1
Spétt.
Blbllot33u Valiese —
DELLE
IOaBB FSIUCB
Qnindicinalt
della Chiesa Taldese
' Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali tivete peccoto, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuòvo
Anno LXXXIV - Num. 17
Una copia L.
ABBONAMENTI
JSeo: L. 700 per l'interno Ee» • La Luca: L~ per Tinterno Spedis. abb. postale li Grappe
L. 1200 per l’estere I
^ Eco:
L. 1800 per l’estere
CamJ^ie d'indirisso Lire 40,—
TORRE RELUCE - 13 Agosto 1954
Ammm. CtMdx«Ba Torre Pc^ce - C.CsP. 2-17557
111 spinifl
L’estate — un po’ piovosa e molto
cc coperta », ma insomma Vestale —
è finalmente venuta. Come al solito,
sono salito al mio « ciabot » di
Piamprà.
Per la strada ho incontrato i miei
amici di trent’anni i quali tenacemente tengon fede alle loro rocce e
resistono al tremendo spopolamento
della montagna: Jacques il Sindaco,
Jean Goss il mio primo vicino, Jean
Fin il figlio di Barba Mi, Oreste il
campanaro..
Appena entrato in casa — squallida per l’abbandono invernale —
ho voluto rimettere in moto l’antico
orologio di famiglia. Ho verificato
che fosse carica la marcia e carica la
suoneria. Ho fatto oscillare il pendolo, poi me ne sono andato ad aprire le finestre.
La notte c’era una magnifica luna.
Nel prodigioso silenzio non ho sentito suonare le ore. Ho teso l’orecch io a lungo. — Che si sia arrugginito?
Lj- mattina — per prima cosa —
sono andato a vedere: l’orologio era
fermo.
Ho rinnovato al pendolo l’oscillazione; ho atteso im momento; il
pendolo, a poco a poco, ha rallentato. si è fermato di nuovo.
Ho capito! (Ci vuol poco a capire).
Ho dato una spinta più forte. Da allora, PoTotegto se§/m ■le'’otw ed an-’'
che le suona: di giorno e di notte.
Pare incredibile! Un banalissimo
incidente è bastevole, talvolta, per
far scattare pensieri, se non molto
profondi, per lo meno seri.
La spinta! La necessità, l’urgenza
della spinta! L’efficacia decisiva di
una buona spinta!...
Guardo indietro nella mia vita.
Quanta sterilità, quali e quante occasioni mancate di fare qualcosa al
servizio delle mie convinzioni, di
realizzare più efficacemente il mio
destino. Mi sono accontentato di poco; entusiasmo, slancio, dedizione..
troppo poco. E il pendolo si è fermato. E l’orologio non ha suonato.
No! Non ha suonato come avrebbe
dovuto suonare, non ha detto e fatto quello che avrebbe potuto!
Io non ho dato la spinta più forte:
indispensabile per marciare, per segnare le ore sul quadrante, per uscir
fuori, ima buona volta, da quella
arida ortodossia, da quel gretto conformismo che fa di tanti di noi nient’altro che dei giocolieri della Parola. Che tristezza! Che tristezza!...
★
(> forse?
Sì, così è stato! Io — l’orologio
che non ha suonato ed ha finito per
fermarsi — io ho preteso l’assurdo:
ho voluto darla a me stesso la spinta: con le mie forze, con là mia ragione, con la mia cultura, con le
mille scartoffie inutili che ingombrano il cervello ed il cuore e nelle quali ho riposto la mia speranza e la
mia fiducia...
Mentre sarebbe bastato che l’inyqcassi — la, spinta^^ e che la cbi^-,
3essi’aiff un Altro e che insistessi,
finché l’avessi ricevuta: poiché Egli
certamente me l’avrebbe data..
La spinta divina dello Spirito.
Giovanni E. Meille.
DOPO LAv.C0NPERENZA EUROPEA DI WUPPERTAL (W-U LUGLIO)
A proÉsHo della Scada Uomenicale
Il problema del% Scuola Domenicale si presenta belle nostre Valli
con una particolare fisionomia, data
dal carattere popolare della Chiesa;
alunni numerosi, per lo più provenienti da famiglie non abbienti, complementarità deir istruzione religiosa scolastica e di qpuella domenicale,
pastori sovraccarichi d’impegni.. Dai
lavori della conferim*s europea delle Scuole Domenicali — tenuta recentemente a Wuppertal, in Germania — sono affiorati-problemi e posizioni che forse ndn è inutile ricordare al lettore valligiano,
E’ innanzi tutto balzata evidente
la necessità di salfiare due diversi
modi di concepire 'il compito della
Chiesa: mentre gli anglosassoni si
applicavano con ifiirabile coerenza
ad adeguare la « loro » Sunday
School ai più moderni dati del pensiero, della tecnica psico-pedagogica,
i tedeschi col Kisttler^ttesdienst ricordavano la po-sibdita d’una pedagogia della Grazia, praticata nella vita normale della Chiesa.
Scuola Domenicale
Il suo fine è di introdurre i piceoit ad trifa cóniKicènza,'^'« ad lina"
pratica, fedele dell’insegnamento biblico. Per ottenere questo intento —
informativo e formativo insieme —
essa si vale di quei metodi, di- quei
dati che la scienza psico-pedagogica
iiiiiiiiiniiiiniimiiiiiii
(iiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiimiiiimuiiiimmiiiiiiniiimniHuiiiiiiiniimiiiiiiiiuimiiiiiiiiniiiiiiiiiiiimii
lllillllKIIIIIIIUIlllll
iiiiiimmaimimiuiMi
Come sepelliranno i morti?
Nove anni fa, la prima bomba H
era sganciata su Nagasaki. La città
fu distrutta, la popolazione in parte
annientala; i sopravvissuti, da compiangere forse e più dei morti. Ma
Hiroscima significava la fine della
guerra, la vittoria., la pace. E il
pianto e lo strazio dei morti, dei morenti, dei vivi, fu come soffocato dal
rullo dei tamburi vincitori; poi cominciarono inchieste; poi si ebbero
statistiche ; e si cominciò a capire che
forse a Hiroscima era accaduto qualcosa di molto grave: che si erano
sprigionate delle forze che un giorno forse, l’uomo non avrebbe più
potuto controllare. Ma l’uomo dimentica volentieri ciò che lo tuì'ba; e la
bomba H divenne presto uno strumento di guerra sorpassato; altre
bombe più potenti sono state fabbricate; altri esperimenti sono stati
ripetuti, in atolli deserti, per poter
agire a colpo sicuro, domani, sui
grandi centri urbani.
Ed anche qui gli uffici competenti
hanno potuto aver la legittima soddisfazione di stabilire con sufficiente approssimazione quanti sarebbero
i morti, gli invalidi, in una grande
città, nel caso dello sganciamento di
una bomba atomica.
Si tratta però sempre solo di una
certa approssimazione e, pei; non
dimenticare, ci sia permesso di riferire qui alcuni dati precisi che il
Nipping Times di Tokio ha pubblicato.
Un’indagine ha avuto luogo, a Nagasaki, sulle conseguenze della bomba H sulla popolazione sopravvissuta; si sono prese in esame tutte le
nascite posteriori allo sganciamento
dello spaventoso ordigno. In nove
anni si sono avute a Nagasaki 30.150
nascite, di cui ben 4.282 sono anormali, cioè 1 su sette!
Réforme ci dà l’elenco tecnico:
471 nati-morti; 181 gravidanze interrotte per postumi di infermità riferibili agli effetti della bomba sull’organismo; 3680 mostruosità ed anomalie, fra cui per es. : 1046 casi
di degenerescenza delle ossa, dei muscoli, ecc. ; 429 casi di deformazione del naso o degli orecchi; 254 casi di bocche deformi; 243 casi di
degenerescenza degli organi interni;
47 casi di degenerescenza del cervello (in 25 casi assenza totale del
cervello) ecc.
Oggi le conseguenze della bomba
H. sono oggetto di indagini e di relazioni scientifiche di cui siamo lettori più o meno distratti.
Domani saremo l’oggetto di queste statistiche.
Ma ci saranno ancora degli uffici
per fare queste statistiche? Perchè
il problema si fa veramente grave !
Nel corso di recenti esperimenti
di bombardamento atomico, a
va York si sono accorti che il problema più grave non sarà più quello statistico, ma quello di sepellire
i morti.
Dove trovare la... mano d’opera
necessaria?
