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ANNO LXXVI
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Torre I»IÌÌ% 1940-XVlll
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Riguardale alla roccia onde foste iÌ|grliatiV''
(Isaia U, 1)
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iaraanaiilaD d«illani. dai«
Valda
i Nulla sia più forte, della vostra fede t
(Qianavetio)
ABBONAMENTI
Italia e Impero . . . . Anno L. 15 — Semestre L. 8
Parrocchie del Primo Distretto . » » 12 — » » 7
Estero . . . . . » » 25 — » » 15
OIraltorai Prof. 6mO COSTABIL
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pbiìick
REDAZlOfÌÈ: Via Arnaud, 27 - Torrb Peluce
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
Cent. '30 la copia
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«Venite a me.» (Matteo II, 28)« Dimorate in me • (Qiov. 15, 4)
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A quanti hanno udito la prima chiamata di Gesù e vi hanno prestato attenzione, si rivolge pure la seconda esorli^ fazione. Mai ci siamo pentiti di essere
venuti a Gesù ; abbiamo sperimentato
che egli è fedele nelle sue promesse ;
Egli ci ha accordato un perdono completo e gratuito ; Egli ci ha reso partedpi della gioia e delle benedizioni del
¡M suo amore, e noi abbiamo trovato presso
»‘ di Lui molto di più di quanto non speravamo.
^ Ciò nonostante, col passar del tempo,
si sono verificati dei disappunti ; le benedizioni di cui tanto avevamo goduto
non hanno durato ; la gioia e l’amore che
avevano riempito i nostri cuori nel primo nostro incontro col Salvatore, lungi
dairaumentare, sono, a poco a poco,
scomparse. E noi ci siamo domandati :
perchè.
La risposta è semplice: noi ci siamo
allontanati da Cristo. Le benedizioni
Ch’Egli promette sono intimamente legate a questo * Venite a me » e non
possono essere veramente sentite che in
una intima comunione con Lui. S’Egli ci ha detto di venire a Lui, non era certo
per farci sentire, durante alcuni pochi e
brevi istanti dopo la nostra conversione,
t la gioia del perdono, e lasciarci poi riill trovare la nostra tristezza e il nostro
peccato con il ritorno alla nostra vita
ordinaria. Egli ci chiamava a qualcosa
^ di meglio : voleva che noi dimorassimo
in Lui e godessimo della sua perraanente comunione in seno alle nostre
quotidiane occupazioni ; questo non l’abbiamo compreso e per conseguenza non
abbiamo conservato la pace che avevamo trovato nel venire a Lui. Pertanto
l’esortazione — Dimorate in me — è la
logica conseguenza dell’amore potente
con cui Egli ci ha detto: Venite a me..
t' Ora le benedizioni connesse a questa
seconda esortazione : Dimorate in me, ol.s trepassano di gran lunga quelle connesse
all’altra: Venite a me ; e noi non possiamo realizzare le ricchezze che in queLji!' ste parole sono contenute per chiuac|ue
le accetta.
Dimorate in me, dice Gesù, e non :
con me. Egli vuole stabilire, fra Lui e
ij: noi, dei rapporti della più intima natura ;
Egli vuole renderci partecipi della sua
vita divina.
Venuti a Lui, noi dobbiamo dimorare
I' in Lui. Le stesse ragioni che ci hanno
i spinti ad avvicinarci a Lui ci costringono a dimorare in Lui. Il timore del
peccato e della maledizione che a lui è
unita, il sentimento di stanchezza e i|
^ desiderio d'esser liberati dalle catene,del
^ peccato per essere fatti santi e puri e
% trovare il riposo delle nostre anime, il
.bisogno di conoscere l’amore infinito, la
speranza di una eredità gloriosa ed
•eterna, tutti questi sentimenti che ci
hanno condotti a Gesù, devono tratteci* nerci presso di Lui ; infatti solo dimorando in Lui noi potremo conservare il
perdono ricevuto, e le nostre anime solo
In Lui saranno saziate. Chi vorrebbe contentarsi di rimanere sulla soglia di un
palazzo, se il re lo invita ad entrare per
godere della sua gloria? Eppure molti
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di quelli che sono venuti a Gesù Confessano di non sapere cosa significa dimorare in Lui. Gli uni non intendono
quale sia il pensiero del Signore che
chiama ; altri capiscono ciò, ma non credono che una tale comunione sia possibile per loro; altri credono che questa
comunione è possibile, ma non riescono
a scoprirne il segreto; altri infine confessano che la loro infedeltà ha loro impedito di godere di questa grazia : essi
non erano pronti a tutto sacrificare per
dimorare sempre e compiutamente in
Lui.
Per tutti risuona il messaggio di Gesù :
Dimorate in me... Inginocehiamoci ai
piedi del Salvatore per meditare questa
parola...
(tradotto da: Dimorate in Cristo, di
A. Murray). •
NUOVE FORZE
(Sotto questo titolo un fedele abbonato ci
manda qualche riflessione che la sua
esperienza gli ha suggerito, e di cui
lo ringraziamo).
Chi di noi non sente in certi momenti
delia vita il peso di una-> stanchezza chevlo vince e lo abbatte ? Ci sembra allora
di aver perso ogni ragione di vivere e
di sperare; l’anima nostrà si piega su
sè stessa al contatto delle dure realtà
della vita quotidiana e sembra vuotarsi
dell’entusiasmo di ieri. In tali ore cupe
e tristi, caro lettore, ricordati dell’affermazione del Profeta Isaia:
« Coloro che ripongono la loro fiducia
nell’Eterno acquistano nuove forze ».
Non è forse precisamente quello che
può concederci il giorno del Signore ?
Quello è un giorno di riposo, di ristoro
intimo di rinnovate forze spirituali ; ma
in qual maniera utilizziamo le Domeniche ? Certo è, che se sappiamo utilizzare
quelle ore benedette cercando Iddio nella
meditazione personale e mediante la
frequentazione dei culti, le nostre forze
si rinnovellano e l’anima nostra canterà
di nuovo per riprendere con rinnovata
energia i nostri lavori abituali ; sarà di
noi come di un uomo il quale trovandosi
in grave pericolo di soccombere per
asfissia, fa ogni sforzo per raggiungere
la finestra della sua camera, riesce ad
aprirla e a pieni polmoni respira l’aria
pura, si rianima e riacquista la vita.
cosi è per l’anima umana allorquando
riesce a purificarsi di tutti i miasmi della
settimana e ritrova infine il suo primiero
ardore.
La Domenica sovente sfuggono le più
belle occasioni per rianimare la vita
spirituale.
• Padre Celeste, in questo giorno i nostri
pensieri si levano a Te in uno slancio
di fiducia e d’amore. Rinnova in noi la
fede e concedici nuove forze. Fa che in
ogni famiglia, nelle nostre Chiese e fino
' all’estremità della terra il Tuo Regno
venga, e che da ciascuno di noi il Tuo
nome sia santificato. Amen ».
