzio per dare spazio al
dolore: ci sono cose inesprimibili nel dolore del
Sud. E’ la sofferenza e il
dissenso di uria coscienza
onesta attanagliata dallo
smarrimento e dall’impotenza per il senso di un
meccanismo sociale e politico perverso, che tutto sovrasta. « Il dolore è qui
innominato, immobile. Si
aggira intorno alla casa,
aspetta la sera per intromettersi nel corpo e farne
la sua dimora ». Così nota
lo scrittore marocchino
Tahar Ben Jelloun in una
serie di racconti scritti su
incarico del giornale « Il
Mattino » di Napoli, che
lo ha inviato nel Sud
d’Italia insieme ad Egi
Volterrani, e che sono ora
pubblicati da Einaudi in
un libro dal significativo
titolo Dove lo Stato non
c’è. « I giusti dormono male in questo paese, soffrono, e gli altri, quelli che
sporcano questo paese, li
prendono in giro ».
Di queste ed altre cose
abbiamo parlato la sera
prima in una conferenza a
Scicli, l’antica cittadina
dal bellissimo centro storico, dove opera una gloriosa comunità metodista,
con una vecchia chiesa, le
scuole (anche a Pachino
c’è un asilo) che mi fa visitare il pastore John
Hobbins. Sono le donne di
Scicli e Pachino che hanno organizzato questo incontro, le protestanti insieme alle cattoliche e alle laiche. Hanno voluto affrontare in una conferenza le stesse tematiche su
cui si sono confrontate
nella preparazione della
Giornata mondiale di preghiera: « Vivere nel creato
con saggezza ». E’ proprio
su questo antico - nuovo
termine di saggezza che si
incentra la riflessione e
poi il dibattito: la saggezza come punto di arrivo e
allo stesso tempo come
metodo, che coinvolge interiorità e rapporto con
l’altro e con il mondo, che
prevede il senso del limite
— e non a caso perciò è
stato proposto dalle donne credenti di tutto il
mondo — e la « cognizione del dolore ».
In questa cognizione,
il dolore assume forma e
parola, diventa azione che
affratella, diventa lotta
per il mutamento. Accettandolo e conoscendolo, si
dà sbocco al dolore, con
la responsabilità e con
l’impegno. E’ proprio mediante questo attraversamento del dolore che è
possibile per tutti — donne e uomini di « buona volontà » — seguire il tracciato che ci propone ancor
oggi l’antica parola biblica: « Scegli la vita! ».
Piera Egidi
Per i vostri acquisti
LIBRERIE CLAUDIANA
• TORRE PELLICE - Piazza della Libertà, 7
Tel. + fax (0121) 91422
• TORINO - Via Principe Tommaso, 1
Tel. (Oli) 6692458
• MILANO - Via Francesco Sforza, 12/A
Tel. + fax (02) 76021518
LIBRERIA DI CULTURA RELIGIOSA
• ROMA - Piazza Cavour, 32
Tel. (06) 3225493
6
valli valdesi
31 luglio 1992
LUSERNA
TORRE RELUCE: 22 AGOSTO
OK alla
nuova giunta
E’ andata a finire come avevamo previsto.
La crisi della giunta di Luserna San Giovanni si sta avviando
alla soluzione con un accordo
fra DC, PSI e PSDI per un governo a guida democristiana che
dovrebbe essere eletto in un consiglio convocato per la prossima
settimana.
Dopo molte titubanze ed incontri, ha prevalso la linea della
governabilità e soprattutto il timore di elezioni anticipate, sicure se entro il 9 agosto non si
fosse concretizzato il varo della
giunta sulla base di un documento programmatico presentato al
consiglio comunale.
Non dovrebbero esserci troppi
mutamenti nella delegazione DC,
guidata da Claudio Badariotti
che ritornerà ad occupare il posto di sindaco, mentre il PSI
proporrà in giunca, oltre a Livio
Gobello, anche Enrico Forneron.
Ermanno Revel, che torna a formare un gruppo PSDI autonomo,
dovrebbe a sua volta diventare
assessore. Non è ancora chiara
la posizione dell’assessore dimissionario Fedele, del gruppo "Indipendenti vai Penice”, apparentemente disposto a votare la
giunta ma non a fame parte.
Inti lllimani in concerto
Il gruppo musicale, in Europa al momento del golpe del ’73, e ora
ristabilitosi in patria, si esibisce in un nuovo « tour » in Italia
In breve
Per l’organizzazione di Radio
Beckwith il gruppo di musica
popolare sudamericana Inti lllimani presenterà un concerto al
campo sportivo di viale Dante
sabato 22 agosto alle ore 21. La
tappa di Torre Pellice è l’unica
del tour ’92 di questo gruppoin provincia di Torino.
Costituitisi in gruppo nel 1967
all’Università di Santiago, gli Inti lllimani nel 1971 divennero
gruppo professionale diventando
ben presto protagonisti di un
movimento che si sviluppò in
modo fortemente legato alle tematiche sociali.
Il golpe fascista del 1973 li
colse in un tour artistico in Europa; costretti all’esilio, essi presero residenza a Roma continuando un tour senza fine durato 15 anni, in tutta Europa,
incidendo dischi e raggiungendo
una fama enorme.
Fin daH’inizio gli Inti lllimani definirono le loro caratteristiche legandosi alle tradizioni
musicali latinoamericane; suonano più di 30 strumenti a fiato,
a corda e percussioni.
L’attuale formazione degli Inti lllimani.