La nostra civiltà cristiana è quindi giunta a questo tragico paradosso : per dar lavoro ad una mano d’opera esuberante, deve fabbricare armi, ancora armi. Poi, quando ha
fabbricato molte armi, tante armi,
sgancia la bomba atomica ed annienta in pochi' istanti: uomini,
donne e bambini^., e non ha più la
mano d’opera sufficiente per sepellire i suoi morti! Cl.
Riunioiii del XV Agosto
Le tradizionali riunioni del XV Agosto si terranno all’Inverso di
Torre Pellice e a Pomeano di Pramollo alle ore 10. i
Tema delle riunioni: La missione della Chiesa.
Parleranno i seguenti oratori:
La missione della Chiesa verso i propri figli
Ing. Vittorio Ravazzini (Torre Pellice)
Dr. Gustavo Ribet (Pomeano)
La missione della Chiesa verso il mondo
Pastore Roberto Comba (Torre Pellice)
Pastore Paolo Bosio (Pomeano)
La missione della Chiesa nM’opera caritativa
Pastore Enrico Geymet (Torre Pellice)
Pastore Franco Davite (Pomeano)
suggerisce'. U suo sviluppo è legato
ad una moderna (e molto laicizzata,
agpuugiamo) concezione del problema pedagogico, ed a risorse economiche adeguate. Le questioni di metodo, l’attivismo (troppe cose, ci pare), sono legate alla produzione di
un materiale didattico sempre costoso, spesso discutibile.
Culto dei bambini
Il suo fine è di inserire i piccoli
nella vita'^ della comunità« che si
esprime ogni domenica nel culto: liturgia come pedagogia in atto, spiegazione della Parola di Dio come
trasmissione di una confessione di
fede. In una chiesa di Wuppertal abbiamo assistito al culto dei bambini ;
quattrocento alunni, divisi in venti
gruppi sparpagliati per il grande
tempio, uniti nel canto, nelle preghiere ripetute ad alfa voce, poi separati per la spiegazione biblica fatta col testo alla mano.
Qui il problema del materiale didattico è (quasi) ignorato, l’addestramento del monitore è essenzialmente teologico, le novità pedagogiche filtrano lentamente e^s’ìntiett^e,.^
'cEeLla GHiesa ha una « sua ì> pédagogia, un c< suo » metodo.
E noi latini ?
A Wuppertal è stato tentato un
primo dialogo fra gli anglosassoni ed
i tedeschi, evitando — come uno
spauracchio — imo scambio di carte da visita: da una parte stanno la
teologia e l’entusiasmo attivo delle
Chiese del risveglio (metodismo,
battismo, ecc.) ma dall’altra vi sono
le Chiese di popolo della Riforma.
Noi latini, un gruppetto sparuto in
una marea di millecinquecento, lo
abbiamo compreso, ed abbiamo pensato che forse le nostre comunità —
ridotte di numero, in parte nate dalla Riforma, ma tutte passate attraverso il « risveglio » — potevano con
frutto tentare la saldatma delle due
concezioni. Mi sento dire che cc lo
si fa già », e qpii mi permetto di dubitare. I tentativi (spesso riusciti) di
minuscole Scuole Domenicali peninsulari non sono probanti; bisognerebbe che alle Valli, in queste autentiche comunità popolari, si tentasse con impegno di fondere i valori della Sunday School con quelli
del Kindergottesdienst. .
Il materiale
In questo lavoro (alle Valli) il
materiale didattico ha una importanza modesta : quando alla « sola Scrittura » del culto per i bambini aggiungiamo qualche raro ed economico sussidio, è tutto. E’ il materiale umano quello che conta; e per i
responsabili conta anche una letteratura adeguata e di facile lettura.
Non per nulla si è parlato con insistenza di corsi, di ritiri per monitori : la cultura e la pietà del responsabile sono essenziah al buon funzionamento di un gruppo. Un accenno è stato anche fatto alla necessità
di definire un direttore della Scuola
Domenicale che sia competente e
« che abbia tempo e dia tempo »,
cioè che non sia sovraccarico di impegni e che non sbrighi affannosa.mente la Scuola Domenicale per bastare ad altre bisogne urgenti. Materiale umano, dunque, perchè esso
crea rambiente ed anche — dove
sia necessarit) — il sussidio didattico.
La famiglia educatrice
I
Insieme a queho deh’inserimmto
del bimbo nella comunità, è stato
il grande tema di Wuppertal. La
presenza di delegati di Chiese perseguitate o impedite nel loro compito
educativo ha fatto intendere l’urgenza del problema: o la famiglia
educa, coBabora, dove è necessario
sostituisce la Chiesa organizzata, o
l’azione ddla Chiesa stessa è resa
inefficente, bloccata addirittura. Si
è parlato — senza le nostalgie da
cartolina illustrata di prammatica
fra noi — del culto di famigha, della lettura personale giornaliera della Bibbia. Una parola è stata spesa
anche per le associazioni familiari
che -- con compiti diversissimi, ma
con imico orientamento — hanno
preso enorme sviluppo nei paesi protestanti.
Una stampa popolare
L’ampia documentazione esposta
a Wuppertal concerneva non solo il
materiale strettamente didattico, ma
anche i periodici per i bimbi, anche
la letteratura infantile. Lasciatemi
dire che il nostro Amicq^deà fan^lMi
iwvà'il -suo bunn posto; nellfi sua
modestia è un gioiellino. Ma quel
che impressionava era l’entusiasmo,
direi il furore, col quale un po’ tutti si soio gettati a produrre roba di
facile lettura, presentata col gusto
dozzinale oggi imperante. Stavo appunto osservando ima fantastica e
balorda copertina, quando mi si è
avvicinato un compitissimo signore
nerovestito che, salutatomi con un
mezzo inchino cc alla teutonica », si
è presentato come il Pastore X., autore del hbretto (che narrava una
storia di eroismi sul mare); mi diceva che ogni scritto di cpiella collezione aveva raggiunto una tiratura
di circa sessantamila copie... Uno
scozzese dall’aria arcigna faceva invece buona guardia ai volumi della
Sacra Scrittura a fumetti: non oso
che riconoscere che davvero ci sono
mille modi per annunziare la Parola
di Dio, e che quando lo Spirito Santo governa la fantasia si fanno cose
mirabili.
La Bibbia e l’ombrello
Wuppertal è una zona seriamente
protestante, la Chiesa è popolare ed
è fiera della sua coerenza: a Wuppertal-Barmen ebbe luogo al tempo dei
nazi il Sinodo cc confessante ». Il
borgomastro della città ci disse che
nélla regione corre un detto: cc A
Wuppertal i bambini nascono con
la Bibbia in una mano e con l’ombrello nell’altra ». (Infatti non fece
che piovere...).
Anche i bamhini valdesi nascono,
grazie al Signore, con la Bibbia in
una mano.. Ma fino a quando sarà
così? le nostre Scuole Domenicali sono adeguate al tempo? le famiglie
collaborano?...
Qie Dio ci aiuti, perchè questa è
opera Sua.
L. S.
■iiiiniiiniminiiiiiiiiriiiiiiinininMaiiMiniiiiiimniitiUin«ii
PERSONALIA
Al pastore prof. Vittorio Subilia,
della nostra Facoltà di Teologia,
giunga l’espressione della nostra cri.stiana simpatia nell’ora del lutto che
l’ha colpito con la dipartita del padre.
* • *
Al cand. theol. R. Bertalot, rallegrato dalla nascita di due gemelli,
giungano i nostri auguri.
2
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
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rioplatense
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Siamo lieti <U dare ospitalità in
questi tmmeri dall'Eco ad un interessante artìcolo del pastore C. A.
Griot, che ha cortesemente aderito
aJ, nostro invito di darci un quadro
sintetico della vita spirituale e dell'attitAtà eccledostìca nel distretto
Rioplatense. Ci ati^triamo che la
sua visita contribuisca a rinsaldare
i legami che uniscono la Chiesa Madre ed il Distretto Rioplatense.
Situazione generale
Su richiesta del direttore dell’Eco
ecco ano sguardo d’assieme sulla attività delle nostre Chiese del Rio
della Piata. Cominciamo con alcuni dati statistici-.
La |)opolazione Valdese nel Rio
della Piata è di circa 15.000 persone; 10.000 in Uruguay e 5.000 in
Argentina. In Argentina vi sono 5
chiese costituite e una in formazione con 12 templi e centri di culto;
in tutto vi sono 3 pastori, un’operaia cristiana ed ini giovane candidato al S. Ministero.
