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ABBONAMENTI : Interno ed Eritrea, anno L. 3 ; semestre L. 1,50.
Estero : anno L, 5 ; — semestre L. 3. — Per inserzioni, prezzi da convenirsi.
Dipettoie e flmministiatoie : Beovcnuto Cello magenta 18, ROfflfl
Homa, ^7 max^o = ^nno m = H. \2
* * Fides et amor » — Batraco^viiu lieti-tv . miomachia — Armi ed armati
— Scienza e religione — Risveglio — Smith lo
zingaro — Il Protestantesimo fautore dell’anarchia ? — La Chiesa Valdese e la Bibbia — Il
cieco mendicante — I nostri morti — La Bibbia —
Valli Valdesi — Da le antiche province — Un contraddittorio — Volontari di Cristo ! — Notizie di Toscana — Canto sacro — In guardia ! — Cronachetta
romana — Da Napoli luminosa — Oltre le alpi e i
mari — La Francia è scoraggila — Un covone di notizie — Leggendo e annotando — Spiritualismo —
In sala di lettura — Il libro del Frommel — Libri e
periodici ricevuti — Moody — Sotto l’incubo !
“ Fides et an?or „
Gli Editori che cristianamente si nascondono dietro
questa bella denominazione di < Fides et amor »
hanno testé pubblicato in un volume con copertina
uso tela la prima parte della nuova versione promessa del Nuovo Testamento ; la quale comprende
i quattro Vangeli e il libro degli Atti Apostolici. La
pregevolissima nuova versione è arricchita di prefazioni per ciascuno di quei cinque libri, di carte
geografiche, di molte brevi annotazioni appiè di ogni
pagina, le quali servono splendidamente aH’intelligenza di certi nomi, di certi luoghi, di certe cose
che nel testo richiedono per chi non sia teologo una
spiegazione. Con tutto il cuore plaudiamo airottima
impresa di « Fides et amor » ; vivamente raccomandiamo a tutti i nostri Lettori l’acquisto del volume che costa pochissimo (60 soli centesimi 1) e
facciamo voti perchè non abbia a tardar molto la
pubblicazione dell’ altra parte del Nuovo Testamento.
Noi crediamo che una recensione debba essere
sincera e non risolversi mai in una stolida incensatura. Fin qui noi siamo stati sincerissimi, ma vogliamo esser tali sino alla fine. Perciò — anche ad
evitar la facile accusa di adulatori — aggiungiamo
qualche osservazioncella. Trattandosi di un’opera di
capitale importanza com’è una nuova versione o almeno una nuova revisione di quel tesoro che si
chiama « Nuovo Testamento », gli Editori dovreb- '
bero — secondo noi — rivolgersi ora a tutti coloro
che poco 0 tanto s’intendano di greco e di Nuovo
Testamento, per averne — come costumava Apelle
per le sue tele — un gran numero di osservazioni
e di proposte che servirebbero loro in parte per
una edizione destinata a riescir più perfetta ancora.
Diciamo « i)i parte », perchè, certo, i critici fallibilissimi potrebbero pigliar dei granchi con molta
facilità : errare humanum est, e perchè taluni critici
potrebbero somigliare al famoso ciabattino giustamente rimbeccato da Apelle.
Convintissimi della importanza di questa critica
da richiedersi a un gran numero di persone, la incominciamo noi ; e, aprendo a caso il volume, al capo IV
di S. Luca, leggiamo con viva sodisfazione, ammirando la semplicità del periodare, la purezza della
lingua, riconoscendo quasi ad ogni versetto la superiorità di questa versione (o revisione) rispetto a
quelle del Diodati er del Martini specialmente ; ma
poiché qua e là alcune cose ci arrestano, ci urtano,
ci riaccendono nell’animo il desiderio più sopra espresso
di una critica di tutti, la quale concorra a migliorare questo lavoro ottimo, eccellente, ^ci facciamo lecito di arrischiare, senza servirci del testo greco,
ché non ne abbiam tempo adesso, qualche noterella
critica come a sbalzi e in gran fretta.
Capo IV di S. Luca, versetto 18 : « è per questo
ch’egli mi ha unto ». — S’ha un bel dire, ma questa
contorsione sintattica è francese. — ^ Il tale autore l’adopera ».— Il tale autore sbaglia ! Si crede
che giri di frase come questi diano maggior efficacia al pensiero ! E’ questione di abitudine, cari
signori. Provatevi a ripetere invece per cento volte
la forma italiana : « per questo egli mi ha unto » e
questa forma italiana finirà col sembrarvi perspicua
e viva quanto quell’altra per lo meno.
Vers. 27: « ma lo fu Naaman ». — Questo lo ci
suona malamente assai.
Vers. 29 : « per buttarlo giù ». — Il < traboccarlo » del Diodati sarà, oltre che antiquato, troppo
solenne ; ma questo « buttarlo giù » ha dello sciatto
e dinota troppa disinvoltura nei... traduttori.
Vers. 32 : < la sua era parola con autorità ». —
Cento volte preferibile la frase diodatina : « la sua
parola era con autorità », che dice lo stesso del
resto. Perchè modificare in peggio ? Ne venisse almeno una maggiore precisione di pensiero I
Vers. 36 : « egli comanda con autorità e con potenza agli spiriti immondi, ed essi escono ». — A far
una passeggiatina?... Meglio: « escono fuori —
se ne escono — se ne escono fuori ». La semplicità nella dizione è ottima cosa, ma non deve rasentare il volgare nè il ridicolo ; che nella versione
farebbero strano contrasto con termini, che si useranno forse in Toscana (ne dubitiamo tuttavia), ma
che altrove han del fiorito e del troppo letterario
come « ventilabro », per esempio, che abbiam trovato scorrendo il Capo III di questo medesimo Vangelo di S. Luca. « Ventilabro » è — più che altro
— un latinismo tolto da la Vulgata di S. Girolamo.
Ora un latinismo qui in compagnia del « buttarlo
giù », dell’ « inserviente », dell’ « è per questo
che » stona addirittura. Con che sostituirlo ? Eh 1
domande come questa sono insidiosette assai. E’ difficile risolvere un problema li per li, sui due piedi,
come si dice ; le correzioni da proporsi bisognerebbe
pensarle seriamente e pesarle con grande attenzione ; ma ecco, in questo caso, e tenuto conto della
semplicità cui si vuole nella nuova versione mirare.
noi preferiremmo « pala » o, meglio, « sventola ». (1)
Ancora un’osservazione.
Capo IV, vers. 35 (e potremmo citare altri versetti) : « Gesù lo sgridò, dicendo : « Ammutolisci
ed esci da quest’uomo ». — Ma perchè « questo ? ».
In tanto sciupio di « codesto », di « cotesto », di
« codesti » e di « cotesti ■ che oggi si fa, spropositando, poiché si adopera « codesto » per indicare anche cosa o persona che è presso di chi parli
0 scriva (errore madornalissimo e vero tradimento
della nostra lingua cosi ricca e così flessuosa), perchè
non ricorrere al * codesto », quando sia veramente
proprio, come sarebbe di certo nel versetto citato ?
Chi scrivesse le avventure di « questo, codesto e
quello » scriverebbe un qualcosa di piacevolissimo
e di utile davvero!
I difetti da noi messi in vista sembran un gran
che, perchè li abbiamo staccati dal contesto per mostrarveli soli. Leggete invece il bel volume, che
vi preghiamo di procurarvi, e ne riceverete come
ne ricevemmo noi un’impressione gradevolissima ;
ringrazierete di cuore, come noi ringraziamo, la brava
« Fides et amor » ed i suoi modesti e valenti soci,
e — quel che meglio sarà — invierete subito molte
ordinazioni all’indirizzo che si può trovar qui, in
questo medesimo numero della Luce, tra gli annunzi
deirS“ pagina.
(1) « Ventola » che il Diodati usa qui per ventilabro
è antiquato. « Ventola » adesso significa arnese di
penne o d’altro a ravvivare il fuoco e cappello da lume.
Ma il vocabolo • sventola » è dell’uso invece, nel senso
di ventilabro, come il Tommasèo nota, e quantunque
certi vocabolari non lo registrino ; e « sventola », oltre
che moderno, è più breve e semplice e suscita, quasi
per onomatopeia, un’idea, bella, di agilità.
BATRACOMIOMACHIA
Caratteristico e impressionante è stato Io spettacolo offerto nei giorni passati dalla capitale del regno, e specialmente dal suo quartier generale che
è Montecitorio. Tutto il mondo politico era sossopra.
Metà del parlamento e buona parte dell’ esercito,
senza contare le guardie di questura, i carabinieri
e persino le guardie campestri, erano mobilizzati.
Si tenevano ora qua e ora là convegni misteriosi
che di tanto in tanto gettavano in pasto al pubblico ansioso e trepidante i loro bandi squillanti
come fanfare guerresche. Si vedevano passare frettolosi, accigliati e gravi, uomini curvi sotto il
peso della responsabilità, che sentivano pesare sulle
loro spalle, compresi dell’alta missione ad essi affidata e chiusi ermeticamente nel loro formidabile
segreto. La vita consueta della capitale era intralciata 0 sospesa. Si sentiva, più che non si sapesse,
che qualcosa di serio stava per accadere, e l’attesa
diventava d’ora in ora più intensa, più angosciosa,
più insopportabile. Oh l’incubo di quei giorni 1 Si
era costituito fra i giornalisti un comitato di salute
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LA LUCE
pubblica, il quale aveva per compito rii seguire ogni
passo, di spiare ogni mossa degli nomini eminenti,
che erano gli arbitri della situazione e dalle cui decisioni dipendeva l’avvenire. Ed erano agguati, inseguimenti notturni con le automobili sotto pressione, ma coi fanali spenti; lunghi appostamenti sotto
una finestra dietro cui si era visto passare un’ombra, 0 presso un portone in cui era sparito un personaggio importante... E l'ansia cresceva, e la febbre dell’attesa aveva raggiunto il limite massimo,
non si mangiava più, non si dormiva più, non si
viveva più. Evidentemente la patria era in pericolo.
Poi si seppe di spedizioni armate alle porte di
Roma; di piani strategici turbati dalla folla di curiosi e da qualche agente dell'ordine ; di mutamenti
sapienti, per confondere il nemico e poter effettuare
i nobili proponimenti intesi a salvare l’onore nazionale. Si seppe di due nomini che si correvano dietro
nel nobile intento di sbudellarsi; di scaramucce senza
conseguenze serie, e non potute impedire da quei
-i guastafeste che sono i rappresentanti dell’ ordine,
perchè o arrivavano troppo tardi, come i gendarmi di
Offembach, o se ne tornavano indietro compiacenti
dinanzi all’ intimazione : « di qui non si passa ! »
oppure servivano, con le loro gambe, da attrezzi di
ginnastica a cui si attaccavano deputati e giornalisti,
formando un bel grappolo umano sul cancello di
qualche ' osteria di campagna.
Poi venne la fine ; due sole battaglie campali, sopra cinque o sei minacciate dapprima, nissun morto,
un po’ di sangue sparso, riconciliazione e abbracci
generali. Quando si seppe, l’incubo cessò. La paura
e il pericolo erano stati grandi, ma il danno piccolo. Non la patria era stata in pericolo, ma l’onore
di qualche cittadino ; e ora anche quell’ onore era
salvo. Le battaglie campali, erano state semplici
duelli. Per essi c’era stato tanto subbuglio, si erano
affannati generali e deputati, sia pure socialisti o
repubblicani, e i giornali più seri, o che hanno la
pretesa di essere tali per chi ci crede, avevano
fatto gemere i torchi e il pubblico per nna settimana.
Non si trattava, no, della patria in pericolo, ma
di una farsa colossale che ha finito col travolgere
nel ridicolo uomini e istituzioni e autorità e parlamento, il quale fa le leggi ed è il primo a trasgredirle.
E poi si pretende dal popolo rispetto e ubbidienza !
Per fortuna il popolo pensa ad altre cose più serie
e volge gli sguardi verso più luminosi orizzonti.