OCCUPAZIONE
C'è accordo alla Graziano
Alla fine qualcosa è stato ottenuto: lo stabilimento della
Graziano trasmissioni di Luserna non verrà chiuso alla fine
dell’anno come in un primo tempo era stato annunciato dalla
proprietà (la multinazionale
Saurer) per trasferire a Bari le
lavorazioni. L’accordo fra direzione aziendale e sindacato FIMFIOM e UILM è stato siglato.
L’occupazione della fabbrica
da parte dei 126 operai, il blocco delle attività e la minaccia
di non far uscire dalla fabbrica i macchinari hanno portato
all’apertura di una trattativa che
ha avuto un esito parzialmente
favorevole.
Una parte delle lavorazioni resterà a Luserna (impiegando
una quarantina di operai) e nel
frattempo, entro i primi mesi
dell’anno venturo, la proprietà
si è impegnata a predisporre im
piano di ristrutturazione e sviluppo della fabbrica in modo da
consentire, in prospettiva, un aumento del personale occupato.
Per una parte significativa di
lavoratori si pone comunque la
questione del trasferimento in
altre sedi della stessa industria:
Cascine Vica e Sommariva Perno. Per i trasferimenti quotidiani sarà messo a disposizione un
servizio di autopullman, da verificare se a carico, ed in quale
misura, di operai, proprietà o
enti locali.
Mentre resta confermato il ricorso per altri dipendenti alla
cassa integrazione, ai prepensionamenti e alle dimissioni incentivate, va ancora segnalata la posizione del sindacato di base
CUB, abbastanza presente nel
Pinerolese e che ha seguito la
vicenda della Graziano, che sottolinea comunque come sarebbe
importante riprendere il dibattito sulla questione del lavoro per
tutti e con orari più contenuti;
« In molti casi invece si continua ad assistere da un lato al
ricorso alla cassa integrazione e
dall’altro alle richieste di straordinari ».
Piervaldo Rostan
Gli Inti lllimani sono stati,
nel tempo, invitati a partecipare
ad alcuni dei maggiori festival
musicali ed artistici del mondo;
inoltre, sempre sotto la direzione di Horacio Salinas che
è anche il maggior compositore
di pezzi del gruppo, è importante ricordare il rapporto con il
mondo della poesia sudamericana (Neruda, Guillen, Nazoa o gli
stessi Patricio Manns e Violeta
Parra).
Canzoni che raccontano della
geografia umana dell’America
Latina, delle sue speranze, delle battaglie che ha combattuto
per raggiungere il diritto alla vita, all’amore, al lavoro, alla libertà.
C’è stato poi uno sviluppo degli luti: quello che li ha porta
ti, negli ultimi anni, ritornati a
vivere in Cile, ad avvicinarsi alle tradizioni celtiche o a quelle
mediterranee.
La prevendita dei biglietti per
il concerto è avviata in vari punti del Pinerolese, del Saluzzese
e di Torino: a Pinerolo presso
« Rogirò », « Bonetto dischi »,
« Magic bus », a Cavour « Fiar
domus », a Perosa Argentina
presso la « Paninoteca », a Barge presso « Tecnofoto », a Torre
Pellice presso « Sibille dischi »,
a Bagnolo P.te presso « Punto
Musica », a Saluzzo presso « Top
Sound », a Torino presso « Frau
musika », via Po 20, « Back
door », via Pinelli, « Verde libri », via Saluzzo 126.
A. C.
VAL GERMANASCA
isti: a cavallo è meglio
Abbiamo parlato delTesperienza dell’agriturismo « La Chiabranda» come di un modo intelligente di fare del turismo, di
una strada nuova per avvicinarsi (o riavvicinarsi) alle nostre
montagne, per conoscerle meglio, per ritrovare un ambiente
sano e prodotti genuini e non
trattati.
In collegamento con «La Chiabranda » è nato un sodalizio con
l’Associazione ippica « Il cavallo
a dondolo ».
Una vecchia cascina ubicata
nella borgata « Maurin » di Pinasca, i verdi prati circostanti, un
campo per allenare i principianti, un altro campo con piccoli
ostacoli per chi principiante non
lo è più, 18 animali (cavalli, puledri e pony).
E per mandare avanti il tutto
una dinamica signora, che ha saputo trasformare una passione
nata nell’infanzia in una attività che coinvolge sempre più persone.
Elena Gardiol ci racconta che
questa sua attività è nata pra
ticamente per i bambini; essendo la prima ubicazione del maneggio e della stalla a Pomaretto, vicino alla scuola elementare, attirava un pubblico di bambini.
Oggi i soci sono anche adulti,
molti studenti; imparano anzitutto a conoscere il proprio cavallo, ad amarlo e ad accudire
alle sue necessità. Dopo un certo numero di ore di maneggio
in cui si è appreso a cavalcare
l’animale che viene affidato, si
esce in gruppo, in passeggiata,
con un capogruppo che è sempre un accompagnatore ANTE,
l’Associazione nazionale turismo
equestre che garantisce la buona preparazione degli accompagnatori, e permetterà di svolgere in futuro altre attività come
raduni, giochi, concorsi e fornire un’istruzione superiore.
Per un futuro meno immediato si sta studiando un piano per
divulgare lo sport equestre, organizzare corsi aperti alle scuole e attività di ippoterapia in
collegamento con il Centro so
cio-terapico di Perosa Argentina.