In Uruguay abbiamo 12 chiese costituite, con 28 templi e locali di
culto, con 8 pastori e 1 evangelista;
nel numero dei pastori in Uruguay
è compreso Mario L. Bertinat che
fu consacrato nella recente conferenza distrettuale. I nostri giovani
sud-americani che sentono la vocazione del pastorato, vengono preparati nella Facoltà di Teologia di
Buenos Ayres, dove insegna im professore valdese, attualmente il prof,
Brimo Corsani, che verrà sostituito,
al suo ritorno in Italia, dal prof.
A. Soggin. Questa facoltà è interdenomin azionale e intemazionale per
giovani d’ambo i sessi dell’America
latina. Attualmente conta 60 studenti di cui 5 Valdesi, Questi ultimi^
al termine dei loro studi a Buenos
Ayres, devono compiere un anno alla Facoltà Valdese di Roma.
della «. Convenzioné delle Chiese
Valdesi della R. Argentina ». Ad essa ha potuto prender parte un rappresentante della Commissione esecutiva del distretto Rioplatense.
In queste « Contenzioni » si studiano i problemi "particolari delle
Chiese Argentine, le principali risoluzioni della Conferenza ed argomenti di carattere spirituale. Dobbiamo inoltre aggiungere che questa barriera politica e commerciale
imposta unilateralmente dal governo argentino, colpisce anphe i nostri studenti che frequentano i corsi deUa Facoltà di Buenos Ayres.
Infatti, per ottenere che essi potessero recarsi a Buenos Ayres e risiedervi per il periodo necéssario al
compimento dei loro studi, le nostre autorità ecclesiastiche dovettero impostare, per le normali vie diplomatiche, una pratica speciale per
ognuno dei nostri studenti. Purtroppo, recentemente, gli accordi intervenuti sono stati annullati, creando
per conseguenza un nuovo problema per i nostri giovani. (Una relazione per l’Eco redatta dal prof. B.
Corsani che ha preso parte <d lavori di questa Convenzione, non ci è
purtroppo pervenuta. Red).
I disseminati
Un problema grave
Nel nostro distretto un serio problema è posto daUa difficoltà delle
relazioni tra le Chiese dell’Uruguay
con quelle dell’Argentina. La situazione politica di quest’ultimo paese e le restrizioni e gli ostacoli vari
rendono estremamente difficili le relazioni (ed i viaggi) tra questi due
paesi. Ed in conseguenza di questo
stato di cose, negli ultimi due anni, neUe nostre Conferenze distrettuali non abbiamo avuto la benché
minima partecipazione di rappresentanti Argentini, nè laici nè pastori, il che crea seri problemi per
lo svolgimento della vita amministrativa ed ecclesiastica del distret
to.
Per ovviare a questi gravissimi inconvenienti, la Conferenza del 1953
invitò le Chiese dell’Argentina ad
esaminare la possibilità di costituirsi in « Convenzione ». Si ebbero così due « Convenzioni » preliminari,
e finalmente il 27 e 28 marzo del
corrente anno se ne è avuta una
terza, con la costituzione ufficiale
Un altro argomento che penso potrà interessare i lettori dell’Eco è
quello dei disseminati in Argentina.
Mentre in Uruguay il problema non
presenta aspetti così preoccupanti
per la minor superficie del paese,
la situazione è veramente grave in
Argentina, se si pensa che vi sono
Valdesi disseminati dal Sud (nel
territorio di Chubut), fino all’estremo nord del paese (il Chaco e Formosa), per un raggio di 3.000 Km.;
e nella direzione di Ceste, circa
1.000 Km. (nelle province di Cordtdaa e Mendoza).
Gli isolati del Sud dipendono ecclesiasticamente, prevalentemente,
dalla Chiesa di Colonia Iris; quelli
di Cordoba e del Nord-Argentina,
per la cura d’anime, dalla Commissione Prò-disseminati. Attualmente
figurano nei nostri schedari oltre
300 famiglie Valdesi disseminate
nell’Argentina settentrionale; alcune sono emigrate direttamente dall’Italia, altre provengono da colonie
valdi'.si costituite nel paese. Nella
maggior parte dei casi si tratta di
funiglie isolate; talvolta invece costituiscono piccoli nuclei. Ve ne sono che conservano la fede, o che
si uniscono ad altre denominazioni;
purtroppo, dobbiamo, con dolore,
constatare che in molti casi esse subiscono l’influenza dell’ambiente da
cui sono assorbite, diventando indift'erenti.
Che fa il Distretto per mantenere
e sviluppare la vita spirituale in
queste famiglie?
La vastità della Diaspora e la
scarsità di Operai da destinare a
questo difficile compito furono problemi di difficile soluzione fino ad
oggi.
iiiiiiiiiiHmiimiiiiMiiiiiNiiiiiiri
iiciiiniiiHii'iiiiHHiHiiimmiiiiiiniiHiii
Il 20 Giugno u. s. a Edolo (Val
Camonica), in occasione di una manifestazione patriottica, il Sindaco
del Comune di Edolo conferì la Cittadinanza Onoraria al Colonnello
Medaglia d’Oro Adolfo Rivoir, figlio
del riihpianto Professor Alessandro Rivoir, ex alunno delle nostre
Scuole Elementari e Ginnasiali.
Le vicende da lui vissute durante
quest’ultima gnerra sono riassunte
nella motivazione del Decreto di
Cittadinanza Onoraria a lui personalmente consegnato dal Sindaco di
Edolo. interprete della riconoscenza
deUa sua Comunità, e che qui riportiamo:
« Comune di Edolo — Medaglia
d’Oro Adolfo Rivoir, valoroso combattente sui vari fronti, seppe essere *
indice di abnegazione nel sacrificio,
di dedizione completa al dovere. Comandante del glorioso Battaglione
Cizca un quarto di seimlo fa la
Commissione Eseì^tiva coeminciò a
mandare un EvàAgeReta itinerante
o un laico qualificato per visitare,
dorante alcuni mesi, i disseminati.
Fra questi laici ricordiamo il signor
Luigi Jourdan che riuscì a reperire
l’ubicazione di non poche famiglie
valdesi. In quest’ultimo decennio la
Commissione Esecutiva ha mandato
ogni anno un evaiàgelista itinerante
a compiere un girtfdi visite nel Nord
Argentina.
A 1.000 Km, a’ Nord di Buenos
Ayres nel Chaco, Colonia E1 Sombrerito costituisce il principale nucleo di Valdesi. [l'-vecchi lettori dell’Eco ricorderanno una serie di vivaci articoli del pastore Erriilào H.
Ganz su questa colonia. Red.] Vi è
stata costruita una* cappeUa ; funzionano regolarmente una Scuola Domenicale ed una 'Anione giovanile.
Il gruppo di E1 Soihbrerito è attualmente una Ghiesavin formazione.
Il gruppo dellaColonia di S. Gustavo (Entre Rios),j è il più numeroso
e fervente; vi sono due locali di culto e tutte le attività di una chiesa
vivente; in realtà 'essa è una vera e
propria chiesa saldamente costituita
e ben organizzata,' anche se non gode del ministero di un pastore residente in loco. La -Commissione Esecutiv'a sta ora cerqando di provvedere a questa necessità.
I compiti della Commissione Prodisseminati sono i,seguenti: a) mantenere aggiornato t lo schedario con
gli indirizzi dei disseminati; b) pubblicazione e diffusione di un bollettino per la Diaspora, cc II seminatore » che vede la luce 4 o 5 volte all’anno; c) provvede ad un corso di
Studio Biblico p<^ corrispondenza
ai catecumeni delll Diaspora: 30 lezioni sull’Antico Testamento e 20
sul Nuovo.
_____ C. A. Griot.
(Seguito al prossimo 'numero)
SETTIMAIVd TEOLOGICA
■7
Agape: 22-26 agosto 1954
■t-'
Tema generale : « La famiglia nelPetica protestante
contemporanea ».
In parziale collaborazione con l’AICE. II programma della mattina è in
comune. I pomeriggi hanno programmi separati.
D. 22 - Sera: .Arrivo e culto di apertura.
L. 23 - Mattino: Studio biblico: «La famiglia nell’Antico Testamento» (past.
Giorgio Girardet).
Stndio etico-teoiogico; «La famiglia come vocazione e ordinamento
divino » (prof. Valdo Vinay).