Nelle nuove gesta troverebbe ampia materia di
poema eroi-comico un Ariosto onn Tassoni novello,
che cantasse la « gran virtù » dei cavalieri moderni,
come quelli hanno cantato la virtù dei cavalieri
« antiqui ».
Enfloo
HRMl ED ARMaTI
Il torneo si è chiuso. I contendenti, discesi in lizza,
si sono graffiati, di poi abbracciati e baciati, e una
veloce automobile li ha portati lontani, lontani, proprio
quando, manco a farlo apposta, giungevano i funzionari del pubblico ordine per assicurarsi se colà si tramasse qualche delitto. Per fortuna l’onore era salvo.
La barbara usanza dunque, sopravvissuta al medioevo,
ha radici tutt ora ; e l’esempio vien dall’alto, da quegli
stessi legislatori, che han creduto colpirla con pene
severe. La pagheranno cara però. L’antorissasione
a procedere sarà tosto presentata, benché, e già si
prevede, non vi sarà forse tempo di discuterla, poiché,
a quanto si vocifera, una larga annistia comprenderà
anche tali reati in occasione delle prossime feste del
Cinquantenario.
Si dice che i socialisti vorranno chiedere conto e
ragione ai loro rappresentanti politici per la parte da
essi presa negli ultimi avvenimenti. Essi si dichiarano
recisamente avversari del duello.
Non so il perché, forse perché sono un perfetto ignorante di cavalleria e delle relative leggi, forse perché ho
uno sbagliato sentimento dell’onore, forse perché non
riesco a farmi conquidere daH’ammirazione alla vista di
quei superbi trofei di corazze di bronzo e spadoni di
acciaio, che tanta bella mostra fan nei nostri musei e
sono in miniatura riprodotti nelle nostre sale di scher
ma, la ragione mi é tutt’ora ignota; il fatto é però
che ogni qualvolta sento di duelli e duellanti, di armi
e di armati, mi viene ostinatamente alla mente non la
risposta data da Mario al Tentone che lo invitava a
singulare certamen : « Se hai desiderio di morire, puoi
bene impiccarti! » ma la porola del Sinai:« Non uccidere » e quella del Golgota di pace e di perdono !
Ed. dandola.
SCIENZA E RELIGIONE (1)
La colpa de^li fncreduli
! La colpa rimane!
! Deve riescir difficile (bisogna riconoscerlo) deve
I riescir difficile a un anemico della religione lo scruj tare un poco addentro un’anima profondamente reli^ giosa; ma a me non pare del tutto impossibile.
; I cultori della Scienza furono perseguitati (è vero
i purtroppo I) furono perseguitati dai cosidetti credenti !
; Se non che la persecuzione ormai è da un bel pezzo
I cessata. E perchè, in ogni modo, i cultori della Scienza
; non si son volti a studiare quel Gesù, che non perI seguitò anima nata e che fu anzi — ben prima di
loro — perseguitato atrocemente, fino alla morte e alla
morte di croce? Non meritava Gesù Cristo uno studio
accurato, o un po’ di attenzione almeno almeno ?
Quante magagne nella vita dei cristiani ! Ma, tra i
discepoli di Gesù Cristo, non son mancate e non mancano figure, non dirò perfette — chè quaggiù nessuno
è perfetto — ma nobili e attraenti, da S. Paolo a Blandina, da Felicita a S. Agostino, da Pietro Valdo e da
S. Francesco d’Assisi a Pascal, a Giovanni Wesley,
ad Ampère, a Giorgio Müller ; le quali figure di cristiani, umanamente ideali, costituiscono quel « nuvolo » spirituale dì « testimoni » visibili e invisibili
che ci attornia, eccitandoci al combattimento pel bene.
Perchè dunque i cultori della Scienza non sisón volti
a considerare quésti esemplari di uomini, di donne,
di fanciulle, di giovinetti, che, nella storia vissuta e
nella vita che si vive, splendono di luce bella come
diamanti ? E perchè — io ridomando — se i discepoli
non parevan degni di attenzione, perchè non si è pensato almeno a guardare al Maestro ; il cui profilo
d’una purezza rara, anzi unica, dale ingenue pagine
dei Vangeli balza fuori in precisi contorni ineffabili
di bellezza, come un profilo virgíneo inciso in un
perfetto cammeo ?
Le circostanze attenuanti, sussistono tutte, senza
alcun dubbio ; ma anche la colpa sussiste. Gli uomini
di scienza si sono fermati troppo in qua dai confini
che circoscrivono con ampio, magnifico giro il dominio riserbato alla Scienza, investigatrice non di taluni fenomeni, ma di tutti i fenomeni senza una sola
anche minima eccezione.
Come pei credenti, e nonostante le circostanze attenuanti, anche per gli scienziati la colpa dunque rimane.
Ernesto Haeckel e la colpa degli increduli.
Con astio amaro — fatto proprio per ricordare il
famoso « odio teologico » cento volte giustamente rinfacciato a certi credenti — ai è cercato d’abbattere la
fama e l’autorità scientifica di un Ernesto Haeckel,
per esempio; si è tentato perfino di coglier Ernesto
Haeckel in flagrante delitto di... trucco.
Non so se trucco ci sia stato, potrebbe darsi ; ma
questo ben so : che Haeckel non aveva bisogno di ricorrere ad artifizi nè a sotterfugi, per sostenere la
sua scienza, che è scienza vera, da non confondersi
mai con la « falsamente nominata scienza » di cui
parla l’Apostolo. Se vi preme di evitare il ridicolo,
non vi fate più sentire — o Credenti — a sostenere che
Ernesto Haeckel non sia un vero scienziato 1 Ernesto
Haeckel non solo è uno scienziato vero, ma è anche
uno scienziato grande e dei più grandi, come Liebig,
come Darwin, come Pasteur, come Berthelot, come
Thomson, come Golgi (2).
Tuttavia è lecito asserire che anche Haeckel non
aia senza macchia di peccato. Per una strana illusione
dell’anima, lui ed altri scienziati con lui pigliano per
dati, per risultati scientifici certe loro particolari opinioni filosofiche ! Qui sta il loro errore !
Orbene, per questa colpa io non saprei davvero —
ve lo confesso •— quale attenuante trovare. Come uomini, certo, essi hanno diritto — almeno quanto tutti
gli altri uomini — di occuparsi anche di ciò che eccede i limiti della scienza ; ma non hanno diritto nè
come scienziati e neppur come uomini di gabellar
per scientifico quel che non è tale !
(1) Continuazione vedi nnra. prec.
(2) Non mi si fraintenda, per carità. Non dico che la scienza
di_E. Haeckel sia perfetta e definitiva. Non esiste, per ora,
scienza perfetta. La scienza, più ere altro, è una grande e
sincera ricercatrice. Tale è la scienza di Ernesto Haeckel, come
è quella del Thomson, del Lodge eec., Sol questo volevo dire.
Poveri di esperienze religiose loro proprie ; poveri
di cognizioni circa al Cristo—cioè circa ai fenomeni
storici della religione — poveri di cognizioni circa ai
frutti che qua e là lo Spirito del Cristo è pur andato
maturando in quelle anime chesembran rinate a una
nuova vita tutta ardore sano di santità operosa ; poveri di cognizioni esatte circa ai fenomeni pszcofopzcz
(che con quelli storici costituiscono il tesoro scientifico della religione) : a tal segno poveri — gli scienziati increduli hanno tuttavia avuto il coraggio di
oltrepassare i limiti concessi alla scienza, hanno avuto
perfino il coraggio di esclamare : « Dio non c’è » (1)
dimenticando affatto che la scienza non sa se Dio ci
sia o non ci sia ; chè — se lo sapesse — non sarebbe
più scienza, non sarebbe più uno studio sereno ed
obiettivo di soli fenomeni esterni od interni, materiali o non materiali ; ma sarebbe un’ altra cosa, che
deve pigliar le mosse — io Tammetto — da la scienza,
ma che però non èia scienza, e si chiama con un tutt’altro nome, astrusetto assai ; Metafisica !
Così è facile avvedersi che — come per i credenti
— anche per gli scienziati la colpa rimane.
Non sta ai credenti di scagliar la pietra contro gli
scienziati ; ma non sta neppure agli scienziati di scagliar la pietra contro i credenti. Nessuno di loro può
vantare una coscienza interamente pura. Nell’ aspra
lotta, in cui si son volute tirar in ballo la Scienza e
la Religione (le cose più innocenti del mondo I) il torto
è di tutti quanti i contendenti ; i quali per ciò faran
bene a recitare il Confiteor compuntamente: « Mea
culpa, mea culpa, mea maxima culpa ! »
__________ (Continua)
(1) Ernesto Haeckel ammette un Dio, per quanto a suo modo.
Ma qui io non ripenso più a Haeckel ; penso agli scienziati in
genere che negan Dio. Del resto, il Dio di Haeckel è una ben
meschina, sbiadita e strana cosa!
Risveglio
Prima di chiedere ad altri il loro parere, domandiamo ancora al Dottor Hall-Quest quel che ha da dirci
in proposito.
Guardate quella chiesa che par cosi prospera : essa
mi ricorda 1 automobile che vidi l’altro giorno. Un
amico mio la stava preparando e tutto sembrava pronto
per una lunga escursione. Tutti montammo e, dopo un
momento di esitazione,... eccoci partiti ; ma avevamo
fatto appena due o trecento metri che la macchina
diede una scossa, un balzo, poi un altro, finalmente
si fermò. Saltammo a terra ad esaminarla e ci accorgemmo presto che avevamo dimenticato di rifornirla
di benzina ; essa aveva fatto quel po’ di strada con
ciò che le rimaneva di prima ; finita però la provvista
precedente, non potè più andare avanti. Così è della
chiesa cristiana ; camminerà qualche tempo con quel
po’ di spiritualità che le rimane dai suoi più bei giorni
ma — per farla procedere gloriosamente — è necessario
rifornirla di forza divina. Quello che occorre è una
nuova vita, una nuova forza, una spiritualità rinnovantesi ogni giorno. Prendete quel malato che soffre di palpitazioni : egli ha bisogno di aria più pura
e più leggera. Così la chiesa ha bisogno d’una atmosfera spirituale superiore, ha bisogno di maggiore sdazio, perchè lo Spirito di Dio possa operare. Lo Spirito
è presente; Gesù Cristo l’ha promesso alla sua chiesa:
egli è il nostro Consolatore, il nostro Avvocato ed
Amico. Ma dobbiamo metterci sotto la sua azione efficace.
Io non. sono di coloro che gridano sempre : « Avanti!
rinunziate al passato ; il passato è antiquato » Adagio!
Ha forse la filosofia dato dei pensatori più acuti di
Socrate,' Aristotile, Kant ecc ? Possiamo, dissentire da
loro, ma dobbiamo ammirare la loro perspicacia. E poi
perchè una cosa è antica, dobbiamo noi dire ch’essa è
falsa? Spesso ci accade di udire : « abbandonate i vostri vecchi dommi formulati da teologi ». Il rimedio
unico consiste nel cadere in ginocchio ed umiliarsi ai
piedi del Cristo che conosce il nostro stato e che può
cambiare il nostro cuore e darci il suo Spirito.
'Vogliamo noi essere sorgente di risveglio nella nostra chiesa? Domandiamolo a Dio e mettiamoci fin
dora al suo servizio, pronti a fare quel ch’egli ci dirà.
Soltanto la chiesa spirituale può sperare in un’abbondante misura dello Spirito di Dio e delia sua Grazia.
Che cosa dobbiamo fare della chiesa? Ecco una domanda che si sente non di rado, e che molte persone
si pongono spesso senza però darvi la risposta conveniente e adatta. Quando dicono e ripetono su tutti i
toni che gli esseri intelligenti, le persone colte e indipendenti si allontanano dalla religione, che la chiesa
va perdendo terreno ogni anno, la gefite debole, male
informata si'lascia indurre a chiedere: « che faremo
3
LA LUCE
dunque della chiesa? — Demoliamo il pulpito ed
erigiamo in sua vece un palcoscenico, trasformiamole
chiese in altrettante sale per la pubblica, discussione.