Un Abbonato.
Bisogna, ohi figliuolo, che tu dia tutto
per avere tutto, e che tu non sia punto
di te.
4'
Vnitnzia - Iticonosccnza - Jticonsacrazioae
Ritorna la setti mona di rinunaia, in cui tutti i membri ed
amici della Chiesa Valdese sono invitati a mettere da parte una
somma, corrispondente ad un effettivo otto di rinunzia, destinandola all'Opera del Signore. Jn ogni comunità si sta organizzando
la raccolta delle offerte, mentre gli isolati sanno dove indirizzare
la loro : all’Ufficio Centrale della favola Valdese, in T{oma.
Voglia Jddio ispirare ai cuori quei sentimenti di lieta generosità che Qli sono graditi e benedica Egli questi atti di sacrificio
volonteroso che si compiono nel Suo nome e per la Suo causa l
< Tlfnunzia > è una parola che alcuni non ritengono molto felice,
pur comprendendo ed approvando la... cosa, perchè parlando di rinunzia si mette l'accento 'su di> una virtù o una pratica piuttosto
negativa. E forse hanno qualche ragione, fifa d’altra porte bisogna
osservare che, in questo caso nostro, la rinunzia s'ispira ai sentimenti molto positivi di responsabilità e di riconoscenza e s'integra nella fedeltà al J)io dei nostri fadri e nella rinnovata eonsacranio ne ad un'attività buona e santa, da Sui assegnata ai suoi
figliuoli.'
J)el resto, non sono le parole che importano, ma i sentimenti
Jf tutti i Valdesi, quindi, che in tempi tanto oscuri vogliono
rimanere più fedeli che mai agli eterni principi dell*Svangelo per
cui soffersero e lottarono i loro antenati, t la settimana di rinuncia » si offre come un'opportunità luminosa di elevare l'animo al
Padre che è nei Cieli col profumo di sacrifizi « che costino qualche cosa ». ■
possa la risposta aWappello 194-0 superare i risultati già così
confortanti raggiunti negli anni precedenti, di quanto le necessità
della gravissima ora presente superano in intensità ed in urgenza
quelle mai incontrate nel passato dell’opera cristiana della nostra
Chiesa Valdese !
Jn attesa fiduciosa dell’esito, giunga a ciascuno il più cordiale
nostro saluto e la riaffermazione della nostra fraterna solidarietà.
Roma, 5 Febbraio 1940-XVIII.
IL MODERATORE DELLA TAVOLA VALDESE :
ERNESTO COMBA.
L’unità dei Frateiii e i Vaidesi
Alcuni anni fa lessi, a Torre Pellice,
un interessantissimo manoscritto dell’anno 1880. L’autore ne era Davide
Peyrot e il titolo: I Fratelli di Boemia'
e i Valdesi. Fui gradevolmente sorpreso,
non del contenuto che non mi diceva
niente di nuovo, ma dello spirito che lo
informava: mi rammento queste umili
parole dell’Introduzione : « Essendo io
stesso Valdese, desidero anzitutto far
conoscere al miei correligionari la storia
antica di quella Chiesa che le fu un
giorno sorella minore, ma che divenne,
per la sua fedele testimonianza al Salvatore Gesù Cristo, per la sua vita
esemplare e lo spirito missionario, sorella maggiore».
Pensando anch’io che i lettori vorrebbero sapere qualche cosa sulle relazioni
delle due Chiese sorelle, farò il tentativo di scrivere brevemente la storia dei
loro rapporti.
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Il movimento Valdese, diretto dal suo
fondatore Pietro Valdo, si diffondeva
miracolosamente in quasi tutta la Francia meridionale. In pochissimi anni del
suo apostolato Valdo aveva acquistato
una cosi grande folla di seguaci che
questi divennero pericolosi per la Chiesa
di Roma. Allora il papa Innocenzo III
proclamò una crociata contro ai Valdesi
ed altri eretici, specie Albigesfi’ Diecine
di migliaia di Valdesi muoiono, gli altri
si recano nelle terre straniere per cercarvi una nuova patria.
I Valdesi vengono, di regola/^'relazione con la Boemia attraverso Tè' terre
tedesche : da ciò l’opinione non poco
diffusa in quell’epoca nella Boemia, che
il Valdismo fosse un movimento tedesco. In Baviera vi fu, nel 1230, una crudele persecuzione contro tutti gli eretici,
e fu allora che i Valdesi di Baviera si
rifugiarono in Boemia, dove, essi credevano, avrebbero potuto vivere in maggiore libertà.
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L’ECO DEUt WUniALOFSI
¿In Austria i Valdesi avevano un loro
* vescovo ad Auzsfach, il quale dichiarò
di avere 20.000 di^suoi correligionari, e
di questi un grandissimo numero in Boemia ed in Moravia.
Nella Boemia dei Sud vi furono molti
Valdesi nel dominio di Oldrich e Hradec. Ma neanche qui furono lasciati in
pace e già nell’anno 1335 fu incaricato
dal Papa l’Inquisitore Havel di fare qui
una razzia. Il re cèco Giovanni e
Carlo IV dovevano essere di aiuto agli
Inquisitori,
Come documento di questo periodo
abbiamo un foglio in pergamena con un
frammento del protocollo contro i Vaidesi del dominio di Juidrichuv Hradec:
è dell’anno 1340.
1 Valdesi acquistarono certamente molto
presto dei seguaci fra i contadini, e le
loro dottrine si sono radicate ben presto nell’animo cèco cosi meditativo. Molti
punti della dottrina valdese si trovano
in tutta la storia della Riforma in Boemia : il battesimo si poteva amministrare
senza l'acqua benedetta, i santi non
erano invocati, il purgatorio non si ammetteva, non si permetteva ai fedeli di
giurare o di fare la guerra. Lo stato era
considerato come un male necessario
(Chelculy).
Si dice che anche Giovanni Hus avesse
delle relazioni coi Valdesi : certamente
furono noti agli Ussiti ed ebbero interferenze fra loro. Dei loro rapporti amichevoli testimonia una colletta finanziaria dei Valdesi di Bourges per gli Ussiti boemi nel 1432. I Valdesi aiutarono
anche nella costruzione della città di
Tabor e Piccolomini il quale visitava
questa città nel 1451, dice che questa
* Sinagoga di Satana » brulicava di eretici e di Valdesi.
Ma le relazioni più benefiche sorsero
tra i Valdesi e l’Unità dei Fratelli, I
primi aiutarono amichevolmente i Fratelli nella costruzione della loro chiesa.
Benché i Fratelli credessero che Iddio
avesse dato loro non solamente il diritto ma anche il dovere di una vita ecclesiastica libera, talvolta sentivano che
c’era da fare una concessione alle pretese del mondo nell’ordinazione dei preti,
perciò cercarono dei preti amici che potessero aiutarli nell’ordinazione dei preti
ussiti.