Per l’estate ’92 ci sono proposte di gite supportate dall’azienda « La Chiabranda » e la formula si suddivide in diverse proposte che vanno dal pranzo in
azienda e uscita a cavallo a partenza e ritorno al maneggio,
uscita di un giorno, con pranzo
al sacco, preparato dall’azienda,
per finire con la possibile gita
di alcuni giorni a cavallo, con
ritorno in azienda, cena, pernottamento e prima colazione.
Per quanto riguarda gli itinerari si utilizzerà anche il percorso previsto dal « Giro del Bric
Boucle », che segnala, tra gli altri, un itinerario di bassa montagna, percorribile con i cavalli.
Tra questi antichi sentieri sterrati l’uomo e il suo cavallo riscoprono la natura incontaminata, in un rapporto più stretto
uomo, animale, paesaggio; un
modo diverso di trascorrere il
tempo libero, alla conquista della propria serenità e del proprio
benessere.
Paola Revel
^\bei]le
Assicurazioni
ARNALDO PROCHET
AGENTE GENERALE DI TORRE PELLICE
Via Repubblica 14 • tei. 0121/91820
Loc. Pis (iella Gianna
apertura
dal r giugno
al 30 settembre
più
i fine settimana
e festività
per prenotazioni
tei. (0121) 930077
L’ampliamento
deirOspedale
TORRE PELLICE — I lavori
di ampliamento dell’Ospedale
valdese inizieranno fra la fine
di agosto e l’inizio di settembre;
è stato firmato la scorsa settimana il contratto per i lavori,
che verranno eseguiti dalla ditta Armand Pilon di Torre Pellice.
Discariche per
materiali inerti
TORINO — La giunta regionale ha autorizzato l’apertura di
una discarica per materiali inerti (residui di demolizioni e di
cantieri edili) in via Matteotti,
a Luserna San Giovanni, dove già un’area è stata in passato utilizzata per questo scopo.
Secondo il progetto e l’autorizzazione la discarica potrà accogliere 13.070 metri cubi di materiale fino al 30 settembre del
1997. Sullo stesso sito la Sipel
di Cavour aveva chiesto l’autorizzazione per l’apertura di una
discarica, ma la giunta ha respinto la domanda.
Il problema dello smaltimento
di materiali inerti in vai Pellice,
di notevole portata, troverà una
ulteriore soluzione dal momento
che anche il Comune di Torre
Pellice ha ricevuto Tautorizzazione all’apertura di una discarica
nella zona compresa fra i torrenti Angrogna e Pellice.
Gruppo di studio
« Val Lucerna »
TORRE PELLICE — E’ in via
di costituzione un’associazione
culturale, per definizione dei
suoi promotori « di carattere
laico, libera da affiliazioni a partiti, movimenti o gruppi di qualsiasi genere, di composizione
pluralistica » denominata gruppo di studio « Val Lucerna ».
I promotori sono Emanuele
Bosio, Dino Ciesch, Osvaldo
Coìsson, Augusto Comba, Ferruccio Jalla.
L’attività iniziale consiste nell’organizzazione di otto conferenze, a cadenza mensile, su tematiche svariate, che si svolgeranno da ottobre fino a maggio
dell’anno prossimo, nei locali dei
municipi di Torre Pellice e Luserna.
Alle ore 21 del 31 luglio, nella biblioteca della Casa valdese,
avrà luogo un’assemblea informale degli aderenti in vista di
una strutturazione anche giuridica del gruppo di studio.
La prima iniziativa prevista è
dedicata alla « Musica in Piemonte », il 16 ottobre, con Alberto Basso.
7
31 luglio 1992
lettere
UNA MODESTA
PROPOSTA
Mi permetto di fare una modesta
proposta. Più modesta, ma più sconvoigente di queiia famosa di Jonathan
Swift. Magari quaicun altro i'ha già
fatta, ma siccome a me non risulta,
vuol dire che giova ripeteria.
Inoitre quaicuno osserverà che non
riguarda in modo specifico vaidesi e
metodisti o ia Chiesa valdese. Tuttavia secondo me la Chiesa valdese autentica (checché ne dicano quei merindoliani che si ispirano alle tesi bizzarre di Gabriel Audisio) vive (o vegeta) in Italia. Dunque ciò che interessa da vicino l'esistenza stessa dell'Italia, direi, interessa l'autentica
Chiesa valdese.
La proposta è rivolta al prof. Giuliano Amato, il quale propiziò la sua
prima elezione con un discorso ai vaidesi, tenuto a Torino in via Pio V.
Senta, professore: prima di tentare
altre manovre, stangate, e altri consimili pur dolorosi senapismi, faccia una
cosa: autoriduca a se stesso, ai ministri, parlamentari, portaborse, segretari dei portaborse, segretari dei segretari dei portaborse, ecc., lo stipendio tabellare, nella misura indolore del
10%. Se questo non farà, tutte le
manovre ecc. andranno buche.
Lo so, lo so, è una cosa simbolica, irrazionale, quella che le propongo. Ma lo faccia, lo faccia, professore, ascolti me, ci provi. Se i suoi
aventi causa non l’ammazzano prima
che codesto provvedimento esca sulla Gazzetta ufficiale, lei diventerà un
padre della patria. Il padre della patria. Meglio di Vittorio Emanuele, di
Cavour, di Mazzini, di Garibaldi, scelga lei.
Cordialmente.