Conserviamo i maggiori templi come opere d’arte, come
monumenti nazionali, tutte le altre chiese e cappelle
affittiamole ai rigattieri. Bruciamo tutte le Bibbie e
conserviamone una copia sola come curiosità per i posteri che non crederanno più a nulla. — Miei giovani amici, a voi specialmente si parla così oggi; guardate di non lasciarvi sedurre, guardate di fare una
scelta savia e durevole. Che cosa farete della chiesa?
Io vedo ciò che molti di voi faranno : la dimenticheranno, per ascoltare la frivola voce del mondo. Vedo
la vostra indifferenza e ne piango. — Ascoltate, amici
cari ; vi voglio dare questo avvertimento mentre pas.
sate, a testa alta, davanti alla chiesa della vostra infanzia : La Chiesa di Cristo non può far compromessi
e non cedei à un palmo di terreno. La Chiesa di Cristo è eterna. Un giorno o l’altro, da qualche angolo
remoto, del vostro campo di attività, manderete un
grido per aiuto. Chi vi risponderà? Non il dotto, oi"
goglioso del suo sapere ; non il conduttore di qualche
culto anticristiano ; non gli amici che vi hanno trascinati con loro ai godimenti terreni ; non gli atei
agitatori delle folle. Chi mai vi risponderà?
I sinceri tra quei credenti che quaggiù costituiscono la Chiesa di Gesù Cristo !
• F. Grill.
¿niTH LO ZIHQflRO
Si attendeva a Parigi Gipsy Smith, cioè Smith lo
« zingaro » ; il quale deve tenere in inglese e senza
interprete — dunque solo per chi intende l’inglese —
conferenze di risveglio, come quelle ricche di frutti
spirituali e di conversioni serie eh’ egli è andato tenendo da lunghi anni specialmente negli Stati Uniti.
Il suo vero nome è Eodney Smith, ma è conosciuto
sotto il nome di Gipsy (cioè « zingaro ») Smith. E lo
Smith fu zingaro e fu zingaro per parecchi anni, come
Bunyan l’immortale autore del Pellegrinaggio del Cristiano.
Smith nacque il 31 marzo 1860, sotto una tenda di
nomadi nella foresta d’Epping in Inghilterra. A 17
anni non sapeva leggere. La morte della madre e la
conversione del padre lo scossero vivamente. Non aveva
mai dormito in un letto, non aveva mai indossato biancheria. La conversione segnò anche ii suo ingresso
nella vita incivilita. Da allora si’diede avidamente allo
studio, servendosi da prima di tre soli libri: la Bib
bia, un dizionario biblico e un vocabolario della lingua
inglese. Smith è una prova visibile deU’infiuenza della
religione non solo sul cuore ma anche su la mente, di
cui la religione (quando è vera e sentita) sveglia straordinariamente i bisogni prima assopiti. E Smith si consacrò interamente all’opera del Signore, completando
la sua educazione civile e la sua istruzione — tanto
che adesso parla non solo un inglese corretto, ma un
inglese forbito ~ e iniziando quel magnifico giro di
conferenze di risveglio che fecero un cosi gran bene
oltre l’Atlantico. Egli ha percorsa tutta l’America del
Nord, da Nuova York a S. Francisco, più volte, evangelizzando. La sua parola e la sua voce (poich’egli predica come faceva il Moody e canta splendidamente inni
religiosi come faceva il Sankey, il cooperatore del Moody)
arrecai’ono eccellenti risultati specialmente nelle città
di Pittsburg, di Chicago (ove lavorò assai anche il Moody)
e di S. Luigi.— A Bostou egli produsse tale impressione,
che rUuiversità Harvard sospese una volta tutte le
lezioni, per dar agio agli studenti di andar a sentire
Smith lo « zingaro 1 » Tanta è la potenza dell’ Evangelo, ricevuto nan a fior di cervello, ma con la coscienza
e con tutto l’entusiasmo del cuore.. .
Gipsy Smith è semplice, gentile, modesto, non ha
pretese da oratore : parla alla semplice, ma in linguaggio nobile senz’ombra di frasi volgari : chi non ne sapesse la storia non indovinerebbe mai in lui lo zingarello di trent’auni or sono. Della sua antica vita selvaggia non ha serbato se non la poesia soave che la
Natura sola ispira.
Tale l’ùomo che si è recato nella capitale della
Francia, a proseguire l’opera sua tra i piccoli di questo
mondo e i caduti. E’ certo però che lo gusteranno e
ne ricaveranno frutto anche i forti e i grandi.
Ecco alcuni particolari su Gipsy Smith desunti dal
« Christianisme an XX Siècle » : « Era sera. In un
accampamento di zingari, un giovanetto da la capigliatura copiosa, dal colorito olivastro, da l’occhio nero e
scintillante, se ne stava seduto sur nn tronco d’albero
abbattuto, e contemplava la volta celeste ove le prime
stelle andavano accendendosi. Quei momenti di raccoglimento e di meditazione dovevano lasciar un segno
in quell’anima e apparecchiarne l’opera avvenire. Oggi,
lo zingarello, giunto all’età matura, va di luogo in
luogo e dovunque; e ad ascoltarlo accorrono le genti:
per otto, per dieci giorni consecutivamente pendono da
le sue labbra uditorii di due, di cinque mila persone
ed anche più. In Inghilterra, negli Stati Uniti, in Australia, nell’Affrica del Sud, dovunque si parli la lingua
inglese, egli ottiene il medesimo accoglimento e i medesimi risultati. E’ noto sotto il nome di Gipsy Smith,
cioè « Smith lo zingaro ».
Egli stesso ha narrato la sua conversione' cosi : « Mia
madre morendo ci aveva lasciato il più caro dei ricordi,
invitandoci al celeste ritrovo. Mio padre che fin allora
era andato per que’ dintorni di bettola in bettola e di
festa in festa suonando il violino e ubbriacandosi, s’era
risoluto a mutar vita, e s’era inalzato alla stessa fede
di mia madre. L’anima mia era scossa e abbattuta.
Dissi a me medesimo : Roduey, vorresti tu continuare
questa vita di vagabondo, senza, mai possedere nessuna
speranza, o vorrai tu divenir cristiano e far qualche
cosa prima di morire?
Il silenzio notturno era profondo, e mi pareva di
udire fin i battiti del mio cuore. Mi venne fatto di
esclamar ad alta voce : « Per la grazia di Dio io sarò
discepolo del Cristo e nn giorno raggiungerò mia madre
nel cielo ! »
Fu quella una risoluzione irrevocabile. Avevo risposto con un « sì » alle misteriose sollecitazioni divine,
e questo « si » dette a tutta la mia vita un impulso
nuovo e diverso ».
Il Protestantesimo fantore delPanarciiia?
- « L’anarchia è un frutto del principio protestante
perchè l’anarchia è figlia dell’individuali.>5mo, e Fin
dividuali-.mo è figlio del protestantesimo ». Tale ragionamento non corre soltanto in Italia, ma anche all’estero. In Francia nn certo signor Deberme se ne
vale per combattere, dice lui, certe illusioni che si
hanno intorno al protestantesimo. Ma fortunatamente
v’è chi gli sa rispondere e bene. Mi piace di riportare
qui in succinto gli argomenti con cui « Memor » nelle
colonne dell’ « Eglise Libre » confuta la strana teoria.
Anzitutto essa è falsa storicamente. I paesi in cui
l’anarchia fiorisce accanto al dispotismo non sono
quelli in cui il carattere del popolo è stato formato
dal protestantesimo. Le repubbliche del Sud dell’America, dove il protestantesimo non esiste o quasi,
sono dei veri focolari di anarchia. L’Inghilterra,
Olanda, la Scandinavia e la Germania —- tutti paesi
protestanti — sono i meno afflitti dall’anarchia! Non
si può dire altrettanto della Spagna, nazione cattolica
per eccellenza e refrattaria al protestantesimo.
Noi non neghiamo che il protestantesimo sia sommamente atto a fortificare e a sviluppare l’individuo.
Ma che forse il Sig. Deberme pensa che il solidarismo di cui egli è apostolo fervente si potrà-attuare
astraendo dall’individuo? 0 forse spera egli di preparare tempi migliori, una dimora più felice pell’uomo,
con degli elementi umani senza volontà personale,
senza fede personale e aventi una sola capacità : quella
cioè di obbedire ciecamente e come tanti automi agli
ordini di coloro che da sinistra o da destra lavoreranno a renderli schiavi ? Ah I non v’è niente di più
triste nè di più sterile quanto uno stato sociale che
riposi sopra esseri senza volontà propria e senza personale energia d’azione.
Ma certamente più che con l’individno, il Sig. Deberme vuol pigliarsela con l’individualismo. Or che
cosa intende egli per individualismo? Forse il sistema
per cui in pratica l’individuo si isola o fa sè stesso
centro di tutto e di tutti ? Questo è semplicemente
ridicolo. L’egoismo non è individualismo : ne è, se mai,
la caricatura. L’individuo che senta interamente il suo
diritto non si ripiega necessariamente su sè stesso ;
ma s'apre del pari al senso di solidarietà che lo stringe
agli altri, contemperando cosi — alla luce della coscienza morale e soprattutto dell’ Evangelo di Gesù Cristo, che è lievito fecondo d’amore da spendersi a prò dei
nostii simili — il proprio diritto con quello degli altri.
Questo non è teoria ma riconoscimento di quel che
avviene in realtà. I grandi ed efficaci agenti del rinnovamento sociale noi vediamo essere (per es. in Inghilterra) dei protestanti, e, appunto perchè sono protestanti, essi possiedono, insieme con una notevole
per
energia individuale, una altrettanto potente virtù
d’associazione, la quale virtù si esplica a leneficio di
tutti.
Fabio.
La Chiesa Valdese e la Bibbia
La più importante decisione del Sinodo generale valdese, adunato a Cianforan d’Angrogua nel settembre
del 1532, fu quella concernente la pubblicazione di una
nuova versione della Bibbia in francese. Molte traduzioni della S. Scrittura in quella lingua erano state
fatte nel Medio Evo, ma anteriormente all’ invenzione
della stampa. Più recentemente, era stata data alle
stampe quella dovuta al pio e dotto Lefèvre d’Etaples,
la quale però era tratta dalla Volgata e non dall’ originale greco. Del resto, la tiratura ne era stata insufficiente, cosicché non bastava a soddisfare alle numerose ed insistenti richiesto, in quei tempi di straordinario risveglio religioso.
Benché il resoconto tramandatoci delle deliberazioni
del Sinodo del 1532 sia dettato in italiano, urgeva sopratutto porre fra le mani del popolo la Bibbia voltata
in lingua francese. La richiedevano infatti le numerose
congregazioni valdesi del Delfinato e della Provenza,
mentre anche in Piemonte quella lingua era intesa da
tutti, specialmente dalla,calata di Carlo VITI in poi.
Ecco perchè si venne a votare 1500 scudi d’oro
quel lavoro.
Assunse, pur riluttante, l’impresa dèlia nuova versione un riformato francese, rifugiatosi nella Svizzera.
Chiamavasi Pietro Roberto Olivetano, ma pare che il
suo vero nome fosse Luigi Olivier. Dotto quanto umile
e pio, aveva avuto un’ influenza, forse decisiva, sulla
conversione di Giovanni Calvino, suo cugino, ed ebbe
pure una parte notevole nell’introduzione della Riforma
a Neuchâtel.
Egli, coi riformatori Farei e Saulnier, era presente
al Sinodo d’Angrogna ed è forse in quell’alpestre vallone che si stabilì per compiere indisturbato quegli
studi biblici a-cni attendeva da anni. Due anni e mezzo
più tardi licenziava alle stampe il frutto delle sue fatiche, con questa data : « Dalle Alpi, il 12 febbraio
1535 ».
La stampa è dovuta allo stampatore P. de Wingle,
anch’esso rifugiato a Neuchâtel, e le prime copie ne
furono portate al Sinodo valdese nuovamente adunato
a Cianforan nel settembre.