Pomeriggio: Presentazione dei punti di vieta: cattolico, laico, comunista
(oratori da designare).
M. 24
Mattino: Studio biblico: «La famiglia nell’insegnamento di Gesù» (past.
Alberto Ricciardi).
Stndio etico-teologico : « L’uomo e la donna nel matrimonio » (prof.
Giovanni Miegge).
Pomeriggio : « Il problema del divorzio e delle seconde nozze nei con.
fronti della disciplina ecclesiastica e delle leggi dello Stato » (dott.
Giorgio Peyrot).
M. 25 - Mattino: Studio biblico: «La famiglia nella parenesi apostolica di Efesini, Colossesi, 1 Pietro » (past. Aldo Sbaifi).
Studio etico-teologico : « Padri e figli. Il conflitto delle generazioni »
(dott. Gustavo Comba).
Pomeriggio: «La ’’maternità responsabile’’ e i problemi connessi» (dott.
Daniele Rochat).
G. 26 - Congresso dell’AICE.
V. 27 e S. 28 • Giornate Teologiche del Ciahas. Il programma verrà comunicato
a parte.
1. - E’ nostra intenzione di predisporre accanto a questo un campo a parte per
i figli dei partecipanti, onde offrir loro la possibilità di venirvi con la famiglia.
2. - Quota di partecipazione a tutto il campo L. 2.600, più 300 di iscrizione. Per
chi partecipa solo qualche giorno, quota giornaliera L. 700. Si potranno fare
delle facilitazioni a quelli che ne avessero bisogno, e per le famiglie.
Per ogni informazione e per le iscrizioni scrivere a:
Segreteria di Agàpe
Prali (Perrero)
Torino
HUwwawwmHiiuiiHKmiiimm
oiiiHWiiiimniiiiiiMtiuaiHitihmiHiii
mirtiiiiiiiiitmiiHmiHiiiiMtimiuHiuii
Alberto Ricca
^ ^ PI ^ 1^
Un meritato riconoscimento
che porta il nome della nostra Comuiiilà, sul fronte Albanese — fedele alla consegna — pronto all’olocausto della propria vita — col corpo lacerato dal piombo nemico —
continuò ad essere fulgido esempio
verso i suoi soldati — di amore infinito verso la Patria.
cc Sprezzante del pericolo, nell’angoscioso periodo della dura prigionia — custodì gelosamente sul suo
corpo il Tricolore — simbolo della
fede e della speranza — dell’Eroico
5“ Reggimento Alpini.
Al decorato di Medaglia d’Oro —
per le sue gesta ineguagliabili — Edolo nel Ricordo dei Suoi Caduti e
della Sua Gente — Memore — Gli
Decreta: la Cittadinanza Onoraria.
cc Dalla Residenza Municipale, li
20-6-1954. — Il Sindaco. »
E’ la più grande città di questo
immenso territorio canadese. (Canada: dieci milioni di Kmq. di superficie; quindici milioni di abitanti. Italia: trecentornila Kmq.; quarantasette milioni di abitanti). Vi
si parla il francese, l’inglese e... l’italiano!
I due terzi della popolazione Sono di origine francese, cattolici praticanti, attaccati tenacemente alla lóro lingua, alle loro tradizioni, alla
loro fede.
La provincia di Quebec, di cui
Montreal è parte, è considerata come una roccaforte del cattolicesimo,
tanto che, si dice, già è pronto nella
città di Quebec, un alloggio per Sua
Santità, nel caso che i comunisti dovessero scacciarlo da Roma! Quello
che è certo è che il cattolicesimo guidato dal cardinale Léger di Monreal,
controlla, almeno neUa provincia di
Quebec, gran parte della politica,
della finanza e dèU’istruzione.
L’influenza dei canadesi di origine inglese e quindi protestante,
domina in tutto il resto del paese,
ma non in quest^provincia. (E’ una
provincia che è molto più vasta dell’Italia!)
Gli italiani vi wbo anche numerosi, specialmente in questa città. Esistono quartieri ibjcui la maggioranza
parla Ì’italiano malettale delle proviiicie di Gampbbàsso, di Bari, di
Napob, #1?
Molti emigranti nostri hanno trovato non solo sistemazione materiale decorosa, pia una fede evangelica. Vi sono dde chiese protestanti di lingua italiana, senza contare
una fortissima comunità pentecostale e vari gruppi di aderenti alle molte sette che fioriscono in questo paese, come ovunque.
è l’anno 1874. Il primo pastore fu
il sig. Antonio luternoscia (18741894). La comunità non disponendo
di un locale suo proprio, era ospite
deUa Chiesa protestante di lingua
francese. Lo fu per moltissimi anni.
Dopo il sig. Internoscia si ebbe il
pastorato del sig. Valentino di Genova, (1894-1902), emigrato dodicenne dal napoletano, convertitosi al
protestantesimo, consacrato pastore
dopo studi teologici a Montreal.
11 Di Genova morì nel 1902, in giovane età. Dopo alcuni mesi, gli suc
cesse il pastore G. B. Castellini
* * *
Al nostro correligionario giungano
le nostre felicitazioni.
Sarebbe interessante di sapere se
l’origine del protestantesimo italiano monrealese può farsi risalire al
Gavazzi che pel 1855 tenne una serie
di predicazioni d’intonazione fortemente polemica in questa città. La
parola veemente dell’esule italiano
sembre aver provocato tumulti con
16 morti e 36 feriti...
La data di fondazione deUa chiesa italiana, regolarmente costituita.
(1903-1909), Il Castellini proveniva
da Cincinnati, Ohio (Stati Uniti).
Aveva studiato alla Facoltà Valdese
di Teologia di Firenze. Durante il
ministero del pastore Castellini, nella Comunità si produsse imo scisma
che diede origine alla Chiesa Metodista dì lingua italiana (1906).
Al Castellini, dimissionario, seguì
il pastore E. Rivoire (1909-1912),
chiamato da Plymouth, Mass. (Stati
Uniti), Il Rivoire, eagionevole di salute, cercava un clima meno rigido
dì quello di Montreal e il pastore valdese Clot, in missione per conto della nostra Chiesa in quei paesi, gli
propose una chiesa in California e
propose a un giovane pastore di una
chiesa italiana battista di Troy (Stato di New York) di prendere il posto dei Rivoire a Montreal. Fu cosi
che il pastore Raffaele Di Pierre, di
origine barese, diventò conduttore
della chiesa presbiteriana italiana di
Montreal, Il pastorato del Di Pierro
fu lungo (1912-1945, anno della sua
morte) é benedetto.
Gli si deve la costruzione del
primo tempio nelle cui fondamenta fu murata una cassetta contenente Vari documenti, fra cui; una
cartina d’Italia con l’indicazione
delle cliiese valdesi; una copia di
« CoUscientià » del 4 Marzo 1922;
una copia di « Gioventù », organo
delle A.C.D.G. d’Itaha, (Maggio!
1922); una copia di « La Luce », '
pubblicata allora come oggi a Torre !
Pellice; ima copia di « La Giovane »,
organo delle U.C.D.G. d’Italia; un
Nuovo Testamento Italiano; una copia dei cc 320 Inni Sacri »; una copia
della relazione annua della A.W.A.S.
di New York; una copia della rela
zione annua della Tavola al Sinodo.
Il Di Pierro non era valdese e valdese non era la sua comunità, ma
spiritualmente si considerava valdese, amava i Valdesi, accoglieva fraternamente i delegati nostri (pastori
V. A. Costabel, Davide Bosio, Eli
Bertalot ecc.) e interessava la sua
congregazione alla nostra opera.
Nel 1925 le chiese presbiteriana,
congregazionalista e metodista si fusero e dettero origine alla Chiesa
Unita del Canada. Le due comunità
italiane (metodiste e presbiteriana)
entrarono nell’unione. Ma nel 1928
la chiesa del pastore de Pierro usci
dalla Chiesa Unita per ricongiungersi a quella parte della Chiesa Presbiteriana (un terzo) che non aveva
aderito all’unione. Di conseguenza
perdette l’uso del tempio, proprietà
legale della Chiesa Unita. Nel 1940
fu costruito un nuovo tempio, chiamato Beckwith Memorial, in onore
del canadese, ancor popolare nelle
nostre Valli: le général Beckwith.
Dal 1945 al 1951 fu pastore della
Chiesa il sig. Mariano Di Cangi, di
origine italiana, nato negli Stati Uniti. Il suo ministero fu apprezzatissimo.