Augusto Comba, Torre Pellice
DUE NOTIZIE CHE
FANNO RIFLETTERE
Caro Direttore,
due notizie apparse sulla stampa in
questi giorni mi hanno colpito come
cittadino e come cristiano. Ambedue
sono in riferimento ai recenti interventi della magistratura nell'operato di
alcuni tra i maggiori esponenti dei
principali partiti politici italiani.
La prima notizia è la proposta di
giudicare, e quindi punire, diversamente chi ha intascato soldi per se stesso da chi li ha presi e poi versati
ad un partito. Vorrei tanto che qualcuno mi spiegasse la differenza tra
intascare direttamente le tangenti o
girarle ai partiti i quali poi, evidentemente, devono sdebitarsi di tali cortesie con l'assegnazione di ■■ poltrone » ben retribuite a vantaggio dei
più solerti. A mio parere c’è solamente la differenza tra un vantaggio immediato ed un altro differito, ma più
sicuro e forse, tutto sommato, più
sostanzioso. Ma alla base di tale orripilante concezione c'è, secondo me,
una questione di fondo: ohi credono
mai di essere questi « partiti » perché
a qualcuno possa venire in mente che
« rubare » per consentire loro di mantenere con opulenza l'apparato, la scena, i congressi, la stampa ecc. sia
diventata un’azione lecita e scusabile?
Mi vengono in mente, anche se il confronto è certamente blasfemo, i pericoli, i rischi, i sacrifici compiuti dagli apostoli e dai missionari in genere per portare nel mondo la parola
del Signore e la verità dell'Evangelo.
La seconda notizia mi colpisce, quale credente, ancora più da vicino. Un
importante uomo politico, parlando alla Camera sull'argomento del giorno,
ha tentato una difesa dichiarando: chi
è senza peccato scagli la prima pietra. A parte il cattivo gusto di fare
citazioni a sproposito — non è stata certamente l'adultera a sfidare i
suoi giustizieri, ma è stato Cristo,
l'unico puro, che poteva porre il dilemma — sembra che chi ha lanciato
la provocazione non si renda conto
che, al di fuori dell’ambiente che si
scopre sempre più ■■ lurido » nel quale si muovono i partiti politici, ci sono, per fortuna, in Italia milioni di
persone oneste che non hanno mai
"sgrassato” il loro prossimo, che hanno pagato e pagano regolarmente le
tasse, che si sforzano, nel loro piccolo,
di aiutare chi soffre e che non meritano, assolutamente, l'affronto di essere messi d'autorità nello stesso fascio con chi approfitta della propria
posizione per lucrare miliardi. E mi
sembra vergognoso che, immediatamente, rispondendo per le rime all'offesa, non ci sia stato nessuno che
abbia preso seduta stante le difese
degli onesti.
Cordialmente.
Reto Bonifazi, Terni
NON HO CAMBIATO
OPINIONI
Caro Direttore,
vorrei rassicurare il fratello Piergu
do Viterbi: non ho cambiato le op
nioni politiche che hanno ispirato il
mio agire « pubblico ■> durante gli ultimi 30 anni. Non ho però neanche
cambiato le mie più profonde convinzioni teologiche che, come tu sai,
sono di stampo « bartbiano ».
Orbene, quando vedo il sen. Bossi
richiamarsi in modo del tutto pretestuoso alla Riforma, non posso che
reagire: una Riforma si fa per motivi
delle valli valdesi
settimanale delle chiese valdesi e metodiste
Redattori: Alberto Corsani, Luciano Deodato (vicedirettore), Giorgio Gardiol (direttore). Carmelina Maurizio, Jean-Jacques Peyronel, Piervaldo Rostan.
Comitato editoriale: Paolo T. Angeleri, Mirella Argentieri Bein, Claudio
Bo. Alberto Bragaglia, Franco Carri, Rosanna Ciappa Nitti. Piera Egidi,
Adriano Longo, Emmanuele Paschetto. Roberto Peyrot, Sergio Ribet,
Mireila Scorsonelli.
Collaboratori: Daniela Actis (segreteria), Mitzi Menusan (amministrazione), Stello Armand'Hugon, Mariella Taglierò (revisione editoriale).
via Arnaud. 23
10066 Torre
Stampa: Coop Tiporrabca Subalpine
Pellice - telefono 0121/91334
Registrazione: Tribunale di Plnerolo n. 175. Respons. Franco Giampiccoli
REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE: vie Pio V, 15 ■ 10125 Torino telefona
011/655278, FAX 011/657542 — Redazione valli valdesi; via Repubblica, 6 - 10066 Torre Pellice ■ telefono 0121/932166.
Registro nazionale della stampa; n 00961 voi. 10 foglio 461 __
EDITORE; A.I.P. ■ via Pio V, 15 10125 Torino - c.c.p, 20936100
Consiglio di amministrazione: Roberto Peyrot (presidente), Domenico Tomasetto (vicepresidente). Paolo Gay, Silvio ReveI, Franco Rivoira
(membri).
INSERZIONI
Pubblicità commerciale: L, 30.000 per modulo rnm. 49x53
Economici: L. 500 ogni parola
Partecipazioni personali: L. 550 ogni parola
Mortuari: L. 600 ogni mm. di altezza, larghezza 1 colonna
Ricerche lavoro: gratuite. Se ripetute, dalla seconda L 500 ogni parola
Finanziari, legali, sentenze: L. 800 ogni parola
Prezzi non comprensivi dell'IVA
FONDO DI SOLIDARIETÀ’: c.c.p. n. 11234101 Intestato a La Luce, via
Pio V. 15 - 10125 Torino
Amministrazione del fondo: Maria Luisa Barberls. Renato CoTsson, Roberto Peyrol
profondi, biblici, spirituali; non per
fare dispetto al papa.