Olivetano mori nel 1538. La sua Bibbia, diventata
rarissima e preziosa, rivive però in tutte le edizioni
della Bibbia francese che furono stampate successivamente ; queste infatti non furono altro che revisioni di
quella, per rimodernarne lo stile man mano che il francese si modificava, come ognuno sa. Ed è solo nell’anno
18()3 che fu pubblicata una nuova versione della Bibbia desunta dall’originale greco.
Vedremo, a suo tempo, chea L. Paschale, di Cuneo,
ed a G. Cesare Pascali, profugo messinese, si debbono
dei nuovi Testamenti italiani, pubblicati alquaifti anni
dopo la Bibbia di Olivetano.
Giov, Jalla
IL ÇIEÇO MENPK^HTE
Leggete nel Vangelo di S. Marco capo IO, versetto 46 e seguenti.
Era cieco. Era poverissimo, e costretto a stender la
mano ai passanti. Lo chiamavano dal nome del padre:
Bartimeo, che significa appunto « figlio di Timeo » :
nemmeno il conforto di sentirsi nominare col proprio
nome! E se ne stava li, presso la strada polverosa che
da Gerico conduceva a Gerusalemme.
Ma Gesù passa per quella strada, ci passa il giorno
che s’avvia per l’ultima volta a Gerusalemme, ove sarà
accolto in festa la domenica delle Palme e crocifisso il
veuerdf susseguente. Bartimeo sente dire che passa
Gesù il Nazareno » ed egli « incomincia a gridare e
a dire : « Figliol di Davide, Gesù, abbi pietà di me ». E
Gesù lo guarisce. Ma vediamo i vari momenti in cui
’episodio si suddivide.
1) Bartimeo grida. Il suo grido è una preghiera. E’
una preghiera rivolta a Gesù. E’ una preghiera di richiesta. « Figliol di Davide, Gesù, abbi pietà di me! »
— Ciechi spiritualmente — se non fisicamente — dobbiam gridare, e il nostro grido dev’essere simile a
quello del cieco mendicante.
2) « Molti gli dàn su la voce perchè si taccia ». —
Cosi avverrà a noi, se grideremo, se — voglio dire
4
4
LA LUCE
ci volgeremo a Gesù per soccorso. Il mondo guasto e frivolo s’iugegnerà di farci tacere, di soffocarci
nel cuore la preghiera e la fiducia.
3) Come contenerci allora? — Come il figlio di Timeo, cieco mendicante. Egli « tanto più grida ». E
non muta grido, no ; più insistente che mai s’alza la
medesima preghiera : « Figlici di Davide, abbi pietà
di me ». E’ ammirabile 1 — E noi perchè dovremmo
lasciarci soverchiare da le ingiunzioni degli increduli?
Essi non conoscono Gesù o lo conoscon male ; non
sanno quale tesoro d’amore sia il cuore di Lui anche
per i poveri ciechi mendicanti, anche per noi miserabili che abbisognarne d’una grazia.
4) Bartimeo intuisce l’amore di Gesù meglio di quei
« molti ». — Osserviamo 1’ attitudine di Gesù, a) Egli
« si ferma ». Al grido dell’anima nostra, Gesù non
prosegue il suo cammino, ma si ferma e ascolta. Che
soave pensiero è mai questo ! — b) « Chiamatelo »
Egli dice. — Ci vuol a sè ! Presso di Lui oggi, presso di
Lui domani, presso di Lui quando batterà ia duodecima ora — pensate 1 presso Gesù è perdono, è pace,
è salvezza, è trionfo!
5) E lo chiamano ; e non soltanto lo chiamano, ma
gli fanno animo : « Fatti animo, levati, egli ti vuole ».
Ah, popolo volubile 1 — Leggete la tragedia « Giulio
Cesare » di Shackespeare : da una mezz’ ora all’ altra
l’uomo del popolo muta come il vento ; e nel Foro
acclama a Bruto l’uccisore di Cesare e acclama ad Antonio che inveisce contro l’uccisore di Cesare I — Leggete il Vangelo: il giorno delle Palme il popolo accoglie trionfalmente Gesù ; pochi giorni dopo urla :
« Crocifiggilo, crocifiggilo ». Il popolo è volubile adesso
come allora.
6) Un’occhiata di nuovo a Bartimeo. « Si gitta di
dosso il mantello, balza in piedi e va a Gesù. » — Gittiamo via tutto ciò che, nella folla, c’impedisca d’accostarci a Gesù, e imitiamo il cieco, balzando (che
bella energia 1) e andando.
L’energia è tra le cose che più mancano ai cristiani
dell’oggi.
7) E osserviamo Gesù. « Che vuoi ch’io ti faccia ? »
Oh noti s’era egli avvisto che il mendicante era cieco?
— Gesù domanda cosi, per rendere Bartimeo vie più
consapevole dell’importanza somma che ha il « volere »,
Non siamo esauditi, perchè « non vogliamó; » Non
siamo salvati, perchè « non vogliamo ». « Voi non volete » dice Gesù in altra occasione « venire a me per
avere la vita ». Bisogna « voler » credere ; bisogna
soprattutto « volere » liberarsi dai propri peccati : la
< volontà » è fondamentale nell’anima umana : senza
la volontà, nulla siamo e nulla otteniamo.
8) Mettiamo in rilievo una sola parola nella risposta del cieco : « Rabbuni, ch’io ricuperi la vista ».
« Rabbuni, » cioè « Maestro mio, » « Grande maestro
mio ». Oh, davvero, Gesù è il « grande maestro » :
« a chi andremo noi ? tu hai le parole di vita eterna »
tu sei perpetto, tu sei amore 1
9) Il resto non ci stupisce più. a) Nè le ultime parole di Gesù : « Va’, la tua fede ti ha salvato ». E’ la
fede quella che salva, e la fede è volere, è volere ottenere, è voler dare e darsi. — ò) Nè l’effetto delle
parole di Gesù e della fede di Bartimeo : « Subito ricupera la vista » : effetto immediato ; effetto completo.
c) Nè i sentimenti nè il contegno del cieco mendicante beneficato : c segue Gesù nella via ». Eccolo seguace di Gesù, discepolo di Gesù. La fede lo ha tratto
a Gesù ; l’amore di Gesù l’ha conquiso. E’ discepolo
di Gesù, gli appartiene, sarà suo per sempre.
J nostri morti
Con vivo dolore annunziamo la dipartenza di un
veterano dell’evangelizzazione italiana, il pastore, cav,
Bernardo Bracchetto
che noi conoscevamo fin dal 1873, cioè fin dai primi
anni del suo ministerio cristiano. Alla Vedova, di
nuovo le nostre fraterne condoglianze.
Ci è dolorosissimo del pari di dover annunziare la
dipartenza di una bimba di 5 anni e mezzo :
LAURINA
figlia dei coniugi Alessandro e Ida Simeoni. Al Collega, alla signora Ida Simeoni nata Romano ed a tutti
i congiunti, di nuovo l’espressione della più profonda
simpatia cristiana.
LA B^BIA
In un’adunanza di liberi pensatori e di liberi credenti tenutasi or sono pochi giorni a Parigi, il libero
pensatore Valès disse : « La potenza educativa della
Bibbia è tale, che s’io fossi costretto a possedere un
libro solo, vorrei scegliere quello ».
VALLI VALDESI
A Villar Pellice, il pastore dottor E. Pons, reduce
da le Colonie valdesi dell’America meridionale, tenne
una conferenza con proiezioni luminose intorno appunto a quei nostri fratelli dell'America. Numerosissimo uditorio.
T)a le antiche province
Genova. (Achille Canepa) — Un buon numero di
Evangelici accorse nei locali della A. C. D. G. di Ge
nova, per udire la conferenza del Pastore Sig. M
L. Gelassi, che con parola facile e squisito senti
mento svolse il tema : * Il libro che rifà la gente »
La Bibbia comprende un gran numero di libri con'
giunti insieme da un vincolo indissolubile, perchè
divino. Essa narra la storia del peccato e delle sue
conseguenze. La necessità di un riparatore e la fine
del grande dissidio tra il bene e il male. La Bibbia
si fonda sopra una parola profetica, di cui è la dimostrazione storica. Dopo secoli di tirannia spirituale,
si ripresenta al mondo più viva, più bella, più desiderabile che mai. Fiumi di erudizione si sono rovesciati su dì essa, ma fermo come scoglio il Libro dei
libri resistette all’urto, e oggi è sparso al mondo, tradotto in quattrocento lingue differenti. Nessun altro
libro può vantare un trionfo simile !
Seguiranno altre conferenze. Quanto prima il Pastore Sig. Francesco Rostan parlerà sul tema : * La
Storia dei Valdesi ».
Sanremo (Matuzio). — Il 3 marzo ebbe luogo il
nostro piccolo Bazar annuale fatto cogli oggetti preparati dalla Lega del Bene tra i nostri scolari e con
quelli donati dai membri della Chiesa. Abbiamo introitate in totale L. 507, di cui SOO sono spettate
alla Chiesa e 207 alla Lega. Quest’ultima ha ripartita la somma a favore delle varie opere che è impegnata ad aiutare, e cioè: Scuole Evangeliche di Sanremo, Istituto Oftalmico di Sanremo, Asilo Evangelico di Valleorosia, Istituto Gould-di Roma ed Asilo
Carlo Alberto di Luserna San Giovanni.
{in CONTRADDITTORIO
Il Consigliere Provinciale socialista, S, Viglongo,
recavasi a Coazze (provincia di Torino) per tenere
nella sala dell’ex Circolo Alpino una conferenza sul
tema : « Giordano Bruno, martire del libero pensiero ».
Il soggetto, direi quasi nuovo per questa popolazione, e la curiosità, più che altro, attrassero nella
sala, malgrado la neve abbondante, un numeroso uditorio ; ma, sventuratamente, il conferenziere si mostrò tutt’altro che all’altezza del tema cosi fecondo d'insegnamenti. Una conferenza insomma, la sua, * senza
capo nè coda », in cui l’oratore, entrando in un campo
che si vide subito non essere di sua competenza, volle
con tono beffardo prendersela con la Bibbia e « colle
menti piccole che ancora credono », alla creazione del
mondo, al * fermati sole », ecc. insistendo sull’ inutilità
della preghiera e sull’inconciliabilità assoluta della
Sacra Scrittura con la Scienza, che ormai, da vero
becchino, l'ha sepolta ventimila leghe sotto terra, e
• pace ai defunti ».
Al finire della conferenza io presi la parola (interrotto
subito dall’oratore che gridava non aver voluto parlare della « nostra Bibbia, ma dì quella dei preti ») o
dimostrai brevemente che, quantunque la Bibbia non
sia un trattato scientifico, i fatti addotti dal conferenziere erano .tutt’altro che in opposizione alla scienza;
dissi del linguaggio popolare della Santa Scrittura ;
addussi le citazioni di autorevolissimi scienziati cristiani in omaggio alle verità rivelate, e, dopo aver
dimostrato che c’è una sola Bibbia, terminai esortando i presenti alla preghiera e alla fiducia in Dio e,
invitando il conferenziere ad una nuova e più comoda
discussione. L’uditorio, composto in gran parte di cattolici, ebbe per noi vivissime approvazioni.
E il conferenziere ? Questi — che durante la risposta
non avea fatto altro che guardare l’orologio, dicendo
avere gran fretta — se la cavò con una bella replica
(che « la Valanga », organo socialista, chiama c effi
cace »), saltando di sana pianta le mie risposte, ur
landò a squarciagola contro i preti di tutte le reli
gioni, e rifiutando ogni discussione di genere religioso
La sua replica fu accolta con tutt’altro che t entusia
etiche acclamazioni » checché ne dica « La Valanga »
Vogliamo solo aggiungere — e se ne può convincere
chi voglia fare un viaggetto fra questi monti — che
la nostra risposta ha prodotto in paese ottima impressione; talché il parroco stesso dal pulpito ha sentito
il bisogno di approvarci.