Dal 1951 la Comunità non ha più
avuto un ministero regolare. I culti
sono stati assicurali, ma da predicatori saltuari e in lingua inglese, non
da tutti intesa.
H: ^
La Comunità è ora in viva attesa
del pastore che la nostra Chiesa ha
deciso di inviare dopo il prossimo
Sinodo.
Nata dall’evangelizzazione la chiesa presbiteriana di lingua italiana
vive in vista dell’evangelizzazione.
L’emigrazione italiana verso il Canada è in pieno sviluppo. Abbiamo
dei doveri anche verso i nostri connazionali che varcano l’Oceano per
farsi un’esistenza. Il nostro pastore
avrà un campo di lavoro vario, vasto, interessante. E sarà un utilissimo legame fra noi e la Chiesa Presbiteriana del Canada, fra noi e la
Chiesa Unita del Canada che è rimasta presbiteriana nella sua struttura
e rappresenta, come la precedente,
una notevole forza spirituale in questo paese che ha certamente un grande avvenire.
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L’ECO DELLE VALU VALDESI
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ECHIDELLA
di Gilly alle
Valli
Uopo la restaurazione monarchica
in Piemonte, avvenuta ih seguito alla caduta di Napoleone ed allo sfasciamento del suo impero, cominciarono a visitare le Chiese e le VaMi
valdesi ministri protestanti di Francia, d'Inghilterra, della Svizzera e
da altrove ancora. Di tutte queste
visite, forse nessuna ebbe una importanza pari a quella effettuata nel 1823
dal Rev. William Stephen Gilly, per
le sue ripercusdoni immedùùe e non,
dirette ed indirette. Vale quindi la
pena di sentire qualcuno degli echi
di questa ifisita, nella relazione che
di essa ebbe a fare il Gilly stesso,
nell’opera intitolata ” Narrative of
an excursión to thè mountams of Piedmont...
Il Rev. inglese giunse a Torino il
3 gennaio del 1823 ed assistè al" servizio domenicale tenuto dal pastore
Amedeo Bert nell’Ambasciata britannica.
Non avendo egli trovato bel tempo, rinviò fino aU’ll l’inizio del suo
viaggio attraverso le Valli valdesi,
viaggio che egli fece precedere da
una visita di dovere e di cortesia al
Moderatore Rodolfo Peyran, che risiedeva a Pomaretto.
II ministro inglese trovò la casa
del Moderatore deUe Chiese valdesi
modestissima, ben lontana dal dare
un’idea dell’« otium cum dignitate »,
che potevano avere ed effettivamente nvevano gli Inglesi sulla dimora
di un ecclesiastico, per di più Moderatore di quella vetusta Chiesa valdese che allora si riteneva risalire
poco meno che ai secoli apostolici.
Il Gilly descrive la dimora del
Peyran come un appartamento piccolo, basso, senza alcun ornamento,
mentre egli trova il Moderatore vecchio, infermo, poveramente vestito,
seduto dinnanzi ad un misero fochèrelltì. Aveva 71 .anni è la sua .infera
mità era aggravata dal fatto che egli
avevo sofferto, due anni prima, la
rottura di un arto, per il calcio sferratogli da un mulo; rottura che i
suoi mezzi finanziari (1.000 franchi
alTamio) non gli avevano permesso
di curare, nè di alleviare le sue sofferenze.
Egli accoglie con grazia e disinvoltura i visitatori, coi quali parla francese e latino, con grazia e finezza non
comuni, con calore anche ed energia. Moltissimi libri aveva in casa,
quantunque una porzione considerevole di essi erano stati alienati dal
Peyran stesso, per potere, col loro
intervento, vestire e dare da mangiare alla sua famiglia: tale era lo stato
di veri miseria in cui egli ed il fratello Ferdinando erano stati ridotti,
dopo il ritorno di re Vittorio Emanuele 1, susseguito alla caduta di Napoleone.
Nella lunga conversazione, aggiunge con comprensibile compiacimento il viaggiatore d’oltre Manica, il
Peyran si mostra assai favorevole alla forma di governo episcopale della Chiesa. Cosa del resto comprensibilissima, se si pensa che il- Peyran,
per quasi cinque lustri, aveva avuto
cariche direttive nelle Chiese delle
Valli ed aveva manifestato in alto
loco, all’epoca della restaurazione
sabauda in Piemonte, il suo desiderio di essere confermato dal Re come Moderatore a vita. Egli lo fu di
fatto, perchè per oltre un ventennio
tenne le redini ecclesiastiche nelle
sue mani. Era stato infatti Moderatore dal 1801 al 1805, presidente della Concistoriale di Vjlllasecca dal
1805 al 1814, e nuovamente Moderatore dal 1814 al 1823, anno della visita del Gilly, e purtroppo della sua
morte,
Non solo del governo della Chiesa
si parla durante la visita, ma anche
delia disciplina ecclesiastica alquanto rilassata, specie per la necessità
che avevano gli studenti valdesi di
espatriare per studiare nei collegi
e nelle accademie svizzere, allora inficiate di socinianesimo. Si parla inoltre, riferisce lo scrittore inglese
nel suo « Narrative »..., della dottrina della predestinazione, di Calvino, della Trinità, del governo passato e quello attuale in Piemonte,
di Napoleone.
Durante tutta la conversazione,
conclude il Gilly, egli era rimasto
impressionato del buon umore, de!Purbanità, deMa rassegnazione, della profonda erudizione, della vasta
informazione e della parola eloquente di quel vecchio ministro valdese,
quasi ai termine della sua^ lunga ed
impegnativa carriera, nella quale
egli aveva dato alla sua Chiesa tutte le ricchezze della sua spiccata personalità religiosa, civile ed intellettuale. Qualità che furono riconosciute anche dai suoi’ avversari e
detrattori, quali il gesuita Barone,
il quale, nel suo libercolo intitolato
« Giuditta, ossia scene valdesi »
(1854), afferma che cc fu veramente
un ingegno singolare, erudito e buon
scrittore, ma del tutto senza fede (cattolica) perchè, aggiunge con menzogna del tutto gratuita lo scrittore gesuita, « mori alla volteriana, cioè
chiedendo i soccorsi della Chiesa
cattolica che non potè più avere ». (!)
Nel 1823, secondo il Gilly, tutte
le tredici Chiese delle Valli si aprivano quattro volte la settimana: la
domenica e tre altri giorni lavorativi. Due volte per l’istruzione catechetica che si iniziava e si chiudeva
con la preghiera, ed una per la preghiera ed il sermone (non c’erano
ancora le scuolette del Beckwith).
Ciò che determinava, nei pastori un
intenso ed estenuante lavoro, specie
nei più vecchi ed in quelli cagionevoli di salute. Chè la preparazione
dei sermoni era fatta, eom grande cura e richiedeva non poco tempo e tutte le energie intellettuali dei predi
COMUNICATO
Preghiamo i nosfri collabora-"
lori e lellori dioìprender noia
che queslo numero esce con
una seltimana d’anficìpo per
le esigenze del ferragosto;
col prossimo numero si riprenderà il ritmo regolare.
Red.
catori, che solevano scrivere i loro
sermoni, mandarli a memoria ed
esporli senza nulla concedere alla
improvvisazione.
Se si aggiunge 1^ fatica delle necessarie visite pastorali; in ogni quartiere delle parrocchie, tutte quante
montane, vaste, accidentate e con
notevolissimi dislivelli, si può fácil-' JiECENSIONl
mente comprendere «pianto estemmn- —'
te fosse talora, specie nella cattiva
stagione, la giornata del j^tore e
quante difficoltà egli dovesse superare per disimpe^are, oltre ai doveri
deUa carica, anche «juelli richiesti
dal mantenimento e dall’educazione
di una famiglia a quei tempi generalmente numerosa.
E con tutto ciò, conclude il ministro inglese, occorreva ancora essere sempre pronti a consolare gli afflitti, a rinfrancare i deboli, ad impedire le diserzioni, a ricbncUiare
coloro che avevano qualehe contrasto, a controbattere le asserzioni o
le minaece dei nemici secolari che
la restaurazione dei governi retrivi
aveva, come sempre aecade, ringalluzziti e resi vendicativi, dopo «piel
breve periodo di Ubertà recata alle
Valli dalla Rivoluzione francese e
dal governo napoleonico.