La mia opinione politica su Bossi è
poi molto netta: è un uomo di destra,
e l'ho detto in varie occasioni..
Ma questo mi preoccupa fino a un
certo punto: quel che mi preoccupa
è di non accreditare una presunta convergenza tra spirito protestante e nuovo sansepolcrismo.
Giorgio Bouchard, Napoli
IN MEMORIA DI
UN APICOLTORE
E' morto Ettore Massel... Saliva alla sua vigna quando il tempo della
sua vita è improvvisamente terminato.
Una morte benigna, che conclude una
vita di agricoltore, anche se lascia
desolato chi non si aspettava una separazione improvvisa.
Come ogni agricoltore che si rispetti conosceva una per una le viti, le
chiamava per nome... la sua vita si
conclude visitandole per l'ultima volta. Ma Ettore era soprattutto un apicoltore; conosceva le sue api e le
api conoscevano lui. Le teneva raccolte in arnie da nomadismo, costruite
su misura per l’ambiente delle nostre valli da un altro apicoltore attento e appassionato, lo Stallò di Luserna. Tagliato nella roccia dei suoi
padri, Ettore Massel sapeva che la
Parola di Dio è dolce al palato come
il miele che stilla dai favi... ma conosceva anche l'amarezza suscitata
dal vedere questa Parola trascurata e
offesa nel nostro tempo. Come ogni
apicoltore che si rispetti poteva sedere tranquillo accanto a un alveare
senza disturbare e senza essere disturbato dalle api indaffarate nel loro lavoro. Come una pietra dell’antica roccia, poteva sedere nell'assemblea cultuale, sapendo ascoltare e sapendo di essere ascoltato. Come apicoltore ha imparato la pazienza lavorando con insetti che non tollerano
l’impazienza; come credente ha aspettato con pazienza l'incontro con il
suo Signore.
Una vita conclusa... un dono di Dio,
per chi lo ha conosciuto,
Ugo Tomassone, San Marzano Oliveto
IL RINNOVAMENTO
DI VILLA OLANDA
Egregio Direttore,
all’attuale vivace dibattito su Villa
Olanda, vorrei portare un contributo
costruttivo tenendo conto dei vincoli
di contorno che condizionano le scelte potenziali.
Un primo vincolo nasce dalle caratteristiche della struttura. Villa Olanda è una bella villa del '700 con tutti
i pregi ed i difetti che ne derivano;
a meno di non pensare ad una sua
demolizione, cosa che mi sembra improponibile, il suo utilizzo non può
che essere di tipo « leggero ».
Un secondo vincolo è di carattere
finanziario. Il comitato sostenitore ha
già raccolto fondi per mezzo miliardo.
probabilmente con qualche sforzo si
potrà arrivare ad un miliardo e forse
ad un miliardo e mezzo: questa è la
cifra massima spendibile. Essa consente un sostanziale rifacimento degli ambienti, degli impianti e dei serramenti senza toccare le strutture portanti. Immaginare altri apporti finanziari da parte di enti pubblici è impensabile, visto lo stato comatoso
delle finanze pubbliche.
E’ quindi realistico pensare ad un
uso della struttura per assistenza ad
anziani autosufficienti, visto che le domande in tal senso sono crescenti.
Questa soluzione, per raggiungere i
suoi obiettivi, dovrebbe essere assunta:
— in un quadro di stretta cooperazione tra gli istituti operanti nelle valli, sia per l’assistenza integrata agli
ospiti, sia per assicurare la massima
economicità della gestione e la migliore qualificazione del personale;
— con il pieno supporto delle chiese locali, evitando la solitudine in cui
è stata lasciata Villa Olanda negli anni passati. Solo assicurandone la piena integrazione essa diventerà una vera opera di solidarietà e di testimonianza.
in sostanza; con una oculata gestione del progetto di rinnovamento,
si potrà sistemare la struttura in modo più che dignitoso e con un’altrettanto oculata gestione si potrà avere
un’opera funzionante almeno in pareggio economico, senza aggravi per nessuno.
Bruno Ricca, Milano
NOZZE D’ORO
Il 12 agosto 1942 si presentavano
al compianto pastore Giulio Tron due
giovani: Luigi Rivoira e Maria Faustina Bouchard per essere uniti in matrimonio. A distanza di cinquant'anni
i due coniugi vogliono ringraziare il
Signore per averli accompagnati nella lunga convivenza, anche quando le
loro giornate non sono state radiose
come in quel lontano agosto.
Incontri
TORRE PELLICE — Mercoledì 5 agosto alle ore 20,30, presso il Centro
d'incontro di via Repubblica, avrà luogo la riunione mensile del gruppo
DI.A.PSI.GRA. a cui sono invitati i
familiari dei malati psichici e tutte le
persone interessate al problema della
malattia mentale.
TORRE PELLICE — NeH’ambito della festa dell'Unità in programma dal
31 luglio al 2 agosto in piazza Muston segnaliamo alcuni appuntamenti;
sabato alle ore 16,30, un dibattito su
» L’associazionismo nella nuova sini
Iniziative in corso
stra »; domenica, ore 10,30, dibattito
sulle proposte di riforma sanitaria e
alle 16,30 presentazione del libro » II
dono oscuro », a cui farà seguito un
dibattito sull'handicap nella nostra società.