Giovanni Blakolsav scrive a questo
proposito nel suo libro; O privoda
{Dell’Origine) : « I Fratelli lottarono anche coi Valdesi, specialmente coi più ragionevoli, come Stefano, il quale fu bruciato a Vienna. Questi ed altri volevano
servire i Fratelli con amore e correggere
tutto quello che non si trovava di bello
presso di loro».
Ora, molti storici credono che sia
quello Stefano che consacrò il primo
Vescovo dell’Unità Matej di Kunvald ;
ma, dice lo storico cèco F- M. Bautos;
« Matej di Kunvald non fu ordinato da
Stefano perchè questi fu bruciato nello
stesso anno nel quale fu fondata la chiesa
dell’Unità (1467). Matej fu ordinato da
un altro vecchio Vescovo Valdese di cui
non conosciamo il nome*.
Quindi l’Unità dei Fratelli è anch’essa
l’eredità valdese.
★
★ ★
Della collaborazione dei Valdesi coi
Fratelli testimoniano le parole del fondatore dell’Unità, Rehor Krajci : « Alcuni dei Valdesi furono accolti in Russia : con essi abbiamo fatto conoscenza
ed alcuni dei loro sono con noi». Dobbiamo rammentare anche l’adesione dei
Valdesi di Brandeburgo all’Unità : questa avvenne nel 1480 quando scoppiava
nel Brandeburgo una sanguinosa persecuzione. Dice Müller : • Così sono immigrate in Moravia alcune centinaia di Vaidesi che si sono stabiliti nei dintorni dì
Fubich e di Lauskaoun : da questo paese
sono emigrati nel secolo XVIll i futuri
iondatori di Hernnhut e dell’Unità rinnovata ».
Ma i Fratelli, bramosi della comunione dei Santi, volevano conoscere i
Valdesi nella loro Patria e nell’anno 1497
fratello Lukas di Praga'parti per.i’jtalia.
Fu a Roma, a Firenze e in molti luoghi i
d’Italia, fra cui il Piemonte, ma i Vaidesi *coi quali parlò non gli piacquero,
perchè, come diceva, amavano troppo il
mondo.
Un altro tentativo per l’avvicinamento
delle due Chiese -sorelle è venuto da
parte valdese, al tempo del Sinodo di
Cianforan, quando due barbi, Jean de
Molines e ^Daniele de Valence non furono contenli deile decisióni del Sinodo
e risolvettero di andare dai Fratelli, in
Boemia, per domandar loro consiglio.
Giunsero a Mladà Bolesvar nel 1533, e
Müller scrive :
• Quando i Fratelli erano sul miglior
cammino per avvicinarsi maggiormente
al Luteranesimo, sorsero ad un tratto,
come avvertenti testimoni del passato dei
Fratelli, questi due Valdesi. (Il che vuol
dire che la visita di Lukas nel 1498
aveva, in fondo, lasciato un buon ricordo). I due Valdesi si lagnarono dell’infedeltà dei loro correligionari, che essi
vedevano neH’avvicinarsi alla Riforma.
1 Fratelli mandarono per loro mezzo
una lettera, datata il 27 Giugno 1533,
che è un’esortazione amichevole e piena
d’amore: i Fratelli si rallegrarono molto
della vìsita dei due Barbi perchè in
Boemia si credeva che i Valdesi fossero
ormai stati sterminati ; poi esortavano i
Valdesi a non abbandonare la parola
pura di Dio e di non completarla con
parole umane.
E’ possibile anche che in un’epoca incerta si trattasse persino dell’unione delle
due Chiese: una lettera di Calvino, del
1555, al Signore polacco Jran, membro
dell’Unità, io testimonierebbe:
« De vestro cum Valdensibus consensu optima quaeque spero... Quare seduto a vobis danda est opera ut haec
pia conspiratio magis ac magis sanciatur».
Un forte sentimento di mutua comprensione si costituiva nelle due Chiese
sorelle anche negli anni e nei decenni
seguenti: Komensky (Comenio) stesso,
profondamente rattristato per il dolore
della sua Chiesa e del suo Popolo cèco
non proibiva piangere coi piangenti, e
nella sua storia delle persecuzioni scrive
questa magnifica preghiera : « Ma prendi
nelle tue mani il tuo popolo tormentato.
Tu stesso, nella piccola greggia. Eterno
Protettore, Gesù Cristo. E avvenga che,
come questi Valdesi ti sono stati fedeli
in tutte le tempeste, siano anche quelli
contro i quali si romperebbe i denti questa bestia babilonese. Con questi Valdesi
preghiamo anche noi verso di Te, pregandoti che la tua ira si plachi su di
loro e su di noi, e Tu, facendoci grazia,
rivolga la tua ira verso i nemici tuoi e
del tuo popolo : allora dovranno, per
cagioni di tribolazione e di sofferenza,
professare che solamente Tu sei Iddio».
Amedeo Molnar-Selli.
Questo interessante articolo di un giovane studioso che all’amore della sua
Unità, unisce il culto delle memorie vaidesi, ci è stato segnalato da un altro
amico delia causa valdese, il signor Lombardini, che ne ha curato questa riduzione per L’Eco, con il consenso dell’autore. Grazie all’uno ed all’altro. Lo studio è apparso nel giornale ItAmoio. Bratskà
di Praga. Red.
Importantissimo
L’Amministrazione del giornale previene gli abbonati tutti che a partire
dal primo numero di Marzo prossimo, verrà sospeso l’invio del periodico, a quelli che non sono in regola
coll’abbonamento dell’anno in corso.
Gl’interessati pertanto sono pregati
di fare con cortese sollecitudine il
versamento della loro quota al Pastore che la trasmetterà, o per mezzo
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valendosi del Conto Corrente Postale
N. 2-17557 intestato alla Libreria Editrice Claudiana - Torre Pellice - indicando sempre con chiarezza il proprio indirizzo.
Ona iloioila di mi aaiyiali
Questo aneddoto è molto vecchio; risale ai tempi di Federico Guglielmo IV,
re di Prussia, ed è raccontato in un opuscolo del 1865. Storia antica?! Giudicatene !
Il re Federico Guglielmo IV, in una
delle sue visite, giunse inaspettato in
un’aula di una scuola elementare; si interessò a molte e svariate cose, poi volle
fare qualche domanda a questi scolaretti.
I Cominciò con la... grammatica; silenzio assoluto ; e ciò si capisce: rispondere ad un re, non è la cosa più semplice di questo mondo ! Continuò con
l’aritmetica ; sempre silenzio assoluto ; e
questo si capisce, come sopra ; ma il
maestro cominciava a sudar freddo,
quando il Re ebbe un’Idea geniale. Tirò
fuori dalla borsa una bella e luccicante
moneta d’oro :
« La darò in premio a chi saprà dirmi
a quale regno della natura appartiene
questa moneta*.