11 piacere di «piella visita fu certamente reciproco: chè il vecchio
Peyran, come suo fratello Ferdinando, pastore di Pramollo, ben conosceva la generosità delle Chiese inglesi e dei ministri che in quegli anni, come il Gilly stesso, il Sims, il
Lowthcr, ecc., cominciavano a visitate con rispetto e riverenza i santuari delle Valli valdesi e a parlarne con ammirazione ai propri connazionali. Ma per il Peyran la gioia
dell’incontro fu di breve durata: chè
tre mesi dopo la visita del Gilly, cioè
il 26 aprile del 1823, il vecchio lottatore era caduto sulla hreccia, chiudendo per sempre gli occhi alla luce.
T. G. P.
Pienezza di Vita di Frank E.
Burkhalter • trad. dall’in^ese -Ed.
« Q. E. Battista d’itglia. Piazza in Lncma 35 - Roma - 1 voi. 170 pag.).
Come avverte l’introduzione il libro è « particolarmente indicato per
coloro che, in seno alle Chiese, hanno responsabilità nella gtàda spirituale della gioventù e deU’inftmzia s
in quanto i vari argomenti trattati
in, «presto volumetto, egregiamente
dradotto dall’inglese daUa Signori/na Bianca M. Gasparotto, forniscono
opportuni insegnamenti ispirati dalla Parola di Dio. Il messaggio della
Bibbia intorno al servizio, intorno al
danaro; la cosa più preziosa; tutti
possono far qualche cosa; lumicino
o faro? ; il lavoro più importante del
mondo; la funzione della preghiera;
la felicità quaggiù e nel mondo a venire: sono questi i titoli dei vari capitoli ; la trattazione dei vari argomenti è condotta su un piano prevalentemente pratico, senza disquisizioni teologiche; l’ispirazione biblica è presente in ogni pagina.
luiHiimniiiiimiiiiiiiuiiiiiin
iiiimHiimi iiiuiiinumiiiiiiimiiiiii
iiiwj|Utt)iintmmiiiiiiiiimintniiniiiiniiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiii
iniiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiliii/niinmiiiiiitiliiilniimiii«iinmniiiKiiiii
La varita viitarà Uhari
E’ questo il titolo di una indovinata collana di pubblicazioni che la
Claudiana ha recentemente iniziata
e che è giunta al suo terzo numero:
Il celibato forzoso di Anita Dalla
Chiara. Un opuscolo di 10 pagine,
(L. 50) che in forma scorrevole ed
obiettiva espone coinè si sia giunti,
in seno alla Chiesa Romana, all’af
possibile parlare di cattoRcesimo senza conoscere la Messa, che oltre ad
essere « il rito piti importante della
Chiesa Romana », rappresenta c< il
cibo spirituale di milioni di cattolici
romani ». E come non si può conoscere intimamente il significato della
Riforma, se non si conosce il valore
dei singoli elemenii del culto prote
fermazìRlte ed al rieonoscimento nf-'" ' StantffrTiQBl’ non si può parlare di
cattolicesimo se non si comprende
il valore dei singoli elementi che costituiscono la Messa.
E questo è tanto più necessario
nei confronti della Messa, in quanto
questo rito ci appare come il frutto
di una plurisecolare elaborazione, la
risultante della contaminazione di
molteplici elementi, ciascuno dei
quali ha una sua storia. Il pastore
R. Nisbet ci dà ora*una seconda edizione di: Conoscete la Messa?
Non possiamo, in questa occasione, che ripetere quanto fu scritto in
occasione della l.a ediz.: rallegrarci
cioè della obiettività e della serietà
della trattazione. La celebrazione
della Messa è seguita, passo passo,
nei suoi vari momenti; il testo latino è presentato «»n la traduzione
italiana di fronte; un accurata documentazione storico-esegetica lumeggia i vari momenti. Auguriamo
ficiale del celibato ecclesiastico come più perfetta espressione di vita
spirituale. E’ interessante seguire il
cammino percorso dalla Chiesa Romana dal Concilio di Gangres che
« condannava coloro che disprezza.
vano gli ecclesiastici sposati e rifiutavano di ricevere da questi la comuuioiie » (canoni 415), al concilio lateranense (1123) quando Callisto II
dichiarò « che l’ordine sacro è un
impedimento a ricevere il matrimonio », Questo opuscolo è particolarmente attuale oggi, dopo la recente
rigida presa di posizione del Vaticano e dell’attuale Pontefice, che ha
riconfermato, esaltandola, la suprema esigenza del celibato ecclesiastico,
* * *
Conoscete la Messa? E’ una domanda che non è fuori posto anche
rivolta nel nostro ambiente. Non è
Convitto maschile valdese - Torre Pellice
Il Convitto Maschile Valdese di Torre Pellice (a 55 Km. da Torino; 516 m. slm.)
accoglie in un ambiente familiare ragazzi evangelici e non evangelici seguendo accuratamente i.loro studi e cercando di educarli alla libertà e all’autodisciplina.
Esso dispone di personale qualificato, di ampli e luminosi locali, di un campo
da foot-baU, di palla a volo e di altalena, di tm moderno impianto docce e riscaldamento. Offre vitto sano ed abbondante, adatto alle esigenze alimentari dei giovani.
Le rette sono modeste e tengono conto dell’età del ragazzo ospitato.
Le iscrizioni per il prossimo anno scolastico sono aperte sin da ora. Si accettano
ragazzi che frequentano la Scuola Media e il Ginnasio Liceo classico, considerando
la precedenza delle iscrizioni e le referenze, fino ad esaurimento dei posti. Se vi saranno posti disponibili saranno accettati anche ragazzi che frequentino le Scuole
Elementari, le Scuple di Avviamento Industriale e i privatisti, considerando, anche
in questo caso la data dell’iscrizione e le referenze. Si accolgono ragazzi anche in
vista ¿Ielle ripetizioni estive o per un periodo di vacanze organizzate.
‘ Per informazioni rivolgersi al direttore del Convitto Maschile Valdese (Torre
Pellice — Torino).
a questo volumetto, edito dalla Claudiana, (pag. 80 L. 225) di avere una
meritata ed ampia diffusione, anche
nelle nostre Valli, dove a proposito
ed a sproposito, tanto si parla della
Messa.
* * *
Il Medico della Giungla. Di Alberto SchM’eitzer, premio Nobel 1953
per la pace, molto st è gik ptirìater
sui nostri periodici evangelici; la
grande stampa non lo ha ignorato,
diremmo meglio: l’ha scoperto
timidamente e quasi a malincuore.
Mancava, in Italia, un’opera che,
della complessa figura di questo cristiano desse un ritratto fedele. Non
mancavano e non mancano studi particolari consacrati ad un’attività specifica di quest’uom dal multiforme
ingenio.
La sua filosofia ha destato l’interesse degli studiosi. La sua prodigiosa tecnica musicale ha sollevato l’incondizionata ammirazione dei competenti (recentemente una Casa Editrice italiana ha tradotto parzialmente la classica opera dello Schweitzer su Bach, ed il maestro Vittorio
Gai vi ha consacrato pagine di ammiiata comprensionè in Ponte).
Mancava però un’opera che ci presentasse Alberto Schweitzer così come egli è veramente stato: un cristiano. Siamo grati al pastore E.
Ayassot per essersi accinto al compito di colmare questa lacuna, dandoci in un bel volumetto, arricchito
di pregevoli fotografie, che si legge
d’un fiato, la vita e l’opera dello
Schweitzer.
Il Medico dello, Giungla (Ed. Claudiana, pag. 135 - L. 400) ha intitolato questa biografia il pastore E. Ayassot. Ed i! titolo è indovinato, poiché
veramente questo estremo servizio
che il dott. Schweitzer rende agli in-,'
fermi nella giungla del Gabon è non
un episodio iqualsiasi in una vita ricca di eventi, ma la mèta ultima di
una esistenza in cui tutti gli episodi
spno tra loro divinamente collegati
dal soffio dello Sprito. Filosofia,
Bach, medicina, letteratura...; uu
presbiterio pastorale in Alsazia, laboratori, cattedra universitaria....;
conferenze, concerti, successi e trionfi...; poi Lambaréné ai margini della giimgla africana. H lettore che seguirà il racconto di questa vita merayigliosa, nelle ■vivaci pagine del
pastore Ayassot, potrà comprendere
come «piesto « per finire, Lambaréné » non è una frase retorica, non è
il casuale inserimento di un episodio misterioso in una catena di geniali episodi, ma altro non è che un
logico coronamento: finis coronat
opus.
lector.
la “giornata,, del Collegio Valdese
Secondo un uso ormai tradizionale, la
penultima domenica d’agosto, che quest’anno cade il 22 corr., sarà consacrata al Collegio Valdese. Il Consiglio direttivo degb
Amici del Collegio ha provveduto ad organizzare la Giornata con un piacevole, attraente programma, con cui gli ex-studenti
e gli amici del benemerito Istituto potranno rinnovare i vincoli cordiali di soUdarielà che li uniscono fra loro.