Il Viglongo pare non abbia più voglia di metter
piede in paese, ma di chi la colpa ? — Ah ! se invece
di fare propaganda d’incredulità, quei signori comprendessero che la Bibbia è appunto il « libro che
rifà la gente », quanto meglio per noi, per loro e per
il nostro povero popolo I
D. Rosati
VOLONTARI^ CRISTO !
Il nuovo Consiglio direttivo del Circolo Missionario Evangelico (1) è stato nominato l’il Febbraio u.
s., ed ha assunto al suo servizio ben tre colportori volontari e spera potere intensificare ancora, quest’anno,
la sua benefica attività per la propagazione del Vangelo.
Esso si occupa della Scuola domenicale, tiene degli
studi biblici, delle conferenze morali e scientìfiche,
delle serate familiari e dei concerti e fa un’ opera
attiva di colportaggio in Milano e nei dintorni. L’anno
scorso, esso è arrivato fin sulle alte vette del Monte
Generoso, dove ha venduto quattro Nuovi Testamenti,
e « così ha dimostrato la sua attività fin lassù e di
lassù ha sventolata la bandiera della Verità alla gloria
di Dio ».
Durante il 1909 esso ha visitato 24 paesi diversi e
vi ha venduto 740 libri, tra Bibbie, Nuovi Testamenti,
parti della Sacra Scrittura e trattati religiosi. Quest’anno si propone di portare la vendita a 1000 libri.
Un bravo di cuore a quei cari giovani che tanto
si prestano per l’avanzamento del Regno di Dio !
__________ B. Revel.
(1) di Via Fabbri in Milano.
Notizie di Toscana.
Il 10 Marzo il Sig. Vito Garretto tenne a Pisa nel
Teatro Redini, una conferenza su La Religione di
Mazzini. Il teatro era ben popolato ed il successo fu
buono. Il Corriere Toscano ne parlò in questi termini : * Il Sig. Vito Garretto teneva dinanzi ad un
pubblico sceltissimo di signori, signore e studenti
l’annunzìata conferenza su La Religione di Mazzini.
L’oratore parlò oltre un’ora e fu applaudito ».
B. Revel.
CAUTO SACRO
Di questi giorni la Tip. Claudiana ha pubblicato una
nuova dispensa di musica sacra contenente « Dodici
cori per Pasqua 1910 ». Racco Bandiamo vivamente alle
Chiese e ai Lettori questa nuova importante pubblicazione dell’egregio maestro Baci.
IN GUARDIA!
Il Sig. Giovanni Pintus di Iglesias ci prega d’avvertire i Lettori che potrebbero presentarsi a loro e
specialmente ai signori Pastori dei Sardi che si spacciano per veri evangelici senza esser tali, tutt’altro.
Un consimile avvertimento ci perviene dal Signor
O. Visconti di Milano ; il quale desidera metterci tutti
in guardia circa ad un cattivo arnese, che si chiama
ora Giuseppe ora Giuliano P., e forse in altro modo
ancora (chè ci vuol poca imaginazione ad escogitare
dei nomi !) Questo Tizio si spaccia anche lui per evangelico, ma ha la coscienza molto mal pulita.
6ronachiettaJR
Veramente piacevoli le due conferenze date fin qui
dal Dr. Luzzi della nostra Facoltà teologica fiorentina intorno alle fortunose vicende del Libro dei libri
attraverso i secoli. La vasta sala di Via Baldo 4 fu
Luna e l’altra volta gremita di pubblico svariatissimo,
che seguì con viva attenzione l’oratore. I manoscritti
ebraici e greci delle S. Scritture, tra cui primeggiano
quelli denominati Alessandrino, Vaticano e Sinaitico,
la storia dei manoscritti, il modo della loro redazione,
la materia su cui vennero redatti (papiro, pargamena),
poi le versioni principali fino alla invenzione della
stampa, da la Peshito, all’Itala, alla Vulgata riveduta
e non corretta o ben poco: tutto tutto sfilò innanzi
alla mente degli uditori gradevolmente attratti da la
parola piana e limpida dell’oratore e da le proiezioni
luminose belle e bene scelte davvero. Le nostre congratulazioni all’oratore ed anche a chi ebbe la buona
idea d’invitarlo, cioè alla Federazione studenti cristiani e all’Unione delle giovani.
Ci sarà caro di poter assistere anche alle due altre
conferenze del Dr. Luzzi ; la prima delle quali sarà
5
LA LUCE
tenuta stasera alle 8 e mezzo, e l’altra domenica alle
4 del pomeriggio.
— Domenica scorsa alle 21, presso la sede dell’Associazione cristiana della Gioventù (Via della Consulta
67), una attraentissima conferenza con magnifiche
proiezioni luminose su « la civiltà e la popolazione
dell’India meridionale ». L’oratore era il medico inglese C. Kofoed-Gregersen, che parlò con la convinzione profonda d’un cristiano missionario. Il signor
Coisson, segretario generale dell’Associazione stessa,
fece da interprete.
— Lunedì scorso, nel tempio evangelico Metodista
di Via Venti Settembre, il giudice Raffaele Majetti
tenne una magnifica conferenza sui delinquenti minorenni, che purtroppo in Italia sono * legione », anzi
legioni.
DA NAPOLI LUMINOSA
La recita di cui parlava Partenopeo nel passato
numero è stata tenuta con discreto successo ed ha
fruttato un centinaio di lire nette.
— Nel Giornale d’Italia leggevamo quanto segue :
• L’October Club, luogo di riunione di distinti gentiluomini stranieri, accolse iersera nelle sue sale, di via
Napoli, di austera eleganza, un ristretto ed elegantissimo pubblico, formato in gran parte di forestieri,
per ascoltare Eleonora De Micco, pianista non ancora
undicenne. L’aspettativa com’ è naturale, era viva e
simpatica : occorre dir subito eh’ essa fu felicemente
superata, e di molto.
Eleonora de Micco, una bimba graziosissima, dallo
sguardo pensoso ed intelligente, conquistò presto il
suo uditorio, sedendo al pianoforte con tranquillità
e sicurezza, per suonarvi musica assai difficile e tale
da incutere timore a esecutori di lei più maturi.
E suonò con piana disinvoltura, superando con meravigliosa facilità passaggi ardui, usando una tecnica
rara, che congiunse l’agilità alla vigoria, infondendo
nelle composizioni un sentimento delicato, che-intuì
gli effetti e le significazioni, Bach, Scarlatti, Beethoven, Grieg, Chopin, Marbuni, furono dalla piccola De
Micco resi con impeccabile precisione attraverso i più
difficili movimenti, le forme più complesse.
É forse la Eleonora DaMìadO mu enfant prodige?...
A questa domanda risponde in parte il Mattino
che parlando della medesima serata dice : « La gentile
fanciulla fu coperta di fiori, di applausi, di abbracci
fra la generale convinzione che la saluta una fulgida
stella dell’avvenire ». Di questo e dell’altro concerto
a prò dei danneggiati di Francia con elogi parla puro
il periodico romano Musica.
La E. De Micco appartiene colla madre alla nostra
Chiesa del Vomere : la madre dà gratis lezioni di tedesco per la locale società giovanile « Pro Cultura »
la figlia è la nostra organista.
Napoletano
OLTRE LE rtLFI E I MrtRI »
Svizzera
Ginevra — Il pastore Giorgio Berguer, professore
alla Facoltà teologica libera (indipendente da lo Stato)
che l'anno scorso ottenne il grado di dottore per la
sua opera su la « Nozione di valore », ha ottenuto ora
in grazia della stessa opera il c premio Daniele Colladon ». Il Berguer è uno dei principalissimi rappresentanti di quella nuova splendida scuola teologica,
che ha a precursori Pascal, Vinet, Seeretan, a fondatore Cesare Malan figlio, a sostenitori Gastone Frommel morto quattr’anni or sono, Fulliquet e BreitenStein. É questa la scuola (non perfetta, s’intende, poiché non c’è nulla di perfetto in questo mondo) che
noi vorremmo acquistasse molti seguaci in Italia.
— Il capitano Alfredo Bertrand ha diretto alla Semaine religieuse una relazione circa al recente giro
da lui fatto, in compagnia della propria Consorte e
del missionario Adolfo Jalla, in Italia, e precisamente
nelle città di Milano, Bergamo, Venezie, Firenze, Roma,
Napoli, Spezia, Genova, Sanremo. Quei nostri amici
proferirono 25 discorsi. Il sig. Jalla è partito per
l’Alsazia e per l’Olanda ; mentre i coniugi Bertrand
han preso la via del Portogallo. Il capitano Bertrand
ha anche tenuta una conferenza presso la Società geografica di Marsiglia.
— I cittadini di Basilea approvarono il 6 marzo
con 7413 voti contro 1036 la legge di separazione della
Chiesa da lo Stato. Il Témoignage nota ohe tale legge
è . immensamente più liberale della legge 9 dicembre
1905 » per la quale in Francia si stabilì la separazione.
Francia
Due conferenze in contraddittoria, a Aniche e a Nantes, sul tema: * Un grande trascurato: Gesù Cristo ».
Le discussioni furono sostenute da una parte dai pastori evangelici Peyric e Edoardo Soulier; da l’altra,
da qualche libero pensatore e da due preti cattolici
romani, calmamente e cortesemente.
— Grande adunanza antialcoolistica, il 27 febbraio,
a Parigi, all’ « Oratorio del Louvre ».
— A Le Mans, si è fondata una « lega contro la
corruzione pubblica ». — Duemila adesioni all’incirca.
Spag-na
Il gesuita padre Vilarigno di Bilbao ha scritto un
opuscolo, in cui, non senza arder incenso all’esercito,
dico l’esercito essere devoto al Vaticano e calunnia
villanamente i militari che non professano le dottrine
romane.
Filandia
Nelle recenti elezioni politiche, 15 donne furono
elette deputatesse, tra le quali 3 appartengono al partito democratico-socialista.
— In Filandia, racconta 1’ « Eclair, » v’è un’associazione di donne che si occupa della moralità delle
loro sorelle. • Esse si mettono in cerca delle donne
traviate e cercano di aiutarle, per quanto è possibile,
a rimettersi sulla buona strada e a redimersi ; cercano di proteggere le giovinette sole e senza denaro
- che sono la più facile preda di tutte le tentazioni,
offrendo loro ricovero e lavoro. Infine leniscono le
miserie delle infelici donne che non si possono rialzare; provvedono di ricovero negli asili di beneficenza le più vecchie; raccolgono i fanciulli abbandonati, vegliano a che apprendano un mestiere e ricevano qualche educazione. I capi della polizia delle
città, dove il sistema vige, sono assai sodisfatti dei
risultati ».
Tunisia
Sta per esser pubblicato il discorso che il prof. Enrico Bois proferì a Tunisi or sono pochi giorni sotto
il titolo « Le caractère personnel de la Vie Chrétienne ». Centesimi 60 la copia. Rivolgersi al pastore
J. Cabantous, 21, rue d’Angleterre, Tunis.
Stati Uniti
Leggiamo nell’^'cAo des Vallées :
Gli studenti universitari raccolgono anno per anno
600 mila franchi a pro delle missioni cristiane evangeliche in terra pagana.
Il governo ha vietato la vendita dell’oppio nelle Filippine.
Dieci mila persone si sono adunate a New York ed
hanno deliberato di concorrere all’opera delle missioni
tra ì pagani.
Il deputato Benet è riescito a far accettare una legge
contro la cosidetta « tratta delle bianche ».
Bolivia
Il valore dei beni della Chiesa Cattolica Romana
ohe lo Stato di Bolivia ha incamerati ascenderebbe a
400 milioni di lire.
Gin a
I Miaos, discendenti dei primitivi abitatori della
Cina, fin qui refrattari all’Evangelo, si sono in questi ultimi sei anni aperti all’efficacia.di esso.Posseggono adesso templi e scuole evangeliche ; i loro monti
echeggiano di canti cristiani. Ignoranti a segno da
non saper contare nemmeno fino a cinquanta, vanno
anche intellettualmente trasfigurandosi per virtù dell’Evangelo. Corrotti fin nella midolla delle ossa, vanno
rigenerandosi al soffio santo dello Spirito di Dio.