Senza esitazione venti bocche si aprono
in un sol grido:
« Regno minerale ».
« Benissimo •.
Ed il Re continua ;
« Ecco una mela... ».
Senza esitare, venti bocche di nuovo
proclamano :
«Regno vegetale».
Ma il buon Re non è ancora soddisfatto :
« E il vostro maestro a'che regno appartiene ? e voi a che regno appartenete?
Ed io a che regno appartengo ? •
E qui, evidente perplessità : alcune bocche si aprono, e poi si chiudono : sigillate ! Poi, in fondo, una bambina alza
timidamente la mano ; «Apparteniamo al
regno di Dio ».
Sembra che il Re sia stato molto soddisfatto di questa risposta, anche se le
Scienze Naturali non contemplano specificatamente questo regno.
Storia vecchia ?!
Ecco, noi siamo molto fieri, dico noi,
cioè la gente moderna è molto fiera
quando, a una domanda di quel genere,
essa risponde :
« Ma è chiaro : l’uomo appartiene al
regno animale !»
E che animale è l’uomo I Gli hanno
detto che la scimmia è il suo antenato,
ed egli considera ciò come un sommo
onore, come una grande conquista della
scienza e cioè del suo spirito senza badare se ciò faccia onore alla scimmia.
Ma almeno si limitasse egli alle conquiste della scienza; il guaio si è che
passa facilmente dal campo delle scienze
naturali, a quello della vita morale, e
dà tragicamente dimostrazione che egli
appartiene, troppo spesso, per mille legami, ai regno animale! Perciò ho rievocato questa risposta antica di una
bimba che, se vive oggi ancora, deve
avere 85 anni. E vorrei domandarle :
« Oh ! mia buona e vecchia magna,
dai bianchi capelli, dagli occhi stanchi,
ti ricordi 75 anni fa, quand’eri seduta
sui banchi della scuola elementare, ed
il re di Prussia interrogò tutta la classe,
e tu rispondesti, franca e sola : l’uomo
appartiene al Regno di Dio ? Ebbene,
oggi, che li conosci bene gli uomini, che
cosa ris{Donderesti ? Ancora, al regno di
Dio ?». Ci.
■»
PERSONALIA
li pastore Lodovico Zeller, di Oetisheim, l’indimenticabile amico dei Pellegrini Valdesi alle Colonie Valdesi della
Germania Meridionale, con una sua af-fettuosa lettera, manda ai Pellegrini stessi
ed a tutti gli amici delle Valli il suo fraterno saluto. Nelle gravi occupazioni che
lo assorbono nella sua vasta parrocchia,
in un momento cosi solenne per la sua
patria, egli ricorda sempre con vivo
senso di riconoscenza i magnifici giorni
passati coi suoi fratelli d’oltralpe,.in Germania ed in Italia, e'benedisce Dio per
gli infrangibili legami che lo uniscono a
loro. Questo suo saluto, cosi caldo di
fraterno affetto, che comprende il meihqf*è petj^i^ro di tutti i Valdesi di Ger- '*'
mania, cì giunge tanto più caro alla vigilia della celebrazione valdese del XVII
Febbraio. A. J.
Ringraziamo il pastore Zeller del messaggio gradito, che i pellegrini sentono ¿
profondamente, e preghiamo il prof. A. ¿
falla di farsi eco dei nostri saluti e dei '
nostri auguri, per lui e per i suoi fedeli, à
CRONACA VALDESE
ANGROGNA. Il 31 Gennaio alle Sonnaillettes è deceduta Rivoire Doretta
Amilda di Enrico e di Bertìn Dina, in
età di 18 mesi.
11 4 corr. al Vernet è deceduto dopo
breve malattia Bertin Cesare di Cesare
e di Peyronel Adele, in età di 37 anni.
Esprimiamo ai parenti afflitti la nostra
cordiale simpatia cristiana. R. N.
BOBBIO PELLICE. La nostra simpatia alla famiglia di Anna Bertinat deceduta, ottantatreenne, alle Crousette, il
29 Gennaio u. s. R.
LUSERNA SAN GIOVANNI. Giovedì
l!* Febbraio abbiamo accompagnato al
cariìpo del riposo le spoglie mortali di
Gaydou Davide, deceduto ai Goss, all’età di 63 anni e di Chanforan Adele
sposata Galazzo, deceduta al Rifugio,
all’età di 50 anni.
Alle famiglie provate da queste dipartite giunga l’espressione della nostra
profonda simpatia cristiana.
MASSELLO. La Chiesa di Massello
ha avuto la dolorosa missione di accompagnare, alla loro ultima dimora, nello
stesso giorno, le spoglie mortali di Pons
Susanna nata Giraud, deceduta al Qrangedidier all’età di 59 anni, e di Tron
Paolina, del Brualacoraba, all’età di 68
anni.
Dopo lunghe settimane di sofferenza,
cristianamente sopportata, esse sono salite in alto dove non regnano più miseria e dolore.
— Ci giunge, inoltre, la notizia della
dipartenza della nostra sorella Micol
Maria, del Porince, stabilita presso sua
figlia Adele Pons, nel dipartimento di
Vaucluse (Francia) e deceduta all’età di
81 anno.
A tutte le famiglie, che questi lutli
colpiscono, va la simpatia dei numerosi
loro amici.
PERRERO. Domenica 21 Gennaio, daad un pubblico numeroso, abbiamo inaugurato la sala delle attività di Perrero,
ingrandita e restaurata. Il Vice Moderatore sig. Marauda, che aveva accettato il
nostro invito, ci ha rivolto un appropriato messaggio facendo voti perchè le
attività che si svolgono nella Sala, servano per la maggior gloria di Dio. Egli
ci ha portato anche il saluto dell’Amministrazione della Chiesa Valdese e si è
Rallegrato con la nostra parrocchia per il
modo con cui ha fatto fronte alle rilevanti spese dei restauri.
Dopo l’inaugurazione, l’Unione Giovanile ha trattenuto il pubblico con canti
e recite; allá fine venne distribuita a
tutti una tazza di tè.
— L’anziano di Traverse, sig. Poèt
Umberto, che aveva terminato il suo
quinquennro regolamentare, è stato rieletto la Domenica 21 Gennaio.
E’ stata presentata al S. Battesimo
Ferrerò Miranda di Emilio e di Bosio
Alma, di Perrero. Invochiamo le benedizioni celesti sulla bambina e sui genitori.
— Il 22 Gennaio abbiamo accompagnato all’estremo riposo le spoglie mortali di Peyrot Margherita, del Crosetto,
deceduta all’età di 82 anni. Sui parenti
domandiamo a Dio di far scendere le
Sue preziose benedizioni.
— Nei giorni 3 e 4 c. m. abbiamo
avuto la visita del pastore sig. Roberto
Jahier, il quale ha portato il suo mes
à
3
L‘ ECO DELLE fALli VALDESI
Ì^ssaggio airUnione Giovanile e ha presie®duto i culti a Ferrerò e .Maniglia. La
iChiesa lo ringrazia molto caldamente.