Indichiamo fin d’ora le linee generali del
programma, convocandovi caldamente tutti
gli interessati.
Alle ore 12, ritrovo all’Albergo Bellavista,
per tutti coloro che parteciperanno al pranzo là organizzato per le ore 13. Le iscrizioni al pranzo (L. 650) si fanno direttamente al consocio proprietario dell’Albergo
sig. Cocorda.
Alle ore 15, ritrovo nell’aula della Casa
Valdese, per la riunione annua. Sarà presentata una breve relazione del Seggio. Saranno rievocati interessanti e curiosi ricordi
della passata vita del Collegio. Sarà nominato il nuovo Seggio.
Alle ore 17, tutti i convenuti si ritroveranno nel salone del Convitto Valdese per
un ricevimento, con tè e rinfreschi. Il ricevimento sarà rallegrato da scambi d’idee
ed altre variazioni. La riunione si concluderà con una visita al Collegio ed alla Mostra di Pittura Valligiana.
IIIIIIIIIIIIIIUIIIHIIIIII >11
:iiiiili>ijiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiniuiiimiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Le pubMicazìonì della llaudiana
I quattro evangeli e gli Atti degli apostoli
con brevi note, in opuscoli separati —
L. 20 caduno.
Diaconesse della Parola nella Chiesa di Valdo Vinay ■— L. 100.
Opuscoli polemici:
G. Bertinatti: L’immacolata concezione —
L. 50.
P. V. Panascia: Sicilia, terra di miracoli —
L. 60.
A. Dalla Chiara: Celibato forzoso — L. 50.
Ordinazioni alla Libreria Claudiano (Torre
Pelbce) - C. C. P. 2/17557.
DitiutiiiiitiiiimiiiiiiiMiiiiiiiiiimniiiiiitiitiiiiHtuiiwiiiiiiiitmiMiniit
Orfanotrofio Femminile Valdese
Doni ricevuti in occasione
del primo Centenario:
Gardiol Cla,ra L. 500 — Fontana Rita 500
—■ La Sorella, in mem. di Lidia Bleyker
Moreno l.OOO — Suor Ida Bert 1.000 —■
Silvia Zoppi Ribet 1.000 — Maddalena Revel 300 — Amici dell’Orfanotrofio 2.000 —
Paolo Baridon 2.000 — Silvio Baridon 1.000
— Scuola Domenicale di Via Principe Oddone, Torino 10.000 — Pierre Piene e Signora 1.000 — Cesarina Balmas 200 -— Marianna Calzolari 2.830 — Clemence Gay
1.000 — M. L. Pons Karrer, in mem. di
Rosa Pons Karrer e Cristofel 1.000 — Ricca Carolina 1.000 — Teruzzi 600 — M. C.
5.080 — Paola e Loris Bein 1.500 — Argentina ed Enrico Giaime 2.000 — Emma
Fantino 500 — Paolina Peyrot 2.000 —
L. Albarin 2.000 — Berge 200 — Sacerdote
Claudia 1.000 — Margherita Bertalot, pesos 50 — Ragazzi dell’Unione Cadetti di
Venezia 1.000 — Bonnet Baridon Maria
1.500 — G. N. Minderaa Maas 3.200 — G.
Spollema 4.000 — F. G. Klett 2.800 — Prof.
Eugenio Davit 5.000 — Chiesa di Perrero
10.000 — Unione delle Madri della Chiesa
di Prarostino 10.000.
ORECCHI
NASO - GOLA
Doti. DANIELE ROCHAT
netre in TOFTe PelliCfi viale
Fuhrman 1 (presso Dr. Gardiol)
il VENERDÌ’
dalle ore W alle li.
a TortnO riceve gli altrigiernù
dalle ore 14,30 alle 19 in via
Berthollet, 39 (Dspedale Evan.
gelieo).
4
i
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
La Vocé delle Comunità
Décès: Le quartier de Sttreil a en le
chagrin de perdre ran doyen en âge Mr.
Barai Giovanni de 93' ans. Notre eynipadiie
à sa compagne restée sede.
Angrogna (Capoluogo)
Rodoretto
Sabato 24 luglio nel nostro Tempio è stata invocata la benedizione del Signore sul
matrimonio di Malan Ernesto (Savona) e
Bertin Giovanna (Vemet).
La grazia del Signore circondi ed accompagni sempre questo nuovo focolare, fondato nel sno nome.
Riunioni all’aperto del mese di agosto:
domenica 22 agosto, ore 15 ai Pota. In caso di cattivo tempo la ritmipne avrà luogo
nella scuoletta quartierale. e. a.
Proli
Lunedì 19 Luglio è deceduto agli Indiritti
di Frali il decano della nostra chiesa: il
fratello Pietro Menusan. Aveva 98 anni e
la sua mente è rimasta lucida fino all’ultimo giorno. Aveva visto succedersi tre generazioni ed era stato fermo nella sua fede.
Per 20 anni era stato anziano del villaggio,
dando un esempio di serenità anche quando
i suoi due figli erano morti tragicamente e
quando la sua casa era stata bruciata dai tedeschi neU’nltima guerra.
Il 21 Luglio una numerosa schiera di
amici e parenti accompagnava il feretro al
cimitero di Villa. Secondo il suo desiderio
quattro alpini portarono la bara.
Alla sua figlia Maria e Caterina Richard
ed al genero Luigi Richard, i quali per
molti anni diressero il Convitto della Facoltà di Teologia, vanno la nostra simpatia e
la nostra fraterna solidarietà.
Camp de travail: Une dizaine de rou* tiers (éclaireurs de 16 ans et plus) sont venus de Zurich en offrant leurs bras pour
commencer les travaux de réparations de
nos immeubles. Pendant une semaine, ils
animèrent la vallée avec leur foulard bleu
et les soirées par leurs chante autour du
feu de camp. L’esprit du camp a été des
plus sympathiques. Le dimanche 25 juillet,
sur leur demande, leur séjour se terminait
par un culte avec Sainte Cène auquel de
nombreux paroissiens {virent part. Nos amis
ont regagné la Suisse en bicyclette. Un chaleureux merci les accompagne dans leur
foyer; à l’Eglise Française dont ils proviennent toute notre reconnaissance.
La grande chaleur est arrivée au contentement de tous; les foins très abondants
sont presque tous« rentrés. Malgré la grande
fatigue il fut agréable de se retrouver soit
aux Fontaines, soit à la Raima pour les
réunions en plein air, le dimanche aprèsmidi; Mr. le pasteur Pascal présida le culte
du 18 juillet, ainsi que la Réünione des
Fontaines; nous sommes toujours très reconnaissants pour ses services.
Baptême: Genre Renzo de Pietro Auguste et Peyrot Emilia à Serveil le dimanche
18 juin. Marraine Genre Olga. Réjouissezvous de ce que leur nom est inscrit dans
le Royaume des deux.
Mariage: Tron llda, de Champ du Clôt,
et Vinçon Guida^ de Château du Bois. Moi
et ma maison nous servirons l’Etemel.
Dons in memoriam. Garrón Henry, New
York, in memoriam Junine Garrou L. 2.000
— Garrou Suzanne en mémoire de ses parents doU. 10 — Garrou Suzanne in memoriam Pons Eleonora 2.000 — Tron Roméo en mémoire de fèu sa mère L. 1.000 —
Mariage Tron Ilda L. 1.000.
Pour les fonds de réparation: Le Clan
Routier de Zurich L. 119.000.
numiiiiniiiiiiiiiiHilBUfiui'iwwiiuuntiiiiiii.uimuiiiiuu»unum»»ii»ii‘iiUiiiii»miiiiiniii‘"iai
MÄTÜRITAVE lICEm
Sono stati dichiarati maturi, nella prima
sessione di Esami, che si è chiusa il 21 luglio, i seguenti candidati del nostro Liceo:
Coisson Renato, Galignano Mafalda, Peano
Angelica, Pegone Gi^^uppe e Salvadori Massimo. Gli altri sette: iscritti hanno qualche
esame da riparare a’ settembre. Nessuno è
statp respinto.