Commoventissima la storia del loro primo incontro
coi missionari cristiani evangelici !
Ca miranda è scoraggita
Cosi disse Leone Revoyre, direttore dell’ « Opera per
gli ex preti e per mezzo degli ex preti » nella conferenza ch’egli di recente tenne nella Sala centrale a Ginevra. La Francia in fondo in fondo è scoraggita. Nè
i progressi della democrazia nè i progressi della scienza
nè il nuovo riordinamento sociale non hanno attuato i
suoi sogni nè sodisfatte le sne aspirazioni. Nella sfera
religiosa, il Cattolicismo romano confessa che la sua
popolarità va scemando. Un prete ultimamente riferiva
al vescovo che — nella propria parrocchia — un quarto
dei fanciulli non riceve il battesimo e non fa la prima
comunione ; che gli undici dodicesimi degli adulti non
si accostano alla confessione nè alla comunione; che
due terzi dei moribondi non chiedono l’estrema unzione. Le vocazioni al sacerdozio divengono più rare :
da dieci anni in qua, il numero degli alunni in certi
seminari è diminuito del 50 e perfino del 75 per cento.
Molti sono i sacerdoti che buttano la veste alle ortiche :
l’oratore ne ha conosciuti 450, dacché s’occupa della
suddetta opera. La vera ragione di questo esodo è che
il Cattolicismo romano apparisce sempre più, a molti
spiriti che vanno aprendosi, come un qualche cosa di
non accettabile e di non riformabile.
I tentativi per riformare il cattolicismo internamente
riesciranno ? ,
Leone Rivoyre non lo crede. Il liberalismo di Lacor
daire e amici, l’americanismo, il modernismo sono stati
via via condannati dal Vaticano e si trovan costretti
a mascherare ciò che ne rimane.
f/yV eOVO/^È S/ /NOTIZIE
La totale contribuzione del cristianesimo evangelico a favore delle Missioni fra i pagani, durante
l’anno 1909, ha oltrepassato i 120 milioni.
I vari Comitati delle 37 principali Chiese Evangeliche degli Stati Uniti mantengono 5117 missionari fra
i pagani ;2063 uomini e 3054 signore, oltre 22000 operai
indigeni. Questi missionari dirigono 6745 Chiese con
672108 communicanti. Le contribuzioni delle Chiese
Americane a prò delle Missioni estere ammontano a
L. 45736820 e le contribuzioni dei cristiani indigeni
a L. 7824905.
*
^ *
La < China Inland Mission » ha ultimamente dato
una serata d’addio a 34 missionari partenti per il loro
campo di lavoro. Di essi, 11 partono per la prima
volta, gli altri ritornano dopo le loro vacanze.
*
* *
Durante il 1908, 47 Comitati americani hanno mandato nelle Missioni estere 378 nuovi missionari frutto
dello « Student volunteer movement ». Sono dunque,
dall’inizio del movimento, 3861 persone che sono entrate nella vigna del Signore fra i pagani.
*
* *
II Collegio Evangelico di Beirut, Siria, ha 830 studenti, dei quali 174 sono "di famiglie evangeliche, 439
di altre Chiese cristiane, 101 sono musulmani, 86 israeliti, 25 drusi e 5 di altre sètte. Tutti seguono la classe
biblica e l’istruzione religiosa. L’Associazione cristiana
dei giovani del collegio annovera 300 membri.
*
4: *
Si legge che il giapponese principe Ito, assassinato
tempo fa in Corea, avrebbe offerto 11,000 lire per la
costruzione di una Chiesa cristiana a Ping-Yang.
*
4: 4(
Negli ultimi ottant’anni, più di 300 isole dell’Oceano
Pacifico sono state evangelizzate. In alcune di esse
non vi è più un solo pagano.
«:
9ic *
Il Sceik-ul-Islam, capo della religione islamitica,
ha dato l’ordine che tutti i preti e tutti i fedeli debbano rispettare la libertà di coscienza degli aderenti
ad altre forme religiose. Ed il Governo giovane turco
ha dich’arato che il decreto dev’essere osservato sotto
pena di severa punizione.
¥
* *
Il nuovo sceicco di Adana, ove avvenne l’anno passato un altro eccidio di armeni, è un uomo sulla quarantina, educato in Europa. Egli avrebbe promesso
ohe non avverranno più simili delitti contro alcun
cristiano od israelita.
*
* *
Dai rapporti pubblicati appare che, inseguito alle
inchieste fatte intorno alla strage degli armeni in
Adana, 15 persone sono già state giustiziate ; 800 altre
sarebbero per essere condannate a morte, 15,000 ai lavori forzati a vita e 80,000 a pene minori. Tuttavia è
stata consigliata un’amnistia generale in vista di una
riconciliazione che si spera possibile fra i vari elementi della popolazione. I missionari, cattolici come
protestanti, rendono testimonianza deli’aiuto ricevuto
dal vico console inglese di Mersina e dalla sua signora.
*
* *
Il cristianesimo fa grandi progressi iu Affrica. Si
calcola che vi sieno presentemente nel Continente Nero
2470 missionari assistiti da 13,089 operai indigeni. Vi
sono 4789 luoghi di culto, 221,156 comunicanti e
527,790 aderenti. Le 4000 scuote missionarie sono frequentate da 202,390 alunni. Yi sono poi 95 ospedali
e 16 stabilimenti tipografici sotto il controllo dei missionari.
*
« «
E’ morta a Soiangai (Cina) la signora EffieHallokBraddock, vedova di un pastore americano di Pittsburg. Dopo la morte di suo marito, essa era partita
come missionaria e rimase 10 anni nell’India. Tornò
in America per l’educazione del figlio ; e quando
questi ebbe finiti i suoi studi teologici al Princeton
Seminary, nel 1907, essa ripartì, ma questa volta per
il Giappone. Essa lascia, oltre al figliuolo, una sorella
missionaria a Nagasaki (Giappone), un fratello missionario a Sciangai, quello che l’assistette nella sua
ultima malattia e tre altri fratelli pastori negli Stati
Uniti.
6
à.
6
A Sunzu, nel Nyassa, Affrica Orientale, la Chiesa
della missione scozzese ha deciso di edificare, a proprie spese, un locale di culto in mattoni. Alcuni
membri danno la paga di un mese per la costruzione
della cappella, altri un certo numero di giornate di
lavoro e i capi del distretto mandano i loro uomini
per l’edificazione della casa di Dio.
*
«
Un missionario scrive da Angola (nel Sud-Ovest
dell’Affrica) ; « Nel villaggio cristiano di Hombo, ogni
mattina all’alba, viene a suon di corno, invitata la popolazione alla preghiera. Tutti si radunano alla casa
del re per udire la lettura della Parola di Dio, per
cantare e pregare. La stregoneria ed ogni altra superstizione sono scomparse ed hanno lasciato il posto
all’Evangelo. La Chiesa-di Londra offre L. it. 85 al
mese per mantenere un evangelista indigeno nell’interno di Angola.
*
* *
Le « News from Barotsi-Land > hanno, fra l’altre
notizie, da Séchéké, estratti di lettere del dott. Reutter
che spiega come fu stabilito che rimanesse in quella
vecchia stazione missionaria e come l’opera vi diventi
sempre più interessante.
Il Dottore aveva prima pensato di tenervi un sol
culto la domenica per le persone della stazione, oltre al suo lavoro professionale ; ma ben tosto tutti
gli abitanti, non soltanto di Séchéké, ma dei villaggi
circostanti, cominciarono a venire in sì gran numero
che dovette mettere due servizi religiosi ogni giorno
con un uditorio di 250 a 300 persone. Anche la Signora Reutter si mise risolutamente all’opera e dirige una scuola di circa 50 ragazze.
Le stesse « Newss » pagano poi un tributo riverente ed affettuoso al rimpianto missionario — artigiano, Sig. William Waddell, il fedele compagno del
Sig. Coillard, che tanta influenza esercitò allo Zambesi ove rimase dodici anni ed ove coi%trasse la malattia che lo condusse alla tomba, dopo altri dodici
anni di atroci sofferenze sopportate con cristiana
rassegnazione, anzi con allegrezza.
Gì. d. P.
Leggendo e appotando
Checché vadano dicendo i clericali, il Modernismo
neppure in Italia sta per deporre le armi: ne abbiamo una novella prova nella pubblicazione di una
Rivista quindicinale di battaglia che porta il titolo
di • Risurrezione » Questo foglio ci sembra animato
da un ottimo spirito di combattività e di ricostruzione. La varietà e brevità degli articoli quali si notano nel fascicolo 2. lo raccomanda all’attenzione e
alla simpatia di tutti quelli che seguono le vicende
varie del modernismo nel nostro paese.
*
• *
Anche il fascicolo 2. di « La Riforma Laica » è notevole per le nuove adesioni che reca al programma
di detta Rivista, quali quelle di Alessandro Chiappelli, di Malachia de Cristoforis, di Pio Poà ecc.
Da segnalarsi l’articolo sull’insegnamento religioso
nelle scuole. L’articolista lo vuole assolutamente bandito dalle scuole : e questa sua tesi dimostra con
grande copia di argomentazioni.
Tuttavia egli crede che anche nelle scuole primarie non si dovrebbe porre in oblio le grandi figure
che popolano la storia delle religioni, ma che ne venissero rievocate le immagini a glorificazione e ad
esempio dj civili virtù. E qui cita la virtù di Esther,
la pietà di Ruth, la prudenza, il valore e l’amor patrio di Giosuè ecc. Insomma, se abbiamo ben compreso, si tratterebbe di non trascurare nelle scuole
l’insegnamento storico dello religioni. Tesi giustissima, die abbiamo già sostenuta nei nostri giornali
più volte.
A proposito delle questioni riguardanti il riordinamento delle scuole primarie, si legge un articolo
che è assolutamente in favore della Scuola Libera
contro la Scuola di Stato.
« Lo Stato ha un solo dovere d’intervento rispetto
alla scuola, quello cioè di assicurarne la vita, ossia
di alimentarla completamente: ma la Scuola deve essere indipendente così, come, in teoria, è indipendente la Giustizia. »
• «
Gli articoli che pubblica il dott. Ry nel « Corriere della Sera » sono sempre interessanti ed istruttivi. Così quello intitolato il « Misticismo nella fisica
moderna. ». Abbiamo qui una nuova disfatta della
concezione meccanicista e materialista dell’universo,
perchè oramai la fisica moderna ha dimostrato che
la. materia non esìste, o almeno non esiste se non
come una delle apparenze cui può dar luogo il giuoco
delle particelle dell’etere. E allora come si può ricostruire un nuovo edificio di sistemi della natura al
posto di quello che è stato abbattuto P L’articolista
LA LUCK
cita la recentissima teoria di Osborne Reynolds sulla
< submeccanica • dell’universo.
L’universo si può concepire siccome formato da un
etere composto di granuli minutissimi, anche più
piccoli degli elettroni. L’essenza vera di questi granuli è inconcepibile per l’uomo, perchè l'uomo non
può ragionare se non in termini di materia, mentre
codesti granuli esistono solo in qualità di « energia ».
Insomma l’energia è tutto, mentre la materia non
esiste per se stessa, ma è semplicemente una forma
di quella. Una nuova prova quindi in appoggio dello
spiritualismo.
*
* *
Se la fisica si rinnova, anche ia filosofia assume
nuove forme. Alessandro Chiappelli nella « Revue
Philosophique » afferma la rinascita della filosofia
assieme a quella del sentimento religioso : il che —
aggiunge — deriva dalla insufficienza dimostrata
dalle scienze sperimentali a rispondere ai gravi problemi del pensiero e della vita. Il Chiappelli soggiunge che qualunque sia il criterio informatore, sia
l’idealismo che unifica o lo empirismo che distingue,
si inspiri al monismo o al pluralismo, al concetto statico o al concetto dinamico del mondo, la fisolofia
deve cooperare con le scienze positive, naturali e morali, e trarre dai suoi contatti col pensiero'religioso
la virtù di agire come forza direttrice della vita.
*
* *
Che cosa mai non si è detto contro il capitalismo?