I — Ricordiamo a tutti i membri di
Idhiesa ed agli amici che la settimana di
Wtinunzia avrà luogo dall’11 al 18 FebIbraio. Prepariamoci a versare la nostra
Ppfferta, con gioia e secondo le nostre
Impossibilità.
— La festa deH’Emancipazione si terl^à quest’anno a Ferrerò. L’agape fraterna,
^-organizzata daH’Unione Giovanile, ci rac|<oglierà nella sala delle attività.
I
RORA’. Battesimi. Il 14 Gennaio u. s.,
|;,aH’inizio del culto domenicale, vennero
I; celebrati i battesimi di Durand Oiga di
lì^Edoardo e di Tourn Emilia. Padrini :
I^Bounous Valdo e Fanny. Bounous MiM'/iam di Valdo e di Fanny Rivoire. Pa|drini: Rivoira Attilio e Olga. La Chiesa
|:si unì cordialmente alle preghiere dei feI Ilei genitori per questi teneri agnelli che
|il Signore ha voluto aggiungere alla sua
"^greggia.
— Nozze. Rivoira Benvenuto, del quar|4iere di Rumer, ha sposato, il 20 Gènfcnaio u. s., la signorina Bertinat Costanza,
fe di Bobbio Pellice. IT matrimonio venne
I celebrato a Bobbio ma una parte della
I festa ebbe luogo anche a Rumer. Una
gabella festa veramente valdese, alla marniera antica, con molte candide cuffie,
geon molta sana allegria e col canto di
pvari inni sacri. La sera, nella scuoletta
i di Rumer, affollatissima, l’Unione giovanile locale diede al nuovo focolare il più
I cordiale benvenuto,
i- — Ospiti. Un corso di circa 150 alpini
i sciatori ha soggiornato a Rorà per qua-'
' Tanta giorni. Alcuni di essi, Valdesi di
buona lega, parteciparono alle varie at|=tività della Chiesa e, specialmente, alle
'v riunioni del Circolo Gianàvello, là DoI menica sera. Ora sono partiti ÌàscÌarido
; dietro, a sè un buon ricordo e, nei nostri
^ cuori, un po’ di rimpianto.
I SAN GERMANO CHISONE. Domei nica 28 u. s. ha avuto luogo rannunciata
visita di Chiesa. L’invito del Sovrintendente signor pastore Luigi Marauda a
ravvivare ed approfondire la nostra vita
I spirituale e morale è stato accolto con
I gratitudine dai fedeli che gremivano il
tempio. Nell’Assemblea di Chiesa' alcuni
ir fratelli hanno preso la parola per insisteB fé sulla necessità di essere più zelanti e
più consacrati. Al culto la Corale ha
eseguito un cantico a quattro voci.
Il pomeriggio un folto gruppo di gioI vani si è riunito in Convegno InterquarI aerale. Il signor Marauda ha detto la
I sua gioia di trovarsi in mezzo alla gioventù di San Germano ed ha recato un
- messaggio dettato dalla sua esperienza
della vita cristiana e dall’amore per i
giovani.
Seguì un distribuzione di ottime arance
ed una conferenza con proiezioni luminose. Troppo presto giunse l’ora di sef, pararsi dal signor Marauda per tornare
prima di notte alle proprie dimore ed ai
quartieri lontani.
Il Sovrintendente ha anche presieduto
la Scuola Domenicale, una riunione di
tutti i Catecumeni ed una breve seduta
del Concistoro. Ha inoltre esaminato i
registri di Chiesa ed il nuovo schedario
dei membri Comunicanti e della popolazione valdese della parròcchia.
Al pastore signor Marauda giungano
ì nostri vivi ringraziamenti per la sua
visita ufficiale che ha rivestito un carattere di grande cordialità e fraternità.
— E’ deceduta aH’Asilo dei Vecchi
Peyrot Maria Caterina à\ anni 76. Condoglianze cristiane alle figiie.
— Agli abbonati al • Eco delle Valli
Valdesi« della nostra parrocchia desi*
dero giunga il mio vivo rincrescimento
per le. irregolarità nell’invio del giornale
stesso. ’ i '
Al principio dell’annà avevo spéditò',
la lista completa degli abbonati vecchi
e nuovi coi relativi importi. Il 3 corr. mi
sono recato a Tdrré Pellice per ricercare
l’origine degli errori ; ho corretto le fascette stampate degli indirizzi. Se doves
sero ancora verificarsi inconve'nienti vi
prego di inviare direttamente e subito
una cartolina all’Amministrazione del
Giornale.
— Domenica 4 corr. è stato amministrato il Santo Battesimo a Costabel
Rina di Luigi e di Blanc Ida. Che Dio
prenda sotto la sua protezione questa
bambina e tutti i suoi cari ! G. B.
TORRE PELLICE. Due matrimoni
sono stati celebrati in chiesa :
Il sig. Poet Giovanni, di Luserna San
Giovanni, ha sposato la sig.nà Ricca
Emma, dei Michelin (Chabriols).
Il sig. Dema Pietro, dell’Inverso, ha
sposato la sig.na Davit Margherita Alina,
di Villar Pellice.
Il Signore benedica i due nuovi focolari.
— Iddio ha richiamato da questo mondo
la signora Susanna Charbonnier vedova
Besson, di Rio Cro. Essa aveva 86 anni.
Rinnoviamo a tutta la famiglia, specialmente al figlio, l’espressione della nostra viva simpatia cristiana.
VILLAR PELLICE. Visita. Domenica
4 corrente, la nostra chiesa ha ricevuto
la gradita visita di un caro amico, il
sig. prof. Gino Costabel, che ha presieduto la Scuola Domenicale del Centro ed
il culto nel tempio, lasciando in piccoli
e grandi impressioni che domandiamo
al Datore della buona semenza di far
fruttificare.
— Dipartenze^ Due gravi lutti ci hanno
improvvisamente visitati, con la dipartenza di due padri di famiglia. Sabato
sera', 3 corrente, decedeva al Saret, dopo
tre soli giorni di malattia, Dav/f Giacomo fu Paolo, all’etjà di 64 anni. E la
mattina successiva, Domenica 4 corrente,
11 Signore richiamava a Sè, in età di
48 anni, il nostro fratello Berfon Timoteo fu Stefano, del Teynaud, dopo alcune
settimane di dolorosa, inesorabile malattia. Il feretro, accompagnato da un interminabile corteo di parenti ed amici,
fu portato a braccia, per tutto il percorso, dai combattenti villaresi.
Alle vedove, signore Caterina DavitRivOire e Paoiina Berton-Allio, ai giovani figliuoli, ai parenti tutti dei cari
scomparsi, rinnoviamo l’espressione della
nostra intensa simpatia, mentre li raccomandiamo, nelle nostre preghiere, al solo
Consolatore. j.