TORRE PELLICE — Venerdì 7 agosto, alle ore 21, presso la biblioteca
della Casa valdese, organizzata dal
Centro culturale valdese, si svolgerà
una serata con Vittorio Foa che presenterà il libro » il cavallo e la torre », mezzo secolo di storia attraverso le memorie di un militante partigiano.
Mostre
TORRE PELLICE -- Dal 26 luglio al
9 agosto, presso i locali della Pro Loco, è esposta al pubblico una mostra
di acquerelli ed oli di Silvia Gillo ed
Elena Deodato. L'inaugurazione è prevista per le 10 di domenica.
PRALI — Dal r al 16 agosto, presso le scuole elementari di Ghigo, sarà esposta al pubblico una mostra di
bronzetti dello scultore Ugo Prot.
RINGRAZIAIMENTO
« Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa,
ho serbata la fede »
(2 Timoteo 4 ; 7)
Le famiglie Saccomani, Marzioli e
Paschetto ringraziano quanti hanno voluto dimostrare affetto, stima e simpatia in occasione deRa dipartita del loro
caro
Gino Saccomani
di anni 80
Un particolare ringraziamento alla
Chiesa battista di Rivoli ed al pastore
Giuseppe Morlaochetti.
Rivoli^ 17 luglio 1992.
RINGRAZIAMENTO
<c Ho questa fiducia: che colui
che ha cominciato in voi un*opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo
Gesù »
(Filippesi 1: 6)
I familiari del compianto
Giovanni Tomasini
nell’ impossibilità di farlo singolarmente, ringraziano tutti coloro che con
la presenza, scritti e parole di oonforr
to si sono uniti nella triste circostanza.
Torre Pellice, 31 luglio 1992.
AVVISI ECONOMICI
VAL PELLICE vendesi trattoria in
zona centrale ideale per nucleo familiare. Ottimo affare. Tel, 0121/
900107.
ANTICHITÀ’, mobUi, oggetti vari,
privalo acquista. Tel. (0121) 40181
VENDO Torre Pellice, GUly residence,
alloggio 2 camere, ingresso, cucina,
ampio ripostiglio, cantina, giardino
privato. Tel. (0121) 91747 ore serali.
FONDO DI SOLIDARIETÀ’
Nel pubblicare in calce l’elenco dei doni pervenuti nel giugno
scorso, ricordiamo le due attuali destinazioni del Fondo. Innan
zi tutto il Centro sociale di ’Nto
lo in Camerún (Africa) le cui
precarie condizioni abbiamo ri
cordato in più occasioni: la ri
sposta dei lettori è molto inco
raggiante e speriamo continui
con un buon ritmo.
La seconda iniziativa è stata
lanciata come «emergenza» sul
n. del 24 luglio scorso: una chiesa evangelica in Madagascar è
stata incendiata dalla dittatura
a scopo intimidatorio e come ritorsione al movimento dei cristiani che chiedono l’istituzione
di un forum nazionale popolare
per dare al paese la democrazia:
anche per questo attendiamo
una pronta e generosa risposta,
sia per dare un tangibile aiuto
e sia per testimoniare solidarie
tà nei confronti di chi lotta per
la propria libertà. Offerte al
conto corr. postale n. 11334101
intestato a: La Luce ■ Fondo di
solidarietà - via Pio V, 15, 10125
Torino.
Offerte pervenute in giugno
L. 160.000: Movimento di testimonianza evangelica.
L. 100.000: Leonardo Coviello; Mirella Argentieri Bein; GAL; Annalisa Coi'sson; Mario Coi'sson; Delia Fontana:
Fiorella Griot.
L. 60.000: Miki Pastorino (2 vers.).
L. 50.000: Severino Corva; Elena Mathieu De Costanzi; vendita francobolli;
AC.
L. 30.000: Erica Pons.
L. 20.000: Ersilia Mathieu.
L. 10.000: Antonio Kovacs.
Totale L. 1.180.000.
Totale precedente L. 4.869.999,
in cassa L. 6.049.999.
USSL 42 - VALLI
CHISONE - GERMANASCA
Guardia medica ;
Notturna, prefestiva, festiva: presso Ospedale Valdese di Pomaretto - Tel. 81154.
Guardia farmaceutica ;
DOMENICA 2 AGOSTO 1992
Rinasca: FARMACIA BERTORELLO ■
Via Nazionale, 22 - Tel. 800707
Ambulanza :
Croce Verde Perosa: Tel. 81 000.
Croce Verde Porte: Tel. 201454.
USSL 44 - PINEROLESE
(Distretto di Pinerolo)
Guardia medica :
Notturna, prefestiva, festiva: Telefono 2331 (Ospedale Civile).
Ambulanza ;
Croce Verde Pinerolo: Tel. 22664.
USSL 43 - VAL PELLICE
Guardia medica ;
Notturna, prefestiva, festiva; Telefono 932433.
Guardia farmaceutica :
DOMENICA 2 AGOSTO 1992
Bobbio Pellice: FARMACIA - Via
Maestra 44 - Tel. 92744,
Ambulanza :
CRI Torre Pellice; Telefono 91.996.
Croce Verde Bricherasio: tei. 598790
SERVIZIO ATTIVO INFERMIERISTICO: ore 8-17, presso i distretti.
SERVIZIO ELIAMBULANZA, elicottero: tei. 116.