E’ vero che le teorie marxiste, a questo riguardo,
furono demolite dalla crìtica e dalla esperienza dei
fatti. Tuttavia sono ancora molti i socialisti che credono che il pauperismo sia alimentato dal capitalismo.
Tesi sbagliata, come ebbe a dimostrare un economista di grido, il prof. Maffeo Pantaleoni.Egli giunse a queste conclusioni : La miseria, senza
che possa scomparire mai, tende a scemare notevolmente : l’industrialismo ed il capitalismo che sono
oggi da una scuola e da un partito, non sempre in
buona fede, accusati dì aumentare il pauperismo
vanno invece creando all’operaio una condizione di
cose per cui le sue condizioni di vita vanno ogni
giorno più migliorando.
Hnnieo ^eyuien
5 FI RIT ™
Antonino Añile ha pubblicato nel Giornale d’Italia un altro dei suoi splendidi articoli intitolandolo
Il genio della specie. Vi riafferma la sua chiara convinzione spiritualistica, dicendo : . Gli sforzi per intendere con leggi fisiche i fenomeni della nostra psiche,
anche se fossero coronati di successo, lascerebbero intatto il problema, anzi lo renderebbero più vasto, giacche noi dovremmo dimandarci subito dopo quanto di
pensiero abbiano le stesse energie fisiche per rientrare
così armonicamente nelle leggi della vita e produrre
la realtà imponderabile del nostro immaginare ».
IN SALA DI LETTURA
Novalis a cura di G. Prezzolini. — Librerìa Editrice Lombarda.
Novalis è lo pseudonimo dei filosofo tedesco Friedrich von Harndenberg.
Il Prezzolini ne narra la vita e pubblica varii frammenti sopra molte cose et quibtisdam aliis. La critica? La falò stesso Prezzolini, parlandoci della vita,
del carattere, della dottrina del Novalis. Il perché
di questo pseudonimo è detto a pag. 4L
E. M.
IL LIBTÌO DEL fiT{OMMEL
Non mi basta l’animo di continuare a riassumerlo.
Ci ho scrupolo infatti, chè, a riassumerlo, è il miglior
modo di sciuparlo. Nel libro del Frommel non c’è una
parola di troppo. D’una chiarezza più unica che rara
— se si tien conto del difficile argomento — in lingua
e stile da letterato come Gastone Frommel era infatti,
serrato e spesso irresistibile nell’argomentare, il nuovo
volume attira e incatena. Lo raccomando di nuovo vivamente ai Pastori e agli Evangelisti specialmente. Lo
potranno fórse avere per sole 3 lire, scrivendo al Foyer
Solidariste — Siànt Blaise ^Svizzera). Ai Pastori si fa
una riduzione.
Dirò solo, per non abbandonare « La Vérité Humaine »
troppo bruscamente, che il Frommel in questo primo
volume del suo Corso d’Àpologetica, dopo aver ribattute le obiezioni di coloro che dicono che l’Apologetica
è inutile, fa la storia dell’Apologetica Cristiana, fermandosi specialmeute a quella di- Pascal e di Vinet;
passa in rassegna i vari metodi seguiti da gli Apo
logeti nella difesa del Cristianesimo; dimostra che il
miglior metodo è quello da lui prescelto (il metodi
psicologico) e quindi svolge la prima porte propriamente
detta del Corso.
E questa prima parte non è che la risposta alla solenne domanda « Che cos’è l’uomo ? ».— Non senso solamente : e il Frommel abbatte il Sensismo e i sistemi filosofici affini. Materialismo compreso. Non senso e intelligenza solamente nè fondamentalmente: e qui un gran
colpo all’Intellettualismo, che è gelo per l’anima. Non
senso, intelligenza e volontà solamiìute, quantuque l’uomo
sia volontà più che intelligenza : il Volontarismo è ottimo sistema di filosofía, ma incompleto. — Che cos’è
l’uomo ? Essenzialmente coscienzg morale, risponde Gastone Frommel. La sua filosofia <; il Moralismo; e col
Moralismo per guida Gastone Frommel assurge a Dio ;
il che il Sensismo materialista non sogna di fare; il
che rintellettualismo non può fare, quantunque abbia
preteso di fare.
Leggete dunque! E’ tempo che, come ci siam liberati dal materialismo, ci liberiamo del pari dall’intel
lettualismo pretenzionoso, inetto
LIBRI Ç PERIODIC
e freddo.
RICCVÜTI
Battaglie d’oggi, Anno VI, N. 3
e Ombra, rivista mensile illustrata
Anno X, Fascicolo 1, 2 (Gennaio-Peb
Moderna, rassegna mensile di stadi
Mendrisio. Anno III, N. 3 — Coenol:
I. — La Cultura Contemporanea,
— Gazzettino di Medicina Socialé,
(Marzo 1910) — Luce
li Scienze spiritualiste ;
braio 1910). —Cultura
scientifico — religiosi
lura. Anno IV, fascicolo
Anno li, numeri 3 e 4
, Anno 1. numero 2.
MOODY
Tra il s
erio c il ìaceto
apriva sempre più ad
Egli non era già più
La giovine anima del Moody s’p
impressioni benefiche e durature,
l’impassibile ragazzetto d’una volla. Se la voce del predicatore nel sermone incomprensibile gli conciliava come
un tempo assai facilmente il sonno, un’altra voce ormai
gli andava penetrando e scotendo l’anima : era la voce
della campana da morto. Si costumava a Northfield
di dare — quand’uno moriva — tanti tocchi quanti
erano gli anni di colui che se n'era andato; e Dwight
Moody contava ogni volta quei tocchi : talora erano settanta od anche più e indicavano la fine d’una lunga
vita ; ma talora non erano che venti od anche meno...
« Più d’una volta contai tanti co:.pi quant’erano i miei
stessi anni per l’appunto; e questa coincidenza produceva sempre in me un poteùtissimo effetto, e mi
faceva tremare ». Egli andava
uno sguardo nelle fosse scavate
gli appariva tremendo il mome
suo corpo sarebbe stato calato in (ma fossa come quelle
per esser divorato dai vermi 1...
Nonostante queste serie e forti impressioni, Dwight
Moody continuava a dimostrare una grande vivacità
di carattere. Nelle gelide giqrntite d’inverno, scorraz
al cimitero a gittare
di fresco, e là come
ento in cui anche il
a degli esperimenti.,
retta per l’ampia di
zava attraverso la neve, e faceva
si provava a camminar in linea
stesa tutta uniformemente bianca, guardando addietro: perseverante e tenace, provava e riprovava;
ma le orme disegnavano sempre non una linea retta;
ma un perfetto... zighezaghe ; sì che più tardi il Moody
ne deduceva quest’analogia : che per camminar diritto
nella via del bene bisogna guar(ìare non addietro, ma
avanti, a Gesù. j
La neve si scioglie ai tepori ai primavera e il sole
incomincia a scottare. Dwight Moody si procura un
altro divertimento: ammucchia ùn po’ di legna secca
e con una lente vi concentra sopra i raggi solari.
Che gioia per lui, quando la vede fumigare, poi scoppiettare, poi accendersi. Questo fenomeno gli farà dire
più tardi ; « La fede è il cristallo attraverso il quale
discende il fuoco del cielo ».
Ed ecco una splendida serata plenilunare! Camminando all’aperto, egli vede la s|ua ombra proiettarglisi lunga lunga dinanzi ; e si mette a correre per
racchiapparla. Quante volte si d ivertiva’a far questo f
ma faceva anche dell’altro, che dimostrava quale
brio e quale voglia di scherzare
Una volta si mise in testa di scrivere delle circolari
- invito ad una imaginaria radunanza contro l’ubbriachezza ; le scrisse infatti, vi
diaconi della Chiesa, e ne spedi un bel numero di
copie. Il giorno e all’ora indicali nella circolare,ecco
una moltitudine di persone s’avvia al tempio... Aspetta,
aspetta... nessuno oratore compa
gente devo tornarsene a c^sa
sacco.
Un’altra volta i fratelli del M
rato — non saprei dir come — u
risce. E tutta quella
con le trombe nel
oody s’erano procuna bottìglia di sidro.
7
LA LUCE
■cioè d’un certo vino fatto con mele, pere od altri frutti,
« se l’andarono a nascondere in un cespuglio con l’intenzione d’introdurla poi in casa di soppiatto e come
di contrabbando a notte fitta e di beversela in santa
pace. Dwight s’avvede del loro armeggiare, scopre il
nascondiglio, s’impadronisce della bottiglia e la porta
in casa. Ma questa volta il gabbato fu lui. Uno dei fratelli, vista la bottiglia, la vuota e la riempie d'aceto; di
modo che, quando la sera a cena, Dwight la porta in tavola e con aspetto di trionfo se ne mesce un bicchiere e
se 1 accosta alle labbra, sbirciando con aria birichina
i fratelli ed esclamando: « Alla salute di Giorgio
Washington ! • fa una boccaccia e non può bere !...
In un altra occasione la burletta gli riesce invece
proprio ammodino. S’era alla fine d’un anno scolastico, e gli alunni pensarono di dare una festa. Anche
Dwight avrebbe recitato. E venne il giorno... desiderato e temuto. Eran presenti tutti gli alunni, i parenti
degli alunni,il... Corpo insegnante, i membri della Commissione scolastica, alcuni Pastori evangelici, ecc., eco. :
un pienone insomma. Dwight Moody aveva scelto per
recitare l’orazione finebre che Marcantonio proferìin
morte di Giulio Cesare, nientedimeno; e aveva apparecchiato la scena per benino ; sur una tavola aveva
posto una cassa^ coperta, ohe doveva rappresentare
il... feretro dell’imperatore romano ucciso dal pugnale
di Bruto. E Dwight Moody recita, e tutti pendono da
le labbra del piccolo Marcantonio improvvisato. Allorché questi s’avvede che la commozione è giunta al
colmo e che qualche lacrimuccia, nel pubblico, comincia
a scorrere giù per ie guance di qualche spettatore più
tenero, solleva il coperchio posticcio della cassa come
se volesse dare un ultimo sguardo alle spoglie mortali di Cesare ; ma ecco... un gattuccio ne salta fuori
e scappa via attraverso il colto pubblico, e Marcantonio il futuro triumviro — lo rincorre fra l’ilarità generale !
La Luce in America
Il rappre,sentante della Chiesa Valdese
negli Stati Uniti, 5ig. Prof. Fast. Alberto
Clot (86, Romeyn St., Rochester N. Y)
è anche incaricato di ricevere abbonamenti
alla Luce. — Inviargli fin d’ ora L. 5 per
abbonamento 1910.
Soifo rthouBo!
Proprietà rìseryatA — Sìproduzione proibita
^ Andò così avanti, avanti, senza pensare ad altro,
finché si trovò di fronte a S. Giovanni in Laterano.
Allora solo si rammentò di ciò che doveva fare da
quelle parti e s’avvide d’aver oltrepassato il Collegio
di S. Antonio.
Pazzo ! pazzo che sono ! — disse fra sè voltandosi indietro per rifare la strada percorsa inutilmente. — Io sragiono, io non ho piu la testa a segno...
Il Padre Michele mi rimetterà in carreggiata. — Ed
entrò nel convento.
— Padre Michele Regaldi ? — disse il frate laico che
s’era affacciato al finestrino. — Oh, son più di quindici giorni che non è in Roma.
— E dove si trova ?
— Ma I chi lo sa ! I Reverendi Padri non ci raccontano i loro interessi. Potrebbe essere andato in Provincia od anche all’estero... Chi lo sa ? Il Padre Michele
è nelle maniche... mi capisce, eh ? Sarà stato mandato
per qualche missione importante... Eh ! è un gran-d’uomo il nostro Padre Michele... lo faranno vescovo,
lo faranno vescovo, vedrà...
— Insomma, non si potrebbero avere informazioni?...
— Impossibile... se avessero voluto dire dove sta
ora il Padre Regaldi, lo saprei anch’io... Invece è un
segreto, creda a me, è un segreto.
— Ma le lettere?...
— Oh, le lettere vengono tutte qui, e poi ci pensano i superiori a fargliele pervenire.