VILLASECCA. Una occasione di gioia
è stata per la famiglia Genre Enrico, di
Bovile, il battesimo della piccola Elsa
Alina, che, ha avuto luogo il 28 Gennaio, nella scuola delle Grange.
— Il 31 Gennaio, ha avuto luogo la
sepoltura del bambino Peyronel Eli, di
12 mesi, figlio di Beniamino e di Peyronel Margherita, del Marcou di Riclaretto, ai quali esprimiamo ancora la nostra profonda simpatia cristiana.
— Il Consiglio di Chiesa si è riunito
in seduta Domenica scorsa, 4 Febbraio)
per deliberazioni varie ; fra l’altro fu deciso che le antiche scuole valdesi ora
cappelle di culto non possono essere
adibite a nessun altro uso all’infuori
delle normali attività della Chiesa. Il
Consiglio ha inoltre stabilito che nessuno
può disporre 0 concedere locali appartenenti alla Chiesa senza previa deliberazazione del Concistoro stesso, od in caso
di urgènte'necessità, del suo presidente.
Fvai ■ libiti
Silvio Baridon : Notizia sul carteggio
inedito fra Antonio Ranieri e MarcMonnier (Ed. L’Impronta).
, Ci piace di segnalare questo saggio,
• primizia tìl una più vasta opera che il
; gióvane aufore ha in animo di compiere,
intorno aLMarc-Monnier. Già in questo
breve saggio consacrato alle relazioni tra
il Marc-Monnier che, ramingo per l’Europa, conservò profondo l’amore per l’Ita1 Ha, ^^rcitando una notevole influenza
sull’animo del patriota Antonio Ranieri,
l’autore dimostra acutezza e serietà di
indagine e di critica, che lasciano bene
augurare per il futuro.
il culto
(Meditazioni preparate sui testi del Calendario Biblico della Briidergemeine)
' La vita dinamica e febbrile dei nostri tempi rende impossibile, nella maggior
parte delle nostre case, il culto di famiglia serale alla maniera antica. Non è questa,
tuttavia, una ragione sufficiente perchè esso cada in disuso. Adattato ai nostri tempi
ed ai nostri bisogni, essO deve praticarsi ancora con la stessa regolarità e fedeltà di
una volta. L'Eco delle Valli vuole offrire da ora innanzi ai suoi lettori un aiuto per
farlo. Essi troveranno, in terza pagina, una brevissima meditazione per ogni giorno
della settimana. La mattina, oppure la sera, sarà certamente possibile, ad ogni famiglia valdese, di raccogliersi per qualche istante nella meditazione della Parola di Dio
col sussidio di queste brevissime note.
Esse non vengono tolte da una delle tante raccolte, ma sono scritte volta per
volta da alcuni credenti. 1 testi, non sono sceltii, a caso, ma vengon presi dalle «Paroles et textes » (Calendario biblico della Chiesa dei Fratelli Moravi in Germania)
del 1940 — uno dei pani quotidiani per l’anima maggiormente diffusi nel mondo
evangelico. Questo fatto, costituisce un vincolo ecumenico della più grande importanza,
che non mancherà di essere apprezzato al suo giusto valore da tutti i nostri lettori.
Lunedì Lettura: Salmo 71, 16-24.
11 Énklmìn ' Chiedete e vi sarà dato ; cer1Z lEUDlfliD caie t troverete; picchiate evi
sarà aperto ». S. Luca 11,9.
Accade spesso nella vita e potrà verificarsi anche oggi, che l’amico facoltoso
al quale domandi soccorso per una causa
santa e buona, ti risponda: «Non posso»;
che tu spenda in vane ricerche tutta la
tua giornata e le tue forze, senza trovare
ciò che hai sperato né veder traccia del
bene perduto; forse, si parerà dinanzi a
te una porta chiusa, inesorabilmente sbarrata, dietro alla quale bramerai invano
di trovar rifugio dal freddo e dàlia solitùdine della strada.
« Se questo ti dovesse accadere, allora
ricordati ciò che il Signore ha detto a
proposito della preghiera.
Naturalmente, se le cose che tu ricerchi son dì quelle che si chiedono al demoni o che si trovan nel mondo e nel
fègno di Satana, la promessa del Signore
non è per te; ma se le cose che ti abbisognano son di quelle che sì posson
richiedere a Dio, allora non hai che da
pregare, con perseveranza e con fede ;
in'una maniera o neiraltra, forse come
rrièno tu pensi riceverai certamente!
Martedì
ti
Lettura: S. Matteo 18, 21-35.
« Dimorate ih me e io dimorerò
in voi ».
S. Giovanni 15, 4.
Tutto, quaggiù, contribuisce a distoglierci dall’accettare questo invito del
nostro Salvatore: l’attività quotidiana
febbrile o monotona: le distrazioni della
casa, della Strada e del giornale; le visioni seduttrici che Satana fa passare
dinanzi ai nostri occhi dalle prime luci
dell’alba fino a tarda ora nella notte; le
preoccupazioni e le sollecitudine ansiose,
l’esuberanza della vita e la stanchezza
dello spirito... tutto concorre a spezzare
la comunione dell’anima mia col mio
Signore.
Eppure, da quando l’ho gustata una
volta, sento che non posso più vivere
senza di essa e, mentre le forze del
mondo cercano di trascinarmi lontano,
sale dal profondo dell’anima mia una invocazione ardente, disperata... E quando
il mio fedele Amico celeste mi ha esaudito e m’ha concesso un’altra volta la
vittoria, parmi riudire tra i festosi accenti
deH’anima mia, come un coro lontano,
le belle parole di T. P. Rossetti :
Dimorare in Te, che sei
Nostra vita e nostra speme,
Dimorar col Verbo insieme
Avvicina il cielo al cor!
Mercoledì Lettura: Matteo 19, 1-15.
UP uL . * mondo avrete tribolazione ;
rcDDiDlU ma fatevi animo,, io ho vinto it
il mondo S. Giov. 16, 33.
Uno dei commenti migliori di questa
parola secondo me, sì trova in S. Marco
X, 30, dove Gesù, rispondendo a Pietro
che gli ha ricordato le rinunzie fatte per
seguirlo, esclama : « Io vi dico in verità
che non v’è alcuno che abbia lasciato
casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figliuoli, 0 campi, per amor di me
e dell’Evangelo, il quale ora, in questo
tempo, non ne rideva cento volte tanto :
case, fratelli, sorelle, madri, figliuoli,
campi, insieme a persecuzioni ; e nel
secolo avvenire, la vita etèrna *.
La vittoria del nostro Saltatore ci
offre fin da questo momento — ancor
sul campo di battaglia e mentre infuria
la mischia — un prezioso bottino e, più
tardi, terminata anche noi la lotta, la
trionfale vittoria della Vita Eterna.