8
8 villaggio globale
31 luglio 1992
DOPO MAASTRICHT
INIZIATIVA
Europa ricca e povera Non ci basta
basta!
Gli squilibri, sempre più evidenti, tra il nostro continente e il piaLa povertà è però un problema dal quale non siamo immuni
neta
Dopo l’incontro di Maastricht
dove i 12 dell’Europa occidentale hanno compiuto un passo
avanti verso l’Unione, il vertice
della Comunità economica europea (Cee) si è riunito a Lisbona a fine giugno scorso con
la rinnovata decisione di procedere nei programmi. E’ già
stato fissato un nuovo vertice
per dicembre a Edimburgo, che
dovrà dimostrare quali sono le
reali possibilità per procedere
più speditamente nel processo
unitario.
In effetti le difficoltà non mancano, a cominciare dagli squilibri sempre più evidenti; mentre il nostro continente (occidentale) fa parte di quel 20%
di popolazione mondiale che si
spartisce oltre l’80% delle risorse del pianeta, a sua volta oggi
esso annovera — su 340 milioni
di abitanti — oltre 50 milioni
di poveri che, dal 1975, hanno
avuto im incremento del 40%.
Ecco alcuni fra i particolari
che vengono forniti da im servizio apparso sul mensile « Le
Monde diplomatique » del mese
di luglio, che a sua volta ha
attinto i dati da studi europei
anche recentissimi. Nel 1975 i
poveri nella Cee erano 38 milioni, nel 1985 erano 44 milioni ed
ora sono ben 53 milioni: una
scalata vertiginosa.
Occorrerà innanzitutto intendersi sul significato della parola « povertà ». Nell’Europa dei 12
viene considerato il solo criterio
delle risorse finanziarie: viene
definita « povera » la persona
che disponga di meno della metà del reddito medio del paese
di riferimento. Ne consegue che
il rapporto delle persone che vivono al di sotto di quella soglia varia non solo da nazione
a nazione, ma si differenzia anche fra le regioni di una stessa
nazione.
Si calcola che in Grecia, in
Spagna, in Portogallo ed in Irlanda la soglia della povertà
raggiunga un quarto della popolazione. Il numero delle persone considerate povere è sensibilmente aumentato in Gran Bretagna, nei Paesi Bassi ed in Italia. Qui da noi — dicono i dati
— esse rappresentano oggi il
15,4% della popolazione, e cioè
circa 9 milioni di cittadini. Nello spazio di cinque anni, circa
un milione e mezzo di persone
sono entrate in questa categoria.
Si accennava prima alle dispa
rità di carattere regionale. Nel
caso italiano, mentre la povertà
tocca il 9,7% delle famiglie del
Nord e del Centro, essa raggiunge il 26,3% nel Mezzogiorno.
Particolarmente colpite da
questa situazione sono le persone anziane che « godono » di
trattamenti pensionistici del tutto inadeguati (ne sanno qualcosa tanti pensionati in Italia):
nel 1986 nella Cee, in cui le
persone aventi oltre 60 anni erano 60 milioni, ben 8 milioni e
mezzo erano nel bisogno.
Un altro dato (forse il più
estremo) che costituisce un
esempio di emarginazione sociale e di povertà è quello dell’abitazione: ci limitiamo qui a dare l’esempio concernente la
Gran Bretagna a causa delle
conseguenze che esso comporta.
Dai dati forniti dalle varie associazioni che si occupano in
modo particolare del problema
dei senzatetto risulta che vi sono dai due ai tre milioni di
persone senza domicilio fisso.
Non avendo alcuna residenza ufficiale, esse sono state depennate dai registri elettorali e non
potranno più esercitare il diritto di voto.
Per concludere questo poco
confortante panorama, occorre
anche considerare il drammatico aggravamento della disoccupazione, che costituisce la causa
base dell’impoverimento. In un
solo anno — dal 1990 al 1991 —
il tasso dei disoccupati è aumentato deU’ll%, passando dall’8,4
al 9,3% della popolazione attiva.
Il dato più basso è quello del
2% del Lussemburgo, mentre il
16% della Spagna è quello più
alto. Francia, Italia, Gran Bretagna e Belgio si situano fra l’8
ed il 10,5%. In totale, nella Comunità europea si calcola vi siano 14 milioni di disoccupati, di
cui la metà a lunga durata.
Queste sono le condizioni sociali nelle quali l’Europa comunitaria va a presentarsi ai prossimi appuntamenti. Un dato emerge chiaro: malgrado il gran
parlare che si è fatto, soprattutto negli anni scorsi, dei grossi
passi compiuti in campo economico, risulta che questi passi sono stati compiuti a discapito delle categorie più deboli. Proprio
l’Italia ne sta dando un ulteriore esempio in questi giorni, in
cui il governo Amato ha proposto la sua manovra economica
per sanare (molto parzialmente)
IMMOBILIARE
LA COLOMBA
s.n.c.
LUSERNA S. GIOVANNI • Via 1°Maggio, 114 -Te!. (0121) 901617
S. SECONDO DI PINER. • Via della Repubblica, 20 ■ Tel. (0121) 501697
ANGROGNA (pressi S. Lorenzo) - villa uni o bifamiùare
nuova, posizione soleg. con 1.000 mq. di terreno. L. 200 m.
BOBBIO PELLICE (centro) - alloggio. Ingresso, cucina, 2 camere, bagno, 2 balconi, tavemetta. L. 96 m.
LUSERNA S. G. - alloggio con ascensore. Ingresso, 2 camere,
cucina, bagno, balcone e cantina. L. 85 m.