Che disdetta! Don Angelo salutò il frate,e triste e
noiato montò sul primo tram che gli passò vicino.
Alla fine della corsa, da quello montò in un altro, e poi
in un altro ancora, tanto per non saper ohe fare ; poi
camminò a piedi senza scopo, sbadigliando davanti
alle vetrine delle botteghe, lasciandosi urtare dai passanti affaccendati, guardando ogni dieci minuti l’orologio e meravigliandosi che il tempo scorresse cosi
lento.
A caso arrivò in Campidoglio e perdette più d’un’ora
dinanzi al gabbione dei lupi, sorridendo di quel loro
moto perpetuo e pensando al piacere che avrébbero
provato i suoi nipotini se fossero stati con lui.
Abbonarneati pagati;
1910
Bianco Daniele — Guerci Davide — Benx Antonio — Rosero Bart. — Revel 0. Lnisa — Poet Ottavia — Frache Alberto Rostagno Luigi (maestro) — Bonnet Giovanni —
Peyran Filippo — Jon Scotta Cesare — Mini Pietro — Melani Paris — Venditti Giuseppe — Reina Francesco — Long
Enrico Rostan Enrico — Pascal Enrico — Godino Giacomo
— Semadeni S. Franca — Hulsebos G. A. — Mohr Sofia —
Giorgini Florence — Peranzoni Angolo — Valle Luigi — Buraghi Angelo — Klett Valentino — Lonzi Augusto — Cicognara Teresa — Weber Felice — Schiffer Hedwig — Allemandi Alberta — Garonis Pietro — Geymet G. — Peyron
Velleda — Balmas Federico — PoSt avv. G. — Eriksson 0.
Confortini Vittorio — Anvalli Angelo — Avondetto Federico
— Goss Enrico — Rostagno Primo — Prochet Bart. — Jahier
Augusto — Giampiccoli Adolfo — Buffa Silvio — Medugno
Bonetti Agostino — Léger J. J. — Salvagiot Giacomo —
Lanfranco Alessandro — Miss Sibbald — Vivi Guglielmo —
Florio Raffaele — Cozzani C. A. — Axenfeld David — Vola
Paolo — Colombatti G. B. — Bernardi Pier Antonio — Ceseri
Cario Pons Emanuele — Soulier Bart. — Jervis Ing. — Geymonat Margherita — Forneron Giacobbe — Tallero P. T. —
Cristoforo Antonio — Tron Emilio — Minetti Pasquale —
Maccaferri 0. — Homberger Enrico — Po6t Federico — Chauvie Stefano — Coghi Enrico — Steiger 1.1. — Ribetti G. G.
— Natrella G. B. — Frizzoni Erminia — Bracchigliene Domenico — Bosio G. B. — Grill Pietro — Brache Daniele —
Rostan Francesco — Queirolo Caterina — Buscaino Njccold
— Camperio Maria — Spitilli Vincenzo — Sambiasi Antonino — Shaw Nathaniel Herbert — Simeoni Alessandro —
Avella Antonio —' Pintus Giovanni — Borsalino Pietro —
Bogo Caio — Gay Emilio —- Menotti Gaetano — Gandini Gaspare — Facehin Paronelli G. B. — Ferrari Santi — A. C.
D. G. (Grotte) — Finelli Antonio (I sem.) — Tron A. B. _
Baer Giovanni — Girla Violetta — Piva Romolo — Romeo
Francesco — Casciani Augusto — Celli Agostino — Musset
Carolina — Grisolia Salvatore — Turin Margherita — Macedonio Enrico — Carboni Augusto — Cozzi Paolo — Stringa
Enrico — Decker Adolfo — Bonetti Alfeno — Barbieri G. —
Rocchietta Camillo — Bertin Stefano — Pugno Tecla__ Mi
chelassi Ferdinando — Griglio Pietro — Venuti Giuseppe —
Trobia V. — Valentini Francesco — Pierangeli G. — Paoletti Sofia — Besesti F. — Stampacchia S. — Peyrot Arturo
— Frizzoni Giulia — Holme E. — Giretti Edoardo — Malan
Achille — Famiglia Gamma — Miegge Mario — Bortolini
Rita — Nilsson J. M. — Rostagno Stefano — Rostagno Luigi —
Senarega Ernesto — Riina Antonio — Sammarco Giuseppe
— Hoefer Federico — Fianca G. B.—Hirzel Bertha —Nursing Home ''Palermo) — Sanfilippo Pietro — Ammirata Emanuele — Suter Maria — Meli Gaspare — Mendola Francesco
— Gallo Bona Giuseppe — Maugeri G. C. — Porru Salvatore — Giglio Francesco — Monterosso Raffaele — Russo Luciano — Biundo Norina — Santuccio Giovanni — Maurin G.
t». — Coggiola Francesco — Famiglia Guazzini — Schaefer
Fi-itz — Stickel Carlo — Aliprandi Carlo — Clerici Pietro
Tron G. G. R. — Marino Giovanni — Vottero Giovanni
— Dolino Giovanni — Deodato Angelo — Eynard Emilio —
Schalck E. — Pfäfflin F. — Malan Umberto — Mathieu T.
— Muston Arturo — Tron Giosuè — dandola Raffaele —
dandola Edoardo. — Quattrini Giuseppe. — Fowst Giovanni.
— Scott Thomas. — Girardet Enrico. — Gürtler Pastor. —
Civaloni Ottaviano — Forneron Enrico — Ammanti Anseimo
— Notarangelo T. L. — Petrali S. E. — stampa Anna —
Pons Augusto. — De Reina contessa —Zamperini Alberto_______
Schoellkopf Eugen. — Walter Cattenna. — Marelli Sante —
Valentini Vittoria. — Stadler Carlo — Bass Rodolfo — Wild
Karrer G. — Galassi L. M. — Nardi Greco. — Vidossich
Edoardo — Cardillo Domenico. — Girard Carlo. — Spini Rodolfo Schlatter. — Revel Paolo — Vinçon Luigi — Gardiol Sigia L. — Pleva J. — Weber D.r S. — D’Alessio Joseph — Rameau Don Juan hijo — Gauthier — Davit Paolo
— Aguet James. — Rostan A medio -- Moreno Rachele —
Roseghini Mario — Janet Nicala — Righetti Elisa — Bardi
Giovanni — Prisinzano F. — Bevilacqua Alfonso — Tourn
Pedro (due abbonamenti) — Barblan Giacomo — Vittori Virginia Cianferotti Anita — Mosca Anna — Potrai Giovanni. — Giordani Luigi — Sartirana Pasquale — Buràttini Alberto — Hoch Soeur Caroline — Colomba G. — Benech Bart. — 0. Q.von Swinderen. — Pons Giovanni __________
(Si rassicurino coloro che non han trovato qui il
loro nome ; non possiamo ingombrare il giornale di
nomi in una sola volta: ai prossimi numeri dunque).
Chi desidera Ultalia Evangelica, 25 annate complete, l>en rilegate, in ottimo stato,
al prezzo di L. 40, si rivolga subito al
pastore G. Silva, Verona.
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1.UIIIUIU ifUUlU Roma alta, per signorina sola. Rivolgersi alla Luce (Via Magenta 18, Roma).
Domenico Giocoli, gerente responsabile
Tipografia dell’Istituto Gould, Via Marghera 2, Roma
Dal Campidoglio scese verso il Foro e si trattenne
per più di venti minuti a guardarlo con indifferenza
suprema, poi dal Foro, per strade e stradette, giunse,
sempre a caso, al Colosseo. In faccia a quella meraviglia la sua apatia fu scossa, ma per poco. Era stanco,
sfinito, aveva le ossa indolenzite; e il bisogno di cibo
e di riposo si faceva sentire in lui così prepotente,
che non gli parve vero di risalire in tram e di tornare al piccolo albergo dove aveva deposto la mattina la sua valigetta e aveva fissato una camera per
la notte.
Appena fu buio andò a letto. Per sua fortuna, il
sonno non si fece desiderare.
La mattina dopo, colle membra riposate, con una
rinascente speranza nel cuore, si recò dal cardinale
Vergati.
— Fra un’ ora tutto sarà accomodato — pensava
fra sè e sè. — In fondo poi il Cardinale non è cattivo uomo e mi darà ragione. Fra un’ora riderò delle
mie sciocche paure... Credere che la Chiesa possa e
voglia rovinare un povero prete, così, senza ragioni e
senza prove, solo perchè egli vuole agire secondo coscienza... La Chiesa di Cristo 1... Che aberrazione... E
dove è andata dunque la mia fede ?...
Gli riapparve alla fantasia per un momento la figura del prete scagnozzo veduto in Santa Maria Maggiore, e rabbrividì ; ma scacciò subito la triste imagine.
— Chi sa che cosa avrà fatto quello là... Per me, ho
la coscienza tranquilla, e tutto andrà bene, tutto andrà
bene e il Signore mi aiuterà.
Dopo una lunga attesa fu finalmente introdotto alla
presenza del Cardinale. Ahimè, il suo bel coraggio
sfumò tutto in quel punto. La sontuosità della sala,
l’imponente figura del prelato, che, ritto presso una
gran tavola, 1 aspettava con volto serio e impenetrabile, il pensiero di trovarsi dinanzi a un personaggio tanto superiore a lui e tanto potente, tutte
queste cose insieme misero addosso al povero prete
un pànico tale che rimase lì muto e tremante, in atteggiamento umile e sottomesso. Ma il Cardinale lo
incoraggiò a parlare.
— Conosco il suo caso, signor Parroco — disse fissando gli sguardi acutissimi e freddi nel volto sbiancato del povero prete. — E’ un caso serio, molto serio ;
ma ho fiducia in Lei... e spero che le notizie recatemi
dal Padre Francesco da Cortona non siano esatte, o
almeno ohe Lei sia qui ora per portarmene delle assai
migliori. Si faccia animo, io sono dispostissimo a perdonare, a dimenticare ; parli, parli liberamente.
Don Angelo cominciò a parlare, lento dapprima e
quasi sottovoce, poi con più coraggio e con più forza.
Chiare, limpide, piene d’entusiasmo uscivano a poco
a poco le frasi dalla bocca del prete. Esse raccontavano brevemente la storia della sua antica amicizia
col defunto De Frazzi, parlavano del sacrosanto obbligo di compiere i voleri d’un moribondo, dimostravano fino all’evidenza l’impossibilità di turbare nella
sua candida fede, evangelicamente cristiana, un’anima
ancora tanto giovinetta. E quando, tutto tremante di
commozione, il prete credette d’aver perorato abbastanza la sua causa, fiducioso d’averla vinta, coneluso •
— Eminenza, Ella comprende, non è vero ? la giustezzi delle mie ragioni e la rettitudine della mia
condotta ; perciò, la prego, voglia dirmi una buona
parola, che restituisca la tranquillità al mio cuore e
mi assicuri della sua indulgenza.
Il Prelato non rispose subito. Chi avesse potuto
leggere di la da quella fronte marmorea, avrebbe
scoperto che egli godeva nel mirare, curvo dinanzi a
dimessa, quel bel prete dalla persona
vigorosa, dal volto maschio, dall’occhio ardente, dagli
spinti generosi; avrebbe scoperto che egli provava
una sodisfazione intensa al pensiero di tenere nelle
proprie mani la sorte di quell’uomo, il quale osava, con
di un superiore
e dargli una lezione di morale cristiana con ingenuità senza pari: - O si piegherà al mio volere pensava — o lo infrangerò!
-- Animo malvagio!- esclamerà qualcuno. No: sistema
malvagio, che fa, di alcuni forti, altrettanti tiranni ac
HliSo““- ¡.V“®!*®“* ® conferendo loro un potere
Illimitato e indiscutibile; e di centinaia di migliaia
i/viovn'-^* Diandra di servi, obbligati a portare
deUa band^ malvagio, che all’ombra
ella bandiera di Cristo incarnazione dell’amore, della
eriideìf^^ ^ della pace, ha seminato per secoli odio,
grime, lagr^e?"’ '
(Continua),
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