Giovedì
li
Lettura : Matteo 19, 16-30.
« Io non ti prego che tu li tolga
dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno ».
S. Gtov. 17, 15.
Ascolta, fratello mio, questa preghiera
di Gesù, eppoi ritorna col pensiero ai
tuoi figli ed ai tuoi cari lontani, dispersi
nel mondo, per servire la Patria o guadagnarsi il pane, circondati da mille pericoli pel corpo e per l’anima...
Gesù, non li paventa questi pericoli e
non domanda che ritornino a casa per
esservi più al sicuro. Egli teme soltanto il
maligno, il nemico che potrebbe sedurli
qui, come laggiù, come dovunque, cosi
come sedusse persino degli angeli nel
cielo.
Riforma adunque anche tu le tue preghiere e non ti preoccupar più, per i
tuoi cari, qhe sieno lontani, nel mondo ;
domanda piuttosto Che sieno preservati
dal maligno. La tua preghiera si troverà
cosi a salire al trono di Dio unita a
quella di Gesù.
Venerdì
Ili
Lettura: Matteo 20, 1-16.
« Perchè ragionate voi del ñon
aver pane? Non riflettete e non
capite voi ancora? Avete il
óuore indurito ?*. S. Marco 8, 17.
— Certo, i discepoli che avevano assistito poc’anzi alle due- moltiplicazioni
dei pani e che tante dimostrazioni avevano avuto della potenza di Gesù, dan
prova qui, d’una ben misera fede. Al
loro posto noi avremmo agito ben diversamente...
— Ne sei proprio sicuro, fratello mio ?
Vedi, anche a noi Gesù, ha concesso
innumerevoli dimostrazioni della sua potenza, soccorrendoci mille volte in maniera provvidenziale. Eppure, alla prima
difficoltà nuova, al primo ripetersi del
pericolo, ecco il nostro cuore ripreso
daH'angoscia ed i nostri occhi smarriti
cercare attorno una via di scampo. Non
riflettiamo alle nostre esperienze passate,
non comprendiamo più le parale di Gesù
sulle sollecitudini ansiose ed il nostro
cuore indurito si chiude ai palpiti della
speranza e della fede... Signore ! Meritiamo pienamente, anche noi, il tuo rimprovero. Sovvieni tu stesso alla nostra
incrèdulità !
Sabato Lettura: Matteo 20, 17-28.
il EnkliMin * E non temete coloro che uccl11 rcDlliflIO a corpo, ma non possono
uccidere l’anima ; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo
nella geenna^. S. Matteo 10, 28.
s
Non è soltanto, quest’oggi, il calendario biblico della Chiesa Morava di Germania che propone questo testo alla
nostra meditazione, ma è l’eco possente,
glorioso, ineffabile delle nostre. Valli
Valdesi. Coloro che attraverso ai secoli
vi furono immolati per la loro fede ed
il cui sangue vigila ancora al piedi dei
grandi macigni secolari, ci fanno udire,
oggi, il lóro grido di allarme :
« In guardia, in guardia. Popolo Valdese ! Tu non hai finito di combattere,
ti minaccia un nemico più temibile dei
nostri persecutori, il nemico delle anime.
Per vincer quelli, noi sacrificammo i beni
e la vita; ma tu, che cosa darai per vincere il tuo potente avversario? Sii pronto
a tutto, una battaglia non si vince senz^a
sacrifici ; tanto meno quando l’avversario
si chiama il maligno... Come noi, anche
tu devi vincere la tua battaglia... Considera la roccia onde fosti tagliato... E i
testimoni che ti guardano dall’alto di
questi monti... Coraggio, « Alla Brua ! ».
E. GEYMET.
DOMENICA 18 Febbraio
Xeffura : .1 ^Ìov.
(Leggere la Meditazione in prima pagina)
4
■;:a
. ‘5
vm OELLF VALU VftLOFSi
. Sostenitori
Riclaretto': Vîglielmo Amandîna, 3 Gardiol Bartolomeo, 3 - Pons Federico,
2 - Peyran Maddalena, J - Malanot Maddalena, 2 - Peyronel Margherita vedova
Clot, 2. - Clot Cesare, 2 - Clot Peyronel
Adele, 2 ^ Clot Albert, 2 - G. Giacomo
Clot, 2 - Peyronel Teofllo, 1.
Milano: E. Murri Tron, 5 - Adele
Micol, 5.
Torino : Fanny Salleng, 3 - Balma
Leontina, 3 - Paolina Balmas-Turin, 3 Cléanthe Rivoiro-Pellegrini, 13 - Cav.
Ferdinando Pellegrini, 13 - Shaw, 10 Clotilde Grill, 3 ^ Revel Giulio, 3 - Balmas Alberto, 3 - Barbero Annetta, 3.
Bobbio Peliice : Sorelle Long, 8 Carrera Fanny, 3.
Luserna S. Giovanni : Prof. cav. Pietro
Gay, 2 - Tron Margherita, 8 - Durand
Fiorine, 1 - Bonnet Maddalena, 1,50 Mondon Albino, 3 - Malanot Maria, 1 Peyrot Lina, 1 - Eynard Federico, 3.
Goffrane : jean David Stallè, 5.
Pietra Ligure : Rag. Stefano Bertin, 5.
Ginevra: RoesgenGardiol, 5-A. Long, 5.
Pinerolo : Châtelain Claire, 3 - Itala
Serafino Barbero, 3 - Bounous vedova
Balmas, 3 - Maresciallo Maggiore Long
Eli, 3.
Firenze : Dapples Elvira, 3 - Prof.
Carlo Comba, 10.
Bolzano : Travers Vittorio, 5.
Torre Peliice: Maria Ri voir, 2 - Jourdan Luigia vedova Eynard, 2.
Novi Ligure: Albarin Rosina, 5.
Parigi : Roberto Revel, 25.
Marsiglia: Poët Louis, 2,50.
San Germano Chisone : Balmas Alice,
2 - Balmas-Bounous Elena, 6 - Beux G.
Paolo, 2 - Bert Enrico, 1 - Bouchard
Èdvico Bartolomeo, 5 - Bounous Olga,
3 - Bleynat Alberto, 3 - Cardon Elisabetta, 1 - Giraud rag. Edoardo, 3 - Dûchêne G. Battista, 1 - Griset Angela, 2
- Jahier Federico, 2 - Long Alessio, 6 Long Eli, 2 - Meynier Alberto, 3 - Maresciallo Pèyronel Enrico, 2 - Pons Rodolfo, 3 - Revel Fanny, 2 - Rostan Ed., 3
- Tron Beniamino, 2 - Balmas vedova
Enrichetta, 1 - Comba Luigi, 2 - Génicoud Teresa, 5 - Bounous Alberto, 3 ^
Vinçon Davide, 3 - Rostan Susanna, 1 Rostan Jenny, 3 - Sappè Adolfo, 3 Vinçon Stefano, 3 - Soulier Francesco, 2
- Long Edoardo, 2 - Martinat Enrichetta, 3.