PRAROSTINO (1 km. da San Secondo) - casa nuova. Ingresso,
cucina, 3 camere, 2 bagni, garage, tavemetta, cantina e giardino privato. L. 240 m.
ROLE’TTO - villa con mansarda, riscald. autonomo a metano,
libera, con giardino privato. Iva 4%. L. 330 m. (In finizione).
SAN SECONDO - alloggio con ascensore. Ingresso, salone, tinello, cucinctto, 2 camere, bagno, ripost., 3 balconi, cantina.
TORRE PELLICE (centro) - alloggio al 3” piano. Ingresso, s^
la, 2 camere, cucina grande, bagno, 4 balconi, cantina, riscaldamento autonomo. L. 140 m. (Trattabili).
LUSERNA S. G. (loc. Mugniva - villetta indipendente. Ingresso, soggiorno, cucina, 3 camere, doppi servizi, balconi, cantina,
garage -i- 1.200 mq. di terreno. Arredata. L. 155 m.
TORRE PELLICE - 5 ville di nuova costruzione. P. interrato;
rimessa per 2 auto, cantina, lavanderia; P. terreno: cucina, salone, bagno. P. 1“: 2 camere, bagno; giardino privato.; riscaldamento autonomo. L. 255 m. cadauna.
NIZZA (centro) - alloggio al 1° piano. Ingresso,
cucina, 2 camere, bagno. 890.000 FF.
AWBEWTt
il deficit di bilancio. In modo
particolare, il progetto di allungare l’età pensionabile dei lavoratori a 65 anni, con la possibilità di cessare ai limiti attuali
ma con pensione ridotta, porta
a due evidenti conseguenze: nel
primo caso vi sarà un ulteriore
aggravamento della disoccupazione giovanile; nel secondo, chi
vorrà andare in pensione coi limiti attuali (55 anni per le donne, 60 per gli uomini) la riceverà decurtata.
Il trattato di Maastricht afferma solennemente che « la lotta contro l’esclusione fa parte
integrante della politica sociale
dell’Unione europea » con particolare riferimento alle « persone
escluse dal mondo del lavoro ».
Tutto starà dunque nel vedere
se nella creazione della nuova
Unione si darà la preminenza
ad una miglior distribuzione del
reddito che consenta a milioni
di persone un dignitoso inserimento nelle rispettive società o
se invece si andrà a favorire la
creazione di una superpotenza
economica che, basandosi solo
sulle leggi del mercato e del profitto, fatalmente andrà ad accrescere gli attuali divari.
Roberto Peyrot
Partita óa Palermo, un’iniziativa di sciopero della fame viene rilanciata in altre città
Un gruppo di donne a Palermo ha iniziato uno sciopero della fame. Lo sciopero è a rotazione con turni per ciascuna di
tre giorni e tre notti.
Chiedono le dimissioni di alcuni rappresentanti dello stato
che con i loro comportamenti
hanno dato prova di non voler
combattere la mafia in modo efficace e concreto.
Non è più tempo, se mai lo
fosse stato, di tergiversazioni.
Sappiamo che la criminalità
organizzata vive per l’intreccio
sempre più stretto che vi è tra
mafia e politica, ma pensiamo
che ogni persona che rifiuta la
violenza e la corruzione debba
fare qualcosa.
A noi non basta dire basta e
piangere e provare orrore ogni
volta che vi sono violenze e assassini. Siamo disgustate dai rituali e dalle parole vuote.
Si deve agire e colpire i responsabili.
Lo sciopero della fame è una
azione concreta, un agire con la
nostra mente e il nostro corpo.
A Palermo le donne continueranno lo sciopero della fame fino a che Giammanco, Parisi,
Piantone, Jovine, Finocchiaro e
Mancino verranno rimossi dai
loro incarichi.
Il loro gesto sarà anche il nostro, ma non sarà solo un gesto di solidarietà, ma la manifestazione della nostra volontà
di agire nei nostri luoghi contro
chi nelle istituzioni e nella società è connivente o direttamente coinvolto nella criminalità organizzata e nella corruzione.
Per questo chiediamo alle donne delle varie aree e città d’Italia di aderire e di manifestare
concretamente il loro appoggio
alle donne di Palermo.
Luisa Morgantini, Maria Luisa
Olivari, Neva Bernardi, Gianna
Benucci, Giovanna Calciati,
dell’Ass. per la pace
e Donne in nero
CONSORZIO
PINEROLESE
ENERGIA
AMBIENTE
energia ambiente
Ciao,
sono solo una
piccola goccia
d'acqua, ma ci
siamo già visti un
sacco ai volte!
La strada che
faccio ogni giorno
3er arrivare fino a
e è un servizio del
CONSORZIO e
dell'ACEA!
IO
Le mie radici
sono forti, la mia
chioma è bella e
folta perché gli
operatori eco
dy C0NS0R2ÌC
e dell'ACEA, col
servizio di
raccolta e
smalrimento
rifiuti, lasciano i
mio ambiente
pulito!
Il CONSORZIO e
l'ACEA hanno
pensato anche a
me!
Con il servjzio di
depurazione
delle acque
posso tornare a
saltare felice e
contento nell'acqua dei fiumi!
Il metano è
energia pulita! ^
La mia fiamma è
allegra, ti riscalda
e non inquina.
Tanti vantaggi:
pensaci,
anche questo è
un servizio del
CONSORZIO e
dell'ACEA!