Negli esami di Licenza dalla Scuola Media, terminati alla fine di giugno, sono stati
licenziati gli studenti seguenti: Bellion Bruno, Boulard Miranda» Charbonnier Aldo,
De Maria Mauro, Eynard Laura, Fontana
Alma, Fornerone Alberto, Geymet Amalia,
Pellenc Alma, Perotti Adriana e Volpe Flavio. Altri dodici alunni ripeteranno qualche
esame nella sessione' di settembre.
ii>wirtumiiminiiiiiiinmMmwimiiMiiiiiwiiHti*namuiiiiiHHMMiMHwiiiH
LIBERALITÀ’ CRISTIANA
Orfanotrofio Maschile Valdese
Doni ricevuti dal 1° gennaio 1953 al 31
dicembre 1953:
IN MEMORIA
di Giovanni e Rosa Pons Karrer, Maria Luisa Pons 500 — di Arturo e Silvia Mansuino, Fam. Mansuino l.OOO — di Emma Gardiol Leidheuser 20.000 — Ugo e Viola Bert,
in memoriam — Pons Marcella, in memoriam 1.000 — di Elena Jalla, i figli e Sorelle 1.000 — dei loro Cari, Garro Beniamino e fam. 750 — dei loro Cari, Bertalot
Gina e Ida 1.000 — della Sorella e Zia, Durand Cesarina e Aldo 500 — di Emma Gardiol Leidheuser ed Emilio Gardiol, nel 1“
anniv. della morte, N. N. 500 — di Enrico
Gay, Adele Ribet Tron 2.000 — della Zia
Maria, Rostan Ida Baret 5.000 — del Padre,
Paschetto Willy 2.000 — Nel 1» anniv. della dipartita della Nonna, Stocco Silvana, IIda e Rino 600 — della Zia Maria, Arturo
e Irma Rostagno 2.000 — di Suor Margherita, Jahier Enrico e Fam. 500 — del Figlio
Fredy, Coniugi Benir 500 — della Mamma,
Bazzotta Francesco 500 — di Suor Margherita, Castagno Emma e Giulio l.OOO — della Mamma, Menusan Tommaso 500 — di
Alberto Costabello,- Dino Costabello 2.000
— del Babbo e della Nonna, Bertalot Renata, Luigi, Bianca 1.000 — dei defunti, N.
N. 500 — di Corredino Gander, Fam. Gander Piccinelli 4.000 — di Giovanni Davide
Costantin, i compagni di lavoro di Guido
e Alice Costantin 4.325 — di Elena Anvelli,
Tabita Bongardo 500 — del Padre, Riccardo e Giuliano 500 — dei Nonni, Renata Micol 1.000 — dei Nonni, Erica e Giancarlo
1.000 — di ViUiehlm Margherita Ved.
Bleynat, Maestranze Cot. Val di Susa 4.800
— di Guido Robert, Scuola Domenicale di
PrarostLno 1.000; i Bambini della Scuola
di Religione del Roc 1.000 — della Mamma, Rostagno Levi 3.000 — del piccolo
Frayria Giulio Serafino, i Genitori 1.000 •—
di Pons Giacomo Enrico, la famiglia 1.000
— di Carlo GriU, Grill Margherita 2.000
di Adelina Balma, Balma Enrico e Figlia
Elsa, 1.000 — della cara Mamma, Long Fiorenza 2.000 — di Pons Luigi, Long Fiorenza 2.000 — di Chambon Alberto, Long Fiorenza 2.000 — della Zia Paolina Chambon,
Guglielmina Jenny 1.000 — della Mamma,
Ferrier Aldo e Ilda 2.000 — della Nonna,
Irma e Arturo 3.000 — della Mamma, MoreUo Letizia 1.000 — di VillieEn Ved. Bleynat, i figli e le figlie con i loro familiari
5.000 — del Marito, Rostaing Frida ved.
Marcoz 1.000 — di Carlo Grill, Impiegati
e assistenti del Cotonificio Valle di Susa
7.000 — nel 3« anniversario della dipartenza della Moglie, Boer Giovanni 5.000 —
della Zia Susanna Ribet Ved. Durand, i nipoti 3.000 — di Enrichetta Comba, Fam.
Comba 1.000 — di Bergere Luigia, fam.
Campra, Bergere, Balma 2.000 — del Cugino Gander Corradino, Long Adelina, Alice, Arturo, Cesare 2.000 — di Alda Godine, l’Amica Mimma 2.500 — del Nonno,
Elsa, Renato, Carla Gay 1.000 — dei Cari,
Antonio Kovacs 500 — della Moglie, Bardelli Angeli 20.000 — di Baret Gio^^vaBni, le
Maestranze del Cotonificio Vittorio Widemann di San Germano Chisone, 10.000
di Alessandrina Avondetto Gardiol, nel decennale della sua morte, la famiglia 5.000
— deUa figlia. Grill Enrico 500 — .d* Carlo
Grill, i ' Cugini Dik 5.000.
La Commissione degli Istituti Ospitalieri
Valdesi ringrazia riconoscente i numerosi
donatori.
per le espressioni géhtiU che hanno accompagnato le offerte. ...
Cav. Giovanni Mazzonis, Torre Pellice lire 20.000 — Ing. Max Leumann, Torino
10.000 — W. A. Bachstadt Malan, Torino
10.000 — G. Vaciagu, Lusema San Giovanni 10.000 — Officine Viberti, direzione, Torino 10.000 — STIPEL, direzione generale,
Torino 5.000 — Officme Viberti, comm. interna, Torino 3.000 -f- Cassa di Risparmio
di Torino 5.000 — RIV, S. p. A., Comm.
interna, Torino 5.000 — Dott. Luigi Mathieu, Pinerolo 10.000 — Luigi Zampa, Roma 5.000 — Giovanni Peyronel, S. Secondo
di Pinerolo 2.000 — Ettore Serafino, Pinerolo l.OOO —• Suor Hedi, Zurigo 3.000 —
Ines ed Emilio Ostorero, Torino 15.000 —
Roberto Steiner, Bergamo 10.000 — N. N.
in mem. del Gr. Uff. Emilio Gardiol 5.000
— Mariuccia Jon Sootta, Torino 500 — G.
Balmas, Torino 500 — A. B., Torino 1.500
— Nora Besson, Torino 500 — Giorgina
Jahier Downie, Torino 10.000 ■— Unione
dei Coppieri, Torre; Pellice 10.000 — Lui
gina Cellino, Torino 5.000 •— Lineile Introna, Torino 2.00ÿ^ — Pedrini Riccardò,
Torino 2.000 — Dott. Mario Gherardi, Torre Pellice 20.000 — Martinat Silvio, Toree
Pellice 4.000 — « Gruppo di attività » della
Chiesa di Via IV Novembre, Roma 10.000
— Dott. Vittorio Ricci, Roma 5.000 ■—
Maestranze Stamperia Mazzonis, Torre Pellice 46.150 — F.Ui Pegone, Bibiana 5.000 —
Unione di Bobbio Pellice 5.000 — Maestranze Stab. Mazzonis di Pralafera 6.500.
Ospedale llaldese di Torre Pellice
La Signorina Nina Curcio, grata ringrazia anche da parte dei suoi malati, quanti
hanno voluto contribuire all’acquisto di un
apparecchio televisore per il Padiglione Sanatoriale.
Il televisore è già stato installato, con
grande gioia dei degenti, i quali hanno tratto motivo tangibile di simpatia e di incoraggiamento da tale dono ; apprezzato anche
La C.I.O.V. esprime la sua riconoscenza
a quanti hanno reso possibile l’acquisto di
un apparecchio televisore per l’Ospedale di
Torre Pellice.
Direzione e Redazione: Past. Ermanno Rostan - Via dei Mille 1 - Pinerolo - Tel. 2009
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo, con decreto del 27-XI-1950.
Tip. Subalpina s.p.a.‘ Torre Pellice (Torino)
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ringrazia sentitamente tutti coloro che in
qualsiasi modo presero parte al suo dolore,
in modo particolare il Dott. De Bettini per
le lunghe e amorevoli cure prestate, i Pastori Pons e Aime e i vicini di casa.
Angrogna, Odin, li 22 Luglio 1954
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Dopo lunghi mesi di sofferenze la sera
del 27 luglio in serenità è mancato il Pittore
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opere tue con sapienza ».
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