Villar Perosa: Berger G. ved. Rostan,
2 - Bonin Alberto, s2 - Bargero vedova
Campra, 2 - Fattori Luigi, 3.
Inverso Porte : Monnet Bartolomeo, 2
- Pons Luigi, 1 - Gallian Emma, 3.
- Inverso Ptnasca : Costantin Luigi, 2 Coucourde Ardoina, 2.
Prali : Garrou Francesco, 2 - Menusan
Pietro, 1 - Garrou Giovanni, 0,50 - Pascal Oreste, 3,50 - Genre Alessio, 1 Menusan Caterina, 2.
Massello: Micol Ferdinando, 3 - Tron
Teofito, 1 - Micol Carlo, 1 - Tron Enrico fu Pietro, 1 - Meytre Augusto, 3 fìreuza Augusto, 3 - Pons Giovanni, 2
- Tron Augusto, 1 - Micol Giovanni, 2
- Tron Maria, 1 - Pons Giulio, 2.
isnmi raiiiii iiiia
RIFUGIO RE CARLO ALBERTO
Sorelle Nociotti, Torre Peliice, L. 10N, -N., Id., 5 - N. N., Torino, 50 D. L.- M., Id., 50 - Un Amico del Rifugio, 5000 - Caveglia Bruno, Torre Pellice, 50 - Selma Longo, Id., 30 - Pastore
era. doti. Teofilo Malan, Id., 100 - Ing,
Gordon Malan, Filadelfia, 100-Eugenia
Qeymet e Elisa Gabella, Rorà, 50 - Gluni,
Voghera, 10 - Una Unionista, Pomaretto,
10 - Chiesa Valdese, San Giovanni, 100
- Maria Decker, Id., 10 - Angelo e Elma
Parina, Torre Peliice, 50 - Frachc Albarin, Id., in mem. di Susanna Forneron,
gli eredi, Prarostino, 25 - Berthe Gardiol, Ìd., 20 - Cav. Arnaldo Fontana
Roux, Santa Margherita Ligure, 200.
OSPEDALI
Chiesa Valdese, Roma (Via IV Novembre), L. 100 - Id. di Pramollo, 40 - Id.
di Luserna San Giovanni, 100 - In mem.
di Rosa Burattini Malan, il fratello, Torino, 50 - Ministero della Guerra, in occasione ricovero di. Capitano in seguito
a.incidente automobilistico, 500 - Selma
Longo, Torre Peliice, 20 - Cav. Arnaldo
Fontana Roux, Santa Margherita Ligure,
200 - Olga Long, San Germano, 10 Ved. Maria Ribet, Perrero Maniglia, 10
- Hilda Bruschettini Roland, Torre Pallice, 500 - Bouchard Giovanni, S. Germano, 10 - Cassa Risparmio di Torino,
a mezzo succursale di Perosa Argentina,
400 - Jalla Pons, Lione, 50 ^ Micol Attilio, Massello, 20 - Pascal Giulio, Fontane, 10 - Enrico e Eugenia Geymet,
Rorà, 50.
ORFANOTROFIO FEMMINILE
Unione Cristiana, Simondi, Torre Pellice, L. 15 - F. Margarla Richard, Id.,
25 - Pizzardi Giovanni, Id., 10 - Unione
delle Madri, Prarostino, 41 - Forneron
Eman., Id,, per le sue nozze d’oro 25 Gardiol Susanna, Id., 50 - In mem. di
Godino Enrico, la famiglia, Id., 10 Chiesa Valdese di Rodoretto, 25 - L.
Jourdan, Colonia Vaidense, 100 - Vola
Clotilde, Torino, 10 - Agliata Margherita, Napoli, 10 - Chiesa Valdese, Coazze,
70 - Erica e Riccardo Cavazzani, Trento,
per la nascita della piccola Ada, 50 Barus Luigia ved. Crumière, Villar Pellice, 25 - Chiesa Valdese, Como, 100 G. M., Roma, 5 - Società di Cucito, Genova, 300 - Chiesa Valdese, Roma (Via
IV Novembre), 100 - Chiesa Valdese,
Ivrea, 100 - Irma e Mario Bianconi,
Roma, in mem. di Eli Long, 30 - Alberto Medori, Massaua, 25 - Colacicchi
Amelia, Roma, 5 - Concistoro Chiesa
Valdese Pinerolo, pro Orfanelle sue, 400
- Enrico Margiunti, Torre Peliice, 20 Perron Fion, Aosta, 10 - Riviera Ermelinda, 10 - Le Campiste riconoscenti, 63
Campiste di Roma : Nicla Cerquetti; 5 ;
Agata Susinno, 5 - Sig.ne Scroppo, campiste di Riesi, 10 - In mem. di Rosa
Burattini Malan, il fratello, Torino, 50 r
Silenzi Miegge, Roma, 20 - Maritano,
Pinerolo, 14,80 - Elena e Angelo Farina, Torre Peliice, 50 - Dirigenti e Colleghi della Soc. S.A.P.S.A., Sesto S. Giovanni, in mem. della sig.ra Rosa Burattini Malan, 340 - Godino Clementina, in
mem. di suo marito, Prarostino, 50 Hilda Bruschettini Roland, Torre Peliice,
500 - Campista Scarano, Cerignola, 15
- Unione Femminile, Villasecca, 40 Sorelle Viglielmo, Id., 20 - Sbolci, Firenze, 5 - R. Ambanelli, Torre Peliice,
in mem. di Elisa Benech, 10 - Ing.
Guido Vinçon, Torino, 400 - Selma
Longo, Torre Peliice, 50 - Chiesa Valdese, Luserna San Giovanni, 100 - Cav.
Arnaldo Fontana Roux, Santa Margherita Ligure, 400.
Il Presidente :
Avv. Stefano Peyrot.
Il Cat«cliisino di Heidelberg
(1563)
Traduzione e note di F. Lo Bue
Introduzione di K. Barth
Edizioni € Gioventù Cristiana »
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Collegio Valdese Torre Peliice (Torino)
'’^Stamane dopo penosa malùitia si è
spento ' '
ARISTIDE THEILER
d’anni 58.
Ne dònno il triste annuncio : la moglie Sylvia Ghigo,; le figlie Adelina
col marito GIORGIO VARESE, SandRA ;
la sorella Letizia Rossotto ; i cognati,
nipoti, il cugino ing. GUSTAVO VINQON
e famiglia, e famiglia Ghigo.
< La tua volontà sia fatta >.
Ev. Matteo Vi, ¡0,
« E fattosi sera, Gesù disse : passiamo all’altra riva».
kv. Marco IV, 35.
La famiglia e i parenti tutti, riconoscenti alle persone che hanno in qualche
modo manifestato la loro simpatia, ringraziano sentitamente.
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